Note a Margine 2/2015

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n° 2 • GIUGNO 2015 www.ccm-italia.org n° 2 • Giugno 2015 note amargine BURUNDI ETIOPIA KENYA SOMALIA SUD SUDAN UGANDA ITALIA C A M B I A R E P A R T E C I P A N D O Africa alle porte: una questione di diritti umani di MARILENA BERTINI - presidente CCM SUPPLEMENTO AL n° 22 del 4 giugno 2015 del CORRIERE DI SALUZZO • REG. TRIB. DI CUNEO N. 1029 DEL 07/07/1948 • REDAZIONE E DIREZIONE: VIA PARRÀ N. 9 12037 SALUZZO (CN) • Direttore Responsabile BANCHIO MARIO • Coord. redazionale: Silvia Trentini • Stampa GRAPH ART, Manta POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Cuneo • DISTRIBUZIONE GRATUITA Archivio CCM © Silvia Pescivolo, Italia 2014 N ello scorso mese di aprile due fatti, che per semplificare po- tremmo definire di cronaca, hanno toccato da vicino le attività della nostra associazione. Sono la tragedia di oltre 800 mi- granti in fuga da una situazione di guerra e morti in mare mentre cer- cavano di raggiungere lidi sicuri e gli attacchi dl Al Shabaab in Kenya (Uni- versità di Garissa) e poi a Garowe, capitale del Puntland, in Somalia (at- tacco suicida contro alcuni operatori di UNICEF). Si tratta di fatti, in apparenza di- stanti e senza alcun collegamento tra loro, ma che, in realtà, sono il risultato di una stessa situazione, frutto dell’ intreccio di tre fenomeni correlati : povertà, guerra e migrazioni . Se la guerra è tra le cause primarie che spinge una popolazione a mi- grare, anche le diseguaglianze eco- nomiche inducono, chi ne ha la pos- sibilità, a spostarsi. Perché, come ha sintetizzato suor Giuliana Galli in un recente convegno sulla mediazione culturale, «gli uomini hanno gambe, non radici». Guerra e migrazioni sono spesso ridotte a numeri - numero di morti, feriti, sopravvissuti e richiedenti asilo - con il rischio di dimenticare che ogni numero è un volto, un nome e legami affettivi con altre persone. Il quotidia- no La Stampa ha pubblicato foto e storie di alcuni studenti dell’Universi- tà di Garissa, mentre sul sito di UNICEF troviamo le storie di chi è morto a Ga- rowe. Dei morti nel mar Mediterraneo non ci sono invece né volti, né storie: troppo ultimi per avere un riconosci- mento pubblico, fosse anche solo una fotografia o una storia di vita. In questo conteso è ancora attuale l’invito di Albert Einstein ai suoi colle- ghi: «rivolgiamo un appello come esse- ri umani ad esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto». Diventano quindi un imperativo il riconoscimento e il rispetto dei diritti fondamentali di cui ogni uomo do- vrebbe godere. Una soluzione potrebbe essere l’a- pertura di corridoi umanitari, se non altro per evitare che ogni spostamen- to, nel deserto o sul mare, diventi una fonte di guadagno per i trafficanti di uomini e per impedire che i campi pro- fughi si trasformino in incubatori di ul- teriore povertà, perdita di dignità uma- na e terreno fertile di ulteriore violenza. Se non ci muoviamo in questa dire- zione, il risultato sarà una sconfitta dell’ intera umanità, perché verrà ignorata ancora una volta la dignità insita in ogni essere umano. Come CCM facciamo nostra una considerazione di don Milani : «se però voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e recla- mo il diritto di dividere il mondo in dise- redati ed oppressi da un lato, privilegiati ed oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri ». Da Lettera ai cappellani militari.

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Transcript of Note a Margine 2/2015

  • 1n 2 GIUGNO 2015

    www.ccm-italia.orgn 2 Giugno 2015

    noteamargine

    B U R U N D I E T I O P I A K E N Y A S O M A L I A S U D S U D A N U G A N D A I T A L I A

    C A M B I A R E P A R T E C I P A N D O

    Africa alle porte: una questione di diritti umanidi MARILENA BERTINI - presidente CCM

    SUPPLEMENTO AL n 22 del 4 giugno 2015 del CORRIERE DI SALUZZO REG. TRIB. DI CUNEO N. 1029 DEL 07/07/1948 REDAZIONE E DIREZIONE: VIA PARR N. 9 12037 SALUZZO (CN) Direttore Responsabile BANCHIO MARIO Coord. redazionale: Silvia Trentini Stampa GRAPH ART, Manta POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Cuneo DISTRIBUZIONE GRATUITA

    Archivio CCM Silvia Pescivolo, Italia 2014

    Nello scorso mese di aprile due fatti, che per semplificare po-tremmo definire di cronaca, hanno toccato da vicino le attivit della nostra associazione.

    Sono la tragedia di oltre 800 mi-granti in fuga da una situazione di guerra e morti in mare mentre cer-cavano di raggiungere lidi sicuri e gli attacchi dl Al Shabaab in Kenya (Uni-versit di Garissa) e poi a Garowe, capitale del Puntland, in Somalia (at-tacco suicida contro alcuni operatori di UNICEF).

    Si tratta di fatti, in apparenza di-stanti e senza alcun collegamento tra loro, ma che, in realt, sono il risultato di una stessa situazione, frutto dellintreccio di tre fenomeni correlati: povert, guerra e migrazioni. Se la guerra tra le cause primarie che spinge una popolazione a mi-grare, anche le diseguaglianze eco-nomiche inducono, chi ne ha la pos-sibilit, a spostarsi. Perch, come ha sintetizzato suor Giuliana Galli in un

    recente convegno sulla mediazione culturale, gli uomini hanno gambe, non radici.

    Guerra e migrazioni sono spesso ridotte a numeri - numero di morti, feriti, sopravvissuti e richiedenti asilo - con il rischio di dimenticare che ogni numero un volto, un nome e legami affettivi con altre persone. Il quotidia-no La Stampa ha pubblicato foto e storie di alcuni studenti dellUniversi-t di Garissa, mentre sul sito di UNICEF troviamo le storie di chi morto a Ga-rowe. Dei morti nel mar Mediterraneo non ci sono invece n volti, n storie: troppo ultimi per avere un riconosci-mento pubblico, fosse anche solo una fotografia o una storia di vita.

    In questo conteso ancora attuale linvito di Albert Einstein ai suoi colle-ghi: rivolgiamo un appello come esse-ri umani ad esseri umani: ricordate la vostra umanit e dimenticate il resto.

    Diventano quindi un imperativo il riconoscimento e il rispetto dei diritti

    fondamentali di cui ogni uomo do-vrebbe godere.

    Una soluzione potrebbe essere la-pertura di corridoi umanitari, se non altro per evitare che ogni spostamen-to, nel deserto o sul mare, diventi una fonte di guadagno per i trafficanti di uomini e per impedire che i campi pro-fughi si trasformino in incubatori di ul-teriore povert, perdita di dignit uma-na e terreno fertile di ulteriore violenza.

    Se non ci muoviamo in questa dire-zione, il risultato sar una sconfitta dellintera umanit, perch verr ignorata ancora una volta la dignit insita in ogni essere umano.

    Come CCM facciamo nostra una considerazione di don Milani: se per voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dir che, nel vostro senso, io non ho Patria e recla-mo il diritto di dividere il mondo in dise-redati ed oppressi da un lato, privilegiati ed oppressori dallaltro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri.

    Da Lettera ai cappellani militari.

  • 2n 2 GIUGNO 2015

    Orientamenti per il futurodi FILIPPO SPAGNUOLO - direttore esecutivo CCM

    PIANO STRATEGICO

    Quando so a il vento, alcuni costruiscono muri, altri costruiscono mulini a vento

    Proverbio cinese

    Durante lassemblea di marzo abbia-mo presentato i primi elementi del piano strategico: lo strumento che ab-biamo scelto per costruire i nostri mulini a vento cos da rispondere alle prossime sfi de della cooperazione internazionale. Tra quelle che ci riguardano pi da vicino, linstabili-t crescente di alcuni paesi, la crisi in Italia, i fl ussi migratori, i minori fondi disponibili per questioni esclusivamente sanitarie, la forte competizione tra le organizzazioni, il ruolo delle aziende negli interventi di sviluppo.

    I lavori procedono, la strada da percor-rere ancora lunga, ma il viaggio intrapre-so sta gi portando alcuni cambiamenti, a partire dalla consapevolezza con cui consideriamo i talenti e le debolezze del Comitato Collaborazione Medica. Il nostro passato e il nostro presente sono stati il pun-to di partenza sia per riconoscere gli ele-menti che caratterizzano la nostra azione, sia per capire se e come adattarli al conte-sto. Le risposte emerse fi nora confermano il DNA di CCM, a cui vanno per aggiunte alcune novit importanti.

    La mission la stessa: essere unOng sanitaria che lavora per promuovere il diritto alla salute inteso come benessere complessivo dellindividuo, con particolare

    attenzione alle fasce pi vulnerabili della popolazione. Tra le possibili aree di in-tervento sono privilegiate, con maggiore intensit ed effi cacia, la formazione e il trasferimento di competenze con lobietti-vo fi nale di rendere gli operatori e i cit-tadini maggiormente capaci di agire in autonomia. La competenza e la motivazio-ne del personale e dei volontari, lutilizzo di tecnologie appropriate restano dei punti di forza dei nostri interventi per aumen-tarne limpatto e leffi cienza. Altrettanto vale per il radicamento con le comunit, soprattutto a livello di relazione. In tal senso continueremo a lavorare al fi anco dei ministeri della salute per migliorare la qualit dei servizi forniti.

    I prossimi mesi lavoreremo sugli ele-menti di novit per cogliere le opportunit legate ai cambiamenti del contesto. Quali alleanze stringere? La nostra possibilit di agire dipender dalla capacit di creare partenariati con organizzazioni che operano in altri settori per consentire unazione pi ampia sui determinanti sociali della salu-te. Tra i nuovi partner ci saranno anche le aziende, con lobiettivo di disegnare e rea-lizzare insieme progetti, superando la lo-gica della fi lantropia. Dovremo poi cerca-re di migliorare il nostro modo di lavorare per essere pi effi cienti attraverso modelli operativi replicabili, e magari vendibili alle-sterno, che ci permettano cos di off rire dei veri e propri servizi di consulenza. In Italia, dove una lunga crisi sta lasciando il segno, proseguono e si raff orzano le attivit con le fasce vulnerabili utilizzando strumenti nuovi che identifi cano nella salute dellintera comunit, e non di una sua componente, il fi ne della nostra azio-ne. Infi ne vorremmo arrivare al cuore della gente raccontando le storie delle tante persone che incontriamo ogni giorno per creare coinvolgimento, partecipazione e quindi cambiamento.

    Il viaggio iniziato e allorizzonte si vedono le prime mete: si tratta ora di manovrare le vele per raggiungere la riva navigando tra le diffi colt e gli impegni quotidiani.

    Cooperazione Salute

    ECONOMIE MATURE

    Sanitaria / ClinicaGestionale

    Culturale / Sociale / Economica

    Soldi, Farmaci / Infrastrutture / Politiche / Attrezzature

    TecnologiaMetodoMisurazioneReplicabilitCoproduzione Imprese

    (Valore condiviso)

    1) Sforzo redditizio

    2) Condizioni di e cacia

    3) Sostenibilit economica/sociale

    Know How / Cultura

    COMUNIT E AREE IN SVILUPPO

    Soldi, Farmaci / Infrastrutture / Politiche / Attrezzature

    Know How / Cultura

  • 3n 2 GIUGNO 2015SETTORE PROGETTI INTERNAZIONALI

    Numeri vividi STEFANO BOLZONELLO - capo progetto CCM in Bale (Regione Oromia - Etiopia)

    Le sfide del nuovo progetto in Etiopia

    Potenziamento della rete e miglio-ramento della qualit dei servizi di salute riproduttiva in Bale: il pro-getto del Comitato Collaborazione Me-dica nella zona del Bale, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano, sta entrando nel vivo.

    Al CCM hanno chiesto di lavorare sui 2 distretti pi lontani della Zona, Meda Walabu e Harena Buluq, al confine con la regione somala: 6 ore di macchina dai no-stri uffici regionali per raggiungere lultimo centro sanitario.

    Abbiamo da poco finito unindagine per capire le priorit su cui intervenire. Nel distretto di Meda Walabu abbiamo trovato: 6 centri di salute e 16 ambulatori rurali; 180.000 persone nellarea, di cui 13.000

    bambini con meno di 5 anni; 4000 parti allanno; 4 donne su 10 partoriscono in un cen-

    tro sanitario; 1 donna su 6 fa almeno un controllo

    pre-parto;

    8 centri su 22 hanno accesso a elettrici-t e acqua.

    Lobiettivo, da raggiungere in tre anni, migliorare lassistenza alle donne in gravidan-za sia in termini quantitativi che qualitativi.

    Numeri da leggere in filigrana, per non ca-dere nella trappola facile dellacquisto e del regalo di qualche medicinale.

    Per noi sono le strade fangose che i pa-zienti percorrono a piedi o a dorso dasino.

    Sono limpotenza di un tecnico che non pu fare i test di laboratorio perch il mi-croscopio difettoso, e chiss quando ne arriver un altro.

    Sono i dubbi di una donna che vorrebbe capire come regolare le sue gravidanze fre-quenti, ma non pu dirlo al marito perch una scelta contro la religione e il presti-gio nel villaggio.

    Sono la delusione di una madre con il fi-glio affetto da bronchite che va in un am-bulatorio dove non hanno mai il farmaco giusto. E allora se ne torna a casa e magari non torna pi.

    Sono lostetrica che per chiamare unambulanza in caso di emergenze deve salire per unora sulla cima di una collina, dove prende il cellulare.

    Troviamo poi un deposito pieno di sterilizzatori nuovi donati da una grande azienda. Peccato che il fragile impianto elettrico non riesca a tenerne acceso nem-meno uno. E ci si arrangia con il fornello a carbone.

    Accanto a ogni centro sanitario sono state costruite delle maternity waiting ho-mes, della case, o meglio dei tukul, di attesa dove le donne possono trascorrere lultimo periodo di gravidanza e partorire in modo sicuro. Ora dobbiamo trovare insieme un modo per convincere tutta la famiglia ad usar-le, perch le donne non si sentano sole nel momento pi bello e, a volte, difficile.

    Ecco, questi sono i numeri del nostro progetto: da leggere con attenzione e da provare, con pazienza, a cambiare.

    Questi numeri vivi sono la ragione del nostro essere in Bale.

    Archivio CCM Stefano Bolzonello, Etiopia 2015

  • 4n 2 GIUGNO 2015SETTORE PROGETTI INTERNAZIONALI

    Il mestiere dellHealth Advisora cura del Settore comunicazione di CCM

    Chi lHealth Advisor? Cosa fa? Con chi si rapporta?LHealth Advisor un tecnico che supporta la scrittura e il monitoraggio dei progetti e la definizione delle strategie da attuare per rispondere in modo efficace alle necessit sanitarie di un territorio. Nello specifico, ricopro il ruolo di Regional Health Advisor: oltre a studiare il contesto e i biso-gni dei paesi in cui operiamo, svolgo anche unattivit di coordinamento con lobiettivo finale sia di armonizzare la strategia e le azioni intraprese, sia di capitalizzare le buo-ne pratiche in corso. Per questo motivo mi relaziono quotidianamente con i tecnici e il personale specializzato del CCM che mi affiancano nellideazione e nella supervi-sione dei progetti. Inoltre sono in contatto diretto con la coordinatrice del settore pro-getti e i responsabili paese in Italia e con i capi progetto e il personale sul campo.

    Chi pu ricoprire il ruolo di HA? necessario un sanitario con specializ-

    zazione in salute pubblica e con esperienza in Paesi a basso reddito. Il sistema sanitario di

    queste aree infatti differente da quello prevalente nei paesi ad alto reddito e di-venta quindi fondamentale adattare gli interventi al contesto. Spesso mi confronto con medici molto competenti dal punto di vista tecnico e clinico, ma che difficilmente hanno una co-noscenza approfondita delle caratteristiche e delle esigen-ze del territorio.

    Come aggiorni queste com-petenze?

    molto importante essere informati e aggiornati sugli interventi e le azioni pi efficaci. Per que-sto partecipo a conferenze internazionali su tematiche trasversali, ad esempio la piani-ficazione familiare, lHIV, la salute materna e la salute pubblica. Da aggiungere lanalisi e lo studio delle politiche e delle strategie sanitarie nazionali e il confronto quotidiano con le autorit locali e il personale del CCM. Da ultimo la lettura di pubblicazioni, new-sletter e siti web come quello dellOMS, di UNICEF o del CDC di Atlanta.

    Come si svolge la tua giornata tipo?Prevalentemente in ufficio, tipicamente

    inizia con una lettura delle mail a cui segue la definizione di una scala di priorit a cui rispondere in coordinamento col settore

    progetti.Oltre al supporto remoto,

    prevista lattivit sul campo che molto diversa, pi bella e pi interessante soprattutto perch il confronto avviene direttamente con il personale di una specifica zona. Lideale sarebbe realizzare 1 o 2 mis-

    sioni nellanno per ogni paese.Come concili lavoro e famiglia? fondamentale avere una grande pas-

    sione per il proprio lavoro e una buona orga-nizzazione familiare. Quindi da una parte c limpegno e lamore per il proprio lavoro, dallaltra il supporto e la condivisione di valori e di ideali con mio marito. Altro ele-mento importante lapertura delle mie figlie che sono consapevoli delle necessit legate alla mia professione e lo apprezzano.

    Intervista a Micol Fascendini

    Il Tucano Viaggi Ricerca a fianco del CCM per...cambiare partecipandodi WILLY FASSIO - presidente e fondatore de Il Tucano Viaggi Ricerca

    La forza economica del turismo pu cam-biare molte vite, tutelare i diritti umani e lambiente, avvicinare i popoli attraverso la conoscenza delle loro culture e dei loro stili di vita, contribuire alla comprensione di realt molto lontane dalla nostra.

    Consapevoli del ruolo del turismo e

    dellimportanza del nostro operare nei vari paesi del mondo, sin dagli inizi della nostra attivit e per sostenere un concetto di turismo responsabile, abbiamo intrecciato relazioni con Organizzazioni ed Enti volti alla tutela della natura o impegnati in attivit umanitarie nei Paesi a basso reddito.

    Ed in questo contesto che abbiamo trovato nel CCM, nel suo impegno portato avanti da anni con grande competenza e seriet, lopportunit di collaborare a un importante progetto di solidariet mirato a garantire il diritto alla salute. Questa col-laborazione si concretizza in una serie di interventi che vanno dallorganizzazione dei viaggi di conoscenza, per avvicinarsi alle realt dove il CCM opera, alla realiz-zazione di serate di presentazione presso Il Tucano Concept Store di Torino e, soprattutto, al sostegno del progetto per la salute ma-terno-infantile nella zona di Bale in Etiopia, dove Il Tucano opera dal 1985, attraverso la sensibilizzazione dei nostri viaggiatori e di tutti coloro che seguono le varie attivit culturali del Tucano.

    Il Tucano Viaggi Ricerca Nella geografia del mondo alla scoperta della natura e delluomo

    Il Tucano Viaggi Ricerca nasce a Torino verso la fine degli anni 70 dallintraprendenza e dalla passione per il viaggio di Willy Fassio. Grande viaggiatore, Willy Fassio percorre in varie spedizioni oltre 30.000 chilometri sui fiumi amazzonici, si dedica alle lunghe traversate del continente africano, organizza spedizioni nel Sahara, in Patagonia e nei Paesi andini. Lidea di fondare unorganizzazione di viaggi a carattere geo-etnografico nasce quindi come naturale evoluzione di questa vocazione. Oggi Il Tucano Viaggi Ricerca un tour operator di riferimento per i viaggi nei vari continenti del mondo.

    Archivio CCM, Somalia 2011

  • 5n 2 GIUGNO 2015

    Crisi politica: i fatti chiave

    FOCUS BURUNDI

    Destinazione Burundi: 10 giorni in missione giornalistica

    Sono davvero tante le cose da raccon-tare di ritorno da un viaggio di quin-dici giorni in Burundi, specialmente se, allemozione di scoprire un paese in un continente cos diverso dallEuropa, si aggiunge un lavoro a stretto contatto con la realt locale.

    Due settimane possono sembrare po-che per supportare una giornalista - Mari-na Piccone - e un fotografo e videomaker - Adriano Foraggio - nella realizzazione di un reportage sulla violenza basata sul genere (VBG) e sulle attivit del Comitato Collabo-razione Medica per combattere e prevenire questo fenomeno. Ma forse, proprio per questa ragione, si sono rivelate cos inten-se e indimenticabili.

    Il primo impatto di quanto pi fisico possa esserci: dallaereo climatizzato alle calde temperature africane che ci hanno accompagnato per tutto il tempo.

    La vegetazione rigogliosa, le strade che si avvicinano al centro di Bujumbu-ra si fanno mano a mano pi affollate, il traffico scorrevole ma a tratti caotico. La

    capitale ricorda altre citt medie europee, ma al contempo qualcosa di diverso da quanto avevo viso e visitato finora. Tutto in fondo nuovo e da scoprire.

    C il mercato pieno di colori, rumori e banchi di frutta e verdura. Gente che si affolla, persone che salutano e bambini curiosi. Villaggi caratteristici e pieni di vita, chilometri di strade in mezzo al verde, ter-ra rossa che si attacca a scarpe e vestiti e il lago con gli ippopotami in grado di emo-zionare sia la gente locale che gli stranieri.

    Ci si sente osservati durante il lavoro e lattrezzatura da ripresa non aiuta a confonderci fra la gente. La fotocame-ra incuriosisce adulti e bambini, le luci illuminano volti sconosciuti che hanno una storia da raccontare e che ci spinge a riflettere: le vicende di queste donne che hanno subito violenza sono incredibili e an-cora pi incredibile la forza straordinaria che dimostrano nonostante esperienze di vita cos difficili.

    In unaula, in mezzo al prato o duran-te uno spettacolo teatrale nel centro del

    mercato, seguiamo le attivit di sensibiliz-zazione portate avanti dal personale CCM e dal Centre Seruka per combattere la vio-lenza contro le donne.

    Quanto importante leducazione e la prevenzione? Tanto quanto lassistenza, medica, psicologica e legale che viene of-ferta alle vittime di violenza.

    Questo viaggio si rivelato unespe-rienza importante, difficile da riassumere in un unico aggettivo, che ricorder a lungo.

    Primo viaggio in Africadi LISA DI MASCOLO - volontaria CCM

    Dal 26 aprile scorso - in seguito alla candidatura dellattuale pre-sidente Pierre Nkurunziza per un terzo mandato - il Burundi attraversato da manifestazioni, scontri e violenze.

    Secondo lopposizione la mossa di Nkurunziza incostituzionale e va contro gli accordi di pace di Arusha che hanno aperto la strada alla fine guerra civile (1993-2006). Dallinizio delle proteste, pi di 30 persone sono state uccise e numerose sono state ferite durante gli scontri tra manifestanti, polizia e milizia del partito al governo. Oltre 110mila burundesi hanno cercato rifugio nei pa-esi vicini [Ruanda, Repubblica Demo-cratica del Congo, Tanzania].

    (Reliefweb)

    In Burundi la violenza basata sul genere (VBG), in particolare la violenza ses-suale, un fenomeno molto diffuso. Non ci sono dati ufficiali, ma si stima che 1 donna su 10, per lo pi minoren-ne, stata vittima di violenza. La storia segue quasi sempre lo stesso copione: il rifiuto dei genitori, lisolamento della comunit, labbandono degli studi, e, molto spesso, una maternit e una vita da affrontare in solitudine, senza alcun sostegno. Qui stiamo portando a ter-mine un progetto pilota per prevenire e contrastare la violenza sulle donne, in par-ticolare quella sessuale, nelle province di Bujumbura Mairie, Cibitoke e Muram-vya. In 3 anni di attivit abbiamo agito su vari livelli:

    sviluppo di campagne di sensibilizzazio-ne e informazione rivolte alle comunit;

    rafforzamento dei servizi sanitari, socia-li e giuridici offerti dal Centre Seruka, nostro partner locale. Inoltre, grazie alla consulenza di ONG 2.0, abbiamo potenziato le attivit di comunicazio-ne attraverso la creazione di un sito web www.centreseruka.org/, di una pagina facebook e di una mappa par-tecipativa online per monitorare le violenze e facilitare laccesso ai servizi;

    accompagnamento tecnico e finanziario agli ospedali distrettuali, ai centri di salu-te e ai centri socio-assistenziali del terri-torio.

    Archivio CCM Adriano Foraggio, Burundi 2015

    Progetto pilota per le vittime di violenza sessuale

  • 6n 2 GIUGNO 2015SETTORE PROGETTI ITALIA

    Allinterno del progetto Larca della salute - finanziato dalla Fondazio-ne CRT e svolto in collaborazione con il Servizio di Pediatria Preventiva e Sociale dellASL To 1 - abbiamo or-ganizzato lattivit Esperienze e saperi si incontrano. Una formazione rivolta a educatori, mediatori, animatori, peer-edu-cator e volontari che lavorano con donne e madri straniere e che sono interessati a un approfondimento sulle tematiche relative allaccudimento del bambino, con attenzione ai diversi modelli educativi e di maternage.

    Lattivit nasce dalle precedenti col-laborazioni con il Servizio di Pediatria Preventiva e Sociale dellASL To1 da cui emersa la necessit di uniformare le informazioni offerte alle mamme, in par-ticolare a quelle pi vulnerabili, forman-do gli operatori sociali. Il lavoro sociale richiede infatti un costante aggiorna-mento a causa dellenorme variabilit dei casi e delle richieste a cui si chiamati a rispondere. Inoltre, si voluto favorire lincontro tra operatori sanitari e sociali per promuovere un approccio integrato e multi-professionale, sviluppato in col-laborazione con servizi diversi.

    Abbiamo organizzato 3 edizioni del percorso che si sono svolte in altrettanti Consultori Pediatrici (via Pellico 28, via Monte Ortigara 95, via Farinelli 25). Gli in-contri sono stati tenuti da pediatre e in-fermiere del Servizio di Pediatria Preven-tiva e Sociale dellASL To1 con lobiettivo sia di facilitare la costruzione di unalleanza tra servizio sociale e servizio sanitario, sia di favorire lo scambio di esperienze tra gli operatori di questi due settori. Gli argo-menti trattati sono stati lallattamento e lo svezzamento, lo sviluppo psico-mo-torio e le 8 azioni del programma Geni-toriPi per promuovere la salute fisica e psicologica del bambino. Abbiamo inol-tre presentato le diverse attivit orga-nizzate dai Consultori Pediatrici (corsi di sostegno allallattamento, di massaggio

    infantile, incontri su alimentazione com-plementare e sicurezza domestica) a cui difficilmente le madri supportate dai ser-vizi sociali partecipano o per mancanza di informazioni, o per barriere allaccesso.

    Gli incontri di formazione hanno se-guito una metodologia interattiva, alter-nando il passaggio di nozioni scientifi-che a spazi di discussione su casi pratici portati dagli operatori stessi.

    Esperienze e saperi si incontranodi GIULIA RANDAZZO - referente Migranti CCM

    Formazione per operatori socio-educativi sullaccudimento del bambino da 0 a 3 anni

    Archivio CCM Valeria Fioranti, Italia 2015

  • 7n 2 GIUGNO 2015

    Attraverso il cibo ogni popoloesprime la propria cultura materiale,

    che varia con la lingua, il clima, gli usi.Conoscere queste realt []

    significa conoscere meglio noi stessi e gli altri. da Cultura che nutre,

    a cura di M.F Finocchiaro

    Qualche anno fa, durante un corso di formazione, mi hanno spiegato che nessun pomodoro uguale a un altro. Certo, la forma, il colore, il sapore possono sono differenti tra di loroma c dellaltro. Come sostengono Michela Potito e Roberta Borghesi in Genuino Clandestino, un prodotto porta con s la sua storia dietro alletichetta luccicante, fatta di degrado am-bientale e sociale oppure di rispetto dellam-biente e delle persone. Scegliere [quindi] un mandarino piuttosto che un altro pu signi-ficare supportare economie che sfruttano braccianti, i contadini e la terra o altre che pagano il giusto prezzo, che rinsaldano gli equilibri ecologici e del paesaggio.

    Perci, quando parliamo, compriamo, cuciniamo e consumiamo del cibo dob-biamo farlo con coscienza e spirito critico. Questo significa informarsi e informare an-che gli altri.

    Questanno nelle scuole abbiamo af-frontato il tema dellalimentazione da due punti di vista diversi, ma complementari tra loro. Da un lato abbiamo posto la lente di ingrandimento sui gravi problemi legati allo spreco alimentare, dallaltro abbiamo analizzato e raccontato il complesso e affascinante legame che unisce il cibo allin-tercultura. I ragazzi con i quali abbiamo intrapreso questo lungo e arricchente percorso di conoscenza e consapevolezza frequentano lIstituto Comprensivo di Trinit e Bene Vagienna (CN) e il Circolo Didattico Duca dAosta di Torino.

    Siamo partiti dalla considerazione di base secondo cui se vero che noi siamo ci che mangiamo, anche vero il contrario: luo-

    mo mangia ci che . Il cibo rappresenta un modo per raccontare noi stessi, la nostra storia personale ma anche quella della cul-tura in cui ci riconosciamo. Mangiare un atto di sopravvivenza, di condivisione, ma anche un rituale, oppure un modo per ri-cercare conforto ed esprimere la nostra fantasia. Oltre a essere un piacere per la vista e il palato. Ma per quanti di noi il diritto al cibo garantito? LAfrica Sub-sahariana una delle zone del mondo a essere mag-giormente colpita dalla carenza di cibo. 230 milioni di tonnellate di alimenti sarebbe-ro sufficienti a sfamare lintera popolazione, la stessa quantit di scarti alimentari che i paesi industrializzati producono ogni anno.

    Crediamo di aver fatto un piccolo pas-so nel cuneese: a conclusione dellanno scolastico i ragazzi delle scuole secondarie di Trinit e Bene Vagienna presenteranno a docenti ed esperti esterni una serie di proposte concrete per evitare lo spreco ali-mentare allinterno della mensa scolastica.

    SETTORE PROGETTI ITALIA

    Le due facce dellalimentazione

    Dallo spreco allintercultura di CHIARA SCHIAVO - referente Educazione alla Cittadinanza Mondiale CCM

    EYD2015Anno europeo per lo sviluppo

    Il 2015 un anno speciale per lo sviluppo. il primo anno dedica-to allazione esterna dellUnione europea e al suo ruolo nel mondo. Unopportunit per mettere in evi-denza limpegno dellEuropa per eliminare la povert a livello mon-diale e per stimolare i cittadini a interessarsi e sentirsi partecipi dello sviluppo.

    Nel 2015 saranno organizzate numerose iniziative per spiegare ai cittadini come funzionano gli aiuti dellUE allo sviluppo e per dimostra-re che determinano cambiamenti effettivi e duraturi.

    Da https://europa.eu/eyd2015/it

    Archivio CCM Valeria Fioranti, Italia 2015

  • 8n 2 GIUGNO 2015

    Ong - Onlus con personalit giuridica Via Ciri, 32/E 10152 Torino Italy Tel. 011 660 27 93 Fax. 011 383 94 55 [email protected] www.ccm-italia.org

    C.F. 97504230018 C/C POSTALE N. 13404108 IBAN IT85 I050 1801 0000 0000 0199 848

    Le donazioni al CCM in quanto ONG e ONLUS sono deducibili o detraibili fiscalmente dalla dichiarazione dei redditi.

    Gioved 25 giugno ore 21.00San Salvario

    e Parco del Valentino Tour2-3 ottobre e 16-17 ottobreCorso in Salute Globale

    Dove Cosa Quando...

    Salutiamo insieme larrivo dellestate con una passeggiata a Torino accompagnati dalle Guide Bogianen.A sostegno della campagna Sorrisi di madri africane.

    Per maggiori info vista il nostro sito oppure scrivi a [email protected]

    Torino in sede da defi nireore 9.00 - 18.00

    Gli argomenti del 4 modulo - dai determinanti sociali della salute agli aspetti giuridici - permetteranno agli operatori sanitari di approfondire le proprie competenze culturali.In fase di accreditamento ECM.Inscrizioni aperte no al 25 settembre scrivendo allindirizzo e-mail [email protected] o

    chiamando lo 011 66 02 793.

    Concorso fotogra co Sorrisi di madri sincontrano

    IL CCM RINGRAZIA VIVAMENTE LE CARTIERE BURGO PER LA GENTILE DONAZIONE DI MATERIALE PER LA STAMPA DELLE PROPRIE PUBBLICAZIONI.

    no la 30 settembre

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    Vorrei: ricevere la brochure con informazioni pi dettagliate sui lasciti essere ricontattato telefonicamenteInformativa ai sensi dellart. 13, d. lgs 196/2003. La informiamo che i dati forniti al CCM - Comitato Collaborazione Medica, con sede in Via Ciri 32/E, Torino, saranno utilizzati esclusivamente per linvio di materiale informativo e non saranno comunicati ad altri soggetti.

    DATA FIRMA

    Con un lascito ci puoi aiutare a essere sul campo, accanto alla gente, ai medici, agli infermieri e alle ostetriche africani. Grazie a te possiamo garantire cure alle mamme e ai bambini, possiamo formare il personale locale e attrezzare gli ospedali e i centri di salute. Con lobiettivo fi nale di rendere autonomi i sistemi sanitari dei paesi in cui lavoriamo. Per ulteriori informazioni sui lasciti a favore del Comitato Collaborazione Medica, puoi: Visitare il sito www.ccm-italia.org Contattare Silvia Pescivolo scrivendo a [email protected] o chiamando il numero 011 66 02 793. Compilare il modulo qui sotto e spedirlo per posta a CCM - Comitato Collaborazione Medica, via Ciri 32/E 10152 Torino o via fax al numero 011 38 39 455

    ATTENZIONE! LIBAN DEL COMITATO COLLABORAZIONE MEDICA CAMBIATO!

    Il CCM ha scelto di appoggiarsi a Banca Etica, banca di cui condividiamo i valori di trasparenza, partecipazione, equit, sobriet, atten-zione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche. Se vuoi sostenere i progetti del CCM attraverso un bonifi co bancario, prendi nota del nostro nuovo IBAN: IT85 I050 1801 0000 0000 0199 848

    Il concorso fotografico della campagna Sorrisi di madri africane per raccontare la tenacia, la tenerezza, la forza e la fragilit delle mamme di tutto il mondo.#IncontriDiSorrisi

    Http://sorrisidimadriafricane.ccm-italia.org