Note a Margine 1/2015

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n°1 • MARZO 2015 www.ccm-italia.org n° 1 • Marzo 2015 note segue a pagina 3 amargine BURUNDI ETIOPIA KENYA SOMALIA SUD SUDAN UGANDA ITALIA C A M B I A R E P A R T E C I P A N D O Quali prospettive per il Sud Sudan? di MARILENA BERTINI - presidente di CCM SUPPLEMENTO AL n° 10 del 12 marzo 2015 del CORRIERE DI SALUZZO • REG. TRIB. DI CUNEO N. 1029 DEL 07/07/1948 • REDAZIONE E DIREZIONE: VIA PARRÀ N. 9 12037 SALUZZO (CN) • Direttore Responsabile BANCHIO MARIO • Coord. redazionale: Silvia Trentini • Stampa GRAPH ART, Manta POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Cuneo • DISTRIBUZIONE GRATUITA L’indipendenza non potrà risolvere i proble- mi del Sud [Sudan]. Come potrà costruire uno stato funzionante questa terra distrut- ta dalle guerre, priva delle infrastrutture, isti- tuzioni e capacità, in un ambiente di con- flittualità etniche e claniche che finiscono spesso in scontri sanguinosi? da Africa Malata di Pino Meo P ino, profondo conoscitore del Sud Sudan, nel 2010, a 5 anni dal cessate il fuoco tra il nord e il sud del Sudan, prevedeva possibili conflitti futuri, conflit- ti che sono scoppiati 3 anni più tardi, nel dicembre 2013. La guerra tra l’ex vice-pre- sidente Riech Machar e il presidente Sal- va Kirr ha azzerato i progressi fatti dalla giovanissima Repubblica del Sud Sudan, nata il 9 luglio 2011. Uno scontro che ha annullato i recenti progressi che avevano fatto sperare in un futuro migliore per i sud sudanesi, provati da anni di schiavitù, guerre, pandemie. Il CCM lavora in Sud Sudan dal 1983, cercan- do di portare servizi sanitari nelle zone ru- rali, aree isolate e tra le più difficili da rag- giungere. I costi operativi sono enormi per la va- stità della regione e la necessità di ricorrere al trasporto aereo del personale e del ma- teriale a causa della precarietà e della peri- colosità della rete stradale. La malnutrizione acuta e cronica colpi- sce il 33% dei bambini sotto i cinque anni […] Soltanto il dieci per cento dei parti è assistito […] I servizi sanitari coprono sol- tanto il 25% della popolazione […] men- tre i 19 ospedali hanno bacini di 400.000 persone. Il CCM ha contribuito a gestire l’emer- genza nei primi mesi del 2014 e continua a gestire la difficile routine di un cessate il fuoco continuamente violato. Purtroppo i focolai di guerra non sono completa- mente spenti e le persone continuano a spostarsi da una regione all’altra in cerca di sicurezza e di pace. La situazione sanitaria, già precaria, è quindi aggravata dai migranti interni che fuggono dalle zone dove si combatte e gravano sulle fragilissime strutture sani- tarie esistenti. Juba, la capitale del Sud Sudan, è una delle città più care del mondo: la richiesta di spazi e strutture è elevata, poca l’offerta. I trasporti del materiale nelle zone rurali, che spesso avvengo- no per via aerea, fanno lievitare i costi di gestione. Lavorare in questi contesti è molto difficile ma l’impegno del CCM non è ve- nuto meno ed è aumentato all’aumen- tare dei bisogni della popolazione. Al contrario, i finanziamenti sono diminuiti: negli stati di Warrap e Lakes, dove ope- ra il CCM, la situazione è grave ma non così grave come nello Stato di Jongley o in altri paesi dell’Africa colpiti dal virus ebola. Per i primi 6 mesi del 2015 i finan- ziamenti del CHF (Common Humanitarian Found) non copriranno parte delle attivi- tà dell’Ospedale di Turalei dove il CCM è impegnato a rafforzare i servizi sanitari offerti, in particolare la chirurgia. Come operatori sanitari . testimoni del- la sofferenza umana, non possiamo fin- gere di non sapere. I milioni di affamati oppongono la loro tragedia ai progressi strabilianti della medicina moderna. […] Archivio CCM ©Alessandro Rota, Sud Sudan 2014

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n°1 • MARZO 2015

www.ccm-italia.orgn° 1 • Marzo 2015

note

segue a pagina 3

amargine

B U R U N D I • E T I O P I A • K E N Y A • S O M A L I A • S U D S U D A N • U G A N D A • I T A L I A

C A M B I A R E P A R T E C I P A N D O

Quali prospettive per il Sud Sudan?di MARILENA BERTINI - presidente di CCM

SUPPLEMENTO AL n° 10 del 12 marzo 2015 del CORRIERE DI SALUZZO • REG. TRIB. DI CUNEO N. 1029 DEL 07/07/1948 • REDAZIONE E DIREZIONE: VIA PARRÀ N. 9 12037 SALUZZO (CN) • Direttore Responsabile BANCHIO MARIO • Coord. redazionale: Silvia Trentini • Stampa GRAPH ART, Manta • POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Cuneo • DISTRIBUZIONE GRATUITA

L’indipendenza non potrà risolvere i proble-mi del Sud [Sudan]. Come potrà costruire uno stato funzionante questa terra distrut-ta dalle guerre, priva delle infrastrutture, isti-tuzioni e capacità, in un ambiente di con-flittualità etniche e claniche che finiscono spesso in scontri sanguinosi?da Africa Malata di Pino Meo

Pino, profondo conoscitore del Sud Sudan, nel 2010, a 5 anni dal cessate il fuoco tra il nord e il sud del Sudan,

prevedeva possibili conflitti futuri, conflit-ti che sono scoppiati 3 anni più tardi, nel dicembre 2013. La guerra tra l’ex vice-pre-sidente Riech Machar e il presidente Sal-va Kirr ha azzerato i progressi fatti dalla giovanissima Repubblica del Sud Sudan, nata il 9 luglio 2011. Uno scontro che ha annullato i recenti progressi che avevano fatto sperare in un futuro migliore per i sud sudanesi, provati da anni di schiavitù, guerre, pandemie.Il CCM lavora in Sud Sudan dal 1983, cercan-do di portare servizi sanitari nelle zone ru-rali, aree isolate e tra le più difficili da rag-giungere.

I costi operativi sono enormi per la va-stità della regione e la necessità di ricorrere al trasporto aereo del personale e del ma-teriale a causa della precarietà e della peri-colosità della rete stradale.

La malnutrizione acuta e cronica colpi-sce il 33% dei bambini sotto i cinque anni […] Soltanto il dieci per cento dei parti è assistito […] I servizi sanitari coprono sol-tanto il 25% della popolazione […] men-tre i 19 ospedali hanno bacini di 400.000 persone.

Il CCM ha contribuito a gestire l’emer-genza nei primi mesi del 2014 e continua a gestire la difficile routine di un cessate il fuoco continuamente violato. Purtroppo i focolai di guerra non sono completa-mente spenti e le persone continuano a spostarsi da una regione all’altra in cerca di sicurezza e di pace.

La situazione sanitaria, già precaria, è quindi aggravata dai migranti interni che fuggono dalle zone dove si combatte e gravano sulle fragilissime strutture sani-tarie esistenti.

Juba, la capitale del Sud Sudan, è una delle città più care del mondo: la

richiesta di spazi e strutture è elevata, poca l’offerta. I trasporti del materiale nelle zone rurali, che spesso avvengo-no per via aerea, fanno lievitare i costi di gestione.

Lavorare in questi contesti è molto difficile ma l’impegno del CCM non è ve-nuto meno ed è aumentato all’aumen-tare dei bisogni della popolazione. Al contrario, i finanziamenti sono diminuiti: negli stati di Warrap e Lakes, dove ope-ra il CCM, la situazione è grave ma non così grave come nello Stato di Jongley o in altri paesi dell’Africa colpiti dal virus ebola. Per i primi 6 mesi del 2015 i finan-ziamenti del CHF (Common Humanitarian Found) non copriranno parte delle attivi-tà dell’Ospedale di Turalei dove il CCM è impegnato a rafforzare i servizi sanitari offerti, in particolare la chirurgia.

Come operatori sanitari . testimoni del-la sofferenza umana, non possiamo fin-gere di non sapere. I milioni di affamati oppongono la loro tragedia ai progressi strabilianti della medicina moderna. […]

Archivio CCM ©Alessandro Rota, Sud Sudan 2014

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n°1 • MARZO 2015

Sud-Sudan: il disastro umanitario dimenticatodi ALESSANDRO ROTA - fotoreporter freelance in missione in Sud Sudan con CCM tra novembre e dicembre 2014

La crisi umanitaria sud-sudanese è una delle più gravi sul pianeta, clas-sificata “livello 3”, al pari di quella si-

riana. Tuttavia il Sud Sudan non rientra tra le priorità della comunità interna-zionale perché gli interessi commerciali e strategici sono abbastanza limitati ri-spetto, ad esempio, al conflitto in Ucrai-na, in Palestina o all’emergenza ebola. Eppure questo non alleggerisce la gra-vità della tragedia che si sta consuman-do, al limite del credibile.

Il 15 dicembre 2014 è stato il primo anniversario dall’inizio del conflitto civi-le sud-sudanese che vede contrapposti gli eserciti SPLA-Juba, fedele al Presi-dente Salva Kiir, e SPLA-IO, fedele all’ex vice-presidente Riek Machar.

L’aerea geografica occupata dall’o-dierno Sud-Sudan ha conosciuto pochi momenti di pace negli ultimi 60 anni. Le prime tensioni cominciano poco dopo il 1956 quando la colonia ingle-se viene disgregata. Due cicli di guerre civili - 1956/1972 e 1983/2005 - porta-no al Referendum per l’Indipendenza, vinto dai separatisti con oltre il 90% dei voti nel luglio 2011. Il Sud-Sudan divie-ne così una Repubblica Indipendente dal Governo sudanese di Karthoum. Il conflitto in corso nasce a partire dall’ac-cusa di complotto che l’attuale Presi-dente Kiir indirizza nei confronti dell’ex vice-presidente Machar e a cui fa segui-re la deposizione di tutti i suoi ministri. Il 15 dicembre 2013 il conflitto varca le porte di Juba, lasciando alcune migliaia di morti per le strade della capitale tra soldati e popolazione civile.

Secondo UNHCR, l’Alto Commissa-riato delle Nazioni Unite per i Rifugia-ti, il conflitto sta causando una delle più gravi crisi umanitarie in corso sul pia-neta. Oltre 1.9 milioni di persone sono sfollate dalle zone di conflitto: Jongley, Upper-Nile e Unity State. Quest’ultima zona è oggetto di particolare attenzio-ne perché ricca di giacimenti di petrolio, una delle poche risorse del Paese.

L’insediamento di Mingkaman (Stato dei Laghi – Contea di Awerial) registra oltre 100.000 sfollati ed è considerato uno dei più popolati. La maggior parte delle persone proviene da Bor, capitale dello Stato di Jongley, da dove è scap-pata nel dicembre 2013 attraversando il Nilo Bianco su zattere di fortuna. In meno di una settimana il villaggio ru-rale di Mingkaman, che fino ad allora contava poche migliaia di abitanti, è di-ventato uno dei più vasti insediamen-ti di IDPs (Internally Displaced People), ovvero degli sfollati della guerra che trovano rifugio in zone interne al ter-ritorio sud-sudanese: oltre 1.4 milioni in tutto. Se la pace non sarà ristabilita e se il trasporto di aiuti umanitari non sarà consentito anche nelle aree mag-giormente interessate dal conflitto, ci si aspetta che tra nei prossimi mesi la crisi umanitaria colpirà duramente la regione.

A Bentiu, capitale di Unity State, tro-vano rifugio oltre 43.000 persone all’in-terno del PoC (Protection of Civilian Site) della base UN-MISS, la missione militare delle Nazione Unite in Sud-Sudan. I PoC sono aperti solamente alla popolazione civile o ai militari che decidono di depor-re le armi. Le condizioni di vita sono estre-

mamente precarie ma viene fornito cibo, acqua e cure mediche. Bentiu è oggi una città fantasma abitata prevalentemente da soldati; quasi completamente rasa al suolo, nel corso del 2014 è passata più volte sotto il controllo di entrambe le fa-zioni e attualmente è controllata dalle forze governative. L’area è estremamen-te militarizzata dato che la prima linea del conflitto si trova appena fuori dalle porte della città. Gli ultimi episodi di vio-lenza gravi si sono registrati il 29 otto-bre 2014 quando le forze d’opposizione hanno occupato per alcune ore il centro urbano.

La pace è una realtà ancora molto lontana per il Sud-Sudan e molti degli equilibri precari dipendono da interes-si commerciali dei paese limitrofi e dal loro intervento militare più o meno ve-lato. Anche USA e Cina prendono posto al tavolo della guerra, dato che qui han-no investito massicciamente in infra-strutture. I mesi più difficili arriveranno con la stagione secca quando saranno possibili gli spostamenti dell’artiglieria pesante e i rifornimenti di munizioni. Nel frattempo gli accordi di pace con-tinuano a susseguirsi non appena ven-gono trasgrediti da entrambe le fazioni.

FOCUS SUD SUDAN

Archivio CCM ©Alessandro Rota, Sud Sudan 2014

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n°1 • MARZO 2015FOCUS SUD SUDAN

Machar è un bambino sud-sudanese con meno di due anni. L’ho incon-trato per la prima volta quasi per

caso, mentre ero di passaggio dall’Ospeda-le governativo di Tonj, nello Stato di War-rap, nel nord del Paese.

Ci siamo subito accorti che qualcosa non andava, a partire dalla sua posizio-ne e dalla sua reattività. Era ricoverato da almeno due settimane: dopo tre giorni di trattamento per malaria, le cure erano state sospese, considerando “normale” la sua situazione. Sfogliamo la cartella clini-ca e decidiamo di approfondire: si tratta di malnutrizione associata ad altre malattie.

Scegliamo il trattamento più appro-priato e lasciamo nuovamente Machar alle cure del personale locale. Ma dopo cinque giorni Machar continua a presen-tare gli stessi sintomi.

Ne parliamo con il medico responsabi-le del progetto, che fortunatamente era di passaggio a Tonj in quei giorni. Approfit-tiamo della sua presenza per discutere del caso anche con lo staff locale, per valutare insieme gli errori dei giorni precedenti e capire le ragioni che hanno portato a sot-tovalutare lo stato di Machar.

Il caso di Machar è il risultato di uno dei maggiori problemi sanitari del Sud Sudan: la mancanza di operatori formati, unita ad un’alta propensione ad accettare le avver-sità e la malattia. Un circolo vizioso che la-scia poco spazio all’introduzione di prassi sanitarie differenti e innovative.

Proprio per questo non abbiamo voluto e non avremmo potuto imporre allo staff locale un metodo di cura nostro, lontano dalla loro sensibilità. Abbiamo lasciato la possibilità di scegliere come aiutare al me-glio Machar e la sua famiglia che, in caso di trasferimento in un’altra città, avrebbe do-vuto sostenere i costi delle cure. Risultato: massima collaborazione e disponibilità ad adottare nuove metodologie.

Riuniamo l’intero team, ricapitolia-mo la situazione e ipotizziamo i vari trat-tamenti, per valutarne la disponibilità e

l’eventuale strada da intraprendere. De-cidiamo di prendere in considerazione solamente le patologie più comuni con-nesse alla malnutrizione e scegliamo un trattamento facile da somministrare e ben tollerato.

Più la situazione era difficile, più il no-stro impegno si intensificava.

Quando uso il termine nostro mi rife-risco a tutto il team, soprattutto al perso-nale locale che inizialmente non mi aveva trasmesso fiducia ma che poi, con grinta e coraggio, ha compreso la situazione e ci ha accompagnato con grande impegno e dedizione.

Dopo quasi tre mesi di ospedalizzazio-ne Machar è stato dimesso ed è finalmen-te tornato a casa insieme a sua madre.

Il confronto tra le varie esperienze del team è stato uno degli elementi fonda-mentali che ci ha permesso di curare Ma-char. Uno scambio di conoscenze che sarà utile in futuro per trattare casi analoghi e, più in generale, per la salute dell’intera co-munità. Altrettanto fondamentale è stata l’integrazione tra sapere locale e medicina occidentale, la strada giusta da percorrere per mettere a punto metodologie ade-guate al conteso, ripetibili nel tempo e quindi efficaci.

Il team di Machardi FABRIZIO LODDO - infermiere pediatrico nutrizionista, collaboratore di CCM in Sud Sudan

In Sud Sudan centinaia di bambini sono stati rapiti e costretti ad arruolarsi di-ventando bambini soldato. Lo denun-

cia un rapporto dell’Unicef. L’ong Human Rights Watch ha accusato entrambe le fazioni di arruolare bambini soldato. Se-condo le Nazioni Unite una milizia che combatte per il governo è responsabile del rapimento di centinaia di bambini nell’alta valle del Nilo. Il governo ha det-to di non avere il controllo sul gruppo. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, nel 2014 in Sudan sono stati registrati 12mila bambini soldato, alcuni di loro hanno meno di 12 anni. (Bbc)

Centinaia di bambini soldato in Sud Sudan

Archivio CCM © Fabrizio Loddo, Machar

Siamo di fronte al più grande genocidio della storia. Un campo di sterminio per-manente.

Il contributo di ciascuno di noi può fare la differenza per garantire cure sa-nitarie di base e migliorare le condizio-ni di vita in un Paese che, secondo le classifiche delle agenzie internaziona-li, sta attraversando una crisi umanita-ria di livello 3. Una crisi pari a quella siriana, ma di cui non si hanno notizie perché distante e senza effetti imme-diati sulla nostra vita quotidiana.

Raccontare la complessa e difficile situazione del Sud Sudan non è sem-plice. Come non è semplice spiegare l’operato del CCM.

In questo numero di “Note a mar-gine” abbiamo quindi riservato ampio spazio al Sud Sudan e, per farlo, ci sia-mo affidati alle parole e all’esperien-za del fotoreporter Alessandro Rota, dell’infermiere pediatrico CCM Fabri-zio Loddo e della biologa e volontaria CCM Cristiana Lo Nigro.

continua dalla prima

Quali prospettive per il Sud Sudan?

Dall’Ospedale di Tonj, Contea di Awerial - Stato di Warrap

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n°1 • MARZO 2015

Partecipo da molti anni a missioni di volontariato del CCM in aree remote del Sud Sudan, abitate in prevalenza

da pastori seminomadi con una attività agricola di sussistenza. Quest’anno non sono andata a Turalei, come in precedenza, ma a Adior, Nyang e Bunagok.

Turalei, piccolo villaggio, in posizione strategica sulla pista più battuta che pro-viene dal Nord, è uno dei luoghi chiave per l’assistenza sanitaria agli sfollati e ai rifu-giati interni.

Nel 2003 Pino Meo vi si era recato per verificare le necessità di quell’area e, in mancanza di ogni presidio sanitario, aveva praticato interventi chirurgici d’emergenza su un tavolaccio, sotto una piccola tenda. Nel febbraio 2004 è stato di fondamentale importanza per il CCM l’incontro con il pic-colo nucleo di Suore di Madre Teresa di Cal-cutta e il Vescovo della diocesi di El-Obeid.

E finalmente il 2 dicembre 2007 è sta-to inaugurato il “S. Ubaldo and Mother Te-resa - General Hospital”, unico ospedale del territorio.

Da allora il villaggio è molto cambia-to, è cresciuto a dismisura e oggi appare come una grande baraccopoli, con ol-tre 450.000 abitanti. Vi sono varie case in muratura e le bancarelle del mercato sono colme di mercanzie che provengo-no dal Nord e da Etiopia, Uganda e So-malia…

L’Ospedale gestito dal CCM dispone di circa 40 letti per degenze chirurgiche e ricoveri e lo staff è pronto ad accogliere feriti e sfollati. Le principali attività sono il trattamento della patologia comune, l’as-sistenza alle donne in gravidanza durante il parto, visite ante e post-natali, campa-gne di vaccinazione sul territorio e attività di prevenzione della trasmissione dell’HIV e di contrasto alla malnutrizione. Alle atti-vità mediche si affiancano azioni di edu-cazione sanitaria e formazione del perso-nale sanitario.

Ogni missione mi fa sentire quanto sia indispensabile promuovere il diritto alla salute nei paesi del Sud del mondo e impegnarsi, ognuno secondo le pro-prie possibilità, per sostenere la coope-razione a livello internazionale attraverso il CCM.

FOCUS SUD SUDAN

Da luogo di accoglienza per gli sfollati a punto di riferimento sanitario per la popolazione della Contea

L’Ospedale di Turalei in Sud Sudandi CRISTIANA LO NIGRO - biologa e volontaria di CCM

- Formazione teorico-pratica degli opera-tori sanitari che lavorano sul territorio

- Formazione delle ostetriche e delle infer-miere per assistenza alle donne in gravi-danza

- Servizi di Chirurgia generale per tutta la popolazione

- Campagne di vaccinazione per prevenire la diffusione delle comuni malattie in-fettive soprattutto nei bambini (tuber-colosi, difterite, pertosse, tetano, polio-melite e morbillo).

- Campagne di prevenzione ed educazione sanitaria nei territori adiacenti la Con-

tea di Twic (dove si trova l’Ospedale di Turalei), anche attraverso l’attivazione di cliniche mobili per lo screening sanitario di donne e bambini.

- Servizi di prevenzione e cura a favore di donne, con particolare attenzione a visi-te prenatali, assistenza al parto, gestione delle emergenze ostetriche (parti ce-sarei), promozione dell’allattamento al seno, prevenzione e cura delle comuni malattie infettive e non, educazione per una corretta alimentazione e igiene per-sonale.

- Servizi di prevenzione e cura a favore dei

bambini sotto i 5 anni di età, con partico-lare attenzione alla prevenzione e cura delle comuni malattie infettive (malaria, diarrea, infezioni respiratorie e cutanee).

- Laboratorio per esami di primaria neces-sità. Ad esempio test della malaria, tifo e paratifo, test di gravidanza, emoglobina, globuli bianchi, glucosio.

- Riabilitazione e equipaggiamento della struttura, con interventi infrastrutturali di manutenzione ordinaria dei reparti dell’ospedale, quando necessario.

- Acquisto di farmaci, materiale sanitario e non sanitario.

Archivio CCM © Cristiana Lo Nigro, Sud Sudan 2014

Principali attività dell’Ospedale di Turalei

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n°1 • MARZO 2015IN PARTENZA

Intervista ad Andrea Bernardi e Luca Cacciotella

La salute primaria: i servizi sanitari di base nei paesi a basso reddito e in Italia

Perché hai scelto Andrea per questo pro-getto?Luca - Io sono la parte un po’ più

scherzosa, Andrea è invece la parte più se-ria e ligia al dovere e quindi riesce a colma-re le lacune.

Perché hai scelto Luca per questo progetto?Andrea - In realtà non è stata una scelta, è stato spontaneo. Entrambi infatti siamo stati in Africa, ci siamo conosciuti, siamo diventati amici e da questa amicizia è nato il progetto.

Com’è nato il progetto?Andrea - È un progetto che parte dalla no-stra specializzazione, ovvero dal fatto di di-ventare futuri medici di famiglia. Una spe-cializzazione che, a differenza delle altre, non ci avrebbe permesso di svolgere un periodo di formazione all’estero. Mentre le nostre precedenti esperienze in Kenya ed Etiopia ci avevano fatto capire l’importanza di un confronto tra l’attività quotidiana di un medico di famiglia in Ita-lia e il lavoro di un medico nei Paesi in via di sviluppo. Abbiamo parlato della nostra idea al CCM che, dopo aver valutato la coerenza con la propria missione e i proprio valori, ha deci-so di sostenerci. Il progetto, approvato dalla FNOMCeO nel settembre 2014, permetterà a 3 me-dici specializzandi in medicina generale di trascorrere un periodo di formazione in un Paese a basso reddito, accompagnati da 3 medici esperti. Oltre alla formazione dello staff locale in Africa e dei medici italiani, obiettivo del progetto è anche offrire la possibilità di un confronto con sanitari di nazionalità e for-mazione differenti per favorire lo scambio di conoscenze e competenze.

I tre oggetti che porterai con te durante la missione?

Andrea - Sicuramente il manuale Merck, una macchina fotografica e la crema solare.Luca - Escludendo alcuni libri di medici-na che sono imprescindibili, come prima cosa porterò con me la macchina fotogra-fica, e non la penna, perché parlerò con le foto. Poi un lettore mp3 per ascoltare la musica e magari registrare quella che sentirò in Etiopia. Come terzo oggetto mi sono subito venute in mente le bacchette per suonare il tamburo, ma poi ho deciso che non le metterò in valigia perché vor-rei comprare un tamburo etiope. Quindi il terzo oggetto sarà il fonendoscopio.

Cosa porterai qui in Italia?Andrea - Se sarà la stagione, sicuramente tanti mango e poi una stuoia. Luca - Come dicevo prima un tamburo, ma anche la possibilità di nuove relazioni con le persone.

Cosa ti aspetti da questa esperienza con il CCM?Andrea - Spero che possa essere l’inizio di una collaborazione. Credo infatti di po-ter imparare dal CCM più di quanto io possa dare in base alla mia esperienza. Sono già stato in Africa sette volte presso un Centro sanitario, ho esperienza clini-ca ma non in formazione del personale. Spero quindi che il CCM mi insegni a in-segnare e, oltre a farlo, di imparare a farlo bene. Infine spero che aver collaborato a questo progetto possa poi essere il vola-no per altri progetti futuri e magari an-che altre missioni.Luca - Mi aspetto di poter essere messo in

crisi, di esser messo in discussione e quindi di poter migliorare a partire dal rapporto con le altre persone che saranno coinvol-te in questa missione. Spero di riportare in Italia un’esperienza di collaborazione, che è molto più difficile di quella medica. Si tratta di un insieme di conoscenze, com-petenze e relazione che non puoi impara-re sui libri, ma solo vivendole in prima per-sona stando sul luogo.

Cosa pensi di poter dare al CCM?Andrea - Spero che la mia esperienza di medico possa essere utile per risolvere gli eventuali problemi che incontrerò in Kenya. Ma spero che il mio contributo non si limiti a questa singola missione. Oltre a occuparmi di un progetto di salute mater-no-infantile, vorrei far conoscere il CCM ad amici e colleghi. Per diffonderne gli scopi e gli obiettivi e quindi coinvolgere futuri volontari.Luca - Da un lato penso di poter aiutare il CCM a sensibilizzare altre persone sul tema dell’educazione alla mondialità, in partico-lare sul diritto alla salute. Dall’altro in Etio-pia vorrei creare un piccolo scambio di co-noscenze con lo staff locale così da porre le basi per un sapere che nasce dall’incontro di esperienze e punti di vista differenti.

Un’ultima domanda: perché un paese afri-cano?Andrea - Forse è la realtà dove la necessi-tà è maggiore perché ci sono poche figure sanitarie.Luca - Perché è un Paese in via di sviluppo.

a cura del Settore comunicazione di CCM

Luca Cacciotella - 29 anni

Medico specializzando in medicina generale, medicina di famiglia. Missione: Etiopia - regione del Tigray, dal 20 febbraio al 29 marzo 2015. Obiettivo: insieme al dott. Alessandro Levis, formazione del personale locale in ematologia presso il Centro di Formazione, Ricerca e Cura di Adi Shum Dhun.

Andrea Bernardi - 31 anni

Medico specializzando in medicina generale, medicina di famiglia. Missione: Kenya - Contea di Isiolo dall’1 aprile al 15 maggio 2015. Obiettivo: insieme al dott. Claudio Amè, formazione del personale locale in ematologia presso gli 11 Centri di salute della Contea.

Borsisti FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri)

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n°1 • MARZO 2015

Da diversi anni il Comitato Collabo-razione Medica opera sul territorio costruendo reti in cui servizi pub-

blici e terzo settore collaborano perse-guendo obiettivi comuni e lavorando in maniera complementare.

Ne è un esempio il progetto “I sentieri della salute”, avviato a settembre 2014 grazie al fi -nanziamento della Compagnia di San Paolo. Questo percorso da una parte formalizza una collaborazione che il CCM e l’Asl To1 portano avanti dal 2011 at-traverso attività di informazione ed educazione sanitarie rivolte alla popolazione migrante e agli alunni delle scuole secondarie di primo grado. Dall’altra permette di spe-rimentare una nuova collaborazione con una realtà del privato sociale - l’Associa-zione La Cicogna - con cui si condividono obiettivi e metodologie.

Il progetto, la cui conclusione è pre-vista per giugno 2015, persegue le se-guenti fi nalità:• sostenere la salute e la consapevolezza

delle donne e delle madri migranti;• favorire processi di rifl essione e con-

fronto tra adolescenti, con particolare attenzione ai giovani di seconda ge-nerazione;

• promuovere percorsi di educazione all’aff ettività, con un focus specifi co sugli aspetti multiculturali;

• fornire ai giovani, in una fase delicata di cambiamento come l’adolescenza, uno spazio per confrontarsi su temi

dell’aff ettività e della sessualità.

Tra le attività pre-viste dal progetto, al-cune ormai in fase di chiusura, altre avviate da poco:

a) Salute e benesse-re per le donne di tutto il mondo.

A partire dal mese di marzo l’Associazione La Cicogna of-fre a un gruppo di donne immigrate un percorso di educazione alla salute psico-fi -sica femminile e alla genitorialità in ambi-to multiculturale, strutturato in 9 incontri, con mediatrici culturali.

b) Laboratorio di Teatro dell’Oppresso per adolescenti.

In partenariato con l’Asl To1, stiamo organizzando un laboratorio per operato-ri e ragazzi tra i 14 e i 18 anni che utiliz-za lo strumento del Teatro dell’Oppresso. Lo scopo è coinvolgere attivamente gli adolescenti e, allo stesso tempo, avvici-

nare gli operatori a questa metodologia di lavoro in grado di fornire gli strumenti per un cambiamento sia personale che sociale facendo emergere le varie forme di oppressione - interne ed esterne – in cui ciascuno può essere coinvolto.

c) Il labirinto degli aff etti.L’Asl To1 e il CCM hanno quasi conclu-

so un percorso sull’aff ettività, strutturato in 3 incontri, presso 13 classi seconda-rie di primo grado di Torino. Gli incontri sono tenuti da un medico, un’infermiera e da due operatrici esperte in Educazio-ne alla Cittadinanza Mondiale.

Si aff rontano temi quali l’identità di genere, i determinanti culturali dei ruo-li sessuali, la discriminazione di genere, la conoscenza e la fi siologia degli organi genitali.

Al termine dei laboratori con i ragazzi, sono inoltre previsti 3 incontri di restitu-zione e di formazione per gli insegnanti e per i genitori delle scuole coinvolte.

d) I venerdì al consultorio.L’Asl To1 e il CCM, tra novembre e

maggio, off rono presso i consultori di via Avigliana e di via Silvio Pellico un per-corso di 5 incontri dove ragazze stranie-re e non si possono confrontare sui temi dell’adolescenza, della crescita e della ses-sualità.

Il CCM - Comitato Collaborazione Medica insieme a il Tucano Viaggi Ricerca, im-portante operatore di viaggi con sede a

Torino al nostro fi anco nel promuovere il di-ritto alla salute, ha organizzato un viaggio di conoscenza in Etiopia dal 13 al 23 maggio 2015. Questo itinerario vuole dare a tutti l’opportunità di conoscere da vicino le at-tività che il CCM realizza in Etiopia a favore della salute materno-infantile all’interno della campagna Sorrisi di Madri Africane. Attraverso quest’esperienza sarà possibile anche conoscere l’Etiopia: dalla capitale

Addis Abeba, passando dagli altopiani del Bale fi no alla città di Lalibela, considerata la Gerusalemme Etiope. Il programma prevede una visita al Centro di Forma-zione, Ricerca e Cura di Adi Shum Dhun (regione del Tigray) gemellato con l’ASL TO1 e ai Centri di salute del Bale gemel-lati con l’ASL TO2 e sostenuti anche da Tucano Viaggi Ricerca con la loro Asso-ciazione Progetto Humanitas. La quota del viaggio comprende volo A/R Milano Malpensa - Addis Abeba, assicurazione, albergo e pasti (bevande escluse), spo-

stamenti interni e guida locale parlante italiano. È previsto un numero minimo di 10 partecipanti e sarà data priorità al personale sanitario delle ASL che hanno aderito all’iniziativa Legami che uniscono.I viaggiatori saranno accompagnati da un collaboratore del CCM a carico dell’Orga-nizzazione. Maggiori informazioni su programma e co-sti sul sito www.ccm-italia.org. Per parteci-pare è suffi ciente inviare una mail a [email protected] oppure telefonare allo 011.66.02.793 entro l’8 Aprile 2015.

SETTORE PROGETTI ITALIA

I sentieri della salute. Una breve presentazionedi PIETRO FERRERO - responsabile Migranti di CCM

Logo I sentieri della salute

Viaggio di conoscenza in Etiopia

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n°1 • MARZO 2015

Anche quest’anno il Comitato Col-laborazione Medica, in collabora-zione con il Tavolo sanitario COP,

organizza il Corso in Salute Globale. L’obiettivo è offrire una preparazione

di base adeguata per operare nella realtà sanitaria dei Paesi a basso reddito, pro-fondamente diversa da quella dei paesi ricchi.

In particolare il Corso si rivolge a me-dici e operatori sanitari - sono previsti crediti ECM - interessati a progetti sanitari in Paesi a basso reddito o che vogliono perfezionare le loro competenze cultura-li per meglio rispondere alle richieste dei migranti presenti sul territorio nazionale.

Molteplici sono i focus del Corso: l’a-nalisi dello stato di salute e dei bisogni reali della popolazione mondiale; le influenze che i determinanti socio-eco-nomici, politici, demografici, giuridici ed ambientali esercitano su tali bisogni; le interconnessioni tra globalizzazione e salute in termini di equità, diritti umani,

sostenibilità e collaborazioni interna-zionali.

Il punto di vista della salute globale permette infatti, per definizione, di evi-denziare le disuguaglianze relative alla salute sia all’interno di uno stesso paese che tra i paesi differenti, analizzandole anche attraverso la lente della giustizia sociale. La complessità del campo di

interesse rende quindi necessario un approccio multi-disciplinare e multi-me-todologico, con contributi provenienti sia dalle scienze sociali e umane sia da quelle naturali e biomediche.

Il Corso è articolato in 4 moduli che possono essere frequentati in modo di-stinto e singolarmente. I primi 3 - Il diritto alla salute in un mondo globalizzato, Ma-lattie Infettive e Chirurgia, anestesiologia e ortopedia - prevedono una formula combinata di formazione a distanza (FAD) e residenziale. L’ultimo, Competenze Cul-turali degli operatori sanitari, si terrà solo in forma residenziale nel mese di ottobre.

I posti disponibili per ciascun modulo sono 20.

Il contributo spese richiesto è pari a 150 euro per modulo.

Tutte le info su modalità di iscrizione e date si trovano sul sito del CCM www.ccm-italia.org oppure possono essere ri-chieste all’indirizzo e-mail: [email protected].

Sorrisi di madri s’incontrano è il con-corso fotografico promosso dal Comitato Collaborazione Medica

che, giunto alla seconda edizione, ha l’obiettivo di raccontare il legame che si instaura tra ogni mamma e il suo bam-bino. Per mostrare, attraverso le imma-gini, che il sorriso di una mamma, la tenerezza di un abbraccio, lo scambio di uno sguardo complice e affettuoso sono gesti ed espressioni di sentimenti universali, che non conoscono differen-ze di latitudine, ma si ripetono uguali in tutto il mondo.

I sorrisi del concorso sono gli stessi che il CCM, attraverso la campagna Sor-risi di madri africane, si sta impegnando a portare in Burundi, Etiopia, Kenya, So-malia e Sud Sudan. Lanciata nel 2011, questa campagna ha infatti lo scopo di ridurre gli alti tassi di mortalità mater-na e infantile che si registrano in Africa

sub-sahariana offrendo assistenza du-rante la gravidanza e il parto a 200.000 donne e assicurando cure e vaccinazioni a 500.000 bambini.

Online all’indirizzo http://sorrisidimadriafricane.ccm-italia.org, il concorso premia le quattro fotografie che meglio rappresentano il tema della mater-nità e del rapporto mamma-bambino.

Per partecipare è sufficiente collegar-si alla pagina del concorso e caricare un numero massimo di 4 fotografie.

Gli scatti saranno votati non solo da una giuria tecnica - composta per l’oc-

casione dal direttore di Camera - Centro Italiano per la Fotografia Lorenza Bravet-ta, dalla presidente del CCM Marilena Bertini e dal caporedattore del mensile Giovani Genitori Elena Brosio - ma anche da una giuria popolare. Chiunque fosse interessato, potrà infatti collegarsi all’ap-posita sezione del sito di CCM ed espri-mere, con un semplice click, fino a un numero massimo di 4 preferenze.

Oltre che sul web, il concorso sarà promosso anche nelle ASL e nelle ASO di Torino e Cuneo dove il CCM è presen-te con Legami che uniscono, iniziativa che intende creare un ponte - profes-sionale, culturale e di sostegno - tra i dipartimenti di salute materno-infantile del Piemonte e i nostri centri di salute in Africa.

Aspettiamo le vostre fotografie: c’è tempo fino al 15 luglio 2015!

SETTORE PROGETTI ITALIA

Oltre i percorsi formativi curriculari

Corso Salute Globale 2015di DARIA IACOBONI - referente Formazione di CCM

Locandina Corso Salute Globale 2015

Al via la seconda edizione del Concorso fotografico

Sorrisi di madri s’incontrano

a cura del Settore comunicazione di CCM

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n°1 • MARZO 2015

Oggi puoi garantire assistenza sa-nitaria alle mamme africane ed ai loro bambini con una sempli-

ce firma.In occasione della dichiarazione dei

redditi puoi destinare il tuo 5 x mille al CCM - Comitato Collaborazione Medica.

Indica il nostro codice fiscale 97504230018 nel riquadro del “Sostegno al volontariato e Onlus”.

COME SI FA? È SEMPLICEQuando compili il 730, il CUD oppure

il Modello Unico firma nel riquadro “so-stegno al volontariato” e indica il codice

fiscale del Comitato Collaborazione Me-dica 97504230018.

Puoi farlo anche se non compili la di-chiarazione dei redditi! In questo caso uti-lizza la scheda allegata al CUD, firmala, inserisci il codice fiscale del CCM e presen-tala in banca, in posta o ad un Caf in busta

chiusa con scritto “scelta per la destinazio-ne del 5 per mille Irpef”.

Ti ricordiamo che il 5 x mille è una pic-cola percentuale delle nostre imposte alla quale lo Stato rinuncia in favore di associa-zioni di utilità sociale. Non sostituisce l’8 x mille, né fa aumentare o diminuire l’impo-sta dovuta.

PASSAPAROLAAiutaci a diffondere il messaggio ai

tuoi colleghi, amici e parenti. Puoi scarica-re il materiale informativo sul nostro sito www.ccm-italia.org oppure puoi passare in sede a ritirarlo già stampato!

Ong - Onlus con personalità giuridica Via Ciriè, 32/E • 10152 Torino • Italy • Tel. 011 660 27 93 • Fax. 011 383 94 55 • [email protected] • www.ccm-italia.org

C.F. 97504230018 • C/C POSTALE N. 13404108 • IBAN IT82 OØ33 59Ø1 6ØØ1 ØØØØ ØØØ1 735

Le donazioni al CCM in quanto ONG e ONLUS sono deducibili o detraibili fiscalmente dalla dichiarazione dei redditi.

Come puoi sostenerciCON VERSAMENTO

sul c/c postale n° 13404108 intestato a COMITATO

COLLABORAZIONE MEDICA, specificando nella causale:

"Campagna Sorrisi di madri africane"

TRAMITE BONIFICO sul c/c intestato a

COMITATO COLLABORAZIONE MEDICA IBAN: IT82 OØ33 59Ø1 6ØØ1

ØØØØ ØØØ1 735 c/o Banca Prossima, specificando nella causale:

“Campagna Sorrisi di madri africane”

TRAMITE IL RID con una donazione regolare.

È sufficiente scaricare dal sito www.ccm-italia.org il modulo di adesione

nella sezione Sostienici/Privati e inviarlo per posta o via fax al CCM

Può sostenere il CCM anche disponendo un LASCITO TESTAMENTARIO. Per qualsiasi informazione è possibile consultare il sito nella sezione www.ccm-italia.org/ita/sostienici/privati/lasciti/ o contattare Silvia Pescivolo (e-mail: [email protected] • tel.: 011.6602793).

GRA ZIE!

Dal 14 marzo al 25 giugno 2015Alla scoperta di Torino con le Guide Bogianen

Dal 13 marzo al 12 giugno 2015CISTODENTRO

Dove Cosa Quando...

Parte la collaborazione con le Guide Bogianen a sostegno della campagna Sorrisi di madri africane.In programma 4 tour: 3 visite per i nostri volontari e un’edizione speciale* dedicata al CCM

Sabato 14 marzo, h 17 Vermouth Tour TorinoSabato 18 aprile, h 18 Mal di Torino - CCM Special Edition*Domenica 10 maggio, h 15.00 Gran Balon TourGiovedì 25 giugno, h 21.00 San Salvario e Parco del Valentino Tour

Per maggiori info visita il nostro sito oppure scrivi a [email protected]

Laboratorio di Teatro dell’Oppresso per ragazzi tra i 14 e i 18 anniA Torino, negli spazi di “Lombroso 16” in via Cesare Lombroso 16

9 incontri che utilizzano il linguaggio universale

del teatro per promuovere il pensiero critico e il

dialogo a partire dai conflitti, piccoli e grandi, che

attraversano la nostra quotidianità.Condotti dalla psicologa e psicoterapeuta Barbara

Mamone.

Per info: 011 66 02 793 [email protected]

Venerdì 24 aprile 2015dalle ore 17.30 alle ore 19

presso l’Accademia di Medicina di Torino in via Po 18

In occasione della Giornata Mondiale contro la Malaria il CCM, in collaborazione con l’Accademia di Medicina di Torino, organizza il convegno Malaria oggi.Intervengono il prof. Paolo Arese, il dott. Pietro Caramello, la dott.ssa Micol Fascendini.Sarà consegnata la borsa di studio in ricordo di Pino Meo.

Per info: [email protected]

IL CCM RINGRAZIA VIVAMENTE LE CARTIERE BURGO PER LA GENTILE DONAZIONE DI MATERIALE PER LA STAMPA DELLE PROPRIE PUBBLICAZIONI.

La formula giusta per moltiplicare i sorrisi

5 X MILLE = 97504230018