NOSTRA MADRE TERRA - Il sito ufficiale del Dott. Stefano ... · Duomo di Torino, dicembre 2007: il...

6
S embra un bollettino di guerra: tutti i giorni qualcuno muore sul lavoro. I giornali parlano so- prattutto dei decessi dovuti ad eventi traumatici. Scoppi, incendi, frane, allagamenti, crolli, scontri, inve- stimenti e, in genere, tutti gli eventi che causano decessi improvvisi, fanno notizia e vengono riportati dai grandi mezzi di informazione. Purtroppo le morti bianche, che finiscono sulle prime pagine dei giornali, sono soltanto la parte più conosciuta degli eventi luttuosi cor- relati con gli ambienti di lavoro, ma c'è una parte, meno conosciuta e an- che meno considerata, che viene spesso definita la strage silenziosa. Negli ambienti di lavoro vengono utilizzate molte sostanze che sono dei veri e propri veleni. Gli acidi, ad esempio, sono irritanti e causano ef- 62 MC LUGLIO-AGOSTO 2008 Le morti sul lavoro in Italia: numeri da guerra civile NOSTRA MADRE TERRA d i R o b e r t o T o p i n o e R o s a n n a N o v a ra ( * ) Le chiamano «morti bianche», ma di quel colore hanno poco o nulla. È una vera e propria strage (1.300 morti all’anno, 900.000 infortunati), che avviene quotidianamente nell’indifferenza dei più. E poi, sempre correlate agli ambienti di lavoro, ci sono le morti silenziose, quelle che non finiscono sui media. Ma che uccidono altrettanto o di più. SEPOLCRI IMBIANCATI (E LACRIME DI COCCODRILLO) fetti immediati sulla cute e sulle mu- cose; il lavoratore sente subito l'effetto di queste sostanze e cerca di evitare il contatto con esse, limitando in parte i loro effetti nocivi. Altre so- stanze, come l'amianto e il piombo, hanno un'apparenza che non fa so- spettare un pericolo, ma possono av- velenare ed uccidere a distanza di tempo. Un cenno a parte lo meritano le radiazioni ionizzanti: non si ve- dono, non si sentono, ma possono causare, a seconda dei tempi e delle dosi, ustioni gravissime e tumori. I lavoratori, quasi sempre, non ven- gono informati dei rischi che cor- rono, anzi spesso vengono indotti a credere che non ci siano rischi. Pertanto, possono cercare di difen- dersi soltanto dalle sostanze irritanti, ma non da quelle i cui rischi vengono taciuti e nascosti. La sicurezza costa, ma con la globalizzazione... Col passare del tempo, con la diffu- sione delle informazioni e con l'applicazione delle leggi di tutela dei lavoratori, gli ambienti di lavoro sono migliorati e la possibilità di amma- larsi a causa delle sostanze utilizzate è progressivamente diminuita. Purtroppo, di pari passo, a causa degli investimenti per la sicurezza e le spese per i risarcimenti per i malati professionali, il costo del lavoro è au- mentato con la conseguenza che gli industriali hanno cominciato a chiu- dere gli stabilimenti nelle aree pro- gredite per aprirli nei paesi del cosid- Duomo di Torino, dicembre 2007: il primo dei 4 funerali per le vittime della Thyssen Krupp. Trag Tor

Transcript of NOSTRA MADRE TERRA - Il sito ufficiale del Dott. Stefano ... · Duomo di Torino, dicembre 2007: il...

Sembra un bollettino di guerra:tutti i giorni qualcuno muoresul lavoro. I giornali parlano so-

prattutto dei decessi dovuti adeventi traumatici. Scoppi, incendi,frane, allagamenti, crolli, scontri, inve-stimenti e, in genere, tutti gli eventiche causano decessi improvvisi,fanno notizia e vengono riportati daigrandi mezzi di informazione.

Purtroppo le morti bianche, chefiniscono sulle prime pagine deigiornali, sono soltanto la parte piùconosciuta degli eventi luttuosi cor-relati con gli ambienti di lavoro, mac'è una parte, meno conosciuta e an-che meno considerata, che vienespesso definita la strage silenziosa.

Negli ambienti di lavoro vengonoutilizzate molte sostanze che sonodei veri e propri veleni. Gli acidi, adesempio, sono irritanti e causano ef-

62 MC LUGLIO-AGOSTO 2008

Le morti sul lavoro in Italia: numeri da guerra civile

NOSTRA MADRE TERRA

di Roberto Topino e Rosanna Novara(*

)

Le chiamano «morti bianche», madi quel colore hanno poco o nulla.È una vera e propria strage (1.300 morti all’anno, 900.000infortunati), che avvienequotidianamente nell’indifferenzadei più. E poi, sempre correlateagli ambienti di lavoro, ci sono lemorti silenziose, quelle che nonfiniscono sui media. Ma cheuccidono altrettanto o di più.

SEPOLCRI IMBIANCATI(E LACRIME DI COCCODRILLO)

fetti immediati sulla cute e sulle mu-cose; il lavoratore sente subitol'effetto di queste sostanze e cerca dievitare il contatto con esse, limitandoin parte i loro effetti nocivi. Altre so-stanze, come l'amianto e il piombo,hanno un'apparenza che non fa so-spettare un pericolo, ma possono av-velenare ed uccidere a distanza ditempo. Un cenno a parte lo meritanole radiazioni ionizzanti: non si ve-dono, non si sentono, ma possonocausare, a seconda dei tempi e delledosi, ustioni gravissime e tumori.

I lavoratori, quasi sempre, non ven-gono informati dei rischi che cor-rono, anzi spesso vengono indotti acredere che non ci siano rischi.Pertanto, possono cercare di difen-dersi soltanto dalle sostanze irritanti,ma non da quelle i cui rischi vengonotaciuti e nascosti.

La sicurezza costa, ma con la globalizzazione...

Col passare del tempo, con la diffu-sione delle informazioni e conl'applicazione delle leggi di tutela deilavoratori, gli ambienti di lavoro sonomigliorati e la possibilità di amma-larsi a causa delle sostanze utilizzateè progressivamente diminuita.

Purtroppo, di pari passo, a causadegli investimenti per la sicurezza ele spese per i risarcimenti per i malatiprofessionali, il costo del lavoro è au-mentato con la conseguenza che gliindustriali hanno cominciato a chiu-dere gli stabilimenti nelle aree pro-gredite per aprirli nei paesi del cosid-

Duomo di Torino, dicembre 2007:il primo dei 4 funerali per le vittimedella Thyssen Krupp.

TragTor

Si assiste quindi ad un progressivoimpoverimento culturale e generaledella nazione e spesso ad un au-mento della criminalità, nonché alladiffusione delle tossicodipendenze,che per molti rappresenta la fuga dauna realtà difficile da accettare.L'impoverimento culturale rendeinoltre la nazione meno competitivarispetto ad altri paesi e quindi pro-gressivamente più soggetta alla ne-cessità di importare prodotti esteri.

È evidente e comprensibile che illavoratore occupato, che guadagna

bene, produce e compra, determi-nando un miglioramento dell'econo-mia generale della sua nazione.

Le fonderie, prodotti e scorie tossiche

Il discorso delle malattie professio-nali è molto vasto, richiederebbe untrattato e non si può riassumere inqueste poche pagine, pertanto inquesto numero parleremo soltantodell'industria siderurgica della pro-duzione dell'acciaio rinviando ad al-

MC LUGLIO-AGOSTO 2008 63

detto terzo mondo, dove si lavora peruna miseria e non c'è nessuna tuteladei lavoratori né dell'ambiente.

Si chiama globalizzazione, dà un ri-sparmio immediato nella produ-zione, ma aumenta la disoccupa-zione nei paesi industrializzati.

La disoccupazione, in questi paesi,è causa di una grave crisi economicae sociale, che porta alla difficoltà permolte persone di realizzare i propriprogetti familiari, di avere dei figli op-pure di dare loro un'istruzione ade-guata.

Tragedia THYSSEN KRUPP, Torino, dicembre 2007.

64 MC LUGLIO-AGOSTO 2008

NOSTRA MADRE TERRA

tri numeri futuri le altre lavorazioni.Le fonderie si dividono in due

grandi gruppi: quelle di prima fu-sione e quelle di seconda fusione.

La prima fusione è quella degli al-tiforni dove si fanno reagire il car-bone e il minerale ferroso, ricavandoil ferro, che viene, per l'appunto, fusoper la prima volta.

Le fonderie di seconda fusionepartono dai rottami ferrosi e sono lepiù diffuse.

A causa del grande calore necessa-rio per la fusione, tutte le attrezza-ture che vengono utilizzate conten-gono materiali refrattari e resistential calore, che sono la silice libera (checausa le silicosi) e l'amianto o asbe-sto (che causa l'asbestosi).

La silicosi e l'asbestosi sono duemalattie simili, provocate rispettiva-mente dall'accumulo di silice o diamianto nei polmoni, con la conse-guente progressiva riduzione dellacapacità respiratoria.

La silicosi e l'asbestosi sono le ma-lattie professionali che si riscontranopiù frequentemente tra gli operai,che hanno lavorato nelle fonderie.

La fusione dell'acciaio richiede an-che l'utilizzo di altri metalli (cromo enichel soprattutto), che servono perottenere materiali di qualità supe-riore (acciai inossidabili).

L'acciaio, dopo essere stato ridottoin fogli sottili, definiti lamiere, subi-sce ancora trattamenti chimici di su-perficie per aumentare la sua resi-

stenza alla corrosione.Le lamiere, infine vengono arroto-

late e spedite in altre fabbriche doveverranno tagliate, stampate e verni-ciate per fare manufatti di tutti i tipi,dalle automobili, agli elettrodome-stici.

Queste lavorazioni determinanoun grande inquinamento sia degliambienti di lavoro, che di quelliesterni.

Evidente è la formazione di polveridi silice e di amianto, ma non biso-gna trascurare la produzione di dios-sine, di policlorobifenili, di polverisottili e di metalli pesanti che ven-gono dispersi sia nell'aria, che nelleacque di scolo.

Per quanto riguarda la produzione

Nel corso delle indagini ambientali, condotte nel 2002 pressola sede dell'ex acciaieria Vitali a Torino (1), è stata riscontra-

ta una situazione di contaminazione dovuta alla presenza di cro-mo esavalente in concentrazioni eccedenti il limite di 5 µg/litrofissato dal DM 471/99 per le acque sotterranee. Con un massimopari a 455 µg/litro in corrispondenza del pozzo di monitoraggioP4.La sorgente principale del cromo esavalente è stata individuatanelle vasche di neutralizzazione e di filtrazione, nonché nell'areadi terreno dove era presente la lavorazione di cromatura. In virtùdell'elevato valore di cromo esavalente riscontrato, è stata deci-sa l'installazione di un sistema di pompaggio e di trattamentocon solfato ferroso dell'acqua di falda, definito Pump & Treat, che,come prevedibile, ha dato risultati modesti.Gli ultimi monitoraggi indicano che i valori di concentrazione delcromo esavalente, dal 2003 al 2005, sono rimasti superiori ai va-lori stabiliti dal DM 471/99 e dal DLgs 152/06 e pressoché costantisia nell'area dello stabilimento, che immediatamente a valle diesso. Un documento del 7 settembre 2006 conferma che la prin-cipale contaminazione nella falda è costituita dal cromo esava-lente in concentrazioni, rilevate in occasione delle più recenticampagne di monitoraggio della falda, fra 10 e 50 µg/litro, conun picco di 282 µg/litro, presso il già citato pozzo P4.

Il sito dell'acciaieria, fin dall'inizio del '900 sede di attività di ti-po industriale siderurgico, ha una superficie di 250.000 metri

quadri, che dovrebbe essere destinata ad uso pubblico e resi-denziale.Tale area è risultata contaminata da scorie di acciaieria con su-peramento dei limiti consentiti da parte dei principali metalli pe-santi (nichel, cromo e cromo esavalente). L'inquinamento è sta-to riscontrato anche all'esterno del sito, dove sono stati trovatidegli strati di riporto contenenti scorie di acciaieria. Il volumedelle scorie è stato stimato in circa mezzo milione di metri cubi.Sono stati riscontrati anche altri contaminanti in quantità supe-

riore ai limiti. Visto l'elevato volume di scorie di acciaieria pre-sente e considerato che il costo di conferimento in discarica è sta-to stimato pari a circa 80 milioni di euro (nel 2003), l'interventodi rimozione di tutta la massa dei rifiuti è stato valutato non com-patibile con il valore dell'area.È stato deciso di rimandare ad un approfondimento con la Smatla decisione di autorizzare lo scarico delle acque provenienti daltrattamento nella rete fognaria o nelle acque superficiali. Le de-terminazioni più recenti consistono nella preclusione alla rea-lizzazione di pozzi ad uso idropotabile, nell'area costituita dallaprevedibile estensione della situazione di contaminazione dacromo esavalente dopo un tempo di 50 anni.La Provincia di Torino ha richiesto alcune integrazioni, perché ri-tiene che dopo lo spegnimento dell'impianto Pump & Treat, conun possibile nuovo aumento dei valori di cromo esavalente, bi-sognerebbe installare un pozzo di monitoraggio nel punto limi-te presunto di contaminazione. La Provincia ha anche richiestoun monitoraggio di carattere permanente e la registrazione su-gli strumenti urbanistici dei vincoli derivanti dal permanere diacque sotterranee contaminate, al fine di garantire nel tempo latutela della salute pubblica ed una adeguata protezione del-l'ambiente.

Il cittadino potrebbe porsi alcune domande: non era il caso diinformare la popolazione, che sembra all'oscuro di tutto?; non

conveniva bonificare l'area subito, invece di programmare in-terventi di monitoraggio per 50 anni? l'acqua e la salute dellepersone non sono beni preziosi? non valgono di più del costo sti-mato per la bonifica? perché in nessun punto dei documenti ac-quisiti viene precisato che il cromo esavalente è un canceroge-no di prima classe al pari del benzene, dell'amianto, delle ammi-ne aromatiche e delle radiazioni ionizzanti?

R.TOPINO E R. NOVARA

(1) E precisamente nel quadrilatero compreso tra via Borgaro, via Ve-rolengo, via Orvieto e corso Mortara.

TORINO / LO SCANDALO «DORA CROMATA» (1)

ACQUA AL «CROMO ESAVALENTE»Bonificare costa, fa ritardare i programmi delle imprese costruttrici

e, in buona sostanza, ritarda l’arrivo dei profitti.Tutte «buone» ragioni per minimizzare il problema o far lavorare l’oblio.

Tanto i danni sulla salute si vedranno tardi e comunque vallo a dimostrare...

MISSIONI CONSOLATA

di diossine, va detto che le acciaieriesono le più grandi produttrici di que-ste pericolosissime sostanze, che,purtroppo, tendono ad accumularsinel terreno e nei tessuti delle per-sone che vivono nei paraggi o che sinutrono con i prodotti coltivati neipressi di queste industrie.

Noto è il riscontro di diossine nellatte dei bovini allevati in aree dovesono presenti acciaierie.

Un altro rischio di notevole impor-tanza riguarda la presenza di cromoe di nichel, due metalli, che sonostati riconosciuti come cancerogenicerti dalla comunità scientifica inter-nazionale.

Abbiamo spiegato prima che que-sti metalli sono stati utilizzati per laformazione di leghe speciali e per itrattamenti di superficie dell'acciaioed è pertanto normale trovarli negliscarichi industriali e nelle aree occu-pate dalle acciaierie.

Lo scandalo «Dora cromata»

Una vasta area di Torino è stata perquasi un secolo occupata dalle co-siddette Ferriere, che producevanoacciai speciali.

La fonderia e la fabbrica, in cui sisvolgevano le operazioni di croma-

MC LUGLIO-AGOSTO 2008 65

Èun elemento chimico, appartenente al IV periodo ed alla pri-ma serie di transizione del sistema periodico degli elementi.

Non è molto diffuso in natura (circa 100 ppm sulla crosta terre-stre), dove non è mai libero, ma combinato in diversi minerali, tracui la più importante è la cromite. Il cromo si presenta come unmetallo bianco argenteo, le cui proprietà meccaniche dipendo-no dal grado di purezza. A temperatura ambiente, il cromo resi-ste abbastanza bene a molti agenti chimici, tra cui l'ossigeno, maviene attaccato facilmente dagli acidi non ossidanti diluiti, comel'acido cloridrico, solforico e fluoridrico. I principali composti del cromo corrispondono a stati di ossida-zione di questo elemento, che vanno da -2 a +6, con una nettaprevalenza per gli stati +2 (bivalente), +3 (trivalente) e +6 (esa-valente). Per valenza si intende la capacità dell'elemento di for-mare legami covalenti (molto stabili e ad elevatissimo contenu-to energetico) con altri elementi. Nel caso del cromo +2 abbiamoad esempio l'ossido cromoso CrO, dove entrambi gli elementi

cromo ed ossigeno sono bivalenti; il cromo +3 dà con l'ossigenol'ossido cromico Cr2O3, mentre il cromo +6 dà il triossido di cro-mo CrO3. Diversi composti del cromo, tra cui l'ossido cromico(verde cromo) ed il cromato di piombo (giallo cromo) PbCrO4hanno un largo impiego come pigmenti per vernici e nella lavo-razione del vetro e della ceramica, mentre altri sali, tra cui l'allu-me di cromo, il solfato basico di cromo, il cromato ed il dicroma-to di sodio, vengono impiegati per la concia delle pelli, nell'in-dustria tessile e delle tinte, nonché per la preparazione di diversiprodotti chimici. La maggior parte dei composti del cromo, in particolare di quel-lo esavalente, presentano un elevato grado di tossicità per tut-ti gli organismi viventi, poiché si comportano come energici os-sidanti delle sostanze organiche, caratterizzanti la materia vi-vente.

R.TOPINO E R. NOVARA

TORINO / LO SCANDALO «DORA CROMATA» (2)

IL CROMO E I SUOI COMPOSTI

tura, si trovavano nell'area dellaSpina 3, che attualmente viene defi-nita Vitali, dal nome della preesi-stente acciaieria, ora demolita, dovesono in corso lavori per la realizza-zione di un quartiere residenziale.

Le analisi effettuate prima dell'ini-zio dell'apertura dei cantieri hannoriscontrato la presenza di una quan-tità impressionante di cromo esava-lente nella falda sottostante l'area, apochi metri dalla superficie.

Tutti i dettagli dei sondaggi si pos-sono leggere nei 3 box a parte, dovevengono illustrati dati, che proven-gono dai documenti ufficiali del co-mune e della ditta che esegue i la-

Erin Brockovich è una signora americana(precisamente del Kansas), che nel 1996

ha lavorato per lo studio legale Masry & Vi-titoe, seguendo un caso che riguardava cir-ca 600 persone di Hinkley, in California, chesi erano ammalate a causa del cromo esa-valente versato nella falda idrica dalla so-cietà Pacific Gas & Electric, che lo usava co-me lubrificante delle pompe a pistoni del-le torri di raffreddamento. Il cromo esavalente veniva aggiunto al-l'acqua di raffreddamento per via dellesue proprietà lubrificanti ed anticorrosi-ve. Molte persone, che abitavano nei pa-raggi della Pacific Gas & Electric utilizza-vano l'acqua inquinata, che prelevavanodai pozzi, per gli usi domestici e si sono ammalate.

Il cromo esavalente è un potente can-cerogeno e può causare tumori deipolmoni (se inalato) e dell'apparatodigerente (se ingerito), nonchémalformazioni della prole e altre ma-lattie degenerative.Dalla storia della causa vinta contro laPacific Gas & Electric è stato tratto unfilm, che ha visto Julia Roberts vinci-trice di un premio Oscar e di un Gol-den Globe. Una curiosità: Erin Brocko-vich era interpretata da Julia Roberts,mentre la vera Erin Brockovich ha fat-to una piccola parte, nel film, come ca-meriera di un fast food.

R.TOPINO E R. NOVARA

Sito: http://www.brockovich.com

TORINO / LO SCANDALO «DORA CROMATA» (3)

LA LOTTA DI ERIN BROCKOVICH (E JULIA ROBERTS)

66 MC LUGLIO-AGOSTO 2008

vori.Anche senza leggere i risultati de-

gli studi effettuati, è evidente chel'area è inquinata da qualcosa di pro-venienza industriale. Qualche mesefa, un cittadino, che passava su unponte della Dora a Torino, ha notato

che da alcuni scarichi fognari uscivaun liquido verde brillante e ha fattodelle fotografie, che sono state pub-blicate da un giornale locale.

L'ipotesi più verosimile è che sitrattasse di cromo esavalente sotto-posto a trattamento chimico per tra-

sformarlo in cromo trivalente, menopericoloso, che assume un coloreverdastro.

Ancora in questi giorni è possibilenotare un liquido, dal caratteristicocolore giallo del cromo esavalente,uscire da un cunicolo e versarsi diret-tamente nella Dora, nel punto dovesi trovavano gli scarichi dell'acciaie-ria.

È da tempo che i cittadini, che abi-tano la zona inquinata, segnalano laloro preoccupazione. Anni fa, uscì unarticolo su un giornale di Torino incui si riportava la denuncia del comi-tato di quel quartiere: la popolazionelocale lanciava l'allarme, diffidandopolitici, amministratori torinesi e im-prese a costruire aree residenziali suterreni altamente contaminati dallapreesistente acciaieria. Si parlavaproprio della contaminazione dellaDora con liquidi pericolosi defluitidalla fabbrica, della mancata boni-fica dei terreni, dei tumori che ave-

NOSTRA MADRE TERRA

Sopra: il picchetto d’onore salutal’entrata di un feretro nel duomo. A lato: sul sagrato, foto dei mortie libro delle partecipazioni.

Tragedia THYSSEN KRUPP, Torino, dicembre 2007.

Tragedia THYSSEN KRUPP, Torino, dicembre 2007.

MISSIONI CONSOLATA

vano colpito gli operai in pensione ealtro ancora.

Dopo l'uscita dell'articolo gli am-ministratori locali assicurarono cheera tutto sotto controllo e che nonc'era problema di sorta, che eranostate predisposte vasche di filtra-zione, che l'area era stata bonificata.Venne, forse, aperta un'inchiesta, ma ilavori andarono avanti perché leOlimpiadi erano imminenti e biso-gnava realizzare il villaggio per i gior-nalisti. Uno sguardo ai progetti, allemappe e ai documenti ufficiali haconsentito di chiarire tutto.

L'area, impregnata di cromo esava-lente, non è stata bonificata e attual-mente il metallo cancerogeno sta in-quinando la falda idrica e la Dora.

Thyssen, Thyssen

Abbiamo cercato altre informa-zioni con i mezzi a nostra disposi-zione e abbiamo scoperto che, po-che centinaia di metri a monte an-che l'acciaieria Thyssen Krupp haversato nella Dora e nelle fognature,tonnellate di cromo e di nichel, duemetalli cancerogeni di prima classe.

I dati precisi degli scarichi perico-losi sono reperibili in rete sui sitidell'INES (Inventario Nazionale delleEmissioni e loro Sorgenti) e dell'EPER

(European Pollutant EmissionRegister), che sono registri integratinati nell'ambito della direttiva96/61/CE, meglio nota come diret-tiva IPPC (Integrated PollutionPrevention and Control). Questi regi-stri consultabili da tutti sono il risul-tato di un approccio integrato allagestione ambientale, che coinvolge igoverni, le industrie e il pubblico edà la possibilità a chiunque di eserci-tare il proprio diritto di accesso alleinformazioni ambientali.

Recentemente l'Arpa ha confer-mato l'esattezza dei dati, ma ha spie-gato che non è tanto importante laquantità di materiale versato, mapiuttosto la concentrazione di questimateriali scaricati nella Dora, conl'autorizzazione della Provincia diTorino.

Un tecnico dell'Arpa ha spiegatoche 500 chilogrammi di cromo scioltinella quantità totale di acqua versata

nella Dora in un anno (più di sei mi-lioni di metri cubi) restano diluiti alpunto da rientrare nei limiti di con-centrazione previsti dalla legge pergli scarichi industriali.

Va chiarito che il rispetto dei limitidi legge (non solo in questo caso)non mette al riparo la popolazionedai rischi per la sua salute, perchémezza tonnellata di materiali alta-mente e certamente cancerogeni,anche se diluita parecchio, restasempre mezza tonnellata e sarebbegiusto chiedersi dove è andata a fi-nire, visto che in alcuni punti delPiemonte la concentrazione dicromo esavalente nella falda supera ilimiti consentiti.

La legge, a tutela di chi?

La legge prevede dei limiti per laconcentrazione di cromo nelle ac-que, ma ci sono due normative. Il li-mite sanitario di concentrazione am-missibile nell'acqua potabile è di 50µg/litro come cromo totale, mentre

la norma di tutela ambientale poneinvece il limite di 5 µg/litro di cromoesavalente. Il superamento del limiteprevisto per le acque di falda imponela ricerca delle cause e l’eventualebonifica. In questi casi il sindaco,come massima autorità sanitaria,può disporre la chiusura dei pozzi.

La legge, in questo caso, non tutelala salute dei cittadini, perché gliesperti confermano che il cromopresente nell'acqua potabile è quasitutto esavalente, per via della sua so-lubilità, pertanto è possibile bere ac-qua «a norma di legge» con quantitànotevoli e pericolose di cromo esa-valente. ■

MC LUGLIO-AGOSTO 2008 67

(*) Roberto Topino, medico, e Ro san naNovara, biologa, sono collaboratori fissidi MC.

FOTOSERVIZIO MONOTEMATICO:Le foto di questo articolo, tutte dedicatealla tragedia della Thyssen Krupp(Torino, dicembre 2007), sono di MAURIZIO

PAGLIASSOTTI.

Le lacrime di una cineoperatrice della Rai. Sulla tragedia sono uscitialcuni documentari.

TragediaTHYSSEN KRUPP,

Torino, dicembre 2007.