NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE P.R.G. … CONSISTENZA EDILIZIA, CONDONO, SERVIZI ED ATTREZZATURE...

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NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE P.R.G. CATANZARO 1 CITTÀ DI CATANZARO PIANO REGOLATORE GENERALE P3bis NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Prof. Ing. Piergiorgio Bellagamba - Coordinatore - Prof. Ing. Alessandro Bianchi Ing. Franco Carioti Arch. Sante Foresta Dott. Agr. Giovanni Leone Avv. Aldo Paparo Dott. Geol. Fabio Procopio NOVEMBRE 2002 (versione definitiva approvata con D.D.G. n°14350 dell’ 8.11.2002)

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

1

CITTÀ DI CATANZARO

PIANO REGOLATORE GENERALE

P3bis

N O R M E T E C N I C H E D I A T T U A Z I O N E Prof. Ing. Piergiorgio Bel lagamba - Coordinatore -

Prof. Ing. Alessandro Bianchi

Ing. Franco Carioti

Arch. Sante Foresta

Dott . Agr. Giovanni Leone

Avv. Aldo Paparo

Dott . Geol . Fabio Procopio

NOVEMBRE 2002 (versione definit iva approvata con D.D.G. n°14350 del l ’ 8.11.2002)

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PARTE PRIMA

GENERALITÀ

ARTICOLO 1

ELEMENTI COSTITUTIVI DEL P.R.G.

Sono elemen t i cost i tut ivi del Piano Regolatore Generale d el Comune di Catanzaro

(P.R.G.) gl i elaborat i e le tavole di segui to elencat i , r edat t i in conformità a l la Circolare n .

1 del 1989 del la Giun ta Regionale del la Calabr ia con tenen te “Diret t ive ed ist ruzion i per la

formazione degl i st rument i urban ist ici genera l i” .

ELABORATI DI ANALISI DELLO STATO DI FATTO

A1 TAVOLE DI INQUADRAMENTO TERRITORIALE

TAV. A1.1 TAVOLA DI INQUADRAMENTO TERRITORIALE SCALA 1:100.000

TAV. A1.2 TAVOLA DI INQUADRAMENTO TERRITORIALE SCALA 1:50.000

A2 TAVOLE DEI VINCOLI E DELLE ZONE DI RISPETTO ESISTENTI

TAV. A2.1 NUCLEI ABITATI, RETE INFRASTRUTTURALE ESISTENTE,

BENI DEMANIALI, AREE DI PROPRIETÀ PUBBLICA

E DEL PATRIMONIO STORICO-CULTURALE SCALA 1:10.000

TAV. A2.1 bi s TAVOLA DEI BENI DEMANIALI SCALA 1:10.000

TAV. A2.2 AMBITO CENTRO STORICO SCALA 1:2.000

TAV. A2.3 VINCOLI E ZONE DI RISPETTO SCALA 1:10.000

TAV. A2.4 CARTA CLINOMETRICA SCALA 1:10.000

TAV. A2.5 CARTA GEOLITOLOGICA SCALA 1:10.000

TAV. A2.5 .1 CARTA DELLA RIGIDITA’ SISMICA SCALA 1:10.000

TAV. A2.5 .2 CARTA DELLE INDAGINI IN SITO SCALA 1:10.000 (ALLEGATI N. 23)

TAV. A2.6 CARTA GEOMORFOLOGICA, IDROLOGICA E IDROGRAFICA

SCALA 1:10.000

TAV. A2.7 CARTA DELL’USO REALE DEL SUOLO SCALA 1:10.000

TAV. A2.8 CARTA DELLE IRRIGAZIONI CON ZONE ALTIMETRICHE

SCALA 1:10.000

TAV. A2.9 CARTA AGROPEDOLOGICA SCALA 1:10.000

TAV. A2.10 CARTA DELLA CAPACITÀ DELL’USO AGRICOLO DEL SUOLO

SCALA 1:10.000

A3 TAVOLE DELLA CONSISTENZA EDILIZIA

TAV. A3.1A CONSISTENZA EDILIZIA, CONDONO, SERVIZI ED ATTREZZATURE

PUBBLICHE ESISTENTI SCALA 1:5.000

TAV. A3.1B CONSISTENZA EDILIZIA, CONDONO, SERVIZI ED ATTREZZATURE

PUBBLICHE ESISTENTI SCALA 1:5.000

TAV. A3.1C CONSISTENZA EDILIZIA, CONDONO, SERVIZI ED ATTREZZATURE

PUBBLICHE ESISTENTI SCALA 1:5.000

TAV. A3.1D CONSISTENZA EDILIZIA, CONDONO, SERVIZI ED ATTREZZATURE

PUBBLICHE ESISTENTI SCALA 1:5.000

TAV. A3.1E CONSISTENZA EDILIZIA, CONDONO, SERVIZI ED ATTREZZATURE

PUBBLICHE ESISTENTI SCALA 1:5.000

TAV. A3.1F CONSISTENZA EDILIZIA, CONDONO SERVIZI ED ATTREZZATURE

PUBBLICHE ESISTENTI SCALA 1:5.000

TAV. A3.2A VINCOLI E ZONE DI RISPETTO SCALA 1:5.000

TAV. A3.2B VINCOLI E ZONE DI RISPETTO SCALA 1:5.000

TAV. A3.2C VINCOLI E ZONE DI RISPETTO SCALA 1:5.000

TAV. A3.2D VINCOLI E ZONE DI RISPETTO SCALA 1:5.000

TAV. A3.2E VINCOLI E ZONE DI RISPETTO SCALA 1:5.000

TAV. A3.2F VINCOLI E ZONE DI RISPETTO SCALA 1:5.000

A4 STUDIO GEOMORFOLOGICO

(ARTICOLO 13 LEGGE N. 64 DEL 1974)

TAV. A4.0 STUDIO GEOMORFOLOGICO SCALA 1:10.000

TAV. A4.1A STUDIO GEOMORFOLOGICO SCALA 1:5.000

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TAV. A4.1B STUDIO GEOMORFOLOGICO SCALA 1:5.000

TAV. A4.1C STUDIO GEOMORFOLOGICO SCALA 1:5.000

TAV. A4.1D STUDIO GEOMORFOLOGICO SCALA 1:5.000

TAV. A4.1E STUDIO GEOMORFOLOGICO SCALA 1:5.000

TAV. A4.1F STUDIO GEOMORFOLOGICO SCALA 1:5.000

TAV. A5.0 TAVOLA DEL SISTEMA DELLE ATTREZZATURE

DI INTERESSE SOVRACOMUNALE SCALA 1:10.000

TAV. A5.1 AGGIORNAMENTO NUOVI EDIFICI SCALA 1:5.000

TAV. A5.2 CARATTERI DEGLI EDIF ICI SCALA 1:5.000

TAV. A5.3 DESTINAZIONE D’USO DEGLI EDIFICI E DEGLI

SPAZI URBANI SCALA 1:5.000

TAV. A5.4 ELEMENTI DI PREGIO E DI DEGRADO DEGLI EDIFICI SCALA 1:5.000

ELABORATI DI PROGETTO

TAV. P1 bi s INTEGRAZIONI DI PROGETTO PER: RETI INFRASTRUTTURALI,

NUOVI VINCOLI, DIVISIONE IN ZONE DEL TERRITORIO

SCALA 1:10.000

TAV. P2.1A bi s TAVOLA DI AZZONAMENTO, ZONE TERRITORIALI OM OGENEE,

ZONE DI RECUPERO (ART. 27 LEGGE 457/1978 ) , ZONE DI

RECUPERO (ART. 29 LE GGE 47/1985) , ZONE CON OBBLIGO DI

PIANIFICAZIONE ATTUATIVA, AREE PER STANDARD

SCALA 1:5.000

TAV. P2.1B bi s TAVOLA DI AZZONAMENTO, ZONE TERRITORIALI OMOGENEE,

ZONE DI RECUPERO (ART. 27 LEGGE 457/1978 ) , ZONE DI

RECUPERO (ART. 29 LE GGE 47/1985) , ZONE CON OBBLIGO DI

PIANIFICAZIONE ATTUATIVA, AREE PER STANDARD

SCALA 1:5.000

TAV. P2.1C bi s TAVOLA DI AZZONAMENTO, ZONE TERRITORIALI OMOGENEE,

ZONE DI RECUPERO (ART. 27 LEGGE 4 57/1978) , ZONE DI

RECUPERO (ART. 29 LE GGE 47/1985) , ZONE CON OBBLIGO DI

PIANIFICAZIONE ATTUATIVA, AREE PER STANDARD

SCALA 1:5.000

TAV. P2.1D bi s TAVOLA DI AZZONAMENTO, ZONE TERRITORIALI OMOGENEE,

ZONE DI RECUPERO (ART. 27 LEGGE 457/1978 ) , ZONE DI

RECUPERO (ART. 29 LE GGE 47/1985) , ZONE CON OBBLIGO DI

PIANIFICAZIONE ATTUATIVA, AREE PER STANDARD

SCALA 1:5.000

TAV. P2.1E bi s TAVOLA DI AZZONAMENTO ZONE TERRITORIALI OMOGENEE,

ZONE DI RECUPERO (ART. 27 LEGGE 457/1978 ) , ZONE DI

RECUPERO (ART. 29 LEGGE 47/1985) , ZONE CON OBBLIGO DI

PIANIFICAZIONE ATTUATIVA, AREE PER STANDARD

SCALA 1:5.000

TAV. P2.1F bi s TAVOLA DI AZZONAMENTO, ZONE TERRITORIALI OMOGENEE,

ZONE DI RECUPERO (ART. 27 LEGGE 457/1978 ) , ZONE DI

RECUPERO (ART. 29 LE GGE 47/1985) , ZONE CON OBBLIGO DI

PIANIFICAZIONE ATTUATIVA, AREE PER STANDARD

SCALA 1:5.000

TAV. P2.1 .1 CARTA DEL SISTEMA DELLA MOBILITA’ SCALA 1:10.000

P 3 bi s NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

P4.1 SCHEDA PROGETTO PER AMBITO “ZTO C”

ELABORATI DI VERIFICA

V1 TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STUDIO

GEOMORFOLOG ICO ED IL P .R.G.

TAV. V1.1A TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STUDIO GEOMORFOLOGICO ED IL P.R.G.

SCALA 1:5.000

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TAV. V1.1B TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STUDIO GEOMORFOLOGICO ED IL P.R.G.

SCALA 1:5.000

TAV. V1.1C TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STUDIO GEOM ORFOLOGICO ED IL P.R .G.

SCALA 1:5.000

TAV. V1.1D TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STUDIO GEOMORFOLOGICO ED IL P.R.G.

SCALA 1:5.000

TAV. V1.1E TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STUDIO GEOMORFOLOGICO ED IL P.R.G.

SCALA 1:5.000

TAV. V1.1F TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STUDIO GEOMORFOLOGICO ED IL P.R.G.

SCALA 1:5.000

V2 TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STRUMENTO URB ANISTICO

VIGENTE ED IL PIANO REGOLATORE GENERALE

TAV. V2.1A TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STRUMENTO URBANISTICO

VIGENTE ED IL P.R.G. SCALA 1:5.000

TAV. V2.1B TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STRUMENTO URBANISTICO

VIGENTE ED IL P.R.G. SCALA 1:5.000

TAV. V2.1C TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STRUMENTO URBANISTICO

VIGENTE ED IL P.R.G. SCALA 1:5.000

TAV. V2.1D TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STRUMENTO URBANISTICO

VIGENTE ED IL P.R.G. SCALA 1:5.000

TAV. V2.1E TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STRUMENTO URBANISTICO

VIGENTE ED IL P.R.G. SCALA 1:5.000

TAV. V2.1F TAVOLE DI RAFFRONTO TRA LO STRUMENTO URBANISTICO

VIGENTE ED IL P.R.G. SCALA 1:5.000

V3 TABELLE DI VERIFICA DEGLI STANDARD

RELAZIONE

RELAZIONE INTEGRATIVA

RELAZIONE GEOMORFOLO GICA

RELAZIONE GEOMORFOLO GICA – NOTE INTEGRATIVE

INTERPETRAZIONE GRAFICA DEGLI ELABORATI DI PIANO

La zon izzazione é r appresen ta ta , median te programma in format ico Autocad a color i , su

suppor to di base cost i tui to da aerofotogrammetr ia in format izzata in scala 1:5.000. Det to

suppor to ha una r appresen tazione indifferenzia ta nei t r a t t i , in quan to le var ie componen t i

ter r i tor ia l i (curve di l ivel lo, impluvi , displuvi , cor si d 'acqua, elet t ro dot t i , sedi viar ie di

qualunque ordine, sia nei cen tr i edificat i che a l di fuor i ) non sono dist in te né con pian i

( layer ) , né con spessor i , né con t r a t t i diver si . Ne consegue che le N.T.A. sono prevalen t i

r ispet to a l le elaborazion i car tografiche.

Ai fin i del la cor ret ta let tura del le tavole di Piano, si precisa :

-a) le st r ade esisten t i a l la data di adozione - incluse le per t inenze ed escluse le fasce di

r ispet to - sono da in tender si , qualunque sia i l t ipo di r appresen tazione grafica , non

appar tenen t i ad a lcun a del le classi del le ZTO di cui a l D.I . 1444/68, in quan to la viabi l i tà

cost i tuisce categor ia del le opere di urban izzazione pr imar ia non classi ficabi le come area a

dest inazione urba n ist ica .

-b) le nuove st r ade previste nel P.R.G. sono da in tender si indicat ive per i l

dimensionamento del le car reggiate e del le r ela t ive per t inenze, da defin i r e in fase di

proget tazione esecut iva . Det te prevision i sono vincolan t i per ciò che r iguarda i l t r accia to.

-c) nel le aree bianche residual i e/o in tercluse in prossimità del l a viabi l i tà esisten te i l

l imite di dest inazione di zona deve in tender si esteso fino a l margine del le sede viar ia e

r ela t ive per t inenze r isponden t i a l la r eale si tuazione di fa t to. Nel caso in cui l ' a r ea bianca

sia l imit rofa a più zone, essa va considerata a rea di r ispet to e quindi non edificabi le.

ARTICOLO 2

TRASFORMAZIONE URBANISTICA ED EDILIZIA

Ogn i a t t ivi tà compor tan te t r asformazione urban ist ica e/o edi l iz ia del ter r i tor io

comunale (compreso i l cambiamento di dest inazione d’uso) prevista dal P.R.G. e dagl i

even tual i Pian i urban ist ici a t tuat ivi , par tecipa , nei casi stabi l i t i dal la Legge, agl i oner i ad

essa r ela t ivi e l ' esecuzione del le opere è subordinata , a i sensi del la legislazione vigen te,

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al r i lascio di Concessione o Autor izzazione o nei casi conse n t i t i con le modal i tà di cui

a l la Legge n . 662 del 23 dicembre 1996.

ARTICOLO 3

CAMPO DI APPLICAZIONE DEL P.R.G.

Ai sensi del la Legge 17 agosto 1942, n . 1150 e successive modificazion i , del la Legge

28 gennaio 1977, n . 10, la discipl ina urban ist ico -edi l iz ia del P.R.G. si appl ica a l l ’ in tero

ter r i tor io comunale secondo le disposiz ion i del le plan imetr ie e del le presen t i Norme

Tecn iche di At tuazione.

ARTICOLO 3 bis

PARAMETRI ED INDICI URBANISTICI ED EDILIZI

A) SUPERFICIE TERRITORIALE (S.T. ) espressa in m q. o ha .

Per "super ficie ter r i tor ia le" si in tende quel la r i fer i ta agl i in terven t i urban ist ici

a t tuat ivi , così come prescr i t t i e defin i t i dal lo st rumento urban ist ico generale, a l net to

del la viabi l i tà esisten te o prevista nel P.R.G. Ai fin i del ca lcolo del la volumetr ia massima

real izzabi le negl i ambit i sogget t i a pian ificazione a t tuat iva sono computabi l i le super fici

r icaden t i nel le fasce di r ispet to st r adale e fer roviar io.

B) INDICE DI FABBRICABILITÀ TERRITORIALE (I .F.T. ) espresso in mc. /mq.

Per "indice di fabbr icabi l i tà ter r i tor ia le" si in tende i l r appor to t r a i l volume ma ssimo

real izzabi le e la super ficie ter r i tor ia le del la zona.

Det to indice si appl ica in sede di st rument i urban ist ici a t tuat ivi .

C) SUPERFICIE MINIMA DI INTERVENTO (S.M.) espressa in m q. o ha .

Per "super ficie min ima di in terven to" si in tende quel la , gener icamente indicata nel le

Norme Tecn iche di At tuazione del lo st rumento urban ist ico generale, r ela t iva a l la

super ficie ter r i tor ia le min ima necessar ia per predispor re e r eal izzare un in te rven to

urban ist ico a t tuat ivo.

D) SUPERFICIE FONDIARIA (S.F. ) espressa in mq. o ha .

Per "super ficie fondiar ia", in caso di st rumento urban ist ico esecut ivo, si in tende la

par te di super ficie r isul tan te sot t r aendo da quel la ter r i tor ia le, così come preceden t emente

defin i ta , la nuova viabi l i tà di piano e le super fici dest inate a l le opere di urb an izzazione

pr imar ia e secondar ia . Tale super ficie può essere suddivisa in lot t i .

In caso di in terven to edi l iz io di r et to, la super ficie fondiar ia si iden t i fica con l ' a r e a

edificabi le, a l net to del le st r ade pubbl iche esisten t i , o previste nel lo st rumento urb an ist ico

generale. Ai fin i del ca lcolo del la volumetr ia massima real izzabi le negl i ambit i sogget t i a

pian ificazione a t tuat iva e a in terven t i edi l iz i di r et t i , sono compu tabi l i le super fici

r icaden t i nel le fasce di r i spet to st r adale e fer roviar io.

E) INDICE DI FABBRICABILIT À FONDIARIA (I .F.F. ) espresso in mc. /mq.

Per "indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia" si in tende i l r appor to fr a i l volume mass imo

real izzabi le e la super ficie fondiar ia preceden temente defin i ta .

F) LOTTO MINIMO D’INTERVENTO (L.M.) espresso in mq.

Per "lot to min imo d’in terven to" si in tende quel lo r ela t ivo a l l ' a r ea min ima necess ar ia

per operare un in terven to edi l iz io di r et to o, nel caso di in terven to urban ist ico a t tuat ivo,

l ' a r ea min ima di cui è possibi le fr azionare la super ficie fondi ar ia .

G) SUPERFICIE DESTINATA AD OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA

(S.U.P. ) espressa in mq.

Tale super ficie comprende tut te le aree da r iservare per le opere di urban izzazion e

pr imar ia di cui a l successivo ar t .18, secondo le quan t i tà min ime stabi l i te dal le leggi

vigen t i o quan to stabi l i to, per tut te le Z.T.O. , dal le norme del lo st rumento urban ist ico

generale.

H) SUPERFICIE DESTINATA AD OPERE DI URBANIZZAZIONE SECOND ARIA

(S.U.S. ) espressa in mq.

Tale super ficie comprende tut te le aree da r iservare o r iservate a l le opere di

urban izzazione secondar ia di cui a l successivo ar t . 18, secondo le quan t i tà min ime

stabi l i te dal le leggi vigen t i o quan to previsto, per tut te le Z.T.O. , dal le norme del lo

st rumento urban ist ico gener ale.

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I) RAPPORTO DI COPERTURA (R.C.) espresso in mq. /mq.

Per "rappor to di coper tura" si in tende i l r appor to t r a la super ficie copr ibi le e la

super ficie fondiar ia . Deve essere misurato considerando per super ficie fondiar ia quel la di

cui a l parametro S.F. e per super ficie coper ta quel la di segui to defin i ta .

L) SUPERFICIE COPERTA DI UN EDIFICIO (S.C.) espressa in mq.

Per "super ficie coper ta di un edificio" si in tende quel la r isul tan te dal la proiezione sul

piano or izzon tale di tut te le par t i edificate fuor i ter r a del imita te dal le super fici esterne

del le murature per imetra l i escluse le par t i agget tan t i come balcon i , spor t i di gronda e

simil i , sa lvo quan to previsto dal l ’ ar t . 49 del la legge regionale 19/2002.

M) SUPERFICIE UTILE ABITABILE (S.U.) espressa in mq.

Per "super ficie ut i le abi tabi le" si in tende la super ficie di pavimen to degl i a l loggi ,

misurata a l net to di murature, t r amezzi , pi last r i , sguinci e van i di por te e finest r e, di

even tual i scale in terne, di logge e di balcon i ;sono compresi gl i spazi per armadi a muro.

N) SUPERFICIE NON RESIDENZIALE (S.n .R.) espressa in mq.

Per "super ficie non residenzia le" si in tende quel la dest inata a serviz i ed accessor i , a

st r et to serviz io del le r esidenze, misurate a l net to d el le murature, pi last r i , t r amezzi ,

sguinci e van i di por te e finest r e.

Tal i super fici r iguardano:

– can t ine, soffi t te, local i motore ascensore, cabine idr iche, lavatoi comuni ,

cen tra l i termiche ed a l t r i local i similar i ;

– autor imesse singole o col let t ive;

– andron i di ingresso e por t icat i l iber i di uso pr ivato o col let t ivo.

– logge e balcon i .

O) SUPERFICIE COMPLESSIVA (S.c. ) espressa in mq.

Per "super ficie complessiva", si in tende quel la cost i tui ta dal la somma del la supe r ficie

ut i le abi tabi le (S.U.) e dal 60% d el tota le del la super ficie non residenzi a le.

La super ficie complessiva si ut i l izza a i fin i del la determinazione del costo di

cost ruzione del l ' edificio.

P) SUPERFICIE PERMEABILE (S.p. ) espressa in mq.

Per “super ficie permeabi le” si considera quel la che è in grado di assorbire a lmeno i l

70% del le acque meteor iche, senza la necessi tà che esse vengano convogl ia te a l t r ove

median te oppor tun i sistemi di drenaggio e canal izzazione.

P1) INDICE DI PERMEABILITÀ (I .P. ) espresso in %.

Per "indice di permeabi l i tà" s i in tende i l r appor to fr a la super ficie permeabi le

preceden temente defin i ta e la super ficie fondiar ia .Esso si appl ica solo per i nuovi

insediament i secondo i parametr i det ta t i dal le singole Z.T.O.

Q) COMPARTI DI ATTUAZIONE (C.A.) espressi in mq. o ha .

Le norme sui comparti dettate dalla legge regionale 19/2002 prevalgono sulle seguenti norme ,le quali ,

pertanto, sono applicabili soltanto per le parti non in contrasto con la legge citata.

Ai sensi del le leggi vigen t i i l Comune può dispor re nel le diver se z one del P.R.G. la

formazione di Compar t i (di cui a l la Legge n . 1150 del 1942 e successive in tegrazi on i) , che

includono aree non edificate ed aree edificate, a l fine di creare le premesse per assicurare

i l r i spet to del le esigenze complessive del la ci t tà nel la proget tazione e r eal izzazione degl i

in terven t i , nonché una equa r ipar t iz ione degl i oner i e dei benefici t r a i propr ietar i

in teressat i .

I Compar t i sono individuat i nel P.R.G. e devono essere ogget to di Piano A ttuat ivo.

I l Sindaco invi ta i propr ietar i d egl i immobil i ed aree inclusi in un Compar to a

r iun ir si in Consorzio, a l lo scopo di procedere a l la defin iz ione del Piano Attuat ivo ed

a l l ' a t tuazione del le prevision i con tenute nel lo st rumento urban ist ico. A cost i tui r e i l

Consorzio basta i l concorso dei p ropr ietar i r appresen tan t i , in base a l l ' impon ibi le

ca tasta le, la maggioranza assoluta del valore del compar to.

I Pian i At tuat ivi r ela t ivi a l le aree ogget to dei Compar t i devono r ispet tare le

dest inazion i di zona indicate dal P.R.G. , comprese quel le r ela t ive a l la defin iz ione del le

aree per gl i standard urban ist ici .

L'approvazione di ta l i pian i è subordinata a l la cessione gratui ta a l Comune, da par te

del propr ietar io o dei propr ietar i r iun i t i in Consorzio, del le aree in terne a l compar to a l le

qual i è sta ta assegnata una dest in azione pubbl ica .

L'edificabi l i tà prevista dal le Norme di P.R.G. per ciascun compar to deve r i tener si

a t t r ibui ta a l l ' in tera super ficie in terna ad esso. I proget t i urban ist ici esecut ivi devono

prevedere la concen trazione del la volumetr ia in determinate porzion i del compar to,

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subordinando la r eal izzazione di essa a l l ’acquisiz ione, da par te dei propr ietar i del le zone

di concen trazione del la volumetr ia , del l ' assenso ad edificare da par te di tut t i i pr opr ietar i

del compar to.

In fase di a t tuazion e dei Compar t i , su r ich iesta dei propr ietar i r appresen tan t i la

maggioranza assoluta del valore del l ’ impon ibi le catasta le del l ' in tero compar to, la Giun ta

può autor izzare la suddivisione del compar to stesso in più sub -compar t i : ciò a condizione

che per ciascuno di essi i l Piano Attuat ivo preveda cubature, super fici ut i l i ed aree con

dest inazion i pubbl iche proporzionate a l le r ispet t ive super fici ter r i t or ia l i o che da par te di

tut t i i propr ietar i vi sia accordo (espresso a t t r aver so a t to d’obbl igo) ci r ca la solu zione

proposta e siano cedute a l Comune, sul la base di una Convenzione un i tar ia , tut te le aree

con dest inazione pubbl ica pr ima del r i lascio di Concession i edi l iz ie.

R) VOLUME DI UN EDIFICIO (V.E.) espresso in mc.

I l volume, a i fin i del l ' effet t iva possibi l i tà edificator ia , va computato sommando i

prodot t i del la super ficie coper ta di ciascun piano, per l ' a l tezza del la cost ruzione r ela t iva

a l piano stesso, misurata t r a le quote di ca lpest io dei pavimen t i , con esclusione del

volume en troter ra misurato r ispe t to a l la super ficie del ter r eno o del la pavimen tazione

ci r costan te secondo la sistemazione prevista dal proget to , sa lvo che i l volume

semin ter ra to od in ter ra to sia dest inato a r esidenze, uffici o a t t ivi tà produt t ive, escluse

quel le concernen t i la lavoraz ione di prodot t i agr icol i ad uso famil iare e quel le dest inate a

parcheggi . .

Sono a l t r esì esclusi dal ca lcolo del volume consen t i to i por t icat i o porzion i di essi , i

balcon i , le verande, le tet toie, i parapet t i , i corn icion i e gl i el emen t i di cara t tere

ornamentale, nonché i volumi tecn ici , st r et tamen te necessar i a con tenere e consen t i r e

l ' accesso ad impian t i tecn ici a serviz io del l ' edificio ed eme rgen t i dal la l inea di gronda,

qual i extracor sa degl i ascensor i , vano scala , serbatoi idr ici , vasi di espansione

del l ' impian to di r iscaldamento, canne fumar ie e di ven t i l az ione nonché i volumi tecn ici

vi r tual i cost i tuen t i pacchet to tecnologico or izzon tale, di a l tezza non super iore a cm.

50, in terno agl i edifici produt t ivi qual i canal izzazion i or izzon tal i , di ffusor i d ’ impian t i di

condizionamento,elet t r ici specia l i ed an t incendio.

Inol t r e sono esclusi i sot totet t i non prat icabi l i e quel l i non abi tabi l i se l ' a l tezza media

non supera mt . 2,00 nei confron t i di fa lde con incl inazione in fer iore a l 35% e se dest inat i

a deposi t i , magazzin i o serviz i accessor i e tecn ici . Per i por t icat i o porzion i di essi , i

sot totet t i e i volumi tecn ici la concessione con ter rà apposi to vincolo che impedisca

qualsiasi genere di ch iusura o differen te uso degl i stessi .

Nel le coper ture a tet to i volumi tecn ici devono r ien trare i l più possibi le a l l ' in terno

del le coper ture stesse, men tre nel caso di coper tura a ter r azzo deve essere prevista una

soluzione arch i tet ton ica un i tar ia .

S) ALTEZZA DEI FRONTI DI UN EDIFICIO (H.F. ) espressa in mt .

Per "a l tezza dei fron t i di un edificio" si in tende la di fferenza di quota t r a la l inea di

ter r a , defin i ta dal piano st r adale o dal la più bassa sistemazione esterna, di cui a l proget to,

in teressata dal la faccia ta che si considera , e i l l ivel lo cost i tui to dal la l ine a in fer iore di

gronda del tet to, considerata con una sporgenza massima, compresa la gronda, di mt . 1,20

dal la parete ver t icale del fron te; nel caso in cui la pendenza del tet to super i i l 35%,

l ' a l tezza va misurata fino a i due terz i del la proi ezione ver t ica le del tet to stesso, sia i l

sot totet to abi t abi le o meno.

Se l ' edificio è coper to a ter r azzo, l ' a l tezza è data dal la di fferenza di quota t r a la l inea

di ter r a , defin i ta dal piano st r adale o di marciapiede o dal la più bassa sistemazione

esterna, di cui a l p roget to, nel caso r isul t i a l di sot to del l ivel lo st r adale, e la l inea

super iore, defin i ta dal piano di ca lpest io del medesimo ter razzo, sa lvo quan to previsto

dal l ’ ar t . 49 del la legge regionale 19/2002.

L'a l tezza del le paret i di un edificio non può super are i l imit i fissa t i , per le singole

zone, dagl i st rument i urban ist ici o da par t icolar i norme vigen t i , ad eccezione dei si ngol i

volumi tecn ici . Nel caso di edifici in cui la l inea di ter r a e quel la di coper tura non siano

or izzon tal i , si considera la parete scomposta in elemen t i quadrangolar i o mist i l inei , e per

ogn i elemen to si considera la media del le a l tezze; la maggiore di ta l i a l tezze, per ciascuno

degl i elemen t i di cui sopra , non può superare del 20% l 'a l tezza massima consen t i ta . La

media del le medie del le a l tezze così r icavate non deve comunque superare l ' a l tezza

massima prevista dal le norme del lo st r umento urban ist ico per la Z.T.O. .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Se la cost ruzione è "ter razzata", l ' a l tezza di ciascun fron te può essere calcola ta

separatamen te per i singol i corpi , sempre che quest i ul t imi siano individuabi l i dal pun to

di vista arch i tet ton ico e purché la profondi tà degl i stessi non sia in fer iore a mt . 5,00.

T) ALTEZZA DELLA COSTRUZIONE (H.C.) espressa in mt .

Per "a l tezza del la cost ruzione" si in tende la media del le a l tezze dei fron t i , ca lcola te

secondo i l parametro H.F, ponderata con i l per imetro.

U) DISTANZA TRA GLI EDIFICI (D.E.) espressa in mt .

Per "distanza t r a gl i edifici" si in tende la distanza min ima t r a le proiezion i ver t ical i

dei fabbr icat i , misurata nei pun t i di massima sporgenza con esclusione degl i sbalz i per

logge balcon i e corn icion i i qual i saranno computat i a i fin i del la distanza per la sola

par te even tualmen te ecceden te 1.5 mt . Nel caso di fron t i non paral lel i deve comunque in

ogn i pun to essere r ispet ta ta la distanza min ima pr escr i t ta .

Tale distanza va r ispet ta ta anche quando le cost ruzion i si fron teggiano parzia lmen te.

Le norme rela t ive a l le distanze t r a gl i edifici si appl icano anche a l le paret i finest r a te

di un medesimo edificio non prospicie n te spazi in tern i (ch iost r i , cavedi , ecc. ) , sa lvo

quando i fron t i di una stessa costruzione cost i tuiscono r ien tranze plan imetr iche la cui

profondi tà non super i un quar to del la loro larghezza. Nel caso in cui i fron t i di una stessa

costruzione formino t r a l oro un angolo in terno minore di 90°, purché sempre maggiore di

60°, sul le porzion i di essi , non r ispet tan t i la distanza min ima stabi l i ta dal le norme di

a t tuazione degl i st rument i urban ist ici , possono apr i r si esclusivamente luci e finest r e

r ela t ive a i local i che appar tengono a costruzion i o corpi di fabbr ica che formano ogget to

di st rument i urban ist ici a t tuat ivi con prevision i plan ivolumetr iche.

La distanza t r a due costruzion i o corpi di fabbr ica finest r a t i di una stessa costruzione

non può essere in fer iore a mt . 10,00. Sono ammesse distanze in fer ior i nel caso di gruppi

di edifici che formino ogget to di st rument i urban ist ici a t tuat ivi con prevision i

planovolumetr iche.

V) DISTANZA DAI CONFINI O DAL FILO STRADALE espressa in mt .

Si in tende per "distanza dai confin i o dal fi lo st r adale" la distanza t r a la proiezi one del

fabbr icato, misurata nei pun t i di massima sporgenza, e la l inea di confine o i l fi lo st r adale

con esclusione degl i sbalz i per logge balcon i e corn icion i i qual i saranno computat i a i

fin i del la distanza per la sola par te even tualmen te ecceden te 1.5 mt

La distanza min ima di una costruzione dal confine di propr ietà o dal l imite di Z.T.O.

non può essere in fer iore a mt . 5,00.

Sono ammesse costruzion i in aderenza, a confine di propr ietà ovvero dis tanze in fer ior i

nel caso di gruppi di edifici che formino ogget to di st rument i urban ist ici a t tuat ivi con

prevision i planovolumetr iche.

Z) NUMERO DEI PIANI FUORI TERRA

Per "numero dei pian i" si in tende i l numero dei pian i abi tabi l i , compreso l ' eve n tuale

piano in r i t i ro ed i l sot totet to, se abi t abi le.

X) LUNGHEZZA MASSIMA DEI PROSPETTI (L.M.) espressa in mt .

Per lunghezza massima dei prospet t i si in tende la più lunga del le proiezion i di un

prospet to con t inuo, anche se a pian ta spezzata o mist i l inea .

Y) SPAZI INTERNI AGLI EDIFICI

Per "spazi in tern i agl i edifici" si in tendono le aree scoper te ci r condate da costr uzion i

per una lunghezza super iore a i 3/4 del per imetro. In par t icol are:

– Y1) PATIO: Si in tende per "pat io" lo spazio in terno di un edificio a un

solo piano, o a l l 'ul t imo piano di un edificio a più pian i , con normal i

min ime non in fer ior i a mt . 6,00, e paret i ci r costan t i di a l tezza non

super iore a mt . 4,00;

– Y2) CHIOSTRO: Si in tende per "ch iost ro" uno spazio in terno di super ficie

min ima super iore a 1/8 di quel la del le paret i ci r costan t i , le qual i non

abbiano a l tezza super iore a mt . 20,00 e con una normale min ima davan t i

ad ogn i finest r a non in fer i ore a mt . 3,00;

– Y3) CAVEDIO: Si in tende per "cavedio” uno spazio in terno, per la

ven t i lazione dei bagn i o local i di serviz io ed i l passaggio del le

canal izzazion i in terne, di super ficie in fer iore a quel la min ima del ch iost ro

e comunque super iore a mq. 2,00 e sul la quale non si aprono luci o

finest r e. Tale spazio deve essere percor r ibi le per tut ta la sua a l tezza ed

a t t r ezzato con scala a l la mar inara ed avere aer azione naturale.

W) INDICE DI PIANTUMAZIONE numero e 5,00 mq. /100 mc.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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(numero di essenze e mq. di verde a r aso ogn i 100 mc.)

Per "indice di pian tumazione" si in tende i l numero di pian te di a l to fusto di esse nze

arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di verde a r aso prescr i t to ogn i 100 mc. di volume

real izzato e/o da r eal izzare.

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PARTE SECONDA

STRUMENTI DI ATTUAZIONE - URBANIZZAZIONI - VINCOLI

ARTICOLO 4

MODALITÀ DI ATTUAZIO NE DEL P.R.G.

I l P.R.G. si a t tua per mezzo di st rument i a t tuat ivi di in iz ia t iva pubbl ica e/o pr ivata . Gl i

st rument i di a t tuazione si dist inguono in in terven t i preven t ivi ed in terven t i di r et t i . Essi

devono r ispet tare tut te le dest inazion i e prescr iz ion i del P.R.G. indicate nel le plan imetr ie

e previste dal le presen t i norme.

ARTICOLO 5

INTERVENTO PREVENTIVO

Si appl ica obbl igator iamen te sol tan to in determinate zone del ter r i tor io comunale

indicate dal le plan imetr ie e dal le norme e r ich iede una proget tazione urban ist ica di

det tagl io in termedia fr a i l P.R.G. e i l pr oget to esecut ivo.

L' in terven to preven t ivo può essere a t tuato dal Comune o dai pr ivat i a l le condizion i di

cui a i successivi ar t icol i .

I pian i di in terven to preven t ivo, previst i nel le vigen t i leggi nazional i e r egional i , sono:

a) Pian i par t icolareggiat i d 'esecuzione, di cui a l l ' a r t icolo 13 del la Legge 17 agosto 1942,

n . 1150, di in iz ia t iva pubbl ica;

b) Pian i del le aree dest inate a l l ' edi l iz ia economica e popolare (P.E.E.P. ) , di cui a l la Legge

18 apr i le 1962, n . 167, di in iz ia t iva pubbl ica;

c) Pian i del le aree dest inate agl i in sediament i produt t ivi (P. I .P. ) , di cui a l l ' a r t icolo 27

del la Legge 22 ot tobre 1971, n . 865, di in iz ia t iva pubbl ica e/o pr ivata ;

d) Pian i di r ecupero (P.R.) , a i sensi del la Legge n . 457 del 1978, di in iz ia t iva pubbl ica e/o

pr iva ta ;

e) Pian i di lot t izzazione (P. di L. ) convenzionata , di cui a l l ' a r t icolo 10 del la Legge 6

agosto 1967, n . 765, di in iz ia t iva pr ivata ;

f) Pian i di r ecupero degl i in sediament i abusivi , a i sensi del la Legge n . 47 del 1985 e

successive modificazion i ed in tegrazion i , di in iz ia t iva pubbl ica;

g) Programmi di Riqual i ficazione Urbana, a i sensi del la Legge n . 179 del 1992;

h ) Programmi di Recupero Urbano, a i sensi del la Legge n . 493 del 1993.

ARTICOLO 6

INTERVENTO DIRETTO

In tut te le zone del ter r i tor io comunale dove non sia prescr i t to l ' in terven to preven t ivo

si appl ica l ' in terven to dir et to. Nel le zone dove è prescr i t to l ' in terven to preven t ivo,

successivamente a questo, si appl ica l ' in terven to dir et to.

Ogn i in terven to dir et to è subordinato a l r i lascio di specifica Concess ione che r iguarda

tut te le opere che compor t ino costruzion i e t r asformazion i d 'uso del suolo e del sot tosuolo.

L' in terven to dir et to può essere a t tuato da operator i pubbl ici - Comune incluso - e da

pr ivat i , a l le condizion i previste dal le presen t i norme.

ARTICOLO 7

PIANI PARTICOLAREGGIATI D'ESECUZIONE

I pian i par t icolareggiat i d 'esecuzione (P.P.E. ) devono indicare:

a) gl i immobil i dest inat i a serviz i urban i e di quar t iere even tualmen te in teressat i da P.P.E.

e le r ela t ive opere;

b) le r et i st r adal i veicolar i e pedonal i , esterne ed in terne a l per imetro di in terve n to;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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c) le aree dest inate a i nuovi insediament i e le cost ruzion i da t r asformare ol t r e a l le

even tual i demoliz ion i , con le indicazion i r ela t ive a tut t i i parametr i e gl i indici

urban ist ici ed edi l iz i , a l le des t inazion i d 'uso degl i edifici ed a l le a l t r e prescr iz ion i del

P.R.G. ;

d) i l proget to plan ivolumetr ico del l ' in tera area , se previsto dal Programma di a t tu azione;

e) gl i elench i catasta l i di tut te le propr ietà ;

f) la quota par te degl i oner i di urban izzazione afferen t i a l le singole un i tà d ' in terven to;

g) gl i schemi di convenzione che r egolano i r appor t i t r a i l Comune e gl i a l t r i operator i

pubbl ici e pr ivat i in teressat i a l l ' a t tuazione del P.P.E. , per quan to r iguarda i tempi di

a t tuazione di serviz i , st r ade ed insediament i e gl i oner i di urban izz azione.

I l P.P.E. deve essere cor redato da una r elazione i l lust r a t iva e da una r elazione

previsionale di massima del le spese occor ren t i per l ' acquisiz ione del le aree e per le

sistemazion i general i necessar ie a l l ' a t tuazione del piano stesso.

ARTICOLO 8

ALTRI PIANI PARTICOLAREGGIATI COMUNALI

Gli a l t r i Pian i par t icolareggiat i d ' in iz ia t iva comunale, di cui a l l ’ar t . 5, dovranno

indicare tut t i gl i elemen t i previst i per i l P.P.E. a l preceden te ar t icolo 7, ol t r e a r ispet tare i

cara t ter i e i con tenut i di cui a l le r ela t ive leggi . Restano comunque assimila t i a l r egime del

P.P.E.

ARTICOLO 9

PIANI DI LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATA

Nel le zone in cui i l P.R.G. prevede l ' in terven to preven t ivo del pr ivato la propr ietà

elabora Pian i di lot t izzazion e convenzionata (P.L.C.) per una super ficie non in fer iore

a l l ' ambito r ipor ta to nel le plan imetr ie del PRG.

I l P.L.C. deve indicare:

a) uno st r a lcio del P.R.G. , con l ' individuazione del le aree in teressate dal P.L.C. ;

b) i l r i fer imen to a l le prevision i del Programm a di a t tuazione del P.R.G. , in r elazione a l le

aree in teressate dal P.L.C. ;

c) la r elazione i l lust r a t iva ci r ca i cara t ter i e l ' en t i tà del l ' in sediamento;

d) la plan imetr ia del lo sta to di fa t to a lmeno in scala 1:1.000, del la zona in teressata dal

P.L.C. , con l ' individuazione del le curve di l ivel lo e dei capisaldi di r i fer imen to, nonché

del le presenze natural ist iche e ambien ta l i ;

e) le aree e le opere r ela t ive a l la urban izzazione pr imar ia ed even tualmen te secondar ia di

cui a l le presen t i Norme;

f) la proget tazione di massima del le opere di urban izzazione pr imar ia ed even tualmen te

secondar ia e dei par t icolar i di ar r edo urbano;

g) le aree dest inate a i nuovi insediament i e le cost ruzion i da t r asformare, ol t r e a l le

even tual i demoliz ion i , con le prescr iz ion i r ela t ive a tut t i gl i indi ci urban ist ici ed

edi l iz i , a l le dest inazion i d 'uso degl i edifici e a l le a l t r e prescr iz ion i del P.R.G. ;

h ) i l proget to planovolumetr ico del l ' in tera area a lmeno in scala 1:1.000;

i ) gl i elench i catasta l i di tut te le propr ietà ;

j) la suddivisione in lot t i del le aree edificabi l i ;

k) la dest inazione d 'uso degl i edifici in tut te le loro par t i ;

l ) l ' impegno di osservare i l disposto del la convenzione, sot toscr i t to da tut te le propr ietà

in teressate dal P.L.C.

Del P.L.C. cost i tuisce par te in tegran te la convenzione di cui a l succes sivo ar t icolo 10.

ARTICOLO 10

CONVENZIONE NEI PIANI DI LOTTIZZAZIONE

Nel P.L.C. le convenzion i devono precisare:

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

12

a) la cessione gratui ta del le aree necessar ie a l le opere di urban izzazione pr imar ia e

l ' assunzione, a car ico del la propr ietà , degl i oner i o de l la esecuzione del le opere di

urban izzazione pr imar ia ;

b) l ' ammontare complessivo degl i oner i di urban izzazione secondar ia dovut i a l Comune e

la r ipar t iz ione degl i stessi fr a le propr ietà che even tualmen te concor ressero a

presen tare i l P.L.C. ;

c) la cessione gra tui ta del le aree necessar ie a l le opere di urban izzazione secondar ia ,

previste in ternamente a l P.L.C. nel le plan imetr ie di P.R.G. , e l ' assunzione, a car ico

del la propr ietà , degl i oner i e del la esecuzione del le opere suddet te, ca lcola te a

scomputo degl i oner i di cui a l preceden te comma b); i l valore da scomputare per le aree

sarà quel lo accer ta to dal l 'Ufficio Tecn ico Erar ia le, nel caso di appl icazione

del l ' a r t icolo 16 del la Legge 1971, n . 865, men tre per le opere sarà quel lo previsto nel le

presen t i norme per ogn i singola zona;

d) l ' impegno del la propr ietà di r edigere i proget t i esecut ivi del le opere di urban izzazione

pr imar ia e secondar ia , di cui a i commi preceden t i , secondo le indicazion i e con la

supervisione del Comune;

e) l ' impegno da par te del la propr ietà a l la manutenzione del le opere di urban izzazione

pr imar ia e secondar ia , fino a quando ta l i opere non siano acquisi te da Comune nei

tempi previst i dal la Convenzione;

f) l ' impegno ad operare la cessione gratui ta di tut te le aree dovute a l Comune per le opere

di urban izzazione pr imar ia e secondar ia , a l momento del l ' approvazione del la

Convenzione;

g) i termin i stabi l i t i per i l ver samento degl i oner i di urban izzazione secondar ia e per

l ' even tuale cost ruzione o completamen to del le opere r ela t ive a scomputo dei medesimi ,

anche suddivisi per fasi proporzional i a l la r eal izzazione del l ' in sediamento, ma

comunque en tro cinque ann i dal l ' approvazione del la Convenzione; in caso di

inadempienza, dopo una even tuale proroga di un anno concessa dal Comune per

comprovato motivo, la val idi t à del P.L.C. approvato decade completamen te, fermi

r estando acquisi t i a l Comune le cession i gra tui te ed i l ver samento degl i oner i ;

h ) i termin i stabi l i t i per la cost ruzione ed i l completamen to di tut t i gl i edifici previst i dal

P.L.C. , anche suddivisi per fasi , ma comunque en tro dieci ann i dal la st ipula del la

Convenzione; in caso di inadempienza, dopo una even tuale proroga di un anno concessa

dal Comune per comprovat i mot ivi , la val idi tà del P.L.C. approvato decade per la par te

non real izzata , fermi r estando acquisi t i a l Comune le cession i gra tui te ed i l ver samento

degl i oner i ;

i ) congrue garanzie finanziar ie per l ' adempimento degl i obbl igh i der ivan t i dal la

Convenzione;

j) l ' assunzione del l 'obbl igo di non mutare la dest inazione del le cost ruzion i senza nuova

Concession e comunale;

k) l ' assunzione del l 'obbl igo di non mutare le dest inazion i di uso previste per tut t i gl i

edifici o par t i di essi ovvero, nel caso di modifica del le dest inazion i d’uso che

producessero var ian te urban ist ica secondo la discipl ina in t rodot ta dal l ’ar t . 57 del la

legge regionale 19/2002, la cessione gratui ta a l Comune di una porzione del le super fici

ogget to di modifica di dest inazione e, nel caso questa non sia autonomamente

individuabi le, i l pagamento del cor r isponden te valore di mercato;

l ) l ' assunzione di even tual i impegn i di cui a l l ' a r t icolo 7, comma 1) e 4) , del la Legge 28

gennaio 1977, n . 10, a meno che i l concessionar io non l i assuma con Convenzione

a l l ' a t to del r i lascio del la Concessione per in terven to dir e t to.

La Convenzione, da t r ascr iver si a cure e spese del le propr ietà , deve essere approvata

con del iberazione consi l iare nei modi e forme di Legge.

ARTICOLO 11

TIPI DI INTERVENTO RELATIVI ALL’EDILIZIA ESISTENTE

Gl i in terven t i , classi ficat i in r appor to a l grado di t r asformazione edi l iz ia e urban ist i ca ,

sono i seguen t i :

manutenzione ordinar ia ,

manutenzione st r aordinar ia ,

r estauro, r isanamento conservat ivo,

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

13

r ist rut turazione edi l iz ia ,

r ist rut turazione urban ist ica .

Gli stessi sono defin i t i dal l ’ ar t . 31 del la legge 457/78.

ARTICOLO 12

NORME PER IL PROGETTO DI PIANI ED INTERVENTI

I proget t i r ela t ivi a Pian i a t tuat ivi e ad in terven t i di r et t i , devono essere cor redat i da

elaborat i grafici e r elazion i che consen tano di defin i r e le modal i tà di r eal izzazione degl i

in terven t i r ela t ivi agl i edifici ed a tut te le aree di per t inenza.

Essi devono comprendere tut t i gl i elemen t i defin i tor i che consen tano di ot temperare

a l le leggi vigen t i (bar r iere arch i tet ton iche, parcheggi pr ivat i , ecc. ) , ed in par t ic olare:

a) essere cor redat i da un r i l ievo del le a lberature esisten t i , p er le qual i va previsto i l

man ten imen to o la sost i tuzione con a lberature equivalen t i a quel le r imo sse;

b) in ser i r e nel l ' a r ea ogget to del l ' in terven to nuove a lberature, in funzione del le

cara t ter ist iche specifiche del la zona e del le t ipologie di i n terven to programmate.

ARTICOLO 13

CONCESSIONE AD EDIFICARE

Nel le zone dove è prescr i t to l ' in terven to preven t ivo, la Concessione è subordinata

al l ' approvazione defin i t iva dei pian i di cui a l l ’ar t . 5 ed a l r ispet to del le condizion i

previste dal la Convenzione.

In det te zone la Concessione è subordinata a l le condizion i previste dal le Convenzion i

di cui agl i ar t icol i pr ima r ipor ta t i nel le presen t i norme.

Nel le zone dove non è previsto l ' in terven to preven t ivo ed in quel le r egolate da

st rument i urban ist ici a t tuat ivi appr ovat i , i l P.R.G. si a t tua per in terven to dir et to

subordinato a l r i lascio del la concessione edi l iz ia ovvero, nei casi previst i dal la legge, a

denuncia di in iz io a t t ivi tà . In tut te le z . t .o, a i fin i di quan to previsto dal la let tera d) del

comma 6 del l ’ar t . 1 del la legge 443/2001, per gl i in terven t i per i qual i sia consen t i ta la

nuova edificazione anche in assenza di st rument i urban ist ici a t tuat ivi e qualora negl i

stessi in terven t i venga r icompresa anche edi l iz ia abi ta t iva assist i ta da con tr ibuto

pubbl ico, i l presen te P.R.G. cost i tuisce idoneo st rumento urban ist ico e le norme tecn iche

per l ’edi l iz ia r esidenzia le pubbl ica di cui a l la legge 457/78 cost i tuiscono sufficien t i

prevision i di det tagl io.

Presuppost i per i l r i lascio del la Concessione ad edificare s ono: l ' individuazione

del l ' a r ea del l ' in terven to nel per imetro del imita to dal l ' even tuale Piano Attuat ivo, sa lvo che

si t r a t t i di :

a) in terven t i di st r aordinar ia manutenzione;

b) opere di r estauro e r isanamento conservat ivo;

c) ampliamen to in misura non super iore a l 20% di edifici e un i tà produt t ive esisten t i ,

purché la Su r icavata non super i 70 mq. ;

d) opere, compresi i fabbr icat i r esidenzia l i , da r eal izzare nel le zone agr icole in

funzione del la conduzione del fondo e del le esigenze del l ' imprendi tore agr icolo;

e) opere di ar r edo urbano; modificazione e demoliz ione di manufat t i edi l iz i qual i :

r ecinzion i ; scavi e r i levat i ; mur i di sostegno; cave; deposi t i di rot tami; parcheggi

per roulot te o simil i ; camping; sistemazione a verde e in terven t i nel le a lberature

d 'a l to fusto; aper tura e modifica di accessi st r adal i ;

2. l ' esecut ivi tà del piano di in terven to preven t ivo nel le zone in cui i l r i lascio del la

Concessione è subordinato dal P.R.G. a l la preven t iva approvazi one di esso;

3. la t i tolar i tà del di r i t to di propr ietà di super ficie o di uso sul l ' immobile ogget to

del l ' in terven to da par te di ch i r ich iede la Concessione;

4. per le zone gravate da usi civici e r ela t ivamente a l le nuove costruzion i , è r ich iesto un

cer t i fica to r i lascia to dal l ’Ufficio degl i Usi Civici del le Calabr ie da cui si possa

evincere l ’assenza del vincolo degl i usi civici o la legi t t imità del la r ich iesta per

in tervenute legi t t imazion i o a ffr ancazion i , in quan to la r ela t iva Tav. A2 del P.R.G. non

è prescr i t t iva .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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La domanda di Concessione ad edificare deve con tenere l ' impegno da par te del

concessionar io:

a) a cor r ispondere un con tr ibuto commisurato a l l ' incidenza degl i oner i di urban izzazione

ed a l costo di cost ruzione secondo le norme di Legge;

b) a ver sare a l Comune i l cor r ispet t ivo del la Concessione, con le modal i tà stabi l i te

dal l ' a r t icolo 20 seguen te;

c) a r ispet tare le prevision i del proget to ogget to del la concessione in conformità a l le

norme, a i parametr i , agl i indici edi l iz i e urban ist ici prescr i t t i dal P.R.G. e

dal l ' even tuale piano d ' in terven to preven t ivo obbl igator io;

d) a r ispet tare la dest inazione d 'uso assegnata a l le singole un i tà immobil iar i dal proget to

consen t i to, sa lvo quan to previsto dal l ’ar t .57 del la legge regionale 19/2002.

Le Norme di a t tuazione per le singole zone specificano i casi in cui uno o più degl i

impegn i sopraci ta t i non sono obbl igator i , secondo le indicazion i di cui agl i ar t icolo 9 e 10

del la Legge 28 gennaio 1977, n . 10.

La Concessione, sa lvo espressa deroga prevista dal la Legge o dal P.R.G. , è subordinata

a l l ' assunzione degl i oner i di urban izzazione. La Concessione è gra tui ta nei casi previst i

dal l ' a r t icolo 9 del la Legge 28 gennaio 1977, n . 10.

La Concessione è data a l propr ietar io del l ’area o a ch i abbia t i tolo per r ich ieder la con

le modal i tà , con la procedura e con gl i effet t i di cui a l l ’ar t icolo 31 del la Legge 17 agosto

1942 n . 1150 e succ. mod. ed in tegr. , in conformità del le prevision i e prescr iz ion i del

presen te P.R.G. e del R.E. e del le disposiz ion i del la Legge n . 662 del 1996.

e) Per gl i immobil i di propr ietà del lo Sta to la Concessione è data a c oloro che siano

muni t i di t i tolo r i lascia to dagl i organ i competen t i del l 'Ammin ist r azione a l godimen to

del bene sa lvo quan to previsto del la legge regionale 19/2002.

La Concessione non può essere r evocata per mot ivi di oppor tun i tà ; deve essere r evocata

quando l ' esecuzione del l 'opera divenga impossibi le, nel cor so dei lavor i per ci r costanze

sopravvenute; deve essere vol tura ta in caso di mutamento del concessionar io.

La Concessione può essere annul la ta d 'ufficio per violazione di prescr iz ion i sostanzia l i

con tenute nel le leggi urban ist iche, nel P.R.G. e nel R.E. .

ARTICOLO 14

CONVENZIONE PER L'EDILIZIA ABITATIVA

Nei casi di edi l iz ia r esidenzia le, quando non è r ich iesto obbl igator iamen te i l

convenzionamento per i prezzi di vendi ta degl i a l loggi o del canone d 'affi t to dal le

presen t i Norme, i l concessionar io può comunque st ipulare una Convenzione, ovvero

produr re un a t to un i la tera le d’ obbl igo, a i sensi degl i ar t icol i 7 e 8 del la Legge 28 gennaio

1977 n . 10, a l fine di r idur re i l cor r ispet t ivo del la Concessione a l solo con tr ibuto

commisurato a l l ' incidenza del le spese di urban izzazione.

ARTICOLO 15

TERMINI DI DECADENZA DELLA CONCESSIONE

Nel provvedimen to di concessione sono indicat i :

i l termine per l ' in iz io dei lavor i , che non può essere super iore ad un anno d al la data

del l ' emanazione del provvedimen to;

i l termine di ul t imazione en tro i l quale l 'opera deve essere abi tabi le o agibi le, che non

può superare t r e ann i dal la data di in iz io effet t ivo dei lavor i ;

Può essere assegnato un termine più lungo per l 'ul t imaz ione dei lavor i sol tan to:

a) quando la mole del l 'opera o le sue par t icolar i cara t ter ist iche tecn ico -at tuat ive lo

r endano indispensabi le;

b) quando si t r a t t i di opere pubbl iche i l cui finanziamento sia previsto in più eserciz i

finanziar i .

Nel le ipotesi di cui a i preceden t i pun t i a) e b) l ’ul ter iore termine non può essere

super iore a due ann i .

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ARTICOLO 16

UTILIZZAZIONE DEGLI INDICI

L'ut i l izzazione tota le degl i indici di fabbr icabi l i tà e di ut i l izzazione, cor r isponden t i ad

una determinata super ficie, escl ude ogn i successiva r ich iesta di a l t r e Concession i ad

edificare sul le super fici stesse tese ad ut i l izzare nuovamente det t i indici , sa lvo in caso di

demoliz ione e r icost ruzione, indipenden temente da qualsiasi fr azionamento o passaggio di

propr ietà .

Qualora un 'area a dest inazione omogenea, su cui esistono costruzion i che si devono o si

in tendono conservare, venga fr azionata a l lo scopo di cost i tui r e nuovi lot t i edificabi l i , tut t i

gl i indici e prescr iz ion i di Piano vanno comunque r ispet ta t i , sia per le cost ruz ion i

conservate, sia per le nuove da edificare.

Non è ammesso i l t r asfer imen to di volume edificabi le o di super ficie ut i le fr a aree a

diver sa dest inazione di zona e di uso, nonché fr a aree non con termin i , ad eccezione del le

zone agr icole.

ARTICOLO 17

CERTIFICATO DI AGIBILITA’

I l cer t i fica to di agibi l i tà per tut t i gl i edifici si tuat i nel ter r i tor io comunale viene

r i lascia to in conformità a l le normat ive vigen t i a l l ’epoca del la r ich iesta .

ARTICOLO 18

OPERE DI URBANIZZAZIONE

Le opere di urban izzazione, pr imar ia e secondar ia , sono r ispet t ivamente:

1) primaria:

a ) st r ade r esidenzia l i ;

b) spazi di sosta e di parcheggio;

c) fognature;

d) r ete idr ica;

e) r ete di dist r ibuzione del l ’energia elet t r ica e del gas;

f) pubbl ica i l luminazione;

g) spazi di verde a t t r ezzato;

h ) r ete telefon ica;

2) secondaria:

a) asi l i n ido e scuole materne;

b) scuole del l ’obbl igo;

c) mercat i di quar t iere;

d) delegazion i comunal i ;

e) ch iese ed a l t r i edifici per serviz i r el igiosi ;

f) impian t i spor t ivi di quar t iere;

g) cen tr i socia l i e le a t t r ezzature cul tura l i e san i tar ie;

h ) aree ver di di quar t iere.

Nel P.R.G. sono individuate le aree dest inate agl i standard urban ist ici stabi l i t i dal la

legge.

ARTICOLO 19

INFRASTRUTTURE E RETI TECNOLOGICHE

Le in frast rut ture e r et i tecnologiche pr incipal i sono:

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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a) r ete idr ica:

b) r ete fognan te ed impian t i di depurazione;

c) r ete di dist r ibuzione del l ’energia elet t r ica ;

d) r ete di dist r ibuzione del gas;

e) r ete di dist r ibuzione del telefono;

f) r ete viar ia completa di svincol i . aree annesse di sosta e serviz io, aree di r i spet to;

g) r ete fer roviar ie e aree di serviz io anne sse.

ARTICOLO 20

CORRISPETTIVO DELLE CONCESSIONI

I l cor r ispet t ivo del la Concessione, dovuto da tut t i coloro che, a t t r aver so un in terven to

preven t ivo o dir et to, eserci tano un 'a t t ivi tà compor tan te t r asformazione urban ist ica e/o

edi l iz ia del ter r i tor io com unale, è cost i tui to da una quota cor r isponden te agl i oner i di

urban izzazione pr imar ia e secondar ia indot t i dal l ' in terven to e da una quota commisurata

a l costo di cost ruzione, determinate r ispet t ivamente a i sensi degl i ar t icol i 5, 6, 9 e 10

del la Legge 28 gennaio 1977, n . 10.

Nel caso di Pian i par t icolareggiat i di cui agl i ar t icol i 7 e 8, quando i l Comune procede

diret tamen te ad acquisi r e le aree e a cost ruir e le opere r ela t ive, i propr ietar i

r imborseranno le spese sostenute dal Comune, in proporzione a i vo lumi, a l le super fici

edificabi l i ed a l le dest inazion i di zone.

Per i pian i di lot t izzazione convenzionata , che abbiano per ogget to la r ist rut turazione

degl i edifici in a l ternat iva a l la cost ruzione del le opere, i propr ietar i potranno essere

ch iamat i a ver sare a l Comune una ci fr a per oner i di urban izzazione pr imar ia , da stabi l i r e

nel la Convenzione, da ut i l izzar si nel la zona per l ' adeguamento e l ' ammodernamento del le

opere r ela t ive.

Gl i oner i di urban izzazione pr imar ia e secondar ia , dest inat i a l l ' acquisiz ion e del le aree

ed a l la cost ruzione del le opere r ela t ive, nonché del le opere necessar ie ad a l lacciare la

zona a i pubbl ici serviz i , saranno ver sat i nel la misura , nei modi e nei termin i stabi l i t i

dal l ’Ammin ist r azione Comunale secondo cr i ter i e parametr i stabi l i t i con del iberazione

del l ’organo Comunale competen te.

La quota commisurata a l costo di cost ruzione viene determinata in base a i parametr i

stabi l i t i con Decreto del Min ist ro dei Lavor i Pubbl ici e dal la Regione Calabr ia , come

previsto dal l ' a r t icolo 6 del la Legge 28 gennaio 1977, n . 10.

ARTICOLO 21

DESTINAZIONE D'USO DEGLI IMMOBILI

MUTAMENTO DELLA DESTINAZIONE D’USO

La dest inazione d 'uso degl i immobil i , o di par te dei medesimi , deve essere indicata nei

pian i di in terven to preven t ivo e nei proget t i di in te rven to dir et to e deve r ispet tare tut te le

prescr iz ion i del le presen t i Norme.

L' impegno a r ispet tare le dest inazion i d 'uso è incluso nel la Convenzione afferen te i l

P.L.C. , nonché nel la concessione, sempre nel r ispet to del le presen t i Norme (ar t t .68 e 73)

sa lvo quan to previsto dal l ’ar t .57 del la legge regionale 19/2002.

Non potrà essere r i lascia to cer t i fica to di abi tabi l i tà o agibi l i tà per le cost ruzion i

ut i l izzate con dest inazione d 'uso diver sa da quel la prevista dal la Concessione sa lvo quan to

previsto dal l ’ar t .57 del la legge regionale 19/2002.

. In caso di abusivo mutamento del la dest inazione d 'uso saranno appl icate le sanzion i

previste dal la Legge.

ARTICOLO 22

TUTELA E DECORO DELL’AMBIENTE URBANO

Gl i st rument i urban ist ici r iguardan t i i l r estauro conserv at ivo, i l r i sanamento, la

r ist rut turazione o qualsiasi t r asformazione di zone urban izzate, nonché le autor izzazion i

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

17

di in terven t i edi l iz i su fabbr icat i esisten t i , devono comprendere norme ed elaborat i dai

qual i r isul t ino eviden t i :

i mater ia l i previst i per ogn i t ipo di lavorazione sia st rut tura le, sia di fin i tura e le

r ela t ive tecn iche di lavorazione;

le t in teggiature;

le zoccolature, gl i st ipi t i e arch i t r avi di aper ture, gl i a l t r i even tual i elemen t i di ar r edo

urbano, le sistemazion i a verde;

gl i in fissi , le ch iusure, le tende, ecc. ;

le r ingh iere, le r ecinzion i , ecc. ;

le targhe, le tabel le, le in segne, l ’ i l luminazione.

Dovranno inol t r e essere forn i t i elemen t i di r i l ievo del la si tuazione a t tuale ed una

completa documentazione fotografica .

Gl i edifici esisten t i e le r ela t ive aree di per t inenza vanno man tenute nel le condizion i di

decoro r ich ieste dal l ' ambien te urbano, a cura e spese del la propr ietà . I l Sindaco ha facol tà

di impor re a l le propr ietà in teressate l ' esecuzione di opere (r i facimen to di in tonaci , di

r ivest imen t i , di r ecinzion i , di pavimen tazion i , di giardin i , di aree verdi , ecc. ) necessar ie

a l man ten imen to del decoro del l ' ambien te urbano.

In caso di inerzia del propr ietar io, previa di ffida , è possibi le l ’esecuzione d’ufficio a

spese del propr ietar io st esso.

ARTICOLO 23

TUTELA E SVILUPPO DEL VERDE

Negl i in sediament i urban i , con par t icolare r iguardo a l le zone residenzia l i e di uso

pubbl ico, devono essere curate in modo par t icolare le sistemazion i a verde. In tut t i i

proget t i per Concessione gl i a lber i esisten t i dovranno r igorosamente essere r i levat i e

indicat i su apposi ta plan imetr ia , con rela t iva documentazione fotografica . I proget t i

dovranno r ispet tare le pian te esisten t i , avendo cura di non offendere gl i apparat i r adical i

e osservando a l lo scopo la distanza min ima di ml . 5,00 di tut t i gl i scavi (fondazion i ,

canal izzazion i , ecc. ) dal la base del t ronco (col let to) .

L'abbat t imen to di pian te esisten t i può essere consen t i to solo se previsto dal proget to

approvato.

Le pian te arboree abbat tute devono esser e sost i tui te da a l t r e t ipiche del la macch ia

medi ter ranea e poste a dimora su area prossima al l ' in terno del lot to, nel modo e con le

cara t ter ist iche di segui to specificate. Ogn i abbat t imen to abusivo compor ta la decadenza

del la Concessione, del la quale la si stemazione del verde cost i tuisce par te in tegra n te.

In tut t i i proget t i per Concessione sarà in fa t t i incluso i l proget to det tagl ia to del la

si tuazione esterna di tut ta l ' a r ea , con l ' indicazione del le zone a lberate, a pra to, a giardino

o a col t ivo e di tut te le opere di sistemazione (pavimen tazione, r ecinzion i , ar r edi fissi ,

ecc. ) , precisando la denominazione di a lber i ed arbust i .

Sul le aree per le zone di in sediament i a prevalenza r esidenzia le e del le zone pubbl iche

e di in teresse generale, dovranno essere poste a dimora a l l ' a t to del la cost ruzione ed in

forma defin i t iva (cioè sost i tuendo le pian te el iminate) , nuovi a lber i di a l to fusto nel la

misura prescr i t ta di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di verde a r aso ogn i 100 mc.

di volume real izzato. Le pia n te ad a l to fusto di nuovo impian to dovranno avere un’al tezza

min ima di mt . 2,50 ed un diametro a pet to d’uomo di cm. 6,00. I l verde pr ivato deve

essere r eal izzato e curato dai pr ivat i , in caso di inadempienza i l Comune in terviene

addebi tando le spese a i p r ivat i inadempien t i .

Nel le zone di in teresse naturale e nel le zone agr icole di sa lvaguardia ambien ta le la

scel ta del le essenze sarà fa t ta un icamente fr a quel le consigl ia te dal Corpo Foresta le del lo

Sta to.

La nuova a lberatura dovrà essere disposta in modo da formare gruppi a lberat i , o

comunque oppor tunamente col legat i fr a loro, in r appor to a i fabbr icat i ed a l le viste

r ela t ive, con sesto di impian to non in fer iore a mt . 2,00.

I l tagl io dei bosch i (escluse le col ture arboree a r apido accrescimen to) e del le p ian te

arboree esisten t i è r igorosamente vieta to, se non per comprovate r agion i di cara t tere

ecologico o per tagl i col tura l i e di migl ioramento bosch ivo; in questo caso, ol t r e a l la

Concessione, dovranno essere ot tenute le autor izzazion i previste dal le leggi vigen t i .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

18

In r elazione a l la di fesa ed a l lo svi luppo del patr imonio arboreo, i l Sindaco potrà

r ich iedere a l le propr ietà par t icolar i cautele nel la manutenzione dei bosch i , per

l ' el iminazione del le pian te malate e la r ela t iva r ipian tumazione.

I l proget to r ela t ivo a sistemazion i a verde non connesse a in terven t i edi l iz i deve

consistere a lmeno in una plan imetr ia in scala non in fer iore a 1:500, r ipor tan te

l ' indicazione del le pian te ad a l to fusto.

ARTICOLO 24

AREE DI PARCHEGGIO E AUTORIMESSE

In tut t i i parch eggi a l l ivel lo st r adale saranno messe a dimora pian te di a l to fusto nei

modi e nel le quan t i tà previst i dal le presen t i Norme, calcola te in base a l la super ficie tota le

dest inata a parcheggio.

Le autor imesse dovranno essere costrui te in ternamente a l la super ficie coper te

dal l ' edificio e potranno essere costrui te ol t r e i l per imetro edificato, solo se tota lmen te

in ter ra te .

Nel le nuove costruzion i , sa lvo quan to specificato nei successivi ar t icol i r ela t ivi a l le

singole zone, dovranno essere r iservat i spazi per p archeggi e autor imesse a lmeno nel la

seguen te misura min ima:

a) edifici di r ezional i : 1/3 S.U. (super ficie ut i le) ;

b) edifici di r ezional i aper t i a l pubbl ico: 2/3 S.U. ;

c) edifici per lo svago, come teatr i , cinema, r istoran t i , ecc. : 3/2 S.U. ;

d) edifici per a lbergh i , pen sion i : 1/2 S.U. ;

e) edifici per a t t ivi tà produt t ive: si appl icano le norme del le Z.T.O. D1 e D2, nonché i l

disposto del l ' a r t .5 del D.I . n° 1444/68.

I parcheggi a r aso dovranno essere dota t i di verde cost i tui to prevalen temente da

essenze arboree medi ter ranee nel la misura di a lmeno una pian ta per ogn i sta l lo di s osta .

Si prescr ive l ’appl icazione in tegrale di quan to disposto dal la Legge Regionale n . 17 del

1999.

ARTICOLO 25

NORME ANTINQ UINAMENTO E VINCOLO IDROGEOL OGICO

Tut te le cost ruzion i e gl i impian t i es isten t i , da t r asformare o da r eal izzare ex novo,

dovranno essere a t t r ezzat i con tro la produzione di inquinamento a tmosfer ico, acust ico e

dei mater ia l i sol idi o l iquidi di r i fiuto. In par t icolare dovranno essere r ispet ta te le

disposiz ion i del la Legge 10 mag gio 1976, n . 319 e successive modifiche ed in tegrazion i ,

nonché quan to sarà previsto dal Piano di Risanamento Acust ico.

Nel le aree sogget te a vincolo idrogeologico (Legge n . 3267 del 1923), dovranno essere

appl icate le disposiz ion i con tenute nel Ti tolo I° del R.D. 20.12.1923 n . 3267 e successive

modifiche ed in tegrazion i , nonché del r ela t ivo r egolamento di esecuzione approvato con

R.D. 16.05.1926.

I l r ich ieden te la concessione edi l iz ia , l ’autor izzazione, i l condono, la DIA è obbl igato a

produr re i l nul la osta del l ’En te preposto a l la tutela del vincolo idrogeologico.

ARTICOLO 26

CAVE

L'aper tura di nuove cave, la r ia t t ivazione di quel le inat t ive, la col t ivazione di quel le

già a t t ive, è discipl inata dal la Legge Regionale n . 23 del 1990. Ol t r e agl i adempim ent i di

ta le Legge, la propr ietà del l ' a r ea in teressata dal la cava dovrà r ispet tare gl i adempiment i

previst i dal le presen t i Norme per ogn i in terven to dir et to.

Per le modificazion i del suolo e per gl i impian t i occor ren t i per l ’espl icazione

del l ' a t t ivi tà est r a t t iva , la Concessione è subordinata a l la cor responsione di un con tr ibuto

par i agl i oner i di urban izzazione conseguen t i e a l costo del la sistemazione dei luogh i

occor ren t i a l la scadenza del la Concessione.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

19

L' incidenza di ta l i opere è determinata a i sensi degl i ar t icol i 5 e 10 del la Legge 28

gennaio 1977, n . 10.

I l con tr ibuto afferen te a questa Concessione dovrà essere cor r isposto in teramente

a l l ' a t to del r i lascio.

Le cave sono consen t i te, fermi gl i adempiment i di cui sopra , sol tan to nel le Z.T.O. E1

ed E2.

ARTICOLO 27

STUDIO GEOLOGICO

Nello studio geomor fologico si ha l ’ individuazione di t r e zone omogenee a cui si

assegnano precise indicazion i e prescr iz ion i per la dest inazione d’uso del ter r i tor io. Le

t r e zone sono dist in te r ispet t ivamente in : aree ch e non presen tano elemen t i penal izzan t i a i

fin i edificator i (zone stabi l i ) ; aree in cui par t icolar i condizion i geomor fologiche,

idrogeologiche ed idrologiche r ich iedono indagin i geognost iche pun tual i e prove di

laborator io per una ver i fica del le condizion i geologiche (zone a stabi l i tà l imita ta); aree in

cui fenomeni di dissesto a t t ivo e par t icolar i condizion i ambien ta l i r endono i ter r en i non

idonei a l l ’edificazione (zone instabi l i ) .

Lo studio geologico necessar io a l la proget tazione degl i in terven t i sul ter r i tor io

comunale in appl icazione del le leggi n°1086 del 05 -11-71, e n°64, del 02-02-74,

deve essere r edat to per tut te le opere pubbl iche e/o pr ivate, a i sensi del D.M. LL.PP.

11-03-88;

La relazione geologica r ich iesta per gl i in terven t i sul ter r i tor io comun ale deve

con tenere, adeguatamente a l le final i tà proget tual i , un ’appropr ia ta cara t ter izzazione

geomor fologica , geologica , geostrut tura le ed idrogeologica del si to;

Le scel te di proget to, i ca lcol i e le ver i fiche st rut tura l i devono essere basate sul la

cara t ter izzazione geol i tologica e geomeccan ica del sot tosuolo median te r i l ievi ,

indagin i o prove in si to. L’ampiezza del le indagin i deve essere proporzionata a l le

dimension i , a l t ipo, a l le cara t ter ist iche st rut tura l i , a l l ’ impor tanza del l ’opera , a l la

complessi tà del sot tosuolo ed a l lo sta to del le conoscenze sul la zona in esame. In

presenza di una fa lda acquifera super ficia le, occor re eseguire l ’esat ta

individuazione del l ivel lo piezometr ico e la sua escur sione stagionale, necessar ia a

determinare i l r egime idrogeologico del ter r eno di sedime e le valutazion i

idrogeologiche e idrologiche.

In caso di in terven t i di modesto r i l ievo (r ist rut turazion i) r icaden t i in zone già note

in let tera tura e a l profession ista incar icato, la cara t ter izzazione geologica e

geotecn ica de l l ’area può essere ot tenuta per mezzo del la r accol ta di not iz ie e dat i ;

L’edificazione dei ter r i tor i r icaden t i a l l ’ in terno del cen tro stor ico e nel le fasce a

r idosso deve essere dota ta di uno studio geologico di det tagl io, final izzato

al l ’ individuazione de l le cara t ter ist iche fisico-meccan iche del ter r eno di sedime,

fornendo tut te le in formazion i necessar ie a l l ’adeguamento del le fondazion i , in

r i fer imen to a l le vigen t i normat ive sismiche, e del l ’ in fluenza del manufat to

sul l ’edificazione ci r costan te;

L’edificazione dei ter r i tor i r icaden t i in lot t i che presen tano accl ivi tà deve essere

suppor ta ta da una ver i fica di stabi l i tà del pendio con r i fer imen to a l la condizione

preesisten te ed a segui to degl i in terven t i previst i dal la proget tazione. Qualora i l

ter r eno vada r imodel la to facendo uso di mur i di sostegno, quest i ul t imi devono

avere una a l tezza fuor i ter r a ver so val le con tenuta e, qualora siano più di uno, la

loro distanza, misurata lungo le l inee di massima pendenza, deve essere

commisurata a l l ' a l tezza . Occor re e ffet tuare in terven t i a t t i : a l la in tercet tazione del le

acque proven ien t i da monte; a l la r accol ta e smal t imen to del le acque super ficia l i ;

a l la stabi l izzazione del piede di fr ana; a l r imodel lamen to del la super ficie del corpo

di fr ana; a l l ’a t tenuazione del l ’az ione erosiva del le acque favorendo la formazione

del substr a to;

L’eserciz io di a t t ivi tà est r a t t ive cave - torbiere-prel ievi in a lveo necessi ta di uno

studio geologico approfondi to su tut ta l ’area e precise indicazion i del le condizion i

idrogeologiche e di sta bi l i tà dei pendi i , conseguen t i a l l ’a t t ivi tà di cava (vedi

r egolamento edi l iz io);

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

20

L’insta l lazione di una fossa Imhoff o lo smal t imen to di l iquami sul suolo e nel

sot tosuolo necessi ta di uno studio geologico e idrogeologico, final izzato a l la

cara t ter izzazion e geol i tologica del ter r eno, idrogeologica del bacino in teressato con

l ’ individuazione del la fa lda super ficia le e r ela t iva escur sione st agionale;

Gli in terven t i su grandi aree - come pian i a t tuat ivi , r et i idr iche e fognar ie, st r ade e

fer rovie, opere mar i t t ime e di fese cost iere, bon ifiche e sistemazion i del ter r i tor io,

a t t ivi tà est r a t t ive, aree per discar iche - devono essere cor redat i da approfondi te

indagin i in si to comprenden t i la zona di possibi le in fluenza degl i in terven t i

previst i ;

Tutte le aree urban iz zate in cui una porzione di ter r i tor io è coper ta da una

pavimen tazione impermeabi le devono essere cor redate da in terven t i di

r azional izzazione del sistema di r accol ta del le acque piovane e del sistema fogn ar io;

Le aree che prospet tano sugl i a lvei del le fiu mare, sono dest inate ad a t t ivi tà per i l tempo

l ibero e per lo spor t , la r eal izzazione di percor si pedonal i , ciclabi l i ed a c aval lo.

Limitazioni e prescriz ioni di cui al parere del Servizio Geologico Regionale (Prot.

n. 118/003 Servizio n. 84), ai sensi del l ’art . 13 del la L. 02.02.74 n. 64.

1. Sono sot t r a t te a l l ’edificazione:

a) le aree che nel lo studio geomorfologico sono definite “Aree instabi l i”;

b) le aree che nel la Carta Geomorfologica, Idrologica, Idrografica sono ind icate:

- or lo di scarpata ;

- movimento gravi ta t i vo a t t ivo;

- movimento gravi ta t ivo inat t ivo;

- alveo di canale in for te erosione;

- creep.

c) le aree di incisione torrentiz ia cartografate , gl i alvei e le sponde di tutti i

corsi d’acqua esistenti (anche se non riportati nel la cartografia esibita) , nonché

gl i impluvi destinati al la raccolta ed al f lusso del le acque meteoriche. Nel le aree

sopra indicate non dovranno ricadere edif icazioni di alcun tipo e quindi devono

intendersi stralc iate dal presente P.R.G. eventual i previsioni di edif icazione nel le

aree medesime.

2. In deroga a l divieto di cui a l preceden te pun to 1) , per le aree di cui a l pun to 1) a) e

sol tan to per quel le defin i te “movimen to gravi ta t ivo inat t ivo” e “creep” può essere

consen t i ta in via del tut to eccezionale sol tan to la cost ruzione di piccol i ed isola t i

manufat t i di modesta en t i tà dove lo consen ta la per icolosi tà geomor fologica , sismica,

ecc.

La local izzazione di essi dovrà però avven ire sul la base di adeguato studio geologico -

tecn ico di det tagl io (da a l legare a i proget t i esecut ivi ) che dimostr i caso per caso

l ’ idonei tà del l ’area r eper i ta e l ’ammissibi l i tà del l ’ in terven to proget ta to ed indich i le

opere di presidio e di bon ifica necessar ie;

3. L’ut i l izzazione del le aree defin i te “Aree stabi l i” , che non r icadono però in quel le

elencate a l preceden te pun to 1) , avvenga nel r ispet to del le indicazion i di massima

con tenute nel lo studio geologico e negl i annessi elaborat i . In par t icolare si prescr ive

per le aree defin i te “Aree a stabi l i tà l imita ta” per le aree in teressate dal la presenza del

mare, di fiumi, di tor ren t i , di fossi , di canal i , ecc. , per le aree in teressate da

“esondazione stor ica” , per le zone che presen tano per icolosi tà sismica, geomor fologica ,

idrogeologica , ecc. , per le aree r icaden t i nel le adiacenze di zone in fr ana e di quel le di

cui a l preceden te pun to 1) , che qualsiasi in sediamento o in terven to r est i subordinato a l

buon esi to di appropr ia te indagin i (geognost iche, geotecn iche, idrogeologiche, ecc. ) ed

a l la r edazione di apposi to studio (geologico, geologico -tecn ico di det tagl io,

idrogeologico, di geomor fologica mar ina , di dinamica dei l i tora l i , ecc. ) che lo

giust i fich i e ne dimostr i l ’ idonei tà dei si t i , specificando caso per caso le modal i tà di

ut i l izzazione del suolo e del le opere specia l ist iche necessar ie per el iminare

defin i t ivamente i r isch i der i van t i dal le si tuazion i di dissesto e di per icolo presen t i . I

suddet t i studi ed indagin i dovranno essere a l legat i a i proget t i esecut ivi nel le zone ad

in terven to dir et to od esibi t i in sede di r edazione di pian i a t tuat ivi nel le zone sogget te a

ta le obbl igo, e le necessar ie opere di sistemazione, bon ifica , di fesa , sa lvaguardia , ecc.

dovranno essere sempre r eal izzate con pr ior i tà ;

4. L’ut i l izzazione del le zone agr icole, nel le par t i non comprese nel le sopraci ta te car te

del lo studio geologico sia subordinato a l la r ed azione di adeguato studio geologico

tecn ico di det tagl io;

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21

5. L’ut i l izzazione del le aree in cui sono presen t i scarpate in erosione r egressiva o paret i

di scavi esegui t i dal l ’uomo e non sufficien temen te protet t i con adeguate opere di

sostegno e di r egimazione d el le acque super ficia le e meteor iche, sia subordinata a l la

r eal izzazione di queste opere da costruir e pr ima del l ’ impian to del le nuove edificazione;

6 . Nelle zone r icaden t i nel l ’ambito o nel le adiacenze degl i a t tual i nuclei edificat i

qualsiasi nuovo insediamen to sia preceduto da approfondi t i studi geologico -tecn ico di

det tagl io che stabi l iscano, caso per caso, le modal i tà di ut i l izzazione del suolo nonché

le opere di sostegno e di consol idamento necessar ie per fabbr icat i esisten t i . Ciò deve

essere par t icolarmen te osservato nel le aree che sono sta te ogget to di lavor i di

consol idamento del l ’abi ta to, le cui opere dovranno essere r ispet ta te e debi tamen te

in tegrate nel caso di urban izzazione;

7. Sia r ispet ta ta ed adeguatamente sistemata la r ete idrografica esisten te on de assicurare

i l r egolare drenaggio del le acque super ficia l i , r estando in teso che l ’ut i l izzazione del le

zone la t istan t i i cor si d’acqua resta sempre subordinata a l la preven t iva r eal izzazione

del le opere spondal i e di sistemazione idraul ica degl i a lvei nece ssar i per tut ta la

lunghezza del le zone stesse;

8. I nuovi t r accia t i st r adal i siano real izzat i avendo cura di evi tare l ’a t t r aver samento di

aree instabi l i , in fr ana o in dissesto, oppure di provvedere preven t ivamente a l la

bon ifica di quel le aree che non potes sero essere in a lcun modo evi ta te;

9. Gli edifici siano ubicat i a distanza di assoluta sicurezza da or l i di ter r azzi , paret i ,

scarpate, da even tual i cigl i di distacco, dal le l inee di fagl ia , da confin i di aree

instabi l i , in dissesto o in erosione, dagl i a lve i dei cor si d’acqua natural i , fa t t i sa lvi per

quest i ul t imi ul ter ior i vincol i der ivan t i dal le leggi v igen t i ;

10. Nelle aree a sensibi le accl ivi tà , gl i edifici e le nuove st r ade siano adat ta t i i l più

possibi le a l la conformazione topografica del suolo, onde l imi tare a l min imo

indispensabi le gl i sbancament i che possano turbare l ’a t tuale asset to di equi l ibr io dei

ver san t i , fermo restando l ’obbl igo di eseguire, in sede di proget tazione esecut iva , le

ver i fiche di stabi l i tà prescr i t te dal la sezione G del le norme tecn i che di cui a l D.M.

11.03.88 ed in a l t r e normat ive, in base a l la posiz ione e dist r ibuzione del le cost ruzion i

sul pendio;

11. Siano real izzat i , pr ima di ogn i ut i l izzazione urban ist ica , pr ima di ciascuna

edificazione ed a l l ’a t to del la cost ruzione del le nuove st r ade:

a) tut te le opere di sostegno e di di fesa necessar ie ad assicurare condizion i ot t imal i

di stabi l i tà nel le zone di in terven to, a l fine anche di evi tare qualsiasi turbamento

nel l ’asset to idrogeomor fologico del le aree già edificate e nel la stabi l i tà dei

manufat t i esisten t i ;

b) idonee canal izzazion i per le acque super ficia l i e meteor iche ed adeguat i drenaggi

in caso di presenza di acque sot ter rane o di in fi l t r azione per i l loro

convogl iamen to e r ecapi to fino a l cor so d’acqua naturale più vicino e sic uro;

c) le oper e idraul iche necessar ie per la sistemazione dei cor si d’acqua dei t r a t t i

in teressat i le zone ogget to di urban izzazione e per la sa lvaguardia di queste

ul t ime;

d) le opere di di fesa e protezione dai l i tora l i necessar ie;

12. I l piano di ca lpest io dei semin ter ra t i s ia posto sempre a l di sopra del l ivel lo del la

massima escur sione posi t iva di even tual i fa lde acquifere, con sufficien te fr anco;

13. Gli edifici siano ubicat i a debi ta distanza da elet t rodot t i , acquedot t i e metanodot t i ,

in base a l la normat iva specifica v igen te;

14. Le fondazione degl i edifici degl i a l t r i manufat t i siano proget ta te e dimensionate nel

r ispet to del le norme tecn iche del D.M. 11.03.88 e del le a l t r e normat ive vigen t i e sul la

base di specifiche indagin i geologiche e geote cn iche;

15. Siano r ispet ta te tut te le n ormat ive e le leggi r iguardan t i la tutela ambien ta le, i

vincol i idrogeologici ed ogn i a l t ro t ipo di vincolo.

ARTICOLO 28

DISCARICHE

L’Ammin ist r azione Comunale deve predispor re una o più aree dove è autor izzato lo

scar ico di mater ia l i sol idi di r isul ta da scavi , demoliz ion i , ecc. , secondo le local izzazion i

del l ’Ammin ist r azione Provincia le, come megl io indicato nel successivo ar t .63.

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22

Nel le pubbl iche discar iche è vieta to scar icare r i fiut i sol idi r ien tran t i nel le categor ie

obbl igator iamen te r accol te dal se rviz io di net tezza urbana.

L’aper tura di una discar ica , sia di in iz ia t iva comunale che su r ich iesta di pr ivat i , è

sot toposta a concessione del iberata dal Consigl io Comunale e deve essere accompagnata

da un Piano di scar ico che ne evidenzi i l r i spet to del l a normat iva vigen te ed i l r ecupero

ambien ta le finale.

Per le discar iche da autor izzare dovranno essere r ispet ta te le seguen t i prescr iz ion i :

1. Rispet to del la normat iva vigen te sul la protezione del le acque, sul la sa lvaguardia del

paesaggio e del l ’ igiene pubbl ica ;

2. Stabi l izzazione del le aree in teressate di r et tamen te o di possibi le i n fluenza;

3. Real izzazione del le opere necessar ie per la conservazione del la stabi l i tà del l ’opera nel

tempo, avuto anche r iguardo a l la futura dest inazione del l ’area;

4 . Stabi l i tà del l ’ insieme ter reno di fondazione-discar ica , con par t icolare r iguardo a l la

stabi l i tà dei pendi i ed a l l ’ in fluenza sul le opere presen t i nei di n torn i ;

5. Preven t iva ver i fica globale nel la si tuazione futura ed in presenza di even to sism ico;

6. Regimen tazione, incanalamento e l ibero deflusso del le acque di scor r imen to

super ficia le proven ien t i da monte;

7. Sistemazione del si to d’impian to secondo le norma CNR -UNI 10.006;

8. Impermeabi l izzazione del piano fin i to del la colmata;

9. Inerbimen to del le scarpate con messa a dimora di acacie o pian te similar i di apparato

r adicale.

ARTICOLO 29

TUTELA DELL’AMBIENTE

Qualsiasi proget to di st rumento urban ist ico e qualsiasi in terven to compor tan te

t r asformazione urban ist ica ed edi l iz ia del ter r i tor io deve adeguarsi a l pr incipio che

l ’ambien te, sia nel l ’aspet to naturale, sia nel l ’aspet to assun to a t t r aver so le successive

t r asformazion i stor iche operate dagl i uomin i , è di in teresse pubbl ico.

I l Comune, d’in tesa con gl i organ i competen t i a l ivel lo r egionale e sta ta le, ne cura la

conservazione, lo svi luppo, l ’ut i l izzazione socia le a l fine di garan t i r e i l benessere del la

popolazione.

I l D. Lgs. N.490 del 1999, la Legge Regionale n . 23 del 1990 det tano precise norme

rela t ive a l la tutela ambien ta le, che i l presen te P.R.G. ha r ecepi to in man iera completa

assogget tando tut te le porzion i di ter r i tor io in teressate a l le normat ive specifiche vige n t i .

ARTICOLO 30

CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI

La costruzione degl i edifici dovrà r ispet tare le norme di cui a l la Legge n° 10 del

09.01.91 e successive in tegraz ion i .

ARTICOLO 31

BARRIERE ARCHITETTONICHE

Tut te le nuove costruzion i dovranno r ispet tare le norme det ta te dal D.P.R. n . 384 del

1978, dal la Legge n . 13 del 1989 e successive modificazion i ed in tegrazion i , nonché dal la

legge Regionale n . 28 del 1984.

I l Sindaco ha la facol tà di promuovere, in ot temperanza a l le disposiz ion i di Legge

vigen t i in mater ia , Pian i per l ’el iminazione del le bar r iere arch i tet ton iche, estesi a tut t i gl i

ambit i di pubbl ica fruiz ione e a i pubbl ici serviz i , anche se di propr ietà o g est i t i da

pr ivat i .

Le norme di che t r a t tasi dovranno essere appl icate negl i edifici esisten t i per tut t i

quegl i in terven t i edi l iz i ed urban ist ici in cui lo r ich ieda la legge.

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ARTICOLO 32

RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI

Qualora , nel cor so di lavor i di qualsia si natura , avvengano r i t rovament i archeologici o

comunque di in teresse cul tura le, è obbl igo del propr ietar io, del di r et tore dei lavor i ,

del l ’assun tore dei lavor i di farne denuncia en tro 24 ore sia a l Sindaco, sia a l la competen te

Sopr in tendenza.

In segui to a i suddet t i r i t rovament i , i l Comune può dispor re la sospensione parzia le o

tota le dei lavor i , indicandone i mot ivi en tro 30 giorn i e fornendo gl i elemen t i necessar i

per una even tuale var ian te del la concessione in cor so o disporne la r evoca, sen t i ta la

Sopr in tendenza.

La mancata denuncia compor ta l ’ immediata decadenza del la concessione, sa lva ogn i

al t r a sanzione legale.

ARTICOLO 33

VINCOLI E ZONE DI RISPETTO

Recependo le indicazion i con tenute nel le leggi vigen t i , i l Piano individua i seguen t i

vincol i e zone di r ispet to, val idi su tut to i l ter r i tor io comunale:

A. VINCOLI

1. Zone sottoposte a vincolo idrogeologico e forestale , di cui a l R.D. 30.12.1923, n .

3267 e modifiche successive.

2. Cose immobil i di interesse artist ico e storico sottoposte a vincolo , D. Lgs. 29 ot tobre

1999 n . 490.

3. Cose immobil i di interesse paesist ico sottoposte a vincolo , D. Lgs. 29 ot tobre 1999 n .

490.

4. Tutela di zone di particolare interesse ambientale , D. Lgs. 29 ot tobre 1999 n . 490.

5. Vincol i di cui a l la Legge n . 1766 del 1927 e successiv e modifiche ed in tegr azion i .

B. ZONE DI RISPETTO

1. Zone di r ispetto del le cose di interesse artist ico e storico , D. Lgs. 29 ot tobre 1999

n . 490.

2. Zone di r ispetto del le bel lezze natural i , D. Lgs. 29 ot tobre 1999 n . 490.

3. Zone di r ispetto del demanio maritt imo , (a r t icolo 55 codice del la navigazione ed

in tegrazion i successive) .

4. Zone di r ispetto del le acque pubbliche , (R.D. 25.07.1904 n . 523 e successive

in tegrazion i) ; in par t icolare per quan to r iguarda sorgen t i e pozzi si prescr ive: nessuna

edificazione per un r aggi o di mt . 50, garanzie con tro inquinamento per r aggio di mt .

200.

5. Zone di r ispetto dei Cimiteri : nel le zone ci r costan t i l ' a t tuale impian to cimiter ia le ed

i l suo previsto ampliamen to, per una profondi tà di mt . 200, è imposto i l vincolo di

inedificabi l i tà .

6. Zone di r ispetto del le opere mil i tari , (Legge 24.12.1976, n . 898 e r ela t ivo

Regolamento).

7. Zone di r ispetto del la l inea ferroviaria : per i nuovi in terven t i mt . 30, sa lvo deroghe

consen t i te dal le leggi vigen t i in mater ia .

8. Zone di r ispetto da reti infrastruttural i ed impianti special i (elet t rodot t i , deposi t i

ed impian t i di ol i mineral i , dist r ibutor i di benzina, dist r ibutor i di gas, impian t i

depurazione r i fiut i , ecc. ) , sul la base del le leggi e r egolament i vige n t i .

9. Zone di r ispetto del le strade, secondo le indicazion i del Nuovo codice del la st r ada

(D. Legisla t ivo 30.04.1992, n . 285 e D.P.R. 16.12.1992 n . 495, Regolamento di

Esecuzione ed Attuazione del Nuovo Codice del la Strada) le st r ade sono classi ficate,

per cara t ter ist iche costrut t ive, tecn iche e funzional i , n ei seguen t i t ipi :

A- Autostr ade;

B- Strade extraurbane pr incipal i ;

C- Strade extraurbane secondar ie;

D- Strade urbane di scor r imen to;

E- Strade urbane di quar t iere;

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24

F- Strade local i .

10. Fasce di r ispetto al di fuori dai centri abitati : al di fuor i dei cen tr i abi ta t i le

distanze dal confine st r adale, da r ispet tare nel le nuove costruzion i , nel le

r ist rut turazion i , r icost ruzion i ed ampliamen t i , non possono essere in fer ior i a :

60 mt . per le st r ade di t ipo A;

40 mt . per le st r ade di t ipo B;

30 mt per le st r ade di t ipo C;

20 mt . per le st r ade di t ipo E, ad eccezione del le st r ade vicinal i (ar t icolo 3, comma 1,

n . 52 del Codice);

10 mt . per le st r ade di t ipo F.

11. Nelle zone previste come edificabi l i o trasformabil i dal lo st rumento urban ist ico

generale, valgono le prescr iz ion i con tenute nel le presen t i N.T.A. per ogn i Zona

Ter r i tor ia le Omogenea.

Le aree dest inate a l le r et i in frast rut tura l i debbono essere ut i l izzate nel r ispet to del le

cara t ter ist iche natural i e di mor fologiche del suolo.

Gl i in terven t i di r azional izzazione di t r accia t i esisten t i o di cost ruzione di nuove

st r ade debbono essere ta l i da con trol lare fenomeni di erosione del suolo e dissesto del

sot tosuolo; essi debbono al t r esì prevedere la conservazione del la vegetazione arborea

esisten te e la messa in si to di nuove pian tumazion i , sul la base di un proget to un i t ar io.

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25

PARTE TERZA

PREVISIONI DEL P.R.G.

DIVISIONE IN ZONE DEL TERRITORIO COMUNALE

ARTICOLO 34

ZONE TERRITORIALI OMOGENEE

I l ter r i tor io comunale è suddiviso in Zone Ter r i tor ia l i Omogenee, nel cui ambit o è

programmata l ' a t tuazione del P.R.G. , con carat tere generale o specificatamen te

urban ist ico.

Sono considerate come Zone Ter r i tor ia l i Omogenee (Z.T.O.) , a i sensi e per gl i effet t i

del l ’ar t icolo17 del la Legge 6 agosto 1967, n . 765, le seguen t i zone:

ZONA " A "

ZONA " B "

ZONA " C "

ZONA " D "

ZONA " E "

ZONA " F "

ZONA " G "

ZONA " H "

ARTICOLO 35

IL SISTEMA DELLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE A

Nel le Z.T.O. A1 e A2 i l Piano Regolatore Generale persegue la tutela e la sa lvaguardia

di tut t i i valor i stor ico-ar t ist ici ed ambien ta l i esisten t i nel l ’ambito del ter r i tor io

comunale, a l lo scopo di r iqual i ficare urban ist icamente par t i del la st rut tura insedia t iva ,

luogh i cen tra l i r iconoscibi l i , iden t i tà urbane e per conservare ed evidenziare i luogh i e gl i

edifici in teressan t i , dovunque essi vengano individuat i , indipenden temente dai vincol i

specifici impost i a i sensi del D. Lgs. n . 490 del 1999.

Nel le Z.T.O. A3 i l Piano Regolatore Generale persegue la tutela di par t i dei nuclei

urban i edificate a i l imit i dei margin i natural i , a l lo scopo di r iqual i ficare urban ist icamente

la st rut tura insedia t iva di r ecen te formazione sa lvaguardandone i valor i e le r isor se

natural i e r iducendo a l min imo l ’a l terazione degl i ambien t i da conservare sia per le

valenze paesist iche presen t i che per garan t i r e la prevenzione e la mit igazione dei r isch i

der ivan t i da even tual i ca lamità natural i . In ta l senso sono sta te individuate le aree da

sot topor re a r egime di sa lvaguardia e da r iqual i ficare median te in terven t i di r ipr ist ino

degl i habi ta t natural i e di gest ione compat ibi le con la sosten ibi l i tà ambien ta le. In ta l i

Z.T.O. A3 qualsiasi a l terazione del le condizion i natural i del ter r eno, anche provvisor ia ,

deve essere autor izzata dal l ’Ammin ist r azione Comunale.

È vietato:

1) al terare i l deflusso naturale del le acque meteor iche o dei cor si d’acqua super fici al i ;

2) al terare i l coefficien te di assorbimen to idr ico del ter r eno naturale o di provocarne

l ’ inquinamento. Le aree pr ivate inedificate, quando non siano dest inate a st r ada o

parcheggio, non possono essere pavimen tate sa lvo che per documentate r agion i da

espor re nel la domanda di concessione edi l iz ia . Esse possono essere sistemate a verde

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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alberato, o, in a l ternat iva , lascia te a l l ’uso agr icolo. Nel caso di sistemazione a verde,

l ’Ammin ist r azione Comunale può fissare -anche nel la stessa concessione edi l iz ia - la

densi tà di pian tumazione, cioè i l numero min imo di a lber i per ara . Nel caso di

in terven t i su aree dota te di a lber i ed arbust i , quest i devono essere accuratamen te

r i levat i , r ipor ta t i i n una plan imetr ia generale del l ’area a scala oppor tuna e documentat i

con apposi te fotografie. Nel lo studio del proget to si devono r ispet tare gl i a lber i

esisten t i .

Le Norme del Piano Regolatore Generale prescrivono inol t r e:

i l r ispetto del la topografia dei luogh i , del r et icolo viar io e del la toponomast ica

t r adiz ion ale;

i l potenziamento dei serviz i e del le a t t r ezzature, a t t r aver so la graduale acquisiz ione

al l ’uso pubbl ico del le aree occor ren t i per la dotazione del le aree da dest inare a

standard urban ist ici di cui a l D.I . 2 apr i le 1968 n . 1444;

i l recupero ad usi compat ibi l i degl i edifici degradat i e/o abbandonat i , quando sia

possibi le tecn icamente ed economicamente e la r iqual i f icazione ad usi compat ibi l i di

aree dismesse o in via di dismissione;

la sosti tuzione o la demoliz ione definit iva di tessut i urban i non r iconoscibi l i e pr ivi

di iden t i tà stor ica e degl i edifici che non si possono o non conviene r icost ruir e per

mot ivi di sicurezza, di igiene, di estet ica ambien ta le, di viabi l i tà , di costo, o per a l t r i

mot ivi ;

l ’attento control lo -sia preven t ivo che in cor so d’opera - dei nuovi in terven t i edi l iz i ed

urban ist ici e del le t r asformazion i compat ibi l i e sosten ibi l i sia del le aree che dei

fabbr icat i es isten t i .

I l r ecupero e la r iqual i ficazione degl i spazi inedific at i in tern i agl i i sola t i , la r imozione

e la demoliz ione di sovrast rut ture ed aggiun te ad edifici d’in teresse - in palese

alterazione del le loro originarie caratter ist iche - devono per tan to concor rere:

a riprist inare le valenze ecologiche ed ambien ta l i dei si t i individuat i e la

r iconoscibi l i tà e iden t i tà or iginar ie degl i spazi aper t i ;

a resti tuire agl i edifici la loro or iginar ia configurazione arch i tet ton ica e a i tessut i

urban i l ’or iginar ia configurazione urban i st ica ;

a costi tuire a t t r aver so gl i spazi di r elaz ione - laddove possibi le- un sistema del verde di

in terconnessione t r a le diver si par t i del la st rut tura urbana e di viabi l i tà car rabi le e

pedonale, indipenden te dal le st r ade veicolar i , anche per col legare t r a loro aree verdi ,

piazze e isole pedonal i .

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. A1 sono considerate zone di recupero edi l iz io ai sensi del l ’ar t icolo 27 del la

Legge n . 457 del 1978.

Le Z.T.O.A2 sono considerate zone di recupero edi l iz io ai sensi del l ’ar t icolo 27 del la

Legge n . 457 del 1978 e zone di r iqual i f icazione urbanistica a i sensi del le Leggi n . 179

del 1992, programmi di r iqual i ficazione urbana e n . 493 del 1993, programmi di r ecupero

urbano.

Sono sogget t i a l la normat iva tecn ica del le Z.T.O. A1, escluso l ’obbl igo dei Pian i

Attuat ivi , gl i immobil i elencat i nel l ’a l legato A del le presen t i norme.

In ta l i zone gl i interventi urbanistic i ed edi l iz i ( indiretti e dirett i ) si a t tuano

median te:

Pian i At tuat ivi estesi a l l ’ in tero ambito defin i to dal la zon izzazione di Piano nel le

Z.T.O. A1 e A2, per gl i in terven t i nel le zone che presen tano condizion i di accen tuato

degrado fisico del l ’edificato, di profonda a l terazione e compromissione del tessuto

morfologico or iginar io o di di ffusa promiscui tà funzionale; nonché nel le zone che

presen tano vistosi episodi di edi l iz ia impropr ia , sia essa r iut i l izzabi le (per nuove

dest inazion i d’uso) o non più r icup erabi le;

le Leggi n . 179 del 1992, programmi di r iqual i ficazione urbana e n . 493 del 1993,

programmi di r ecupero urbano;

in terven t i previst i dal l ’ in iz ia t iva comuni tar ia Urban ;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzi onata ;

autor izzazione, per gl i in terven t i conservat ivi previst i dal le Leggi n . 457 del 1978 e n .

94 del 1982, r ispet tando le prescr iz ion i r ela t ive a ciascun edificio, secondo la cate gor ia

t ipologica di appar tenenza indicata dal Piano Attuat ivo;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t i -colo 2

del la Legge n . 662 del 1996.

Nelle Z.T.O. A3 non è prescr i t to l ’obbl igo del Piano Attuat ivo.

Nei nuclei di an t ica formazione (Z.T.O. A1), individuat i negl i elaborat i grafici , è di

norma vietata ogn i a l terazione volumetr ica degl i edifici esisten t i , ogn i cost r uzione -

anche provvisor ia - su aree inedificate ed ogn i demoliz ione di volumi edi l iz i non

prevista da un Piano Attuat ivo, sa lvo che r icor rano motivi di pubbl ica incolumità o di

pubbl ica ut i l i tà .

Nei nuclei urban i (Z.T.O. A2) individuat i negl i elaborat i grafici è consentita

l ’a l terazione volumetr ica degl i edifici esisten t i e la demoliz ione di volumi edi l iz i in

con trasto con i con test i urban i ci r costan t i .

Nei tessut i urban i e nel le aree (Z.T.O. A3) individuate negl i elaborat i grafici di norma

non è consentita l ’a l terazione volumetr ica degl i edifici esisten t i . È consenti ta la

demoliz ione di volumi edi l iz i in con trasto con i con test i urban i ci r costan t i o che creano

eviden t i condizion i di r isch io e di dissesto in caso di even t i ca lamitosi .

Gl i in terven t i di demoliz ione parzia le e/o tota le sono consentit i , purché siano

final izzat i a l la r iqual i ficazione urban ist ic a ed ambien ta le, a l r ipr ist ino degl i habi ta t

natural i ed a l r ecupero del le valenze paesaggist iche.

In terven t i di demoliz ione parzia le sono consen t i t i nel l ’ambito di un Piano Attuat ivo,

purché siano final izzat i a l r estauro conservat ivo, a l r isanamento igien ico ed a l la

r iqual i ficazione urban ist ica , nel r igoroso r ispet to del le forme arch i tet ton iche or iginar ie

(si possono demolire e lementi aggiunti r ecenti e privi di valore).

Per final i tà di r iasset to ambien ta le o di valor izzazione di edifici o insiemi di pregi o, i

Pian i At tuat ivi e gl i in terven t i edi l iz i di r et t i possono prevedere in terven t i di

t r asformazione (anche sost i tut iva) e di r icomposiz ione volumetr ica , nel r ispet to del la

Super ficie Lorda di Piano Effe t t iva esisten te e del l ’a l tezza massima.

Gli edifici pubbl ici o di uso pubbl ico possono essere ogget to di t r asformazion i in terne

anche in assenza di Pian i At tuat ivi , nel r ispet to dei volumi preesisten t i e del le st rut ture

in terne ed esterne di r iconosciuto valore.

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te; solo in caso di comprovata e mot ivata necessi tà possono

essere r imosse e r eimpian ta te.

Salvo apposi te successive prevision i dei Pian i At tuat ivi , è imposto i l vincolo di

conservazione del r et icolo viar io e degl i spazi pubbl ici in genere. Per tan to:

le cor t ine edi l iz ie devono essere man tenute sui fi l i st r adal i es isten t i ;

non è consentita l ’aper tura di nuove bucature nel le murature per imetra l i prospicien t i

su spazi di uso pubbl ico;

gl i spaz i pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati ;

non è consentita la pavimen tazione di aree dest inate a or t i e giardin i , sa lvo le

operazion i previste per la creazione di spazi pedonal i di uso col let t ivo, nel l ’ambito dei

programmi pubbl ici o di in iz ia t iva congiun ta pubbl ico/pr ivata ;

le pavimen tazion i di t ipo t r adiz ionale che carat ter izzano l ’ambien te (ciot tola t i ,

selcia t i , last r icat i , ecc. ) devono essere man tenut i e/o r ecuperat i ;

non è consentito asfa l tare le pavimen tazion i esisten t i r eal izzate in mater ia l i lapidei

t r adiz ional i ;

l ’ar redo urbano deve essere in tonato a l cara t tere del l ’ambien te da r ec uperare;

gl i spazi pubbl ici devono a rmonicamente inser i r si nel tessuto urbano es isten te;

gl i spazi dest inat i a parcheggio devono essere defi la t i r ispet to agl i spazi esisten t i , con

mur i , a lberature, ecc. ;

sono considerat i abitabi l i local i aven t i un ’al tezza media maggiore di ml . 2,50 (o

adeguabi le a ta le min imo), purché dota t i di r iscon tro d’ar ia o di impian to di

aspi razione;

i local i adibi t i a serviz i , di dimension i in fer ior i a 6 mq. , possono essere i l luminat i

ar t i ficia lmen te se dota t i di ven t i laz ione forzata ;

è consentita l ’aggregazione di un i tà abi ta t ive col locate a l l ’ in terno del lo stesso

complesso edificato;

è ammessa la r esidenza nei sot totet t i secondo quan to previsto dal l ’ar t . 49 del la legge

r egionale 19/2002. I l profi lo del nucleo deve essere ogget to di conservazione,

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

28

valor izzazione e r iqual i ficazione; per tan to l ’edificazione deve r ispet tar lo e non deve

in t rodur vi elemen t i pregiudiz ievol i per forma, a l tezze, v olumi.

Sono consen t i t i , median te r i lascio di concessione edi l iz ia o autor izzazione, tut t i gl i

in terven t i edi l iz i final izzat i a l l ’adeguamento del le normat ive vigen t i in mater ia di :

el iminazione del le bar r iere arch i tet ton iche; sicurezza sui luogh i di lavoro; prevenzione

incendi ; adeguamento degl i impian t i elet t r ici ; adeguamento an t isismico degl i edifici ;

adeguamento termico ed acust ico degl i edif ici .

Per le opere da eseguir si in zone o in edifici sot topost i a i vincol i di cui a l D. Lgs. n .

490 del 1999, i l r i lascio del la concessione edi l iz ia o del l ’autor izzazione è sempre

subordinato a l la preven t iva approvazione del proget to da par te del la Regione o del la

Sopr in tendenza per i Ben i Ambien ta l i , Arch i tet ton ici , Ar t i st ici e Stor ici del la Calabr ia

e compor ta l ’ impegno del r ich ieden te a l l ’ in tegrale conservazione degl i elemen t i

arch i tet ton ici e murar i auten t ici , not i e r i t rovabi l i , sia in tern i che estern i .

Per gl i immobil i su cui i l vincolo predet to non sussiste e nondim eno i l loro in teresse è

sta to segnala to dal Piano Regolatore Generale, l ’Ammin ist r azione Comunale, pr ima di

permet tere l ’ in terven to può r ich iedere i l parere del la Sopr in tendenza per i Ben i

Ambien tal i , Arch i tet ton ici , Ar t ist ici e Stor ici del la Calabr ia ed i mpor re determinate

cautele duran te l ’esecuzione del le opere.

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLE Z.T.O. A.

Residenza in genere, pr ivata e col let t iva , con rela t ivi serviz i e funzion i compl ementar i ;

at t ivi tà di r ezional i (uffici , studi professional i , agenzie d i pra t iche var ie, agenzie

bancar ie e agenzie viaggi , ar t igianato di serviz io e di produzione compat ibi le, a t t ivi tà

cul tura l i , socia l i e r icreat ive) ed eserciz i pubbl ici (r istoran t i , t r a t tor ie, bar, ecc. ) a i

pian i ter r a ed a i pian i di r et tamen te col l egat i ;

a t t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

at t ivi tà commercia l i a l l ’ ingrosso e a l det tagl io con super ficie lorda di piano in fer iore a

mq. 400 ed a t t ivi tà ar t igianal i , con esclusione di quel le che producono emission i sonore

super ior i a 50 decibel , nocive ed inquinan t i ;

le a t t ivi tà commercia l i esisten t i , a l la data di approvazione del P.R.G. , a l l ’ ingrosso e a l

det tagl io, con super ficie lorda di piano super iore a mq. 400 ed in fer iore a mq. 1.500,

r estano confermate sempre che r i sponden t i a l le norme vigen t i che discipl inano le

a t t ivi tà commercia l i ;

at t r ezzature a lbergh iere e paralbergh iere;

i st i tuzion i pubbl iche o d’in teresse pubbl ico;

associazion i pol i t iche, sindacal i , professional i , r el igiose;

serviz i cul tura l i e socia l i , a t t ivi tà di r ezional i di in iz ia t iva pu bbl ica e pr ivata .

Nel le Z.T.O. A3 sono inol t r e consen t i te le seguen t i dest inazion i :

at t r ezzature del verde e del lo spor t escluse quel le che compor tano la r eal izzazione di

volumi;

parch i urban i e sen t ier i natural ist ici ;

or t i e giardin i pr ivat i .

Nelle Z.T.O. A, dopo l ’approvazione del P.R.G. , i nuovi in terven t i edi l iz i ed urban ist ici

potranno essere r eal izzat i solo se r isponden t i anche a quan to prescr i t to dal la Legge

Regionale 11.06.99 n° 17.

ARTICOLO 36

ZONA TERRITORIALE OMOG ENEA A1

ZONA DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEI VOLUMI ES ISTENTI

NUCLEI URBANI DI ANTICA FORMAZIONE

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. A1.

Anche in assenza di Piano Attuat ivo:

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Restauro conservat ivo.

Risanamen to conservat ivo.

Dopo l ’en tra ta in vigore del Piano Attuat ivo:

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Limiti di densità edi l iz ia:

per gl i in terven t i di r estauro conservat ivo, r isanamento conservat ivo, r ist rut turazione

edi l iz ia e r ist rut turazione urban ist ica le densi tà di zona, edi l iz ie e fondiar ie, non

devono superare quel le preesisten t i , computate senza tenere con to del le sovrast rut ture

di epoca r ecen te pr ive di valore stor ico ar t ist ico.

2. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

per gl i in terven t i di r estauro conservat ivo, r isanamento conservat ivo, r ist rut turazione

edi l iz ia e r ist rut turazione urban ist ica non è consen t i to superare le a l tezze degl i edifici

preesisten t i , computate senza tenere con to di sovrast rut tur e o di sopraelevazion i

aggiun te a l le an t iche st rut ture.

3. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

maggior i o ugual i a quel l i preesisten t i .

4. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

maggior i o ugual i a quel l i preesisten t i .

5. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

per gl i in terven t i di r estauro conservat ivo, r isanamento conservat ivo, r ist rut turazione

edi l iz ia e r ist rut turazione urban ist ica le distanze t r a gl i edifici non possono essere

in fer ior i a quel le in tercor ren t i t r a i volumi edificat i preesisten t i , computat i senza

tenere con to di cost ruzion i aggiun t ive di epoca r ecen te e pr ive di valore stor ico,

ar t ist ico o ambien ta le. In ta l senso gl i in terven t i sopra ci ta t i dovranno

obbl igator iamen te prevedere la demoliz ione di tut t i i corpi aggiun t i , estern i

al l ’organ ismo arch i tet ton ico, che non cost i tuiscono par te or iginar ia del manufat to

edi l iz io.

ARTICOLO 37

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA A2

ZONA DI RIQ UALIFICAZIONE DEI TESSUTI URBANI ESISTENTI

NUCLEI URBANI DIFFUSI SUL TERRITORIO COM UNALE

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. A2.

Anche in assenza di Piano Attuat ivo:

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Restauro conservat ivo.

Risanamento conservat ivo.

Ristrut turazione edi l iz ia

Dopo l ’en tra ta in vigore del Piano Attuat ivo:

Ristrut turazione urban ist ica .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Limiti di densità edi l iz ia:

per tut t i gl i in terven t i ammessi le densi tà edi l iz ie e fondiar ie, non devono superare

quel le pr eesisten t i .

2. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

per tut t i gl i in terven t i ammessi non è consen t i to superare le a l tezze degl i edifici

preesisten t i , a meno di indicazion i specifiche con tenute nel piano di r ecupero in mer i to

a l l ' a l l ineamento del le a l tezze degl i edifici .

3. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

maggior i o ugual i a quel l i preesisten t i .

4. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

maggior i o ugual i a quel l i preesisten t i .

5. Limiti di di stanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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per tut t i gl i in terven t i ammessi le distanze t r a gl i edifici non possono essere in fer ior i a

quel le in tercor ren t i t r a i volumi edif icat i preesisten t i .

ARTICOLO 38

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA A3

ZONA DI RIQ UALIFICAZIONE DEI TESSUTI URBANI ES ISTENTI

AREE URBANE EDIFICATE AI LIMITI DEI MARG INI NATURALI

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. A3.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Restauro conservat ivo.

Risanamento conservat ivo.

Ristrut turaz ione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Limiti di densità edi l iz ia:

per tut t i gl i in terven t i ammessi le densi tà , edi l iz ie e fondiar ie, non devono superare

quel le preesisten t i .

2. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

per tut t i gl i in terven t i ammessi non è consen t i to superare le a l tezze degl i edifici

preesisten t i .

3. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

maggior i o ugual i a quel l i preesisten t i .

4. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misura ti in proiezione orizzontale:

maggior i o ugual i a quel l i preesisten t i .

5. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

per tut t i gl i in terven t i ammessi le distanze t r a gl i edifici non possono essere in fer ior i a

quel le in tercor ren t i t r a i volumi edificat i preesisten t i .

ARTICOLO 39

IL SISTEMA DELLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE B

Le Z.T.O. B1 e B2 sono zone prevalen temente r esidenzia l i dei cen tr i edificat i di

r ecen te formazione, pr ive di r i levan t i valor i stor ico -ar t ist ici o ambien ta l i e che non

necessi tano di impor tan t i t r asformazion i urban ist iche ed edi l iz ie; nonché le zone in via di

sa turazione l imit rofe a i nuclei urban i , quando abbiano un l ivel lo di urban izzazione

sufficien te per consen t i r e gl i in terven t i edi l iz i ammessi median te au tor izzazione,

concessione e denuncia in iz io a t t ivi tà .

Le Z.T.O. B3 sono zone quasi esclusivamente r esidenzia l i di ambit i urban i di r ecen te

formazione per i qual i sono vigen t i st rument i urban ist ici a t tuat ivi . Tal i zone necessi tano

di in terven t i di adeguamento funzionale e/o del la completa a t tuazione del le prevision i

con tenute nei pian i a t tuat ivi . Presen tano un l ivel lo di urban izzazione programmato e/o

sufficien te per consen t i r e gl i in terven t i edi l iz i ammessi median te autor izzazione,

concessione e denuncia i n iz io a t t ivi tà .

Le Z.T.O. B4 sono zone quasi esclusivamente r esidenzia l i di ambit i urban i di r ecen te

edificazione che, dai dat i e dal le car tografie messe a disposiz ione dagl i Uffici

del l ’Ammin ist r azione Comunale, r isul tano ogget to di domande di condono ed i l iz io con

prat iche defin i te o in cor so di defin iz ione. Tal i zone necessi tano di in terven t i di

adeguamento funzionale nei sistemi mobi l i tà , serviz i e a t t r ezzature. Non presen tano un

l ivel lo di urban izzazione pr imar ia e secondar ia sufficien te. Le Zone Ter r i tor ia l i Omogenee

si defin iscono di r ecupero degl i in sediament i abusivi a i sensi del l ’ar t icolo 29 del la Legge

n . 47 del 1985 e del la Circolare Regionale n . 1 del 1987. Tal i zone presen tano quote

l imi ta te di lot t i inedificat i l iber i ; comprendono par t i del ter r i tor io comunale per le qual i

la normat iva nazionale e r egionale vigen te obbl iga i Comuni a l la predisposiz ione di Pian i

di Recupero degl i in sediament i abusivi ; non presen tano condizion i programmate e/o

sufficien t i di accessibi l i tà dal le st r ade di d ist r ibuzione dei flussi di t r affico locale.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

31

Le Z.T.O. B5 sono zone quasi esclusivamente r esidenzia l i di ambit i urban i di r ecen te

edificazione a i margin i del tessuto urbano, che presen tano for t i carenze in mer i to a l la

dotazione di aree pubbl iche e che non r ispondo no ai cr i ter i quan t i ta t ivi fissa t i dal D. I . n °

1444 del 1968 (super ficie coper ta degl i edifici esisten t i non in fer iore a l 12,5% e densi tà

edi l iz ia super iore ad 1,5 mc/mq).

Per le tut te le Z.T.O. B i l Piano Regolatore Generale persegue i l potenziamento

in frast rut tura le e la loro r iqual i ficazione ambien ta le.

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’organ izzazione e l ’adeguamento a l sistema

del la mobi l i tà e la dotazione del fabbisogno pregresso e/o futuro di aree da dest inare a

standard urban ist ici da r eper i r e nel la misura di mq. 18,00 per abi tan te insedia to e/o

in sediabi le (D.I . 2 apr i le 1968, n . 1444) a l l ’ in terno o, qualora fosse impossibi le e

dimostra to, in prossimità dei per imetr i di zona.

Le Zone Ter r i tor ia l i Omogenee si defin iscono B se:

presen tano una quota di lot t i l iber i (dal 10% al 35% per le Z.T.O. B1 e B2);

presen tano una quota di lot t i l iber i (maggiore a l 35% per le Z.T.O. B5);

comprendono par t i del ter r i tor io comunale per le qual i sono vigen t i st rument i

urban ist ici a t tuat ivi di in iz ia t iva pubbl ic a e/o pr ivata ;

nel caso in cui esistono condizion i min ime di accessibi l i tà dal le st r ade di dist r ibuzione

dei flussi di t r affico locale;

le condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io consen tono prevision i di

ul ter iore edificazione;

dal le anal isi effet tuate r isul ta che la maggior par te del le aree ancora l ibere possono

essere ogget to di in terven t i edi l iz i di r et t i di completamen to;

Le Z.T.O. B5 sono da assogget tare a st rumentazione urban ist ica preven t iva a l fine di

organ izzare funzionalmen te g l i ambit i defin i t i dal la zon izzazione di P.R.G. .

Nel le Z.T.O. B1 è possibi le ul ter iore edificazione adeguandosi a l le cor t ine edi l iz ie

con t igue e/o adiacen t i senza mai , comunque, superare due pian i fuor i ter r a su un lot to

min imo aven te super ficie fondiar ia par i ad a lmeno 500 mq. .

I l Piano Regolatore Generale conferma la si tuazione di fa t to nel le Z.T.O. B e per segue

i l potenziamento in frast rut tura le, i l completamen to del le aree edificabi l i r esidue e la loro

qual i ficazione ambien ta le.

I l Piano Regolatore Gene r a le per segue l ’organ izzazione funzionale e la r iqual i ficazione

urban ist ica ed edi l iz ia , median te in terven t i di adeguamento a l sistema del la mobi l i tà , a l la

dotazione di aree da dest inare a standard urban ist ici e di sa lvaguardia del le valenze

ambien ta l i esi sten t i nel le Z.T.O. B. I l Piano Regolatore Generale individua le aree

necessar ie per soddisfare i l fabbisogno pregresso e futuro di standard urban ist ici (vedi

a l legato B) inol t r e, precisa gl i in terven t i ammessi e le modal i tà op erat ive.

Per le Z.T.O. B3 i l Piano Regolatore Generale r ecepisce le indicazion i con tenute negl i

st rument i a t tuat ivi in mer i to a l fabbisogno di aree da dest inare a standard urb an ist ici .

N.B. Le norme tecn iche di a t tuazione r ela t ive a l le Z.T.O. B3 valgono per gl i st rument i

a t tuat ivi approva t i e convenzionat i con l ’Ammin ist r azione Comunale.

I l Piano Regolatore Generale persegue inol t r e:

i l r ispetto del la topografia dei luogh i e l ’adeguamento del r et icolo viar io;

i l potenziamento dei serviz i e del le a t t r ezzature, a t t r aver so la graduale a cquisiz ione

al l ’uso pubbl ico del le aree occor ren t i ;

i l recupero ad usi compat ibi l i degl i edifici degradat i e/o abbandonat i e del le aree

dismesse;

la sosti tuzione o la demoliz ione definit iva degl i edifici che non si possono o non

conviene r icost ruir e per mot ivi di sicurezza, di igiene, di estet ica ambien ta le, di

viabi l i tà , di costo, o per a l t r i mot ivi ;

l ’attento control lo -sia preven t ivo che in cor so d’opera - dei nuovi in terven t i edi l iz i e

del le t r asformazion i dei fabbr icat i esisten t i .

La r iqual i ficazione degl i spazi inedificat i in tern i o l imit rofi agl i i sola t i ha come

obiet t ivo:

i l r iprist ino del le aree con valenze ambien ta l i e la funzional izzazione dei tessut i

urban i esisten t i ;

la costi tuzione di un sistema di viabi l i tà car rabi le e pedonale per col legare t r a loro le

zone residenzia l i e le aree dest inate a serviz i ed a t t r ezzature;

la funzional izzazione dei tessut i urban i esisten t i .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

32

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. B1 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone

residenzial i sature al l ’ interno del le qual i sono consentit i interventi minimi di nuova

edificazione .

Le Z.T.O. B2 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone

residenzial i di completamento intensivo al l ’ interno del le qual i sono consentit i

interventi di nuova edificazione .

Le Z.T.O. B3 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone

residenzial i di completamento degl i ambiti urbani dotati di pianificazione attuativa

al l ’ interno del le qual i sono consentit i interventi di nuova edificazione e l a

real izzazione di serviz i complementari al la residenza .

Le Z.T.O. B4 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone di

recupero degl i insediamenti abusivi al l ’ interno del le qual i sono consentit i interventi di

nuova edificazione, se previst i nei successivi piani attuativi , e la real izzazione di

serviz i complementari al la residenza .

Le Z.T.O. B5 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone

residenzial i di completamento estensivo al l ’ interno del le qual i sono consentit i

interventi di nuova edificazione solo dopo l ’entrata in vigore di strumenti u rbanistic i

attuativi salvo i casi previsti nel le norme del la Z.T.O. B5.

Nell’ambito di ta l i zone, i l Piano Regolatore Generale discipl ina gl i in terven t i

urban ist ici ed edi l iz i ammessi .

In ta l i zone gl i interventi urbanistic i (nel le Z.T.O. B3, B4 e B5) ed edi l iz i ( in tutte

le Z.T.O. B) ( indiretti e dirett i ) si a t tuano median te:

Pian i a t tuat ivi : Pian i Par t icolareggiat i , Pian i di Lot t izzazione d’Ufficio, Pian i di

Lott izzazione, Pian i di Recupero degl i Insediament i Abusivi .

Denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t icolo 2

del la Legge n . 662 del 1996

Autor izzazione.

Concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

Per final i tà di r iasset to ambien ta le o d i r iqual i ficazione urban ist ica , median te proget t i

esecut ivi , possono essere previst i in terven t i di t r asformazione (anche sost i tut iva) e di

r icomposiz ione volumetr ica , nel r ispet to del la Super ficie Lorda di Piano Effet t iva

esisten te e del l ’a l tezza massima.

Gli edifici pubbl ici o di uso pubbl ico e pr ivato possono essere ogget to di t r asformazion i

in terne ed esterne nel r ispet to dei volumi preesisten t i .

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sos t i tui te; solo in caso di comprovata e mot ivata necessi tà possono

essere r imosse e r eimpian ta te.

È imposto i l vincolo di conservazione e/o adeguamento migl iora t ivo del r et icolo viar io

e degl i spazi pubbl ici in genere. Per tan to:

le cor t ine edi l iz ie devono essere ar ret r a te dai fi l i st r adal i esisten t i , in conformità a l la

normat iva an t isismica, sia nel caso di nuova edificazione che di sost i tuzione, median te

demoliz ione e r icost ruzi one tota le di edifici esisten t i ;

solo nel le Z.T.O. B1 e B2 è consentita l ’aper tur a di nuove bucature nel le murature

per imetra l i prospicien t i su spazi di uso pubbl ico nel caso di adeguament i funzional i o

t ipologici del l ’ in tero organ ismo arch i tet ton ico, dove per organ ismo arch i tet ton ico si

in tende l ’ isola to a cui appar t iene per con t igui t à o adiacenza l ’un i tà immobil iare;

gl i spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati ;

è consentita la pavimen tazione di aree dest inate a or t i e giardin i per la creazione di

spazi verdi , parcheggi e aree pedonal i in misura , comunque, non super iore a l 50% del la

super ficie fondiar ia ;

even tual i pavimen tazion i di t ipo t r adiz ionale (ciot tola t i , selcia t i , last r icat i , ecc. )

devono essere man tenut i e/o r ecuperat i ;

sono considerat i abitabi l i local i aven t i una a l tezza media maggiore o uguale a mt . 2,70

(o adeguabi le a ta le min imo) purché dota t i di r iscon tro d’ar ia o di impian to di

aspirazione;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

33

i local i adibi t i a serviz i , di dimension i in fer ior i a 6 mq. possono essere i l luminat i

ar t i ficia lmen te se dota t i di ven t i laz ione forzata ;

è consentito l ’uso dei pian i in ter ra t i e dei sot totet t i esisten t i purché ta l i super fici siano

a serviz io del le dest inazion i previste nel l ’edificio stesso;

solo nel le Z.T.O. B1, B2, B4 e B5 è consentita l ’aggregazione di un i tà abi ta t ive

col locate a l l ’ in terno del lo stesso complesso edificato ed i l mutamento del la

dest inazione d’uso;

I l profi lo degl i assi viar i , ogget to di r iqual i ficazione, deve essere r ispet ta to e/o

adeguato nel la r eal izzazione di in terven t i di nuova edificazione che, non dev e

in t rodurvi elemen t i pregiudiz ievol i per forma, a l tezze, v olumi.

Sono consen t i t i , median te r i lascio di concessione edi l iz ia o autor izzazione o D.I .A. ,

tut t i gl i in terven t i edi l iz i final izzat i a l l ’adeguamento del le normat ive vigen t i in

mater ia di : el iminaz ione del le bar r iere arch i tet ton iche; sicurezza sui luogh i di lavoro;

prevenzione incendi ; adeguamento degl i impian t i elet t r ici ; adeguamento an t isismico

degl i edifici ; adeguamento termico ed acust ico degl i edif ici .

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLE Z.T.O. B .

Residenza in genere, pr ivata e col let t iva , con rela t ivi serviz i e funzion i compl ementar i ;

at t ivi tà di r ezional i (uffici , studi professional i , agenzie di pra t iche var ie, agenzie

bancar ie e agenzie viaggi , ar t igianato di serviz io e di produzione compat ibi le , a t t ivi tà

cul tura l i , socia l i e r icreat ive) ed eserciz i pubbl ici e local i di diver t imen to ( teat r i ,

cinematografi , sa le di r iun ione, r istoran t i , t r a t tor ie, bar, ecc. ) ;

at t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

at t ivi tà commercia l i a l l ’ ingrosso e a l det tagl io con super ficie lorda di piano in fer iore a

mq. 400 ed a t t ivi tà ar t igianal i , con esclusione di quel le che producono emission i sonore

super ior i a 50 decibel , nocive ed inquinan t i ;

le a t t ivi tà commercia l i esisten t i , a l la da ta di approvazione del P.R.G. , a l l ’ ingrosso e a l

det tagl io, con super ficie lorda di piano super iore a mq. 400 ed in fer iore a mq. 1.500,

r estano confermate sempre che r isponden t i a l le norme vigen t i che discipl inano le

a t t ivi tà commercia l i ;

at t ivi tà ar t igian al i di serviz io concernen t i : la cura del la per sona, la cura del la casa , la

produzione, vendi ta e manutenzione dei ben i di consumo dur evol i ;

at t r ezzature a lbergh iere e paralbergh iere;

i st i tuzion i pubbl iche o d’in teresse pubbl ico;

associazion i pol i t iche, sin dacal i , professional i , r el igiose;

serviz i cul tura l i e socia l i , a t t ivi tà di r ezional i di in iz ia t iva pubbl ica e pr ivata ;

Nelle Z.T.O. B, dopo l ’approvazione del P.R.G. , i nuovi in terven t i edi l iz i ed urban ist ici

potranno essere r eal izzat i solo se r isponden t i a nche a quan to prescr i t to dal la Legge

Regionale 11.06.99 n° 17.

ARTICOLO 40

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA B1

ZONA RESIDENZIALE SATURA

ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE E RIQ UALIFICAZIONE URBANISTICA

ED EDILIZIA DEI TESSUTI URBANI ESISTENTI

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. B1.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Restauro conservat ivo.

Risanamento conservat ivo.

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

Demoliz ione e r icost ruzione.

Nuova edificazione.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 500. E ' consen t i to l ' accorpamento di lot t i confinan t i .

2. Limiti di densità edi l iz ia: Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 0,80 mc. /mq. .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

34

Per gl i in terven t i di r estauro conservat ivo, r isanamento conservat ivo, r ist rut turazione

edi l iz ia e r ist rut turazione urban ist ica la densi tà fondiar ia , non deve superare quel la

preesisten te.

3. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 8,50.

Per gl i in terven t i di r estauro conservat ivo, r isanamento conservat ivo, r ist rut turazione

edi l iz ia e r ist rut turazione urban ist ica non è consen t i to superare le a l tezze degl i edifici

preesisten t i . Gl i edifici prospicien t i st r ade aven t i una larghezza compresa t r a mt . 3,00

e 11,00 non possono essere super ior i in a l tezza a l la largh ezza del la st r ada, così come

previsto dal la normat iva vigen te in mater ia di sicurezza sismica (Decreto

In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche,

Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. ) .

4. Limiti di distanza dai confi ni di proprietà misurati in proiezione orizzontale:

mt. 5,00 nel caso di nuova edificazione o maggior i /ugual i a quel l i preesisten t i per a l t r i

in terven t i . È , comunque consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i

median te la r eal izzazione di giu n to tecn ico.

5. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

Per gl i in terven t i di nuova edificazione e di demoliz ione e r icost ruzione sono derogat i i

l imit i di distanza dai cigl i st r adal i ; è, comunque, prescr i t to l ’a l l ineamento a gl i edifici

adiacen t i o con t igui . Per gl i in terven t i di r estauro conservat ivo, r isanamento

conservat ivo, r ist rut turazione edi l iz ia e r ist rut turazione urban ist ica i l imit i di distanza

devono essere ugual i a quel l i preesisten t i .

6 . Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

mt. 10,00 nel caso di nuova edificazione o per tut t i gl i a l t r i in terven t i ammessi

maggior i /ugual i a quel le in tercor ren t i t r a i volumi edificat i preesisten t i . Devono essere,

comunque, r ispet ta te le prescr iz ion i del la normat iva an t isismica (Decreto

In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche,

Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. ) .

7. Piani fuori terra: 2 + sot totet to + massimo 1 piano semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con

even tua le accesso can t ina e/o garage, comunque non abi tabi le e con paret i finest r abi l i

comprese t r a le quote 0.00 e +0.70.

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Indice di piantumazione: 1 pian ta di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. d i verde

a r aso ogn i 100 mc. di vol ume real izzato.

10. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 35% del la super ficie fondiar ia .

ARTICOLO 41

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA B2

ZONA RESIDENZIALE DI COMPLETAMENTO

ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE E RIQ UALIFICAZIONE URBANISTICA

ED EDILIZIA DEI TESSUTI URBANI ESISTENTI

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. B2.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Restauro conservat ivo.

Risanamento conservat ivo.

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

Demoliz ione e r icost ruzione.

Nuova edificazione.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 1.500 di super ficie fondiar ia . E ' consen t i to

l ' accorpamento di lot t i confinan t i .

2. Aree da rendere fruibi l i al l ’uso col lett ivo: 20% del la super ficie fondi ar ia . Tal i aree

devono: 1) essere sistemate a parcheggio e/o a verde; 2) essere local izzate sul la to di

accesso del lot to dal la viabi l i tà di dist r ibuzione; 3) essere dispon ibi l i a l la fruiz ione

col let t iva; 4) essere l ibere da r ecinzion i . Le aree da r endere fruibi l i a l l ’uso pubbl ico

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

35

r imangono nel la piena propr ietà dei t i tolar i e sono computabi l i a i fin i del ca lcolo del la

volumetr ia massima consen t i ta .

3 . Limiti di densità edi l iz ia: Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 0,60 mc. /mq. .

Per gl i in terven t i di r estaur o conservat ivo, r isanamento conservat ivo, r ist rut turazione

edi l iz ia e r ist rut turazione urban ist ica la densi tà fondiar ia , non deve superare quel la

preesisten te.

4. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 8,50.

Per gl i in terven t i di r estauro conservat ivo, r isanamento conservat ivo, r ist rut turazione

edi l iz ia e r ist rut turazione urban ist ica non è consen t i to superare le a l tezze degl i edifici

preesisten t i . Gl i edifici prospicien t i st r ade aven t i una larghezza compresa t r a mt . 3,00

e 11,00 non possono essere super ior i in a l tezza a l la larghezza del la st r ada, così come

previsto dal la normat iva vigen te in mater ia di sicurezza sismica (Decreto

In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone sismich e,

Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. ) .

5. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 5,00 nel caso di nuova edificazione o maggior i /ugual i a quel l i preesisten t i per a l t r i

in terven t i . è, comunque consen t i ta l ’edificaz ione in aderenza a edifici esisten t i

median te la r eal izzazione di giun to tecn ico.

6. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 5,00 per gl i in terven t i di nuova edificazione e di demoliz ione e r icost ruzione. Per

gl i in terven t i di r estauro conservat ivo, r isanamento conservat ivo, r ist rut turazione

edi l iz ia e r ist rut turazione urban ist ica i l imit i di distanza devono essere ugual i a quel l i

preesisten t i .

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

mt. 10,00 nel caso di nuova edificazione o per tut t i gl i a l t r i in terven t i ammessi

maggior i /ugual i a quel le in tercor ren t i t r a i volumi edificat i preesisten t i . Devono essere,

comunque, r ispet ta te le prescr iz ion i del la normat iva an t isismica (Decreto

In termin ister ia l e 16 gennaio 1996. Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche,

Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. ) .

8. Piani fuori terra: 2 + sot totet to + massimo 1 piano semin ter ra to ch iuso da t r e la t i ,

con even tuale accesso can t ina e/o garage, comunque non abi tab i le e con paret i

finest r abi l i comprese t r a le quote 0.00 e +0.70.

9 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

10. Indice di piantumazione: 3 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di

verde a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato.

11. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 35% del la super ficie fondiar ia .

ARTICOLO 42

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA B3

ZONA RESIDENZIALE DI COMPLETAMENTO DEGLI AMBITI URB ANI

GIA’ DOTATI DI PIANIFICAZIONE ATTUATIVA

(Piani di Edi l iz ia Economica e Popolare, P iani di Lottizzazione,

Piani di Lottizzazione d’Uffic io, Ambiti di Edi l iz ia Residenziale Pubblica

Convenzionata, Agevolata e Sovvenzionata)

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. B3.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Restauro conservat ivo.

Risanamento conservat ivo.

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

Demoliz ione e r icost ruzione.

Nuova edificazione.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

Si confermano le previsioni dei Piani Attuativi già vigenti , in conformità a l le esat te

per imetrazion i a l legate a r egolar i del ibere di local izzazione. Nei casi in cui negl i

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

36

ambit i per imetra t i nel P.R.G. siano comprese aree inedificate sul le qual i non siano sta t i

programmati in terven t i o siano scadut i , esse vanno considerate:

a) Zone di completamen to, sogget te a l le norme del la zona ter r i tor ia le omogenea di

classe B2, se non raggiungono la super ficie l ibera di 10.000 Mq;

b) Zone di espansione, sogget te a l le norme del la zona ter r i tor ia le omogenea di classe

C1, se hanno una super ficie maggiore di 10.000 Mq.

Restano invariati :

1. Perimetrazione del l 'ambito.

2. Lotto minimo d’intervento.

3 . Dotazione aree da destinare a standard urbanistic i .

4. Limiti di densità edi l iz ia.

5. Limiti di al tezza degl i edif ic i .

Gli edifici prospicien t i st r ade aven t i una larghezza compresa t r a mt . 3,00 e 11,00 non

possono essere super ior i in a l tezza a l la larghezza del la st r ada, così come previsto dal la

normat iva vigen te in mater ia di sicurezza sismica (Decreto In termin ister ia le 16 gennaio

1996. Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone sismic he, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e

C.4. ) .

6. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale .

7. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale .

8. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione o rizzontale .

9. Piani fuori terra.

10. Parcheggi privati .

Comunque non in fer ior i a 1,00 mq. ogn i 10 mc. di volume re al izzato.

11. Indice di piantumazione.

Nelle condizion i specia l i di ogn i nuova concessione e/o convenzione dovrà essere

imposta la messa a dimora di a lm eno 3 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq.

di verde a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato.

12. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 35% del la super ficie fondi ar ia .

ARTICOLO 43

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA B4

ZONA RESIDENZIALE DI RECUPERO DEGLI INSEDIAMENTI ABUSIVI

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. B4.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Restauro conservat ivo.

Risanamento conservat ivo.

Successivamente dopo l ’approvazione e l ’en tra ta in vigore dei pian i a t tuat ivi :

Nuova edifi cazione.

Ristrut turazione edi l iz ia .

Demoliz ione e r icost ruzione.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

In fase di pianificazione attuativa dovranno essere stab i l i t i :

1. Lotto minimo d’intervento;

2. Dotazione aree da destinare a standard urbanistic i ;

3. Limiti di densità edi l iz ia;

4. Limiti di al tezza degl i edif ic i ;

5. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzont ale;

6. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale;

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiez ione orizzontale;

8. Piani fuori terra;

9. Parcheggi privati ;

10. Indice di piantumazione;

11. Indice di permeabil i tà.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

37

ARTICOLO 44

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA B5

-ZONA RESIDENZIALE DI COMPLETAMENTO DI ORGANIZZAZIONE

FUNZIONALE E RIQ UALIFICAZIONE URBANISTICA DA ATTUARE

MEDIANTE STRUMENTI URBANISTICI PREVENTIVI -

(Modifica apportata dai Commissari ad Acta Regional i con del ibera di adozione del

PRG n° 61 del 27.07.2001)

Comprende aree già parzia lmen te impegnate dal l ’edificazione nel le qual i esiste

l ’urban izzazione pr imar ia (viabi l i tà , i l luminazione pubbl ica , r ete idr ica , r aramen te la r ete

fognan te) ma è quasi sempre assen te quel la secondar ia (edi l iz ia scolast ica , in teresse

comune, parcheggi e verde pubbl ico a t t r ezzato) .

Per ta l i ambit i per imetra t i dal P.R.G. , deve essere de fin i to un Piano Attuat ivo per

l ’ in tero compar to nel quale, sul la base del la si tuazione propr ietar ia r egist r a ta a l la data di

adozione del P.R.G. , si dovranno individuare:

1. Le opere di urban izzazione pr imar ia esisten t i ;

2. Le opere di urban izzazione secondar ia e sisten t i ;

3. I lot t i l iber i ;

4. I lot t i edificat i e la r ela t iva cubatura esisten te.

Negl i ambit i Z.T.O. B5 r ipor ta t i nel P.R.G. aven t i una super ficie ter r i tor ia le s uper iore a

2 Ha, possono essere individuat i e st r a lcia t i i "sub ambit i" da sot t opor re a Pian i At tuat ivi ,

purché r ispondano a i seguen t i r equisi t i :

a) Debbono essere individuat i ch iaramente in termin i urban ist ici a t t r aver so t r accia t i

st r adal i (car rabi l i e/o pedonal i ) , fossi natural i , mur i di cin ta , l imit i di propr ietà ,

ecc. ;

b) Debbono avere una super ficie te r r i tor ia le non in fer iore ad 1/3 di quel la complessiva

del l ' ambito, così come individuato nel P.R.G. , e comunque ta le terzo non deve

essere in fer iore ad 1 Ha.

In caso di Pian i di In iz ia t iva Pubbl ica , gl i in terven t i saranno defin i t i sul la base dei

seguen t i parametr i urban ist ici ed edi l iz i :

1. Lotto minimo d’intervento edi l iz io : non prescr i t to in quan to è prevista la

perequazione urban ist ica .

2. Limiti di densità edi l iz ia : 0,60 mc/mq (Indice di fabbr icabi l i tà fondi ar ia);

3. Limiti di al tezza degl i edif ic i : 11,50 mt , misurat i dal marciapiede a l la

l inea di gronda;

4. Limiti di distanza dai confini di proprietà : 5 ,00 mt;

5. Distanza dai c igl i stradal i : 5 ,00 mt . ;

6. Distanza tra fabbricati : 10,00 mt;

7. Piani fuori terra : t r e + sot totet to abi tabi le + semin ter ra t o;

8. Parcheggi privati : 1 mq per ogn i 10 mc;

9. Indice di piantumazione : ogn i 100 mc di cubatura r eal izzata t r e pian te di

essenza arborea medi ter ranea e 5 mq. di verde a r aso;

10. Indice di permeabil i tà : 35% del la super ficie fondiar ia .

Qualora i l Piano Attuat ivo venga proposto dal sogget to pr ivato, dovrà essere proget ta to

con le modal i tà del la PEREQUAZIONE URBANISTICA, a t t r aver so lo st rumento dei

"compar t i", che vincola st r et tamen te l ’edificazione sui singol i lot t i a l la r eal izzazione

del le opere di urban izzazione e la loro cessione a l Comune, un i tamen te a l le aree da

dest inare a serviz i , nel la misura non in fer iore del 20% del la super ficie ter r i tor ia le e del

10% per viabi l i tà pr imar ia . Tale in iz ia t iva può però essere assun ta solo qualora i l

Sogget to Pr ivato r appresen t i a lmeno i l 25% del la super ficie del l ’ in tera area di ogn i

ambito per imetra to nel P.R.G. e, comunque, la super ficie d’in terven to non dovrà mai

essere in fer iore a mq. 5.000. Tale l imite di 5.000 mq. non preclude tut tavia la formazione

di un piano a t tuat ivo qualora i l compar to sia ogget t ivamente in tercluso.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

38

I l Piano Attuat ivo sarà accompagnato da una convenzione che, ol t r e a r egolare i

r appor t i t r a i l pr ivato proponen te e la Pubbl ica Ammin ist r azione, dovrà specificare i

cr i ter i guida del la proget t azione e le modal i tà di a t tuazione e di r ipar to degl i oner i

urban izzat ivi .

Nel caso in cui si r aggiunga i l 75% del l ’ impon ibi le catasta le (fissa ta dal l ’ar t .23 del la

L.U. n° 1150/42), i l Piano stesso viene presen ta to a l l ’Ammin ist r azione Comunale dai

sogget t i proponen t i per i successivi adempiment i .

Nel caso invece in cui non si r aggiunga ta le quota i l Piano proposto, potrà essere

acquisi to dal l ’Ammin ist r azione Comunale ove da essa r i tenuto approvabi le e r eal i zzabi le.

Nel caso di Piano Attuat ivo proposto da pr ivat i , con ut i le r ecepimen to da par te del

Comune, si ha dir i t to ad un premio di cubatura e cioè, fermi r estando i parametr i edi l iz i

ed urban ist ici già sopra r ipor ta t i , l ’ indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia è fissa to in 1,00

mc/mq per tut t i i lot t i compres i nel l ’ambito, detr a t te le are da cedere a l Comune per

urban izzazione pr imar ia e secondar ia .

La r edazione del Piano Attuat ivo da par te di un sogget to pr ivato può compor tare i

seguen t i casi :

1. Lotti già edif icati con cubatura real izzata > di 1,00 mc/mq di superfic ie fondiaria

In ta l caso, non può essere concesso nessun aumento di cubatura r ispet to a 0,60

mc/mq del la super ficie fondiar ia ed i l propr ietar io, nel caso in cui non abbia l ’esigenza

di a l lacciar si a i nuovi pubbl ici serviz i , è escluso nel r ipar to del le spese nascen t i per

l ’urban izzazione del l ’area;

2. Lotti già edif icati con cubatura real izzata < di 1,00 mc/mq di superfic ie fondiaria

In ta l caso può essere concesso un aumento di cubatura fino a 1,00 mc/mq della

superficie fondiar ia . Il proprietar io è obbligato al pagamento delle spese nascenti

per l’urbanizzazione dell’area in proporzione all’intera cubatura realizzata nel

lotto di proprietà; Per i lott i non edificati , dotati di urbanizzazione primaria sul la base di una per iz ia

giurata , a t testan te che i l lot to è servi to dei serviz i pr incipal i (viabi l i tà , r ete idr ica ,

energia elet t r ica , fognatura) , nessuno escluso, e previa formazione di planovolumetr ico

d’insieme (sol tan to a l ivel lo di r appresen tazione graf ica) da sot topor re con testualmen te

al l ’esame del l ’Organo Comunale ist rut tor io, può e ssere r i lascia ta la C. E. di r et ta , con i

parametr i sopra r ipor ta t i , ma a l le seguen t i cond izion i :

a) Lotto min imo d’in terven to edi l iz io: mq. 1.500;

b) indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia : 0,40 mc/mq;

c) 20 % del l ’area del lot to, da r eper i r e in prossimità del la viabi l i tà d’accesso, da

dest inare a parcheggi e/o verde; ta l i aree, da r endere fruibi l i a l l ’uso pubbl ico,

r imangono nel la piena propr ietà dei t i tolar i e sono computabi l i a i fin i del

ca lcolo del la volumetr ia massima consen t i t a . Esse dovranno essere pr ive di

r ecinzion i e sistemate a cura e spese del propr ietar io, secondo regolare a t to

d’impegno reg ist r a to, da sot toscr ivere a l l ’a t to del r i lascio del la concessione

edi l iz ia . Nel caso in cui l ’Ammin ist r azione Comunale, a l momento d el r i lascio

del la concessione edi l iz ia , r i tenga che l ’area che i l pr ivato prevede di dest inare

a l l ’uso pubbl ico, a i sensi del la preceden te let tera c) , non sia , a suo

insindacabi le giudiz io, ut i lmen te fruibi le per la col let t ivi tà , l ’area m edesima

resterà l ibera da vincol i per i l propr ietar io, i l quale sarà tenuto a cor r ispondere

al l ’Ammin ist r azione Comunale stessa una somma d’impor to par i agl i oner i di

urban izzazione cor r isponden t i a l volume di cost ruzione r i fer ibi le a l 20% del la

super ficie del lot to.Al la de terminazione del la consistenza del lot to concor rono

anche rel iquar i di aree confinan t i , di super ficie in fer iore a mq.1500, purché

r icaden t i in una qualunque zona B e per le qual i si appl icano gl i indici ed i

parametr i del la Z.T.O. B5.

Per gl i immobil i esi sten t i r icaden t i nel compar to è consen t i to i l r i lascio di

Concessione Edi l iz ia per in terven t i vol t i a l la r ist rut turazione edi l iz ia .

ARTICOLO 45

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

39

IL SISTEMA DELLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE C

Le Z.T.O. C sono zone residenzia l i di espansione dei cen tr i ed ificat i di r ecen te

formazione, per le qual i si propongono in terven t i di t r asformazione urban ist ica . Le zone

non presen tano un l ivel lo di urban izzazione sufficien te per consen t i r e gl i in terven t i

edi l iz i di r et t i è, quindi , prescr i t to l ’obbl igo di pian i a t tua t ivi di in iz ia t iva pubbl ica e/o

pr ivata . Esse hanno le seguen t i cara t ter ist iche:

non presen tano una quota di lot t i edificat i maggiore del 12,5% del la super ficie

ter r i tor ia le;

non esistono condizion i sufficien t i di accessibi l i tà dal le st r ade di dist r ibuzion e dei

flussi di t r affico locale;

non esistono condizion i sufficien t i r ela t ivamente a l la dotazione in frast rut tura le

pr imar ia (r ete idr ica , r ete fognan te, r ete elet t r ica , metanodot to) e secondar ia (aree

dest inate a standard urban ist ici ) ;

le condizion i fisich e, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io consen tono prevision i di

ul ter iore edificazione solo median te pian i urban ist ici a t tuat ivi ;

dal le anal isi effet tuate r isul ta che le aree individuate possono essere ogget to di

in terven t i urban ist ici ed edi l iz i di e spansione.

I l Piano Regolatore Generale persegue la dotazione in frast rut tura le, l ’edificazione

del le aree l ibere, la dotazione di serviz i e del le a t t r ezzature, la creazione di a t t ivi tà

complementar i e compat ibi l i con la r esidenzia l i tà e la loro qual i ficazi one ambien ta le.

Persegue , inol t r e, l ’organ izzazione funzionale del le Z.T.O. C median te in terven t i di

connessione a i tessut i urban i esisten t i (adeguamento del sistema viar io) e la dotazione di

aree da dest inare a standard urban ist ici .

I l Piano Regolatore Generale precisa gl i in terven t i ammessi e le modal i tà operat ive e

persegue inol t r e:

l ’adeguamento a l r et icolo viar io esisten te;

i l potenziamento dei serviz i e del le a t t r ezzature di uso pubbl ico;

l ’attento control lo -sia preven t ivo che in cor so d’opera - dei nuovi in terven t i

urban ist ici ed edi l iz i ;

la funzional izzazione dei tessut i urban i di nuova cost i tuzione a quel l i esisten t i .

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. C1 , del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone

residenzial i di espansione estensiva al l ’ interno del le qual i sono consentit i interventi di

nuova edificazione residenziale , la creazione di serviz i ed attrezzature e di edif ic i

aventi funzioni complementari al la residenza .

Per esse i l Piano Regolatore Generale individua le aree necessar ie per soddisfare i l

fabbisogno futuro di standard urban ist ici e ne prescr ive l ’obbl igo in fase di r edazione dei

Pian i At tuat ivi nel le misure min ime stabi l i te dal D.I . 2 apr i le 1968, n .1444.

Le Z.T.O. C2 , del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone

residenzial i di espansione degl i ambiti urbani dotati di pianificazione attuativa

al l ’ interno del le qual i sono consentit i interventi di nuova edificazione e la

real izzazione di serviz i complementari al la residenza .

Per esse i l Piano Regolatore Generale recepisce le indicazion i con tenute negl i

st rument i a t tuat ivi in mer i to a l fabbisogno di aree da dest inare a standard urban ist ici .

Nell’ambito del le Z.T.O. C, i l Piano Regolatore Generale discipl ina gl i in terven t i

urban ist ici ed edi l iz i a mmessi .

In ta l i zone gl i interventi urbanistic i ed edi l iz i ( indiretti e dirett i ) si a t tuano

median te:

Pian i At tuat ivi ( ta le prescr iz ione è val ida solo per le Z.T.O. C1): Compar to Edi l iz io,

Pian i di Edi l iz ia Economica e Popolare, Pian i di Lot t izzazione, Pia n i di Lot t izzazione

d’Ufficio, Pian i per ambit i di Edi l iz ia Residenzia le Pubbl ica Convenzionata , Agevolata

e Sovvenzionata .

A segui to del l ’approvazione e del l ’en tra ta in vigore dei pian i a t tuat ivi median te:

denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica d i asseverazione a i sensi del l ’ar t icolo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

autor izzazione;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

40

Gli in terven t i che r icadono in Z.T.O. C1 , si a t tuano anche a t t r aver so lo st rumento del

Compar to Edi l iz io defin i to dal la Legge n . 1150 del 1942 e successive modifiche ed

in tegrazion i , a l lo scopo di per seguire a lcune Norme che consen tano una equa

dist r ibuzione (perequazione) degl i oner i e dei van taggi t r a i propr ietar i del le aree in terne

a l compar to, in teressate dal la r eal izzazione degl i in terven t i . In ta l i ambit i valgono le

seguen t i condizion i :

dest inazion i d’uso che permet tano l ’ in tegrazione t r a r esidenza, a t t ivi tà produt t ive,

serviz i pubbl ici e pr ivat i ; in a lcun i ambit i una del le dest inazion i può essere, p er

condizion i ogget t ive e si tuazion i preesisten t i , prevalen te sul le a l t r e;

concen trazione del le quote di nuova edificabi l i tà assegnate a i singol i ambit i in a lcune

aree specifiche a l loro in terno, sul la base di cr i ter i urban ist ici ed ambien ta l i e con

modal i tà capaci di creare condizion i di indifferenza da par te dei propr ietar i del le aree;

modal i tà a t tuat ive degl i ambit i a t t r aver so un “proget to” un i tar io, in tegrato da una

Convenzione che r egola la par tecipazione “pro -quota” dei propr ietar i a l le volumetr ie

consen t i te ed agl i impegn i r ela t ivi a l le aree da cedere ed a l le opere di urban izzazione

da r eal izzare;

cessione a l Comune di aree di uso pubbl ico, ubicate nel le plan imetr ie di Piano, per una

quota non in fer iore a l 30% del la super ficie tota le, aggiun t iva di un a quota fino a l 10%

per le aree da dest inare a l la viabi l i tà ;

i l per imetro indicato per le aree pubbl iche può essere, in sede di defin iz ione del piano

a t tuat ivo, even tualmen te modificato, a l lo scopo di essere adeguato ad elemen t i del

disegno urbano od a vin col i r ela t ivi a l la propr ietà del le aree; in ogn i caso ta l i even tual i

var iazion i non possono incidere per più del 10% sul la super ficie da cedere.

Nei Compar t i è possibi le individuare, a t t r aver so del ibera a t tuat iva specifica del

Consigl io Comunale, aree per edi l iz ia r esidenzia le pubbl ica (aree PEEP); esse vengono a

far par te del disegno un i tar io del la ci t tà ed inser i te nei programmi di t r asformazione che

già prevedono la r eal izzazione di opere di urban izzazione pr imar ia e secondar ia da par te

dei sogget t i pr ivat i .

L’at tuazione degl i in terven t i previst i in un Compar to può avven ire per par t i , purché

sul la base di un proget to un i tar io di in iz ia t iva pubbl ica o pr ivata ; in questo caso

l ’ in terven to min imo non può in teressare una porzione in fer iore a l 25% del tota le e deve

garan t i r e la coerenza con i l proget to urban ist ico complessivo del Compar to e dist r ibuire

ch iaramente gl i oner i previst i per le opere di urban izzazione t r a i diver si sogget t i agen t i ,

a t t r aver so una Convenzione quadro, in cui si in ser iscano coeren temen te la Convenzion i

per le singole par t i .

Per le Z.T.O. C2 in cui r icadono le aree dest inate ad edi l iz ia r esidenzia le, impegnate

da Pian i At tuat ivi di in iz ia t iva pubbl ica o pr ivata , valgono le seguen t i prescr iz ion i :

A. Gli Strument i At tuat ivi , approvat i e cor re dat i da Convenzione regolarmen te

sot toscr i t ta e r egist r a ta a l la data di adozione del P.R.G. , vengono in tegralmen te r ecepi t i

secondo le prescr iz ion i con tenute nei Pian i At tuat ivi medesimi . Ove i l Lot t izzan te lo

r ich ieda, è consen t i to propor re var ian te nel la quale, fermi r estando la per imetrazione

del l ' a r ea , la cubatura r eal izzabi le e gl i oner i di Convenzione, è consen t i to adeguare

plan imetr icamente i l Piano Attuat ivo a l la r eale si tuazione dei luogh i , nonché le

dest inazion i d’uso e le t ipologie in conformità a quan to previsto per le Z.T.O. C1;

B. Gli Strument i At tuat ivi , approvat i dal Consigl io Comunale, ma non per fezionat i con la

fi rma del la Convenzione o scadut i a l la data di adozione del P.R.G. , man tengono solo la

per imetrazione del l ' a r ea e la cubatura prevista dal P.R.G. vigen te a l la data del la loro

approvazione, ma devono essere adeguat i a l le prescr iz ion i fissa te per le Z.T.O. C1, per

quan to r iguarda dest inazion i d’uso, t ipologie e aree da cedere a l Comune per standard.

C . Gl i ambit i urban i nei qual i a l la data di adozione del P.R.G. la pian ificazione (Pian i di

Edi l iz ia Economica e Popolare, Pian i di Lot t izzazione, Pian i di Lot t izzazione d 'Ufficio,

Ambit i di Edi l iz ia Residenzia le Pubbl ica Convenzionata , Agevolata e Sovvenzionata) è

sta ta a t tuata o è in via di completa tamen to, debbono considerar si appar tenen t i a l la ZTO

C1.

Inol t r e, per le Z.T.O. C :

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te; solo in caso di comprovata e mot ivata necessi tà po ssono

essere r imosse e r eimpian ta te.

È imposto l ’obbl igo di adeguamento migl iora t ivo a l r et icolo viar io esisten te e degl i

spazi pubbl ici in genere.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

41

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati .

Sono considerat i abitabi l i local i aven t i una a l tezza media > mt . 2,70 purché dota t i di

r iscon tro d’ar ia o di impian to di asp i r azione.

I local i adibi t i a serviz i , di dimension i in fer ior i a 6 mq. possono essere i l luminat i

ar t i ficia lmen te se dota t i di ven t i l az ione forzata .

Non è consentito l ’uso r esidenzia le dei pian i in ter ra t i e dei sot totet t i .

È consentita l ’aggregazione di un i tà abi ta t ive col locate a l l ’ in terno del lo stesso

complesso edificato.

I l profi lo degl i assi viar i esisten t i deve essere r ispet ta to e/ o adeguato nel la

r eal izzazione di in terven t i di nuova edificazione che, non deve in t rodurvi elemen t i

pregiudiz ievol i per forma, a l tezze, volumi.

Saranno consentit i , median te r i lascio di concessione edi l iz ia o autor izzazione o d. i .a . ,

tut t i gl i in terven t i edi l iz i final izzat i a l l ’adeguamento del le normat ive vigen t i in

mater ia di : el iminazione del le bar r iere arch i tet ton iche; sicurezza sui luogh i di lavoro;

prevenzione incendi ; adeguamento degl i impian t i elet t r ici ; adeguamento an t isismico

degl i edifici ; adeguam ento termico ed acust ico degl i edif ici .

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLE Z.T.O. C.

Residenza in genere, pr ivata e col let t iva , con rela t ivi serviz i e funzion i compl ementar i ;

at t ivi tà di r ezional i (uffici , studi professional i , agenzie di pra t iche var ie, age nzie

bancar ie e agenzie viaggi , ar t igianato di serviz io e di produzione compat ibi le, a t t ivi tà

cul tura l i , socia l i e r icreat ive) ed eserciz i pubbl ici e local i di diver t imen to ( teat r i ,

cinematografi , sa le di r iun ione, r istoran t i , t r a t tor ie, bar, ecc. ) ;

at t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

at t ivi tà commercia l i a l l ’ ingrosso e a l det tagl io con super ficie lorda di piano anche

super iore a mq. 1.500 e r ela t ivi deposi t i , autor imesse pubbl iche e pr ivate, stazion i di

r i forn imen to carburan t i , a t t ivi tà ar t igianal i , con esclusione di quel le che producono

emission i sonore super ior i a 50 decibel , nocive ed inquinan t i ;

at t ivi tà ar t igianal i di serviz io concernen t i : la cura del la per sona, la cura del la casa , la ,

vendi ta e manutenzione dei ben i di consumo dur evol i ;

at t r ezzature a lbergh iere e paralbergh iere;

i st i tuzion i pubbl iche o d’in teresse pubbl ico;

associazion i pol i t iche, sindacal i , professional i , r el igiose;

serviz i cul tura l i e socia l i , a t t ivi tà

direzional i di in iz ia t iva pubbl ica e pr i vata .

Nelle Z.T.O. C, dopo l ’approvazione del P.R.G. , i nuovi in terven t i edi l iz i ed urban ist ici

potranno essere r eal izzat i solo se r isponden t i anche a quan to prescr i t to dal la Legge

Regionale 11.06.99 n° 17.

ARTICOLO 46

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA C1

ZONA RESIDENZIALE DI ESPANSIONE

RESIDENZA, SERVIZI, ATTREZZATURE E ATTIVITÀ COMPLEMENTARI

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. C1.

Dopo l ’approvazione e l ’en tra ta in vigore dei pian i a t tuat ivi :

Nuova edificazione.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar i a .

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: i l 25% del la super ficie ter r i tor ia le del compar to

individuato negl i elaborat i di Piano. Super ficie a l 100% computabi le a i fin i del ca lcolo

del la volumetr ia massima consen t i ta .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

42

2. Capacità insediativa teorica: 60 abi tan t i per et taro di super ficie ter r i tor ia le.

Mq. 10.000 X 0,60 (I .F.T. ) = Mc. 6.000 : 100 ( indice volumetr ico capi tar io) = 60.

3. Superfic ie fondiaria: non super iore a l 60% del la Super ficie ter r i tor ia le;

4 . Distribuzione del la Superfic ie Territoriale:

a) Aree da destinare a sedi viarie di distr ibuzione e /o di traffico locale: 10% . Tal i

aree devono essere dispon ibi l i a l la fruiz ione col let t iva ed essere l ibere da r ecinzion i .

Le aree da dest inare a sedi viar ie di dist r ibuzione e/o di t r affico locale dovranno essere

cedute gratui tamen te a l l ’Ammin ist r azione Comunale. Tal i aree, fasce di r ispet to st r adale

incluse, sono computabi l i a i fin i del ca lcolo del la volumetr ia massima consen t i ta .

b) Aree da destinare al la real izzazione di interventi di edi l iz ia residenziale: 30%. In

queste aree può essere r eal izzato i l 50% del la volumetr ia massima consen t i ta ;

aumentabi le a l l ’80% nel caso di Edi l iz ia Residenzia le Pubbl ica (ERP).

c) Aree da destinare al la creazione di serviz i , attrezzature e di edif ic i aventi funzioni

complementari e compatibi l i con la residenza: 30%. In queste aree può essere

r eal izzato i l 50% del la volumetr ia massima consen t i ta , che diven ta i l 10% in caso di

ERP.

d) Aree da cedere al Comune da dest inare a standard urbanistic i , attrezzature e

serviz i : 30% minimo , così come ubicate negl i elaborat i di Piano. Tra queste saranno

reper i te quel le per gl i standard, par i a 18,00 mq. per ogn i abi tan te teor ico insediabi le,

suddivise come appresso:

Verde Pubbl ico Att r ezzato par i a mq. /ab. :

9,00

Att r ezzature di in teresse com une par i a mq. /ab. :

2,00

Attrezzature per l ’ ist ruzione par i a mq. /ab. :

4,50

Parcheggi par i a mq. /ab. :

2,50

Rela t ivamente a i compar t i in teressat i , in qualsiasi misura , da aree instabi l i s ot t r a t te

a l l ' edificazione, a i sensi del pun to 1/b del parere del Set tore Geologico Regionale

n .118/003 del 15.2.2000, la proposta a l l 'Ammin ist r azione del Piano Attuat ivo dovrà essere

preceduta da uno studio geologico e geotecn ico da sot topor re a l predet to Set tore, che valga

a l la pun tuale specificazione del l ' even tuale deroga prevista dal pun to 2 del lo stesso p arere . I l Piano Attuat ivo, sul la base del le r isul tanze del parere del Set tore Geologico

Regionale, dovrà r ideterminare sia le effet t ive aree edificabi l i , sia le connesse e

commisurate zone dest inate a serviz i e standard, le qual i ul t ime, per quan to possibi le,

dovranno tener si con t igue a l le or iginar ie indicazion i del P.R.G.

5 . Limiti di densità edi l iz ia: Indice di fabbr icabi l i tà ter r i tor ia le 0,60 mc. /mq. .

6 . Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 11,50.

Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche

per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

7. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00.

8. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00. Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996.

Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e

C.4. .

9. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

mt. 20,00. Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996.

Norme tecn iche per le cos t ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e

C.4. .

10. Piani fuori terra: 3 + sot totet to + massimo 1 piano semin ter ra to ch iuso da t r e la t i ,

con even tuale accesso can t ina e/o garage, comunque non abi tabi le e con paret i

finest r abi l i comprese t r a le quote 0.00 e +0.70.

11. Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

43

12. Indice di piantumazione: 4 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di

verde a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato.

13. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 35% del la super ficie fondi ar ia .

ARTICOLO 47

ZONA TERRITORIALE OM OGENEA C2

ZONA RESIDENZIALE DI ESPANSIONE DEGLI AMB ITI URBANI

DOTATI DI PIANIFICAZIO NE ATTUATIVA IN ITINERE

(Piani di Edi l iz ia Economica e Popolare, Piani di Lottizzazione,

Piani di Lottizzazione d’Uffic io, Ambiti di Edi l iz ia Residenziale Pubblica

Convenzionata, Agevolata e Sovvenzionata)

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. C2.

Dopo l ’en tra ta in vigore dei pian i a t tuat ivi :

Nuova edificazione.

Per gl i edifici esisten t i :

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

A. PER STRUMENTI ATTUATIVI GIÀ REGOLARMENTE CONVENZIONATI

Si confermano le prevision i dei Pian i At tuat ivi approvat i e vigen t i r ela t ivamente a :

1. Limiti di densità edi l iz ia o cubatura massima ammessa ;

2 . Dotazione aree da destinare a standard urbanistic i ;

3 . Parcheggi privati , comunque non in fer ior i a 1,00 mq. ogn i 10 mc. di volume

real izzato;

4 . Indice di piantumazione: da adeguare median te la messa a d imora di a lmeno 3 pian te

di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di verde a r aso ogn i 100 mc. di volume

real izzato;

5 . Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 35% del la super ficie fondiar ia .

Ove i l Lottizzante lo r ichieda, è consentito proporre Variante nel la quale , fermi

restando la cubatura real izzabi le e gl i oneri di Convenzione, è consentito adeguare

planimetricamente i l Piano Attuativo al la reale si tuazione dei luoghi , nonché le

destinazioni d’uso e le t ipologie in conformità a quanto previsto nei p iani attuativi già

convenzionati .

B. STRUMENTI ATTUATIVI APPROVATI DAL CONSIGLIO COMUNALE MA NON

CONVENZIONATI O SCADUTI

I Piani per i qual i , al l ’atto del l ’adozione del P.R.G. , non sia stato ancora st ipulata

la Convenzione, mantengono la del imitazione del l 'area e la cubatura originaria,

assenti ta col vecchio P.R.G. , ma devono essere adeguati al le prescriz ioni f issate per le

Z.T.O. C1, per quanto r iguarda destinazioni d’uso, t ipologie ed aree da cedere al

Comune per standard.

C. STRUMENTI IN VIA DI ATTUAZIO NE O ATTUATI, ALLA DATA DI ADOZIONE

DEL P.R.G.

Sono ammessi , nel r ispetto del le convenzioni:

Nuova edificazione.

Manutenzione ordinaria.

Manutenzione straordinaria.

Ristrutturazione edi l iz ia.

Ristrutturazione urbanistica.

ARTICOLO 48

IL SISTEMA DELLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE D

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

44

Le esigenze connesse a l le a t t ivi tà produt t ive nel Comune di Catanzaro, espresse

dal l ’Ammin ist r azione Comunale e dal le Associazion i di ca tegor ia , hanno posto la

necessi tà di an t icipare a lcune scel te del P.R.G. a l lo scopo di r azion al izzare

l 'organ izzazione del le a t t ivi tà stesse e consen t i r e agl i operator i di accedere a l le

agevolazion i finanziar ie messe a disposiz ione dal le Ammin ist r azion i competen t i (Pat to

Ter r i tor ia le di Catanzaro, fondi SVI, Legge n°488 del 1992, fondi comunitar i 2000-2006,

ecc. ) .

L'Ammin ist r azione Comunale, avendo in cor so l ' i ter tecn ico ed ammin ist r a t ivo del

nuovo Piano Regolatore Generale, con del ibera di giun ta n°62 del 04 -02-99, ha incar icato

gl i stessi proget t ist i del P.R.G. di predispor re uno st r a lcio del lo st rumento in i t inere, con

specifico r i fer imen to a l l ' asset to del le zone produt t ive, che cost i tuisce VARIANTE

al l ' a t tuale discipl ina urban ist ica , comunque con tenuta nel nuovo P:R:G: , e che si

iden t i fica con i l PIANO DI SETTORE DELLE AREE PRODUTTIVE.

L’inderogabi le esigenza di procedere celermen te, onde non far decor rere i termin i ut i l i

per a t t ingere a i finanziament i del Pat to Ter r i tor ia le di Catanzaro e del la Legge 488, ha

imposto nel r ispet to del la normat iva vigen te in mater ia , due procedure diver se per

l ' approvazione: una per i Pian i At tuat ivi PIP e PP (Pian i per gl i Insediament i Produt t ivi e

Pian i Par t icolareggiat i ) e l ' a l t r a per i l Piano di Set tore del le Aree Produt t ive. Tal i

procedure hanno previsto:

A. L'Accordo di Programma per i Pian i At tuat ivi PIP e PP, a i sensi del comma 5

del l ' a r t .27 del la Legge 08 -06-90, n°142;

B. La Var ian te a l P.R.G. Marcon i per i l Piano di Set tore del le Aree Produt t ive, Str a lcio

del nuovo P.R.G. in i t inere, a i sensi del l ' a r t .10 del la Legge urban ist ica 17 -08-42,

n°1150.

La procedura di cui a l pun to A), compor tando sempre una var ian te a l vigen te P.R.G.

Marcon i , è sta ta a t tuata median te l 'Accordo di Programma, r a t i fica to dal Consigl io

Comunale con del ibera n°52 del 10 -08-99, e approvato, a i sensi del comma 5° del l ' a r t .27

del la Legge n°142/90, dal la Giun ta Regionale con del ibera n°699 del 18 -10-2000.

Successivamente, i l Dir igen te Generale del competen te Dipar t imen to ha emesso regolare

decreto n°415 del l '08 -11-2000 che, con l ' approvazione del l 'Accordo di Programma,

determina la var iazione del P.R.G. Marcon i vigen te nel Comune di Catanzaro.

Analogamente, la procedura di cui a l pun to B) è sta ta a t tuata median te l ' adozione del

Consigl io Comunale, con del ibera n°53 del 10 -08-99, del la Var ian te a l P.R.G. vigen te

Marcon i ; in fa t t i essa r iguarda i l Pi ano di Set tore del le Aree Produt t ive del l ' in tero

ter r i tor io, quale Stra lcio del nuovo P.R.G. in i t inere. Ciò sign ifica che det to Piano

Stra lcio, an t icipando di poco i l nuovo P.R.G. , t rova per fet ta r ispondenza nel lo stesso

adot tando st rumento. Tale var ian te è sta ta esaminata con parere favorevole da par te del la

Commissione Urban ist ica Regionale, nel la seduta del 30 -08-2000 e successivamente

approvata dal la Giun ta Regionale, con del ibera n°1023 del 09 -12-2000. In fine i l Dir igen te

Generale del 5° Dipar t imen to Urban ist ica ed Ambien te ha emesso i l decreto n°559 del 21 -

12-2000, con i l quale si approva i l Piano di Set tore del le Aree Produt t ive, quale Stra lcio

del nuovo P.R.G. , in Var ian te a l vigen te piano c.d. Marcon i .

I l Piano Regolatore Generale r ecepisce in tegra lmen te le indicazion i con tenute in ta l i due

var ian t i , in mer i to a l fabbisogno di aree da dest inare a in terven t i produt t ivi .

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. D1 , del imita te dal Piano Regolatore Generale, sono considerate zone dove

esistono attivi tà produttive e sono consentit i interventi funzional i di completamento .

Le Z.T.O. D2 , del imita te dal Piano Regolatore Generale, sono considerate zone

produttive di nuovo insediamento, in aree da urbanizzare . Nel caso di aree r icaden t i in

Z.T.O. D1, urban iz zate e nel le qual i già esiste una a t t ivi tà produt t iva , che abbiano una

super ficie l ibera di in terven to maggiore di MQ 20.000, esse vanno in teramente

assogget ta te a l la normat iva del le Z.T.O. D2, sia per ampliamen t i che per nuovi

insediament i di a t t ivi tà produt t ive.

Nell’ambito di ta l i zone, i l Piano Regolatore Generale discipl ina gl i in terven t i

urban ist ici ed edi l iz i ammessi .

In ta l i zone gl i interventi urbanistic i ed edi l iz i ( indiretti e dirett i ) si a t tuano

median te:

Pian i At tuat ivi di in iz ia t iva pubbl ica e /o pr ivata ;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

45

denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t icolo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

autor izzazione;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLE Z.T.O. D.

Le Z.T.O. D sono zone dest inate ad a t t ivi tà lavorat ive ar t igianal i , commercia l i e

industr ia l i che producono, t r asformano e commercia l izzano ben i di consumo (final i o

in termedi) , nonché, nel la misura st r et tamen te necessar ia , ad a t t ivi tà terz iar ie ed

ammin ist r a t ive col legate.

Sono ammessi , con le t ipologie edi l iz ie r ich ieste dai processi tecnologici e dal le

esigenze produt t ive, gl i edifici funzional i e gl i impian t i per le seguen t i dest inazion i

d’uso:

Impian t i industr ia l i , a r t igianal i e commercia l i ;

r esiden za, r ela t ivi serviz i e funzion i complementar i , funzional i a l la gest ione del le

a t t ivi tà produt t ive nel la misura massima del 20% del la super ficie coper ta conse n t i ta ;

at t ivi tà di serviz io diffuso ed eserciz i pubbl ici ;

at t ivi tà commercia l i a l l ’ ingrosso e a l de t tagl io, con super ficie lorda di piano anche

super iore a mq. 1.500 e r ela t ivi deposi t i , autor imesse pubbl iche e pr ivate e r ela t ivi serviz i

di manutenzione e r iparazione autoveicol i , stazion i di r i forn imen to carburan t i , a t t ivi tà

produt t ive, con esclusione d i quel le che producono emission i sonore super ior i a 65

decibel , nocive ed inquinan t i ;

at t ivi tà ar t igianal i di serviz io concernen t i : la cura del la per sona, la cura del la casa , la

produzione, vendi ta e manutenzione dei ben i di consumo durevol i .

Gl i edifici dest inat i in par te ad a l t r i usi , quando siano in tegrat ivi del la funzione

produt t iva preminen te, sono ammessi nel la misura st r et tamen te indispensabi le a ta le

in tegrazione. Sono anche ammesse le abi tazion i di coloro (propr ietar io, di r et tore, custode)

che, per necessi tà funzional i , devono r isiedere nel l ’azienda.

I l Piano Regolatore Generale, confermando le scel te a t tuate nel la Variante approvata,

(Stralc io del Piano di Settore), ha individuato:

le Z.T.O. D1 , r egist r ando gl i impian t i produt t ivi esistenti al l ’a t to del la fi rma

del l ’accordo di Programma per l ’approvazione del la Var ian te, e che r isul tavano censi t i

at t r aver so st rument i ufficia l i di competenza del Comune, del la Camera di Commercio,

del l ’Ufficio Sta t ist ica ;

le Z.T.O. D2, per i nuovi insediamenti , median te local izzazione del le aree più idonee,

sul la base anche del le scel te già con tenute nel la ci ta ta del ibera di Consigl io Comunale

n . 61 del 1998.

Le Z.T.O. D1 , individuate nel P.R.G. , e comprese nel la ci ta ta Var ian te, sono quel le

dove già esistono attivi tà produttive .

Si defin iscono come at t ivi tà produt t ive esistenti se:

presen tano un l ivel lo di urban izzazione sufficien te per consen t i r e gl i in terven t i edi l iz i

ammessi median te autor izzazione, concessione e denuncia in iz io a t t ivi tà ;

presen tano quote l imita te d i lot t i l iber i ;

esistono condizion i sufficien t i di accessibi l i tà dal le st r ade di dist r ibuzione dei flussi di

t r affico locale;

le condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io consen tono prevision i di

l imi ta te ul ter ior i edificazion i ;

r isul ta , dal le anal isi effet tuate, che par te del le aree l ibere possono essere ogget to di

in terven t i edi l iz i di completamen to funzionale a l la produt t ivi tà .

FANNO FEDE , AI FINI DELL’APPLICAZIO NE DELLE P RESENTI NO RM E GLI AT TI

REGO LARM ENTE REGISTR ATI , ATTESTANTI IL T ITO LO DI PRO PRIETÀ E LA CO NSISTENZA

DELL’AREA DO CUM ENTATA DAL FRAZIO NAM ENTO CATASTALE , PRIM A DELLA DATA DEL LA

FIRM A DELL’ACCO RDO DI PRO GRAM M A , RELATIVO ALLA VARIANTE . SUCCESSIVAM ENTE A

TALE DATA SO NO VALID I GLI ATTI DI CESSIO NE SO LO SE RIFERITI ALL’ INTERA AREA , CO N

ESCLUSIO NE DI QUELLI CH E CO M PO RTANO FRAZI O NAM ENTI DELL’O RIGINARIA PRO PRIETÀ .

Gli impian t i esisten t i possono essere ogget to di t r asformazion i , necessar ie per adeguare

le a t t r ezzature a l processo produt t ivo, con un incremento del la cubatura non sup eriore

al 30% di quel la esistente , qualunque sia l ’estensione del lot to di per t inenza e purché la

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

46

super ficie coper ta del l ’ impian to produt t ivo esisten te non super i i l 60 % del l ’area del

r ela t ivo lot to di per t inenza. In ta l caso, a l momento del r i lascio del l a concessione edi l iz ia ,

deve essere prodot to un a t to un i la tera le d’obbl igo con tenen te l ’ impegno a non vendere la

nuova par te r eal izzata separatamen te dal l ’ im -mobi le pr incipale. In ta le zona:

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te; solo in caso di comprovata e mot ivata necessi tà possono

essere r imosse e r eimpian ta te.

E’ imposto l ’obbl igo di adeguamento migl iora t ivo del r et icolo viar io e degl i spazi

pubbl ici in genere.

Sono consider at i abitabi l i local i aven t i una a l tezza non in fer iore a mt . 2,70, purché

dotat i di r iscon tro d’ar ia o di impian to di aspir azione.

I local i adibi t i a serviz i , di dimension i in fer ior i a 6 mq. , possono essere i l luminat i

ar t i ficia lmen te, se dota t i di ven t i laz i one forzata .

Le Z.T.O. D2 , comprendono le aree dest inate a l l ’ insediamento di nuove a t t ivi tà

produt t ive , nonché quel le dest inate a l l ' ampliamen to di a t t ivi tà esisten t i , se hanno una

super ficie l ibera maggiore di 20.000 mq.

Nel le Z.T.O. D2 sono inclusi tut t i gl i impian t i produt t ivi di nuovo insediamento che

sono sta t i in ser i t i nel la ci ta ta VARIANTE perché considerat i in l inea con le scel te

st r a tegiche del P.R.G. .

Le zone di nuovo insediamento sono ogget to di t r asformazion i urban ist iche

programmate, necessar ie per consen t i r e a l le a t t ivi tà da insediare adeguat i serviz i e

a t t r ezzature funzional i a l processo produt t ivo. Le Z.T.O. D2 r ich iedono opere di

urban izzazione pr imar ia e secondar ia per consen t i r e, dopo l ’en tra ta in vigore degl i

st rument i a t tuat ivi , gl i in ter ven t i edi l iz i ammessi median te autor izzazione, concessione e

denuncia in iz io a t t ivi tà .

Le Z.T.O. si defin iscono con a t t ivi tà produt t ive di nuovo insediamento se:

sono cost i tute da lot t i l iber i ;

esistono condizion i sufficien t i di accessibi l i tà dal le st r ade di dist r ibuzione dei flussi di

t r affico locale;

le condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io consen tono prevision i di

edificabi l i tà ;

r isul ta , dal le anal isi effet tuate, che le aree individuate possono essere ogget to di

in terven t i urban ist ici ed edi l iz i funzional i a l le a t t ivi tà produt t ive da insediare.

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’organ izzazione insedia t iva nonché un

adeguato l ivel lo in frast rut tura le, l ’organ izzazione funzionale e la r iqual i ficazione

urban ist ica , median te in terven t i di adeguamento a l sistema del la mobi l i tà ed a l la

dotazione di aree da dest inare a serviz i ed a t t r ezzature funzional i a l lo svolgimen to del le

a t t ivi tà produt t ive.

In par t icolare t r a le nuove scel te si evidenziano le seguen t i local izz azion i :

Ambito col locato lungo la di r et t r ice del Corace, in local i tà Morel lo, in area di

propr ietà del la Provincia di Catanzaro, in prossimità del Cen tro Agroal imen tare, da

dest inare a P. I .P. , median te convenzione t r a i due En t i ;

Ambito col locato in con trada Giul ivet to, su are e di propr ietà comunale, da dest inare a

P. I .P. ;

Ambito col locato lungo la S.S. 19 bis, a par t i r e da San ta Mar ia , lungo via le Emil ia , da

a t tuare con Piano Par t icolareggiato;

Ambito col locato sul la S.S. 19 bis, nel t r a t to che più si approssima al la S.S. 106, in

local i tà Barone Frasso, anch’esso da a t tuare con Piano Par t icolareggiato.

Tale sistema di aree, dest inate ad ospi tare aziende produt t ive di diver se dimension i , da

a t t r ezzare sul la base dei ci ta t i Pian i At tuat ivi , è in tegrato con a l t r e, individuate nel vasto

ter r i tor io del Comune, di cui a lcune, di dimension i minor i , più idonee per piccole a t t ivi tà

ar t igianal i e di serviz io, e col locate a l l ' in terno del tessuto urbano del la ci t tà consol idata .

L'organ izzazione funzionale ed urban ist ica del le aree proposte r isponde a i seguen t i

cr i ter i guida:

accessibi l i tà dal le in frast rut ture viar ie pr imar ie e divieto di accesso dir et to da esse a i

singol i lot t i , che vengono servi t i da una magl ia vi ar ia secondar ia ;

organ izzazione del la magl ia viar ia in modo da assicurare un congruo numero di lot t i ,

dist r ibui t i secondo diver se dimension i (su base modulare che consen te una ampia

gamma di offer ta , dal lot to min imo di 2.000 mq. fino a lot t i di a lcun i et t ar i ) ;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

47

organ izzazione funzionale dei lot t i , ognuno affaccia to, prefer ibi lmen te , sul la viabi l i tà

di serviz io a t t r aver so i l la to cor to;

individuazione di aree specifiche di piccol i lot t i , dest inat i ad a t t ivi tà ar t igianal i e di

serviz i tecn ici ;

r iorgan izzazione e r azional izzazione degl i impian t i esisten t i , in modo ta le da

consen t i r e adeguament i del la super ficie ut i le r isponden t i a l le a t tual i esigenze;

local izzazione dei serviz i general i necessar i , (non in fer ior i a l 20% del la super ficie

tota le) , in aree che garan t iscano la funzional i tà e qual i tà dei serviz i offer t i , e

valor izzino la presenza di elemen t i del patr imonio ambien ta le (a lberature, canal i

d 'acqua, edifici stor ici di pregio, ecc. ) , per assicurare l ivel l i di qual i tà anche a i luogh i

dest inat i a l le a t t ivi tà del lavoro.

ARTICOLO 49

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA D1

ATTIVITÀ PRODUTTIVE ESISTENTI

In ta le zona gl i interventi urbanistic i ed edi l iz i ( indiretti e dirett i ) si a t tuano

median te:

Piani Particolareggiati e attuativi d’iniz iativa pubblica e /o pr ivata;

Concessione edi l iz ia.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. D1.

Si dist inguono t r e cas i qui appresso indicat i .

A. Per interventi in aree già urbanizzate , funzional i al l ’ampliamento aziendale del le

attivi tà già insediate in Z.T.O. D1, su lott i aventi una superfic ie coperta superiore

al 50% del la superfic ie fondiaria:

Nuova edificazione media n te Concessione Edi l iz ia .

B. Per interventi in aree già urbanizzate su lott i l iberi (o con una superfic ie coperta

degl i impianti esistenti non superiore al 50% del lotto di pertinenza) in Z.T.O. D1,

aventi una superfic ie l ibera d' intervento non superiore a 20.000 mq.:

Nuova edificazione median te Concessione Edi l iz ia .

C. Per interventi in aree già urbanizzate su lott i l iberi (o con una superfic ie coperta

degl i impianti esistenti non superiore al 50% del lotto di pertinenza) in Z.T.O. D1,

aventi una superfic i e l ibera d' intervento superiore a 20.000 mq.:

Nuova edificazione previa r edazione di Piano Attuat ivo (Piano di Lot t izzazione) di

in iz ia t iva pr ivata da convenzionare con l ’Ammin ist r azione Comun ale.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

A. PER INTERVENTI FUNZIONALI ALL’AMPLIAMENTO AZIENDALE DELLE

ATTIVITÀ GIÀ INSEDIATE IN Z.T.O. D1 SU LOTTI GI À URBANIZZATI AVENTI

UNA SUPERFICIE COPERTA SUPERIORE AL 50% DELLA SUPERFICIE

FONDIARIA.

1. Lotto minimo d’intervento: l ’area catasta le esisten te e documentata , di propr ietà o d i

ch iunque ne abbia t i tolo, a l la data del la fi rma del l ’Accordo di Programma, r ela t ivo a l

Piano di Set tore del le Aree Produt t ive.

2. Limiti di densità edi l iz ia: Rappor to massimo di coper tura par i a l 60% del la super ficie

fondiar ia , incluso l ’ incremento del le su per fici coper te cor r isponden te a l l ’ incremento

massimo del 30% del la cubatura esisten te, a l l ’ in terno del lot to di per t inenza

dispon ibi le. L’incremento del 30% del volume può essere svi luppato nel l imite imposto

dal l ’a l tezza massima consen t i ta di cui a l succ essivo pun to 3. .

3. Limiti di al tezza degl i edif ic i : a l tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt .

11,50 per edifici produt t ivi , complementar i e funzional i , fa t ta eccezione per manufat t i

specia l i ( impian t i tecn ici , camin i , si los e assimilabi l i ) . Si appl icano le prescr iz ion i del

Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone

sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

4. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzontale: mt.

6,00. E’, in ogn i caso, consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i median te

la r eal izzazione di giun to tecn ico.

5. Limit i di distanza dai cigl i st r adal i misurat i in proiezione or izzon tale: mt . 6,00.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

48

6. Limit i di distanza t r a i fabbr icat i misurat i in proie zione or izzon tale: mt . 12,00. Tale

l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. par agrafi C.2. C.3. e C.4. .

7 . Piani fuori terra: nel l imite del l ’a l tezza massima consen t i ta , inclusa la par te fuor i

ter r a del l ’even tuale piano semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con even tuale accesso

deposi to e/o garage, comunque non abi tabi le e con paret i finest r abi l i comprese t r a le

quote 0.00 e +0.70 per edifici produt t ivi , complementar i e funzional i ; indefin i t i per

impian t i tecn ici , camin i , si los e assimilabi l i .

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Indice di piantumazione: 2 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di verde

a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato.

10. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 20% del la super ficie fondiar ia .

B. PER INTERVENTI IN AREE URBANIZZATE SU LOTTI LIBERI (o con una

superfic ie coperta degl i impianti esistenti non superiore al 50% del lotto di

pertinenza), IN Z.T.O. D1 AVENTI UNA SUPERFICIE LIBERA D'INTERVENTO

NON SUPERIORE A MQ . 20.000.

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 2.000 di super ficie fondiar ia .

2 . Limiti di densità edi l iz ia: Rappor to massimo di coper tura par i a l 50% del la super ficie

fondiar ia . E’ ammesso i l coacervo di aree e /o i l trasferimento di cubatura a favore

di lott i anche non contigui solamente dei lott i che non raggiungono la dimensione

minima prevista al punto 1. .

3. Limiti di al tezza degl i edif ic i : al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt .

11,50 per edifici produt t ivi , complementar i e funzional i , fa t ta eccezione per manufat t i

specia l i ( impian t i tecn ici , camin i , si los e assimilabi l i ) . Si appl icano le prescr iz ion i del

Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone

sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

4. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzontale: mt.

6,00. E’, comunque, consen t i ta l ’ edificazione in aderenza a edifici esisten t i median te

la r eal izzazione di giun to tecn ico

5. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale: mt . 6,00.

6. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale: mt. 12,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

7. Piani fuori terra: nel l imite del l ’a l tezza massima consen t i ta inclusa la par te fuor i

ter r a del l ’even tuale piano semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con even tuale accesso

deposi to e/o garage, comunque non abi tabi le e con paret i finest r abi l i comprese t r a le

quote 0.00 e +0.70 per edifici produt t ivi , complementar i e funzional i ; indefin i t i per

impian t i tecn ici , camin i , si los e assimilabi l i .

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Indice di piantumazione: 2 pian te di essenze arboree m edi ter ranee e 5,00 mq. di verde

a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato.

10. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 30% del la super ficie fondiar ia .

11. Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 5,00 dal fi lo st r adale;

l ’onere del la manutenzione e del man ten imen to decoroso del la super ficie r isul tan te da

ta l i distacch i r esta a car ico dei propr ietar i e deve essere dest inata a percor si pedonal i e

ciclabi l i o a parcheggi .

C. PER INTERVENTI IN AREE GIÀ URBANIZZATE SU LOTTI LIBERI (O CON UNA

SUPERFICIE COPERTA DEGLI IMPIANTI ESISTENTI NON SUPERIORE AL 50%

DEL LOTTO DI PERTINENZA) IN Z.T.O. D1, AVENTI UNA SUPERFICIE LIBERA

D'INTERVENTO SUPERIORE A 20.000 MQ .:

In tal i casi è prescritto l ’obbl igo del Piano Attuativo per cui ogni intervento deve

essere real izzato secondo la normativa ed i parametri urbanistic i ed edi l iz i f issati per

la Z.T.O. D2.

ARTICOLO 50

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

49

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA D2

ATTIVITÀ PRODUTTIVE DI NUOVO INSEDIAMENTO

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. D2.

Le Z.T.O. D2 , del imita te dal Piano Regola tore Generale, sono considerate zone

produttive di nuovo insediamento, in aree da urbanizzare, e /o per interventi su lott i

l iberi in Z.T.O. D1, aventi una superfic ie l ibera d' intervento maggiore di mq. 20.000.

Le zone di nuovo insediamento sono ogget to di t r asformazion i urban ist iche

programmate, necessar ie per consen t i r e a l le a t t ivi tà da insediare adeguat i serviz i e

a t t r ezzature funzional i a l processo produt t ivo.

Sono le zone che r ich iedono opere di urban izzazione pr imar ia e secondar ia per

consen t i r e, dopo l ’en tra ta in vigore degl i st rument i a t tuat ivi , gl i in terven t i edi l iz i

ammessi median te la concessione edi l iz ia .

Tale Z.T.O. è dest inata ad a t t ivi tà lavorat ive ar t igianal i , commercia l i , industr ia l i e

produt t ive che producono, t r asformano e commercia l izzano ben i di consumo (final i o

in termedi) , nonché ad a t t ivi tà terz iar ie ed a mmin ist r a t ive col legate.

In ta le zona gl i interventi urbanistic i ed edi l iz i ( indiretti e dirett i ) si a t tuano

median te:

Piani Attuativi di iniz iativa pubblica e /o privata.

Dopo l ’en tra ta in vigore del Piano Attuat ivo, median te:

Nuova edificazione mediante Concessione Edil iz ia .

Per le aree r icaden t i in ta le Z.T.O. e per quel le che r ien trano nei casi previst i dal pun to

C) del preceden te ar t icolo 49, i pr ivat i provvederanno a l la stesura dei Pian i At tuat ivi

(Piani di Lottizzazione) convenzionati con l ’Ammin ist r azione Comunale, men tre, per le

quat t ro aree individuate dal Consigl io Comunale di Catanzaro, con del ibera n . 61 del 5

agosto 1998, si procederà d’Ufficio e, più precisamente, a t t r aver s o due diver si t ipi di

strumenti urbanistic i :

a) Piano degl i Insediamenti Produttivi (P.I.P. ) , per le aree pubbliche;

b) Piano Particolareggiato (P.P. ) , per le aree private .

PARAMETRI URBANISTICI E EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 2.000 di super ficie fond iar ia .

2. Limiti di densità edi l iz ia: Rappor to massimo di coper tura 30% del la super ficie

fondiar ia compresa nel la super ficie ter r i tor ia le del Piano Attuat ivo.

3 . Limiti di al tezza degl i edif ic i : al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt .

11,50 per edifici produt t ivi , complementar i e funzional i , fa t ta eccezione per manufat t i

specia l i ( impian t i tecn ici , camin i , si los, tor r i e assimilabi l i ) . Si appl icano le

prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche per le

cost ruzion i in zon e sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

4. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzontale: mt.

10,00. E’, comunque consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i median te

la r eal izzazione di giun to tecn ico.

5. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale: mt . 10,00.

6. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale: mt. 20,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

7. Piani fuori terra: nei l imit i del le a l tezze massime consen t i te, incluso l ’even tuale

piano semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con even tuale accesso deposi to e/o garage,

comunque non abi tabi le e con paret i finest r abi l i comprese t r a le quote 0.00 e +0.70 per

edifici produt t ivi , complementar i e funzional i ; indefin i t i per impian t i tecn ici , camin i ,

si los e assimilabi l i .

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Indice di piantumazione: 3 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di verde

a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato.

10. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 40% del la super ficie fondiar ia .

11. Aree da destinare a standard urbanistic i e da cedere gratuitamente al l ’Am -

ministrazione Comunale: 20% del la super ficie ter r i tor ia le; ta l i aree dovranno essere

dest inate a :

Verde pubblico attrezzato;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

50

Attrezzature di interesse comune;

Parcheggi .Viene recepito quanto indicato dal la Direttiva Dirigenziale approvata

con Del ibera del la Giunta Comunale n°213 del 7/6/2002.

12. Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 5,00 dal fi lo st r adale; la

super ficie r isul tan te da ta l i distacch i r esta di competenza dei propr ietar i e deve essere

dest inata a percor si pedonal i e ciclabi l i o a parcheggi .

13. Rispetto dei rapporti massimi tra gl i spazi destinati agl i insediamenti produttivi

e gl i spazi pubblic i destinati al le att ivi tà col le tt ive , a verde pubblico o a parcheggi:

Rifer imen t i legisla t ivi : Legge n . 765 del 1967; Decreto In termin ister ia le n . 1444 del 2

apr i le 1968; Legge n . 122 del 1989.

Nei nuovi insediament i di cara t tere industr ia le o ad essi assimilabi l i , compresi nel le

zone D2 o nel le D1 di cui a l l ’ar t icolo 49, pun to C. , la super ficie da dest inare a spazi

pubbl ici o dest inata ad a t t ivi tà col let t ive, a verde pubbl ico o a parcheggi (escluse le

sedi viar ie) non può essere in fer iore a l 10% del l ' in tera super ficie dest inata a ta l i

in sediament i .

Nei nuovi insediament i di cara t tere commercia le e di r ezionale, compresi nel le D2 o

nel le D1 di cui a l l ’ar t icolo 49, pun to C. , a 100 mq. di super ficie lorda di pavimen to di

edifici previst i , deve cor r ispondere la quan t i tà min ima di 80 mq. di sp azio, escluse le

sedi viar ie, di cui a lmeno la metà dest inata a parcheggi ( in aggiun ta a quel l i prescr i t t i

dal la Legge n . 122 del 1989).

14. Piani degl i insediamenti produttivi (PIP): I Pian i degl i Insediament i Produt t ivi a i

sensi del l ' a r t .27 del la legge 865/7 1, sono sta t i approvat i in var ian te a l PRG Marcon i

con DDGD n°415 del l '08 -11-2000 e local izza t i in :

Local i tà Morel lo

Local i tà Giul ivet to

Essi sono vincolan t i quan to ad urban izzazion i , in frast rut ture e serviz i , men tre non lo

sono per la suddivisione in lot t i , che potranno essere var ia t i nel r ispet to del le presen t i

norme, in funzione del le effet t ive esigenze degl i in terven t i . Per lo stesso motivo non

sono sta te prefigurate t ipologie edi l iz ie di a lcun t ipo.

15. Piani Particolareggiati (PP): I Pian i Par t icolareggi at i a i sensi del l ' a r t .13 del la

Legge 1150/42 degl i in sediament i produt t ivi pr ivat i , sono sta t i local izzat i in :

Local i tà Viale Emil ia

Local i tà Barone Frasso

Essi sono vincolan t i quan to ad urban izzazion i , in frast rut ture e serviz i . La suddivisione

in compar t i potrà essere var ia ta in funzione del l ' effet t iva consistenza del le propr ietà

in teressate, a cura e spese dei pr ivat i (che dovranno rappresen tare a lmeno i 2/3 del

P.P. ) e sot to i l di r et to con trol lo del set tore urban ist ico comunale con l ’approvazione

del la Giun ta Comunale. In ta l caso l ' in terven to min imo rela t ivamente a l singolo

compar to previsto non può essere in fer iore a 5 ha ovvero 2,5 ha nel caso di compar t i

r esidual i .

Gl i in terven t i si a t tuano a t t r aver so lo st rumento dei compar t i e del la perequazione

urban ist ica . L'edificazione per ogn i in terven to è vincola ta a l la preven t iva formazione

di planovolumetr ico d ' in sieme (sol tan to a l ivel lo di r appresen tazione grafica) da

sot topor re con testualmen te a l la r ich iesta di C.E. a l l ' esame del l 'organo comunale.

16. Qualora i PIP e/o i PP presen t ino si tuazion i urban ist iche par t icolar i

(a t t r aver samento di r ete st r adale a medio o a l to flusso di t r affico, di r ete fer roviar ia , di

corsi natural i d’acqua, etc. ) ta l i da consigl iare un in terven to per subcomprensor i

(aggregazione di due o più compar t i ) è ammessa la presen tazione di una var ian te parzia le

agl i stessi , r ela t ivamente a l subcomprensor io/ i ad in iz ia t iva pubbl ica o pr ivata (median te

approvazione del la Giun ta Comunale) . In ta l caso la perequazione urban ist ica si appl ica

l imi ta tamen te a l subcomprensor io individuato ed in teressato dal la var ian te parzia le.

ARTICOLO 51

IL SISTEMA DELLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE E

Esse comprendono le aree agr icole e produt t ive che sono sta te anal izzate e classi ficate

in r appor to a l la capaci tà d’uso del suolo. L’uso del le zone agr icole è legato a l la funzione

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

51

agr icola del fondo, ivi compresa quel la r esidenzia le, per i l propr ietar io, l ’ imprendi tore

agr icolo ed i l condut tore a qualsiasi t i tolo.

Le norme per le zone agricole dettate dal la legge regionale 19/2002 prevalgono

sul le seguenti norme , le qual i , pertanto, sono applicabi l i soltanto per le parti non in

contrasto con la legge c i tata.

I l fondo rust ico è l ’ insieme dei ter r en i r icaden t i in zona agr icola , anche non con t igui ,

cost i tuen t i una s tessa azienda ed inscr ivibi l i , sia pure parzia lmen te, in un diametro di mt .

3.000 nel l ’ambito del ter r i tor io comunale di Catanzaro, col legat i t r a di loro da un nesso

funzionale tecn ico-economico. Sul la base del la defin iz ione di fondo rustico nel le Z.T.O.

di classe E1 ed E2 è ammesso i l coacervo del le aree a i fin i del ca lcolo del la volumetr ia

massima real izzabi le. I l r ich ieden te, con gl i a t t i tecn ici ed ammin ist r a t ivi dovut i , la

r eal izzazione degl i in terven t i edi l iz i ammessi deve dispor re del t i tolo di propr ietà o di

affi t to del le aree e/o dei manufat t i edi l iz i . Nel caso sia affi t tuar io deve ot temperare a l

disposto del la Legge n . 203 del 1982. Sono considerat i t i tol i di possesso anche:

l ’usufrut to, l ’en fi teusi , l ’assegnazione di quota da En te di Riforma, i l p ossesso legi t t imo

di ter r eno gravato da uso civico.

I l r i lascio del la concessione edi l iz ia e del le autor izzazion i è subordinato a l la st ipula di

un at to un i la tera le d’obbl igo, t r ascr i t to presso la Conservator ia dei Regist r i Immobil iar i a

spese e cura del r i ch ieden te che, deve essere presen ta to agl i Uffici Tecn ici competen t i del

Comune di Catanzaro a l momento del r i t i ro del la concessione e/o del la autor izzazione.

L’at to vincola la super ficie fondiar ia del lot to di propr ietà a serviz io del le cost ruzion i

esisten t i e/o da r eal izzare nei l imit i prescr i t t i dai parametr i urban ist ici ed edi l iz i del le

Z.T.O. E.

L’avvenuto asservimen to deve essere r egist r a to in un apposi to r egist ro presso gl i Uffici

Tecn ici Comunal i competen t i a cura del l ’Ammin ist r azione. Nel r egist ro devono essere

r ipor ta t i i dat i ca tasta l i dei ter r en i asservi t i , la dest inazione agr icola del fondo, le

cost ruzion i rura l i esisten t i e/o r eal izzate secondo le prescr iz ion i del le presen t i Norme

Tecn iche di At tuazione, nonché gl i a t t i , le autor izzazion i e le concession i r i lascia te dopo

l ’approvazione del P.R.G. . Nei ter r en i asservi t i non è ammesso i l cambio di dest inazione

d’uso degl i immobil i r eal izzat i fino a quando non in tervenga una nuova dest inazione di

Piano.

Per le cost ruzion i esisten t i è consen t i to:

Manutenzione ordinar ia

Manutenzione st r aordinar ia

Ristrut turazione edi l iz ia

Demoliz ione e r icost ruzione

Per le nuove costruzion i e gl i ampliamen t i è prescr i t to:

i l r i spet to del le cara t ter ist iche arch i tet ton iche e decorat ive t ipiche dei fabbr icat i rura l i

t r adiz ional i ;

i l man ten imen to dei volumi esisten t i e del le sagome esterne comprese quel le del la

coper tura piana e/o a fa lde incl inate;

l ’uso di mater ia l i di fin i tura esterna, comprese le color i ture esterne e i l man to di

coper tura , in man iera t r adiz ionale e ta l e da armonizzar si con i l con testo.

Inol t r e, si precisa che tut t i gl i ampliamen t i e le nuove costruzion i devono essere

con tenute nel l ’area cor t i l iva di per t inenza. Nel caso in cui ciò non fosse possibi le le

nuove edificazion i sono ammesse solo in adiacenza e/o con t igue a quel le esisten t i .

Per le a t t ivi tà produt t ive diver se da quel le agr icole ma insedia te in Z.T.O. E, può

essere concessa , in deroga, la var iazione del la dest inazione d’uso purché gl i in teressat i ne

facciano r ich iesta en tro e non ol t r e un anno d al la data di approvazione del P.R.G. . Ciò

sempre che gl i immobil i in teressat i siano r isponden t i a l le normat ive vigen t i in mater ia di :

el iminazione del le bar r iere arch i tet ton iche; sicurezza sui luogh i di lavoro; prevenzione

incendi ; adeguamento degl i impian t i elet t r ici ; adeguamento an t isismico degl i edifici ;

adeguamento termico ed acust ico degl i edifici .

In segui to a l la concessione del la var iazione d’uso gl i immobil i , con annessi serviz i

complementar i che cost i tuiscono l ’ insieme del l ’a t t ivi tà produt t iva inse diata e la

per t inenza ad essa asservi ta , sono da in tender si assimilabi l i a l le Z.T.O. di classe D1, e

per esse si appl icano i parametr i urban ist ici ed edi l iz i del le stesse (r appor to di coper tura ,

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

52

volume massimo consen t i to ed a l tezza massima non modificabi l i r ispet to a l lo sta to di

fa t to) .

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLE Z.T.O. E.

Nelle Z.T.O. E sono ammesse le seguen t i dest inazion i d’uso e possono svolger si a t t ivi tà

aziendal i o in teraziendal i funzional i e/o complementar i :

Colt ivazione del fondo (anche t r am ite forzatura in ser re); Selvicol tura ; Al levamento

del best iame ed a t t ivi tà connesse ( ivi compreso l ’a l levamento di an imal i selvat ici da

r ipopolamento ed acquacol tura); Trasformazione e a l ienazione dei prodot t i agr icol i

az iendal i ;

Agr i tur ismo (a i sensi del la Legge Regionale n . 22 del 1988 e del le normat ive nazional i

e comunitar ie vigen t i in mater ia);

Impian t i eol ici e/o impian t i di produzione di fon t i energet iche r innovabi l i .

Uti l izzazione r icreat iva , socia le e cul tura le del le r isor se natural i ed ambien ta l i .

Verde a t t r ezzato e spor t .

Solo se funzional i a l l ’ impresa agr icola sono consen t i te a t t ivi tà edi l iz ie per la

costruzione di : Abi tazion i rura l i ,per i l propr ietar io, per i l condut tore del fondo e per gl i

addet t i del l ’azienda; Fabbr icat i complementar i di ser vizio; Fabbr icat i per a l levament i

az iendal i ; Ser re per forzatura del le produzion i agr icole; Ser re industr ia l i ; Fabbr icat i per

la lavorazione dei prodot t i az iendal i ; Fabbr icat i dest inat i a l la r icezione agr i tur ist ica .

At t r ezzature essenzia l i non cost i tuen t i volumi, necessar ie per la gest ione del l ’a t t ivi tà

agr icola (vasche, concimaie, ecc. ) .

IN PARTICOLARE, NELLE Z.T.O. E1:

A Abi tazion i agr icole per i l propr ietar io e/o condut tore del fondo e per gl i addet t i

al l ’azienda.

B1 Fabbr icat i di serviz io.

B2 Fabbr icat i per a l levament i az iendal i compresi gl i impian t i per acquacol tura .

B3 Col ture protet te.

B4 Ser re industr ia l i .

B5 Fabbr icat i per la lavorazione dei prodot t i az iendal i .

C Fabbr icat i per l ’eserciz io del l ’agr i tur ismo.

NELLE Z.T.O. E2:

A Abi tazion i agr icole per i l propr ietar io e/o condut tore del fondo e per gl i addet t i

al l ’azienda.

B1 Fabbr icat i di serviz io.

B2 Fabbr icat i per a l levament i az iendal i ivi compreso l ’a l levamento di an imal i

selvat ici da r ipopolamento ed acquacol tura .

B3 Fabbr icat i per la lavorazione d ei prodot t i az iendal i .

C Fabbr icat i per l ’eserciz io del l ’agr i tur ismo.

NELLE Z.T.O. E3:

Serviz i e funzion i complementar i ; a t t ivi tà di serviz io diffuso (a t t ivi tà socia l i e

r icreat ive) .

Verde pubbl ico a t t r ezzato ed a t t r ezzature del verde e del lo spor t :

Parch i ; Parco gioch i per bambin i ; Giardin i pubbl ici ; Spazi verdi a t t r ezzat i ; Verde

pubbl ico per la fruiz ione col let t iva; Aree di sosta e picn ic con st rut ture r imovibi l i ;

Piste ciclabi l i ; Parcheggi del le piste ciclabi l i ; Sen t ier i natura;

Serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate.

Attrezzature mobi l i per la produzione di an imal i selvat ici da r ipopolamento.

Il P.R.G. divide i l territorio agricolo comunale in Z.T.O. E1, E2 ed E3 in funzione

del diverso regime di trasformazione e di destinazione d ’uso.

ARTICOLO 52

ZONA TERRITORIALE OM OGENEA E1

AREE AD USO AGRICOLO CON ELEVATA CAPACITÀ PRODUTTIVA

Le aree del imita te come Z.T.O. E1, sono par t i del ter r i tor io comunale dest inate

al l ’eserciz io di a t t ivi tà agr icole con elevata capaci tà produt t iva .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

53

In queste zone sono ammesse nuove costruzion i funzional i a l le necessi tà del le diver se

produzion i agr icole; ta l i necessi tà dovranno per tan to, r isul tare da un Piano di Svi luppo

Aziendale con tenen te i seguen t i elemen t i :

a) la descr iz ione del la si tuazione a t tuale con individuazione degl i elemen t i e del le

st rut ture che carat ter izzano l ’azienda, e in par t icolare:

gl i ordinament i col tura l i e la produzione in a t to o programmata;

i l numero di addet t i ;

la super ficie fondiar ia in teressata .

A) La descr iz ione degl i in terven t i programmati , i tempi di a t tuazione e le r isor se

finanziar ie da invest i r e;

b) la descr iz ione dei r isul ta t i economici ad invest imen to avvenuto.

Nel caso di fabbr icat i dest inat i ad a t t ivi tà agr i tur ist ica i l Piano di Svi luppo Aziendale

deve evidenziare le a t t ivi t à che l ’ impresa prevede di in t r aprendere.

In tale Z.T.O. i l P.R.G. si attua mediante interventi edi l iz i dirett i con r i lascio di

concessione edi l iz ia, autorizzazione e denuncia iniz io att ivi tà.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. E1.

Nuova edificazione.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

Demoliz ione e r icost ruzione.

Attrezzature essenzia l i non cost i tuen t i volumi, necessar ie per la gest ione del l ’a t t i -vi tà

agr icola (vasche, concimaie, ecc. ) .

A. ABITAZIONI RURALI PER IL PROPRIETARIO E/O CONDUTTORE DEL

FONDO E PER GLI ADDETTI ALL’AZIENDA

Le abi tazion i rura l i sono fabbr icat i a l l ’ in terno di un ’azienda agr icola e complementar i

al le funzion i produt t ive.

L’edificazione di abi tazion i rura l i è con cessa a l le seguen t i condizion i :

1. che sia st r et tamen te funzionale a l la conduzione del fondo ed a l le esigenze abi ta t ive del

propr ietar io e/o del l ’ imprendi tore agr icolo, singolo o associa to, o, in a l ternat iva , a l la

famigl ia di uno dei dipenden t i addet t i a l l ’az ienda;

2. che la volumetr ia complessiva del la r esidenza sia col locata (nel caso di az ienda

composta da più fondi , così come indicato in precedenza) in una par te del la azienda

aven te dimensione super iore ad un terzo di quel la complessiva ed in ogn i caso non

in fer iore a mq. 10.000;

3. che la necessi tà sia evidenzia ta nel Piano di Svi luppo Aziendale da a l legare a l la

r ich iesta di concessione edi l iz ia , autor izzazione o denuncia in iz io a t t iv i tà .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Indice di Fabbricabi l i tà Fondiari a relativo al la residenzial i tà funzionale:

L’indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia è diver si ficato in base a l t ipo di col tura prevalen te

del fondo tenendo con to dei seguen t i cr i ter i di valutazione:

Coltura a Seminat ivo, Seminat ivo Ir r iguo, Prato, Prato Arbora to, Prato Ir r iguo, Prato

Ir r iguo Arborato e Seminat ivo Ir r iguo Arborato.

I.F.F. : 0,01 mc. /mq.

Colture a Vigneto, Ol iveto, Agrumeto e Frut teto.

I.F.F. : 0,02 mc. /mq.

Colture ad Or to, Or to Ir r iguo, Or to Ir r iguo Arborato, Vivaio, Ser re e Flor icol tura

in tensiva .

I.F.F. : 0,03 mc. /mq.

N.B . Le qual i tà di col tura non comprese t r a quel le preceden temente elencate, considerate

poco rappresen ta t ive nel la Z.T.O. E1 sono computabi l i a i fin i del ca lcolo del la volumetr ia

massima consen t i ta dal le presen t i N.T.A. con Indice d i Fabbr icabi l i tà Fondiar ia par i a

0,01 mc. /mq. .

2 . Lotto minimo d’intervento:

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La dimensione min ima del l ’azienda che consen te la r eal izzazione di abi tazion i rura l i

per i l condut tore del fondo e per gl i addet t i è diver si ficata in base a l t ipo di col tura

prevalen te del fondo tenendo con to dei seguen t i cr i ter i di valutazione:

Coltura a Seminat ivo, Seminat ivo Ir r iguo, Prato, Prato Arborato, Prato Ir r iguo, Prato

Ir r iguo Arborato e Seminat ivo Ir r iguo Arborato: mq. 50.000.

Coltura a Vigneto, Ol iveto, Agrumeto e Frut t eto: mq. 20.000.

Colture ad Or to, Or to Ir r iguo, Or to Ir r iguo Arborato, Vivaio, Ser re, Ser re per

flor icol tura in tensiva e Ser re per la produzione di pian te ornamental i : mq. 10.000.

Per le aziende ad indir izzo promiscuo ( incluse le qual i tà di col tura poco

r appresen ta t ive di cui a l la nota preceden te) , con diver se qual i tà di col ture, come lot to

minimo d’in terven to deve in tender si quel lo che, con l ’appl icazione dei parametr i sopra

elencat i , consen te la r eal izzazione di una volumetr ia min ima par i ad a lmeno 500 mc .

La classi fica del le qual i tà col tura l i r iguardan t i l ’ in tero fondo rust ico del r ich ieden te la

concessione e/o l ’autor izzazione a i fin i del l ’appl icazione degl i indici di fabbr icabi l i tà

fondiar ia e del lot to min imo d’in terven to è quel la r isul tan te dal cer t i f ica to catasta le,

r i lascia to dal l ’Ufficio Tecn ico Erar ia le, da presen tare con la r ich iesta di concessione

edi l iz ia e/o autor izzazione o con la not i fica del la denuncia di in iz io a t t ivi tà .

3. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 8,50 fa t ta eccezione per impian t i

tecn ici , camin i e assimilabi l i .

4. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00.

5. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale: mt .10,00.

6. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

tra i fabbricati di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la stessa azienda: mt . 10,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a par et i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4.

7. Piani fuori terra: 2 + sot totet to + semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con even tua le

accesso deposi to e/o garage, comunque non abi tabi le e con paret i finest r abi l i comprese

t r a le quote 0.00 e +0.70.

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo st r ada le per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico locale. I l imit i si in tendono

derogat i per le st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

B1. FABBRICATI DI SERVIZIO .

Sono da in tender si ta l i i fabbr icat i aven t i le seguen t i dest inazion i d’uso:

a ) at t ivi tà col legate a l l ’autoconsumo del la produzione vendibi le aziendale (conservazione

e pr ima t r asformazione);

b) at t ivi tà necessar ie per l ’ut i l izzazione del suolo aziendale;

c) deposi t i per prodot t i az iendal i , mezzi meccan ici ed a t t r ezzi ;

d) deposi t i per mater ia l i necessar i a l l ’eserciz io del ciclo produt t ivo (foraggi , mangimi,

sement i , fer t i l izzan t i , in set t icidi ) ;

e) r icover i per a l levament i di an imal i domest ici da dest inare a l l ’autoconsumo (pol la io,

porci la ia , con igl iera) .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

Gli ampliamen t i , le nuove costruzion i e le demoliz ion i con r icost ruzione dei fabbr icat i

esisten t i devono r ispet tare le seguen t i prescr iz ion i :

1. Rapporto di copertura: 0 ,006 mq. /mq. per fabbr icat i di serviz io.

2 . Lotto minimo d’intervento:

La dimensione min ima del l ’azienda o del corpo aziendale sul quale si col loca l ’ in -

terven to edi l iz io necessar io a l l ’eserciz io del l ’a t t ivi tà agr icola (nel caso di az ienda

composta da uno o più fondi) deve essere par i a mq. 10.000 . La r eal izzazione di nuovi

manufat t i edi l iz i deve essere giust i fica ta da un Piano di Svi luppo Aziendale.

3. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 5,50 per edifici produt t ivi ,

complementar i e funzional i , fa t ta eccezione per manufat t i specia l i ( impian t i tecn ici ,

si los e assimilabi l i ) .

4. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. È , comunque consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i

median te la r eal izzazione di giun to tecn ico.

5. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale: mt . 10,00.

6. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

tra i fabbricati di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la stessa azienda: mt . 10,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. La

distanza min ima del le cost ruzion i accessor ie dal le zone residenzia l i esisten t i e di Piano

non potrà essere in fer iore a mt . 250, da elevare a mt . 500 per le porci la ie.

7. Piani fuori terra: 1 + semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con even tuale accesso deposi to

con paret i finest r abi l i comprese t r a le quote 0.00 e +0.70.

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo st r adale per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico locale. I l imit i si in tendo no

derogat i per le st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

B2. FABBRICATI PER ALLEVAMENTI AZIENDALI .

I fabbr icat i per a l levament i az iendal i o in teraziendal i sono le sta l le e assimilabi l i . Gl i

a l levament i az iendal i sono quel l i col legat i a l le foraggere prodot te sul fondo ed a l le

capaci tà di smal t imen to del le deiezion i ( letame e l iquami), ut i l izzandol i come

fer t i l izzan t i natural i .

Si defin iscono aziendal i ed in teraziendal i gl i a l levament i bovin i ed ovin i nei qual i

a lmeno i l 40% del le Uni tà Foraggere consumate ann ualmen te dal best iame viene prodot to

in azienda. Per gl i a l levament i suin icol i e zootecn ici minor i la percen tuale di auto -

approvvigionamento deve essere par i ad a lmeno i l 35% (ai sensi e per gl i effet t i del la

Legge Regionale n . 16 del 1974 e successive mod ifiche ed in tegrazion i) . In ogn i caso

negl i a l levament i az iendal i ed in teraziendal i i l car ico di best iame annuo complessivo non

deve superare i 40 quin ta l i di peso vivo per et taro di Super ficie Agr icola Ut i l izzata (a i

sensi e per gl i effet t i del la cosiddet ta Legge Mer l i ) .

40 quin ta l i di peso vivo cor r ispondono a:

numero 8 capi grossi bovin i ;

numero 12 capi equin i ;

numero 55 capi ovin i e/o capr in i ;

numero 20 capi suin i ;

numero 1.000 con igl i ;

numero 1.500 pol l i ;

numero 400 tacch in i .

Le deiezion i devono esser e smal t i te a t t r aver so la pra t ica del la fer t i r r igazione secondo i l

disposto del la Legge Mer l i e successive modifiche ed in tegrazion i e del le normat ive

r egional i , nazional i e comunitar ie vigen t i in mater ia . Negl i a l levament i in teraziendal i le

deiezion i devon o essere smal t i te sui ter r en i dei soci con la pra t ica del la fer t i r r igazione.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

Per gl i in terven t i di nuova edificazione, gl i ampliamen t i e le demoliz ion i con

r icost ruzione dei fabbr icat i esisten t i sono prescr i t t i i seguen t i rapporti di copertura :

A. Stal le per bovini , ovini e caprini: 0,006 mq. /mq.;

B . Scuderie: 0,009 mq. /mq.;

C. Stal le per suini: 0,008 mq. /mq.;

D. Al levamenti avicol i , e cunicol i ed acquacoltura: 0,009 mq. /mq.;

E. Sala di Mungitura e di prima conservazione de l latte: 0,002 mq. /mq.

Ai fin i del ca lcolo del la volumetr ia consen t i ta i r appor t i di coper tura di cui a i pun t i A. ,

B. , C. e D. non sono cumulabi l i , ta lché i parametr i di cui sopra sono da appl icar si sul la

par te di ter r eno che si in tende assegnare ad ogn i s ta l la e/o a l levamento aziendale.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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1. Lotto minimo d’intervento:

La dimensione min ima del l ’azienda o del corpo aziendale nel quale si col loca

l ’ in terven to edi l iz io necessar io (nel caso di az ienda composta da uno o più fondi) deve

essere par i a mq. 10.000 per ogni categoria appartenente ai parametri urbanistic i ed

edi l iz i precedentemente e lencati di cui ai punti A. , B . , C. , D. ed E. . La r eal izzazione

di nuovi manufat t i edi l iz i deve essere giust i fica ta da un Piano di Svi luppo Aziendale.

2. Limiti di al tezza degl i edi f ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 5,50.

3. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. È , comunque consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i

median te la r eal izzazione di g iun to tecn ico.

4. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00.

5. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

tra i fabbricati di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la st essa azienda: mt . 10,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragraf i C.2. C.3. e C.4. . Sbalz i

non tamponat i esclusi , se con tenut i en tro mt . 1,50. La distanza min ima del le

cost ruzion i predet te dal le zone residenzia l i esisten t i e di Piano non potrà essere

in fer iore a mt . 250, da elevare a mt . 500 per le porc i la ie.

6. Piani fuori terra: 1 .

7 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

8 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo st r adale per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico locale. I l imit i si in tendono

derogat i per le st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

B3. COLTURE PROTETTE.

Le col ture protet te sono quel le in cui è prevista la forzatura del ciclo produt t ivo

del l ’or to-frut ta median te la coper tura di par t i col t ivate di ter r eno. Le col ture protet te si

dist inguono in : tunnel , ser re-tunnel e ser re fisse.

I tunnel sono st rut ture metal l iche ancorate a l suolo per in fissione e coper te da fi lm in

cloruro di pol ivin i le o similar i . Le ser re -tunnel e le ser re mobi l i sono st rut ture metal l iche

ancorate a l suolo median te disposi t ivi el icoidal i o similar i , oppure median te semplici

zoccol i di ca lcest ruzzo armato tota lmen te in ter ra t i ed hanno coper tura in elemen t i plast ici

t r aslucidi o similar i .

Le ser re fisse sono st rut ture metal l iche ancorate a l ter r eno median te opere murar ie

visibi l i fuor i ter r a . Queste st rut ture devono avere come suppor to produt t ivo par t i di

ter r eno dove di pra t icano abi tualmen te e con t inuat ivamente col ture specia l izzate. I tunnel

e le ser re-tunnel non sono sogget te a l r i lascio di autor izzazione o concessione ed è

sufficien te la denuncia in iz io a t t ivi tà . Non sono prescr i t te l imitazion i in quan to t r a t tasi di

st rut ture a cara t tere temporaneo.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

Le ser re fisse sono consen t i te nel l imite del rapporto massimo di copertura par i a l

70% del la super ficie fondiar ia e con distanze minime dai confini par i a mt. 5,00 . Per la

r eal izzazione del le ser re fisse è sufficien te la r ich iesta di autor i zzazione.

B4. SERRE INDUSTRIALI.

Per ser re industr ia l i si in tendono i manufat t i edi l iz i specia l i aven t i le seguen t i

cara t ter ist iche costrut t ive: cordol i in calcest ruzzo; st rut ture in elevazione in profi la t i

metal l ici e coper tura con vetro, pol icarbonato o similar i r igidi a l l ’ in terno del le qual i si

svolgono col t ivazion i non col legate a l l ’ut i l izzazione del su olo agr icolo. Per le ser re

industr ia l i è necessar ia la r ich iesta di concessione edi l iz ia .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento:

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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La dimensione min ima del l ’azienda o del corpo aziendale sul quale si col loca

l ’ in terven to edi l iz io necessar io a l l ’eserciz io del l ’a t t ivi tà agr icola (nel caso di az ienda

composta da uno o più fondi) deve essere par i a mq. 10.000.

2. Rapporto massimo di copertura: 50% del la super ficie fondiar ia .

3 . Limiti di al tezza: mt. 4,00.

4 . Limiti di distanza dai confini di propri età misurati in proiezione orizzontale:

mt. 5,00.

5. Parcheggi privati : 1,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

6 . Verde privato: 10% del la super ficie coper ta dal le ser re.

B5. FABBRICATI PER LAVORAZIONE PRODOTTI AZIENDALI.

Quest i fabbr icat i sono dest inat i a l lo stoccaggio, a l la pr ima t r asformazione, a l la

conservazione ed a l la commercia l izzazione dei prodot t i agr icol i zootecn ici az iendal i o

in teraziendal i (di olei fici , caseifici , lavorazione prodot t i or tofrut t icol i , erbe aromat iche e

pian te officinal i ) .

L’edificazione di fabbr icat i per la lavorazione dei prodot t i az iendal i è concessa a l le

seguen t i condizion i :

a) che la volumetr ia complessiva del l ’ in terven to sia col locata (nel caso di az ienda

composta da più fondi , così come indicato in precedenza) in una par te del l ’azienda

aven te dimensione super iore ad un terzo di quel la complessiva ed in ogn i caso non

in fer iore a mq. 20.000.

b) che la loro necessi tà sia evidenzia ta nel Piano di Svi luppo Aziendale da a l legare a l la

r ich iesta di concessione, autor izzazione o denuncia i n iz io a t t ivi tà .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

Per gl i in terven t i di nuova edificazione, gl i ampliamen t i e opere di demoliz ione e

r icost ruzione sono prescr i t t i i seguen t i parametr i :

1. Rapporto di copertura:

Lavorazione di prodot t i or tofrut t icol i , pian te aromat iche ed erbe officinal i .

0,006 mq. /mq. di col ture or tofrut t icole, pian te aromat iche ed erbe officinal i .

Oleifici :

0,002 mq. /mq. di ol iveto.

Caseifici :

0,003 mq. /mq. di col ture foraggere.

2. Lotto minimo d’intervento: mq. 50.000.

3 . Limiti di al tezza degl i edif ic i : mt. 6,00, fa t ta eccezione per manufat t i specia l i ,

impian t i tecn ici , si los e assimilabi l i .

4 . Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. È consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i median te la

r eal izzazione di giun to tecn ico. La distanza min ima di det te cost ruzion i dal le zone

residenzia l i esisten t i e di Piano non potrà essere in fer iore a mt . 500.

5 Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00.

6. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

tra i fabbricati di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la stessa azienda: mt . 10,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i ci eche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

7. Piani fuori terra: 1 + seminterrato chiuso da tre lati, con eventuale accesso deposito con pareti finestrabili

comprese tra le quote 0.00 e +0.70.

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo st r adale per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico locale. Si in tendono escluse le

st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

C. FABBRICATI PER L’ESERCIZIO DELL’AGRITURISMO .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Gli operator i nel set tore del l ’agr i tur ismo, solo se iscr i t t i Albo Regionale a i sensi del la

Legge Regionale n . 22 del 1988, pos sono real izzare i seguen t i in terven t i :

a) r estauro e r isanamento di fabbr icat i rura l i esisten t i ;

b) r ist rut turazione edi l iz ia dei manufat t i da dest inare a l la r icezione agr i tur ist ica ed a

serviz i complementar i ;

c) incremento volumetrico massimo pari al 20% del volum e esistente da svi luppare in

superfic ie coperta per l ’ampliamen to dei fabbr icat i az iendal i ;

d) sistemazione degl i spazi aper t i per la sosta dei campeggiator i ;

e) r eal izzazione, nei fabbr icat i az iendal i , di st rut ture per la conservazione, la vendi ta a l

det tagl io ed i l consumo di prodot t i agr icol i az iendal i ;

f) in terven t i per l ’organ izzazione di a t t ivi tà r icreat ive, divulgat ive e cul tura l i .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Rapporto massimo di copertura: 2% del la super ficie fondiar ia incluso l ’ incre -men to

volumetr ico svi luppabi le solo in super ficie coper ta .

2 . Lotto minimo d’intervento: la dimensione min ima del l ’azienda o del corpo aziendale

sul quale si col loca l ’ in terven to edi l iz io necessar io a l l ’agr i tur ismo (nel caso di az ienda

composta da uno o più fondi) deve essere par i a mq. 20.000.

3 . Limiti di al tezza degl i edif ic i : minor i /ugual i a quel l i esisten t i .

4 . Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. È consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i median te la

r eal izzazione di giun to tecn ico.

5. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00.

6. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

tra i fabbricati di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la stessa azienda: mt . 10,00.

Si appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4.

7. Piani fuori terra: minor i /ugual i a quel l i esisten t i .

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo st r adale per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico locale. Si in tendono escluse le

st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

Inoltre , si appl icano le seguenti prescriz ioni:

1. capaci tà r icet t iva del le aziende che svolgono a t t ivi tà agr i tur ist iche (consen t i te en tro i l

l imite di 6 camere e 15 post i let to);

2. spazi aper t i per la sosta dei campeggiator i fino ad un massimo di 20 per sone e su una

super ficie aziendale min ima di mq. 20.000;

3. aziende con super ficie super iore a mq. 200.000 possono real izzare agr i -campeggi con

capaci tà r icet t iva fino ad un massimo di 40 per sone;

4. sono da in tender si appl icabi l i tut te le norme di l ivel l o r egionale, nazionale e

comunitar io vigen t i in mater ia .

ARTICOLO 53

Zona TERRITORIALE OMOGENEA E2

Aree ad uso agricolo ordinario

Le zone ad uso agr icolo ordinar io sono par t i del ter r i tor io dest inate e/o da dest inare

al l ’eserciz io del le a t t ivi tà agr icol e e ad a t t ivi tà produt t ive con esse comp at ibi l i .

In ta l i zone i l P.R.G. si a t tua median te in terven t i edi l iz i di r et t i , nel r ispet to dei

parametr i urban ist ici ed edi l iz i di segui to indicat i per ogn i t ipologia di manufat t i .

In tale Z.T.O. i l P.R.G. si attua mediante interventi edi l iz i dirett i con r i lascio di

concessione edi l iz ia, autorizzazione e denuncia iniz io att ivi tà.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. E2.

Nuova edificazione.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

Demoliz ione e r icost ruzione.

Attrezzature essenzia l i non cost i tuen t i volumi, necessar ie per la gest ione del l ’a t t i -vi tà

agr icola (vasche, concimaie, ecc. ) .

Cave.

A. ABITAZIONI RURALI PER IL PROPRIETARIO E/O CONDUTTORE DEL

FONDO E PER GLI ADDETTI ALL’AZIENDA.

Le abi tazion i rura l i sono fabbr icat i a l l ’ in terno di un ’azienda agr icola e complementar i

a l le funzion i produt t ive. L’edificazione di abi tazion i rura l i è concessa a l le seguen t i

condizion i :

a) che sia st r et tamen te funzionale a l la conduzione del fondo ed a l le esigenze abi ta t ive

esclusivamente del propr ietar io, del l ’ imprendi tore agr icolo, singolo o associa to, ovvero

del la famigl ia di uno dei dipenden t i comprovatamente addet t i a l l ’azienda;

b) che cost i tuisca o venga a cost i tui r e un un ico complesso edi l iz io;

c) che la volumetr ia complessiva del le r esidenze sia col locata (nel caso di az ienda

composta da più fondi , così come indicato in precedenza) in una par te del la azienda

aven te dimensione super iore ad un terzo di quel la complessiva ed in ogn i caso non

in fer iore a mq. 10.000.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Indice di Fabbricabi l i tà Fondiaria relativo al la residenzial i tà funzionale:

I .F.F. : 0,03 mc. /mq. .

2. Lotto minimo d’intervento:

la dimensione min ima del fondo rurale per consen t i r e la r eal izzazione di manufat t i

edi l iz i deve essere par i ad a lmeno mq. 10.000.

3. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 8,50 (fa t ta eccezione per impian t i

tecn ici , camin i e a ssimilabi l i .

4. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. È , comunque consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i

median te la r eal izzazione di giun to tecn ico.

5 . Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione o rizzontale: mt.10,00.

6. Limit i di distanza t r a i fabbr icat i misurat i in proiezione or izzon tale:

tra i fabbricati di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la stessa azienda: mt . 10,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

7. Piani fuori terra: 2 + sot totet to + semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con even tuale

accesso deposi to e/o garage, comunque non abi tabi le e con paret i finest r abi l i comprese

t r a le quote 0.00 e +0.70.

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo st r adale per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico locale. I l imit i si in tendono

derogat i per le st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

B1. FABBRICATI DI SERVIZIO.

Sono da in tender si ta l i i fabbr icat i aven t i le seguen t i dest inazion i d’uso:

a ) at t ivi tà col legate a l l ’autoconsumo del la produzione vendibi le aziendale (conservazione

e pr ima t r asformazione);

b) at t ivi tà necessar ie per l ’ut i l izzazione del suolo aziendale;

c) deposi t i per prodot t i az iendal i , mezzi meccan ici ed a t t r ezzi ;

d) deposi t i per mater ia l i necessar i a l l ’eserciz io del ciclo produt t ivo (foraggi , mangimi,

sement i , fer t i l izzan t i , in set t icidi ) ;

e) r icover i per a l levament i di an imal i domest ici da dest inare a l l ’autoconsumo (pol la io,

porci la ia , con igl iera) .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

Gli ampliamen t i , le nuove costruzion i e le demoliz ion i con r icost ruzione dei fabbr icat i

esisten t i devono r ispet tare le seguen t i prescr iz ion i :

1. Rapporto di copertura: 0 ,003 mq. /mq. per fabbr icat i di serviz io.

2 . Lotto minimo d’intervento:

La dimens ione min ima del l ’azienda o del corpo aziendale sul quale si col loca l ’ in -

terven to edi l iz io necessar io a l l ’eserciz io del l ’a t t ivi tà agr icola (nel caso di az ienda

composta da uno o più fondi) deve essere par i a mq. 10.000. La r eal izzazione di nuovi

manufat t i edi l iz i deve essere giust i fica ta da un Piano di Sv i luppo Aziendale.

3. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 5,50 per edifici produt t ivi ,

complementar i e funzional i , fa t ta eccezione per manufat t i specia l i ( impia n t i tecn ici ,

si los e assimilabi l i ) .

4. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. È , comunque consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i

median te la r eal izzazione di giun to tecn ico.

5. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale: mt.10,00

6 . Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

tra i fabbricati di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la stessa azienda: mt . 10,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. . La

distanza min ima del le cost ruzion i accessor ie dal le zone residenzia l i esisten t i e di Piano

non potrà essere in fer iore a mt . 250, da elevare a mt . 500 per le porc i la ie.

7. Piani fuori terra: 1 + semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con even tuale accesso deposi to

con paret i finest r abi l i comprese t r a le quote 0.00 e +0.70.

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo st r adale per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico loc ale. I l imit i si in tendono

derogat i per le st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

B2. FABBRICATI PER ALLEVAMENTI AZIENDALI

I fabbr icat i per a l levament i az iendal i o in teraziendal i sono le sta l le e assimilabi l i . Gl i

a l levament i az iendal i sono quel l i col legat i a l le foraggere prodot te sul fondo ed a l le

capaci tà di smal t imen to del le deiezion i ( letame e l iquami), ut i l izzandol i come

fer t i l izzan t i natural i .

Si defin iscono aziendal i ed in teraziendal i gl i a l levament i bovin i ed ovin i nei qual i

a lmeno i l 40% del le Uni tà Foraggere consumate annualmen te dal best iame viene prodot to

in azienda. Per gl i a l levament i suin icol i e zootecn ici minor i la percen tuale di auto -

approvvigionamento deve essere par i ad a lmeno i l 35% (ai sensi e per gl i effet t i del la

Legge Regionale n . 16 de l 1974 e successive modifiche ed in tegrazion i) . In ogn i caso

negl i a l levament i az iendal i ed in teraziendal i i l car ico di best iame annuo complessivo non

deve superare i 40 quin ta l i di peso vivo per et taro di Super ficie Agr icola Ut i l izzata (a i

sensi e per gl i effet t i del la cosiddet ta Legge Mer l i ) .

40 quin ta l i di peso vivo cor r ispondono a:

numero 8 capi grossi bovin i ;

numero 12 capi equin i ;

numero 55 capi ovin i e/o capr in i ;

numero 20 capi suin i ;

numero 1.000 con igl i ;

numero 1.500 pol l i ;

numero 400 tacch in i .

Le deiezion i devono essere smal t i te a t t r aver so la pra t ica del la fer t i r r igazione secondo i l

disposto del la Legge Mer l i e successive modifiche ed in tegrazion i e del le normat ive

r egional i , nazional i e comunitar ie vigen t i in mater ia . Negl i a l levament i in terazien dal i le

deiezion i devono essere smal t i te sui ter r en i dei soci con la pra t ica del la fer t i r r igazione.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

61

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

Per gl i in terven t i di nuova edificazione, gl i ampliamen t i e le demoliz ion i con

r icost ruzione dei fabbr icat i esisten t i son o prescr i t t i i seguen t i rapporti di copertura :

A. Stal le per bovini , ovini e caprini: 0,003 mq. /mq.;

B . Scuderie: 0,0045 mq. /mq.;

C. Stal le per suini: 0,004 mq. /mq.;

D. Al levamenti avicol i , e cunicol i ed acquacoltura: 0,0045 mq. /mq.;

E. Sala di Mungitura e di prima conservazione del latte: 0,001 mq. /mq. .

Ai f ini del calcolo del la volumetria consentita i rapporti di copertura di cui ai

punti A. , B . , C. e D. non sono cumulabi l i .

1 . Lotto minimo d’intervento:

La dimensione min ima del l ’azienda o del corpo aziendal e sul quale si col loca l ’ in -

terven to edi l iz io necessar io a l l ’eserciz io del l ’a t t ivi tà agr icola (nel caso di az ienda

composta da uno o più fondi)deve essere par i a mq. 10.000 per ogni categoria

appartenente ai parametri urbanistic i ed edi l iz i precedentemente e lencati di cui ai

punti A. , B . , C. , D. ed E. . La r eal izzazione di nuovi manufat t i edi l iz i deve essere

giust i fica ta da un Piano di Svi luppo Aziendale.

2. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 5,50.

3. Limiti di di stanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. È , comunque consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i

median te la r eal izzazione di giun to tecn ico.

4. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione o rizzontale:

mt. 10,00.

5. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

tra i fabbricati di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la stessa azienda: mt . 10,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso d i edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. . Sbalz i

non tamponat i esclusi , se con tenut i en tro mt . 1,50 . La distanza min ima del le

cost ruzion i accessor ie dal le zone residenzia l i esisten t i e di Piano non potrà essere

in fer iore a mt . 250, da elevare a mt . 500 per le porc i la ie.

6. Piani fuori terra: 1 .

7 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

8 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo st r adale per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico locale. I l imit i si in tendono

derogat i per le st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

B3. FABBRICATI PER LAVORAZIONE PRODOTTI AZIENDALI.

Quest i fabbr icat i sono dest inat i a l lo stoccaggio, a l la pr ima t r asformazione a l la

conservazione ed a l la commercia l izzazione dei prodot t i agr icol i zootecn ici az iendal i o

in teraziendal i (olei fici , caseifici , lavorazione prodot t i or tofrut t icol i , pian te aromat iche ed

erbe officinal i ) .

L’edificazione di fabbr icat i per la lavorazione dei prodot t i az iendal i è concessa a l le

seguen t i condizion i :

che la volumetr ia complessiva del l ’ in terven to sia col locata (nel caso di az ienda

composta da uno o più fondi) così come indicato in precedenza, in una par te

del l ’azienda aven te dimensione super iore ad un terzo di quel la complessiva ed in ogn i

caso non in fer iore a mq. 20.000;

la loro necessi tà deve essere evidenzia ta nel Piano di Svi luppo Aziendale da a l leg are

a l la r ich iesta di concessione, autor izzazione o denuncia in iz io a t t ivi tà .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

Per gl i in terven t i di nuova edificazione, gl i ampliamen t i e le opere di demoliz ione e

r icost ruzione sono prescr i t t i i seguen t i parametr i :

1. Rapporto di copertura:

Lavorazione di prodot t i or tofrut t icol i , pian te aromat iche ed erbe officinal i .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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0,003 mq. /mq. di col ture or tofrut t icole, pian te aromat iche ed erbe officinal i .

Oleifici :

0,001 mq. /mq. di ol iveto.

Caseifici :

0,0015 mq. /mq. di col ture foragger e.

2. Lotto minimo d’intervento: mq. 50.000.

3 . Limiti di al tezza degl i edif ic i : mt. 6,00, fa t ta eccezione per manufat t i specia l i ,

impian t i tecn ici , si los e assimilabi l i .

4 . Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. È consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i median te la

r eal izzazione di giun to tecn ico. La distanza min ima di det te cost ruzion i dal le zone

residenzia l i esisten t i e di Piano non potrà essere in fer iore a mt . 500.

5. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00.

6. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

tra i fabbricati di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la stessa azienda: mt . 10,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4.

7. Piani fuori terra: 1 + semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con even tuale accesso deposi to

con paret i finest r abi l i comprese t r a le quote 0.00 e +0.70.

8 . Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo s t r adale per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico locale. Si in tendono escluse le

st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

C. FABBRICATI PER L’ESERCIZIO DELL’AGRITURISMO.

Gli operator i nel set tore del l ’agr i tur ismo, solo se iscr i t t i Albo Reg ionale a i sensi del la

Legge Regionale n . 22 del 1988, possono real izzare i seguen t i in terven t i :

a) r estauro e r isanamento di fabbr icat i rura l i esisten t i ;

b) r ist rut turazione edi l iz ia dei manufat t i da dest inare a l la r icezione agr i tur ist ica ed a

serviz i complementar i ;

c) incremento volumetr ico massimo par i a l 30% del volume esisten te da svi luppare in

super ficie coper ta per l ’ampliamen to dei fabbr icat i az iendal i ;

d) sistemazione degl i spazi aper t i per la sosta dei campeggiator i ;

e) r eal izzazione, nei fabbr icat i az iendal i , di st rut ture per la conservazione, la vendi ta a l

det tagl io ed i l consumo di prodot t i agr icol i az iendal i ;

f) in terven t i per l ’organ izzazione di a t t ivi tà r icreat ive, divulgat ive e cul tura l i .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Rapporto massimo di copertura: 3% del la super ficie fondiar ia incluso l ’ incre -men to

volumetr ico svi luppabi le solo in super ficie coper ta .

2 . Lotto minimo d’intervento: la dimensione min ima del l ’azienda o del corpo aziendale

nel quale si col loca l ’ in terven to edi l iz io necessar io a l l ’agr i tur ismo (nel caso di az ienda

composta da uno o più fondi) deve essere par i a mq. 20.000.

3 . Limiti di al tezza degl i edif ic i : minor i /ugual i a quel l i esisten t i .

4 . Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. È consen t i ta l ’edificazione in aderenza a edifici esisten t i median te la

r eal izzazione di giun to tecn ico.

5. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00.

6. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

tra i fabbricat i di aziende diverse: mt. 20,00.

tra i fabbricati r icadenti nel la stessa azienda: mt . 10,00.

Tale l imite può essere r idot to a zero mt . nel caso di edificazione t r a paret i cieche. Si

appl icano le prescr iz ion i del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. N orme

tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

7. Piani fuori terra: minor i /ugual i a quel l i esisten t i .

Page 63: NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE P.R.G. … CONSISTENZA EDILIZIA, CONDONO, SERVIZI ED ATTREZZATURE PUBBLICHE ESISTENTI SCALA 1:5.000 TAV. ...

NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

63

8. Parcheggi privati : 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato.

9 . Recinzioni sul fronte stradale : distaccate di a lmeno mt . 3,00 dal fi lo st r adale per le

aree con t igue a viabi l i tà di scor r imen to e di t r affico locale. Si in tendono escluse le

st r ade in terpoderal i e consor t i l i .

Inoltre , si appl icano le seguenti prescriz ioni:

1. capaci tà r icet t iva del le aziende che svolgono a t t iv i tà agr i tur ist iche (consen t i te en tro i l

l imite di 6 camere e 15 post i let to);

2. spazi aper t i per la sosta dei campeggiator i fino ad un massimo di 20 per sone e su una

super ficie aziendale min ima di mq. 20.000;

3. aziende con super ficie super iore a mq. 200.000 po ssono real izzare agr i -campeggi con

capaci tà r icet t iva fino ad un massimo di 40 per sone;

4. sono da in tender si appl icabi l i tut te le norme di l ivel lo r egionale, nazionale e

comunitar io vigen t i in mater ia .

ARTICOLO 54

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA E3

AREE SOGGETTE A TUTELA AMBIENTALE

(Modifica apportata dai Commissari ad Acta Regional i con del ibera di adozione del

PRG n° 61 del 27.07.2001)

Tale zona comprende aree ad uso natural ist ico r iconosciute di notevole valore

ambien ta le (bosch i , macch ia medi ter ranea, ter r e n i ad uso agr icolo, pascol i inut i l izzat i ) ,

individuat i nel le tavole del P.R.G. , con carat ter i geomor fologici che impediscono

qualunque t ipo di t r asformazione se non final izzata a l consol idamento dei ver san t i ed a l la

r iduzione del r isch io di fr ane, smottame n t i ed erosion i . Si t r a t ta di aree sul le qual i si deve

l imitare a l massimo i l r isch io idrogeologico a cui sono sogget te queste par t i del ter r i tor io

di Catanzaro.

La Z.T.O. E3 comprende:

- zone di col l ina (aree di margine di Catanzaro Cen tro e Gagl iano) espos te a l r isch io

fr ane, smottamen t i , erosion i super ficia l i e profonde;

- zone di pianura (Catanzaro Sala , San ta Mar ia e Catanzaro Lido) esposte a l r isch io di

esondazione.

In ta l i aree per le opere da r eal izzare dovranno essere predispost i proget t i esecut ivi

final izzat i a l conseguimento degl i obiet t ivi di segui to indicat i :

- aumento dei tempi di cor r ivazione del le acque di ruscel lamen to e di percolazi one;

- at tenuazione dei fenomeni erosivi con formazione di un substra to bosch ivo;

- in tercet tazione del le acque proven ien t i da monte;

- r accol ta e smal t imen to del le acque super ficia l i , drenaggio del le acque sot ter r anee;

- cost i tuzione di bar r iere natural i per l imitare l ’ impat to visivo nel le adiacenze degl i

impian t i tecnologici (depuratore di Catanzaro Lido, impian to di smal t ime n to dei r i fiut i

sol idi urban i di Al l i , ecc. ) .

Sono consen t i t i in terven t i di r imbosch imen to, opere di sistemazione idrogeologica ,

forestazione, col t ivazion i ordinar ie nel le aree ad uso agr icolo consol idato.

È ammessa la sistemazione del le aree e dei ver san t i secondo i cr i ter i preceden temente

espost i .

Gl i in terven t i di r ecupero ambien ta le prevedono:

- Rimozione dei r i fiut i sol idi e smal t imen to nel le discar iche autor izz ate;

- Rigenerazione e cost i tuzione degl i habi ta t natural i e del la vegetazione r ipar ia le negl i

a lvei fluvia l i median te in terven t i di r isagomatura degl i argin i ;

- Cost i tuzione di i t inerar i natural ist ici : piste ciclabi l i , ippovie, percor si t r ekking;

- Consol idamento del le scarpate e dei ter r apien i median te le seguen t i tecn iche:

inerbimen to, viminate o grat iccia te, mur i di sostegno r inverdibi l i .

Nel le aree dove le condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io lo

permet tono, sono inol t r e consen t i te prevision i min ime di edificazione funzionale a l la

gest ione del le z . t .o.

I l Piano Regolatore Gener ale per segue l ’obiet t ivo del la massima fruibi l i tà col let t iva e,

a ta l fine, consen te la necessar ia dotazione in frast rut tura le e la creazione di serviz i e

a t t r ezzature funzional i a l le a t t ivi tà per le aree che presen tano valenze paesaggist iche ed

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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ambien ta l i mer i tevol i di tutela e valor izzazione tur ist ica per elevare i l ivel l i di fruiz ione

col let t iva .

I l Piano Regolatore Generale individua le aree sul le qual i in terven ire con in terven t i

edi l iz i funzional i e di serviz io per soddisfare le esigenze connesse a l la l oro fruiz ione e

det ta precise prescr iz ion i per le modal i tà di a t tuazione.

Gl i in terven t i si a t tuano median te la predisposiz ione di proget t i esecut ivi da sot topor re

agl i Uffici competen t i . Per ta l i zone è r ich iesto, a car ico dei pr ivat i , l ’adeguamento dei

sistemi di urban izzazione pr imar ia e secondar ia . È consen t i to anche i l r icor so a pian i

at tuat ivi di in iz ia t iva pr ivata se convenzionat i con l ’Ammin ist r azione Comunale per tut te

le nuove a t t ivi tà da r eal izzare nel le Z.T.O. individuate dal P.R.G.

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le presen t i Norme Tecn iche di At tuazione det tano specifiche e vincolan t i disposiz ion i

per la tutela , anche in r i fer imen to e ad in tegrazione del le apposi te Norme del

Regolamento Edi l iz io. Le Z.T.O. E3 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono

considerate aree soggette a tutela ambientale . Nel l ’ambito di ta l i zone, i l Piano

Regolatore Generale discipl ina gl i in terven t i a mmessi .

In ta le zona gl i interventi edi l iz i dirett i si a t tuano median te:

Denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t icolo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

Autor izzazione;

Rilascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te.

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati .

È consentito i l solo uso r esidenzia le stagionale e/o funzionale a l la gest ione del le

a t t r ezzature complementar i a l le a t t ivi tà .

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLA Z.T.O. E3.

Verde pubbl ico a t t r ezzato ed a t t r ezzature del verde e del lo spor t :

Attrezzature spor t ive gener iche, i st i tuzione composi ta ;

Serviz i e funzion i compl ementar i ;

Campo di gioco per bambin i ;

Campo di gioco per r agazzi ;

Campo di gioco per adul t i ;

Campo di calcio;

Bocciodromo;

Piscina a l l ’aper to;

Campo di Hockey;

Campo di tenn is;

Campo di pal la a volo;

Campo di pal lacanestro;

Maneggio;

Parch i zoo ed a l levament i in genere;

Parch i urban i ;

Parco gioch i per bambin i ;

Giardin i pubbl ici ;

Spazi verdi a t t r ezzat i ;

Verde pubbl ico per la fruiz ione col let t iva;

Aree di sosta e picn ic;

Parcheggi di super ficie;

Piste ciclabi l i ;

Parcheggi del le piste ciclabi l i ;

Sen t ier i natura;

Serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elenc ate;

Residenza stagionale e/o funzionale a l la gest ione del le a t t r ezzature complementar i a l le

a t t ivi tà .

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. E3.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Nuova edificazione.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

Demoliz ione e r icost ruzione.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 50.000 per i nuovi in terven t i ; per quel l i esisten t i

vale i l lot to a t tuale. La super ficie fondiar ia è a l 100% computabi le a i fin i del ca lcolo

del la volumetr ia massima consen t i ta .

2 . Distribuzione del la Superfic ie Fondiaria:

Aree da destinare al la creazione di serviz i , attrezzature ed edific i aventi funzioni

complementari: 20% del la super ficie fondiar ia .

Aree da destinare al la creazione di verde e parch eggi: 80% del la super ficie

fondiar ia . Tal i aree devono essere local izzate sul la to di accesso a l compar to e col legate

con la viabi l i tà di dist r ibuzione e/o di t r affico locale.

3. Limiti di densità edi l iz ia: Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 0,01 mc. /mq. per serviz i

ed a t t r ezzature. Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 0,0075 mc. /mq. per la r esidenza

funzionale a l la gest ione del le a t t ivi tà .

4 . Limiti di al tezza degl i edif ic i : a l tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt .

5,50. In deroga per gl i in terven t i gi à r eal izzat i .

5 . Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

6. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00. In deroga per gl i in t erven t i già r eal izzat i .

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

mt. 20,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

8. Piani fuori terra: 1 + sot totet to abi tabi le.

9 . Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 70% del la super ficie fondiar ia .

10. Indice di piantumazione: 3 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di

verde a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato e/o da r eal izzare.

ARTICOLO 55

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA F1

ZONA DESTINATA ALLA CREAZIONE DI PARCHI URBANI

E TERRITORIALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE

Sono aree dest inate a l la creazione di parch i urban i e ter r i tor ia l i di in teresse

sovracomunale l imit rofi a l le zone residenzia l i di an t ica e/o r ecen te formazione, per le

qual i si propongono in terven t i migl io ra t ivi a i fin i del la fruiz ione col let t iva . Le zone non

r ich iedono elevat i l ivel l i di urban izzazione ma in terven t i final izzat i a l la loro tutela e

valor izzazione, per garan t i r e la r eal izzazione di quan to consen t i r à accessibi l i tà ,

dispon ibi l i tà di serviz i adeguat i e fruibi l i tà r egolamentata del le aree che presen tano

par t icolar i valenze paesaggist iche ed ambien ta l i . A ta l fine è, quindi , prescr i t to l ’obbl igo

di pian i a t tuat ivi di in iz ia t iva pubbl ica e/o pr ivata , e di successivi in terven t i edi l iz i

di r et t i , di in iz ia t iva pubbl ica e/o pr ivata , se convenzionat i con l ’Am -min ist r azione

Comunale (quando propost i in aree di propr ietà comunale) .

Le Zone Ter r i tor ia l i Omogenee dest inate a l la creazione di parch i urban i e ter r i tor ia l i di

in teresse sovracomunale sono aree:

a) che presen tano valenze paesaggist iche ed ambien ta l i mer i tevol i di tutela e

valor izzazione, secondo i pr incìpi di sosten ibi l i tà , dove per sosten ibi l i tà si in tende la

l ibera fruiz ione senza che questa pregiudich i quel la del le future generazion i ;

b) che hanno con dizion i sufficien t i di accessibi l i tà dal le st r ade di dist r ibuzione dei flussi

di t r affico locale;

c) dotate di condizion i sufficien t i per r eal izzare una dotazione in frast rut tura le pr imar ia

(r ete idr ica , r ete fognan te, r ete elet t r ica , ecc. ) ;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

66

d) con condizion i fis iche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io che consen tono

prevision i min ime di edificazione funzionale a l la gest ione del le aree median te

in terven t i urban ist ici ed edi l iz i .

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’obiet t ivo del la massima fruibi l i tà a l ivel lo

comprensor ia le e, a ta l fine, consente la necessar ia dotazione del le in frast rut ture, dei

serviz i e del le a t t r ezzature funzional i e la creazione di a t t ivi tà complementar i e

compat ibi l i con la sosten ibi l i tà ambien ta le.

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’organ izzazione funzionale del le Z.T.O. F1

median te in terven t i di tutela e valor izzazione, ol t r eché di connessione a i tessut i urban i

esisten t i e a i cen tr i urban i del l ’h in ter land catanzarese. I l Piano Regolatore Generale

individua le aree sul le qual i in terven ire con in terven t i urban ist ici ed edi l iz i funzional i e

di serviz io, per soddisfare le esigenze connesse a l la loro fruiz ione, e det ta precise

prescr iz ion i per le modal i tà di a t tuazione.

In ta le zona sono compresi :

A. Parco urbano d’interesse sovrac omunale "Li Comuni" "Pineta di Siano".

B . Parco f luviale del la Fiumarel la.

In questo Parco sono sta te individuate le seguen t i aree di fruiz ione col let t iva:

1. Aree di proprietà I.N.P.S. “Zona Ospedale Ciaccio”.

2 . Parco Scuola Agraria (di proprietà del l ’Ammini strazione Provinciale) .

3. Parco “Morea - Fiumarel la - Pantano” (di proprietà Comunale) .

In ta l i zone potranno essere previste a t t r ezzature, qual i campi da gioco per bambin i e

potranno essere a l t r esì previste cost ruzion i per par t icolar i a t t ivi tà che abbiano c arat tere di

pubbl ico in teresse. Tal i cost ruzion i non dovranno ar recare pregiudiz io a l godimen to ed

al l ’agibi l i tà del parco da par te dei ci t tadin i , né danneggiare bosch i ed a lberature esisten t i

e dovranno a l t r esì avere a l tezze l imita te.

C. Parco “Piterà Grimaldi”.

Per le aree r icaden t i in ta le per imetrazione sono previst i i seguen t i in terven t i :

aree di sosta e picn ic; creazione di percor si guidat i e pun t i panoramici ; creazione di

aree con nuovi impian t i di essenze t ipiche medi ter ranee; serviz i ed a t t r ezzatur e

spor t ive eco-compat ibi l i .

D. Parco urbano di Giovino.

Per le aree r icaden t i nel la per imetrazione del Parco urbano di Giovino, sono previst i i

seguen t i in terven t i :

aree di sosta e picn ic; creazione di sen t ier ist ica ed aree con nuovi impian t i di essenze

t ipiche medi ter ranee; serviz i ed a t t r ezzature spor t ive eco -compat ibi l i ; serviz i ed

a t t r ezzature complementar i a l la fruiz ione duran te la stagione est iva; luogo di pesca

spor t iva; parco gioch i per bambin i ; piste ciclabi l i .

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. F1 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone destinate

al la creazione di parchi urbani e territorial i di l ivel lo comprensoriale al l ’ interno

del le qual i sono consentit i interventi minimi di edif icazione funzionale al la gestione

del le aree di parco e la creazione di serviz i ed attrezzature complementari .

Nell’ambito di ta l i zone, i l Piano Regolatore Generale discipl ina gl i in terven t i urban ist ici

ed edi l iz i ammessi .

In ta le zona gl i interventi urbanistic i ed edi l iz i ( indiretti e d irett i ) si a t tuano

median te:

Pian i Par t icolareggiat i di in iz ia t iva pubbl ica

In terven to dir et to, sia urban ist ico che edi l iz io nei seguen t i casi :

A. Quando l 'Ammin ist r azione comunale dispone già di proget t i r edat t i , approvat i ed

estesi a l l ' in tero ambito ter r i to r ia le, così come del imita t i dal Piano Regolatore

Generale;

B. Quando l 'Ammin ist r azione comunale, pur non disponendo a l lo sta to di proget t i di

set tore r i fer i t i a i parch i urban i , decida di provvedere a l la loro r edazione a t t r aver so

proget t i un i tar i , estesi a l l ' i n tero ambito, così come del imita to dal Piano Regolatore

Generale;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

67

C. Quando i proget t i di cui sopra , comunque, sa lvaguardano i l pr incipio di gerarch ia

del Piano Regolatore Generale, per cui i proget t i stessi ad esso sot tordinat i non

con tengono prevision i che con trastano con quel le poste dal P.R.G. medesimo. La

normat iva tecn ica di a t tuazione, le dest inazion i d 'uso, gl i in terven t i ammessi nel le

Z.T.O. F1, per tan to, devono essere pedissequamente osservat i e r ispet ta t i .

denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tec n ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t i -colo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

autor izzazione, per gl i in terven t i conservat ivi previst i dal le Leggi n . 457 del 1978 e n .

94 del 1982;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

Le alber ature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici , non possono essere r imosse

e/o sost i tui te.

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati .

Non è consentito l ’uso r esidenzia le, non funziona le a l la gest ione del parco, dei

manufat t i edi l iz i .

La real izzazione dei manufat t i edi l iz i è consen t i ta solo ed esclusivamente nel le

cosiddet te “chiarie” (aree l ibere da formazion i bosch ive).

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLA Z.T.O. F1.

Serviz i e funzion i complementar i ;

at t ivi tà di serviz io diffuso (ar t igianato di serviz io e di produzione compat ibi le, a t t ivi tà

cul tura l i , socia l i e r icreat ive) ed eserciz i pubbl ici e local i di diver t imen to ( teat r i

al l ’aper to, sa le di r iun ione, r istoran t i , t r a t tor ie, bar, ecc. ) ;

at t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

aree di parcheggio;

i st i tuzion i pubbl iche o d’in teresse pubbl ico;

serviz i cul tura l i e socia l i di in iz ia t iva pubbl ica e pr ivata ;

opere di consol idamento dei ver san t i e sistemazi on i idraul iche dei cor si d’acqua;

r eal izzazione di sen t ier i escur sion ist ici ;

r eal izzazione di st rut ture per l ’a l levamento semi - in tensivo degl i an imal i da

r ipopolamento;

captazione di sorgen t i e r et i di dist r ibuzione del le acque.

Verde pubbl ico a t t r ezzato ed a t t r ezzature del verde e del lo spor t :

Campo di gioco per bambin i ;

Campo di gioco per r agazzi ;

Campo di gioco per adul t i ;

Zona di spor t naut ici ;

Spiaggia a t t r ezzata ;

Campo di tenn is;

Campo di pal la a volo;

Campo di pal lacanestro;

Luogo di pesca spor t iva;

Parch i urban i ;

Parco gioch i per bambin i ;

Piste ciclabi l i ;

Giardin i pubbl ici ;

Orti botan ici ;

Aree ecologiche or ien ta te;

Aree di sosta e picn ic;

Serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. F1.

Anche in assenza di Piano Attuat ivo:

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Forestazione produt t iva .

Opere di consol idamento dei ver san t i e sistemazione idraul iche dei cor si d’acqua.

Creazione di :

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Parco gioch i per bambin i .

Piste ciclabi l i .

Giardin i pubbl ici .

Orti botan ici .

Aree ecologiche or ien ta te.

Aree di sosta e picn ic.

Real izzazione di st rut ture mobi l i per l ’a l levamento semiestensivo

degl i an imal i selvat ici da r ipopolamento.

Dopo l ’approvazione e l ’en tra ta in vigore dei pian i a t tuat ivi :

Nuova edificazione.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: ambito di P.R.G. r ela t ivo a l la super ficie ter r i tor ia le. La

super ficie ter r i tor ia le è a l 100% computabi le a i fin i del ca lcolo del la volumetr ia

massima consen t i ta .

2 . Distribuzione del la Super fic ie Territoriale:

Aree da rendere fruibi l i al l ’uso col lett ivo: 40%. Sono escluse quel le di r iserva

naturale in tegrale. Tal i aree devono: 1) essere sistemate a verde pubbl ico a t t r ezzato; 2)

essere local izzate sul la to di accesso a i parch i dal la viabi l i tà di dist r ibuzione; 3) essere

dispon ibi l i a l la fruiz ione col let t iva .

Aree di r iserva naturale integrale da individuare nel la fase redazione dei piani

particolareggiati : 45%.

Aree da destinare al la creazione di serviz i , attrezzature ed edific i aventi funzioni

complementari , sostenibi l i e compatibi l i con l ’ambiente: 15%.

Solo in queste aree può essere r eal izzato i l 100% del la volumetr ia consen t i ta .

3. Limiti di densità edi l iz ia: Indice di fabbr icabi l i tà ter r i tor ia le 0,20 mc. /mq. .

4 . Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 5,50.

5. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00.

6. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00.

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzontale:

mt. 20,00.

8. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 50% del la super ficie dest inata a serviz i ed

a t t r ezzature.

ARTICOLO 56

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA F2

Aree destinate a Standard Urbanistic i ai sensi del D.I. 2 apri le 1968, n. 1444

Sono aree dest inate a l la creazione di serviz i ed a t t r ezzature.

Nel P.R.G. sono sta te r egolarmen te individuate le aree per soddisfare i l fabbisogno

pregresso e futuro degl i abi tan t i in sedia t i e in sediabi l i nel le var ie zone ter r i tor ia l i

omogenee. Non è sta ta operata , a pr ior i , la dist inzione canon ica del le quat t ro categor ie:

ATTREZZATURE PER L’ISTRUZIONE, ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE,

VERDE PUBBLICO ATTREZZATO e PARCHEGGI, ciò per consen t i r e

al l ’Ammin ist r azione Comunale di d ecidere, caso per caso, quale dest inazione dare sul la

base del le esigenze più impel len t i da soddisfare nel la zona in teressata . Tale norma, è

val ida per le aree l ibere da edificazione di super ficie in fer iore a mq. 3.500. Nel le aree

l ibere da edificazione aven t i una super ficie fondiar ia super iore a mq. 3.500, sempre che

l 'Ammin ist r azione comunale lo r i tenga necessar io, possono essere r eal izzat i i seguen t i

in terven t i in tegrat i :

Verde Pubblico Attrezzato:

con percen tuale par i a l 50,0% del la super ficie fondiar ia ;

Attrezzature di Interesse Comune

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

69

con percen tuale par i a l 11,1% del la super ficie fondiar ia ;

Attrezzature per l ’Istruzione

con percen tuale par i a l 25,0% del la super ficie fondiar ia ;

Parcheggi pubblic i :

con percen tuale par i a l 13,9% del la super ficie fondia r ia .

Det te aree sono di propr ietà pubbl ica e/o pr ivata (da espropr iare) . Se appar tengono a

pr ivat i possono essere acquisi te, sia a t t r aver so l ’espropr io dir et to, sia median te la

cessione da par te dei propr ietar i inclusi nei Compar t i Edi l iz i , secondo le moda l i tà

previste dal l ’ar t icolo 69 del le N.T.A. .

Nel caso in cui le aree l ibere da edificazione r imangono pr ivate r esta sempre i l vincolo

del la dest inazione d 'uso pubbl ica (standard).

Le aree r ipor ta te nel P.R.G. sono:

a) adiacen t i e/o con t igue a i cen tr i edifica t i di an t ica e r ecen te formazione ed a l la viabi l i tà

di dist r ibuzione o di t r affico locale; in questo caso le aree presen tano un l ivel lo di

urban izzazione pr imar ia sufficien te per consen t i r e in terven t i edi l iz i di r et t i d’in iz ia t iva

pubbl ica senza l ’obbl igo d i pian i a t tuat ivi ;

b) nel caso dei Compar t i sono già local izzate nel compar to stesso e dimensionate nel la

percen tuale min ima di cessione del 30%, (Cfr . Ar t icolo 69 del le N.T.A.) , ol t r e a l la

viabi l i tà ; in questo caso le aree devono essere urban izzate dai pr iva t i per consen t i r e

successivamente gl i in terven t i edi l iz i di r et t i d’in iz ia t iva pubbl ica .

Per i compar t i aven t i super fici in fer ior i a mq. 3.500 l ’Ammin ist r azione Comunale

defin isce la dest inazione sul la base del le esigenze più r i levan t i nel l ’area .

Le aree dest inate a Standard Urban ist ici devono essere:

a) l ibere da edificazione di in iz ia t iva pr ivata . Qualora in ta l i ambit i r icadano manufat t i

edi l iz i r eal izzat i con regolare C.E. e/o condonat i , la loro dest inazione urban ist ica

un i tamen te a quel la del l ’area di pe r t inenza è assimilabi le a quel la del la Z.T.O. di

classe B1. Per ta l i manufat t i è ammesso i l man ten imen to ed i l r ecupero del la quan t i tà

di volumetr ia esisten te, fermo restando la dest inazione d’uso or iginar ia r isul tan te dagl i

at t i ufficia l i e sa lvo comunque quan to previsto dal successivo ar t . 73, anche con

in terven t i di demoliz ione e r adicale sost i tuzione. Nel caso di r icost ruzione non iden t ica

a quel la preesisten te, andranno r ispet ta te le norme regolamentar i del presen te P.R.G. in

mater ia di a l tezze e di di stanze, fermo restando l ’or iginar ia volumetr ia e dest inazione

d’uso. Nel caso in cui i propr ietar i di manufat t i edi l iz i r icaden t i in ta l i aree si

dich iar ino dispon ibi l i , sarà possibi le st ipulare convenzion i per la gest ione del le aree

dest inate a standard u rban ist ici con vincolo del la dest inazione d 'uso; Per i manufat t i

edi l iz i ul t imat i e dota t i di cer t i fica to di agibi l i tà o abi tabi l i tà a l la data di adozione del

P.R.G. è ammesso comunque i l mutamento del la dest inazione d’uso or iginar ia ,con le

procedure di cu i a l comma 14 del l ’ar t . 57 del la L.R.19/2002, purchè la nuova

dest inazione sia r icompresa t r a tut te quel le espressamente ammesse per le zone F2 non

t rovando appl icazione in ta l caso né i parametr i edi l iz i ed urban ist ici det ta t i dal

capi tolo successivo, né i l successivo ar t . 73 del le presen t i norme.

b) dotate di condizion i sufficien t i di accessibi l i tà dal le st r ade di dist r ibuzione dei flussi

di t r affico locale;

c) dotate di condizion i sufficien t i r ela t ivamente a l l ’ in frast rut turazione pr imar ia (r ete

idr ica , r ete fognan te, r ete elet t r ica , metanodot to, ecc. ) ;

d) in possesso di condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io che

consen tono prevision i di edificazione funzionale, in casi par t icolar i , solamen te verde

pubbl ico a t t r ezzato e parcheggi .

I l Piano Regolatore Generale persegue i l r aggiungimen to del la dotazione min ima

prescr i t ta e la dotazione di serviz i e a t t r ezzature funzional i a l la r eal izzazione del le aree

con capaci tà insedia t iva r esidua.

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’organ izzazione funzi onale del le Z.T.O. F2

median te in terven t i di connessione a i tessut i urban i esisten t i . I l Piano Regolatore

Generale individua le aree necessar ie per soddisfare i l fabbisogno pregresso e futuro del le

aree da dest inare a standard urban ist ici e ne prescr ive l ’ obbl igo in fase di r edazione dei

pian i a t tuat ivi nel le misure min ime stabi l i te dal D.I . 2 apr i le 1968, n . 1444.

I l Piano Regolatore Generale persegue inol t r e l ’adeguamento a l r et icolo viar io

esisten te.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

70

Nel le aree individuate è consen t i ta anche la r eal izz azione monofunzionale di una sola

del le quat t ro dest inazion i previste (verde pubbl ico a t t r ezzato, a t t r ezzature di in teresse

comune, a t t r ezzature per l ’ ist ruzione, parcheggi) .

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le aree classi ficate F2 del imita te dal Piano Re golatore Generale sono considerate aree

da destinare al la real izzazione di serviz i ed attrezzature complementari al la

residenza esistente e futura al l ’ interno del le qual i sono consentit i interventi edi l iz i

funzional i al la gestione . Nel l ’ambito di ta l i aree , i l Piano Regolatore Generale

discipl ina gl i in terven t i ed edi l iz i a mmessi .

In ta le zona gl i interventi edi l iz i dirett i si a t tuano median te:

denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t icolo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

autor izzazione, per gl i in terven t i conservat ivi previst i dal le Leggi n . 457 del 1978 e n .

94 del 1982;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi di uso, non possono essere r imosse

e/o sost i tui te; solo in caso di comprovata e mot ivata necessi tà possono essere r imosse e

r eimpian ta te.

È imposto i l l ’obbl igo di adeguamento migl iora t ivo a l r et icolo viar io esisten te e degl i

spazi pubbl ici in genere.

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati .

Sono considerat i abitabi l i local i aven t i una a l tezza media > 2,70 mt . purché dota t i di

r iscon tro d’ar ia o di impian to di asp i r azione.

I local i adibi t i a serviz i , di dimension i i n fer ior i a 6 mq. possono essere i l luminat i

ar t i ficia lmen te se dota t i di ven t i laz ione forzata .

Non è consentito l ’uso r esidenzia le non funzionale a l la gest ione dei serviz i .

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLA Z.T.O. F2.

F2 V.P.A.

Verde pubblico attrezzato ed attrezzature del verde e del lo sport:

Attrezzature spor t ive gener iche, i st i tuzione composi ta , palazzet to del lo spor t ;

Campo di gioco per bambin i ;

Campo di gioco per r agazzi ;

Campo di gioco per adul t i ;

Stadio;Campo di calcio;

Palest r a ;

Pista ippica;

Ippodromo;

Autodromo;

Velodromo;

Bocciodromo;

Zona di spor t naut ici ;

Piscina coper ta ;Piscina a l l ’aper to;

Spiaggia a t t r ezzata ;

Campo di Hockey;

Campo di golf;

Campo di tenn is;

Campo di pal la a volo;

Campo di pal lacanestro;

Campo di t i ro (a segno, a volo, ecc. ) ;

Parcheggi ;

Luogo di pesca spor t iva;

Parch i urban i ;

Parco gioch i per bambin i ;

Giardin i pubbl ici ;

Spazi verdi a t t r ezzat i ;

Verde pubbl ico per la fruiz ione col let t iva;

Or t i botan ici ;

Aree ecologiche or ien ta te;

Aree di sosta e picn ic;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Serviz i ed a t t r ezzature assi milabi l i a quel le sopra elencate.

F2 A.I.C.

Attrezzature di interesse comune:

at t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

Ist i tuzion i r el igiose, conven t i , seminar i ;

Cen tro socia le;

Ist i tuzione assistenzia le, casa per anzian i ;

Consul tor io, ambulator io e simil i ;

Ospedale, convalescenziar io, ecc. ;

Cl in ica pr ivata ;

Municipio ed uffici comunal i ;

Uffici pubbl ici ;

Uffici pr ivat i di in teresse pubbl ico;

Ist i tuzione commercia le o annonar ia ;

Mercato a l l ’aper to;

Mercato coper to, superm ercato;

Banche e ist i tuzion i finanziar ie;

Ist i tuzion i fier ist iche;

Albergo o motel ;

Ostel lo del la gioven tù;

Colon ia per bambin i o r agazzi ;

Col legio;

Ist i tuzion i mil i tar i e di pubbl ica sicurezza;

Cimitero;

Cen tro civico urbano o di quar t iere;

Cen tr i di serviz i a l le imprese;

Cinema e mult isa la ;

Parcheggi ;

Teatro;

Sala conferenze;

Luna park con impian t i fissi e/o mobi l i ;

At t r ezzature per i l tempo l ibero;

Cen tro cul tura le;

Bibl ioteca;

Museo;

Spazi per esposiz ion i temporanee o permanen t i ;

Serviz i ed a t t r ezzatur e assimilabi l i a quel le sopra elencate.

F2 S.

Sono considerate a t t r ezzature di in teresse comune ma, comunque, non computate a i fin i

del ca lcolo del la dotazione di standard urban ist ici le aree di serviz io destinate al

r i fornimento e al r istoro degl i utenti (ar t icolo 61 del D.P.R. 16.12.1992 n . 495.

Regolamento di At tuazione e di Esecuzione del Nuovo Codice del la Strada). Si r ipor ta

in tegralmen te:

1. Le aree di servizio re lat ive al le strade di t ipo A e B di cui al l 'art icolo 2 del codice

dest inate al ri fornime nto ed al ristoro degl i utent i sono dotate di tut t i i servizi necessari

per i l raggiungimento del le f inal i tà suddet te , con i distributori di carburante , le off ic ine

meccaniche ed eventualmente di lavaggio, i local i di ristoro ed eventualmente di

al loggio, i post i te le fonic i , di pronto soccorso e di pol izia stradale , gl i adeguat i servizi

igienic i col le t t iv i ed i conteni tori per la raccol ta anche di fferenziata dei ri f i ut i .

2. Gli impiant i di distribuzione di carburante sono da considerare parte del le aree di

servizio. La instal lazione e l 'esercizio, lungo le strade, di impiant i di distribuzione di

carburant i l iquidi e gassosi e di lubri f icant i per autotrazione o di impiant i aff ini , con le

re lat ive at trezzature ed accessori , è subordinata al parere tecnico favo revole del l 'ente

proprie tario del la strada nel rispet to del le norme vigent i . Con le norme di cui al l 'art icolo

13 del codice , i l Ministro dei lavori pubbl ic i stabi l isce , ol tre gl i standards e i cri teri di

cui al l 'art icolo 60, comma 4, le carat terist iche tec niche che devono essere imposte con

l 'autorizzazione del l ' impianto, in re lazione al la t ipologia del le strade e per t ipo di

carburante erogato, fat te salve le norme di se t tore v igent i .

3. Sul le strade di t ipo E ed F in ambito urbano gl i impiant i di distribu zione dei

carburant i devono rispondere , per quanto riguarda gl i accessi ai requisi t i previst i per i

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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passi carrabi l i , di cui al l 'art icolo 46. Gl i impiant i di distribuzione, comprese le re lat ive

aree di sosta, non devono impegnare in ogni caso la carreggiata stradale .

N.B. I nuovi serviz i possono essere local izzat i nel le Z.T.O. C, D, E, F, G e H, anche in

assenza di prevision i di Piano, nel le fasce di r ispet to del le st r ade esisten t i e/o di proget to.

Sono comprese tut te le a t t r ezzature ed i serviz i r ela t ivi a l le a t t ivi tà di dist r ibuzione del

carburan te, di assistenza automobil ist ica , di serviz io, di lavaggio, ivi comprese piccole

at t ivi tà commercia l i , l imita te a l l ’utenza automobil ist ica . Gl i usi del le aree di serviz io

destinate al r i fornimento e al r istoro degl i utenti sono comunque regolat i

autonomamente dal le r ispet t ive Norme di Legge.

F2 A.I.

Attrezzature per l ’ istruzione:

Asilo n ido;

Scuola materna;

Scuola elemen tare;

Scuola media del l ’obbl igo;

Scuola media super iore (gener ica);

Liceo Classico;

Liceo Scien t i fico;

Liceo Linguist ico;

Liceo Ar t ist ico;

Ist i tuto d’ist ruzione professionale;

Scuola d’addestr amen to a l lavoro;

Ist i tuto Magist r a le;

Ist i tut i Tecn ici ;

Scuola specia le;

En t i di formazione;

Serviz i , parcheggi ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra ele ncate.

F2 P.

Parcheggi pubblic i :

Parcheggi di super ficie;

Parcheggi del le piste ciclabi l i ;

Parcheggi di scambio modale;

Parcheggi mul t ipiano;

Parcheggi per t inenzia l i ;

Parcheggi per l ’a t testamen to degl i autobus di autol inee pubbl iche e pr ivate;

Aree per la sosta r egolamentata ;

Capol inea a t t r ezzato per la le autol inee pubbl iche e pr ivate;

Nodi di scambio in termodale;

Serviz i e a t t r ezzature funzional i a l la gest ione dei parcheggi ;

Serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. F2.

Nuova edificazione.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Ristrut turazione edi l iz ia .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento:

Verde Pubblico Attrezzato, Attrezzature di Interesse Comune e Parcheggi:

mq. 1.000 di super ficie fondiar ia .

2. Area da destinare al la creazione di serviz i , attrezzature e di edif ic i aventi funzioni

complementari e compatibi l i con le destinazioni d’uso:

Per aree destinate a:

Verde Pubblico Attrezzato: 10% del la super ficie fondiar ia .

Attrezzature di Interesse Comune: 20% del la super ficie fondiar ia .

Attrezzature per l ’Istruzione: 25% del la super ficie fondiar ia .

Parcheggi: 10% del la super ficie fondiar ia .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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3. Limiti di densità edi l iz ia:

Per aree destinate a:

Verde Pubblico Attrezzato: Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 0,50 mc. /mq. .

Attrezzature di Interesse Comune: Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 2,00 mc. /mq. .

Attrezzature per l ’Istruzione: Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 2,50 mc. /mq. .

Parcheggi multipiano: Indice di fabbr icabi l i tà fon diar ia 3,00 mc. /mq. .

Costruzioni accessorie dei parcheggi a raso e /o multipiano: Indice di fabbr icabi l i tà

fondiar ia 0,10 mc. /mq. .

4. Limiti di al tezza degl i edif ic i :

Per edif ic i complementari in aree destinate a:

Verde Pubblico Attrezzato: al tezza massima fuor i ter r a mt . 5,50.

Per edific i destinati a:

Attrezzature di Interesse Comune: a l tezza massima fuor i ter r a mt . 11,50. In deroga per

manufat t i par t icolar i (manufat t i edi l iz i cara t tere r el igioso e assimilabi l i ) , nel r ispet to

del la normat iva sismica.

Per edific i destinati a:

Attrezzature per l ’Istruzione: a l tezza massima fuor i ter r a mt . 11,50, in deroga per

edifici scolast ici di II grado, nel r ispet to del la normat iva sismica.

Costruzioni accessorie nei parcheggi: è ammessa la r eal izzazione di edifici di serviz io

per ch iosch i , bar, serviz i igien ici e assimilabi l i aven t i un ’al tezza massima fuor i ter r a non

super iore a mt . 5,50.

Parcheggi multipiano : l ’a l tezza massima deve essere prevista dai proget t i esecut ivi nel

r ispet to del la normat iva sismica. Si appl ica la norm at iva del Decreto In termin ister ia le 16

gennaio 1996. Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2.

C.3. e C.4. .

5. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

Verde Pubblico Attrezzato: mt. 0,00 per le aree sistemate a verde ed mt . 5,00 per i

manufat t i edi l iz i funzional i a l la gest ione del l ’area .

Attrezzature di Interesse Comune: mt . 5,00.

Attrezzature per l ’Istruzione: mt . 5,00.

Parcheggi: mt . 0,00 per le aree sistemate a parcheggio a r aso ed mt . 5,00 per i manufat t i

edi l iz i funzional i a l la gest ione del l ’area . Si appl ica la normat iva del Decreto

In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche per le cost ruzion i in zone sismiche,

Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

6. Limiti di distanza dai c ig l i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

Verde Pubblico Attrezzato: mt. 0,00 per le aree sistemate a verde ed mt . 5,00 per i

manufat t i edi l iz i funzional i a l la gest ione del l ’area .

Attrezzature di Interesse Comune: mt . 5,00.

Attrezzature per l ’Istruz ione: mt . 5,00.

Parcheggi: mt . 0,00 per le aree sistemate a parcheggio a r aso ed mt . 5,00 per i manufat t i

edi l iz i funzional i a l la gest ione del l ’area .

Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche

per le cost r uzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

Verde Pubblico Attrezzato: mt. 10,00 per le cost ruzion i accessor ie.

Attrezzature di Interesse Comune: mt . 10,00.

Attrezzature per l ’Istruzione: mt . 10,00.

Parcheggi: mt . 10,00 per le cost ruzion i accessor ie.

Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche

per le cost r uzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

8. Indice di piantumaz ione:

Verde Pubblico Attrezzato: secondo proget to esecut ivo.

Attrezzature di Interesse Comune: 2 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq.

di verde a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato.

Attrezzature per l ’Istruzione: 2 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di

verde a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato.

Parcheggi: 1 pian ta di essenze arboree medi ter ranee per ogn i sta l lo di sosta .

Parcheggi multipiano: 2 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di verde a

r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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9. Indice di permeabil i tà:

Verde Pubblico Attrezzato: maggiore/uguale a l 70% del la super ficie fondiar ia .

Attrezzature di Interesse Comune: maggiore/uguale a l 60% del la super ficie fondi ar ia .

Attrezzature per l ’Istruzione: maggiore/uguale a l 60% del la super ficie fondiar ia .

Parcheggi: maggiore/uguale a l 40% del la super ficie fondiar ia .

Parcheggi multipiano: maggiore/uguale a l 40% del la super ficie fondiar ia .

ARTICOLO 57

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA F3

SERVIZI ED ATTREZZATURE DI LIVELLO SOVRACOMUNALE

Sono zone dest inate a serviz i ed a t t r ezzature di l ivel lo sovracomunale esisten t i e/o con

previsione di P.R.G. di in iz ia t iva pubbl ica e/o pr ivata , per le qual i si propongono

in terven t i di in ser imen to urban ist ico e ter r i tor ia le a l fine di migl io rare le condizion i di

fruiz ione col let t iva e di gest ione. Le zone presen tano un l ivel lo di urban izzazione

sufficien te per consen t i r e gl i in terven t i edi l iz i di r et t i senza l ’obbl igo di pian i a t tuat ivi o

con pian i a t tuat ivi di in iz ia t iva pubbl ica e/o pr ivata convenzionata .

Le Zone Ter r i tor ia l i Omogenee defin i te di in teresse sovracomunale comprendono i

serviz i e le a t t r ezzature e le a t t ivi tà di r ezional i di segui to elencate:

A- Centro e Mercato Agroal imen tare;

B- Insediament i Un iver si tà degl i Studi di Catanzaro;

C- Sede del la Regione Calabr ia ;

D- Nuova Sede A.N.A.S. ;

E- Aree per a t t ivi tà spor t ive;

F- Aree dest inate a l la r eal izzazione di Uffici Poste e Telecomunic azion i ;

G- Motor izzazione Civi le del la Provincia di Catanzaro;

H- Darsena;

I- Mercato I t t ico;

J- Tr ibunale Ammin ist r a t ivo Regionale ;

K- Palazzo di Giust iz ia ;

L- Sedi del le Forze di Pubbl ica Sicurezza: Carabin ier i , Pol iz ia di Sta to; Guardia di

Finanza; Vigi l i del Fuoco;

M- Carcere e pol iz ia pen i tenziar ia ; Tr ibunale dei minor i ; Riformator io e Procura del la

Repubbl ica;

N- Seminar io Teologico;

O- Strut ture Ospedal iere;

P- Uffici e Cen tra l i Telecom; Uffici e Cen tra l i ENEL;

Q- Aree da r iqual i ficare occupate da impian t i industr ia l i ;

R- Canile r i fugio e can i le san i tar io;

S- Strut ture socio-assistenzia l i (A.S.L. , I .N.P.S. , ecc. ) .

T- Provvedi torato agl i Studi .

Se, a l la data di adozione del P.R.G. , gl i in terven t i programmati sopra indicat i , di

in iz ia t iva pubbl ica e/o pr ivata , r isul tano già approvat i dal Consigl io Comunale, ma non

sono sta t i ancora defin i t i per tut to ciò che concerne l ’ i ter tecn ico e ammin ist r a t ivo, sono

da considerar si in terven t i consen t i t i e man tengono le cara t ter ist iche plano -volumetr iche

dei proget t i or iginar i e si a t tuano per in terven to dir et to.

Qualora i proget t i r ela t ivi a ta l i in terven t i siano già sta t i i st rui t i dal r esponsabi le

del l ’ufficio competen te pr ima del l ’adozione del P.R.G. , i con tenut i del proget to

cost i tuiscono specifica normat iva tecn ica di zona non t rovando appl icazione i parametr i

edi l iz i ed urban ist ici del la Z.T.O. in cui essi r icadono e, a i fin i di quan to previsto dal la

let tera d) del comma 6 del l ’ar t .1 del la legge 443/2001, cost i tuiscono a l t r esì sufficien t i

prevision i di det tagl io ed i l presen te P.R.G. cost i tuisce idoneo st rumento urban ist ico,

anche se i proget t i che ver ranno presen ta t i per l ’acquisiz ione del t i tolo abi l i ta t ivo non

man ter r anno i r appor t i t r a le singole dest inazion i d’uso pubbl ico e d’uso pr ivato del

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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proget to già ist rui to e non avranno le cara t ter ist iche plano -volumetr iche or iginar ie,

purchè la nuova soluzione proget tuale non compor t i incremento del le super fici , del

volume e del numero di pian i .

Tali aree comprendono lot t i edificat i e lot t i edificabi l i per la r eal izzazione di nuovi

serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate, già programmate e/o di

Piano. Le Z.T.O. ind ividuate hanno le seguen t i cara t ter i st iche:

esistono condizion i sufficien t i di accessibi l i tà dal le st r ade di dist r ibuzione dei flussi di

t r affico locale;

esistono condizion i programmate e/o sufficien t i r ela t ivamente a l la dotazione

in frast rut tura le pr imar ia (r ete idr ica , r ete fognan te, r ete e let t r ica , metanodot to) e

secondar ia (aree dest inate a serviz i complementar i ) ;

le condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io consen tono prevision i di

edificabi l i tà median te in terven t i edi l iz i di r et t i e/o pian i urban ist ici a t tuat ivi di

in iz ia t iva pubbl ica e/o pr ivata di in teresse pubbl ico;

dal le anal isi effet tuate r isul ta che le aree individuate possono essere ogget to di

in terven t i urban ist ici a valenza ter r i tor ia le.

I l Piano Regolatore Generale persegue la dotazione in frast rut tura le, l ’edif icazione

del le aree dispon ibi l i , la dotazione dei serviz i e del le a t t r ezzature e la creazione di

a t t ivi tà complementar i escludendo ogni possibi l i tà di interventi residenzial i .

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’organ izzazione funzionale del le Z.T.O. F3

median te in terven t i di connessione a l la st rut tura esisten te (con l ’adeguamento dei sistemi

viar io e in frast rut tura le) .

I l Piano Regolatore Generale persegue inol t r e:

i l potenziamento dei serviz i e del le a t t r ezzature di uso pubbl ico;

l ’attento control lo -sia preven t ivo che in cor so d’opera - dei nuovi in terven t i

urban ist ici ed edi l iz i ;

la funzional izzazione dei serviz i e del le a t t r ezzature a l la magl ia viar ia esisten te e/o

programmata ed a l la st rut tura urbana dei nuclei l imit rofi .

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. F3 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone destinate

al completamento, al l ’ integrazione, al la funzional izzazione ed al la real izzazione di

serviz i ed attrezzature di interesse sovracomunale al l ’ interno del le qual i sono

consentit i interventi di nuova edificazione esclusa quel la residenziale . Nel l ’ambito di

ta l i zone, i l Piano Regolatore Generale discipl ina gl i in terven t i urban ist ici ed edi l iz i

ammessi .

In ta le zona gl i interventi urbanistic i ed edi l iz i ( indiretti e d irett i ) si a t tuano

median te:

Pian i At tuat ivi di in iz ia t iva pubbl ica .

A segui to del l ’approvazione e del l ’en tra ta in vigore o in assenza di pian i a t tuat ivi

median te:

denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t i -colo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

autor izzazione;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te; solo in caso di comprovata e mot ivata necessi tà possono

essere r imosse e r eimpian ta te.

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati .

Sono considerat i abitabi l i local i aven t i una a l tezza media > mt . 2,70 purché dota t i di

r iscon tro d’ar ia o di impian to di aspirazione. I local i adibi t i a serviz i , di dimension i

in fer ior i a 6 mq. possono essere i l luminat i ar t i ficia lmen te se dota t i di ven t i laz ione

forzata .

Non è consentito l ’uso r esidenzia le escluso quel lo funzionale per l ’un i versi tà

(studen t i , docen t i , forester ia , ecc. ) , per le Forze del l ’Ordine (Pol iz ia , Carabin ier i ,

Finanza, Pol iz ia Pen i tenziar ia) e per gl i addet t i a l la sorvegl ianza ed assimilabi l i .

È consentita l ’aggregazione di un i tà edi l iz ie col locate a l l ’ in terno del lo st esso

complesso edificato.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

76

I l profi lo degl i assi viar i esisten t i deve essere r ispet ta to e/o adeguato nel la

r eal izzazione di in terven t i di nuova edificazione che, non deve in t rodurvi elemen t i

pregiudiz ievol i per forma, a l tezze, volumi.

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLA Z.T.O. F3.

Residenza funzionale in genere, pr ivata e col let t iva , con rela t ivi serviz i e funzion i

complementar i ;

at t ivi tà di serviz io diffuso ed eserciz i pubbl ici ;

at t ivi tà commercia l i a l det tagl io con super ficie lorda di piano in fer iore a mq. 1.500 e

r ela t ivi deposi t i , autor imesse pubbl iche e pr ivate, stazion i di r i forn imen to carburan t i ;

at t ivi tà ar t igianal i di serviz io concernen t i : la cura del la per sona, la cura del la casa , la

vendi ta e manutenzione dei ben i di consumo dur evol i ;

i st i tuzion i pubbl iche o d’in teresse pubbl ico;

associazion i pol i t iche, sindacal i , professional i , r el igiose;

serviz i cul tura l i e socia l i , serviz i e a t t r ezzature complementar i a l le a t t ivi tà tur ist iche

a t t ivi tà di r ezional i di in iz ia t iva pu bbl ica e pr ivata ;

cen tro e mercato agroal imen tare;

in sediament i Un iver si tà degl i Studi di Catanzaro;

sede del la Regione Calabr ia ;

sede A.N.A.S. ;

at t ivi tà spor t ive;

Motor izzazione Civi le del la Provincia di Catanzaro;

darsena;

mercato i t t ico;

Tr ibunale Ammin ist r a t ivo Regionale;

Palazzo di Giust iz ia ;

Forze di Pubbl ica Sicurezza: Carabin ier i , Pol iz ia di Sta to; Guardia di Finanza; Vigi l i

del Fuoco;

carcere e pol iz ia pen i tenziar ia ; t r ibunale dei minor i ; r i formator io; Procura del la

Repubbl ica;

seminar io teologico;

st rut ture ospedal iere, case di cu ra (cl in iche pr ivate) , i st i tuzion i assistenzia l i , case di

r iposo anche per anzian i ;

uffici e cen tra l i Telecom;

uffici e cen tra l i ENEL;

t r asformazione aree occupate da impian t i industr ia l i ;

can i le r i fugio e can i le san i tar io;

st rut ture socio-assistenzia l i (A.S.L. , I .N.P.S. , ecc. ) .

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. F3.

Dopo l ’approvazione e l ’en tra ta in vigore dei pian i a t tuat ivi e median te r i lascio di

concessione edi l iz ia , autor izzazione o denuncia in iz io a t t ivi tà :

Nuova edificazione.

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica

Anche in assenza di pian ificazione a t tuat iva:

In terven t i di completamen to edi l iz io funzionale a l migl ioramento del l ’offer ta di serviz i

,di a t t r ezzature di in teresse pubbl ico, di a t t ivi tà di r ezional i e/o commercia l i , anche c on

l ’ in ser imen to di nuovi volumi in misura non super iore a l 30% del la cubatura esisten te

ul t imata a l la data di adozione del P.R.G e già dota ta di cer t i fica to di agibi l i tà o

abi tabi l i tà , nonché in terven t i di nuova edificazione r ela t ivi ad in ter i ambit i ter r i tor ia l i

individuat i nel PR.G. di super ficie non super iore a quat t ro et tar i , qualora a l l ’ in terno di

ta l i ambit i in sistano edifici fa t iscen t i o ancora a l rust ico, per i qual i sarà obbl igator io

procedere a l la demoliz ione, semprechè la proiezione in pian ta d el l ’esisten te r appresen t i

a lmeno i l 5% del l ’ambito come sopra individuato.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

77

1. Lotto minimo d’intervento : Per gl i in sediament i di nuova formazione 40.000 mq. o

par i a l l ' ambito individuato nel P.R.G. , se minore. Super ficie a l 100% comput abi le a i

fin i del ca lcolo del la volumetr ia massima consen t i ta .

2 . Distribuzione del la Superfic ie Territoriale:

Aree da destinare a verde e parcheggi di uso col lett ivo: 10%.

Aree da destinare a sedi viarie di distr ibuzione e /o di traffico locale: 10%.

Tal i aree devono essere dispon ibi l i a l la fruiz ione col let t iva . Le aree da dest inare a sedi

viar ie di dist r ibuzione e/o di t r affico locale dovranno essere cedute gratui tamen te

al l ’Ammin ist r azione Comunale. Tal i aree, fasce di r ispet to st r adale incluse, sono

computabi l i a i fin i del ca lcolo del la volumetr ia massima co nsen t i ta

Aree da destinare al la real izzazione di interventi residenzial i funzional i : 10%.

Aree da destinare al la creazione di serviz i ed attrezzature: 70%.

In queste aree può essere r eal izzato i l 90% del la volumetr ia massima consen t i ta .

3. Limiti di densità edi l iz ia: Indice di fabbr icabi l i tà ter r i tor ia le 1,00 mc. /mq. per gl i

in terven t i di nuova edificazione programmata di P.R.G. . Per gl i in ter ven t i edi l iz i

final izzat i a l completamen to funzionale di serviz i ed a t t r ezzature è consen t i to un

incremento del la super ficie coper ta par i a l 30%del la super ficie esisten te.

4 . Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda ne l r ispet to dei l imit i fissa t i dal la

normat iva sismica del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche per

le cost r uzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

5. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezion e orizzontale:

mt. 10,00 nel caso di nuova edificazione. Per gl i a l t r i in terven t i ammessi minore o

uguale a quel la es isten te.

6. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00 nel caso di nuova edificazione. Per gl i a l t r i in terven t i ammessi minore o

uguale a quel la es isten te.

Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche

per le cost r uzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misur ati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00 nel caso di nuova edificazione. Per gl i a l t r i in terven t i ammessi minore o

uguale a quel la es isten te.

Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche

per le cost ruzion i in zone s ismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

8. Parcheggi di uso privato e col lett ivo: 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato e/o

da r eal izzare.

9 . Indice di piantumazione: 4 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di verde

a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato e/o da r eal izzare.

10. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 20%del la super ficie fondi ar ia .

ARTICOLO 58

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA G1

STRUTTURE, SERVIZI ED ATTREZZATURE TURISTICO-RICETTIVE

Sono aree dest inate a l la creazione di st rut tu re, serviz i ed a t t r ezzature tur ist ico-r icet t ive

di in iz ia t iva pr ivata in ambit i urban i e ter r i tor ia l i con valenze paesaggist ico -ambien ta l i .

Gl i in terven t i consen t i t i sono final izzat i a l la r eal izzazione di nuove st rut ture r icet t ive ed

al l ’adeguamento funzionale del le esisten t i a l fine di migl iorare gl i a t tual i l ivel l i di

fruiz ione col let t iva . Le zone sogget te a pian ificazione a t tuat iva (quel le di nuova

edificazione) r ich iedono l ’adeguamento dei sistemi di urban izzazione pr imar ia e

secondar ia . Le zone già a t t ualmen te ut i l izzate per la r icezione tur ist ica r ich iedono

in terven t i final izzat i a l migl ioramento del l ’offer ta tur ist ica ed a l la loro tutela e

valor izzazione. È prescr i t to l ’obbl igo di pian i a t tuat ivi di in iz ia t iva pr ivata convenzionat i

con l ’Ammin ist r azione Comunale per tut t i gl i in sediament i di nuova formazione. Sono

consen t i t i in terven t i edi l iz i di r et t i esclusivamente nel le aree dove r icadono st rut ture

tur ist ico-r icet t ive esisten t i a l la data di adozione del P.R.G. .

Le Zone Ter r i tor ia l i Omogenee dest inat e a l la creazione di serviz i ed a t t r ezzature

tur ist ico-r icet t ive sono:

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

78

aree che presen tano valenze paesaggist iche ed ambien ta l i mer i tevol i di tutela e

valor izzazione tur ist ica per elevare i l ivel l i di fruiz ione col let t iva;

aree dove esistono condizion i suff icien t i e/o da adeguare di accessibi l i tà dal le st r ade di

dist r ibuzione dei flussi di t r affico locale;

aree dove esistono condizion i sufficien t i e/o da adeguare r ela t ivamente a l la dotazione

in frast rut tura le pr imar ia (r ete idr ica , r ete fognan te, r ete elet t r i ca , ecc. ) ;

aree con condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io che consen tono

prevision i di edificazione funzionale a l la gest ione del le Z.T.O. .

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’obiet t ivo del la massima fruibi l i tà col let t iva e,

a ta l fine, consente la necessar ia dotazione in frast rut tura le, la dotazione dei serviz i e

del le a t t r ezzature funzional i e la creazione di a t t ivi tà e st rut ture tur ist ico -r icet t ive

compat ibi l i con le valenze ambien ta l i . I l Piano Regolatore Generale persegue

l ’organ izzazione funzionale del le Z.T.O. G1 median te in terven t i di nuova edificazione e

di adeguamento del le st rut ture tur ist iche esisten t i ol t r eché di connessione a i cen tr i urban i

l imit rofi .

I l Piano Regolatore Generale individua le aree sul le qual i in terven ir e con in terven t i

urban ist ici ed edi l iz i funzional i e di serviz io per soddisfare le esigenze connesse a l la loro

fruiz ione e det ta precise prescr iz ion i per le modal i tà di a t tuazione. In ta le zona sono

compresi ambit i del la fascia cost iera da Giovino a l Fiume All i .

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. G1 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone destinate

al la creazione di serviz i ed attrezzature turist ico -ricettive al l ’ interno del le qual i sono

consentit i interventi di nuova edific azione funzionale al la gestione del le strutture

esistenti e la creazione di insediamenti di nuova formazione con annessi serviz i ed

attrezzature complementari . Nel l ’ambito di ta l i zone, i l Piano Regolatore Generale

discipl ina gl i in terven t i urban ist ici ed edi l iz i ammessi .

In ta le zona gl i interventi urbanistic i ed edi l iz i ( indiretti e dirett i ) si a t tuano

median te: Pian i Par t icolareggiat i , Pian i di Lot t izzazione e Pian i di Lot t izzazione

d’Ufficio, in caso di inadempienze, di in iz ia t iva pubbl ica , per gl i in se diament i di nuova

formazione.

Successivamente median te:

denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t i -colo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

autor izzazione;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenziona ta .

Gli in terven t i in ambit i dove, a l la data di adozione del P.R.G. , esistono st rut ture

tur ist ico-r icet t ive sono consen t i t i median te: r i lascio di autor izzazione, concessione

edi l iz ia e denuncia di in iz io a t t ivi tà con relazione tecn ica di asseverazione, a i sensi

del l ’ar t icolo 2 del la Legge n . 662 del 1996.

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te.

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devon o

restare inalterati .

È consentito i l solo uso r esidenzia le stagionale e/o funzionale a l la gest ione del le

st rut ture tur ist ico-r icet t ive.

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLA Z.T.O. G1.

Residenza stagionale e/o funzionale a l la gest ione del le st rut ture t ur ist ico-r icet t ive;

st rut ture a lbergh iere e vi l laggi tur ist ici ;

camping;

serviz i e funzion i compl ementar i ;

at t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

at t ivi tà di serviz io diffuso (a t t ivi tà cul tura l i , socia l i e r icreat ive) ed ese rciz i pubbl ici e

local i di diver t imen to ( teat r i a l l ’aper to, sa le di r iun ione, r istoran t i , t r a t tor ie, bar,

ecc. ) ;

at t ivi tà commercia l i a l det tagl io con super ficie lorda di piano in fer iore a mq. 1.500 e

r ela t ivi deposi t i , a ree di parcheggio;

at t ivi tà ar t igianal i di serviz io concernen t i la vendi ta di ben i di consumo dur evol i ;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

79

serviz i cul tura l i e socia l i di in iz ia t iva pubbl ica e pr ivata .

Verde pubbl ico a t t r ezzato ed a t t r ezzature del verde e del lo spor t :

Campo di gioco per bambin i ;

Campo di gioco per r agazzi ;

Campo di gioco per adul t i ;

Zona di spor t naut ici ;

Spiaggia a t t r ezzata ;

Campo di tenn is;

Campo di pal la a volo;

Campo di pal lacanestro;

Luogo di pesca spor t iva;

Parco gioch i per bambin i ;

Serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. G1.

Per gl i in sediament i di nuova formazione, dopo l ’en tra ta in vigore degl i st rument i

urban ist ici a t tuat ivi :

Nuova edificazione.

Per le st rut ture tur ist ico-r icet t ive esisten t i a l la data di adozione del P.R.G. :

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

Demoliz ione e r icost ruzione secondo i parametr i indicat i .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 40.000 per gl i in sediament i di nuova form azione;

quel lo di propr ietà o in uso per le st rut ture tur ist ico -r icet t ive esisten t i . La super ficie

ter r i tor ia le e/o fondiar ia è a l 100% computabi le a i fin i del ca lcolo del la volumetr ia

massima consen t i ta . Nel caso di più propr ietar i i l Piano Attuat ivo può essere proposto

da ch i possiede a lmeno i l 75% del l ' impon ibi le catasta le (ar t .23 L.U. n°1150/42) r i fer i to

a l l ' ambito di P.R.G. , e comunque per una super ficie non in fer iore a 10.000 mq. .

2 . Distr ibuzione del la Superfic ie Territoriale e /o fondiaria:

Aree da destinare al la creazione di attrezzature, serviz i ed edific i aventi funzioni

complementari: 70% del la super ficie ter r i tor ia le e/o fondiar ia .

Aree da destinare al la creazione di verde e parcheggi: 30% del la super ficie

ter r i tor ia le e/o fondiar ia . Tal i aree d evono essere local izzate sul la to di accesso a l

compar to e col legate con la viabi l i tà di dist r ib uzione e/o di t r affico locale.

3 . Limiti di densità edi l iz ia:

Indice di fabbr icabi l i tà ter r i tor ia le 0,60 mc. /mq. per gl i in terven t i di nuova

edificazione negl i in sediament i di nuova formazione.

Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 1,00 mc. /mq. per gl i in terven t i di completamen to

del le st rut ture esisten t i .

4 . Limiti di al tezza degl i edif ic i : Per tut t i gl i in terven t i ammessi , a l tezza massima fuor i

ter r a misurata a l la gronda mt . 11,50 con deroga per l ’ inser imen to di par t icolar i

elemen t i arch i tet ton ici da valutare caso per caso. In deroga per gl i in terven t i già

r eal izzat i .

5 . Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

6. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

mt. 20,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

9. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 50% del la super ficie ter r i tor ia le e/o

fondiar ia .

10. Indice di piantumazione: 3 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di

verde a r aso ogn i 100 mc. di vol ume real izzato e/o da r eal izzare.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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ARTICOLO 59

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA G2

ATTREZZATURE COMPLEM ENTARI ALLE ATTIVITÀ TURISTICHE

Sono aree dest inate a l la creazione di a t t r ezzature complementar i a l le a t t ivi tà tur ist iche

già insedia te e/o da insediare med ian te in terven t i di in iz ia t iva pr ivata e/o convenzionata

con l ’Ammin ist r azione Comunale. Gl i in terven t i consen t i t i sono final izzat i a l la

r eal izzazione di nuove a t t r ezzature e serviz i a cara t tere tur ist ico -r icet t ivo ed a l

migl ioramento funzionale del le esis ten t i . Gl i in terven t i si a t tuano median te la

predisposiz ione di proget t i esecut ivi da sot topor re agl i Uffici competen t i . Per ta l i zone è

r ich iesto, a car ico dei pr ivat i , l ’adeguamento dei sistemi di urban izzazione pr imar ia e

secondar ia .

È consen t i to i l r icor so a pian i a t tuat ivi di in iz ia t iva pr ivata convenzionat i con

l ’Ammin ist r azione Comunale per tut te le nuove a t t r ezzature da r eal izzare nel le Z.T.O.

individuate dal P.R.G. .

Le Zone Ter r i tor ia l i Omogenee dest inate a l la creazione di a t t r ezzature complementa r i

a l le a t t ivi tà tur ist iche sono:

aree che presen tano valenze paesaggist iche ed ambien ta l i mer i tevol i di tutela e

valor izzazione tur ist ica per elevare i l ivel l i di fruiz ione col let t iva;

aree dove esistono condizion i sufficien t i e/o da adeguare di accessibi l i tà dal le st r ade di

dist r ibuzione dei flussi di t r affico locale;

aree dove esistono condizion i sufficien t i e/o da adeguare r ela t ivamente a l la dotazione

in frast rut tura le pr imar ia (r ete idr ica , r ete fognan te, r ete elet t r ica , ecc. ) ;

aree con condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io consen tono

prevision i di edificazione funzionale a l la gest ione del le Z.T.O. .

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’obiet t ivo del la massima fruibi l i tà col let t iva e,

a ta l fine, consente la necessar ia dotazione in frast rut tura le, la dotazione dei serviz i e

del le a t t r ezzature funzional i e la creazione di a t t r ezzature complementar i a l le a t t ivi tà

tur ist iche. I l Piano Regolatore Generale persegue l ’organ izzazione funzionale del le

Z.T.O. G2 median te in terven t i di nuova edificazione e di adeguamento del le a t t r ezzature

tur ist iche esisten t i ol t r eché di connessione a i cen tr i urban i l imit rofi . I l Piano Regolatore

Generale individua le aree sul le qual i in terven ire con in terven t i edi l iz i funzional i e di

serviz io per soddisfare le esigenze connesse a l la loro fruiz ione e det ta precise prescr iz ion i

per le modal i tà di a t tuazione. In ta le zona sono compresi var i ambit i , t r a cui la fascia

cost iera ed aree l imit rofe.

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. G2 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone destinate

al la creazione di attrezzature complementari al le att ivi tà turist iche . Nel l ’ambito di

ta l i zone, i l Piano Regolatore Generale discipl ina gl i in terven t i edi l iz i ammessi .

In ta le zona gl i interventi edi l iz i dirett i si a t tuano median te:

Denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t i -colo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

autor izzazione;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

Le alberature pregia t e esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te.

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati .

È consentito i l solo uso r esidenzia le stagionale e /o funzionale a l la gest ione del le

a t t r ezzature complementar i a l le a t t ivi tà t ur ist iche.

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLA Z.T.O. G2.

Residenza stagionale e/o funzionale a l la gest ione del le a t t r ezzature complementar i a l le

a t t ivi tà tur ist iche;

serviz i e funz ion i complementar i ;

at t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

81

at t ivi tà di serviz io diffuso (a t t ivi tà cul tura l i , socia l i e r icreat ive) ed eserciz i pubbl ici e

local i di diver t imen to ( teat r i a l l ’aper to, sa le di r iun ione, r is toran t i , t r a t tor ie, bar,

ecc. ) ;

at t ivi tà commercia l i a l det tagl io con super ficie lorda di piano in fer iore a mq. 1.500 e

r ela t ivi deposi t i , a ree di parcheggio;

at t ivi tà ar t igianal i di serviz io concernen t i la vendi ta di ben i di consumo dur evol i ;

serviz i cul tura l i e socia l i di in iz ia t iva pubbl ica e pr ivata .

Verde pubbl ico a t t r ezzato ed a t t r ezzature del verde e del lo spor t :

Attrezzature spor t ive gener iche, i st i tuzione composi ta ;

Campo di gioco per bambin i , r agazzi e adul t i ;

Campo di calcio;

Centro bowling;

Bocciodromo;

Zona di spor t naut ici ;

Piscina coper ta ; piscina a l l ’aper to;

Spiaggia a t t r ezzata ;

Campo di Hockey;

Campo di tenn is;

Campo di pal la a volo;

Campo di pal lacanestro;

Luogo di pesca spor t iva;

Parch i urban i ;

Parco gioch i per bambin i ;

Giardin i pubbl ici ;

Spazi verdi a t t r ezzat i ;

Verde pubbl ico per la fruiz ione col let t iva;

Aree di sosta e picn ic;

Parcheggi di super ficie;

Parcheggi del le piste ciclabi l i ;

Serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. G2.

Nuova edificazione.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

Demoliz ione e r icost ruzione.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 5.000 per gl i in sediament i di nuova formazione o par i

a l l ' ambito individuato nel P.R.G. , se minore. La super ficie fondiar ia è a l 100%

computabi le a i fin i del ca lcolo del la volumetr ia massima conse n t i ta .

2 . Distr ibuzione del la Superfic ie Fondiaria:

Aree da destinare al la creazione di serviz i , attrezzature ed edific i aventi funzioni

complementari: 70% del la super ficie fondiar ia .

Aree da destinare al la creazione di verde e parcheggi: 30% del la super ficie

fondiar ia . Tal i aree devono essere local izzate sul la to di accesso a l compar to e col legate

con la viabi l i tà di dist r ibuzione e/o di t r affico locale.

3 . Limiti di densità edi l iz ia: Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 0,50 mc. /mq. .

4 . Limiti di al tezza degl i edif ic i : a l tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt .

5,50. In deroga per gl i in te rven t i già r eal izzat i .

5 . Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

6. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00. In der oga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

mt. 20,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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9. Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 50% del la super ficie ter r i tor ia le e/o

fondiar ia .

10. Indice di piantumazione: 3 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di

verde a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato e/o da r eal izzare.

ARTICOLO 60

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA G3

SERVIZI ED ATTREZZATURE COLLETTIVE A CARATTERE TEMPORANEO

Sono aree dest inate ad usi col let t ivi temporanei complementar i agl i in sediament i

r esidenzia l i ed a l le st rut ture ed a t t r ezzature tur ist iche.

Inol t r e, ta l i aree possono essere ut i l izzate, in casi di emergenza, per la r eal izzazione di

st rut ture di protezione civi le (aree per l ’ammassamento di forze e r isor se ed aree per la

r eal izzazione di tendopol i e roulot topol i ) a cura del le Ammin ist r azion i competen t i . Gl i

in terven t i consen t i t i sono final izzat i a l l ’ut i l izzazione temporanea, programmata e

concordata con l ’Ammin ist r azione Comunale per la r eal izzazione di st rut ture mobi l i ,

at t r ezzature e serviz i a cara t tere col let t ivo e r icreat ivo. Gl i in terven t i si a t tuano median te

la predisposiz ione di un programma e di un piano -proget to di ut i l izzazione da sot topor re

agl i Uffici competen t i . Per ta l i zone è r ich iesto, a car ico dei pr ivat i , i l col legamento a l le

r et i in frast rut tura l i di urban izzazione pr im ar ia .

Le Zone Ter r i tor ia l i Omogenee dest inate a l la fruiz ione col let t iva di serviz i ed

a t t r ezzature a cara t tere temporaneo sono:

aree mer i tevol i di tutela e valor izzazione tur ist ica funzional i a l l ’adeguamento dei

l ivel l i di fruiz ione col let t iva;

aree dove esistono condizion i sufficien t i accessibi l i tà dal le st r ade di dist r ibuzione dei

flussi di t r affico locale;

aree dove esistono condizion i sufficien t i e/o da adeguare r ela t ivamente a l la dotazione

in frast rut tura le pr imar ia (r ete idr ica , r ete fognan te, r ete elet t r ica , ecc. ) ;

aree con condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io consen tono

prevision i di edificazion e funzionale a l la gest ione del le Z.T.O. .

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’obiet t ivo del la massima fruibi l i tà col let t iva e,

a ta l fine, consente i col legament i necessar i a l le r et i in frast rut tura l i , la dotazione dei

serviz i e del le a t t r ezzature funzional i e la creazione di a t t r ezzature complementar i . I l

Piano Regolatore Generale persegue l ’organ izzazione funzionale del le Z.T.O. G3

median te la r eal izzazione di st rut ture a cara t tere temporaneo. I l Piano Regolatore

Generale individua le aree sul le qual i i n terven ire con in terven t i final izzat i a l la creazione

di st rut ture di protezione civi le funzional i e di serviz io per soddisfare even tual i esigenze

connesse a l ver i ficar si di even t i ca lamitosi . In senso i l Piano Regolatore Generale det ta

precise prescr iz ion i per le modal i tà di a t tuazione.

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. G3 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone destinate

al la real izzazione di attrezzature di uso col lett ivo a carattere temporaneo . Nel l ’ambito

di ta l i zone, i l Piano Regolatore Generale discipl ina gl i in terven t i “edi l izi” ammessi .

In ta le zona gl i interventi “edi l iz i” diretti si a t tuano median te:

Denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t i -colo 2

del la Legge n . 662 del 1 996;

autor izzazione;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te.

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati .

È consentito i l solo uso r esidenzia le stagionale e/o funzionale a l la gest ione del le

a t t r ezzature col let t ive di uso temporaneo.

Le aree da ut i l izzare, in casi di emergenza, per la r eal izzazione di st rut ture di

protezione civi le (aree per l ’ammassamento di forze e r isor se ed aree per la

r eal izzazione di tendopol i e roulot topol i ) dovranno essere local izzate a cura degl i

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

83

Uffici competen t i del l ’Ammin ist r azione Comunale. Inol t r e, ta l i aree, se non già di

propr ietà pubbl ica , dovranno essere espropr ia te e, successivamente, dota te di tut te le

opere di urban izzazione pr imar ia (r ete idr ica , r ete elet t r ica , r ete fognan te, r ete

telefon ica , ecc. ) . Dopo aver r eal izzato le opere di urban izzazione pr imar ia , per

man tenere le stesse efficien t i e funzionan t i , l ’Ammin ist r azione Comunale può

diret tamen te o indiret tamen te dest inar le agl i usi consen t i t i .

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLA Z.T.O. G3.

Residenza stagionale e/o funzionale a l la gest ione del le a t t r ezzature col let t ive di uso

temporaneo;

serviz i e funzion i compl ementar i ;

aree da ut i l izzare, in casi di emergenza, per la r eal izzazione di st rut ture di protezione

civi le (aree per l ’ammassamento di forze e r isor se ed aree per la r eal izzazione di

tendopol i e roulot topol i ) a cura del le Ammin ist r azion i competen t i ;

at t ivi tà di serviz io diffuso (a t t ivi tà cul tura l i , socia l i e r icreat ive) ed eserciz i pubbl ici e

local i di diver t imen to ( teat r i a l l ’aper to, sa le di r iun ione, r istoran t i , t r a t tor ie, bar, fiere,

concer t i , ci r co, ecc. ) ;

at t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

at t ivi tà fier ist iche commercia l i a l det tagl io ed a l l ’ ingrosso con super ficie lorda

ut i l izzabi le anche super iore a mq. 1.500 e r ela t ivi deposi t i , a ree di pa rcheggio;

at t ivi tà ar t igianal i di serviz io concernen t i la vendi ta di ben i di consumo dur evol i ;

serviz i cul tura l i e socia l i di in iz ia t iva pubbl ica e pr ivata ;

at t r ezzature spor t ive gener iche, i st i tuzione composi ta ;

campo di gioco per bambin i ;

campo di gioco per r agazzi ;

campo di g ioco per adul t i ;

parco gioch i per bambin i ;

spazi verdi a t t r ezzat i ;

aree di sosta e picn ic;

parcheggi di super ficie;

serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. G3

Real izzazione di st rut ture temporanee.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 10.000, o par i a l l ' ambito individuato nel P.R.G. , se

minore.

2. Distr ibuzione del la Superfic ie Fondiaria:

Aree da destinare al la creazione d i serviz i , attrezzature ed edific i aventi

funzioni complementari: 40% del la super ficie fondiar ia .

Aree da destinare al la creazione di verde e parcheggi: 60% del la super ficie

fondiar ia . Tal i aree devono essere local izzate sul la to di accesso a l compar to e

col legate con la viabi l i tà di dist r ibuzione e/o di t r affico locale.

3 . Rapporto di copertura: massimo i l 40% del la super ficie fondiar ia .

4 . Limiti di al tezza degl i edif ic i : derogat i .

5 . Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione oriz zontale:

mt. 10,00.

6. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00.

7. Limiti di distanza tra i manufatti misurati in proiezione orizzont ale:

mt. 20,00.

8. Piani fuori terra: derogat i .

9 . Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 30% del la super ficie fondiar ia .

10. Indice di piantumazione: 3 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di

verde a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato e/o da r eal izzare.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

84

ARTICOLO 61

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA G4

AREE PER SERVIZI ED ATTREZZATURE DI USO

COLLETTIVO A GESTIONE PUBBLICA E/O PRIVATA

Sono zone dest inate a serviz i ed a t t r ezzature di uso col let t ivo di l ivel lo comunale e

sovracomunale esisten t i e/o con previsione di P.R.G. , per le qual i si propongono in terven t i

di in ser imen to urban ist ico e ter r i tor ia le a l fine di migl iorare le condizion i di fruiz ione

col let t iva e di gest ione. Le zone presen tano un l ivel lo di urban izzazione sufficien te per

consen t i r e gl i in terven t i edi l iz i di r et t i anche in assenza di pian i a t tuat ivi . È, comunque

possibi le r eal izzare in terven t i median te pian i a t tuat ivi di in iz ia t iva pr ivata e/o pubbl ica .

Le Zone Ter r i tor ia l i Omogenee defin i te di uso col let t ivo di l ivel lo comunale e

sovracomunale comprendono le aree, i serviz i e le a t t r ezzature di segui to elen cate:

Aree di propr ietà comunale in local i tà Giul ivet to per la r eal izzazione di un cen tro

in tegrato di serviz i ed a t t r ezzature pubbl iche;

Serviz i san i tar i , socia l i ed assistenzia l i da r eal izzare in local i tà San ta Domenica con

annesse st rut ture cul tura l i e r icreat ive;

Sede del l ’emit ten te pr ivata Telespazio Calabr ia in Viale De Fi l ippis;

Strut ture san i tar ie e socio-assistenzia l i pr ivate;

Centr i Direzional i ;

Parcheggi mul t ipiano;

Centr i Spor t ivi .

Gl i in terven t i di in iz ia t iva pubbl ica e/o pr ivata , programmati e sot topost i a l l ’esame

del l ’Ammin ist r azione Comunale,già approvat i dal Consigl io Comunale pr ima

del l ’adozione del P.R.G. , ma non ancora defin i t i per tut to ciò che concerne l ' i ter tecn ico e

ammin ist r a t ivo, sono consen t i t i ,possono man tenere le cara t ter ist iche plano-volumetr iche

dei proget t i or iginar i e si a t tuano per in terven to dir et to.

Qualora i proget t i r ela t ivi a ta l i in terven t i siano già sta t i i st rui t i dal r esponsabi le

del l ’ufficio competen te pr ima del l ’adozione del P.R.G. , i con tenut i del proget to

cost i tuiscono specifica normat iva tecn ica di zona non t rovando appl icazione i parametr i

edi l iz i ed urban ist ici del la Z.T.O. in cui essi r icadono e, a i fin i di quan to previsto dal la

let tera d) del comma 6 del l ’ar t .1 del la legge 443/2001, cost i tuiscono a l t r esì su fficien t i

prevision i di det tagl io ed i l presen te P.R.G. cost i tuisce idoneo st rumento urban ist ico,

anche se i proget t i che ver ranno presen ta t i per l ’acquisiz ione del t i tolo abi l i ta t ivo non

man ter ranno i r appor t i t r a le singole dest inazion i d’uso pubbl ico e d’uso pr ivato del

proget to già ist rui to e non avranno le cara t ter ist iche plano -volumetr iche or iginar ie,

purchè la nuova soluzione proget tuale non compor t i incremento del le super fici , del

volume e del numero di pian i .

Tali aree comprendono lot t i edificat i e lot t i edificabi l i per la r eal izzazione di nuovi

serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate, già programmate e/o di

Piano. Le Z.T.O. ind ividuate hanno le seguen t i cara t ter ist iche:

esistono condizion i sufficien t i di accessibi l i tà dal le s t r ade di dist r ibuzione dei flussi di

t r affico locale;

esistono condizion i programmate e/o sufficien t i r ela t ivamente a l la dotazione

in frast rut tura le pr imar ia (r ete idr ica , r ete fognan te, r ete elet t r ica , metanodot to) e

secondar ia (aree dest inate a serviz i complementar i ) ;

le condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io consen tono prevision i di

edificabi l i tà median te in terven t i edi l iz i di r et t i e/o pian i urban ist ici a t tuat ivi di

in iz ia t iva pr ivata e/o pubbl ica;

dal le anal isi effet tuate r isul ta ch e le aree individuate possono essere ogget to di

in terven t i urban ist ici ed edi l iz i .

I l Piano Regolatore Generale persegue la dotazione in frast rut tura le, l ’edificazione

del le aree dispon ibi l i , la dotazione dei serviz i e del le a t t r ezzature e la creazione di

a t t ivi tà complementar i escludendo ogni possibi l i tà di interventi residenzial i .

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’organ izzazione funzionale del le Z.T.O. G4

median te in terven t i di connessione a l la st rut tura insedia t iva esisten te ed a l sistemi viar io

e in frast rut tura le.

I l Piano Regolatore Generale persegue inol t r e:

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

85

i l potenziamento dei serviz i e del le a t t r ezzature di in teresse pubbl ico;

l ’attento control lo -sia preven t ivo che in cor so d’opera - dei nuovi in terven t i

urban ist ici ed edi l iz i ;

la funzional izzazione dei serviz i e del le a t t r ezzature a l la magl ia viar ia esisten te e/o

programmata ed a l la st rut tura urbana dei nuclei l imit rofi .

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. G4 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone destinate

al la creazione di serviz i ed attrezzature di interesse comunale e sovracomunale

al l ’ interno del le qual i sono consentit i interventi di nuova edificazione esclusa quel la

residenziale . Nel l ’ambito di ta l i zone, i l Piano Regolatore Generale discipl ina gl i

in terven t i urban ist ici ed edi l iz i a mmessi .

In ta le zona gl i interventi urbanistic i ed edi l iz i ( indiretti e dirett i ) si a t tuano

median te:

Pian i At tuat ivi di in iz ia t iva pr ivata e/o pubbl ica median te convenzion i agevolate e/o

sovvenzionate.

Successivamente median te:

denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione a i sensi del l ’ar t i -colo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

autor izzazione;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spaz i pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te; solo in caso di comprovata e mot ivata necessi tà possono

essere r imosse e r eimpian ta te.

È imposto i l l ’obbl igo di adeguamento migl iora t ivo a l r et icolo viar io esisten te e degl i

spazi pubbl ici in genere.

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati .

Sono considerat i abitabi l i local i aven t i una a l tezza media > mt . 2,70 purché dota t i di

r iscon tro d’ar ia o di impian to di asp i r azione.

I local i adibi t i a serviz i , di dimension i in fer ior i a 6 mq. possono essere i l luminat i

ar t i ficia lmen te se dota t i di ven t i laz ione forzata .

Non è consentito l ’uso r esidenzia le escluso quel lo funzionale.

È consentita l ’aggregazione di un i tà edi l iz ie col locate a l l ’ in terno del lo stesso

complesso edificato.

I l profi lo degl i assi viar i esisten t i deve essere r ispet ta to e/o adeguato nel la

r eal izzazione di in terven t i di nuova edificazione che, non deve in t rodurvi elemen t i

pregiudiz ievol i per forma, a l tezze, volumi.

I l cambio d’uso dei fabbr icat i industr ia l i e comunque r icaden t i nel la Z.T.O. G4 potrà

essere concesso a condizione che venga dimostra to i l soddisfo degl i standard

urban ist ici previst i per la nuova dest inazione d’uso conformemente a quan to prescr i t to

dal la Legge Urban ist ica Regionale.

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLA Z.T.O. G4.

Residenza funzionale in genere, pr ivata e col let t iva , con rela t ivi serviz i e funzion i

complementar i ;

at t ivi tà di serviz io diffuso ed eserciz i pubbl ici ;

at t ivi tà commercia l i a l det tagl i o ed a l l ’ ingrosso con super ficie lorda di piano anche

super iore a mq. 1.500 e r ela t ivi deposi t i , autor imesse pubbl iche e pr ivate, stazion i di

r i forn imen to carburan t i ;

at t ivi tà ar t igianal i di serviz io concernen t i : la cura del la per sona, la cura del la casa , la

vendi ta e manutenzione dei ben i di consumo dur evol i ;

cen tr i industr ia l i ;

i st i tuzion i pubbl iche o d’in teresse pubbl ico;

associazion i pol i t iche, sindacal i , professional i , r el igiose;

serviz i cul tura l i e socia l i , en t i di formazione professionale, a t t ivi tà d i r ezional i di

in iz ia t iva pubbl ica e pr ivata ;

verde pubbl ico a t t r ezzato ed a t t r ezzature del verde e del lo spor t ;

parch i urban i ;

giardin i pubbl ici ;

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

86

at t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

cen tro socia le;

i st i tuzione assis tenzia le, casa per anzian i ;

consul tor io, ambulator io e simil i ;

cl in ica pr ivata ;

serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. G4.

Dopo l ’approvazione e l ’en tra ta in vigore dei pian i a t tuat ivi e median te r i l ascio di

concessione edi l iz ia , autor izzazione o denuncia in iz io a t t ivi tà :

Nuova edificazione.

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica

Anche in assenza di pian ificazione a t tuat iva:

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

In terven t i di completamen to edi l iz io funzionale a l migl ioramento del l ’offer ta di serviz i

ed a t t r ezzature di in teresse pubbl ico, anche con l ’ inser imen to di nuovi volumi in

misura non super iore a l 20% del la cubatura esisten te ul t imata a l la data di

approvazione del P.R.G e già dota ta di cer t i fica to di agibi l i tà o abi tabi l i tà .

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 40.000 per gl i in sediament i di nuova formazione o,

par i a l l ' ambito individuato nel P.R.G. , se minore; . Nel caso di più propr ie tar i i l Piano

Attuat ivo può essere proposto da ch i possiede a lmeno i l 75% del l ' impon ibi le catasta le

(ar t .23 L.U. n°1150/42) r i fer i to a l l ' ambito di P.R.G. , e comunque per una super ficie non

in fer iore a 10.000 mq. .

La super ficie ter r i tor ia le e/o fondiar ia è a l 100% computabi le a i fin i del ca lcolo del la

volumetr ia massima consen t i ta .

2 . Distribuzione del la Superfic ie Territoriale:

Aree da destinare a verde e parcheggi di uso col lett ivo: 20%.

Aree da destinare a sedi viarie di distr ibuzione e /o di traffico locale: 10%.

Aree da destinare al la real izzazione di interventi residenzial i funzional i : 10%.

Aree da destinare al la creazione di serviz i ed attrezzature: 60%.

3. Limiti di densità edi l iz ia: Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 1,00 mc. /mq. per gl i

in terven t i di nuova edificazione programmata di P.R.G. . Per gl i in terven t i edi l iz i

final izzat i a l completamen to funzionale di serviz i ed a t t r ezzature è consen t i to un

incremento volumetr ico par i a l 20% del l ’esisten te.

4 . Limiti di al tezza degl i edif ic i :

al tezza massima fuor i ter r a misurata a l la gronda mt . 11,50 nel caso di nuova

edificazione. Per gl i a l t r i in terven t i ammessi minore o uguale a quel la esisten te.

Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche

per le cost r uzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

5. Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00 nel caso di nuova edificazione. Per gl i a l t r i in terven t i ammessi minore o

uguale a quel la es isten te.

6. Limiti di distanza dai c ig l i stradal i misurati in proiezione orizzontale:

mt. 10,00 nel caso di nuova edificazione. Per gl i a l t r i in terven t i ammessi minore o

uguale a quel la es isten te.

Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche

per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

mt. 20,00 nel caso di nuova edificazione. Per gl i a l t r i in terven t i ammessi minore o

uguale a quel la es isten te.

Si appl ica la normat iva del Decreto In termin ister ia le 16 gennaio 1996. Norme tecn iche

per le cost ruzion i in zone sismiche, Pun to C. paragrafi C.2. C.3. e C.4. .

8. Piani fuori terra: 3 + sot totet to + massimo 1 piano semin ter ra to ch iuso da t r e la t i , con

even tuale accesso deposi to e/o garage, comunque non abi tabi le e con paret i finest r abi l i

comprese t r a le quote 0.00 e +0.70.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

87

9. Parcheggi di uso privato e col lett ivo: 1 ,00 mq. ogn i 10 mc. di volume real izzato e/o

da r eal izzare.

10.Indice di piantumazione: 3 pian te di essenze a rboree medi ter ranee e 5,00 mq. di verde

a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato e/o da r eal izzare.

11.Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 30% del la super ficie fondi ar ia .

ARTICOLO 62

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA G5

ZONE A GESTIONE PRIVATA DI FRUIBILITÀ COLLETTIVA

PER LA RICEZIONE TURISTICA ALL’ARIA APERTA E DI

SERVIZI ED ATTREZZATURE DEL VERDE E DELLO SPORT

Sono aree dest inate a l la creazione di a t t r ezzature complementar i a l le a t t ivi tà già

insedia te e/o da insediare median te in terven t i di in iz ia t iva pr ivata e/o convenzionata con

l ’Ammin ist r azione Comunale. Gl i in terven t i consen t i t i sono final izzat i a l la r eal izzazione

di nuovi serviz i dest inat i a l le a t t ivi tà del tempo l ibero, ad a t t r ezzature per lo spor t , lo

svago, i l r i storo, a percor si ciclabi l i e s en t ier i natura ed spazi di uso col let t ivo in genere.

In ta l i zone i manufat t i esisten t i possono essere ut i l izzat i ad usi compat ibi l i con la

gest ione dei serviz i e del le a t t r ezzature.

Gl i in terven t i si a t tuano median te la predisposiz ione di proget t i esecut i vi da sot topor re

agl i Uffici competen t i . Per ta l i zone è r ich iesto, a car ico dei pr ivat i , l ’adeguamento dei

sistemi di urban izzazione pr imar ia e secondar ia . È consen t i to anche i l r icor so a pian i

at tuat ivi di in iz ia t iva pr ivata se convenzionat i con l ’Ammin i -st r azione Comunale per tut te

le nuove a t t ivi tà da r eal izzare nel le Z.T.O. individuate dal P.R.G. .

Le Zone Ter r i tor ia l i Omogenee a gest ione pr ivata di fruibi l i tà col let t iva per la

r icezione tur ist ica a l l ’ar ia aper ta e di serviz i ed a t t r ezzature del verde e del lo spor t sono:

aree che presen tano valenze paesaggist iche ed ambien ta l i mer i tevol i di tutela e

valor izzazione tur ist ica per elevare i l ivel l i di fruiz ione col let t iva , local izzate

prevalen temente in prossimità degl i a lvei fluvia l i del la Fiumarel la , del Castace, del

Musofalo e nel l ’area compresa t r a la S.S. 106 e la l inea F.S. ad est di Giovino nel

Quar t iere di Catanzaro Lido;

aree dove esistono condizion i sufficien t i e/o da adeguare di accessibi l i tà dal le st r ade di

dist r ibuzione dei flussi di t r affico locale;

aree dove esistono condizion i sufficien t i e/o da adeguare r ela t ivamente a l la dotazione

in frast rut tura le pr imar ia (r ete idr ica , r ete fognan te, r ete elet t r ica , ecc. ) ;

aree con condizion i fisiche, mor fologiche e geologiche del ter r i tor io consen tono

prevision i min ime di edificazione funzionale a l la gest ione del le Z.T.O. .

I l Piano Regolatore Generale persegue l ’obiet t ivo del la massima fruibi l i tà col let t iva e,

a ta l fine, consente la necessar ia dotazione in frast rut tura le e la creazione di serviz i e

a t t r ezza ture funzional i a l le a t t ivi tà tur ist ico-r icet t ive. I l Piano Regolatore Generale

individua le aree sul le qual i in terven ire con in terven t i edi l iz i funzional i e di serviz io per

soddisfare le esigenze connesse a l la loro fruiz ione e det ta precise prescr iz ion i p er le

modal i tà di a t tuazione.

NORMATIVA TECNICA DI ATTUAZIONE.

Le Z.T.O. G5 del imita te dal Piano Regolatore Generale sono considerate zone a

gestione privata di fruizione col lett iva per la r icezione turist ica al l ’aria aperta e di

serviz i ed attrezzature del verde e del lo sport sono . Nel l ’ambito di ta l i zone, i l Piano

Regolatore Generale discipl ina gl i in terven t i edi l iz i a mmessi .

In ta le zona gl i interventi edi l iz i dirett i si a t tuano median te:

Denuncia di in iz io a t t ivi tà e r elazione tecn ica di asseverazione ai sensi del l ’ar t i -colo 2

del la Legge n . 662 del 1996;

autor izzazione;

r i lascio di singola concessione edi l iz ia , semplice o convenzionata .

Le alberature pregia te esisten t i , r icaden t i in spazi pubbl ici e/o pr ivat i , non possono

essere r imosse e/o sost i tui te .

Gli spazi pr ivat i confinan t i con spazi pubbl ici -se a lberat i o sistemat i a verde- devono

restare inalterati .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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È consentito i l solo uso r esidenzia le stagionale e/o funzionale a l la gest ione del le

a t t r ezzature complementar i a l le a t t ivi tà .

DESTINAZIONI D’USO AMMESSE NELLA Z.T.O. G5.

Residenza stagionale e/o funzionale a l la gest ione del le a t t r ezzature complementar i a l le

a t t ivi tà ;

serviz i e funzion i compl ementar i ;

at t ivi tà di serviz io diffuso (a t t ivi tà cul tura l i , socia l i e r icreat ive) ed eserciz i pubbl ici e

local i di diver t imen to ( teat r i a l l ’aper to, sa le di r iun ione, r istoran t i , t r a t tor ie, bar,

ecc. ) ;

at t ivi tà di cul to per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95;

at t ivi tà commercia l i a l det tagl io con super ficie lorda di piano in fer iore a mq. 1.500 e

r ela t ivi deposi t i , a ree di parcheggio;

at t ivi tà ar t igianal i di serviz io concernen t i la vendi ta di ben i di consumo dur evol i ;

serviz i cul tura l i e socia l i di in iz ia t iva pubbl ica e pr ivata .

Verde pubbl ico a t t r ezzato ed a t t r ezzature del verde e del lo spor t :

Attrezzature spor t ive gener iche, i st i tuzione composi ta ;

Campo di gioco per bambin i ;

Campo di gioco per r agazzi ;

Campo di gioco per adul t i ;

Campo di calcio;

Bocciodromo;

Piscina coper ta ; piscina a l l ’aper to;

Campo di Hockey;

Campo di tenn is;

Campo di pal la a volo;

Campo di pal lacanestro;

Maneggio;

Parch i urban i ;

Parco gioch i per bambin i ;

Giardin i pubbl ici ;

Spazi verdi a t t r ezzat i ;

Verde pubbl ico per la fruiz ione col let t iva;

Aree di sosta e picn ic;

Parcheggi di super ficie;

Piste ciclabi l i ;

Parcheggi del le piste ciclabi l i ;

Sen t ier i natura;

Serviz i ed a t t r ezzature assimilabi l i a quel le sopra elencate.

INTERVENTI AMMESSI NELLA Z.T.O. G5.

Nuova edificazione.

Manutenzione ordinar ia .

Manutenzione st r aordinar ia .

Ristrut turazione edi l iz ia .

Ristrut turazione urban ist ica .

Demoliz ione e r icost ruzione.

PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI:

1. Lotto minimo d’intervento: mq. 5.000 per i nuovi in terven t i o, se minore, par i

a l l ' ambito individuato nel P.R.G. ; per quel l i esisten t i vale i l lot to a t tuale. La super ficie

fondiar ia è a l 100% computabi le a i fin i del ca lcolo del la volumetr ia massima

consen t i ta .

2 . Distr ibuzione del la Superfic ie Fondiaria:

Aree da destinare al la creazione di serviz i , attrezzature ed edific i aventi

funzioni complementari: 40% del la super ficie fondiar ia .

Aree da destinare al la creazione di verde e parcheggi: 60% del la super ficie

fondiar ia . Tal i aree devono essere local izzate sul la to di accesso a l compar to e

col legate con la viabi l i tà di dist r ibuzione e/o di t r affico locale.

3. Limiti di densità edi l iz ia: Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 0,15 mc. /mq. per serviz i

ed a t t r ezzature. Indice di fabbr icabi l i tà fondiar ia 0,075 mc. /mq. per la r esidenza

funzionale a l la gest ione del le a t t ivi tà .

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

89

4. Limiti di al tezza degl i edif ic i : a l tezza massima fuor i ter r a misurata a l la g ronda mt .

5,50. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

5 . Limiti di distanza dai confini di proprietà misurati in proiezione orizzo ntale:

mt. 10,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

6. Limiti di distanza dai c igl i stradal i misurati in pro iezione orizzontale:

mt. 10,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

7. Limiti di distanza tra i fabbricati misurati in proiezione orizzont ale:

mt. 20,00. In deroga per gl i in terven t i già r eal izzat i .

8. Piani fuori terra: 1 + sot totet to abi tabi le.

9 . Indice di permeabil i tà: maggiore/uguale a l 50% del la super ficie fondiar ia .

10. Indice di piantumazione: 2 pian te di essenze arboree medi ter ranee e 5,00 mq. di

verde a r aso ogn i 100 mc. di volume real izzato e/o da r eal izzare.

ARTICOLO 63

ZONA TERRITORIALE OMOGENEA H1

IMPIANTI TECNOLOGICI E RELATIVE PERTINENZE

In ta le zona sono compresi gl i impian t i tecnologici a serviz io del la ci t tà (Discar ica

RSU, impian t i per la produzione e dist r ibuzione del la energia elet t r ica e del metano,

impian t i del le telecomunicaz ion i , ecc. ) , con le r ela t ive aree di per t inenza. Sono a l t r esì

compresi in ta le zona gl i impian t i di smal t imen to di r i fiut i specia l i , der ivat i dal l ’a t t ivi tà

di demoliz ione, cost ruzione e di scavo, di cui a l comma 3 del l ’ar t .7 del Decreto

Legisla t ivo n°22 del 05.02.97. Secondo quan to previsto dal Piano di Gest ione Rifiut i del la

Regione Calabr ia è compito del l ’Ammin ist r azione Provincia le individuare le

local izzazion i di det tagl io per gl i impian t i di smal t imen to e r ecupero di r i fiut i , tenendo

a l t r esì in debi to con to le indicazion i del piano di coordinamento di cui a l l ’ar t .15 del la

L.142/90.

Sono a l t r esì compresi in ta le zona gl i impian t i di carburan t i (stazion i di serviz io) . Tale

dest inazione è a t t r ibui ta a tut t i gl i impian t i esisten t i a l la data di adozione del P.R.G. ,

anche se non car tografat i nel la zon izzazione, prendendo in considerazione l ' a r ea

r isul tan te dal r ela t ivo accatastamen to (o da a l t r i cer t i fica t i proban t i ) e dest inata a l la

stazione di serviz io ed agl i impian t i complementar i (parcheggi , bar, wc, depo si t i ,

officine) .

Valgono per essa le prescr iz ion i con tenute nel le leggi sta ta l i e r egional i vigen t i .

Sono consen t i t i in terven t i di ampliamen to e adeguamento funzionale degl i impian t i .

ARTICOLO 64

ZONE FERROVIARIE

La zona è dest inata a l la r eal izzazione d i nuove l inee fer roviar ie, a l l ’ampliamen to, a l la

r iqual i ficazione di quel le esisten t i e a l la r eal izzazione e r ecupero degl i impian t i , del le

at t r ezzature e degl i immobil i funzional i a l l ’eserciz io del t r aspor to fer roviar io e a st rut tura

esposi t ive e museal i .

All’in terno del le zone fer roviar ie la defin iz ione e l ’appl icazione dei parametr i

urban ist ici ed edi l iz i è demandata a l l ’Ammin ist r azione F.S. S.p.A. .

ARTICOLO 65

VINCOLO CIMITERIALE

Tal i zone sono adibi te a cimitero e serviz i connessi con la sepol tura ; sono considerat i

serviz i cimiter ia l i anche gl i uffici cimiter ia l i , gl i even tual i a l loggi dei guardian i e gl i

a l t r i serviz i specifici .

L'ampliamen to del le zone cimiter ia l i può avven ire solo nel le r ela t ive aree di r ispet to a i

sensi del D.P.R. n . 285/90. Tu t t i i lavor i , sa lvo la ordinar ia manutenzione, si

r eal izzeranno nel r ispet to del vigen te Piano Cimiter ia le e del le leggi san i tar ie, previo

r i lascio di apposi ta concessione.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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PARTE Q UARTA

DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE

ARTICOLO 66

STRUTTURE ALB ERGHIERE, PARALBERGHIERE, TURISTICO-RICETTIVE, DI

CULTO , SOCIO-SANITARIE E ASSISTENZIALI ESISTENTI

Allo scopo di conseguire i l migl ioramento qual i ta t ivo del la gest ione e l ’efficien te

organ izzazione funzionale del le st rut ture a lbergh iere, paralbergh iere, t ur ist ico-r icet t ive,di

cul to (per come defin i te nel l ’ar t .4 del le LL. RR. N°21/90 e 2/95), socio -san i tar ie e

assistenzia l i , esisten t i e r icaden t i in tut te le Z.T.O. defin i te dal P.R.G. , con esclusione

del le ZTO A1-A2-A3, sono ammessi in terven t i edi l iz i anche impl ican t i demoliz ion i e

r icost ruzion i con increment i volumetr ici , a condizione che non super ino i seguen t i

parametr i r egolan t i le Z.T.O. in cui le stesse r icadono:

Limit i di distanza dai confin i di propr ietà misurat i in proiezione or izzon tale.

Limit i di distanza dai cigl i st r adal i misurat i in proiezi one or izzon tale.

Limit i di distanza t r a i fabbr icat i misurat i in proiezione or izzon t a le.

Parcheggi di uso pr ivato e col let t ivo.

Indice di impermeabi l izzazione.

Nelle zone ZTO A1-A2-A3 ogni intervento è subordi nato al Piano Attuativo

ARTICOLO 67

CONCESSIONI EDILIZIE, AUTORIZZAZIONI EDILIZIE E

DENUNCIE INIZIO ATTIVITÀ CON RELAZIONE DI ASSEVERAZIONE

PRECEDENTI ALL'ADOZIONE DEL P.R.G.

Le concession i edi l iz ie, le autor izzazion i edi l iz ie e le denuncie in iz io a t t iv i tà con

relazione di asseverazione r ispet t ivamente concesse, r i lascia te ed avviate in data

an teceden te a l l ' adozione del P.R.G. r imangono val ide fino a l le scadenze previste dal la

legislazione urban ist ica vigen te, anche se in con trasto con le indicazion i e/o le

prescr iz ion i con tenute nel presen te P.R.G. .

ARTICOLO 68

EDIFICI ESISTENTI IN CONTRASTO CON LE NORME DI ZONA

O SOTTOPOSTI A VINCOLO ESPROPRIATIVO O RICADENTI

ALL'INTERNO DI AMBITI SOGGETTI A PIANI ATTUATIVI

Sugl i edifici la cui dest inazione d’uso r is ul tan te dal l ’a t to concessor io a l la data di

adozione del P.R.G. sia in con trasto con le dest inazion i d 'uso previste dal presen te Piano

e dal le N.T.A. - con esclusione di quel l i r icaden t i in zona agr icola , assogget ta t i a l le

specifiche disposiz ion i del le Z.T.O. E1, E2 ed E3 - possono essere effet tuat i

esclusivamente in terven t i di manutenzione ordinar ia , st r aordinar ia e di r isanamento

conservat ivo, con i l man ten imen to del la dest inazione d’uso or iginar ia . A ta le r iguardo

sono da in tender si in con trasto con le p revision i del P.R.G. quegl i edifici la cui

dest inazione d’uso non r ien tra t r a quel le del laZ.T.O. di P.R.G. in cui gl i edifici medesimi

r icadono.

In caso di edifici per i qual i l ’a t to concessor io preveda più di una dest inazione d’uso,

al fine di determinare se vi sia con trasto t r a la dest inazione d’uso r isul tan te dal l ’a t to

concessor io e le dest inazion i d’uso previste nel la singola Z.T.O. di P.R.G. in cui gl i edifici

medesimi r icadono, deve essere presa in considerazione la dest inazione d’uso di maggiore

cons i stenza come r isul tan te dal l ’a t to concessor io.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Le norme del presen te ar t icolo r iguardan te l ’obbl igo del man ten imen to del la

dest inazione d’uso or iginar ia come r isul tan te dal l ’a t to concessor io prevalgono sul le norme

del le singole Z.T.O. le qual i per tan to son o appl icabi l i sol tan to per le par t i non in

con trasto con le norme del presen te ar t icolo e r i fer ibi l i solo ed esclusivamente ad edifici

esisten t i ed ul t imat i , già dota t i di cer t i fica to di agibi l i tà ed abi tabi l i tà a l la data di

adozione del P.R.G.

Per gl i edi fici esisten t i in aree sot toposte a vincolo espropr ia t ivo (Z.T.O. F2) sono

ammessi gl i in terven t i previst i a l pun to a) del l ’ar t .56.

Per gl i edifici esisten t i o in cor so di cost ruzione a l la data di adozione del P.R.G. e le

aree l ibere r icaden t i nel le Z.T.O. ove occor re i l Piano Attuat ivo, fino a l l ’en tra ta in vigore

del lo stesso, sono ammessi solo in terven t i di manutenzione ordinar ia e st r aordinar ia .

ARTICOLO 69

INDENNIZZABILITA’ DEI VINCOLI ESPROPRIATIVI REITERATI

I vincol i urban ist ici preordinat i a l l ’esp ropr iazione o che compor t ino inedificabi l i tà di

un’area , previst i nel PRG, se ed in quan to r ei tera t ivi , ol t r e i termin i di legge, di

preceden t i vincol i del la stessa , sono indenn izzabi l i .

ARTICOLO 70

PRESCRIZIONI NORMATIVE ED ELABORATI GRAFICI

Le prescr iz ion i normat ive sono da considerar si prevalen t i r ispet to a l le elaborazion i

grafiche del P.R.G.

In caso di dubbi in terpreta t ivi ovvero di even tual i discordanze, con traddi t tor ietà o

incongruenze t r a le presen t i norme e i con tenut i del le osservazion i come r is ul tan t i a

segui to del l ’accogl imen to anche parzia le da par te del l ’Organo Regionale –anche laddove

siano r ich iamate le note tecn iche dei proget t ist i - prevalgono comunque ed in ogn i caso le

presen t i norme tecn iche.

ARTICOLO 71

CALAMITÀ NATURALI

È sempre ammessa la r icost ruzione, anche parzia le, degl i edifici legi t t imamente

esisten t i in teramen te o parzia lmen te demoli t i in segui to a calamità natural i o a l t r i even t i

eccezional i ver i ficat isi successivamente a l l ' adozione del presen te Piano.

ARTICOLO 72

POTERI DI DEROGA

Nel caso di edifici o di impian t i pubbl ici o di pubbl ico in teresse, i l Consigl io

Comunale, sa lvo i l nul laosta dei competen t i organ i a i sensi del l ' a r t icolo 3 del la Legge n .

1357 del 1955 e successive modifiche ed in tegrazion i , può autor izzare i l Sindaco a l la

deroga del le prescr iz ion i con tenute nel P.R.G. per quan to concerne le a l tezze e i r appor t i

di coper tura in tut te le Z.T.O. e, l imita tamen te a l le Z.T.O. di classe A, anche per quan to

r iguarda i parametr i urban ist ici ed edi l iz i .

ARTICOLO 73

MUTAMENTO DELLA DESTINAZIONE D’USO

DI IMMOBILI ESISTENTI

I l mutamento del la dest inazione d 'uso d’in ter i immobil i o di loro par t i , esisten t i ed

ul t imat i , già dota t i di cer t i fica to di agibi l i tà o abi tabi l i tà a l la data di adozione del P.R.G.

- connesso o non connesso che sia a t r asformazion i fisiche - è consen t i to, compat ibi lmen te

con la nuova dest inazione, sol tan to previo adeguamento a l le Norme ed a i parametr i edi l iz i

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

93

ed urban ist ici del la ZTO nel la quale essi r icadono, nonché previa approvazione di un

Piano Attuat ivo, per quel le ZTO che espressamente lo r ich iedano, conforme al le Norme ed

a i parametr i edi l iz i ed urban ist ici del la ZTO nel la quale essi r icadono, e st ipula del la

convenzione di cui a l preceden te ar t . 10. È inol t r e r ich iesto lo st r et to r ispet to d ei

parametr i urban ist ici ed edi l iz i e degl i standard previst i dal l ' a r t .5 del D.I . n°1444/68.

Nelle Z.T.O. A1, A2 ed A3, i l mutamento del le dest inazion i d’uso, come defin i to dal l ’ar t .

57 del la L.R. 19/2002, senza esecuzione di opere a ciò final izzate,non ne cessi ta di

preven t ivo piano a t tuat ivo, anche se specificamente r ich iesto dal le r ispet t ive Z.T.O.

ARTICOLO 74

MISURE DI SALVAGUARDIA

Dal la data di adozione del P.R.G. da par te del Consigl io Comunale, in ogn i caso e sino

a quando i l P.R.G. non sia sta to r egolarmen te approvato, per qualsiasi in terven to o a t t ivi tà

in con trasto con i l P.R.G. adot ta to, si appl icano le misure di sa lvaguardia a i sensi del la

Legge 03.11.52 n° 1902.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

94

PARTE Q UINTA

IMMOBILI PARTICOLARI

ARTICOLO 75

ELENCHI DI IMMOBILI PARTICOLARI

Nota 1 con valore prescritt ivo:

Gl i elench i sono da in tender si sogget t i a ver i fica e ad in tegrazion i nel caso in cui la

Sopr in tendenza per i Ben i Ambien ta l i , Arch i tet ton ici , Ar t ist ici e Stor ici del la Calabr ia , le

Ammin ist r azion i Pubbl iche o, per i pr ivat i , a segui to di r i t rovament i , segnal ino agl i Uffici

Competen t i nuove indicazion i r ela t ive ad immobil i di in teresse stor ico -ar t ist ico.

Nota 2 con valore prescritt ivo:

Rien trano nel le disposiz ion i di cui a l Decreto Legisla t ivo n . 490 del 1999 tut t i gl i

immobil i di propr ietà di En t i Pubbl ici legalmen te r iconosciut i e sempre che r isa lgano,

come epoca di cost ruzione, ol t r e i l cinquan te nn io.

Nota 3 con valore prescritt ivo:

Sono sot topost i a l le disposiz ion i di tutela tut t i gl i immobil i che r ien trano nel le

prerogat ive di cui a l la sopra ci ta ta normat iva di tutela . In par t icolare si r ipor ta : Chi

dispone e chi esegue i l distacco di affreschi , stemmi, graffi t i , i scriz ioni , tabernacol i ed

altr i ornamenti di edif ic i , esposti o non al la pubblica vista, deve ottenere

l ’autorizzazione dal Ministero per i Ben i Cul tural i e le At t ivi tà Cul tural i , anche se non

sia intervenuta la noti f ica del loro interesse .

An

IMMOBILI TUTELATI PER I Q UALI È INTERVENUTA LA NOTIFICA

DELL’INTERESSE STORICO-ARTISTICO.1

Riferimento:

Elenco forn i to dal Min istero per i Ben i Cul tural i e Ambien ta l i , Sopr in tendenza per i Ben i

Ambien ta l i , Ar t ist ici e Stor ici del la Calabr ia .

A1. Casino Zinzi o Vil la Mati lde ( local i tà Bambinel lo Gesù)

A2. Ch iesuola di Sant’Omobono

A3. Palazzo Alemanni

A4. Palazzo Fazzari

A5. Teatro Masciari

A6. Immobile denominato Caffè Imperiale ex Gran Caffè Serrao

A7. Palazzo Dardano-Blandini

A8. Palazzo ex De Riso propr ietà Colosimo si to in Via De Grazia

A9. Vil la B ly-Parlato e cost ruzione ad essa adiacen te

A10. Palazzo Provenzano

A11. Palazzo Salzano

Bn

IMMOBILI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO TUTELATI “IPSO JURE” .

Riferimento:

1 In fase di e laborazione degl i e lenchi sui beni di interesse storico -artist ico si è

r i levato che alcuni immobil i sono r iportati in diverse fonti . Q uindi , si è r i tenuto

corretto non ripetere negl i e lenchi più volte lo stesso immobile , ma farlo appartenere

al l 'e lenco in ordine al la sua importanza. L'ordine di importanza attr ibuito agl i

e lenchi è: An, Bn, Bnp, Bn1497, Cn, Dn, En.

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

95

Elenco forn i to dal Min istero per i Ben i Cul tural i e Ambien ta l i , Sopr in tendenza per i Ben i

Ambien ta l i , Ar t ist ici e Stor ici del la Calabr ia .

B1. Ex Monastero di donne det to del la Stel la o di San Nicola Coraci tano

B2. Ch iesa di Sant’Angelo

B3. Ex Ospedale in oggi Carcere; Ch iesa e Conven to de’ P.P. Teresian i ; Compendio

Demaniale di San ta Teresa -r est i Castel lo ed ex Carcer i Giudiziar ie- Complesso

Monumentale del San Giovanni ; Palazzo di Giust iz ia ex Conven to dei Domenican i

B4. Ch iesa ed ex Monastero di donne det to la Maddalena

B5. Ch iesa e abi tazione dei Pret i del Monte dei Morti o dei Cappuccin i

B6. Par rocch ia di Sant’Anna o Ch iesa di San ta Mar ia in Pla teis

B7. Ex Chiesa e Conven to, Scuole Pubbl iche del Gesù; Sede Convi t to Nazionale

Galluppi , si to in Via De Grazia

B8. Ex Par rocch ia e Seminar io del Vescovo oggi Ospedale Mil i tare ; Conven to

del l 'Osservanza; Sede Cen tro Medico Legale Mil i tare; Ch iost ro dei Frances can i Osservan t i

B9. Ch iesa di San Francesco di Paola

B10. Ex Chiesa e Monastero di donne det to di San Rocco; Edificio Sede del la Caserma

del la Guardia di f inanza “Soveria Mannel l i”

B11. Par rocch ia di San Rocchel lo; Ch iesa di San Rocco

B12. Ch iesa ed ex Convento del Carmine

B13. Ex Monastero di donne detto Santa Chiara ; Sede del la Caserma dei Carabinieri

B14. Ex Palazzo dei Signori de Nobil i

B15. Basi l ica del l ' Immacolata

B16. Chiesa del Rosario

B17. Duomo; Ch iesa Cat tedrale; Cappel la di San Vita l iano

B18. Università Teologica ; edificio Sede del Seminar io Pon t i ficio Teologico Regionale

San Pio X

B19. Torre Marina ; Tor re Ant ica di sostegno del faro si ta in local i tà Mar ina

B20. Torre Ruggero

B21. Stazione Funicolare si ta in Piazza Roma

B22. Chiesa del l ’Isti tuto di Suore del l ’Ordine di San Vincenzo de’ Paol i

B23. Ch iesa Madonna dei Ciel i

B24. Ch ieset ta (Cappel la) del la Portel la si ta in local i tà Por tel la e dedicata a l la Madonna

del le Grazie

B25. Ch iesa Santa Maria Assunta si ta nel la Frazione Gagl iano

B26. Ch iesa del Santissimo Rosario si ta in local i tà Gagl iano

B27. Ch ieset ta Mater Domini

B28. Complesso industr ia le ex LE.DO.GA.

B29. Ex Conven to di San ta Cater ina (ex Palazzo del Tr ibunale) a t tuale Palazzo San ta

Cater ina , Sede Uffic i Finanziari

B30. Edificio Sede del la Caserma Pepe - Bettoia

B31. Edificio Sede del la Camera di Commercio

B32. Edificio Sede del la Casa di Riposo Umberto I

B33. Edificio Sede dei Consorzi di Bonifica Raggruppati del la Provincia di Catanzaro

si to in Via Veraldi n . 12

B34. Edificio Sede del Centro di Rieducazione dei Minorenni si to in Via Francesco

Pagl ia n . 51

B35. Edificio Sede del la Direzione Poste e Telegrafi

B36. Edificio ex Sede del la Q uestura si to in Piazza Le Pera

B37. Fabbr icato di proprietà provinciale si to in Via Gugl ielmo Pepe ed ann esso a l l ’ex

Convento del la Stel la

B38. Immobile ubicato in Corso Mazzini n. 93

B39. Isti tuto Municipale Maschi le G. Rossi

B40. Muro di cin ta di antiche forti f icazioni

B41. Palazzo del la Prefettura o di Governo

B42. Portale in pietra con ornato scolpi to dat a to 1805 si to in Corso Mazzin i n . 147

B43. Vil la Pol i t i

B44. Edificio sede del l ’Isti tuto d’Istruzione Elementare e Professionale Fiorentino

Scoppa si to in Via Tr ipol i

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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B45. Fabbr icato ex Mattatoio Comunale

B46. Fabbr icato Stazione Ferrovie del la Calabria si to in Catanzaro Lido

B47. Edificio Sede del l ’Archivio di Stato

B48. Palazzo Rivoiro già De Seta e Raffael l i si to in Corso Mazzin i n . 228

B49. Stazione Ferrovie del lo Stato di Catanzaro Sala

B50. Stazione Ferrovie del la Calabria di Catanzaro Sala

B51. Area e fabbr icat i ex Gasometro di Piano Case

B52. Ex Stazione Tranvia , Piazza Matteot t i

B53. Isti tuto sordomuti , Via Alessandro Turco “Palazzo Talar ico”

B54. Resti Chiesa di San Giorgio , Via San Giorgio

B55. Isti tuto Tecnico Industriale , Piazza Matteot t i

B56. Ex Chiesa del Crocefisso (San Gaetano, San Mir to) , Via D’Amato

Bnp

IMMOBILI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO PER I Q UALI SI PROPONE LA

TUTELA.

Riferimento:

Proposta di Piano Regolatore Generale con la col laborazione del Min istero per i Ben i

Cul tural i e Ambien ta l i , Sopr in tendenza per i Ben i Ambien ta l i , Ar t ist ici e Stor ici del la

Calabr ia .

B1p. Viadot to Morandi

B2p. Viadot to che col lega Catanzaro Cen tro con Siano " Ponte di Siano"

B3p. Palazzo Fer ragina, Corso Mazzin i

B4p. Banca Nazionale del Lavoro, Piazza Ma tteot t i

B5p. Palazzo Fogazzaro – Russomanno, Via Poer io

B6p. Ex casel lo del dazio del la Por ta Mar ina , Discesa Por ta Mar ina

B7p. Ex Palazzo Dulcineo, Discesa Por ta Mar ina

B8p. Palazzo Fol ino, Corso Mazzin i

B9p. Palazzo Romaniel lo, Corso Mazzin i

B10p. Casa Panerai , Corso Mazzin i

B11p. Palazzo Mar incola – Pol i t i , Piazza Le Pera

B12p. Palazzo Mar t in i , Via Jannon i

B13p. Ex Palazzo Romano ora Pi t tel l i , Via San ta Barbara

B14p. Ex Casa Mancusi , Via De Seta

B15p. Ex Casa Donat i , Via De Seta

B16p. Casa propr ietà Bisa n t is si ta in Via Cr ispi n . 25

B17p. Palazzo Catalano, Scesa Jannon i n . 35

B18p. Palazzo Calabret ta , Via Jannon i n . 17

B19p. Palazzo Mar incola , Piazza Montecorvino n . 5

B20p. Palazzo Longobucco, Via Poer io n . 26

B21p. Palazzo Mannel la , Via Spasar i

B22p. Palazzo Menich in i , Via Raffael l i n . 1

B23p. Palazzo Gironda Veraldi , Via Gironda Veraldi n . 2

B24p. Palazzo Mancusi , Piazza di Tocco n . 2

B25p. Palazzo Di Tocco, Via Ciaccio n . 5

B26p. Palazzo Jannel l i , Via Alessandro Turco n . 12

B27p. Palazzo Massaro, Via Poer io n . 1

B28p. Palazzo Franco, Corso Mazzin i n . 45

B29p. Palazzo De Paula , Piazza San Nicola n . 1

B30p. Palazzo Casal inuovo, Via Giuseppe Casal inuovo n . 2

B31p. Palazzo Garcea, Piazza Larussa n . 4

B32p. Palazzo Tarsi tan i , Piazza Larussa n . 1

B33p. Palazzo Anan ia , Via De Grazia n . 51

B34p. Palazzo Bianch i , Via De Grazia n . 37

B35p. Palazzo Gr imaldi – Bianch i , Via De Grazia n . 7

B36p. Palazzo Gr imaldi – Amorea, Largo S. Angelo

B37p. Palazzo Pugl iese, Discesa Albergh i n . 1

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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B38p. Palazzo Verci l lo, Via Albergh i n . 4

B39p. Palazzo Greco, Via Arcivescovado n . 1

B40p. Palazzo Pi terà , Via Educandato n . 5

B41p. Palazzo Mar incola , Via XX Set tembre n . 26

B42p. Palazzo Caval lo – Sch ipan i , Via XX Set tembre n . 52

B43p. Palazzo Ricca, Largo Pian icel lo n . 16

B44p. Palazzo Dulcino – Fer rar i , Via Gugl ielmo Pepe n . 8

B45p. Palazzo Fer ragina, Via Gugl ielmo Pepe n . 12

B46p. Palazzo Opipar i , Via Gugl ielmo Pepe n . 17

B47p. Palazzo Toraldo, Via De Jessi n . 14

B48p. Palazzo Gironda – Veraldi , Via De Jessi n . 10

B49p. Palazzo Gr imaldi , Piazza Rosar io n . 1

B50p. Palazzo Raho, Corso Mazzin i

B51p. Palazzo Jannon i , Discesa Cavour n . 2

B52p. Palazzo Niccol i – Di Tocco, Via XX Set tembre n . 117

B53p. Palazzo Cr ist ian i – Sch ipan i , Piazza Marcon i n . 7

B54p. Palazzo Provenzano, Corso Mazzin i n . 28

B55p. Palazzo Scoppa, Via Tr ipol i n . 46

B56p. Palazzo Gironda Veraldi , Piazza Fioren t ino n . 12

B57p. Palazzo Dor ia , Discesa Por ta Nuova

B58p. Casa nat ia Luigi Set tembr in i , Via Set tembr in i

Bn1497

IMMOBILI DI INTERESSE STORICO -ARTISTICO TUTELATI.

Riferimento:

Elenco forn i to dal Min istero per i Ben i Cul tural i e Ambien ta l i , Sopr in tendenza per i Ben i

Ambien ta l i , Ar t ist ici e Stor ici del la Calabr ia .

B1-1497. Vil la Trieste

Cn

IMMOBILI DI INTERESSE STORICO -ARTISTICO INDIVIDUATI NELLA PIANTA

GATTOLEO DELLA CITTÀ DI CATANZARO.

Riferimento:

Voci r ela t ive a Ch iese, Conven t i , Por te e Luogh i notevol i del la Ci t tà con tenuta in “ Pianta

Geometrica del la Ci t tà di Catanzaro in Provincia di Calabria Ultra ”, Francesco Gat toleo,

1809-1812.

C1. Par rocch ia di Santa Maria di Mezzogiorno

C2. Vescovado

C3. Par rocch ia di San Nicola del le Donne

C4. Ch iesa ed ex Conven to di San Francesco di Paola

C5. Ex Par rocch ia di Santa Maria de Figul is

C6. Area ex Chiesa e Conven to di San t’Agost ino. Area ex Porta detta di Sant’Agostino

C7. Ex Porta del la Marina

C8. Area ex Porta che conduce al Borgo e ai Conventi del l 'Osservanza e dei

Cappuccini

C9. Area ex Porta detta di Pratica

C10. Area ex Largo di San Rocco

C11. Area ex Largo di Santa Chiara

C12. Ex Palazzo e giardino del Vescovo

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Dn

IMMOBILI DI INTERESSE STORICO -ARTISTICO CONTENUTI NELL'ATLANTE

DEI BENI ARCHITETTONICI DELLA CALABRIA.

Riferimento:

Atlan te dei Ben i Arch i tet ton ici del la Calabr ia .

D1. Ex Porta di Stratò

D2. Ex Chiesa di Stratò

D3. Orator io del la Congregazione del Rosario

D4. Cappel la Marincola Cattaneo

D5. Museo Provinciale

D6. Palazzo del la Provincia

D7. Palazzo di Giustiz ia

D8. Farmacia Leone

D9. Fontana Monumentale

En

IMMOBILI DI INTERESSE STORICO -ARTISTICO, LOCALIZZATI

PREVALENTEMENTE IN AMBITO EXTRAURBANO, INDI VIDUATI NELLA FASE DI

INDAGINE ED ELABORAZIONE DEL PIANO PRELIMINARE STRATEGICO DEL

COMUNE DI CATANZARO.

Riferimento:

Piano Prel iminare Stra tegico del Comune di Catanzaro.

Insediamenti rural i

E1. Mannel la ( local i tà Tor renuova, San t’El ia)

E2. Galamione ( local i tà Pon tegrande)

E3. San Cono ( local i tà Siano)

E4. Paradiso ( local i tà Vigl ia tore)

E5. San t 'Anna ( local i tà Cava)

E6. Pi terà ( local i tà Germaneto)

E7. La Russa ( local i tà Mula)

E8. Gr imaldi ( local i tà Germaneto)

Architettura c ivi le e pubblica

E9. Vi l la Colacino ( local i tà San t’El ia)

E10. Vi l la Leone Ex Lazzaro ( local i tà Mater Domin i)

E11. Vi l l ino Vit tor ia già Casa Mottola ( local i tà Pignara)

Architettura rel igiosa

E12. Ch iesa di San ta Mar ia del Carmine ( local i tà La Cona)

E13. Ch iesa ( local i tà Maiorana)

E14. Ch iesa di San t 'Anna ( local i tà San t’Anna)

E15. Ch iesa del la Madonna del la Cava ( local i tà Cava)

E16. Ch iesa del la Madonn ina di Por to Salvo (case Pi terà , Germaneto)

E17. Ch iesa di San Bar tolomeo (local i tà Col le Nobi le)

E18. Ch iesa di San Francesco ( local i tà Mu la , Germaneto)

E19. Ch iesa casale Gr imaldi (case Gr imaldi , Germaneto)

E20. Ch iesa ( local i tà Pistoia)

E21. Ch iesa ( local i tà Giovino)

Architettura del lavoro ( industriale)

E22. Piccola fornace ( local i tà Cut icch iet to)

E23. Fornace di San t’Anton io ( local i tà Ma ter Domin i)

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

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Architettura del lavoro (rurale)

E24. Mulino ( local i tà Cut icch iet to)

E25. Masser ia Susanna ( local i tà Pi terà)

E26. Casa rurale ( local i tà Pi terà)

E27. Mulino ( local i tà Pepizzata)

E28. Casino Veraldi (Via Francesco Pagl ia)

E29. Mulino ( local i tà Pepizzata)

E30. Casa rurale ( local i tà Mela)

E31. Mulino (Fiumarel la)

E32. Casa rurale ( local i tà La Cona)

E33. Masser ia ( local i tà Quat t r in i )

E34. Casino ( local i tà Maiorana)

E35. Masser ia Giul ivet to ( local i tà Giul ivet to)

E36. Casa rurale ( local i tà Cal ivel lo)

E37. Mulino eredi Susanna ( local i tà Giul ivet to)

E38. Casa Massara ( local i tà Germaneto)

E39. Casino ( local i tà Al l i )

E40. Casa rurale ( local i tà Al l i )

E41. Casino Raffael i ( local i tà Spirdo, Cava)

E42. Casa Paonessa ( local i tà Germaneto)

E43. Casa Cuculera ( local i tà Petr icciolo)

E44. Casa rurale ( local i tà Col le Nobi le)

E45. Casa Greco ( local i tà Morano - Corace)

E46. Casa con fr an toio ( local i tà Morano)

E47. Casa Lombardi ( local i tà Pignara)

E48. Casa Lombardi ( local i tà Pignara)

E49. Casino La Russa ( local i tà Pigna ra)

E50. Casa Cardamone ( local i tà Pignara)

E51. Casa Rizzo ( local i tà San ta Mar ia)

E52. Casa rurale ( local i tà Pistoia)

E53. Casa Cafasi ( local i tà Passo di Sal to)

E54. Casa Calcaven to ( local i tà Catanzaro Lido)

E55. Casa rurale ( local i tà Giovino)

Architettura difensiva

E56. Tor re di San t’Anna ( local i tà San t’Anna)

E57. Tor re di Catanzaro Mar ina ( local i tà Tor razzo)

Altre opere

E58. Fon tana Casa Mannel la ( local i tà Tor re Nova)

E59. Fon tana ( local i tà Paradiso)

E60. Edicola ( local i tà Sansinato)

E61. Por ta le ( local i tà Al l i )

E62. Por ta le ( local i tà Pignara)

E63. Por ta le Salazar ( local i tà San ta Mar ia)

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

100

N O R M E T E C N I C H E D I AT T U A Z I O N E

INDICE

PARTE PRIMA

GENERALITÀ pagina 2

Articolo 1 Elementi costi tutivi del P.R.G. pagina 2

Articolo 2 Trasformazione urbanistica ed edi l i z ia 4

Articolo 3 Campo di appl icazione del P.R.G. 5

Articolo 3bis Parametri ed indici urbanistic i ed edi l iz i

5

PARTE SECONDA

STRUMENTI DI ATTUAZIONE, URBANIZZAZIONE, VINCOLI pagina 10

Articolo 4 Modali tà di attuazione del P.R.G. pagina 10

Articolo 5 Intervento preventivo 10

Articolo 6 Intervento diretto 10

Articolo 7 Piani particolareggiati d’esecuzione 10

Articolo 8 Altr i piani particolareggiati comunali 11

Articolo 9 Piani di lott izzazione convenzionata 11

Articolo 10 Convenzione nei piani di lott izzazione 11

Articolo 11 Tipi di intervento relativi al l ’edi l iz ia esistente 12

Articolo 12 Norme per i l progetto di piani ed interventi 13

Articolo 13 Concessione ad edificare 13

Articolo 14 Convenzione per l ’edi l iz i a abitativa 14

Articolo 15 Termini di decadenza del la concessione 14

Articolo 16 Uti l izzazione degl i indici 15

Articolo 17 Autorizzazione al l ’abitabi l i tà 15

Articolo 18 Opere di urbanizzazione 15

Articolo 19 Infrastrutture e reti tecnologiche 15

Articolo 20 Corrispettivo del le concessioni 16

Articolo 21 Destinazione d’uso degl i immobil i -Mutamento del la destinazione 16

Articolo 22 Tutela e decoro del l ’ambiente urbano 16

Articolo 23 Tutela e svi luppo del verde 17

Articolo 24 Aree di parcheggio e autorimesse 18

Articolo 25 Norme antinquinamento e vincolo idrogeologico 18

Articolo 26 Cave 18

Articolo 27 Normative geologiche 19

Articolo 28 Discariche 21

Articolo 29 Tutela del l ’ambiente 22

Articolo 30 Contenimento dei consumi energetic i 22

Articolo 31 Barriere architettoniche 22

Articolo 32 Ritrovamenti archeologici 22

Articolo 33 Vincol i e Zone di r ispetto 23

PARTE TERZA

PREVISIONI DEL P.R.G. .

DIVISIONE IN ZONE DEL TERRITORIO COMUN ALE. pagina 25

Articolo 34 Zone Territorial i Omogenee pagina 25

Articolo 35 Il si stema del le Zone Territorial i Omogenee di c lasse A 25

Articolo 36 Zona Territoriale Omogenea A1 28

Articolo 37 Zona Territoriale Omogenea A2 29

Articolo 38 Zona Territoriale Omogenea A3 30

Articolo 39 Il sistema del le Zone Territorial i Omogenee di c lasse B 30

Articolo 40 Zona Territoriale Omogenea B1 33

Articolo 41 Zona Territoriale Omogenea B2 34

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NORME T ECNICHE DI AT T UAZIONE P.R .G. CATANZARO

101

Articolo 42 Zona Territoriale Omogenea B3 pagina 35

Articolo 43 Zona Territoriale Omogenea B4 36

Articolo 44 Zona Territoriale Omogenea B5 37

Articolo 45 Il sistema del le Zone Territorial i Omogenee di c lasse C 39

Articolo 46 Zona Territoriale Omogenea C1 41

Articolo 47 Zona Territoriale Omogenea C2 43

Articolo 48 Il sistema del le Zone Territorial i Omogenee di c lasse D 43

Articolo 49 Zona Territoriale Omogenea D1 47

Articolo 50 Zona Territoriale Omogenea D2 48

Articolo 51 Il sistema del le Zone Territorial i Omogenee di c lasse E 50

Articolo 52 Zona Territoriale Omogenea E1 52

Articolo 53 Zona Territoriale Omogenea E2 58

Articolo 54 Zona Territoriale Omogenea E3 63

Articolo 55 Zona Territoriale Omogenea F1 65

Articolo 56 Zona Territoriale Omogenea F2 68

Articolo 57 Zona Territoriale Omogenea F3 74

Articolo 58 Zona Territoriale Omogenea G1 78

Articolo 59 Zona Territoriale Omogenea G2 80

Articolo 60 Zona Territoriale Omogenea G3 82

Articolo 61 Zona Territoriale Omogenea G4 84

Articolo 62 Zona Territoriale Omogenea G5 87

Articolo 63 Zona Territoriale Omogenea H1 89

Articolo 64 Zone ferroviarie 90

Articolo 65 Vincolo c imiteriale 90

PARTE Q UARTA

DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE pagina 91

Articolo 66 Strutture alberghiere, sanitarie ecc . esistenti pagina 91

Articolo 67 Concessioni edi l iz ie , autorizzazioni , ecc . 91

Articolo 68 Edific i esistenti in contrasto, ecc . 91

Articolo 69 Indennizzabi l i tà dei vincol i espropriativi re i terati 92

Articolo 70 Prescriz ioni normative ed e laborati grafic i 92

Articolo 71 Calamità natural i 92

Articolo 72 Poteri di deroga 92

Articolo 73 Mutamento del la destinazione d’uso di immobil i esistenti 92

Articolo 74 Misure di salvaguardia 93

PARTE Q UINTA

IMMOBILI PARTICOLARI pagina 94

Articolo 75 ELENCHI DI IMMOBILI PARTICOLARI pagina 94