Norme plastico modulare FSNAN 08

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Rev. 0.8 - Maggio2011 Norme per plastici modulari

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Norme per la realizzazione di un plastico modulare di Assoenne e Forum scala N

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Rev. 0.8 - Maggio2011

Norme per plastici modulari

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Norme per la realizzazione del plastico modulare FSNAN

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Se state leggendo questa norme per realizzare il plastico modulare nato dalla collaborazione tra Assoenne e Forum scala N significa che potreste essere interessati a partecipare attivamente all'iniziativa. Bene, facendo tesoro dell'esperienza accumulata in anni di ferromodellismo cercheremo di dare alcune indicazioni su come procedere per ottenere un buon risultato anche a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo tipo di realizzazione

Siate severi con voi stessi e ponetevi obbiettivi raggiungibili. Come prima esperienza provate a dedicarvi a un modulo standard rettilineo da 800mm annotandovi i tempi di costruzione ed i problemi affrontati in modo da avere un riferimento per i progetti futuri che saranno sicuramente più impegnativi. Ricordatevi che il vostro modulo dovrà essere "trasportato" quindi misurate la capienza del baule della vostra auto prima di iniziare. Le regole scenografiche non vanno applicate con rigore ma quelle tecniche assolutamente sì al fine di mantenere una buona precisione nella costruzione del modulo. Il rispetto delle regole e la precisione nel montaggio consentirà di unire il vostro modulo a quello di un vostro collega senza problemi. Se avete dubbi chiedete ponete tutte le domande possibili, anche quelle più banali, sul Forum Scala N senza alcuna esitazione e troverete un affiatato gruppo di amici che vi risponderanno.

Il Faller car system:

Se avete visitato Miniatur Wunderland o il Loxx e siete rimasti affascinati dal Car system più che dai treni riflettete prima di installarlo su un plastico modulare da trasportare. Il vostro progetto potrebbe risentirne, sia per le problematiche aggiunte, sia per i compromessi da fare per far convivere questo sistema su un modulo già troppo stretto anche per i treni.

La cosa da evitare:

Fare un modulo legato in modo univoco a quello di un vostro amico. E' vero che progettare insieme una scenografia divisa su più moduli consente di creare un paesaggio di più ampio respiro, ma potrebbero presentarsi dei seri problemi se per vari motivi uno dei moduli non fosse disponibile.

La cosa consigliata:

Prendete spunto dalla realtà o copiate un plastico o un diorama già realizzati, non costruite strutture improbabili. Semplicità e realismo vi devono guidare nel progetto, quindi armatevi di metro per le cose piccole e misurate a passi strade e passaggi. Fotografate le cose che vi colpiscono, documentatevi su internet, ci sono migliaia di foto di tutto quanto potrebbe servirvi.

Importante: Tutte le misure e/o le quote riportate nel presente documento sono espresse in mm (millimetri)

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Sommario 1) IL TEMA DEL MODULARE (L’AMBIENTAZIONE) ...................................................................................................... 4 2) LE TESTATE........................................................................................................................................................................ 4 3) I MODULI............................................................................................................................................................................. 4 4) SALITE E DISCESE............................................................................................................................................................. 6

4.1 IN RETTILINEO ........................................................................................................................................................... 6 4.2 ELICOIDALI: .............................................................................................................................................................. 7

5) ARMAMENTO..................................................................................................................................................................... 9 6) IMPIANTO ELETTRICO.................................................................................................................................................. 11

6.4 CABLAGGIO PLASTICO MODULARE A NORME FSNAN: BUS PRINCIPALE .................................................................... 11 6.5 LA SEZIONE DEI CAVI DI COLLEGAMENTO.................................................................................................................. 12 6.6 CONNESSIONE ELETTRICA STANDARD ....................................................................................................................... 13 6.7 DEVIATOI ................................................................................................................................................................ 13

6.8 IMPIANTO ELETTRICO – SEZIONE ANALOGICA ........................................................................................... 14 6.9 IMPIANTO ELETTRICO - SEZIONE DIGITALE................................................................................................. 15

6.9.1 COLLEGAMENTO DI PIÙ LOKMAUS2 E/O MULTIMAUS ................................................................................................ 15 6.9.2 COLLEGAMENTO DI PIÙ BOOSTER E DIVISIONE IN PIÙ DISTRETTI DI ALIMENTAZIONE.................................................... 15 6.9.3 PROTEZIONE DAI CORTOCIRCUITI.............................................................................................................................. 16 6.9.4 CAPPI DI RITORNO .................................................................................................................................................... 17 6.9.5 IL BUS DI FRENATURA ED I SEZIONAMENTI................................................................................................................. 17 6.9.6 RILEVATORI DI PRESENZA ........................................................................................................................................ 17 6.9.7 COLLEGAMENTO DECODER PER ACCESSORI ............................................................................................................... 17

7) IL PAESAGGIO.................................................................................................................................................................. 18 7.1 IL COLORE DELLA MASSICCIATA: .............................................................................................................................. 18 7.2 LA POSA DELLA MASSICCIATA: ................................................................................................................................. 19 7.3 TERRE, SABBIA, ERBA NORMALE ED ERBA ELETTROSTATICA...................................................................................... 19

ALLEGATO 1 DISEGNI TESTATE...................................................................................................................................... 21 1.1 DISEGNO TESTATA STANDARD .......................................................................................................................................... 21 1.2 DISEGNO TESTATA “100”.................................................................................................................................................. 22 1.3 DISEGNO TESTATA “160”.................................................................................................................................................. 23

ALLEGATO 2 MODULI RETTILINEI................................................................................................................................. 24 2.1 MODULO RETTILINEO DIRITTO DI PIENA LINEA CON O SENZA BLOCCO AUTOMATICO............................................................ 24

ALL. 3 MODULI IN CURVA................................................................................................................................................. 25 3.1 DISEGNO MODULO CURVA 45° SX .................................................................................................................................... 25 3.2 DISEGNO MODULO CURVA 45° DX ................................................................................................................................... 26 3.3 DISEGNO MODULO CURVA 90° DX ................................................................................................................................... 27 3.4 DISEGNO MODULO CURVA 90° SX.................................................................................................................................... 28

ALL. 4. MODULI DI INVERSIONE RETTILINEI .............................................................................................................. 29 ALL. 5. SISTEMA DI FISSAGGIO PER LE GAMBE DEI MODULI ................................................................................. 30

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1) Il Tema del modulare (l’ambientazione) 1.1 I moduli FSNAN, realizzati nel rispetto di queste norme, devono mostrare, per quanto possibile, un

inserimento realistico della ferrovia nell’ambiente, basando i tracciati, il paesaggio e gli accessori possibilmente sullo stile italiano di confine alpino o prealpino con possibilità di integrare paesaggi tipici di confine francesi, svizzeri, austriaci o tedeschi.

1.2 L’ambientazione temporale dei moduli deve fare riferimento al periodo dal 1950 ai giorni nostri . 2) Le testate 2.1 Le testate per l’interconnessione tra i moduli sono le parti meccaniche più importanti di tutto il

progetto e devono essere realizzate in laminato, preferibilmente quello marino denominato okumè, con spessore da 18 a 20 avendo cura di usare nella realizzazione la più bassa tolleranza possibile nel rispetto delle quote riportate dai disegni CAD presenti negli allegati a questo documento. Le testate possono essere di tre tipi:

? La testata standard: che prevede 2 (due) piani binari: uno a quota 0 ed uno a quota +60 ? La testata bassa, denominata “testata 100”, che prevede un unico piano binari a quota 0.

Questa testata è da usarsi per la realizzazione di eventuali moduli di accoppiamento con altri standard o, in accoppiamento con un modulo elicoidale, per abbassare il piano binari a quota +60 al fine di realizzare, ad esempio, un piano stazione comune tra linee principali e linee secondarie.

? La testata alta, denominata “testata 160,” che prevede un piano binari a quota +60 ed eventualmente un piano binari nascosto a quota 0. questo tipo di testata è da usarsi per eventuali moduli con cappio di ritorno che nascondano il piano 0 con un percorso in galleria o porticato; oppure in accoppiamento con un modulo elicoidale per “alzare” il piano binari posto a quota 0 al fine di realizzare, ad esempio un piano stazione comune tra linee principali e linee secondarie.

Sul Forum Scala N e sul sito Assoenne saranno resi disponibili per il download i file CAD 2D quotati in scala 1:1. In figura 1 potete vedere lo studio 3D della testata. ASSOENNE e Forum Scala N provvederanno a far realizzare alcune testate con le più moderne tecnologie CNC o Laser e le forniranno, a chi le desidera, dietro il semplice rimborso dei puri costi sostenuti più le eventuali spese di spedizione.

3) I Moduli 3.1 I moduli possono essere realizzati con forme a piacere e le linee dei binari potranno seguire, solo sui

moduli rettilinei, qualunque andamento purché rispettino la geometria dei binari sulle testate e la lunghezza che deve essere pari a multipli di 400 mm. Il lato del modulo più vicino alle linee 1 e 2 , i cui i binari decorrono al livello 0, verrà, da qui in poi identificato come “Lato pubblico” ed il lato del modulo posto alla quota +60 sarà identificato come “Lato operatore”. Per i moduli più lunghi di 400mm occorrerà prevedere un rinforzo realizzato con quadrati in legno da 40 x 40 posto, a rinforzo dei longheroni, ogni 400mm e, dove possibile, anche a rinforzo del piano su cui verrà costruita la sede ferroviaria.

3.2 I longheroni dei moduli dovranno essere fissati alle testate tramite gli appositi fori presenti sulle estremità delle testate stesse utilizzando viti anti fessurazione da 5 x 60 specifiche per laminati in legno. E’ consigliabile fare un foro di invito profondo almeno 40mm nei longheroni al fine di non danneggiare il longherone stesso nel momento del serraggio delle viti.

3.3 Il piano dei binari al piano 0 dovrà essere realizzato in compensato con spessore 10mm e dovrà essere fissato alle testate, sfruttando gli appositi fori presenti sulle testate stesse, utilizzando viti antifessurazione da 3 x 50. Il piano binari a quota + 60 dovrà essere realizzato in compensato con spessre 4 e dovrà essere avvitato o inchiodato lungo il bordo superiore delle testate e del longherone lato operatore posizionando un supporto partendo dal piano binari a quota 0 ogni 400mm.

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3.4 Il moduli standard saranno così definiti: “Rettilineo di piena linea”, “Curva 90 SX o DX”, “Curva 45 SX o DX”, “Separatore”, “Osso di cane” , “Inversione”, “Elicoidale”

3.5 Nel caso di gruppi di moduli non inseribili separatamente in un progetto (ad esempio stazioni più lunghe di un modulo rettilineo standard, Staging yard ecc ecc) lo standard di interconnessione dovrà essere rispettato solo sulle testate di accoppiamento con altri moduli che non concorrono alla costruzione del modulo stesso fermo restando che il modulo dovrà essere realizzato con tutti gli standard di robustezza previsti dal progetto.

3.6 Tutti i moduli di lunghezza pari o superiore a 800 mm. Dovranno essere dotati di sostegni autonomi (da ora in avanti denominate gambe) regolabili in altezza di +/- 20 mm e dovranno essere realizzati con quadrotti di legno da 30 x 30 e dovranno essere installati sui moduli tramite il sistema i cui disegni costruttivi sono riportati in allegato 6..Al pannello dovranno essere inserite 4 gambe solo quando esso verrà usato singolarmente per operazioni di costruzione e/o manutenzione; in caso di unione dovranno esserne installate solo 2 poiché ogni pannello verrà sorretto ad una estremità dalle sue due gambe e dall'altra, tramite i bulloni di unione delle testate, dalle due del pannello vicino.

3.7 La lunghezza delle gambe è fissata a 1000 (1 metro lineare) e l’altezza del piano del ferro a livello 0 è fissata a quota 1015mm dal pavimento.

3.8 I moduli devono essere accoppiati e vincolati tra loro utilizzando due bulloni da 12 x 60 corredati da un relativo dado e due rondelle.

3.9 Il telaio esterno dei moduli dovrà essere dipinto in colore nero. Sul bordo inferiore dovrà essere applicata una striscia di velcro al fine di poter applicare un telo di colore verde che coprirà lo spazio vuoto compreso tra il modulo e il pavimento dove verrà installato l’impianto.

3.10 Fronte pubblico il piano dei binari dovrà essere protetto da una barriera in Lexan trasparente da 2 o 3mm di spessore ed essere alto 130mm al fine di garantire la sicurezza dei rotabili stessi da cadute o fuoriuscite accidentali. La barriera sarà fissata tramite opportune viti al longherone lato pubblico ad una altezza di 40mm dal fondo del modulo stesso

3.11 In relazione alla tipologia bifronte dei moduli, non è previsto l’utilizzo di sfondi. 3.12 Negli allegati sono disponibili i disegni bidimensionali quotati della testata e dei moduli considerati

standard:

All. 1 Testate a norme FSNAN All. 2 Moduli rettilinei di piena linea All. 3 Moduli curva All. 4 Coppia moduli di inversione All. 5 Sistema di fissaggio per le gambe dei moduli

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4) Salite e discese Praticamente nessun plastico, anche se modulare, può essere realizzato privo di salite e discese. Esse sono indispensabili per la costruzione di sovrappassi, sul sempre troppo ristretto spazio disponibile, e per passare da un piano all'altro. Le rampe, nel progetto e nella costruzione, appartengono solitamente alla sottostruttura dell'impianto e devono essere tenute in considerazione già durante la realizzazione del telaio del plastico, evitando così lavoro superfluo e inutile spreco di listelli in seguito. Attenzione a non sbagliare le linee in pendenza: spesso sono troppo "ripide" ed iniziano in modo eccessivamente brusco rispetto al piano. Ne derivano scarse prestazioni delle locomotive se non, addirittura, indesiderati sganciamenti dei rotabili. Quindi salite e discese devono essere studiate e costruite con precisione e realismo.

4.1 In rettilineo: per un plastico ferroviario si dovrebbe riuscire a fare in modo che la pendenza, in rettilineo, non risulti superiore al 3,5 %, ossia, su una lunghezza di linea di 100 cm, i binari non dovrebbero alzarsi o abbassarsi di più di 3,5 cm. Pendenze inferiori sarebbero naturalmente ancora più realistiche, ma sono purtroppo difficilmente ottenibili nella pratica fermodellistica. I binari in curva o a spirale dovrebbero avere, possibilmente, pendenze massime del 2,5-3,0%, ma nel caso delle spirali il diametro può essere opportunamente maggiorato. Tenete presente che nelle curve si produce un maggior attrito che va a discapito della forza di trazione delle macchine, perciò in questi tratti la pendenza deve essere ridotta il più possibile. Nella tabella seguente sono riportati, e possono essere facilmente rilevati, diversi valori di pendenza in uso per rampe di varia lunghezza. I valori sopra il 4% sono possibilmente da non utilizzare: possono servire al massimo per tratti di linee secondarie.

I tratti in pendenza non devono semplicemente "alzarsi dal suolo"; l'inclinazione deve iniziare dolcemente e senza brusche impennate,altrimenti i veicoli possono sganciarsi,le ruote captare corrente con difficoltà ed inoltre non è bello nè realistico che il treno intraprenda la salita con un brusco scossone. Alla costruzione si procede dunque nel modo illustrato nello schizzo: innanzitutto si suddivide la base del tratto in pendenza (ad esempio un metro) in parti uguali (distanze"A"); distribuendo poi uniformemente la pendenza(nell'esempio riportato è del 3%), sulla lunghezza di un metro, si ripartiscono i 3cm di dislivello tra l'inizio e la fine della salita in modo omogeneo, durante l'operazione di fissaggio dei blocchetti di supporto in legno. Solo così si ottiene una rampa con una inclinazione veramente costante.

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L'inizio della rampa, cioè il punto dove l'asse di tracciato si appoggia al tavolato base, deve essere accuratamente stuccato, per raccordare il più possibile l'eventuale dislivello. In ogni caso l'inizio della rampa non dovrebbe coincidere con una giunzione delle rotaie, poichè ciò aumenta l'incidenza dello spigolo vivo: è buona regola quindi iniziare una salita a metà di una sezione di binario. Se la rampa coinvolge un pezzo di tracciato in curva, e volete sapere come e dove sistemare i blocchetti di legno di altezza crescente fate così: disegnate su un foglio da pacco la rampa con la pendenza desiderata, e tracciate gli intervalli ed i dislivelli così come spiegato prima. Finita l’operazione di disegno, prendete il foglio da pacco e tenendolo col bordo poggiato sul vostro piano, fategli seguire l’andamento del tracciato in curva, segnando sul piano stesso gli intervalli e le altezze crescenti o decrescenti

4.2 Elicoidali: Sono comunemente chiamate "elicoidali", le spirali formate da cerchi di binari sovrapposti gli uni agli altri a forma di vite. Sono apprezzate ed utilizzate nell'esercizio pratico di un plastico ferroviario per la facilità con cui, su una piccola superficie consentono di superare qualsiasi dislivello. Inoltre, provocano un notevole allungamento dei tempi di percorrenza. Con una adeguata concezione della linea, può servire come linea di ricovero per convogli completi i quali possono,ad esempio, entrarvi in discesa ed accodarsi su sezioni isolate, già pronti per essere richiamati. Le spirali possono essere realizzate a binario unico o a più binari. Anche se non è indispensabile utilizzare una spirale di binari per superare un grosso dislivello, essa può quindi essere inserita semplicemente per allungare i tempi di percorrenza e per fungere da linea di ricovero. In questi casi può essere realizzata verso il basso, addirittura fino al livello del pavimento;una seconda spirale interna o esterna alla prima riporterà poi la linea nuovamente all'altezza dell'impianto. Gli schizzi prospettici illustrano le principali applicazioni e possibilità offerte dagli elicoidali. Cosa bisogna considerare se si vuole costruire una spiral? Innanzitutto la pendenza, lungo tutta la lunghezza,non deve superare il 3% (meglio 2%), questo per non oltrepassare la capacità di trazione delle locomotive, già pregiudicata dal maggior attrito dovuto alla costante marcia in curva. D'altro canto è indispensabile prevedere che tra i vari piani vi sia un'altezza di almeno 70 mm in N per potere, all'occorrenza, intervenire e introdurre la mano tra le varie spire. Sulla base di queste esigenze legate all'esercizio emerge già un'indicazione del diametro medio per la spirale: diametro x 3,14= sviluppo lineare del binario. Per poter superare un dislivello di 100 mm con una pendenza del 3%, lo sviluppo deve essere in N di 2,33 m. Il valore da impiegare per il diametro medio risulta dunque D = 2,33: 3,14= 74 cm. È consigliabile cmq non andare al disotto di un valore D pari a 65 cm.

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Questo è tutto per quanto riguarda le formule di calcolo delle spirali, che in definitiva altro non sono che la dipendenza tra diametro, circonferenza ed altezza.Un metodo per costruire velocemente e stabilmente una spirale consiste nell'uso di profilati angolari di metallo o di barre filettate, M8 - M10 circa, sulle quali si ottengono le rispettive quote di sostegno per le assi di tracciato con dadi avvitati e regolati alla giusta altezza. Vi sono numerosi altri metodi per realizzare una spirale di binari e quasi tutti rispettano questo tipo di schema. È importante soprattutto sapere quando una spirale è funzionale al vostro impianto, quando è bene inserirla nel progetto e come si calcolano le sue dimensioni. Sarete anche in grado, allora, di mettere in pratica varianti secondo le vostre idee.

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5) Armamento 5.1 Sono ammessi binari e scambi, commerciali a codice 80 quali Peco, Atlas o Roco od autocostruiti,

con profilati a codice 80 e traversine in legno. Altri codici di binario quali il 55 potranno essere usati ma dovrà essere tassativamente rispettata l’altezza del piano del ferro utilizzando espedienti non visibili nella costruzione della sede ferroviaria. Nella foto a fianco potete vedere la differenza tra i due tipi di binario quando accopiati: a sinistra un codice 80 e a destra un codice 55 che risulta sollevato dal piano di circa

0.3mm. Eventuali scambi utilizzati non dovranno avere cuore metallico. 5.2 Raggi minimi di curvatura: Il raggio minimo per tutte le curve sia sui binari posti a livello 0 che i

binari a livello +60 è di 282 mm. Il raggio minimo per i binari di scalo è di 252 mm e comunque non inferiore al raggio dei deviatoi impiegati. Si dovranno evitare le successioni di curve e controcurve senza raccordi o rettifili intermedi di lunghezza pari ad almeno 57mm.

5.4 E’ ammessa la sopraelevazione del binario in curva che deve essere ottenuta sollevando la rotaia esterna con un limite massimo posto a 0.6mm come specificato dalla norma NEM 114. La sopraelevazione deve essere nulla in corrispondenza delle testate.

5.5 Il binario deve essere dotato di massicciata opportunamente inghiaiata con materiale a grana fine di colorazione come da definizione che trovate nella sezione paesaggio e la sede ferroviaria o strada ferroviaria dovrà essere realizzata come da figura visibile a fianco. È comunque possibile adattare binari di diversa provenienza sostituendo il sughero con altro materiale purché sia assolutamente mantenuta l’altezza totale della sede ferroviaria prevista in 6 (sei) mm. Nel caso siano presenti più binari paralleli, fra i quali dovrà essere tassativamente mantenuta una distanza di 30mm all’altezza della mezzeria del binario (interbinario), nella parte di massicciata comune è possibile, in presenza di una stazione, installare un canale porta cavi che al vero è realizzato in cemento. I disegni della sede ferroviaria sono riprodotti direttamente da un disegno FS opportunamente scalato ed adattato alle nostre esigenze per la parte denominata “rilevato”.

5.6 I deviatoi devono rispettare le norme previste per i binari. Sono ammessi deviatoi ad aghi incernierati e ad aghi flessibili. Non sono ammesse scatole di azionamento a vista. se non in zone nascoste. Eventuali azionamenti per gli scambi dovranno essere realizzati con motori sottoplancia di tipo SEEP Motor PM-4 prodotti dalla GAUGEMASTER acquistabili online direttamente sul sito del produttore. Nel caso sia necessario installare un motore sottoplancia dove binari installati a quota +60 si sovrappongano a binari installati a quota 0 si suggerisce l’uso di scambi atlas con motori montati alla rovescia oppure motori sottoplancia atlas cod.65.

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5.7 I binari dovranno essere fissati al piano binari dei moduli con chiodini o viti per binario, mantenendosi, in prossimità delle testate, leggermente all’interno facendo in modo nel momento dell’accoppiamento di due moduli la distanza (gap) che separa i binari non sia superiore a 1 mm ma mai inferiore a 0,5mm ai fini di compensare eventuali variazioni termiche ai quali i moduli potrebbero essere sottoposti.

5.8 Al fine di migliorare l’accoppiamento delle rotaie tra due moduli le rotaie all’estremità dovranno essere limate ed arrotondate nella parte interna. Si consiglia l’applicazione di questa pratica in modo da migliorare l’inscrizione delle flangie degli assali ed evitare salti e/o deragliamenti tra un modulo e l’altro.

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6) Impianto elettrico 6.1 L’impianto è predisposto per il funzionamento sia in corrente continua (DC o sistema analogico) che

in standard DCC (sistema digitale) che devono essere tra loro mutuamente esclusivi ovvero non si potrà collegare, in qualsiasi punto del tracciato, una alimentazione analogica in corrente continua o alternata ad un binario già alimentato dal sistema digitale DCC e viceversa.

6.2 Eventuali automatismi ed accessori a funzionamento elettrico (circuiti “va e vieni”, elementi di arredo motorizzati, generatori di fumo, etc.) andranno alimentati in modo totalmente indipendente, predisponendo un trasformatore/alimentatore separato.

6.3 Ogni modulo deve essere dotato di un circuito stampato, appositamente realizzato e consegnato insieme ad ogni copia di testate, e di un cavo multipolare con connettore D-SUB a 25 poli maschio ad ambo i lati di lunghezza pari ad almeno la lunghezza del proprio modulo +50 cm. Il cavo dovrà essere di tipo pin to pin con tutti i poli collegati e preferibilmente acquistato già pronto sul mercato. Nel caso si progettassero moduli o elementi nei quali sia presente una struttura di binari complessa (es stazioni, scali, aree industriali) è consentito l’utilizzo di conduttori supplementari (e di connettori a maggior numero di poli) nella giunzione tra questi elementi, purché venga ripristinato l’utilizzo del cablaggio standard nella transizione agli altri moduli.

6.4 Cablaggio plastico modulare a norme FSNAN: BUS principale

Per rotaia esterna di una linea (o binario) si intende la rotaia posta più vicino al lato pubblico. Le funzioni ed i colori attribuiti ai cavi che andranno collegati a ciascuno dei quindici (15) morsetti presenti sul circuito stampato sono riportati nella tabella sottostante: è obbligatorio l’attenersi alla colorazione riportata nella tabella sottostante in ogni collegamento tra morsettiera e binario (o BOD). La numerazione di questi collegamenti ed il corrispondente “colore” vanno rispettati anche laddove si utilizzino connettori a maggior numero di poli.

Morsetto Funzione Colore Morsetto Funzione Colore

1 Piano 0 Linea 1 Int 10 Bus Frenatura DCC 2 Piano 0 Linea 1 Ext 11 3 Set Blocco 12 DC 12 – (massa) 4 Reset Blocco 13 DC 12+ (positivo) 5 Piano 0 Linea 2 Int 14 Piano +60 Linea 3 Int 6 Piano 0 Linea 2 Ext 15 Piano +60 Linea 3 Ext 7 Set Blocco linea 3 8 Reset Blocco linea 3 9 Bus Frenatura DCC

Note: i binari sono contati a partire da quello più vicino al lato pubblico. Sezionamenti per blocchi sulla rotaia interna. Sensori di occupazione sulla rotaia esterna di ogni linea.

Circuito stampato bus principale a norme FSNAN

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6.5 La sezione dei cavi di collegamento Usare la giusta sezione per i cavi ricopre una importanza molto rilevante nel progetto quindi

cercheremo ora di determinare le giuste sezioni dei cavi da utilizzare per le varie funzioni quali: bus di alimentazione, derivazioni dal bus principale alle rotaie, derivazioni ai sezionamenti, alimentazione degli accessori ecc. ecc. L’ideale sarebbe sapere esattamente quanta corrente potrebbe assorbire di volta in volta l’intero progetto ma lquesto non è sempre possibile quindi dovremo dimensionare i cavi per difetto in base all’assorbimento medio di un convoglio in scala N (circa 500ma) e il numero massimo di treni che potranno circolare contemporaneamente che è determinato dal numero di sezioni di blocco -1 presenti nel progetto.

Tabella conversione sezione cavi elettrici AWG Diametro medio

(mm) sezione (mm2)

Portata (A)

17 1.150 1.038 3 18 1.024 0.823 2.3 19 0.911 0.652 1.8 20 0.818 0.517 1.46 21 0.722 0.410 1.16 22 0.643 0.325 0.9 23 0.573 0.258 0.75 24 0.510 0.204 0.6

La tabella precedente riporta la conversione, dal sistema AWG (sistema Americano) al sistema metrico dove viene indicata la sezione del cavo e la portata del cavo, delle sezioni dei cavi che in base alla portata potrebbero essere normalmente utilizzati in un progetto di plastico modulare. In base alla tabella di conversione possiamo iniziare a determinare il dimensionamento dei cavi da usare nel progetto FSNAN che dal circuito stampato vanno alle singoli linee di binari o sezionamenti dovranno essere di sezione pari ad almeno 23 awg ma si consiglia l’uso di cavi con sezione da 20 awg. Per quanto riguarda il cavo di connessione elettrica del bus di potenza tra i moduli esso potrà essere realizzato secondo lo schema riportato nella figura seguente utilizzando cavi singoli con sezione di almeno 16 o17 awg (cortocircuitando i pin del connettore come visibile in figura) oppure 1 cavo per ogni pin del connettore pari ad almeno 20 awg. Abbiamo testato con successo un cavo per citofoni da 24 conduttori collegando sia tutti i pin che solo 12 pin e raddoppiando il cavo sui pin che trasportano la corrente per i bus di potenza. E’ stato altresì testato con successo un cavo da 12 poli con sezione di 1.5 mm2 che ha supportato una capacità di ben 6A per ogni cavo

È comunque possibile utilizzare cavi commerciali, con 2 connettori sub-D a 25 poli femmina, che abbiamo tutti i poli collegati in configurazione pin to pin ma questo ridurrà il numero massimo di

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convogli che potranno circolare nello stesso momento. La massima perdita in tensione rilevata durante i test con singole fonti di alimentazione e sezioni dei cavi di collegamento pari a 23 awg e 3 treni circolanti per linea è risultata essere pari al 4% medio su una lunghezza totale dei bus di potenza pari a 100m lineari.

6.6 Connessione elettrica standard Ogni modulo dovrà essere collegato ai binari rispettando lo schema visibile in figura

6.7 Deviatoi Tutti i deviatoi eventualmente presenti sia nella sezione analogica che in quella digitale del

modulo dovranno essere motorizzati come da norma 5.6 e gestiti tramite appositi decoder per accessori in standard DCC (vedere norma 6.9.7 per i collegamenti al bus principale) con potenza adeguata alla gestione di motori per deviatoi peco o similari. Nel caso si voglia collegare tra loro linee di binari tramite opportuni deviatoi i due circuiti interessati dovranno tassativamente rimanere isolati tra loro quindi a tale scopo le linee deviate saranno congiunte meccanicamente tra loro tramite giunti isolanti posti su entrambe le rotaie come visibile in figura

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6.8 Impianto Elettrico – Sezione analogica

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6.9 Impianto elettrico - Sezione digitale Il sistema digitale scelto per il plastico modulare è uno dei sistemi digitali "low entry" più diffusi tra i ferromodellisti in quanto estremamente semplice e di limitata potenza ma ampliabile in modo da adattarsi anche ad impianti abbastanza complessi. Per dare la possibilità agli utenti di muoversi lungo il plastico per poter pilotare a vista le locomotive presenti sul plastico in qualsiasi momento dovrà essere implementato un bus di tipo RS485 dove la comunicazione seguirà le specifiche dello standard xpressnet 2.0 o versioni successive.

6.9.1 Collegamento di più Lokmaus2 e/o Multimaus Condizione fondamentale per il funzionamento del bus di comando è che uno dei lokmaus sia collegato alla presa Master del booster principale con un cavo a 6 poli munito di presa RJ-25 (6/6) (collegamento verde), e che tutti i dispositivi slave (collegamento azzurro), installabili fino ad un massimo di 30 unità, siano collegati semplicemente in parallelo tra loro alla presa slave dello stesso booster. A differenza del cavo collegato al Master per il collegamento dei dispositivi slave potranno essere utilizzati sia cavi a 4 che a 6 poli, tutti però muniti di presa RJ-11 (6/4) o RJ-25 (6/6). Una cosa importante, ma spesso sottovalutata, è quella di utilizzare solo cavi con connessione pin to pin che potrete facilmente riconoscere semplicemente accostando le due spine tra loro mantenendo il medesimo orientamento e guardandole dovrebbero avere i cavetti colorati posti nella medesima posizione. In commercio, ad esempio,troverete cavi per le cornette telefoniche che hanno i cavi girati (in successione opposta) che se utilizzati provocano danni ai dispositivi in quanto, per i nostri utilizzi, invertono la fonte di alimentazione al dispositivo stesso.

6.9.2 Collegamento di più booster e divisione in più distretti di alimentazione Uno dei limiti del sistema digitale scelto è la limitata potenza disponibile, 2,5 A per il booster 10761 e 3,2 A per il booster 10764. Una soluzione al problema è quella di dividere il tracciato in distretti di potenza separati, ognuno alimentato da un suo booster, in modo da avere una potenza totale maggiore, divisa tra i vari distretti dell'impianto. La condizione essenziale perché un sistema a più distretti di alimentazioni funzioni regolarmente inponeche le rotaie dei due o più distretti di potenza siano isolate elettricamente tra loro e che i segnali digitali siano in fase tra loro. Un sistema veloce per verificare che il segnale digitale sia in fase, è quello di misurare con un multimetro digitale regolato per leggere le tensioni alternate (AC), la tensione tra le due rotaie adiacenti dei due distretti. Se la tensione è zero, significa che i due segnali sono in fase, diversamente se si legge una valore di tensione simile a quello misurato tra le due rotaie di un medesimo distretto, vuol dire che il segnale non è in fase e devono essere invertiti i collegamenti. Per collegare tra loro i booster, è sufficiente collegare in parallelo tutte le prese "booster out" con un cavo di colore grigio a 4 poli munito di spina RJ-11 (4/4). Nel caso i booster siano più di 2 è possibile sdoppiare il cavo con un collegamento ad Y analogo a quello utilizzato per collegare il bus di comando ai comandi slave..Con questo schema è possibile il collegamento di booster 10761, 10764 e 10765 tra loro, garantendo la rilevazione dei corto circuiti sull'impianto.

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Per la configurazione a più distretti di alimentazione occorrerà scollegare dal bus DCC principale il primo modulo appartenente ad ogni singolo distretto tramite l’utilizzo di un cavo realizzato ad hoc che dovrà avere detto collegamento interrotto come visibile in figura

6.9.3 Protezione dai cortocircuiti Nel caso si utilizzino più distretti di alimentazione è imperativo proteggere ogni distretto dai cortocircuiti in modo tale che il resto dell’impianto funzioni tranne il distretto in cortocircuito. A tale scopo sono state valutate diverse possibilità quali: Lampadine alogene, fusibili elettronici ed interruttori magneto termici.. Tutte e due le soluzioni “Tecnologiche” hanno presentato un problema comune: il tempo di intervento troppo elevato, dal secondo in su, e sempre superiore al tempo di intervento di una centralina commerciale che si aggira intorno ad una media di 200 ms su quasi tutte le centraline dcc commerciali. La soluzione della lampadina analogica in serie all’alimentazione invece oltre ad essere la più economica praticamente non ha presentato tempi di intervento misurabili ed in caso avvenisse un corto circuito si avrebbe lo stesso effetto di interruttore su una comune lampadina di casa:

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l’accensione praticamente istantanea della lampadina che oltretutto agli operatori distretto di alimentazione ha dato problemi Le lampade dovranno essere installate secondo lo schema visibile nell’immagine e dovranno avere una potenza adeguata al tipo di booster asservito al distretto di alimentazione.

6.9.4 Cappi di ritorno

Le presenti norme prevedono che le linee di binari al piano 0, normalmente asservite al sistema digitale, risulteranno essere, dal punto di vista dell’alimentazione, come un unico binario a due distretti quindi per inserire all’interno di un progetto un anello di ritorno tra le due linee questi provocherà un corto circuito esattamente come una racchetta di ritorno a singolo binario in un circuito analogico. I cappi di ritorno dovranno quindi essere gestiti da apposite elettroniche quali lenz LK100 o Lenz LK200 che dovranno essere installate come indicato in figura.

6.9.5 Il bus di frenatura ed i sezionamenti

Con un sistema digitale è possibile far frenare automaticamente le proprie locomotive 6.9.6 Rilevatori di presenza 6.9.7 Collegamento decoder per accessori

La figura seguente mostra come collegare un decoder accessori (in questo caso un Lenz ls150) , con alimentazione ed ingresso segnale separati, al bus FSNAN. Il segnale per il pilotaggio può essere prelevato indifferentemente dai morsetti 1 e 2 (linea 1) o 5 e 6 (linea 2).

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7) Il paesaggio. La scelta del tipo di ambientazione è molto importante e comunque deve sottostare, anch’essa come il tracciato, allo spazio che abbiamo a disposizione. Evitiamo la presenza di montagne ‘a panettone’ cioè molto alte con fianchi ripidissimi e quindi poco realistici: preferiamo pendii dolci ed eventualmente predisponiamo un fondale con raffigurate cime più impegnative.Quando penserete a come addobberete il vostro o i vostri moduli tenete bene a mente che la scala utilizzata influenza anche il paesaggio e la scala N si presta molto bene alla rappresentazione di ampi spazi che catturano l’attenzione a differenza della scala maggiore che a causa delle sue dimensioni deve sacrificare il paesaggio a favore del treno (a meno che non si abbia una grande superficie a disposizione). Immaginiamo il nostro tracciato come se dovesse essere costruito ‘sul’ paesaggio (così come avviene nella realtà): dobbiamo cioè dare l’impressione che la linea ferroviaria si adatti al paesaggio, con curve, trincee, terrapieni ed opere d’arte atte ad attraversare quel determinato luogo. In realta è il nostro paesaggio che si adatta alla linea, ma questo non si deve mai intuire. Le curve più secche, possibili solo nel mondo modellistico e non nelle ferrovie reali, devono essere mascherate (generalmente si utilizzano tratti in galleria allo scopo), così come l’andamento generale del tracciato dovrebbe essere mascherato da curve, gallerie, viadotti, ecc. per nascondere l’effetto ‘anello’ tipico dei tracciati giocattolo. Inoltre raccomandiamo l’utilizzo di materiali leggeri per la costruzione di terrapieni, pietre, montagne ecc ecc ricordatevi che i vostri moduli potrebbero far parte di un progetto durante una manifestazione.

7.1 Il colore della massicciata: nella realtà la massicciata (o ballast) sostiene il binario quindi deve essere riprodotta anche nel modulare FSNAN quanto più fedelmente possibile al fine di rendere al meglio il realismo che intendiamo dare ai nostri moduli. In commercio esistono molti prodotti che devono essere accuratamente selezionati per le nostre esigenze e la prima cosa che occorre verificare è che siano composti da materiale dimensionalmente credibile per la scala N. Per iniziare occorrerà tenere conto del colore di fondo della ghiaia, che in una stazione può assumere molte sfumature come potete notare nella foto a fianco che è di un tronchino poco usato in uno scalo merci di una piccola stazione. Il colore del ballast, in questo caso, è composto di due tonalità principali: una grigia chiara, ed una marrone abbastanza scura, miscelati al 50%

circa. Anche le traverse hanno un colore molto marcato, simile al marrone della ghiaia. Nella foto successiva, il binario è un deviato, anch'esso fotografato in una piccola stazione, e si può subito notare come il colore della ghiaia sia piuttosto uniforme ma nello stesso tempo come siano addirittura presenti quattro colori ossia: due per i binari affiancati, e due per le strisce nell 'interbinario. Il colore delle traverse è molto diverso da quello del ballast, tanto che il contrasto è

notevole. Nella prossima foto a destra, invece potete vedere un altro binario poco usato, ma con ghiaia molto chiara ed uniforme e traverse anch'esse abbastanza chiare. Al contrario nella foto di sinistra si nota n binario deviato di stazione di media importanza, dove sostano normalmente treni a trazione Diesel. In questo caso è evidente l'imbrattamento da olio, tanto da rendere il colore sia del ballast

sia delle traverse uguale e molto scuro. Nelle stazioni a scarso traffico il colore della ghiaia quindi si avvicina è vicino a quello originale mentre, in genere sui binari di corretto tracciato il colore tende più al ruggine perché sono più transitati, e nei punti di sosta dei treni può essere più scuro a causa dei lubrificanti lasciati dai rotabili. L'operazione più complessa e delicata riguarda la posa in opera del pietrisco dove si deve fare molta attenzione ad evitare che i granelli entrino nei dispositivi meccanici per la manovra degli scambi o di qualunque altro apparato. In fase d'incollaggio, poi, l'attenzione sarà

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rivolta anche agli aghi degli scambi, che devono restare liberi di scorrere sulle loro sedi. Si dovranno lasciare anche degli spazi liberi intorno ai tiranti per la manovra degli aghi.

7.2 La posa della massicciata: Il sistema tradizionale per la posa in opera del ballast, necessita di alcuni attrezzi e prodotti, un po' di sapone o detergente per piatti, un nebulizzatore, della colla vinilica, qualche bicchiere di plastica, un contagocce, un punteruolo, un pennello di media grandezza ed un cucchiaino. Dopo aver ottenuto la giusta miscela di colori, si posa il ghiaino sui binari per mezzo del cucchiaio o di appositi marchingegni che ora si trovano in commercio e siccome sarebbe molto difficile trattare una grande superficie in una sola volta vi consigliamo di su piccole aree lavorandole una ad una in tempi successivi. A questo punto arriva l'operazione più delicata di tutto il lavoro. Per mezzo del pennello si cerca di stendere il ghiaino sulla superficie da coprire; lo si fa dapprima strofinandolo alcune volte, con pressione molto leggera, poi battendolo ripetutamente, in senso verticale, anche ora molto leggermente, fino ad ottenere una superficie perfettamente piana. A questo scopo anche un polpastrello, asciutto, aiuta molto. Il punteruolo è utile per spostare eventuali granelli che fossero rimasti sulle traverse. Per ottenere un buon effetto visivo, è bene che il ghiaino non arrivi fino all'altezza della traversa, ma che sia appena più basso, così la traversa resterà ben visibile, e non "affogata" nel pietrisco. Alla fine del lavoro di posatura della ghiaia, la superficie deve essere perfettamente livellata, non ci possiamo accontentare di niente di meno, poiché questo sarà un particolare di grande importanza sulla scena del plastico; ed anche se sarà necessaria molta pazienza, alla fine il risultato pagherà lo sforzo. L'operazione di messa in opera ed incollaggio del ballast deve essere eseguita solo dopo che avrete posato tutte le parti che riguardano direttamente la sede ferroviaria: eventuali marciapiedi, tutte le basi dei segnali e dei pali per la linea aerea, eventuali attraversamenti a raso, passaggi a livello se sono previsti, ecc ecc,

7.3 Terre, Sabbia, erba normale ed erba elettrostatica

Molte polveri usate nei plastici ferroviari “normali” (non soggetti a trasporto in altri luoghi se non in occasioni eccezionali) possono essere usate per riprodurre il terreno nei nostri moduli anche se con accorgimenti leggermente diversi da usarsi durante la posa per non perderne la copertura durante i trasporti.

7.3.1 La sabbia approssima molto bene il terreno, si mescola con la colla Vinilica creando una superficie ruvida che, una volta sottoposta a colorazione con il metodo del pennello secco offre uno splendido effetto molto reale. Con questo sistema si può riprodurre qualsiasi tipo di terreno.

7.3.2 L’erba elettrostatica fornisce un aspetto eccezionalmente realistico quando viene applicata su superfici più o meno estese. Nei negozi di modellismo ferroviario si può trovare erba elettrostatica nei colori stagionali più vari ma l'erba che abbiamo trovato più consona per riprodurre una ambientazione alpina e prealpina primaverile ed estiva è quella prodotta da linea secondaria in 5 sfumature di verde identificata dal codice 170 da b1 a b5. Questo prodotto è composta di fibre sintetiche alte 2.5mm e può essere posata sia elettrostaticamente che a mano dando dei risultati entusiastici molto vicini al reale. La B3 (per A B e C Linea Secondaria indica la quantità per confezione) che è l'erba intermedia (derivata dalla mistura in parti uguali delle 170 B1 e B5) è l'erba che io sceglierei per il pezzetto delle testate in modo tale da poter andare verso lo scuro B5 o verso il chiaro B1 all'interno del modulo per poi tornare all'intermedia sull'altra testata. Per le erbe autunnali sono invece disponibili 5 erbe di colorazione diversa sempre elettrostatiche e alte 2.5mm della serie 171. Linea secondaria suggeriva anche di usare erba da 5mm ogni per creare eventuali cespuglietti che sono cresciuti più di altri oppure fare tratti erbosi più incolti tipici delle linee ferroviarie che trovate fuori dalle grandi città.

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Ringraziamenti

La stesura di queste norme e la realizzazione del plastico modulare FSNAN è frutto della collaborazione di più utenti del Forum Scala N ed associati Assoenne, sperando di non dimenticare nessuno, cercheremo di ringraziarli tutti quanti per la fattiva collaborazione prestata nell’interesse della divulgazione della scala N. Intendiamo anche ringraziare anticipatamente tutti coloro che in futuro vorranno partecipare al progetto con un proprio modulo o con contributi atti al miglioramento di queste norme così da formare un grande gruppo di amici che condividono la stessa passione. La prima norma è nata grazie alla collaborazione e al contributo degli amici che elenchiamo di seguito: Antonio Venezia, Massimo Tironi, Alberto Fontana, Vittorio Tadini, Roberto Macioce, Cristian Cicognani, Alex Corsico, Marco Gallo, PierAngelo Manzini, Alfonso Scoppetta, Massimo Di Giulio, Ettore Perreca, Igor Furnari.

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Allegato 1 Disegni testate: 1.1 disegno testata standard Materiale laminato okumè spessore 19 mm I due fori principali di interconnesione hanno un diametro pari a 16mm. Tutti i fori di fissaggio dei longheroni sono da 5mm Tutti i fori per il fissaggio delle gambe sono da 4mm

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1.2 disegno testata “100” Materiale laminato okumè spessore 19 mm I due fori principali di interconnesione hanno un diametro pari a 16mm. Tutti i fori di fissaggio dei longheroni sono da 5mm Tutti i fori per il fissaggio delle gambe sono da 4mm

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1.3 disegno testata “160” Materiale laminato okumè spessore 19 mm I due fori principali di interconnesione hanno un diametro pari a 16mm. Tutti i fori di fissaggio dei longheroni sono da 5mm Tutti i fori per il fissaggio delle gambe sono da 4mm

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Allegato 2 Moduli rettilinei 2.1 Modulo rettilineo diritto di piena linea con o senza blocco automatico Materiale laminato okumè spessore 20mm Tutte le misure riportate riguardano il bordo esterno del modulo quindi per il taglio dei singoli longheroni che compongono il modulo occorre considerare lo spessore dei materiali Le linee rosse indicano la mezzeria dei singoli binari Lo schema di collegamento elettrico è riportato alla norma 6.5 e nel caso il modulo sia dotato di blocco automatico lo schema di collegamento elettrico è riportato alle norme 7.2 e 7.3

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All. 3 Moduli in curva 3.1 Disegno modulo curva 45° SX Materiale laminato okumè spessore 18/20mm. Tutte le misure riportate riguardano il bordo esterno del modulo quindi per il taglio dei singoli longheroni che compongono il modulo occorre considerare lo spessore dei materiali. Le linee rosse indicano la mezzeria dei singoli binari, Lo schema di collegamento elettrico è riportato nella norma 6.5 Una curva a 90 gradi può essere ottenuta dalla giunzione di due curve a 45° (vedi parte del disegno in grigio)

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3.2 Disegno modulo Curva 45° DX Materiale laminato okumè spessore 18/20mm. Tutte le misure riportate riguardano il bordo esterno del modulo quindi per il taglio dei singoli longheroni che compongono il modulo occorre considerare lo spessore dei materiali Le linee rosse indicano la mezzeria dei singoli binari, Lo schema di collegamento elettrico è riportato nella norma 6.5 Una curva a 90 gradi può essere ottenuta dalla giunzione di due curve a 45° (vedi parte del disegno in grigio)

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3.3 Disegno modulo Curva 90° DX Materiale laminato okumè spessore 18/20mm. Tutte le misure riportate riguardano il bordo esterno del modulo quindi per il taglio dei singoli longheroni che compongono il modulo occorre considerare lo spessore dei materiali Le linee rosse indicano la mezzeria dei singoli binari, Lo schema di collegamento elettrico è riportato nella norma 6.5

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3.4 Disegno modulo Curva 90° SX Materiale laminato okumè spessore 18/20mm. Tutte le misure riportate riguardano il bordo esterno del modulo quindi per il taglio dei singoli longheroni che compongono il modulo occorre considerare lo spessore dei materiali Le linee rosse indicano la mezzeria dei singoli binari, Lo schema di collegamento elettrico è riportato nella norma 6.5

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All. 4. Moduli di inversione rettilinei Materiale laminato okumè spessore 18/20mm Le linee rosse indicano la mezzeria dei singoli binari ATTENZIONE !! I presenti moduli non possono essere usati singolarmente.

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All. 5. Sistema di fissaggio per le gambe dei moduli Materiale compensato da 10mm, quadrotto di legno da 30x30, sughero Si consiglia l’uso di un bullone da 5 MA con galletto e rondella su tutti i fori Si raccomanda l’utilizzo di un adesivo forte ma gommoso per incollare la striscia di sughero