NorDemocratico

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to l’assessore regionale allo sport Moni- ca Rizzi - quella che millantava una sua laurea inesistente - ha già detto che della «Cittadella» non se ne farà nulla. Lo sceriffo Fabio Rolfi tace e, da assesso- re con delega alle sue conferenze stampa, pensa solo alla campagna elettorale che prima o poi lo porterà in parlamento. A rimetterci sono i bresciani sempre più invischiati in una matassa di parole e oscure rese dei conti fra PDL e Lega. Un vortice di litigi che si placano solo con la spartizione di poltrone e concorsi. I leghisti si rivelano sempre più «forti» con i deboli e «deboli» con i forti. Un guer- riero dalla spada moscia, capace solo di costanti cucchiaiate sul «budino molle» di un PDL che promette le «piramidi» e non sa dove trovare i soldi per farle. Nonostante tutto ciò il PD cittadino sente più l’obbligo di proporre, che quello di cri- ticare. Siamo consapevoli che chiunque amministrerà la città fra due anni avrà a disposizione risorse naturali e bilanci economici sempre più contenuti. Per que- sto vogliamo «slegare» la nostra città, individuando le vere priorità e proponen- do una politica so- bria, efficiente, ca- pace di risparmia- re, riutilizzare, ri- ciclare. Vogliamo respirare aria pura, usare energie pu- lite, spostarci utilizzando mobilità dolce. Vogliamo be- re acqua pubblica sulla quale nessuno speculi. Anche per questo, il 12 e 13 giugno andiamo a votare ai referendum e facciamo quat- tro croci sul SI! Scrivo questa nota nei giorni a ca - vallo tra il primo turno e i ballot - taggi delle elezioni amministra - tive. Chi legge conosce già i risultati di Mila - no, di Napoli e degli al - tri comuni e province in cui si è rivotato. Tuttavia, è ragionevo - le fin d’ora mettere in conto una bella vitto - ria di Giuliano Pisapia a Milano e non esclude - re neppure un possibile successo di Luigi De Magistris a Napoli. Quello che è certo è che le urne del 15 e 16 maggio hanno dato un ver - r r detto indiscutibile: il centrodestra ha perso, soprattutto laddove, co - me a Milano, Berlusconi si era im - pegnato personalmente nella cam - pagna elettorale. Del resto, egli stesso, aveva solleci - tato un referendum su di sé e sulla sua politica. E il referendum lo ha perso, subendo addirittura l’umi - liazione del dimezzamento delle preferenze ottenute a Milano. Nello stesso tempo, ha vinto il Par - r r tito Democratico. Non tutto il centrosinistra, per la verità, se si considerano il netto ca - lo di consensi alle liste dell’Italia dei valori e l’andamento incerto di Sinistra e libertà. Il PD invece ha conquistato un netto successo con le proprie liste, soprat - t t tutto al Nord, confermandosi il par - r r PIERANGELO FERRARI Parlamentare del Partito Democratico www.pierangeloferrari.it Emilio Del Bono, capogruppo del PD in Consiglio Comunale, ha usato una meta- fora efficace per descrivere i rapporti po- litici fra il Sindaco e la Le- ga Nord in Loggia. Adriano Paroli viene pa- ragonato ad un «budino molle» tali e tanti sono i colpi che subisce da par- te del capogruppo leghista Nicola Gallizioli. Non da ora, e non solo, attraverso il pesante giudizio espres- so contro Graziano Tarantini - presiden- te del consiglio di sorveglianza di A2A - reo di aver congelato i dividendi della municipalizzata. Gallizioli s’è scaglia- to contro Tarantini con la fatidica frase: «Föra dei ball». Segno di poca fantasia, ma piena sudditanza verso il vero spon- sor del declino italiano: Umberto Bossi. Una crisi politica in piena regola che si rispecchia in quella ben più grave con la quale ci sta trascinando verso un finto federalismo condito da politiche razziali. È impressionante l’analogia degli episodi che marcano tutte le «non-scelte» del po- pulismo Bossi/Berlusconi - Rolfi/Paroli. Ecco un altro esempio emblematico che riguarda i nostri quartieri: dopo tre anni sul trasferimento dello stadio da Mom- piano in una cava di S.Polo siamo all’en- nesimo annuncio. Come in una replica pecoreccia di “Porta a Porta” il sindaco Paroli ha firmato il “Patto per lo Stadio” dinanzi alle telecamere di Teletutto in- ventandosi la cerimonia della posa della «prima pietra di positività». Avete letto bene: non una vera cerimonia con cazzuola e fascia tricolore, ma una promessa più che virtuale! Un fanta- sma di «grande opera» simile al Ponte di Messina di cui più nessuno parla. Intan- Foglio di informazione politica a cura del Circolo Nord del Partito Democratico di Brescia - Distribuito in proprio e stampato su carta ecocompatibile con alte percentuali di fibre post-consumo da G.Artig. Bs - Per informazioni e contatti: E-mail: [email protected] - Cell. 333 5300206 NUMERO UNICO MONOGRAFICO - 28 MAGGIO 2011 Congelamento dei dividendi di A2A e «Cittadella dello sport» sono l’emblema della crisi politica fra PDL e Lega Nord. Ai referendum votiamo quattro SI! S lega re la città Il «Vento del nord» sui referendum Siamo il perno della coalizione alternativa al centrodestra GIANLUIGI FONDRA Segreteria cittadina e Coordinatore del PD Circolo Nord Il 12 e 13 giugno vai a votare quattro SI segue in basso a pag.2

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Giugno 2011 Foglio di informazione politica a cura del Circolo Nord del Partito Democratico di Brescia

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to l’assessore regionale allo sport Moni-ca Rizzi - quella che millantava una sua laurea inesistente - ha già detto che della «Cittadella» non se ne farà nulla. Lo sceriffo Fabio Rolfi tace e, da assesso-re con delega alle sue conferenze stampa, pensa solo alla campagna elettorale che prima o poi lo porterà in parlamento. A rimetterci sono i bresciani sempre più invischiati in una matassa di parole e oscure rese dei conti fra PDL e Lega. Un vortice di litigi che si placano solo con la spartizione di poltrone e concorsi. I leghisti si rivelano sempre più «forti» con i deboli e «deboli» con i forti. Un guer-riero dalla spada moscia, capace solo di costanti cucchiaiate sul «budino molle» di un PDL che promette le «piramidi» e non sa dove trovare i soldi per farle. Nonostante tutto ciò il PD cittadino sente più l’obbligo di proporre, che quello di cri-ticare. Siamo consapevoli che chiunque amministrerà la città fra due anni avrà a disposizione risorse naturali e bilanci economici sempre più contenuti. Per que-sto vogliamo «slegare» la nostra città, individuando le vere priorità e proponen-do una politica so-bria, efficiente, ca-pace di risparmia-re, riutilizzare, ri-ciclare. Vogliamo respirare aria pura, usare energie pu-lite, spostarci utilizzando mobilità dolce. Vogliamo be-re acqua pubblica sulla quale nessuno speculi.Anche per questo, il 12 e 13 giugno andiamo a votare ai referendum e facciamo quat-tro croci sul SI!

Scrivo questa nota nei giorni a ca-vallo tra il primo turno e i ballot-taggi delle elezioni amministra-tive. Chi legge conosce già i risultati di Mila-no, di Napoli e degli al-tri comuni e province in cui si è rivotato. Tuttavia, è ragionevo-le fin d’ora mettere in conto una bella vitto-ria di Giuliano Pisapiaa Milano e non esclude-re neppure un possibile successo di Luigi De Magistris a Napoli. Quello che è certo è che le urne del 15 e 16 maggio hanno dato un ver-15 e 16 maggio hanno dato un ver-15 e 16 maggio hanno dato un verdetto indiscutibile: il centrodestra ha perso, soprattutto laddove, co-me a Milano, Berlusconi si era im-pegnato personalmente nella cam-pagna elettorale. Del resto, egli stesso, aveva solleci-tato un referendum su di sé e sulla sua politica. E il referendum lo ha perso, subendo addirittura l’umi-liazione del dimezzamento delle preferenze ottenute a Milano.Nello stesso tempo, ha vinto il Par-Nello stesso tempo, ha vinto il Par-Nello stesso tempo, ha vinto il Partito Democratico. Non tutto il centrosinistra, per la verità, se si considerano il netto ca-lo di consensi alle liste dell’Italia dei valori e l’andamento incerto di Sinistra e libertà. Il PD invece ha conquistato un netto successo con le proprie liste, soprat-successo con le proprie liste, soprat-successo con le proprie liste, soprattutto al Nord, confermandosi il par-il par-il par

Pierangelo FerrariParlamentare del Partito Democraticowww.pierangeloferrari.it

Emilio Del Bono, capogruppo del PD in Consiglio Comunale, ha usato una meta-fora efficace per descrivere i rapporti po-

litici fra il Sindaco e la Le-ga Nord in Loggia. Adriano Paroli viene pa-ragonato ad un «budino molle» tali e tanti sono i colpi che subisce da par-te del capogruppo leghista Nicola Gallizioli. Non da ora, e non solo, attraverso il pesante giudizio espres-

so contro Graziano Tarantini - presiden-te del consiglio di sorveglianza di A2A - reo di aver congelato i dividendi della municipalizzata. Gallizioli s’è scaglia-to contro Tarantini con la fatidica frase: «Föra dei ball». Segno di poca fantasia, ma piena sudditanza verso il vero spon-sor del declino italiano: Umberto Bossi. Una crisi politica in piena regola che si rispecchia in quella ben più grave con la quale ci sta trascinando verso un finto federalismo condito da politiche razziali. È impressionante l’analogia degli episodi federalismo condito da politiche razziali. È impressionante l’analogia degli episodi federalismo condito da politiche razziali.

che marcano tutte le «non-scelte» del po-pulismo Bossi/Berlusconi - Rolfi/Paroli. Ecco un altro esempio emblematico che riguarda i nostri quartieri: dopo tre anni sul trasferimento dello stadio da Mom-piano in una cava di S.Polo siamo all’en-nesimo annuncio. Come in una replica pecoreccia di “Porta a Porta” il sindaco Paroli ha firmato il “Patto per lo Stadio”dinanzi alle telecamere di Teletutto in-ventandosi la cerimonia della posa della «prima pietra di positività». Avete letto bene: non una vera cerimonia con cazzuola e fascia tricolore, ma una promessa più che virtuale! Un fanta-sma di «grande opera» simile al Ponte di Messina di cui più nessuno parla. Intan-

Foglio di informazione politica a cura del Circolo Nord del Partito Democratico di Brescia - Distribuito in proprio

e stampato su carta ecocompatibile con alte percentuali di fibre post-consumo da G.Artig. Bs - Per informazioni e

contatti: E-mail: [email protected] - Cell. 333 5300206Numero uNico moNografico - 28 maggio 2011

Congelamento dei dividendi di A2A e «Cittadella dello sport» sono l’emblema della crisi politica fra PDL e Lega Nord. Ai referendum votiamo quattro SI!

Slegare la città Il «Vento del nord»sui referendum

Siamo il perno della coalizione alternativa al centrodestra

gianluigi FonDraSegreteria cittadina

e Coordinatore del PD Circolo nord

Il 12 e 13 giugno vai a votare quattro SI

segue in basso a pag.2

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− 2 − Brescia Circolo Nord

Penso ci si debba iscrivere per esprime-re liberamente un sentimento che que-sto paese dalla memoria storica corta

sembra avere dimentica-to: l’indignazione.E allora vorrei che ci si indignasse perché siamo un paese vecchio ma non per vecchi. Perché non si investe in ricerca e svi-luppo privando i giova-ni del loro futuro. Perché non si crede nel merito

ma si persegue il tutto, subito e a qua-lunque prezzo.Perché non si difendono i diritti e la li-bertà delle donne. Perché non si è so-lidali con i meno fortunati. Perché si sta distruggendo un paese che il mon-do ci invidia. Perché si pensa che inve-stire nella cultura non sia produttivo.Perché non si difende la scuola pubblica e chi lavora con sacrificio in essa.Perché un paese a natalità zero non in-serisce tra le sue priorità la famiglia. Perché siamo il paese degli evasori.

tito perno della coalizione alternati-va alla destra e a Berlusconi. Tanto più che il cosiddetto Terzo po-

lo si è rivelato poca cosa ed è chiaro ormai che non è su Fini e Casini che si può costruire il futuro del Paese. Per questo sentiamo di avere una grande respon-sabilità. Perché il voto di-ce che i cittadini si aspet-tano molto da noi, anche nella provincia di Bre-

scia, dove le alleanze imperniate sul PD hanno strappato diversi comuni alla destra e alla Lega e si presentano oggi come la più credibile opportuni-tà a disposizione dei cittadini per la soluzione dei loro problemi.Archiviato il voto amministrativo un altro grande appuntamento ci atten-de, non meno importante: il referen-dum del 12 giugno. Per risparmiare molti milioni di eu-ro e per consentire una più larga par-tecipazione al voto, il PD aveva pro-posto che il referendum si tenesse in

coincidenza con le elezioni ammini-strative, ma il centrodestra si è oppo-sto perché temono i risultati del voto referendario e, spostandolo a metà giugno, cercano di favorire l’astensio-nismo. Se avete letto l’informazione sui refe-rendum, contenute in questo giorna-le o in altri organi di stampa, saprete invece che la posta in gioco nelle ur-ne del 12 giugno è molto alta, perché si tratta di difendere la nostra salute, il nostro ambiente e l’uguaglianza dei cittadini davanti alla Legge. Il PD vi chiede di votare quattro sì che, essendo un referendum abrogativo di leggi, corrispondono, di fatto, a quat-tro no: no alla privatizzazione dell’ac-qua, no al profitto minimo garanti-to per chi gestirà l’acqua stessa, no al nucleare, no al legittimo impedimen-to garantito ai membri del governo per evitare i processi. Partecipare al voto e votare per l’abro-

gazione di norme inique è un dovere dal quale nessuno può sottrarsi con leggerezza, perché ne va del nostro fu-turo e della qualità della nostra vita. Se Giuliano Pisapia avrà vinto, come speriamo, il «vento del Nord» prende-rà slancio e scuoterà gli assetti di po-tere in Lombardia e nel resto del Pa-ese. Ciò significa che anche a Brescia si apriranno nuove opportunità di ri-conquistare il Comune nel 2013, met-tendo fine alla fallimentare esperienza della Giunta berlusconiana e leghista. Per questo abbiamo bisogno, fin d’ora, che i cittadini ci diano una mano nel-la scelta delle priorità programmati-che e delle persone a cui affidarle. Anche nella zona Nord della città vo-gliamo fare questo lavoro con voi. Ci stanno a cuore i temi dell’ambien-te, della viabilità, degli spazi per gli anziani e per le famiglie, delle strut-ture del tempo libero per i giovani... Abbiamo bisogno che voi ci segnaliate problemi e ci proponiate come risol-verli. Noi siamo solo a vostra disposi-zione, perché è questa l’essenza della buona politica .

www.pierangeloferrari.it

segue dalla prima Il «Vento del nord»sui referendum

Pierangelo Ferrari

Parlamentare del Partito Democraticowww.pierangeloferrari.it

Perché iscriversi oggi al Partito Democratico?

Democratici per costituzionePerché si fa impresa con il contributo del denaro pubblico, ma non ci si sente in dovere di restituire qualcosa a que-sto paese e a suoi lavoratori e purtroppo si potrebbe continuare all’infinito.

Siccome credo molto in questa nazione, nelle sue potenziali risorse e nella sua capacità di rinascita, è per questo che due anni fa mi sono iscritto al Partito Democratico: per impegnarmi in prima persona. Sicuramente è un partito che ha commesso e commetterà degli erro-

ri, in quanto non depositario di verità. Sta a noi farlo crescere, attraverso una dialettica, anche dura, ma tra persone che si rispettano per migliorare la so-cietà in cui viviamo.Lancio un appello, quindi, a chi si iden-tifica in questa posizione affinché s’im-pegni anch’esso per rinnovarlo, sia nel-le idee sia nella sua classe dirigente; a chi pensa che i partiti siano tutti ugua-

li perché possa rendersi conto di persona che così non è; a chi è ri-masto deluso dalla mala-politi-ca perché farla con passione ti fa sentire orgoglioso. Un invito particolare desidero rivolgerlo ai giovani, perché po-tranno progettarsi il proprio fu-turo senza demandarlo ad altri. Per chi intende iscriversi per la prima volta al PD Circolo Nord:

[email protected] cell. 338 2136280

Per rinnovare la tessera o rice-vere informazioni i recapiti dei

vice-coodinatori nella Zona Nord sono: Mompiano: Alberto Arrighini - [email protected]: Lucia Ferrari - [email protected] S. Bartolomeo: Attilio Ballini - [email protected] Trento: Eleonora Bresciani - [email protected]: Francesca Giugni - [email protected]: Vittorio Gobbi - cellulare 347 4908172Costalunga: Luciano Donini - [email protected]

gabriele D’aquilaCoordinatore

organizzativo del PD Circolo nord

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L’impegno dei consiglieri PD, le assenze del Centrodestra e... un saluto finale

Chiudono la partecipazioneLega e Pdl, incapaci di un vero dialogo con i cittadini hanno gestito la Circoscrizione Nord come un bancomat per... erogare spiccioli.

Dopo tre anni di lavoro in Circo-scrizione Nord, quando manca-no ormai solo due anni alla fine

dall’esperienza del decentramento a Bre-scia (le Circoscrizioni sono state abolite nelle città con meno di 250.000 abitan-ti), la valutazione che possiamo dare è al-quanto desolante.L’impegno del gruppo consiliare del Par-tito Democratico si è caratterizzato per il continuo tentativo di garantire un ca-nale di comunicazione tra ciò che si muo-ve nei nostri quartieri (comitati, associa-zioni, movimenti) e l’istituzione che do-vrebbe prendere decisioni nell’interesse dei cittadini.Su tutte le grandi questioni che hanno sca-tenato in questi anni la mobilitazione nei quartieri (si pensi a Piazzale Vivanti, alla salvaguardia dei boschi e all’ex Polveriera a Mompiano; alla tangenziale est, al sito di stoccaggio rifiuti e al nuovo insediamento “itinerante” di Borgo Giardino al Villaggio Prealpino; all’inquinamento di origine in-dustriale e alla disponibilità di spazi pub-blici a S.Bartolomeo; alla riqualificazione degli spazi e delle strutture pubbliche a Casazza e Borgo Trento; al futuro di Cam-po Marte, solo per citarne alcune) abbiamo sostenuto e affiancato, dentro e fuori l’isti-tuzione, tutte le istanze a difesa della qua-lità della vita e di uno sviluppo sostenibile per il nostro territorio. Purtroppo ci siamo quasi sempre scontra-ti contro il muro di gomma e la sordità di una maggioranza che ha di fatto deciso di abdicare dal ruolo asse-gnatole dai cittadini. Il presidente Marco Ros-si e la coalizione Lega-PDL-UDC hanno trasfor-mato la Circoscrizione in un passacarte e mera esecutrice delle volontà di chi guida l’amministrazio-ne comunale, senza mai esercitare il ruolo critico-propositivo che le sareb-be proprio, senza mai far-si portatrice, con efficacia di risultati, della voce dei cittadini (nemmeno quan-do comprovata dalla rac-colta di centinaia o mi-gliaia di firme!).A questo si aggiunga la di-

smissione di percorsi virtuosi e faticosamente costruiti da chi li ave-va precedu-ti in campo culturale ed educativo. A partire dalla collaborazione con le scuole, che arricchiva ogni anno l’offerta formativa per i nostri bambini e ragazzi, creando momenti di condivisione e di crescita comune con insegnanti, famiglie e amministratori.La Circoscrizione è ormai poco più che un Bancomat, dove chi ha buoni rapporti con la maggioranza passa a prelevare un contributo - spesso indipen-dentemente dalla qualità delle proposte - e chi invece non le è affine viene escluso, quando non addirittura osteggiato o mi-nacciato di vedersi chiudere le porte di fu-ture collaborazioni.Questa è, purtroppo, la Circoscrizione og-gi. Continuiamo a denunciarlo in tutte le occasioni. È per questo che abbiamo decigi. Continuiamo a denunciarlo in tutte le occasioni. È per questo che abbiamo decigi. Continuiamo a denunciarlo in tutte le

-so di rivolgere il nostro impegno principal-mente fuori dalle sedi istituzionali, tra la

gente, con i comitati e le associazioni. Perché abbiamo capito che è lì che possiamo esse-re più utili, perché è solo ripartendo dal rapporto con le per-sone e con i loro bi-sogni che possiamo iniziare a costrui-re l’alternativa. L’opposizione che stiamo facendo a questa mag-gioranza non è pregiudiziale o ideologica, è l’opposizione della concre-tezza alla vacuità, del-la presenza

costante a fian-co dei cittadini contro l’assenza

di una maggioranza che preferisce girar-gli le spalle e rimanere assopita e assen-te in ammirazione della Loggia. Questo è il compito che il Gruppo del PD si è dato e continua a svolgere con convinzione. Quanto a me, visto il gravoso impegno di consigliere provinciale e l’opportunità di allargare la partecipazione e la rappre-sentanza del Gruppo anche a quartieri og-gi poco rappresentati, ho deciso di lasciare la carica di consigliere di Circoscrizione. A sostituirmi sarà Vittorio Gobbi, il no-

stro vice-coordinatore del PD a Casazza, un quartie-re che ha bisogno di molta più attenzione di quanta ne ha ricevuta fino ad ora dal Comune.Questa scelta, condivisa e concordata con il Gruppo e il Circolo del partito, non significa certo una mia ri-nuncia all’impegno per i nostri quartieri. Anzi, proprio nella convin-zione che la vera sfida oggi si giochi tra la gente, non farò certo mancare la mia attiva presenza e il mio contributo alla soluzione delle tante questioni che restano aperte.

roberToCaMMaraTaTaTConsigliere provinciale. già capogruppo nel Consiglio della Circoscrizione nord

Votando contro... han bocciato se stessi !Con un Ordine del Giorno presentato nel Consiglio della Circoscrizione Norddel 14 marzo 2011 il capogruppo del Partito Democratico Gianfranco Ruggeri,ha proposto a tutti i consiglieri, sia di maggioranza che d’opposizione di sollecitare tempi certi sulle scelte urbanistiche che l’Amministrazione Comunale sta per compiere chiedendo al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica di:

Riconvocare il quinto forum sul tema • “Brescia e l’area vasta” per concludere “Brescia e l’area vasta” per concludere “Brescia e l’area vasta”il percorso già avviato di ascolto della città.Di stabilire la data per esaminare le istanze presentate nell’aprile 2010.•Di programmare un lasso di tempo utile nel quale le Circoscrizioni possano •esaminare il documento del Piano di Governo del Territorio.Di calendarizzare tempi e modalità di presentazione delle osservazioni.•Di prospettare entro quale data adottare il nuovo Piano di Governo del •Territorio in Consiglio Comunale.

Da buoni sudditi tutti i consiglieri di PDL e Lega - in testa il presidente Marco Rossi - hanno votato contro la proposta del PD, compatti nel proteggere una Giunta che teme sempre il confronto sulle scelte strategiche per Brescia. •

smissione di percorsi virtuosi e fati-cosamente costruiti

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ti in campo culturale ed

A partire dal-la collaborazio-ne con le scuo-le, che arric-chiva ogni anno l’offerta forma-tiva per i nostri bambini e ragazzi, creando momenti di condivisione e di crescita comune con insegnanti, famiglie e amministratori.La Circoscrizione è ormai poco più che un Bancomat, dove chi ha buoni rapporti con la maggioranza passa a

gente, con i comitati e le associazioni. Perché abbiamo capito che è lì che possiamo essere più utili, perché è solo ripartendo dal rapporto con le persone e con i loro bisogni che possiamo iniziare a costruire l’alternativa. L’opposizione che stiamo facendo a questa maggioranza non è pregiudiziale

costante a fianco dei cittadini contro l’assenza

di una maggioranza che preferisce girar

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pensiero: «in tempi di crisi, non si vendeperché non torniamo ai volumi previsti dalla giunta Corsini pur di partire imme-diatamente con i lavori?».A questo punto una considerazione è sicu-ra: ci troviamo di fronte ad una Ammini-strazione che l’urbanistica la improvvisa.Una Amministrazione ha il dovere di fa-re scelte. La serietà delle scelte è tuttavia verificabile solo mediante uno studio ap-profondito dei problemi che ci si prefigge di risolvere con un confronto aperto sulle ricadute che si possono innescare. Ecco allora alcune domande sulle que-stioni che toccano il nostro quartiere:Per ridurre i volumi da edificare in Via Bosio, l’Amministrazione sta pensando di fare una variante alla sua variante? E come la mette visto che i tempi previsti sono, di legge, scaduti?La parrocchia, i costruttori, i cittadini,

B isogna essere proprio sordi e ciechi per affermare che la partecipazione dei cittadini non c’è: al

meno al Prealpino non è così. Tre sono i comitati che si sono costituiti per prendere posizione rispetto alle scelte dell’Amministrazione Comunale; molte le assemblee di cittadini autoconvocati - tutte altamente partecipate - per denunciare scelte urbanistiche, imposte dall’alto senza tener in alcun conto delle ricadute sulla vita della comunità.La questione più “calda” rimane la vicenda del «Piano Attuativo dell’area di Via Bosio», progetto denominato “Borgo Giardino”, ad oggi ancora in stand-by.Alla cubatura prevista dal Piano Regolatore Generale (PRG) in vigore, con una delibera dell’attuale Amministrazione, viene apportata una considerevole maggiorazione ai volumi previsti dai 33 appartamenti previsti si passa a 95! Ne segue una clamorosa protesta dei cittadini e un ricorso al TAR posto in atto da un gruppo di residenti in Via Bosio.Nel frattempo negli ambienti sportivi parrocchiali emerge, con insistenza, la necessità di rinnovare e mettere a norma la palestra e il campo sportivo di via Tre-dicesima, ormai inadeguati dal punto di vista igienico e della sicurezza. Qualcuno, che ha ben presente il malcon-tento suscitato dalla variante di Via Bosio e che prodigo vuole muoversi in soccorso dell’Amministrazione, raccoglie la neces-sità della parrocchia e la pone in relazione con la vicenda “Borgo Giardino”. È così che si fa strada una «proposta-opcon la vicenda “Borgo Giardino”. È così che si fa strada una «proposta-opcon la vicenda “Borgo Giardino”.

-portunità»: chiedere di ridurre i volumi approvati in Via Bosio e nel contempo da-re la possibilità in questa area di realizza-re nuovi servizi sportivi parrocchiali. La società costruttrice si farebbe cari-co della spesa di realizzazione di questi servizi sportivi, in cambio della cessione dell’attuale struttura sportiva in via Tre-dicesima, che la Giunta Rolfi-Paroli si im-pegnerebbe a trasformare in area edifica-bile, permettendo al costruttore di recupe-rare volumi sottratti a “Borgo Giardino”. Ma il tutto si complica. Pare che la trattativa stia snervando un po’ tutte le parti in causa, soprattutto i costruttori che stanno prendendo coscien-za del rischio economico di edificare im-mobili che rimangono invenduti, nonché l’elevato costo dell’operazione-permuta. Sembra addirittura prendere voce il loro

soprattutto i residenti in Via Bosio e in via Tredicesima, per capire cosa e quan-do succederà a chi devono rivolgersi e a quale delle ipotesi di soluzione in campo debbono prestare attenzione? Devono attendere il nuovo Piano di Go-verno del Territorio? Peccato che pure questo strumento, oltre ad essere conti-nuamente rimandato nei tempi, (si parla di fine luglio 2011) sarà ancora un insie-me di norme calate dall’alto, senza esse-re state discusse con i cittadini e la Cir-coscrizione. Se prendesse peso l’ipotesi «permuta», in Via Bosio sarebbero co-struiti meno appartamenti?Verrebbero assegnati prioritaria-mente ai richiedenti del Prealpino? Oppure assegnati ai cittadini pro-venienti dalle “torri” di San Polo che l’Amministrazione ha delibe-rato di abbattere? Se l’assegnazione riguarda i resi-denti del Prealpino, che destina-

zione è prevista per gli attuali abitanti delle «torri di San Polo»? Siamo di nuovo davanti ad un altro ri-pensamento dell’Amministrazione che si orienta a non più abbatterle?Inoltre l’area di “Borgo Giardino” è una di quelle coinvolte dal tunnel sotto la Maddalena della tangenziale est. Dire tangenziale est evoca un altro for-te trambusto suscitato - sempre da que-sta Amministrazione - per la questione degli espropri: poco importa se sui gior-nali, dando la notizia del trambusto nel quartiere, l’Amministrazione minaccia-va di denunciare per “procurato allarme” membri di associazioni che si erano prese la briga di affrontare la questione e ten-tare di rasserenare gli animi! Intanto l’assessore Orto che aveva pro-messo il passaggio sotterraneo della stra-da non è più assessore, perché “dimissio-nato” dalla stessa Giunta e - fatto ancor più eclatante - l’Amministrazione provin-ciale (sempre di centrodestra) ha rimosso dal suo bilancio la “voce tangenziale”. Va-leva la pena suscitare tutto questo caos se non ci sono i soldi? Una cosa positiva avanza, al Prealpino come in tutta la città. È la coscienza criUna cosa positiva avanza, al Prealpino come in tutta la città. È la coscienza criUna cosa positiva avanza, al Prealpino

-tica dei cittadini che prendono atto di es-sere “governati” da una Amministrazione capace solo di fare annunci; da questa co-scienza matura l’atteggiamento della re-sponsabilità che, necessariamente, a vari livelli diventa partecipazione.

VILLAggILLAggILLA Io PreALPINo: tra i comitati di cittadini e un susseguirsi di affollate assemblee

La giunta dei ripensamenti e delle improvvisazioniLa giunta dei ripensamenti e delle improvvisazioniLa giunta dei ripensamenti

luCia FerrariSegreteria cittadina

vice-portavoce Circolo nord

Villaggio Prealpino

Da “Borgo Giardino” all’area sportiva di via Tredicesima, l’urbanistica dell’assessore Vilardi brancola nel buio di un PGT misterioso

pensiero: «in tempi di crisi, non si vende

isogna essere proprio sordi e cie-chi per affermare che la parteci-pazione dei cittadini non c’è: al-

meno al Prealpino non è così. Tre so-no i comitati che si sono costituiti per prendere posizione rispetto alle scelte dell’Amministrazione Comunale; molte le assemblee di cittadini autoconvocati - tutte altamente partecipate - per denun-ciare scelte urbanistiche, imposte dall’al-to senza tener in alcun conto delle ricadu-

La questione più “calda” rimane la vicen-«Piano Attuativo dell’area di Via Bo-

, progetto denominato “Borgo Giardi-

Alla cubatura prevista dal Piano Regola-tore Generale (PRG) in vigore, con una delibera dell’attuale Amministrazione, viene apportata una considerevole mag-giorazione ai volumi previsti dai 33 ap-

Ne segue una clamorosa protesta dei cit-tadini e un ricorso al TAR posto in atto da un gruppo di residenti in Via Bosio.Nel frattempo negli ambienti sportivi

soprattutto i residenti in Via Bosio e in via Tredicesima, per capire cosa e quando succederà a chi devono rivolgersi e a quale delle ipotesi di soluzione in campo debbono prestare attenzione? Devono attendere il nuovo Piano di Governo del Territorio? Peccato che pure questo strumento, oltre ad essere continuamente rimandato nei tempi, (si parla di fine luglio 2011) sarà ancora un insieme di norme calate dall’alto, senza essere state discusse con i cittadini e la Circoscrizione. Se prendesse peso l’ipotesi «permuta», in Via Bosio sarebbero costruiti meno appartamenti?Verrebbero assegnati prioritariamente ai richiedenti del Prealpino?

zione è prevista per gli attuali abitanti delle «torri di San Polo»? Siamo di nuovo davanti ad un altro ri

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A San Bartolomeo i problemi am-bientali stanno emergendo in tutta la loro gravità. Da tempo

gli amici e simpatizzanti PD del quartie-re hanno più volte denunciato alla Cir-re hanno più volte denunciato alla Cir-re hanno più volte denunciato alla Circoscrizione lo stato d’incuria nel quale vengono taciute o dimenticate alcune preoccupanti situazioni, prime fra tut-te, quelle riguardanti le emissioni della Ori-Martin e la viabilità nel quartiere.E inascoltate restano pure le numerose e puntuali sollecitazioni e istanze avan-zate dal consigliere di circoscrizione PD Piero Platto, in ordine ai problemi non solo ambientali, ma che in generale ri-guardano la vita sociale e culturale della comunità e l’assistenza nel quartiere.Per pressare direttamente l’amministra-zione di recente si è costituito anche a San Bartolomeo il Co.Di.S.A., il Comitato che si sta occupando delle problematiche ambientali e di viabilità che la Ori-Mar-ambientali e di viabilità che la Ori-Mar-ambientali e di viabilità che la Ori-Martin procura alla nostra comunità spesso dimenticata o maltrattata - come nel caso del campo per il cricket, aperto in corsa senza alcun confronto, senza par-corsa senza alcun confronto, senza par-corsa senza alcun confronto, senza parcheggi e senza strutture di supporto nel Parco Ori- Martin.Di certo è l’ulteriore dimostrazione di come l’attuale Amministrazione comu-nale non tenga in nessun conto le reali esigenze dei cittadini e tutte le segnala-zioni inoltrate, inerenti una preoccu-pante situazione ambientale rilevata da numerosi residenti.Inquinamento da emissioni in atmosfe-ra e da rumore provocato dagli insedia-menti industriali, inquinamento da pol-veri sottili e acustico provocato dai forti flussi di traffico.Queste sono le principali emergenze am-bientali su cui altissima è l’attenzione e forte l’impegno del PD di San Bartolomeo, caratterizzato da proposte concrete e det-tagliate, a fronte delle dimenticanze più o meno volute e delle inefficienze e incapa-cità dell’Amministrazione comunale.San Bartolomeo non può continuare ad essere un quartiere dimenticato e, in più, si tratta di emergenze che valicano i suoi confini, perché interessano una vasta zona nord occidentale della città. Sono emergenze per le quali si spera in un maggior senso di responsabilità nell’amministrare la cosa pubblica e in sollecite soluzioni.

MarCo albini - PD San bartolomeo

Emergenze ambientali dimenticate

SAN BArTrTr oLoLoL Meo INTerVISTAerVISTAer a Francesco Pedrini del Co.Di.S.A.-San BartolomeoVISTA a Francesco Pedrini del Co.Di.S.A.-San BartolomeoVISTA

Il decalogo Ori-Martin1 Abiti da poco a San Bartolomeo e

sei già in pressione per la salva-guardia dell’ambiente. Cosa ti ha spin-to e, secondo te, cosa c’è che non va? Abito a San Ba da circa un anno Abito a San Ba da circa un anno e vivendo la zona e vivendo la zona ho iniziato ad ascolta-re gli abitangli abitan-ti ed in partiti ed in parti-colare il comicolare il comi-tato spontaneo tato spontaneo di quartiere, di quartiere, nato per affronnato per affron-tare i problemi tare i problemi provenienti dalprovenienti dal-la Ori-Martin. la Ori-Martin. Tutti i problemi Tutti i problemi lamentati dai citlamentati dai cit-tadini e mai risoltadini e mai risol-ti mi sembravano ti mi sembravano talmente eclatanti talmente eclatanti che sono andato perche sono andato per-sonalmente a verisonalmente a veri-ficare i disagi della ficare i disagi della gente, disagi che parsagi che par-zialmente colpiscono zialmente colpiscono anche la mia zona di anche la mia zona di residenza. Pertanto da fervente appassionato ai problemi ambientali ho iniziato ad interessarmene.

2 Ti sembra che i residenti siano consapevoli delle criticità? Come

hanno accolto le tue sollecitazioni?Io faccio parte del Comitato ambientali-sta di San Ba. Gli aderenti, chi più chi meno, hanno presente i problemi am-bientali del quartiere, ovviamente è necessario coinvolgere ed informare la popolazione sulle possibili ricadute che una acciaieria, con forno elettrico di se-conda fusione, può provocare.Dopo venti anni di lotta senza risposte, ho trovato abitanti delusi e rassegnati, tuttavia in questi mesi di continue riu-nioni abbiamo recuperato consapevolez-za dei nostri diritti e coraggio per affer-marli. L’amministrazione, molto timida-mente, ha aperto un tavolo di confronto con la popolazione e pertanto gli abitan-ti sperano “sia la volta buona”.

3 Cosa ti ha colpito nel comporta-mento della Ori?

L’atteggiamento della Ori-Martin è a mio parere inaccettabile. Non conside-ra i cittadini di San Ba come “portato-ri di interesse” ma come “abitanti trop-po sensibili”. L’azienda dovrebbe pren-

dersi carico dei problemi e lavorare con il Comitato per risolvere i disagi arre-cati. Mi chiedo se il codice etico pub-

blicizzato nel loro si-to, si fermi sul confito, si fermi sul confi-ne aziendale! Di etico ne aziendale! Di etico nel condizionare nenel condizionare ne-gativamente la vita gativamente la vita di centinaia di citdi centinaia di cit-tadini c’è poco. Batadini c’è poco. Ba-sta vedere cosa è sta vedere cosa è diventato il nucleo diventato il nucleo antico delle Gabantico delle Gab-biane, all’ombra biane, all’ombra del nuovo capan-del nuovo capan-none della cola-none della cola-ta continua. ta continua.

4 Cosa ti pare del-

la Ammini-strazione

comunale e della Circo-

scrizione? E l’opposi-

zione?Questa amminiQuesta ammini-

strazione ha aperto il tavolo di strazione ha aperto il tavolo di confronto con la Ori-Martin, solleciconfronto con la Ori-Martin, solleci-tata dalle segnalazioni del Comitato e dall’OdG presentato dal Partito Demo-cratico in Circoscrizione - votato anche dalla Lega - che evidenzia con precisio-ne le più significative problematiche e ci ha offerto molti spunti per articolare le nostre posizioni. Lo abbiamo defini-to “decalogo” di domande:

Avvio del tavolo1. di confronto orga-nico con la proprietà Ori-Martin, per una presa d’atto consapevole dei problemi.

Istituzione2. di un osservatorio am-bientale regolarmente insediato.

Effettuazione sollecita3. di un pia-no di indagini (definite nell’Osservato-rio), in grado di verificare inquinamen-to acustico, dell’aria e del suolo (polve-ri, metalli, diossine, ipa).

Posa di deposimetri4. di controllo e verifica della operatività e della taratura dei portali di controllo delle radiazioni.

Interventi di riduzione5. dell’inqui-namento acustico e posizionamento di barriere fonoassorbenti verso il Quar-tiere di San Bartolomeo.

Aggiornamento6. puntuale sullo svi-luppo degli adempimenti previsti dall’Aluppo degli adempimenti previsti dall’Aluppo degli adempimenti previsti dall’ R-PA e dalla Provincia di Brescia.PA e dalla Provincia di Brescia.PA

segue in basso a pag. 6

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Un piano di riordino urbanistico 7.dell’area limitrofa, con particolare riferi-mento alla viabilità, studiando la possi-bilità dell’apertura di una via d’accesso per i mezzi pesanti direttamente dalla tangenziale.

Studio di soluzioni8. di mitigazione ambientale e sociale, capaci di dare re-spiro e migliorare la qualità della vita del quartiere (es. cintura ecologica di salvaguardia, comprendente il parco, con vocazione da condividere, e terreni a nord e sud della fabbrica).

Riordino delle pertinenze9. e ma-nutenzione straordinaria dei fabbrica-ti e dei terreni di proprietà Ori-Martin esterni alla fabbrica.10. Interramento dell’elettrodotto.11. Manutenzione straordinaria del Fiu-me Grande.12. Una modalità condivisa di infor-mazione di comunità e di rapporto per segnalazioni e riscontri.

L’amministrazione comunale per ora non ha dato risposte e si nasconde die-tro l’applicazione di norme non uni-voche e non prende in carico i proble-mi evidenziati dai cittadini. La Ori fa altrettanto. Per tali motivi, in questi giorni, il Comitato ha scritto all’Asses-sore Vilardi ed alla Ori-Martin, per ri-chiamare tali criticità.

5 Perché vi siete uniti al Co.Di.SA. di San Polo? Siete partiti bene?

Il Co.Di.S.A. di San Polo è un’associa-zione riconosciuta ed affermata che da anni affronta gli stessi nostri problemi con L’Alfa Acciai. Abbiamo pensato che il comitato spontaneo dovesse struttu-rarsi per affrontare al meglio i problemi del quartiere. Ovviamente la partenza è sempre difficile, tuttavia dopo la riu-nione di avvio del Co.Di.S.A. San Ba abbiamo iscritto circa 40 persone.

L’obbiettivo è quello di arrivare a cir-ca 60-70 iscritti nel corso del 2011. Ad Aprile si è svolta la prima riunione du-rante la quale si sono formati i gruppi di lavoro che approfondiranno i proble-mi più sentiti dagli abitanti del quartie-re: rumore, qualità dell’aria e viabilità.

6 Cosa ti aspetti, cosa chiedi e cosa proponi ai vari soggetti in campo?

Vorremmo la presa in carico del distur-bo/disagio che gli abitanti subiscono da anni. Sono venti anni che gli abitanti chiedono la risoluzione del problema ru-more e verifiche sulla qualità dell’aria e sull’eventuali ricadute su terreni e frut-ti. Se i problemi non sono stati affronta-ti le responsabilità sono molteplici, ma il denominatore comune è comunque la Ori-Martin.Con la nostra presenza e il nostro sti-molo intendiamo ottenere finalmente un “decalogo” di risposte e di comporta-menti virtuosi e concludenti.

Intervista a cura di Piero Platto

segue dalla pag. 5 Intervista a Francesco Pedrini

Il decalogo Ori-Martin

Che cosa dice il quesito referendario? “Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008… ecc. per la rea-

lizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di Energia Nucleare?». La domanda posta in modo non formale diventerebbe: «Vuoi cancel-lare la Legge per la realiz-zazione di centrali nucle-ari proprio vicino a casa tua e alle persone care?».La Risposta è Si. Non ab-

biamo fatto in tempo a metabolizzare la perdurante tragedia di Chernobyl, che il disastro causato dall’avaria alla centrale nucleare di Fukushima, ci spiega come an-che la tecnologia più avanzata non basta a garantire la sicurezza. Persino in un Pae-se come il Giappone all’avanguardia nella lotta ai terremoti e con un altissimo senso etico della responsabilità, che ancora oggi dal 1945 combatte contro le patologie in-dotte dalle radia-zioni di Hiroshi-ma, non è riusci-to a scongiurare i disastri di “que-sto nucleare” i cui effetti rimarran-no per centinaia di anni. Alla luce di questi ultimi fatti la sospensi-va adottata del Governo

italiano nel progetto di costruire centrali nucleari, appare come un pietoso diversi-vo per evitare il Referedum e indurre al dubbio la maggioranza dei cittadini con lo scopo di far disertare il voto referendario e impedire il superamento del Quorum. Le centrali in questione dette EPR (EPR = Reattore Pressurizzato Europeo) o di Ter-za Generazione non possono essere sicure in quanto la tecnologia che ne è alla base rimane quella a “fissione nucleare”, come quella delle generazioni precedenti conti-nuando a produrre Radiazioni e fanghi ra-dioattivi. Il passaggio dalla seconda alla terza gene-razione, non comporta cambiamenti rile-vanti poiché coinvolge solo taluni aspetti di protezione impiantistica e non di produ-zione dell’energia… per giunta si tratta di soluzione non ancora in esercizio e gli uni-ci tre impianti in essere sono ancora in co-struzione, praticamente dei prototipi. I veri problemi pertanto rimangono tutti lì davanti a noi e cioè:

• Le fughe radioattive pro-dotte anche in assenza di

disastri dovuti a guasti legati alla routine di produ-zione poi traspor-tate nell’atmosfe-ra con effetti pato-logici; • L’irrisolto pro-blema dello smal-timento delle sco-

rie e dei fanghi radioattivi conseguenti al-la scissione dell’Uranio, che impiegano mi-gliaia di anni per diventare inerti. • Le precauzioni minime in caso di costru-zione di questo tipo di centrale dovrebbero prevedere una distanza dai centri abitati di oltre 20/25 km per non subire l’impatto diretto della devastazione, mentre per non incorrere in gravi patologie connesse a ra-diazioni e/o azzardare coltivazioni agrico-le, non bastano 60 Km, il che vorrebbe dire sottrarre una grande superficie di territo-rio (oggi hanno ben altra destinazione). Naturalmente il governo se ne guarda bene di usare almeno queste elementari cautele. Ma allora dovremmo rinunciare per sempre alla produzione di energia nu-cleare?I ricercatori stanno da tempo lavorando sulla tecnologia del Nucleare pulito detto a “Fusione” che non produce né scorie né radiazioni.Questa tecnologia potrebbe essere dispo-nibile tra 40/50 anni, che non sono tanti se consideriamo che quelle che il Gover-no vorrebbe costruire (vedi Finlandia) verrebbero alla luce tra circa 15 anni e che per ammortizzarne i soli costi di co-struzione (non quelli di dismissione) de-vono rimanere in funzione per almeno al-tri 60 anni.Ciò vuol dire, che se tutto andasse bene rimarremmo ingessati per circa 75 anni all’utilizzo di una tecnologia ormai “giu-rassica”. Mentre, nel frattempo, importanti pos-sibilità potrebbero essere perseguite e adottate con maggior decisione, ricordia-moci che il primo guadagno è il risparmio energetico, unito alla produzione di ener-gia da fonti rinnovabili come il solare, le biomasse, l’eolico, il geotermico.

BATTIQUORUM Si al referendum contro nuove centrali nucleari

Per un’energia pulita e sicura

Ciro raMaSCHiellodirezione provinciale

PD Circolo nord

va adottata del Governo

• Le fughe radioattive prodotte

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Via Vittorio Veneto dovrebVia Vittorio Veneto dovreb--be in futuro assumere sembe in futuro assumere sem--pre più le caratteristiche di pre più le caratteristiche di strada di collegamento fra strada di collegamento fra il centro storico ed i quaril centro storico ed i quar--

tieri di Sant’Eustacchio e di San Bartieri di Sant’Eustacchio e di San Bar--tolomeo, perdendo la caratteristica di tolomeo, perdendo la caratteristica di via d’accesso da nord e ovest verso il via d’accesso da nord e ovest verso il centro della città. centro della città. Questo l’obiettivo principale contenuto Questo l’obiettivo principale contenuto in una istanza al Piano di Governo del in una istanza al Piano di Governo del Territorio presentata nei mesi scorsi Territorio presentata nei mesi scorsi da un gruppo di iscritti e simpatizzanti da un gruppo di iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico residenti nella del Partito Democratico residenti nella zona di Via Veneto.zona di Via Veneto.Nel documento consegnato all’AmmiNel documento consegnato all’Ammi--nistrazione Comunale si chiede un innistrazione Comunale si chiede un in--tervento di progettazione e di riqualifitervento di progettazione e di riqualifi--cazione della via, prevedendo intervencazione della via, prevedendo interven--ti di miglioramento degli spazi urbani ti di miglioramento degli spazi urbani quali parcheggi, corsie preferenziali e quali parcheggi, corsie preferenziali e collegamenti con la futura rete metrocollegamenti con la futura rete metro--politana, ponendo particolare attenziopolitana, ponendo particolare attenzio--ne al commercio, significativamente ne al commercio, significativamente presente lungo l’intero asse della via, presente lungo l’intero asse della via, ed alle aree verdi, che si caratterizzaed alle aree verdi, che si caratterizza--no a loro volta come un elemento forno a loro volta come un elemento for--

temente attrattivo. Fra queste, Campo temente attrattivo. Fra queste, Campo Marte assume ormai un rilievo di parMarte assume ormai un rilievo di par--co cittadino, sia in ragione della noteco cittadino, sia in ragione della note--vole estensione (circa 40 mila mq.), sia vole estensione (circa 40 mila mq.), sia per la straordinaria valenza storico-per la straordinaria valenza storico-paesaggistica del luogo, posto a ridosso paesaggistica del luogo, posto a ridosso del centro storico cittadino.del centro storico cittadino.Secondo i firmatari della proposta, gli Secondo i firmatari della proposta, gli interventi di progettazione e riqualifiinterventi di progettazione e riqualifi--cazione dovrebbero riguardare princicazione dovrebbero riguardare princi--palmente cinque temi:palmente cinque temi:

La mobilità pedonaleLa mobilità pedonale•• , per faci, per faci--litare e migliorare i collegamenti con litare e migliorare i collegamenti con i tratti interessati dalla presenza di i tratti interessati dalla presenza di esercizi commerciali, con le aree verdi esercizi commerciali, con le aree verdi poste lungo l’asse viario o nelle immeposte lungo l’asse viario o nelle imme--diate vicinanze, con le scuole presenti diate vicinanze, con le scuole presenti lungo la via (ITIS) o poste nelle vicilungo la via (ITIS) o poste nelle vici--nanze (Fermi-Corridoni, Lana, Calinanze (Fermi-Corridoni, Lana, Cali--

ni), sostenendo e rafforzando la mobilini), sostenendo e rafforzando la mobili--tà per le fasce deboli della popolazione tà per le fasce deboli della popolazione tramite progetti di messa in sicurezza tramite progetti di messa in sicurezza e di facilitazione dei percorsi pedonali.e di facilitazione dei percorsi pedonali.

La mobilità ciclabileLa mobilità ciclabile•• , con collega, con collega--menti in sede propria lungo l’asse della menti in sede propria lungo l’asse della via, dal quartiere di San Bartolomeo via, dal quartiere di San Bartolomeo e dall’ITIS verso il centro cittadino e e dall’ITIS verso il centro cittadino e l’intersezione con il ring.l’intersezione con il ring.

I parcheggiI parcheggi•• da adibire al servizio da adibire al servizio degli esercizi commerciali e della popodegli esercizi commerciali e della popo--lazione residente, predisponendo collelazione residente, predisponendo colle--gamenti con i parcheggi al servizio delgamenti con i parcheggi al servizio del--la zona produttiva (OM-IVECO), con la zona produttiva (OM-IVECO), con l’obiettivo di evitare l’attuale occupal’obiettivo di evitare l’attuale occupa--zione degli spazi disponibili nel quarzione degli spazi disponibili nel quar--tiere da parte dei dipendenti della stotiere da parte dei dipendenti della sto--rica fabbrica bresciana.rica fabbrica bresciana.

Le aree verdiLe aree verdi•• e attrezzate di quar e attrezzate di quar--tiere, collegando fra loro tramite una tiere, collegando fra loro tramite una pista ciclabile in sede propria il Parco pista ciclabile in sede propria il Parco Campo Marte, del quale l’amministraCampo Marte, del quale l’amministra--zione comunale ha previsto un ampio e zione comunale ha previsto un ampio e articolato intervento di riqualificazioarticolato intervento di riqualificazio--ne, e le aree verdi di Via Vittorio Venene, e le aree verdi di Via Vittorio Vene--to e Via Tommaseo.to e Via Tommaseo.

Le fermate della metropolitaLe fermate della metropolita--••nana leggera, predisponendo collega leggera, predisponendo collega--menti pedonali preferenziali protetti menti pedonali preferenziali protetti da Via Vittorio Veneto in direzione da Via Vittorio Veneto in direzione delle future fermate della metropolidelle future fermate della metropoli--tana poste in Via Marconi ed in Piaztana poste in Via Marconi ed in Piaz--zale Cesare Battisti.zale Cesare Battisti.

Tra i quattro referendum per i quali saremo chiamati a votare, vi sarà an-che quello volto ad abrogare la legge n.

51 del 2010 con-tenente “Dispo-sizioni in mate-ria di impedi-mento a compa-rire in udienza”, la cosiddetta leg-ge del “legittimo impedimento”. Essa stabilisce

che il Presidente del Consiglio dei Mi-nistri e i singoli Ministri possono non comparire nelle udienze dei procedi-menti penali che li riguardano tutte le volte che dicono di avere un impe-gno politico che li interessa. Il giudice sarebbe obbligato a rinviare l’udienza, anche all’infinito, e nemmeno potreb-be verificare se l’impegno sussiste o no, ma dovrebbe semplicemente prendere atto dell’autocertificazione del Presi-dente del Consiglio. In realtà nessuno può dubitare che si tratti di un privile-gio, poiché si riferisce praticamente so-

BATTIQUORUM Si al referendum contro il “legittimo” impedimento

Leggi uguali per tutti, sempre.lo a lui e si applica anche ai processi già in corso. Del resto sono stati plurimi i precedenti tentativi nella stessa dire-zione. Con il Lodo Schifani del 2003 e con il Lodo Alfano del 2008, subito di-chiarati illegittimi dalla Corte Costi-tuzionale si era stabilita l’immunità da ogni processo per le alte cariche dello Stato. Contro la legge n. 51 del 2010 so-no state raccolte le firme per sottopor-la a referendum abrogativo, sostanzial-mente in quanto si tratta di una im-munità mascherata in violazione del principio di uguaglianza tra i cittadini stabilito dall’art. 3 della Costituzione. Inoltre la Corte Costituzionale, con una senten-za del 13 genna-io 2011, ha sta-bilito che la leg-ge è incostituzio-nale nella parte in cui stabilisce che, su sempli-ce certificazione del Presidente del Con

siglio, il Giudice deve rinviare l’udien-za, in quanto ciò è contro i principi del giusto processo; quanto al resto, la leg-ge rimane in piedi ma deve essere in-terpretata in conformità al principio di uguaglianza tra i cittadini, per cui il legittimo impedimento del Presidente del Consiglio è ricondotto nei criteri ge-nerali stabiliti per tutti. Pur rimanendo in vigore in questa par-te, possiamo dire che la Corte Costitu-zionale ha sostanzialmente abrogato la legge, eliminando il privilegio che ne stava alla base. Ma se così è, perché al-lora il referendum? Per un valore soprattutto di principio, in quanto si intende giustamente can-cellare una delle tante leggi-vergogna fatte solo per servire all’arbitrio dei po-tenti. L’auspicio è che, al referendum, si voti “si” per abrogare la legge, per tut-

ti i motivi di giustizia ricordati e per impe-

dire che, in caso di mancato rag-giungimento del “quorum” o di vittoria dei “no”, ciò possa essere inteso come la-sciapassare per futuri abusi e privilegi.

ce certificazione del Presidente del Con-

ti i motivi di giustizia ricordati e per impe

SANTSANT’eu’euSTACCSTACChhIIoo:: In una istanza al P In una istanza al PggT si chiede di..T si chiede di....

Riqualificare via VenetoRiqualificare via VenetoCClaulauDDioioPPaaPPaPP CCCCaniani

PD S.PD S.eeustacchioustacchioeecoDemcoDem

TeSSerAMeNTo PDa Sant’Eustacchio e Borgo Trentoa Sant’Eustacchio e Borgo Trento

Giovedì 9 giugno dalle 18.00 alle 21.00Giovedì 9 giugno dalle 18.00 alle 21.00Sala civica di via Monte Grappa 7/bSala civica di via Monte Grappa 7/b

tel. 347 9093062tel. 347 9093062

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DUe RefeRenDUM sull’acqua

Votiamo per l’acqua pubblica

come risorsa universale

Come spesso accade nei referen-dum, le domande che troveremo sulle schede saranno assai tec-

niche, lunghe e di non immediata com-prensione. Non per cattiva vo-lontà di qualcuno e tanto meno dei pro-motori del referen-dum ma perché è la natura stessa di questo prezioso stru-

mento di democrazia diretta che lo impone quando si tratta di cancellare parte di una legge.Dovremo allora votare l’incom-prensibile? Assolutamente no! Le domande possono, fuori dalla scheda elettorale, essere sempli-ficate, rese più semplici e chiare. Cosa che nei due articoli a fian-co ho provato a fare.Recentemente mi ha molto col-pito una riflessione su questo te-ma di mons. Luis Infanti Della Mora, vescovo di Aysén in Cile per la nettezza e per profondità sull’argomento che è diventato e diventerà sempre più di interes-se mondiale.«La crescente politica di privatiz-zazione è moralmente inaccetta-bile quando cerca di impadronir-si di elementi così vitali come l’ac-qua, creando una nuova categoria sociale: gli esclusi. Alcune multinazionali che cerca-no di impadronirsi di alcuni beni della natura, e soprattutto dell’ac-qua, possono essere legalmente pa-droni di questi beni e dei relativi diritti, ma non sono eticamente proprietari di un bene dal quale dipende la vita dell’umanità. È un’ingiustizia istituzionalizza-ta che crea ulteriore fame e pover-tà, facendo sì che la natura sia la più sacrificata e che la specie più minacciata sia quella umana, i più poveri in particolare».

L a prima domanda (o quesito re-ferendario) sull’acqua può essere “tradotta” così:

“Vuoi eliminare l’obbligo per i co-muni di coinvolgere società private (comprese le multinazionali) nella gestione dell’acqua?”Dicendo SI affermerai anzitutto che l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Queste ed altre simili affermazioni so-no contenute nei documenti dell’ONU e del Magistero della Chiesa. Si veda ad esempio quanto dice Bene-detto XVI nella Caritas in Veritate o quanto già af-quanto già af-quanto già affermato sul quo-tidiano Vaticano da Gaetano Val-lini in un artico-lo il cui solo ti-tolo è esplicito: “Una ricchezza da sottrarre al mercato” (Os-servatore Romano del

BATTIQUORUM Si al referendum per sottrarre l’acqua al “mercato”

Il bene comune è di tutti

servatore Romano del

22 marzo 2011). Queste affermazioni di carattere generale possono apparire lontane dal referendum specifico ma si deve invece considerare che ogni refe-rendum ha valenze ed implicazioni va-loriali che vanno ben oltre il tema con-tingente. Per questo bisogna impedire la possi-bilità che le principali società di gestio-ne dell’acqua quotate in borsa soddisfi-no i loro appetiti, per aumentare i loro guadagni come spiega bene su Aggior-namenti Sociali (Marzo 2011) Emanue-le Fantini. Tecnicamente si tratta di abrogare l’art. 33bis della legge 133/2008 modificato

dal cosiddetto “Dedal cosiddetto “De-creto Rochi.”creto Rochi.”

L’abrogazione fa-rà cadere l’obbli-go per gli enti lo-cali di cedere ai privati la maggio-ranza delle quote nelle società per azioni di gestione dell’acqua.

BATTIQUORUM Si al referendum per impedire di lucrare sull’acqua

Un diritto non ha prezzoI l secondo quesito referendario può

essere formulato così: “Vuoi impedire la gestione a sco-

po di lucro dei servizi idrici?” Dicendo SI, farai venir meno l’interesse dei privati a parteciparvi. A questo pro-posito penso sia più interessante una breve annotazione di carattere politico più che tecnico. Chi si oppone a questo referendum (e non mancano come sem-pre voci critiche anche nell’area di cen-tro-sinistra) teme che allontanando i pri-vati non arrivino i fondi per risanare le condotte idriche. Io ritengo che i finan-ziamenti per questa azione debbano es-sere cercati per altra via, possi-bilmente con un piano nazionale. Non mi nascondo che in certe zo-ne d’Italia più di un terzo dell’ac-qua va persa per-ché gli acquedot-ti fanno acqua da tutte le parti, meno che

condurla dove è necessaria… ma sono le stesse zone d’Italia dove il pubblico deve essere protagonista in termini di investi-mento e di controllo proprio per evitare una gestione poco “limpida” dell’acqua… Desidero, infine, sottolineare altri due si-gnificati di questo confronto elettorale:a) Il successo dei referendum rafforzerà la richiesta di partecipazione e consulta-zione che si alza dai movimenti sociali e dagli Enti locali.b) Il raggiungimento del quorum sarà una chiara manifestazione di dissenso ri-spetto alla scelta del Governo che, negan-do l’accorpamento dei referendum con le

elezioni ammi-nistrative di maggio, avreb-be fatto ri-sparmiare cir-ca 350 milioni ut i l i z z a b i l i in modo mol-to più proficuo nella ristrut-turazione delle reti idriche.

bePPe ungariSegreteria provincialeConsigliere comunale

in loggia

tutte le parti, meno che

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