Non possiamo dire solo ’coraggio, pazienza’ · venerdì 25 a S. Andrea - Štandrež (teatro...

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Società 4 La Siria si può ancora salvare I l ritorno in scena di Putin può consentire una ripresa dell’azione diplomatica Società 4 Guerre in aumento L a denuncia della Caritas italiana nel suo quinto rapporto sui conflitti dimenticati Speciale Unitalsi 7-10 Pellegrini alla Grotta L e voci e le testimonianze del pellegrinaggio a Lourdes nello scorso mese di agosto Gorizia 16 Ridistribuzione più equa I mmigrazione: l’Isontino è una delle aree più in sofferenza per il numero di profughi presenti EDITORIALE Il dono dei rifugiati di Mauro Ungaro gni volta che un fedele vivrà una o più opere di misericordia spirituale e corporale in prima O " persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare". Così papa Francesco nella Lettera con cui ha illustrato le modalità per acquisire l’indulgenza durante l’ormai imminente Giubileo straordinario della misericordia. Ed una delle sette opere di misericordia spirituale è, significativamente, alloggiare i pellegrini. Il pellegrinaggio è sempre stato uno degli elementi caratterizzanti il Giubileo. È significativo che le tre grandi religioni monoteiste riconoscano come padre proprio quell’Abramo a cui il Signore chiese di levare le proprie tende e di mettersi in cammino verso il luogo che Lui gli avrebbe indicato. A ben vedere si tratta di un evento che va oltre i confini delle religioni assumendo un valore universale: il pellegrino - peregrinus (per - al di là - e ager - campo -) è lo straniero che giunge in città dopo avere attraversato i campi e le frontiere. E nei suoi occhi riflette quanto ha visto ed ha sofferto negli incontri da cui rimarrà segnato profondamente per tutta la vita. L’homo viator che raggiunge la meta non è lo stesso di quando era partito: l’obiettivo che si era fissato muovendo il primo passo e gettando sulle spalle la sacca con le sue cose è il fine cui la sua vita tende. Oggi le strade d’Europa sono nuovamente attraversate da migliaia e migliaia di pellegrini. Sono gli uomini e le donne che fuggono dalle guerre e dalle violenze che stanno devastando sempre più aree del pianeta ma anche dalla fame e della miseria che obbligano a coniugare i verbi della propria esistenza sempre al presente e mai al futuro. Il rumore dei loro passi rimbomba nelle orecchie di questo nostro vecchio Continente ma non riesce a giungere al suo cuore: troppo forte è la paura dello straniero e la diffidenza verso quanto di diverso da ciascuno di noi egli è portatore. Certamente un’accoglienza indiscriminata e senza regole non è possibile; ma è altrettanto inutile innalzare muri o stendere chilometri di filo spinato. Quando il fiume incontra un nuovo ostacolo sul suo vecchio corso e non riesce ad abbatterlo, troverà senz’altro il modo di aggirarlo. continua a pagina 6 "Non possiamo dire solo ’coraggio, pazienza’" L’Arcivescovo Carlo presenterà la Lettera pastorale "Chi è il cristiano" lunedì 21 settembre a Gorizia (Auditorium "Fogar"), martedì 22 a Cormons (Ricreatorio “Mons. Trevisan), mercoledì 23 ad Aquileia (Sala Romana), giovedì 24 a Monfalcone (oratorio di San Nicolò), venerdì 25 a S. Andrea - Štandrež (teatro parrocchiale). Tutti gli incontri avranno inizio alle 20.30. Religiosi Incontro sabato 26 dei consacrati originari della diocesi Aiello 18 Festa di fine estate con RigoDrago ’15 Monfalcone 20 "Settembre in vita", esempio di solidarietà Gradisca 22-23 Il saluto della parrocchia a don Maurizio WWW.VOCEISONTINA.EU 19 settembre 2015 - Euro 1,00 Anno LI - Numero 35 Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale | D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1, NE/PD | tassa riscossa/taxe perçue/Padova

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Società 4La Siria si puòancora salvare

Il ritorno in scena diPutin può

consentire unaripresa dell’azionediplomatica

Società 4Guerrein aumento

La denuncia dellaCaritas italiana nel

suo quinto rapportosui conflittidimenticati

Speciale Unitalsi 7-10Pellegrinialla Grotta

Le voci e letestimonianze del

pellegrinaggio aLourdes nello scorsomese di agosto

Gorizia 16Ridistribuzionepiù equa

Immigrazione:l’Isontino è una delle

aree più in sofferenzaper il numero diprofughi presenti

EDITORIALEIl dono dei rifugiatidi Mauro Ungaro

gni volta che un fedelevivrà una o più opere dimisericordia spirituale ecorporale in primaO"

persona otterrà certamente l’indulgenzagiubilare". Così papa Francesco nellaLettera con cui ha illustrato le modalitàper acquisire l’indulgenza durantel’ormai imminente Giubileostraordinario della misericordia.Ed una delle sette opere di misericordiaspirituale è, significativamente,alloggiare i pellegrini.Il pellegrinaggio è sempre stato unodegli elementi caratterizzanti il Giubileo.È significativo che le tre grandi religionimonoteiste riconoscano come padreproprio quell’Abramo a cui il Signorechiese di levare le proprie tende e dimettersi in cammino verso il luogo cheLui gli avrebbe indicato.A ben vedere si tratta di un evento che vaoltre i confini delle religioni assumendoun valore universale: il pellegrino -peregrinus (per - al di là - e ager - campo-) è lo straniero che giunge in città dopoavere attraversato i campi e le frontiere.E nei suoi occhi riflette quanto ha vistoed ha sofferto negli incontri da cuirimarrà segnato profondamente pertutta la vita. L’homo viator che raggiungela meta non è lo stesso di quando erapartito: l’obiettivo che si era fissatomuovendo il primo passo e gettandosulle spalle la sacca con le sue cose è ilfine cui la sua vita tende.Oggi le strade d’Europa sononuovamente attraversate da migliaia emigliaia di pellegrini. Sono gli uomini e le donne che fuggonodalle guerre e dalle violenze che stannodevastando sempre più aree del pianetama anche dalla fame e della miseria cheobbligano a coniugare i verbi dellapropria esistenza sempre al presente emai al futuro.Il rumore dei loro passi rimbomba nelleorecchie di questo nostro vecchioContinente ma non riesce a giungere alsuo cuore: troppo forte è la paura dellostraniero e la diffidenza verso quanto didiverso da ciascuno di noi egli èportatore. Certamente un’accoglienzaindiscriminata e senza regole non èpossibile; ma è altrettanto inutileinnalzare muri o stendere chilometri difilo spinato. Quando il fiume incontra un nuovoostacolo sul suo vecchio corso e nonriesce ad abbatterlo, troverà senz’altro ilmodo di aggirarlo.

continua a pagina 6

"Non possiamo dire solo’coraggio, pazienza’"

L’Arcivescovo Carlo presenteràla Lettera pastorale "Chi è il cristiano"

lunedì 21 settembre a Gorizia (Auditorium "Fogar"),martedì 22 a Cormons (Ricreatorio “Mons. Trevisan),

mercoledì 23 ad Aquileia (Sala Romana),giovedì 24 a Monfalcone (oratorio di San Nicolò),

venerdì 25 a S. Andrea - Štandrež (teatro parrocchiale).Tutti gli incontri avranno inizio alle 20.30.

ReligiosiIncontro sabato 26dei consacratioriginari della diocesi

Aiello 18Festadi fine estatecon RigoDrago ’15

Monfalcone 20"Settembre in vita",esempiodi solidarietà

Gradisca 22-23Il salutodella parrocchiaa don Maurizio

WWW.VOCEISONTINA.EU 19 settembre 2015 - Euro 1,00Anno LI - Numero 35

Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale |D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1,NE/PD | tassa riscossa/taxe perçue/Padova

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Sabato, 19 settembre 2015 3Chiesa

● La cella come PortaSanta, perchè il Giubileoè una "grande amnistia"

● La riscoperta dellaricchezza delle opere di misericordia

● La facoltà concessa aisacerdoti di assolveredal peccato di aborto

● La possibilità diconfessarsi dai sacerdotidella fraternità San Pio X

a cella come Porta Santa, perché il Giubileo è dasempre una “grande amnistia”. Le cicatrici delledonne che hanno abortito come opportunità perrinascere, perché “il perdono di Dio a chiunque è

pentito non può esser negato”. Sono le novità più eclatanti contenute nella lettera in-viata da Papa Francesco, a tre mesi dall’inizio del Giubi-leo Straordinario della Misericordia, a monsignor RinoFisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la pro-mozione della nuova evangelizzazione. L’auspicio diFrancesco: il Giubileo diventi “esperienza viva della vi-cinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la suatenerezza”.

Indulgenza è “tenerezza”“Desidero che l’indulgenza giubilare - scrive il Papa nel-la lettera - giunga per ognuno come genuina esperienzadella misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro conil volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticandocompletamente il peccato commesso”. “Per vivere e ot-tenere l’indulgenza”, basta compiere “un breve pellegri-naggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale onelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quat-tro Basiliche Papali a Roma, oltre che “nei Santuari dovesi è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese chetradizionalmente sono identificate come Giubilari”. PerFrancesco, inoltre, “è importante che questo mo-mento sia unito al Sacramento della Riconcilia-zione e alla celebrazione della santa Eucaristiacon una riflessione sulla misericordia”.

Per carcerati “grande amnistia”Gli ammalati, le persone anziane e sole, che nonpossono recarsi alla Porta Santa potranno “viverela malattia e la sofferenza come esperienza di vi-cinanza al Signore” e ottenere l’indulgenza attra-verso i media. Poi il pensiero del Papa va ai carce-rati, “che sperimentano la limitazione della lorolibertà”: “Il Giubileo - ricorda Francesco - ha sem-pre costituito l’opportunità di una grande amni-stia, destinata a coinvolgere tante persone che,pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso co-scienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano

sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando illoro contributo onesto”. L’iniziativa inedita del Papa, chein occasione del Giubileo ha anche convocato per la pri-ma volta i detenuti in piazza san Pietro per una celebra-zione a loro dedicata, è tutta racchiusa in queste parole:“Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indul-genza, e ogni volta che passeranno per la porta della lo-ro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre,possa questo gesto significare per loro il passaggio dellaPorta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di tra-sformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbar-re in esperienza di libertà”.

Indulgenza per opere di misericordia“Ho chiesto che la Chiesa riscopra in questo tempo giu-bilare la ricchezza contenuta nelle opere di misericordiacorporale e spirituale”, ricorda il Papa, sulla scorta dellaBolla di indizione del Giubileo Straordinario della Mise-ricordia: “Ogni volta che un fedele vivrà una o più di que-ste opere in prima persona otterrà l’indulgenza giubila-re piena”, dispone nella lettera pubblicata oggi, “fruttodell’evento stesso che viene celebrato e vissuto con fede,speranza e carità”, puntualizza spiegando la modalitàsenza precedenti. L’indulgenza giubilare, infine, “può es-sere ottenuta anche per quanti sono defunti”.

L’assoluzione dal “peccato di aborto”“Ho deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, diconcedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la fa-coltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hannoprocurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”. Èla novità più clamorosa contenuta nella lettera odierna.“I sacerdoti si preparino a questo grande compito sa-pendo coniugare parole di genuina accoglienza con unariflessione che aiuti a comprendere il peccato commes-so, e indicare un percorso di conversione autentica pergiungere a cogliere il vero e generoso perdono del Padreche tutto rinnova con la sua presenza”, la consegna delPapa, secondo il quale “il dramma dell’aborto è vissutoda alcuni con una consapevolezza superficiale, quasinon rendendosi conto del gravissimo male che un simi-le atto comporta. Molti altri, invece, pur vivendo questomomento come una sconfitta, ritengono di non averealtra strada da percorrere”. “Penso, in modo particolare,a tutte le donne che hanno fatto ricorso all’aborto”, scri-ve il Papa rivolgendosi direttamente all’universo fem-minile, ma non in astratto: “Conosco bene i condiziona-menti che le hanno portate a questa decisione. So che èun dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tantedonne che portavano nel loro cuore la cicatrice per que-sta scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è avvenuto è pro-fondamente ingiusto; eppure, solo il comprenderlo nel-

la sua verità può consentire di non perdere lasperanza”. “Il perdono di Dio a chiunque è penti-to non può essere negato, soprattutto quando concuore sincero si accosta al Sacramento della Con-fessione per ottenere la riconciliazione con il Pa-dre”, spiega il Papa motivando la sua disposizione.

Indulgenza anche dai lefebvriani“Questo Anno giubilare della Misericordia nonesclude nessuno”. È la premessa con cui, nell’ulti-ma parte della lettera dedicata all’indulgenza giu-bilare, Papa Francesco concede l’assoluzione deipeccati anche “a quei fedeli che per diversi moti-vi si sentono di frequentare le chiese officiate daisacerdoti della Fraternità San Pio X”, in attesa del-la “piena comunione”.

M.Michela Nicolais

L

he manchino poco meno di tremesi al Giubileo salta agli occhianche dalla lunga lista di impegniche deve fronteggiare colui che è

stato designato dal Papa come il referen-te organizzativo dell’evento. MonsignorRino Fisichella, presidente del PontificioConsiglio per la promozione della nuovaevangelizzazione, pur senza sbilanciarsisulle cifre ci parla del “molto interesse”che c’è attorno al Giubileo della Miseri-cordia indetto da Papa Francesco.

Cosa deve fare un pellegrino per poterpartecipare ad un evento del Giubileo?

“Deve registrarsi sul nostro sito Internet,oppure passare al Centro di accoglienza,in Via della Conciliazione 7. Tutto questoperché, a differenza di quanto avvenivanegli altri, questo Giubileo prevede unpercorso per recarsi alla Porta Santa cheinizia a Castel Sant’Angelo. Si tratta diun percorso breve, ma di un pellegrinag-gio a piedi a tutti gli effetti, che consente

al pellegrino di fare soprattutto un’espe-rienza spirituale: in quel breve tragitto,infatti, ciascuno potrà riflettere, pregare,meditare, nonostante si trovi nel cuoredella città. È un modo per dare testimo-nianza a quanti - turisti e cittadini – pos-sono ‘fagli compagnia’ nel corso del pel-legrinaggio”.

Roma è abituata a questa convivenzatra sacro e profano…

“Sicuramente Roma ci è abituata, ma haanche bisogno di una testimonianza chel’aiuti ad uscire da quell’indifferenza chea volte prova nei confronti di pellegrini eturisti. Proprio perché ogni anno sonomilioni le persone che raggiungono laCapitale, il rischio in agguato è l’assue-fazione: noi vorremmo che questo Giubi-leo, soprattutto tramite la misericordia,aiuti a riflettere più seriamente sul cuoredel Vangelo, grazie ad un tema che puòaiutare ad aprire il cuore di ognuno. Lapiù grave patologia dell’uomo di oggi è

la solitudine: il pellegrinaggio giubilarepuò essere il segno della vicinanza di Diopresente nei fratelli che riversano agli al-tri l’amore ricevuto”.

Cosa troveranno i pellegrini a CastelSant’Angelo?

“A Castel Sant’Angelo sarà allestito ilCentro del Giubileo, nel quale i pellegriniavranno a disposizione un servizio di ac-coglienza, uno spazio per le mamme chehanno bisogno di accudire i bambini, unpunto di ristoro a prezzi calmierati, ser-vizi per i pellegrini disabili…”.

Il calendario giubilare è molto fitto: cipuò illustrare la novità delle “udienzegiubilari”?

“Oltre all’udienza del mercoledì e all’An-gelus domenicale, il Papa un sabato almese - il 30 gennaio, il 20 febbraio, il 12marzo, il 9 e il 30 aprile, il 14 maggio, il 18giugno e il 30 giugno, il 10 settembre, il 1°

e il 22 ottobre, il 12 novembre - terrà unaudienza giubilare dove incontrerà pelle-grini, gruppi, diocesi che verranno a Ro-ma dopo aver prenotato la loro presen-za. La prima differenza con gli altrigiubilei sta nel fatto che il Papa ha volu-to che il Giubileo della Misericordia si ce-lebri nelle diocesi, perché vede il Giubileocome una tappa nel cammino della nuo-va evangelizzazione. Per Francesco contamolto risvegliare la fede nelle nostre co-munità: ecco perché chiede che il Giubi-leo sia vissuto intensamente nelle par-rocchie, nelle associazioni, neimovimenti, cioè nel tessuto vivo delle no-stre chiese locali. Per quanti verranno aRoma il calendario giubilare prevede al-cuni eventi dedicati a quelle categorie difedeli che hanno più direttamente a chefare con la misericordia: i sacerdoti, i dia-coni permanenti, gli operatori della mi-sericordia, gli ordini religiosi e le Confra-ternite che si richiamano espressamentealla misericordia… Con qualche rara ec-cezione: come gli adolescenti”.

CIl pellegrinaggio a piedi sarà fede vissuta nel cuore della città

Il Giubileo non esclude nessuno

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Sabato, 19 settembre 20154 Società

opo la decisione delgoverno russo diincrementare ilsostegno militare al

regime di Assad nella guerracivile siriana, molti hannotemuto che la “terza guerramondiale a pezzi” citata daPapa Francesco si stesse perrealizzare. In realtà, lamossa di Putin questa voltanon necessariamentepeggiora lo scenario. Anzi,per quanto nasca dalpreciso interesse strategicodi mantenere la base navaledi Tartus in territorio sirianoe dalla volontà diriaffermare un ruolo politicoe militare globale per laRussia, Putin ha dimostratogià in passato di averesulla Siria una visione piùchiara di molti leaderoccidentali. Proviamo a metterequalche punto fermo nellacomplicata vicendasiriana. La prima cosa datenere presente è che lasituazione attuale èveramente moltocomplessa, quasiirrisolvibile. Molti sono gliattori che con politiche miopi oscellerate hanno contribuito a metterein scena la tragedia. Prima di tuttoAssad, che governando con la violenzaed escludendo dall’accesso al potereinteri gruppi sociali, ne ha alimentato ilrisentimento e l’indignazione,spingendoli verso la mobilitazionearmata. Sbaglia dunque chi adesso vedenel dittatore di Damasco un salvatoredella patria. Sbaglia anche chi silamenta del fatto che Papa Francesco ePutin convinsero Stati Uniti, GranBretagna e Francia a non bombardare laSiria nel 2011, all’inizio della rivoltacontro il regime di Assad. Unaletteratura consolidata e la storiarecente dimostrano che quel tipo

d’intervento aumenta il livello diviolenza senza condurre a unasoluzione politica stabile sul terreno.Basta vedere cosa hanno ottenuto lestesse tre potenze in Libia perrendersene conto. Se non bombardare allora era giusto,c’erano però altre cose da fare nelfrattempo per evitare di giungere allasituazione attuale. Soprattutto, eranecessario portare avanti una forteazione diplomatica su più fronti,possibilmente in sede Onu, così chetutta la comunità internazionale el’opinione pubblica mondiale siconcentrassero sul conflitto siriano, cherischia di cambiare faccia per sempre alMedio Oriente. Si doveva impedire una

buona volta alle monarchie del Golfo difare il doppio gioco, finanziando esostenendo l’Isis per affermarel’egemonia sunnita in Medio Oriente infunzione anti-iraniana. Era necessariopretendere che la Turchia impedisse ilcopioso afflusso di combattentiprovenienti dall’Europa e che siimpegnasse sinceramente percombattere il nascente califfato, invecedi cogliere l’occasione per organizzarel’ennesima campagna contro i curdi.Era imperativo evitarel’internazionalizzazione del conflitto edesercitare ogni pressione su Assadperché accettasse una soluzionenegoziata. Su questo, Europa, StatiUniti, Russia e Iran avrebbero dovuto

impegnarsi insieme. Tutto ciò non è avvenuto eadesso ci troviamo in unasituazione di stallo che ègià costata centinaia dimigliaia di vittime e milionidi profughi, di cui solo unaminoranza è giunta finorain Europa perché lamaggior parte è ancora inLibano e Giordania. L’Isisha di fatto cambiato iconfini del Medio Oriente, èpresente in Libia, stringealleanze con Boko Haramin Nigeria, mira inprospettiva a destabilizzarel’Egitto. In questo grandeintreccio in cui gli attorilocali sono spesso cinici espietati, mentre quelli

esterni sono miopi o coninteressi inconfessabili, èmolto difficile muoversi.Come la Germanianazista, l’Isis è mosso daun’ideologia che lo spingein una lotta all’ultimosangue. La Siria ha bisogno direcuperare una strutturastatale, ma Assad ormai ècompromesso e nessunodei gruppi ribelli non-

jihadisti (ammesso che ne rimangano)ha la forza di porsi come alternativa. Si potrebbe pensare a un passaggio diconsegne concordato con una figurameno compromessa e aprendo ilregime a un maggiore pluralismo, maservirebbe lo sforzo diplomatico chefinora non c’è stato, in condizionipeggiori e con un notevolecoinvolgimento anche a livello militare.L’alternativa è rassegnarsi a un MedioOriente modificato con la forza,sperando di non dover organizzare infuturo la “terza guerra mondialeunificata”. Anche in quest’ottica, rimaneurgente fare ogni sforzo per riportarel’ordine almeno in Libia.

Stefano Costalli

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Il ritorno sulla scena di Putin può consentire una ripresa dell'azione diplomatica

La Siria si può ancora salvareEra imperativo evitare l’internazionalizzazione del conflitto

ed esercitare ogni pressione su Assad perché accettasse una soluzione negoziata

La Caritas denuncia:aumentanole guerre nel mondo

opo anni di relativa pace, nelmondo stanno aumentandole guerre: nel 2014 sono sta-ti 424 i conflitti, erano 388

nel 2011, con un aumento del 9,3%.E sono almeno quintuplicate, in 15anni, le vittime degli attacchi terro-ristici jihadisti: da 21mila a 38milamorti in media l’anno, soprattutto inIraq, Siria, Afghanistan, Pakistan eNigeria. Guarda caso, il mercato della compravendita diarmi e armamenti è in crescita: +16% rispetto al 2019.Guarda caso, i maggiori esportatori di armi (che copro-no il 58% del totale) sono Stati Uniti e Russia. Guardacaso, tra i maggiori importatori c’è l’Arabia Saudita(+300%), seguita dall’India con +140%. Nei Paesi colpi-ti “la mancanza di cibo e le guerre si intersecano in unmix letale, con l’inevitabile riflesso migratorio su scalaplanetaria”. Se ne parla nel V Rapporto sui conflitti di-menticati “Cibo di guerra”, dedicato quest’anno al rap-porto tra guerra e cibo, curato da Caritas italiana, in col-laborazione con Famiglia Cristiana e Il Regno.

Una pericolosa inversione di tendenzaNel Rapporto viene evidenziata una pericolosa inver-sione di tendenza: “Dopo anni di segno positivo, gli in-dicatori che misurano il grado di ‘pacificità’ del piane-

Dta iniziano a puntare verso il basso”, con un aumentodell’intensità dei conflitti tra Stati a tutte le latitudini,“un significativo coinvolgimento della popolazione ci-vile e un crescente ricorso all’impiego di tattiche tipichedell’azione terroristica”. Il 95% delle 38mila vittime l’an-no degli attacchi jihadisti sono concentrate in 5 Paesi invia di sviluppo in Asia e Africa, coinvolgendo semprepiù scuole, università, giovani studenti, civili innocen-ti. Tutte le guerre, rileva il Rapporto, indossano delle“maschere”, che spesso vengono confuse con le causevere del conflitto: al primo posto quella religiosa. La spesa militare globale, alla fine del 2014, vede gli Sta-ti Uniti al primo posto (35,1%), poi la Cina (8%), l’Ara-bia Saudita (5%), la Russia (4,4%).

I “video di guerra” fanno notiziaarallele alle azioni di guerra e terrorismo è sorto in que-

sti ultimi anni l’uso dei video su YouTube come stru-mento propagandistico. La ricerca si è concentrata suquelli pubblicati da Russia today, Vice news, Cnn e Al Ja-zeera english dal 16 al 22 febbraio 2014, per un totale di428 video esaminati, visualizzati da 7 milioni di perso-ne. Il maggior numero di video è stato diffuso dalla Cnn(205), seguita da Al Jazeera (116). Risulta che l’attenzio-ne ai conflitti è molto forte: questi video superano inalcuni casi il 50% di tutte le notizie video trasmesse suicanali YouTube di queste testate, con “un nuovo rischiodi manipolazione”, come dimostrano i filmati diffusidall’Isis, condivisi on line per terrorizzare il nemico. Perquesto il Rapporto Caritas avverte: “C’è un forte biso-gno di contestualizzazione e mediazione giornalistica”,altrimenti chi condivide questi video sui social non è ingrado di capire da quale canale è arrivato. “Altrimenti èvero che saremo tutti più informati ma diventeremoanche più manipolabili”.

Il quinto rapporto sui conflitti dimenticati

“Dopo anni di segno positivo, gli indicatori che misurano il gradodi ‘pacificità’ del pianeta iniziano a puntare verso il basso” con un aumento dell’intensità deiconflitti tra Stati a tutte le latitudini

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Sabato, 19 settembre 2015 5Chiesa

Visita a Milano per un gruppo di sacerdoti insieme al vescovo Carlo

Il confronto con un modello di pastorale di insiemema anche con la tradizionedella Chiesa ambrosianae con esperienze di carità

al 7 al 10 settembre scorsi ungruppo di 12 sacerdoti,ordinati negli ultimi ventianni, insieme all’Arcivescovo

Carlo, si è recato a Milano per untempo di comunione e di formazione. Gli ingredienti di questi giorni sonostati molteplici. Il primo ingrediente è stato ilconfronto con un modello dipastorale di insieme, sulla qualeanche la nostra diocesi sta lavorando. È stata l’occasione per sentire latestimonianza di una "ComunitàPastorale", strumento che la diocesidi Milano ha trovato per vivere unapastorale di insieme e di comunione. Il parroco di Lissone, insieme adalcuni collaboratori presbiteri e laici,hanno raccontato la bellezza e lafatica di essere una comunitàcostituita da 6 parrocchie chelavorano insieme. Il parroco, don Tiziano, che coordinaquesta Comunità Pastorale che contapiù di quaranta mila abitanti, haraccontato della conversionenecessaria per la pastorale dicomunione: lavorare in modocoordinato tra una decina disacerdoti, dividendosi i settori e learee di competenze, può esserefaticoso, ma anche molto arricchenteper i fedeli e per i presbiteri stessi. Il secondo ingrediente è stato ilconfronto con la tradizione spiritualee artistica della Chiesa Ambrosiana:l’8 settembre il gruppo ha partecipato

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alla S. Messa nel duomo di Milano,presieduta dal Cardinal arcivescovoAngelo Scola, proprio nel giorno dellafesta "parrocchiale". Per molti è stata la prima occasioneper vedere una celebrazione solennesecondo il rito ambrosiano. Il duomo è stato poi visitato conattenzione nei suoi diversi elementistorici e artistici.

Anche la visita della biblioteca epinacoteca ambrosiana ha messo acontatto con la cura che la Chiesa diMilano investe da secoli per lapastorale della cultura. Il terzo ingrediente è stata laconoscenza di un’esperienza dicarità. Il gruppo è stato accolto nella "Casadella Carità" che si occupadell’ospitalità di varie forme dipovertà: immigrazione, disagiopsichico, bisogno di alloggio, ex-carcerati… Il direttore della struttura donVirginio Colmegna ha introdotto inquesta iniziativa di carità moltocurata e organizzata. Il quarto ingrediente è statal’immersione nel mondo e nel futuro. È stata visitata la sede di una bancache offre soprattutto servizi online:questo ha permesso di assaggiare unpo’ il mondo della finanza milanese edi intuire come una strutturabancaria si muove per essere prontaal futuro. Una giornata intera poi è statadestinata alla visita dell’Expo dove si èpotuto vedere davvero il mondo, neisuoi aspetti e contraddizioni. Visitando l’Expo l’impressione è chemolte nazioni sono davveroproiettate sul futuro, con una caricadi speranza e di prospettiva dicambiamento che fa molto bene allanostra anziana e a volte stanca Italia.

don Nicola Ban

Tempo di comunionee formazione

Negli incontri decanali del 21-25 settembre l’Arcivescovo presenterà la nuova Lettera Pastorale

La Chiesa non va in vacanza:lo dimostra la vitalità estivadelle nostre parrocchie,moltissime delle qualidurante la sospensionedella scuola mettono in campoinnumerevoli iniziativeeducative e ricreative

inque incontri, uno per ognidecanato, a partire da lunedì21 settembre a Gorizia.Quattro appuntamenti

formativi durante l’anno, a partire dal4 novembre, in parallelo per presbiterie laici dei Consigli Pastorali, attorno al

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Ripartire. Come Chiesa

rinnovamento dell’iniziazionecristiana. Basterebbero questi due datiper comprendere come sarannoancora connotati in maniera“ecclesiale” l’apertura e losvolgimento di questo prossimo –ormai lo chiamiamo per convenzionein questo modo – inizio dell’annopastorale.La Chiesa infatti non va in vacanza: lodimostra la vitalità estiva delle nostreparrocchie, moltissime delle qualidurante la sospensione della scuolamettono in campo innumerevoliiniziative educative e ricreative, inparticolare nei confronti di bambini,ragazzi e giovani. L’anno scorso eranooltre 2100 i fanciulli e oltre 500 glianimatori coinvolti nei centri estivi,oltre 1700 invece i minori coinvolti neicampi estivi.Ma di un “inizio” simbolico neabbiamo proprio bisogno: serve ariconvocare le persone che gravitanoattorno alle nostre parrocchie, a

rilanciare la proposta dell’iniziazionecristiana per i nostri ragazzi, ariproporre ai nostri giovani e agliadulti formazione e servizio, inparticolare ai più fragili. È unasinfonia - non sempre perfettamenteintonata, è vero - che fa sì che laChiesa, lavorando per la crescita delRegno di Dio, anche collabori a modosuo e in misura rilevante alla crescitadel tessuto sociale.Ripartiremo in modo ecclesiale,dicevamo più sopra, perché laproposta del cammino annualedell’Arcidiocesi – di cui le parrocchiesono espressione privilegiata – verràofferta ai presbiteri e ai laici impegnatinei Consigli e nell’animazione dellacomunità cristiana.Negli incontri decanali del 21-25settembre l’Arcivescovo presenterà lanuova Lettera Pastorale “Chi è ilcristiano”, che guiderà l’agire dellecomunità cristiane nei prossimi mesi.Non solo: la proposta della Lettera si

preannuncia rivolta anche ai singoli,fedeli impegnati o lontani che sianodal nostro mondo ecclesiale.Importante sarà nei cinque incontri dipresentazione la presenza deipresbiteri e dei laici impegnati cheoperano nelle nostre comunità,perché le nostre parrocchie sembranoben capaci di discutere su un tema,piuttosto che di far partire un’azione,tanto più se condivisa a livellodiocesano.Dobbiamo ancora crescere moltosulla capacità di mettere in atto unagire progettato e condiviso: e diqueste competenze, tra l’altro, avremoestremo bisogno quando, a breve,metteremo mano al rinnovamentodell’iniziazione cristiana e allacollaborazione più stretta fra le nostrecomunità.

Don Sinuhe MarottaVicario episcopale

per l’evangelizzazioneed i sacramenti

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Questo numero è stato chiuso in redazionealle 13 di martedì 15 settembre 2015

Giornale Localedi Informazione Generale

Dall’agenda dell’arcivescovo

Domenica 20Settembre- 9.30, a Cormons: Assemblea di inizioanno di Azione Cattolica.- 11.00, Parrocchia di S. MariaAnnunziata a Romans d’Isonzo:celebrazione del sacramento dellaConfermazione.- 17.00, Parrocchia dei Santi Pietro ePaolo a Staranzano: celebrazione delsacramento della Confermazione.- 19.45, Collegio salesiano San Luigi:intervento all’Animafest 2015.

Lunedì 21 Settembre - 10.00, in Arcivescovado: presenta laLettera pastorale al personale dellaCuria.- 12.00, in Arcivescovado: conferenzastampa.- 20.30, a Gorizia, Auditorium Fogar:presenta la Lettera pastorale ai fedelidel decanato di Gorizia.

Martedì 22 Settembre- 9.30, in Arcivescovado: Consiglio deiVicari.- 11.30, Parrocchia di Sant’Andrea aGorizia: incontro con i sacerdoti delleparrocchie di lingua slovena.- 15.30, incontro con un sacerdote nelluogo del suo ministero.- 20.30, a Cormons, Ricreatorio Mons.Trevisan: presenta la Lettera pastoraleai fedeli del decanato di Cormons -Gradisca.

Mercoledì 23Settembre- In mattinata, in Arcivescovado:udienze libere riservate ai soli sacerdoti.- 15.30, incontro con un sacerdote nelluogo del suo ministero.- 20.30, a Monfalcone, Parrocchia di S.Nicolò: presenta la Lettera pastorale aifedeli del decanato di Duino-Monfalcone-Ronchi.

Giovedì 24 Settembre- 10.30, nel Duomo di Gradisca: S. MessaConfraternita dell’Addolorata.- 15.30, incontro con un sacerdote nelluogo del suo ministero.- 20.30, ad Aquileia, Sala Romana:presenta la Lettera pastorale ai fedelidel decanato di Aquileia-Cervignano-Visco.

Venerdì 25 Settembre- In mattinata, in Arcivescovado:udienze.- 20.30, a Gorizia, Teatro dellaParrocchia di Sant’Andrea: presenta laLettera pastorale ai fedeli del decanatodi Sant’Andrea / Štandrež.

Sabato 26 Settembre- 15.30, a Gorizia, Parrocchia Maria SS.Regina: incontro consacrati.

Domenica 27Settembre- 10.30, Parrocchia del SS. Nome diMaria a Capriva: celebrazione delsacramento della Confermazione.- 16.30, nella Basilica Concattedrale diSant’Andrea a Mantova, partecipa allaconsacrazione episcopale del Vescovo diPadova Mons. Claudio Cipolla.

✎FAQ - FREQUENTLYASKEDQUESTIONS | di Don Nicola Ban

na persona può diregrazie al Signore e aipropri genitori per ildono della vita ogni

giorno dell’anno, ma nelgiorno del compleanno siamoparticolarmente portati a farlo.Il compleanno da una parte èun giorno come tutti gli altri,dall’altra parte è un momentoin cui uno diventa piùcosciente del dono ricevuto. Lostesso vale anche perl’onomastico e l’anniversario dimatrimonio. Abbiamo bisognodi fissare sul calendario alcunedate che mettano all’ordine delgiorno un atteggiamento chepuò accompagnarci ognigiorno. Si può dire lo stesso anche peril ricordo dei defunti. Lapreghiera in comunione con idefunti va sempre bene, si puòfare ogni giorno dell’anno perché ciallena alla comunione dei santi.

Quindi in qualsiasi momento èopportuno ricordare i defunti nella

preghiera, anche nellacelebrazione dell’eucarestia(gli unici giorni in cui non èpossibile ricordare i defuntinella messa sono quelli delTriduo Pasquale).

Ci sono alcune date simbolicheperò che più di altre diprestano a ricordare unapersona cara che è morta.Tradizionalmente si chiedevadi pregare nella messa per unapersona defunta 8 giorni dopola sua morte, ad un mese daldecesso (Trigesimo), enell’anniversario. Moltiricordano mensilmente ipropri cari nel giorno in cuisono morti. Altri invecepreferiscono pregare piùintensamente nel giorno delcompleanno del defunto. Tuttequeste sono occasioniugualmente valide e buone per

alimentare la comunione dei santi edcoltivare il ricordo dei propri cari.

U Ci sono scadenzeper ricordare i defunti?

Sabato, 19 settembre 20156 Chiesa Locale

dalla prima

Il dono dei rifugiatiLe folle di quanti si fanno pellegriniall’inizio del terzo millennio per ottenere

un rifugio sicuropermettono adogni credente diviverepienamente ilsenso vero delGiubileo: il donospirituale ricevutoda chi offre loroalloggio edaccoglienza èdavvero unagrazia senzaparagoni.Rendercene conto

può forse aiutarci a vedere con occhiodiverso questi fratelli.

Mauro Ungaro

Editoriale✎ Percorso di condivisione e spiritualità

Esperienza di famiglia

DA TRE ANNI NELL’UNITÀ PASTORALE DI S. CUORE E S. GIUSTO A GORIZIA SI RIUNISCEUN GRUPPO DI FAMIGLIE CHE DESIDERANO FARE UN PERCORSO INSIEME DICONDIVISIONE E DI SPIRITUALITÀ. AL TERMINE DELL’ITINERARIO DELL’ANNO PASTORALE2014-2015 E IN VISTA DELLA PROGRAMMAZIONE PER I PROSSIMI APPUNTAMENTI, UNGRUPPO HA VISSUTO UNA DUE GIORNI SUL MONTE LUSSARI. È STATA UN’ESPERIENZAINTENSA DI CONDIVISIONE, DI CONFRONTO CON LA PAROLA DI DIO, DI AMICIZIAARRICCHITA DALLA VARIETÀ DEL TEMPO ATMOSFERICO CHE È PASSATO DALLA PIOGGIAALLA NEVE, AL SOLE SPLENDENTE.

❚❚ Il vescovo cappuccino si spegneva 50 anni fa a Thiene

L’anniversario di mons. Ambrosil 26 settembre 1965, a Thiene (VI), nel-la Casa dei padri cappuccini, spiravamons. Giacinto Ambrosi, arcivescovoemerito di Gorizia.

Nato a Trieste il 29 gennaio 1887, abbrac-ciò la vita religiosa entrando tra i cappuc-cini di Bassano nel 1902. Appena ordinatosacerdote nel 1909, i superiori gli affidaro-no l’insegnamento e poi la direzione deglistudentati di ginnasio, liceo e di teologia aThiene, Padova, Udine e Venezia. Stimatissimo dai confratelli fu inviato areggere l’importante parrocchia di Tombadi Adria. Nel 1937 venne elevato alla dignità epi-scopale ed assegnato alla sede di Chiog-gia, dove lavorò con impegno per un pro-fondo rinnovamento spirituale emateriale. Alla morte di mons. Margotti nel 1951,venne chiamato a reggere la chiesa di Go-

rizia dapprima come Amministratore Apo-stolico ed in seguito (28 novembre 1951)come arcivescovo titolare. Nei dieci anni di opera pastorale portò icaratteri di familiarità e semplicità che glierano propri, facendosi stimare ed amareper la sua paterna bontà. Rivelò altresì una chiara capacità di gover-no, unita a prudenza e zelo che gli permi-se di affrontare la difficile situazione dellachiesa isontina nel complesso clima cul-turale e sociale della ripresa postbellica,specialmente dopo che l’arcidiocesi erastata mutilata di due terzi del suo territo-rio. Particolare menzione meritano le dueVisite pastorali, la celebrazione del secon-do Centenario della Diocesi, il CongressoEucaristico Diocesano (1953) e la celebra-zione dell’Anno Mariano (1954), la ripresadel Seminario, la costruzione di nuovechiese.

Si prodigò perché si desse nuovo impulsoalle associazioni cattoliche e perché inquasi tutte le parrocchie si costruissero ca-se per i giovani e sedi dell’Azione Cattoli-ca. A Forni di Sopra costruì una grandiosaColonia Alpina ODA capace di 600 fan-ciulli; a Cervignano volle un Istituto mis-sionario per favorire e coltivare le vocazio-ni missionarie. Inoltre ristrutturò la sede egli uffici della Curia. Nel 1962 per motivi dianzianità e di salute, rassegnò serenamen-te le dimissioni nelle mani del Papa. La-sciata la diocesi si ritirò nel convento deicappuccini di Thiene. Nonostante la suamalferma salute, volle partecipare alle treprime sessioni del Concilio. La sua salmavenne inumata nella Chiesa Metropolitanadi Gorizia.(Tratto da “Necrologium Sacerdotum Ar-chidioecesis Goritiensis, 1900-2013”, a cu-ra di don Michele Tomasin)

I

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ono grato a Maria,innanzitutto, per avermi datoancora una volta l’occasionedi mettermi "in viaggio e

salire verso una regione montuosa"(cfr. Lc 1,39). Ma non solo a Lei:pure a tante persone che in diversimodo hanno donato se stessi perme e per noi; che hanno dato voltoal pellegrinaggio, che hanno cercatodi rendere meno estenuanti lesituazioni di disagio chepuntualmente si affacciano in ogninostro treno ed in ogni nostrapermanenza a Lourdes.Un senso qualificato e particolare èstato dato al nostro pellegrinaggiodalla Madre Chiesa che proprio inquei giorni meditava la vita eterna.Di Cristo Gesù si potrebbe obiettareche era vero uomo ma pure vero Dioe perciò la sua risurrezione nonlascia molti motivi di dubbioessendo Egli stesso il Figlioprediletto del Padre e quindi eterno,non soggetto alla caducità ed allamorte né tanto meno allacorruzione del corpo ed alladistruzione eterna. Ma di Maria, suae nostra Madre, non possiamo direche l’assunzione sia stata dovuta oovvia. Maria era ed è una di noi. Ilsuo corpo, prescelto per esseretempio del Signore, era un corpouguale al ventre delle nostremamme, le sue sofferenze siintrecciavano con le gioie comes’intrecciano i momenti bui conquelli sereni di tutti i nostri genitori.Eppure ebbe l’esclusiva di essereassunta in cielo anima e corpo findal suo distacco da questa vita, vitaterrena, vita soggetta allafrantumazione.Mi ha fatto bene, ve lo confesso,riprendere in mano i testi degliantichi padri che professano ilproprio credo nella risurrezione deimorti e nella "risurrezione" diMaria. Mi ha fatto bene perchédurante il pellegrinaggio e nonmolto dopo la sua conclusione hoavuto l’esperienza di cinquecongedi: tre sorelle, anime fedeli epazienti nell’attesa, e due papà, diNevio e di Riccardo, coraggiosi neldonarsi fino in fondo."Si conclude un pezzo della nostrastoria, storia della nostra comunitàecclesiale, storia della famigliaunitalsiana" ho sentito da diversebocche in occasione della dipartitadi Maria, Anita ed Antonietta. E taleaffermazione mi ha arrestato.Quindi con Maria, Anita edAntonietta, con gli altri fratelli esorelle, si è concluso un pezzo distoria, si è concluso un tempo? Equesta chiusura è talmente ermeticada non dare ulteriore scopo disperanza profetica?E no, mi sono detto, non può essere.La morte umana delle persone careprovoca uno sconcerto, unafenditura nei rapporti. Mal’assunzione di Maria ha senso inquanto Ella è ancora qui, in mezzo anoi! Salita in cielo corpo ed anima,non ha tranciato il maternorapporto con i suoi figli. Quindianche l’inestimabile tesoro che erala vita terrena dei nostri cari non èuno scrigno seppellito, ma un libroaperto! Da esso noi tutti possiamo,anzi, dobbiamo trarre esempio,insegnamento, affabilità.Se si sono fermate le lancettedell’orologio al polso, se si sonochiuse le porte del nostro convoglio,ciò non significa che il tempo nonha eternità e che le porte sono statesigillate per sempre. Di questo sonocerto.

Don Carlo Bolcina

SMaria è una di noi✎ ● Le testimonianze dei

pellegrini dell’Unitalsialla Grotta

● Le voci di chi è ritornatoe di chi vi è stato per laprima volta

● La gioia di poterpregare, conoscersi edaiutarsi a vicenda

Solidarietà e amoreSono passati ormai tanti anni dal mioprimo pellegrinaggio a Lourdes,un’esperienza per me indimenticabile, chetuttora conservo nella mia mente e nelmio cuore. Confesso, con un po’d’imbarazzo, di aver vissuto il timore dinon essere in grado di gestire la miaemotività dinanzi a tanta sofferenza.Fortunatamente ho messo a tacere quellasciocca paura per intraprendere quelloche poi si sarebbe rivelato uno dei viaggimigliori della mia vita; non si può negareche a Lourdes si percepisca la sofferenzaumana, ma mai la tristezza, poiché inquesto luogo magico a prevalere sono lasolidarietà e l’amore. Lourdes non puòlasciarti indifferente; rafforza la Fede delcredente e addolcisce l’animo delloscettico. Spero che queste mie righeaiutino quanti stanno leggendo a trovarenon solo l’entusiasmo ma anche la forzaper affrontare questa "grande" esperienza.Ringrazio infinitamente quanti mi hannoaccompagnata e sostenuta in quest’ultimopellegrinaggio e un grazie speciale alla"Mamma Celeste" che non ci fa maisentire soli nell’incertezza di questa vita, eci accompagna con Amore e pazienza neimomenti più tristi come in quelli più felici.

Anita Vecchiet Soranzo

Riflessioni duranteil pellegrinaggioLa mia anima è come un bunkersotterraneo della guerra fredda. Centinaiadi metri di gallerie buie, fredde, incrostate,portano a camere cieche, chiuse da porteermetiche contenenti quanto di male equanto di bene c’è in me. Al centro diquesta costruzione vi è un piccolo localecontenente un tavolo su cui è posta unacandela accesa che illumina con il suolimitato alone di luce calda un’iconaappesa al muro. E’ una raffigurazione delvolto di Cristo che mi guarda severo macon una leggera traccia di sorriso e sembradirmi: "Se non starai attaccato a me tiperderai nel labirinto del bunker e dellavita". Una presenza nello sguardo.Quando parlo dell’incontro con Dio,alcuni amici mi danno del pazzovisionario. E’ vero, Dio, nessuno l’ha maivisto ma sono importanti due fatti. Ilprimo è che Dio ha già mandato sulla terrasuo figlio per fare compagnia all’uomo e ilsecondo che la luce della risurrezione èuna speranza positiva per tutte legenerazioni e quindi anche per me oggi.Ma la domanda resta: dove è presente il

Signore oggi? Rispondo così: quando hoincontrato questi amici dell’UNITALSI e liho visti in azione durante il pellegrinaggio,ho percepito in loro un modo diverso diguardare gli ammalati che mi ha fattopensare che nel loro sguardo vi era lapresenza proprio del Signore. Non si trattadi sguardi pietosi di persone ben disposteverso i malati. Si tratta proprio della suapresenza che agisce in chi crede in Lui. E ilbello è che questo sguardo si estende ediventi capace anche tu di guardare oltreche gli ammalati anche tua moglie, i tuoifigli, i tuoi amici, in maniera diversa.Sulla volta del Bunker inespugnabile delmio animo si apre un foro, dal quale sivede il cielo azzurro; la luce del sole veroirrompe finalmente anche per me.

Aldo

Un pellegrinaggio"sui generis"Dopo numerosi pellegrinaggi a Lourdesche, per me, sono ogni anno unici eirripetibili, quest’anno ho sperimentatouna nuova e singolare esperienza: essereaccompagnatore di un sacerdote in "nonpiù giovane" età.Devo dire che inizialmente ero un pòpreoccupato: non tanto per la partepratica che, la pluriennale esperienza mipermetteva di svolgere con sufficientetranquillità, quanto per il dovermirapportare con una persona, colta eancora autonoma, di un ceto che, io puressendo sempre vissuto all’ombra delcampanile, non conoscevo molto percontatti diretti.Ebbene la giovialità, l’arguzia, la cultura elo spirito di adattamento di chiaccompagnavo mi hanno messo a mioagio fin dai contatti preliminari.E’ stata una esperienza per me moltoarricchente e spero di aver potuto dare efar rivivere al sacerdote tutto ciò chedesiderava e per il quale, nella sua lungaesperienza di missione pastorale hapercorso, anche per diversi anni, daresponsabile unitalsiano.Mentre passeggiavamo lungo"l’Esplanade" o facevamo il "passaggio"alla Grotta o ci fermavamo a recitare ilrosario di fronte ad essa, osservavo conquanta intensità egli cercava dimemorizzare e rivivere i luoghi che conconvinzione e devozione ha vissuto nellalunga esperienza con i pellegrini che sirecano a Lourdes e che, nei suoi ricordicominciano a sfuocarsi. Molti erano i pellegrini chenell’incontrarlo si fermavano a salutarlofestosamente e ringraziarlo per tuttoquanto ha fatto durante la sua lunga

missione pastorale e lui, pazientemente,ascoltava e ricambiava. Più che dare un servizio ho ricevuto una"lezione" su cosa significhi essere"pastori" ed il "messaggio" che gli stessidanno a noi credenti quotidianamente, avolte inascoltati, ma che in qualchemomento della nostra vita riprendiamo ericordiamo.

Paolo

La gioia della missioneAnche quest’ anno si è svolto ilpellegrinaggio diocesano al Santuariomariano di Lourdes. Ritornare in queiluoghi dove la Vergine Maria è apparsa,dove tocchi con mano la sofferenza e lasperanza, dove il clima che respiri è unclima di fede, di rinnovo interiore, dispiritualità e dove la stanchezza passa viasenza che nemmeno ti accorgi, mi ha fattoritornare carico nello spirito, pronto peraffrontare nuovamente un anno diSeminario con la certezza che Lei, Maria,la madre del Signore, è al mio fianco. Hoavuto modo di accompagnare i ragazzinell’ itinerario di preghiera assieme a donNadir Pigato riuscendo a creare ungruppo, una famiglia che ha visto lapartecipazione e il coinvolgimento deigiovani della nostra diocesi e di alcunigiovani della diocesi di Trieste e di Rovigo.Il tema pastorale quest’ anno era "La gioiadella missione" e assieme abbiamopercorso un itinerario che riguardavaproprio la missione avendo come sfondo ilVangelo di Matteo che faceva da apripistaalla preghiera del mattino.Provvidenzialmente nel viaggio di ritorno,alcuni seminaristi del San Salvador, hannotestimoniato ai ragazzi la loro missione ingiro per il mondo, creando ancora unavolta un clima positivo, di scambio, dicondivisione, nella gioia dello stareinsieme al Signore. Ringrazio nuovamentei sacerdoti, in particolare don CarloBolcina, don Nadir, che ci hannoaccompagnato, Mons. Eugenio Ravignanie Mons. Lucio Soravito che hanno guidatoquesto pellegrinaggio donandoci il lorotempo e la loro esperienza di Pastori.Ringrazio i giovani che hanno seguito imomenti proposti di preghiera e porto acasa molte cose, tra cui una in particolare:il miracolo più grande di questopellegrinaggio è sicuramente la fratellanzae i ponti che si sono creati, perché nonimporta di dove sei, con chi sei e comesei… in Cristo tutti siamo una cosa sola, eMaria ci ha aiutato a diventare tali… Sperodi poter essere presente nuovamente ilprossimo anno!

Diego Toffoletti

U.N.I.T.A.L.S.I.Sottosezione di Gorizia - Settembre 2015

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Sabato, 19 settembre 20158 Speciale Unitalsi

Sette metri sopra il cieloQuest’anno è la mia ottava volta chevado a Lourdes con la mia mamma chemi accompagna da sempre in questobel viaggio. Lo scorso anno ho visitatoil Santuario di Fatima dove Maria èapparsa a tre pastorelli, mi è piaciutomolto sentire l’anima della Madonnain quel posto, ma solo a Lourdes misento a casa mia e sono abbracciatadalla nostra Madre Maria. Quest’estatemi sono vista a Grado con Adriana eMimmo, mi hanno imbrogliata con iloro giochi di parole: mi hanno fattocredere che non sarebbero più venuti aLourdes con noi ed io non speravo piùdi rifare questo bellissimo camminocon i miei cari amici. Il nostro viaggioin treno verso Lourdes è andato bene,nei vagoni vicini ci siamo rivisti con

Valentina ed i genitori, Daniele Chiarae Paolo. Arrivati poi a Lourdes, noi tuttieravamo molto felici e all’ora dipranzo, ci siamo messi a tavoli tuttiassieme. Al momento di sederci alproprio posto, ho visto da lontano chesi avvicinava una faccia conosciuta cheera Adriana e mi sentivo di essere"sette metri sopra il cielo"! quando poiho visto anche Mimmo con la suafaccia furbissima, per lo scherzo chemi ha fatto a Grado ho incominciato aurlare per la gioia di averli lì. Questoper me è stato come un piccolomiracolo della Madonna! Mi piaceandare ogni anno a fare una settimanadi pellegrinaggio in questo bellissimoposto dove la Madonna ha parlato conBernardetta perché Lei era una ragazzasemplice e speciale. Quando passodavanti alla grotta mi sembra di vederela Madonna che parla con ognuno di

noi, chi vuole sentire la nostra madreMaria prega con la pace nell’animo eLei entra nel suo cuore! Quest’annosiamo andati a Lourdes nella settimanadi ferragosto, c’erano tanti eventireligiosi molto belli e ricchi di popolidiversi e razze diverse, erano tuttimolto pii verso la Madonna. E’ statobelle sentirci vicini come una famigliaunita nel nome di Maria. Secondo me,la nostra Madre ci chiama all’ordine,non è importante essere un cattolico oavere altre religioni ma è moltoimportante comportarsi bene, amare ilprossimo e credere nella propria fede!Tutti gli anni e anche in questo, hosentito la presenza della Madonna cheera con me dal momento che mialzavo al mattino sino al momento chechiudevo gli occhi alla sera. Ma qui cisono anche i volontari che aiutano imalati che fanno il miracolo di

Lourdes. Ogni anno Lourdes mi dàtantissima gioia e mi sento bene conme stessa e questo sentimento mi dàserenità e forza.

Gaja

La mia prima esperienzaMartedì 11 agosto 2015 è iniziato il mioprimo pellegrinaggio a Lourdes. Quelloche ho provato è stato completamentediverso da quello che avevoimmaginato. Pensavo di aver iniziatoquesto viaggio per rendere felici imalati, invece sono stati loro a renderefelice me. Mi sono sentita subito loroamica, nonostante alcuni nonparlassero nemmeno la mia lingua. Siai malati che i volontari sono personecapaci di non giudicare, di ascoltare edi rispettare gli altri, e stare a contattocon loro è una delle miglioriesperienze che si possano fare nellavita. Ognuno vive quest’ avventura inmodo diverso dalle altre persone,nessuno torna a casa così com’èpartito, e anch’io adesso sento di esserun po’ più simile a tutti quelli che mihanno accompagnato in questoviaggio.Un viaggio che inizia in un giornopreciso, ma non finisce mai.

Francesca Tomatis

Provare per credere!Mi chiamo Anna Maria e abito a Ortadi Atella, un paesino del casertano.Sono cugina di Maria Donata,volontaria Unitalsi della sottosezionedi Gorizia.Ero in coppia con lei e insiemeabbiamo trascorso i giorni"avventurosi" a Massabielle.Per la prima volta, infatti, ho vissutol’esperienza del Pellegrinaggio aLourdes, vivendo emozioni ogni giornodiverse. Già dal viaggio in treno,composto da tanti vagoni nei qualieravamo distribuiti, la preghiera ciaccomunava. Poi, una volta arrivati, lavisita alla Grotta, la Messa alla chiesa diS.Bernadette, la ProcessioneEucaristica, la Processione AuxFlambeaux, il bagno alla piscina; e lalista potrebbe allungarsi. Ma ciò che miha colpito con maggior intensità èstata l’opportunità datami diaccompagnare i malati in tutte questecerimonie e la gioia che leggevo neiloro volti anche sotto la pioggia. Neglianni ho spesso sentito parlare dei"treni bianchi" diretti a Lourdes, masperimentarlo in prima persona ètutt’altra cosa. Provar per credere!

Anna Maria

Le voci dei pellegrini bulgariLourdes: piccola, grande cittàPrima di andare a Lourdes, abbiamo ascoltato diverse persone, che cisono già state. Abbiamo visto foto, filmati, però niente ci ha preparatoper quello che abbiamo vissuto li. Siamo partiti con la voglia di trovarela guarigione per l’anima e di trovare forza per continuare la vita confede e umiltà. Abbiamo trovato di più: siamo diventati scopo. Abbiamosentito, che niente del mondo ci manca, ed è quello il posto, cheabbiamo sempre cercato. Abbiamo avuto l’incredibile occasione diviaggiare con gente deliziosa, che ha contribuito a questa esperienza.Ai volontari dell’Unitalsi, che hanno avuto cura di noi con tanto amoreed infinita pazienza, un grande GRAZIE! Adesso, una settimana dopo ilpellegrinaggio, possiamo dire, che la nostra vita non sarà come prima!Tre giorni dopo il ritorno abbiamo sentito uno svuotamento nell’anima, le cose quotidiane, che facevamo con interesse, hanno perso illoro significato. Sinceramente credo, che sarà un nuovo inizio per tuttinoi, inizio segnato dalla Fede e dall’Amore.Lourdes: piccola, grande città, dalla quale non vorremmo partire mai!

Angelina e Yovcho

Lourdes, strada della fedeNon so da dove cominciare. Forse, dalle parole scritte da Nikolay e lettedalla sua mamma: "Per me, questo pellegrinaggio è un bel sogno. Sonomolto grato alla Madonna, perché ho avuto la possibilità di avvicinarmialla Grotta, dove la Vergine è apparsa a Bernardette! Di toccare lelacrime della Vergine. Esperienza indescrivibile con le parole, ma cosasperimentabile solo nella vita".Per me era il primo contatto con i pellegrini, organizzati dall’Unitalsi,associazione volontaria con una storia di più di cento e dieci anni ed ipellegrini di Gorizia, di Trieste, di Rovigo e della Slovenia.Per i miracoli di Lourdes si potrebbe leggere su Internet, masperimentare è tutt’altra cosa. Ciò che mi ha impressionata di più, èstata la forte Fede delle persone, che partecipavano al pellegrinaggio,l’organizzazione e la comunione fra di loro.Il nostro gruppo era composto da una trentina di pellegrini, fra quali 8persone con esigenze particolari e loro accompagnatori. Quello che ho

capito, che proprio queste persone, che consideriamo vulnerabili,possano darci esempio con loro spirito, fede e gioia della vita. Comenon impressionarti di Emi, che per tutto il tempo non smetteva disorridere per l’emozione. Oppure Valentino, dal quale non si potevatogliere lo sguardo, ragazzo bello, saggio e sensibile. Pure Leni! Nonpuoi non meravigliarti della sua vitalità, nonostante le protesi, suona ilmandolino, balla, ed è sempre sorridente, ha una figlia e tre nipotini,malgrado l’orrore vissuto a causa dell’incidente aereo. Si potrebbeparlare molto di queste persone. Fra i pellegrini c’era una ragazzina diquattro anni, compiuti proprio il giorno del nostro arrivo a Lourdes,che si chiama Bernardette, nome dato dalla mamma, che da bambina ècresciuta con lo spirito di Lourdes, grazie alle parole di una suoraeucaristina, una congregazione dedicata alla venerazione delSantissimo. C’era anche suor Salvatora, 88 anni, della stessacongregazione.C’erano anche tre suore della Macedonia. Durante il pellegrinaggioinsieme aiutavano, cantavano, pregavano il Rosario, non per se, ma pertutti. Questa comunione mi ha colpita tanto, questo mi ha fattopensare che i credenti portano la forza dell’amore di Dio, dell’amorecon il quale Dio Padre ha mandato, il Suo Figlio Unigenito, fra di noi,per espiare il peccato di Adamo. Qual’è questa forza, che spinge l’uomodi accettare la croce e di portarla? Questa è la fede. La fede di seguire loSpirito Santo. Sono rimasta ammirata dell’amore, con il quale i genitoricuravano i loro figli. Elena, che con l’amore materno ha imparato aNikolay ad esprimere tutto mostrando con il dito le lettere e le parole.Angelina, la quale come un angelo sorvegliava suo figlio Yovcho.Abbiamo avuto due compleanni di Bernardette e di Yovcho. Tuttiinsieme nella festa, tutti insieme nella quotidianità. Ma quello che miha portato più gioia, era che Emi, Yovcho e Valentino hanno ricevutoDio nel loro cuore con la Prima comunione, proprio a Lourdes.Ci siamo conosciuti, ognuno condividendo la sua strada della fede. Pergli uni era educazione, per gli altri, rivelazione, per terzi, grazia.Al ritorno abbiamo espresso i nostri sentimenti provati dalpellegrinaggio a Lourdes, dall’ incontro con la Vergine di Lourdes e coni fedeli. Ognuno in modo suo aveva ripensato la fede. Per certi eracarità, per altri conoscenza, per altri ancora penitenza ed un nuovoinizio. Tante strade, ma la strada verso la fede era Lourdes.

Zoya Paprikova-Krutilin

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Sabato, 19 settembre 2015 9Speciale Unitalsi

Emozioni straordinarieSi è da poco concluso il tradizionalePellegrinaggio diocesano a Lourdes enon è semplice per me raccontare inpoche righe l’emozione di questoritorno. Già ritorno! Sono partitainfatti la prima volta con l’Unitalsi diGorizia nel 1989 come "basco verde" efu per me un’esperienza talmenteforte e coinvolgente che ci ritornai inseguito per altri quindici anni.Ricordo ancora l’emozione diindossare per la prima volta la divisadi dama, velo compreso, i meravigliosianni in cui insieme a Serena ho avutol’onore e la gioia di svolgere l’incaricodi responsabile dei "baschi versi".Pellegrinaggi condivisi quasi tutti conla presenza di mia mamma e della miacara nonna Dosolina che partecipavacome ammalata. Furono anni per medi spensieratezza, di servizio e diincontri straordinari, ma anche digrande insegnamento sull’importanzadella fede, del servizio e del rapportocon la persona ammalata, che iopreferisco definire "fragile" e che hosempre cercato di non dimenticare,soprattutto nel mio lavoro. Amicizienate e mai interrotte e legami, che intutti questi anni, ho sempreconservato nel cuore. Poi come spessosuccede gli impegni del lavoro, lacrescita dei figli e la frenesia dellaquotidianità mi hanno a poco a pocoallontano ma con la promessa cheprima o poi ci sarei tornata. Ognianno però ascoltavo con grandepartecipazione i racconti che nelfrattempo mi faceva mia mamma alritorno da ogni pellegrinaggioponendole sempre mille domande.Finchè quest’inverno la notizia di unabrutta malattia entra prepotente per laprima volta nella nostra famiglia ecolpisce una delle persone piùimportanti della mia vita. Un doloreche davvero per me all’inizio è statodifficile da sopportare, mi sembrava dinon avere la fede e la forza sufficientiper affrontare ciò che la Madonnaaveva scelto per noi. Ed è stata proprioquesta difficile esperienza a dare unsignificato nuovo alla mia vita,compresa la decisione di ritornare aLourdes, sempre con mia mamma,sempre in tre ma in compagnia di miafiglia Beatrice, in veste lei di"baschetto verde". Tanti i dubbi e lepaure prima della partenza ma anchequesta volta, dopo dodici anni,l’incontro con Maria nella grotta diMassabielle mia ha regalato emozionistraordinarie. Vedere Beatriceentusiasta nel mettersi a servizio deglialtri, aiutare in refettorio a prepararele tavole insieme alle giovani sorelle,spingere in carrozzina gli stessi amiciche a suo tempo accompagnavo io,quando ero baschetto verde, è statoper me un regalo prezioso. Mi sonosentita accolta dalla Vergine quasivolesse dirmi: "Vedi che alla fine seiritornata da me? Ti stavo aspettando!E nel silenzio della grotta tutto assumeun valore diverso, si accende una luceche illumina ciò che veramente èimportante. All’improvviso la scaladelle priorità prende da sola il giustoordine e respiri in ogni istante pace eserenità. Questo è quello che mi ha

lasciato l’ultimo pellegrinaggio per mecosì speciale. Era questo ciò che laMadonna aveva in serbo per me?anche mettendomi alla provaattraverso un momento didolore?….non lo so… ma a me piacepensarlo!

Deborah

La bellezza dei mosaiciSono Augusta ed il mio "Mal d’ Africa"si chiama Lourdes. Ho alle spalle unpo’ di pellegrinaggi e quindi anni diservizio passati svolgendo mansionidiverse. Sinceramente, dovendoscegliere quale servizio sia stato piùgratificante, non saprei per qualeoptare poiché sono statiindistintamente tutti ricchi dispiritualità vissuta attraversol’attenzione, l’ascolto e la dedizioneall’ altro indifferentemente questo siastato un ammalato, un giovane, unpellegrino o l’Unitalsi stessa.Quest’anno per la terza volta ho fattol’animatrice e la capo-albergo ed hoavuto così l’opportunità diavvicinarmi e conoscere più a fondo ipellegrini scoprendo sia la lorosofferenza che la loro vulnerabilità maanche la loro immensa ricchezza ebellezza dovuta alla fede che ciaccomuna e ci porta tutti a Lourdes. E’stato inoltre interessante per meapprofondire la mia conoscenza delSantuario stesso e poterla cosìtrasmettere anche agli altri; mi sonoinnamorata dei mosaici presenti nellaBasilica del Rosario ricchi dipersonaggi, di significato e notevolinella loro magnificenza. E’ stata unascoperta veramente straordinaria espero, con tutto il cuore, di poterfarveli conoscere l’anno venturo.

Augusta

Anita e Antonietta,le donne delle 3 SLe colonne sulle quali si regge il"miracolo del pellegrinaggio aLourdes" sono il personale diassistenza e l’ammalato che con la suafamiglia costituisce un nucleoinscindibile. "Comuni persone" cheperò, sono esempi da imitare.Antonietta e Anita, due nomi, duecolonne, due grandi persone che cihanno lasciato "fisicamente" ma cherimarranno nei nostri cuori adimperitura memoria per la loro"semplice" grandezza. Queste duedonne hanno in comune tre "S": ilSorriso, caldo e sincero che accoglievatutti in un abbraccio anche neimomenti più difficili e di grandesofferenza. Ricordo con piacere mistoa tristezza quando timidamente, conle altre sorelle, entravonell’"attrezzato", il posto per me piùambito ma temuto….ero piccola,avevo 17 anni da compiere, ma lapaura scompariva subito perché adaccoglierci trovavamo Anita. Il suo

camice era sempre bianchissimo estiratissimo, con il colletto rigido, eportava un velo che raccoglieva tutti icapelli tranne qualche ciuffetto cheusciva, quasi irrispettoso di quelrigore. La divisa le dava un tonoimperioso ma appena le labbra sischiudevano in un sorriso contagiososcompariva tutto e ci si sentiva benelibere di chiedere, di muoversi edanche di sbagliare. Mai un rimproverosolo incoraggiamenti e sostegno. E Antonietta?... che dire di lei?... unadonna speciale con una famigliaspeciale ed una figlia, Lidia, unacreatura meravigliosa. Quandoentravamo nel suo scompartimento, eciò non accadeva di rado…anzi,quando fuori turno eravamo semprelì, trovavamo sempre due bracciaspalancate, un sorriso che contenevatutta la gioia del modo e la confusioneprodotta dalla campana di Lidia,distesa, completamente dipendeteche, contenta di ricevere visite gridavafelice agitando come una clava quellacampana…. Mi sembra ancora disentirla. Profumava Lidia, profumavadi neonato e di bucato appena fatto enoi la baciavamo sotto gli occhiorgogliosi di Antonietta, madre edonna instancabile alla quale la graziadi Maria aveva donato una serenitàassoluta e completa. Il suo volto anchese segnato da una notte insonne erasempre illuminato da quel sorriso che,come quello di Anita rimarrà persempre nei nostri occhi e nei nostricuori.La Sofferenza… Antonietta comemadre ed Anita per professione, pertutta la vita hanno saputo essere "ilCireneo" che aiuta o sostiene la crocedell’altrui sofferenza, per poi farsicarico della propria croce, con dignitàfino alla fine. Ricordo che un giorno,ero un "basco verde", ed eroall’interno del recinto sacro assiemead Antonietta e guardando Lidia hodetto: speriamo che la Madonnina laaiuti a stare meglio!" Antonietta mi haguardata con uno sguardo ed unsorriso disarmante e mi ha risposto:"No Giusi, io a Lei non chiedo ilmiracolo della guarigione ma offro lasofferenza di mia figlia per coloro chenon credono!". Ancora oggi quandomi arrabbio e mi lamento perché lecose non vanno come vorrei, ripenso aquelle parole e provo vergogna di mestessa. E cosa dire di Anita che fino all’ultimoha sofferto senza un lamento e senzachiedere che il dolore fosse lenito…Il Si…Giorno dopo giorno, nellaquotidianità, con la gioia el’entusiasmo di chi ha nel cuore il"verbo", hanno donato, offerto, datosé stesse interpretando il Magnificatl’opera più difficile, scritta pertutti….loro ci sono riuscite.Molte cose si potrebbero ancora diredi Anita e Antonietta ma credo che siaargumentum ex silentio Grazie Anita, grazie Antonietta per il

vostro esempio.Giusi

Carissimo daniele......immagino che tu sei pronto perscrivere il tuo pensiero sul viaggio aLourdes

Sicuramente aspettano un miopensiero. Anche questa arroventata estate nonci ha bloccato nei nostri fantasticidesideri di ritrovarci ancora davantialla grotta della Madonna. Devo dire che questa volta ho fattodentro di me veramente il vuoto ditutte quelle cose che in vario modo mipreoccupavano e non mipermettevano di sentire la sua voceche mi ricorda che come nei bruttisogni il buio può andare via basta cheabbiamo la prontezza di accendereuna luce così nei momenti difficilibisogna accendere la luce dell’animache ci fa vedere con gli occhi di Diosenza pretendere di cambiare lanostra vita ma cogliere il suo disegnod’amore su ognuno di noi.Un caro saluto a tutti gli amici earrivederci a ottobre per il viaggio aMilano.

Vostro Daniele

Lettera ai barellieriCarissimi amici, in passato, moltevolte mi e capitato di partecipare acelebrazioni funebri di ammalati, divolontari, di soci unitalsiani o lorofamigliari ed in tali circostanze hosvolto ii mio servizio di barelliere o dicapobarelliere partecipando in vestedi volontario, ma senza capirel’intensità del servizio reso.Vedere e cogliere che una persona a tecara affronta questo ultimo viaggioaccolto, sostenuto, accompagnato etrasportato in chiesa non dasconosciuti ma da amici che si sonostretti a te in questo momentoparticolarmente triste svolgendo quelcompito che vorresti effettuare inprima persona ma sarebbeimpossibile compiere, ti consola e tirassicura.La vostra partecipazione silenziosa, lavostra solidarietà spontanea, la vostracondivisione di questo momentoparticolarmente triste mi sono state dinotevole aiuto per superare l’intimasofferenza rasserenandomi l’animo.In questa dolorosa circostanza,ricevendo da voi questa preziosaattenzione, ho vissuto ed apprezzatoin prima persona questa vostrapregevole presenza e nobiledisponibilita, ho ricevuto questo donoche non è solo semplice servizio ma èvicinanza vera, presenza tangibile,calore umano che infonde unimmensoconforto a coloro che sonoprivati di un affetto familiare.Con il cuore colmo di gratitudine viringrazio.

II barelliere Nevio Marega

Dieci anni di pellegrinaggicon gli amici dell’Unitalsi

er noi, Sloveni, questopellegrinaggio è il decimo conl’Unitalsi di Gorizia. Quest’annoeravamo ottanta pellegrini,

accompagnati da due sacerdoti: ilprelato Vinko Vegelj, ed io Mons.MiroŠlibar.Erano con noi anche due medici e treinfermiere, 20 assistenti, otto volontari,6 baschi verdi, e due scout e due suore.Abbiamo avuto anche un forte sostegnodai nostri pellegrini che sono giànell’eternità. Katarina, si sentiva molto isuoi interventi durante l’organizzazionedel pellegrinaggio e Jerko Kos, il nostropellegrino fedele e cantore dei salmi,che pochi giorni prima delpellegrinaggio è entrato a far parte delcoro davanti a Dio. Con noi c’era suamoglie Maria, venuta per ringraziare la

Santa Madre per i 40 anni dimatrimonio, vissuti insieme.Il pellegrinaggio a Lourdes è così unanuova occasione per essere insieme, perparlare, cantare e per aiutarsi l’un l’altrodove ce il bisogno.Quest’anno abbiamo avuto 25 personebisognose della sedia a rotelle. Unpellegrino ha festeggiato 91 anni e il piùgiovane dieci.A nome di tutti i pellegrini Sloveniringrazio i responsabili dell’Unitalsi: ilpresidente Fabio Montanari, la signoraGraziella, Norma, Nevina, Joana, Giorgioe tutti gli altri che hanno aiutato i gruppidella Bulgaria e della Slovenia Questoanno abbiamo portato anche tantelettere a Nostra Signora di Lourdes, lehanno scritte quelli che non hannopotuto venire con noi ma sentono forte

l’amore per la Madonna. Miro Šlibar, kaplan lurške votline

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Sabato, 19 settembre 201510 Speciale Unitalsi

"Arricchiamoci delle nostrereciproche differenze"

ecidere di partecipare alpellegrinaggio a Lourdes,organizzato dall’Unitalsi,

per noi, Casa di Riposo-Resi-denza Protetta "Villa San Giu-sto" di Gorizia appartenente al-l’Ordine Ospedaliero deiFatebenefratelli, ha significatoprendere parte a un lungo viag-gio che è iniziato molti mesi pri-ma della data stabilita. Il nostropellegrinaggio è cominciatodalla decisione di prenderviparte. Un faticoso camminocomposto da innumerevoli sfu-mature: svariate pennellate dicolore che hanno dato vita adun quadro vivo ed originale. Loscopo principale che ha guida-to questo pellegrinaggio è statodal primo istante uno solo: of-frire alle persone affette da di-sturbi psichiatrici l’opportunitàdi vivere un’esperienza unica eprofonda come può esserlo l’in-contro con la Madonna di Lour-des. E da questo obiettivo hapreso vita il progetto "Arric-chiamoci delle nostre recipro-che differenze". Da questo pun-to di partenza è iniziata lanostra avventura!Gli ammalati protagonisti fan-no parte dell’Unità Operativa"San Benedetto Menni" che ac-coglie persone affette da de-menza di varia natura e distur-bi psichiatrici di varia entità.Quest’anno è stata data la pos-sibilità di prendere parte al pel-legrinaggio agli "ex ragazzi diBasaglia" ovvero a quelle perso-ne ospitate a "Villa San Giusto"che hanno trascorso un lungoperiodo della loro vita all’Ospe-dale Psichiatrico Provinciale diGorizia. Inoltre, hanno parteci-pato persone affette da disturbipsichiatrici che risiedono pres-so la nostra struttura e, da mol-ti anni, sono seguite dal Centrodi Salute Mentale di Monfalco-ne e Gorizia. Il gruppo in totaleera composto da 15 persone:nello specifico, 10 ammalati, 4dipendenti di "Villa San Giusto"e 1 volontario che da numerosianni presta servizio nella Casagoriziana dei Fatebenefratelli.Partire come pellegrini, rag-giungere un luogo carico di si-gnificato come Lourdes, affron-tare questo viaggio… hacomportato per il nostro grup-po uno sforzo notevole. I prepa-rativi hanno avuto inizio moltotempo prima della data fatidi-ca. Agli inizi del mese di giugno,l’Unità Operativa "San Bene-detto" era già in movimento: in-numerevoli dettagli sono statipresi in esame, una moltitudinedi decisioni sono state affronta-te, svariati ostacoli sono stati su-perati. Innanzitutto, è stato co-municato loro il desiderio difargli vivere questa nuova espe-rienza. Le reazioni a seguito del-l’annuncio sono state toccanti:espressioni sorprese, sorrisi, ap-plausi, momenti di raccogli-mento, incredulità… Ognuno diloro ha esternato un’emozionediversa allineata perfettamentecon il modo di essere di ciascu-

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no. Colui con un carattere in-troverso ha reagito in modocontenuto, colui con un mododi fare esuberante ha applaudi-to entusiasta. Ma la reazioneche maggiormente ci ha colpitoè stata quella di una donna chesolitamente assume un atteg-giamento oppositivo e negati-vo: la signora ha ascoltato la no-tizia poi ha mantenuto unatteggiamento composto e rac-colto. Le mani giunte posate ingrembo. Il capo chino. Si è lettoin lei la profondità e l’impor-tanza di quanto stava per acca-dere: "Si parte. Si raggiungeLourdes".Decidere di partecipare al pel-legrinaggio organizzato dal-l’Unitalsi è stata una scelta cheha visto mettere al vaglio nu-merosi dubbi e posto sotto ana-lisi tutte le possibili difficoltà.Ciò non toglie che, nel momen-to in cui si è ritenuto opportunofar parte di questo viaggio, tut-to si è rapidamente trasformatofacendo divenire la preghieraalla Grotta, lo step finale di unpercorso complesso che ha pre-so vita molti mesi prima dellapartenza. Infatti, per noi il pel-legrinaggio a Lourdes è diven-tato la meta conclusiva di unprogetto che ha visto coinvoltitutti i partecipanti in partenzada "Villa San Giusto": 15 perso-ne, attori protagonisti, di questaesperienza nata, cresciuta e ar-ricchita all’interno dell’UnitàOperativa "San Benedetto" esbocciata, infine, durante lapermanenza nella città di Ber-nadette. Il progetto "Arricchia-moci delle nostre reciprochedifferenze" ha significato met-tersi alla prova superando concoraggio, timori e incertezze.Aver deciso di far vivere

un’esperienza di così grandeportata a queste persone, dura-mente colpite nella loro esi-stenza, ha voluto essere un se-gnale forte e deciso che haricalcato il pensiero di PapaFrancesco: "Abbiate il coraggiodi essere felici".I preparativi si sono articolati susvariati fronti: la scelta di parte-cipare, la selezione degli am-malati, la ricerca del personale,l’organizzazione materiale e, in-fine, spirituale. Nel momento incui è stata presa la decisione difar parte di questo pellegrinag-gio si è sviluppato il progettodedicato alle persone affette dadisturbi psichiatrici: per tutti lo-ro, vivere questa esperienza havoluto dire mettersi in gioco, af-frontare sfide importanti, supe-rare paure ben radicate. Allon-tanarsi da un ambientefamiliare per una settimana, in-traprendere un lungo viaggio,recarsi in un posto sconosciu-to… sono tutti aspetti che alte-rano lo loro quotidianità e, perquesto motivo, divengono fon-te di stress ed ansia se non ela-borate per tempo. Anche pernoi, che ogni giorno prestiamola nostra opera all’internodell’Unità Operativa "San Bene-detto", decidere di far parte diquesta avventura ha messo indiscussione numerose volte lenostre certezze.Molte sono state le domandeche si sono presentate dal mo-mento in cui sono stati sceltiquesti 10 pellegrini: innumere-voli volte sono state poste sottoesame le probabili difficoltà cheavremmo potuto incontrare du-rante questa esperienza, conscrupolosa attenzione sono sta-ti valutati gli ostacoli da supera-re. Tuttavia, nonostante il gros-

so impegno da sostenere e l’im-portante mole di lavoro da svol-gere in funzione di questo pro-getto, l’obiettivo da raggiungereci ha incoraggiato, giorno dopogiorno, dandoci la forza per nonmollare. Il fine ultimo di questaimpresa, che ha visto coinvoltepersone duramente provatedalla malattia e che, sovente, sisono trovate a fare i conti conuna società che li ha rifiutati, èracchiuso nell’affetto ed il so-stegno reciproco, il rispetto del-l’altro e l’impegno che rendonopossibile il raggiungimento dimete, ritenute all’inizio, irrag-giungibili. Noi che abbiamo ac-compagnato questo gruppo ab-biamo preso parte a questaavventura seguendo con umiltàl’insegnamento di Papa France-sco: "Non dimentichiamo che ilvero potere è il servizio. Bisognacustodire la gente, aver cura diogni persona, con amore, spe-cialmente dei bambini, dei vec-chi, di coloro che sono più fra-gili e che spesso sono nellaperiferia del nostro cuore".Un’avventura che ha messo adura prova la nostra resistenzachiedendoci di rispondere conun’elevata resistenza fisica,emotiva e spirituale. Tuttavia,leggere la gioia sui volti dei "ra-gazzi" quando è stato comuni-cato loro la partecipazione alpellegrinaggio, assaporare al lo-ro fianco la trepidante attesaper il viaggio, gustare la felicità el’energia sprigionata la mattinadella partenza e farsi contagia-re dall’emozione durante tuttala permanenza a Lourdes…hanno ampiamente ripagato inostri sforzi!Nonostante le avversità e le pro-ve dolorose cui si è sottoposti,soprattutto per coloro che sono

stati segnati da crudeli pregiu-dizi, è possibile sorridere alla vi-ta e gioire per tutti i doni cheinaspettatamente giungono anoi. Bere un caffè al bar, sedersiall’ombra in una giornata afosaper mangiare tutti assieme unafetta di anguria, ricevere in re-galo un paio di pantofole… al-l’apparenza piccoli gesti di scar-so valore assumono trattidiversi se letti con gli occhi dicoloro che si sono visti negaretutte queste piccole cose. No-nostante il dolore, la sofferenza,l’emarginazione… queste per-sone ci hanno dimostrato che èpossibile gioire. Essere felici!Nonostante tutto…Ogni giorno vissuto a Lourdes èstato ricco di emozioni. Ha do-nato a tutti noi grandi momen-ti carichi di significato. Le attivi-tà si sono susseguite per tutta ladurata della permanenza ed èstato un enorme piacere pren-derne parte. Per noi accompa-gnatori condividere con l’am-malato ogni istante dellagiornata, mangiando assieme,dormendo nella stessa stanza,restando al loro fianco 24 ore su24, ci ha messo a dura prova maci ha anche insegnato cosa si-gnifica vivere immersi nella sof-ferenza e nella difficoltà. Nonavere a disposizione neancheun minuto da dedicare a noistessi ma vivere una convivenzaforzata ci ha dato modo di com-prendere meglio l’altro e da ciòabbiamo imparato ad esserepiù tolleranti e comprensivi. Imomenti duri sono stati affron-tati facendosi forza l’un con l’al-tro, nella fatica immane sonostati trovati dei ritagli di tempoda dedicare al "relax" conce-dendoci tutti assieme una bibi-ta al bar, nei ritmi serrati dellanostra quotidianità abbiamogoduto di impagabili momentidi divertimento. E questo ci hapermesso di dire: "Ne è valsa lapena!". Tanta fatica è stata am-piamente ripagata. Abbiamoosservato con sorpresa comequesti ammalati si sono avvici-nati alla Grotta in punta di pie-di e come hanno saputo ap-prezzare, nella loro semplicità,momenti carichi di fede. Han-no saputo attendere con pa-zienza il loro turno quando ci èstata offerta la possibilità di at-traversare la Grotta. Ci hannoregalato istanti indimenticabiliquando hanno alzato gli occhirivolgendo a Maria sguardi col-mi di speranza.Ma il dono più grande è giuntoda un giovane ammalato cheoramai ha perduto la parola e,nel suo silenzio obbligato dallamalattia, ha pronunciato unaparola semplice, spesso dimen-ticata: "Grazie". Come insegnaPapa Francesco: "Il vero potereè il servizio" e questo giovaneragazzo, in un istante, ci ha ri-cordato quanto tutti noi possia-mo fare per il prossimo, per ilnostro fratello bisognoso, an-nullando noi stessi per metter-ci al servizio del più debole.

Notizie in breve dalla SottosezioneAPPUNTAMENTOSabato 3 ottobre 2015, a Dobrovo,Slovenia, ospiti di mons. Miro Šlibar siterrà l’incontro annuale con gli amici delgruppo sloveno: Per informazioni ediscrizioni telefonare in sede al n. 0481535554.

INCONTRI DI PREGHIERASi informa che continuano gli incontri dipreghiera unitalsiani ogni ultimo venerdìdel mese, alle ore 20.00, presso laParrocchia di S.Andrea a Gorizia.

FIOCCO ROSAFelicitazione ai neo genitori Miriam eFabrizio per la nascita di Anna. Augurivivissimi da tutta la Sottosezione.

CONDOGLIANZELa Sottosezione partecipa al luttofamigliare di Nevio Marega per la perditadel papà Luigi, di Rita Facchinetti par lamamma Antonietta, di Riccardo Cecconiper il papà Garibaldi e per il ritorno allaCasa del Padre di Anita Brumat e MariaBrumat. Saremo vicini con la preghiera.

Testi ed impaginazione a cura della Sottosezione UNITALSI di Gorizia.

La sede della Sottosezione di Gorizia si trova in C.so Verdi, 4, (tel. e segreteria 0481-535554). È aperta per informazioni ed iscrizioni il giovedì dalle 17 alle 19.

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Speciale

La kermesse goriziana dedicata ai sapori da giovedì 24 a domenica 27 settembre

Novità e confermeper la colorata festagastronomica che vedràaperti ben 349 stande 17 borghi tematicinelle vie e piazze di Gorizia

ono tante le novità checaratterizzeranno quest’edizionedi Gusti di Frontiera, una tra lemanifestazioni più attese a

Gorizia e in regione, in programma incittà da giovedì 24 a domenica 27settembre.Il colorato "esercito" gastronomicoconterà ben 349 stand e 17 borghi, tra i

S

Arriva "Gustidi Frontiera"!

quali gli inediti "Borgo Verde", dedicatoall’alimentazione biologica, vegetaiana evegana, e "Borgo Oriente", con tanteprelibatezze da Giappone, Cina,Tahilandia e India. Ulteriore novità,dovuta al grande successo riscosso nelleultime due edizioni, è lo spostamento di"Borgo Britannia", che da piazzaSant’Antonio passa a "colonizzare"piazza Vittoria, con l’ormai leggendariobus rosso a due piani che verràposizionato all’ombra di Sant’Ignazio: cisarà da leccarsi i baffi tra fish and chips,cupcake, formaggi con le saporitemostarde e l’immancabile Guinnessirlandese, in un’atmosfera da pubbritannico che abbraccerà la piazza.La mappa complessiva della kermessededicata ai sapori si allargaulteriormente, abbracciando corteSant’Ilario - che entra a far parte dellamappa di Gusti assieme a via Colobini,ulteriore propaggine di un sempre piùricco "Borgo Slovenia", che coinvolgeràanche via Marconi e in piazza Cavour -,

ma anche le vie che circondano ilcastello e, tra le novità, uno spazio inpiazza Sant’Antonio dedicato alla culturadel cibo: sarà un autentico "Salotto delGusto", con conferenze, numerosi ospitie approfondimenti.In via Rastello ci sarà spazio per il "BorgoNuove Vie", impreziosito dai tanti negoziche riapriranno i battenti per offrire aivisitatori eleganti osterie ricavateall’interno di corti e immobiligeneralmente non utilizzati.Non mancheranno poi gli evergreen diGusti di Frontiera: "Borgo Francia"popolerà ancora una volta i Giardinipubblici di corso Verdi, così come piazzaBattisti sarà il regno di "Borgo Austria",tra spätzle gustosissimi e dolciSachertorte. Immancabile poi il caosordinato e speziato di "Borgo Balcani",che da via de Gasperi si snoderà lungovia Roma, per sfociare nel "Borgo Europacentrale", con proposte da Germania,Ungheria, Polonia, ma anche Belgio eOlanda.

Dopo l’anticipazione dello scorso anno,cresce la presenza degli standprovenienti da Oltreoceano: "BorgoAmeriche" abbraccerà tutto l’ultimotratto di via Cadorna e qui sarà possibilegustare i leggendari hamburger made inUSA o godersi una grigliata argentina,con un viaggio imperdibile nellespecialità della cultura delle Ande;sbocconcellare poi la mitica picanhabrasiliana, magari sorseggiando unacaipirinha fresca, oppure ancora scoprirele specialità della cucina tex - mex. Tra leconferme, anche il "Villaggio Latino"ancora una volta ospite di piazzaMunicipio: spazio alla paella spagnola,ma anche alle proposte cubane emessicane. Via Diaz proporrà il consuetoBazar Mediterraneo, mentre il pescedell’Adriatico sarà nuovamenteprotagonista assoluto negli spazi dell’exmercato all’ingrosso. Tra via Oberdan,l’ultimo tratto di corso Verdi e viaBoccaccio non mancherà lo spazio pergli espositori del Friuli Venezia Giulia.Le novità però non si fermano ai"Borghi". Da quest’anno i tanti fan dellafestival gastronomico potranno sfoggiarela loro passione indossando cappellini,felpe e t-shirt "griffate" "Gusti diFrontiera", acquistabili presso il GalleriaCafè in corso Verdi, l’Enoteca MamaAngela di piazza Vittoria, il DejaVu Cafèin via Rastello, Kikkonero, caffetteria inpiazza Municipio e Maglie4You in viaPaolo Diacono.Indispensabile sarà infine l’apporto dei33 volontari - età media di pocosuperiore ai 23 anni, provenientidall’isontino e, una novità, anche dallavicina Nova Gorica - che, nei quattrogiorni di Gusti di Frontiera, aiuterannoturisti e visitatori a orientarsi nel dedalodi stand e padiglioni che andranno acomporre il mappamondo del gusto,fornendo informazioni non soltantosulla collocazione dei borghi, sulprogramma degli eventi, sugli orari dibus e treni speciali, ma anche sulleattrazioni turistiche che Gorizia offre.

Selina Trevisan

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Sabato, 19 settembre 2015 IIISpeciale Gusti di Frontiera

"Borgo Verde", con stand e proposte "bio", all'insegna della sostenibilità

Un ricco programmadi iniziative, conferenze,incontri e showcookingcon noti chef, espertidi nutrizione e produzionedi cibi sani

usti di Frontiera torna, dopoun’assenza durata qualche anno,in Borgo Castello. Grazieall’associazione di idee "Borgo

Castello Tre", le viuzze che circondano ilmaniero e in particolare la spianata ches’affaccia sulla città si trasformeranno nelnuovissimo "Borgo Verde", con stand eproposte "bio", all’insegna dellasostenibilità e un ricco programma diiniziative, conferenze, incontri eshowcooking curato dalla stessaassociazione "Borgo Castello Tre".Da venerdì a domenica inoltre il castellosarà visitabile gratuitamente con i consuetiorari (dalle 10 alle 19).Tra gli appuntamenti che animerannol’area di borgo Castello, o meglio, di "BorgoVerde", numerosi incontri ai qualiparteciperanno noti chef, relatori esperti dinutrizione e di produzione di cibi sani, checonverseranno con quanti raggiungerannoi prati del Borgo. Tra gli ospiti più attesi,anche l’ambassador della cucina "veg" aExpo 2015, Pietro Leemann, chef delristorante Joia di Milano, il primo ristorantetotalmente vegetariano a ottenere inEuropa il riconoscimento della GuidaMichelin. Venerdì 25 settembre alle 19Leemann presenterà a Gorizia il suo ultimolibro "Il sale della vita", non un libro diricette ma la sua personale esperienza escelta di vita vegana. Alle 20, all’enotecaEventiTre, si terrà una speciale cena incompagnia dello stesso chef.Tra i tanti appuntamenti spicca anche -sempre venerdì 25 - alle 13 l’aperitivo daltitolo "Pane e vino, l’anima della tavola",

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incontro conviviale all’Enoteca EventiTre diBorgo Castello prima del dialogosull’enciclica di papa Francesco "Laudatosi’", in programma alle 14 nel Cortile deiLanzi del castello.L’altra grande novità di quest’edizione èrappresentata da "Borgo Oriente", la"porta" verso l’Asia di Gusti di Frontiera,che troverà spazio tra largo Donatorivolontari di sangue e via Boccaccio,proprio di fronte al mercato all’ingrosso.Saranno quattro i Paesi rappresentati nellanuova propaggine: la Thailandia, che

offrirà per quattro giorni colorati cocktail abase di frutta, oltre a stuzzichini a base dipesce e l’immancabile birra Singer. Adaccompagnare i prodotti gastronomicianche una raffinata selezione di artigianatothailandese, dai fiori intagliati nel legno aicaratteristici abiti in cotone finissimo. Pertutta la durata della manifestazione, ilBorgo Oriente sarà animato da balli tipici,dimostrazioni di massaggi thailandesi eintaglio di frutta e verdura.Non mancherà poi l’India, con propostedal Rajasthan, lo stato indiano piùpopoloso. Sarà possibile gustare le tipichecari marinate nello yogurt e cotte allabrace. Tra le bevande, immancabile la birraTiger, oltre ai tradizionali tè. Accanto alpadiglione indiano ci sarà spazio per unostand dedicato alle leccornie dolci delMedioriente, con particolari biscotti e torteprovenienti dall’area.Spazio anche alla cucina giapponese e aquella cinese, che proporranno sushi frescoe riso alla cantonese. Anche in questo caso,ad accompagnare le pietanze, le birretipiche del Sol Levante e della Cina. Ci saràinoltre la possibilità di acquistare saleparticolare, come quello dell’Himalaya,dell’Iran o di Bali, mentre gli amanti del tèpotranno acquistare infusi provenienti daTibet e Nepal.Salgono così ancora, e superanoabbondantemente quota 30, i Paesirappresentati all’interno dellamanifestazione, che accoglieràcomplessivamente quest’anno quasi 400standisti.

S.T.

La novitàdi Borgo Castello

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Sabato, 19 settembre 2015 15Musica, Sport & Spettacoli

l Festival Teatrale Internazionale "Castello di Gorizia" quest’anno indossauna veste nuova e aumenta di molto il numero di appuntamenti incartellone. Saranno infatti oltre 30 gli eventi in programma, ospitati per lo piùa Gorizia - al teatro Verdi e al Kulturni dom - ma anche in forma itinerante,

facendo tappa a Palmanova, Romans d’Isonzo, Trieste, Udine, Savogna d’Isonzo,fino a raggiungere i dintorni di Lubiana.Titolo scelto per l’edizione 2015/2016 della rassegna di teatro libero è "Dante VSVideomapping", un modo per coniugare il 750° anniversario della nascita delSommo Poeta con nuove forme dellacomunicazione, offrendo una riletturadei grandi classici in chiave moderna. Il prologo alla rassegna, venerdì 18settembre alla Fondazione Carigo, ha"alzato il sipario" sul programmadantesco con la messinscena de "Lacommedia più divina", a cura diTheama Teatro. Si preannuncia assai suggestiva anchela "MaratonaDante", a cura di Giorgio

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Il "Castello di Gorizia"diventa itinerante

Una trentina gli appuntamenti del Festival internazionale

Teatro "L’arte della commedia" di Eduardo deFilippo, a "Zoo di vetro" di TennesseeWilliams - spettacolo in onore di CescoMacedonio, a cui il Festival è intitolato,che lo mise in scena col "PiccoloTeatro Città di Gorizia" -, a unaversione originale di "Pinocchio", a"L’uomo, la bestia e la virtù" diPirandello, a "Piccoli criminiconiugali" di Èric-Emmanuel Schmitt,fino a "Il Barbiere di Siviglia" tratto daBeaumarchais. Accanto alla prosa,tante proposte di musica, come "Maifar la Lady!", commedia musicaleadattata e diretta da Mauro Fontanini,tratta dal "Pigmalione" di Shaw.Numerosi i concerti in programma: sipotrà applaudire uno dei massimiesponenti del jazz italiano, il pianistaEnrico Pieranunzi (nella foto) che, conla cantante Simona Severini,presenterà il suo nuovo disco "MySongbook". In prima assoluta sarà poipresentato "Waves", ultima fatica delchitarrista goriziano RiccardoChiarion, incisa con John Taylor. Altroappuntamento imperdibile del festivalè rappresentato dalla suite "Questalibertà" composta dal pianista GlaucoVenier, ispirata a lavori di PierluigiCappello.Vicino alla prosa e alla musica,quest’anno il Festival si apre anche alladanza, con due appuntamenti:"Indaco" con la RBR Dance Company,performance creata ad hoc per Expo2015 e "Urban Tales" con la compagniaslovena M&N Dance Company.Tra i momenti "speciali" di "Castello diGorizia", sicuramente anche la primaassoluta della "mise en espace" diRoberto Covaz "Processo al furlan (deun giudice triestin)" proposta dalGruppo Teatrale per il Dialetto diGianfranco Saletta e la serata di galadel "Premio Macedonio 2015" che, il12 dicembre al Teatro Verdi, vedrà laprima regionale di "The Human JukeBoxe" con i sempre coinvolgentiOblivion. Il programma - così come leinformazioni relative a biglietti eabbonamenti - è consultabile suwww.terzoteatro.it.

Selina Trevisan

Amodeo, che sarà allestita negli spazidi Palazzo Coronini Cronberg il 17ottobre e che vedrà 17 attoriprofessionisti della Regione impegnatia leggere, senza soluzioni dicontinuità, i 34 Canti dell’Inferno.La prosa resta la protagonistaprincipale della proposta: si potràassistere a "Uomo e galantuomo" e a

Il punto sui campionatiUFMonfalcone deve rinviare lagioia per la prima vittoria in se-rie D, in quanto costretta al pa-reggio per 1-1 dalla formazione

del Dro in una gara equilibrata dove i golsono arrivati per errori delle rispettive di-fese. In svantaggio al 58’ su rigore conces-so per un ingenuo fallo in area di rigore deldifensore Zanon, gli azzurri di mister Zo-ratti hanno trovato il pareggio al 71’ conuna rete dell’eterno Denis Godeas. Sulle alidell’entusiasmo poi i monfalconesi hannocontinuato a premere sull’acceleratoremettendo alle strette la difesa trentina checomunque ha retto all’urto fino al triplicefischio finale. Nell’ultimo weekend sono partiti anche icampionati dilettantistici regionali conqualche sorpresa e molte conferme.In Eccellenza l’unica rappresentante pro-vinciale - l’ISM Gradisca - ha colto un buonpareggio sul campo del Tricesimo, anchese resta sicuramente l’amaro in bocca peresser stati raggiunti dagli udinesi proprioall’ultimo assalto alla loro propria porta di-fesa da Furios. Comunque le indicazionisono positive e per la compagine gradisca-na si prospetta un torneo ricco di soddi-sfazioni. Nel girone B di Promozione parte con ilbotto il Ronchi che vince per 3-0 sul cam-po del Primorec mentre inizia male la Ju-ventina che cede di misura sul campo delValnatisone dovendo giocare per oltreun’ora in dieci per l’espulsione diretta deldifensore Manfreda per un fallo di reazio-ne, quando la partita era ancora sul nulla difatto. Fra gli altri risultati spicca la vittoriadella Pro Cervignano a Trieste contro il SanGiovanni per 0-1 e il 4-2 fra Sistiana e Se-vegliano.Nel girone C di prima categoria Gradese,Mladost e Pro Gorizia fanno già la vocegrossa. Se per i carsolini la vittoria è arriva-ta in casa per 2-0 contro il Mariano, l’im-presa l’hanno fatta le due squadre che as-sieme allo Zarja sono indicate come fra leprotagoniste assolute di questa stagione. IMamuli di mister Cragnolin con un gol diPinatti al 84’ hanno vinto contro il Fo.Re.Turriaco ei biancoazzurri di mister Cocea-ni hanno sbancato il campo del Breg graziea una rete a metà ripresa di Bajel.

Paolo Nanut

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A tutto sport✎

e musiche i colori e tutte lecoinvolgenti atmosfere di Hair, ilcelebre love-rock musicalsimbolo della controcultura

hippie degli anni 60’, sono tornatemagicamente a rivivere sabato sera aCapriva del Friuli.

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Rivivono le atmosferedel musical "Hair"

Alla nona edizione di "Castelli e Canzoni"

Dopo cinque intensissimi giorni didanza, canto e recitazione i quindicigiovani del campus laboratorio, primoevento della nona edizione di "Castellie Canzoni", hanno saputo mettere inscena uno spettacolo intenso ecoinvolgente che per oltre un’ora, ha

letteralmente trascinato ilnumerosissimo pubblico assiepato inogni ordine di posti in un teatropalestra miracolosamente esapientemente trasformato in vero eproprio palcoscenico. Sono passati ormai 40 anni daldebutto della celebre opera di J. RadoG. Ragni e G. MacDermot eppure ilmessaggio universale di pace, amore elibertà che essa contiene non si èesaurito.Lo si è visto e sentito sabato sera inuno show a tutto tondo giustocoronamento di un lavoro affrontatocon grande passione dai giovani egiovanissimi interpreti guidati dai tremaestri del MAS di Milano FrancescoLori, Chiara Anicito e Marco Rigamontiche sono quanto di meglio possa oggioffrire il panorama musical in Italia.Presenti il dott. Loru in rappresentanzadella Fondazione Carigo e il sindaco diCapriva Daniele Sergon lo spettacolo siè concluso con la consegna deidiplomi e dei premi studio checonsentiranno ai giovani segnalati difrequentare stage e laboratori musicala Milano e a Mestre oltre che diusufruire di riduzioni per il laboratoriodel prossimo anno. La manifestazione Castelli e Canzoni èun’iniziativa dell’AssociazioneCulturale InCanto svolta incollaborazione con il Comune diCapriva del Friuli e il sostegnofinanziario di Provincia, FondazioneCarigo e BCC di Lucinico.

Agenda

■ Giovedì 17Musica corteseGiovedì 17 settembre alle 21 per la primavolta la Fondazione Carigo di Goriziaospita un concerto di "Musica cortese.Festival internazionale di musica anticanei centri storici del Friuli Venezia Giulia edella Goriska", organizzato dal"Dramsam. Centro giuliano di Musicaantica" in collaborazione con la Provinciadi Gorizia e il sostegno finanziario dellastessa Fondazione. Protagonista dellaserata sarà l’ensemble Dramsam cheproporrà "Meginhardus. Musica per lacontea di gorizia", un concerto cheintende essere un frammento sonoro, unapossibile metafora musicale del periodostorico e del territorio della Contea diGorizia tra XII e XIV secolo.I brani, ordinati cronologicamente,seguono l’evolversi della storia dellacontea ed inseguono le possibili influenzeculturali e legami fra la Contea e i restod’Europa. Viene via via modellandosi unaff esco musicale che stempera i fortisapori dell’originaria identità germanica,propria dei conti goriziani, con le finezzedell’ambiente veneto e latino. Il titolo, Meginhardus, latinizzazionedell’originale nome germanico del primoconte della dinastia dei "Mainardi", puòrappresentare la sintesi di questo giocotra culture e si esprime musicalmente nelprogramma.La dinastia goriziana fu sicuramentesegnata dalla gloria delle armi,pochissime sono le menzioni di attivitàmusicali collegate ai conti goriziani.Il concerto è a ingresso libero.

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necessaria una piùequaridostruibuzione deiprofughi sul territorio

regionale in quanto vi sonorealtà, come quella Isontina,oggi particolarmente insofferenza.È quanto emerso durantel’audizione dell’assessoreGianni Torrenti lunedìscorso in VI Commissionedel Consiglio regionale.I 2508 profughi oggi presentiin FVG sono così ripartiti neiComuni: 87 Duino-Auriusina, 670 Trieste, 525Gorizia e alto isontino, 15basso isontino (esclusi i 275del CARA di Gradisca), 27Alto Friuli, 37 Carnia, 0 SanDaniele, 114 Tarcentino, 21Cividalese (dove però cisono anche120 minori, nonconteggiati in quantocome tali ricevonoautomaticamente asilopolitico), 0 Codroipese,578 Udine e hinterland, 90Cervignanese, 25Latisanese, 69 Sacilese, 20Sanvitese, 20 Azzano X, 35Maniaghese, 175Pordenonese, 0 Muggia.Numeri che però dovranno essere rivistiin base alla percentuale dellapopolazione e che, se traguardati a unastima finale più prudenziale chepotrebbe assestarsi sulle 3.000 presenze,imporrà comunque una più equadistribuzione, in quanto oggi ci sonoComuni in sofferenza, Gorizia su tutti,mentre in altri non vi è traccia dipresenze.Il dato confortante - così l’assessoreTorrenti - è che la maggior parte dicoloro che oggi è in regione non ha unprogetto di permanenza quindi, anchese dovessero aumentare gli ingressi, sipotrebbe anche non arrivare a questinumeri.

Sui centri dove vengono indirizzati, aUdine si continuerà con la casermaCavarzerani (prevista la suaristrutturazione in due lotti, 150 e300mila euro per una capienza finale di250 posti letto), a Pordenone la casermaMonti (ristrutturazione che, a secondadi cosa si vorrà fare, partirà da 400milaeuro). Nel goriziano si stanno facendoalcuni ragionamenti, a Trieste lasituazione si può consideraretamponata. Ci sono altri luoghi chepotrebbero essere presi inconsiderazione, ma al momento si stavalutando ogni singola opzione.Il CARA di Gradisca fa storia a sé perchéla sua gestione, stando a quantostabilito dall’attuale normativa, porta a

un disequilibrio, nel senso che gli ospitipossono uscire dalla struttura, manessun altro vi può entrare. Ciò creanotevoli difficoltà perché è difficileconoscere cosa vi accade dentro.Bisognerà assolutamente renderepermeabile questa struttura.Vi sono poi i progetti dei Comuni perimpiegare i profughi in lavorisocialmente utili, progetti finanziati da7.500 a 15.000 euro. Sono attualmente20 i principali, più alcuni sottoprogetti,coinvolgono 250 persone con l’obiettivodi arrivare a 700 e fine anno.L’accoglienza, non va dimenticato, hacreato 500 nuovi posti di lavoro, anchese a tempo determinato, specialmentenelle zone più disagiate.

Capitolo Commissioneterritoriale di Gorizia: davauna risposta alle domandedell’intero Triveneto, ma dafebbraio scorso, conl’apertura di un’analogaCommissione in Veneto,sono state trasferite lì 1950delle 3000 pratiche. CosìGorizia, che lavora 50 orealla settimana, anche graziealla maggior facilità diidentificazione dei profughidalle terre di provenienza(come si diceva, afghani e dietnia pashtun) è passata aevadere da 8 a 14/15pratiche al giorno,riducendo i tempi di attesada un anno e mezzo a 4/5mesi.

Attualmente ci sono daevadere 1200 pratiche.In queste ultime settimanesono diminuiti gli arrivi aUdine e sono aumentati aTrieste e a Gorizia,tendenza spiegata con ilmutare delle rotte viaterra, principalmenteafghani e di etnia pashtun;pochissimi i siriani, dacontare sulle dita di unamano.

I respingimenti sono in Italia nell’ordinedel 40%, in Friuli Venezia Giulia del 30%perché la percentuale di riconoscimentoè del 70%.Ultimo aspetto trattato da Torrenti,quello sanitario: la criticità èestremamente bassa. Da eliminare unavolta per tutte la polemica sulla scabbia,facilmente risolvibile una volta accertataall’arrivo e che non può pertanto essereconsiderata un’emergenza. Il problemavero è che oggi sempre meno gente sivaccina, così non solo i profughi, maanche chi rientra da un viaggio indeterminate zone del Mondo vedeaumentato il rischio di contrarre e diportare malattie infettive o consideratesuperate nei Paesi Occidentali.

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Sono 1200 le pratiche all’esame della Commissione territoriale di Gorizia

Una ridistribuzione più equaL’assessore regionale Torrenti ha sottolineato come l’Isontino sia una delle aree

più in sofferenza a causa del numero di profughi presenti

❚❚ Tempo di bilanci per la storica associazione cittadina

Oltre 200 persone seguite dalla S. Vincenzoettembre è sempre il mese in cui sitracciano i primi bilanci di un annoe si programmano iniziative: cosìanche per la Conferenza San

Vincenzo del Duomo, che ormai è inattività da 137 anni a Gorizia, e osservacome cambiano le esigenze delle persone ele forme di solidarietà, continuandol’attività instancabilmente, anche se farfronte alla crisi è sempre più difficile.Sono attualmente una sessantina lefamiglie, oltre ad una trentina di singoli,che si rivolgono alla sede della SanVincenzo in corte S.Ilario 7: 203 persone(oltre il doppio rispetto agli assistiti nelcorso dell’anno 2007, l’ultimo prima dellacrisi), italiani e stranieri, disoccupati ofamiglie monoreddito, ammalati, mammecon figli piccoli, persone con una paga opensione che non permette loro di coprirele spese mensili, e così via.

S L’attività dei volontari della ONLUS, atitolo totalmente gratuito, ha come unicosostentamento la beneficenza di singoliper colmare le esigenze degli utenti, e imezzi della San Vincenzo sono sempre piùlimitati, ma anche quest’anno, nonostantei tagli in ogni settore, la ONLUS registracon gratitudine il sussidio dellaFondazione Cassa di Risparmio di Goriziache, sempre attenta alle variegate realtàpresenti sul territorio, ha sostenuto con uncontributo, finalizzato all’acquisto digeneri alimentari e pagamenti per gliassistiti, l’attività della San Vincenzo e ilsuo costante impegno silenzioso, discretoed "invisibile" ai più, ma punto diriferimento per molte persone che nonvanno dimenticate, ma aiutateconcretamente permettendo loro direcuperare quella dignità umana che è undiritto di tutti.

Agenda

■ Archivio Anteprimedi Gorizia italianaIn occasione delle Giornate Europee delPatrimonio, sabato 19 settembre 2015alle ore 9.30 presso l’Archivio di Stato diGorizia, sito in via dell’Ospitale 2/a, saràinaugurata la mostra "Anteprime diGorizia italiana - agosto 1916 - ottobre1917".Nell’ambito del percorso storico cheabbraccia i 15 mesi della primaoccupazione italiana durante la PrimaGuerra Mondiale, sarà esposto per laprima volta al pubblico l’albumfotografico "1914-1918 Fliege -Kompanie50 "KISA" Kmdo. d. Isonzofront 12.Isonzoschlacht 1917", inviato nel 1976dal sindaco di Klagenfurt, LeopoldGuggenberger, al primo cittadino diGorizia, Pasquale De Simone. Nel corso del recente riordinamento delsuo archivio personale, donatoall’Archivio di Stato di Gorizia, è statarinvenuta questa raccolta contenentefotografie di Go izia, di altre località delFriuli (Palmanova, Udine,Campoformido), nonché dei fium(Tagliamento, Meduna, Livenza e Piave)attraversati tra 1917 e 1918 dalla 50aFliegerkompanie e dall’esercito austro -tedesco dopo lo sfondamento delle lineeitaliane avvenuto a Caporetto.La mostra, visitabile fino al e ore 12.30 disabato 19 settembre, resterà aperta final 13 novembre 2015 dal lunedì al venerdìdalle 10 alle 12 con possibilità diprenotazione per visite guidate a scuole eassociazioni al numero 0481/532.105.

ricco di appuntamenti il calendario delleiniziative in programma alla Bibliotecastatale isontina di Gorizia nei prossimi

giorni, fra finissage, inaugu azioni di mostre eincontri inseriti nelle Giornate europee delPatrimonio.Giovedì 17 settembre alle 18 è in programma ilfinissage dell esposizione"Omaggio a Mauro

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Bsi: settembre riccodi appuntamenti

Mauri", presenti la curatrice Cristina Feresine il collega e amico Luciano de Girocoli. Idue ospiti della Bsi daranno dell’artistaritratti inediti e diversi; emergeranno i trattipeculiari del suo pensiero artistico,anticipatore e sperimentatore, e della suapersonalità, schiva e riservata. Sabato 19 e domenica 20 per le GiornateEuropee del Patrimonio, iniziativa promossadal Ministero dei beni e delle attivitàculturali su iniziativa del Consiglio d’Europae dalla Commissione Europea, si parlerà disociologia dell’alimentazione; il cibo come

dispositivo di socializzazione e diespressione\esibizione sociale. In sintonia con i cambiamenti culturali esociali che si sono verificati sul e tavole deigoriziani la Bsi ha scelto di propone unaserie di appuntamenti dedicatiall’alimentazione vegana e a uno stile divita equilibrato nel rapporto fra mente ecorpo. Lunedì 21 alle 18 vernice di "Anamorfosi"retrospettiva di Mario Luis, curata daMariagrazia Persolja e Ernesto Paulin.Tuttigli incontri sono a ingresso libero.

Sabato, 19 settembre 201516 Gorizia

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❚❚ Martedì 29 la celebrazione in onore del patrono

Cervignano in festa per S. Micheleuesta settimana avrannoinizio a Cervignano ifesteggiamenti per ilpatrono, San Michele

Arcangelo.Il primo appuntamento è fissatoper venerdì 18 settembre, alle ore20.30, nella sala don Bosco delRicreatorio, dove verrà presentatoil libro "Michele il guerrierotestimone della risurrezione",storia di un ragazzo che haaffrontato con fede la sua malattia.Modererà la serata Andrea Berton,mentre la presentazione saràproposta da don Federico Fabris,parroco di Camporovere (Vi), cheha definito questo libro "biografiaspirituale di un giovane che già hacambiato la fede di chi l’haconosciuto, e sicuramente

cambierà quella di tante altrepersone". Interverranno anche igenitori di Michele, Mariarosa eGiuseppe. La mattina seguente, sabato 19settembre, il percorso continuacon la visita guidata della Basilicadi Aquileia a cura di AndreaBellavite: tutti coloro chedesiderano partecipare sonoinvitati a trovarsi alle ore 10 inpiazza Capitolo. Sempre nell’ambito deifesteggiamenti per il patrono, checulmineranno il giorno 29 con lacelebrazione di due S. Messesolenni, fra il 23 e il 27 settembre sisvolgerà la terza edizione delCervignano Film Festival, giàpresentato sullo scorso numero diquesto giornale.

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❚❚ Interessante conferenza ad Aiello di fra’ Massimo Luca

Luca, l’autore del terzo Vangelol 9 settembre, presso i locali dellaCjasa dal Muini di Aiello del Friuli,l’associazione culturale "Tra storiae memoria" ha presentato

un’interessante conferenza dal titolo"Luca: autore del terzo Vangelo", inattesa dell’apertura dell’anno liturgicoC e per avviare la nuova stagione diincontri promossi dal sodalizio, dopouna breve pausa estiva.Nell’occasione è stato ospitato, inqualità di relatore, fra’ Massimo Luca,compaesano dell’ordine deiFrancescani, molto noto nellacomunità aiellese anche perché fratellodi suor Flavia Luca, a lungo impegnatacome missionaria nell’orfanotrofio diBraila, in Romania, e da poco rientrata,invece, in Italia, a Bologna.Come è stato sottolineato anchedurante la serata, la Divina

Provvidenza ha davvero operato conparticolare vigore sulla famiglia dei dueconsacrati, "dispensando Spirito Santoad ampie e generose bracciate", tantoche, anche frate Massimo, da annioramai, studia ed insegna nella città diGerusalemme ed organizza escursionie visite nei luoghi ove si sono svolti iprincipali accadimenti narrati nellaBibbia e nei Vangeli.Coautore, per altro, di diversepubblicazioni, legate proprio alla TerraSanta ed alla sua archeologia, lo scorsomercoledì, il professore ha intrattenutoil folto pubblico intervenutoall’appuntamento, presentandodettagliatamente la figura di San Lucaed introducendo i tratti peculiari dellostile di scrittura dell’evangelista: unalezione ricca e lineare, minuziosa epiacevole, grazie alla quale fra’

Massimo Luca è riuscito a farcomprendere meglio l’identità delpersonaggio, inquadrandolo tanto dalpunto di vista storico-geografico cheletterario-teologico; aiutando, inoltre,l’uditorio a porsi interrogativi ed ariflettere sia su alcuni versetti tratti daitesti sacri, a volte conosciuti amemoria dai fedeli, ma non per questosempre ben approfonditi nei contenutisottesi, sia sulla biografia mariana, sia,ancora, sulla differenza che intercorre,ad esempio, fra Vangeli apocrifi erivelati.L’iniziativa si è conclusa, cometradizione, con un partecipato dibattitoinformale e con un piccolo banchetto,per ringraziare il conferenziere per lasua disponibilità ed augurargli un buonrientro in Medio Oriente.

A. T.

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Conclusi con successoi concerti estivinella basilica di Aquileia

rande successo per la sta-gione concertistica 2015 inbasilica ad Aquileia. Anche l’ultimo concerto in

cartellone - l’omaggio ad Ariel Ra-mirez (1921-2010) ha visto una par-tecipazione straordinaria con oltreseicento persone intervenute, mol-te delle quali hanno trovato postosulle stuoie opportunamente spie-gate a difesa dei mosaici della navata centrale. Un successo che è stato giustamente sottolineato daicuratori della manifestazione, Pier Paolo Gratton eFrancesco Fragiacomo, i quali, nel sottolineare la stra-ordinaria presenza di pubblico, hanno invitato la Re-gione a investire sul progetto e a ’battere’ un colpo’’perché la musica sacra di qualità - ha detto in parti-colare Gratton - interessa ancora un numero impres-sionante di cittadini e di turisti’’.L’ultimo concerto ha visto protagonisti i cori giovani-li dell’Usci di Gorizia che, diretti da Gianna Visintin,hanno proposto un omaggio ad Ariel Ramirez, eclet-tico compositore argentino che contava molte rela-zioni con l’Europa e l’Italia in particolare. Il concerto, dopo una brano introduttivo di Ola Ghi-jelo, Ubi caritas, è proseguito con l’esecuzione di Na-vidad Nuestra e della famosissima Misa Criolla, vere’perle’ della musica contemporanea.

GUn brano del compositore Earlene Rentz, GaudeamusHodie, ha concluso il concerto, ma il pubblico è statodeliziato da altri due bis. Protagonisti sono stati il Coro Audite Juvenes di Sta-ranzano, istruito da Gianna Visintin; il Gruppo Giova-nile La Foiarola di Poggio Terza Armata, diretto da Lu-cia Vinzi e Matteo Donda; il Coro giovanile Io tu noi diVillesse, preparato da Laura Belviso; il Gruppo vocaleNote in crescendo di Ronchi dei Legionari, direttoMarta Furlan e il Coro Arcobaleno di Mossa, diretto daAnita Persoglia. Solisti, tutti particolarmente applau-diti, Elisabetta Spinelli (soprano), Piera Quargnal(mezzo soprano), Fabio Cascioli (chitarra), RossellaFracaros (pianoforte) e Serena Durì (percussioni).Ma tutti i concerti del cartellone sono stati particolar-mente seguiti tanto che gli organizzatori hanno sti-mato una presenza di circa 4.000 persone spalmatesugli otto concerti, di cui uno nella basilica di santa

Eufemia, a Grado, anch’esso particolarmente affolla-to. Il cartellone era stato aperto l’11 luglio dai cori ToneTomsic e Vokalna Akademija di Lubiana. Quindi erano seguiti i concerti del gruppo Odhecatone della Cappella liventina. Molto seguiti anche i concerti d’organo di Peter We-sterbrink, Luca Scandali e Riccardo Cossi che hannoesaltato l’organo Zanin in cornu epistolae della basi-lica patriarcale. Un accenno a parte va per il requiem di Mozart pro-posto dal coro e orchestra del teatro Verdi di Triesteche ha fanno affluire in basilica un pubblico davverostrabocchevole tanto che molti sono dovuti rimanereall’esterno.Gli organizzatori sono già al lavoro per l’edizione 2016che si vuole ancora più varia e ricca, magari dandospazio anche alla musica cameristica.

Circa 4000 le persone presenti nelle 8 serate

Gli organizzatori sono già al lavoro per programmare l’edizione 2016 che si preannuncia ancora iù varia e ricca, magari dando spazio anche alla musica cameristica

Agenda

■ MusicalmenteIl saluto di GiulianoCome i lettori avranno avuto modo dinotare, in queste settimane non è statapubblicata su Voce Isontina la rubricacurata da tanti anni da GiulianoAlmerigogna. Giuliano ha dovutosottoporsi ad alcune cure medicheospedialiere ma, ritornato a casa, vuolerassicurare tutti: appena possibile (econoscendolo significa: f a breve!)riprenderà il suo dialogo con i lettoriattraverso le pagine di Voce.A lui l’augurio di una pronta guarigioneda parte di tutta la redazione.

■ Villaggio del P.Il mare dei dinosauri

Prosegue al sito paleontologico delVillaggio del Pescatore la spettacolaremostra curata da Flavio Bacchia "Il mare(al tempo) dei dinosauri", che raccontacosa abitava i mari giurassici al tempo deidinosauri: apertura questo week endanche in concomitanza con l’annualemanifestazione "Vele bianche pesceazzurro" (sabato dalle 14.00 alle 18.00 edomenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle14.00 alle 18.00).

Sabato, 19 settembre 2015 17Bassa Friulana

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Il ricordo del beato Pier Giorgio Frassatilungo il "suo" sentiero

on l’inizio di settembre,trascorso il periodo dellevacanze estive e del riposo,prendono il via numerose

iniziative soprattutto per i ragazzi;iniziano nuovamente la scuola, leattività sportive, il catechismo. Anche la nostra associazioneparrocchiale, con settembre, dà ilvia alle sue attività educative eformative. Da alcuni anni si è scelto di iniziare ilnuovo anno associativo con un’uscita, a cui sonoinvitati tutti i membri dell’associazione, dai bambinidell’ACR agli Adulti, passando per i giovani ed igiovanissimi, comprese le loro famiglie, gli amici e lepersone vicine alla nostra realtà parrocchiale:occasione di condivisione e fraternità, di lancio delnuovo cammino associativo e di preghiera, con unacamminata in compagnia.Quest’anno abbiamo deciso di ricordare la figura delBeato Pier Giorgio Frassati, nel 90° anniversario dellasua morte, percorrendo una parte del sentiero a luidedicato che si trova nella nostra regione, e visitandoil Santuario mariano di Madonna di Strada a Fanna.I Sentieri Frassati sono itinerari di particolareinteresse naturalistico, storico e religioso che il ClubAlpino Italiano ha inaugurato in ogni regione d’Italiatra il 1996 e il 2012, in collaborazione con varie altre

Cassociazioni tra cui l’Azione Cattolica Italiana, l’Agescie la Giovane Montagna.La giornata scelta per il nostro pellegrinaggio, sabato5 settembre, purtroppo, a causa delle non buonecondizioni meteorologiche, ha fatto desistere moltepersone che avevano espresso il desiderio dipartecipare all’iniziativa… ma la fede aiuta gli audaci!Incuranti dell’inclemenza della giornata, un piccologruppo di persone accompagnate dal nostroassistente parrocchiale don Dario, è partita alla voltadi Maniago dove il Sentiero Frassati ha inizio.Arrivati a Maniago, il cielo si è gradualmente apertodandoci la possibilità di percorrere l’itinerario che cieravamo prefissati; quindi dopo la preghiera assieme,dedicata al Beato Pier Giorgio e ai giovani, siamopartiti verso la prima meta del sentiero ovvero ilSantuario di Madonna di Strada, raggiungendolosenza grosse difficoltà.

Il Santuario è considerato dagli storici tra i più antichi(se non addirittura il più antico) santuario marianodel Friuli Venezia Giulia; grazie ad un documentodell’imperatore Ottone II, datato 12 gennaio 981, dovesi attesta che già esisteva la chiesa "Madonna diStrada", detta "Santa Maria di Mercadello". Pressoquesta chiesa passava l’unica via di comunicazionepedemontana e la fama del Santuario si diffuse moltonei secoli scorsi, grazie anche alle numeroseguarigioni miracolose che vi avvenivano.Abbiamo celebrato la Messa nel santuarioringraziando il Signore di tutto ciò che abbiamovissuto in quest’ultimo anno associativo, della bellapasseggiata in mezzo alla natura che siamo riusciti adaffrontare, chiedendo una benedizione particolareper il nuovo anno ormai alle porte.

Luca TardivoPresidente AC - Cervignano

Iniziativa dell’Ac di Cervignano del Friuli

I Sentieri Frassati sono itinerari di particolare interesse che il CAI ha inaugurato in collaborazione con varie altre associazioni tra cuil’Azione Cattolica Italiana, l’Agesci e la Giovane Montagna

l camposcuola estivo costituisce, daanni e per tutti i suoi partecipanti,una pietra che ciascuno aggiungenell’opera di costruzione del pro-

prio essere, per cui non può rappresen-tare soltanto un fatto isolato, ma deve,invece, avere un seguito, per poter darefrutti a lungo termine, tanto nell’edifi-cazione della singola persona umana,quanto nella costruzione di un grupposociale solido ed coeso.Per questa ragione, domenica 13 , gli

I

Festa di fine estatecon RigoDrago ’15

Gli echi del campo estivo proposto dalla comunità di Aiello a Rigolato

Animatôrs Daèl hanno invitato tutti gliiscritti a RigoDrago ’15 ad una rimpa-triata, per darsi l’arrivederci, prima del-l’inizio del nuovo anno scolastico, rie-vocando insieme l’allegra ed istruttivaesperienza vissuta a Casadorno di Rigo-lato dal 19 al 26 luglio scorsi, poichéogni fine è, in realtà, segno di un inizio.Parecchi i ragazzini che si sono presen-tati all’appuntamento, allietando unadinamica e coinvolgente liturgia, concanti, letture ed un articolato offertorio,

strutturato a tema col soggiorno carni-co. Si è svolto, a seguire, il consuetopranzo presso l’area parrocchiale di viaMarconi, mentre il pomeriggio è tra-scorso con i partecipanti divisi per squa-dre ed occupati in una caccia al tesorolungo le strade del paese, con tappe, ef-fettive o solamente fittizie, collocate incorrispondenza di alcuni siti strategici,quali l’ufficio postale, le scuole ed il Cor-tile delle Meridiane, così come nel "Borcdai Fraris" ed alla cappella "dal Crist".Non è mancato, inoltre, un punto di ri-storo, posto in prossimità del sagratodella chiesa, per una merenda fugace,da consumarsi però solo previa intona-zione dell’inno del Campo nella pubbli-ca piazza.La giornata si è conclusa con con la pro-iezione, presso la Show Room, delle fo-tografie scattate durante la settimana diritiro montano e con la consegna deldvd contenente tutti gli scatti, da potercondividere in famiglia e custodire in ri-cordo della divertente e formativa avve-nuta dei mesi passati.All’iniziativa hanno preso parte anchediversi adolescenti, componenti del lo-cale Gruppo Giovani, i quali, per l’occa-sione, si sono resi disponibili ad aiutaregli educatori e a vendere centinaia di bi-glietti di una lotteria solidale, il cui rica-vato sarà utilizzato per finanziare la rea-lizzazione di un parco giochi in Comunedi Aiello del Friuli, da un’idea ambizio-sa dell’Associazione Genitori dellaScuola Primaria Don Giovanni Bosco.

A. T.

Dal Decanato

■ ChioprisIl Perdòndell’AddolorataRitorna a Chiopris, nella terza domenicadi settembre, la Festa del Perdòn, l’anticamanifestazione religiosa in onore dellaVergine Addolorata. Si deve al pievanopre Simone Giuseppe Gabraviz,l’introduzione del culto della Madonnadei Sette Dolori nella piccola comunitànel lontano 1756, ma dove quest’ultimoabbia attinto e coltivato questadevozione, non ci è dato da sepere.

Secondo alcunesupposizioni, èprobabile che ilGabraviz abbiasubito l’influssdei Padri Servitinella vicinaGradisca dove giàda diversi anni siveneraval’Addolorata.

Secondo quanto tutt’ora viene oralmentetramandato, grande impatto emotivo espirituale deve aver comunque sucitatonella gente di allora l’arrivo della statuadella Vergine per la sua particolarità e ilsuo culto, dando così origine ad unlegame molto forte tra l’Addolorata e gliabitanti di Chiopris, tutt’ora conservato.Il programma per domenica 20 settembre,ricalca lo stesso che il Gabraviz haannotato nel Catapan: "Si principiò laDivozione nella domenica terza disettembre Anno suddetto con MessaCantata e con gran numero di Penitenti;nel dopo pranzo vespero solenne e poicon gran concorso di devoti, laprocessione con la sudetta statua edinfine a coroncina de’ dolori quale sirecitava ogni Venerdì dell’Anno la serad’inanzi la medesma dal popolo diChiopris". La S. Messa solenne verràpertanto celebrata al mattino alle ore 10,mentre la processione si terrà nelpomeriggio alle ore 16.30 con il consuetoapparato coreografic . La processione si concluderà con ilsermone sul piazzale antistante la chiesaa cui seguirà un momento conviviale pertutti i presenti presso gli impianti e i localisportivi del paese.

i imtitola "Tango per una farfalla" lamanifestazione che si svolgerà sabato 19settembre, a partire dalle ore 17.30, nella

Sala Civica del Comune di Cormons.Si tratta di un percorso di ballo e terapia per"dimenticare la malattia di Parkinson".Il programma prevede la lettura di poesie di J.

S

Tangoper una farfalla

Borges a cura di Pierluigi Pintar, l’esibizione ditango con Flavia Granito e Roberto Furlan ed unatavola rotonda cui parteciperanno Lucilla Bossi,dell’Associazione Parkinson Italia, Flavia Granito,della Scuola di Ballo Nueva Clave di Gradisca,Alessandra Martinelli, presidente dell’associazioneLa Farfalla e Albino Visintin, dell’AssociazioneParkinson Mestre. Il dibattito sarà moderato daMatteo Femia.Al termine è prevista la proiezione deldocumentario "Un volto del tango" che raccontal’esperienza vissuta in questi mesi dal gruppoParkinson Mestre.

Sabato, 19 settembre 201518 Bassa Friulana

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Sabato, 19 settembre 2015 19Mandamento

A Vermegliano, ad insegnamento in lingua slovena

Nuovo istituto scolastico

SABATO 12 SETTEMBRE È STATA BENEDETTA E INAUGURATA LA NUOVA SCUOLA DI VERMEGLIANO ADINDIRIZZO E INSEGNAMENTO IN LINGUA SLOVENA. LA STRUTTURA - CHE PORTA IL NOMEDELL’INSEGNANTE E POETESSA LJUBKA SORLI - SI TROVA IN VIA DEL CAPITELLO DOVE GIÀ ESITE ILSECONDO PLESSO SCOLASTICO CITTADINO. PRESENTI I RAGAZZI CON I LORO GENITORI, I VARIAMMINISTRATORI LOCALI, I PARROCI DI DOBERDÒ E RONCHI E IL CONSOLE SLOVENO INGRID SERGAS.

La messa in Largo Isonzo

Il ritorno sui banchi

(S.F.) È SUONATA LA PRIMA CAMPANELLA ANCHE PER GLI STUDENTI DELMONFALCONESE. LUNEDÌ 14 DON VALENTINO HA CELEBRATO LA MESSA DI INZIO ANNOSCOLASTICO PER I GIOVANI ALUNNI DEL RIONE DI LARGO ISONZO PRESSO LAPARROCCHIALE DI SAN GIUSEPPE. A LORO, DA PARTE DEL CELEBRANTE, I MIGLIORIAUGURI DI UN SERENO E PROFICUO ANNO SCOLASTICO.

✎“NONNA, ORA TI CONTO UN FATTO...” | di Fatima Amore

ari lettori, attraverso questo pezzo,l’autrice Fatima Amore -insegnante di scuola pri-

maria - racconta delle riflessioniche prendono forma attraverso ilpensiero e gli occhi di una bam-bina di nome Mariucci in meritoalla presenza di alcuni compagnistranieri a scuola e del fenomenodel doposcuola all’oratorio SanMichele. Con una lettera a suanonna - come farebbero molti al-tri con i loro nonni magari lonta-ni - Mariucci dunque ci spiega icambiamenti che si vivono oggigiorno nella città di Monfalcone enelle comunità del Mandamento. Questo spazio rappresenta unmomento di riflessione sul mon-do della scuola, sulla societàodierna e sulle famiglie.

S.F.

Ciao nonna,ho deciso di scriverti ogni mese:La maestra infatti mi hainsegnato come fa, e che siscrivere se si ha qualcosa diimportante, almeno per me e te,da comunicare.Questa regola l’ha imparata da

Cun prete, don Lorenzo Milani; inun’altra lettera, ti dirò di lui.Ed eccola la cosa importante:nella mia scuola si incontranobambini di molti luoghi delmondo. La mia vicina di banco sichiama Fetwa, l’anno scorso èarrivata dal Marocco, e suofratello, Nasserdin, va ancora allascuola dell’Infanzia. La mammadi Fetwa in testa ha un foulard,che le copre anche il collo; lomette anche se fa caldo, è unaconsuetudine della religioneislamica. Tu mi avevi raccontatoche da bambina in chiesa aveviun velo bianco, e le donne nero. Dovevi sembrare una piccolasposa! Nelle vecchie foto, tuamamma e tua nonna avevano unfoulard scuro in testa, mi avevacolpito.In classe ci sono Amer e Amra,

che vengono dalla Macedonia,dove spesso si mette ai figli unostesso nome.La loro mamma, oltre a coprirsiil capo, indossa gonne lunghe.A mensa questi bambini nonmangiano ragù, prosciutto earrosto di maiale. Le merendineinvece sono uguali alle mie! Un’altra differenza : nelle dueore di Insegnamento ReligioneCattolica, loro frequentanol’Attività Alternativa, perconoscere le leggi, i diritti e idoveri, l’ambiente e le usanzedell’Italia.Pensa nonna: se noi citrasferissimo a vivere inMarocco, o in Macedonia,avremmo bisogno che ciinsegnassero queste coseriguardo quei paesi, sarebbeimportantissimo.

"Chi sono questi nuovi compagni?"Nella mia Scuola Primaria, ibambini stranieri sono quasitutti dell’Europa dell’est.A Monfalcone ci sono anchetantissimi bengalesi, li incontroai giardinetti del Duomo, lemamme in abito tradizionale acolori vivaci, il capo e il collocoperti.Sull’atlante ho trovato ilBangladesh, a Est dell’India: èmolto lontano dall’Italia. Nellescuole Primarie di Monfalconefrequentano tantissimi alunnibengalesi, che con gli altristranieri trovano all’Oratorio SanMichele un dopo scuola gratuito,utilissimo per migliorare il loroapprendimento.La maestra Paola ripete spesso:anche se in una classe ci fosseroper assurdo 20 alunni stranieri euno solo italiano, siamo in Italia,

nella scuola italiana, conprogrammi italiani svolti dainsegnanti italiani!Io non capisco tutto di questafrase, ma mamma e papà sonocontenti quando la sentono!Quel don Lorenzo Milani avevascritto sulla porta della scuolache aveva fondato "I Care", cioè:me ne importa... ho a cuore. Vedinonna sono contenta, che allascuola e all’Oratorio, importi ditutti i bambini anche di me.Ciao nonna, ti scrivo ancora, unbacetto.

Mariucci

Quella barca di ierie le barche di oggi

sacerdoti attorno all’arcivescovoemerito Dino De Antoni ed inumerosi fedeli, che la chiesa nonè riuscita a contenere ed hanno

affollato anche il sagrato, sono stati ilsegno della presenza dei credenti deldecanato di Ronchi, Monfalcone eDuino Aurisina riuniti nella festivitàdella nascita di Maria, patrona dellaMarcelliana.La sera dell’otto settembre la statuadella Vergine è passata per le vie diPanzano. La devozione di moltiabitanti aveva ornato il percorso confiori e piccoli altari mentre le candelediffondevano la loro luce dallefinestre delle abitazioni o dai murettidei giardini. In molti hanno fatto notare che unapartecipazione così numerosa,devota ed attenta, dentro e fuori lachiesa, "non si era vista da tantianni". Anche la Banda civica diMonfalcone quest’anno ha volutoconcludere l’accompagnamento dellaprocessione con un novità: aitradizionali motivi ha aggiuntol’arrangiamento per banda dell’inno

Ialla Beata Vergine Marcelliana,suonato, e cantato dai fedeli, sulsagrato della chiesa davanti allastatua posta sulla barca, come latradizione afferma sia arrivata inquesto luogo nel sesto secolo.Storia ed attualità, come hasottolineato monsignor De Antoninell’omelia e nel breve commentodavanti al vecchio ingresso delCantiere navale. Nelle letture della festività monsignorDe Antoni ha indicato l’invito a sapervedere come Dio guida la storiasecondo un suo progetto, ancheattraverso le azioni di uomini e donneche nel comune modo di vedere nonhanno comportamenti in sintonia

con gli insegnamenti del Signore. Ladifficile e contrastata storia delpopolo di Israele, fatta di fedeltà maanche di tradimenti dell’alleanza conil Dio della liberazione, ha portatocomunque alla grandezza di Mariadivenuta madre di Gesù, dello stesso’Dio con noi’. Il vescovo non hamancato di richiamarci all’attualitàquando ha invitato a guardare aMaria che arriva sola su una barca eviene accolta da tutti, clero e popolo.Immagine, ha proposto De Antoni,che ci richiama ad altre barche cheoggi attraversano il Mediterraneo congente disperata alla ricerca diaccoglienza che apra alla vita.

G.B.

"Una partecipazione così numerosa, devotaed attenta, dentro e fuori la chiesa, non si era vista da tanti anni"

Festa patronale alla Marcelliana Agenda

■ CavCorso di formazioneInizierà alla fine di questo mese,organizzato dai volontari del Centro diAiuto di Monfalcone, un corso diformazione per operatori volontari,aperto a tutti coloro che desidererannoimpegnarsi presso un centro di Aiuto allaVita o solamente per chi volesseapprofondire alcuni temi riguardantil’accoglienza della vita nascente. Il corso si terrà presso l’oratorio S.Michelea Monfalcone in via Mazzini ognimercoledì dalle 17.45 alle 19.30 con ilseguente programma:Mercoledì 30 settembre si parlerà di"Volontari per la vita nascente:le ragionidi un impegno" mentre mercoledì 7ottobre de "I fondamenti etico-moralidell’accoglienza della vita".Mercoledì 14 ottobre il tema trattato sarà"Insieme per accogliere, amare.Condividere un cammino:la forza di esseregruppo" e mercoledì 21 de "L’accoglienzae la relazione d’aiuto con la mamma indiffico à".Mercoledì 28 spazio a "Mammeimmigrate: un mondo da accogliere,conoscere, comprendere" mentremercoledì 4 novembre l’argomentoaff ontato sarà quello de "Le risposte deiServizi pubblici ai bisogni delle gestanti edelle mamme in diffico à".Mercoledì 11 novembre l’ultimo incontroavrà come tema "Come opera il Centro diAiuto alla Vita: esperienze dellevolontarie".La partecipazione al corso è libera egratuita.

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Sabato, 19 settembre 201520 Mandamento

Le comunità di Begliano e Pieris

Pellegrinaggio a Barbana

SI È RINNOVATO ANCHE QUEST’ANNO L’APPUNTAMENTO DELLE COMUNITÀ PARROCCHIALI S. MARIAMADDALENA DI BEGLIANO E S. ANDREA DI PIERIS AL SANTUARIO DI BARBANA. LA CELEBRAZIONEEUCARISTIA È STATA PRESIEDUTA DAL PARROCO DON SORANZO E SOSTENUTA DAL CANTO DEL COROPARROCCHIALE DI BEGLIANO. TRA I PRESENTI ANCHE IL GRUPPO DEI RAGAZZI DEL C.I.S.I. DI BEGLIANO.

Per il Noviziato del Monfalcone 1

Route su due ruote

LA ROUTE ESTIVA SVOLTA DAL NOVIZIATO DEL GRUPPO SCOUT A.G.E.S.C.I.MONFALCONE 1 SI È SVOLTA IN BICICLETTA QUEST’ANNO, DAL 23 AL 26 AGOSTO,DA TARVISIO A MONFALCONE, CON 3 TAPPE (VENZONE, UDINE E CERVIGNANO DELFRIULI), PERCORRENDO LA CICLOVIA ALPE ADRIA.

elebrata anche nelle chiese diSan Lorenzo e di Santo Stefanoa Ronchi dei Legionari la"Giornata mondiale per la

custodia del creato", prima edizionemondiale istituita da papa Francesco. L’iniziativa, da dieci anni praticata inalcune Chiese locali, da quest’anno hauna dimensione mondiale edecumenica in comunione con la chiesaortodossa. Il tema scelto, "Laudato sì, mi Signorecum tute le creature. Rinnovarel’umano e custodire il creato", oltre arichiamare le responsabilità precisedei singoli e delle comunità versol’ambiente umano e naturale, cioè dicustodire e restaurare, di guarire e divalorizzare quanto è stato dato in donoper affidarlo alle generazioni cheverranno, come segno di

C consapevolezza e come prova di unacomune corresponsabilità,anticipazione della liberazionedefinitiva.I temi della giornata emergevano inmodo particolare dalle letture biblichedella liturgia domenicale, incentratanella liberazione del sordo muto enella certezza della liberazione operadella misericordia di Dio; sono statiaccompagnati dalla riflessioneomiletica, dalle intenzione dellepreghiere dei fedeli e da un fogliettoche riassumeva il senso della giornatapubblicato a firma della competenteCommissione della Conferenzaepiscopale italiana. Cinque i "propositi" e gli "impegni":imparare a leggere i "segni dei tempi"secondo la indicazione conciliare;riscoprire il creato con al centro

l’essere umano secondo la prospettivadella creazione; vivere con la saggezzasapiente il creato come casa abitabiledella famiglia umana; ripensare gli stilidi vita personali e comunitari; esserepersone e comunità che assumono ilcreato come orizzonte della propriamissione e della propria cura; abitarela terra con atteggiamenti di pace e diaccoglienza.Un vero e proprio progetto - anzi uninizio del progetto pastoraleparrocchiale delle due comunità - inquanto raccoglie l’invito ad esserecristiani e parrocchie aperte alleesigenze del vangelo perché capaci dicoltivare atteggiamenti di rispetto e dicustodia del creato, ed in particolaredei fratelli e sorelle, impegnati acostruire un mondo ed una ChiesaunitI.

Ronchi dei LegionariCelebrata a San Lorenzo e Santo Stefano la giornata per la custodia del creato voluta da papa Francesco

Rinnovati per abitare la terra

allerini, ragazzi e adulti chefrequentano le palestre dellanostra zona si sono esibiti inpiazza a Monfalcone in occa-

sione di una raccolta fondi per le ma-lattie oncologiche. Tale iniziativa è stata promossa per ilquarto anno di fila dall’Arma dei Ca-rabinieri in servizio presso il Coman-do Provinciale di Gorizia con l’evento"Settembre in Vita".

B

"Settembre in vita",esempio di solidarietà

Raccolta fondi promossa dall’Arma dei Carabinieri

Questo progetto vuole essere un pen-siero di solidarietà e di aiuto verso ilprossimo nella battaglia della malat-tia. La raccolta fondi per le malattieoncologiche è un’attività che dura no-ve mesi di lavoro da parte degli orga-nizzatori assieme ad una testimonialdella malattia per divulgare questoprogetto nel territorio isontino, spe-cialmente nel corso dello scorso wee-kend.

Lo scopo di quest’anno da parte del-l’Arma dei carabinieri è quello di of-frire all’ospedale ’San Giovanni - San Polo’ di Monfalcone un costosostrumento (la TEM: MicrochirurgiaEndoscopica transanale) per la chirurgia mini invasiva delle neopla-sie del retto, unito all’acquisto di com-plementi ed arredi per cinque stanze riservate ai pazienti terminali.Attraverso lo sport, la danza e spetta-coli di cultura nelle giornate di saba-to 12 settembre e domenica 13 set-tembre l’Arma dei Carabinieri hannovoluto sostenere un progetto che va-lorizzi la vita anche attraverso la ma-lattia, dando la speranza al malato dipoter guarire e di condurre una vitamigliore.

Beatrice Branca

Agenda

■ MostraBeautiful colorsL’Angolo Maritani di Monfalcone ospitauna collettiva di opere scelte dalla giuriadel concorso di Trieste "Beautiful Colors".In questo concorso gli artisti dovevanodimostrare la propria bravura e la propriacreatività, realizzando attraverso i coloridiffe enti temi e paesaggi.In occasione dei quindici annidall’apertura della Bottega d’Arte"Amèbe" di Trieste, la proprietarianonché pittrice Gabriella Machne havoluto premiare e ringraziare con questoconcorso gli artisti che l’hanno sostenuta nel corso della sua attività eche continuano ancora oggi a seguirla.Nata nel 2000 la bottega della pittriceMachne, sabato 12 ha voluto condividereuna parte della sua attività nelMonfalconese con l’inaugurazioneall’Angolo Maritani della mostra"Beautiful Colors". "Ringrazio di cuore illavoro degli artisti che mi hanno seguitoin questi anni. Oltre a trasmettere nellamia attività la passione per l’arte, hocercato di stringere anche con gli artisticon cui ho avuto modo di lavorare unrapporto di amicizia". All’inaugurazioneerano presenti anche Diego Valentinuti eil consigliere provinciale Fabio del Bello, ilquale ha ringraziato la pittrice e PaoloPosarelli, organizzatore degli eventidell’Angolo Maritani. Tra i quadri esposti èstato selezionato per questa mostraanche quello della vincitrice Maria GraziaLazzari. La mostra sarà aperta fino a giovedì 24.B.B.

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Sabato, 19 settembre 2015 21Cormonese - Gradiscano

Notizie in breve

■ CormonsIl noviziato di Fra PieroSabato 12 settembre presso la Basilica diSan Francesco ad Assisi Piero Russian, cheha svolto il servizio di sacrista per lunghianni presso il Duomo cormonese, hainiziato ufficialmente il p corso dinoviziato nell’Ordine dei FratiConventuali. Sarà un anno didiscernimento, l’anno della prova nelquale Fra Piero, che oggi ufficialmenindossa il saio (vestizione), verificherà,

con l’aiuto enel carismadei FratiFrancescani,la suachiamata.La comunitàcristiana diCormòns si èstrettaattorno a fraPiero nellapreghiera,affinché Signore porti

a compimento in lui ciò che è buono egiusto. "Grazie Signore per aver suscitato nellanostra Comunità questa vocazione.Continua a chiamare e, soprattutto, dai laforza a chi chiami di seguirti: donarsi a tenel sacerdozio o nella vita religiosa non èsprecare la vita ma, se veramente donata,diventa gioia e felicità per se stessi e pergli altri. Amen"Nella celebrazione svoltasi ad Assisi erapresente a nome della parrocchia diCormòns il parroco, monignor PaoloNutarelli.

Domenica 20 settembre◗Il mandato ai catechistiNei prossimi giorni inizieranno i percorsi di catechesi per bambini, ragazzi e giovanidell’Unità Pastorale cormonese. La catechesi è un percorso che accompagna i bambinifino all’età della giovinezza e ha lo scopo di formare dei cristiani autentici. In vistadell’inizio del percorso di catechesi domenica 20 settembre all’interno dellaCelebrazione Eucaristica domenicale delle 10 in Duomo le comunità dell’Unità Pastoralecormonese daranno il "mandato" ai catechisti. La cerimonia del "mandato" raffo za illegame tra i catechisti e la comunità cristiana di riferimento, perché è la comunitàcristiane che educa e annuncia la Parolo. I catechisti parrocchiali sono inviati dallacomunità a svolgere il loro ministero di annunciatori ed educatori.

Caritas◗Il grazie per il materiale scolasticoLa Caritas Territoriale "San Luigi Scrosoppi" diCormons desidera ringraziare tutte le personesensibili che sabato 5 e domenica 6 settembre hannoacquistato e donato materiale scolastico presso ilpunto vendita Coop Nord Est sito in Viale VeneziaGiulia a Cormons che ha promosso la raccolta afavore della Caritas parrocchiale operativa nelcentro cormonese.Complessivamente sono state raccolte 22 scatole di

prodotti, tra cui quaderni per le elementari e medie,matite colorate, pennarelli, penne e cancelleriavaria, astucci e vocabolari.Da martedì 8 settembre è iniziata la distribuzionealle famiglie più povere residenti sul territorio e neipaesi limitrofi che abbiano richiesto sostegno allaCaritas Parrocchiale.La Caritas Territoriale cormonese ringrazia di cuoreanche attraverso Voce Isontina tutti coloro chehanno donato materiale scolastico e ai volontari chehanno organizzato la raccolta.

l primo fine settimana disettembre è per Cormòns ilweekend della Festa dell’Uva incui intrattenimenti, carri

allegorici, mostre si susseguono aeventi enogastronomici per festeggiare

I

Risonanza regionaleper la Festa dell’uva

La curiosità dei dolci tipici afghani presentati dai richiedenti asilo

la vendemmia da cui si producono ivini DOC cormonesi che vengonoesportati in tutti i paesi del mondo. La kermesse cormonese è stata oggettodella trasmissione televisiva diTelefriuli "Il campanile della

domenica", che ha ricominciato letrasmissioni dopo la pausa estiva conla diretta della Santa Messa delle 10.00del Duomo di Sant’Adalberto e haproseguito la puntata con delle ripresedella festa del centro collinare In occasione dello svolgimento della"Festa dell’uva 2015" il gruppo"Catering Sant’Adalberto" ha curato,come ormai di consueto, il servizio diristoro presso il Ricreatorio da venerdìa domenica. L’intero ricavato delle giornate saràinteramente devoluto per la coperturadelle spese, sostenute in questi anni,nella ristrutturazione del Ricreatorio. Una particolare attenzione è statadedicata al tema dell’ecologiariducendo l’impatto ambientale conl’utilizzo di materiali riciclabili ecompostabili. Ancora una volta il più sinceroringraziamento a quanti, in silenzio,dedicano il proprio tempo, conentusiasmo ed impegno, al serviziodelle Comunità.Tra gli stand che coloravano il centrocittadino cormonese c’era lo standdell’associazione Tocs di Cormòns incui si potevano incontrare anche gliospiti afghani, richiedenti asilo, cheoffrivano dolci della loro terra comecontraccambio all’ospitalità cheCormòns li ha offerto. L’evento clou della Festa dell’Uvarimane la sfilata dei carri allegorici didomenica pomeriggio che ormai damolti anni si chiude con la corteo deglianimatori del GREST parrocchialeaccompagnati da tantissimi bambini.

Dal Decanato

■ MossaSolennizzatoil Nome di MariaDa sempre la popolazione della comunità diMossa ha saputo dimostrare il proprioattaccamento e la propria fedeltà allaMadonna: lo testimoniano le belle eplurisecolari tradizioni come la processionein occasione della festività dell’ Assunzione ela presenza sul territorio parrocchiale delsantuario mariano del Preval, nel quale sivenera Maria come "Regina dei Popoli".Quest’ anno per volere dell’ amministratoreparrocchiale Mons. Arnaldo Greco, da sempredotato di una particolare sensibilità mariana,la comunità ha potuto vivere con particolareintensità la memoria del Santissimo Nome diMaria il 12 settembre durante la s. Messaprefestiva del sabato sera, presieduta da DonArnaldo e Don Ovidiu, sacerdote romeno damolti anni legato alla comunità di Mossa.Alla celebrazione sono state invitate tutte le"Marie" della comunità che in quel giorno difesta ricordano il loro onomastico erinnovano la loro devozione alla Madreceleste della quale portano il nome. La s.Messa è stata accompagnata dai SacriCantores Theresiani che hanno eseguito la"Missa Mater Misericordiae" Di J. Gruber evari mottetti mariani polifonici e popolari,anche in lingua friulana. Al termine della celebrazione Don Arnaldo hainvitato sul presbiterio le Marie e i cantori perla foto ricordo, sperando che sia l’ inizio diuna bella consuetudine per gli anni a venire.

Christian Massaro

Ricordati i 160 anni della Madonnadella sesule"

n una splendida cornice di sole,fra le montagne sopra Attimis,sotto la precisa organizzazione didon Vittorino Ghenda, parroco di

Racchiuso e correttore delleMisericordie del Triveneto sono statiricordati i centosessanta anni delleapparizioni della "Madonna dellasesule" alla pastorella Teresa Dush, aPorzùs. Era infatti l’8 settembre del 1855,festa della Natività della BeataVergine Maria che avvenne il fattostraordinario della primaapparizione che segneràprofondamente, tutto il paese diPorzùs.Allora Teresa non aveva ancora diecianni ma tutta la gente conservò neglianni e nel proprio cuore questiavvenimenti e vi rimase fedeledando alla Madre del Cielo unarisposta di fede e preghieraininterrotta, fino alla metà del ’900. Per varie cause, prima fra tutte laSeconda Guerra Mondiale, la

Ipreghiera comunitaria attorno allaCappella delle Apparizioni vennemeno, ma non si estinse del tutto perpoi riprendere e consolidarsi, neglianni a seguire.Fedeli locali e non solo, insieme airappresentanti delle Misericordie diCormòns, San Giorgio di Nogaro,Torlano e Longarone hannopartecipato domenica 6 settembre,alla Santa Messa presiedutadall’Arcivescovo di Udine,monsignor Andrea BrunoMazzoccato, ed accompagnata dalcoro di San Michele al Tagliamento.L’Arcivescovo, commentando il

brano evangelico della guarigionedel sordomuto, ha ricordato comeGesù, imponendo le mani sull’uomo, guardò il cielo, emise unsospiro e disse "Effatà", cioè "Apriti",come si apre una porta all’ospite,una finestra al sole. Aprirsi agli altri,aprirsi a Dio…" La guarigione delsordomuto è la "nostra liberazione". La festa è poi continuata con unpranzo comunitario nella bellissimaCasa dell’Accoglienza e con laprocessione pomeridiana mentre iltramonto illuminava la piccolaCappella delle Apparizioni.

Laura Vinci

Era l’8 settembre 1855, festa della Natività di Maria,quando avvenne il fatto straordinario della prima apparizione

Presente a Porzûs l’arcivescovo di Udine

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Sabato, 19 settembre 201522 Cormonese - Gradiscano

Il "grazie"coraledi Gradiscaa don MaurizioLa comunità saluta il sacerdote che l’ha guidata negli ultimi 17 anni spinto da quel "Charitas Christi urget nos"che gli ha permesso di intessere relazionispeciali e fare scelte innovative

ndate, dunque e ammaestratetutte le nazioni…" (Mt 28,19);"Venite in disparte, in un luo-go solitario, e riposatevi un

po’"(Mc 6,31). Andare - venire, due verbiantitetici e speculari, la fotografia del cri-stiano chiamato a non fissare la tenda, maa camminare per le vie del mondo, purnon dimenticando che è chiamato al ritor-no, a tuffarsi nel cuore di Colui che è la suaforza e che, solo, può dargli l’energia perdonarsi agli altri ed essere profeta di Spe-ranza nella sua generazione. Don Maurizio Qualizza, che nei suoi 34 an-ni di impegno sacerdotale, e in particolarenei 17 come parroco di Gradisca, ha realiz-zato in pienezza il primo mandato, l’anda-te, sceglie oggi di accogliere anche il se-condo invito, tante volte disatteso, quelvenite, che richiede il coraggio di fare mar-cia indietro, di invertire direzione, di ri-mettersi in gioco, di lasciarsi portare neldeserto. Nella strategia di Dio, il deserto è il luogoprivilegiato dell’incontro col suo popolo(Es 13,18), perché possa scoprire cosa c’èdavvero nel suo cuore; è il luogo della veri-tà, dell’immersione nella tenerezza del Pa-dre, per poter camminare spediti e portatida Lui lungo i sentieri che ha tracciato pernoi. A noi, comunità parrocchiale di Gradisca,tentati di esigere spiegazioni, di avere chia-rimenti su una scelta che ci ha sorpreso,perché inusuale e inaspettata, non restache accettarla, sostenuti proprio dalla con-vinzione che sia frutto di riflessione e siaper il bene. Auspichiamo che, in questotempo di sosta, don Maurizio possa meta-bolizzare fatiche e sentimenti, dedicare ilgiusto tempo alla sua salute, rinvigorire leproprie forze per riprendere il camminodell’accoglienza, della cura e della condi-visione che gli sono congeniali. Certo, sia-mo tutti un po’ spaesati, qualcuno deluso,molti con una sensazione di vuoto, comequando una persona cara se ne va, la-sciando malinconia e rimpianto. Ci mancherai, don Maurizio! Ci mancheraiper tutto ciò di cui ti siamo grati, ma ancheper ciò che ci ha fatto arrabbiare e mormo-rare; ci mancheranno i momenti di incon-tro e di scontro; ci mancherà il positivo e ilnegativo di te, perché tutto ha contribuitoa creare legami e ad una crescita vicende-vole; ma soprattutto, ci mancherai, perchédopo 17 anni di vita parrocchiale condivi-sa, abbiamo imparato a volerti bene, al dilà di quello che sei e di quello che fai! E,quello che hai fatto, è innegabile e sotto gli

A" occhi di tutti! Mai fermo, sempre alla ri-cerca di novità, con nelcuore il desiderio di essereovunque e di arrivareovunque, spinto da quel"Caritas Christi urget nos"che ti ha permesso di in-tessere relazioni speciali efare scelte innovative e al-l’avanguardia... Grazie, don, per tuttoquello che hai realizzato,ma anche per ciò che è ri-masto solo un pio deside-rio; grazie per le energieche hai speso, con passio-ne e costanza, nel tuo mi-nistero sacerdotale; grazieper la tua esuberante fan-tasia, che ci ha costretti,magari brontolando, a se-guirti in imprese ’faraoni-che’ (come dimenticare la

discesa a Gradisca della Madonna del Lus-sari; il triduo in onore di San Giovanni Pao-lo II, con la preziosa reliquia donata dal car-dinale Stanislaw Dziwisz, tuo amico edestimatore; le varie processioni in onore diS. Antonio, recuperato dagli archivi storicicome Patrono della nostra città); grazie peraver aperto le porte, non solo della chiesa,alle tante coppie in difficoltà, alle famigliein crisi, a coloro che si sentivano giudicatied esclusi; grazie per aver trovato il corag-gio di sostituire al legalismo la misericor-dia, anticipando le direttive di Papa Fran-cesco... Ma grazie anche per i salti mortaliche ci hai fatto fare; per gli scontri avuti;per le incomprensioni non sempre risolte. Grazie, perché ci hai testimoniato che unprete è a servizio della sua Comunità, conquello che è, col suo stile personale, con ilsuo bagaglio umano, fatto di debolezza edi forza; uno che non è perfetto, ’santo su-bito’, ma uno che, insieme al suo popolo,cammina verso la santità, condividendonefatiche e tentazioni! E, a proposito di baga-glio, ci piacerebbe aiutarti a traslocare latua valigia stracolma di emozioni, di suc-cessi e insuccessi, di gioie e di delusioni,che sono la ricchezza che hai accumula-to in questi 17 anni di servizio e di amorealla tua parrocchia, ma sappiamo che nonne hai bisogno, perché la porterà il Mae-stro per te. Vogliamo, però, stringerti in unabbraccio virtuale e assicurarti la nostracostante preghiera, e speriamo in un con-traccambio, nella consapevolezza che i cri-stiani, anche se agli antipodi del mondo,

"Grazie, perché ci hai testimoniato che un prete è a serviziodella sua Comunità, con quello che è, col suo stile personale, con il suo bagaglioumano, fatto di debolezza e di forza;uno che non è perfetto, ’santo subito’, ma uno che, insieme al suo popolo, camminaverso la santità,condividendone fatiche e tentazioni!"

ontinua per tutta la settimanal’ottavario di preghiera in prepa-razione alla festa dell’Addoloratacon la Recita del Santo Rosario al-

le 17.40 e a seguire la Coroncina e la San-ta Messa.Giovedì 17 settembre alle ore 15.30 si ter-rà la Santa Messa dell’ammalato e del-l’anziano con l’Unzione degli Infermi. Ve-nerdì 18 alle 20.30 celebrazione della ViaMatris.Sabato 19 dalle 8.30 alle 10 e dalle 15.00alle 18: confessioni. Alle ore 18 concertodi campane della vigilia a cura degliscampanotadôrs di Gradisca. A seguirealle ore 19 la Santa messa prefestiva.Domenica 20, Festa dell’Addolorata, leSante Messe verranno celebrate tutte inDuomo alle ore 8.30, 9.30, 11.15, 17 e 19.Durante la celebrazione delle 11.15, si ter-rà il saluto della comunità parrocchiale ecittadina a don Maurizio. Nel pomeriggio alle ore 16.30 il canto delVespero, seguito alle ore 17 dalla SantaMessa solenne in Duomo presieduta dalparroco don Maurizio Qualizza con ilcanto dello Stabat Mater di Haydn-Tarti-ni. Al termine si terrà la Processione con l’ef-figie della Vergine Addolorata per le vieBattisti, Dante, Piazza, Ciotti e rientro inchiesa sulle note della Filarmonica "Vit-torio Candotti" di Pieris. La celebrazionesi concluderà con l’atto di affidamentodella comunità cittadina a Maria.Lunedì 21 settembre, alle ore 6.30 delmattino, prima di partire da Gradisca,don Maurizio celebrerà la S. Messa di rin-graziamento all’altare della Madonnadella Porta per tutta la comunità.

CI riti per l’Addolorata✎

possono stare in una comunione così stret-ta, da sentirsi, in Cristo, più vicini che mai!Nutriamo la speranza che questo periododi riflessione e di riposo (ma riuscirai mai astare fermo?) possa essere per te fecondo eportatore di nuovi progetti (non troppi, pe-rò!) nonché di rinnovato amore per l’Evan-gelizzazione! Nulla cambierà, in Parrocchia, ma nulla sa-rà più uguale! Ad multos annos, don Mau-rizio!Con affetto

I tuoi parrocchiani

(FOTO ADRIANO FECCHIO) (FOTO ADRIANO FECCHIO)

(FOTO RASPATELLI)

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"Cominciamo,fratelli,a servire il Signore"Il saluto ed il ringraziamento di don Qualizza a quanti in vario modo gli hanno permesso di vivere appienola sua esperienza pastorale a Gradiscanel corso degli ultimi 17 anni

arissimi, era da tempo nei miei pensieri,l’idea di offrire un cambio allaComunità parrocchiale, anzi, dopo

tanti anni è doveroso! Sono cosciente diaver "tirato" un po’ troppo, specialmentein questi ultimi 11 anni, dopo le mie bennote vicende di salute e ospedaliere, anchese devo dire che lo Staff dei collaboratorimi ha sempre sostenuto e, anzi, sollevatoda tutte quelle incombenze burocraticheche oggi pesano quanto mai nella vita delsacerdote.E con tutta onestà, potevo fare di più,anche se con il fare va anche l’essere… celo ricorda Francesco d’Assisi che prima dimorire disse ai suoi frati: "Cominciamo,fratelli, a servire il Signore", come se nonavesse fatto niente, perché ci dev’essere lacoscienza della nostra povertà e nullità. È difficile, in questo momento, ricordaretutte le cose fatte insieme, le esperienze, lesorprese pastorali. A partire da tantepersone particolarmente significativevenute negli anni in mezzo a noi: donBenzi, Ernesto Olivero, mons. Riboldi, ilparroco di Lampedusa don Stefano, e tantivescovi amici tra cui il nostro arcivescovotitolare mons. Bacqué. Tanti altri contattiche ho avuto, non ho voluto tenerliprivatamente per me, ma parteciparveli,perché credevo potessero aiutarci nelnostro cammino di fede: l’amicizia conpersone della Chiesa di Molfetta, donSimone di Poggio Renatico... Altri eventi sono stati una grazia che nonsolo io ho toccato con mano: la riscopertadella bella e santa figura di don Coassini,al quale abbiamo dedicato una cappella inOratorio; la visita delle insigni Reliquie diSant’Antonio che ce l’hanno fattoriscoprire patrono di Gradisca, come èannotato negli antichi volumi delleCronache e come è presente in ogni chiesadella città; la discesa storica dell’iconadella Madonna del Lussari tra noi; quelTriduo di grazia che ci ha sfiancati, ma resifelici, in occasione della canonizzazione diSan Giovanni Paolo II con la venerazionedella sua Reliquia. E poi le opere realizzate con il concorso ditutti: santo Spirito, San Valeriano, lacanonica del Duomo, l’Oratorio Coassinie, da ultimo, l’intervento non definitivodella Chiesa dell’Addolorata. Ma il valorevero non sta nelle opere materiali bensìnelle relazioni che siamo stati capaci diintessere. In particolare mi rimarranno preziosequelle con le coppie; con il gruppo Cana;con l’indimenticabile esperienza, partitagli inizi di questo lungo camminopastorale, quella della Carovana, l’aperturadel Gruppo Scout Gradisca 1°; l’AzioneCattolica; la nascita e crescita del Gruppodegli Scampanotadôrs e, ultimamente,quello della Fraternità "don Tonino Bello"e l’esperienza del Rinnovamento nelloSpirito Santo. E poi le realtà corali parrocchiali, in primisil coro parrocchiale di un tempo conl’indimenticabile e caro maestro Vecchies;il grande gruppo di amici-coristi di Vannida oltre vent’anni impegnati in un servizioche dura tutto l’anno (una famiglia!); ilpiccolo ma importante coro di san

C Valeriano e le altre realtàpiù piccole mapreziosissime, il maestroFiorenzo con le suecantore… Enza, Marco,Vanni con i CantoresTheresiani e altriorganisti amici e coraliamiche (di fuoriparrocchia) che hannogarantito semprecelebrazioni curate, unaliturgia viva e nonmeramente "letta".

In questo lungo cammino poi, voi losapete, ho avuto costante la presenza, epoi l’intercessione, del mio amatissimoarcivescovo padre Antonio VitaleBommarco e quella immeritata di SanGiovanni Paolo II, che sono stati e sono"una luce interiore" per me, e di riflesso -quanti me l’hanno costantemente detto!anche per molti altri… Devo confessarvi che dal 2009 un’altrapresenza viva ho sentito forte che tanti"nodi pastorali" ha sciolto, quasi unparafulmine per la comunità come mi èstato profetizzato da un santo frate dellaBasilica di Padova: la presenza diSant’Antonio che tanta devozione suscita.Tenetelo caro! Dimenticato per secoli nei"volumi polverosi" della nostra storia, orabrilla in mezzo a noi, in Duomo, con la suaReliquia. Grazie ai diaconi: Renato e la sua famiglia,che con me hanno iniziato nel 1998 questolungo cammino ed impegno; grazie aFranco venuto dalla Toscana nel 2004 altempo della mia tribolazione e a Giorgioche dal 2009, come gli altri due offre il suoservizio diaconale alla nostra comunità. Epoiché dietro ogni diacono, c’è però unamoglie che condivide con lui l’avventurapastorale, il mio grazie sincero va alle loromogli che li sostengono e li aiutano nelloro ministero.Grazie ai catechisti, per un impegno eservizio che si è dimostrato ogni anno più

difficile e impegnativo, a motivodi questo mondo che cambia eche è cambiato profondamente inquesti decenni. Tutti giovanigenitori per i quali conciliarefamiglia, lavoro e parrocchia, loso, non è stato facile. Permettete che lo dica: dalle mailche mi arrivavano, lavoravanospesso fino a notte fonda! E cosìun pensiero riconoscente ai Capied Educatori delle nostreAssociazioni per quella dedizioneche è fatta di condivisione dellastrada, oltre gli orari, gliappuntamenti l’attivitàassociativa; e da tre anni,specialmente, all’A.C. che haripreso il Grest estivo a serviziodei più piccoli. Non sono riuscitoa star loro molto vicino per i tantianni rimasto da solo inparrocchia, come sacerdote, masoprattutto per il moltiplicarsi inquesti ultimi tempi, dei problemidentro le nostre famiglie cherichiedevano presenza e tempo…e in un certo senso precedenza

"Ma l’ultimariconoscenza va a tutte quelle persone semplici, che forse senza saperlo, sono state di grandeaiuto morale: tantissimevolte i bambini,i giovani e poi gli ammalati, i penitenti che sono una grazia particolare per i sacerdoti nell’esercizio del sacramento della Riconciliazione"

per questioni più pesanti e delicate chepotete ben capire.Grazie alle persone che hanno svolto esvolgono, con amore e passione la curadelle nostre chiese: i sacrestani, i gruppiMarta, gli uomini, specialmente per ilDuomo, che è una chiesa che tante volte,durante l’anno, dev’essere come si dice"svestita e vestita a festa"… e per la suastoria è ricca di appuntamenti liturgici nelcorso di tutto l’anno.Grazie agli storici segretari dell’Ufficioparrocchiale, una presenza costante chenon conosce ferie e che tanto tempohanno fatto risparmiare nella burocraziaecclesiastica, nelle ricerche, sollevandomida mille incombenze; ma anche nell’aprirela porta, nell’accoglienza di coloro cheavevano bisogno di carte, appuntamenti,una parola e non solo. Grazie alle tante persone dei Consigliparrocchiali che si sono avvicendate inquesti anni e tra queste a chi ha portato dipiù il peso, si è data generosamente e conpassione… Grazie ai ragazzi scampanotadors che dalnulla, grazie ad Andrea, sono cresciuti eassieme a pochi altri appassionati hannosalvato questa bella tradizione, non solo aGradisca, ma anche in gran partedell’arcidiocesi e dell’Isontino… facendosicarico di rivitalizzare, organizzare, essercisempre! Grazie ai volontari della Caritas (non soloquelli operanti al Centro Caritasparrocchiale) ma anche di quella realtànascosta e diffusa sul territorio, tra lecase… Grazie per quel servizio e impegnoche si è dimostrato, ogni anno, più difficilee impegnativo, a motivo di questo mondoche cambia e che è cambiato: il loroimpegno di carità è stato il timbro dicredibilità della testimonianza di fededella comunità tutta: lo dice il Vangelo checiò che resta è la carità!Un grazie alla Fondazione C.R.GO. che,fino all’ultimo, nella persona del suoPresidente dottor Chiozza, ha tenuto allaparrocchia di Gradisca e alle suemolteplici attività quasi fosse la suaparrocchia! Ma l’ultima riconoscenza va a tutte quellepersone semplici, che forse senza saperlo,sono state di grande aiuto morale:tantissime volte i bambini, i giovani e poigli ammalati, i penitenti che sono unagrazia particolare per i sacerdotinell’esercizio del sacramento dellaRiconciliazione. Ma anche quelle personeche mi dicevano sempre che non voglionoapparire e che tanto hanno fattoconcretamente per la parrocchia e per lamia persona. Diciassette anni sono una vita: come fare adire "grazie" a sufficienza? Dimenticheròqualcuno, ma qualcuno che non homenzionato resta nel cuore, davanti alSignore: sappiatelo che è presente, non èdimenticato. A te grazie Signore Gesù per la tuamisericordia, che rafforza e rende salvificaanche quella, di cui ho bisogno, dallepersone che ho incontrato e non amato eservito abbastanza. Solo a Te Signore lalode e la gloria nei secoli dei secoli Amen.

don Maurizio Qualizza

Sabato, 19 settembre 2015 23Cormonese - Gradiscano

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