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Diocesi di Treviso Pastorale Giovanile noi siamo il profumo di Cristo (2Cor 2,15) Itinerario spirituale dei giovani con il Vescovo 2007-2008

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Diocesi di Treviso Pastorale Giovanile

noi siamo il profumo di Cristo (2Cor 2,15)

Itinerario spirituale dei giovani con il Vescovo 2007-2008

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Presentazione

“In questi nostri incontri ci aiuteremo ad essere il profumo di Cristo per diventare missionari di Gesù do-vunque siamo e la vita ci porterà.

C’è un solo modo per lasciarci riempire del profu-mo di Cristo: abbracciare Gesù e tutto il suo amore sve-lato sulla croce; abbracciare Gesù e lasciarci abbracciare da lui perché faccia entrare in noi il profumo di gioia, di bellezza, di amore... profumo che ogni uomo desidera respirare”.

Riprende l’itinerario spirituale dei giovani della Diocesi con il loro Vescovo e in queste sue parole nel primo incontro, ne ritroviamo il senso e l’orizzonte: camminare insieme dentro l’unica chiamata che Gesù Cristo sta rivolgendo alla sua Chiesa, quella di essere suoi discepoli, “adoratori e missionari”.

Profumo di Cristo, profumo di gioia, di bellezza, di amore, profumo che ogni uomo desidera respirare. Per chi ha il cuore giovane è affascinante la promessa: riap-propriarsi del desiderio più vero dell’uomo, la bellezza dell’amore di Cristo. Riaverlo nell’intimo di se stessi, respirando a fondo il profumo di Gesù Cristo. E’ il de-siderio che porta a cercare e trovare il profumo della vita, a scegliere ciò che è vero per la vita e “vedere attorno a noi la gioia che si accende nei volti di chi ci conosce, cuori che respirano desideri nuovi e grandi che noi abbiamo trasmesso a loro”.

Ritroviamo in questa prospettiva anche il sen-so e la bellezza dell’adorazione eucaristica, momento culmine nei nostri incontri con il Vescovo, “oasi di re-spiro spirituale, di preghiera alla presenza di Gesù che sempre ci aspetta, in ascolto della sua Parola”.

Nelle settimane che ci separano da un appunta-mento e l’altro, la celebrazione e l’adorazione dell’Eu-

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caristica nelle parrocchie, continueranno ad essere i momenti più veri per rimanere in comunione con il Signore e tra di noi.

Questo sussidio, allora, non è “qualcosa di nuo-vo o straordinario”, ma lo stesso strumento in aiuto alla preghiera personale o di gruppo. Infatti, c’è uno stile e una forma del pregare che dobbiamo acquisire, semplice, normale e quotidiano com’è il respiro che sostiene la nostra vita.

E sono le stesse dell’anno scorso le parole con le quali vorrei suggerire che, quando il desiderio di cono-scere e incontrare Gesù si fa ancora più grande o quan-do si cerca un tempo più prolungato per dare ordine al cuore, ciascuno consideri nei prossimi mesi anche alla possibilità di vivere l’esperienza degli esercizi spiri-tuali che in Diocesi si offre anche per i giovani. Come potrebbe essere d’aiuto avvicinare qualcuno “che ha già un rapporto di amicizia con Gesù e che lo conosce bene per poter essere introdotti a Lui”, per essere aiutati a riconoscere la Sua voce e la Sua presenza, per farci consapevoli che la nostra vita già vive l’incontro con il Risorto.

Don Edoardo Cestaro Ufficio diocesano di pastorale giovanile

Ottobre 2007

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Il sussidio

La preghiera di adorazione

La preghiera prolungata, silenziosa e adorante, a Gesù eucaristia accresce in noi la comunione con Lui e con i fratelli trasformando, giorno dopo giorno, la nostra capacità di voler bene, di pensare e di agire, ren-dendo la nostra vita progressivamente simile alla Sua.

Adorare semplicemente Gesù, tenendo fisso lo sguardo, senza “fare altro”, per stare con Lui, nutriti dalla sua Parola e dalla sua presenza.

Il luogo e il tempo

È possibile vivere la preghiera di adorazione eu-caristica partecipando ai momenti nei quali la comu-nità parrocchiale o religiosa dedica un tempo prolun-gato a questa preghiera (luoghi e tempi sono indicati al termine del presente libretto). Oppure, semplicemente recandosi in Chiesa, in qualsiasi altro momento del-la giornata, rimanendo in silenzio adorante dinanzi a Gesù custodito nel tabernacolo.

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Un brano di riferimento - Luca 7,36-50

«Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli en-trò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si tro-vava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciu-gava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.

A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di’ pure». «Un creditore aveva due debito-ri: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». Simone ri-spose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».

E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di pro-fumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco».

Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi

è quest’uomo che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata;

va’ in pace!».

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La suddivisione

Per vivere, l’adorazione può essere utile scandire il tempo della preghiera in quattro momenti, come è proposto nelle tracce che troverai nelle adorazioni set-timanali e che si rifanno ai seguenti passaggi:

1. Alla Tua presenza, Signore... voglio solo di-morare Entra nella preghiera di adorazione. “Gesù entrò nella casa del fariseo e si mise a ta-

vola” (Lc 7,36). Cerca una serena comunione con Gesù che sempre ti aspetta. Nel desiderio di Gesù di entrare in casa di Simone e di mettersi alla sua tavola, puoi contemplare il dono che Ge-sù fa della Sua mensa, il dono dell’Eucaristia.

Trova l’atteggiamento interiore della donna che cerca Gesù e, “saputo che si trovava nella casa del fariseo” (Lc 7,37), si abbandona ai Suoi pie-di e consegna a Lui la sua vita.

Entra nella preghiera, nei sentimenti e negli at-teggiamenti dell’adorazione, invocando lo Spirito Santo: Egli venga a dimorare in te.

2. Alla Tua presenza, Signore... ascolto la Tua pa-rola Gesù ascolta il pensiero del fariseo e lo chiama per

nome: Simone! Gesù ha ai suoi piedi una donna e ascolta il desiderio di amore e di perdono che colma il suo cuore. A Simone e alla donna, Gesù offre la Parola di verità, di perdono e di pace.

Lascia entrare con calma la Parola e le medita-zioni che ti sono proposte, fiducioso che Gesù ac-coglie i tuoi pensieri, i desideri e le tue fatiche.

3. Alla Tua presenza, Signore... rimango in ado-razione I gesti di quella donna in un lungo silenzio: “ab-

bracciare Gesù e lasciarsi abbracciare da Lui

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perché faccia entrare in noi il profumo di gioia, di bellezza, di amore...”.

Rimani alcuni minuti in adorazione silenziosa. Lascia che la Parola di Dio risuoni e interpelli la tua vita: soffermati a respirare il profumo di vi-ta o l’odore del peccato. Lascia al tuo cuore e al-la tua mente di dialogare con Gesù. Offri a Lui ogni cosa. Offri anche le persone e le situazioni che ti stanno più a cuore.

4. Alla Tua presenza, Signore... rendo grazie “Il profumo di Cristo trasforma, purifica, rial-

za...”. Concludi il tempo di adorazione vissuto ringraziando Dio per i doni ricevuti e per quan-to donerà di vivere ancora.

Alla fine del sussidio sono riportati alcuni te-sti meditativi per prolungare un tempo di silenzio in chiesa o di lettura a casa.

La frequenza

In questo sussidio sono proposti sei appunta-menti che ci accompagneranno fino al prossimo incon-tro di preghiera, che si svolgerà venerdì 30 novembre 2007, nella chiesa di S. Nicolò a Treviso (ore 20.30).

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ProPosta di adorazione (1ª settimana)

Ringraziamo con gioia Dio...

Alla tua presenza, Signore... voglio solo dimorare

] Di fronte a Gesù cerco una serena comunione con Lui che sempre mi aspetta. Mi metto in ginocchio per un po’ di tempo: è un gesto di umiltà che mi aiuta a ri-conoscere la grandezza di Dio e del suo amore per me.

] Racconto a Gesù la mia vita, ripercorrendo i fatti, gli incontri, i sentimenti vissuti nella giornata e nella settimana.

] Prego lo Spirito Santo per entrare nella preghiera, nei sentimenti e negli atteggiamenti dell’adorazio-ne, per una esperienza viva di incontro con Gesù, per essere in ascolto sincero della Sua voce, della mia vita...

O Spirito Santovieni nel mio cuore:per la tua potenza

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attiralo a te, o Dio,e concedimi la caritàcon timore.

Liberami, o Cristo,da ogni mal pensiero:riscaldami e infiammamidel tuo dolcissimo amore,così ogni penami sembrerà leggera.

Santo mio Padree dolce mio Signore,ora aiutamiin ogni mio ministero.Cristo amore,Cristo amore. Amen.

(Santa Caterina da Siena)

Alla tua presenza, Signore... ascolto la tua Parola

] Leggo più volte e lentamente la Parola di Dio; aiuta-to dalla meditazione del vescovo mi metto in ascol-to di ciò che il Signore vuole dirmi con la sua Parola. Mi soffermo su una frase o su una parola che sento significative per me in questo momento.

Salmo 139

Signore, tu mi scruti e mi conosci,tu sai quando seggo e quando mi alzo.Penetri da lontano i miei pensieri,mi scruti quando cammino e quando riposo.

Ti sono note tutte le mie vie;la mia parola non ancora sulla lingua

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e tu, Signore, già la conosci tutta.Alle spalle e di fronte mi circondie poni su di me la tua mano.Stupenda per me la tua saggezza,troppo alta, e io non la comprendo.

Dove andare lontano dal tuo spirito,dove fuggire dalla tua presenza?Se salgo in cielo, là tu sei,se scendo negli inferi, eccoti.Se prendo le ali dell’auroraper abitare all’estremità del mare,anche là mi guida la tua manoe mi afferra la tua destra.Se dico: “Almeno l’oscurità mi coprae intorno a me sia la notte”;nemmeno le tenebre per te sono oscure,e la notte chiara come il giorno;per te le tenebre sono come luce.

Sei tu che hai creato le mie visceree mi hai tessuto nel seno di mia madre.Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;sono stupende le tue opere,tu mi conosci fino in fondo.

Non ti erano nascoste le mie ossaquando venivo formato nel segreto,intessuto nelle profondità della terra.Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhie tutto era scritto nel tuo libro;i miei giorni erano fissati,quando ancora non ne esisteva uno.

Quanto profondi per me i tuoi pensieri,quanto grande il loro numero, o Dio;se li conto sono pi della sabbia,se li credo finiti, con te sono ancora.

Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,provami e conosci i miei pensieri:

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vedi se percorro una via di menzognae guidami sulla via della vita.

Dalla meditazione del nostro Vescovo Andrea Bruno

«Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipa-re al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero! Noi siamo... il profumo di Cristo» (2 Corinzi 2,14-15).

Ai suoi cristiani della città di Corinto S. Paolo scrive: “Noi siamo davanti a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono”.

Essere il profumo di Cristo in mezzo agli uomi-ni: è una bellissima definizione del cristiano.

Un buon profumo è una delle prime sensazioni che ci fanno desiderare un frutto o un cibo, star bene in mezzo ad un prato o in una casa, sentire attraente una persona. Un odore cattivo, invece, fa rifiutare su-bito un cibo, scappare da un luogo, allontanare da una persona.

Gesù ha il suo profumo e lo ha il suo Vangelo. È intenso e perfino inebriante. In chi lo scopre e lo respi-ra risveglia la gioia profonda, la bellezza della vita. E’ il profumo di Dio che Gesù ha diffuso nel mondo.

Per interiorizzare la Parola

Lasciamoci interpretare dalle parole del salmo: una lunga preghiera che ci aiuta a riconoscere e ricorda-re che il Signore vivo a noi. Con la sua presenza, avvol-ge la nostra vita come un profumo gradevole e discreto. Ci comprende, sostiene e illumina ben più di quanto noi ci accorgiamo. Mettiamo tutta la nostra esistenza con gratitudine davanti a Lui e ripercorriamo con i suoi occhi di Padre provvidente la nostra vita. Vado a trova-re il Suo profumo, l’intensità, la profondità, la verità di alcuni momenti, di qualche esperienza, di un incontro che mi ha riempito di un respiro nuovo.

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Provo a ringraziare Dio per l’estate da poco con-clusa, per le tante persone incontrate e per tutte le esperienze in cui abbiamo percepito la sua fragranza: campiscuola, Gr.est, campeggi, esperienze di servizio, momenti di spiritualità...

La ripresa del nuovo anno pastorale in parroc-chia, della scuola, l’impegno nel lavoro ed in famiglia siano sostenuti e alimentati da questa gratitudine, ras-sicurati dalla certezza che Lui ci “guida sulla via della vita” facendoci percepire il profumo della Sua premu-ra per noi.

Alla tua presenza, Signore... rimango in adorazione

] Con semplicità e gratuità dedico alcuni minuti di adorazione a Gesù eucaristia, rivolgendo a Lui il mio sguardo.

Posso ripetere, più volte, quella parola, o frase, del testo biblico, o della meditazione, che sono risuona-te in me in modo significativo a trasformare il mio cuore, i miei pensieri e le mie azioni.

] La presenza di Gesù e l’incontro con Lui diventano invito ad aprirci agli altri, per condividere con i fra-telli le necessità, le sofferenze, le gioie, i desideri, le preoccupazioni, gli interrogativi che dimorano nel loro cuore. Affido al Signore Gesù queste persone e le situazioni particolari che ho a cuore.

Alla tua presenza, Signore... rendo grazie

] Concludo la preghiera di adorazione con il mio gra-zie al Signore per il tempo vissuto e i doni ricevuti:

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per la Sua presenza, per ciò che mi ha fatto intuire, per la sua Parola di salvezza e di speranza.

Grazie perché ci ami sempre

Signore, grazie per il tuo amore,grazie per la mano che continuamente ci tendi;grazie perché ci ami nonostante le nostre miseriee la nostra ingratitudine;grazie perché continui ad amarcianche quando rifiutiamo il tuo amore.Grazie per tutti i doni,gli affetti, la musica, le cose belle.Grazie per il dono del tuo figlio Gesù,che si fatto uomo per ridarci la tua amicizia;grazie perché egli ha voluto restare con noinel sacramento dell’Eucaristia.Grazie per la vita eterna che hai seminato in noi;grazie per tutti i tuoi doni, Signore.

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ProPosta di adorazione (2ª settimana)

Dio diffonde per mezzo nostro...

Alla tua presenza, Signore... voglio solo dimorare

] Di fronte a Gesù cerco una serena comunione con Lui che sempre mi aspetta. Mi metto in ginocchio per un po’ di tempo: è un gesto di umiltà che mi aiuta a rico-noscere la grandezza di Dio e del suo amore per me.

] Racconto a Gesù la mia vita, ripercorrendo i fatti, gli incontri, i sentimenti vissuti nella giornata e nella settimana.

] Prego lo Spirito Santo per entrare nella preghiera, nei sentimenti e negli atteggiamenti dell’adorazione, per una esperienza viva di incontro con Gesù, per essere in ascolto sincero della Sua voce, della mia vita...

O Spirito Santo,sei tu che unisci la mia anima a Dio:muovila con ardenti desiderie accendila con il fuocodel tuo amore.

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Quanto sei buono con me,o Spirito Santo di Dio:sii per sempre lodato e Benedettoper il grande amore che affondi su di me!

Dio mio e mio Creatoreè mai possibile che vi siaqualcuno che non ti ami?Per tanto tempo non ti ho amato!Perdonami, Signore.

O Spirito Santo,concedi all’anima miadi essere tutta di Dio e di servirlosenza alcun interesse personale,ma solo perchè è Padre mio e mi ama.

Mio Dio e mio tutto,c’è forse qualche altra cosache io possa desiderare?Tu solo mi basti. Amen.

(Santa Teresa d’Avila)

Alla tua presenza, Signore... ascolto la tua Parola

] Leggo più volte e lentamente la Parola di Dio; aiuta-to dalla meditazione del vescovo mi metto in ascol-to di ciò che il Signore vuole dirmi con la sua Parola. Mi soffermo su una frase o su una parola che sento significative per me in questo momento.

Dal Vangelo di Matteo (7,12)

“Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti”.

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Dalla meditazione del nostro Vescovo Andrea Bruno

«Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipa-re al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero! Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono; per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita» (2 Corinzi 2,14-16a).

Quando Francesco si è spogliato di tutto e, nudo di ogni sicurezza umana, ha abbracciato Gesù che sulla croce era nudo come lui, il profumo di Cristo è penetrato in Francesco. Gli ha impregnato i pensieri, i desideri del cuore, gli istinti del corpo.

E Francesco ha diffuso il profumo del Vangelo per le strade di Assisi, per le città dell’Umbria e di tutta l’Italia.

Continua a diffonderlo e lo respirano ancora tante persone quando vanno ad Assisi.

Quando la giovane Madre Teresa ha abbandona-to il convento e la scuola in cui insegnava ed è uscita per le strade di Calcutta, con lei si è diffuso per quel-le strade il profumo nuovo e fresco del Vangelo. Lo hanno respirato i miserabili accasciati lungo le strade, abituati solo all’odore della morte.

Hanno respirato in quella giovane suora il pro-fumo dell’amore e della speranza di Gesù che non co-noscevano. Hanno riaperto gli occhi e negli occhi ci è acceso un sorriso di speranza.

Quando padre Massimiliano Kolbe si è mosso dalla fila dei prigionieri per offrirsi di morire al posto del padre di famiglia che piangeva disperato, con lui il profumo del Vangelo si è diffuso dentro l’inferno per-ché il lager di Auschwitz era l’inferno della cattiveria e del male.

Grazie al suo martire, Gesù è penetrato con il profumo del suo amore senza misura nei sotterranei invasi dall’odore assurdo della cattiveria estrema.

Gesù e questi santi dicono a noi: siate voi ora il profumo di Cristo e del Vangelo dentro la società.

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Per interiorizzare la Parola

È solo la memoria buona del bene ricevuto, gu-stato, e goduto che fa scaturire dal nostro cuore la sor-gente della carità. È percependo l’aroma sincero di un amore spontaneo e gratuito verso di noi che riuscia-mo a diffonderlo alle persone che incontriamo. Se la scorsa settimana abbiamo fatto memoria con gratitu-dine del profumo di Dio nella nostra vita, oggi siamo chiamati a fare nostra questa parola di Gesù, “fare agli altri”: quale profumo la tua vita può irradiare verso gli altri? Profumo di pace, di collaborazione, di perdono, di fiducia, di accoglienza, di generosità...

Cerca di individuare i volti, le relazioni, gli ambi-ti della tua vita dai quali ti senti interpellato ad agire.

Alla tua presenza, Signore... rimango in adorazione

] Con semplicità e gratuità dedico alcuni minuti di adorazione a Gesù eucaristia, rivolgendo a Lui il mio sguardo.

Posso ripetere, più volte, quella parola, o frase, del testo biblico, o della meditazione, che sono risuona-te in me in modo significativo a trasformare il mio cuore, i miei pensieri e le mie azioni.

] La presenza di Gesù e l’incontro con Lui diventano invito ad aprirci agli altri, per condividere con i fra-telli le necessità, le sofferenze, le gioie, i desideri, le preoccupazioni, gli interrogativi che dimorano nel loro cuore. Affido al Signore Gesù queste persone e le situazioni particolari che ho a cuore.

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Alla tua presenza, Signore... rendo grazie

] Concludo la preghiera di adorazione con il mio gra-zie al Signore per il tempo vissuto e i doni ricevuti: per la Sua presenza, per ciò che mi ha fatto intuire, per la sua Parola di salvezza e di speranza.

La grazia di rispettare i fratelli

Signore Gesù, metti un lucchetto alla porta del nostro cuore, per non pensar male di nessuno, per non giudicare prima del tempo, per non sentir male, per non supporre, né interpretar male, per non profanare il santuario sacro delle intenzioni.Signore Gesù, legame unificante della nostra comunità, metti un sigillo alla nostra bocca per chiudere il passo ad ogni mormorazione o commento sfavorevole.Dacci di custodire fino alla sepoltura, le confidenze che riceviamo o le irregolarità che vediamo, sapendo che il primo e concreto modo di amare custodire il silenzio.Semina nelle nostre viscere fibre di delicatezza. Dacci uno spirito di profonda cortesia, per riverirci l’uno con l’altro, come avremmo fatto con te.Signore Gesù Cristo, dacci la grazia di rispettare sempre.Così sia.

(I.Larranaga)

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ProPosta di adorazione (3ª settimana)

Il profumo del pane La sorpresa dell’incontro nella quotidianità...

Alla tua presenza, Signore... voglio solo dimorare

] Di fronte a Gesù cerco una serena comunione con Lui che sempre mi aspetta. Mi metto in ginocchio per un po’ di tempo: è un gesto di umiltà che mi aiuta a rico-noscere la grandezza di Dio e del suo amore per me.

] Racconto a Gesù la mia vita, ripercorrendo i fatti, gli incontri, i sentimenti vissuti nella giornata e nella settimana.

] Prego lo Spirito Santo per entrare nella preghiera, nei sentimenti e negli atteggiamenti dell’adorazio-ne, per una esperienza viva di incontro con Gesù, per essere in ascolto sincero della Sua voce, della mia vita...

Vieni in me, Spirito Santo,Spirito di sapienza:

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donami lo sguardo e l’udito interiore, perché non mi attacchi alle cose materiali, ma ricerchi sempre le realtà spirituali.

Vieni in me, Spirito Santo, Spirito dell’amore:riversa sempre più la carità nel mio cuore.

Vieni in me, Spirito Santo,Spirito di verità:Concedimi di pervenirealla conoscenza della veritàin tutta la sua pienezza. Vieni in me, Spirito Santo,acqua viva che zampillaper la vita eterna:fammi la grazia di giungere a contemplare il volto del Padrenella vita e nella gioia senza fine. Amen.

(Sant’Agostino)

Alla tua presenza, Signore... ascolto la tua Parola

] Leggo più volte e lentamente la Parola di Dio; aiuta-to dalla meditazione del vescovo mi metto in ascol-to di ciò che il Signore vuole dirmi con la sua Parola. Mi soffermo su una frase o su una parola che sento significative per me in questo momento.

Dal Vangelo di Luca (10,39-42)

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era

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tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”.

Dalla meditazione del nostro Vescovo Andrea Bruno

Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangen-do ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. (Lc 7,36-38)

C’è un solo modo per lasciarci riempire del profumo di Cristo: come Francesco, abbracciare Gesù e tutto il suo amore svelato sulla croce; abbracciare Gesù e lasciarci abbracciare da lui perché faccia entra-re in noi il profumo di gioia, di bellezza, di amore.

La donna peccatrice – era una pubblica prosti-tuta come ne abbiamo tante, purtroppo, lungo le no-stre strade – ci mostra la strada.

Essa aveva addosso l’odore nauseante delle sue miserie e peccati e quello degli uomini che avevano approfittato di lei.

Ma è attirata da Gesù. Per questo si fa coraggio ed entra, timorosa, nella casa del fariseo Simone, casa di gente per bene che osservava la legge. Porta con sé, in dono, un vasetto di profumo.

Racconta il Vangelo che “andò a rannicchiarsi ai piedi di Gesù”, quasi a nascondersi sotto i suoi piedi per evitare le occhiate di giudizio dei presenti.

Piange in silenzio e, quando si accorge che le lacrime bagnano i piedi del Maestro, li asciuga con i capelli. Poi li unge delicatamente con il profumo che ha portato.

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Gesù respira quel profumo e lo gradisce. Sono profumate le lacrime della donna: profumate di pen-timento, di sete di amore puro e non adulterato da istinti egoistici.

Per interiorizzare la Parola

Il pane è così semplice nei suoi ingredienti, ma così necessario. La presenza del Risorto la scorgi a par-tire dalla semplicità di ogni giorno se inizi anche a sce-glierLo come il Pane quotidiano.

Gesù passa nella mia vita quotidiana: mi accorgo del suo profumo che è come il pane fresco che ti at-trae? Ci sono tante cose che ci agitano: il lavoro, lo stu-dio, le scelte per il futuro, le proprie paure, il dover fare bella figura, quella sofferenza, i sensi di colpa... Una quotidianità che porta in sé profumo di vita o odore di morte! Il cuore è diviso in se stesso.

Una libertà indifferente si ritrova a vivere la di-spersione e la frammentazione delle tante scelte pos-sibili, guidata da una voracità di mangiare ogni cosa. Come Simone: lui è un fariseo affermato, ha la sua legge di vita e non sente più il profumo dell’amore proprio in casa sua! Invece, una libertà che sceglie un Ordine da dare alla vita ritrova il gusto, la fragranza, il profumo delle cose da vivere.

Maria si è scelta la parte migliore, il Pane neces-sario per vivere.

Alla tua presenza, Signore... rimango in adorazione

] Con semplicità e gratuità dedico alcuni minuti di adorazione a Gesù eucaristia, rivolgendo a Lui il mio sguardo.

Posso ripetere, più volte, quella parola, o frase, del testo biblico, o della meditazione, che sono risuona-

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te in me in modo significativo a trasformare il mio cuore, i miei pensieri e le mie azioni.

] La presenza di Gesù e l’incontro con Lui diventano invito ad aprirci agli altri, per condividere con i fra-telli le necessità, le sofferenze, le gioie, i desideri, le preoccupazioni, gli interrogativi che dimorano nel loro cuore. Affido al Signore Gesù queste persone e le situazioni particolari che ho a cuore.

Alla tua presenza, Signore... rendo grazie

] Concludo la preghiera di adorazione con il mio gra-zie al Signore per il tempo vissuto e i doni ricevuti: per la Sua presenza, per ciò che mi ha fatto intuire, per la sua Parola di salvezza e di speranza.

Signore Gesù, Pane di vita

Signore Gesù, Pane di vita, nutri i passi del mio cammino,rendi saporite le mie scelte,scaldami nel tuo abbraccio di Padre,sfama il mio cuore a digiuno di amore.

Tu, che ti doni senza pretese ed aspettative,rendimi capace di dare da mangiarecon gratuità agli affamati,di sapermi spezzare per i più piccolie i più poveri di questo mondo,donando loro ciò di cui hanno bisognocon gioia ed umiltà

Aiutami a non offrire a chi mi è accantocibi avariati, in via di scadenzache lasciano lo stomaco vuotoe pieno di amarezza,

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ma insegnami a pregare,a lasciarmi amareper diventare un tuo degno tabernacolo,tempio di vita e di speranza,per poter annunciarenel grande banchettoa cui ogni giorno siamo tutti chiamati a servire,nella certezza che anche oggici darai il nostro pane quotidiano.

(Marco Trolese)

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ProPosta di adorazione (4ª settimana)

Il profumo del vino Dove nasce la vera festa

Alla tua presenza, Signore... voglio solo dimorare

] Di fronte a Gesù cerco una serena comunione con Lui che sempre mi aspetta. Mi metto in ginocchio per un po’ di tempo: è un gesto di umiltà che mi aiuta a riconoscere la grandezza di Dio e del suo amore per me.

] Racconto a Gesù la mia vita, ripercorrendo i fatti, gli incontri, i sentimenti vissuti nella giornata e nella settimana.

] Prego lo Spirito Santo per entrare nella preghiera, nei sentimenti e negli atteggiamenti dell’adorazio-ne, per una esperienza viva di incontro con Gesù, per essere in ascolto sincero della Sua voce, della mia vita...

O Spirito Santo,anima dell’anima mia,in te solo posso esclamare: Abbà, Padre.

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Sei tu, o Spirito di Dio,che mi rendi capace di chiederee mi suggerisci che cosa chiedere.

O Spirito d’amore,suscita in me il desiderio di camminare con Dio:solo tu lo puoi suscitare.

O Spirito di santità, tu scruti le profondità dell’animanella quale abiti,e non sopporti in leineppure le minime imperfezioni:bruciale in me, tutte,con il fuoco del tuo amore.

O Spirito dolce e soave,orienta sempre piùla mia volontà verso la tua,perchè la possa conoscere chiaramente,amare ardentementee compiere efficacemente. Amen.

(San Bernardo)

Alla tua presenza, Signore... ascolto la tua Parola

] Leggo più volte e lentamente la Parola di Dio; aiuta-to dalla meditazione del vescovo mi metto in ascol-to di ciò che il Signore vuole dirmi con la sua Parola. Mi soffermo su una frase o su una parola che sento significative per me in questo momento.

Dal Vangelo di Giovanni (2,1-11)

Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Ga-lilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche

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Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a man-care il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portate-ne al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono.

E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buo-no e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono».

Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credet-tero in lui.

Dalla meditazione del nostro Vescovo Andrea Bruno

«Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si per-dona poco, ama poco». (Lc7,47)

Gesù gradisce il profumo del quel cuore di quel-la donna che aveva trovato il posto in cui rifugiarsi, rannicchiato ai suoi piedi. E risponde inondandola del suo profumo, quello che essa aspettava piangen-do. Esso si esprime nelle parole che egli le rivolge: “Ti sono perdonati i tuoi peccati perché hai un cuore ca-pace di accogliere molto amore. Ti abbraccio con il mio amore di tenerezza che spalanca il tuo cuore e tu senti il profumo della gioia vera, della bellezza della vita, dell’amore che accoglie senza condizioni le tue lacrime”.

La peccatrice ha offerto a Gesù il suo povero profumo, la sua sete povera ma sincera di trovare amo-re e perdono.

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Per interiorizzare la Parola

Nella Bibbia il Vino ci ricorda la festa, il vino nuovo che spacca gli otri, frizzante di novità, e di gioia, il vino buono che tenuto alla fine rende speciale quel matrimonio di Cana.

Da dove parte Gesù per trasformare la tua vita in vera festa? Da sei giare piene d’acqua: dalla nostra umanità, che a volte ha perso il sapore di vivere e il gusto di cercare a causa del peccato. È il sapore del vino nuovo, che non finisce, è la sorpresa della nostra umanità continuamente cercata, accolta e trasformata dal Suo amore gratuito. È il profumo che viene dalla festa della Domenica. È il profumo forse da ritrovare in un sacramento un po’ dimenticato e trascurato, il sa-cramento della riconciliazione. È il profumo della gioia del perdono ritrovato.

Alla tua presenza, Signore... rimango in adorazione

] Con semplicità e gratuità dedico alcuni minuti di adorazione a Gesù eucaristia, rivolgendo a Lui il mio sguardo.

Posso ripetere, più volte, quella parola, o frase, del testo biblico, o della meditazione, che sono risuona-te in me in modo significativo a trasformare il mio cuore, i miei pensieri e le mie azioni.

] La presenza di Gesù e l’incontro con Lui diventano invito ad aprirci agli altri, per condividere con i fra-telli le necessità, le sofferenze, le gioie, i desideri, le preoccupazioni, gli interrogativi che dimorano nel loro cuore. Affido al Signore Gesù queste persone e le situazioni particolari che ho a cuore.

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Alla tua presenza, Signore... rendo grazie

] Concludo la preghiera di adorazione con il mio gra-zie al Signore per il tempo vissuto e i doni ricevuti: per la Sua presenza, per ciò che mi ha fatto intuire, per la sua Parola di salvezza e di speranza.

Tu ci chiedi...

Padre,tu ci chiedi acqua per i piedi.Aiutaci sempre a ricordareche i piedi delle persone che amiamohanno bisogno della tua acquache noi dobbiamo donare loro.Tu ci chiedi dei baci.Il nostro amore nei confronti degli altriè segno della tua immensa caritàsegno credibile di speranzaper chi è perso nella disperazione.Tu ci chiedi olio profumato.Che l’umiltà, la semplicità,la gratuità, la disponibilitàsiano la vera bellezza della nostra vitae siano ciò che ci guida nelle nostre relazioni.Tu ci doni il perdono dei peccati.fa’ che questa paceche scorre nel tuo amore per noisi riversi da noi su chi ci è caro.

(Demis Ballotta)

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ProPosta di adorazione (5ª settimana)

Il profumo dell’olio Il servizio

Alla tua presenza, Signore... voglio solo dimorare

] Di fronte a Gesù cerco una serena comunione con Lui che sempre mi aspetta. Mi metto in ginocchio per un po’ di tempo: è un gesto di umiltà che mi aiuta a riconoscere la grandezza di Dio e del suo amore per me.

] Racconto a Gesù la mia vita, ripercorrendo i fatti, gli incontri, i sentimenti vissuti nella giornata e nella settimana.

] Prego lo Spirito Santo per entrare nella preghiera, nei sentimenti e negli atteggiamenti dell’adorazio-ne, per una esperienza viva di incontro con Gesù, per essere in ascolto sincero della Sua voce, della mia vita...

Vieni, o Spirito Santo,dentro di me,nel mio cuore e nella mia intelligenza.

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Accordami la Tua intelligenza,perché io possa conoscere il Padrenel meditare la parola del Vangelo.Accordami il Tuo amore,perché anche quest’oggi,esortato dalla Tua parola,Ti cerchi nei fattie nelle persone che ho incontrato.Accordami la Tua sapienza,perché io sappia riviveree giudicare, alla luce della tua parola,quello che oggi ho vissuto.Accordami la perseveranza,perché io con pazienza penetriil messaggio di Dio nel Vangelo!Accordami la tua fiducia perché sappia di essere fin da ora in comunione misteriosa con Dio in attesa di immergermi in lui nella vita eterna dove la sua parola sarà finalmente svelata e pienamente realizzata.

(San Tommaso d’Aquino)

Alla tua presenza, Signore... ascolto la tua Parola

] Leggo più volte e lentamente la Parola di Dio; aiuta-to dalla meditazione del vescovo mi metto in ascol-to di ciò che il Signore vuole dirmi con la sua Parola. Mi soffermo su una frase o su una parola che sento significative per me in questo momento.

Dal libro del profeta Isaìa (161,1-3)

Lo spirito del Signore Dio è su di meperché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;

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mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri,a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,a proclamare la libertà degli schiavi,la scarcerazione dei prigionieri,a promulgare l’anno di misericordia del Signore,un giorno di vendetta per il nostro Dio,per consolare tutti gli afflitti,per allietare gli afflitti di Sion,per dare loro una corona invece della cenere,olio di letizia invece dell’abito da lutto,canto di lode invece di un cuore mesto.

Dalla meditazione del nostro Vescovo Andrea Bruno

Quando la giovane Madre Teresa ha abbandona-to il convento e la scuola in cui insegnava ed è uscita per le strade di Calcutta, con lei si è diffuso per quelle strade il profumo nuovo e fresco del Vangelo.

Lo hanno respirato i miserabili accasciati lungo le strade, abituati solo all’odore della morte. Hanno re-spirato in quella giovane suora il profumo dell’amore e della speranza di Gesù che non conoscevano. Hanno riaperto gli occhi e negli occhi ci è acceso un sorriso di speranza.

Cari giovani, ecco che cosa possiamo fare di ve-ramente bello nella nostra famiglia, tra i compagni di scuola, tra gli amici di divertimento, tra i colleghi di lavoro, in parrocchia, in ogni posto in cui ci trovia-mo. Possiamo diffondere il profumo affascinante di Gesù e delle parole del suo Vangelo che hanno una freschezza che ogni uomo desidera respirare.

Possiamo vedere attorno a noi la gioia che si accende nei volti di chi ci conosce, cuori che respi-rano desideri nuovi e grandi che noi abbiamo tra-smesso a loro. Così fin dai primi tempi si è diffusa nel mondo la fede e gli uomini hanno conosciuto l’amore di Gesù. Attraverso tanti cristiani che lo ave-vano in loro, il profumo del Vangelo si diffuso fino ai confini del mondo.

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In questi nostri incontri ci aiuteremo ad essere il profumo di Cristo per diventare missionari di Gesù dovunque siamo e la vita ci porterà.

Per interiorizzare la Parola

Quanto impegnative sono le parole del profeta Isaia. Sono le stesse che Gesù legge quel giorno nella sinagoga di Nazareth (cfr Lc4,16-29) e che suscitano in tutti sdegno ed incredulità! D’altronde, che cosa po-tevano aspettarsi dal figlio di un falegname? Qualche tavolino o qualche sedia, non certo la salvezza! E da te il mondo che cosa si aspetta? La tua parrocchia, i tuoi amici, i tuoi colleghi di lavoro o di studio?

Solo che tu vada a messa, che sia simpatico, pro-duttivo, diligente...? E tu che cosa ti aspetti? Solo salu-te serenità soldi? O non invece che le tue mani si spor-chino del profumo della vita, riempiendo di gratui tà un tempo troppo spesso ostaggio del profitto?

Quello Spirito e quell’unzione di cui parla Isaia, l’hai ricevuta anche tu ben due volte nel Battesimo e poi nella Cresima! Non lasciare chiuso, il profumo del servizio, nello stipetto del “non sono capace”, im-prigionato nella bottiglia dell’“idea che gli altri hanno di te”! Giocati, spargi il tuo profumo, il profumo di Gesù.

Alla tua presenza, Signore... rimango in adorazione

] Con semplicità e gratuità dedico alcuni minuti di adorazione a Gesù eucaristia, rivolgendo a Lui il mio sguardo.

Posso ripetere, più volte, quella parola, o frase, del testo biblico, o della meditazione, che sono risuona-te in me in modo significativo a trasformare il mio cuore, i miei pensieri e le mie azioni.

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] La presenza di Gesù e l’incontro con Lui diventano invito ad aprirci agli altri, per condividere con i fra-telli le necessità, le sofferenze, le gioie, i desideri, le preoccupazioni, gli interrogativi che dimorano nel loro cuore. Affido al Signore Gesù queste persone e le situazioni particolari che ho a cuore.

Alla tua presenza, Signore... rendo grazie

] Concludo la preghiera di adorazione con il mio gra-zie al Signore per il tempo vissuto e i doni ricevuti: per la Sua presenza, per ciò che mi ha fatto intuire, per la sua Parola di salvezza e di speranza.

La preghiera di Luciano

O Signore, fa’ che io riesca a consumare la mia vita per gli altri,come tu hai fatto per me!Che non debba mai dir di no,ma sempre un sì con un sorriso sulle labbra.Fa’ che il mio dir di sì sia sempre per la gloria tua, fa’ che abbia sempre sete di te, Signore!Fa’, Signore, che la tua volontà sia sempre più chiara verso me.Che il mio cuore si allarghi sempre più all’amore.

(Luciano Bottan)

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ProPosta di adorazione (6ª settimana)

Il profumo dell’incenso La preghiera

Alla tua presenza, Signore... voglio solo dimorare

] Di fronte a Gesù cerco una serena comunione con Lui che sempre mi aspetta. Mi metto in ginocchio per un po’ di tempo: è un gesto di umiltà che mi aiuta a riconoscere la grandezza di Dio e del suo amore per me.

] Racconto a Gesù la mia vita, ripercorrendo i fatti, gli incontri, i sentimenti vissuti nella giornata e nella settimana.

] Prego lo Spirito Santo per entrare nella preghiera, nei sentimenti e negli atteggiamenti dell’adorazio-ne, per una esperienza viva di incontro con Gesù, per essere in ascolto sincero della Sua voce, della mia vita...

Spirito Santo, eterno Amore, che sei dolce Luce che mi inondi e rischiari la notte del mio cuore;

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Tu ci guidi qual mano di una mamma; ma se Tu ci lasci non più d’un passo solo avanzeremo! Tu sei lo spazio che l’essere mio circonda e in cui si cela. Se m’abbandoni cado nell’abisso del nulla, da dove all’esser mi chiamasti. Tu a me vicino più di me stessa, più intimo dell’intimo mio. Eppur nessun Ti tocca o Ti comprende e d’ogni nome infrangi le catene. Spirito Santo, eterno Amore.

(Edith Stein - S. Teresa Benedetta della Croce)

Alla tua presenza, Signore... ascolto la tua Parola

] Leggo più volte e lentamente la Parola di Dio; aiuta-to dalla meditazione del vescovo mi metto in ascol-to di ciò che il Signore vuole dirmi con la sua Parola. Mi soffermo su una frase o su una parola che sento significative per me in questo momento.

Dal primo libro di Samuele (1,1-20)

C’era un uomo di Ramatàim, uno Zufita delle mon-tagne di Efraim, chiamato Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Eliàu, figlio di Tòcu, figlio di Zuf, l’Efraimita. Aveva due mogli, l’una chiamata Anna, l’altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva.

Quest’uomo andava ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti in Silo, dove stavano i due figli di Eli Cofni e Pìncas, sacerdoti del Signore.

Un giorno Elkana offrì il sacrificio. Ora egli aveva l’abitudine di dare alla moglie Peninna e a tutti i figli e le

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figlie di lei le loro parti. Ad Anna invece dava una parte sola; ma egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo. La sua rivale per giunta l’affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Si-gnore aveva reso sterile il suo grembo. Così succedeva ogni anno: tutte le volte che salivano alla casa del Signore, quella la mortificava.

Anna dunque si mise a piangere e non voleva prendere cibo. Elkana suo marito le disse: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?».

Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a presentarsi al Signore. In quel momento il sacer-dote Eli stava sul sedile davanti a uno stipite del tempio del Signore. Essa era afflitta e innalzò la preghiera al Si-gnore, piangendo amaramente. Poi fece questo voto: «Si-gnore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo of-frirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo».

Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Si-gnore, Eli stava osservando la sua bocca. Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. Le disse Eli: «Fino a quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal vino che hai bevuto!». Anna rispose: «No, mio signore, io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevan-da inebriante, ma sto solo sfogandomi davanti al Signore. Non considerare la tua serva una donna iniqua, poiché finora mi ha fatto parlare l’eccesso del mio dolore e della mia amarezza». Allora Eli le rispose: «Va’ in pace e il Dio d’Israele ascolti la domanda che gli hai fatto». Essa repli-cò: «Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi». Poi la donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu più come prima.

Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei. Così al finir dell’an-no Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele. «Perché - diceva - dal Signore l’ho impetrato».

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Dalla meditazione del nostro Vescovo Andrea Bruno

Gesù respira quel profumo e lo gradisce. Sono profumate le lacrime della donna: profumate di pen-timento, di sete di amore puro e non adulterato da istinti egoistici.

Gesù gradisce il profumo del cuore di quella donna che aveva trovato il posto in cui rifugiarsi, ran-nicchiata ai suoi piedi. E risponde inondandola del suo profumo...

La peccatrice ha offerto a Gesù il suo povero profumo, la sua sete povera ma sincera di trovare amo-re e perdono. Ora si rialza trasformata dal profumo di Cristo che riempie il suo cuore; si rialza purificata dal falso amore di prostituzione e resa capace dell’amore autentico.

Essa andò per le strade del paese, in mezzo alle persone, anche tra i vecchi clienti a diffondere il pro-fumo di Cristo che l’aveva trasformata. Divenne una vera missionaria del Vangelo.

Per interiorizzare la Parola

Entrare in Chiesa e fermare lo sguardo in quel bambino che a mani giunte sta di fronte al crocifisso con lo sguardo dolce verso il volto di Gesù. Entrare in chiesa e fermare lo sguardo su quell’uomo in ginoc-chio a metà navata, ripiegato ma teso e proteso verso una risposta. Entrare in chiesa e fermare lo sguardo verso quella donna anziana che davanti a Maria ac-cende la sua piccola luce.... Entrare in Chiesa, lì dove abita Colui che cerchi e percepirlo nella preghiera di migliaia e migliaia di persone che si radunano alla do-menica intorno alla sua tavola. I polmoni si riempiono di profumo. I polmoni si riempiono di profumo che sa di preghiera, sa di riconoscenza, di dolore, di domande, di attese, di .... vita, vita vera. Questo è fede, quando tu come la mamma di Samuele acconsenti alla esistenza di Dio, rendendolo vivo nel momento in cui lo ascolti

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e lo inondi del tuo cuore. Questo è profumo di pre-ghiera che dice radice di un qualcosa che ci manca e solo Lui potrà donare e riempire. Non immediatamen-te i contenuti ma prima di tutto il tempo. Il tempo che “tu hai dato alla tua rosa, l’ha fatta così importante!”. Il tempo che dice dove abita il tuo cuore perché lì è il tuo tesoro. I contenuti che riempiranno i pensieri e le parole che daranno forma alla preghiera sempre dopo... subito l’atto dello stare, del rivolgersi , del cre-dere che vive e ti ascolta. Dio vive e ti ascolta e ti risponde. Pregare... portare il profumo a Lui, profumo di verità, profumo vero, genuino magari spesso non proprio così buono al sentire, ma vero. Dio apprezza, accoglie e non rimane indifferente... risponderà.

Tu prega. Egli risponderà. La mamma di Samue-le è maestra buona in tutto questo, guardala, ascoltala, respirala e imitala...è maestra buona anche la donna rannicchiata ai piedi di Gesù, il suo è profumo di pre-ghiera muta fatta di lacrime e sentimento... buon pro-fumo di preghiera!

Alla tua presenza, Signore... rimango in adorazione

] Con semplicità e gratuità dedico alcuni minuti di adorazione a Gesù eucaristia, rivolgendo a Lui il mio sguardo.

Posso ripetere, più volte, quella parola, o frase, del testo biblico, o della meditazione, che sono risuona-te in me in modo significativo a trasformare il mio cuore, i miei pensieri e le mie azioni.

] La presenza di Gesù e l’incontro con Lui diventano invito ad aprirci agli altri, per condividere con i fra-telli le necessità, le sofferenze, le gioie, i desideri, le preoccupazioni, gli interrogativi che dimorano nel loro cuore. Affido al Signore Gesù queste persone e le situazioni particolari che ho a cuore.

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Alla tua presenza, Signore... rendo grazie

] Concludo la preghiera di adorazione con il mio gra-zie al Signore per il tempo vissuto e i doni ricevuti: per la Sua presenza, per ciò che mi ha fatto intuire, per la sua Parola di salvezza e di speranza.

Dio mio, io non ti amo

Dio mio, io non ti amo, non lo desidero neanche.Mi annoio con te,addirittura forse non ti credo.Ma passando guardami.Sosta un attimo nell’anima mia,metti un po’ di ordine così,senza darmelo a vedere,senza dirmi niente.Se vuoi che io creda in te,dammi la fede.Se vuoi che io ti ami,dammi l’amore.Io non ne ho,non ci posso fare niente.Ti do quello che ho:la debolezza, il dolore.E questa tenerezza che mi tormentae che tu vedi bene...Questa vergogna inaudita.Il mio male, solo il mio male...E la mia speranza!Ecco tutto.

(Maria Noel)

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Testi per la meditazione personale

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La sovrabbondanza

«Ed ecco una donna, una peccatrice in quella cit-tà». Ella è vicina a noi, che ancora non abbiamo rinun-ziato ai nostri peccati. Dove sono le nostre lacrime, dove sono i sospiri, dove sono i pianti? Ma ha anche con sé l’unguento. Fammi un po’ vedere che anche tu porti il patimento dei tuoi peccati.

In qualunque luogo udrai che è giunto il Giusto, sia pure nella casa di un indegno, sia pure nella casa di un fariseo, muoviti, strappa il privilegio al padrone di casa, porta via il Regno dei cieli. [...], corri ai suoi piedi, non aver ripugnanza per i piedi, confessa con le lacrime le tue mancanze.

«Da quando sono entrato non ha cessato di baciar-mi i piedi», il Signore gradì non l’unguento, ma l’amore, accolse la fede, lodò l’umiltà. Anche tu, se desideri la grazia, accresci l’amore; versa su Gesù l’unguento del-la comune carità[...].

Noi impariamo da questa donna l’importanza di quella parola dell’Apostolo: «Ma dove sovrabbon-dò il peccato, ha sovrabbondato la grazia». Infatti, se in questa donna non avesse sovrabbondato il peccato, la grazia non avrebbe sovrabbondato: ella riconobbe il peccato, e attirò la grazia.

(da S. Ambrogio, Esposizione sul Vangelo di Luca)

O prezioso e meraviglioso convito!

L’Unigenito Figlio di Dio, volendoci partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi, da uomini, déi.

Tutto quello che assunse, lo valorizzò per la nostra salvezza. Offrì infatti a Dio Padre il suo cor-po come vittima sull’ altare della croce per la nostra riconciliazione. Sparse il suo sangue facendolo vale-re come prezzo e come lavacro, perché, redenti dalla umiliante schiavitù, fossimo purificati da tutti i pec-

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cati. Perché rimanesse in noi, infine, un costante ricor-do di così grande beneficio, lasciò ai suoi fedeli il suo corpo in cibo e il suo sangue come bevanda, sotto le specie del pane e del vino. O inapprezzabile e meravi-glioso convito, che dà ai commensali salvezza e gioia senza fine! Che cosa mai vi può essere di più prezio-so? Non ci vengono imbandite le carni dei vitelli e dei capri, come nella legge antica, ma ci viene dato in cibo Cristo, vero Dio. Che cosa di più sublime di questo sacramento?

Nessun sacramento in realtà è più salutare di questo: per sua virtù vengono cancellati i peccati, cre-scono le buone disposizioni, e la mente viene arricchi-ta di tutti i carismi spirituali. Nella Chiesa l’Eucaristia viene offerta per i vivi e per i morti, perché giovi a tutti, essendo stata istituita per la salvezza di tutti. Nessuno infine può esprimere la soavità di questo sacramento. Per mezzo di esso si gusta la dolcezza spirituale nella sua stessa fonte e si fa memoria di quella altissima ca-rità, che Cristo ha dimostrato nella sua passione.

Egli istituì l’Eucaristia nell’ultima cena, quando, celebrata la Pasqua con i suoi discepoli, stava per pas-sare dal mondo al Padre. L’Eucaristia è il memoriale della passione, il compimento delle figure dell’Antica Alleanza, la più grande di tutte le meraviglie operate dal Cristo, il mirabile documento del suo amore im-menso per gli uomini.

(Dalle “Opere” di san Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa, Opusc. 57, nella festa del Corpo del Signo-re, lect. 1-4)

Lettera

Urfa, 9 novembre 2000

Carissimi, finalmente riesco a mettermi a tavoli-no e scrivervi que sta lettera.

Non c’è stato giorno che non abbia pensato di farlo, perché avrei voluto comunicarvi ogni pensiero,

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ogni sensa zione e raccontarvi ogni avvenimento. Ma poi era come se non riuscissi a farlo.

L’impossibilità o l’incapacità di trasmettere l’in-tensità e il senso profondo della cosa mi bloccava.

Cosa ho fatto in questo mese e mezzo trascor-so? Mi so no guardato intorno, ho pregato, ho cercato nelle Sacre Scritture la chiave per capire quello che gli occhi vedono del presente e la memoria mi riporta al passato di questa terra. Ho aperto pagine di storia antica e recente della Chiesa e pagine della profonda e misteriosa religiosità musulmana. Ho preso contatti (per telefono o direttamente andandoli a trovare) con quanti mi hanno preceduto e da anni vivono in questa splendida terra. Ho intessuto piccoli quotidiani rap-porti, con i vicini di casa, con i mille piccoli negozianti delle mille piccole botteghe, imparando a salutare, a rispondere alle tante domande, a chiedere informazio-ni. Tante volte so no stato invitato a prendere un cay per strada (cioè un tè, come si dice da queste parti) oppure ad entrare in casa e se dermi a mangiare (per terra sui tappeti, in un grande piatto comune). Mi sono ricordato dì Gesù che diceva: «...chi ac coglie voi accoglie me...» e questo mi dava la certezza che ad essere accol-to, fosse Gesù, attraverso la mia presenza impacciata, la mia totale povertà, e il mio, sorriso che, suppliva alla quasi totale mancanza di parole. Ho imparato a voler bene, come segno fondamentale della presenza di Cri-sto, a voler bene gratuitamente senza nulla aspettarmi, a voler bene ad ogni persona così come è, come è vi-sta ed amata da Dio. Celebro ogni giorno l’Eucaristia, faccio ogni giovedì l’adorazione dalle 23 alle 24: sento che ora Gesù è presente ancor più intensamente di quanto lo fosse prima, perché quel se gno di pane è un segno da Lui voluto.

Imparo il turco, anche se finora un insegnante vero e proprio non sono riuscito a trovarlo.

Il villaggio da cui partì Abramo (Harran) è a po-chi chi lometri di distanza: sono stato a trascorrervi la notte da solo per due volte, per risentire il suo “sì!”, per sentire soprattutto la fedeltà di Dio alle sue promesse anche quando tutto ci sembra assurdo, per rendermi

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conto ancora più da vicino che Dio sa quello che fa. Questo è importante, non quello che noi vorremmo fare o che vorremmo che lui facesse. Una se ra davanti al tabernacolo mi chiedevo: “Signore che cosa vuoi che io faccia?” Poi mi è venuta in mente un’altra domanda: “Signore, ma tu qui cosa fai?? Cosa hai intenzione di fare? Indicamelo perché questo è importante e io devo solo accodarmi a quello che fai tu, prestandoti quello che sono”. Alla comunione prego: “Signore, prendimi come prendesti il grumo di sangue di Maria e incarnati in me, facendo della po vertà di quello che sono la ric-chezza di quello che tu sei”.

Qualche giorno fa, ad un ritiro che abbiamo fat-to ad Iskenderun (vicino Antiochia), leggevamo che Gesù prima di lavare i piedi agli apostoli “depose le vesti”. C’è tanto da togliersi di dosso! È un’operazione lunga, complessa, dolo rosa e lenta, anche se sempli-ce; prima di lavare i piedi agli altri bisogna spogliarsi dì quello che uno si porta dietro e a cui è abituato e indossare un abito nuovo: il grembiule del servo. Solo dopo si possono lavare i piedi. Qualche tempo prima, il Vangelo del giorno paragonava il regno di Dio al più piccolo dei semi (il granello di senapa) e al lievito che la donna depone nella pasta: qui, insieme alla famiglia fioren tina che è con me, siamo ancora più piccoli del più piccolo dei semi, ma l’importante è stare dentro la terra, con amo re, con rispetto, sciogliendosi e diven-tando un tutt’uno con essa nel silenzio, disposti a mo-rire e a fiorire quando Dio vuole sentendo che quella terra è stata amata, lavorata da Dio, visitata e vangata in mille modi. Il lievito poi mi ha fat to tanto pensare alle mani di una donna, Maria, che impasta lentamen-te e amorevolmente: è Lei che per incarico di Ge sù, da vera madre, prende il lievito e lo nasconde nella pa sta degli uomini, dì tutti gli uomini, di ogni uomo. Cerco di stare nelle mani di Maria e nel cuore di questa terra. Ricevo esempi di bontà e di generosità in ogni mo-mento: perchè grande è la ricchezza di questa pasta e profonda la fecondi tà di questa terra. Non voler essere più di un po’ di lievito e più di un minuscolo granello di senapa; ma neanche di me no, naturalmente!

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Mi rendo conto che ho detto niente o poco, soprattut to di tanti volti e storie incontrate: di Ali, di Mohamed, di Ibraim, di Suleyman, di Mustafà, di Pa-tina, di Harus, del l’uomo dei cocomeri, del camionista incidentato che mi ha accolto in casa e di tanti altri. Ho detto niente o poco della preghiera che il Signore mi regala abbondante, dell’amicizia semplice e frater-na con la famiglia di Firenze, della bellezza di questa terra, delle sue sofferenze antiche e presenti, delle sue glorie antiche e presenti.

Per questo vi aspetto martedì 12 dicembre in parroc chia (alle 21) e domenica 17 al Seminario Ro-mano (alle 10 con Ìl pranzo al sacco), per raccontarvi meglio e affacciarci un po’ di più alla “Finestra sul Me-dio Oriente”. Lo faremo alla luce di Abramo, vissuto proprio in questa città.

Martedì vi presenterò Abramo come lo vede Israele (vengono qui in pellegrinaggio molti gruppi di pellegrini ebrei); domenica sarà un ritiro su gli inizi della storia di Abramo: la chiamata, la promessa, la partenza.

Che il Signore vi benedica tutti come benedì Abramo e faccia di voi una fonte di benedizione per il mondo dì oggi.

A presto,

don Andrea

(Don A. Santoro, Lettere dalla Turchia, ed. Citta-nuova, a cura di Finestra per Medioriente, pp. 20-23)

Lettera di Annalena Tonelli

A don Adriano Ranieri (Waijr, 26 maggio 1971)

Caro Adriano, fammi sapere la data del tuo de-serto a Spello. Cercherò di rimanerti vicina.

Noi due (lei e l’amica Maria Teresa) facciamo un turno di appena mezza giornata di deserto alla set-

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timana che eventualmente cumuliamo in una giornata ogni quindici giorni...

Il deserto ci è proprio necessario, come l’acqua, come il pane e sappiamo già che continueremo ad abbandonare tutto ogni pochi mesi e a metterci sulle strade pellegrini dell’assoluto! Senza più nulla e senza più paura di nulla per andarci a fermare il più allungo possibile in compagnia solo di lui...

... non siamo capite ovviamente da nessuno...Ma lassù nel deserto la gente muore di fame e di

abbandono... troppo comodo lasciare tutto e ritirarsi in pace da qualche parte... Certo, umanamente parlan-do, chi gli darebbe torto??

Ma il fatto è che a forza di passare la vita intera a dare da mangiare a gente che ha ancora fame senza risol-vere il loro problema, ma certamente donando me stes-sa nella sfibrante vita di ogni giorno, nel dono totale del mio tempo, delle mie energie, tutte, anche le più spente, quando la testa mi si abbatte di colpo e non c’è sforzo di volontà che valga a tenerla dritta sul collo, nell’avvili-mento e nella sfiducia di questo dare continuo che non costruisce, che non aiuta l’uomo che non salva...

E allora... Sono certa... che in quei giorni, in quelle settimane di deserto, faccio il lavoro più impor-tante di tutti... non c’è cura dei malati, non c’è lavoro di amicizia che possa reggere il confronto!!

Quel deserto è l’azione più bella e più sacra del-la mia vita. Senza quel deserto, io morirò piano, piano alla carità vera, io tradirò l’Amore e vivrò magari dan-do via tutto, ma non vivendo l’Amore.

“Perché non si può vivere l’amore se non si cre-sce ogni giorno nella conoscenza di Lui, perché noi, senza, non sappiamo amare veramente chi non cono-sciamo, e una vita neppure basta per conoscere bene, se non si è capaci di ascoltare , di guardare l’altro, a passare i mesi, gli anni, scoprire e a inventare i modi dell’amore... le coppie sono un esempio quotidiano e vivente di questa realtà.”

(da “Io sono nessuno, Vita e morte di Annalena Tonelli”, pp 150-151).

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Annalena Tonelli, nasce a Forlì nel 1943, diventa avvocato, a 26 anni va in Kenia per insegnare inglese nelle scuole dei missionari della Consolata. Studia me-dicina. A 31 anni, nel 1974, apre il primo centro per la cura della TBC e per portatori d’handicap. La sua vita comincia ad essere rischiosa, sia per le prese di posizione sia per la visibilità che la sua opera ha nel mondo (don-na cattolica in un paese mussulmano). Viene uccisa il 5 ottobre 2003, mentre sta compiendo la visita serale tra gli ammalati del suo ospedale.

Cari giovani...

Cari giovani, che costituite la speranza della Chiesa in Italia!

Qualunque sia il motivo che vi ha condotto qui, posso dirvi che a riunirci anche se è coraggioso dirlo è lo Spirito Santo. Sì, è proprio così: qui vi ha guidati lo Spirito; qui siete venuti con i vostri dubbi e le vostre certezze, con le vostre gioie e le vostre preoccupazio-ni. Ora tocca a noi tutti, a voi tutti aprire il cuore ed offrire tutto a Gesù.

Purtroppo oggi, non di rado, un’esistenza pie-na e felice viene vista da molti giovani come un so-gno difficile - abbiamo sentito tante testimonianze - e qualche volta quasi irrealizzabile. Tanti vostri coetanei guardano al futuro con apprensione e si pongono non pochi interrogativi.

Si chiedono preoccupati: come inserirsi in una società segnata da numerose e gravi ingiustizie e sof-ferenze? Come reagire all’egoismo e alla violenza che talora sembrano prevalere? Come dare un senso pieno alla vita? Con amore e convinzione ripeto a voi, gio-vani qui presenti, e attraverso di voi, ai vostri coeta-nei del mondo intero: Non abbiate timore, Cristo può colmare le aspirazioni più intime del vostro cuore! Ci sono forse sogni irrealizzabili quando a suscitarli e a coltivarli nel cuore è lo Spirito di Dio? C’è qualcosa che può bloccare il nostro entusiasmo quando siamo uniti a Cristo? Nulla e nessuno, direbbe l’apostolo

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Pao lo, potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore (Cf Rm 8,35-39).

Lasciate che questa sera io vi ripeta: ciascuno di voi se resta unito a Cristo, può compiere grandi cose.

Di fronte a tanti fallimenti non è infrequente questa domanda: sono io migliore dei miei amici e dei miei parenti che hanno tentato e hanno fallito? Perché io, proprio io, dovrei riuscire là dove tanti si arrendo-no? Quest’umano timore può bloccare anche gli spi-riti più coraggiosi, ma in questa notte che ci attende, ai piedi della sua Santa Casa, Maria ripeterà a ciascu-no di voi, cari giovani amici, le parole che lei stessa si sentì rivolgere dall’Angelo: Non temete! Non abbiate paura! Lo Spirito Santo è con voi e non vi abbandona mai. A chi confida in Dio nulla è impossibile. Ciò vale per chi è destinato alla vita matrimoniale, ed ancor più per coloro ai quali Iddio propone una vita di totale distacco dai beni della terra per essere a tempo pieno dediti al suo Regno. Tra voi ci sono alcuni che sono incamminati verso il sacerdozio, verso la vita consa-crata; taluni che aspirano ad essere missionari, sapendo quanti e quali rischi ciò comporti. Penso ai sacerdoti, alle religiose e ai laici missionari caduti sulla trincea dell’amore al servizio del Vangelo.

Cari giovani, se il Signore vi chiama a vivere più intimamente al suo servizio, rispondete generosamen-te. Siatene certi: la vita dedicata a Dio non è mai spesa invano.

(Dal discorso di Sua Santità Benedetto XVI, Pia-na di Montorso, 1 settembre 2007)

Cari giovani, lasciatevi coinvolgere nella vita nuova che sgorga dall’incontro con Cristo e sarete in grado di essere apostoli della sua pace nelle vostre famiglie, tra i vostri amici, all’interno delle vostre co-munità ecclesiali e nei vari ambienti nei quali vivete ed operate.

Ma che cosa rende davvero “giovani” in sen-so evangelico? Questo nostro incontro, che si svolge

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all’ombra di un Santuario mariano, ci invita a guar-dare alla Madonna. Ci chiediamo dunque: Come ha vissuto Maria la sua giovinezza? Perché in lei è diven-tato possibile l’impossibile? Ce lo svela lei stessa nel cantico del Magnificat: Dio “ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,48a). L’umiltà di Maria è ciò che Dio apprezza più di ogni altra cosa in lei.

Cari giovani, mi sembra di scorgere in questa parola di Dio sull’umiltà un messaggio importante e quanto mai attuale per voi, che volete seguire Cristo e far parte della sua Chiesa. Il messaggio è questo: non seguite la via dell’orgoglio, bensì quella dell’umiltà. Andate controcorrente: non ascoltate le voci interes-sate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici! Non andate dietro all’onda prodotta da questa potente azione di persuasione. Non abbiate paura, cari ami-ci, di preferire le vie “alternative” indicate dall’amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale; relazioni affet-tive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l’interesse profondo per il bene comune. Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criti-cati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda: i vostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di ve-dere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo.

Quella dell’umiltà, cari amici, non è dunque la via della rinuncia ma del coraggio. Non è l’esito di una sconfitta ma il risultato di una vittoria dell’amore sull’egoismo e della grazia sul peccato.

È vero, tante e grandi sono le sfide che dovete affrontare. La prima però rimane sempre quella di se-guire Cristo fino in fondo, senza riserve e compromes-si. E seguire Cristo significa sentirsi parte viva del suo corpo, che è la Chiesa. Non ci si può dire discepoli di

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Gesù se non si ama e non si segue la sua Chiesa. La Chiesa è la nostra famiglia, nella quale l’amore verso il Signore e verso i fratelli, soprattutto nella partecipa-zione all’Eucaristia, ci fa sperimentare la gioia di poter pregustare già ora la vita futura che sarà totalmente illuminata dall’Amore. Il nostro quotidiano impegno sia di vivere quaggiù come se fossimo già lassù.

(Dall’omelia di Sua Santità Benedetto XVI, Piana di Montorso, 2 settembre 2007)

Preghiera del Vescovo per l’anno pastorale 2008-2009

Signore Gesù,nostro Buon Pastore,rendici partecipi dell’amoree della sofferenza del tuo cuoreper il gregge che il Padre ti ha affidato,soprattutto per le pecore più deboli,quelle che si sono smarritelungo i sentieri della vita,quelle che non conoscono la stradaper giungere a teed entrare nel tuo ovile.

Rinnova in noi la meraviglia e la gioiaper il privilegio immeritatodi aver ricevuto il dono della fede in tee di essere membra vive della Chiesa.

Donaci il desiderio grandedi offrire a vicini e a lontani il tesoroche arricchisce e illumina la nostra vita,dal quotidiano nella famigliae nelle occupazioni,fino agli estremi confini della terra.

Rendici “missionari in ginocchio”:la comunione con te,

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nella celebrazionee nell’adorazione dell’Eucaristia,sia sorgente da cui sgorgala passione di portare ad ogni uomola conoscenza di te e del tuo Vangelo. Sia il gesto d’amore più puroche possiamo compiereverso ogni fratello e sorella,cominciando dai nostri famigliari e amici. Ci sostenga l’esempiodei santi missionari della nostra terra.Ci accompagni l’intercessione di Maria,dal cui cuore e grembo di Madreti abbiamo ricevuto.Amen.

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Adorazione eucaristica nelle chiese della diocesi

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Vicariato di Asolo

Asolo 1º lunedì del mese, 20.00

Ca’ Rainati domenica dalle 10.00 alla Messa vespertina

Casella 1º venerdì del mese, 20.00

Casoni 1º e 2º mercoledì del mese, 20.30 (ascolto della parola e adorazione); 2º e 4º giovedì del mese, 19.00

Cavaso giovedì a metà del mese, 8.00-18.00 (in cappellina SuDorotee)

Mussolente 3º giovedì del mese, 20.30

Onè di Fonte 1º venerdì del mese, 20.30

Pagnano 1º sabato del mese, 17.00

San Zenone giovedì, 20.00 (Santuario del Mon-te); dopo il 2 novembre fino a Pa-squa, 20.00 (in chiesa)

Vicariato di Camposampiero

Camposampiero giovedì, 15.00-20.00, nella chieset-ta di S. Chiara (accanto alla cano-nica)

Fossalta giovedì, 18.00-22.00

Rustega giovedì, 18.00-22.00 (cappellina della canonica)

Massanzago 1º venerdì del mese, 18.00

Trebaseleghe ultimo venerdì del mese, 20.45-22.00; ogni mercoledì mattina 9.00-10.00.

Torreselle un’ora il sabato pomeriggio, guidata

Levada un’ora il sabato pomeriggio, guidata

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Vicariato di Castelfranco

Castelfranco Duomo: da lunedì a venerdì, 9.00-11.00 e 16.00-18.00

Castelfranco – Chiesa S. Giacomo: giovedì, 21.00-22.00

Castelfranco – Chiesa del Cristo (Figlie della Chiesa): da lunedì a venerdì, 9.00-11.00 e 16.00-18.00; nei venerdì di avven-to e quaresima, 20.30-22.00

Comunità Discepole del Vangelo Via Brenta, 12: lunedì-venerdì,

11.30-12.30 e 17.45-18.45; venerdì d’avvento e quaresima, 22.00-6.00

Centro parrocchiale Don Ernesto Bordignon, Via Bassano 16: dal lu-nedì al venerdì, 17.45-18.45; ado-razione notturna nei venerdì di av-vento e quaresima

Treville 1º venerdì del mese, 15.30-18.00

Resana giovedì, 9.00-11.00; 1º lunedì del mese, 20.30-22.00

San Marco 1º venerdì del mese, 8.00-9.00

Castelminio 1º venerdì del mese, 20.00-21.00

Campigo giovedì, 17.00 (est.), 18-00 (inv.); 1º giovedì del mese, 17.00-23.00

Albaredo 3º giovedì del mese, 21.00-22.00

Casacorba 1º venerdì del mese, 17.30-18.00, 20.00-21.00

Salvatronda giovedì, 17.00-18.00

Salvarosa 1º venerdì del mese, 17.30-18.30

Vedelago 1º venerdì del mese, 20.30-21.30

Cavasagra 1º venerdì del mese, 7.30-8.00, 18.00-18.30

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San Floriano 3º giovedì del mese, 20.30-21.30

Barcon giovedì, 20.30-21.15

Vicariato di Castello di Godego

Castello di Godego giovedì, 18.00-19.00

S. Martino di L. 1º giovedì del mese, 15.00 (cripta)

Galliera Veneta domenica, 15.00-16.00

Riese Pio X 1º giovedì del mese, 15.30-18.30

Vallà di Riese 2º giovedì del mese, 21.00-22.00

S. Vito di Altivole 1º venerdì del mese, 15.30-18.30

Vicariato di Cornuda

Cornuda Rocca giovedi, 15.30-16.30

Cornuda Suore lunedì, 20.30-21.30 Cappellina

Coste venerdì, 15.30-16.30

Crespignaga da ottobre a maggio la domenica, 15.00-16.00

Crocetta sabato, 17.00-18.30

Maser i primi venerdì del mese, 19.30-21.00; i sabati di Avvento e Qua-resima, 18.00-18.30

Pederobba venerdì, 18.30-19.00; i primi gio-vedì del mese, 15.30-16.30

S. Mama (Ciano) domenica, est. 18.00-19.00, inv. 17.30-18.30

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Vicariato di Mirano

Mirano 1º giovedì del mese, 17.30-18.30

Spinea S. Bertilla giovedì, 17.30-18.30

Spinea S. Vito ultimo venerdì del mese; lunedì (ogni 15 gg.), 20.30-21.30

Martellago sabato, 17.30-18.30

Olmo sabato, 17.30-18.30

Maerne giovedì, 17.30-18.30; 1º lunedì del mese, 20.30-22.30

Vicariato di Mogliano Veneto

Gaggio 1º giovedì del mese, 20.30

Casale giovedì, 19.00-22.30

Marcon venerdì 17.30-18.30; 2° giovedì del mese 20.30 (guidata; segue la Santa Messa)

Mogliano – S. Marco: sabato, 8.30-9.30

Vicariato di Monastier

Roncade venerdì, 8.30-9.00; 1º sabato del mese notturna, 19.00-7.00;

Biancade 1° venerdì del mese, 8.00-8.30

S. Cipriano 1° giovedì del mese,16.00-22.30

Vallio 1° venerdì del mese, 15.30-17.00

S. Biagio 1° venerdì del mese, 8.30-9.30

Fagarè e S. Andrea sabato, 17.00-18.00

Silea 1° venerdì del mese, 15.00-18.30

Cendon da lunedì a venerdì (escluso il mer-

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coledì), 18.00-19.00; 1° venerdì del mese, 20.30-22.00

Zenson sabati di avvento, 17.00-18.00; Natale e tempo succ.: 1º venerdì del mese, 20.00-21.00

Monastier domenica, dalle 14.30

Monastier – Casa di cura: venerdì, 8.30-9.30

Musestre venerdì ogni 15 giorni, 20.30-21.00

Rovarè tutte le sere da lunedì a venerdì, 18.00-18.30

Vicariato di Montebelluna

Montebelluna Duomo: mercoledì, 19.00-20.00; saba-to, 15.30-18.30

Busta-contea 1º venerdi del mese, 20.30-21.30

S. Gaetano giovedì, 19.00-19.30

Biadene ultimo venerdì del mese, 17.30-18.30

Caonada 1º venerdì del mese, 17.30-18.30

Trevignano e Falzè (dalle 20.30 alle 21.30)

18 ottobre a Trevignano; 13 no-vembre a Falzè; 13dicembre a Si-gnoressa; 17 gennaio a Trevignano; 21 febbraio a Falzè; 17 aprile aSi-gnoressa; 22 maggio a Trevignano; 19 giugno a Falzè

Guarda 1º sabato del mese, 14.30-18.00; in avvento il sabato, 14.30-18.00

Caerano venerdì, 20.30- 21.30

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Vicariato di Nervesa

Selva del Mont. 1º venerdì del mese, 17.30-18.30 (inv.) – 18.00-19.00 (est.)

Ss. Angeli 1º lunedì del mese, 20.00-21.00

Bavaria sabato, 17.30-18.30

Cusignana 1º venerdì del mese, 8.30-9.30; 2° lunedì del mese 19.00-20.00

Povegliano venerdì, 19.00-20.00

Giavera ogni 2° giovedì del mese, 20.00 – 21.30

Vicariato di Noale

Briana giovedì, 16.30

Gardigiano sabato, 17.30-18.30; 1º venerdì del mese, 17.30-18.30

Moniego 1º venerdì del mese, 8.00-19.00; giovedì 20.30-21.30

Noale martedì, 9.00 (chiesa dell’asilo San Giuseppe); mercoledì, 20.30 (chie-sa dell’Assunta); giovedì, 15.00 (chiesa dell’Assunta)

Peseggia 1° venerdì del mese 20.30-21.30 (Chiesetta dell’Asilo)

Rio San Martino venerdì, 15.00-16.00

Robegano 1º venerdì del mese, 20.30-22.00

Salzano giovedì, 17.00-18.00

S. Maria di Sala 2º martedì del mese, 19.00-19.30

Scorzè 1º venerdì del mese, 19.00-23.00

Veternigo venerdì di avvento e quaresima, 19.00

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Vicariato di Paese

Paese 21 ottobre, 18 novembre e tutte le domeniche di avvento (16.00-18.00)

Postioma una sera al mese (chiedere in par-rocchia)

Padernello domenica, 15.00-15.30; mercoledì, 15.00-16.00; 1º giovedì del mese, 16.30-21.00

Porcellengo martedì 17.30-18.00; una sera al mese (informazioni in parrocchia)

Quinto 1º giovedì del mese, 20.45-21.45

Santa Cristina 1º venerdì del mese, 20.30-21.30

Badoere mercoledì, 19.30-22.00 (cappelli-na dell’asilo)

Scandolara domenica pomeriggio (a partire dall’avvento)

Zero Branco giovedì, 20.30-22.00 (in Avvento e Quaresina con Lectio divina); ogni giovedì, 15.00-18.00 (cappellina delle suore Carmelitane)

Vicariato di Ponte di Piave

Levada mercoledì, 20.30-21.30

Ormelle giovedì, 21.00-22.00

Negrisia domenica, 15.16.00

Ponte di Piave giovedì, 8.30-18.30

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Vicariato di Spresiano

Carbonera 1º venerdì del mese, 20.30

Lancenigo giovedì, 20.30

Maserada venerdì, 17.00-18.00

Lovadina 1º giovedì del mese, 20.30-21.30

Villorba 1º venerdì del mese, 18.00-18.30

Fontane 1º venerdì del mese, 17.30-18.30

Catena 1º sabato del mese, 17.30-18.30

Spresiano notturna, una volta al mese

Visnadello 1º venerdì del mese, 17.00-18.00

Candelù 1º venerdì del mese, 17.30-18.30

Mignagola un mercoledì al mese, 20.30

Vascon 1° venerdì del mese, 17.30-18.30

Vicariato di S. Maria del Rovere

Immacolata 1º giovedì del mese, 16.00-18.00

Monigo 1º venerdì del mese, 20.45-21.45

Fiera 1º venerdì del mese, 17.30-18.30

Fiera - Cappella S. Luca - Villaggio Gescal: domenica, 17.00-18.00

San Bartolomeo 1º venerdì del mese, 17.30; avvento e quaresima, giovedì 20.30-21.30

Santa Bona 1º giovedì del mese, 17.30-18.30

San Liberale 1º giovedì del mese, 17.30-18.00

S. M. del Rovere domenica, 17.30-18.30; 1º e 3º ve-nerdì, 17.30-18.30

Monastero della Visitazione: 1º venerdì del mese, dopo la Messa delle 20.30, fino alle 21.45

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San Paolo 1º giovedì del mese, 18.00

San Pelajo 1º venerdì del mese, 17.30-18.30

Sacro Cuore 1º venerdì del mese, 17.30-18.30

Selvana lunedì, 17.30

Paderno 1º venerdì e 1º sabato del mese, 20.00

Merlengo 2º venerdì del mese, 20.30 (chie-setta della scuola materna)

Vicariato di S. Donà di Piave

Duomo 1º venerdì del mese, 19.00-20.00

Piccolo Rifugio tutti i giorni, 15.00-18.00; lune-dì, 20.30-24.00; ultimo lunedì del mese, 20.30-8.00

Oratorio Don Bosco: 1º venerdì del mese, 20.45-21.15

Suore della Riparazione: giovedì, 17.00-18.00; ogni domenica, 17.00-18.00; 1º venerdì del mese, 17.00-18.00

Casa Saretta domenica, 18.15-19.15

San Giuseppe Lav. 1º venerdì del mese, 16.00-18.00

San Pio X giovedì, 17.00-18.00

Mussetta giovedì, 17.30-18.30

Musile 1° giovedì del mese, 18.00-18.30

Chiesanuova 1º venerdì del mese, 18.30-19.00

Fossalta giovedì, 17.00-18.00

Noventa martedì, 17.00-18.30

Marteggia 3° mercoledì del mese, 21.00-22.00

Losson 1ª domenica del mese, 15.30-16.30

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Caposile giovedì, 16.00-17.00

Croce di Piave ogni 13 del mese, 20.30-21.30

Millepertiche domenica, 15.00-16.00

Passarella 1º giovedì del mese, 18.30-19.30

Fiorentina 1° giovedì del mese, 17.30-18.00

Calvecchia 1° venerdì del mese, 17.30-18.00

Vicariato di Treviso

Parrocchie della città con il Vescovo 2° mercoledì del mese, chiesa di S. Francesco, 21.00 – 22.00

Cattedrale da lunedì a venerdì, 17.00-18.00

Comunità Discepole del Vangelo: adorazione nottur-na nei venerdì di avvento e quare-sima

Casier 1º mercoledì del mese, 21.00-22.00

Dosson giovedì, 17.30-18.30

Frescada 1º venerdì del mese, 18.00-18.30

S. Giuseppe giovedì, 19.00-19.30; 1° lunedì del mese, 19.30-20.30

S. Lazzaro tutti i giovedì, 7.30-8.30; 1° vener-dì del mese, 19.00-20.00

S. Agnese 1° giovedì del mese, 17.00-18.00

S. Andrea in Riva venerdì, 17.30-18.30

S. Antonino 1º giovedì del mese, 15.30-16.30

S. M. Ausiliatrice 1º venerdì del mese, 15.00-19.00

S. M. Maddalena 1º venerdì del mese, 18.00-19.00

S. Zeno 1º venerdì del mese, 19.00 (est.) e 18.30 (inv.);

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S. Maria sul Sile 1° venerdì del mese, 17.30-18.30

S. Francesco 2° mercoledì del mese, 21.00-22.00

Carmelitani lunedì, 18.30-19.30

S. Stefano – Figlie della Chiesa: tutti i giorni, 17.00-18.00

Istituto Zanotti giorni feriali, 7.30-18.00; giovedì, 20.30-22.30; 1° sabato del mese notturna, 21.00-7.00

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Indice

Presentazione ...........................................................2

Il sussidio .................................................................4

1. Ringraziamo con gioia Dio ...................................9

2. Dio diffonde per mezzo nostro ..........................15

3. Il profumo del pane La sorpresa dell’incontro nella quotidianità .......20

4. Il profumo del vino Dove nasce la vera festa .....................................26

5. Il profumo dell’olio Il servizio ...........................................................31

6. Il profumo dell’incenso La preghiera .......................................................36

Testi per la meditazione personale .........................43

Adorazione eucaristica nelle chiese della diocesi ...57

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Finito di stampare nel mese di ottobre 2007 da Grafiche Dipro - Roncade Tv