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SETTIMANALE DELLA COMUNITA’ PASTORALE S. MARTINO E SS. NOME DI MARIA — MILANO Anno XIII, n. 659 Domenica 18 ottobre 2020 Noi MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2020 «Eccomi, manda me» (Is 6,8) Desidero esprimere la mia gratitudine a Dio per l’impegno con cui in tutta la Chiesa è stato vissuto, lo scorso ottobre, il Mese Missionario Straordinario. Sono convinto che esso ha contribuito a stimolare la conversione missionaria in tante comunità, sulla via indicata dal tema “Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo”. In questo anno, segnato dalle sofferenze e dalle sfide procurate dalla pandemia da covid 19, questo cammino missionario di tutta la Chiesa prosegue alla luce della parola che troviamo nel racconto della vocazione del profeta Isaia: «Eccomi, manda me» (Is 6,8). È la risposta sempre nuova alla domanda del Signore: «Chi manderò?» (ibid.). Questa chiamata proviene dal cuore di Dio, dalla sua misericordia che interpella sia la Chiesa sia l’umanità nell’attuale crisi mondiale. «Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca... ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: “Siamo perduti” (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme» (Meditazione in Piazza San Pietro, 27 marzo 2020). Siamo veramente spaventati, disorientati e impauriti. Il dolore e la morte ci fanno sperimentare la nostra fragilità umana; ma nello stesso tempo ci riconosciamo tutti partecipi di un forte desiderio di vita e di liberazione dal male. In questo contesto, la chiamata alla missione, l’invito ad uscire da sé stessi per amore di Dio e del prossimo si presenta come opportunità di condivisione, di servizio, di intercessione. La missione che Dio affida a ciascuno fa passare dall’io pauroso e chiuso all’io ritrovato e rinnovato dal dono di sé. Nel sacrificio della croce, dove si compie la missione di Gesù (cfr Gv 19,28-30), Dio rivela che il suo amore è per ognuno e per tutti (cfr Gv 19,26-27). E ci chiede la nostra personale disponibilità ad essere inviati, perché Egli è Amore in perenne movimento di missione, sempre in uscita da sé stesso per dare vita. Per amore degli uomini, Dio Padre ha inviato il Figlio Gesù (cfr Gv 3,16). Gesù è il Missionario del Padre: la sua Persona e la sua opera sono interamente obbedienza alla volontà del Padre (cfr Gv 4,34; 6,38; 8,12-30; Eb 10,5-10). A sua volta Gesù, crocifisso e risorto per noi, ci attrae nel suo movimento di amore, con il suo stesso Spirito, il quale anima la Chiesa, fa di noi dei discepoli di Cristo e ci invia in missione verso il mondo e le genti. «La missione, la “Chiesa in uscita” non sono un programma, una intenzione da realizzare per sforzo di volontà. È Cristo che fa uscire la Chiesa da se stessa. Nella missione di annunciare il Vangelo, tu ti muovi perché lo Spirito ti spinge e ti porta» (Senza di Lui non possiamo far nulla, LEV- San Paolo, 2019, 16-17). Dio ci ama sempre per primo e con questo amore ci incontra e ci chiama. La nostra vocazione personale proviene dal fatto che siamo figli e figlie di Dio nella Chiesa, sua famiglia, fratelli e sorelle in quella carità che Gesù ci ha testimoniato. Tutti, però, hanno una dignità umana fondata sulla chiamata divina ad essere figli di Dio, a diventare, nel sacramento del Battesimo e nella libertà della fede, ciò che sono da sempre nel cuore di Dio. Già l’aver ricevuto gratuitamente la vita costituisce un implicito invito ad entrare nella dinamica del dono di sé: un seme che, nei battezzati, prenderà forma matura come risposta d’amore nel matrimonio e nella verginità per il Regno di Dio. La vita umana nasce dall’amore di Dio, cresce nell’amore e tende verso l’amore. Nessuno è escluso dall’amore di Dio, e nel santo sacrificio di Gesù Figlio sulla croce Dio ha vinto il peccato e la morte (cfr Rm 8,31-39). Per Dio, il

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SETTIMANALE DELLA COMUNITA’ PASTORALE S. MARTINO E SS. NOME DI MARIA — MILANO

Anno XIII, n. 659 Domenica 18 ottobre 2020

Noi

MESSAGGIO

DEL SANTO PADRE FRANCESCO

PER LA GIORNATA

MISSIONARIA MONDIALE 2020

«Eccomi, manda me» (Is 6,8)

Desidero esprimere la mia gratitudine a Dio per

l’impegno con cui in tutta la Chiesa è stato vissuto,

lo scorso ottobre, il Mese Missionario

Straordinario. Sono convinto che esso ha

contribuito a stimolare la conversione missionaria

in tante comunità, sulla via indicata dal tema

“Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione

nel mondo”. In questo anno, segnato dalle

sofferenze e dalle sfide procurate dalla pandemia

da covid 19, questo cammino missionario di tutta

la Chiesa prosegue alla luce della parola che

troviamo nel racconto della vocazione del profeta

Isaia: «Eccomi, manda me» (Is 6,8). È la risposta

sempre nuova alla domanda del Signore: «Chi

manderò?» (ibid.). Questa chiamata proviene dal

cuore di Dio, dalla sua misericordia che interpella

sia la Chiesa sia l’umanità nell’attuale crisi

mondiale. «Come i discepoli del Vangelo siamo

stati presi alla sprovvista da una tempesta

inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci

sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma

nello stesso tempo importanti e necessari, tutti

chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di

confortarci a vicenda. Su questa barca... ci siamo

tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola

voce e nell’angoscia dicono: “Siamo perduti” (v.

38), così anche noi ci siamo accorti che non

possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma

solo insieme» (Meditazione in Piazza San Pietro,

27 marzo 2020). Siamo veramente spaventati,

disorientati e impauriti. Il dolore e la morte ci

fanno sperimentare la nostra fragilità umana; ma

nello stesso tempo ci riconosciamo tutti partecipi

di un forte desiderio di vita e di liberazione dal

male. In questo contesto, la chiamata alla

missione, l’invito ad uscire da sé stessi per amore

di Dio e del prossimo si presenta come opportunità

di condivisione, di servizio, di intercessione. La

missione che Dio affida a ciascuno fa passare

dall’io pauroso e chiuso all’io ritrovato e rinnovato

dal dono di sé. Nel sacrificio della croce, dove si

compie la missione di Gesù (cfr Gv 19,28-30), Dio

rivela che il suo amore è per ognuno e per tutti

(cfr Gv 19,26-27). E ci chiede la nostra personale

disponibilità ad essere inviati, perché Egli è Amore

in perenne movimento di missione, sempre in

uscita da sé stesso per dare vita. Per amore degli

uomini, Dio Padre ha inviato il Figlio Gesù

(cfr Gv 3,16). Gesù è il Missionario del Padre: la

sua Persona e la sua opera sono interamente

obbedienza alla volontà del Padre (cfr Gv 4,34;

6,38; 8,12-30; Eb 10,5-10). A sua volta Gesù,

crocifisso e risorto per noi, ci attrae nel suo

movimento di amore, con il suo stesso Spirito, il

quale anima la Chiesa, fa di noi dei discepoli di

Cristo e ci invia in missione verso il mondo e le

genti. «La missione, la “Chiesa in uscita” non sono

un programma, una intenzione da realizzare per

sforzo di volontà. È Cristo che fa uscire la Chiesa da

se stessa. Nella missione di annunciare il Vangelo,

tu ti muovi perché lo Spirito ti spinge e ti

porta» (Senza di Lui non possiamo far nulla, LEV-

San Paolo, 2019, 16-17). Dio ci ama sempre per

primo e con questo amore ci incontra e ci chiama.

La nostra vocazione personale proviene dal fatto

che siamo figli e figlie di Dio nella Chiesa, sua

famiglia, fratelli e sorelle in quella carità che Gesù

ci ha testimoniato. Tutti, però, hanno una dignità

umana fondata sulla chiamata divina ad essere figli

di Dio, a diventare, nel sacramento del Battesimo e

nella libertà della fede, ciò che sono da sempre nel

cuore di Dio. Già l’aver ricevuto gratuitamente la

vita costituisce un implicito invito ad entrare nella

dinamica del dono di sé: un seme che, nei

battezzati, prenderà forma matura come risposta

d’amore nel matrimonio e nella verginità per il

Regno di Dio. La vita umana nasce dall’amore di

Dio, cresce nell’amore e tende verso l’amore.

Nessuno è escluso dall’amore di Dio, e nel santo

sacrificio di Gesù Figlio sulla croce Dio ha vinto il

peccato e la morte (cfr Rm 8,31-39). Per Dio, il

male – persino il peccato – diventa una sfida ad

amare e amare sempre di più (cfr Mt 5,38-

48; Lc 23,33-34). Perciò, nel Mistero pasquale, la

divina misericordia guarisce la ferita originaria

dell’umanità e si riversa sull’universo intero. La

Chiesa, sacramento universale dell’amore di Dio

per il mondo, continua nella storia la missione di

Gesù e ci invia dappertutto affinché, attraverso la

nostra testimonianza della fede e l’annuncio del

Vangelo, Dio manifesti ancora il suo amore e possa

toccare e trasformare cuori, menti, corpi, società e

culture in ogni luogo e tempo. La missione è

risposta, libera e consapevole, alla chiamata di Dio.

Ma questa chiamata possiamo percepirla solo

quando viviamo un rapporto personale di amore

con Gesù vivo nella sua Chiesa. Chiediamoci:

siamo pronti ad accogliere la presenza dello Spirito

Santo nella nostra vita, ad ascoltare la chiamata

alla missione, sia nella via del matrimonio, sia in

quella della verginità consacrata o del sacerdozio

ordinato, e comunque nella vita ordinaria di tutti i

giorni? Siamo disposti ad essere inviati ovunque

per testimoniare la nostra fede in Dio Padre

misericordioso, per proclamare il Vangelo della

salvezza di Gesù Cristo, per condividere la vita

divina dello Spirito Santo edificando la Chiesa?

Come Maria, la madre di Gesù, siamo pronti ad

essere senza riserve al servizio della volontà di Dio

(cfr Lc 1,38)? Questa disponibilità interiore è molto

importante per poter rispondere a Dio: “Eccomi,

Signore, manda me” (cfr Is 6,8). E questo non in

astratto, ma nell’oggi della Chiesa e della storia.

Capire che cosa Dio ci stia dicendo in questi tempi

di pandemia diventa una sfida anche per la

missione della Chiesa. La malattia, la sofferenza,

la paura, l’isolamento ci interpellano. La povertà

di chi muore solo, di chi è abbandonato a sé

stesso, di chi perde il lavoro e il salario, di chi non

ha casa e cibo ci interroga. Obbligati alla distanza

fisica e a rimanere a casa, siamo invitati a

riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni

sociali, e anche della relazione comunitaria con

Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenza e

l’indifferenza, questa condizione dovrebbe

renderci più attenti al nostro modo di relazionarci

con gli altri. E la preghiera, in cui Dio tocca e

muove il nostro cuore, ci apre ai bisogni di amore,

di dignità e di libertà dei nostri fratelli, come pure

alla cura per tutto il creato. L’impossibilità di

riunirci come Chiesa per celebrare l’Eucaristia ci

ha fatto condividere la condizione di tante

comunità cristiane che non possono celebrare la

Messa ogni domenica. In questo contesto, la

domanda che Dio pone: «Chi manderò?», ci viene

nuovamente rivolta e attende da noi una risposta

generosa e convinta: «Eccomi, manda

me!» (Is 6,8). Dio continua a cercare chi inviare al

mondo e alle genti per testimoniare il suo amore,

la sua salvezza dal peccato e dalla morte, la sua

liberazione dal male (cfr Mt 9,35-38; Lc 10,1-12).

Celebrare la Giornata Missionaria Mondiale

significa anche riaffermare come la preghiera, la

riflessione e l’aiuto materiale delle vostre offerte

sono opportunità per partecipare attivamente alla

missione di Gesù nella sua Chiesa. La carità

espressa nelle collette delle celebrazioni liturgiche

della terza domenica di ottobre ha lo scopo di

sostenere il lavoro missionario svolto a mio nome

dalle Pontificie Opere Missionarie, per andare

incontro ai bisogni spirituali e materiali dei popoli

e delle Chiese in tutto il mondo per la salvezza di

tutti.

La Santissima Vergine Maria, Stella

dell’evangelizzazione e Consolatrice degli afflitti,

discepola missionaria del proprio Figlio Gesù,

continui a intercedere per noi e a sostenerci.

Roma, San Giovanni in Laterano, 31 maggio 2020,

Solennità di Pentecoste

Franciscus

In occasione della Festa del Patrono San Martino

(11 Novembre) festeggeremo seppur in modo sobrio i 30

anni di ordinazione sacerdotale del Parroco

don Stefano. Chi volesse partecipare al regalo può

consegnare il proprio contributo a don Alessandro o

Don Fabio oppure in busta chiusa nella cassetta delle

offerte nelle tre chiese

(specificando per regalo don Stefano).

Ringraziamo anticipatamente!

NEWS

DAI NOSTRI AMICI NEL MONDO

Carissimi amici, è con un grande dispiacere che mi

rivolgo ancora una volta a voi, per domandarvi un

sostegno per le popolazioni colpite dalle gravi

inondazioni di queste ultime settimane nella dioce-

si di Yagoua, nell’Estremo Nord del Camerun. Mi

rendo ben conto che anche voi state attraversando

un periodo difficile e doloroso a causa dell’epide-

mia del Covid-19. Tuttavia la solidarietà e la carità

cristiana ci insegnano a guardare ai nostri fratelli

più poveri e bisognosi. Anch’io sono stato tentato

di pensare che questa ennesima disgrazia, che ci è

caduta sulla testa, era un po’ troppo, e quindi avrei

lasciato volentieri alle autorità amministrative lo-

cali e alle agenzie internazionali delle Nazioni Uni-

te di affrontare il problema. È vero che risolvere

questa emergenza è compito innanzitutto dello Sta-

to camerunese e delle agenzie preposte a tali cata-

strofi. Poi mi sono ricordato della lezione che Gesù

ci offre con la parabola del Buon samaritano. A

questo punto ho lasciato da parte la “vergogna” di

stendere ancora la mano a voi e alla Fondazione

Pime Onlus che ci avete sostenuto in tutti questi

anni di impegno nella regione dell’Estremo Nord

del Camerun. Per far fronte alle emergenze alimen-

tari dei prossimi 2 mesi avemmo bisogno di alme-

no 1500 sacchi di cereali, che attualmente costano

sul mercato locale circa 35euro al sacco. Inoltre

sono da preventivare anche degli interventi sanitari

d’urgenza e per l’acqua potabile a favore dei villag-

gi più bisognosi. La Provvidenza, come nella para-

bola del Buon samaritano, saprà certamente venir-

ci in aiuto ed anche ricompensarvi per la vostra

generosità. Da parte nostra possiamo assicurarvi il

nostro impegno nel tenervi informati sull’evoluzio-

ne di questa disgrazia. Grazie ancora per il vostro

sostegno e amicizia.

Fabio Mussi

Myanmar (ex-Birmania)

New Humanity, braccio operativo del PIME

(Pontificio Istituto Missioni Estere) in India e

Myanmar, ci ha fatto sapere che grazie al contri-

buto di due anni fa della nostra Comunità Pasto-

rale è stato possibile acquistare materiale didatti-

co, arredi, libri e materiale fisioterapico per l’asilo

del villaggio di Honar, nella provincia di Taung-

gyi. A causa del Covid-19 a febbraio sono state

chiuse in Myanmar tutte le scuole di qualsiasi gra-

do e gli ostelli, e ancora non sono state riaperte. In

questi mesi lo staff di New Humanity è stato co-

munque in contatto con le famiglie dei bambini,

garantendo la fornitura di alimenti e di prima ne-

cessità, anche (e soprattutto) durante i mesi di

lock-down totale, da marzo a giugno. La scuola di

Honar oggi ospita 64 bambini. E’ un primo espe-

rimento nella regione più popolosa del Myanmar

di educazione inclusiva, per garantire l’accesso

all’educazione anche ai bambini con disabilità.

L’asilo è privo di barriere architettoniche e an-

nessa alla scuola vi è una stanza attrezzata dove

due giorni alla settimana la fisioterapista e l’edu-

catrice speciale di New Humanity accolgono 18

bambini disabili per fare attività di fisioterapia

ed educazione speciale

Silvio Lora-Lamia

Carissimo don Stefano

Di nuovo grazie per il

vostro generoso aiuto.

Anche se i riflettori dei

media non sono più

puntati sul Venezuela (e

purtroppo un motivo

c'è.....e il nostro governo

ha grandi responsabili-

tà), la situazione non è

migliorata....la gente

sopravvive tra miseria e

violenza. Nel nostro pic-

colo continuiamo ad

aiutare la comunità di

Montesano (La Guaira)

con la mensa, medicina-

li ed ultimamente li abbiamo aiutati a portare l'ac-

qua nel barrio montando un collegamento con un

tubo di circa 2 km da una sorgente nella montagna.

Ecco la foto per documentare questo miracolo. Lo

chiamo miracolo perché bisogna sapere cosa vuol

dire vivere senza acqua in un clima

caldo.

Invitiamo tutte le famiglie a procedere

all'iscrizione per il cammino di iniziazione

cr i s t iana ( è i nd i spensab i l e la

compilazione dei moduli e del patto di

responsabilità). E' possibile consegnarli

ai catechisti oppure inviare per mail

( [email protected] ).

Don Stefano Venturini

Parroco, Responsabile della CP

tel. 02/26416283; cell. 3474285429

e-mail [email protected]

pagina FB stefano Venturini

profilo twitter @ventu64

Don Fabio Rigoldi

Vicario della CP e Resp. Oratorio

cell. 333/5237441; e-mail: [email protected]

Don Alessandro Repossi Vicario della CP

cell. 349/6080388; e-mail: [email protected]

Diacono Alessandro Volpi

Collaboratore

cell. 339/5608458

Sito della Comunità Pastorale:

https://cplambrateortica.com

AVVISI

sabato 17 ottobre

ore 11.00 S.Martino Matrimonio

ore 11.30 e 12.15 SS.Nome S.Battesimi

ore 18.00 in S.Martino celebrazione della Confermazione per il secondo gruppo di

cresimandi

domenica 18 ottobre

ore 11.30 in S.Martino S.Messa di Prima Comunione per il secondo gruppo di

comunicandi

ore 16.30 S.Battesimi

martedì 20 ottobre

ore 21.00 in S.Martino incontro commissione benedizioni delle famiglie

sabato 24 ottobre

ore 11.30 SS.Battesimi

ore 18 in S.Martino celebrazione della Confermazione per il terzo gruppo di

cresimandi

domenica 25 ottobre

ore 11.30 in S.Martino S.Messa di Prima Comunione per il terzo gruppo di

comunicandi.

ore 15.00 e 16.30 SS.Battesimi

chi volesse dare la propria disponibilità per accoglienza e sanificazione può mandare mail a: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected].

Per confessarsi: contattare i sacerdoti;

d'ora in avanti sia S.Martino che SS.Nome il sabato dalle 17 Don Stefano Venturini

Parroco, Responsabile della CP

tel. 02/26416283; cell. 3474285429

e-mail [email protected]

pagina FB stefano Venturini

profilo twitter @ventu64

Don Fabio Rigoldi

Vicario della CP e Resp. Oratorio

cell. 333/5237441; e-mail: [email protected]

Don Alessandro Repossi Vicario della CP

cell. 349/6080388; e-mail: [email protected]

Diaconia

della Comunità pastorale

Per

sostenere

la gestione economica

della nostra Comunità.

Invitiamo chi può e lo desidera

a fare un bonifico

S.Martino IT 18 H 030 6909 6061 0000 0014489

SS. Nome IT 18 I 030 6909 6061 0000 0013979

DURANTE LE MESSE DEDICATE A

CRESIMA E PRIMA COMUNIONE

NON POTRA' PARTECIPARE NESSUNO ALL'INFUORI

DI COLORO INDICATECI DALLE FAMIGLIE.

CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO