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AN NOLXXXVI - N . 15 - PAGOSTO1962

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ANNO LXXXVI - N. 15 - P AGOSTO 1962

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In copertina : Cagliari - S. E . l'Arci-vescovo Mons. Paolo Botto, presenti ilPresidente della Regione On . Corrias eil Rettor Maggiore, benedice la primapietra della nuova Scuola Professionale .

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A San Paolo (Brasile) - I tre membri dei Capitolo Supe-riore dei Salesiani, Rev.mi Don Fedrigotti, Con Pia-nazzi e Don Bellido, a convegno con gli IspettoriSalesiani dell'America Latina .

I.

A Sesto Szn Giovanni (Milano) - Presente il Rev .moRettor Maggiore, il signor Ispettore Don Gugiatti illu-stra gli sviluppi dell'Opera Salesiana . In primo piano,con le Autorità, la sorella di S . S. Giovanni XXIII .

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ANNO LXXX%'I - NUMERO 15 - '1'ORINO 1' AGOSTO 191:.

"L'ha detto ili direbbe che la nostra generazionesia ammalata di problematicismo ;tutto viene declassato al rango di . . .

problema: anche le certezze più incrolla-bili, anche la piatta realtà quotidiana,anche ciò che non presenta quesiti da ri-solvere, perchè la gente li ha già risoltibene o male per conto proprio . Alcunevolte, se un problema c'è, è quello di spie-garsi perchè le relazioni fra una qualsiasirealtà sperimentale e la logica e la leggemorale siano diventate . .. un problema .

Il Il creditodella stampa

Potrà sembrare un gioco di parole, manon lo è . La stampa, per esempio, non èun problema » ; è una realtà concreta,

concretissima, che si impone violentementeall'attenzione di chiunque ha occhi pervedere. Il problema è, invece, come damezzo di diffusione del pensiero (dato enon concesso che un « pensiero » ci siasempre) abbia acquistato tanto credito dafar, accettare senza discussione il pensiero,di cui si fa portavoce, e perfino i fatti chenarra e che spesso deforma . Tanto che« l'ha detto il giornale » sembra essere il

più sicuro criterio di credibilità, una te-stimonianza ineccepibile, una sentenza chenon ammette appello .

Non sarebbe il caso di lamentarsene, sela stampa non tradisse mai la verità enon fomentasse mai il disordine morale ;se i giornalisti obbedissero a quei «prin-cìpi di etica professionale », che essi stessisi sono dati, perchè sono stati solennementeapprovati dalla « Federazione Nazionaledella Stampa Italiana » e dalla « Federa-zione Italiana Editori Giornali » .

lorilale"

n , codice "n.r modo di dire

In quello che fu chiamato un « codice »o addirittura un « decalogo », all'articolo 6si legge : « La pubblicazione di notizie e didocumenti non deve turbare la coscienzamorale della collettività » . E all'articolo se-guente : « 1Von dovranno mai essere fomen-tati istinti malsani, nè sentimenti morbosi » .Si noti che per « provvedere all'applica-zione dei princìpi di etica professionale perl'autodisciplina della stampa », è stataistituita nientemento che una « Corte d'O-nore » . La « coscienza morale della collet-tività » non dovrebbe essere stata turbata „ i

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I Provinciali di tutti gli Ordini e Congregazioni religiose della Polonia posano col Cardinale Primate Emi-nentissimo Wyszynski davanti al monumento di Don Bosco nello Studentato Teologico Salesiano di Lati .

mai, nè mai dovrebbero essere stati fo-mentati « istinti malsani », perchè . . . nonci risulta che la « Corte d'Onore » sia maiintervenuta per cose di questo genere . Eintervenuta, invece, la Magistratura, laquale nel solo 1961 ha disposto ben 234sequestri di pubblicazioni, ravvisando inesse gli estremi di offesa al pudore o' allapubblica decenza. E l'« autodisciplina dellastampa » è servita!

Ed allora ecco « un problema » : perchèsono stati proclamati dei princìpi, che sonosistematicamente, sfrontatamente calpe-stati? La speculazione pubblicitaria di ogniscandalo vero o presunto, la caccia agliindizi più insignificanti per costruire sopradi essi storie abbominevoli, la persecuzionedei fotoreporters, che violano ogni intimità,che inducono le creature più deboli o piùcorrotte a calpestare ogni riservatezza,tutto questo non turba la coscienza moralee non fomenta istinti malsani?

Sordidaspeculazione

Notiamo che, anche se questa spudorataesibizione del disordine fosse fatta a findi bene, cioè per provocare il disgusto e

la deplorazione degli onesti e la condannaseguisse anche da parte del giornalista,che ha squadernato lo scandalo, sarebbesempre da condannare l'uso di mezzi ille-citi per raggiungere un fine onesto .Ma . . . non si tratta di un fine onesto!

La sordida speculazione sul vizio e suldelitto, che soddisfa la morbosa curiositàdi coloro, che nel disordine degli altri cer-cano lo stimolo ai propri bassi istinti ouna giustificazione delle proprie debolezze,è ordinata a vincere a qualunque costola concorrenza ed a tenersi con le unghiee con i denti la vasta clientela, che per-metterà di fare cospicui guadagni .

E tanto vero questo che anche i gior-nali cosiddetti « indipendenti » non rara-mente ospitano cronache boccaccesche edanche i periodici, che di solito hanno unacerta misura nella scelta degli argomentie delle « foto » che li illustrano, attin-gono - senza deplorarli - agli scandali,ai pettegolezzi, ai flirts senza numero edai divorzi a ripetizione di quello sporcomondo del « divismo », nel quale tutto èin funzione pubblicitaria, anche lo scan-dalo. (E, se non c'è, si inventa) .

Non parliamo poi di quella stampa, chenon si impone alcuna remora morale erazzola nelle pattumiere dell'umanità! Viene

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spontaneo il chiedersi di che cosa certiperiodici riempirebbero le loro pagine, sei « divi » si decidessero a non violare lamorale familiare e le varie Marylin, fo-restiere e nazionali, la piantassero unabuona volta con le loro sciocche e impu-diche trovate pubblicitarie ed affidasseropiù alla loro « arte » che alle loro « arti »il successo .

Il settore

più bersagliatoAbbiamo nominato la « morale fami-

liare » ; è proprio questo il settore più ber-sagliato dalla stampa, di cui ci occupiamo .Parla sempre degli « amori », come sefossero « l'amore » ; delle esperienze piùcompromettenti, come di un utile . .. ap-prendistato; delle avventure più scriteriate,come di un gioco innocente. La gioventù,che legge avidamente e senza far uso dellefacoltà critiche, finisce per pensare al ma-trimonio, non come ad uno stato, che im-porta le più grandi responsabilità della vita,ma come ad una . . . volata in motoscooter,che potrà anche finire per mutuo consenso .A forza di leggere le vicende cosiddettesentimentali (ma il « sentimento » nonc'entra, c'entra il senso) di coloro che peressere diventati « qualcuno » nel mondodell'arte, dello sport o della finanza, sicredono fuori e sopra la legge, si finisceper pensare che il successo nella vita ap-partenga ai più spregiudicati . In partico-lare che, per loro, l'adulterio rientri nellanormalità .

Infatti i « campioni » presentati hannotutti, o quasi tutti, un « fatto personale »con la fedeltà. A leggere certa stampa,tanta è la frequenza e la disinvoltura conla quale narra ed illustra le loro avventuree disavventure, il divorzio appare propriola soluzione dei casi di infelicità coniugale,vera o presunta, spontanea o . . . procurata .Esaminando, per farne una recensione, un-dici numeri di un periodico tipicamentecinematografico, siamo stati informati di82 divorzi, non uno di meno. Ed unaltro, che si dà delle arie di distinzione,anche con il titolo francese, nella narrativa- esempi di vita « scelti », quindi, nellaletteratura, non offerti dalla cronaca -di soli dieci numeri presentava un consun-

tivo di 15 adulteri, 3 divorzi, 20 situa-zioni o vicende immorali, 4 omicidi e6 suicidi. Molto costruttivo, nevvero?

Senza dire che talvolta la stampa sunon lodata rimpiange o addirittura deplorache il divorzio, in altri paesi facile fino alridicolo, nel nostro sia ancora impossibile .

Linee concrete

di azione

Che c'è, dunque, da fare per opporsialla costante, perfida, deprimente offen-siva della stampa contro la morale ingenere e contro la morale della famigliain particolare?

Anzitutto convincersi che acquistandola stampa, che offende il costume cri-stiano, si coopera al male e si è corre-sponsabili della rovina delle anime ;

4>

che leggendo questa stessa stampa, ci

si espone volontariamente al pericolodi peccare e, quindi, si pecca ;

4>

che piangendo sulla « nequizia

tempi » e deplorandola « in cameracaritatis », non si salva . . . la carità enon si cava un ragno dal buco .

Convinti di questo - e per un cristianodovrebbe essere facile - c'è da svol-gere un molteplice e prezioso apostolato :

4> inculcare negli altri, e specialmente incoloro che hanno responsabilità edu-cative, come in prin!. Sima linea i ge-nitori, le stesse convinzioni ;

4

non permettere in maniera assoluta che

entri nella propria casa, nella propriascuola, nel proprio ufficio, nel proprioambiente di lavoro la stampa, chespecula sul vizio ;far uso della propria forza di persua-sione e del proprio prestigio, per con-vincere librai ed edicolanti a non squa-dernare sotto gli occhi di tutti lebrutture delle deteriori pubblicazioni ;

4>

quando l'opera di persuasione cozza

contro ostinate resistenze, ricorrere almezzo offerto dalla legge ad ogni cit-tadino, denunciando al Procuratoredella Repubblica le pubblicazioni, nellequali si ritengono raggiunti gli estremi

dei

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del reato (offesa al pudore,vilipendio della Religione,offesa alla morale familiare,contenuto impressionanteo raccapricciante, ecc .) ;

4 non restare isolati nellabattaglia, ma giovarsi Ilei« Segretariati diocesani eparrocchiali per la difesadella pubblica moralità »,illustrati nel numero dimaggio del Bollettino ;

4 sostenere, promuovere, dif-fondere la stampa buona,quotidiana e periodica ; e,in fine, ma proprio comenei cortei religiosi, chesono chiusi dalle maggioridignità, pregare e far pre-gare, perchè il Signoreillumini le intelligenze escuota le volontà .

MONS. FERDINANDO PROSPERINI

Resina (Napoli) - Gli allievi del«Collegio Orfani Militari di CarrieraEsercito » hanno celebrato la lorofesta alla presenza di alte perso-nalità militari e civili, che hannoassistito alla S . Messa nel ma-gnifico parco della villa .

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Venendo incontro a molte e reiterate richie-ste di Sacerdoti Cooperatori o Ex allievi Sale-siani e devoti di Don Bosco, abbiamo organiz-zato quest'anno Corsi di Esercizi Spiritualiper Sacerdoti a

MUZZANO BIELLESE (Vercelli] dal 26 agosto al 1° settembre•

ZAFFERANA ETNEA (Catania) dal 2 alI'8 settembre•

FIUGGI (Frosinone) dal 23 al 29 settembre

Detti Esercizi, per la predicazione e per l'orario, si svolgerannonello spirito e col metodo di Don Bosco .Gli Eccellentissimi' Vescovi, nella cui giurisdizione si trovanole tre Case di Esercizi, hanno dato all'iniziativa la loro appro-vazione e la più ampia benedizione .Per prenotazioni e informazioni rivolgersi :

per MUZZANO BIELLESE: al Rev .mo Delegato Ispettoriale Cooperatori IstitutoSalesiano - Via Lemarmora, 14 - NOVARA

per ZAFFERANA ETNEA : al Rev.mo Delegato Ispettoriale Cooperatori IstitutoSalesiano Via Cifali, 7 - CATANIA

per FIUGGI :

o'!. Rev .mo Delegato Ispettoriale Cooperatori IstitutoSalesiano ' Via Marsala, 42 - ROMA

Tutti i corsi si chiudono nella mattinata dell'ultimo giorno .

Gli Esercizi Spirituali fatti in clima salesiano potrannooffrire ai nostri Decurioni e Cooperatori Sacerdoti l'op-portunità di approfondire lo spirito di Don Bosco e diperfezionarsi nell'arte del "Da mihi animas", di cuifu maestro e realizzatore impareggiabile.

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Il nostro Rev .mo Rettor Maggiore, di ritorno a Torino dopo le memorandegiornate di Roma e Pompei, ebbe la gioia di leggere la seguente venerataLettera che l'Em.mo Card. Amleto Giovanni Cicognani, Segretario di Stato,gli ha inviato a nome del Santo Padre .

SEGRETERIA DI STATO DI SUA SANTITA

,Dal Vaticano, 4 giugno 1962

+Reverendissimo Signore,

Con viva commozione dell'animo Sua Santità ha ricevuto il munifico Idono per il Concilio Ecumenico, che la Signoria Vostra Rev.ma, anche a nome 1dell'intera Famiglia Salesiana, ha voluto deporre con delicato pensiero nelle Sue tau�uste mani, al termine della recente Udienza, concessa nel cortile di San Da- 1maso ai Cooperatori Salesiani .

1

E ancora vivo nel cuore del Santo Padre il ricordo della vibrante assem-blea, che ha dato un tono di particolare letizia al sereno pomeriggio della festa

t dell'Ascensione ; ed ora l'offerta di sì esemplare larghezza, con cui si è voluto ivenire incontro alle più urgenti necessità del presente momento, Gli ha portato juna nuova, eloquente conferma della venerazione e dell'affetto di cotesti diletti tfigli . Nei molteplici attestati di attaccamento alla Sede di Pietro, dati in questa

1

circostanza, il Vicario di Cristo ama vedere come il riflesso dei sentimenti di fedeltà

Je di amore, che San Giovanni Bosco nutrì per il Successore del Principe degli Apo-stoli,stoli, e che trasfuse con tanto frutto nelle convinzioni dei suoi figli .

1Il tramandarsi di questa unica fede e devozione è ciò che più consola

l'Augusto Pontefice, per la generosa rispondenza di tanti cuori agli insegnamenti edi

alle attese della S . Chiesa; e mentre rinnova ai diletti Cooperatori le paterne esorta-

ttzioni a continuare con perseveranza su la via prescelta, di gran cuore imparte laconfortatrice Benedizione Apostolica, che sia pegno di sempre più lieti incrementie di continue celesti benedizioni .

Mi valgo dell'occasione per confermarmi con sensi di religioso os-sequio della Signoria Vostra Rev .ma

Dev .mo nel Siqnore

1A G CARD CICOGNANI. . .

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DopoDopo il Pellegrinaggio Nazionale

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I punto in cui siamo, per tirare avantila fabbrica del tempio di San Gio-vanni Bosco sul Colle che da lui prende

il nome, non è tanto di muratori che si habisogno, quanto di carpentieri e di ferraioli :quelli, per preparare le forme di legno doveverrà colato il cemento ; questi, per fare leincastellature di ferro che ne dovranno esserecome l'anima e lo scheletro . Gli uni e gli altrinon sono però così abbondanti sul mercato,quanto ne è invece la richiesta, imposta dallenuove costruzioni che vanno sorgendo un po'dovunque; ed è perciò che su al Colle, nono-stante gli sforzi assai notevoli della Dittacostruttrice, non si è riusciti, col bel tempo,ad avere quel contingente di mano d'opera,su cui invece si faceva assegnamento . Tuttoquesto ha imposto alla costruzione del tempioun ritmo meno accelerato che, con l'andardel tempo, potrebbe incidere sensibilmentesulla tabella di marcia .

Con questo non si vuol dire che si stia fermi ;ma trenta operai non sono cento e, ancorchénon difettino le attrezzature e la volontà sìfortemente impegnata, tuttavia il camminonon è adeguato allo sforzo . Ad ogni modo,

continua senza sosta la posa delle colonneche dovranno reggere il pavimento della chiesasuperiore e intanto, deviata definitivamentela piccola vena d'acqua che irrorava le fonda-menta delle sacrestie, si vanno nettamentedelineando i muri absidali che già affioranoalla superficie . Nel cantiere è già anche af-fluito tutto il legname necessario per la co-struzione della piattaforma, che ha da servirealla gettata della superficie . Sarà una cosalaboriosa; ma, una volta fatta, metterà glioperai nelle condizioni di lavorare anche coltempo brutto, nella prossima stagione inver-nale, dato che le condizioni atmosferiche del-l'inverno scorso vanno considerate più un'ec-cezione che la regola nei nostri climi .

Questo l'abbiamo scritto anche con la spe-ranza di invogliare qualcuno a darci maisforte, e in ossequio alla volontà del Rev .moRettor Maggiore, che ha lanciato la « cam-pagna del mattone », per offrire a tutti gliamici di Don Bosco la soddisfazione di por-tare il proprio contributo, anche modesto,ad un'opera che dirà ai posteri che abbiamocompreso tutta la grandezza dell'Apostolodella gioventù dei tempi moderni .

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Giornata di spiritualità salesianaper industriali e dirigenti

Un numero di partecipanti al disopra di ogniaspettativa ha registrato, domenica 2q aprile, laGiornata per industriali e dirigenti organizzatanella Casa per Esercizi Spirituali di MuzzanoBiellese dal Centro Cooperatori di Borgoma-nero (Novara) . Oltre 5o infatti sono stati i pre-senti. Erano rappresentate tutte le più impor-tanti industrie della zona, dalla Bemberg allaDinamo, dalla Contex alla Sciai .

La giornata fu imperniata sulla conferenzadell'avv . Orazio Quaglia, del Consiglio Supe-riore della Pia Unione, sull'Enciclica Mater etMagistra . Ne segui una vivace e interessantissimadiscussione tra l'oratore e i convenuti .

Don Corrado Casalegno, la sera precedente,aveva presentato il Sistema preventivo di DonBosco ; e al mattino avevo parlato sul tema Lapreghiera e commentato poi la S . Messa, du-rante la quale si erano accostati nella quasi to-talità alla S. Comunione .

Ottimamente organizzata dal Delegato locale,la « Giornata* si è chiusa lasciando in tutti gliintervenuti un assai gradito ricordo, unito al de-siderio che si rinnovi presto .

Incontro sacerdotale a BolognaAnche se in ritardo, non possiamo non far cenno

della giornata di aggiornamento sacerdotale sa-lesiano di Bologna, che fu onorata dalla pre-senza dell'Em.mo Cardinale Arcivescovo GiacomoLercaro. I settanta Sacerdoti intervenuti s'inte-ressarono vivamente dell'argomento : « Attualitàdell'Oratorio per la salvezza della gioventù » .Sua Eminenza si compiacque di porre l'accentosu due punti pratici e disse :

i . Non sempre si potrà avere a disposizionequella dovizia di locali e di attrezzature che esi-gerebbe un oratorio oggi; ma anche Don Boscocominciò con poco: imitiamolo .

2 . Ma soprattutto Don Bosco ci è modellodi inesauribile carità sacerdotale, e di dedizionealla gioventù, anche con immenso sacrificiopersonale: seguiamone le mirabili orme ..Mentre il Cardinale parlava, veniva_ spontaneo

pensare che anche lui segue le orme del grandeApostolo dei giovani ospitando nel suo palazzoarcivescovile un gruppo di giovani bisognosi,studenti e operai .

Tre sere sulla moralitàIl Centro Cooperatori Salesiani di Genova,

con l'intento di sensibilizzare e focalizzare idelicati e urgenti problemi che interessano spe-cialmente la gioventù, ha organizzato un ciclo diConferenze su] tema della Moralità .

Qualificati interpreti di problemi morali mo-derni intrattennero per quattro sere successive gliinsegnanti, la gioventù e i genitori su argomentidi palpitante attualità .

La prima sera agli Insegnanti parlò il prof . Ma-rio Perrone, Provveditore agli Studi di Savona,sul tema : La Scuola può e deve contribuirealla formazione dell'allievo .

La seconda sera alla Gioventù parlò il pro-fessor Bruno Orsini, Libero Docente all'Univer-sità, sul tema : La gioventù di oggi dinanziai suoi impegni .

La terza sera ai Genitori l'avv . Giuseppe Mariotannino tenne relazione sui Doveri e diritti dellafamiglia per una gioventù moralmente sana .La quarta sera si ebbe l'assemblea plenaria,

alla quale parlò il Rev .mo Padre DomenicoEnrico di Rovasenda .

A tutti i convenuti fu offerto in «Vistavision» ilfilm L'incendiario (Relph), che diede una toccantedocumentazione dei pericoli di certa gioventùbruciata dall'ambiente immorale, o anche soloamorale invadente . Se ne trasse un efficace sti-molo per un apporto costruttivo .

Offrono alla Verginela " promessa cinematografica "

1 Cooperatori dell'Ispettoria romana, il 25aprile u . s ., in numero di i 50, si recarono in pelle-grinaggio al Santuario della Madonna delleLacrime in Siracusa .

Desiderosi di offrire alla Vergine un dono chele tornasse molto gradito e in armonia con laCampagna della Moralità, decisero di fare (odi rinnovare) la promessa cinematografica,quale omaggio alla Madonna che pianse per ipeccatori d'immoralità del nostro secolo .

Consapevoli di prendere un impegno che ha ilsuo grande valore, promisero alla Vergine di aste-nersi per tutta la vita da quegli spettacoli chenon si addicono alla dignità di cristiani, che offen-dono la modestia e che non sono ammessi dagliorgani preposti dalla Chiesa alla necessaria vi-gilanza nel settore del divertimento .

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Molti giovani sentono la chiamata al Sacerdozio dopo l'adolescenza, specialmentequando cominciano a gustare le gioie dell'apostolato 3 Don Bosco, mosso dasuperne illustrazioni, ha creato l'«Opera di Maria Ausiliatrice» per queste vo-

cazioni di adulti - I recenti Congressi Internazionali delle Vocazioni religiose edecclesiastiche hanno agitato il problema, riconoscendolo della massima attualitàIn molte Diocesi dell'Italia e dell'Estero si sta avverando la profezia di Don Bosco :« Molti Vescovi seguiranno il nostro esempio e apriranno case a questo fine »

el primo Congresso Internazionale dellevocazioni religiose, tenutosi a Romadal 10 al 16 dicembre dell'anno scorso,

il Rev.mo Don Alberione raccomandò in modoparticolare la cura delle vocazioni tardive .Nel corrispondente Congresso Internazio-

nale delle vocazioni ecclesiastiche, indettodalla S. Congregazione dei Seminari e delleUniversità degli studi, svoltosi parimente inRoma nel maggio scorso, il tema fu trattatoespressamente e in forma magistrale da SuaEminenza il Cardinale Kònig, arcivescovo diVienna .

Questo è sufficiente per dimostrare l'attua-lità dell'argomento .

Non ci pare quindi fuori proposito il ricor-dare quanto Don Bosco fece, e ripresentare ainostri Cooperatori e a tutti i lettori del Bol-lettino le realizzazioni e i progetti che la So-cietà Salesiana ha attuato ed attua ancoraoggi, in questo campo, soprattutto in vistadelle vocazioni missionarie .

E noto che Don Bosco fu lui stesso, in uncerto senso, una vocazione tardiva, e che findai primi tempi coltivò queste vocazioni,quando se ne presentava l'occasione . Ma nel1875 organizzò anche questo settore della

260 sua attività istituendo l'« Opera di Maria Au-

allaVita

siliatrice », per le vocazioni tardive, ne steseil programma e con l'appoggio della maggiorparte dei Vescovi del Piemonte e la benedi-zione di Pio IX, cominciò a fare .

VA!Ve lo indussero superne illustrazioni . Ne

parlò Don Bosco stesso ai membri del Capi-tolo Superiore: « Un sabato sera - disse -mi trovavo a confessare in sacrestia ed erodistratto . Andavo pensando alla scarsità deipreti e delle vocazioni e al modo di accre-scerne il numero. Mi vedevo davanti tantigiovani che venivano a confessarsi, buoni gio-vani ed innocenti, ma dicevo fra me : chi saquanti non riusciranno e quanto tempo an-cora ci vuole finchè ci siano coloro che perse-vereranno; ed il bisogno della Chiesa è pres-sante » .

Il Santo raccontò quindi che ad un tratto,sempre confessando, gli parve di trovarsi atavolino nella sua camera e di udire una voceche gli diceva: « Vuoi sapere il modo di ac-crescere e presto il numero dei buoni preti?Osserva quel registro: da esso ricaverai quantoè da farsi » . Don Bosco continua : « Allora dissi

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A Torino - Nella Basilica di Maria Ausiliatrice i ragazzi che hanno partecipato al festoso con-vegno di chierichetti e cantori organizzato daU'!o ottvriGuba! ina, assistono alla Messa cele-brata dal Successore di Don Bosco e allietata dalle esecuzioni dei piccoli cantori .

Parma - S. E. Mons. Evasio CnUi ha conferito il Battesimo e la Cresima alla signorina giappo-nese Atsuko Azuma che, frequentati i corsi di religione dei Salesiani a Tokio, venne in Italiaper veMez/onami nella musica al Conservatorio di Pu,ma, dove completò lo studio della reli-gione e decise il suo incontro con Cristo .

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Olan .:esicol DelegatoIspettoriale

Don GerardoDirksmeier .

ALe CooperatriciSalesianedi Zamora(Spagna)con le caratteristiche"mantiglie"davantialla Basilicadi San Pietro .

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tra me: sogno o son desto? Pure quella voceche ho udito è voce vera . E mi volli alzareper vedere chi fosse Colei che mi aveva par-lato; e mi alzai realmente. I giovani che siconfessavano a me d'intorno, vedendo che mialzavo così in fretta e spaventato, si credetteroche mi venisse male ; mi sorressero; ed iorassicurandoli che era nulla, continuai a con-fessare » .Finite le confessioni, Don Bosco esaminò

attentamente i registri antichi dell'Oratorioper obbedire al comando di quella voce mi-steriosa, e osservò che di tanti giovani cheintraprendevano gli studi per seguire la viadel sacerdozio, appena 15 su 100, cioè nep-pure 2 su 10 arrivavano a mettere l'abitoecclesiastico ; mentre coloro che vengono giàadulti, quasi tutti, cioè 8 su 10, indossano l'a-bito e in minor tempo .Convinto che l'Opera fosse voluta da Dio

e che Colei che gli aveva parlato fosse MariaAusiliatrice, vi pose subito mano e la inti-tolò alla sua celeste Ispiratrice .

VA!

Le caratteristiche della prima scuola perFigli di Maria», come furono chiamati,

sono le seguenti :1) Scuola separata dai corsi regolari di gin-

nasio, e avente programma proprio intensivo .2) Scuola dotata di professori scelti, abili

nella didattica, forniti di grande zelo e mirantipiù alla formazione intellettuale degli alunniche alla loro informazione culturale .

3) Alunni anziani dotati di grande buonavolontà, pronti ad ogni sacrificio e anche asacrificare le vacanze estive, per guadagnaretempo .

4) Scuole limitantisi alle materie essenziali .5) Volontà decisa nei candidati di abbrac-

ciare lo stato ecclesiastico, senza mira di titolilegali di studio .

Per assicurarne l'esito, come primo Diret-tore dell'Opera scelse un Sacerdote santo, ilfuturo fondatore dei « Servi della Carità »,il venerabile Don Luigi Guanella, che la Prov-videnza aveva condotto da Como a Valdoccoa vivere per tre anni alla scuola di Don Bosco,« quasi a tirocinio delle sue future Opere »,come dirà il Cardinale Cagliero .Sotto la direzione di Don Guanella quei

volonterosi giovanotti fecero tali progressi chegià un anno dopo, il 27 giugno 1876, egli po-téva scrivere al suo Vescovo: « Il signorDon Bosco, per il prossimo novembre, avrebbegià disposto una cinquantina per vestir l'abitoclericale e passare quali alla retorica, quali alla

filosofia . Studiano con voglia incredibile, e sonodi bontà rara . Don Bosco volle che io facessiloro da direttore e da maestro, e non mi pared'ingannarmi nei miei giudizi » .

VA!

Qualcuno potrebbe pensare che da questa« scuola di fuoco », come amava chiamarlaDon Bosco, siano usciti soltanto dei mezzipreti, dotati di scarsa cultura e capaci di rea-lizzare ben poco di buono . Ma non fu così .Da quest'opera uscirono due servi di Dio : il

PREGHIERA DI DUE SPOSI•

CHE NON HANNO FIGLI

Signore Gesìi,• Noi non abbiamo avuto la fortuna di

aver figli : ne siamo addolorati . . . Ma Tuci offri l'immenso vantaggio di aiutarealtri focolari. Noi abbiamo pensato diadottare un adolescente che si orienti versoil sacerdozio. Ne faremo un nostro figliospirituale. Lo condurremo un giorno al-l'altare della sua prima Messa. Così ve-dremo fiorire ugualmente il nostro mutuoamore e avremo davanti a Te i meriti delsacerdozio di questo figlio, che noi ame-•

remo come se fosse nostro .Signore Gesù, donaci la forza di essere

tatti e due fedeli a questa tua ispirazione .•

Così sia .

••••

$

f>4> • • • • • • • • • • • • • • • • O

principe Augusto Csartoryski e Don FilippoRinaldi, terzo successore di Don Bosco ; varimembri del Capitolo Superiore : Don Fran-cesco Provera, Don Francesco Bodrato, DonCarlo Ghivarello, Don Giuseppe Lazzero,Don Domenico Belmonte ; moltissimi valorosimissionari, tra i quali gli eroici Mons . Fagnano,Don Milanesio, Don Baccino, Don Balzola el'apostolo dei lebbrosi Don Unia .

Don Bosco l'aveva preannunziato dicendo :« I Figli di Maria saranno per l'azione, mentrei piccoli che vengono su nelle nostre case sa-ranno per la scienza » .

Il Santo andò oltre : profetizzò che moltiVescovi avrebbero imitato il suo esempio eavrebbero aperto case a questo fine, che l'o-pera avrebbe preso proporzioni grandiose a 263

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vantaggio della Chiesa e che sarebbe statauna garanzia della prosperità della Congrega-zione Salesiana .

La profezia sta avverandosi . Per citareuna sola nazione, nella Francia, per le vo-cazioni di adulti vi sono 10 Seminari spe-ciali, di cui 6 interdiocesani . Inoltre in altri8 Seminari vi è una sezione per la for-mazione e l'istruzione dei candidati adulti ;quindi sono 18 le sedi specializzate a que-sto scopo .

Quanto alla seconda parte della profezia,basterà citare la testimonianza del BollettinoSalesiano dell'agosto 1892, a meno di quattroanni dalla morte del Santo ; vi si legge : « Lesperanze di Don Bosco non andarono deluse :ben oltre a 500 furono già i chierici che in questianni uscirono da dette scuole . Alcuni al pre-sente, già da più anni ordinati sacerdoti, sonozelanti parroci, altri indefessi apostoli nelleMissioni » .

Come si vede, l'Opera dei « Figli di Maria »a Don Bosco serviva non solo per la suaCongregazione, ma anche ad attuare uno trai suoi più cari ideali, che soleva esprimerecosì : «Ricordiamoci che regaliamo un grandetesoro alla Chiesa, quando noi procuriamo unabuona vocazione ; che questa vocazione, o questoprete vada in diocesi, nelle missioni, o in casareligiosa, non importa ; è sempre un gran te-soro che si regala alla Chiesa di Gesù Cristo » .

L'Opera, voluta da Dio, continuò a fioriree le case si moltiplicarono . Sotto il rettoratodi Don Rua gli istituti nei quali in tutto o inparte si coltivavano le vocazioni tardive erano,nella sola Italia, undici .

Gli altri successori di Don Bosco insistet-tero alla loro volta perchè quest'opera, che

Irreo (Torino) - Sua Eccellenza Mons . Albino Mensa con gli allievi dell'Istituto Missionario Salesianodavanti alla nuova «ala», che sarà l'accogliente sede dei giovani adulti chiamati alla vita sacerdotale .

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Resistencia (Argentina)Il Collegio Salesiano si è arricchito di questo nuovo moderno edificio, che sorge sulla « Avenida Italia» .

il Santo riguardò sempre come la pupilladei suoi occhi, fosse coltivata e diffusa .

Citiamo l'esempio della casa di Courtrainel Belgio .

Colà da trent'anni si è sistemata la sezionedelle vocazioni adulte allo stato ecclesiasticoo religioso .

La statistica del trentennio conta ben 329vocazioni con 152 preti, 153 chierici e 24 fra-telli laici .

Tra questi : 132 sono andati al clero seco-lare e gli altri si son fatti religiosi .

La divisione tra i diversi Ordini o Congre-gazioni è la seguente : 1 Assunzionista, 1 Cap-pellano del lavoro, 5 Benedettini, 2 Cappuc-cini, 2 Domenicani, 1 dei Frères van Daelee 1 di quelli d'Oostacker, 10 Frati Minori,1 Gesuita, 5 Giuseppini, 1 Lazzarista, 1 Mon-fortiano, 2 Missionari del S. Cuore, 14 Nor-bertini, 1 Paolino, 6 Picpussiani, 1 Reden-torista, 99 Salesiani, 17 Scheutisti, 5 Trap-pisti, 4 Padri Bianchi, 1 dei Piccoli Fratellidi P. De Foucauld, 8 Oblati Missionari diMaria Immacolata, 3 Missionari del SacroCuore di Gesù, e alcuni in altre congrega-zioni .Un altro esempio è quello della casa di

Maretz in Francia, che in cinquant'anni diesistenza ha dato alla Chiesa 450 sacerdoti,dei quali due terzi sono entrati nel clero se-

colare e gli altri hanno scelto le più svariatefamiglie religiose o le Missioni .

In Italia, dopo la prima guerra mondiale,si ebbe un notevole sviluppo di tali vocazionispecialmente nell'Istituto Missionario Cardi-nal Cagliero d'Ivrea ( Torino), ma poco pervolta esse vennero sopraffatte dal numero degliaspiranti giovani .

Ora si pensa di riattivare tale sezione diadulti, e l'Ispettore dell'Ispettoria Centrale halanciato un nuovo appello, e ha riapertol'Istituto - che il 9 giugno ha inauguratouna nuova ala di fabbricato - alle vocazionidei giovani adulti .

Benedica Don Bosco questa iniziativa tantoa lui cara e i Cooperatori indirizzino a Ivreai giovani tra i 16 e i 25 anni che aspiranoa diventare sacerdoti e che dànno serio affi-damento di buona riuscita, dando la pre-ferenza a quelli che hanno già prestato laloro opera nelle varie attività dell'apostolatocattolico .

Questi giovani adulti - diceva Pio XII -« anche se giungono al sacerdozio in età avan-zata, sono spesso forniti di maggiori e di piùsolide virtù, essendo già stati sperimentati edavendo rafforzato il loro animo al contatto delledifficoltà della vita ed avendo già collaboratoin un campo che rientra nelle finalità dell'a-zione sacerdotale » .

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Il Rettor Maggiorein Sardegna

' cesso la suadei Salesiani

13 a Sardegna salesiana sta per arric-chirsi di un'opera provvidenziale : unamoderna Scuola professionale alla pe-

riferia di Cagliari .Per interessamento delle Autorità regio-

nali e comunali e soprattutto per gli ottimiservizi dell'ari . avv. conte Ignazio Serra, As-sessore della Regione, siamo venuti in pos-sesso di un ampio terreno in posizione stra-tegica. Infatti esso fa da pernio ad un ven-taglio, sulla cui raggiera fanno corona cinquegrossi centri urbani. Lungo la strada princi-pale, mattino e sera, è un continuo viavaidi giovani, occupati nel capoluogo in umilimestieri, per lo più manovali, pochi con pro-fessione specializzata e ben retribuita. Lanuova fondazione ci offre una magnifica occa-sione di dare a questa gioventù la possibilitàdi una formazione professionale adeguata alleesigenze dei tempi e di farne cristiani e citta-dini esemplari .

Il Rettor Maggiore accolse volentieri l'in-vito di presenziare alla posa della primapietra del nascente Istituto, che con gli aiutipromessi si spera di realizzare in breve tempo,fornendo così anche la Sardegna di un centroprofessionale modello, sul tipo di quelli giàesistenti nelle principali città della Penisola .

Giunto a Cagliari nel pomeriggio del 26 mag-gio, ricevette un cordiale benvenuto nel Col-legio del -,iale Fra Ignazio . Volendo poi soddi-sfare al vivissimo desiderio dei Salesiani diCarbonia, ripartì alla volta di quella città,fermandosi brevemente ad Iglesias per unsaluto agli Allievi Carabinieri e a S . E. Mons .Giovanni Pirastru, Vescovo locale .

Carbonio, sorta artificialmente nel 1937 peril miraggio di un largo sfruttamento delle mi-

Una grande Scuola professionale nella periferia di Cagliaripromossa dalle massime Autorità dell'Isola ' Tra le po-polazioni di Carbonia Don Bosco ha cominciato con suc-

opera di redenzione 0 Il Rettor Maggiorein udienza dal Presidente della Repubblica

nere di carbone del suo territorio, è oggi unalocalità depressa, con forte disoccupazione econseguente disorientamento morale e sociale .

Preoccupate dalla situazione morale e re-ligiosa sempre più precaria, le Autorità eccle-siastiche e la stessa Santa Sede invitaronoi figli di Don Bosco a prendere cura di dueparrocchie cittadine. E questi vennero, ar-mati di zelo e buona volontà, prodigandosisenza risparmio e con sacrifici notevoli per ilbene spirituale di tanta gioventù e dei fedeliaffidati al loro ministero pastorale . E i fruttinon mancarono . Grazie a Dio, essi comincianoa mietere abbondante messe tra i giovanied il popolo, che accorrono alle due chiese,alle cappelle ed agli oratori festivi .

Il Rev.mo Don Ziggiotti volle darsi personal-mente conto di questo lavoro e si recò a visi-tare non solo le due chiese parrocchiali, maanche le varie borgate ove sorgono modestis-sime ed improvvisate cappelle, povere esquallide come le misere abitazioni che lecircondano . . . Ma ovunque egli trovò fervidaaccoglienza e profonde espressioni di gratitu-dine per l'opera che vi svolgono i Salesianie le reverende Suore Orsoline di Somasca .Ritornato alla parrocchiale di San Ponziano,una grande moltitudine di gioventù e di fedeliera ad attenderlo nel piazzale antistante iltempio, desiderosa di vedere coi propri occhiil quinto Successore di Don Bosco, di sen-tirne la parola e di riceverne la benedizione .Egli raccomandò di tenersi sempre uniti aisacerdoti, di ascoltarne gli insegnamenti, diattendere alla cristiana formazione (lei fi-gliuoli e di non dar retta a chi diffonde ideecontrarie al Vangelo ed alla nostra santa Re-ligione .

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Cagliari - Benedicendosi la prima pietra della nuova Scuola professionale, il Presidente della Regione won . Corrias ringrazia i Salesiani dell'apporto che dànno agli sviluppi morali, culturali e tecnici della Sardegna . '

Il giorno seguente eccolo a Cagliari, circon-dato da un gruppo di parroci ex allievi e coo-peratori, venuti ad ossequiarlo ed a sentirela stiaparola sui problemi dell'oratorio e del-l'insegnamento catechistico . Nel pomeriggiopoi assistette alla graziosa cerimonia dell'of-ferta dei fiori alla Madonna nella nostra par-rocchia di Maria Ausiliatrice, dove la dome-nica 27 maggio celebrò la S . Messa e tenneil discorso conclusivo del mese mariano .

Più tardi, sotto un sole dardeggiante, ebbeluogo la benedizione della prima pietra dellanascente Scuola professionale. Presenti allacerimonia erano S . E . Mons. Paolo Botto,Arcivescovo di Cagliari, il Presidente dellaRegione on . Corrias, i Sindaci di Cagliari e diSelargius, vari Onorevoli, Cooperatori, Ex al-lievi ed i nostri alunni .

Il Sindaco di Selargius, sotto la cui giurisdi-zione si trova il terreno della futura scuola,lesse un indirizzo in cui espresse il suo vivocompiacimento per la prossima attuazione diun'opera tanto attesa e provvidenziale . IlPresidente della Regione pronunciò parolepiene di riconoscenza per l'apporto che iSalesiani dànno alla rinascita culturale e mo-rale della Sardegna e si disse fiero di avere

difeso in pubblica assemblea i Figli di Don Bo-sco contro chi cercava di ostacolare la pro-gettata scuola .

Il Rettor Maggiore rispose manifestando lasua profonda gratitudine alle Autorità eccle-siastiche e civili, che tanto si sono adoperateper favorire i Salesiani nel loro compito edu-cativo. Rievocò la figura di S . E. Mons . Pio-vella, che chiamò i Figli di Don Bosco a Ca-gliari, all'alba di questo secolo, e sottolineòl'importanza e l'attualità delle scuole profes-sionali per la formazione della gioventù ope-raia .

Concluse la cerimonia S . E. l'Arcivescovo,che ispirandosi allo sventolio delle bandieredi tutte le nazioni dove lavorano i Sale-siani, inneggiò al loro lavoro educativo nelmondo .

Nel pomeriggio per le vie della Parrocchiadell'Ausiliatrice si snodò una grandiosa pro-cessione. Sul palco preparato dinanzi allachiesa, S. E . l'Arcivescovo con accento vi-brante invitò tutti ad avere una filiale con-fidenza nella Madre Celeste . Migliaia e mi-gliaia di fedeli ascoltarono riverenti le paroledel loro Pastore, che a sigillo della storica gior-nata impartì la Benedizione Eucaristica.

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Approfittando di una giornata di sosta nel-l'Isola, il Rettor Maggiore fece una puntataa Lanusei, accolto dal Vescovo, dalle Auto-rità e dai nostri Aspiranti. Porse pure un sa-luto alle Figlie di Maria Ausiliatrice di Mon-serrato, nei pressi di Cagliari .

Il 29 maggio fece ritorno a Roma per pre-siedere il Pellegrinaggio dei Cooperatori, altermine del quale fu ricevuto in udienza daS. E. Antonio Segni, Presidente della Repub-

Lavora da 70 anni la «fucina»di missionari salesiani d'Ivrea

n giorno della primavera 1892, il ve-~ nerabile Don Rua, primo successore diDon Bosco, accompagnato da un gio-

chierico, giungeva a Ivrea, accolto afesta nella sua villa in Borgo S . Antonio dallamamma dell'allora Vescovo d'Ivrea Mons . Ago-stillo Richelmy, poi Cardinale Arcivescovo diTorino .La veneranda signora espose a Don Rua

un suo sogno: fare della villa una casa reli-giosa, e concluse : « t il mio Agostino che mi

vane

blica, nella sua sede del Quirinale . Accom-pagnato dal nostro Procuratore Generale, lamattina del lunedì 4 giugno, il rev.mo signorDon Ziggiotti venne accolto con tanta bene-volenza dal Presidente, che s'interessò dellavoro educativo dei Salesiani e soprattuttodelle scuole professionali ed agricole, assicuròil suo appoggio per la progettata scuola diCagliari e gradì moltissimo l'omaggio di unareliquia insigne di San Giovanni Bosco .

ha detto di rivolgermi a lei, caro Don Rua » .E il Venerabile : « Sono lieto che Mons . Ri-chelmy, che sin da bambino era di casa nelnostro Oratorio di Torino, abbia pensato anoi: la sua villa diventerà casa di preghierae di lavoro » .

La promessa di Don Rua ebbe pronto av-veramento perchè l'Istituto d'Ivrea ebbe su-bito carattere di casa di formazione salesiana .Questo si accentuò nel 1922, quando divenneil grande « Istituto Missionario Salesiano

Ivrea ('l'orino) - L'Eccellentissimo Mons . Mensa offre le forbici al Rev .mo Ispettore Don Murtas perché tagli il268 nastro inaugurativo del nuovo edificio dell'Istituto Missionario Salesiano, che subito dopo Sua Eccellenza benedirà .

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Card . Cagliero », che continua a dare ognianno un forte contributo di valorosi missio-nari alla Chiesa. Gli apostoli formati a Ivrea,tra cui quattro Vescovi, sono sparsi in tuttoil mondo in 38 nazioni, nelle due Americhe,in Oriente e in Australia .

Il 70 0 dell'Istituto vede realizzata una nuovagrande ala di fabbrica con teatro, studio,camerate, palestra, che venne inaugurata daS. E. Mons. Albino Mensa il 9 giugno scorso .Dopo che l'Ispettore »Don Murtas ebbe ta-gliato il nastro, Mons . Vescovo impartì labenedizione alla nuova costruzione . Quindi ilDirettore Don Losappio porse il saluto alleautorità presenti e Don Favini cantò i fastie le glorie dell'Istituto, concludendo: « Mam-ma Richelmy può essere contenta! » .

L'Associazione "Don Bosco"Maestri Cattolici

A Glasgow trecento membri dell'Associa-zione «Don Bosco» di Maestri Cattolicihanno ascoltato una conferenza del salesianoDon O'Brien sul tema « 1 giovani d'oggi eDon Bosco », in occasione della loro riunioneannuale nella festa del Santo Patrono . Eranopresenti il Presidente dell'Associazione diGlasgow, dott. Patrick McGlynn, tino deifondatori, e il cappellano dell'Università diGlasgow. Don O'Brien fu seguito con pro-fondo interesse . Alla fine della conferenza ildott. McGlvnn ricordò che le relazioni delladiocesi di Glasgow con i Salesiani rimon-tano ai tempi di Don Bosco . Egli riportòintegralmente la lettera che il Santo scrisseall'Arcivescovo di Glasgow, Mons. CharlesEyre, il 6 dicembre del 1877, circa due mesiprima della morte . L'Arcivescovo avevachiesto i Salesiani per assistere i molti Italianiimmigrati nella sua Arcidiocesi, ricordandoil suo incontro con Don Bosco di qualcheanno prima. Il Santo diceva il suo rincre-scimento per non poter mandare un Salesianosolo, perchè non permesso dalle Regole, maaggiungeva : « Io ho accettato di recente unachiesa in Londra (a Battersea) e aprirei vo-lentieri una casa di educazione in Glasgowo in qualunque altra città della vostra Archi-diocesi, ma per il momento ho pochi che sap-piano parlare inglese . . . » . Il dott . McGlynnaggiunse che Don Bosco non aveva maiperso di vista Glasgow . Il compianto Supe-riore Generale, Don Pietro Ricaldone, gli

Per ultimo parlò Mons . Vescovo, il qualedopo aver espresso il suo più vivo compiaci-mento per l'opera realizzata, seconda indispen-sabile « ala » per poter volare, ebbe alte espres-sioni di riconoscimento dell'opera salesiananel mondo e si disse lieto di ospitare in Ivreauna casa missionaria di primissimo ordine .Ora la Chiesa tutta è in clima missionario .L'esperimento salesiano di mandare giovaniin territorio di Missione, esperimento che nellacasa « Cardinal Cagliero » ha trovato fulgi-dissimo esempio, riceve così quasi una con-ferma teologica in questo nuovo movimentodella Chiesa . Ed augurava alla casa di Ivreadi prosperare in tale via per dare alla Chiesadi Dio, in questo clima conciliare, molti nuoviapostoli di Cristo .

aveva donato una reliquia speciale di SanGiovanni Bosco per l'Associazione MaestriCattolici, pregandolo di custodirla permanen-temente nella Cappellania dell'Università diGlasgow. Il dott . McGlynn concludeva chenon v'era dubbio che Don Bosco avesse la-vorato per i cattolici nell'Università, se siparagona il pugno di studenti di allora conil forte gruppo di 800 di oggi ; come pureil nuovo edificio della Cappellania cattolica,che desta l'ammirazione di tutte le altreAssociazioni dell'Università . L'Associazione« Don Bosco » Maestri Cattolici preparò ancheun'esposizione catechistica con testi e sussidididattici, tra i quali figuravano le filmine sale-siane che molto interessarono i Maestri. Anchel'Associazione Domenico Savio suscita tra essivivo interesse, per il forte contributo che puòdare alla formazione religiosa della gioventù .

Fondazione Padre Riva :Scuola popolare per fanciulli poveri

Due ferventi Cooperatori salesiani, Rubened Ettore Finol Dubuc, recentemente de-funti, hanno voluto perpetuare la loro caritànel modo seguente .

Alunni della prima ora del Collegio Salesianodi Caracas, portarono sempre profondamentescolpiti nel cuore gli insegnamenti e gli esempidi quei Salesiani, di cui alcuni erano statiformati direttamente alla scuola di DonBosco . Soprattutto li aveva impressionati lacarità di Don Enrico Riva e avevano concepito 261)

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l'idea di seguirne gli esempi' creando con iloro beni e risparmi un'opera di educazionesalesiana .E l'occasione la fornì loro la carità dello

stesso « Padre Riva », il quale aveva fondatouna .« Scuola Popolare Don Bosco », cheeduca gratuitamente più di 200 ragazzi .Quando, l'anno scorso, furono trasferiti iresti mortali di « Padre Riva » dal cimiteroal Santuario di Maria Ausiliatrice da luieretto, - i fratelli Finol decisero di costruireun grandioso e moderno edificio che offrissela possibilità di ampliare la Scuola Popo-lare Don Bosco fino a portare a 800,a 1000 i, giovani gratuitamente istruiti ed,educati. A . questo fine con atto solenne fu

Milano - Il Rev .mo Rettor Maggiore Don Ziggiotti,assistito dal signor Ispettore, introduce la pergamenanella prima pietra di un pensionato per giovani operai .

costituita giuridicamente la « Fondazione Pa-dre Riva » in favore della Scuola PopolareDon Bosco .

Se si pensa che dal 1901, anno di fonda-zione di detta Scuola, dalle sue aule sonousciti eccellenti padri di famiglia, onoratiprofessionisti e specialmente molti Sacerdotiper le Diocesi e per la Congregazione Sale-siana, si può valutare l'importanza del gestocompiuto dai due munifici Cooperatori abeneficio di tanta gioventù povera e abbando-nata. La morte ha loro impedito di vedererealizzato il loro sogno, ma ha affrettatoalle loro anime elette il premio di un atto dicarità che solo i risparmi e le economie ditutta una vita avevano reso possibile .

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Sviluppiprofessionaliin Lombardia

Nei giorni 20 e 21 maggioil Rev.mo Rettor Maggiore DonZiggiotti si recò nell'IspettoriaLombarda per incoraggiare ebenedire tre opere professionali ..accolto ovunque entusiastica-mente dai giovani apprendistie dalle massime Autorità eccle-siastiche, civili e militari .

A Fieseo (Cremona) posela prima pietra di una nuovacostruzione dell'Aspirantato per« Coadiutori Salesiani », dovevengono preparati i « Maestrid'arte », geniale creazione diDon Bosco, veri « sacerdoti dellavoro », che dànno agli appren-disti oltre a una formazioneprofessionale perfetta, un aiutoprezioso alla loro formazione re-ligiosa, morale e civile .

A Sesto San Giovanni(Milano) ammirò un edificio incostruzione, che ospiterà quattrolaboratori-officina ; benedisse gliinizi della Casa per i Salesianie per le Opere Parrocchiali eaugurò che presto si possa com-pletare l'opera con il proget-

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fato Pensionato per interni e con un modernoOratorio . L'Opera di Sesto San Giovanni, cheaccoglie un migliaio di alunni della Scuola diAvviamento professionale, del Centro di Adde-stramento dell'Istituto tecnico industriale perperiti meccanici ed elettromeccanici, una vastaParrocchia e un fiorente Oratorio, fa onore aMilano e a Don Bosco .

In via Rovigno, a Milano il Rettor Mag-giore pose la pietra angolare di un Pensionatoper giovani operai, dedicato a San DomenicoSavio . È per gli ex allievi salesiani che, perragioni di lavoro, devono fermarsi in, città :troveranno nella nuova Casa di - Don Boscoassistenza paterna, soggiorno confortevole, pre-ziosi aiuti religiosi, morali, culturali e di per-fezionamento professionale e valida protezionecontro i pericoli sempre possibili nel momentodel loro inserimento nel mondo del lavoro .

0 Nelle tre cerimonie, oltre l'Ispettore Don Gu-giatti, che espose le caratteristiche delle singoleopere, prese la parola Don Favini, che esaltòil contributo di Don Bosco e della Congrega-zione Salesiana alla soluzione dei problemi dellavoro in senso cristiano . Le Scholae canto-rum dei nostri Istituti di Chiari San Bernar-dino, Fiesco, Sesto San Giovanni e Milano,via Copernico, allietarono con un festoso pr,rgrarnma musicale le consolanti ntan :féstazioni .

A San Bonifacio, cittadina in provincia diVerona e diocesi di Vicenza . non ci sono iSalesiani, ma si respira aria salesiana. Il me-rito è tutto dell'ottimo Clero, guidato dalParroco Mons. Giovanni Bernardi, fervidoammiratore di Don Bosco, e del fiorenteGruppo Ex allievi .A questa mirabile fusione di animi e di

ideali si devono realizzazioni parrocchiali dischietta fisionomia salesiana . L'Oratorio è de-dicato a Don Bosco ; al Santo fu eretta lavasta cappella; all'Ausiliatrice è consacrato ilmese di maggio nella parrocchia, che si con-clude con la tradizionale processione la seradel ventiquattro . Altrettanto si deve diredelle scuole di catechismo, di cultura popolaree di tutte le attività ricreative . Nel dopo-guerra sono sorte delle attrezzate scuole pro-fessionali e ancora una volta Don Bosco èstato il Maestro .

Recentemente gli ex allievi si sono fattipromotori di una iniziativa, che ha trovatoentusiastici consensi in tutti : l'erezione di unastatua all'Ausiliatrice sul corpo di fabbricatocentrale dell'Oratorio . La statua, opera inmarmo bianco di Vicenza dello scultore Fon-tana, è alta 3 metri e pesa 30 quintali .

Il Rettor Maggiore la volle benedire per-sonalmente la sera del 19 maggio ed ebbeper l'operosa cittadina e per quanti ne gui-dano le sorti parole di vivo compiacimento .La visita del Rettor Maggiore, che il parrocoMons. Bernardi ha definito « storica », è stataun premio meritato per il fervore salesianoche guida il Clero, le autorità e gli ex allievidi San Bonifacio, e un vivo incoraggiamentoa quanti nella simpatia a Don Bosco e nell'at-tuazione dei suoi insegnamenti contribui-scono a fare della società moderna un mondocristiano .

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URUGUAYMonumentoa MariaAusiliatricea Paysandù

Paysandù è una città di 60 .000 anime, sulla rivasinistra del Rio Uruguay . Ha una tradizione profon-damente cattolica e vanta un primato nel campo dellevocazioni ecclesiastiche e religiose .

1 Salesiani vi lavorano fin dal 1881 con la Par-rocchia N. S. del Rosario e l'annesso Liceo . Ma giànel 1885 vi fondavano una seconda opera, che intito-lavano a Don Bosco, ancora vivente .

Al compiersi degli 80 anni di attività salesiana nellacittà si volle realizzare una iniziativa che ha le sueradici nel grande amore del popolo per Maria Ausi-liatrice : l'erezione di un monumento che fosse l'espres-sione del lavoro compiuto per varie generazioni edella corrispondenza della popolazione .

L'iniziativa destò entusiasmo e in breve Maria Ausi-liatrice ebbe in Paysandù il suo piedestallo di gloria,a 5 chilometri dal centro, sopra la grande via cheunisce la capitale della Repubblica con tutte le cittàdel litorale .

Il monumento, costruito sopra un grande altipianocon vaste possibilità per opere future, si erge in mezzo averdi prati . Lo domina un'alta stele sormontata dauna croce illuminata di notte . La parte inferiore ècostituita da una cappella con altare . Su di essa spiccala bianca statua di Maria Ausiliatrice, scolpita inmarmo a Pietrasanta .

il monumento è già meta di numerosi pellegrini, chevi si recano a piedi per adempiere voti e chiedere grazie .1 pellegrinaggi collettivi ordinari portano ai piedi della

Vergine da 4 a 5000 personeal mese, e quelli straordinarisono giunti a raccoglierne oltre15.000. Tali pellegrinaggi han-no sempre in programma laS. Messa e la S. Comunione .Paysandù è orgogliosa del

suo monumento a Maria Ausi-liatrice e non lascia mancareai piedi di esso i fiori freschi,simbolo degli altri fiori chela città offre a Dio e allaChiesa : le molte vocazioni sa-cerdotali e religiose .

99/ IFTIM/TP/"ì"ffl

Don Bosco Patronodi Santa Cruze della Terra del Fuoco

Nel quotidiano El Pais diRio Gallegos del 31 gennaioscorso nella pagina centrale acaratteri cubitali e a vivi co-lori si leggeva : « Don Bosco Pa-trono della Provincia di SantaCruz e della Terra del Fuoco» .Nella stessa pagina erano idue articoli del Decreto col

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quale il Governatore della Provincia d'accordocon i Ministri in data 9 ottobre 1961 stabiliva :

« Art . lo - Si nomina San Giovanni BoscoPatrono della Provincia di Santa Cruz, in rico-noscimento della sua santa figura e in omaggio atutti i membri della Congregazione Salesiana, chefin dagli albori della nostra formazione dedica-rono la loro vita e il loro insegnamento a farconoscere al nostro popolo la fede di Cristo .

Art . 20 - Istituisce il 31 gennaio giornocommemorativo annuale per onorare Don Boscoquale Patrono della Provincia, alla cui cele-brazione il Governo Provinciale aderisce informa permanente, dichiarando festivo d'ob-bligo a tutti gli effetti civili detto giorno, nel-

La Scuola professionalesalesiana di CAMPINAS(Brasile) è destinata aragazzi orfani o bisognosi .Accoglie pure una se-zione di aspiranti coadiu-tori salesiani . Sorta conUmili inizi nel 1952, èandata ogni anno svilup-pandosi e nel corrente1962 ha aperto un ester-nato gratuito ed ha incorso la costruzione diun nuovo padiglione cheoffrirà la possibilità diiniziare anche un la-boratorio di elettronica .

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l'ambito della Provincia» . Firmato : Luis V .Carrizo, Governatore - Alberto Juan Bark,Primo Ministro .

Il 31 gennaio scorso, preparata dalla Radio,dalla stampa e dalla distribuzione di migliaiadi foglietti inneggianti a Don Bosco, « PrimoEvangelizzatore della Patagonia di cui pre-disse la grandezza», venne celebrata la festadel Santo quale Patrono della Provincia diSanta Cruz e della Terra del Fuoco, con so-lenni celebrazioni religiose, civili e sportive,presiedute da S. E. Mons. Maurizio E. Ma-gliano, salesiano, primo Vescovo di Rio Gal-legos, e con la partecipazione del Governatoree delle Autorità civili e militari .

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La chiesadi Maria Ausiliatricedi Montechiarugolodichiarata SantuarioIn occasione della festa di MariaAusiliatrice S. E. Mons. EvasioColli, Arcivescovo di l'artna, du-rante l'omelia, ha letto il decretocon cui erige la chiesa salesiana diMontechiarugolo a Santuario dio-cesano di Maria Ansiliatriee . Ilnuovo santuario sorge sull'areadell'antico Santuario delle Grazieannesso al Convento dei France-scani . I Salesiani, entrati in pos-sesso dal Convento ridotto ad lisoprofano . nel 1919, vi aprirono unaScuola Agraria e curarono la riedi-ficazione e l'abbellimento del San-tuario . 1 figli di Don Bosco dis-sero il loro fervido grazie al-l'Ecc .rno Presule e gli reseroomaggio per il trentennio di epi-scopato parmense, durante ilquale ha dato alla 1''atniglia Sa-lesiana tante prove della sua pa-terna benevolenza.

Il nostro Rettor Maggioreprega sulla tomba delVenerabile Don GuanellaIl rcv .tmt Don Ziggiotti, lo scorsomaggio, ebbe il conforto di pro-strarsi in preghiera sulla tombadel novello Venerabile Don LuigiGuanella, la cui mirabile figurodi apostolo della carità ci pro-poniamo di lumeggiare nel rntt-tncro di ottobre p . v ., nel qualecadrà il 471 anniversario della suamorte. Don Guanella visse e la-vorò tre anni nell'Oratorio sonDon Bosco, a cui fu legato datali rapporti di stima e di affettoda fai-gli esclamare i Don Boscoè stata la persona che meglio hacompreso il mio errore Il RettorMaggiore ai Superiori che lo ac-colsero nella Casa Madre di Cornofece l'augurio di poterlo prestovenerare sugli altari insieme conDon Rua, amico (lei Fondatoredei a Servi della Carità

Per gli Universitaridi FriburgoA Friburgo (Svizzera) 1'8 maggioil Rettor Maggiore assistette allabenedizione dell'ampliamento del

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zionale, impartita da S . E . Mons .Alfredo l'acini, Nunzio Apostolico,prescnt.i il Presidente Cantonale,il Sindaco di Friburgo, il llettormagnifico dell'Università e altriillustri personaggi. Tra le vociche si levarono per ringraziareDoti Bosco e i suoi figli de] lavorosvolto nel pensionato, piacque inparticolare quella di nn giovanestudente di medicina, musulmano,figlio di un Principe del Senegal,il quale tenne un discorso vera-niente ammirevole .

Una medaglia d'oroalla CongregazioneSalesianaIl Consiglio Municipale di Ciu-dadela (Minorca - Spagna) hadeliberato all'unanimità di con-cedere la prima medaglia d'Orodella Città alla CongregazioneSalesiana, come riconoscimentoufficiale del grande lavoro reli-gioso, educativo e sociale svoltodai Figli di Don Bosco per laformazione morale e civile dellagioventù ciudadelana . Questa mas-sima distinzione è stata offertaal Rev .mo Ispettore dei Salesianidurante una manifestazione disimpatia da parte di tutta la, cit-tadinanza verso la, Congregazione,preparata dagli Ex allievi in vistadella celebrazione del giubileod'oro della loro Associazione .

Posta la prima pietradella ParrocchiaSan Giovanni Boscoa BellunoR 27 maggio n . s . a Belluno, nelQuartier Cadere, su di un'areacontigua all'Istituto Agosti, S . E .il Vescovo Mons . GioacchinoMuccin, presenti le maggiori au-torità provinciali, benediceva laprima pietra dell'erigenda chiesaparrocchiale in onore di San Gio-vanni Bosco . Mentre la pietrascendeva nel punto stabilito, ilcoro dell'Istituto o Agosti o ese-guiva alcuni canti . Quindi l'I-spettore Don Zaatella rilevò conosoprattutto al Vescovo si debbaattribuire il merito dell'opera .S . E . Mons . Muccin risposo con-fermando la parola detta nel 1919,

quando aveva definito i Salesianinon ospiti ma cittadini di Belluno,per l'opera meritoria che da attuiconducono nella città in favoredella giovontìt .

«Voi avete bloccatol'AusiliatricelA Casale Monferrato, nella piazzadel Condominio di via Bligny,S. E. Mons . Giuseppe Angrisani,il 23 maggio scorso, ha benedettouna statua marmorea di MariaAusiliatrice, frutto della spontaneainiziativar del p opolo . c o Voi abi-tanti di questi inOponenti palazzi- disse Mors . Angrisani - avetebloccato l'Ausiliatrice; farete re-lata ricino alle roslre rase : salu-tatela galli mattina uscendo per ilrostro lavoro : saldatela al o'itornoa sera, certi di trorare in Lei l'a-iuto nelle nostre fatiche . il confortonei rostri dolori La folla impo-nente che ha seguito la cerimoniaha subito espresso il suo pensierochiamando la piazza del Condo-minio : o Piazza Maria. Ausilia-trice Il 21 maggio, al terminodella processione, Mons. Angrisanibenediceva i tre mosaici - SacroCuore, Maria Ausiliatrice e DonBosco - apposti sulla facciatadel Santuario del Valentino .

Giubileo d'orodell'istituto S. Giuseppedi TortonaL'Istituto San Giuseppe di Tor-tona (Alessandria) fondato daDon Giuseppe Ra.vazz :ano, apo-stolo ardente di caritl, e affidatoalle Figlie di Maria Ausiliatrice,ha compiuto il mezzo secolo diattività . A leggere le due pagineche vi dedica il Popolo d'Oltrepòc'è da restare stupiti nel costatareil bene operato in questi 50 annidi vita . Sono 50 e più le vocazionireligiose sbocciate tra le sue mura ;617 le beneficaste nell'Orfanotrofio ;687 le convittrici educate nel Con-vitto e una schiera numerosissimale oratoriane e le ex allieve dellaScuola .

Centro Audiologicoe Audiofoneticoper sordomutiSua Em . il Card . Castaldo, il27 maggio scorso, ha inauguratoil nuovo Centro Audiologico e Au-diofonetico nella fica Casa persordomuti diretta dai Salesianiin Napoli . Erano presenti lemassime autorità cittadine . Dopola benedizione delle aule di riedu-

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cazione, il Direttore dell'istitutoDon F. Ranieri illustrò con unadimostrazione pratica i risultatiottenuti con l'aiuto delle nuoveapparecchiature . Sua Em . il Card .Castaldo elogiava i fini altamentesociali dell'istituzione e auspicavasempre maggiori successi . Conquesto nuovo centro di accerta-mento si può intervenire tempe-stivamente e con maggiori possi-bilità di successo nella rieduca-zione dell'udito . I soggetti che,a causa della minorazione senso-riale, non possono seguire gli studi .son messi in condizione di eser-citare un'attività artigianale . Indieci anni di permanenza questiragazzi acquisiscono la licenza ele-mentare e un mestiere completo .

Per il Concilio Ecumenico

In preparazione al Concilio Vati-cano 11, il 14 maggio scorso, leFiglie di M . A . organizzarono unagrandiosa manifestazione religiosanella Basilica di S . Maria Mag-giore per la gioventù dei loro un-dici Istituti di Roma, conveniente-mente preparata con istruzioni econferenze sul Concilio . Imponentel'ingresso delle 400(1 intervenute,che in perfetto ordine, al cantodel Magnificat e del Regina Coeli,andarono occupando la navatacentrale della vastissima Basilica .Celebrò la S . Messa S . E . Mons.Cunial, Vicegerente di Roma, cheillustrò le finalità del Concilio . IlSanto Padre, a conoscenza dellamanifestazione, si compiacque di

far pervenire la Sua ampia Bene-dizione . Nella stessa mattinataS. E . Mons . Cunial si disse lieto difarsi interprete presso il Papa delvibrante sentimento di fede e dipietà, della grandiosa funzione, laprima del genere svoltasi a Rorna .

Scuole intitolatea Don Bosco

Sua Ecc . Alons . Salvatore Rotoloha benedetto ad Acquaviva delloFonti un nuovo edificio scola-stico intitolato a San GiovanniBosco : una bella costruzione, In-minosa e accogliente . a Il SantoEducatore che ha tanto amatola gioventù - ha detto il Ve-scovo - presiede e benedicequeste opere, le quali seguendoil suo spirito e metodo di educa-zione, sono destinate al successo e .

Il Ministero della Pubblica istru-zione, accogliendo l'unanime de-liberazione del collegio dei profes-sori della Scuola media statale diSanta Maria di Licodia (Catania)e il parere favorevole del prefettoe del sindaco interessato, ha de-cretato l'intitolazione della Scuolaa Don Bosco .

Una originalerievocazione centenariaLa domenica 27 maggio a Mira-bello Monferrato, per iniziativa del

rrima pierradi una chiesa dedicata_a S ;;r? (:ir+unrai Bosco

a Essen

II 27 maggio scorso la Par-rocchia San Giovanni Boscodi Essen-Borbeck (Germania)era in festa . L'Ispettore sa-lesiano Don Martin benedi-ceva solennemente la primapietra di una nuova chiesadedicata al Santo, resa ne-cessaria dal continuo cre-scere della famiglia par-rocchiale.

parroco Don Carlo Riva, si vollecelebrare il centenario della venutadi Don Bosco . Un'artistica statuadi Maria Ausiliatrice, offerta dallapopolazione, accompagnata daS. E. Mons. Arduino, partendoda Torino sopra una cappellamobile, fece lo stesso percorsofatto dal Santo cento anni prima.Scortata da Vigili Urbani e se-guita da un corteo di macchine,ricevette il devoto omaggio dellepopolazioni incontrate per via e,giunta a Mirabello, fu accoltacon entusiasmo da una fiumanadi popolo, che assistette alla ce-rimonia della consegna della sta-tua al Parroco e al Sindaco, daparte di S . E . Mons. Arduino, eal discorso dell'avv . Dino Audreis . 275

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Un mese di missionefra i Garo

Dalla giungla alla civiltàLa prima tappa è Bagmara, distante 560 chi-

lometri dalla sede vescovile di Shillong (As-sam-India). C'è la strada nuova che correparallela al Pakistan e si snoda nasconden-dosi fra i monti . La « Fiat 1100 » divora lavia polverosa. Dai poveri villaggi sbucanofrotte di bimbi : molti ci salutano gridando :« Jesuna rasong : Sia lodato Gesù! » .

Impiegammo due giorni per raggiungere lastazione missionaria. La nuova scuola in ce-mento armato ci saluta dalla vetta della col-lina, dominante la « bella fiumana » sotto-stante, che sfocia nel piano del Pakistan .È il primo edificio del genere in una zonache ha un grande avvenire, perchè ricca digiacimenti minerali e carbone . Il giorno dopoattraversiamo il fiume in un traghetto e lamacchina continua la sua brava corsa traforeste, su e giù per le ondulazioni del ter-reno. Il Pakistan è sempre vicino : cippi incemento armato segnano il confine : da un

DI MONS. STEFANO FERRANDOVescovo di Shillong(Assam-india)

lato è scritto INDIA, e dall'altro PAKI-STAN: segni di divisione e di barriera in-nalzati dagli uomini. Da secoli e secoli .i fiumidelle colline Garo scendono al piano per fe-condarlo e unire la pianura alla montagnacome in un abbraccio fraterno. Le acque an-cora discendono e vanno lontano nel pianosconfinato; ma gli uomini sono bloccati dalcippo divisorio .

I confini sono tracciati capricciosamente .L'anno scorso Don Stadler, il missionario diBagmara, sconfinò senza saperlo, e per quin-dici giorni fu ospite del Pakistan, grazie altroppo zelo delle guardie di frontiera. Lastrada s'interna come in un verde tunnelnella foresta selvaggia . Le belve poco pervolta devono allontanarsi da quello che finoa ieri era loro esclusivo dominio . Il missio-nario ricorda i tanti momenti di trepidazione,quando l'elefante sbarrava il sentiero, e colsuo barrito faceva agghiacciare il sanguenelle vene. Ora si percorrono quei medesimiluoghi in una comoda « Fiat ». Ma, ahimè! la

strada termina, e la mac-china deve seguire il trac-ciato d'una pista . Non visono ponti. L'autista cercadi evitare le protuberanze delterreno e i sassi sporgenti, manon ci riesce . Il silenziatoresi rompe e il frastuono delmotore è assordante. Si at-traversano per due volte ri-gagnoli sabbiosi dalle sponderipide . La macchina s'inca-glia : batte stil fondo e sta .Ma il Signore è con noi .I cristiani che vanno alla

Shillong (Assam-India)S . E . l'Ambasciatore d'Italia salutaS . E . Mons . Ferrando e i novizi, dopoaver visitato le principali operesalesiane della capitale dell'Assam .

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festa ci aiutano a tirar fuori la macchinadal fondo sabbioso . Fu un bel collaudo della«Fiat »; ma io ancora una volta mi con-vinsi che non bisogna credere ai missionaridelle colline Garo quando dicono che la stradaè buona .

L'Olimpo dei Garo è vuotoTutto è bene quel che finisce bene, e anche

noi arrivammo al posto della Sohba (granderiunione), ove le capanne fresche di pagliae bambù e le tende fatte di frasche erano al-lineate in una risaia, circondata ad anfiteatroda colline boscose, coll'inseparabile torrente .E così bivaccammo per tre giorni, e pensa-vamo alla festa dei Tabernacoli in Gerusa-lemme .Siamo nel regno del bambù, e anche la

chiesa costruita all'uopo è un grosso capan-none di paglia e bambù . I tre giorni passanorapidi e senza noia: le adunanze di studio,le funzioni religiose sono alternate dal tempoper cuocere il riso e da giuochi in cui Don Bu-solin è un esperto per tenere allegri i giovani .Le suore si occupano dell'istruzione delledonne e fanciulle . La loro capanna è un am-bulatorio sempre assiepato di sani e amma-lati . . . La cappella del villaggio, costruita sopraun'altura, è . . . il palazzo vescovile .

Di lassù, contemplando il campo, la mentes'immerge in tanti pensieri . Pochi anni orsono quei neofiti erano animisti, fieri dellavita libera, della giungla, amanti della pescae caccia. Poco lontano dal posto dove citroviamo si profila un monte caratteristico,cuneiforme, che s'innalza come un grattacielo .È l'Olimpo Garo, la dimora degli dèi . . . Mal'Olimpo Garo è vuoto : glidèi e gli spiriti maligni, chetormentavano gli uominicon le malattie, ed eranopropiziati con sacrifici co-stosi, coll'avanzare della ci-viltà si dileguano come neveal sole, e i Garo cercano unareligione .

Come sono venuti a Gesù?Ogni anima è una storia .Anche l'anima Garo è statacreata per Dio, con quel-l'anelito verso l'alto cheesiste in ogni essere umano .

Una delle sei cappelle benedetteda S . E . Mons. Ferrando nel suorecente viaggio . Sorge nei pressidi Cherrapunjee e fu costruita daDon Troncana.

Sono conversioni sincere? Molti hanno cam-minato tre giorni per venire a ricevere iSacramenti, e vedo con i miei occhi che iGaro si avvicinano con confidenza ai mis-sionari, parlano, ridono e scherzano con loroe portano piccoli regali in natura : arance,banane, ananas, per mostrare la loro grati-tudine per quel poco che noi abbiamo potutofare per loro .

È giunto il tempo per condurli a Gesù .Ma l'ora della conversione non è come lamarea che ha il suo flusso e riflusso . Quandoil momento propizio è sfuggito, difficilmenteritorna . Dobbiamo quindi moltiplicare i ca-techisti, le scuole, se vogliamo consolidare illavoro compiuto. Ma siamo così pochi e lerisorse nostre sono così esigue! Una voltaDon Costa mi diceva: «In questo inverno hogià camminato attraverso la giungla più dimille miglia a piedi». E non diceva nulladei disagi, delle fatiche, delle privazioni chesolo quelli che hanno veduto possono imma-ginare. Sangue, sudore e stenti: così è natala Chiesa fra i Garo .

Mentre io lascio vagare i pensieri, suonala campanella per la funzione serale . Giù leombre della notte discendono sul campo, ovecentinaia di fuochi brillano . È sabato . Frapoco avremo la fiaccolata in onore della Ma-donna. Si snoderà come un nastro luminosoattorno alla risaia e nell'aria risuonerà il canto :Ave, Ave, Ave Maria! . . . « Quasi come aLourdes », commenterà sorridendo Don Bu-solin! A mezzanotte, quando il missionariosi coricherà sulla paglia per un po' di riposo,non sognerà le belle cattedrali d'Europa, macome dare a tanti poveri villaggi un cate-chista e una cappella .

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Cattolicesimo : religione per i poveri?Bagmara è stata la prima tappa : di lì ci

recammo a Dalu, ad ovest, sempre sui con-fini del Pakistan. Lì benedicemmo la resi-denza dei missionari : una casa a due piani .Nelle Garo Hills vi sono case più alte, perchèsono piccole capanne costruite sugli alberiper vegliare di notte. Ma la casa di Daliiera per molti una meraviglia, come i gratta-cieli di New York .

La missione è affidata al Clero diocesano :due sacerdoti indiani che lavorano con in-telletto ed amore. Ci ricordiamo delle paroledi Leone XIII : I tuoi figli, o India, sarannola tua salvezza! La formazione del Clero indi-geno è certo l'opera più importante . Abbiamoanche due suore Garo, che vennero alla festacon gioia di tutti . Le tre giornate a Dalufurono ricche di consolazioni spirituali .Da Dalu ci portammo a Tura, capitale

del distretto, centro culturale e amministra-tivo delle colline Garo, in pieno sviluppo edi-lizio . Una volta era il feudo dei BattistiAmericani con ostracismo completo dei Cat-tolici . Quanto sono mutati i tempi!

La Missione cattolica s'impone all'ammira-zione di tutti . Le Suore vi hanno una fiorentescuola, i Salesiani stanno per aprire unascuola industriale, e la comunità annoveragià persone ragguardevoli . Non è facile con-vertire i Battisti, così fortemente trinceratinei loro pregiudizi, ostinati contro la reli-gione, e consci della loro posizione socialeelevata. Don Pianazzi con la sua scienza edialettica guadagnò alcuni intellettuali allavera fede, sfatando l'accusa che il cattolice-simo è solo per i poveri e per gli ignoranti .Giovani cattolici studiano all'Università e pre-parano la futura élite cattolica della regione .

Dopo Tura, nella vallata del Bramaputra,nel versante nord delle colline Caro, ci at-tendeva Damra. Questa stazione missionariacominciò con umili inizi. Don Colzani, miocompagno di viaggio, ricordava i tre anniche passò in una capanna di paglia che ap-pena proteggeva dalla pioggia e dal solleone .Ora la Scuola superiore « Don Bosco », coni moderni edifici, è fra le migliori della re-gione, che è più progredita di quella del ver-sante sud. Le Suore, dopo due anni, nonsanno più come accettare nuove ragazze. NelDistretto missionario di Damra vi sono7000 cattolici, sparsi in decine di villaggi,e due sacerdoti sono sempre in giro. La riu-nione si svolse in una località come Bagmara,tutta circondata da aranceti e da boschi diBetel-nuts, noce che in India la gente ma-stica assieme ad una foglia verde con un po'di calce spenta, a mo' di cieca .

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Non mancano le avventure per arrivare al

posto; ma l'affetto e l'entusiasmo dei cristianici compensano ad usura degli strapazzi delviaggio. A Darnra, specie nell'interno, le spe-ranze sono grandi .

i1 Garo non abitano solo nelle Garo Hills,

ma la carestia, le avversità naturali, le ma-lattie costringono molte famiglie ad emigrare .Si stabiliscono in una terra di nessuno co-perta di folta giungla . Con l'accetta e coifuoco disboscano e rendono il posto arabile .In uno di questi villaggi di recente forma-zione il capo era cattolico . Parlò di religioneai pagani e li istruì, e quando tutto fu prontochiamò il Padre . Come la giungla si era tra-sformata in campi ubertosi, così quel capoaveva compiuto il medesimo lavoro nel campodelle anime, che sono l'e agricoltura del buonDio ». In breve sorse una comunità di 300 cat-tolici . Altri villaggi stanno istruendosi in si-mile guisa. Io mi recai ad amministrare laS. Cresima in quella oasi cristiana . Mi accom-pagnarono Don Costa e Doti Troncava daCherrapunjee, la stazione missionaria più vi-cina. Fu un altro viaggio bello e interessante .Da 2000 metri discendeimno alla pianura peruna strada a zig-zag, passando in mezzo apaesaggi incantevoli . Raggiunta la pianura,lasciammo la macchina per salire iii barca,solcando per due ore le acque limpide delfiume, che discendeva dalle Khasi Hills .. . . Altre barche ci seguivano piene di cristianiKhasi . Ci furono 60 battesimi e 160 cresime .1 vecchi e ferventi cattolici Khasi si unironoai nuovi fratellini . Si cantò al medesimotempo in due differenti lingue . « Ci sono moltivillaggi - ci dicevano - e si faranno tutticattolici. Venite spesso a trovarci! ». E noicon Santo Francesco scioglieremo l'Inno delRingraziamento: « Lodato sia il Signore peraver chiamato a Sè tante anime! Lodatosia il Signore per le bellezze naturali cheha profuso in questa regione . . . » .

Ma noi dimenticavamo che si era nella sta-gione asciutta . Che cosa saranno mai i fiumie le cascate che si precipitano da centinaiadi metri durante la stagione delle piogge inquesta zona di Clierrapunjee, che è il postopiù piovoso del inondo?! Nel ritorno ci fer-mammo in cinque villaggi cattolici, ove bimbifestanti ci attendevano con i cristiani .

Così dopo un mese terminava il giro mis-sionario fra i Garo, per incominciarne unaltro fra i Khasi, e poi fra i Mismi, gli Uraone i Boro della pianura . Altre lingue, altripaesaggi, ma sempre con lo stesso problema :molta messe è pronta ; ma gli operai sono pochi .Occorre formare catechisti e il clero indigeno .

Come sorse un'oasi cristiana

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P,appartenenti alla.;dei.. Daflas. : dellara'nord-est dell'As-La loro fierezza si;convinta davanti alggio di' Cristo .

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Donne indiane al lavoro in uno degli innu-merevoli giardini di tè che arricchiscono leestese pianure dell'Assam .

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Don Luigi Casiraghi, mis-sionario trai Kivari del-l'Oriente equatoriano,scrive dalla residenzamissionaria più recente,da lui inaugurata quat-tro anni or sono . Egliha dovuto partire pro-prio da zero, con la co-struzione della casa incui abitare, cominciandodal taglio degli alberi,dai quali segare travi eassi per la costruzione,con l'aiuto di qualchekivaro. Solo una tem-pra speciale come quelladi Don Casiraghi puòresistere agli strapazzidi una vita di estremidisagi; ma egli già datempo si è fatto . . . kivarofra i Kivari, adattandosia vivere materialmentecome loro per ottenereche essi vivano spiritual-mente come lui.

il nostro venerato Rettor Maggiore ci hachiesto nella sua bontà di che cosa abbisogniamocon maggior urgenza : di tutto e di nulla! Ditutto perchè questa è una missione nuova esperduta nella lontana selva, dove manca nonsolo ogni comodità, ma a volte anche il cibo,tanto che ringraziamo il Signore quando cimanda qualche scimmia o qualche altro ani-male della foresta ; di nulla, perchè noi duesacerdoti ci siamo abituati a fare a meno dimolte cose. Son solito dire a Don Bolla : « Bi-sogna che semplifichiamo la vita ; che rinun-ciamo a tutto, anche alla gioia pia che legit-tima di vedere e parlare con un superiore oalmeno con un confratello » .

Si compiono quattro anni che sono arrivatoqui, e furono a visitarci una volta i nostriamati Vescovi: due anni fa, Mons . Pintado equest'anno Mons . Comin .

Un gran regalo per questa missione sarebbeun coadiutore. Io sto diventando vecchio, ep-pure devo fare l'agricoltore, il falegname, l'in-fermiere ecc.

Abbiamo 50 kivaretti interni . Don Bolla faloro scuola, aiutato da un kivaretto . Il grossoproblema è sfamare e vestire queste care be-stioline della selva. Quest'anno andarono a malealcune semine e non sappiamo conte superarela crisi. Dovremo mandare i ragazzi « a casa »,

pe~dutinella selva equatoriana

ma a quale casa, se non ne hanno! Certe volteci si spezza il cuore a vedere un bambino ouna bambina che piange, perchè vuole rima-nere con noi, e non poterlo tenere in missioneper mancanza di cibo. Qui non si può com-perar nulla, perchè non vi è nessun negozio ;se si vuol mangiare, bisogna produrre .

Avremmo proprio bisogno di un bravo coa-diutore, sano, robusto e di grande spirito disacrificio .

Abbiamo già preparato una casa grande dilegno per le Suore che verranno, dicono, inottobre . Con la loro venuta, se Dio vuole, siappianeranno alcune difficoltà, perchè questamissione ha maggiori problemi per trovarsitroppo lontana dalle altre : ci vogliono cinquegiorni di viaggio a piedi, quando non c'è dalottare coi fiumi .Noi due siamo contenti del nostro lavoro

per queste anime, vergini come la foresta ; go-diamo di buona salute, anche se dobbiamo dor-mire esposti ai quattro venti e a volte ci toccastringer forte le coperte, afinchè il vento nonce le porti via .

Dio ci aiuta visibilmente . L'anno passato,per esempio, ero qui solo. Un giorno caddidalla casa in costruzione, mi ruppi un braccio,me l'aggiustai' coll'aiuto di un kivaretto, vilegai delle stecche, e tutto fatto! Un altro giornomi morsica un serpente, succhio il sangue,una giornata di romiti, e tutto finì lì . Pen-siamo che siano le preghiere di tante personecare che ci ottengono dal Signore favori cosìsegnalati .

Chiediamo venia se abbiamo rubato tempoai lettori del Bollettino per intrattenerli sullenostre piccole cose ; ma quando si è soli e iso-lati come noi, una chiacchieratina con animebuone fa del bene . In compenso della pazienzache hanno avuto, offriamo per loro le preghierenostre e di questi cari kivaretti, nei quali cipare di vedere altrettante « prime pietre » diuna società fatta civile e cristiana, anche sesperduta nella selva .

SAC. LUIGI CASIRAGHI 2111

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m p

Vedendo la situazione disperata, prega laMadonna

La mia unica nipotina di quasi quattroanni fu improvvisamente colpita da un vio-lento attacco di acetone con intossicazionegenerale. Il dottore, chiamato d'urgenza, vistala gravità del caso, consigliò di trasportareimmediatamente la bambina al pronto soc-corso. II medico di guardia si affrettò ad ap-prestare tutte le cure possibili senza nascon-dere che si trattava di semplici tentativi, per-chè il pericolo era gravissimo .

Per grazia del Signore, vicino al letto dellabambina c'era una statuetta della Madonna:allora io, vedendo la situazione disperata,pregai con tanta fede la Mamma Santissimaperchè me la guarisse, promettendo di farlela novena di S . Giovanni Bosco e di pubbli-care la grazia sul Bollettino Salesiano, inviandoun'offerta . La preghiera fu esaudita . La bam-bina, dopo quattro giorni, ritornò a casa fuoridi pericolo. Mantengo perciò la mia promessa .S. Gregorio (Catania)

GRAZIA DI PIETRO VED. ZAPPALA

Due belle grazie

Con animo commosso e fervente d'amoreper l'Ausiliatrice, rendo pubbliche due grazieottenute per sua intercessione. La mia mammaera stata colpita da improvviso malore . Suc-cessivamente emorragie e dolori agli intestiniresero necessario un esame radiografico, dacui risultò una « stenosi intestinale » . La sup-posizione che si trattasse di malattia incu-rabile e il punto in cui si era manifestatoil male, fecero prospettare molto incerto l'e-sito dell'operazione . Insieme con la mamma,le Suore, le allieve ed ex allieve dell'Istituto«Don Bosco», rivolsi ardentissime preghierealla Vergine che, apparsa in sogno alla mammamalata, le disse : « Ti farò guarire ». L'esito deldelicatissimo intervento chirurgico è stato fe-licissimo e mia madre si è completamente ri-

"82 stabilita .

A distanza di due anni la mano dell'Ausilia-trice, da me invocata, si è stesa ancora perdonare salvezza. Lo scorso lunedì di Pasquapercorrevamo in macchina una strada dimontagna priva di parapetto. Probabilmenteper un'avaria allo sterzo, l'automobile, in-vece di prendere una curva, precipitava nellasottostante scarpata . Intuìto il tremendo peri-colo, ho afferrato istintivamente l'immaginedell'Ausiliatrice che durante quella passeg-giata avevo voluto appoggiare dinanzi a me,sotto il parabrezza, gridando: « Maria, Ma-ria! ». Il volo, che poteva essere tragico, èstato fermato da un albero,, dopo circa ottometri ; e noi siamo usciti illesi dalla mac-china quasi interamente fracassata .Messina

AUGUSTA POTESTÀ

Era caduto nell'acqua bollente

Il mio figlio Riccardo, di quattro anni, caddeinavvertitamente in un grosso secchio di acquabollente, ustionandosi gravemente tutto il dorso .Le sue condizioni erano gravi, tanto più chevi era pericolo di un blocco renale . Non persila fiducia nell'intercessione di San GiovanniBosco e mi affrettai a porre sotto il cuscinodel bambino una reliquia del Santo, raccoman-dandolo fervorosamente alla sua protezione .Dopo pochi minuti si risolse il fatto renale eRiccardo è ora guarito anche dalle scottature .L'aiuto di S . Giovanni Bosco è stato evidenteed io, riconoscente, segnalo la grazia.Lurisia (Cuneo)

PIERA ZINDO

Una prova evidente

Mia moglie da tempo soffriva disturbi ge-nerali e siccome la vedevo impallidire giornoper giorno, mi decisi di condurla da uno spe-cialista .

Il medico, dopo accurati esami, sentenziòche avrebbe dovuto essere operata al piùpresto, perchè affetta da un grosso fibroma .

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Non perdetti tempo e dopo qualche giornomia moglie già era in clinica per subire ildifficile intervento . Però mi raccomandai vi-vamente a Maria Ausiliatrice e al caro S . Gio-vanni Bosco con una novena, accompagnatada nove Comunioni, e la Madonna e DonBosco non mi abbandonarono . Ne ebbi unaprova evidente . Infatti mia moglie venne in-trodotta in camera operatoria proprio il giornodella festa di Don Bosco, il 31 gennaio. Mail professore primario non appena la vide,disse: «Questa signora non deve essere ope-rata, perchè è fortemente anemica » ; e larimandò indietro per curarla meglio . Fu lasua salvezza. Venne sottoposta a trasfusionie fu rimandato l'intervento, che poi riuscìperfettamente, senza complicazioni . Ora haripreso la sua attività .

Profondamente riconoscente alla Vergine SS .e al caro S . Giovanni Bosco, rendo pubblicala grazia ed invio offerta per le opere sale-siane .Chiavari CARLO

Maresciallo Capo

ottenute per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di San Gio-vanni Bosco, di Santa Maria Mazzarello, di San DomenicoSavio e di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviate of-ferte ed elemosine per sante Messe di ringraziamento i seguenti :Agostara Salvatrice - Agnello Amalia - Airoldi Vittorio -Albera Lodovico - Alberghina Rosalba - Alfano CarmelaAlida Fam. - Amberti Esterina - Ambrosio Anna MariaArtoniolli Pisoni Onorina - Arreghini Luigi - Ayello

Carmela - Avogadro Caterina - Bagnasco Aldo - Baldo Ada- Baravelli Maria - Barbarossa Chiara - Battiato Angelina- Bellino Giuseppina - Bergia Serra Anita - Bernardi MariaBernuzzi Don Adriano - Berruti Angelo - Bertella LuisaBertolino Franco - Bianchi Peverelli Ilda - Bianchi

Maria - Bianco Alfonsina - Bich Yean - Biscaldi Luigina -Biscozzi Francesca v . Zanframundo - Boggetto Orsola -Bolognani Elisa - Bonelli Pagnini Adele - Bonino Cristina- Bonvicini Lina - Bottari Giovanna - Botto Maria - BozzaGavazzi Rina - Brusati Carolina - Brusco Edvige - CabodiMaria - Cagna Mondino Fam . - Caldarelli Guido - CalderaLudovico - Cairoli Suor Francesca - Calzolari Teresina -Caminiti Filippina - Camino Giuseppina - CampaillaFrancesca - Canta Giorgio - Capelletto rag . Luciano -Capitani Evelina - Capomacchia Assunta - Capponi Lina- Carnevali Colombo Maria - Carra Luigi - CarrozzaMimma - Casetta Caterina - Castaldi Filippo - CastaldoAntilia - Ceruti Alasio Maria - Chinea comm . Serafino -Cicconetti Maria - Cignetti Fiorina - Cino Maria - CioccaVirgilio - Coana Pina - Colocucci Mario - Colombo Emma- Colonna Principessa Ferdinanda - Colonnello Francesco -Comoglio Anna - Costa Giuseppe - Coppoli Anna - CrameriMargherita - Cremasco Giovanni - Crespi Biagio - DalbardVittorina - Daltrino Alessandro - Danna Enrichetta - De

Altri cuori riconoscenti

Maria Albano (Verolengo-Torino) ringrazia M . A. eS. G. B . per grazia ricevuta, sperandone un'altra .Maria Appiano (Torino) si professa riconoscente a 1\4 . A .,a S. G . B . e a S . D. S . per la guarigione della bimbada scottature alla faccia .Vittorina Boero ('Fonengo Mazzè-Torino) attribuisce aM. A . e a S . D . S . la guarigione della nipotina da gravemalattia .Fam. Maggian (Torino) riconoscente per grazia ricevutada M. A., ne chiede ancora la protezione .Fiorenzo e Maria Sacchero (Vernone-Torino) ringra-ziano M . A ., S . G . B . e S . D. S . per la felice nascitadel loro secondogenito .Secondo Toso (Calliano-Asti) comunica che il figlioGiovanni all'età di tre anni era stato offerto al serviziodi Dio, se fosse guarito da un grave male a una gamba .Ottenuta la grazia, il figlio s'incamminò spontaneamenteper la via del santuario e oggi è sacerdote salesiano .Sandra La Torre (Torino) ringrazia M . A . per l'ottimoesito conseguito agli esami e scioglie la sua promessa .E . A . S . (Gorizia) ricoverata all'ospedale per grave emor-ragia causata da ulcera duodenale . raccomandandosi aM. A ., a S . G. B . e a S . D . S . ottenne un felice esito

MOSCATELLI

dell'operazione e un pronto ristabilimento, con sorpresadei Carabinieri

degli stessi medici .

Gilberti Agnese - Gilberti Valerio - Girardi Giovanni -Giraudi Antonielli Stella - Grande Ida - Grassi Maria -Greppi Aida - Grilli Resta Caterina - Gualandris Erne-stina - Guardini :otaria ved . Bertelio - Guerriero Concetta- Guglielmina Anna - Henriet Virginia - Ivaldi Clelia - LagoSavino - Lanretta Rinaldo - Lanzi Maria Rosa - La RosaMario - Leone Giuseppe - Leone Osvaldo - Lisi M . Angela- Locatelli Codalli Maria - Lombardo Leonardo - LongoMurone M. G. - Loschi doti . Angelo - Luparia AlessandroDomenico - Maag Faro . - Macchioni Fam . - MalaspinaIlda - Malfatto Teresa - Manassero Benedetto - MancineliiMaria Luisa - Mantovani Bertilla - Marchi Elvira - Ma-renduzzo Mabiglia Emilia - Mariotti Bonci Maria - Ma-rocco Lucia - Martorano Maria - Macero Francesca -Masina Carla - Massa Adelaide - Masset lilanc Erminia -Mazzucchin Giovanni - Mecca Bettina - Meda Prospero -Mellino Pierina - Nichelini Domenico - Migliardi Guido -Milazzo Franca - Milipedo Serafina - Milione Luciano -Missaglia Maria - Moletto Caterina - Molteni Giuditta -Montanari Lucia - Morando Alberto Maria - Morchino M .Angela - Moretti Margherita - Moscatelli Laura - MurchioAgostino - Napoleone Filomena - Negri Annita - NegriCraviotto Maria - Obert Odilla - Olivalli Bogliolo Lidia -Orcel Agostino - Orlando Celestina - Pacifici PiccinaPaneino Ida - Paolini Zandri Antonietta - Papotto R .Parise Angelo - Paschetta Antonia - Pasetti Ermana -Pecora Rosa - Pedrotti Carmela - Pellitteri Teresa - PerinOfelia - Piotti Michele - Pieraccioli Maria - Pinelli prof .Anna - Pirero Delfina - Pisani Mangiardi Stella - PomesLev. Anna - Pometta Maria Pia - Ponzio Maria Regina -Porta Maria - Pretti Primina - Racca Maria - Ragazzonidoti . Beppe - Rastello Fam . - Ravera Pietro - Re Giovanni- Renata Bruna - Repetto Luigi - Ristori Giuliana - Ri-varola Laura - Rizzi Politi Mariuccia - Romano Luigi -Ron Romilda - Ronchi Bartola veci . Riva - RoncoroniCarlo - Rossi Maria Antonietta - Rosso Leonilda - Ro-tiroti Teresina - Roveda Iginio - Rovasenda Antonietta -Salvoni Martina - Sampò Domenica ved . Fea - Sanel Elena- Sartoris Ottino e Teresa - Scipione Cettina - Sitara Elvira

Franco Franca - Della Ferrera Domenica - Dell'IsolaAntonio - De Pasquali Rispo Nivea - De Silva Marisa -De Tisi Carmen - Detti Albina - Dilda Maria - Dimi-chino Ecle - Dioli Clino - Dissegna Maddalena - DoffSotta Maria - Domenichini Sabina - Domina Giuseppe -Fabbri Antonio - Faldon Augusto - Farina Fam . - Fa-rina Franca Melina - Favarò Palazzolo Rosina - FavaroMaria v . Piey - Favino Fam . - Falchero Rina - FerranteD.'Giulio - Ferrari Giovanni - Ferrari Luigia - FocacciaStefania - Fontana Maria - Fostinelli Gianna - FostiniMaria - Francia Fantini Agnese - Francone Giuseppina -Frea Rina - Furno Angiolina - Gallo Maria - Gallo Rosa -Garis Luigi - Gavinelli Felicina - Gentili Emilia - Ghi-glione Lorenzo - Giangarrà Lucia - Giardina Maria -

Sottimano Clementina - Stracquadanio Carmelina -Stresia Emilia v. Grosso - Tarizzo Giacinta - TassistroLuisita - Tassone Margherita - Tempini Giacinta v . Almici- Terragni Regina - Torti Faravelli Natalina - TortonaCesare - Toth Fam. - Trabbia Emma - 'fresca Antonia- Tribocco Malvina - Trovesi Francesco - Trucchi Luisa- Ugazio Rina - Valenza Maria - Vallarino Gancia Anna- Valli Giuseppina - Vandoni Anna - Vanotti Elena -Vario Battaglia - Vaschetti Anna - Vella dott . TommasoVerona Guido - Verso Calogero - Viaggio Clementina

- Viano Fam. - Villa Paolo - Villalta Ida - Viola VincenzaVisciolo Orlando - Zanoli Lina - Zanotti Piergiorgio -

Zeduri prof. Diotallevi - Zordanazzo Maria - ZulianiCesarina - Zuliani Paolo . 28,1

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Z'ea UUC2

S. DOMENICO SAVIO

Il miracolo l'aveva fatto il mio celesteProtettoreIl 27 dicembre 196o nascevano i gemelli

Luigi e Maria Luisa ; il mio organismo, so-praffatto dalla spossatezza e da noiosissimi di-sturbi e aggravato per giunta da una forma diincipiente nefrite, stava per soccombere atanto disagio, e venni assalita da una graveforma di esaurimento . In queste condizionidovetti affrontare il compito dell'allattamentodei neonati .Affidatami a San Domenico Savio, una

sera mi misi al collo il suo abitino . La mat-tina seguente mi sentii grandemente miglio-rata: mi passò il mal di testa, mi ritornaronole energie, e potei così far fronte alla situazione .

Il medico non si stancava di ripetere che« avevo fatto miracoli ». Il miracolo l'avevafatto il mio celeste Protettore. A Lui vadapertanto pubblicamente la mia più grandericonoscenza .Schio (Vicenza)

OLGA LOBBA

La protezione fu evidente anche per gliuomini della scienza

Mio marito ed io ci eravamo ormai rasse-gnati alla esasperante idea di non poter sal-vare i nostri figli per incompatibilità di co-stituzione sanguigna . Infatti nel 1956 ave-vamo pianto la perdita del nostro primogenito,nel '58 quella della secondogenita e nel '6oeravamo colpiti da un terzo indicibile dolore .

Fu allora che confidammo la nostra dispe-razione al salesiano Don Ettore Carnevale .Egli ci convinse a metterci nelle mani dellaDivina Provvidenza, ma poi ci fece questainattesa proposta: « Promettete di chiamareil bambino Domenico in onore di San Do-menico Savio, e voi avrete un figlio » . Era unandare decisamente contro alle previsioni deimedici e ai fatti che le avevano confermate .Ma il miracolo avvenne . Nell'attesa con-

tinuai il mio insegnamento regolare e rac-2811 contai ai miei allievi la vita di Domenico

Savio invogliandoli ad imitarlo . Al terminedell'anno scolastico, il 13 luglio 1961, nascevail piccolo Domenico, esuberante di , salute .Per precauzione fu immediatamente battez-zato e cresimato, ma il pupo non se la detteper inteso ed è tuttora la nostra felicità . Laprotezione di S . Domenico Savio non potevaessere più evidente anche per gli uominidella scienza, che furono lieti di costatarla .Roucherville (Montreal-Canada)

ROBERT E GISÈLE CÓTÉ-PREFONTAINE

Eraldo e Delfina Turinetto (Torino) sono grati a S . 1) . 5 .per la protezione accordata alla mamma, che portaval'abitino, e al figlio Gian Mario .Franco e Camilla Cellone (Bruino - Torino) con le pre-ghiere e l'uso dell'abitino di S . D. 5 ., hanno ottenutouna felice nascita al proprio Maurizio .Nella Mazzotta in Spatola (Augusta - Siracusa) è ricono-scentissima a S . D . S . per la nascita del secondogenitoin circostanze veramente singolari e prodigiose .Ada Bozza (Barile - Potenza) dopo aver sperimentato conla figlia, in più occasioni, l'efficacia della divozione aS. D. S ., segnala una grazia particolare . Attorno allanipote, già morente per polmonite virale, invocarono ilSanto delle culle e videro la bambina rianimarsi e guarirein breve tempo .Antonietta De Rosa in Dinota (Accettura - Potenza) haricevuto due grazie straordinarie da S . 1) . S . a favoredel suo Angeli no .Maria Colli Vignarelli (Cameriano - Novara) usandol'abitino di S . D . S ., fu esaudita per una grazia che dasette anni aspettava invano .Guido Domenico Savio (Macomer - Nuoro) è venutoalla luce dopo dieci anni di attesa . La mamma avevaricevuto l'abitino di S . I) . S.Giuseppina Perego (Rovagnate - Como) ringrazia S . D . S.per la felice nascita del suo Domenico .P . G . (Tortona - Aless .) ringrazia S . D . S. per la sua as-sistenza in un caso critico .Lina Ghisolfi (Pavia) notifica una grazia ottenuta dallanuora . Ammalata di nefrite e complicazioni, all'ultimomese fu portata in clinica in condizioni allarmanti .Fu munita dell'abitino, furono intensificate le preghierefinchè madre e figlio furono salvi contro ogni previsione .Maria Teresa Vegna (Arenella - Palermo) ebbe una figliaquasi morta e con vizio cardiaco . Al contatto con la re-liquia di S . D . S . la bimba si riebbe e pare stia rimet-tendosi anche dal vizio valvolare del cuore .Rosa Caramia (Martina Franca - Taranto) fa offertaa S. D . S . per grazia ricevuta .

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Si rivolge con fede al Venerabile che haconosciuto

Con profonda riconoscenza rendo grazieal serafico Don Michele Rua per l'ottenutaguarigione di un mio carissimo congiunto .Il poveretto, colpito improvvisamente da unterribile male, fu lì lì per lasciarci . Stor-dita dal dolore e dalla fretta di avere al ca-pezzale del caro malato un medico e un pro-fessore, mi limitai a implorare l'aiuto del Cielo .Poche ore dopo sopravvenne un altro at-tacco, fu allora che con slancio e con fede mirivolsi a Don Rua, che ho avuto la fortuna diconoscere in un istituto salesiano, e la graziavenne. Il caro malato, sebbene lentamente,migliorò e guarì . Riconoscente adempio lapromessa fatta di far pubblicare la grazia emando offerta per le Missioni .Torino

FRANCESCA VARVELI .O

Il « grazie » di una Ispettrice delle Figliedi M. A .

Nel mese di settembre 1961, una delle no-stre carissime Direttrici, Sr . R. N., già datempo sofferente per flebite, fu colta da gravidisturbi gastrici che le impedivano di nu-trirsi e le causavano sofferenze gravi . La fle-bite però non permetteva il necessario inter-vento chirurgico . Da tutte le Consorelle edai bimbi si intensificarono preghiere alVen. Don Rua, al quale l'ammalata si eraaffidata, ed il Venerabile interpose la suaefficace mediazione, ottenendo prima la pos-sibilità e poi il felice esito dell'intervento . Ancheper la flebite, riapparsa dopo l'operazione, iiVen. Don Rua guidò a trovare i rimedi op-portuni, tanto che ora la Suora ha ripresocompletamente forza e vigore .

Intanto, in questo periodo in cui per divinapermissione la salute ha lasciato alquanto adesiderare, ho raccomandato al venerabileDon Rua altre carissime Consorelle : Sr . E . S .operata al polmone sinistro ; Sr. M. B. ope-rata, Sr . L . F. operata dopo lunghe sofferenze .Con riconoscenza, posso affermare l'efficacia di

DON MICHELE RUA

questa intercessione, perchè tutte sono ormaiguarite e stanno riprendendo le loro mansioni .

Il nostro grazie a Don Rua. Ora ci ottenga,con la salute, la sua fedeltà al pensiero'e allospirito del nostro Padre Don Bosco .Livorno

SR. P. MONTIGIANI, F .M.A .Ispettrice

Le compare in sogno Don RuaUna mia cugina, gravemente ammalata e

sottoposta a pericoloso intervento chirurgico,è stata favorita in maniera straordinaria dalVenerabile Don Michele Rua .

Mentre infatti essa e tutta la famiglia giàcominciavano a temere una catastrofe, il Vene-rabile, invocato con fede, faceva sentire lasua intercessione. L'ammalata assicura di avervisto in sogno la figura asceticamente severa,ma amabilmente sorridente di Don Rua,quale aveva potuto vederla sul Bollettino Sale-siano, avvicinarsi alla sponda del letto, confor-tarla e assicurarle la guarigione . Da quel mo-mento le cose andarono per il meglio ed oragode perfetta salute .

Saremo grati se si vorrà pubblicare sullepagine del Bollettino quanto può contribuirealla glorificazione del Servo di Dio .Palermo, Istituto Salesiano

SAC. CALOGERO RICCI, S .D .B .

L'avevano dichiarato inguaribileMio fratello sacerdote Don Luigi Troncana,

ottantaduenne, si era ammalato con complica-zioni dovute ad insufficienza cardiaca . Tanto ilmedico curante quanto uno specialista cardio-logo, fatto venire per un consulto, l'avevanodichiarato inguaribile . Allora mi sono rivolta alvenerabile Don Michele Rua ; e il fratello, conmeraviglia di tutti, ha riacquistato la primierasalute. Invio un'offerta pregando il Venerabilea voler estendere la sua protezione anche sudi me, che devo sottostare ad una operazioneagli occhi .Trenzano (Brescia)

FRANCA TRONCANA 285

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Svela un suo « segreto »Lo conobbi a Catania durante la sua prima

visita in Sicilia . Quanta bontà nel suo animo,quanto paterno nel suo parlare! Con i ra-gazzi poi quanta amorevolezza! Quando en-travano i ragazzi dell'Oratorio, Don Rinaldiscendeva in cortile, si metteva in mezzo aloro e li rendeva lieti col suo ineffabile sorriso .La sua dolce figura rimase scolpita nel

mio cuore . In varie occasioni ho esperimen-tato l'efficacia della sua intercessione . Ma nonmai in modo così evidente come quest'anno .

Da due anni ero sofferente per disturbivari. Mi cibavo a stento e dimagrivo a vistad'occhio. Con pena avevo dovuto lasciare ognioccupazione . Una sera me ne andai in chiesa egli dissi : « Vedete come nello stato in cui mitrovo non posso far nulla per le anime . Unavostra parolina può rimettermi in sesto . At-tendo con fiducia» .

Da tempo non potevo dormire. Quella serainvece mi addormentai profondamente . L'in-domani mi svegliai con la mente serena . Idisturbi erano spariti . Incominciai a nutrirmiregolarmente e potei riprendere subito le mieattività. In casa e fuori si meravigliavano :« Ma come ha fatto ? » « E un mio segreto :quando ve lo svelerò ne sarete contenti » . Oggilo voglio svelare pubblicamente : fu una pre-ghiera fatta con fiducia a Don Rinaldi .Trapani

SAC. MICHELE DE RITO salesiano

Una situazione umanamente insolubileUn dolore continuo verso la spalla sinistra

rese necessario un intervento esplorativo, cheportò a conoscenza di una situazione funesta,ineluttabile.

La mia moglie, con i figli, addoloratissimi, sirivolsero con estrema fiducia al Servo di DioDon Filippo Rinaldi, unendosi, nella novena,alle preghiere della sorella, Figlia di MariaAusiliatrice.

Frattanto venne ad uno zio l'idea di farmivisitare da un autorevole chirurgo di Torino .

_'iio Fui nuovamente ricoverato all'ospedale, dove

.C,e2 irilezceòòiurie del ~e vo di •¢1a

DON FILIPPO RINALDIfui sottoposto ad un delicato e laborioso in-tervento. Dopo pochi giorni mi sentii sensibil-mente migliorato e in breve tempo lasciail'ospedale, con meraviglia di tutti . Ora lavoroe sto benissimo .

Ringrazio di cuore il caro Servo di Dio, chemi ha liberato da una situazione umanamenteinsolubile .Pino (Torino)

FRANCESCO TOSCO

Il caso pareva non aver più rimedioCinque mesi or sono fui ricoverata alle « Mo-

linette » per una cura difficilissima .Le speranze erano poche, ma la fede viva .

Quando il caso pareva non aver più rimedio,ingoiai una reliquia del Servo di Dio Don Fi-lippo Rinaldi ed in lui misi tutta la mia fiducia .

Egli non mi lasciò delusa. Ora adempio lapromessa di far pubblicare la grazia e invioofferta .Torino

GIUSEPPINA RAITERI

G. T. dell'Istituto Salesiano (Foglizzo-Torino) ringraziaD. F. R . per essere stato aiutato a superare un difficileesame e per altre grazie .Maria Barello (Cavagnolo-Torino), ricoverata d'urgenzaall'ospedale, invocò D . R . e ne ottenne protezione e aiuto .Italina Malinverno (Torino) ringrazia D . F . R . per l'im-piego conseguito da suo nipote infortunato da polio-mielite .Suor Onofra Dias Silva (Cuiabà-Brasile) è riconoscentis-sima a D . F . R . per la guarigione della sorella da gravemalattia .M. Z . (Livorno) ringrazia D . F. R. perchè il figlioaffetto da otite perforante bilaterale potè guarire senzaoperazione .Valentina Sacchetti (Frossasco-Torino) affetta da gravesindrome vertiginosa, si unì col marito nelle preghierea D. F. R . ottenendo la graduale scomparsa del malanno .Maria Calovi (Torino) ricevette doppia grazia da D . F . R.,fra cui la guarigione da tormentoso mal di schiena .Sac. Antonio Barbacci (Padova) comunica a nome delcognato cav . uff. rag . Umberto Baggio che, pregandoD. F . R . e P. Leopoldo, mentre era in clinica affettoda forma polmonare di sospetta natura tumorale, potèessere dimesso completamente guarito .Genoveffa prof . Capolingua ringrazia D . F . R . perchè,dopo la sua invocazione, il fratello Giuseppe guarì spon-taneamente da un ascesso che doveva essere operato .

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L í noStil moii1 IN L

Salesiani defuntiSac. Vincenzo Bernardíni t a Lanusei (Nuoro) .Principale campo di apostolato di questo intrepido mis-sionario fu la vasta Cina . Ivi Don Bernardini trascorse lamaggior parte della sua vita e dei suoi anni sacerdotali .Vi era giunto nel 19u, novello Sacerdote e giovane mis-sionario, ricco di zelo e di straordinario entusiasmo . De-stinato alla Casa Salesiana di Macao, si distinse subitoper le eccellenti doti di valido amministratore e, dopopochi anni, venne inviato a Hong Kong come direttore diuno degli Istituti Salesiani della città . Qui la sua attivitàsi esplicò in una maniera che ha del meraviglioso .Trovatosi nella necessità di provvedere a varie centinaiadi giovani, ai quali i Salesiani impartivano una solida istru-zione professionale e per i quali bisognava sistemare l'Isti-tuto ormai insufficiente, spinto dal suo zelo per altri gio-vani, cui voleva dare un decoroso locale per un serenosvago, Don Bernardini iniziò la sua vasta azione di Cerca-tore per Cristo : la sua persona divenne nota in tutta lavasta e cosmopolita Hong Kong . Molto oro passò nellesue mani, ma non vi restò : trovò immediatamente poverida sfamare, giovani da istruire ed educare, scuole da co-struire, Oratori da sistemare .Don Bernardini pensò prima al vecchio Istituto, e loadeguò alle nuove esigenze, poi fece sorgere un modernoOratorio per togliere i ragazzi dalla strada . Aumentato adismisura i! numero dei giovani, pensò alla costruzione diun nuovo Istituto per operai specializzati . La nuova scuola,attrezzata con criteri moderni, ospitò un numero semprecrescente di allievi, fino a superare i 500 . In seguito prov-vide a costruire un nuovo grande Oratorio . La popolaritàdi Don Bernardini nei più di 3o anni trascorsi ad HongKong non fu seconda a quella di nessun altro .Trentotto anni di lavoro missionario finirono però perprostrare la sua forte fibra . Perciò nel 1948 fu inviato,per un giusto e meritato riposo, nella terra dove avevaspeso le sue prime energie giovanili, la Sardegna . Fucosì che Don Bernardini tornò a Lanusei, dove da12 anni la sua ieratica, veneranda figura di vecchio pa-triarca, dal perenne sorriso sulle labbra e dalla bella barbafluente era divenuta familiare e cara a tutti . Ma il riposonon si addiceva a Don Bernardini ed anche qui, nonostantela salute non più florida, volle lasciare l'orma della suaattività : lo stupendo l'empio di Don Bosco, che dominala vallata ed è un vanto per Lanusei, è sorto particolar-mente per l'opera e l'incoraggiamento di questo intrepidomissionario e degnissimo figlio di San Giovanni Bosco .

Sac. Tommaso Campbell t a Londra (Inghilterra) a8o anni .

Sac. Rodolfo Frey t a Jaffa (Israele) a 68 anni .

Sac. Carlo Canepa t a Curuzú Cuatià (Argentina) a64 anni .

Coad. Gaetano Casè t a Piossasco (Torino) a 76 anni .

Coad . Enrico Tullí t ad Alta Gracia (Argentina) a 6z anni.

Cooperatori defuntiSac. Salvatore Leotta t in Roma a 81 anni .Da Parroco non si concedette riposo, mirando a sempremaggiori rendimenti di apostolato . Fu attivissimo nellapredicazione in vari centri della Sicilia ove venne spessorichiesto nelle Quaresime e nei mesi dedicati al S . Cuoreed alla Vergine SS ., di cui era devotissimo . Sognò e riuscìad affidare alle Figlie di Maria Ausiliatrice la direzione de-finitiva del Collegio Maria SS . della Provvidenza di Aci-S . Antonio (Catania), di cui era Patrono ; a tale Operaconsacrò fino all'ultimo ogni sua energia .

Valentino Danusso t a Priocca d'Alba (CN) .La serenità che l'aveva accompagnato durante la vitatutta intessuta di opere buone e di sacrifici, lo seguì finoalla morte, che gli fu resa dolce dall'affettuosa e cristianaassistenza dei suoi cinque figli e della figlia Suor Caterina .

Bartolomeo Lovera t a S. Rocco Castagnaretta (CN)a 86 anni .Lavoratore instancabile, visse di fede . Nelle prove e nelcontinuo sacrificio conservò la sua serenità, sorretto anchedal pensiero di aver offerto un figlio a Don Bosco . Fusempre disposto a fare la volontà di Dio, che intensa-mente amò e fece amare con l'efficacia della parola e laprobità delle opere.Maria Alfano n. Gíovanone t a Piossasco (TO) a62 anni .Donna di sode virtù cristiane, visse per la famiglia, neldolore, nella rassegnazione e nella preghiera . Seppe unifor-marsi alla volontà di Dio, abbracciando con serena gene-rosità la pesante croce che le aveva preparato . 'l'anta forzamorale l'attingeva dalle divozioni al Sacro Cuore di Gesùe alla Madonna, che costantemente invocava . Con la pa-rola e con l'esempio edificò quanti la poterono avvicinare .Amò fattivamente l'Opera di Don Bosco . La partecipa-zione di ogni classe di persone ai funerali furono la provaconcreta di quanto questa Cooperatrice salesiana fosseamata e stimata un'anima veramente piena di Dio e dicarità verso il prossimo .

Amalia D'Alessandro Trovati t Leonforte (Enna) .Anima grande e generosa, visse nella dedizione completadi se . Attaccatissima alle Opere Salesiane, ne fu validosostegno nelle ore burrascose quando il suo amato Col-legio minacciava di chiudere i battenti alla gioventù delpaese . Fu felice quando fu proposta per madrina dellabandiera della Pia Unione . Nobile e dignitosa, non sdegnòdi tendere la mano di porta in porta, insieme con altresignore, per restaurare la chiesa del Collegio, dando puredel suo una cospicua somma . Colpita da inesorabile male,offrì le sue sofferenze al Signore per il trionfo della Chiesa .per la conversione di anime a lei care .Teresa Scaccherí ved . Stassano t a Tortona a 87 anni .Considerò un onore e una grazia essere Cooperatrice sa-lesiana ; ma volle a sua volta servirsi della valida coope-razione dei Salesiani nella delicata missione materna dellaeducazione e formazione cristiana dei figli .Elisabetta Shvoy ved . Hetzer t a Szekesfehervar (Un-gheria) a 85 anni .Nella sua lunga carriera di insegnante ebbe le occasionipiù belle per trasfondere negli allievi la fede viva e laesemplare pratica cristiana che la distingueva, rivelandosidegna sorella del Vescovo di Alba Reale, S . E . Mons . LajosShvoy .

Gíannína Carolí t a Fusignano (Ravenna) .Aliena dalla pubblicità visse semplicemente attendendo aduna generosità anonima e nascosta. A lei devono perennegratitudine i piccolissimi dell'Asilo parrocchiale e parti-colarmente la chiesa . Con mani veramente di fine artistariparò i vecchi arredi sacri rovinati dalla guerra, salvandocol paziente lavoro veri tesori .

Altri Cooperatori defuntiAmistadi Virginio - Baistrocchi Tiny - Baj Antonietta -Bogliolo Giacomo - Bolzan Antonio - Cafasso 'Mario -Caramellini Francesca - Crovato Giovanna - Curlo PevronronMaria - Dotta Giovenale - Gotta Gerolamo - Perotti Ma-rianna - Rossi Giovanni - Rossi Luigia - Saccornani Vir-ginia - Scaglia Tobia - Vassalini Biemmi Maria - Ventu-rino cav . Giovanni - Vietti Maria .

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONIcon sede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto rz gennaio 1924, n . 22, può legalmentericevere Legati ed Eredità . Ad evitare possibilicontestazioni si consigliano le seguenti formule :

Se trattasi d'un Legato : a . . . lascio all'istituto Sa-lesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immo-bile sito in . . . a .Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :a ., .Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo a,(luogo e data)

(firma per esteso)2117

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CROCI

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TOTALE MINIMO PER BORSA L . 50.000per cominciare una Borsa occorre un minimo di Lire 10 .000

Borse da completare

Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffragio di Lidia Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e S . Giuseppe,Gazzelli-Broglio, a cura della famiglia (Imperia) - I' vers a cura della Famiglia Imoda, come da disposizione testa-L . I5 .ooo. mentaria della defunta Eugenia L. 21 .000 - Boggio Vit-Borsa Maria Ausiliatrice e S. G . Bosco, secondo le inten- toria io .ooo - Tot . L . 31 .000 . (continua)zioni del doti . Menatti Di Francesco (Torino) - L. 25 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, invocando il Suo divino aiuto,secondo le intenzioni di E . L . F . (Varese) - 1' vers. L . io.000 .Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di S . T . 12 (Grosseto)- L. 25 .000 .Borsa Madonna di Rosa (9a)) S . Vito al T . (Udine), insuffragio e ricordo di Emilia Garlatti, a cura dei con-giunti. - Francesconi Paola 4500 - Tot. L . 34 .900 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e S . MariaMazzarello, pregate per la sistemazione dei nipoti di As-santa Fracchia (Alessandria) -- i' vers. L . 10.000 .Borsa Maria, Mater Misericordiae, in suffragio dei familiarie parenti di Sauro e Anna Filippeschi ( Firenze) - i ' vers .L . 20 .000.Borsa Madonna delle Lastre, a cura di A . C. V . (Trento)- L . 49 .150 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, p . g. r. e daricevere, a cura di Sabre Lazzaro (Cuneo) - I' vers .L . 20 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. DomenicoSavio, per le anime dei miei cari defunti (Palermo) -L . 30 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S. Domenico Savio, p . g . r ., acura di Il . L . F. (Forlì) - L . 20 .000 .Borsa Maria SS. Addolorata, a cura del sac . CesareRoma (Salerno) - Grana Liliana 3000 - Tot . L . 49 .230 .Borsa Maria SS . Bambina - Fornia Rosina 1000 ; Vi-gnolo Linda 1000 - L . 27 .900 .Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Maria Lorenzetti(Torino) - L . 20.000 .Borsa Mazzi Bartolomeo e Celestina Ceva, a cura di N . N .(Torino) - L . 40.000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, p . g . Y ., acura di Gianetti Ercole e famiglia (Torino) - Tot .L . 20 .000.Borsa Maria SS . Immacolata Ausiliatrice, perchè affrettila beatificazione del Venerabile Don Michele Rua . - MonaiAnna 5ooo ; Fasolio Nina 2000 - Tu! . L . 42 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e VenerabileDon Michele Rua, proteggete le mie intenzioni, a cura diMontù Vittoria ('Forino) - L. 20 .000 .Borsa Mondaini Don Guglielmo, Padre degli orfani,a cura di M . Gabellini (l'orli) - Dott . Bruno Liguori10 .000 - Tot. L. 33 .200 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G. Bosco e Venerabile DonMichele Rua, proteggete e benedite la mia famiglia, a curadi Olga Vitali \Vichuel (Napoli) - Tot. L . 40 .000 .Borsa Natale e Felicita, a cura di Navone Giuseppe(Torino) - 1 ° vers . L . 25 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a curadi D.-G . B . (Torino) - i' vers. L. 15 .000.Borsa Maria Ausiliatrice, S. Giovanni Bosco e S. Do-menico Savio, p . g . r, e per ottenere preghiere, a curadi Bolla Letizia (Verona) - I' vers . L . 25 .000 .Borse Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco per ottenereuna grazia, a cura di Adalgisa Bracesco (Genova) -i ' vers. L . Io .o00 .

Borse complete

Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, proteg-gete le nostre famiglie e p. g . r . (Asti) - L. 50 .000.Borsa Rinaldi Don Filippo, Servo di Dio, a cura diP. C. (Torino) - L. 50 .000 .Borsa S . Domenico Savio, secondo le intenzioni diC. D. M. O . (Torino) - L. 50 .000.Borsa Alfossi Michele, in suffragio e ricordo, a curadella moglie Graziani Anna veci. Alfossi - L. 50 .000.Borsa Coassin Ugo, in ricordo e suffragio, a cura dellamoglie Anna Garlatti ved . Coassin (Udine) - L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Antonio e S . DomenicoSavio, continuate a proteggere la mia famiglia, a curadi A. M . - L . 50 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, a cura diMaria Franco De Magistri (Vercelli) - L . 50 .000 .Borsa S. Cuore di Gesù e S . G . Bosco, in suffragio delmarito, a cura di L . G. (Torino) - L . 50 .000 .Borsa Grazie, Madonna Ausiliatrice!, aiutatemi ancora,a cura di S . B . - L . 50.000 .Borsa Don Bosco Santo, in ringraziamento e protezionedei miei cari, a cura di N . N . (Piacenza) - L. 50 .000 .Borsa Cuore SS. di Gesù, Maria Ausiliatrice, S . G . Boscoe Santi Salesiani, a cura di Rosa Casicci (U . S. A .) S . Fran -cisco-California - L.. 50 .240.Borsa Maria Ausiliatrice, Don Filippo Rinaldi, DonAmadei e a suffragio di persona cara, a cura di N N .(Milano) - L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e Venerabile Don Michele Rua,in suffragio di De Maron Pio (Conio), a cura di ElisaRizzo De Maron - L . 50 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a cura dellafamiglia Saccani (Brescia) - L . 50 .000 .Borsa Provvidenza Divina del Cuore di Gesù, provvedete,a cura di N . N . (Torino) - L . 50 .000 .Borsa Anzini Don Abbondio (16a), a cura delle sorellePierina e Luigina Riva-Roliglio, p . g . r . - L . 5o .ooo.Borsa Maria Ausiliatrice e Don Filippo Rinaldi, a curadi Manfroni Andrea, Paolo e Carla (Roma) - L . 6o.ooo .Borsa S. Cuore di Gesù, Cuore Immacolato di Maria eS. Giuseppe, esaudite le mie preghiere, a cura di BrondelloGemma (Vercelli) - L. 50 .000.Borsa Brunetti Ester ved. Laderchi, in suffragio e ricordo,a cura delle sorelle Laderchi (Bologna) - L. 150 .000.Borsa Maria Ausiliatrice, p. g . r., a cura di F. U. M .(Venezia) - L . 5o .ooo .Borsa Rua Don Michele, Venerabile, p . g . r ., a cura diAngelina Masala (Nuoro) - L . 50 .000.Borsa Grazie, o Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, proteggeteed aiutate i miei vivi e defunti, a cura di Maria Demolli(Varese) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e SantiSalesiani, secondo le intenzioni di R . P . F. (Aosta) -L. 150 .000 .

(continua)

21 ,8 AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO IN DATA 16 FEBBRAIO 1949 . NUMERO 403 - CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICADIRETTORE RESPONSABILE : SAC. DOTT . PIETRO ZERBINO, VIA MARIA AUSILIATRICE 32, TORINO (712) - OFFICINE GRAFICHE SEI

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Torino - I Cooperatoridella Germania Sud pel-legrini a Torino dal 23al 25 maggio per parte-cipare alla festa e allaprocessione d ; MariaAusiliatrice .

Muzzano Biellese - Indu-striali e Dirigenti inter-venuti alla " Giornata dispiritualità " organizzataper loro dal Centro Co-operatori di Borgomanero(Novara) .

•Zamora (Spagna) - Co-operatrici Salesiane chehanno preso parte al 1'corso di Esercizi Spiri-tuali organizzati dal Dele-gato Ispettoriale DonIgnazio Díez .

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Collana " La scala di Giacobbe "

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PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Direzione : via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 48-41-17Al 1° del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici SalesianeAl 15 del mese: per i Dirigenti della Pia UnioneSi invia gratuitamente . Spedizione in abbonamento postale. Gruppo 2e

Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatriciche le Opere Salesiane hanno il C . C. Postale con il numero 2-1355 (Torino)sotto la denominazione : Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712

Ognuno può valersene con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie offerte,ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo

IMPORTANTE

Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio .Si ringraziano i Sig . Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, i Bollettini non recapitati .

C.C.R.2/171

BOLLETTINO SALESIANO