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AUTUNNO METEOROLOGICO SETTEMBRE 2006 - NOVEMBRE 2006 METEOROLOGICA Bollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia ANNO V NUMERO 4 DICEMBRE 2006 SPEDIZIONE IN A.P.- ART .2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 - D.C.I. “UDLE RUBRICHE ANALISI SINOTTICA SU SCALA EUROPEA I tratti salienti dell’ultima stagione meteorologica 3 LINEA DI COSTA L’andamento del livello marino a Trieste 4 ALTA QUOTA Osservazioni e commenti da Alpi e Prealpi 5 LA CAPANNINA Osservazioni e commenti dalle quattro province 6/9 11 NOTIZIE DAL CARSO Per ricevere il bollettino o richiedere informazioni si prega di scrivere a: Segreteria di METEOROLOGICA - Bollettino dell’UMFVG c/o DARIO GIAIOTTI, via Taviele 6/2, 33047 REMANZACCO (UD), E-mail: [email protected] Come oramai consuetudine da sei anni, le attività autunnali della nostra associazione si sono rivol- te alla organizzazione e gestione del convegno di meteorologia. L'edizione di quest'anno si è tenuta a Gorizia nella prestigiosa e millenaria sede del Castello. A differenza delle passate edizioni, quest'anno gli interventi non sono stati puramente tecnici, ma sono spaziati dal rapporto tra clima e storia alle relazioni tra let- teratura e meteorologia passan- do attraverso i dipinti sulle nubi. Nonostante la partecipazione al Convegno non sia stata parti- colarmente nutrita, l'impatto mediatico è stato notevole, por- tando l'attenzione del grande pubblico, anche se per poco tempo, sul tema del clima e delle previsioni stagionali. Oltre al riscontro mediatico, però, uno dei momenti più importanti del Convegno è stato quello della discussione su temi controversi, quale quello dei climi del passato e del loro impatto sul territorio. L'autunno è stato anche un importante momento di riflessione interno alla nostra Associazione sul ruolo che dovrebbe puntare a rivestire nella Società e nel modo in cui dovrebbe cercare di farlo. In particolare si è molto discusso sul rapporto da tenere con le altre realtà amatoriali che stanno nascendo e che, verosi- milmente, nasceranno in futuro. Probabilmente una risposta unica non esiste, ma forse un pensiero può aiutarci a trovare la strada giusta, cioè che tutte le opportunità e le occasioni di aumentare la diffusione della cultura meteorologica siano ugualmente importanti e merito- rie e che il vero problema non sia il loro proliferare quanto il riuscire a collegare e valorizzare tutte queste opportunità, siano esse associazioni, progetti o persone. In altre parole si tratta di decidere se essere una gran- de Associazione in un piccolo mondo o un'Associazione più piccola in un mondo molto più grande... PUNTO DINCONTRO in prima pagina Informazioni sull’attività dell’UMFVG Fulvio Stel SPECIALE a pagina 2 Val Saisera: domenica 1 ottobre ore 13.24 A cura di: Renato R. Colucci, Rudy Gratton e Furio Pieri EVENTI E LUOGHI a pagina 10 UN PÒ DI STORIA DELLA NEVE A TRIESTE Terza parte; l’inverno 1986-87 A cura di: Stefano Zerauschek e Renato R. Colucci Bollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia Reg. Trib. di Udine n. 4 del 26/02/2002 Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia (UMFVG - O.N.L.U.S.), via Silvio Pellico n. 9, Cividale del Friuli Marco Virgilio Marco Virgilio, Renato R. Colucci Dario Giaiotti Studio PF di Presello Denis & C., via Enrico Fermi n. 74, TAVAGNACCO METEOROLOGICA PROPRIETÀ DIRETTORE RESPONSABILE REDAZIONE SEGRETERIA STAMPA PUNTO D’INCONTRO A CURA DI FULVIO STEL ISSN 1827-3858 8 settembre 2006. L’autunno si apre con Bora impetuosa e temperature in ripresa dopo un agosto dalle caratte- ristiche autunnali. Sullo sfondo il castello di Duino e la baia di Sistiana. Foto Renato R. Colucci RADIAZIONE SOLARE AL SUOLO Come calcolare il campo della radiazione solare 12

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AUTUNNO METEOROLOGICO SETTEMBRE 2006 - NOVEMBRE 2006

METEOROLOGICABollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia

ANNO V NUMERO 4 DICEMBRE 2006 SPEDIZIONE IN A.P.- ART.2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 - D.C.I. “UD”

LE RUBRICHE

ANALISI SINOTTICA SU

SCALA EUROPEA

I tratti salienti dell’ultima

stagione meteorologica

3

LINEA DI COSTA

L’andamento del livellomarino a Trieste

4

ALTA QUOTA

Osservazioni e commentida Alpi e Prealpi

5

LA CAPANNINA

Osservazioni e commentidalle quattro province

6/9

11

NOTIZIE DAL CARSO

Per ricevere il bollettino o richiedere informazioni si prega di scrivere a: Segreteria di METEOROLOGICA - Bollettino dell’UMFVG c/o DARIO GIAIOTTI, via Taviele 6/2, 33047 REMANZACCO (UD), E-mail: [email protected]

Come oramai consuetudine dasei anni, le attività autunnali dellanostra associazione si sono rivol-te alla organizzazione e gestionedel convegno di meteorologia.L'edizione di quest'anno si ètenuta a Gorizia nella prestigiosae millenaria sede del Castello. Adifferenza delle passate edizioni,quest'anno gli interventi nonsono stati puramente tecnici, masono spaziati dal rapporto traclima e storia alle relazioni tra let-teratura e meteorologia passan-do attraverso i dipinti sulle nubi.

Nonostante la partecipazioneal Convegno non sia stata parti-colarmente nutrita, l'impattomediatico è stato notevole, por-tando l'attenzione del grande

pubblico, anche se per pocotempo, sul tema del clima e delleprevisioni stagionali.

Oltre al riscontro mediatico,però, uno dei momenti piùimportanti del Convegno è statoquello della discussione su temicontroversi, quale quello deiclimi del passato e del loroimpatto sul territorio. L'autunnoè stato anche un importantemomento di riflessione internoalla nostra Associazione sulruolo che dovrebbe puntare arivestire nella Società e nelmodo in cui dovrebbe cercare difarlo. In particolare si è moltodiscusso sul rapporto da tenerecon le altre realtà amatoriali chestanno nascendo e che, verosi-

milmente, nasceranno in futuro.Probabilmente una risposta

unica non esiste, ma forse unpensiero può aiutarci a trovarela strada giusta, cioè che tuttele opportunità e le occasioni diaumentare la diffusione dellacultura meteorologica sianougualmente importanti e merito-rie e che il vero problema nonsia il loro proliferare quanto ilriuscire a collegare e valorizzaretutte queste opportunità, sianoesse associazioni, progetti opersone. In altre parole si trattadi decidere se essere una gran-de Associazione in un piccolomondo o un'Associazione piùpiccola in un mondo molto piùgrande...

PUNTO D’INCONTRO

in prima paginaInformazioni sull’attivitàdell’UMFVGFulvio Stel

SPECIALE

a pagina 2Val Saisera: domenica 1 ottobre ore 13.24

A cura di:Renato R. Colucci, Rudy Gratton e Furio Pieri

EVENTI E LUOGHI

a pagina 10UN PÒ DI STORIA DELLA NEVE A TRIESTE

Terza parte; l’inverno 1986-87

A cura di:Stefano Zerauschek eRenato R. Colucci

Bollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia Reg. Trib. di Udine n. 4 del 26/02/2002Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia (UMFVG - O.N.L.U.S.), via Silvio Pellico n. 9, Cividale delFriuliMarco VirgilioMarco Virgilio, Renato R. ColucciDario GiaiottiStudio PF di Presello Denis & C., via Enrico Fermi n. 74, TAVAGNACCO

METEOROLOGICAPROPRIETÀ

DIRETTORE RESPONSABILE

REDAZIONE

SEGRETERIA

STAMPA

PUNTO D’INCONTRO

A CURA DI FULVIO STEL

ISSN 1827-3858

8 settembre 2006. L’autunno si apre con Bora impetuosa e temperature in ripresa dopo un agosto dalle caratte-ristiche autunnali. Sullo sfondo il castello di Duino e la baia di Sistiana. Foto Renato R. ColucciRADIAZIONE SOLARE

AL SUOLO

Come calcolare il campodella radiazione solare

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RRC, Rudy e Furio indicano il“faggio capannina”

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SPECIALE

VAL SAISERA: DOMENICA 1 OTTOBRE ORE 13.24

il monitoraggio della temperatura in continuo nella Val Saisera è ora realtà

A CURA DI RENATO R. COLUCCI, RUDY GRATTON E FURIO PIERI

“La Val Saisera non avrà piùsegreti”… così titola l’articolo dapoco apparso sul sito webdell’UMFVG (www.umfvg.org). E’ovviamente un’esagerazione, mail posizionamento di un sensoreinnovativo per la rilevazione dellatemperatura nella nota vallatadelle Alpi Giulie rappresenta unimportante traguardo per la cli-matologia regionale tutto targatoUMFVG. Molte volte, nei periodiciincontri mensili del ConsiglioDirettivo, Rudy Gratton ripropone-va con enfasi l’argomento, edogni volta ci si scontrava con isoliti problemi: mancanza difondi, difficoltà di alimentare unastazione elettronica (anche conun pannello solare d’inverno disole non ce n’è tantissimo daquelle parti), difficoltà, ancheriuscendo ad installare una sta-zione come si deve, a poter farmanutenzioni e controlli. La solu-zione al problema, inaspettata, èarrivata poi grazie ad un sensoreinnovativo sviluppato dallaMaxim Integrated Products,azienda californiana che nel2001 ha acquisito la Dallas

Semiconductor ed ha ulterior-mente sviluppato la già ampiaproduzione di soluzioni ingegneri-stiche basate sull’elettronica deimicroprocessori. Il sensore ditemperatura in questione si chia-ma Thermochron (iButton) ed è atutti gli effetti un microcomputerincapsulato in un piccolo involu-cro di acciaio dalle dimensioni diuna pila ultrapiatta e dal peso disoli 3 grammi; un vero concentra-to di tecnologia. Molto resistente

ai fattori ambientali come umidi-tà e polvere, sopporta di buongrado urti e cadute. Può essereposto virtualmente ovunqueanche perché è impermeabile. Ildispositivo “datalogger - bottone” possiede un orologio, un calen-dario, una memoria di 8K ed unaporta seriale proprietaria chiama-ta “one wire” per le comunicazio-ni con dispositivi esterni dovesalvare i propri dati di temperatu-ra. Il bottone da noi scelto per laregistrazione della temperaturain Val Saisera possiede un ampiorange di misura tra (- 40°C -85°C) ed una precisione che èmaggiore di 0.5°C su tutta lascala, ma di molto superiore nelrange –10° - 40°C. La risoluzioneè di 0.06 °C. C’è inoltre la possi-bilità di salvare 8192 valori ditemperatura a intervalli regolaricon cadenze programmabili a pia-cimento a seconda delle esigen-ze. Il dispositivo utilizzato in ValSaisera è stato programmato perl’acquisizione ed il salvataggio di5 valori orari con cadenza di 12minuti, tempo ritenuto ottimaleper una buona risoluzione tempo-rale delle variazioni della tempe-ratura abbinato alla necessità dipoter immagazzinare dati almenoper un mese. Il sensore è statoopportunamente schermatodalla radiazione solare e dalleprecipitazioni con un sempliceschermo autocostruito. I dativengono poi regolarmente scari-cati a cadenza quasi mensile tra-mite un PC portatile. L’ operazio-

ne di per se richiede pochi secon-di. Su test da noi eseguiti consensori professionali (PT100 e

sensori a semiconduttore, termo-metri campione a mercurio edalcool, termoigrografi) gli scosta-menti sono stati minimi e nell’or-dine di 0.1 - 0.2 °C. La qualità deldato è quindi risultata eccellentevista anche l’estrema praticitàd’uso del bottone ed il suo utiliz-

zo veramente universale. Ladurata del dispositivo è legataalla durata della mini batteriainterna al litio che si aggira a 2-8anni a seconda della frequenzadel campionamento impostato edalla temperatura media di utiliz-zo. Alla risoluzione attuale(0.06°C) si prevede di doversostituire il dispositivo in ValSaisera nel 2009. Da alcunimesi è in fase di test un nuovodispositivo che rileva, oltre allatemperatura, anche l’umiditàrelativa dell’aria. L’unico “svan-taggio” finora rilevato di questosecondo sensore riguarda l’inter-vallo temporale a disposizionetra uno scarico dati e l’altro, dalmomento che la memoria internaè sempre di 8k. In fase di testanche la possibilità di effettuarelo scaricamento dei dati median-te palmare, molto più pratico aifini del trasporto; i risultati finoraottenuti sono buoni in considera-zione di una spesa molto conte-nuta. Il sensore è stato sistema-to domenica 1 ottobre alle13.24, ed è per la prima voltache inizia un monitoraggio in con-

tinuo della temperatura dell’arianell’alta Val Saisera.

Dobbiamo ammettere che quelgiorno, ripercorrendo con spiritoe passione affini, i sentieri cheimboccava il Di Colbertaldo persalire al ghiacciaio del Montasio,ci siamo sentiti tutti e 3 (RR,

Furio e Rudy) un po’ dei pionieri;l’avvicinamento, la scelta delsito, le valutazioni “a braccio”delle possibili brezze più o menopresenti e delle altrettante inver-sioni termiche, ed infine la deci-sione di scegliere come “capan-nina naturale” un albero di faggioai margini di un’ampia radura.Nella prossima edizione del“Meteorologica” speriamo ovvia-mente di potervi proporre i primidati che, possiamo già anticipar-lo, si presentano alquanto inte-ressanti.

I “pionieri della climatologia in Val Saisera” (più RRC dietro l’obiettivo)

Le contenute dimensioni delsensore i-button

Il sensore installato in Val Saisera

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DINAMISMO DEI CAMPI

Autunno 2006

La stagione autunnale 2006 lasi potrebbe liquidare in due righeutilizzando semplicemente l’e-spressione “che lunga monoto-nia…”. Tuttavia al di la delle faci-li battute che in questo caso sipotrebbero elencare, vediamo diindividuare le cause di una siffat-ta situazione e di cogliere i pochiepisodi significativi, semmai cene sono stati. In conclusione delsuo decorso, la stagione estiva cilasciava in eredità una configura-zione di tipo zonale, con nettacontrapposizione tra la cinturasubtropicale delle alte dinamicheed i nuclei polari in fase di natu-rale approfondimento. L’assettocircolatorio descritto favorirà unadecisa portanza occidentale delflusso primario verso il vecchiocontinente, con dominanza dellapulsazione subtropicale anticiclo-nica verso l’area mediterranea ecentro-meridionale europea, solosaltuariamente interrotta da trecavi d’onda, veramente pochi perun mese di transizione e notoria-mente complesso quale il mesedi Settembre. Il primo periodoautunnale vedrà così il dominio dicondizioni meteo-climatiche piùconsone alla stagione estiva, contemperature superiori alle medie

di 2°-3°C su vaste aree delvecchio continente e con latotale assenza della BurrascaEquinoziale. La figura n°1 coglieil quadro appena descritto.

Proseguendo, il successivomese di Ottobre non si discoste-rà molto dal precedente, anchese riserverà in ambito polare, trala seconda e la terza decade,una momentanea novità, causal’arrivo di una fase negativa dellaAO. Tuttavia la stessa AO nonavrà significative ripercussioniverso l’Europa. La vera anomaliarisiederà nella presenza quasipermanente di una significativadorsale anticiclonica subtropica-le tra l’Africa nord-occidentale, ilMediterraneo occidentale e lapenisola Iberica, che farà dainsormontabile baluardo al flus-so perturbato oceanico, costrettocosì a scorrere a latitudini deci-samente settentrionali. Tale ano-malia pressoria che sostanzial-mente conserva lo schema pre-cedente, favorirà la prosecuzionedi un regime termico votato alcaldo ed al contempo alla persi-stente fase di deficit idrico pervaste porzioni del continenteeuropeo. Per una breve emomentanea digressione biso-gnerà a questo punto attendere il

mese di Novembre. La fase nega-tiva occorsa alla AO, precedente-mente segnalata, favorirà un piùdeciso raffreddamento dellemasse in orbita polare e subpola-re. Le stesse masse verrannotrascinate verso l’Europa da unafisiologica pulsazione meridianadell’alta subtropicale, con avviocosì dell’ultimo mese autunnalecaratterizzato dalla prima maanche dall’unica ondata di ariafredda. Infatti tra la prima e laseconda decade del mese assi-steremo ad una brusca zonalizza-zione del flusso primario con lasolita contrapposizione tra la cin-tura delle alte subtropicali e delle

depressioni polari. La figura n°2rappresenta l’evento dominante.

In conclusione l’anomalia posi-tiva in ambito barico riscontratain oscillazione tra l’Atlanticoorientale, l’area nord-occidentaleafricana e del Mediterraneo occi-dentale, potrebbe essere il risul-tato di una connessione con laparticolare attività del nucleo pri-mario polare sbilanciato in que-sto caso verso l’area canadesee nord-occidentale del nordAmerica, favorevole ad una fuo-riuscita del Polar Jet dal nordAmerica all’Europa a portanzazonale.

ANALISI SINOTTICA SU SCALA EUROPEA

I tratti salienti dell’ultima stagione meteorologica

A CURA DI MASSIMO ONAGRO – METEOROLOGO EUROP ASSISTANCE E ANALISTA SINOTTICO METEOPOINT SNC

Figura 2Figura 1

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LINEA DI COSTA

LINEA DI COSTA

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI RENATO R. COLUCCI, FULVIO CRISCIANI E FABIO RAICICH (CNR-ISMAR TRIESTE)

Autunno 2006

La curva blu continua dellafigura 1 riporta la pressionemedia giornaliera, mentre lacurva rossa continua rappre-senta il livello medio giornaliero(in centimetri rispetto allo ZIT)nella stagione autunnale. Lerispettive curve tratteggiate rap-presentano i valori medi di rife-rimento.

La pressione atmosferica haoscillato attorno alla media cli-matologica nei mesi di settem-bre ed ottobre, mentre quest’ul-tima è stata superata di oltre 3hPa in novembre, nonostante ilmarcato minimo del 22 con995.6 hPa pari a 21.1 hPasotto al valore normale. Taledato costituisce la minimamedia giornaliera assoluta sta-gionale; la massima assoluta èstata riscontrata il 30 novembrecon 1030.7 hPa pari a 13.9 hPasopra al valore normale . Il mini-mo in questione è stato indottodal transito sull’area adriaticasettentrionale di una cella ciclo-nica lungo la direttrice NW-SEche, a livello locale, ha innesca-to un richiamo di venti sud occi-dentali, poi sostituiti da unmoderato e breve evento diBora. Durante i primi due mesidell’autunno il livello del mare

si è prevalentemente collocatoben al di sopra della normamostrando altresì marcate risa-lite. Da segnalare l’evento del13-15 settembre, con unaumento complessivo di 26.8cm ed un valore di picco di190.4 cm, e quello del 16-24ottobre, caratterizzato da dueimpulsi successivi, per unaumento complessivo di 45.2cm. Il picco, pari a 204.2 cm,rappresenta il massimo livellogiornaliero della stagione consi-derata, corrispondente a 36.4cm sopra il valore climatologico.

In novembre il livello medio èrisultato pressoché nellanorma. Risultano tuttavia evi-denti il minimo assoluto stagio-nale di 150.6 cm, pari a 16.9cm sotto la media climatica,registrato il giorno 11, seguitoda una risalita irregolare culmi-nata il 22 con un massimo di187.4 cm.

Si può notare che questomassimo è alquanto inferiore almassimo assoluto del 24 otto-bre, nonostante coincida con ilsopra citato minimo assolutodella pressione atmosferica. Lacausa probabile è da attribuirsiall’assenza di vento di sciroccolungo l’Adriatico in concomitan-za con la discesa della pressio-ne culminata il 22 novembre.

La temperatura del mare si èmantenuta prevalentementepoco più di 1°C al di sopra dellanorma. Fa eccezione la primametà di settembre durante laquale si osserva l’evoluzioneriportata in figura 2. Risultadalla figura stessa una fase ini-ziale di riscaldamento, dovuta alripristino di condizioni estivedopo l’agosto anormalmenteperturbato, seguita da un repen-tino raffreddamento indotto da

un afflusso di aria più freddacon intensi venti di Bora chehanno toccato velocità medieorarie prossime a 60 km/h eraffiche attorno ai 100 km/h.Tra il primo pomeriggio dell’8 ela notte del 9 la diminuzionedella temperatura superficiale èstata di 4.3°C in 14 ore e quel-la del fondo di 3.4°C in 13 ore.

I dati provengono dall’archiviodella sede di Trieste dell’Istituto diScienze Marine del ConsiglioNazionale delle Ricerche.

920

935

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hPa

cm

settembre ottobre novembre

Figura 1

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16giorni

° C

Tmare -0.4 mTmare -6.0 mTmare normale -2.0 m

Figura 2

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ALTA QUOTA

METEO ALPI E PREALPI

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI ANGELO TAVOSCHI

Prosegue l’estate sui nostrimonti

Settembre si apre con tempolimpido di tipo tardo estivo, econ temperature in aumento.

Il 15 gran pioggia (141 mmunico consistente apporto autun-nale), con forte vento di sciroc-co. Il 17 cadono 22 mm seguitida due giorni di cielo nuvoloso.Sulla montagne del FriuliVenezia Giulia il mese proseguecon cielo poco nuvoloso e lapresenza di sole assicura tem-perature gradevoli. Il mese ter-mina con alcune velature delcielo, che tuttavia non riesconoa nascondere completamente ilsole.

Siccità e caldo anomaloOttobre inizia con cielo nuvo-

loso di tipo autunnale (copertu-ra compatta) e pioviggine il gior-no 3 e 4, quando attorno ai1500 m si verifica una spruzza-ta di neve. Le temperaturerimangono gradevoli e consen-tono di indossare ancora gliabiti estivi, nonché di ultimare iraccolti. Seguono alcuni giornicon cielo limpido e leggere

velature che si presentanoattorno alla metà del mese. Il20 cade una debole “pioviggineautunnale”, mentre le piogge sipresentano più consistenti il24, seguite da caldo anomalo ecielo poco nuvoloso o al piùvelato.

Timida comparsa della neve Il mese di novembre inizia

con un calo termico che sembrariportare le temperature nella

norma del periodo autunnale, ilcielo risulta limpido. Prosegue illungo periodo di siccità e simanifestano timidamente leprime brinate, nonostante uncerto aumento delle temperatu-re con l’inconsueta presenza difarfalle e di altri insetti. A metàmese si segnala vento di cadu-ta; il cielo si mantiene poconuvoloso sul comprensoriomontano regionale mentre suiversanti esteri nevica debol-

mente. Il mese prosegue confasi di cielo velato alternate amaggiore nuvolosità. Timidaspruzzata di neve il giorno 21oltre i 1600 m e debole pioggiaa quote inferiori. Il 22 comparela prima neve a Tarvisio e inlocalità della Carnia attorno ai1300 m, ma gli scarsi accumulialimentano le preoccupazionidegli operatori turistici in vistadell’apertura imminente degliimpianti sciistici. Il mese sichiude con cielo limpido inquota e presenza di nubi bassenei fondovalle, timide brinate eprati ancora verdeggianti noninducono a prevedere un inver-no rigido.

L’autunno nella montagnaregionale è solitamente caratte-rizzato da lunghi periodi piovosialternati a giornate limpide efresche. La caratteristica del-l’autunno 2006 appena trascor-so è quantomeno singolare percarenza di precipitazioni e fred-do. Molti sostengono che que-sti sono i primi sintomi dell’ef-fetto serra, mutazioni climati-che con cui dovremo confrontar-ci e delle quali, purtroppo, sare-mo testimoni oltre che in qual-che modo responsabili nei con-fronti delle generazioni future.

grafico

Riassunto stazione meteorologica di Comeglians AUTUNNO 2006

-5

0

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pre

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ni /m

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precipitazioni T media T min T max

SETTEMBRE 2006 OTTOBRE 2006 NOVERMBRE 2006

Riassunto stazione meteorologica di Comeglians AUTUNNO 2006

precipitazioni T media T min T max

Dati gentilmente forniti da Angelo Tavoschi

precip

itazion

i /mmte

mp

erat

ura

/°C

Comeglians, ottobre 2006; Le rondini si radunanoper la migrazione. Foto A. Tavoschi

Val Pesarina, 23 novembre 2006; Una delle primenevi imbianca le cime. Foto A. Tavoschi

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LA CAPANNINA

PROVINCIA DI GORIZIA

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI RUDY GRATTON E CON LA COLLABORAZIONE DI GIANFRANCO MAZZILLI

L’autunno 2006 è stato carat-terizzato dalla persistente “prote-zione” di un anticiclone di origineafricana che ha garantito unabuona stabilità del tempo pertutto il periodo autunnale. Letemperature, di ben 2.0° C supe-riori alle medie storiche, sonostate tra le più alte mai registra-te, mentre le precipitazioni, soloil 25% della media, sono state lepiù scarse dal 1945 ad oggi.

Settembre ritorna il caldoDopo un agosto all’insegna del

fresco e della pioggia, l’inizio disettembre ci regala un periodopiù stabile contraddistinto dabelle giornate di sole e scarsanuvolosità. Anche le temperaturesono nuovamente in aumento eda Gradisca il giorno 6 viene rag-giunto il valore più alto con 33.3°C. Anche negli altri centri dellapianura il termometro supera perpiù giorni i 30.0° C. Bisogna arri-vare alla metà del mese per assi-stere ad un significativo cambia-mento del tempo con l’arrivo diuna perturbazione atlantica. Lepiogge però non risultano maiabbondanti; Capriva con 46.8mm è la località più piovosa,mentre nel resto della provinciamediamente cadono 35 mm.

Nell’ultima decade del mese siristabiliscono condizioni di beltempo con temperature sempreal di sopra delle medie del perio-do ed estremi prossimi ai 30.0°C. Da sottolineare un dato stati-stico che non ha riscontri nelpassato: la temperatura mediadel settembre 2006 risulta supe-riore rispetto a quella registratain agosto.

Ottobre ancora caldoAnche in ottobre prosegue, in

linea con il mese precedente, lafase anticiclonica che ci regalatempo generalmente stabile,caldo e con scarse precipitazioni.Nella prima settimana prevaleuna certa nuvolosità senza feno-

meni di rilievo a parte qualchedebole pioggia. Le belle giornatenon tardano ad ritornare ed ilgiorno 10 su tutta la provinciasplende un magnifico sole contemperature molto elevate per lastagione e che, in diversi casi,superano i 25.0° C. La massimasi registra a Capriva con 28.3° C.Bisogna attendere la fine dellaseconda decade per assistereall’unico episodio di maltempo.Le precipitazioni però sono scar-se: solo 6 mm a Grado e un po’meglio in pianura dove si raggiun-gono i 14.6 mm a Gorizia. Ultimigiorni del mese all’insegna delclassico tempo autunnale: cielogrigio, qualche leggera pioggiama temperature sempre piutto-sto alte. Il giorno 28, grazie all’in-gresso di un leggero vento dibora che abbassa drasticamenteil tasso di umidità, il termometrosupera su tutta la provincia i26.5° C.

Novembre: breve irruzio-ne fredda

In coincidenza con il giorno deiSanti e dopo un lungo periodocontrassegnato da temperaturemiti e tempo stabile, arriva sullanostra regione l’unica irruzionefredda di questo anomalo autun-no. Il fronte, proveniente diretta-

mente dalla Scandinavia, provo-ca solo alcune deboli precipita-zioni, ma ha il merito di abbassa-re sensibilmente la temperatura,tanto che nei giorni a seguire siraggiungono le prime minimesotto lo zero. Gradisca raggiungei – 2.9° C ed anche sul restodella pianura il termometro scen-de al di sotto dello zero.

Unica eccezione le zone costie-re dove il mare ancora moltocaldo non permette alla colonni-na di mercurio di abbassarsioltre il limite del gelo. Questaavvezione di aria fredda non rap-presenta però un vero cambio dicircolazione, ma solo una paren-tesi, tanto che dal giorno 7, comesuccesso nei due mesi prece-denti, si torna sotto la “protezio-ne” dell’anticiclone.

Bisogna spingersi oltre allametà di novembre per vedere la

prima vera perturbazione atlanti-ca preceduta da alcune giornatecon cielo prevalentemente coper-to e deboli piogge. Il giorno 22tutta la provincia è interessata dapiogge intense e temporali.

Più di 50 sono i millimetri dipioggia che cadono in pianuracon un picco di 53.4 mm aGorizia. Sulla costa le precipita-zioni risultano molto più deboli.Nonostante l’arrivo della pioggiae la frequenza di giornate concielo coperto, le temperature simantengono sempre al di sopradelle medie per tutta la secondaparte del mese. Per comprende-re meglio l’andamento di que-st’autunno, allego una tabelladove si evidenzia l’eccezionalitàdella stagione meteorologicaappena trascorsa, sia dal puntodi vista termico sia pluviometri-co, rispetto a quelle del passato.

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SETTEMBRE 2006 OTTOBRE 2006 NOVERMBRE 2006

Dati gentilmente forniti da Rudy Gratton

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Riassunto stazione meteorologica di Comeglians AUTUNNO 2006

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LA CAPANNINA

PROVINCIA DI PORDENONE

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI MARCO FANCELLO

Settembre: secco e caldo Ciò che agosto ci ha tolto, ci

viene immediatamente ridatoda settembre. Durante la primadecade, infatti, si instaura sulnostro continente un robustoanticiclone, dapprima estesotra le Azzorre e l’Europa centrooccidentale e successivamentetra l’Atlantico e la Russia. Talestruttura, come una campana,riesce a protegge dalle pertur-bazioni l’Italia ed in particolarela nostra regione fino quasi allametà del mese. Le giornate cosìtrascorrono limpide e con tem-perature che si portano moltovelocemente oltre la media epermangono, per ben 4 giorni(dal 5 all’8), di un paio di gradisopra i 30 °C; e pensare chead agosto solo 2 giornate, nem-meno consecutive, avevanosuperato i 30 °C. Solo verso lametà del mese una profondasaccatura atlantica riesce adindebolire e successivamente ascalzare l’anticiclone per qual-che giorno verso est. Si generacosì una profonda depressionesull’Europa occidentale che conla sua aria umida e fortemente

instabile fa cadere in un sologiorno (15 settembre) ben 42mm di pioggia a San Vito, 84mm a Pordenone e 140 mm aVivaro. È interessante notarecome nello spazio di soli 40 kmle precipitazioni risultino rad-doppiate tra San Vito ePordenone ed addirittura tripli-cate tra San Vito e Vivaro che,per chi non lo sapesse, si trovapiù vicino delle altre alla zonapedemontana. Questa situazio-ne è tipica della nostra provin-cia in situazione di stau per cor-renti umide sud-occidentali. Trail mare e la catena montuosaprealpina (che supera repenti-namente i 2000 m slm) ci sonosolo 75 km di pianura e quindile differenze di precipitazione inrapporto alle distanze sonomolto più elevate che altrove.Se 42 mm di pioggia sono tantiper un solo giorno, purtropposono pochi per un mese, infattidopo alcuni giorni di residuainstabilità, sull’Europa centromeridionale si posiziona un pro-montorio anticiclonico che ripor-ta nuovamente le temperatureabbondantemente sopra la

media e tiene contestualmentelontane dalla nostra regione leprecipitazioni fino alla fine delmese. A San Vito perciò settem-bre si chiude con soli 49 mmtotali di pioggia ed una tempera-tura media (20,7 °C) superiorea quella di agosto.

Mite e secco anche otto-bre

Ottobre, che dovrebbe essereil mese delle grandi piogge, è inrealtà, con 13 mm totali a SanVito al Tagliamento, il secondomese più asciutto del 2006,superato in questa specialeclassifica solo da giugno duran-te il quale, praticamente, non ècaduta nemmeno una goccia dipioggia (3 mm totali). La causadi questa eccezionale assenzadi piogge nel mese di ottobre èil susseguirsi di continue altepressioni centrate a ridossodella penisola italiana; per giun-ta le rare perturbazioni chesono riuscite ad “infilarsi” traqueste alte pressioni sonoandate a posizionarsi al sudItalia lasciando a “bocca asciut-ta” la nostra regione.

In sostanza è venuta a man-care quella che in gergo tecnicoviene chiamata la depressionesul golfo di Genova, grazie allaquale solitamente si possonoriscontrare le grandi pioggeautunnali di ottobre.

Per la cronaca, quindi, leprime due decadi del mese tra-scorrono senza piogge e contemperature nella media delperiodo ma con forti escursionitermiche tra il giorno e la notte(16 °C il giorno 10); verso ilgiorno 20 una depressioneatlantica porta le prime ed uni-che precipitazioni piovose delmese ed anche un modestoabbassamento delle tempera-ture; durante l’ultima decade,invece, complice un’avvezionedi aria umida meridionale spin-ta da correnti sud-occidentali, latemperatura si porta di ben 6-8°C sopra la media e vi rimanefino alla fine del mese. La con-seguenza è che il mese di otto-bre 2006, oltre ad essere ricor-dato come un ottobre senza piog-ge, verrà ricordato anche comeun ottobre abbastanza mite vistoche la sua temperatura media siè attestata sui 16,5 °C.

Novembre: la musica noncambia

Se ottobre si chiude con latemperatura media di 8 °C supe-riore alla norma, novembre, vice-versa, si apre con ben 6 °C sottola norma. In pratica, nell’arco diuna settimana si passa da unatemperatura media quasi estivadi 18,5 C°, rilevata il 28 ottobre,ad una temperatura media quasiinvernale di 4 °C rilevata il 4novembre. Questo brusco calodelle temperature, dovuto all’af-fondo sui Balcani di una profon-da saccatura di aria fredda articaproveniente dal mare di Barents,rimane purtroppo l’unico episo-dio degno di nota di questo-5

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Dati gentilmente forniti da Marco Fancello, titolare della stazione

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Riassunto Stazione Meteo di San Vito al Tagliamento (di Marco Fancello): autunno 2006

precipitazioni T media T min T max

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LA CAPANNINA

PROVINCIA DI TRIESTE

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI FRANDO STRAVISI (UNITS – DIP. DI SCIENZE DELLA TERRA, OM)

Riportiamo, come è ormai con-suetudine, alcuni dati riferitiall’autunno 2006 registrati pres-so la stazione meteorologica diTrieste del Dipartimento diScienze della Terra dell’Universitàdi Trieste. La tabella riporta ivalori mensili medi ed estremidella temperatura dell’aria, ledifferenze dalla temperaturamedia dell'ultimo decennio nor-male (1991-2000), i totali delleprecipitazioni ed i rapporti per-centuali con i corrispondentitotali 1991-2000, la velocitàmedia e le massime raffiche delvento con la relativa direzione diprovenienza.

L’autunno 2006 è stato il piùcaldo e tra i meno piovosi regi-strati a Trieste. Le temperatureestreme rientrano più o menonella norma, mentre le mediesono state costantemente ele-

vate; spicca soprattutto il mesedi ottobre, che con una tempera-tura media di 18.3 °C ha supe-rato di quasi tre gradi il valorenormale dell’ultimo decennio.

Le precipitazioni stagionalisono state scarse, meno di un

terzo (29%) rispetto alla mediaautunnale 1991-2000; il piùscarso, con il 10% del normale,ancora il mese di ottobre. Il gior-no più piovoso è stato il 22novembre, con 32.6 mm. Seconfrontiamo l’anno in corso

con le registrazioni pluviometri-che disponibili (1841-2005),vediamo che a fine autunnol’accumulo del 2006 è statopari a 823.0 mm, che corrispon-dono all’ 87% della media(942.7 mm); da questo punto divista siamo quindi nella norma(si veda il grafico riportato allapagina:

http://www.dst.uni ts. i t/OM/pics/cumulopr2006.gif).

Si sono avuti tredici giorni dibora moderata (la massima raf-fica dell’autunno è stata di 29m/s il nove settembre). I duegrafici polari riportano le distri-buzioni della durata in ore e delpercorso in chilometri del ventoin funzione della direzione diprovenienza: sono stati relativa-mente frequenti i venti scirocca-li dal secondo quadrante.

Il grafico finale, che illustral’andamento stagionale dei valo-ri giornalieri della temperatura(media, minima e massima) edelle precipitazioni permette unfacile confronto con le altre sta-zioni regionali.

Informazioni relative alla sta-zione meteorologica di Trieste eagli strumenti in uso, dati (inparticolare i dati relativi all’ulti-mo trentennio normale 1961-1990) e grafici mensili si trova-no nella pagina web: http://www.units.it/~dst/OM/OM.html

Trieste2006

TEMPERATURA PRECIPITAZIONI VENTOmedia diff. min data data datamax totali rapp. media max

°C °C °C °C mm % m/s m/s

AUTUNNO

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21.8 +1.5 16.6 1 30.8 6 30.5 27% 3.02 29 ENE 9 18.3 +2.7 10.2 18 25.3 3 15.0 10% 2.90 26 ENE 15 10.4 +1.9 4.8 3 19.3 67.9 53% 2.28 25 NE 10 17.7 +2.0 4.8 30.8 113.4 29 % 2.74 29 ENE

Riassunto stazione meteorologica di TRIESTE: AUTUNNO 2006

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precipitazioni T media T min T max

settembre ottobre novembre

Riassunto stazione meteorologica di TRIESTE: AUTUNNO 2006

precipitazioni T media T min T max

Trieste: AUTUNNO 2006

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Trieste: AUTUNNO 2006

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Trieste: AUTUNNO 2006

percorso del vento in chilometri

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°C

Stazione di TRIESTE (Dipartimento di Scienze della Terra): medie ed estremi della temperaturadell’aria, differenze dal periodo 1991-2000; precipitazioni totali e rapporti rispetto al 1991-2000;velocità media e massima del vento.

precip

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Dati gentilmente forniti dalla stazione meteorologica di TRIESTE (Dipartimento di Scienze della Terra)

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Autunno 2006: un’appendice estiva.

Così si può definire e sintetiz-zare la stagione che ci siamolasciati alle spalle. Un trimestremolto caldo e secco, veramenteanomalo, con pochi precedentinegli archivi meteo. Una secon-da parte d’anno, quella del2006, bollente che ha fattoimpennare la temperatura mediaannuale interrompendo di fattola breve parentesi “fredda” ini-ziata nel 2004 e proseguita nel2005 e ha fatto tramontare le

speranze di un rallentamento odi una interruzione del riscalda-mento globale. Un autunno quin-di che ha tradito le aspettativedei meteorologi che si attende-

vano una compensazione termi-co-pluviometrica ed ha sorpresoanche i più accaniti sostenitoridel global warming per la suascarsità di precipitazioni. Unastagione in cui la temperatura siè mantenuta sopra la media sto-rica per ben 70 giorni su 91, (49dei quali nei mesi di settembreed ottobre), in cui è cadutapoco più del 40% della pioggiacomplessiva media (salvo che inun’area circoscritta che ha vis-suto una micro-alluvione) e cheha fatto registrare un’unica irru-

zione fredda (2-8 novembre) edun solo episodio nevoso, mode-rato, a quote medio-alte (1500-1700 metri). Ha dominato l’altapressione, spesso con compo-

nente afro-mediterranea, che hagarantito stabilità, mitezza enella seconda parte della sta-gione l’accumulo di umidità neibassi strati. Solo in tre occasio-ni il muro anticiclonico ha cedu-to temporaneamente all’incalza-re della depressione d’Islanda esolo in un’occasione l’anticiclo-ne si è disposto lungo i meridia-ni consentendo all’aria fredda diinvadere il Mediterraneo.

Settembre è stato il mesecon minore anomalia termica,senza alcun evento significati-

vo, con un unico episodio dimoderato maltempo nei giorni15 – 17. Ottobre, pur avendofatto registrare una maggiorevariabilità della temperatura

(breve episodio freddo tra il 16ed il 19) è stato il mese piùsecco della stagione. Solonovembre è stato meteorologi-camente “interessante”, rive-landosi il meno stabile e mono-tono di tutto il periodo.L’anticiclone afro-mediterraneoalla fine di ottobre, dopo setti-mane di predominio sull’Europacentro-occidentale, si è rapida-mente ritirato verso ovest e svi-luppato lungo i meridiani in dire-zione dell’Islanda instaurandocorrenti fredde polari sul suolato orientale. L’Italia e la nostraregione in particolare sono stateinvestite dalla massa di ariafredda che pur essendo di origi-ne polare marittima e non conti-nentale ha fatto precipitare latemperatura sotto lo zero peralcuni giorni anche in pianura.Si è trattato, come detto, dell’u-nico episodio freddo dell’interastagione (giorni 2 – 7). L’altapressione, nei giorni successiviha cercato di rimpossessarsidel bacino del Mediterraneo edell’Europa centro-occidentalesenza riuscire a riportare peròla stabilità e la mitezza dei mesiprecedenti. Ed è in questa fasedi moderata instabilità e di forticorrenti sud-occidentali che si èsviluppata l’unica e circoscrittafase di acuta maltempo dellastagione in esame.

Tra il 18 ed il 19 (in particola-re nel pomeriggio sera del 19)una serie di cellule temporale-sche statiche, da stau, hannoprovocato precipitazioni alluvio-nali in una zona circoscritta del-l’alta pianura friulana compresatra Artegna e Treppo Grande aovest, Tricesimo e Povoletto asud, Faedis a est. In quest’areasono caduti tra i 70 mm diFaedis ed i 250 di Attimis.

Nell’ultima decade del mesel’ulteriore rinforzo dell’anticiclo-ne ha riportato nuovamente sta-bilità e temperature molto alteper il periodo.

Riassunto stazione meteorologica di UDINE - S. Osvaldo : AUTUNNO 2006

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precipitazioni temp. Min temp. Med Temp. Max media storica 1961-90

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LA CAPANNINA

PROVINCIA DI UDINE

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI PIERO CICUTTINI

novembreottobresettembre

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°C

Dati gentilmente forniti da ARPA-FVG OSMER (Osservatorio Meteorologico Regionale)

AUTUNNO

SETOTTNOV

min °C

max°C

diff. 61-90°C

media°C

diff. 61-90°C

TEMPERATURE MEDIEUdine 2006 totali

mmdiff. 61-90

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PRECIPITAZIONIdiff. 61-90

°C14,2 +0.8 26,9 +2.7 20,4 +1.6 53,6 -73,410,7 +1.8 21,9 +2.8 16,4 +2.4 30,8 -100,35,2 +1.0 14,8 +2.5 10,0 +1.8 81,6 -61,810,1 +1.2 21,2 +2.7 15,6 +1.9 166,0 -235,5

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EVENTI E LUOGHI

UN PO’ DI STORIA DELLA NEVE A TRIESTE

A CURA DI STEFANO ZERAUSCHEK E RENATO R. COLUCCI

L’inverno iniziò a fare sul serioproprio con il Natale quando una-10 ad 850 hPa si impadronì delNE italiano portando il termome-tro a valori abbondantementesotto zero accompagnati da Boradebole. Era solo il preludio aquanto doveva accadere di li a unpaio di settimane.

Il 1987 fu l’ultimo anno congrandi nevicate in riva al mareprima del 2003 (Il discorso nonvale per la periferia). Anche inquel gennaio, e soprattutto sulCarso sloveno, si raggiunserospessori nevosi di grande rilevan-za, sovente prossimi ai 50-70 cma fondovalle. L’ondata di gelo fuaperta da una copiosa nevicataoltre i 350 metri di quota. Il gior-no seguente, 10 gennaio 1987,la neve abbandonò temporanea-mente la provincia di Trieste “riti-randosi” sul Carso sloveno e,mista a pioggia, sul MonteCocusso (672 m, Trieste). Quellanotte stessa però, 10-11 gen-naio 1987, un violento deflussodi Bora la riportò bruscamenteverso il basso fino ad imbiancaree gelare le dighe foranee delporto di Trieste. La città restòparalizzata dal ghiaccio che siformò dopo le piogge dei giorniprecedenti. Alla mia stazionericordo che andai a letto con 7 °Ce pioggia la sera del 10 gennaio

1987 e mi svegliai alle ore 7dell’11 gennaio 1987 con ilpanorama imbiancato, la bora a110 km/h che "gonfiava" i vetridelle finestre e sibilava gelidaovunque accompagnata da unatemperatura di -2.5 °C. Scene diordinaria apocalisse scendendoin Città: in soli due chilometri tro-vai almeno 10 autobus messi ditraverso a causa del ghiaccio econ le ruote bloccate in essoalmeno fino a metà pneumatico.Fu comunque una gran giornataper gli amanti delle precipitazio-ni nevose; nevicò, seppur debol-mente (gli 11 cm totali li rag-giunsi alle 9 del mattino, il restopolvere), per tutta la giornatafino a circa le 20 di sera e sem-pre con termometro negativo,fisso sui -3.0 °C alla mia stazio-ne e fisso a -1.0 °C vicino almare. La Bora soffiò con violen-za e la sua intensità, a livellocutaneo, pareva incrementatadalle bassissime temperature.In ogni caso alla mia stazioneregistrati una raffica massimadi 131 km/h, alle 21.48, con -4.4 °C di temperatura.

Il giorno 12 fu il secondo dighiaccio con minima di -5.3 °C,massima di -3.4 °C e cielo a trat-ti sereno, ma Bora molto forte econtinua e con bellissimi scaccia-neve al sole in centro Città. Nelle

24 ore successive, tra il giorno12 ed il 13, il cielo rimase sere-no e, complice una diminuzioned'intensità del vento, la tempera-tura prese a precipitare toccandoi –8 °C nelle zone periferichedella città ed i –6 ° in centro;nelle aree carsiche più interne siraggiunsero valori compresi tra i–17 °C ed i –11 °C. Questo grangelo permise, nel giorno seguen-te, lo svolgersi di una maestosanevicata senza vento e con fioc-chi grossi come pesche, che in10 ore di costante caduta pro-dusse un manto di 20 cm anchelungo le zone costiere.

Alle 4 a.m. del 13 gennaio1987, il termometro segnava -8.2°C con assenza totale di vento econ cielo sereno; alle ore 6 ilcielo era nuvoloso ed il termome-tro salito a -7.5 °C; alle 7 il cielocoperto da nembi carichi di nevee termometro a -6.2 °C. Dalle 7 equalche minuto e fino alle 16, cifu la più intensa nevicata triesti-na SENZA VENTO nell'arco di unasingola giornata. Da filmati dicinepresa posso dire che solo nelmarzo 1976 si ebbe più neve inun solo giorno (accumuli stimabi-li in 35-40 cm in periferia, menoin Città per la temperatura nonsempre negativa, ma con borino,seppur molto debole).

Nevicò, senza un alito di vento,per tutto il periodo in questione econ termometro in salita da -6.2°C a +0.2 °C. In totale 24 cm in9 ore, con depositi anche sui filielettrici; Una cosa, questa, dav-vero unica per la zona.

Questo invece il resoconto dei6 giorni appena descritti riferitoal Carso con i dati della stazionemeteo di Borgo Grotta (fonte RRColucci). Il 10 gennaio 10 cmfino alle ore 12 circa, poi sostitui-ti dalla pioggia; l’11 8 cm caduticon una vera e propria “bufera dineve” con Bora impetuosa; unapausa il 12 con cielo parzialmen-te nuvoloso, Bora moderata etemperature gelide con minima a-9.3 °C e massima a -5.9 °C; -11.0 °C la minima del 13 concielo sereno nella notte e calmadi vento totale… dai diagrammitermografici custoditi in archivioè presumibile ritenere che se ilcielo non si fosse coperto nelletre ore successive si sarebbepotuto avvicinare il primato per lastazione che spetta al gennaio1968 con -14.9 °C. Il 13 neve alarghe falde con calma di vento e25 cm tra le 6 e le 16 con tem-peratura in costante aumentofino ai -2.1 °C della mattina del

Un’istantanea del Carso presso Borgo Grotta Gigante il 14 gennaio1987 con 30 cm di neve al suolo e debole pioggia con gelicidio in atto.Foto Renato R. Colucci

Un particolare del gelicidio da poco iniziato, il 14 gennaio 1987. FotoRenato R. Colucci Segue a pag. 12

Terza parte; l’inverno 1986-87

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METEO DIDATTICA

LA RADIAZIONE SOLARE AL SUOLO

Come calcolare il campo della radiazione solare

ALESSIA PALMARIN - OSMER - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

La radiazione solare al suolovaria nello spazio e nel tempoper motivi di natura astronomi-ca, quali la rotazione e la rivolu-zione terrestre, e per la variabi-lità dell'assorbimento dellaradiazione solare incidente daparte dell'atmosfera. Il fattoremaggiormente variabile è identi-ficato nel grado di coperturanuvolosa, infatti una nube tem-poralesca influenza l'assorbi-mento atmosferico in manieradiversa dalle nubi cirriformi. Laconoscenza del campo di radia-zione solare al suolo, ovvero laquantità della radiazione solareper ogni punto della regioned'interesse nel tempo, è di fon-damentale importanza nellostudio della dinamica atmosferi-ca, nella ricerca di fonti energe-tiche alternative, nelle questionibiologiche, in quelle agrome-teorlogiche e nelle questioniambientali e sanitarie, come adesempio il problema della dis-

persione degli inquinanti o ladeterminazione della distribu-zione dell'ozono troposferico.

I solarimetri installati nellestazioni meteorologiche, gestitedall'Osmer e distribuite suldominio regionale del FriuliVenezia Giulia, forniscono unamisura diretta della radiazionesolare oraria, l'energia per unitàdi superficie, che giunge nelluogo dove la stazione è ubica-ta, nell'arco di un'ora. Le imma-gini del satellite geostazionarioMeteosat 7 riportano la situa-zione meteorologica ogni 30minuti. In particolare nel cana-le del visibile si hanno informa-zioni sulla copertura nuvolosapresente sull'intero dominiospaziale dell'immagine.

Viene perciò naturale chieder-si se è possibile definire unmetodo per estendere le misuredei solarimetri anche a zone noninteressate da una misura diret-ta, ma di cui si dispone di infor-

mazioni satellitari, ovvero inter-polare spazialmente le misure inpunti geografici in cui le misurenon sono disponibili.

Il metodo di interpolazionespaziale si basa su considerazio-ni che non sono dipendenti dalparticolare problema in esame.Tale metodo usa le misure diremote sensing come guida del-l'interpolazione spaziale dellemisure in situ, in questo caso leprime sono rappresentate dalleimmagini orarie da satellite geo-stazionario e le seconde dallemisure della radiazione solareoraria dei solarimetri, distribuitiin una zona limitata del dominiodell'immagine satellitare, comeschematizzato in figura 1.

Il metodo è stato applicato alcalcolo del campo di radiazionesolare al suolo per quattro gior-nate, con diverse situazioni dicopertura nuvolosa: assenza dicopertura nuvolosa, presenza dinubi alte e sottili dallo spessoreottico ridotto, presenza di nuvo-

losità convettiva, caratterizzatada nubi cumuliformi dallo spes-sore ottico notevole, presenza diuna perturbazione. Tali studi per-mettono di testare il metodo d'in-terpolazione nelle diverse situa-zioni di copertura nuvolosa perverificarne i limiti di applicazione.

Il risultato di tale metodo è ilcampo della radiazione solare alsuolo calcolato sull'intero domi-nio dell'immagine satellitare, rap-presentato in figura 2 con larispettiva incertezza punto perpunto rappresentata in figura 3.L'incertezza del campo di radia-zione è individuata dalla deviazio-ne standard calcolata con ilmetodo del ricampionamento.Tale metodo permette la valuta-zione della stabilità e della bontàdel campo utilizzando lo stessoinsieme di misure ed escludendone, di volta in volta, una nelcalcolo del campo di radiazionesolare al suolo.FIGURA 2: Campo di radiazione solare al suolo calcolato con il metodo

d'interpolazione descritto. La radiazione solare, espressa in kJm-2, alle

ore 11 UTC del giorno 08 giugno 2006.

FIGURA 1: Immagine da satellite nel canale del visibile del 30 maggio

2006 alle 11 UTC.

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Page 12: NNO NUMERO DICEMBRE SPEDIZIONE IN RT COMMA EGGE … num 4... · tempo,sul tema del clima e delle previsioni stagionali. ... ugualmente importanti e merito-rie e che il vero problema

novembre. Infatti, quasi tutto ilresto del mese, come era giàsuccesso per ottobre, trascorresotto il dominio di aree anticiclo-niche molto robuste centrateprima sull’Europa occidentale epoi sui paesi balcanici che man-tengono costantemente la tem-peratura sopra la norma e con-tribuiscono ad accentuare ulte-riormente il deficit idrico accu-mulato durante l’anno.

Questa “tirannia” viene inter-rotta solo per 5 giorni, durantela seconda metà del mese, dauna saccatura atlantica conciclogensi sul Golfo Ligure chescarica sulla stazione di SanVito tutti i 54 mm di pioggia delmese di novembre.

L’autunno meteorologico 2006si chiude perciò con un preoccu-pante 75% in meno di precipi-tazioni e con una temperaturacostantemente sopra la mediadi ben 3 °C.

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14 quando un nuovo energicodeflusso di Bora gelida riportò latemperatura in basso fino ai -7.3 °C. Per tutto il giorno pioggiadebole e quindi forte in seratacon imponente gelicidio cheportò alla formazione di 2 cm dighiaccio al di sopra dei circa 30cm di neve al suolo. Nella nottetra il 14 ed il 15 poi un’ultimabufera di neve portò altri 10 cmdi accumulo per un totale di 53cm totali; il 15 mattina la nevesfiorava i 40 cm di altezza(senza considerare gli accumuliventati che superavano abbon-dantemente in molti casi ilmetro).

Gran parte del manto nevososubì poi forte sublimazione e tra-sporto nei giorni seguenti, segna-tamente il 17 e 18, per un’enne-sima bufera di Bora ma con tem-perature in rialzo di 4-7 °C.

L’inverno continuò tendenzial-mente freddo con altre incursio-

ni gelide tra la fine di gennaio el’inizio di febbraio e poi con ilmese di marzo che fece scende-re il termometro a -6.6 °C allamia stazione; la seconda minimapiù bassa, in marzo, dopo i -6.9°C del 1 marzo 2005.

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La tecnica di interpolazionespaziale illustrata presenta iseguenti vantaggi:

il campo è calcolato sull'inte-ro dominio dell'immagine satelli-tare a partire da un insieme fini-to di misure in situ, eseguite inuna zona limitata del dominio;

l'errore sulla stima del campoè confrontabile con l'errore stru-mentale delle misure in situ;

l'algoritmo basato su questometodo è implementabile ope-rativamente a basso costo,ovvero utilizzando i dati deisolarimetri e le immagini dasatellite acquisite dal distributo-re a basso costo.

Il limite è rappresentato dallecaratteristiche dell'immaginesatellitare: risoluzione spazialee risoluzione temporale, chepotrebbero essere aumentatecon l'utilizzo delle immagini delMeteosat 8. Inoltre, siccome loscopo principale dell'immagineda satellite nel canale del visibi-le è l'utilizzo visivo dell'immagi-ne da parte dell'addetto, nelleore della giornata corrisponden-ti al sorgere e al tramonto delSole il prodotto fornito dal distri-butore risulta manipolato nelcontrasto luminoso. Questolimite potrebbe essere superatocon l'utilizzo delle immagini dasatellite nel canale dell'infraros-so, che sono disponibili pertutta la giornata.

La generalità delle assunzionifatte rende il metodo di interpo-lazione spaziale facilmenteesportabile a qualsiasi proble-ma di interpolazione di misurepuntuali con la guida di misureda remoto, non solo nel campodella fisica ambientale.

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NOTIZIE DAL CARSO

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Breve commento all’autunno appena trascorso

A cura di Renato R. Colucci

I grafici presentati confermano, anche per quanto riguarda l’altipianocarsico triestino, quanto accaduto nelle altre zone del Friuli VeneziaGiulia. L’autunno 2006, con i suoi 15.0°C di temperatura media, è ilpiù caldo della serie storica carsica riferita alla stazione meteorologi-ca di Borgo Grotta Gigante (CAISAG-CGEB e CNR). Nell’archivio dellastazione, che raccoglie tutti i dati raccolti giornalmente a partire dalgennaio del 1967, non si trovano tre mesi autunnali con valori termi-ci medi così elevati, nonostante non si siano raggiunti picchi estremidi particolare rilevanza. Il trimestre appena discusso, con i suoi appe-na 141.7 mm, risulta inoltre leggermente più piovoso solo dell’autun-no 1988, il meno piovoso della serie, che totalizzò 121.4 mm. il defi-cit pluviometrico rispetto al totale normale è di 280.3 mm; il dato del2006 rappresenta quindi appena il 33% delle precipitazioni che sidovrebbero registrare in un trimestre autunnale normale.

Dall’analisi della serie storica degli ultimi 40 anni non si evidenzia untrend significativo di aumento delle temperature durante l’autunno,ma l’estremo raggiunto nel 2006, unito a quello di segno uguale dellavicina estate del 2003, è un’ulteriore conferma di quanto prospetta-to dai modelli di previsione climatica per il prossimo futuro che indi-cano una maggiore frequenza di eventi con tali caratteristiche.

Marina Julia (GO) 8 settembre 2006; raggi crepuscolari generati daltramonto del sole “alle spalle” di una grossa cella temporalesca (benriconoscibile dall’incudine) .