NITA’ PASTORALE - San Luigi · Fra i grandi predicatori e primo fondatore delle confraternite è...

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NITA’ PASTORALE S.ANTONIO E S.LUIGI Comunità in Missione Comunione di Comunità Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,1-10) In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». IL VERO PASTORE Nel Vangelo di oggi il pastore vero, datore di vita, è caratterizzato da due comportamenti fondamentali. Il primo è quello di entrare nel recinto delle pecore, chiamare ciascuna per nome (Gesù usa qui una metafora eccessiva, illogica, impossibile per un pastore “normale”, ma il gesto sottolinea il di più, l’amore esagerato del Signore) e poi di condurle fuori. Gesù porta le sue pecore fuori dal recinto. Non le porta da un recinto ad un altro, dalle istituzioni del vecchio Israele a nuovi schemi migliori. No, egli è il pastore degli spazi aperti, quello che lui avvia è un processo di liberazione interminabile, una immensa migrazione verso la vita. Per due volte assicura: «io sono la porta», la soglia sempre spalancata, che nessuno richiuderà più, più forte di tutte le prigioni (entrerà e uscirà e troverà…), accesso a una terra dove scorrono latte e miele, latte di giustizia e innocenza, miele di libertà. Più vita. La seconda caratteristica del pastore autentico è quella di camminare davanti alle pecore. Non abbiamo un pastore di retroguardie, ma una guida che apre cammini e inventa strade. Non un pastore che grida o minaccia per farsi seguire, ma uno che precede e convince, con il suo andare sicuro, davanti a tutti, a prendere in faccia il sole e il vento, pastore di futuro che mi assicura: tu, con me appartieni ad un sistema aperto e creativo, non a un vecchio recinto finito, bloccato, dove soltanto obbedire. Vivere è appartenere al futuro: lo tiene aperto lui, il pastore innamorato, «il solo pastore che per i cieli ci fa camminare» (D. M. Turoldo). 07 aprile 2017 IV DOMENICA DI PASQUA Anno 1 Numero 18 Anno Liturgico A Tel. Ufficio: 0522/451.223 Don Jacek: 3472547464 - [email protected] Don Lorenzo 3496702032 - [email protected]

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NITA’ PASTORALE

S.ANTONIO E S.LUIGI

Comunità in Missione Comunione di Comunità

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,1-10)

In quel tempo, Gesù disse:

«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla

porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra

dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue

pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte

le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché

conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno

via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore.

Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno

ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e

troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano

la vita e l’abbiano in abbondanza».

IL VERO PASTORE

Nel Vangelo di oggi il pastore vero, datore di vita, è caratterizzato da due comportamenti fondamentali. Il primo è quello di entrare nel recinto delle pecore, chiamare ciascuna per nome (Gesù usa qui una metafora eccessiva, illogica, impossibile per un pastore “normale”, ma il gesto sottolinea il di più, l’amore esagerato del Signore) e poi di condurle fuori. Gesù porta le sue pecore fuori dal recinto. Non le porta da un recinto ad un altro, dalle istituzioni del vecchio Israele a nuovi schemi migliori. No, egli è il pastore degli spazi aperti, quello che lui avvia è un processo di liberazione interminabile, una immensa migrazione verso la vita. Per due volte assicura: «io sono la porta», la soglia sempre spalancata, che nessuno richiuderà più, più forte di tutte le prigioni (entrerà e uscirà e troverà…), accesso a una terra dove scorrono latte e miele, latte di giustizia e innocenza, miele di libertà. Più vita. La seconda caratteristica del pastore autentico è quella di camminare davanti alle pecore. Non abbiamo un pastore di retroguardie, ma una guida che apre cammini e inventa strade. Non un pastore che grida o minaccia per farsi seguire, ma uno che precede e convince, con il suo andare sicuro, davanti a tutti, a prendere in faccia il sole e il vento, pastore di futuro che mi assicura: tu, con me appartieni ad un sistema aperto e creativo, non a un vecchio recinto finito, bloccato, dove soltanto obbedire. Vivere è appartenere al futuro: lo tiene aperto lui, il pastore innamorato, «il solo pastore che per i cieli ci fa camminare» (D. M. Turoldo).

07 aprile 2017

IV DOMENICA DI PASQUA

Anno 1 – Numero 18 – Anno Liturgico A

Tel. Ufficio: 0522/451.223

Don Jacek: 3472547464 - [email protected]

Don Lorenzo 3496702032 - [email protected]

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MAGGIO - MESE DEL SANTO ROSARIO

“ Nella recita del santo Rosario non si tratta di ripetere delle formule, quanto piuttosto di entrare in colloquio confidenziale con Maria, di parlarle, di manifestarle le speranze, di confidarle le pene, di aprirle il cuore, di dichiarare la propria disponibilità nell’accettare i disegni di Dio, di prometterle fedeltà in ogni circostanza, soprattutto in quelle più difficili e dolorose, sicuri della sua protezione, convinti che Ella ci otterrà dal suo Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza. “

(Giovanni Paolo II, 26 ottobre 1997)

Il Rosario: tesoro della pietà popolare : Fra tutte le devozioni in onore della Madonna, una delle più

amate e praticate dal popolo cristiano è la recita devota del S. Rosario. Da oltre nove secoli la Chiesa

l'ha accolta e si è adoperata a diffonderla, dapprima tra la gente semplice ed

incolta e in seguito tra tutte le categorie del popolo di Dio. La sua origine risale a

quel rifiorire di manifestazioni nuove della devozione verso la Vergine, nei suoi

aspetti più popolari e spesso elementari, che ritroviamo nella Chiesa verso la fine

del secolo XII. Alla diffusione di queste pratiche devozionali contribuirono

largamente i cistercensi e poi, fin dagli inizi del secolo seguente, i grandi Ordini

"mendicanti", nelle loro strenue lotte contro le eresie.

S. Domenico, in particolare, e i suoi frati, come ricorda Papa Giovanni Paolo II nella

sua lettera sul Rosario (n. 17) l'adottarono come arma contro l'eresia albigese,

diffusa soprattutto nel mezzogiorno della Francia: gli albigesi negavano la divinità

e l'umanità di Cristo attribuendogli una semplice natura angelica, operante con un corpo apparente.

Cristo non sarebbe stato, perciò, un vero redentore degli uomini, ma semplicemente un maestro, sia

pure eccellente e degno di fede.

Anche in forza di queste vicende il Rosario si diffuse rapidamente. Così, già fin dal secolo XIII si forma

la consuetudine di ripetere spesso una sequenza di 50 0 150 Ave Maria, accompagnate da

genuflessioni e intercalate dal Padre Nostro. In quell'epoca il Rosario non era ancora chiamato con

questo nome. Era indicato come il "Salterio della Beata vergine". In questo modo, accanto alla recita

dei 150 salmi (Salterio) propria dei monaci e delle persone più colte, il popolo semplice ebbe il suo

"Salterio" che, insieme alle "Laudi spirituali", veniva recitato soprattutto nelle Compagnie e nelle

Confraternite. Poi, per renderne più facile la recita, si adottò la "Corona" che esisteva già come

rudimentale strumento per altre devozioni.

Quindi, ben presto si introdusse anche il ricordo dei misteri della vita di Gesù di Maria, che allora

furono fissati a quindici e che Giovanni Paolo II, nel 2002, ha integrato con altri cinque. Alla diffusione

del Rosario cooperarono grandemente le Confraternite dl S. Rosario, con l'assistenza e lo zelo dei

domenicani. Fra i grandi predicatori e primo fondatore delle confraternite è il B. Alano della Roche,

domenicano, che sostanzialmente fissò la forma di questa preghiera, vocale e mentale.

SGAGita - 10 MAGGIO 2017 Lo staff del gruppo SGAG , per esaudire Le richieste ha elaborato la SGAGita

Programma:

Ore 9,30 – Ritrovo nel piazzale di San Luigi

Ore 10,30 - Visita a Gualtieri ed incontro con

Don Gabriele

Ore 12,30 - Pranzo al ristorante “La Merla“

(Euro 20,00 a testa)

Per concludere giro sull’argine del Po

Rientro verso le ore 17

Il trasporto sarà fatto con il pulmino della parrocchia e macchine disponibili

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#grest2017iscoming!

PROGRAMMA SAN LUIGI PROGRAMMA SANT’ANTONIO

Tutti al mare, tutti al mare Il gruppo di parrocchiani che andranno a trascorrere alcuni giorni di vacanze al mare sono invitati a

partecipare all’incontro informativo che si terrà Mercoledì 10 Maggio alle ore 17,30 presso il salone

della parrocchia di San Luigi

per informazioni chiamare :

Fiorella 0522 1544677 oppure 3470814844 - Enza ,0522 391955 oppure 36852618

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OGGI: 7 maggio, alle ore 11.00 a S. Luigi, 41 ragazzi celebrano la Messa di Prima Comunione.

Lunedì 8/05 alle ore 20.00 e martedì 9/5 alle ore 20.45 a S. Antonio, ritrovo con gli educatori dell’Unità Pastorale per le preparazioni del grest.

Mercoledì 10/05: a S. Luigi, dopo il Rosario, incontro organizzativo per la preparazione della Sagra.

Giovedì 11/05: a S. Antonio, ore 20.45 Incontro con i genitori dei ragazzi di 2 Media.

Sabato 13/05: a S. Antonio, alle ore 15.00 confessioni e prove in Chiesa con i ragazzi di 4 Elementare.

Domenica 14/05: a S. Antonio, Ore 10.30 S. Messa di Prima Comunione

Domenica 14/05 la Comunità di S. Antonio fa il servizio presso la Mensa Caritas. Portiamo in sacristia il contorno o il secondo già pronti e sosteniamo i volontari con la nostra disponibilità a dare una mano.

Sono aperte le iscrizioni al CAMPO GIOCHI (grest) che si svolgerà dall’8 al 30 giugno 2017.

Le iscrizioni si fanno consegnando l’apposito modulo di iscrizione e versando la quota di 30€ a settimana, con eventuali sconti previsti dalla gestione. Si ricevono:

a S. Antonio: il sabato dalle 15.00 alle 16.30 oppure tutti i giorni in canonica dalle 19.30 alle 20.30

a S. Luigi: il sabato dalle 15.00 alle 16.30 oppure al martedì e al giovedì in ludoteca dalle 16.00 alle 18.00

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Appuntamenti comunitari dell’Unità Pastorale

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

SANT’ANTONIO

Orario Sante Messe

8,30 18.30

8.30 8.30 18.30

8.30

8.30 18.30 8.30 8.30 10.00 18.30

Catechismo 15.00 Per tutti

19.30 V Sup. Univ.

Doposcuola 15.00 15.00 15.00 15.00 15.00

Caritas 9.00 –12.30

SAN LUIGI Orario Sante Messe

21,00 18.30 18.30 9.00 11.30

Catechismo

20.00-21.00 Terza media

18.45-19.45 Prima media

20.30 Superiori ( II-IV )

20.30 Superiore

(I)

15.30 Elementari

19.30 V

Superiore Universitari

Ludoteca 15.30-18.30 15.30-18.30

Doposcuola 15.00-16.30 15.00 16.30

Oratorio Dalle

16.30

Altre Distribuzione

alimenti 18.00 -19.30

S.G.A.G. 15.00 17.00

Distribuzione alimenti

18.00 -19.30

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Per ulteriori informazioni consultare i siti : www.sanluigirereggio.it - www.santantoniore.it o le pagine facebook : Parrocchia San Luigi Gonzaga Reggio Emilia. Parrocchia Sant’Antonio Reggio Emilia