Nicosia in Linea numero di Aprile 2013

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Distribuzione gratuita Anno 2 - n.ro III Aprile 2013 NEW MAGAZINE D’INFORMAZIONE Articolo di: Vincenzo Lo Votrico Soppressione province: Tsunami Crocetta Via le Province, si ritorna ai consorzi pag. 3 Emergenze: Dossier Carcere pag. 5 Emergenze: le strade di Nicosia pagg. 8-9 La chiusura sembra oramai prossima Il quadro delle buche e dei tratti di strada da recuperare L ’efficacia indica la capacità di raggiun- gere l’obiettivo prefissato, l’efficienza valuta l’abilità di farlo impiegando le ri- sorse minime che si hanno a disposizione. Il principio del buon andamento stabilisce che su questi due criteri si deve conformare l’attività della pubblica amministrazione, volta a realizzare l’interesse pubblico. Non ci vuole mica un corso in teoria dell’orga- nizzazione per capire che questi criteri, nel nostro Comune, continuano a rimanere dei principi, una teoria che presuppone ca- pacità che spesso non si possiedono. A Nicosia in questo momento, oltre che alla penuria di efficacia ed efficienza, si nota come la politica, da sempre salvo qualche caso raro, non ha mai pensato a una programmazione a lungo termine, cioè obiettivi i cui risultati si vedono nel lungo periodo, rivolti, soprattutto, alle generazioni future. Forse perché la gente si ricorda solo dell’opera compiuta, della strada rifatta, del favore ricevuto. Cosa innesca la critica del nicosiano non è dif- ficile intuirlo, come non è difficile criticare chiunque vada a ricoprire una carica pub- blica, soprattutto se è un sindaco. Un occhio attento noterà come il nostro paese soffre una soffocante crisi sociale ed economica, non imputabile a un singolo elemento, destinata a crescere vista la pa- ventata chiusura di alcuni presìdi impor- tanti come il tribunale e il carcere. Come i tasselli del domino, questi tagli innesche- ranno conseguenze sempre più gravi, di cui ancora il “cittadino medio” non riesce ad avere un reale quadro. In questo clima arrivano notizie disperanti e si scopre che perfino i fondi per la realizzazione della Nord Sud, che pure erano stati autorizzati dal Cipe nell’agosto del 2011, in realtà non ci sono. Non si fa riferimento, tranne che nei perio- di di campagna elettorale, alle gravi man- canze e agli scandali susseguitesi in questi anni, dai terreni demaniali che non frutta- no, alla crisi idrica, dal rincaro vertiginoso di alcuni servizi pubblici, alla spazzatura che si accumula per strada e che paghia- mo come se fosse caviale, dalla perdita del nostro patrimonio artistico alla quasi totale inesistenza di servizi sociali. La per- dita di tribunale e carcere come di servizi e investimenti è, in realtà, una conseguenza dell’impoverimento, sociale ed economico di Nicosia e non il piano diabolico di chissà quale forza maggiore che ci vuole cancel- lare dalla cartina geografica. Conseguenza, appunto, perché i tuoni già da qualche tem- po si sentivano, ma i segnali del temporale restano inascoltati e i nicosiani si ritrovano sotto la pioggia senza ombrello. Continua a pag. 2 > NICOSIA, SVEGLIA!!!

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Page 1: Nicosia in Linea numero di Aprile 2013

Distribuzione gratuita Anno 2 - n.ro III Aprile 2013NEW MAGAZINE D’INFORMAZIONE

Articolo di: Vincenzo Lo Votrico

Soppressione province: Tsunami Crocetta

Via le Province, si ritorna ai consorzi

pag. 3

Emergenze: Dossier Carcere

pag. 5

Emergenze: le strade di Nicosia

pagg. 8-9

La chiusurasembra oramai prossima

Il quadro delle buche e dei tratti di strada da recuperare

L’efficacia indica la capacità di raggiun-gere l’obiettivo prefissato, l’efficienza

valuta l’abilità di farlo impiegando le ri-sorse minime che si hanno a disposizione. Il principio del buon andamento stabilisce che su questi due criteri si deve conformare l’attività della pubblica amministrazione, volta a realizzare l’interesse pubblico. Non ci vuole mica un corso in teoria dell’orga-nizzazione per capire che questi criteri, nel nostro Comune, continuano a rimanere dei principi, una teoria che presuppone ca-pacità che spesso non si possiedono. A Nicosia in questo momento, oltre che alla penuria di efficacia ed efficienza, si nota come la politica, da sempre salvo qualche caso raro, non ha mai pensato a una programmazione a lungo termine, cioè obiettivi i cui risultati si vedono nel lungo periodo, rivolti, soprattutto, alle generazioni future. Forse perché la gente si ricorda solo dell’opera compiuta, della strada rifatta, del favore ricevuto. Cosa innesca la critica del nicosiano non è dif-ficile intuirlo, come non è difficile criticare chiunque vada a ricoprire una carica pub-blica, soprattutto se è un sindaco.Un occhio attento noterà come il nostro paese soffre una soffocante crisi sociale ed economica, non imputabile a un singolo elemento, destinata a crescere vista la pa-ventata chiusura di alcuni presìdi impor-tanti come il tribunale e il carcere. Come i tasselli del domino, questi tagli innesche-

ranno conseguenze sempre più gravi, di cui ancora il “cittadino medio” non riesce ad avere un reale quadro. In questo clima arrivano notizie disperanti e si scopre che perfino i fondi per la realizzazione della Nord Sud, che pure erano stati autorizzati dal Cipe nell’agosto del 2011, in realtà non ci sono. Non si fa riferimento, tranne che nei perio-di di campagna elettorale, alle gravi man-canze e agli scandali susseguitesi in questi anni, dai terreni demaniali che non frutta-no, alla crisi idrica, dal rincaro vertiginoso di alcuni servizi pubblici, alla spazzatura che si accumula per strada e che paghia-

mo come se fosse caviale, dalla perdita del nostro patrimonio artistico alla quasi totale inesistenza di servizi sociali. La per-dita di tribunale e carcere come di servizi e investimenti è, in realtà, una conseguenza dell’impoverimento, sociale ed economico di Nicosia e non il piano diabolico di chissà quale forza maggiore che ci vuole cancel-lare dalla cartina geografica. Conseguenza, appunto, perché i tuoni già da qualche tem-po si sentivano, ma i segnali del temporale restano inascoltati e i nicosiani si ritrovano sotto la pioggia senza ombrello.

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NICOSIA, SVEGLIA!!!

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Aprile 2013

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Andiamo al concreto, perché solamente così si possono individuare le cause.

Goodbye Tribunale! I comuni, come previsto dal nostro statu-to regionale, hanno la possibilità di con-sorziarsi anche sul mantenimento o la creazione d’importanti servizi e strutture pubbliche. Il nostro tribunale copre un circondario di 11 Comuni. I nostri politici non si sono accorti di questo, non si sono mossi in anticipo e con atteggiamento di prevenzione, non hanno portato avanti la possibilità di unire le forze con gli altri pae-si consorziandosi. Al momento, del tempo-rale, però, tutti, ma proprio tutti, anche chi ha il culo sulle poltrone da molto tempo e poteva fare qualcosa, sono scesi tra la gen-te per portare avanti la protesta con “con-vinzione e caparbietà”. Chissà quanto, questo, ha portato vantaggio in un periodo di campagna elettorale? Chissà se i nostri politici avessero stazionato, ai primi segna-li di bufera, davanti alle segreterie romane martellando di lamentele i loro deputati di riferimento. Chissà se il Parlamento vote-rà una proroga dall’entrata in vigore del decreto.Che nessuno provi a mettere le mani sui terreni demaniali! Chissà chi si è prodigato a “consegnare” la ghirlanda mortuaria all’attuale presidente della Silvopastorale. Un’intimidazione de-gna delle migliori mafie che si rispettino, come sedici anni fa, quando alla stipula dei patti di deroga per i terreni si registrò un’a-naloga situazione, quella volta si usarono i proiettili dentro una busta. 1500 ettari di terreno al Campanito, di cui 700 affidati a due cooperative, che pagano un affitto basso rispetto ai canoni attuali. Il Comu-ne, solo ora, sta pensando se rivedere que-sti canoni e di garantire lotti anche a chi non ne ha mai usufruito. E poi ci si chiede perché da sessant’anni la Silvopastorale, che gestisce i terreni, ha sempre prodotto solo debiti. La risposta alla domanda, non è difficile ipotizzarla e non ci vuole nem-meno tanta fantasia. Da parte nostra, col nostro giornale, più volte ci siamo occupa-

ti dell’argomento e continueremo a farlo. Addio sogni di gloria! Nel 2009 il ministero delle Infrastruttu-re e quello della Giustizia, con l’allora Guardasigilli Angelino Alfano, dà il via libera al piano carceri. Circa 600 milioni di euro destinati all’edilizia penitenziaria, dal quale Nicosia viene esclusa, malgra-do sede di carcere dai tempi dell’Unità e malgrado un’area individuata nel Prg per la realizzazione di un nuovo penitenziario. I 40 milioni di euro previsti, che avrebbe-ro portato enormi vantaggi a Nicosia e ai nicosiani, vanno alla vicina Mistretta che, per onore di verità, non li ha mai ricevuti. Sicuramente non avrebbero chiuso un car-cere nuovo di zecca, ben strutturato e con più celle se all’epoca la politica avesse la-vorato diversamente. Quello attuale ospita sessantasette detenuti e ha gravi carenze strutturali come la mancanza di parcheggi, oltre che di sicurezza. Sul palco per i giovani, in Comune per se stessi!Ricordiamo che quest’anno non si è svol-to il servizio civile, per irregolarità nelle selezioni e inadempienze nel progetto. Il nostro Comune è stato sanzionato dal-la Regione con interdizione temporanea, l’anno di riferimento è il 2010. Il progetto, manco a farlo apposta, era “Nicosia città Solidale”. Ma quale solidarietà? Forse solo per quei pochi giovani che riescono ad ac-cedere al beneficio. Che progetti ci sono in corso o in previsione per i giovani? Cosa si deve fare per avere un po’ di rispetto, per non essere più schiavi delle promesse “da campagna elettorale”? Quanto dobbiamo lavorare per essere presi in considerazio-ne e apparire maturi ai vostri occhi? Dove sono i laureati nicosiani? Che fine hanno fatto le belle serate piene di gente? Davanti a noi solo le saracinesche, fatte abbassare, dei bar, che sono da tempo l’unico luogo d’incontro e di svago, messo costantemen-te in discussione dalle varie ordinanze di turno.Addio arte, addio provincie! I nostri consiglieri e la nostra giunta san-no che il turismo è uno dei pochi settori sul quale puntare. Sanno che ci sono aree

di interesse archeologico mai studiate e in stato di totale abbandono. Tutto tace, come per i lavori della torre di San Miche-le, da vent’anni con l’impalcatura, o i ru-deri del castello che stanno cedendo senza che nessuno intervenga, senza progetti di recupero e consolidamento. Ancora il mu-seo diocesano, completato da tempo, ma mai aperto perché non ci sono i fondi per gli impianti d’allarme e videosorveglianza. Per non parlare dello stato in cui versano le chiese e i palazzi, che fanno storia, ma sono abbandonati come una casa disabi-tata ed inutile. Manca una ricognizione da parte del Comune sul nostro patrimonio artistico. Speriamo che almeno si pensi in tempo a fare fronte al nuovo assetto dei “consorzi”. L’impreparazione o il ritardo sarebbero il colpo di grazia per questo ter-ritorio, lontano anni luce dalla sua antica ricchezza. Da borgo a sobborgo, direbbe qualcuno!Solo supermercati e parcheggi, ma per rendere più vivibile questa città non basta l’apparenza delle cifre spese, l’aggiustata di fortuna, qualche albero, il dibattito sul-la questione del giorno, della problematica e tutta la demagogia decisa, sopra il palco; “liquidatoria” e di impegno quando invece si parla ai cittadini o in consiglio. Ci vo-gliono risposte serie. Ci vogliono progetti comuni. Ci vuole collaborazione e non op-posizione improduttiva e critica sterile. Le elezioni si vincono sul palco ma ammini-strare deve essere lavoro, competenza, cri-terio e molto spesso intuizione e inventiva, che non sono improvvisazione. Si ammini-stra scommettendosi con disponibilità per il bene di tutti.

Nicosia, SVEGLIA!!!

> Segue da pag. 1

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Aprile 2013 Soppressione delle province

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Tsunami Crocetta

Articolo di: Vincenzo Lo Votrico

Primo passo compiuto:

VIA LE PROVINCE!!

Potevano i famosi ficus dello storico par-co di Palazzo D’Orleans, a Palermo, ri-

manere vuoti senza pennuti che lo popolas-sero? Risale al 1954 uno dei più clamorosi sprechi della regione Sicilia che per mezzo milione di euro all’anno ha mantenuto e ge-stito 800 “Uccelli d’oro” di varie specie pro-venienti da tutte le parti del mondo. Dopo sessanta anni, Rosario Crocetta abolisce questo insensato sperpero suggellato da una legge regionale. «La fantasia della casta su-pera ogni immaginazione» dice il presidente siciliano che presenta un pacchetto di dise-gni di leggi, ribattezzato ironicamente “Tsu-nami”.20/03/2013, passa con cinquantuno favo-revoli, ventuno contrari e un astenuto, il ddl che abolisce le province. Questa è la riforma di punta del pacchetto presentata da Rosa-rio Crocetta e approvata dalla maggioran-za del Parlamento siciliano con l’aiuto del M5S, primo partito all’Ars. Le nove provin-ce siciliane saranno sostituite con “Libere associazioni di comuni” diventando organi elettivi di secondo grado. Infatti, i consiglie-ri e i presidenti dei vari consorzi saranno scelti dai sindaci e dai consiglieri comunali e non percepiranno stipendio. Ogni consor-zio dovrà avere minimo 150 mila abitanti e se ne prevedono dai dodici ai quindici, oltre alle tre città metropolitane: Catania, Mes-sina e Palermo. Entro il 31 gennaio dovrà essere emanata la legge attuativa del nuovo assetto. Per ora il Ddl è formato da due ar-ticoli ma Crocetta ha annunciato in aula la costituzione di un gruppo di lavoro formato da professionisti, giuristi e docenti per la ste-

sura del vero e proprio corpo della riforma. Le elezioni previste a maggio sono annullate e i consigli provinciali in scadenza saranno sostituiti da un commissario straordinario nominato dal presidente della Regione. La riforma permette ai comuni di istituire li-beri consorzi come deliberò la Costituzione a statuto speciale nel 1946. I consorzi non gestiranno la spesa ma saranno enti di pro-grammazione su aree territoriali di almeno 150 mila abitanti. Gli enti accorperanno la funzione degli Ato, distretti turistici, Srr. Ogni consorzio avrà un comune capofila, che dovrebbe essere quello con più abitan-ti. Ancora da chiarire i dettagli del futuro di 6500 dipendenti delle attuali province, ma anche quali competenze rimarranno a capo dei nuovi organismi, considerando i tagli alla pubblica amministrazione e il fatto che le province riscuotono le tasse automo-bilistiche e si occupano della manutenzione delle strade interne e degli edifici destinati alle scuole superiori.Il risparmio, dice Crocetta, sarà di 10 mi-lioni solo per l’abolizione delle indennità di consiglieri e giunte. Alla fine la riforma porterà un risparmio complessivo di 200 milioni di euro l’anno. Cancellato un eser-cito di oltre 400 tra consiglieri, assessori e presidenti (con uffici di rappresentanza e le auto blu, le indennità e i benefit). Questo senza contare il costo dell’apparato provin-ciale tra mantenimento uffici, affitti, bollet-te, consulenze e società partecipate. Queste ultime sono trentanove e svolgono dei ser-vizi in favore dell’amministrazione regiona-le. Secondo i dati della Corte dei Conti sui

bilanci della Regione queste sono costate 1 miliardo solo nella precedente legislatura. Il nuovo governo intende ridurle a sei, corri-spondenti ad altrettante aree strategiche. Le partecipate hanno al vertice costosissimi Cda, dove sono collocati uomini di parti-to, politici “trombati” e fedelissimi spesso con doppi incarichi e cumulo d’indennizzi, a cui si aggiungono ruoli di sottogoverno e consulenze per un costo complessivo di 220 milioni l’anno. Risparmio in provincia di Enna. La Giun-ta provinciale, composta da presidente, vi-cepresidente e assessori, nel 2012 è costata 306 mila euro solo d’indennizzi. Il Consi-glio provinciale nei due semestri del 2012 è costato 315 mila euro solo d’indennizzi o somma per gettoni. Questo senza contare i rimborsi per spese viaggi dei due organi: 86 mila euro nel 2012, a cui si sommano i rimborsi oneri datori di lavoro e rimborsi spese missioni dei vari membri. I dati sono consultabili sul sito: www.provincia.enna.it Non solo il taglio delle province. Non man-cano le polemiche, ma Rosario Crocetta, forte della sua maggioranza e dalla colla-borazione con i grillini, spinge la riforma che sicuramente porterà molteplici cam-biamenti. Il pacchetto “Tsunami” infatti, prevede anche la creazione di un fondo per combattere la povertà. Ripresa dalla propo-sta di “reddito minimo di cittadinanza” del M5S, il fondo, creato con il risparmio sulle province, consentirà ai nuclei familiari di di-sporre di un reddito annuo di 5 mila euro con esenzioni fiscali. Ancora la creazione di “Trinacria bond”, emissioni obbligaziona-rie con lo scopo di dare liquidità alle impre-se siciliane per smaltire una parte dei debiti accumulati. Il fondo non ricadrà sui bilanci, si aggirerà il Patto di stabilità, e i Trinacria bond saranno agganciati a una parte del pa-trimonio immobiliare regionale. Nella speranza che queste riforme salvino la Sicilia, che è una regione sull’orlo del falli-mento, se non sotto certi aspetti fallita, non va dimenticato che il vero spreco e il man-cato sviluppo sono generati principalmen-te dalla mala gestione, dalla corruzione e dall’incompetenza, dalle quali sono purtrop-po affetti gli apparati della nostra Sicilia.

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Aprile 2013Emergenze

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Risponde l’avvocato

Soppressione del Palazzo di Giustizia

Sulla questione del tribunale è sempre necessario dire come stanno le cose.

Ed allora, occorre essere chiari e semplici.

1) La data fissata dalla legge per la chiu-sura del tribunale è il 13 settembre 2013.

2) Prima che arrivi tale data, il Ministero sta organizzando i trasferimenti del per-sonale e degli archivi, poiché è ovvio che non si potrà fare tutto in un giorno.

3) Per cercare di bloccare la legge, in tut-ta Italia, sono state sollevate le questioni

di legittimità costituzionale davanti alla Corte Costituzionale. Esemplare è stato il Giudice del tribunale di Pinerolo, che ha lui sollevato la questione per primo. Anche a Nicosia la questione è stata meri-tatamente posta da alcuni avvocati: la de-cisione se rimettere o no gli atti alla Corte Costituzionale, sarà presa a maggio. La Corte Costituzionale però deciderà ad ot-tobre, ossia teoricamente con i tribunali già chiusi. Ma il Ministro non ne vuole sentire di concedere una proroga fino alla sentenza della Corte che, se positiva, farà cadere la legge in tutta Italia.

4) In Sicilia, poi, vi sono delle cose da sa-pere. La prima è che non è vero che la Regione Sicilia ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale per far abolire la legge. Infatti, la richiesta di impugnativa è stata presentata all’Ars soltanto il 20 marzo scorso. Invece, con la recente leg-ge di abolizione delle Province, la Sicilia avrebbe delle carte da giocarsi. Il ragionamento, che ho trasfuso in una proposta di legge fatta propria dall’Unio-ne Fori Siciliani, è questo, molto sempli-

• A che punto siamo col Tribunale?• Chiuderà o no? • È possibile ottenere una proroga? • E da chi?

ce: la legge nazionale prevedeva la con-servazione dei tribunali di provincia. La Sicilia ha abolito le Province prevedendo al loro posto i consorzi di comuni. Il tri-bunale di Enna, dunque, non sarà più un tribunale provinciale e, quindi, non vi è alcun motivo perché Enna “si prenda” il tribunale di Nicosia. Questo ragionamen-to vale per tutta la Sicilia e quindi anche per i tribunali di Modica e Mistretta de-stinati alla soppressione, nel senso cioè che in Sicilia la legge sulla soppressone dei tribunali non si può applicare perché fra qualche tempo l’organizzazione della regione sarà completamente cambiata. In attesa che la proposta di legge pren-da corpo in Parlamento, per evitare che il Ministero attui anche a Nicosia, Modica e Mistretta i trasferimenti, il Presidente Crocetta potrebbe chiedere al Ministro di “sospendere” la legge in Sicilia almeno fino a quando non sarà attuata la legge regionale sui consorzi di comuni al posto delle Provincie. Ma la mia è solo una pro-posta giuridica. La politica evidentemente può ben altro e meglio.

LE DOMANDE CHE TUTTI SI PONGONO:

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Emergenze

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Aprile 2013

Strettamente legati i destini del tribuna-le e della casa circondariale di Nicosia.

La chiusura del carcere sembra oramai prossima. Il decreto, probabilmente uno degli ultimi firmati dall’attuale guarda-sigilli, riduce al minimo le possibilità di mantenere la struttura. Si ridisegna anche la struttura penitenziaria della Sicilia, in linea con le misure adottate dal governo sul controllo della spesa pubblica e la spending review. L’intento della manovra è la riduzione del Corpo di Polizia Peni-tenziaria, che dovrebbe portare vantaggio in termini di redistribuzione, migliorando l’ordine e la qualità del servizio. C’è da ricordare, però, che la manovra va contro alcune sentenze della corte di Strasburgo che hanno condannato l’Italia per le con-dizioni in cui versano le nostri carceri ed ai continui richiami in materia di sovraf-follamento e condizione dei detenuti. Il decreto sul carcere arriva dopo il silen-zio quasi assoluto dell’amministrazione penitenziaria sull’argomento della chiu-sura a Nicosia e con parziale coinvolgi-mento degli organi sindacali, delle am-ministrazioni locali e soprattutto senza

un dibattito informativo dello Stato per verificare se esistono le condizioni per mantenere in vita la struttura. L’attuale amministrazione, dopo alcuni incontri in consiglio e con i cittadini, stila la propo-sta per la costruzione di un nuovo carcere e, contestualmente, si assume l’onere del-le spese per adeguare la struttura esistente alle norme di sicurezza in modo da man-tenerla aperta, almeno fino all’eventuale realizzazione di un nuovo penitenziario. La proposta è stata trasmessa all’ammi-nistrazione penitenziaria, che dovrà de-cidere se rimandare la chiusura in attesa dell’approvazione del progetto per la co-struzione di un nuovo carcere, al quale nel Prg è destinata un’area di sessanta mila metri quadrati. La localizzazione è in contrada Croce, a tre chilometri da piazza Garibaldi. La nota firmata dell’as-sessore Lociuro e sottoscritta dall’intera giunta, chiede all’amministrazione peni-tenziaria un sopralluogo per verificare la fattibilità dell’attuale progetto, ripreso dopo sette anni. La giunta Castrogiovan-ni, infatti, ottenne un parere favorevole a un primo sopralluogo degli ispettori.

Il carcere Cappuccini ospita sessantasette detenuti di varia provenienza soprattutto del circondario, e tra i problemi struttura-li, anche la mancanza di un parcheggio e le difficoltà di accesso, che è garantito da un’unica strada, stretta e in forte penden-za. Oltre alle problematiche di carenza di personale di custodia, la struttura non possiede impianti d’allarme, di controllo e comunicazione adatti per lo svolgimen-to di un adeguato servizio. Il carcere, ex convento dei frati minori, venne istituito dopo l’unità d’Italia e fu acquisito dal de-manio statale. Situato sul colle dei cap-puccini, la struttura è suddivisa in due settori: semiliberi e sexoffender. Come rilevato da Giuseppe Trapani, in un co-municato stampa del sindacato Uil del settembre 2012, emerge come nelle con-dizioni attuali sono irrealizzabili progetti rieducativi per i detenuti, nonché, il rein-serimento sociale essendo insufficiente il personale per un semplice fine di custodia del detenuto. I rappresentanti dei Comuni del circon-dario sono stati invitati a consiglio, ma solo alcuni, tra i quali i sindaci di Cerami, Leonforte e Sperlinga, hanno partecipa-to. L’attenzione dell’opinione pubblica su tribunale e carcere sembra ormai volta più alla rassegnazione che al desiderio di difendere i due presidi. L’ennesimo taglio su un territorio che fa di queste struttu-re la base della propria economia ed alle quali sono legati indotto e occupazione. Due strutture necessarie per evitare lo svuotamento, sia sociale sia economico, di Nicosia.

Articolo di: Vincenzo Lo Votrico

DOSSIER CARCERE

Il destino è ormai segnatoLe manovre adottate dal governosanciscono la chiusura del penitenziario nicosiano

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Aprile 2013Emergenze

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Sembrano proseguire a gran ritmo i lavo-ri in via Fratelli Testa dove è già stata sca-vata anche la parte finale che permetterà la realizzazione dei sottoservizi, mentre nella prima parte lato Piazza Garibaldi, si sta procedendo con la pavimentazione.«Stiamo procedendo a ritmo serrato con i lavori - spiega Michele Campione, geo-metra dell’Ufficio tecnico e Rup dei lavori - e stiamo pavimentando la prima parte, inserendo la pietra lavica nella carreggiata centrale, la pietra grigia oriente a scaglie nel marciapiede mentre nella parte com-presa tra la carreggiata ed il marciapiede abbiamo riutilizzato la pietra arenaria originaria della strada così come appro-vato dalla soprintendenza. Riguardo alla tempistica, l’amministrazione ha conces-so due mesi di proroga per far concludere i lavori nel mese di giugno».Nonostante ciò, continua il disagio dei commercianti che, alle prese con i pochi guadagni e le enormi spese, si trovano in seria difficoltà. A ciò si aggiungono i pro-blemi giornalieri che coinvolgono anche i cittadini. La strada è diventata un labirin-to e i passanti continuano a zigzagare da un lato all’altro.Nicosia in Linea continua a dare voce ai commercianti:«Abbiamo tantissimi disagi - dichiara Silvia Falco - che da novembre ad oggi sono andati aumentando. Molti clienti ci hanno abbandonato e il calo delle vendite è stato maggiore di quello che prevedeva-mo. Nonostante ciò, abbiamo da pagare le stesse tasse e, almeno in quelle comu-nali come la tassa sui rifiuti, potremmo essere aiutati dal Comune, quantomeno fino al termine dei lavori. A tutto ciò si aggiungono i problemi giornalieri come

lo scarico delle merci e la polvere che en-tra all’interno dei negozi. Inoltre per chi è credente come me, la variazione del per-corso della processione del Venerdì Santo ha creato diversi disagi. Riguardo i lavori vedo sempre poca ma-novalanza e mi chiedo se riusciranno a terminare entro il termine stabilito. Vorrei inoltre una maggiore presenza sul posto da parte dei tecnici responsabili per osser-vare e constatare la regolare esecuzione dei lavori».«Il disagio - dichiara Francesco Sinagra - riguarda tutti i commercianti della via. Abbiamo avuto un’enorme calo delle ven-dite e la poca gente che viene ad acquista-re si lamenta della mancanza di parcheggi. Chiedo al sindaco di venirci incontro e di ridurre le tasse comunali. Riguardo ai lavori giudicate voi! La tem-pistica è eccessiva: otto mesi di lavori per trecento metri di strada. Al nord l’avreb-bero finita in tre mesi. Si spera che la ditta rispetti i tempi di consegna, anche se sem-bra difficile».

Articolo di: Dario Scinardi

Lavori in via Fratelli Testa: ecco la prima parte di pavimentazioneNonostante la costanza dei lavoricontinuano i disagi dei commercianti

SI RINGRAZIA:

Foto di: Dario Scinardi

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Aprile 2013

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Basta prendere un’autovettura ed effettuare un giro per le principali strade cittadine che ci si accorge delle pessime

condizioni in cui versano. Buche, voragini, avvallamenti, tombini ribassati, frane e quant’altro costellano il manto stradale e sono causa di danni, spesso anche gravi, sia ai veicoli sia anche ai pedoni.Il Comune recentemente ha stanziato una somma di 10 mila euro di cui 6 mila per la manutenzione delle strade urbane, ser-viti a rattoppare alcune delle voragini createsi dopo le ultime abbondanti piogge, ed altri 4 mila per le strade rurali. Ma ciò non basta.In previsione dei 2 milioni di euro destinati non più al par-cheggio di S. Maria di Gesù ma alla manutenzione delle strade cittadine, Nicosia in Linea ha effettuato un so-pralluogo per le principali strade della città an-dando ad individuare le buche esistenti, con il loro livello di pericolosità, i piccoli tratti di strada da recuperare interamente nonché i grandi tratti stradali da riprogettare in quanto possiedono un’elevata importanza. Basti pensa-re alle condizioni in cui versano l’intera Bretella Crociate Magnana, la via S. Giovanni che conduce all’ospedale nonché la “porta Bia” ovvero la strada che da Crociate condu-ce al castello ed all’anti-co quartiere di S. Maria maggiore. Nella planimetria ven-gono illustrate alcune delle principali buche e dei tratti stradali da re-cuperare.

Articolo, infografica e foto di: Dario Scinardi, Antonio Bonomo e Paolo Lo Votrico

Trazzera o groviera?Un’infografica illustra le buche e i tratti di strada da recuperare.

Aprile 2013Emergenze

Il manto stradale nicosianoBretella Crociate Magnana

Bretella Crociate Magnana

Via Giacomo Matteotti

Viale Magnana

Via Nazionale

Via Nazionale

Via San Giovanni

Via San Giovanni

Piazza S. Francesco di Paola

LEGENDA

Tratti stradali brevida recuperareurgentemente

Tratti stradali lunghida riprogettareinteramente

Ripavimentazionetratto stradale di via Fratelli Testa

Buche

Livello di pericolosità

Bassa

Media

Alta

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Aprile 2013 Emergenze

Via S.Simone (Porta Bia)

Imbocco via S.Simone

Bretella Crociate Magnana

Incrocio Pisciarotta - Educatorio

Via Bernardo di Falco

Via UmbertoCurva Pisciarotta

Via Marcello Capra

Via Santa Lucia

INQUADRAMENTO ZONE:

Invia la foto o l’indirizzo a:- www.facebook.com/pages/ Nicosia-in-Linea/- www.facebook.com/Partecipare per Cambiare- [email protected]

La redazione di Nicosia in Linea,data l’elevato numero delle buche esistentinon è riuscita ad inserire tutte le immagini.Le restanti fotografie possono essere visualizzate all’interno della nostra pagina facebook. Contribuisci anche tu a scovarne altre!

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Aprile 2013

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Articolo di: Dario Scinardi

Il Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN)Non mancano idee e progetti per svolgere attività a Nicosia

Il Csen, “Centro sportivo educativo nazionale”, è un’associazione no profit ricono-sciuta dal C.O.N.I. come ente nazionale di promozione sportiva con la delibera del 24

giugno 1976. L’associazione ha diverse finalità come la diffusione dello sport in ogni sua disciplina, attraverso la promozione e l’organizzazione, su tutto il territorio nazionale, la promozione di attività sportive dilettantistiche a carattere amatoriale, seppure con modalità competitive. Tra le finalità, ci sono anche quelle assistenziali, di promozione sociale e del benessere psicofisico in genere, nonché di contrasto alla povertà, all’esclu-sione sociale ed alle marginalità estreme.Per il perseguimento e la realizzazione dei propri obiettivi, l’associazione organizza ma-nifestazioni sportive a carattere locale e nazionale, istituisce specifici corsi di istruzione e formazione per operatori dello sport, turismo sociale e animatori culturali, coordina e promuove la costituzione di società, associazioni e circoli sportivi, fornendo adegua-te informazioni ed assistenza tecnica-normativa, amministrativa, fiscale, assicurativa e gestionale. A livello organizzativo l’associazione possiede una sede centrale a Roma e numerose sedi distaccate in tutte le provincie italiane. Per la provincia di Enna il respon-sabile è Antonino Projetto.«Sono un ventiduenne nicosiano, da poco eletto presidente provinciale del Csen. No-nostante la mia giovane età, non ho esitato ad accettare una carica così impegnativa, puntando inizialmente ad una maggiore pubblicità sulle nostre attività, che ha permesso un aumento del numero delle associazioni affiliate: da novembre 2012 ad oggi si è passati da 35 a 80 affiliazioni. Successivamente mi sono occupato della promozione di tutte le discipline sportive, dilettantistiche, amatoriali e semi-professionistiche delle qua-li si occupano le nostre affiliate dell’Ennese. Frequentando la facoltà di Scienze motorie dell’università Kore di Enna ho potuto arricchire il mio bagaglio culturale e questo mi ha sicuramente aiutato nei rapporti con lo staff provinciale.Il Csen opera in tutto il territorio nazionale e la sede provinciale si trova a Enna in Via Scifitello, 28, dove vengono periodicamente organizzati sia corsi di formazione sia di aggiornamento per i tecnici e operatori sportivi, per palestre e per i centri benessere».Non mancano però anche i progetti: a livello nazionale l’accordo Csen-Cip ha permesso l’inaugurazione del progetto “Sport per tutti” che ha come obiettivo l’educazione ai valori civili mediante qualsiasi pratica sportiva, mentre a livello locale sono tante le idee e i progetti per realizzare attività in tutta la provincia sia con le associazioni già affiliate che con chi ha da proporre iniziative e attività. «A Nicosia, per esempio, mediante un’associazione affiliata - conclude il presidente provinciale del Csen - sto organizzando un torneo di calcio a cinque presso un impianto sportivo e mi impegnerò ad organizzare prossimamente un buon numero di manifesta-zioni per cercare di esaltare e sostenere i sani valori dello sport come elementi di aggre-gazione e socializzazione».

Il Presidente provinciale è il giovane nicosiano Antonino Projetto

Gli alunni della terza A del primo cir-colo didattico “Carmine”, nei giorni

scorsi hanno fatto visita agli ospiti della casa di riposo “Bernardo di Falco” per gli auguri di Pasqua e offrire agli anziani un momento di svago. I bambini, accom-pagnati dal preside Angelino Messinese e dall’insegnante Alessandra Anello, si sono esibiti in canti e poesie sui nonni ed han-no, inoltre, eseguito dei balli di gruppo per trasmettere la loro energia e la loro inesau-ribile vivacità.Al termine dello spettacolo il preside Mes-sinese ha ringraziato i responsabili dell’O-pera Pia per l’accoglienza riservata ai ra-gazzini e ha evidenziato la valenza della scuola come organo educativo, deputato alla formazione dell’uomo e del cittadino. Il presidente dell’Opera Pia Nicola Mazza ha sottolineato come questi incontri rap-presentino un arricchimento reciproco sia per i grandi, che riscoprono la semplicità e l’allegria dei bambini, che per gli anziani che hanno dimostrato di avere tanta vo-glia di stare in compagnia.

Piccoli ma con un cuore grande

I Circolo Didattico “Carmine”

In alto: Il presidente provinciale del CsenAntonino Projetto con il presidente del C.O.N.I. Giovanni Malagò.

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Aprile 2013

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Rubrica informativa & eventi

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Una buca sulla strada ti causa un danno?

Articolo di: Graziella Ridolfo

Lo studio professionale Rc di Graziella Ridolfo, con sede a Nicosia in Piazza

Santa Maria di Gesù, specializzato in in-fortunistica stradale e risarcimento danni, ti informa del diritto a richiedere il risar-cimento dei danni subiti a causa di una buca, ovvero, l’insidia o il trabocchetto presenti sul manto stradale. Se mentre percorri una strada pubblica a causa di una buca, di un avvallamento o altro genere di insidia non prevedibile o non visibile nè tantomeno segnalata, subisci un danno al tuo veicolo o un danno fisico, hai diritto a richiedere il risarcimento di tutti i danni subiti all’ente gestore del tratto di strada interessato in quanto responsabile dell’evento dannoso.È questo il caso di un danno cagionato da cose in custodia ove per dimostrare la responsabilità dell’ente o dell’eventuale custode basta provare il nesso causale tra l’evento dannoso e l’insidia che crea un pericolo per l’utente della strada.L’ente pubblico quale custode della cosa pubblica risponde dei pregiudizi subiti dall’u-tente secondo la regola generale dell’art. 2043 c.c., norma che non limita affatto la responsabilità dell’ente alle ipotesi di esistenza di un’insidia o trabocchetto. Proprio l’assenza di segnalazioni atte ad avvertire la presenza di pericoli, ingenera nell’utente della strada il legittimo affidamento alla stabilità e regolarità della superficie in cui si trova a transitare. Laddove la superficie stradale si riveli priva delle qualità attese, allora ogni pericolo ivi presente costituirebbe insidia perché caratterizzato oggettiva-mente dalla non visibilità e soggettivamente dall’imprevedibilità.Dal punto di vista fattuale, la vicenda è molto lineare: alla guida di un veicolo per-correndo la strada interessata improvvisamente senti un forte rumore l’auto si ferma scendi e ti rendi conto che la ruota si è spaccata perché è finita dentro una buca che non era visibile ne tantomeno vi era alcun tipo di segnaletica che ti preannunciasse il pericolo. Nel caso in esame attesa l’evidente responsabilità per danno da cosa in custodia, lo studio professionale RC di Graziella Ridolfo richiederà per te il risarci-mento di tutti i danni materiali ed eventuali danni fisici all’ente responsabile custode del tratto di strada interessato.Lo Studio Professionale RC specializzato nel settore di risarcimento danni in fase stra-giudiziale, attua tutte le linee guida necessarie a far ottenere il risarcimento dei danni

fisici e materiali di qualsiasi natura e gra-vità, conseguenti ad ogni evento lesivo: incidente stradale, responsabilità profes-sionale, rivalsa datore di lavoro, respon-sabilità civili diverse, infortuni scolastici, sportivi, danni contrattuali e quant’altro, nel più breve tempo possibile e con il mi-glior risultato senza alcun anticipo spese a carico del danneggiato.

Lo Studio Professionale Rc richiederà per te il risarcimento danni all’ente responsabile

Radio Studio 2 nasce a Centuripe agli inizi degli anni ’80 ed arriva a Nicosia

circa 10 anni dopo, grazie alla collabora-zione tra Giampiero Vanadia, Giacomo Sanfilippo ed il suo staff. Il responsabile di Nicosia Giampiero Vanadia è un “vetera-no” che ha già collaborato con altre stori-che radio locali, attive negli anni ’80, come Radio Nicosia cresciuta grazie all’impegno e alla professionalità della mitica “signora Sandra”, scomparsa recentemente e Radio Studio 3 cresciuta anch’essa con l’impe-gno e la partecipazione di Mario Fascetta in primis ed altri “speaker” che si alterna-vano in quei periodi. Oggi Radio Studio 2, che si avvale anche della collaborazione dei dj Antonio Failla e Mirco Di Marco nonché dello storico speaker Fernando D’Amico, dispone di un palinsesto molto vario. Un susseguirsi di dibattiti, appro-fondimenti sulle questioni di attualità sia nazionali che, soprattutto, locali come la questione del Tribunale, cercando di coin-volgere e informare il maggior numero possibile di ascoltatori. Il tutto, ovviamen-te sempre intervallato da ottima musica. Per tal motivo la piccola sede storica del-la radio, nell’antico quartiere di S. Maria Maggiore, sarà trasferita in altri locali più grandi e accessibili ai cittadini.«Il messaggio - dichiara Giampiero Vana-dia - che voglio dare a tutto il pubblico, a tutte le aziende ma soprattutto ai politici e è che è importante sostenere concretamen-te la vita della radio, che rappresenta un importantissimo mezzo di comunicazione a disposizione di tutti. Siamo disponibili a collaborazioni con chi voglia cimentarsi nell’attività dello speaker all’interno della nostra radio e che abbia una media com-petenza. L’obiettivo è realizzare una radio sempre più di qualità».

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Aprile 2013Il mondo giovanile

Roberto Mancuso“I miei sogni? Un unico marchio per i prodotti nicosiani e un polo universitario di agraria e veterinaria”Articolo di: Dario Scinardi

Roberto Mancuso, imprenditore agri-colo che si occupa della trasforma-

zione dei prodotti caseari, è il giovane emergente di questo numero.

> Chi è Roberto Mancuso, di cosa ti occupi e perché hai scelto questa attività?«Sono un giovane imprenditore che, gra-zie agli studi intrapresi e alla passione tramandatami dalla famiglia, con enor-mi sacrifici ha avviato la propria azienda agricola.Ho studiato presso la facoltà di agraria di Catania ed ho frequentato per i primi anni del corso, la sede distaccata di Ni-cosia. Mi sono laureato a Catania dove, grazie anche al mio carattere, ho ricoper-to per un certo periodo le vesti di rappre-sentante del corso di laurea.Subito dopo la laurea ho iniziato a tem-po pieno a dedicarmi all’azienda agricola familiare, che oggi gestisco, occupandomi della trasformazione e della commercia-lizzazione dei nostri prodotti aziendali».

> Quali sono i tuoi obiettivi futuri. I tuoi sogni sono legati alla tua attività o ad al-tro?«Ho tanti sogni per la testa ma quelli che maggiormente vorrei realizzare sono due:il primo è un unico marchio per Nicosia,

con il quale valorizzare e pubblicizzare tutti i nostri migliori prodotti come salu-mi, olii, vini, prodotti caseari, pane e bi-scotti che non hanno niente da invidiare alle grandi marche, per qualità e soprattut-to per genuinità.Per ottenere tale riconoscimento è ne-cessario realizzare una filiera, ovvero un consorzio di aziende di trasformazione che permetta di offrire, sia ai consumatori che ai turisti, un paniere di prodotti unici per le loro caratteristiche organolettiche e qualitative. Penso che dovrebbe essere realizzato in un unico centro di raccolta prodotti. La filiera pemetterebbe una mag-giore conoscenza di Nicosia e del territorio e della sua gastronomia.La prima cosa da fare è coinvolgere tut-ti gli imprenditori agricoli, sia grandi che piccoli, sia associati che singoli e impegna-re i nostri politici locali a far da tramite tra i consorziati e la grande distribuzione.Il secondo sogno, forse più difficile da rea-lizzare, garantirebbe sviluppo per la città. Penso ad un polo universitario di agraria e veterinaria che permetta di valorizzare ancora di più le nostre aziende ed i pascoli

di altissima qualità di cui dispone il terri-torio. Alcuni terreni della Silvo Pastorale potrebbero essere utilizzati come labo-ratori di studio e dare anche prospettive occupazionali a molti giovani, mentre le aziende agricole potrebbero produrre in collaborazione con l’università e quindi valorizzare ancor di più il proprio pro-dotto. Ovviamente si attiverebbe un in-dotto che potrebbe risollevare l’economia locale.Una richiesta che invece voglio fare agli enti preposti è realizzare a Nicosia un fri-go-macello che garantirebbe agli alleva-tori minori spese di trasporto e maggiore valorizzazione delle nostri carni».

> Come vedi la situazione giovanile a Ni-cosia? Ci sono, per te, gli spiragli per una ripresa?«Vedo i giovani nicosiani apatici, senza idee e progetti. Credo che in molti man-ca il coraggio di scommettersi. Capisco il delicato momento ma la città è abbando-nata a se stessa e quindi servono coraggio e forza di volontà. Bisogna credere nelle proprie idee e capacità».

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Aprile 2013 Il mondo giovanile: parlano le scuole

Per produrre energia rinnovabile o energia pulita sono utilizzati soprattutto i pannelli solari e i pali eolici, la loro funzione è

quella di trarre energia dal sole e dal vento, che poi viene trasfor-mata in energia elettrica raggiungendo così l’obiettivo di fornire energia pulita a bassissimo costo e permettendo a chi utilizza que-sti sistemi di risparmiare sulla bolletta, ma anche di guadagnare sulla vendita dell’energia prodotta. In periodi di crisi il risparmio energetico e quello sui costi delle bollette diviene un tema di rilie-vo. In Italia, negli ultimi anni, sono stati fatti passi avanti in cam-po di energia alternativa. La nostra Nazione ha, infatti, adeguato la propria normativa agli standard europei. Così come nel resto degli Stati membri a chi impianta pali eolici o chi utilizza pannelli solari, oltre al vantaggio fiscale, vengono concessi finanziamenti. Ovviamente ci sono anche i fattori negativi e soprattutto l’eo-lico, ha impatto sull’ambiente e sul paesaggio. Le pale eoliche disturbano il volo degli uccelli migratori, che modificano le rotte in prossimità dei parchi eolici. Inoltre provocano inquinamento acustico ed hanno un forte impatto sul paesaggio. Nel territorio italiano sono state realizzate decine di parchi eo-lici che deturpano paesaggi mozzafiato, che il mondo ci invidia, e questo è avvenuto anche in Sicilia. In provincia di Enna oltre a quelli già entrati in funzione, ci sono richieste e progetti per realizzarne altri nei Comuni di Calascibetta, Centuripe, Cerami e Nicosia. Come spesso accade in ogni business, la criminalità organizzata riesce ad infiltrarsi attraverso prestanome e grosse società che costruiscono parchi di energia rinnovabile. Qualche settimana fa le forze dell’ordine hanno eseguito un’o-perazione dalla Sicilia al Lazio, contro società gestite, secondo le procure antimafia, da prestanomi delle organizzazioni mafiose. L’operazione ha portato ad un maxi sequestro di beni del valore di un miliardo e mezzo di euro. Molte associazioni di cittadini, ma anche amministrazioni comunali si stanno opponendo alla costruzione di parchi eolici. Bisogna, allora, trovare il modo per dare risposte alle esigenze della produzione di energia pulita, ve-nendo incontro alle richieste spesso fondate degli operatori agri-coli e degli ambientalisti che si oppongono a realizzare parchi in determinate aree. Personalmente preferisco un parco eolico ad una centrale a com-bustibili fossili. È auspicabile che politici e amministratori abbia-no maggiore attenzione per la salvaguardia del territorio e dei suoi cittadini.

Articolo di: Renato Calandra

L’eolico nel nostro territorioI.I.S. Alessandro Volta

Maturazione intellettiva: queste due parole racchiudono tutto il senso del percorso scolastico di ogni studente. La scuola,

infatti, nasce esattamente per questo: fornire ad ogni individuo, dal primo all’ultimo giorno della sua vita scolastica, gli strumenti per imparare come funziona il mondo e sviluppare il senso critico che serve per non accettarlo passivamente e, se necessario, per cambiar-lo. Questi “strumenti” che la scuola mette a nostra disposizione, non sono solo le lezioni sugli innumerevoli esempi di grandezza o di viltà dei nostri antenati, né l’indiscutibile valore delle discipline che sti-molano il ragionamento e le facoltà logiche. Un altro prezioso bene utile alla crescita morale e intellettiva che la scuola ci offre, e che spesso si tende a sottovalutare, è anche la possibilità di imparare a stare insieme e di socializzare con le persone con cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo: compagni e insegnanti. Col passare del tempo, la classe diventa, infatti, un vero e proprio microcosmo a se stante, retto dai suoi equilibri interni, dove adolescenti uguali e di-versi condividono le stesse ansie e preoccupazioni, ma anche le stesse gioie e divertimenti, e, allo stesso tempo, vengono a contatto con la realtà degli adulti verso cui si avviano, rappresentata dai docenti. Il ruolo dei professori, difatti, oltre ad insegnare ed offrire modelli esemplari di comportamento per gli alunni, è quello di prepararci ed indirizzarci verso il percorso in salita che sarà il nostro futuro. “Futuro”: questa parola riecheggia nelle aule e nelle teste dei matu-randi, seminando, il più delle volte, confusione e punti di domanda. Quando l’adolescenza sta per lasciare spazio alla maturità, non sono più solo gli esami a spaventare. Infatti ormai è quasi diventato un luogo comune: “Non c’è spazio per i giovani in questa Italia…” dice qualcuno, perciò, in questa ottica, figuriamoci a Nicosia.Questa triste realtà, anno dopo anno, sta costringendo migliaia di ragazzi a staccarsi dalle proprie radici, dai propri punti di riferimen-to, per affrontare un vero e proprio salto nel vuoto. I più audaci e, soprattutto, quelli che hanno le possibilità economiche per farlo, tentano lo studio o il lavoro all’estero, ma c’è anche chi, pur non volendolo, è comunque obbligato a lasciare la casa e gli affetti per completare gli studi col conseguimento della laurea. Siamo noi nico-siani, insieme a tutti gli altri ragazzi i cui paesi di origine non offrono alcun tipo di studio universitario, a doverci mettere in gioco su tutti i punti di vista e lanciarci alla scoperta, non solo di un nuovo tipo di studio, ma anche, di nuovi ambienti, nuove abitudini e nuove dina-miche non sempre facili. Ma perché non guardare l’altro lato della medaglia? Noi che viviamo nei piccoli centri, noi che dobbiamo fare i conti con gli inevitabili limiti culturali di chi non conosce nient’altro che il proprio paese, noi che dobbiamo andar via per costruirci un futuro, noi, per necessità, cresceremo prima degli altri e scopriremo che nella vita nulla è dovuto e che ogni difficoltà è un nuovo scalino verso la conquista del nostro posto nel mondo.

Articolo di: Giulia Di Maggio

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Aprile 2013

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Lo sapevate che...

Articolo e foto di: Giacoma Chiella

Il suo nome in ebraico suona Mi-ka-El e significa “chi è come Dio”

...si è svolta la festa di San Michele Arcangelo...

Tra gli angeli rifulge per la sua bellezza spirituale uno che la Sacra Scrittura chiama Michele. È l’Arcangelo Michele. Era già considerato dagli Ebrei come il “principe

degli angeli”, protettore del popolo eletto, simbolo della potente assistenza divina nei confronti di Israele. Nell’Antico Testamento appare per tre volte, in particolare nel libro di Daniele, dove è stato indicato come il difensore del popolo ebraico e il capo supremo dell’esercito celeste che difende i deboli e i perseguitati. Il suo nome in ebraico suona Mi-ka-El e significa: “Chi è come Dio?”. A San Michele è attribuito il titolo di arcangelo, lo stesso titolo con cui sono designa-ti Gabriele - forza di Dio - e Raffaele - Dio ha curato. Nel Nuovo Testamento, San Michele Arcangelo è presentato come avversario del demonio, vincitore dell’ultima battaglia contro Satana e i suoi sostenitori. I cristiani, quindi, considerano San Michele come il più potente difensore del popolo di Dio. Nell’iconografia, sia orientale sia occidentale, San Michele viene rappresen-tato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano, sotto i suoi piedi il dragone-mostro, Satana, schiacciato e sconfitto nella battaglia.A San Michele furono dedicate diverse chiese, cappelle e oratori in tutta Europa. Troviamo la nostra chiesa di San Michele sul versante sud-est del paese. A destra della facciata, si trova la torre Quattrocentesca ingabbiata da un’impalcatura fatiscente e pericolante che sta ulteriormente danneggiando la struttura del campanile, già afflitto dai danni provocati dall’ettringite o cancro della pietra. Da quattro anni si attende un progetto per eliminare l’impalcatura.

In basso: Il simulacro di San Michele Arcangelo, sostenuto a spalla dai fedeli,al rientro dalla tradizionale processione tra i vicoli del quartiere e le strade principali del paese.La festa si svolge ogni “Lunedì dell’Angelo” all’indomani della Santa Pasqua.

In basso: 1. Il grido che risuona in onore di San Michele Arcangelo durante la tradizionale processione.2. Veduta della facciata principale e della torre campanaria della chiesa, ingabbiata da anni da una copertura lignea.

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Aprile 2013 Sport

Articolo di: Antonio Bonomo

...e sei!NAF Club Nicosia Volley

Le naffine infilano la sesta vittoria consecutiva in campionato

Continua l’ottimo momento per la Naf Club Nicosia Volley. Dopo la vittoria

al tie-break sul difficile campo della PGS Juvenilia Catania, unica formazione fino ad allora imbattuta in campionato tra le mura amiche, le ragazze di mister Angilel-lo conquistano la sesta vittoria consecutiva in campionato, imponendosi con un 3-1 in rimonta sulla Virlinzi Saturnia Acicastello. Con questa vittoria, Romano e compagne si piazzano al sesto posto del girone B. Un’iniezione di fiducia ed entusiasmo in vista del rush finale che le attende ad ini-ziare dalla prossima delicata ed impegnati-va trasferta contro la Nike Volley Asd. Da segnalare la sconfitta in semifinale di coppa Trinacria contro la I.m.r. Eleonora Castel-vetrano, che sta dominando il girone A con ben 19 vittorie su altrettante partite, che non scalfisce le ottime recenti prestazioni delle naffine. Un ulteriore plauso va rivol-to alla dirigenza che continua a sostenere le ragazze nonostante la mancanza di fondi.

Articolo di: Antonio Bonomo

Il sogno finisce qui ASD La Vigneta

Sconfitta nella semifinale playoff

Crudele, ma inappellabile. Il 2-1 di Enna spedisce in finale playoff la Polisporti-

va Trinacria ma ai punti, per la qualità del gioco, avrebbe meritato ampiamente l’ASD La Vigneta. La seconda squadra di Nicosia, dopo un campionato altalenante, era riusci-ta a conquistare la terza posizione in conco-mitanza proprio con la compagine ennese che presentava però una miglior differenza reti riuscendo, di conseguenza, a disputare la gara singola nel proprio campo.Si chiude così la prima esperienza per la squadra del presidente Maggio che ha dato spazio e visibilità ai tanti giocatori locali.

Articolo di: Dario Scinardi

Finalmente si giocaTorneo di calcio a 5

Boom di iscrizioni alla competizione:ben ventuno squadre si sfideranno tra loro

Al via il torneo di calcio a cinque organizzato da Andrea Pirrello, Carmelo Festanio e Dario Scinardi presso l’impianto sportivo “Parco Robinson”, riaperto da circa un

mese. Numerose le adesioni al campionato con ben ventuno formazioni partecipanti. Il torneo si è presentato come un’occasione per riprendere l’attività agonistica per tutti gli sportivi nicosiani che negli ultimi mesi, vista la totale assenza di impianti, sono stati costretti ad un fermo forzato. Il sorteggio, avvenuto il tre aprile presso l’impianto sportivo, ha decretato la seguente suddivisione delle squadre in quattro gironi:

Bar CrociateASD Civitavecchia

KingsMean Machine

Piccolo Bastardi

GIRONE ACalandra Motors

I CompàStil Auto

NordsjællandA-Team

Sweet Caffè

GIRONE BAttanariSorbino

New EntryGiovanissimiFC Spartani

GIRONE CASD Carmelone

FederissimiLuridissimi

CreativamenteCalcio Catania

GIRONE D

I RISULTATI

Calcio Catania - Creativamente 1-17Mean Machine - ASD Civitavecchia Rinv.Federissimi - ASD Carmelone 6-2FC Spartani - New Entry 2-7Giovanissimi - Attanari 6-2 A-Team - Stil Auto 7-6Bar Crociate - Kings 13-3Nordsjælland - Pignata Calcio 5-11I Compà - Sweet Caffè 10-1

I giornataASD Civitavecchia - Bar Crociate 5-8A-Team - Nordsjælland 9-6Piccoli Bastardi - Mean Machine 2-10FC Spartani - Giovanissimi 3-18Creativamente - Federissimi 1-13Sorbino - Attanari 1-10ASD Carmelone - Luridissimi 6-10I Compà - Calandra Motors 5-7Stil Auto - Sweet Caffè 4-3

II giornata

Nelle foto:alcune delle squadre partecipanti al torneo. 1. A-Team 2. Calcio Catania 3. FC Spartani4. Giovanissimi 5. Nordsjælland 6. Stil Auto

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Iscritto presso il Tribunale di Nicosia al n.ro 1/12 del registro periodici:Anno 2 - N.ro 3Aprile 2013

EDITO DA:Associazione “Partecipare per Cambiare”

DIRETTORE RESPONSABILE:Giulia MartoranaREDAZIONE:Vincenzo Lo VotricoDario ScinardiGiacoma ChiellaPaolo Lo VotricoAlessandra PescettiGiulia Di MaggioRenato CalandraPROGETTO GRAFICO:Antonio BonomoFOTOGRAFIE:Vincenzo Ingrassia

STAMPA:Kompu GraficaVia Vitt. Emanuele, 100 - Nicosia

CONTATTI:Associazione “Partecipare per Cambiare”P.zza Nicolò Speciale, 1 94014 Nicosia (EN)Tel. 0935/641037

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