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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA - A.N.F.I NI SERRADA RETROCEDEIX ANNO XXV - N. 8/9 - 2010 - POSTE ITALIANE SPA - SPED. ABB. POST. - DL 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB ROMA SOSP. DAL D.M. 30.03.2010

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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA - A.N.F.I

NI SERRADARETROCEDEIX

ANNO XXV - N. 8/9 - 2010 - POSTE ITALIANE SPA - SPED. ABB. POST. - DL 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB ROMA SOSP. DAL D.M. 30.03.2010

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Con il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 30 marzo scorso, sono state sospese per il 2010 le agevolazioni postali per l'editoria, con il conseguente aumento del 428,5% dei costi di spedizione.In attesa di sviluppi sulle trattative in atto tra le Associazioni di categoria, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e Poste Italiane, si è reso necessario l'abbinamento delle edizioni del Periodico “Fiamme Gialle” di Agosto e Settembre.

SommarioAgosto/Settembre 2010

Direttore ResponsabileGiovanni Verdicchio

Vice DirettoreUmberto Fava

RedattoriAngelo Maenza - Berardo Evangelista - Gaetano Guglielmi - Antonio Malizia

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Responsabile AmministrativoVittorio Porceddu

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AUTORIZZAZIONE

Sito internet:www.assofinanzieri.it

e mail: [email protected]

MENSILE ILLUSTRATO DELL’ASSOCIAZIONE

NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA

Agosto/Settembre 2010

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EVENTI

Per ricordare i Finanzieri caduti in guerra....

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

37 TRISTIA

7 CENTENARIO

La Sezione ANFI di Livorno festeggia 100 annidi Alberto Merlo

15 CERIMONIE

- AostaIntitolazione ed inaugurazione Caserma...- MeranoInaugurata la Lapide - Monumento a ricordo...- BisceglieNuovi locali per la Sez. ANFI- Turi3° memorial Fin. Cesare Marinelli

IN COPERTINAALGHERO, 11 GIUGNO 2010Nella foto da sinistra, il Presidente Nazionale de l l ’ANFI Gen. C .A . Giovanni Verdicchio, il Prefetto di Sassari, Dott. Marcello Fulvi, il Sindaco di Alghero, Avv. Marco Tedde e i l C o m a n d a n t e Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari, Col. G iovann i Casad id i o , durante la deposizione della Corona d’alloro al Monumento in onore dei Finanzieri caduti in guerra ed in servizio.

servizio a Pag. 3

8 INTITOLAZIONI

- A Livorno...di M. Cristina Priori e Renato Serrecchia- A Pisa...di Giorgio Toschi- Acireale...di Orazio Patti- Pratica di Mare...di Mario de Nuntiis

33 ATTESTATI DI BENEMERENZA

28 VITA NELLE SEZIONI

COMUNICATO REDAZIONALECOMUNICATO REDAZIONALE

18 L’ANGOLO DELLA SALUTE

La sincopea cura di Massimo Santini

20 TACCUINOdi Giuseppe Giuliani

22 IL COMANDANTE GENERALEdi Giuseppe Di Gaetano

12 RADUNI

- 2° Raduno dell’ANFI di Capitanatadi Luigi Iagulli- 3° Raduno del 7° Corso “Predil”di Michele Gianfrancesco- 1° Raduno del Corso AA.FF. Cauriol...- Raduno 43° Corso AA.SS. Ortigara...

17 PELLEGRINAGGIO

11 luglio 2010 - per devozione a Dio...di Luciano Carva

24 RICORDI

”Val Mulini” - la tomba del Finanzieredi Giovanni Trotta

27 PENSIONI

Integrativa speciale per intero? Ancora...di Vincenzo Ruggieri

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EVENTI

FiammeGialle - Agosto/Settembre 2010

o scorso 11 Giugno del c.a., nella splendida cornice del Lungomare Ldella città Catalana, ha avuto

luogo la solenne cerimonia di inaugura-zione del Monumento in onore dei Finanzieri caduti in guerra ed in servizio in tempo di pace, alla presenza delle Massime Autorità Civili, Religiose e Militari della Provincia di Sassari.L a c e r i m o n i a , p r o m o s s a dall'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia e dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari, Col. Giovanni Casadidio, ha riscosso il pieno plauso dell'Amministrazione Comunale di Alghero e richiamato cen-tinaia di turisti e cittadini algheresi.Dopo la celebrazione della funzione reli-giosa, officiata dal Vescovo della Diocesi di Alghero-Bosa, Mons. Giacomo Lanzetti, si è proceduto allo svolgimento della cerimonia militare ed allo scoprimento del Monumento in ricordo di tutte le Fiamme Gialle che, con estremo coraggio, hanno sacrifica-to la loro vita durante le operazioni belli-che della Prima e Seconda Guerra Mondiale.Erano presenti: il Prefetto di Sassari, Dott. Marcello Fulvi; il Presidente Nazionale dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio; il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari, Col Giovanni Casadidio; il Sindaco di Alghero, Avv. Marco Tedde; il C o m a n d a n t e P r o v i n c i a l e d e i Carabinieri, Col. Francesco Atzeni; il Vice Comandante della Brigata Sassari; il Consigliere Nazionale dell'ANFI per la Sardegna, Magg. Salvatorico Cuccuru; il Consigliere Nazionale, M.O. Antonio Casula; il Presidente della Sezione ANFI di Alghero, M.M.A. Giuseppe Soggiu; i Presidenti delle Sezioni della Sardegna ed i rappresentanti della Polizia di Stato e della Capitaneria di Porto. Oltre alla Banda Musicale del Comune di Alghero, a rendere gli Onori alle

Massime Autorità presenti durante tutta la solenne manifestazione, c’era un pic-chetto armato di diciotto finanzieri, pro-venienti dai dipendenti Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari, comandato dal Tenente Giuseppe Spezzaferro, Comandante della Tenenza di Alghero, La cerimonia ha avuto, quale fulcro, lo scoprimento di un monumento di pietra calcarea di sette tonnellate, alto oltre due metri e largo m. 1,60, intitolato, in lin-gua catalana, a tutti i finanzieri caduti in guerra ed in servizio ed, in particolare, ai dodici, nati ad Alghero. Fra questi, i decorati di medaglia al valo-re: M.M. Francesco Sotgiu, fatto scom-parire da partigiani jugoslavi nel 1945 e V. Brig. mare Antonio Sanna, perito nel mare Mediterraneo nel 1943, col naufra-gio del dragamine della G. di F. RD 36, che aveva ingaggiato impari lotta contro tre incrociatori inglesi per consentire ad un convoglio italiano di raggiungere la costa.Alla cerimonia, che ha avuto inizio alle 10,30, oltre alle autorità citate erano pre-senti le bandiere delle Sezioni ANFI della Sardegna e gli stendardi delle Associazioni d'Arma.Durante lo svolgimento della cerimonia, ha preso la parola il Sindaco di Alghero, il quale ha pronunciato il seguente discor-so: “”… La giornata odierna non costitui-sce solo l'occasione per inaugurare il monumento dedicato ai Caduti della Guardia di Finanza, ma rappresenta la

conferma e la certificazione di quel rap-porto strettissimo e fecondo che lega la nostra città alla Guardia di Finanza e viceversa.Di questo indissolubile nesso la storia ci trasferisce momenti dolorosi ed eroici, come quello relativo al Vice Brigadiere mare Antonio Sanna ed all'equipaggio del Dragamine RD36, ma anche momenti tristi in cui uomini si sono sca-gliati contro altri uomini innocenti, come è avvenuto per la scomparsa del Maresciallo Maggiore Francesco Sotgiu.Sanna e Sotgiu, due figli della nostra ter-ra, figli della nostra città, tutte e due mar-tiri che rappresentano per questa comu-nità algherese un fulgido esempio di attaccamento alla nostra bandiera ed ai d o v e r i c h e d i s c e n d o n o dall'appartenenza al glorioso Corpo della Guardia di Finanza.Abbiamo arricchito questo profondo rap-porto di reciproca stima nel gennaio 2003 ricordando, con una lapide, Antonio Sanna, e proseguendo con l'intitolazione di una piazza nel centro storico della città, piazza che fronteggia la casa natale del Sottobrigadiere mare, del nostro e del vostro eroe.La consegna della Bandiera di Guerra, nel marzo del 2007, al Guardiacoste d ' A l t u r a “ A n t o n i o S a n n a ” e l'intitolazione a Fertilia della via dedica-ta ai Martiri delle Foibe, tra i quali marti-ri, purtroppo, è compreso Francesco Sotgiu, hanno dato tangibile prova di

Per Ricordare i FinanzieriCaduti in Guerra ed in Servizio

ALGHERO HA ERETTO UNO SPLENDIDO MONUMENTO

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questo profondo legame tra la Città di Alghero e le Fiamme Gialle, suggellato infine dal motto araldico in lingua alghe-rese “Ni Serrada Retrocedeix” “Nean-che spezzata retrocede”.Questi sono i motivi veri e profondi di questa giornata di festa e della grande, sentita e commossa partecipazione della folla, qui raccolta.Ringrazio la Sezione ANFI di Alghero ed il suo Presidente, Maresciallo Giuseppe Soggiu, nostro indimenticato ed indimenticabile Comandante, il primo Comandante della Guardia di Finanza che ho conservato nella mia memoria, che ha voluto, con caparbietà e determinazione, la realizzazione di questo monumento in un luogo nevral-gico della città; davanti al nostro mare, in un fazzoletto di terra particolarmente significativo che cuce idealmente mare, porto e centro cittadino. Uno spazio che di giorno sarà illuminato dai raggi del sole di Alghero, la notte da quelli della nostra luna e, sotto questa luce, il monu-mento costituirà una speranza di pace per tutti coloro che hanno perso i loro c a r i i n t e m p o d i g u e r r a e nell'adempimento di un dovere. Grazie””.E' seguito l'intervento del M.M.A. Soggiu, il quale, dopo aver ringraziato le Autorità presenti e aver letto il mes-saggio augurale inviato dal Gen. C.A. Nino Di Paolo, ha sostenuto quanto segue: “”…avevo pensato di fare un breve excursus della vita e dell'eroismo dei finanzieri algheresi e d'Italia che oggi commemoriamo, ma la storia e il loro valore di cittadini e di uomini verrà illustrato dagli altri relatori che interver-ranno. Io mi limiterò a raccontare, con molta semplicità, di come nella mia infanzia sono entrato in contatto con

due delle famiglie dei colleghi, il cui nome è inciso sul monumento e precisa-mente la famiglia Sotgiu e la famiglia Sanna.Certo allora, a 10-12 anni, i miei pensieri non erano rivolti alla Guardia di Finanza, né tantomeno avrei pensato che un gior-no mi sarei ritrovato, qui, a ricordare insieme alle loro famiglie questi uomini che non ho conosciuto personalmente ma la cui storia si è intrecciata in qualche modo con la mia.Dicevo che ho conosciuto la famiglia del maresciallo Sotgiu da ragazzo, perché mio padre possedeva, in località Ungias, un appezzamento di terreno che confi-nava con un piccolo vigneto di proprietà della vedova Sotgiu, “Sig.ra Rusina”. Questo piccolo vigneto era condotto da mio padre a mezzadria. Era prassi, allo-ra,che una parte del raccolto andasse al proprietario del terreno e mio padre, ogni anno, quando l'uva era bella matura, riempiva i cestini e mi inviava a casa della Sir.ra Rusina a portarglieli. Le sem-bianze e il volto triste della Sig.ra sono ancora vivi nella mia mente. Soltanto quando sono venuto a conoscenza del dramma che aveva colpito la famiglia ho capito da che cosa era dettato quell'atteggiamento.Della famiglia Sanna, invece, ricordo la stireria che possedevano in Piazza Civica. Io abitavo all'inizio di Via Minerva e piazza Civica è stato il luogo dei miei giochi, delle mie birichinate. Qualche volta la Sig.ra Sanna si affacciava sull'uscio del suo negozio e ci chiedeva di allontanarci un po' perche facevamo troppa confusione. Inoltre, in quella sti-reria ha lavorato la mia cara zia Iolanda che ogni tanto andavo a salutare. Trascorsi gli anni della fanciullezza, dopo aver raggiunto la maggiore età ho

deciso di arruolarmi nella Guardia di Finanza e sono venuto a conoscenza della storia dei nostri valorosi concitta-dini nel periodo in cui sono stato Comandante del Reparto di Alghero.Già da allora nella mia mente era bale-nata l'idea che l'eroismo di colleghi morti in guerra ed in servizio dovesse, in qualche modo, essere raccontato e reso visibile alle generazioni future. Quella idea, oggi, si è concretizzata ed io insieme a tutti coloro che, in qualche modo, hanno contribuito alla realizza-zione del monumento, non possiamo che esserne orgogliosi e compiacerce-ne.Un ringraziamento particolare: al Sig. Sindaco, Avv. Marco Tedde, che ha sostenuto l'idea della realizzazione del Monumento; a l Col . Mass imo Raccampo, Comandante del 152° Reggimento Fanteria della Brigata Sassari, per aver autorizzato il Caporal Maggiore Laura Orani, figlia del com-pianto App. Pietro, mio valido collabora-tore quando comandavo il reparto di Alghero, alla lettura della preghiera del Finanziere; al Col. Giovanni Casadidio, Comandante Provinciale di Sassari, che non ha mai fatto mancare il suo vali-dissimo contributo nella realizzazione del Monumento. Di lui ricordo una frase che citava ai giovani per ricordare che anche loro sarebbero diventati anziani: “Ciò che tu sei, lo fui anch'io, ciò che ora sono, lo sarai tu pure”. Ringrazio, inol-tre, il Sig. Domenico Manca, che ha for-nito il cippo marmoreo, il Sig. Giovanni Antonio Vago, che lo ha inciso; il Sig. Antonio Piga che ha realizzato l'asta della bandiera, l'Arch. Giovanna Angela Floris, che ha elaborato il progetto e tutti coloro che, con la loro fervente collabo-razione, hanno reso possibile la realiz-zazione dell'evento.Termino l'intervento rivolgendo il mio pensiero ai giovani. Voglio dire loro che il monumento, che fra qualche minuto sarà inaugurato, non è un semplice masso di calcare dove sono incisi alcu-ni nomi: è qualcosa di più da cui trarre insegnamento. È un pezzo della nostra storia, è la storia di tanti uomini e di tanti giovani che hanno lottato e sono morti per portare avanti ideali di pace e di giu-stizia. E ai giovani dico, non siate indif-ferenti, sporcatevi le mani, portate avan-ti con coraggio i vostri ideali anche in questo momento di crisi, di difficoltà e di poca chiarezza. Non abbandonate l'idea e la speranza che è possibile vive-re in un mondo ed in una società miglio-re e più solidale senza più guerre e divi-sioni. Concludo dicendo che “come ad

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ogni singolo filo d'erba è destinata una goccia di rugiada” così possa l'esempio ed il ricordo di questi nostri eroi destina-re e regalare ad ogni singolo giovane uomo e ad ogni singola giovane donna una goccia di speranza per il loro futuro e per il futuro della nostra nazione. Viva l'Italia, Viva la Guardia di Finanza, Viva l'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia e Viva la nostra bella Alguer””.È poi intervenuto i l Maggiore Salvatorico Cuccuru, Consigliere Nazionale ANFI per la Sardegna, il qua-le, dopo aver rivolto una lode ed un vivo apprezzamento al M.M.A. Giuseppe Soggiu, Presidente dei Finanzieri in con-gedo di Alghero per l'entusiasmo e l'impegno che ha messo nel superare i diversi ostacoli, riuscendo a fare erige-re l'importante monumento ed organiz-zare la cerimonia, ha così proseguito: “”Da questa pietra, nel cuore pulsante di questa città, all'ombra della bandiera tricolore, i nostri Eroi potranno vedere il mutevole mare del Golfo e le bastionate calcaree di Capo Caccia.E sarà la tomba dove verranno i parenti dei dispersi, per una preghiera e per lasciare un fiore. I nostri Caduti sono un mirabile esem-pio per tutti noi e ci daranno la forza per essere degni di loro, con comportamen-ti ispirati all'etica e all'onestà. Nelle cerimonie i messaggi devono essere brevi, ma densi di contenuti.

Perciò vi leggo due poesie di Mirta Morandini: “Eroi” e “Venne il momen-to”.

EROI (1995)

Perché essi andavano nel cielo doratoe le loro ali bianchesembravano enormi vele nell'azzurrovolti sereni dolcimani come farfallesi chiamavano EROINel buco nero da lorolasciato sulla terrauomini normalisi contorcono nella disperazionedi averli perdutiPiangonoe portano fiori sulle loro tombee scrivono favole sulle loro gestaperdendo la veritàsulla navicella dell'idolatriaGli eroi perdonoe gli uomini vinconoNella solitudine più selvaggiaridono

VENNE IL MOMENTO! (Gennaio 1991)

Venne il momentoLunghe ore passate a lucidare i motoria giocare a cartea scrivere a casaa guardare fotoricordare ciglia socchiusevolti ridentiMare… montagna…Venne il Momento!Un lampo rossastroBruciò tutto di meAmori non vissutipoesie mai dettemusiche mai sentiteTutta la potenza della mia vitasi concentrò in quelLampoNon mi accorsi che era la Morte.

Viva i Finanzieri! Viva l'Italia!””.

Ha preso, quindi, la parola il Col. Giovanni Casadidio, il quale, in partico-lare, ha detto: “”do lettura del messaggio che ha fatto pervenire il Comandante Regionale in merito all'evento odierno: “Profondamente rammaricato di non poter presenziare alla prestigiosa ceri-monia causa indefettibili impegni istitu-zionali che mi trattengono alla sede di Cagliari, porgo deferenti saluti a S.E. il Prefetto di Sassari, Dott. Marcello Fulvi, a S.E. il Vescovo di Alghero e Bosa, Mons. Giacomo Lanzetti, al Signor Genera le Giovanni Verd icchio, Presidente Nazionale dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, al Signor Sindaco di Alghero, Dott. Marco Tedde, nonché un cordialissimo saluto alla Sezione ANFI di Alghero, al suo entusia-s t a e l a b o r i o s o P r e s i d e n t e , M.M.A.Giuseppe Soggiu ed a tutti i gra-diti ospiti presenti. Il mio reverente pen-

siero è rivolto ai Caduti della Guardia di Finanza cui è intitolato il monumento al quale è dedicata la cerimonia odierna. Un pensiero affettuoso giunga ai fami-liari dei Caduti, che ringrazio vivamente per la loro sentita partecipazione con l'augurio di averli vicini in una prossima occasione. Firmato il Generale di Brigata Stefano Baduini””.

Ha concluso gli interventi il Presidente Nazionale dell'A.N.F.I., il quale, tra l'altro, ha detto:“”Oggi i soci della Sezione A.N.F.I. di Alghero, il cui legame alle “Fiamme Gialle” e a tutti i connessi valori è sem-pre stato forte e non è stato cancellato né sopito dal distacco dal servizio atti-vo, unitamente al loro brillante e fattivo Presidente, coronano un grande sogno, quello di vedere eretto nel cuore della città un Monumento in onore ed a ricordo di tutti i finanzieri di Alghero e dell'Italia ed, in particolare, di quelli che, in tempo di guerra e di pace, hanno sacrificato la loro vita per difendere l'Italia e gli Italiani. Essi, con il loro esempio hanno arricchi-to la storia del Corpo e del Paese e ci hanno indicato quei valori ai quali dob-biamo fare riferimento, giorno dopo gior-no, nell'assolvimento dei compiti affida-tici.Accanto ai valori evidenziati, ne sussi-stono altri, non visibili, costituiti dalle motivazioni che hanno indotto i finan-zieri in servizio ed in congedo di Alghero a realizzare il monumento e, cioè: il desi-derio inespresso e coltivato per anni di evidenziare i sentimenti di attaccamen-to e di devozione mai sopiti e l'ansia di apparire sempre meritevoli di apparte-nere spiritualmente all'Istituzione Guardia di Finanza, per tanti anni devo-

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tamente servita; la volontà di rendere palesi i sentimenti di ammirazione pro-vati per i tanti commilitoni, noti e meno noti, il cui ricordo oggi vive intensamen-te nei cuori e nelle menti delle Fiamme Gialle di Alghero e dell'intero territorio della Sardegna, con l'intima coscienza e la sicura consapevolezza che Essi non sono e non saranno mai dimentica-ti, soprattutto quelli che hanno immola-to la loro vita per difendere vitali interes-si della Nazione.I visi tatori di ogni tempo del Monumento, che oggi inauguriamo, si sent i ranno cer tamente at t ra t t i dall'aureola di sacralità che aleggia intorno ad esso e sollecitati a rivolgere un sentito pensiero ai commilitoni cui è dedicato, percependo il messaggio di fede, di amore e di pace, che essi tra-smetteranno.Noi speriamo fortemente che la loro forza persuasiva, lungi dall'affievolirsi con il decorso del tempo, si arricchirà di rinnovati valori per ispirare le future generazioni ed infondere nei loro cuori le istanze ed i nobili sentimenti che costituiscono le premesse capaci di ren-dere gli uomini disponibili a vivere le vicende umane, anche quelle connota-te da aspetti fortemente drammatici, con serenità, equilibrio e spirito di tolle-ranza, al fine di rifuggire ogni proposito di vendetta e di atteggiamento violento ed intransigente. Sono queste le sollecitudini che occor-re esercitare sulle coscienze degli uomi-ni e soprattutto dei giovani per rafforza-re nei loro cuori la solidarietà umana e l'amore per i nobili ideali di libertà, di fede e di Pace.L'A.N.F.I. è considerata depositaria e custode delle gloriose tradizioni della Guardia di Finanza, perché assicura la continuità spirituale tra le Fiamme Gialle in servizio ed in congedo e man-tiene sempre viva la Memoria dei finan-zieri che hanno sacrificato la loro vita sulla via del dovere e dell'onore, il cui glorioso esempio illumina costante-mente il nostro cammino e ci consente di realizzare le principali finalità istitu-zionali, cementando l'unità dei finanzie-ri in congedo, rafforzando in loro lo spiri-to di Corpo, l'amor di Patria ed i senti-menti di solidarietà e cameratismo con i finanzieri in servizio.La cerimonia odierna testimonia la pro-fonda gratitudine dei cittadini di Alghero nei confronti dei suoi Caduti. Ma rende altresì onore a tutte le Fiamme Gialle che caddero insieme a loro.Oggi, anche noi, cari Finanzieri in servi-

zio ed in congedo qui convenuti, dobbia-mo ricordare con affetto fraterno quei nostri commilitoni, che, per assolvere al dovere di rimanere al proprio posto di servizio, furono sottoposti ad atroci sof-ferenze e condannati a morire.Concludo, ringraziando vivamente le Autorità, i graditi ospiti, tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa suggestiva cerimonia ed, in parti-colare, il Sindaco di Alghero, Avv. Marco Tedde, l 'Amministrazione Comunale e la cittadinanza di Alghero nonché il Presidente della nostra Sezione, M.M.A. cs Giuseppe Soggiu, tutti i suoi soci ed il Magg. Salvatorico Cuccuru, Consigliere Nazionale ANFI per la Sardegna.Esprimo, infine, la mia gratitudine al Comandante Regionale Sardegna, Gen. Stefano Baduini, al Comandante Provinciale di Sassari, Col. Giovanni Casadidio, e a tutti i rappresentanti della Guardia di Finanza che con la loro significativa partecipazione a questa cerimonia testimoniano il radicato e coin-volgente orgoglio di reciproca apparte-nenza che lega l'A.N.F.I. alla Guardia di Finanza.Un orgoglio che deriva dalla consapevo-lezza che la Guardia di Finanza grazie anche al contributo da noi fornito, allor-ché eravamo in attività di servizio, è oggi una forza di Polizia dalle solide basi morali, culturali e professionali, che è chiamata a svolgere un ruolo sempre più importante ed impegnativo per la salva-guardia della legalità e soprattutto della sicurezza economica e finanziaria dell'Italia e dell'Unione Europea.Viva Alghero! Viva la Sardegna! Viva l'Italia!””.

Le fasi cerimoniali sono proseguite con le seguenti attività:- mentre la Banda suonava l'inno d'Italia, due finanzieri in alta uniforme issavano la bandiera nazionale nell'asta metallica del monumento e al termine il Sindaco ed il Presidente dell'ANFI di Alghero scoprivano la gran-de stele calcarea;- una corona d'alloro portata da due finanzieri in congedo veniva accompa-gnata e posata sul monumento dalle massime autorità: Prefetto di Sassari, Sindaco di Alghero, Presidente Naz iona le ANFI , Comandante Provinciale della Guardia di Finanza;- una bella ragazza ed una bambina, figlie di Soci ANFI, che con cappello alpi-no e foulard giallo verde, hanno posato un mazzo di fiori ai piedi del monumen-to;- la signora Lidia Sotgiu, figlia del cadu-to M.M. Francesco Sotgiu, ha pronun-ciato brevi e sentite parole di ringrazia-mento;- consegna dei diplomi di Socio Onorario dell'ANFI a S.E. il Vescovo di Alghero-Bosa ed al Sindaco di Alghero da parte del Presidente Nazionale, del diploma di Socio Benemerito al Signor Domenico Manca, donatore del manu-fatto, a cura del MM. Soggiu, degli atte-stati di benemerenza ai Soci veterani app. mare Gavino Castellaccio, da parte del Col. Casadidio, e app. Gianuario Pittalis, da parte del Magg. Cuccuru. La cerimonia si è conclusa alle ore 13 circa con un vino d'onore nei vicini padi-glioni allestiti allo scopo, per gli invitati ed il pubblico.

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LA SEZIONE A.N.F.I. DI LIVORNO

FESTEGGIA CENTO ANNI

CENTENARIO

di Alberto Merlo

7FiammeGialle - Agosto/Settembre 2010

In una splendida giornata di sole, Domenica 16 maggio 2010, si è cele-brata la cerimonia commemorativa del centesimo anniversario di costituzione della Sezione A.N.F.I. di Livorno.Ai festeggiamenti sono intervenute, al massimo livello, tutte le Autorità civili, militari e religiose e ben 16 Sezioni ANFI della Toscana, nonché quelle di San Donà di Piave, Rimini, Modena e Carpi, tutte munite di bandiere e stri-scioni.Per la Guardia di Finanza erano pre-senti: il Comandante Regionale Toscana, Gen. D. Giorgio Toschi, il Comandante Provinciale di Livorno, Col. t. ST Benedetto Lipari ed altri uffi-ciali, sottufficiali e finanzieri alla sede, alcuni di quest'ultimi, inquadrati in un picchetto rappresentante le varie spe-cializzazioni.L'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia era rappresentata dal Vice Presidente Nazionale per l'Italia Centro Settentrionale, Gen. D. Mauro Cappelli, in rappresentanza del Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio, e dal Consigliere Nazionale per la Toscana Fin. Comm. Marco Mugnaini.Numerose le rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma di Livorno e Provincia.Madrina della cerimonia è stata la Signora Margherita Meattini, figlia dell'App. Francesco Meattini, Medaglia d'Oro al Valor Militare, al quale la Sezione di Livorno è intitolata. Con la Signora Meattini il marito, M.A. Dante Berni, socio della Sezione ANFI di Arezzo, ed il figlio.La cerimonia è iniziata con la deposizio-ne di una corona d'alloro al monumento ai Caduti di tutte le guerre al suono dell'Inno del Piave, suonato dalla banda formata da soci simpatizzanti della Sezione di Prato, guidati dal Presidente, S.Ten. Angelo Russotto.Ha fatto seguito un lungo corteo forma-to dalle rappresentative delle Sezioni, precedute dai Gonfaloni del Comune e della Provincia, che si trasferiva presso il Duomo di Livorno dove ha avuto luogo

la Santa Messa. Momento commovente è stato quando il Presidente della Sezione, M.A. Alberto Merlo, ha letto la Preghiera del Finanziere accompagnato dal silenzio fuori ordinanza eseguito dalla Banda di Prato. Al termine della S. Messa si è formato un nuovo corteo che ha raggiunto la locale Caserma,“G. Russo”, sede del Comando Provinciale, dove la Madrina, Sig.ra Meattini, ha sco-perto la lapide attestante la intitolazione della Piazza, antistante il Comando della Guardia di Finanza, alle “Fiamme Gialle”. La cerimonia si è conclusa con

le allocuzioni del Sindaco di Livorno, Dot t . A lessandro Cos imi , de l Comandante Regionale, Gen. D. Giorgio Toschi e del Presidente della Sezione, M.A. Alberto Merlo.L'evento, oltre che costituire un motivo di orgoglio e un onore per tutto il perso-nale del Corpo in congedo, è servito a consolidare quei vincoli di comune appartenenza ad una gloriosa Istituzione dello Stato qual’è la Guardia di Finanza.È seguito il pranzo sociale presso il Terminal Crociere del Porto di Livorno.

Nella foto, in primo piano, il Gen. D. Giorgio Toschi, Comandante Regionale Toscana, le altre Autorità e le Bandiere delle Sezioni A.N.F.I. della Toscana durante l'Inno Nazionale.Nella foto in basso, le Bandiere delle Sezioni A.N.F.I. partecipanti alla manifestazione

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INTITOLAZIONI

La cerimonia di intitolazione della “nuo-va” piazza (già della Fortezza Vecchia), dedicata a tutti i finanzieri in servizio ed in congedo, si è svolta proprio nell'area antistante la caserma sede del Comando Provinciale labronico “intito-lata al Mar. Magg. Gaetano Russo, deceduto combattendo eroicamente proprio in quella città il 10 settembre 1943, durante gli eventi bellici del 2° conflitto mondiale”, come ha ricordato il Comandante Regionale Toscana, Gen. D. Giorgio Toschi, intervenuto al festo-so evento.La scopertura della targa della nuova area della toponomastica stradale livor-nese ha concluso i festeggiamenti del 100° anniversario di fondazione della Sezione A.N.F.I. di Livorno, dapprima costituitasi - nel 1910 - come “Nucleo Associativo dei Finanzieri in congedo” e successivamente in Sezione, presiedu-ta dall'11 aprile 2005 dal Mar. Magg. (a) Alberto Merlo.Il Gen. Toschi, nel corso del suo inter-vento, ha rivolto al Sindaco ed alla Giunta Comunale di Livorno un sentito ringraziamento per aver prontamente aderito alla richiesta formulata dal Presidente della Sezione A.N.F.I. e dai Comandanti dei Reparti alla sede, di “dedicare una via o una piazza alle Fiamme Gialle così ottenendo uno dei massimi riconoscimenti che una comu-nità civile possa attribuire: l'intitolazione

di un luogo pubblico per ricordare peren-nemente qualcuno o una istituzione” come la Guardia di Finanza, presente a Livorno dal 1840.Analoghe espressioni di vivissima soddi-sfazione sono state rivolte dal Gen. D. Mauro Cappelli, Vice Presidente Nazionale dell'A.N.F.I., che ha parteci-pato a tutte le fasi della centenaria riunio-ne dei finanzieri in congedo livornesi.Madrina della Cerimonia è stata la Signora Margherita Meattini, figlia dell'Appuntato Medaglia d'Oro al Valor Militare Francesco Meattini, a cui e' inti-

tolata la Sezione A.N.F.I. di Livorno ubi-cata in alcuni locali della Caserma Russo.Dopo Piombino, Montecatini, Viareggio e Portoferraio prosegue, così, l'opera intrapresa nel 2006 di dedicare, alle Fiamme Gialle, vie e piazze del territo-rio Toscano a testimonianza di quanta attenzione viene riservata al Corpo nel quotidiano ed incondizionato impegno reso al servizio ed a beneficio della col-lettività per contribuire a costruire una società più sicura e più libera, nell'interesse di tutti i cittadini.

A LIVORNO - PIAZZA DELLE FIAMME GIALLE

di M. Cristina Priori e Renato Serrecchia

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Il Sindaco di Livorno, Dott. Alessandro Cosimi, durante il suo intervento

Intitolazione “Piazza delle Fiamme Gialle”

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A PISA - LA NUOVA CASERMA DELLE F IAMME G IALLE

INTITOLATA AL S. TEN. M.B.V.M LEONE BENVENUTI

di Giorgio Toschi

Via Generale Paolo Semeraro, 1 - Pisa: è l'indirizzo della nuova Caserma sede del Comando Provinciale, del Nucleo PT e della Compagnia della città che fu Repubblica Marinara.Il giorno 26 maggio u.s., nella ricorrenza del primo anniversario della scomparsa del Gen. Semeraro, che resse dal 2005 al 2009 il “Provinciale” di Pisa, e' stata organizzata - d'intesa con le ammini-strazioni locali - una semplice, ma signi-ficativa cerimonia a cui hanno parteci-pato tutte le massime autorità civili, mili-tari e religiose provinciali.Per i l Corpo è intervenuto i l Comandante Interregionale dell'Italia Centro-Settentrionale, Gen.C.A. Marcello Gentili.L'evento si e' articolato su tre fasi: la prima, commemorativa della triste ricor-renza, officiata dai cappellani militari del Comando Regionale Toscana, Don Michele Pes e Padre Gabriele Bezzi; successivamente il Sindaco di Pisa, On. Marco Filippeschi, unitamente al Presidente della Provincia, Dott. Andrea Pieroni ed alla Signora Susana ed ai giovani Francesco ed Alessandro Semeraro, hanno provveduto alla sco-pertura della targa di intitolazione della via di accesso alla Caserma in località Cisanello.La nuova caserma è stata, quindi, uffi-cialmente inaugurata intestandola al S.Ten. M.B.V.M. Leone Benvenuti, nati-vo di Palaia (Pi) e deceduto eroicamen-te a Daslina (Zara) il 12 giugno 1942 nel vano tentativo di difendere e liberare una maestra italiana che era stata rapita dai ribelli.Come ha tenuto a sottolineare il Comandante Provinciale di Pisa, Col. Marcello Montella, nel suo intervento “la nuova caserma - realizzata nei tempi previsti in meno di quattro anni, costrui-ta secondo i più moderni standard in materia di risparmio energetico e di sicu-rezza sul luogo di lavoro - è composta da circa 226 vani adibiti ad uffici, alloggi per il personale e servizi, per una super-ficie complessiva di 6.360 mq., che con-sentono la piena esecuzione sul territo-rio dei compiti d'istituto demandati alla Guardia di Finanza. La nuova struttura

consentirà, infatti, di poter ospitare un maggior numero di militari anche di sesso femminile, e di ottimizzare l'attività diuturnamente svolta, migliorando il livello di reattività per il contrasto alle diverse forme di illeciti.La creazione di ambienti di lavoro più funzionali e confortevoli avrà effetti posi-tivi sul benessere fisico e psicologico dei nostri uomini e, conseguentemente, sull'intera Istituzione”. Numerosi e significativi sono stati gli interventi degli oratori che si sono succe-duti per sottolineare la particolare solen-nità dell'evento.Tra questi il Sindaco di Pisa - On. Marco Filippeschi - nel suo discorso ha tenuto a precisare che l'intitolazione di una via cittadina al Gen. Paolo Semeraro è stata deliberata dal Consiglio Comunale all'unanimità “con il cuore gonfio di com-mozione perché il ricordo del comandan-te così legato alla città - un vero punto di riferimento, per tutti - il ricordo dell'amico, a un anno dalla sua scompar-sa, è vivo, nitido e ben presente a tutti noi” perché “Paolo SEMERARO ci ha lasciato un esempio prezioso e incancel-labile. Un esempio di competenza unita ad una grande passione per il suo lavo-ro, a una visione moderna e di largo oriz-zonte delle cose, e ad un tratto del carat-

tere improntato a sobrietà, pacatezza e sollecitudine verso gli altri, con la volon-tà tenace e creativa di educare i più gio-vani ai principi della democrazia. Qualità queste, che lo hanno caratteriz-zato come ufficiale e come uomo, come servitore dello stato e come padre”.Riferendosi all'attività svolta dalle Fiamme Gialle, il primo cittadino pisano ha sottolineato che “la città di Pisa e l'intero paese sanno quanto sia cruciale il ruolo svolto dalla Guardia di Finanza a tutela della legalità in campo economi-co, finanziario e tributario: lo dicono le vicende di questi tempi difficili; un ver-sante così delicato, complesso e sentito come decisivo anche per le prospettive di solidità e tenuta dei conti pubblici dell'Italia”.Madrina della cerimonia e' stata la signora Susana Gavelli, vedova del compianto Gen. Semeraro.A scandire tutte le fasi della cerimonia, è stata la Banda Musicale del Corpo, diretta dal T.Col. Leonardo La Serra Ingrosso, che ha riscosso unanimi con-sensi entusiasmando in particolare le scolaresche degli istituti pisani ove di sovente il Gen. Paolo Semeraro si reca-va per intrattenere gli studenti sulla lega-lità e sul ruolo svolto dal Corpo in una moderna società civile.

I Cappellani militari prima della benedizione della Caserma

Intitolazione della Via di accesso alla Caserma al Gen. Paolo Semeraro

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ACIREALE - LA SEZIONE A.N.F.I INTITOLATA AL S. TEN. M.B.V.M. GIUSEPPE GRASSO

Il 7 maggio 2010 la Sezione ANFI di Acireale è stata ufficialmente intitolata al S.Ten. Giuseppe Grasso, Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memo-ria.Alla manifestazione, tenuta presso la sede sociale della Sezione, hanno par-tecipato le massime Autorità civili, mili-tari e religiose, le Figlie del decorato, Adriana e Maia, i l Consigliere Nazionale ANFI per la Sicilia, S.Ten. dott. Giuseppe Culò, il Presidente Onorario della Sezione, Gen. D. S a l v a t o r e D ' A n t o n a , i l V i c e Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, Ten. Col. Salvatore Berluti, il Comandante la Tenenza di Acireale, Ten. Roberto Pollari, i Presidenti delle Sezioni ANFI di Catania e Fiumefreddo di Sicilia, il Col. Pietro Maglia in rappresentanza delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma di Acireale e tantissimi soci accompagnati dai loro familiari.Il Presidente Nazionale dell'ANFI, Gen. C . A . G i o v a n n i V e r d i c c h i o , nell'impossibilità di partecipare ha invia-

to un messaggio augurale.La cerimonia è iniziata con gli interventi del Consigliere Nazionale, S.Ten. Giuseppe Culò e del Presidente Onorario della Sezione, Gen. D. Salvatore D'Antona che, rispettivamen-te, hanno presentato la storia dell'ANFI e della Sezione di Acireale. Subito dopo è stato presentato e ricordato il concittadi-no Giuseppe Grasso, morto a Livorno il 28 maggio 1943, colpito da una scheg-gia durante un bombardamento aereo nemico a bordo della motolancia della Guardia di Finanza con la quale traghet-tava militari e civili diretti ad un rifugio.Giuseppe Grasso nasce ad Acireale (fraz. Pozzillo) il 18 marzo 1898 e nel febbraio 1917 si arruola nella Regia Guardia di Finanza. Dopo alcuni anni di servizio, viene ammesso al corso allievi sottufficiali raggiungendo il grado di Maresciallo Maggiore. Nel 1937 il Comando Generale del Corpo gli conce-de un encomio solenne per aver tratto in salvo un finanziere dell'equipaggio dell'unità navale caduto accidentalmen-te in mare.Al M.M. mare Giuseppe Grasso è stata concessa la Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria e, con D.M. 1578/SAG.-325 del 20.09.1994, conferi-to il grado di Sottotenente a titolo onorifi-co.Si riporta la motivazione della conces-sione della Medaglia di Bronzo al Valor Militare:“”Imbarcato su una motolancia della Guardia di Finanza, che traghettava militari e civili diretti ad un rifugio,

fatto segno da bombardamento aereo, anziché affrettarsi a mettersi al riparo, si prodigava fino al sacrifi-cio della propria vita nelle difficili operazioni di sbarco, riuscendo in tal modo a sottrarre da sicura morte una quarantina di militari ed alcuni civili che avevano preso posto nell'unità, diretti anche loro al rifugio””. Livorno 28 maggio 1943.

La cerimonia si è conclusa con la sco-pertura e la benedizione della Targa della Sezione intitolata in onore e a ricordo del S.Ten. Giuseppe Grasso.

di Orazio Patti

La benedizione della Targa della Sezione

Il S. Ten M.B.V.M. Giuseppe Grasso

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PRATICA DI MARE

LA SALA BREAFING DEL C O M A N D O O P E R A T I V O AERONAVALE INT ITOLATA ALL ’APPUNTATO SCELTO GIANNI GUARIGLIA

di Mario de Nuntiis

Il 23 marzo 2010, dopo una Santa Messa commemorativa celebrata nella Cappella “Nostra Signora di Loreto e San Matteo” del comprensorio Guardia di Finanza di Pratica di Mare, ha avuto luogo, mediante l'apposizione di una targa, la “cerimonia di intitolazione della sala briefing del Comando Operativo A e r o n a v a l e , a l l a m e m o r i a dell'Appuntato scelto Gianni Guariglia” venuto a mancare all'affetto dei propri cari, degli amici e colleghi il 17 gennaio 2010 a causa di un incidente stradale.Nel corso della cerimonia, il Capo di Stato Maggiore del Comando Operativo Aeronavale, Col. Paolo Emilio Recchia, ha dato lettura di un riconoscimento di o r d i n e m o r a l e c o n c e s s o d a l Comandante del Comando Operativo Ae ronava le , Gen .B . Menna to Possemato che, nell'occasione, ha ricordato la figura dell'app. sc. Gianni Guariglia, elogiandone il comportamen-to.Alla cerimonia, oltre ad una rappresen-

tanza di personale dei Comandi alla sede, dei soci A.N.F.I. con la bandiera della Sezione ed ai familiari del graduato giunti dalla provincia di Salerno su invi-to del Comandante del Comando Operativo Aeronavale , erano presenti i figli minori del militare, Giovanna di 13 anni ed Alfredo di 10, ai quali sono stati donati, rispettivamente, il foulard ed il distintivo dell'A.N.F.I.Nel nome di Giovanna ed Alfredo i colle-ghi si sono uniti in una gara di solidarietà di raccolta fondi che nella circostanza sono stati consegnati alla vedova quale segno dell'affetto degli “uomini di cielo”,

di mare e di terra che hanno condiviso con Gianni un breve tratto del cammino terreno.L'Appuntato scelto Gianni Guariglia aveva solo 42 anni ed era in piena attivi-tà di servizio, ma al pari di altri colleghi di Pratica di Mare era già iscritto alla nostra Sezione A.N.F.I., pertanto la Presidenza Nazionale, su richiesta del Presidente della Sezione, ha elargito un sussidio a testimonianza della più sin-cera solidarietà da parte di tutta l'Associazione.Nel ricevere l'assegno sono stati ringra-ziati i soci che insieme alle proprie con-sorti hanno voluto testimoniare con la loro presenza l'affetto e la solidarietà nei confronti dei familiari del militare. Un pensiero di particolare gratitudine è stato rivolto al Gen. C. A. Giovanni Verdicchio, ed al Consiglio Nazionale che egli presiede, per la profonda sensi-bilità dimostrata nel deliberare la con-cessione del sussidio. Sentimenti di gratitudine e di apprezza-mento sono stati, altresì, espressi al Comandante del Comando Operativo Ae ronava le , Gen .B . Menna to Possemato, che con questa cerimonia ha voluto far sentire ai parenti di Gianni e soprattutto ai suoi bambini che nella perdita del papà hanno acquisito una grande famiglia, quella dei finanzieri in servizio ed in congedo.

Al termine della cerimonia, attorno alla bandiera della Sezione, i Soci A.N.F.I. con le proprie consorti ed alcuni ufficiali in forza ai reparti di volo di Pratica di Mare, hanno posato per una foto ricor-do con i figli dell'Appuntato Scelto Gianni Guariglia ed altri parenti.

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Il Gen. de Nuntiis dona alla figlia dell’App. Sc. Guariglia il foulard dell’Associazione

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Il 22 maggio si è svolto nella Città di san S e v e r o , n e l l o s c e n a r i o d e i festeggiamenti della “Madonna del Soccorso”, il 2° Raduno dell'A.N.F.I. di C a p i t a n a t a , m a n i f e s t a z i o n e organizzata dal Fin. Cav. Luigi Iagulli, Presidente della Sezione ANFI di San Severo, con la partecipazione di tutte le Sez ion i ANF I r i caden t i ne l l a circoscrizione della provincia di Foggia, di una rappresentanza delle Sezioni di Bari ed Avezzano. Alla manifestazione hanno preso parte Autorità civili e militari che, con la loro presenza, hanno arricchito e supportato questa iniziativa che ha riscosso un grande plauso da parte di tutti i partecipanti e della cittadinanza tutta.Tra le Autorità intervenute non possia-mo non menzionare, innanzitutto, l'Avv. Gianfranco Savino, Sindaco della Città di San Severo che, unitamente ad alcu-ni componenti del Consiglio, ha per-messo lo svolgimento del Raduno; il Dott. Leo Lallo, Assessore alle risorse umane della Provincia di Foggia, in rap-presentanza dell'On. Dott. Antonio Pepe, Presidente della Provincia; il Dott. Giuseppe Villani, Vicesindaco in rappresentanza del Comune di San Marco in Lamis; l'Avv. Luigi Damone, Presidente del Consiglio Comunale di San Severo; l'Assessore al Bilancio Dott. Michele Cicerale; l'Assessore al personale Prof. Raffaele Bentivoglio; la

RADUNI

Dott.ssa Enza Cicerale, Dirigente del Comune; l'Assessore alle politiche sociali Marianna Bocola; il Dott. Comm. Antonio Zampelli, Vicepresidente Nazionale dell'ANFI per l'Italia Centro Meridionale; il Col. Riccardo Brandizzi, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia; il Dott. Adamo Caruso, Vice Commissario aggiunto di San Severo; il S.Ten. Giuseppe Mineo, Comandante del Norm di San Severo; il Dott. Gabriele Falcone, già Primario dell'Ospedale di San Severo; l'Ing. Antonio Carafa, Consigliere; il Ten. Lorenzo La Pietra, Vice Comandante della Polizia Municipale e il Ten. Franco Zuppa; il Lgt. Leonardo De Luca della Guardia di Finanza di San Severo; le Associazioni di volontariato di San Severo ed, infine, le Sezioni ANFI di Capitanata guidate dai rispettivi Presidenti.La parte più suggestiva ed emozionante

di Luigi Iagulli

della cerimonia è avvenuta presso l'antica chiesa di San Severino, dove tutti gli intervenuti si sono uniti in pre-ghiera partecipando alla Santa Messa celebrata per l'occasione da Mons. Michele Farulli.Al termine della S. Messa tutti i parteci-panti, che inizialmente si erano incon-trati presso il Palazzo Celestini, sede del Comune, hanno dato inizio alla sfila-ta per le vie cittadine della magnifica e laboriosa Città di San Severo. Le bandiere delle Sezioni ANFI, la cen-turia, i gonfaloni, le Autorità, le Sezioni con striscioni, precedute dai rispettivi Presidenti, accompagnati dalla fanfara “Città di San Severo”, diretta dal Maestro Antonello Ciccone, hanno rag-giunto la Lapide del Milite Ignoto dove veniva deposta una corona d'alloro dal Dott. Comm. Antonio Zampelli, Vice Presidente Nazionale dell'ANFI, e dall'Avv. Gianfranco Savino, Sindaco della Città.La manifestazione si concludeva in Piazza Municipio con gli interventi, introdotti dal Cav. Luigi Iagulli, del Sindaco Avv. Gianfranco Savino; del Dott. Comm. Antonio Zampelli, il quale ha esordito portando i saluti del Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio; del Dott. Giuseppe Villani; del Dott. Leo Lallo; del Dott. Caruso; del Col. Brandizzi e del Cap. Palmiotti.Nell'occasione il Dott. Zampelli ha con-segnato l'attestato di Socio Onorario, all'Avv. Savino ed al Dott. Falcone, ed un attestato di merito al Brig. C. Antonio Dinicoluccio.

Le Bandiere delle Sezioni sfilano per le vie cittadine

La tribuna delle Autorità

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A SAN SEVERO - PUGLIA

2° RADUNODELL'A.N.F.I. DI CAPITANATA

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Nelle foto i partecipanti al raduno

A PATERNO - BASILICATA

3° RADUNODEL 7° CORSO “PREDIL”

2° B.T.G. DI PORTOFERRAIO

Paterno, il paese sorge nella fertile pia-nura della Valle dell'Agri. In questa splendida cittadina di Paterno si è svolto il 3° raduno del 7° Corso"Predil", Organizzato dall'App. Cav. Michele Milano.L'atmosfera era carica di emozioni; i radunisti si sono ritrovati a Paterno dopo tanti anni di onorato servizio pre-stato nei vari reparti del prestigioso Corpo della Guardia di Finanza.L'apertura del raduno è iniziata con una visita agli scavi archeologici di Grumentum; verso l'imbrunire, i raduni-sti e le loro consorti, hanno onorato la “Madonna Nera” con una visita assi-stendo ad una funzione religiosa nella cittadina di Viggiano.Al termine della stessa hanno assistito ai fuochi pirotecnici che hanno illumina-to il cielo e la vallata, incantata da varia-zioni di colore e di luce che si rifletteva-no negli spazi sottostanti.Dopo la funzione religiosa la serata si è chiusa al ristorante Pantagruel con una "pizza tra colleghi”, parte dei quali anco-ra in servizio presso varie sedi.In quei momenti di raccoglimento si respirava un'aria calda e piena di con-forto, come un uomo che ha ritrovato la propria famiglia dopo aver sostenuto mille prove ed avventure.Il giorno seguente la famiglia delle Fiamme Gialle si è recata presso il

Sindaco della Città, dott. Severino Notarfrancesco, salutando tutte le auto-rità, compresa la giunta comunale, scam-biandosi così il Crest comunale della Città con quello del Raduno.Alla cerimonia hanno assistito anche i colleghi in servizio della locale Tenenza di Viggiano, il Comandante Lgt. Francesco Datena ed il Brig. Carlo Bruno. Dopo l'incontro con il primo cittadino di Paterno, i radunisti si sono recati presso il monumento dei caduti deponendo una corona d'alloro e concludendo il suddet-to momento con qualche minuto di rac-coglimento in memoria dei soldati morti in battaglia e dei militari caduti nell'adempimento del proprio dovere.In seguito lo storico gruppo "Predil" si è recato presso Certosa di Padula, cono-sciuta anche come " Certosa di San Lorenzo", effettuando una visita guidata.La Certosa di Padula è la più grande in Italia, nonché tra le più famose e sugge-st ive; fu fondata da Tommaso Sanseverino nel 1306 sul sito di un esi-

stente cenobio ed è dedicata a San Lorenzo.La sua struttura richiama l'immagine della graticola sulla quale il Santo fu bruciato vivo.La storia dell'edificio copre un periodo di circa 450 anni. La parte principale della Certosa è in stile Barocco ed in essa sono state edificate 320 stanze.Il monastero ha il più grande chiostro del mondo ed è contornato da 84 colon-ne. Dopo la suddetta visita, la splendida giornata si è conclusa con un pranzo contornato da fiamme gialle e con la presenza del primo cittadino di Paterno.Sono stati momenti significativi, arric-chiti da caldi abbracci e ricordi. Fra salu-ti vari e qualche lacrima furtiva, i colle-ghi del 7°Corso AA.FF. "Predil" hanno stretto un accordo: quello di vedersi ancora una volta, probabilmente al pros-simo raduno nella città di Como. Durante la cena, i vari colleghi del corso Predil hanno ritrovato il proprio “io”, ricordando ancora una volta tutti i bei momenti trascorsi negli anni passati. Poiché il ritrovarci tutti insieme, arricchi-sce i nostri cuori rendendoli più sensibi-li, più buoni e disposti verso gli altri.Che vengano questi giorni e li aspette-remo con ansia e gioia; un vivissimo ringraziamento vada a tutti i colleghi che si sono prodigati per la realizzazio-ne del raduno; un grazie di cuore al Cav. Michele Milano l 'organizzatore, all'amico Gino Fusaro, calabrese DOC per aver saputo reperire con continue telefonate i colleghi mancati agli altri raduni e per averci fatto gustare durante i pranzi i prodotti della sua Calabria. Un caloroso grazie va anche ai nostri foto-grafi Rosario Infusino, Andrea Ignagni, Veronica Milano e Franco Bianco e a tutti gli altri amici.

FiammeGialle - Agosto/Settembre 2010 13

di Michele Gianfrancesco

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ari amici e colleghi del 43° Corso AA.SS. Ortigara, sono il M.M.A. Longo Orazio, Presidente della Sezione di Padova, Cdell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia. Ho frequentato il

corso suddetto, 2^ Compagnia (ultimo arrivato nella mitica gara dei 1500 metri, gare di battaglione). Per inciso vinse per un punto la 2^ Compagnia. Sfogliando, giorni orsono, quel magnifico libro dei ricordi (di cui, in foto, la consegna del gagliardetto del 43° corso da parte del Col. Enzo Stanzani, Comandante della Scuola Sottufficiali all'Allievo Sottufficiale Unfer), mi è venuta la volontà e il desiderio, dopo 40 anni, di organizzare un raduno del nostro corso.Se l'adesione avrà una risposta positiva da parte dei partecipanti del 43° corso il programma di massima sarà il seguente:

Venerdi 5 novembre: Ritrovo dei Radunisti, dalle ore 16,00 alle ore 18,00, presso l'Albergo Grand Hotel Torino Terme, Via Flacco 50, Abano Terme tel. 049.8601333 049.866977;

Sabato 6 novembre: Mattina: visita al Teatro Anatomico di Padova; al Palazzo della Ragione, antica sede dei Tribunali cittadini di Padova, eretto nel 1218 da Giovanni degli Eremitani; ricevimento dei Radunisti presso la sede del Municipio “Palazzo Moroni” dal Sindaco di Padova, Dott. Flavio Zanonato.Pomeriggio: visita alla Basilica di Sant'Antonio, eretta nel 1232 per custo-dire le spoglie del Frate Francescano morto a Padova nel 1231, ed alla Cappella degli Scrovegni.

Domenica 7 novembre Gita con Pullman e guida turistica a disposizione.

Prenotazioni entro il 30 settembre 2010.Per contatti: e-mail , Sezione di Padova, cell. 340.6691701 personale: 339.6304240

Il S.Ten. Giuseppe Cipriani, tel. 06.9257871 ed il M.O. Mario Bonanni, tel. 06.9120914, entrambi soci della Sezione di Aprilia (LT), intenderebbero organizzare un Raduno del corso Allievi Finanzieri “Corso Latemar 2°” 4^ Compagnia “La Vecia” presso la Scuola Alpina di Predazzo.Gli interessati possono mettersi in contatto con i suindicati Soci.

Il Consigliere Nazionale della Toscana, Comm. Marco Mugnaini e Romano Neri cercano i finanzieri che hanno fre-quentato il Corso Allievi a Roma nell'anno 1961 ed erano inseriti nell'8^ e 9^ Compagnia, al fine di potersi ritrovare in occasione del 50° anniversario del Corso - 2011.Gli interessati possono rivolgersi a Marco Mugnaini tel. 050 - 525551 cell. 339 3308440 - mail :

; oppure a Romano Neri tel. 0566 - 40206 cell. 320 7015556.

[email protected]

[email protected]

FiammeGialle - Agosto/Settembre 201014

Nei giorni 30 giugno / 2 maggio 2010, si è svolto a Predazzo il 1° raduno nazionale ex allievi finanzieri del corso Cauriol 1964/1965.Nella foto i partecipanti. Al centro, in seconda fila, l'allora tenente Silvio Messa.

A PREDAZZO1° Raduno del Corso Allievi Finanzieri “CAURIOL” 1964/1965

Abano Terme (PD)

RADUNO5, 6 e 7 novembre 2010

Page 15: NI SERRADA RETROCEDEIX · 2010. 10. 13. · V. Brig. mare Antonio Sanna, perito nel mare Mediterraneo nel 1943, col naufra-gio del dragamine della G. di F. RD 36, che aveva ingaggiato

Giovedi 22 aprile 2010 la nuova caserma, sede del Comando Regionale Valle d'Aosta, è stata inti-tolata al Finanziere Eliseo Luboz, medaglia di bronzo al valor militare.Alla cerimonia hanno preso parte il Presidente della Regione Valle d'Aosta, Augusto Rollandin, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Cosimo D ' A r r i g o , i l C o m a n d a n t e Interregionale per l'Italia nord-occidentale, Gen. C.A. Daniele Caprino, e molte altre Autorità militari, civili e religiose.Madrina della cerimonia, che ha tagliato il nastro, è stata la Sig.ra Giuseppina Fronteddu, consorte del Generale D'Arrigo.I l Genera le Ange lo Massa , Comandante Regionale Val le d'Aosta, della Guardia di Finanza, nel suo intervento, tra l'altro, ha sottoline-ato che la nuova caserma ha un importante significato non solo per i finanzieri ma per l'intera Regione.Oltre alle Autorità, di cui sopra, era presente anche la Sezione A.N.F.I. di Aosta con una folta rappresentanza.

CERIMONIE

AOSTAIntitolazione ed inaugurazione caserma sede del Comando Regionale Valle d'Aosta

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MERANOInaugurata la Lapide-Monumento a ricordo dei Caduti della Guardia di Finanza

La cerimonia per l'inaugurazione della Lapide-Monumento, dedicata ai Caduti in servizio della Guardia di Finanza che hanno operato nel meranese, ha avuto luogo, con grande partecipazione e commozione dei familiari, delle Autorità, della cittadinanza e dei soci della locale Sezione ANFI, il 12 giugno 2010. L'opera,

benedetta dal Cappellano militare Mons. Mucci, è intitolata al Fin. S. Stefano Gottardi, Medaglia d'Oro al valor civile, deceduto durante una operazione di soccorso alpino nel 2002.Diversi sono stati i momenti toccanti intervallati dai canti del coro “Concordia” di Merano. Il momento apicale della cerimonia è stato raggiunto quando sono stati chiamati all'appello la Medaglia d'Oro al valor civile, Fin. s. Stefano Gottardi ed i defunti finanzieri che attraverso la voce del cerimoniere, hanno risposto “Presente”.Dopo l'allocuzione del Presidente della Sezione ANFI di Merano, S.Ten. Angelo Ceglie, sono intervenuti il Sindaco di Merano, Dr. Gunther Januth ed il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Giovanni Avitabile, che hanno evidenziato l'importanza delle relazioni sociale del Corpo in servizio ed in congedo nel meranese e la particolare considerazione in cui è tenuta la Guardia di Finanza.

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BISCEGLIENuovi locali per la Sezione ANFI

Il 25 marzo 2010, al termine dei necessari lavori di adeguamento dei locali che l'Amministrazione del Comune di Bisceglie (BT) ha inteso concedere, in comodato d'uso, alla locale Sezione ANFI, è avvenuto il tra-sferimento ufficiale nella nuova sede, ubicata al civico 50 di Piazza Vittorio Emanuele.Per l'occasione è stata organizzata una breve cerimonia alla quale sono intervenuti:il Sindaco e la Giunta Comunale; una rappresentanza delle Sezioni di Barletta, Andria, Trani, Margherita di Savoia, delle locali Sezione delle Associazioni dell 'A.N.M.I. e dell'A.N.C.; il Consigliere Nazionale ANFI della Puglia e Basilicata, C o m m . A n t o n i o F i o r e ; i l Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Trani; il Gen. B. in pensione Costantino Dibello e con-sorte; il Comandante di Locamare di Bisceglie: il Comandante della Tenenza de i Carab in ie r i ; i l C o m a n d a n t e d e l l a P o l i z i a Municipale; il reverendo parroco della Chiesa di San Lorenzo, Don Ferdinando, e i soci tutti con le rispet-tive famiglie.Si è provveduto, quindi, al raduno degli invitati sul sacrario della Chiesa di San Lorenzo ed alla celebrazione di una S. Messa in suffragio dei seguenti soci della Sezione, deceduti dalla data di fondazione, dicembre 1997:App. m. Mauro Angarano, App. Domenico Cassanelli, Sig.ra Maria D'Ambrosio, M.m. Luigi Gangai, Sig. Cesarino Guarini e Fin. Marco Palazzo.Dopo la “Preghiera del Finanziere” hanno fatto seguito le allocuzioni del Presidente della Sezione e del Sindaco e ciò che lo stesso rappre-s e n ta v a p e r i l P a e s e , p e r l'Amministrazione Comunale e per la Guardia di Finanza.Non programmato, ma apprezzato e opportuno è stato l'intervento del Gen. B. Costantino Dibello che ha pubblicamente elogiato la Sezione ed il suo Presidente per l'opera di volontariato che alcuni soci svolgono a favore della cittadinanza con costante puntualità e dedizione.Al termine delle suddette allocuzioni,

il Reverendo Don Ferdinando, accom-pagnato dal Presidente e dal Consiglio di Sezione, dal Sindaco, dal Consigliere Nazionale e dal Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza, ha benedetto i locali della nuova Sezione.Soddisfazione e compiacimento sono

Si è tenuta Domenica 9 maggio 2010, presso il palazzetto dello sport di Turi (BA), la manifesta-zione sportiva e la consegna del trofeo “3° Memorial Finanziere Cesare Marinelli”.La manifestazione, voluta ed organizzata dalla

locale Sezione ANFI e dall'A.S.P. di Turi (Ba), ha lo scopo di tenere vivo il ricordo del Finanziere deceduto in servizio a ventidue anni, il 13 aprile 1978 a Passo Premollo (UD), dove venne travolto insieme ad un collega da una slavina mentre prestava servizio in condizioni climatiche estremamente difficili.L'incontro sportivo, alla presenza delle Autorità locali ed a una notevole parteci-pazione della cittadinanza, ha dato vita ad un avvincente triangolare di pallavolo fra le squadre maschili under 16 delle rappresentative provinciali di Bari, Brindisi e Foggia. Il trofeo è stato abbinato al prestigioso torneo regionale “Kinderiadi” indetto dalla Fipav Puglia.Il memorial è stato vinto dalla selezione della provincia di Bari. La manifestazione si è conclusa con la consegna di targhe ricordo alla Sig.ra Grazia Colapietro, madre del Fin. Cesare Marinelli, al Presidente della Fipav Puglia Giuseppe Manfredi e di medaglie ricordo a tutti i partecipanti. Nella foto il momento della consegna della Coppa alla squadra vincitrice.

Turi“3° memorial” Finanziere Cesare Marinelli

stati gli elementi che hanno caratteriz-zato la positività dell'evento (ved. foto).

La cerimonia si è conclusa con l'offerta di un “Vin d'Honneur” nei locali della Sezione.

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PELLEGRINAGGIO

di Luciano Carva

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nche quest'anno, 11 luglio 2010, come consuetudine in tale perio-Ado, migliaia di persone hanno

partecipato, provenienti da tutta Italia, all'anniversario dell'apparizione di San Michele Arcangelo a Francesca Lancellotti a Oppido Lucano.Fra questi molti appartenenti, in servi-zio e in congedo, alla Guardia di Finanza, all'Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, all'Associazione Nazionale Finanzieri d' I tal ia e all'Associazione Nazionale Carabinieri, a testimonianza e a ringraziamento di numerosi miracoli accaduti in passato e nel presente.L'evento religioso, molto sentito dal punto di vista della fede in Dio, ha visto, altresì, la partecipazione delle bandie-re e s tendard i de l le d ive rse Associazioni Militari che hanno sfilato lungo le strade del paesino lucano per devozione e fede, partendo dalla piaz-za centrale per poi snodarsi, accompa-gnati dalle musiche religiose e militari della banda musicale locale, lungo il centro storico del paese da via Cervellino sino a giungere al civico 70 di tale via, ossia sul luogo dell'apparizione di San Michele Arcangelo a Francesca

Lancellotti avvenuta il 7 luglio 1956 tra le 9,30 e le 10,00 del mattino.Numerosi sono stati inoltre i giovani par-tecipanti ed i bambini vestiti da Angeli per devozione.Questa stupenda cornice di religiosità, diffusa grazie alla grande opera di fede in DIO ed infusa nei fedeli da una creatu-ra eccezionale, ed umile, schiva da ogni merito, ricca solo di amore per Dio la Madonna e tutti i Santi, protesa a spen-dere la propria esistenza a favore del prossimo non risparmiandosi ma sacrifi-candosi per tutti coloro che Le chiedeva-no una preghiera ed una intercessione a Dio per le loro guarigioni sia fisiche che spirituali e, senza soprattutto, ricevere nulla da alcuno, senza il benché minimo elemento speculativo.

Alle ore 11 è stata concelebrata la S. Messa nella Chiesa principale di Oppido Lucano da Padre Ernesto Piacentini e da Don Renato Cupini.Il 12 Luglio il TG1 di Rai uno ha ripreso e trasmesso l'evento, mentre “Uno matti-na Estate” (il dottor Francesco Maimone ha autorevolmente preparato il servizio) di RAI UNO ha partecipato direttamente inviando una giornalista per intervistare qualche pellegrino e riprendere le immagini dell'evento anda-to in onda il 19 luglio, di circa 15 minuti, nel corso del quale sono state intervi-state diverse persone guarite da Dio per intercessione di Francesca e diversi sacerdoti che hanno illustrato l'iter della canonizzazione in Vaticano per la futu-ra causa di beatificazione di Francesca Lancellotti che sarà presentata dall'Associazione “Figli Spirituali di Francesca Lancellotti”, l'unica associa-zione riconosciuta dagli eredi di Francesca. Il Consigliere Nazionale della regione Puglia, Fin. Comm. Antonio Fiore, è stato intervistato dalla giornalista di “Uno Mattina Estate”.Un bellissimo articolo, infine, è stato pubblicato su il quotidiano “Il Tempo” dalla dott.ssa Grazia Maria Coletti a pagina 47: l'intervista a Vittoria Cipriani commuove ogni persona che lo legge e sicuramente avvicina tante anime a DIO.

Pellegrinaggio per devozione a DIO e a San Michele Arcangelo a Oppido Lucano (Potenza)11 luglio 2010

11 luglio 2010Per Devozione A DIO...

San Michele Arcangelo e la devota Francesca Lancellotti Zotta

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è prolungata si possono rilasciare anche gli sfinteri vescicale e anale con perdita di urine e feci.Nei casi nei quali la causa della sincope è stata fugace, cadendo in terra,il corpo assume una posizione orizzontale e per gravità il sangue affluisce nuovamente al cervello con pronta ripresa dello stato di coscienza.Nei casi nei quali la causa persiste la situazione può divenire significativa-mente più grave.Contrariamente a quanto può sembrare, vedendo una persona svenire, la sinco-pe molto spesso non è un evento mali-gno e non altera le qualità della vita né la sopravvivenza del soggetto. Questo è il caso di tutte le sincopi che avvengono nei soggetti con cuore strut-turalmente sano.Più grave può invece risultare la sincope nei soggetti che siano portatori di una malattia cardiaca (cardiomiopatie , infar-to etc).Essendo questo argomento particolar-mente intricato lo divideremo in due sezioni, una dedicata alla sincope nei soggetti con cuore sano (che sarà oggetto della trattazione odierna), ed una dedicata alla sincope nelle persone con cuore malato,(che tratteremo nel prossimo numero di Fiamme Gialle).La sincope Neuro- Mediata (o vaso vagale) è certamente il più frequente tipo di perdita di coscienza.Avviene abitualmente nei soggetti con cuore strutturalmente sano (cioè con elettrocardiogramma ed ecocardio-gramma normali, senza segni di malat-tia ischemica); viene scatenata da sti-

moli visivi, uditivi, psicologici etc, che elaborati in maniera anomala dal cer-vello, producono o una vasodilatazione brusca ed intensa, con conseguente caduta della pressione arteriosa san-guigna, o un rallentamento importante del battito cardiaco fino a una vera e pro-pria interruzione dell'attività del cuore con arresto cardiocircolatorio. In entrambi queste situazioni non arri-verà sangue a sufficienza al cervello ed il paziente perderà conoscenza caden-do a terra.L'esempio più frequente di una sincope neuro- mediata è quella che siamo soliti osservare in alcune persone durante un prelievo di sangue o durante la visione del sangue (taglio accidentale, atto medico etc). In questo caso il messag-gio visivo, condotto regolarmente al cer-vello, provoca una reazione eccessiva negativa con una delle due manifesta-zioni cliniche suddette. La sincope dovu-ta al crollo della pressione arteriosa v i e n e d e f i n i t a “ S i n c o p e Vasodepressiva”, quella dovuta al ral-lentamento dei battiti cardiaci “Sincope Cardioinibitoria, e quella dovuta ad entrambi i meccanismi insieme “Sin-cope Mista.”

La sincope neuro-mediata tende a ripe-tersi nel tempo. Molti pazienti riferisco-no di averne avute più di una nell'arco della loro vita, spesso fin dall'età giova-nile, anche se possono essere passati molti anni tra un episodio e un altro.Il paziente abitualmente si accorge, pri-ma, che sta per svenire. A volte avverte un giramento di testa, a volte calore al volto e nausea, sudorazione, malesse-re generale. Questa sintomatologia, che precede quasi sempre la perdita di coscienza totale, è un ottimo campanel-lo d'allarme che consente al paziente un minimo di tempo per reagire, sdra-iandosi immediatamente a terra. In que-sto modo, con la testa in posizione oriz-zontale rispetto al corpo, il sangue afflu-irà al cervello per forza di gravità, il sog-getto pur sentendosi poco bene non svenirà e nello spazio di pochi minuti, scomparso il riflesso vasomotorio o car-dioinibitore, potrà tranquillamente rial-zarsi e riprendere la propria attività.

Sintomi

L’Angolo della SALUTE

La SINCOPECari Amici, oggi parleremo della Sincope.La “ Sincope è il termine che viene abi-tualmente usato per definire una perdi-ta totale dello stato di coscienza”.La sincope può essere dovuta a cause cardiache e non cardiache. Le prime sono abitualmente le più frequenti e di esse parleremo.

Una persona può perdere conoscenza con vari meccanismi fisiopatologici quali il rallentamento dei battiti cardiaci fino all'arresto totale del cuore, la bru-sca caduta della pressione sanguigna, l'eccessiva velocità dei battiti cardiaci con mancata fuoriuscita di sangue dal cuore, etc,etc. Tutti questi meccanismi hanno come conseguenza comune la perdita della irrorazione cerebrale.Potremmo dire che senza l'afflusso di sangue, il cervello ( computer centrale del nostro organismo) si spegne. Spegnendosi il cervello, vengono imme-diatamente meno tutte le funzioni che da esso sono abitualmente controllate quali la postura corporea , lo stato di coscienza, la visione, la mobilità etc. Ne consegue un totale rilasciamento del corpo che tende a cadere bruscamente a terra con potenziali traumi e fratture ossee.Se la interruzione dell'attività cerebrale

Meccanismo della Sincope

Prof. Massimo Santini - Direttore Dipartimento Cardiovascolare Ospedale San Filippo Neri di Roma Consulente cardiologo del Poliambulatorio FAF di Roma, diretto dal dott. Riccardo Piccinni.

“L’angolo della salute” è a cura di Massimo Santini

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Se il paziente invece non assume subi-to la posizione supina ma tenta di resi-stere (per situazioni particolari, per ver-gogna o quant'altro), il riflesso avrà il sopravvento e la sincope si manifesterà in tutta la sua potenza, facendolo cade-re bruscamente in terra con potenziali traumi corporei. E' ciò che accade molto spesso la notte, quando ci si alza bruscamente per andare in bagno ed il paziente inizia ad avvertire il malesse-re. Se non si sdraia subito, ma cerca di raggiungere il letto, spesso cade urtan-do il capo contro il lavandino, vasca, bidet etc con gravi traumi facciali.La manifestazione sincopale peggiore si può osservare nei soggetti alla guida di autoveicoli. In questa situazione, infatti, il soggetto, se non blocca l'auto accostandosi al bordo della strada all'inizio dei prodro-mi, subirà la perdita di coscienza peg-giore in quanto la cintura di sicurezza impedirà al corpo di adeguarsi perpe-tuando più a lungo la mancata irrorazio-ne cerebrale e conseguente perdita totale di coscienza, spesso causando pericolosi incidenti stradali.

La diagnosi della sincope neuro-mediata non è difficile .Spesso è suffi-ciente parlare con il paziente per capire che siamo di fronte ad una sincope neu-ro- mediata.Nel dubbio è possibile sottoporre il sog-

Diagnosi

getto ad un esame chiamato TILT-TEST, durante il quale viene lasciato in piedi su di un piano inclinato, con controllo dell'ecg, della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.Dopo un periodo di tempo variabile, da pochi minuti a mezz'ora circa, il paziente ripete la manifestazione sincopale con-sentendoci di osservare il meccanismo (vasomotorio o cardioinibitore). La pronta assunzione di una posizione orizzontale del tavolo, interrompe il feno-meno.In alcuni casi si ricorre anche allo Studio Elettrofisiologico Endocavitario che consiste nel registrare l'attività cardiaca all'interno del cuore con degli elettroca-teteri introdotti per via venosa.In tal modo è possibile mettere in eviden-za dei disturbi della conduzione elettrica c a r d i a c a n o n v i s i b i l i c o n l'elettrocardiogramma normale.La metodica diagnostica certamente più utilizzata nei casi di sincope di origine incerta è l'impianto sottocutaneo di uno speciale registratore elettrocardiografi-co (grande come un dito mignolo) che consente di osservare l'attività cardiaca durante l'episodio sincopale Inoltre è in grado di memorizzare l'evento e tra-smetterlo telefonicamente al nostro cen-tro.Questo piccolo monitor, chiamato LOOP RECORDER (fig. 1), rimane in funzione per oltre due anni e consente la diagnosi nella quasi totalità dei pazienti.

TerapiaLa terapia della sincope neuro-mediata non è particolarmente efficace. Infatti, tranne i casi nei quali si osserva durante la sincope un arresto cardiaco e che vengono risolti brillantemente con l'impianto di un pacemaker cardiaco permanente, negli altri casi non esiste alcuna indicazione alla terapia elettrica né a una ipotetica terapia farmacologi-ca. Tutte le medicine provate sono risul-tate inefficaci. La terapia migliore per un paziente, specialmente se giovane, con sincopi neuro- mediate ricorrenti è la sua informazione sul tipo di patologia di cui è portatore e sulle modalità di rea-zione al riflesso fin dalle prime avvisa-glie della sintomatologia presincopale. Un corretto “Counceling” può risultare molto efficace.Infine può essere molto utile un collo-quio con uno psicoterapeuta in quanto molto spesso le situazioni emozionali, psichiche, socio- ambientali ne indica-no una potenziale utilità.Per concludere questa prima sezione della Sincope, la Perdita di Coscienza su base Neuro- Mediata non rappre-senta, in soggetti con cuore struttural-mente sano, una patologia grave.Se affrontata adeguatamente può esse-re limitata nel suo manifestarsi e nella sua traumaticità . Nei casi nei quali viene sottovalutata può però divenire fonte di pericolo signi-ficativo per la vita dei pazienti.

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“sportello cuore”

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fig. 1

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TACCUINO

colpo avrebbe potuto benissimo per- di sé una macchina fotografica, che è dersi nell'aria ma, quando il diavolo ci un regalo di nozze del mio primo mette la coda, non c'è nulla da fare. matrimonio, anno 1955. Si tratta di Quel colpo era andato dritto al cuore una Kodak, modello Retina II, che a del marittimo, provocandone la morte q u e l t e m p o c r e d o f o s s e istantanea. all'avanguardia delle macchine foto-Quel colpo di pistolaTornato in ufficio, il capo ufficio opera- grafiche. La caratteristica di questa zioni, l'allora tenente colonnello macchina è di avere la possibilità Avevo assunto da pochi giorni il Michele Mola, mi disse che i mass oltre che di determinare la distanza e comando della Legione di Napoli media premevano per sapere ed io lo l'apertura dell'obiettivo di stabilire con quando fui raggiunto a casa da una pregai di convocare una conferenza un solo parametro, la luminosità, le telefonata. C'era stato un abbordag-stampa per mezzogiorno. condizioni per l'impiego ottimale gio di nave contrabbandiera, nel Nel frattempo, era sopraggiunto nel dell'apparecchio.corso del quale un marittimo greco mio ufficio un sostituto procuratore Con questa macchina, negli anni, ho era stato ucciso da un colpo di mitra della Repubblica, al quale avevo fatto cose incredibili. Fotografie niti-sparato da un nostro sottufficiale.esposto la ricostruzione dei fatti. dissime dal treno lanciato a 200 Erano le due di notte ma io ero ancora Seguì anche una specie di lungo brac- all'ora oppure con la sola luce della sveglio, per cui feci presto a scendere cio di ferro, perché il magistrato candela utilizzando l'apertura non in strada, prendere la mia auto e rag-sosteneva che doveva inviare al sot- automatica dell'obiettivo, fotografie giungere il molo di Mergellina, dove tufficiale un avviso di garanzia ed io lo con l'autoscatto, col flash o senza stava per giungere la nostra unità scongiuravo di non farlo, per evitare eccetera eccetera. All'inizio, i rollini navale col morto a bordo. Sul molo di mettere in moto l'inflessibile buro- erano solo in bianco e nero, poi venne giunse anche il dirigente del Servizio crazia, che avrebbe recato sicuri il colore. I formati iniziali erano picco-sanitario legionale, che avevo fatto danni ad una persona già sotto lissimi, poi vennero gli ingrandimenti. chiamare per le constatazioni di rito. shock. Il sostituto continuava a dire Insomma, tutta la storia della fotogra-Venni informato per sommi capi sulla che per lui era un atto dovuto ed io fia è passata per questa macchina.dinamica dei fatti ma, com'è ovvio, continuavo a cercare di convincerlo Poi ebbi una Polaroid, anzi due, una intendevo saperne di più, per cui rin-che, anche se si fosse sottratto a più rozza, una più sofisticata. La viai gli approfondimenti a più tardi.quell'atto dovuto, in nome del senso Polaroid era, come ognun sa, a svi-Alle 8 precise mi raggiunse in ufficio di umanità, nessun nocumento gli luppo immediato, per cui non era una telefonata del Comandante sarebbe derivato. Lo convinsi. necessario portare i rollini allo svilup-Generale, il quale mi raccomandò di A mezzogiorno, in una stanza del po ed alla stampa. Ma le foto delle stabilire per bene la dinamica dei fatti Centro operativo, c'era tutta la stam- due Polaroid non sono mai state ed io gli risposi che era quanto mi pa locale e nazionale. Avvalendomi di all'altezza di quelle della Kodak.accingevo a fare. Infatti, nel frattem-un quaderno grande e di un'agendina Infine, pochi anni fa, è arrivata una po, era giunta nel porto di Napoli piccola, che tenevo affiancati, simulai macchina digitale. Dico “è arrivata” anche la nave contrabbandiera ed io la scena che si era verificata quella perché non sono stato io a cercarla e salii a bordo per cercare di capire. E notte. Non era una mia fantasiosa forse non l'avrei mai cercata. E' stato ricostruì i fatti nel modo seguente.ricostruzione, era l'unica scena pos- un regalo di mio figlio, il quale, da La nostra unità navale, un guardaco-sibile. quando ha avuto l'età della ragione, ste, aveva accostato la nave contrab-Nel libro “Storia di contrabbando ha sempre prodigato i suoi sforzi per bandiera, molto più alta, che tentava Napoli 1945-1981”, scritto da Marisa farmi diventare “moderno”, per inte-la fuga con i motori a tutta forza. Da Figurato e Francesco Marolda ed ressarmi ai ritrovati della tecnologia. bordo di questa nave, un marittimo, edito da Tullio Pironti, a pag. 192 si Così è stato per la fotocopiatrice, per verosimilmente nel tentativo di scon-legge che la mia “versione resta la carta di credito, per il telefonino. Lui giurare l'abbordaggio, aveva solleva-l'unica“. Quasi a far intendere che ce si è sempre sforzato di farmi uscire da to una delle tante tavole di legno che, ne sarebbe potuta essere un'altra. E' certe contraddizioni. Per esempio, in chissà perché, stavano sul ponte, e si un vecchio vizio di noi italiani: più la fatto di videoregistrazione credo di accingeva a scaraventarla in testa ad verità è semplice, più stentiamo a cre- essere stato sempre all'avanguardia. un sottufficiale che, a bordo del guar-derci. Uno dei primi apparecchi in commer-dacoste, e con la pistola in pugno,

cio era un Philips, che io acquistai guardava in alto. In un gesto di istinti-registrando dalla televisione una va difesa, il sottufficiale si era un po'

chinato su sé stesso, come per pro- A casciaforte Che poi serie sterminata di cassette. dovetti riversare su altre cassette teggersi, ed era partito, del tutto invo-

Nella mia casciaforte, fa bella mostra lontariamente, un colpo. Questo Betamax, quando il sistema Philips

di Giuseppe Giuliani

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andò in soffitta. Ma anche il Betamax del 1791, del 1795 e del 1848. anche ai ricordi di famiglia, perché è andato in soffitta, per cui fui costret- Bisogna giungere alla Costituzione mia madre era insegnante. Quindi, to a riversare le cassette su VHS. E del 27 ottobre 1946 per trovare affer- per me, la donna che lavora (fuori poiché anche questo sistema ha le mato, nella stesso Preambolo: “La casa, intendo, perché in casa, in un ore contate, ho riversato molte cas- legge garantisce alla donna, in tutti i modo o nell'altro, una donna lavora sette in DVD. Se si pensa che la mia campi, diritt i uguali a quell i sempre) è un fatto del tutto normale. nastroteca conta circa 1.500 titoli, si dell'uomo”. Posso aggiungere che, quand'ero può immaginare che razza di lavoro Neanche in quella che oggi viene Redattore capo de “il finanziere” mi sia toccato nel tempo per le varie comunemente ritenuta la “patria del (stiamo parlando dei primi anni ses-conversioni. matriarcato”, ossia negli Stati Uniti santa), ad una ragazza, guarda Orbene, pur essendo un “patito” d'America, la legislazione ha avuto caso, napoletana, che mi aveva delle videoregistrazioni, io non un'evoluzione più sollecita. Infatti, né scritto se ritenessi logico che alle avevo altrettanta sensibilità per altre nella “Dichiarazione dei diritti della donne fosse preclusa la carriera mili-cose “moderne” e di qui gli sforzi di Virginia” del 1776, né nella tare, risposi di no e che, in capo a mio figlio per cambiare le cose. Costituzione del 1787 si trovano rife- qualche anno, la questione si sareb-E giungiamo così alla macchina foto- rimenti alle donne. Bisogna giungere be risolta. Oggi l ' incarico di grafica digitale. Come fare a negarne al 19° emendamento, del 1920, per Redattore capo de “il finanziere” è i vantaggi? Con la mia Kodak dovevo trovare la seguente affermazione: “Il affidato ad un brillante ufficiale in gon-comprare i rollini, farli sviluppare e diritto di voto conferito ai cittadini nella.stampare per intero, per poi magari degli Stati Uniti non potrà essere Insomma, non ho nulla, ma proprio accorgermi che non tutte le foto negato o limitato dagli Stati Uniti o da nulla da eccepire sulla presenza fem-erano riuscite. Tutto diverso con la uno degli Stati (membri) in conside- minile in ogni impiego. Ma, per favo-macchina digitale. Si possono vede- razione del sesso”. re, non mi parlate di “quote rosa”, per-re le foto scattate, decidere se utiliz- Anche in Germania bisogna giunge- ché allora il mio umore volge al peg-zarle o no, farle stampare o inviarle re alla Costituzione di Weimar del gio. Forse mi spiegherò meglio in sul computer eccetera eccetera. 1919 per trovare affermato, un'altra occasione, quando avrò più Certo, io sono incantato, direi che all'articolo 109: “Uomini e donne spazio a disposizione. Per ora mi limi-resto senza parole di fronte a queste hanno di regola gli stessi diritti e dove- to a dire che, se fossi donna, le “quo-bellezze della tecnologia moderna. ri civili”. Espressione ripetuta quasi te rosa” mi offenderebbero a morte, Ma, per il mio carattere, è tutto troppo integralmente nella Costituzione del perché mi darebbero la sensazione perfetto, tutto troppo bello, tutto 1949, articolo 3: “Uomini e donne di appartenere ad una specie in “troppo”. Sorrido all'evoluzione dei hanno eguali diritti”. estinzione, che deve vivere in tempi, ma conservo dentro di me un Similmente, in Italia non si trova un'area protetta.pizzico di nostalgia per le foto a volte alcun accenno alle donne nello un po' sfocate della mia Kodak, per il Statuto albertino ma se ne trovano bianco e nero, per l'impegno che numerosi nella Costituzione del La vecchiaiadovevo mettere per trovare i para- 1948. “Tutti i cittadini hanno pari

La vecchiaia è l'adolescenza metri giusti nel mentre ora è tutto dignità sociale e sono eguali davanti dell'infinito (Victor Hugo).automatico. Il guaio è che non posso alla legge, senza distinzione di sesso

confidare questi miei pensieri a nes- ecc.” (articolo 3); “Sono elettori tutti i Non disdicono ai vecchi gli onesti suno, perché tutti direbbero che cittadini, uomini e donne, che hanno godimenti della mensa (Marco Tullio sono un “parruccone”. raggiunto la maggiore età” (articolo Cicerone).48); “Tutti i cittadini dell'uno e

dell'altro sesso possono accedere Basta solo invecchiare bene, e tutto agli uffici pubblici e alle cariche eletti-Ma le quote notorna (Arthur Schopenhauer).ve in condizioni di eguaglianza,

La Dichiarazione dei diritti dell'uomo secondo i requisiti stabiliti dalla leg-e del cittadino, del 26 agosto 1789, Latinorumge” (articolo 51).che è considerata un po' il ceppo dal Ma in Italia, ancor prima della quale sono scaturite le Costituzioni Costituzione repubblicana, la donna Semel in anno, licet insanire (Una degli Stati moderni, non nomina le si era già stabilmente inserita nella volta all'anno, è lecito impazzire donne. Pur nelle sue solenni affer- vita pubblica attraverso una profes- Seneca).mazioni di libertà e di uguaglianza, sione che forse le è congeniale: quel-essa si preoccupa di porre fine alle la dell'insegnamento. La maestra ele- Primum vivere, deinde philosophari discriminazioni sociali ma non si mentare, ancor prima delle inse- (Prima vivere, poi f i losofare pone neppure il problema della pari- gnanti delle scuole superiori, è infatti Hobbes)ficazione dei diritti tra i due sessi. entrata probabilmente in tutte le Nessun accenno alla donna si trova nostre case ed appartiene ai nostri neppure nelle Costituzioni francesi ricordi d'infanzia. Per me, appartiene

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IL COMANDANTE GENERALE

di Giuseppe Di Gaetano

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n rilevante passo in avanti com-pie il Corpo con l'approvazione Udella legge 3 giugno 2010, n. 79,

che, tra l'altro, stabilisce come suo Comandante Generale possa essere un Ufficiale della Guardia di Finanza del maggior grado. È una innovazione di grande rilevanza e sul piano organizza-tivo istituzionale e su quello morale. Vengono, così, riconosciute ai generali del Corpo, le mai mancate qualità necessarie per l'alta direzione di una organizzazione tanto complessa come la nostra, dai molteplici compiti.La prima applicazione della legge è avvenuta con la scelta a Comandante Generale del Comandante in Seconda, Gen. C.A. Nino Di Paolo.Mi limito a richiamare qualche punto più importante della legge e taluni prece-denti, per sottolineare l'evoluzione della carica.Il Comandante generale della Guardia di finanza è scelto fra i generali di coro d'armata (…) del medesimo Corpo o dell'Esercito.È rilevante notare che nella legge del 1906 egli proveniva nell'ordine “dall'Esercito o dal Corpo stesso”.Prende accordi con gli stati maggiori delle Forze armate, per quanto è n e c e s s a r i o i n r e l a z i o n e all'addestramento militare e al concor-so dei reparti alle operazioni militari in caso di emergenza.Per le esigenze addestrative di caratte-re militare e per il collegamento con il Ministro della difesa, è assegnato al Comando Generale (…) un Generale di Divisione dell'Esercito. Per finalità di col-legamento è assegnato al Ministero della Difesa un Generale di Divisione del Corpo.Il Comandante Generale definisce con il Capo di Stato Maggiore della Difesa le modalità del concorso del Corpo alla difesa militare (…) e alle missioni milita-ri all'estero.E a d e s s o u n p o ' d i s t o r i a dell'ordinamento, che aiuta a compren-dere l'evoluzione della carica di

Comandante Generale.Nel 1906, quasi 18.000 uomini della Guardia di Finanza, territorialmente distribuiti in 77 circoli (dal 1959, gruppi) ebbero, finalmente, un agognato proprio organo centrale, direttamente dipenden-te dal Ministro delle Finanze. Un capo con grado di Generale proveniente dall'Esercito attivo o dal Corpo stesso (art. 2 allegato A alla legge 19 luglio 1906, n. 367), coadiuvato da un Colonnello, Comandante in seconda e da un ufficio di segreteria.Nella realtà, però, la carica di Comandante Generale, nonostante la legge citata lo prevedesse in alternativa, non fu mai affidata, a pieno titolo, a un Generale del Corpo.Nemmeno nel corso della grande guer-ra, durante la quale e sino al 1919, la Guardia fu retta, interinalmente, dal Comandante in Seconda, anche quan-

do, questi (dal settembre 1917) fu un Maggior Generale. Nel 1919, nella visione della costituzione di una Divisione della R. Guardia di Finanza (con predesignati un Generale dell'Esercito comandante, un reggi-mento di artiglieria e uno del genio), fu istituito un Ispettorato generale. La gran-de unità del Corpo avrebbe potuto dare, così, un più evidente significato al rile-vante concorso fornito dai suoi 18 bat-taglioni mobilitati, alle operazioni belli-che della prima guerra mondiale.Le funzioni, sino ad allora esercitate dal Comandante Generale (sempre dell'Esercito) furono (R.D. 4 sett. 1919, n. 1600) così ripartite:

a) Ispettore generale, un Tenente Generale del R. Esercito in servizio attivo permanente, “scelto dal Consiglio dei Ministri fra gli Ufficiali

LEGGE 3 GIUGNO 2010, N. 79

Gen. C. A. Nino Di PaoloGen. C. A. Nino Di Paolo

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Generali comandanti di corpo d'armata o di rango equivalente” (art. 1 R.D. 1600 del 1919). Questi (destinato a comandare la grande unità militare del Corpo) resse l'ispettorato generale della R. Guardia di finanza. Tale nuovo orga-no, costituito di ufficiali dell'Esercito e del Corpo, assorbì ogni compe-tenza diversa da quella attinente alle operazioni d'istituto e, per ciò che riguarda i servizi di indole mili-tare permanenti o eventuali (per i quali dipendeva dal ministro della guerra e della marina), fu al di fuori di ogni ingerenza del Ministro delle Finanze.

b) Comandante generale, per la prima e unica volta, fu un ufficiale del Corpo, però non a pieno titolo, ma con “le facoltà e le prerogative (….) riservate ai comandanti di divi-sione” (R.D. 1600, art. 4). Per ciò, con la Tab. A del RD 9 nov. 1919 n. 2073, gli fu attribuito il grado di Tenente Generale e fu coadiuvato dal Comandante in Seconda (sino ad allora Colonnello), con il grado di Maggior Generale.

Nel 1923 (RD 95 del 18 gennaio), ter-minò l'assurdo ordinamento che riparti-va tra organi distinti (Ispettorato Generale e Comando Generale) l'unitaria funzione di alta direzione e poneva il Corpo alla dipendenza gerar-chica d i due minist r i d ivers i . L'ordinamento, al più avrebbe potuto prevedere la coesistenza di una dipen-denza gerarchica con una o più dipen-denze funzionali, mai la subordinazione a due autorità gerarchiche.Con il RDL 14 giugno 1923, n. 1281, le attribuzioni dell'Ispettorato Generale passarono al Comando Generale, a capo del quale, con dipendenza dal Ministro delle Finanze, fu posto un Gene ra le d i Co rpo d 'A rma ta dell'Esercito. Questi ebbe la collabora-zione del “Comandante in Seconda” del Corpo, col grado di Generale di Divisione (già Comandante Generale, durante l'esistenza dell'Ispettorato) e di un Generale dell'Esercito, “special-mente per l'organizzazione e la prepa-razione militare” (attualmente generale addetto) nonché di un “ufficio di segre-teria” (già esistente dal 1906), di un “uf-ficio tecnico-amministrativo (già previ-sto dall'art. 8 del RD 9 novembre 1919, n. 2073).L'evoluzione dell'organo centrale della Guardia era stata legata al processo del

formale riconoscimento della sua essenza militare. Processo tormentato dalle accentuate contrastanti tendenze, da una parte, del Ministro della Guerra, che voleva organicamente accentrare tutte le istituzioni militari e, dall'altra, del Ministro delle Finanze, che giustamente ambiva a conservare il controllo dell'istituzione essenziale per la vigilan-za fiscale. Le contrastanti tendenze ebbero composizione con la soluzione indicata nel precedente capoverso.La Guardia doganale e, ai suoi inizi, la Guardia di Finanza, a cui, dal 1892 era stato concesso l'appellativo di regia (RD 27 marzo 1892, n. 99) erano stati formal-mente corpi civili amministrativi, ma sostanzialmente militari, per certi qualifi-canti aspetti, non secondari ed esteriori, tra i quali quelli di essere l'unico corpo armato dello Stato diuturnamente vigi-

Il 5° Comandante Generale del Corpo, Tenente Generale Salvatore LA FERLA, è stato l'unico ufficiale della Guardia di Finanza assurto all'altissimo incarico.Entrato nelle file del Corpo, per con-corso, col grado di Capitano nel 1889, comandò i Circoli di Gemona e Cannobio finché fu chiamato a Roma dove la sua opera doveva rive-larsi determinante per l'avvenire dell'Istituzione: il concreto apporto delle sue lungimiranti concezioni ebbe modo di esplicarsi soprattutto in occasione della riforma del 1906 che conferì al Corpo autonomia disciplinare, svincolandolo da ogni legame di diretta dipendenza dalle Autorità amministrative. Con l'istituzione del Comando Generale, divenne Capo della Segreteria, quin-di Comandante in 2^ ed, infine, Comandante Generale dall'ottobre 1919 al gennaio 1923. In questo periodo, pur avendo portato la sua fattiva e risoluta azione in ogni setto-re dell'attività del Corpo, si dedicò col massimo impegno alla riorganiz-zazione dell'intera struttura della Guardia di Finanza che, uscita dal tempo di guerra, doveva apprestarsi rapidamente a fronteggiare le esi-genze di pace, nel quadro delle nuove direttive concernenti la pre-

paraz ione p ro fess iona le e l'addestramento militare dettate dall'Ispettore Generale Giuseppe Francesco Ferrari.Fu insignito della Croce di guerra, delle Medaglie commemorative della campagna italo-turca e della guerra 1915-1918, della Medaglia Interalleata della Vittoria, della C r o c e d i G r a n d ' U f f i c i a l e dell'Ordine della Corona d'Italia e della Croce di Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. La figura del Generale La Ferla campeggia nella storia del Corpo nel quale il suo altissimo esempio ha lasciato una traccia incancellabile. (n.d.r.)

lante in ogni stagione e con qualunque tempo sui confini della Patria e di esse-re governato, per le relative esigenze dell'assai disagevole e faticoso impe-gno, da una disciplina più severa e più rigida di quella dell'Esercito.L'aspirazione a un normale riconosci-mento del carattere militare della Guardia era stata più volte sostenuta dai suoi appartenenti, nonostante a livello centrale e a quello direttivo peri-ferico fossero diretti da funzionari civili. Per questi, curarsi della forza di finanza costituiva uno, anche se singolare, dei tanti compiti rientranti nelle loro preoc-cupazioni, come già avvenuto nel corpo dei Preposti doganali, nel quale sopra ordinati agli ufficiali delle brigate erano ispettori, funzionari in servizio dogana-le. Quanta strada è stata sinora percor-sa!

Comandante Generale dall'ottobre 1919 al gennaio 1923

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RICORDI

di Giovanni Trotta

opo aver preso parte alla sfilata del 5 luglio del 1961 a Torino, in Doccasione del centenario

dell'Unità d'Italia, e con il giuramento alla Patria, avvenuto qualche giorno dopo, si concluse il “Corso Allievi”. La Compagnia di cui facevo parte fu desti-nata alla 6^ Legione di Como. Qui giunti, dopo avere ascoltato tutti i discorsi e le varie raccomandazioni di rito, un sottuf-ficiale, leggendo un elenco, ci chiamò uno ad uno in ordine alfabetico indican-doci la Brigata di destinazione. Altri due colleghi (Vezzali e Baldini) ed io, fummo assegnati alla Brigata di Val Mulini facente parte della Compagnia di Olgiate Comasco.Alla nomina di Val Mulini, notai tra i finanzieri più anziani, un certo sorriso sornione che al momento non capii se era di buon auspicio o no.Con un pulmino fummo portati a Olgiate Comasco; lungo il viaggio che durò più o meno una mezz'ora, subissammo l'autista di domande ed alla mia richie-sta di una spiegazione circa quel sorriso

sornione che avevo captato, rispose: <ra-gazzi ve ne accorgerete presto, Val Mulini è definita la tomba del finanziere>.Il Comandante la Compagnia ci racco-mandò di non intrattenere rapporti con i civili perché erano tutti dediti al contrab-bando, soffermandosi specialmente sul reato di concussione.Una camionetta ci trasportò verso la Val Mulini, attraversando piccoli paesi dove le poche persone incontrate ai lati della strada ci guardavano con curiosità.Per una via sterrata in mezzo a verdeg-gianti prati, costeggiammo una rete metallica (l'autista ci spiegò che quella rete delimitava il confine tra Italia e Svizzera), giungemmo in caserma. Il primo impatto con la struttura fu molto deludente; il piano terra era sommerso dall'acqua del fiume Faloppia che, scor-rendo vicino alle mura della caserma, in quei giorni, a causa di abbondanti piog-ge, era fuoriuscito dagli argini. Incominciai subito a capire il perché della definizione “tomba del finanziere”.La vita in caserma si svolgeva nei due piani superiori: uno era adibito a cucina, sala mensa, ufficio del Comandante ed un locale ad uso armeria e deposito vestiario. Nel secondo piano vi erano le camerate e, mancando lo spazio per accogliere tutte le brande per i finanzieri

lì accasermati, uno stesso letto spesso veniva utilizzato da più finanzieri che si alternavano nei turni di servizio.Il Brigadiere Antonucci, comandante la Brigata, ci accolse con un sorriso a 32 denti, ci informò subito che l'organico era sotto di alcune unità. Dovevamo, pertanto, dimenticarci dei riposi settima-nali e, se andava bene, si poteva usu-fruirne di uno solo al mese. Dopo cena ci convocò nel suo ufficio per darci le disposizioni di servizio; a me sarebbe toccato il turno del mattino seguente (6-12) e quello della notte (24-6). Ci racco-mandò di non fare uso delle armi, cosa che gli sentii ripetere più volte nell'arco di tempo che rimasi in Val Mulini: non si stancò mai di ripeterlo, era per lui come una ossessione. Venimmo a sapere che qualche settimana prima, un finanziere, in una azione anti contrabbando, rincor-rendo un contrabbandiere con la pistola in pugno, era caduto a causa del suolo accidentato e dalla pistola era partito un proiettile che aveva colpito il contrab-bandiere alla schiena uccidendolo sul colpo.Peggio di così, il soggiorno in quella Brigata, non poteva iniziare. Il brigadie-re, notando sui nostri volti sbigottimento e timore, cercò di rincuorarci portandoci ad esempio il finanziere Mauro Cappelli

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“VAL MULINI” - LA TOMBA DEL FINANZIERE

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che in quei giorni partiva per l'Accademia, conseguendo alla fine della carriera il grado di Generale.La Val Mulini è una piccola valle che si incunea dalla Svizzera in Italia, in una zona molto servita da ambo le parti da strade vicine a casolari e a paesi, dove era più agevole per i contrabbandieri compiere il loro truffaldino mestiere. In qualsiasi ora del giorno e della notte, contrabbandieri singoli o raggruppati in bande, cercavano di penetrare in terri-torio italiano.In servizio si usciva in due, a volte, di not-te, in tre, ma per coprire maggiormente l'area da controllare, ognuno, anche di notte, doveva presidiare una zona; di solito erano punti fissi lungo la rete che costeggiava la via sterrata. Così fu anche per la mia prima notte; mi ritrovai, da solo, con il cuore che sobbalzava in gola ad ogni rumore. Le ore sembrava-no eternità, non vedevo l'ora che sor-gesse l'alba. Il giorno dopo mi sentii più maturo. Ricordo i numerosi appostamenti in loca-lità “Ponte Chiavica” con l'allora vice-brigadiere Natalino Lecca, divenuto anch'egli, in seguito Generale.Di notte, la nebbia in Val Mulini ci teneva compagnia. In inverno, quando il gelo era più pungente, essa gelava sulla rete e sui nostri cappotti lunghi fino ai piedi.A causa dei numerosi cristalli di ghiac-cio, la rete assumeva un aspetto surrea-

le, formando una cortina, tanto da impe-dire la vista dall'altra parte e noi eravamo trasformati in bianchi fantasmi.Una notte la nebbia si poteva tagliare con il coltello, per quanto era densa; non si vedeva assolutamente niente, ero in appostamento con un collega, quando dei rumori che cercavamo di localizzare ci misero in allarme. Gattoni gattoni, ci avvicinammo dove più intenso era il rumore, pensavamo di avere sorpreso i contrabbandieri, invece trovammo un povero uomo che era finito in una buca e non riusciva più a venirne fuori. Con fati-ca lo tirammo su da quella scomoda posi-zione; era talmente sbronzo da non reg-gersi in piedi. Ci chiese di accompagnar-lo a casa e, uno a destra e l'altro a sini-stra, sorreggendolo per le braccia, lo con-ducemmo fino alla casa colonica che ci aveva indicato.Bussammo al portone; dopo un po' aprì l'uscio una signora in baby-doll, si scara-ventò sul povero uomo e, apostrofandolo con vari epiteti, lo strascino in qualche modo dentro casa e ci chiuse la porta in faccia. Certamente non si aspettava la nostra presenza.Intanto, i giorni passavano con un ritmo sempre più frenetico tra turni di servizio che, per la cronica mancanza di perso-nale, erano sempre più ravvicinati; nume-rose ispezioni notturne, con qualsiasi tempo e a tutte le ore da parte dei supe-riori; le loro intrusioni, in più occasioni, favorì di fatto, i contrabbandieri che cosi

potevano localizzre il luogo dove noi da ore eravamo appostati in attesa del loro passaggio. In più, la ronda, nelle ore not-turne, intorno alla caserma, per paura di attacchi dei terroristi Altoatesini, con la consegna di sparare; la “parola d'ordine”, che cambiava tutti i giorni, guai a dimenticarsela; un via vai conti-nuo di finanzieri, notte e giorno nelle camerate, che si alternavano nei turni di servizio, non consentiva un corretto ripo-so; tutto ciò, unito al degrado della caserma, a lungo andare, snervava anche i fisici più forti. La “tomba” non perdonava, richiedeva un continuo ricambio di finanzieri.Con il tempo e l'esperienza acquisita sul campo, arrivarono anche i primi risultati di servizio, e gli elogi dei Comandanti, qualche piccolo premio monetario dopo ogni fermo ed il morale si rincuorava.“Galletto”, è una località al termine della valle formata da un agglomerato di caso-lari e stalle, dove, Baldini ed io, ci imbat-temmo per la prima volta con i contrab-bandieri. All'imbrunire, camminando sul greto del fiume per non essere visti, vedemmo passare sul ponticello che col-legava le due sponde un contrabban-diere con la “bricolla” in spalla. Non sapendo se era il primo o l'ultimo della fila, decidemmo di attaccare. Lasciai il moschetto '91 a Baldini, per non essere ostacolato nella corsa e, senza gridare il f a t i d i c o “ m o l l a ” , m i m i s i all'inseguimento. Acciuffai il contrab-

“Bricolle” sequestrate in Val Mulini (anno1961/1962)

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bandiere mentre apriva la porta di un casolare. Riuscii ad immobilizzarlo, nel mentre arrivò Baldini; lasciata a lui l'incombenza di trattenere il fermato, mi allontanai alla ricerca di altri possibili contrabbandieri.Poi sentii Baldini chiedere aiuto a gran voce; il contrabbandiere era riuscito a fuggire. Lo vidi correre in mezzo ai prati; senza esitare decisi d'inseguirlo e, dopo una rocambolesca rincorsa, lo acciuffai nuovamente. Venni a sapere che il con-trabbandiere, per divincolarsi dalla presa del Baldini, gli aveva affibbiato due sonori ceffoni ed era fuggito. (Per questi due ceffoni, il contrabbandiere, fu condannato a 6 mesi di carcere).La Brigata, controllava anche un piccolo Valico pedonale, utilizzabile solo nelle ore diurne; vi faceva servizio un solo finanziere ed una signora con mansione di “Visitatrice” per le donne.Tra i tanti, due fatti mi colpirono, tanto da ricordarmeli ancora oggi.Il primo riguarda un anziano signore che mi capitò di vedere varie volte di pas-saggio al Valico; si dimostrava molto gentile ed affabile, non avrei mai imma-ginato che fosse dedito al contrabban-do. Una mattina decisi di mandare tutti in “visita” e tra essi anche l'anziano signore. Scoprii che, sotto i larghi pan-taloni, portava i mutandoni con infilati dentro una cinquantina di pacchetti di sigarette.Il secondo fatto riguarda una signora di mezza età; dall'aspetto sembrava incin-ta di nove mesi. Mandata in “visita” risultò avere addosso una “bastina” che la cingeva, piena di pacchetti di sigaret-te.Vicino al Valico vi era una località deno-minata “Campo Persico”, caratterizzata da una collinetta divisa in due dalla rete metallica di confine; dalla parte italiana era stata scavata per fare spazio ad un agglomerato di case e stalle con cortile interno, mentre dalla parte svizzera la collina degradava dolcemente in prati adibiti a pascolo per le mucche e, ad una distanza di circa 10 metri dalla rete, era stata costruita una capanna in legno, come deposito di attrezzi.Campo Persico, data la vicinanza (4/5 metri) della fattoria al confine, era uno dei “punti fissi” più sorvegliati della Brigata. Di giorno un solo finanziere, di notte due la sorvegliavano continua-mente. All'imbrunire, quando nelle camere da letto della fattoria si accen-devano le luci, i finanzieri potevano assi-stere a veri e propri “spogliarelli” di sorelle, fidanzate o mogli di contrabban-dieri, che, qualora i finanzieri si fossero

distratti, erano pronte a varcare il confi-ne.Ricordo che il brigadiere Antonucci, quando ci mise al corrente di questo, ci disse: <ragazzi , non lasciatevi infinoc-chiare>. In quella località eravamo sotto osserva-zione delle spie dei contrabbandieri che, in ogni momento, controllavano tutti i nostri movimenti, cronometrando anche il tempo che si impiegava nell'effettuare il perimetro della zona e, nonostante la nostra presenza fosse costante, cerca-vano in tutti i modi di gabbarci. Una matti-na, io e un collega, che se non ricordo male si chiamava Cosimo, salutammo il collega che ci aveva sostituito e c'incamminammo verso il Valico. Tra il chiaro e lo scuro dei primi albori ci sembrò di avere scorto, al di là della rete, delle ombre furtive. Senza dare nell'occhio, proseguimmo verso il Valico e, come la curva ci nascose, strisciando al suolo, tornammo indietro appostando-ci al riparo di un cespuglio. L'attesa non fu molto lunga, quando ad una distanza di pochi metri da noi, sentimmo armeg-giare sulla rete metallica; ci mettemmo in posizione pronti a scattare. Ancora un minuto di “suspense”, quando vedemmo uscire due contrabbandieri con il sacco in spalla, scattammo come molle; loro ci videro e cercarono di rientrare in Svizzera; noi arrivammo in tempo per afferrare i sacchi perché con i corpi erano già al di là della linea di confine. Sentimmo due spari di pistola; era una guardia svizzera che, convinta di spa-ventarci, reclamava la restituzione delle “bricolle” ai due giovani malcapitati, accu-sandoci di averle sequestrate in territorio svizzero.Ci caricammo i due sacchi in spalla e rien-trammo in caserma; questa volta erava-mo stati noi a gabbare loro.Uno, due, tre, quattro, erano i contrab-bandieri che, quella mattina del mese di marzo, avevo contato mentre, incuranti della mia presenza, entravano nella capanna di legno situata nel prato sviz-zero in “Campo Persico”, con la “Bricolla” in spalla. Dei quattro, tre li vidi andare via scarichi, uno era rimasto lì ma, non lo vidi più uscire. Passai alcune ore a sorveglia-re quella capanna, ma non ci fu nulla di nuovo. Decisi di fare un giro di ricognizio-ne intorno alla fattoria, quando vidi una persona con una “bricolla” in spalla mon-tata su di una lambretta, partire a tutta velocità. <Cavolo!> Esclamai, ero stato tutto il tempo a controllare la capanna e non si era mossa foglia, da dove sarà uscito il contrabbandiere? Mi domandai.Tornato in caserma raccontai il tutto al

Comandante ed anche lui rimase per-plesso; dopo un po' disse:<Domani mat-tina facciamo una perquisizione in quel-la fattoria>. Così, il mattino dopo, di buo-nora, ci recammo tutti nella fattoria con un mandato di perquisizione. Cercando accuratamente nella stalla trovammo una botola; qualcuno si calò dentro e scoprì che era il punto terminale di un cunicolo che collegava la capanna al ter-ritorio svizzero. <Ecco il perché ero stato gabbato>, dissi, subito, al Comandante.Venimmo a sapere che quel cunicolo era stato ricavato durante la guerra del 1940/1945 per permettere la fuga di Ebrei, disertori o ricercati politici. Dopo la guerra era stato chiuso ma i contrab-bandieri, negli anni, lo avevano riaperto varie volte. (In quel periodo, la valle fu chiamata la “Valle dell'oro”, per le nume-rose ricchezze sottratte o pretese per la salvezza dei fuggiaschi da parte dei pas-satori o contrabbandieri).

Intanto erano passati 10 mesi dal mio arrivo in Val Mulini, ero uno dei più anziani di servizio, vari fermi erano stati effettuati e, oltre a qualche scaramuccia di poco conto e di due ceffoni presi da Baldini, non era successo nulla di gra-ve.

Dopo qualche anno, venni a sapere che le cose erano mutate in peggio in tutta quella zona di confine. Oltre alla guerra tra bande per il predo-minio sul territorio, ci fu anche la morte del Tenente Aleo Cosimo, colpito da un proiettile vagante mentre inseguiva dei contrabbandieri e dei finanzieri Giorgio Ardizzone e Carmine Parisse, investiti da contrabbandieri in fuga su potenti autovetture.Un giorno arrivò in ispezione il Maggiore La Rocca, mi chiamò a rapporto e nel congedarmi, mi disse: <Sei stato troppo tempo in questa “tomba”, in settimana arriverà il trasferimento>.Fui trasferito alla Brigata Volante di Argegno; al confronto, mi sembrò di essere in Paradiso.Recentemente sono tornato in Val Mulini; l'ho trovata trasformata con stra-de e numerose abitazioni nuove. La nostra caserma, rialzata di un piano, è diventata un ristorante, con piscina annessa.

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(Coloro che si riconoscono nelle foto possono contattare G. Trotta telefonando al n° 3476890292)

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Sentenza n. 228 depositata il 24/6/2010

Bruciata (!) ai nastri di partenza la class action del Codacons per consentire ai pensionati ante 1994 che avevano rice-vuto anche la pensione di reversibilità del coniuge deceduto, di ricevere l'indennità integrativa speciale per inte-ro e non dimezzata.Attraverso questa class action l'Associazione chiede al Governo di emanare direttive che obblighino l'Inpdap ad erogare circa 2 miliardi di euro di arretrati ai pensionati italiani ingiustamente pr ivat i del 40% dell'indennità integrativa speciale.Dopo la legge Dini, ricorda il Codacons, questa indennità fu drasticamente ridotta per chi avesse maturato anche la pensione di reversibilità del coniuge e la questione di tale riduzione fu rimessa alla Corte Costituzionale, che espresse parere negativo su tale misura. Di qui i ricorsi alla Corte dei Conti che finalmen-te ha deciso in modo favorevole ai pen-sionati e ai loro diritti.Andiamo per ordine e riepiloghiamo in breve la storia.Con la finanziaria datata 27.12.2006 ai commi 774, 775 e 776 il Governo dell'epoca, per riequilibrare il bilancio pensò bene di colpire i pensionati in generale e le vedove in particolare. I pri-mi, si videro bloccare le perequazioni annuali, le seconde, con un atto di pira-teria “interpretativa”, si videro tagliare di ben seimila €. l'anno le pensioni di reversibilità. Con ordinanza dell'11 gennaio 2007, il Giudice unico delle pensioni della Sezione giurisdizionale per la Regione Siciliana della Corte dei Conti ebbe a sollevare, in riferimento all'art. 3 della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 774, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato legge finanziaria 2007).L'incidente di costituzionalità è sorto nel giudizio pensionistico promosso dalla vedova di un ex dipendente della Polizia di Stato, in quiescenza dal 1° gennaio 1985 e deceduto il 26 aprile

di Vincenzo Ruggieri - Consulente UNUCI

PENSIONI

1998, al fine di ottenere la riliquidazione della pensione di reversibilità ai sensi dell'art. 15, comma 5, della legge 23 dicembre 1994, n. 724 (Misure di razio-nalizzazione della finanza pubblica) e, d u n q u e , c o n c o r r e s p o n s i o n e dell'indennità integrativa speciale (I.I.S.) nella misura piena in applicazione dell'art. 2 della legge 27 maggio 1959, n. 324 (Miglioramenti economici al perso-nale statale).Purtroppo la Corte Costituzionale con sentenza n 74 in data 12 marzo 2008 non accolse le motivazioni e sentenziò negativamente.La Corte dei Conti della Regione Lazio non condividendo l'assunto della Consulta insiste. E con quattro distinte ordinanze, tutte depositate in data 18 ottobre 2007, il Giudice unico per le pensioni della

Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio della Corte dei conti ha sollevato, in riferimento agli artt. 3 e 38 della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi 774 e 775, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2007). Ad avvi-so della Corte rimettente, la disposizio-ne di cui all'anzidetto comma 774 con-fliggerebbe, però, «con l'art. 3 Costituzione, sia per quanto attiene al profilo di uguaglianza che a quello di ragionevolezza», giacché non riguar-derebbe «i trattamenti di reversibilità connessi a decessi avvenuti prima del 17 agosto 1995», senza che sussista, però, «un valido motivo nel differenzia-re il trattamento di situazioni sostanzial-mente uguali (come le pensioni di reversibilità decorrenti dal 1° gennaio 1995 e quelle decorrenti dal 17 agosto 1995), posto che il nuovo sistema di liquidazione dell'indennità integrativa speciale (conglobata alla voce pensio-ne), disposto dal vigente comma 3 dell'art. 15 della legge n. 724/1994 (si-stema che ha dato luogo alla definitiva disciplina di cui all'art. 1, comma 41, della citata legge n. 335/1995), ha effet-to appunto dal 1° gennaio 1995».Nonostante tutto, pur di salvare il bilan-cio, anche questa volta la Consulta, con la sentenza n. 228 depositata il 24 giu-gno 2010 respinge le argomentazioni del Giudice delle pensioni.Applicato il famoso editto che nel 1998 emanò l'ex Ministro del Lavoro a tutte le Magistrature, dalla Consulta alla Corte dei Conti, passando per il Consiglio di Stato: “se voi date troppo spazio ai pen-sionati distruggete il bilancio dello Stato”. Non pago, aggiunse: “I ricorsi devono essere giudicati con rigore e se c'è da scegliere tra una interpretazione favorevole ed una meno, è preferibile la seconda”. “Ecco l'agnello di Dio, fate questo in memoria di me” (coniuge superstite sacrificato per gli equilibri del bilancio)C'è ancora in Italia la certezza del Diritto?I l mio parere sul r icorso del CODACONS?

Il ricorso è giusto. Il momento sbaglia-to.

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INTEGRATIVA SPECIALE PER INTERO?ANCORA UN NO DELLA CONSULTA

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

GEMELLAGGIO TRA LE SEZIONI A.N.F.I. DI CUNEO E MONDOVI'-20 giugno 2010

Il giorno 20 giugno 2010 le Sezioni di Cuneo e Mondovì, innanzi alle proprie bandiere, hanno celebrato il loro “gemellaggio”.

Nella suggestiva chiesetta di Norea, frazione di Roccaforte Mondovì, era stata dapprima celebrata una commovente funzione liturgica officiata da Mons. Dionigi Dho, già cappellano militare presso il III Battaglione Scuola Allievi Finanzieri di Mondovì. Alla cerimonia hanno preso parte Autorità quali il Consigliere Regionale Nazionale, Cap. Tito MARINI e gen-tile consorte, giunti per l'occasione da Alessandria, una rappresentanza della Sezione A.N.F.I. di Torino, il Comandante della Brigata di Garessio (Cn), Lgt. Filippo Giannone accompagnato dalla Sua Signora, il Col. (a) Ettore Fili, già Comandante del III Battaglione Allievi. Dopo le celebrazioni, la giornata è proseguita con un rinfresco seguito dal tradizionale pranzo sociale, un appunta-mento conviviale che ha riunito, tra sorrisi e brindisi, tanti vecchi colleghi ed amici iscritti alle due Sezioni con le rispettive consorti, pres-so un noto ristorante della zona.

E' da sottolineare che, nell'occasione, è stato consegnato il diploma di benemerenza con-cesso al M.a. Walter Ciatti. Ha proceduto alla consegna dell'attestato il Consigliere Regionale Capitano Tito Marini. Causa assen-za per motivi di salute dell'interessato, il diplo-ma è stato ritirato dal Col.(a) Ettore Fili.

Sezioni di Cuneo e Mondovì

I 90 ANNI DEL TEN. COMM. EMILIO PERCO

I l Tenente Comm. Emil io Perco, Consigliere Nazionale A.N.F.I. per il Veneto e Presidente della Sezione ANFI di Belluno il 10 maggio 2010 ha compiuto 90 anni.Per festeggiarlo, adeguatamente, il Consiglio Direttivo della Sezione, il 14 mag-gio 2010, ha organizzato una cerimonia presso il locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza, alla quale hanno parte-cipato numerosi soci, familiari e simpatiz-zanti, nonché militari in servizio.Alla cerimonia non ha voluto mancare il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Belluno, Col. Francesco Mora, accompagnato dalla gentile consorte. Nella foto il festeggiato, Ten. Comm. Emilio Perco spegne le 90 candeline.La Direzione e Redazione di Fiamme Gialle invia al festeggiato i più sentiti e fervi-di auguri di ogni bene.

Sezione di Belluno

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

Intitolata, alla presenza del Comandante Generale, Gen. C.A. Cosimo D'Arrigo, la caserma di Ivrea all'App. M.O.V.M. Francesco Salerno. Alla cerimonia ha partecipato una delegazione della Sezione ANFI alla sede. Nella foto il Gen. C.A. D'Arrigo passa in rassegna i reparti schierati.

Sezione di Ivrea Sezione di Trieste

La Sezione ANFI di Trieste ha partecipato con il Presidente, Comm. Sergio Fachin ed il Consiglio Direttivo, alla cerimonia di ricollocamento della Lapide che ricorda i finanzieri infoibati a Basovizza.

Sezione di Lecco

Sezione di Milazzo Sezione di Rieti

Sezione di Ragusa

In occasione del 150° Anniversario della spedizione dei Mille sono stati ricordati i gari-baldini Carlo e Giuseppe Torri Tarelli, originari di Lecco. Un omaggio floreale è stato deposto dalle rappresentanze di Assoarma, guidate dal Comm. Filippo Di Lelio, alla cap-pella della famiglia nel cimitero monumentale.

Una rappresentanza della Sezione, guidata dal M.M.A. cs Giuseppe Moncao, ha parte-cipato alla cerimonia della Festa della Polizia di Stato svoltasi a Ragusa.

Una delegazione della Sezione ANFI alla sede ha partecipato alla celebrazione della Festa della Liberazione ed alla inaugurazione della nuova Piazza Roma. Nella foto il sin-daco, Dott. Lorenzo Italiano, con i soci ANFI e i militari in servizio alla locale Compagnia della Guardia di Finanza.

Durante la cerimonia di congedo del Brig. C. Giorgio Carloni, il Col. Vincenzo Tedeschi, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, ha consegnato, alla presenza del Presidente della Sezione, M.M. Mario Scardaoni, la tessera di socio ordinario al neo pensionato.

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

Visita ispettiva del Gen. C.A. Marcello Gentili, Comandante Interregionale per l'Italia Centro Settentrionale, al Comando Provinciale di Massa Carrara. Durante la visita il Gen. Gentili ha voluto salutare i soci della locale Sezione ANFI.

Sezione di Massa Carrara Sezioni di Tolmezzo e Codroipo

I soci della Sezione di Tolmezzo, unitamente ad una delegazione della Sezione di Codroipo, nella quale era presente il Gen. Ennio Boi, hanno festeggiato il 236° Anniversario di fondazione del Corpo. Nella foto il gruppo dei soci partecipanti alla cele-brazione.

Sezione di Matera

Sezione di Terracina Sezione di Piombino

Sezione di Trapani

Cerimonia di congedo del Gen. Salvatore Luongo, socio onorario della Sezione di Matera. Nella foto il Gen. Luongo con i soci della Sezione ANFI.

Una delegazione della Sezione, presieduta dal Brig. Canio Di Pierro, ha partecipato alla celebrazione del precetto Pasquale, officiato dal Cappellano militare Don Andrea Di Paola. Presente alla cerimonia il Comandante Provinciale di Trapani, Col. t. ISSMI Maurizio Pagnozzi.

Dal 14 al 18 aprile, in Gaeta, si è tenuta la manifestazione Yacht Med Festival. Nella foto il Comandante della Scuola Nautica, Col. Marcello Marzocca, con il Presidente della Sezione di Terracina, M.A. Aldo Stefanelli, il Vice Presidente della Sezione di Latina, M.C. Gianni Gambalonga, il V.Presidente della Sezione di Aprilia, M.A. Antonio Cuccu.

Premio di poesia narrativa “Città di Celle Ligure” durante la quale sono stati premiati due soci della Sezione di Piombino: il M.O. Saverio Marceddu, classificatosi al terzo posto della Sezione poesia per adulti e l'App. Paolo Falcioni, classificatosi al primo posto della medesima sezione. Nella foto i partecipati alla manifestazione.

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

Gita socio-culturale dei soci della Sezione, guidati dal loro Presidente, Brig. Oscar Meneghetti, nella città di Bergamo.

Sezione di Treviso Sezione di Borgo Valsugana

Dall'11 al 15 maggio i soci della Sezione, accompagnati dal loro Presidente, M.M.A. Giuseppe Mascotto, hanno effettuato una gita in Polonia visitando, tra l'altro, i campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau. I soci davanti al cancello di Auschwitz.

Sezione di Cannobio

Sezione di Tricase Sezione di Barletta

Sezione di Gaeta

Gita socio culturale, a Trento e alla Scuola Alpina di Predazzo, per i soci della Sezione di Cannobio. La comitiva è stata accolta dal Presidente della Sezione di Predazzo, M.M.A . Fiorenzo Ariazzi, al quale è stato donato, dal Brig. C. Calogero Abate, il crest della Sezione di Cannobio.

Gita socio-culturale a Pompei e alla Reggia di Caserta dei soci della Sezione di Gaeta accompagnati dal loro Presidente, M.A. m. Calogero Gambino.

Soci e familiari della Sezione, accompagnati dal Presidente, Brig. C. Gaetano Calabrese, hanno visitato la città di Barcellona (Spagna). Nella foto la comitiva davanti all'Hotel che li ospitava.

Visita nelle città di Loreto, Assisi , Nocera Umbra, Cascia e Norcia per i soci e familiari della Sezione, Presieduta dal Lgt. Antonio Filannino.

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

La comitiva dei soci e familiari della Sezione che hanno partecipato, recentemente, ad una gita socio-culturale in Assisi (PG).

Sezione di Roma 2/Ovest Sezione di Taranto

Grande partecipazione di soci e familiari alla gita socio-culturale, organizzata dal Presidente, Brig. Nicola Di Tommaso, in Umbria. La comitiva ha visitato le cittadine di: Norcia, Santa Rita da Cascia, Assisi, Perugia e Foligno.

Sezione di Mestre

Sezione di Aprilia Sezione di Diamante

Sezione di Vasto

Gita socio culturale dei soci della Sezione, guidata dall'app. Gaetano Fasulo, nella città di Verona. Il gruppo dei soci all'interno del chiostro dove è situato il balcone di Giulietta.

Soci e familiari della Sezione, unitamente ai colleghi di Termoli, hanno partecipato, recentemente, all'Udienza generale del mercoledi, di Sua Santità Benedetto XVI, nella città del Vaticano.

Il S.Ten. Genino Cafaro, coadiuvato dal Vice Presidente, M.M. Antonio Cuccu, ha partecipato, con i soci della Sezione, alla gita socio-culturale presso la laguna di Orbetello. Nella foto i soci davanti alla Cattedrale di Giglio Porto (GR).

Incontro conviviale dei soci della Sezione, guidata dal S.Ten. Michele Ricco. All'incontro hanno partecipato il Prof. Ugo Calafiori, la Prof.ssa Efrida De Luna, sorella del Cap. Giulio di cui la Sezione porta il nome. Durante il convivio, organizzato dal Vicepresidente, M.M.A. cs Antonio Bacchi, ben coadiuvato dal M.A. Francesco Talarico e dall'App. s. Antonio Talarico, i soci hanno chiesto al Presidente della Sezione di pro-grammare, prossimamente, una gita socio-culturale.

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ATTESTATI DI BENEMERENZAATTESTATI DI BENEMERENZA

Durante una recente riunione conviviale dei soci della Sezione, il Presidente, Brig. Cav. Uff. Dott. Enea Di Censo, ha consegnato l'attestato di benemerenza, concesso dal Presidente Nazionale, all'App. Giuseppe Cinti.

Sezione di Macerata

Il Vice Presidente della Sezione, Brig. C. Cav. Silvano Galletti, durante una riunione con-viviale, ha consegnato all'App. sc. Domenico Parrilla, l'attestato di benemerenza con-cesso dal Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio.

Sezione di Modena

Il Presidente della Sezione, M.M.A. Comm. Ermanno Gelsi, accompagnato dal Vice Presidente M.M.A. Cav. Dario Minarelli e dal Brig. Prisco Palumbo, ha fatto visita al Brig. Cav. Uff. Domenico Varone, costretto su una sedia a rotelle per una grave malattia. Al Brig. Varone è stato consegnato l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale dell'A.N.F.I..

Sezione di Bologna

Il Presidente della Sezione, M.M.A. cs Antonio Landi, unitamente al Segretario, Brig. C. Renato Mattioli ed al Sindaco, App. UPG Leonardo Rossi, accompagnati dalle gentili consorti, si sono recati a casa della Sig.ra Ortensia Ghin, per consegnarle l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio.

Sezione di Ferrara

Alla presenza del Col. Vincenzo Raffo, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, il Presidente della Sezione, V.Brig. Cav. Roberto Ferro, ha consegnato al Sig. Pasquale Caruana, l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale dell'A.N.F.I..

Sezione di Agrigento

Alla presenza del Comandante la Compagnia di Monfalcone, Magg. Laiola, il Presidente della Sezione, S.Ten. Giorgio Miccoli, ha consegnato al Brig. Giuseppe Simone, l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio.

Sezione di Monfalcone

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SOCI CHE SI FANNO ONORE

Nella nostra famiglia

Fin. Tommaso PETRILLOIl 22/12/2009, il Fin Tommaso Petrillo, socio della Sezione di Campobasso, figlio del Brig. C. Francesco, Consigliere della stessa Sezione, è stato premiato con la “Toga d'Oro” quale giovane Avvocato che ha conseguito l'esame di abilitazione “nell'anno 2007 - 2008 in maniera migliore”.

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App. Antonio LARINOL'App. Antonio Larino, socio della Sezione di Potenza, noto pittore NAIF nella Basilicata, espone le sue Opere al Palazzo Mancini di Picerno (PZ). Ha avuto il riconoscimento di molti premi a livello internazionale, tra i più significativi, il primo premio a Lecce intitolato a “Mi-chelangelo Buonnaroti”, primo premio Internazionale di pittura città di New York per l'opera “Adamo ed Eva”.

NOZZE

NOZZE D’ORO

l seguenti soci hanno festeggiato il 50° anniversario di matrimonio:

S.Ten. Cav. Giuseppe Aronica, socio della Sezione di Roma 1/Nord, e con-sorte Sig.ra Margherita Antonini;

App. Carmine Caricasulo, socio della Sezione di Mirandola, e consorte Sig.ra Vittoria Corbino;

Gen.B. Vincenzo Della Vecchia, socio della Sezione di Roma 1/Nord, e con-sorte Sig.ra Raimondo Teresina;

App. Ferri Cav. Gianfranco, socio della Sezione di Mestre, e consorte Sig.ra Rossella Borgo;

Fin. Giovanni Frignani, socio della Sezione di Varese, e consorte Sig.ra Maria Antonietta Benigna;

M.C. Gentile Mauro, socio della Sezione di Roma 1/Nord, e consorte Sig.ra Maria Russo;

M.A. Cav. Uff. Andrea Guglielmelli, Presidente della Sezione di Nettuno-

I seguenti soci o loro familiari hanno contratto matrimonio:

Dott.ssa Elisa Bertieri, figlia del Brig.C. Riccardo, socio della Sezione di Varese, con il Dott. Sami Valterri Koho;

Sig.na Karin Bombassei, figlia del V.Brig. Florio, Consigliere della Sezione di Santo Stefano di Cadore, con il Sig. Riccardo Zanetti;

Dott. Daniele Bucovaz, figlio dell'App. sc. Mario, socio della Sezione di Cividale del Friuli, con la Dott.ssa Lavinia Bona;

Sig.na Carmela Roberta Cacioppo, figlia della Sig.ra Stefania Giannangeli, socia della Sezione di Genova, con il Sig. Marcello Navone;

Sig.na Arianna Cipollone, figlia dell'App. Sergio, socio della Sezione di Avezzano, con l'Ing. Eugenio Cipollone;

Ing. Rosanna De Nuntiis, figlia del Sig. Silvio, socio della Sezione di Pratica di M a r e , e n i p o t e d e l G e n . Mario,Presidente della stessa Sezione, con il Sig.Ciro Ferrari;

Dott.ssa Rosa Disabato, figlia del Brig.C. Nicola, socio della Sezione di Toritto, con il Sig. Leonardo Stallone;

PROMOZIONI

I seguenti militari in congedo sono stati promossi al grado superiore nel ruolo d'Onore:

A SottotenenteM.M.A.c.s. Francesco Vassallo, socio della Sezione di San Severo;

A MarescialloBrig. Angelo Molitierno, socio della Sezione di Aversa.

Anzio, e consorte Sig.ra Maria De Feo;

Fin. Giorgio Notari, socio della Sezione di Bologna, e consorte Sig.ra Franca Menegatti;

App. Enrico Pipi, socio della Sezione di Genova, e consorte Sig.ra Elda Moro;

Fin. Luigi Pontone, socio della Sezione di Torino, e consorte Sig.ra Silvia;

App. Armando Santin socio della Sezione di Verona, e consorte Sig.ra Edda;

M.A. Rocco Trimonti, Consigliere della Sezione di Roma 2/Ovest, e consorte Sig.ra Giulia Laucella.

M.C. Pino PALMIERIIl Maresciallo Capo Pino Palmieri, socio della Sezione di Roma 3/Est, in servizio nel Corpo, è stato eletto Consigliere Regionale per il Lazio con oltre novemila preferenze.

NOZZE DI DIAMANTE

Il seguente socio ha festeggiato il 60° anniversario di matrimonio:

Brig. Angelo Cincotti, socio della Sezione di Sanremo, e consorte Sig.ra Anna Clemenza.

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Sono nati:

Alessandro, nipote del Brig. Angelo Giuliani, Consigliere della Sezione di Olgiate Comasco, e della consorte Sig.ra Giorgina Castelli;

Alessandro, nipote del M.C. Mario Camele, socio della Sezione di Bologna, e della consorte Sig.ra Zita Romani;

Alessio, nipote dell’App. sc. Antonio Malizia, in servizio presso la Presidenza Nazionale dell’ANFI;

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CULLE

Sig.na D'Ignoti Rossana, figlia del Sig. Michele, socio simpatizzante della Sezione di Trapani, con il Sig. Daniele Cianfanelli;

Geom. Simone D'Onofrio, figlio del M.M. Carmine, socio della Sezione di Ascoli Piceno, con la Sig.na Rita Giammarini;

Sig.na Nadia Fioravanti, figlia del Brig.C. Paolo, socio della Sezione di Olgiate Comasco, con il Sig. Marco Foglia;

Sig.na Lidia Gabellone, figlia del Sig. Ruggero, socio simpatizzante della Sezione di Gallipoli, con il S.Ten. di Vascello Cosimo Rotolo;

Dott.ssa Sara Giomini, figlia del M.M. Ferdinando, socio della Sezione di Marsala, con il Dott. Giovanni Licari;

Sig. Vincenzo Lampignano, figlio del M.A. Cav. Giuseppe, Presidente della Sezione di Gallipoli e della consorte Sig.ra Caterina Lisi, socia benemerita della stessa Sezione, con la Sig.na Giuliana Amato;

Sig. Primiano Lombardi, figlio del M.M.A.c.s. Pasquale, Consigliere della Sezione di Lesina, con la Sig.na Francesca Biccari;

Sig.na Lucia Manca, figlia del Brig.C. Francesco, socio della Sezione di Mazara del Vallo, con il Sig. Dario Pettignano;

Sig. Gianluca Mancini, figlio dell'App. U.p.g. Enrico, socio della sezione di Pescara, con la Sig.na Miriam Di Girolamo;

Fin. sc. Bruno Mangraviti, in servizio nel Corpo, figlio del Lgt. Cav. Paolo, Consigliere della Sezione di Messina, con la Dott.ssa Emilia Schipilliti;

Dott. Gian Paolo Mastroeni, figlio del Br ig . Giuseppe, Consig l iere e Segretario della Sezione di Velletri, con la Dott.ssa Maria Stella Demasi;

Dott.ssa Paola Miccoli, figlia del S.Ten. Comm. Giorgio. Presidente della Sezione di Monfalcone, con il Dott. Cesare Novati;

Fin. Michele Oddo, in servizio nel Corpo, figlio del M.llo Salvatore socio della Sezione di Marsala, con la Sig.na Angela Stefania Cialona;

Sig.na Raffaella Ottaviano, figlia del Brig.C. Sundino, socio della Sezione di Vasto, con il Dott. Paolo Atti;

Sig. luigi Piacentino, figlio del S.Ten. Antonio, Presidente del collegio dei Sindaci della Sezione di Marsala, con la Sig.na Flavia Di Ruscio;

Dott.ssa Roberta Più, figlia del M.M. Natalino, socio della Sezione di Padova, con l' Ing. Simone Rocca;

Sig. Amedeo Rampino, figlio del M.A. dei CC. Antonio, socio simpatizzante della Sezione di Gallipoli, con la Sig.na Giuliana Picciocchi;

Sig.na Margherita Rutigliano, figlia del Sig. Vito, socio simpatizzante della Sezione di Bitetto, con il Sig. Nico Marziliano;

Carabiniere sc. Claudio Sabatini, figlio del M.M.A.c.s. Vincenzo, Presidente della Sezione di Lesina, con la Sig.na Claudia Panunzio;

Sig.na Amelia Sarra. figlia del Brig. Francesco, socio della Sezione di Alatri, con il Sig. Massimiliano De Nova;

Sig.na Dominga Soranno, sorella del M.C. Leandro, nipote del Lgt. Luca soci della Sezione di Bitetto, con il Sig. Domenico Bazzi;

Sig. Giuseppe Spiga, figlio dell'App. Luigi, socio della Sezione di Lecco, con la Sig.na Viviane Leite Menezes;

Dott.ssa Francesca Tuzi, nipote del S.Ten. Michele Ricco, Presidente della Sezione di Diamante, con l’Ing. Giuseppe Strignano.

Anna, figlia del Fin. Elio Armato, nipote del M.M. Vito, socio della Sezione di Mazara del Vallo, e della consorte Sig.ra Marianna Pipitone;

Anna ed Eva, gemelle figlie dell'Ing. Franco Caicchiolo, socio della Sezione di Este, e della consorte Dott.ssa Monica Magarotto;

Antonio, nipote del Brig. Antonio Ancona, Vicepresidente della Sezione di Toritto, e della consorte Sig.ra Vincenza Scarangella;

Bianca, nipote del Brig.C. Francesco Capozzi, socio della Sezione di Genova, e della consorte Sig.ra Angela;

Cristian, nipote del M.A. Domenico Ciriello, Vicepresidente della Sezione di Castelfranco Veneto, e della consorte Sig.ra Lucia Bazan;

Davide, nipote del M.A. Francesco Nitti, socio della Sezione di Bari;

Domenico, nipote del M.A. Comm. Vito Evangelista, Vicepresidente della Sezione di Bari;

Edoardo, nipote del Brig.C. Pasquale Giudice, socio della Sezione di Varese, e della consorte Sig.ra Maria;

Enzo, nipote del Brig.C. Donato Lucia, Consigliere della Sezione di Potenza;

Federica, nipote del Brig.C. Sandro Disanti, Consigliere della Sezione di Trapani, e della consorte Sig.ra Giuseppa Pirrone;

Felicita, nipote del M.A.Cav. Giuseppe Antonio Collazzo, Consigliere della Sezione di Potenza;

Gabriele, figlio del Sig. Sabino Cipriano, socio simpatizzante della Sezione di Monza;

Greta, Figlia dell'App.sc. Andrea Zollino, in servizio presso la Presidenza Nazionale ANFI, e della consorte Sig.ra Marcella, nipote dell'App.Italo Zollino, socio della Sezione di Bari;

Iacopo, nipote del Fin. Matteo Rubino, Sindaco effettivo della Sezione di Lucca, e della consorte Sig.ra Dolores;

Lara Angelica, nipote del Lgt. Cav. Francesco Paolo Borghi, socio della Sezione di Palermo;

FiammeGialle - Agosto/Settembre 2010

Page 36: NI SERRADA RETROCEDEIX · 2010. 10. 13. · V. Brig. mare Antonio Sanna, perito nel mare Mediterraneo nel 1943, col naufra-gio del dragamine della G. di F. RD 36, che aveva ingaggiato

Laura, figlia dei coniugi Sig. Pierluigi Del Bene, socio simpatizzante della Sezione di Nocera Inferiore, e della consorte Sig.ra Orsola De Martino;

Leonardo, nipote del Brig. Gerardo Petrone, socio della Sezione di Como;

Lorenzo, nipote del Brig.C. Tommaso Di Dario, socio della Sezione di Alatri;

Lorenzo, nipote del M.M. Serafino Moretti, socio della Sezione di Tirano, e della consorte Sig.ra Maria Pia Moschetti;

Lucilla, nipote del Brig. Mario Massullo, socio della Sezione di Vasto, e della consorte Sig.ra Michela Salvatorelli;

Maria Valeria, nipote del M.M. Rolando Palmieri, socio della Sezione di Viterbo, e della consorte Sig.ra Anna Bruna;

Mariastella, figlia dei coniugi Lgt. Antonio Giorgi, socio della Sezione di Ceprano, e Sig.ra Lucia Anna Fraioli;

Martina, nipote del Sig. Roberto Colombo, socio della Sezione di Lecco, e della consorte Sig.ra Rita Albani;

Matteo, nipote del M.A.c.s. Manlio Onori, socio della Sezione di Lecco, e della consorte Sig.ra Michelina Mazzoleni;

Mattia, nipote del Brig. Antonio Di Muro, Consigliere della Sezione di Monza;

Michela, nipote del M.O. Antonio Pittalis,socio della Sezione di Genova, e della consorte Sig.ra Ivana;

Michele, nipote del Lgt. Michele Costabile, Presidente della Sezione di Trani, e della consorte Sig.ra Anna Troiano;

Nicolò, nipote del Brig.C. Mario Semeraro, Alfiere della Sezione di Bergamo, e della consorte Sig.ra Anna Moro;

Paolo, nipote del M.A. Paolo Cavallaro, socio della Sezione di Acireale;

Rocco, nipote del M.C. Nicola Mandara, socio della Sezione di Cerignola, e della consorte Sig.ra Isabella Mastricci;

Rosario, nipote del M.A. Rosario Fanciullo, Consigliere della Sezione di Ischia, e della consorte Sig.ra

Giuseppina di Massa;

Sara, nipote del Brig.C.m. Arcangelo Murtas, socio della Sezione di Caorle, e della consorte Sig.ra Antonella Naccari;

Sofia, nipote del Lgt. Vito Lancellotti, socio della Sezione di Roma 1/Nord.

Sofia, nipote del M.O. Cav. Uff. Antonio Casula, Consigliere Nazionale ANFI, Economo della Presidenza Nazionale, e nipote del M.A. Alessandro Casula, in servizio nel Corpo e socio Anfi.

Si sono laureati i seguenti soci o loro familiari:

Sig.na Letizia Carriero, nipote del V.Brig. Oraz io Gangemi , Segre tar io e Consigliere della Sezione di Livorno, in “Scienze della Formazione”;

Sig.na Cristina Cataldi, Figlia del M.C. Luigi, socio della Sezione di Cividale del Friuli, in “Scienze Giuridiche”;

Sig.na Clara Clarizio, figlia del Brig.C. Mario, Economo della Sezione di Sannicandro di Bari, in “Psicologia”;

M.O. Antonello D' Ascenzo, in servizio nel Corpo, figlio del M.C. Angelo, socio della Sezione di Pescara, in “Economia”;

Sig.na Marcella de Sanctis, figlia del M.A. Domenico, Consigliere della Sezione di Genova, in “Biologia Molecolare e Cellulare”;

Sig. Raffaele Falso, figlio del S.Ten. Leonardo, socio della Sezione di Roma 2/Ovest, in “Scienze e Tecniche Psicologico-Sociali della Comunicazione e Marketing”;

Sig.na Giulia Farci, nipote del M.C. Ottavio Pistis, socio della Sezione di Cagliari, in “Giurisprudenza”;

Sig. Roberto Giordano, figlio del Brig.C. Giuseppe, socio della Sezione di Vibo Valentia, in “Architettura”;

Sig.na Antonella Greco, figlia del Brig.C. Aniello, socio della Sezione di Roma 1/Nord, in “ Scienze Biologiche”;

Sig.na Anna Guercioni, figlia del M.A.

LAUREE

Carlo, socio della Sezione di Ascoli Piceno, in “Giurisprudenza”;

Sig.na Maria Stella Laganà, nipote del Sig. Demetrio Laganà, socio della Sezione di Reggio Calabria, in “Ingegneria Elettronica”;

Sig.na Maria Lettiero, figlia del M.llo luigi, socio della Sezione di Roma 1/Nord, in “Musicologia e Beni Musicali”;

Sig. Massimo Mareseglia, figlio del V.Brig. Francesco, socio della Sezione di Ostuni, in “Ingegneria Gestionale”;

Sig.na Angela Marmorale, figlia del Brig.C. Giovanni, e della Sig.ra Antonietta Barbato, soci della Sezione di Benevento, in “Scienze Biologiche”;

Sig.na Angela Mazza, figlia del M.A. Giovanni in servizio nel Corpo, socio d e l l a S e z i o n e d i R i m i n i , i n “Musicoterapia”;

Sig.na Antonella Migliorati, figlia del Prof. Elio, socio simpatizzante della Sezione di Cerignola, in “Biologia e Fisiopatologia Cellulare”;

Sig.na Carla Nulli, figlia del Lgt. Marino, socio della Sezione di Terni, in “Comunicazioni Internazionali”;

Sig. Pacenza Nilo, figlio del Brig.C. Luigi, socio della Sezione di Corigliano Calabro, in “Ingegneria Edile”;

Sig. Alessandra Palumbo, figlia del M.A. Cav. Michele, Vicepresidente della Sezione di Policoro, in “Controllo di Qualità”;

Sig.na Elena Riotino, figlia del M.M. Michele, socio della Sezione di San Ferdinando di Puglia, in “Scienze della Formazione Primaria”;

Sig. Giuseppe Scagliola, nipote del Sig. Demetrio Laganà, socio della Sezione di Reggio Calabria, in “ Scienze dell'Arte”;

Sig.na Elisa Vallabini, figlia del Brig.C. Andrea, Sindaco effettivo della Sezione di Trasacco, in “Fisioterapia”.

“Fiamme Gialle” formula vivissime felicitazioni ai neo promossi, ai novelli sposi, ai coniugi che hanno festeggiato le nozze di diamante o d'oro, ai neonati ed ai neo laureati. Giungano a tutti infiniti e fervidi auguri di tanta fortuna e serenità.

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TRISTIA...

L'11 giugno 2010 è venuto a mancare ai pro-pri cari e a tutte le Fiamme Gialle d'Italia, il Gen. C.A. Ferdinando Dosi, nato a Roma il 24 luglio 1917, 29° Comandante in Seconda del Corpo dal 13 ottobre 1977 al 30 dicembre 1978.Dopo aver frequentato, dal 1° dicembre 1936 al 31 gennaio 1939, il 39° corso "Monte Cimone" dell'Accademia, fu assegnato al Comando della tenenza di Aosta. Allo scoppio della guerra fu trasferito in Africa Orientale dove comandò un plotone della compagnia mobilitata di Tessenei (Eri-trea), meritando un encomio solenne, e la 1^ compagnia del Battaglione mobilitato misto della Guardia di Finanza dell'Eritrea, che per quasi tre mesi presidiò il fronte nord della piazzaforte di Massaua e che tenne alto nel combattimento finale l'onore delle armi italia-ne, meritando per il Corpo la Medaglia d'Argento alla Bandiera. Conseguì nell'occasione la promozione per merito di guerra al grado di capitano con decorrenza dall'8 aprile 1941, nonché una Medaglia d'Argento al Valor Militare. Rientrato in Patria il 3 gennaio 1946, dopo un lungo periodo di prigionia trascorso in India, ha prestato servizio per sette anni presso l'Ufficio Legislazione del Comando Generale ed ha poi comandato la 2^ compagnia di Roma e dall'ottobre 1953, per un anno, l'allora unica compagnia allievi e sottotenenti allievi dell'Accademia.Da maggiore, ha comandato per due anni il Circolo di confine di Como, avente allora una forza di circa 1.100 uomini.Successivamente, ha comandato il Battaglione Allievi della Scuola Sottufficiali e il Battaglione Allievi dell'Accademia, allora appena istituito, e da Tenente Colonnello ha diretto per oltre quattro anni l'Ufficio Addestramento e Studi dell'Accademia, col-l a b o r a n d o a l l a r e a l i z z a z i o n e dell'ordinamento quadriennale degli studi dell'istituto. Promosso Colonnello, nel 1963, ha coman-dato le Legioni di Ancona, Trento, fronteg-

giando con i normali effettivi l'ondata terrori-stica allora rivoltasi anche contro i nostri mili-tari, Como ed infine la 9^ Legione di Roma.Da Generale di Brigata, promosso nel 1969, ha comandato la Zona Sicula e successiva-mente per oltre tre anni, fino al 1974, ha retto il comando delle Scuole, organizzando e diri-gendo in tale veste, tra l'altro, i primi Corsi Superiori di polizia tributaria svolti presso la dipendente Scuola pt. Dopo la promozione a Generale di Divisione, conseguita il 7 dicembre 1974, ha tenuto gli incarichi di Ispettore del Corpo per l'Italia Meridionale e di Ispettore per i Reparti di Istruzione. Laureato in scienze economiche e commer-ciali, il Generale Dosi ha espletato quasi inin-terrottamente, dal 1946 al 1964, incarichi di insegnamento di materie economiche, giuri-diche e di servizio presso l'Accademia, la Scuola Centrale Tributaria e la Scuola Sottufficiali.E' stato autore di alcune pubblicazioni, fra le quali ricordiamo "Unione doganale e polizia tributaria del Mercato Comune" (Giuffré 1958) e "Bilanci interni e pubblici" (Giuffré 1967), nonché di vari studi in materia di poli-zia tributaria, di servizio d'istituto e di storia del Corpo.

La scomparsa del Gen. C.A. Ferdinando Dosi

La scomparsa del Gen. C.A. Guglielmo Farnè

Il 19 luglio 2010, in Roma nella Parrocchia Santi Sette Fondatori, è stato reso l'ultimo omaggio terreno al Gen. C.A. Guglielmo Farne', nato a Roma il 7 gennaio 1929, Comandante in Seconda della Guardia di Finanza dal 31 dicembre 1991 al 7 gennaio 1993.Nominato Sottotenente il 28 settembre 1950 e promosso Tenente nel settembre 1952, da subalterno e ufficiale inferiore ha comandato diversi reparti territoriali.Chiamato, una prima volta, al Comando Generale, Ufficio Operazioni, nel 1964, è stato assegnato, poi, all'Ufficio Legislazione, del quale ha successivamente tenuto la titola-rità dal 1967 al 1971. Da Colonnello ha comandato il Nucleo Centrale di Polizia Tributaria e la Legione di Genova. Da febbraio 1981 a gennaio 1987,

nei gradi di Colonnello e di Generale di Brigata, conseguito il 31 dicembre 1981, e di Generale di Divisione, al quale è stato pro-mosso il 31 dicembre 1986, ha ricoperto la carica di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale. Da gennaio 1987 a settembre 1989 ha assol-to le funzioni di Generale di Divisione Ispettore per l'Italia Nord - Occidentale. Dal 30 aprile 1990 ha assunto le funzioni di Generale di Divisione Ispettore per l'Italia Centrale, unitamente all ' incarico di Pres idente de l la Commiss ione d i Avanzamento Sottufficiali già ricoperto dal 20 settembre 1989. Laureato in Giurisprudenza, il Generale Farnè, era decorato di medaglia d'oro al meri-to di lungo comando, di croce d'oro per anzianità di servizio, insignito di medaglia Mauriziana e Cavaliere di Gran Croce al meri-to della Repubblica Italiana.

I Colleghi del Corso lo ricordano così:Il 16 luglio 2010 si è spento il Generale di Corpo d'Armata Guglielmo Farné. La vita di un ufficiale giunto all'apice della carriera è riassunta nel Suo curriculum. E quello del Generale Farné, già Comandante in Seconda del Corpo è, ovviamente, di eccellenza. Ma non sono le beneme-renze professionali che qui interessano chi scrive, suo fraterno amico e collega di corso.Il pensiero va, piuttosto, al giorno della prima reciproca conoscenza (1° ottobre 1948), alle iniziali esperienze comuni in campo militare, ai primi contatti con il mondo dello sport, alle difficoltà di approccio alle materie pro-fessionali prima d'allora ignorate, all'apprensione per gli esami di gruppo e finali, compensate dall'allegria della giovinezza che consentiva anche in quelle circo-stanze di sorridere e di superare ogni difficoltà.Il ricordo va anche alla bontà d'animo del compianto amico, non disgiunta dalla sua sicura determinazione e dal suo fine senso dell'umorismo. Senza la pretesa di interpretare il pensiero di tutto il corso d'Accademia ma con la certezza di una comune condivisione di senti-menti, mi piace ricordare pochi ma significativi aspetti della personalità dell'allievo ufficiale Guglielmo Farné, (Memmo per noi), mai scalfiti dalle prove della vita.Il legame con la famiglia, in primo luogo.Par di udire ancora, sull'imbrunire, negli androni di Viale XXI Aprile, la voce dell'allievo di servizio all'ingresso:”Farné in parlatorio”. Per Lui e per noi que-sto richiamo significava che la Sua Anna, all'epoca fidanzata e poi moglie e madre dei suoi figli, lo attende-va per una intima passeggiata nei dintorni di Piazza Bologna. Tale forte legame si è protratto per l'intera vita e, ultimamente, si è felicemente esteso ai nipoti dei cui successi scolastici era fiero.Un secondo legame, anche questo forte e indissolubi-le, lo ha poi unito alle Fiamme Gialle sin dal primo gior-no del Suo ingresso nel Corpo: ne è testimonianza l'impegno posto durante l'intero corso della carriera nel portare a termine prestigiose operazioni di servizio, nel solco della tradizione della quale Egli si sentiva fedele continuatore.Terzo e non ultima caratteristica del caro Memmo è il senso dell'amicizia sincera che ha sempre coltivato e nutrito per i colleghi, specie se di corso, di quel 48° Corso senza nome che ancora lega noi sopravvissuti. Riposa in pace, Guglielmo. Uno del 48° Corso.

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Il 13 agosto 2010 si è avuta la perdita del Gen. C.A. Vincenzo Bianchi , 38° Comandante in Seconda della Guardia di Finanza. Nato a Tolfa (Roma) il 4 settembre 1928 ed entrato in Accademia il 1° ottobre 1948, é stato promosso sottotenente il 28 settembre 1950. Dopo aver comandato reparti del confine ita-lo-austriaco ed italo-svizzero, é stato asse-gnato al Comando Generale del Corpo, pre-standovi servizio per dodici anni. Da ufficiale superiore ha retto Gruppi di Sezioni dei Nuclei Regionali pt di Genova e Trieste. Promosso Colonnello nel 1976, ha assunto il comando dello stesso Nucleo Regionale pt di Trieste. Dal 1978 al 1980 ha comandato la 10^ Legione di Napoli e, successivamente, fino al 1982, il Nucleo Regionale pt di Milano. In tale incarico, ha coordinato, rendendosi pro-tagonista di rilevanti indagini investigative di importanti e complessi casi giudiziari che hanno interessato la nostra bella Italia.Con il grado di Generale di Brigata ha retto, dal 1982 al 1986, la Zona Lombarda (II). Promosso nello stesso 1986, Generale di Divisione, ha assunto le funzioni di Ispettore della Guardia di Finanza per l'Italia Nord-Occidentale e, successivamente, di Ispettore per i Reparti di Istruzione, ricopren-do anche gli incarichi di Ispettore per il Coordinamento e gli Studi, Presidente della Commissione Permanente di Avanzamento dei Sottufficiali e Comandante del Presidio di Roma per la Guardia di Finanza. Laureato in Giurisprudenza, é insignito: del l 'onori f icenza di Grand'Uff ic iale dell'"Ordine al Merito della Repubblica Italiana", della medaglia Mauriziana, della medaglia d'oro al merito di lungo comando e della croce d'oro al merito di servizio.

Ennio Adone, collega di corso, lo ricorda così:Vincenzo carissimo,dopo inenarrabili sofferenze, ci hai lasciati il 13 agosto e, da quel momento, ci sentiamo tutti più soli.Vorremmo ora ricordare la Tua figura di amico e di mae-stro di vita, ma avvertiamo quanto difficile sia assecon-

dare questo proposito per l'inadeguatezza delle parole. L'istinto e la ragione suggeriscono quindi di affidarsi alla religione del silenzio perché è solo nell'intimo della nostra memoria e del nostro animo che riescono ad affiorare il ricordo, il rimpianto ed il dolore che, affrancati da ogni espressione verbale, diventano preghiera.Ed ancora più arduo sarebbe tentare di illustrare, per immagini, le Tue virtù, nella illusoria ambizione di com-prendere il segreto della loro origine ed affermare la Tua fedeltà e darne testimonianza durante l'intera Tua esi-stenza.Un'indagine in grado di vedere oltre il monolitico aspet-to della Tua personalità richiederebbe la geniale sensi-bilità di un grande artista capace, come Michelangelo, di conferire, ai blocchi marmorei appena tagliati, forza ed anima prima ancora di dare loro la forma che ammi-riamo nei suoi capolavori.Come in quelle magie scultoree, la Tua vita, così rigoro-samente conformata a solidi principi, è stata da sempre animata da un innato afflato umano tanto forte e tenace da trasfondersi non solo nei Tuoi cari, ma anche, con irresistibile forza, in tutti coloro che Ti hanno accompa-gnato nel Tuo percorso esistenziale.Da te, Vincenzo, abbiamo ricevuto l'esempio del culto di valori eterni, la costante professione d'amore per la famiglia, per l'Istituzione, per il Paese e l'incrollabile fede nel trascendente.Ci incontreremo ancora? Penso di sì, ma non per nostri meriti, ma per la forza della Tua preghiera.Alla signora Mariella, compagna di tutta una vita, ai Tuoi figli, ai Tuoi nipoti rinnoviamo la nostra affettuosa soli-darietà, consapevoli che l'esserTi stati accanto ha costi-tuito e costituirà per loro un privilegio del quale continu-eranno ad essere convintamente fieri.

tutte le attività sportive, ha soprattutto brilla-to, quale straordinario atleta, nella specialità del salto con l'asta, nella quale si è laureato, più volte, campione e primatista italiano, par-tecipando, altresì, in rappresentanza dell'Italia, alle Olimpiadi del 1956 di Melbourne. Il Gen. Chiesa è stato uno degli interpreti più significativi nel salto con l'asta in Italia ed ha alimentato la magnifica tradi-zione delle Fiamme Gialle, ponendosi nel tempo come uno storico protagonista delle indimenticabili pagine dello sport giallover-de.

La scomparsa del Gen. C.A. Vincenzo Bianchi

Si è spento, il 14 luglio 2010, all'età di 82 anni, dopo una lunga malattia, il generale della Guardia di Finanza, Giulio Chiesa, straordi-nario atleta del salto con l'asta degli anni '50.l Gen. B. Giulio Chiesa era nato a La Spezia il 28 aprile 1928. Entrato in Accademia per la frequenza del 56° Corso “Carso I”, ha svolto servizio presso i Comandi del Corpo alla sede di Predazzo, Giulianova, Catania, Legione Allievi, 9^ Legione e Nucleo Centrale di poli-zia tributaria, comprensorio di Porta Furba, nonché presso il Comando Generale. Ufficiale particolarmente predisposto per

La scomparsa del Gen. B. Giulio Chiesa

S.Ten. Giacomo ABRIGNANI, socio della Sezione di Udine, il 20.4.2010;

Sig.ra Albonea BERNARDI, consorte del M.M. Cav. Giuseppe Ricci, socio della Sezione di Verona;

App. Natalino BOSONI, socio della Sezione di La Spezia, il 16.4.2010;

Brig. Edmo BOVINELLI, socio della Sezione di Pavia, il 24.4.2010;

Sig.ra Carmela BRUNI, consorte del Ten. Gaetano Breglia, socio della Sezione di Parma, il 20.4.2010;

Dott. Antonino BUONOCORE, fratello dell'App. Alfredo, socio della Sezione di Latisana, il 12.5.2010;

Brig. Francesco BUTTARO, socio della Sezione di Gaeta, il 20.5.2010;

App. Ferruccio BURATTO, socio della Sezione di Faenza, il 10.5.2010;

Sig. Maria Giuseppa CAPRARO, suocera del Brig. Mattia Gabriele, socio della Sezione di Ceprano, il 23.4.2010;

App. Giovanni CHIRIELEINSON, socio della Sezione di Tolmezzo, il 6.5.2010;

App. Bruno CORTE PAUSA, socio della Sezione di Santo Stefano di Cadore, l'8.5.2010;

Sig.ra Ida CORTI, socia della Sezione di Olgiate Comasco, suocera del M.C. Francesco Baldi, Presidente del Collegio dei Probiviri della stessa Sezione, il 10.3.2010;

Sig.ra Gilda CURRELI, madre del Brig.C. Sergio Lepuri, Vicepresidente della Sezione di Montecatini Terme, il 30.4.2010;

App. Ermanno DALLE LUCHE,di anni 83, già Segretario e Alfiere della Sezione di Massa, il 10.5.2010;

Sig.ra Eleonora DALLA VALLE, socia della Sezione di Verona, il 7.5.2010;

Sig.na Vanessa DE SILVA, nipote del Fin.

Sono inoltre deceduti iseguenti soci o loro familiari:

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39FiammeGialle - Agosto/Settembre 2010

Francesco Simeone, socio della Sezione di Toronto, il 14.5.2010;

Sig.ra Angela DEIANA, madre del M.C. Loi Quintino, socio della Sezione di Imperia, il 31.5.2010;

Bri.C. Italo DI CESARE, socio della Sezione di Agrigento, l'11.5.2010;

App Dionisio DI LENOLA, socio della Sezione di Seravezza, il 13.5.2010;

Sig. Roberto DI SOMMA, figlio del M.O. Tommaso, socio della Sezione di Napoli, il 27.5.2010;

Sig.ra Bianca DOMENIS, sorella del Brig. Bruno, Vicepresidente della Sezione di Monfalcone, il 4.5.2010;

App. Osvaldo DUCCI, socio della Sezione di Reggio Emilia, recentemente;

Fin. Angelo FERINA, di anni 80, socio della Sezione di Novara, il 28.4.2010;

Sig. Davide FINOCCHI, di anni 41, figlio del Fin. Corrado, socio della Sezione di Bologna, il 9.5.2010;

M.M.A.c.s. Pasquale FOLLIERO, di anni 85, socio della Sezione di Massa, il 27.5.2010;

Sig.ra Rosa IPPOLITO, madre del Brig. Tommaso Cardarelli, socio della Sezione di Lesina,il 28.3.2010;

Sig. Cesare LITTORIO, padre del Lgt. Francesco, in servizio nel Corpo e socio della Sezione di Bologna, il 12.5.2010;

Sig. Giovanni LOMONACO, padre del M.C. Nunzio, socio della Sezione di Matera, il 13.5.2010;

App. Giacomo LUISI, di anni 103, scoio della Sezione di Bari, il 26.5.2010;

App. Luigi MANCARELLA, socio della Sezione di Ventimiglia, l'1.5.2010;

App. Daniele MARTELLO, di anni 96, socio della Sezione di Borgo Valsugana, il 9.5.2010;

Paolo MINA, di mesi 4, nipote del Geom. Vanni Mina, socio simpatizzante della Sezione di Auronzo di Cadore, il 13.5.2010;

Fin. Silvio MOTICA, socio della Sezione di Muggia, il 6.5.2010;

Brig. Rino MUNARON, socio della Sezione di Mestre, il 2.5.2010;

App. Salvatore MURA, socio della Sezione di Muggia, il 9.5.2010;

V.Brig. Antonio MUREDDU, socio della Sezione di Brunico, il 14.5.2010;

M.M. Costantino MUSSO, socio della Sezione di Cuneo, il 24.2.2010;

Ai familiari degli Estinti il nostrosentito cordoglio

M.A. Nello NATALINI, socio della Sezione di Monza, il 26.4.2010;

Gen. D. Giuseppe OCCHIPINTI, socio della Sezione di Mestre, il 3.4.2010;

App. Giovanni ONOFRI, socio della Sezione di Roma 1/Nord, il 9.3.2010;

Sig.ra Nella Adriana PALLONE, madre dell'Avv. Massimo Iannarelli, socio della Sezione di Cassino, l'11.3.2010;

Sig.ra Flora PALMERINI, socia della Sezione di Massa, il 25.4.2010;

App. Pietro PALUMBO, socio della Sezione di Savona, il 13.3.2010;

Sig. Luigi PANOSETTI, socio simpatizzante della Sezione di Teramo, il 27.3.2010;

V.Brig. Danilo PASTORELLO, socio della Sezione di Bassano del Grappa, il 16.5.2010;

Fin. Alfonso PEDERSINI, socio della Sezione di Bologna, l'1.5.2010;

Brig. Saverio PESCUME, di anni 46, socio della Sezione di Imperia, il 2.5.2010;

Sig. Raffaele PESIRI, fratello del Brig. Pietro, Consigliere della Sezione di Trapani, il 20.4.2010;

Sig.ra Maria Pasqua PIGA, suocera dell'App. Cav. Otello Ferrini, socio della Sezione di Sassari, il 22.3.2010;

Sig. Eraldo PILLON, fratello dell'App. Rino, socio della Sezione di Latisana, il 29.3.2010;

M.A. Wladimiro PINTER, socio della Sezione di Rovereto, il 26.3.2010;

Sig.ra Anna PIAZZOLLA, madre del Brig.C. Matteo La Monaca, socio della Sezione di Ancona, il 18.4.2010;

App. Benedetto PIZZO, Sindaco supplente e Alfiere della Sezione di Ravenna, il 12.4.2010;

Sig. Vincenzo PIZZO, padre dell'App. Giuseppe, socio della Sezione di Cervignano del Friuli, il 12.4.2010;

M.A. Saverio PROCACCINI, socio della Sezione di Milano, il 22.3.2010;

Sig.ra Giuseppina PROTA, sorella del Brig. Saverio, Sindaco Effettivo della sezione di Rovigo, il 20.3.2010;

Sig.ra Angela RAMBELLI, madre del Fin. Gaetano Bandini, socio della Sezione di Ravenna, il 14.3.2010;

Sig. Nicola RICCIUTI, fratello del Brig.C. Donato, Presidente del Collegio dei Sindaci della Sezione di Vasto, il 6.4.2010;

M.M. Giuseppe RICCO, socio della Sezione di Busto Arsizio, il 30.5.2010;

M.llo Eolo RIGHI, socio della Sezione di Saronno, il 30.3.2010;

V.Brig. Camillo RISI, socio della Sezione di Livorno, il 4.5.2010;

App. Velio ROCCHI, socio della Sezione di Viterbo, il 23.4.2010;

Sig. Benvenuto RUZZI, padre del M.A. Sante, socio della Sezione di Tolmezzo, il 4.2.2010;

Sig.ra Gabriella SANTA, consorte del Sig. Giovanni Peisino, socio simpatizzante della Sezione di Mondovì, il 10.3.2010;

Sig. Valentino SANTAGIULIANA, fratello del Brig.C. Giuseppe, socio della Sezione di Olgiate Comasco, il 18.3.2010;

App. Lorenzo SASSU, socio della Sezione di Lugo, l'8.5.2010;

Sig.ra Nicolina SCARAFILE, sorella dell'App. Leonardo, socio della Sezione di Vibo Valentia, il 17.4.2010;

M.A. Giovanni SCHIBANI, socio della Sezione di Firenze, il 19.3.2010;

App. Vito SERIO, socio della Sezione di Imperia, il 22.4.2010;

Sig. Salvatore SERRA, fratello dell'App. Antonio, socio della Sezione di Bosa, il 21.3.2010;

Dott. Gaetano SIANI, figlio del Ten. Vincenzo, socio della Sezione di Salerno, recentemente;

Fin. Saverio SPADAVECCHIA, socio della Sezione di Trieste, il 9.3.2010;

Sig.ra Concetta SPEDALE, suocera del M.llo Michele Mazzone, socio della Sezione di Catania, il 9.4.2010;

Sig.ra Lizi TAMBORRINO, figlia del Brig. Giovanni, Sindaco Effettivo della sezione di Vibo Valentia, l'1.3.2010;

Sig. Marcello TARAVELLA, consorte della Sig.ra Amelia Razzitti, socia simpatizzante della Sezione di Mazara del Vallo, l'1.4.2010;

Ten. Adelmo TROMBI, socio della Sezione di Parma, il 21.4.2010;

Sig.ra Domenica VALLATI, madre del Brig. Sebastiano Millauro, Presidente della Sezione di Saronno, l'8.4.2010;

Sig.ra Anna Maria VICECONTE, madre del Brig. Domenico Vigorito, socio della Sezione di Policoro, l'8.3.2010.

Page 40: NI SERRADA RETROCEDEIX · 2010. 10. 13. · V. Brig. mare Antonio Sanna, perito nel mare Mediterraneo nel 1943, col naufra-gio del dragamine della G. di F. RD 36, che aveva ingaggiato

A.N.F.I.Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia

Una realtà da conoscereUna realtà da conoscerePER FAVORIRE L’UNIONE TRA IL PERSONALE IN SERVIZIO E QUELLO IN CONGEDO DELLA GUARDIA DI FINANZA E FORNIRE ASSISTENZA MORALE E MATERIALE AGLI ISCRITTI...

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