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Newsletter periodica d’informazione Rassegna ad uso esclusivamente interno e gratuito, riservata agli iscritti UIL Anno X n. 38 del 22 novembre 2012 Consultate www.uil.it/immigrazione Aggiornamento quotidiano sui temi di interesse di cittadini e lavoratori stranieri UIL Immigrati No al lavoro “invisibile”: condizioni dignitose per le lavoratrici domestiche La Confederazione Mondiale dei sindacati ha lanciato la campagna “12 x 12. Obiettivo: la ratifica della Convenzione OIL n. 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012. Si tratta di un dispositivo che vuole dare dignità al lavoro di 100 milioni di persone, in gran parte donne e migranti, “invisibili” per la legge in molti Paesi nel Mondo. In Italia Cgil, Cisl e Uil promuovono, per il 18 SOMMARIO Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti pag. 2 18/12/12 – Convegno per la ratifica Conv. OIL 189 pag. 2 Flussi, Fornero: “ragioniamo su un nuovo decreto” pag. 3 Bankitalia: immigrati non tolgono lavoro agli italiani pag. 4 Nel 2050 gli stranieri saranno il 17% della popolazione pag. 5 Cittadinanza, l’assenza di Roma pag. 5 A cura del Servizio Politiche Territoriali della Uil Dipartimento Politiche Migratorie Tel. 064753292- 4744753- Fax: 064744751 E-Mail polterritoriali2@uil.

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Newsletter periodica d’informazione

Rassegna ad uso esclusivamente interno e gratuito, riservata agliiscritti UIL

Anno X n. 38 del 22 novembre 2012

Consultate www.uil.it/immigrazioneAggiornamento quotidiano sui temi di interesse di cittadini e lavoratori stranieri

UIL Immigrati

No al lavoro “invisibile”: condizioni dignitose per le lavoratrici domestiche

La Confederazione Mondiale dei sindacati ha lanciato la campagna “12 x 12. Obiettivo: la ratifica della Convenzione OIL n. 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012. Si tratta di un dispositivo che vuole dare dignità al lavoro di 100 milioni di persone, in gran parte donne e migranti, “invisibili” per la legge in molti Paesi nel Mondo. In Italia Cgil, Cisl e Uil promuovono, per il 18 dicembre, una giornata di

SOMMARIO

Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti pag. 2

18/12/12 – Convegno per la ratifica Conv. OIL 189 pag. 2

Flussi, Fornero: “ragioniamo su un nuovo decreto” pag. 3

Bankitalia: immigrati non tolgono lavoro agli italiani pag. 4

Nel 2050 gli stranieri saranno il 17% della popolazione pag. 5

Cittadinanza, l’assenza di Roma pag. 5

In Italia calpestati i diritti dei minori Romanì pag. 6

Spagna: permesso di soggiorno a chi compra casa A cura del Servizio Politiche Territoriali della UilDipartimento Politiche MigratorieTel. 064753292- 4744753- Fax: 064744751E-Mail polterritoriali2@uil.

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Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti

Roma, 21 Novembre 2012, Hotel Palatino, ore 16.00, Auditoprium di Via Veneto 89Covegno “Donne al lavoro: tre mosse vincenti”(Angela Scalzo)Roma, 22 Novembre 2012, Hotel Palatino, ore 09.30Ital Nazionale: Convegno: Il benessere degli immigrati(Angela Scalzo)Roma 22 Novembre 2012, ore 13.00 Comitato direttivo del CIR(Giuseppe Casucci)Torino, 27 – 28 Novembre 2012, Sede BITEuropean Conference on Domestic Workers(Ivana Veronese, Piergiorgio Gui)Roma, 28 Novembre 2012, sede ANCI, ore 15.00Fondazione Romanì: presentazione campagna TRE ERRE (3R).(Giuseppe Casucci)Messina, 30 novembre 2012, Castello Gallego, ore 15.00Convegno Ital: cittadinanza prossima(Angela Scalzo)Roma, 4 dicembre 2012, ore 10.00, sede OILIncontro con delegazione Moldava(Giuseppe Casucci)Roma, 4 dicembre 2012, ore 11.00, sede UNARRiunione cabina di regia di UNAR (Angela Scalzo)Roma 17 dicembre 2012, ore 16.00Assemblea dei soci del CIR(Giuseppe Casucci)Roma 18 dicembre 2012, ore 09.00, sede ILO, via Panisperna 28

Convegno Cgil, Cisl e Uil per la ratifica della Convenzione ILO n. 189 sui diritti delle lavoratrici domestiche(Guglielmo Loy, Giuseppe Casucci, Angela Scalzo)

Campagna “12 x 12”: lavoro dignitoso per lavoratrici e lavoratori domesticiIl 18 dicembre 2012, Convegno a sostegno della ratifica della Convenzione OIL n. 189Nella settimana dal 12 al 18 dicembre, campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema del lavoro

domestico e sui contenuti della Convenzione ILO 189. Il 18 dicembre 2012, a Roma, nella giornata internazionale del migrante, Convegno sulla ratifica della Convenzione, presso la sede OIL di Roma in via Panisperna 28, dalle ore 09.30 alle 13.30.

Roma, 21 novembre 2012 - In tutto il mondo vi sono oltre 100 milioni di lavoratrici impiegate a svolgere il proprio lavoro nella casa di qualcun altro. Il loro lavoro, in molti Paesi, è sottovalutato, sottopagato, invisibile, non riconosciuto, e non rispettato. La grande maggioranza dei lavoratori domestici, sono donne e migranti. In molti paesi esse sono escluse dalla legislazione del lavoro e dai sistemi di protezione sociale. Nel giugno 2011, l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), ha adottato la Convenzione n. 189 e

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raccomandazione n. 201 sui lavoratori domestici, mirata a stabilire una base di diritti sociali e lavorativi. La Convenzione 189 è entrata in vigore nel 2012 dopo la ratifica dei primi due Paesi: Uruguay e Filippine. Nel corso dell’anno hanno ratificato lo stesso dispositivo anche Mauritius, Nicaragua, Bolivia e Paraguay. Per quanto riguarda il nostro Paese, abbiamo seguito con attenzione il lavoro realizzato dal Suo Ministero e relativo alla procedura di ratifica della, nonché la disponibilità e l’appoggio dato dal Governo al dispositivo stesso. Ci auguriamo pertanto che la procedura possa concludersi positivamente in tempi brevi. Nel dicembre 2011, la Confederazione Internazionale dei sindacati (ITUC –CSI), ha lanciato a livello mondiale la campagna “12 x 12”, proponendosi l’obiettivo di ottenere la ratifica della Convenzione n. 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012. La campagna ha già ottenuto la costituzione e la mobilitazione di Comitati “12 x 12” in 81 paesi, chiedendo la ratifica della Convenzione ed il miglioramento della legislazione nazionale. I Comitati hanno intrapreso varie attività con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei politici e dei legislatori ed hanno organizzato eventi pubblici per promuovere la convenzione a sostegno dei diritti dei lavoratori domestici. In questo ambito, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato iniziative in tutta Italia, che si realizzeranno nella settimana dal 12 ed il 18 dicembre prossimi, con attività di informazione e sensibilizzazione sulla tematica del lavoro domestico e sulla necessità di ratificare quanto prima la Convenzione anche nel nostro Paese. La settimana si concluderà con un seminario centrale che si terrà il 18 dicembre 2012, presso la sede Oil di Roma in Via Panisperna, a partire dalle ore 09.00. Alla tavola rotonda, saranno invitati i Ministri del lavoro, degli Esteri e dell’Integrazione e le controparti datoriali. Presenti i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil con delega sull’immigrazione.

Lavoro

Flussi. Fornero: "Ragioniamo sul nuovo decreto, pesa la disoccupazione" Aprire all'immigrazione  può comportare dei problemi, dato l'aumento di immigrati senza lavoro. Ma non possiamo chiuderci"

 Roma – 19 novembre 2012 – Il governo sta "ragionando" su un nuovo decreto flussi per riaprire gli ingressi di lavoratori stranieri in Italia, ma sulla

decisione finale peseranno i dati poco incoraggianti sulla disoccupazione degli immigrati. Lo  ha anticipato stamattina il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenendo a Trento a un incontro con i giovani organizzato dalla Confindustria locale. A una domanda su immigrazione e lavoro, Fornero ha risposto che "aprire all'immigrazione  può comportare dei

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problemi, dato l'aumento della disoccupazione tra gli immigrati. Per questo – ha sottolineato - stiamo ragionando sul nuovo decreto flussi". "Se guardiamo nel medio periodo – ha però aggiunto  il ministro del Lavoro- le due sponde del Mediterraneo non possono essere separate. Dall' immigrazione possiamo avere un grande contributo alla crescita, non possiamo chiuderci, ma dobbiamo far sì che queste persone trovino occasioni di lavoro e di cittadinanza". L’ultima volta che l’Italia ha aperto  le frontiere per far arrivare dall’estero lavoratori subordinati non stagionali è stato nel 2011, grazie a un decreto flussi varato dal governo Berlusconi. Prevedeva quasi 100 mila ingressi, oltre la metà dei quali erano riservati a lavoratori di ogni settore provenienti da Paesi che avevano accordi con l’Italia. Da altri Paesi potevano arrivare solo trentamila lavoratori domestici. Per il 2012 il governo Monti non ha varato decreti flussi, a eccezione di quello per i lavoratori stagionali. Questa scelta, suggerita dai tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Interno, è stata giustificata davanti al Parlamento dallo stesso ministro Fornero con l’eccessiva presenza di disoccupati stranieri in Italia.Elvio Pasca, Stranieri in Italia

Rapporti

Ricerca della Banca d’Italia gli immigrati non tolgono lavoro agli italianiUn'analisi di 15 anni di immigrazione dimostra che questa ha «spostato» i lavoratori nazionali verso lavori più qualificati http://www.corriere.it/

ROMA - Primo: gli immigrati non tolgono lavoro, portano anzi dei benefici al mercato del lavoro che li accoglie. Secondo: gli effetti positivi per i lavoratori «nazionali», sono anche in termini

di busta paga. Terzo: consistenti flussi migratori hanno l’effetto di spostare i lavoratori

«nazionali» verso occupazioni più specializzate e migliori. Francesco D’Amuri, ricercatore di Bankitalia, e Giovanni Peri, dell’University of California, in un working paper appena pubblicato sul sito della nostra Banca centrale, sfatano alcuni luoghi comuni.LA RICERCA - Fra il 1996 e il 2010 i lavoratori stranieri entrati nei 15 principali Paesi dell’Europa Occidentale sono quasi raddoppiati; erano poco meno dell’8% del totale della forza lavoro nel 1996, sfioravano il 14% nel 2010. Un trend che ha superato di gran lunga quello americano: negli Stati Uniti i lavoratori stranieri (nati all’estero) erano il 6% nel 1998, sono diventati il 12,9% nel 2010. Secondo modelli econometrici e analisi dei dati statistici dei Paesi di riferimento i due ricercatori dimostrano che persino un raddoppio dei flussi immigratori, al contrario di quanto ritengono in molti, non ha impatti significativi, a livello statistico, sui livelli di occupazione. Chi dunque teme che gli extracomunitari tolgano il lavoro agli italiani ha un falso timore. Non solo: analizzando 15 anni di immigrazione in Europa i due autori sono giunti alla conclusione che questa ha «spostato» i lavoratori nazionali verso lavori meno manuali e più qualificati e determinato un aumento medio delle buste paga pari allo 0,7%. Effetti che sono maggiori nei Paesi che hanno un mercato del lavoro più flessibile, mentre mercati maggiormente protetti attenuano leggermente questi trend così come l’assorbimento degli immigrati attraverso un avanzamento occupazionale dei lavoratori «nativi».Marco Galluzzo

Società

Carceri: Consiglio d'Europa, stranieri scontino pena nel proprio Paese

(ASCA) - Strasburgo, 19 nov - Per cercare di alleviare il grave

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problema del sovraffollamento delle carceri in Italia, ma anche in molti altri paesi del continente, il Consiglio d'Europa suggerisce accordi tra gli stati perche' ''i detenuti stranieri possano scontare il periodo di pena nel proprio paese''. Per trovare una soluzione equa, il Consiglio d'Europa organizza il 22 e 23 novembre a Roma, assieme al ministero della giustizia, una conferenza europea che stabilisca l'attuazione di questo principio. La Conferenza sarà inaugurata alla Protomoteca del Campidoglio giovedì 22 novembre alle 15 dal Ministro della Giustizia Severino, dalla Vice Segretaria Generale del Consiglio d'Europa Gabriella Battaini Dragoni e dal vice Presidente della Corte europea dei Diritti dell'Uomo Guido Raimondi. Venerdì i lavori proseguiranno alla scuola di formazione della polizia penitenziaria in via di Brava. Il paese europeo col maggior numero di detenuti stranieri e' la Svizzera (il 71,6% della popolazione carceraria), perché evidentemente i cittadini svizzeri delinquono poco. Mentre Polonia e Romania hanno un numero minimo di stranieri in carcere (appena lo 0.7%). In Italia il 36% dei detenuti sono stranieri. Se, quindi, più di un terzo della popolazione carceraria fosse trasferita nei rispettivi paesi di origine, sarebbe un bel sollievo per il problema del sovraffollamento. La soluzione proposta dal Consiglio d'Europa e condivisa dal governo italiano avrebbe anche il vantaggio di consentire al detenuto di ricevere le visite regolari dei familiari e anche di poter beneficiare maggiormente nel proprio paese dei programmi di preparazione per il reinserimento nel tessuto sociale una volta scontata la pena.com-dab/

Cittadinanza

Nel 2050 gli immigrati saranno 17% della popolazione

(Agi) Roma 19 novembre 2012 - Oggi in Italia siamo circa 60 milioni: diventeremo 62 milioni nel 2037 poi la popolazione

tornerà a scendere intorno al 2050, quando saremo un 'cocktail' di culture grazie agli immigrati che passeranno dall'attuale 7% al 17%".Lo ha detto il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, intervenendo alla convention "Italia + 30" organizzata dall'Istituto Piepoli. "Per allora - ha spiegato Giovannini - gli immigrati rappresenteranno il 25% della popolazione residente nel nord est ma meno del 3% nelle isole: sarà un Paese molto più concentrato al nord, nelle aree più densamente produttive, e questo determinerà tensioni sociali molto forti".Nel 2050 "l'Italia diventerà sempre più vecchia: gli ultra sessantacinquenni supereranno il 30% e gli ultraottantenni il 15%, e questo inciderà non solo sul welfare ma anche sul cambiamento sociale e culturale. I giovani? Non hanno un futuro pensionistico favorevole, avendo una vita lavorativa limitata e spezzettata percepiranno un pacchetto pensionistico molto più ridotto dei loro genitori e dei loro nonni. E il rimpianto - ha concluso il presidente dell'Istat - e' che abbiamo la generazione giovane più istruita di sempre ma la lasciamo in panchina: i 'neet', i giovani cioè che non studiano e non lavorano, sono oltre il 20%".Fonte Agi

Cittadinanza agli immigrati, l'assenza di RomaLa Capitale non ha aderito alla campagna promossa da Anci, Save the Children e Rete G2. Al contrario di altri 358 Comuni

ROMA - «Hai 12 mesi di tempo , dal compimento dei 18 anni, per richiedere la cittadinanza italiana. Ecco come fare». Così, attraverso l'invio di una lettera, oltre 300

Comuni hanno informato migliaia di ragazzi nati in Italia da genitori stranieri su come diventare cittadini italiani. Ad aderire all'iniziativa: «18 anni in Comune», lanciata un anno fa da Anci, Save the children e Rete G2-seconde generazioni, in prima fila le grandi città: da Milano a Napoli, da Genova a Bari, assente ingiustificata Roma. «È una vergogna - denuncia Paolo Masini, consigliere Pd in Campidoglio -, la

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partecipazione di Roma sarebbe fondamentale sia per il gran numero di bambini che, ogni anno, nascono sul suo territorio da genitori stranieri, sia come valore simbolico, essendo la Capitale».LA NORMATIVA - L'importanza dell'iniziativa si coglie considerando gli stringenti limiti entro cui l'attuale normativa circoscrive il diritto di ottenimento della cittadinanza. Oggi infatti chi nasce in Italia da genitori stranieri non è automaticamente un cittadino italiano. Può diventarlo solo facendone richiesta al compimento dei 18 anni, ed entro 12 mesi. Dopo? «Il diritto decade - spiega Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2 - e a quel punto l'iter non è più automatico e i requisiti richiesti diventano più rigorosi». La campagna <Inside out”- L’Italia sono anch’io>. Per il diritto alla cittadinanza dei minori nati da genitori stranieri (fotogramma)LA DENUNCIA - Aderire alla campagna è «il minimo sindacale», commenta ironicamente Masini. Che aggiunge: «Finché il legislatore non si deciderà a modificare la normativa, come amministrazione locale abbiamo almeno il dovere di informare». E se Save the children si dichiara stupita della mancata adesione della Capitale, secondo Masini si tratta di una «chiara volontà politica, in linea con le altre scelte praticate in tema d'immigrazione».LE ASSOCIAZIONI - Ma di tempo per aderire ce n'è ancora. La campagna è stata rilanciata e proseguirà, avvertono le associazioni promotrici, finché il Parlamento non approverà una legge di modifica all'attuale normativa. E da Save the children l'invito al Campidoglio: «Sarebbe importante l'adesione di Roma. Auspichiamo al più presto un segnale in tal senso».Annalisa Perla

Dai Territori

Immigrazione, al via oggi lo sportello unico della Prefettura di RomaAvviato oggi,  in via sperimentale, il nuovo servizio “Linea Amica Immigrazione e Prefettura di Roma - Sportello Unico Immigrazione”, a supporto dello

Sportello informazioni della Prefettura.

Roma, 19 novembre 2012 - Gli operatori di Linea Amica - il contact center multicanale del Ministero della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, che assiste i cittadini nei rapporti con la P. A. - forniscono agli utenti informazioni in tempo reale sullo stato della loro pratica aperta presso lo Sportello Unico Immigrazione della Prefettura. In particolare, il servizio è rivolto agli utenti che hanno presentato istanze relative al rilascio dei nulla osta per: ricongiungimento familiare; lavoro subordinato, o domestico, o stagionale; conversione del permesso di soggiorno. “Linea Amica Immigrazione e Prefettura di Roma - SUI" risponde dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 al numero verde di Linea Amica 803.001 (06828.881 per chi chiama da telefono mobile). Invece, il servizio "Linea Amica Immigrazione", che fornisce informazioni sul tema dell'immigrazione in generale e risponde agli stessi numeri, continua ad essere attivo nei normali orari di apertura del contact center Linea Amica, cioè dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00. La sperimentazione, che durerà fino al 31 dicembre 2012, rientra nella convenzione tra Prefettura di Roma e Formez PA per la realizzazione del progetto “Piano di supporto allo Sportello Unico per l’Immigrazione”, che ha l’obiettivo di migliorare il rapporto con il pubblico e l’attività amministrativa dello Sportello.(19/11/2012-ITL/ITNET)

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Minori Rom e SintiAssociazione 21 Luglio: in Italia calpestati i diritti dei minori RomanìIsolamento territoriale e sociale dei campi e sgomberi forzati.

Roma, 20 nov. (Adnkronos) - "Nonostante il consenso globale sull'importanza del rispetto dei diritti dei bambini, in molte parti del pianeta i diritti dell'infanzia vengono calpestati dagli stessi organi istituzionali e l'Italia non e' esente da tali azioni, che si rendono ancora più evidenti quando le stesse riguardano i minori appartenenti alle comunità rom e sinti". E' quanto osserva l'Associazione 21 Luglio, in occasione della celebrazione della 'Giornata universale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza', istituita in ricordo del 20 novembre 1989, data dell'approvazione della Convenzione Onu. “Sono circa ventimila i minori rom presenti negli insediamenti formali e informali del nostro Paese, in gran parte provenienti dall'ex Jugoslavia, dalla Romania e dalla Bulgaria – ricorda l'associazione - Le violazioni dei diritti dell'infanzia, presenti nelle azioni adottate dalle politiche italiane, trovano la loro espressione architettonica nelle condizioni abitative in cui i minori rom si ritrovano a vivere con le loro famiglie: da Torino, dove è presente il più grande insediamento informale italiano sul lungostura, a Palermo, dove si trova il campo della Favorita, passando per Roma con gli 8 mega-campi mono etnici recintati e video sorvegliati". Lamenta l'associazione 21 Luglio: "Gli insediamenti formali italiani sono quasi sempre caratterizzati dalla lontananza dal tessuto urbano, da strutture abitative non adeguate e dall'isolamento sociale. Tali condizioni strutturali limitano fortemente le possibilità di inclusione sociale dei minori, le occasioni di incontro e di scambio con coetanei esterni al

campo, le opportunità di crescita all'interno di percorsi sportivi e ludici, scoraggia la loro frequenza scolastica e rende difficoltoso qualsiasi spostamento al di fuori del campo. Negli insediamenti, ciò che in questi anni ha contrassegnato il vissuto dei minori rom, e' stata l'esperienza dello sgombero forzato".

 Esteri

Spagna, permesso di soggiorno agli stranieri che acquisteranno casaIl valore dell'acquisto dovrà superare i 160 mila euro. Il progetto ha suscitato non poche polemiche: le associazioni di immigrati l’hanno definita una "misura disperata" e "discriminatoria"di Silvia Ragusa | 21 novembre 2012

Permesso di residenza vendesi. A Madrid, per uscire dall’impasse della bolla immobiliare, non si va certo per il sottile. A un anno dalle elezioni che diedero la maggioranza assoluta all’esecutivo diMariano Rajoy, arriva la proposta choc: il governo concederà il permesso di soggiorno agli stranieri che compreranno casa in Spagna, per un valore superiore a 160 mila euro. L’idea è chiara: cercare di sbarazzarsi dell’ingente quantità di appartamenti costruiti durante il boom immobiliare. Uno stock che sfiora il milione, rimasto invenduto.Lo ha annunciato il segretario di Stato per il Commercio Jaime García Legaz. Il prezzo minimo imposto di 160 mila euro servirà a tenere sotto controllo una domanda massiccia di permessi di residenza, che, ha ribadito il segretario di Stato “saranno temporali”. L’iniziativa, all’esame del governo, è rivolta nello specifico ai ricchi acquirenti russi e cinesi, che negli ultimi anni hanno consolidato la loro presenza in terra iberica. Alla modifica della normativa per concedere il permesso di residenza ai compratori stranieri la Spagna lavorava già dalla scorsa primavera con vari incontri

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preliminari tra i ministri di Economia, Lavoro, Sviluppo, Interni e Affari esteri. Un pool che si riunirà per definire meglio i punti del provvedimento. Lo stesso che, in maniera analoga, è già stata realizzato in Irlanda e Portogallo, entrambi Paesi riscattati dalla troika (Commisisone europea, Bce e Fmi).Il progetto, applaudito dal settore immobiliare, ha suscitato non poche polemiche: le associazioni di immigrati l’hanno definita una “misura disperata” e  ”discriminatoria”, diretta solo “a una classe medio-alta di stranieri”. Anche il Partito socialista ha accusato l’esecutivo di “mercanteggiare” il permesso di soggiorno. “Invece di mettersi nei panni del promotore immobiliare – ha detto la segretaria della Cooperazione e Immigrazione del Psoe, Marisol Pérez Domínguez, – il governo dovrebbe pensare a porre un freno agli sfratti ed evitare che ci siano più case vuote e più famiglie per strada”. Ma il presidente Rajoy ha tagliato corto. “Bisogna vendere gli immobili per aiutare il settore delle costruzione in affanno”.In realtà la possibilità di ottenere la residenza per gli stranieri è già contemplata nella legge attuale. Se un immigrato possiede 2.100 euro al mese e vuole vivere in Spagna, anche senza lavoro, può ottenere un permesso di residenza temporale. Adesso però sarebbe sufficiente l’acquisto di una casa. “Bisogna capire bene i termini della proposta”, ha detto alla stampa spagnola Pascual Aguelo, presidente della sottocommisione all’Immigrazione del Consiglio generale dell’avvocatura spagnola. “Al governo spetta indagare sull’origine di questi soldi e controllare che la norma non diventi una via facile per il riciclaggio di denaro”. Soprattutto se i destinatari del provvedimento sono Paesi come la Russia e la Cina. Lo scorso ottobre la Spagna si scopriva vittima del più grande traffico illecito firmato dalla mafia cinese. L’operazione Emperador si concluse con l’arresto di 87 persone compreso il leader del malaffare Gao Ping, che in cassaforte custodiva 5,7 milioni di euro in banconote. 

Discriminazione: l’Unar chiede al Governo una norma per consentire ai cittadini di Paesi terzi di partecipare ai concorsi pubblici.Secondo il direttore dell’Ufficio De Giorgi l’Italia rischia una procedura di infrazione da parte dell’Ue; necessarie nuove norme che potrebbero essere inserite nel prossimo decreto legge “salva infrazioni”.

Oltre 100mila i bambini stranieri nati nel 2011, il 18,4% dei nati in Italia.Incremento del 28,7% rispetto al 2010. In Emilia Romagna i bambini stranieri sono un terzo dei neonati.

Per i cittadini dell’Uruguay non è più necessaria la legalizzazione dei documenti, basta l’apostille.Una novità che farà risparmiare tempo e denaro.

ITUC

Domestic workers’12 by 12’ Action Plan October 2012 – December 2013

BackgroundFollowing the adoption of ILO Convention 189 on decent work for domestic workers, ITUC launched in December 2011 the ’12 by 12’ Campaign in close cooperation with the IDWN and IUF aiming at 12 ratifications of the Convention by the end of 2012 and at strengthening domestic workers’ unions. Since then, several international partners (including the ETUC, Human Rights Watch, Amnesty International, Solidar, Migrant

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Forum Asia, World Solidarity, Fos, Caritas, Anti-Slavery International) have joined the Campaign and ’12 by 12’ teams have been set up in 83 countries (see annex 1). These teams are made of national trade union centres, unions and organisations of domestic workers, often working closely with women, migrant and human rights’ movements and associations. The ITUC and IDWN support strategic partnerships at both international and national levels in order to maximise the impact of the Campaign. Reaching out to and building alliances and partnership between trade unions and civil society allies is at the heart of the ’12 by 12’ Campaign. But, while NGOs are crucial partners in the mobilisation process for ratification of ILO C.189, collective bargaining or tripartite negotiations on wages and other working conditions is the primary role of unions. Reason why it is crucial to fully support domestic workers in organising and building strong unions. The ’12 by 12’ campaign functions as an umbrella: it provides a flexible international framework in which unions and friendly organisations can develop strategies and actions, suitable to the specific situation of their country. When implementing 12 x 12 activities, domestic workers need to be engaged at all stages from the preparation to the evaluation. On 26 and 27 September 2012, the ITUC in cooperation with IDWN organised a seminar in Brussels, involving 50 participants to discuss the developments of the ’12 by 12’ Campaign up to the end of 2013. The seminar agreed on the following Action Plan: Goal 1: 12+12 ratifications of C189 (or clear commitments by governments to do so) by the end of 2013. In the countries in which ratification is not an option, the goal is to obtain labour law reforms that would at least grant domestic workers the right to a minimum wage and to social protection;With mobilisation in 83 countries, 4 ratifications of C189 (Uruguay, Philippines, Nicaragua and Mauritius), the adoption of new labour laws in several countries, and the prospect of a good number of ratifications in the coming months, the Campaign is well on track. It has the potential to pull millions of domestic workers out of poverty, exclusion, slavery and abuse. However, to meet Goal 1, strategic actions are required including: 1. Keeping up the pressure: National ’12

by 12’ teams need to continue their ad-vocacy and lobbying efforts targeting gov-

ernments, members of parliaments, political parties etc.

2. Mobilizing for a global ’12 by 12’ Action Day on 12-12-12: Dec. 12 2012 is a unique date to call upon governments to ratify C189 and an excellent opportunity to: organise public events (marches, de-

livering a petition to members of parliament, forming a chain of 12 by 12 union activists and domestic workers etc.)

spread the message through (social) media on the need to respect and protect domestic workers’ rights in law and practice.

ITUC in cooperation with its partners will issue a ’12 by 12’ statement and make available campaign materials for that day. Information on campaign activities will be available on the ’12 by 12’ webpage, Facebook and via the ’12 by 12’ email list. 3. Mobilising for ’12 by 12’ events in

2013: The following key dates of

mobilisation have been proposed: 8 March : International Women’s

Day 30 March: Domestic Workers’ Day in

Latin America, 16 June: Anniversary of the adoption

of C189 and the IDWN’s Interna-tional Day for Domestic Workers

1 May, Labour Day 25 November: the UN day on the

elimination of violence against wo-men

4. Getting the support of ’12 by 12’ champions: ’12 by 12’ teams are invited to identify champions such as prominent domestic workers, supportive politicians, engaged musicians, etc. to promote the goals of the ’12 by 12’ campaign by, for example, speaking up at national events, having their photo and quotes posted on campaign websites, writing articles in support of the Campaign etc. The champions will feature on the ITUC ’12 by 12’ webpage.

5. Sharing experience among ’12 by 12’ teams on a) the ratification process and labour law reforms and b) activities targeting domestic workers, trade union members and employers. These exchanges will enable ’12 by 12’ teams to enhance

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their campaign strategy and profile. ITUC will post these experiences in campaign tip sheets, on the ’12 by 12’ webpage and face-book and send it to the ’12 by 12’ email list.

6. Calling for international support: ‘12 by 12’ teams might want to call for international support in urging their government to ratify C189 and/or adopt labour law reforms through for example letters of solidarity, opinion pieces in Equal Times, calls to regional bodies (such as the EU) and/or participation in international fora such as the World Social Forum on Migration (November 2012, Manila, Philippines).

Goal 2: Strengthen the capacity of domestic workers and unions to organise and build strong unions. ITUC in close cooperation with IDWN - aim at organising 12.000 + 12.000 domestic workers worldwide by the end of 2013Since unions have a unique role in tripartite negotiations related to labour laws and conditions, it is important to support domestic workers in the building of strong unions and to provide them access to capacity and leadership training. The number of unions organising domestic workers is increasing: at least 45 ITUC affiliates have reported either organising directly or providing assistance for the organisation of domestic workers and about 20 unions and/or organisations of domestic workers have requested affiliation to IDWN/UIF. Reaching out to other Global Union Federations (GUF) can help maximize the impact of the Campaign. Many domestic workers are becoming unions’ members and activists and many more need to be reached, informed about unions and about their rights at work. 1. Setting targets on organising up to the

end of 2013: National ’12 by 12’ teams in close cooperation with domestic workers, are invited to set a specific target by the end of 2013 on organising domestic workers. ITUC in cooperation with IDWN will monitor, map-out and initiate activities to support domestic workers in organising and building strong unions Sharing experiences and resources on organising: Reaching out to and organising domestic workers is a challenge in many countries. However there are many rich experiences to share in this field as well a good number of resources (manuals, guides, etc.). ITUC in close cooperation with IDWN will include a

selection of best practices and resources in a campaign tip sheet on ‘organising and building stronger unions for domestic workers’. More information will be shared on the ’12 by 12’ webpage and Facebook and the ’12 by 12’ email list.

2. Connecting unions with migrant domestic workers: In countries of arrival migrant domestic workers face often great difficulties and barriers when seeking advice, information, support and legal assistance. National ’12 by 12’ teams are encouraged to map and set up bilateral agreements between unions in countries of origin and destination with support mechanisms for migrant domestic workers.

Campaign materials and publications Updated flyer of the 12 by 12 campaign

(October 2012) Campaign tip sheets on C189 and or-

ganising (November – February 2013), Campaign updates can be find on : - the ITUC website and ’12 by 12’

webpage: http://www.ituc-csi.org/do-mestic-workers-12-by-12.html (contri-butions can be send to [email protected])

- IDWN website: http://www.idwn.info/ - ’12 by 12’ Facebook page: http://www.-

facebook.com/groups/231305920281513/ ’12 by 12’ email list ( - to subscribe, go to the ’12 by 12’ webpage or send an email to: [email protected] )

Aprons, balloons and a 1 minute video clip in multiple languages on C189/ ’12 by 12’ campaign (November/ December 2012)

Publication on the ’12 by 12’ campaign (2013)

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