Newsletter Gestori carburanti n°26 del 04.09.2014 · Newsletter GC n 26 del 04.09.2014 Sommario...

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Newsletter GC n°26 del 04.09.2014

Sommario

Confesercenti: per ogni attività che apre due

chiudono………………………………………...……….a pag. 02

Assopetroli: 'La benzina in Italia +27.6 cent su Ue'….a pag. 03

Distributori fantasma, cresce il degrado…………..….a pag. 04

Eni, sindacati: su Gela azienda immobile, rischio scontro sociale…………………………………………………….a pag. 05

Esso cede le aree di servizio in Francia………….…….a pag. 06

Altra discesa dei consumi petroliferi a luglio - 4,9%...a pag. 07

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03.09.2014

Confesercenti: per ogni attività che apre due chiudono

Dall’inizio di quest’anno sono spariti 2.500 ristoranti, 14mila punti vendita per il commercio in sede fissa e 3.300 negozi di abbigliamento. A soffrire maggiormente la crisi sono le edicole, che per ogni due nuove attività ne chiudono quattro, e soprattutto i rivenditori di sigarette elettroniche. Nemmeno i saldi sono riusciti a far ripartire i consumi. L'associazione di categoria segnala un altro dato allarmante: molti esercizi chiudono definitivamente approfittando della sosta estiva. Così, in sordina, spariscono soprattutto bar e ristoranti, librerie e negozi di abbigliamento. Tra luglio e agosto, per ogni nuova impresa commerciale che è stata avviata, ben due sono invece, defunte. A giugno 2014 più del 40% delle attività aperte nel 2010 - quasi 27mila imprese - hanno chiuso bruciando investimenti per 2,7 miliardi di euro. "A soffrire di più, come sottolineano i dati dell'istituto di statistica, sono come al solito i piccoli esercizi. La crisi ha decimato le imprese e affossato i consumi delle famiglie: le piccole attività commerciali scontano sempre più duramente la crisi del mercato interno italiano". Vanno male i ristoranti (chiusi 2500), ma pure il commercio in sede fissa (-14mila negozi), i negozi di sigarette elettroniche (4 chiusure per ogni nuova apertura), l'abbigliamento (spariti 3300 negozi) e le edicole (4 chiusure ogni 2 aperture). Confesercenti ha presentato un quadro drammatico per quanto riguarda il periodo estivo commentando i dati Istat relativi a alle vendite al dettaglio di giugno. Nei primi 6 mesi del 2014, l’associazione di categoria stima che il settore ha perso in totale circa 2,2 miliardi di euro. “Per le imprese commerciali è sempre più difficile sopravvivere: tanto che, ormai, un’attività del commercio su quattro vive meno di tre anni”, commenta Confesercenti. Il Codacons ha stimato che le vendite delle piccole attività commerciali sono diminuite fra il 5 e l’8% e in media ogni famiglia italiana ha speso al massimo 65 euro nonostante il calo dei prezzi per l’estate.

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02.09.2014 Assopetroli: 'La benzina in Italia +27.6 cent su Ue'

Carburanti Assopetroli: "La benzina in Italia +27.6 cent su Uè" Assopetroli-Assoenergia, con la collaborazione di Figisc Anisa Confconnnnercio, prosegue il monitoraggio «Sia Stacco Italia Accise" (Accise e Iva) e rende noti i dati della rilevazione prezzi del differenziale sul costo dei carburanti al consumo tra Italia e resto d'Europa (Europa a 28). Nel solo differenziale il 90,94% per la benzina e il 98,37% per il gasolio sono tasse. Ad agosto il consumatore italiano ha pagato in media la benzina 27,6 euro cent al litro e il gasolio 24,5 euro cent al litro, in più che nel resto d'Europa. Sulla base dei dati forniti dalla Commissione Uè e dal ministero dello Sviluppo economico, nel mese appena concluso, "la media aritmetica del prezzo al consumo praticato nei 28 Paesi della Uè pone in risalto che per la benzina il prezzo italiano è più alto di 27,6 euro cent al litro, di cui ben 25,1 sono dovuti alle maggiori imposte (Accise e Iva) e solo 2,5 a un maggiore prezzo industriale» sostiene Assopetroli-Assoenergia, « per il gasolio il prezzo italiano è più alto di 24,5 euro cent al litro, di cui 24,1 sono dovuti alle maggiori imposte (accise e IVA) e solo 0,4 a un maggiore prezzo industriale". Rilevazione periodica SIA – Stacco Italia Accise – n.09 – 1.9.2014

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01.09.2014 Distributori fantasma, cresce il degrado

In città si moltiplicano le stazioni di servizio chiuse: costi di bonifica alti, le compagnie lasciano in totale abbandono le aree Padova, A girare per la città saltano all'occhio: distributori di benzina chiusi e abbandonati. Sono piazzole fantasma, spazi che spuntano al di là dei marciapiedi, fra un negozio e l'altro; zone morte in strade magari ancora piene di vita e attività commerciali. Aree dove cresce il degrado. Perché, esclusa qualche rara eccezione, sono spazi recintati m modo precario e all'interno, in molti casi, crescono traffici di ogni genere. Le insegne sono coperte o buttate in un angolo, i cartelli riportano prezzi ormai anacronistici o promozioni scadute da mesi, se non anni. Si trovano in via Gattamelata - che ha un piccolo primato quanto a numero di distributori chiusi, anche se proprio in questi giorni nell'area Agip che fino a gennaio scorso era gestita da Giovanni Zampieri, uccisosi gettandosi dal decimo piano dell'Ospedale, fervono i preparativi per la riapertura -, via Annibale da Bassano, via Romana Aponense. Una desertificazione che lascia un segno nel paesaggio urbano e che va di pari passo con il fenomeno opposto: il proliferare delle cosiddette "pompe bianche", distributori che non appartengono al circuito dei colossi internazionali. La proporzione, a spanne, è questa: per ogni pompa bianca che apre, ne chiudono tré tradizionali. «È una vera e propria moria», spiega Paolo Padoan, presidenti benzinai Ascom Confcommercio Padova. «In alcuni casi si tratta di impianti storici, che hanno dato lustro alla città. Del resto fare il gestore è diventato impossibile: i margini si abbassano, i costi invece lievitano e tanti, dopo aver licenziato dipendenti e cercato di sopravvivere con l'aiuto dei familiari, alzano bandiera bianca e si arrendono». Un quadro deprimente ma coerente con la situazione di crisi nazionale: i carburanti registrano infatti in questo 2014 un meno 10% di venduto rispetto all'anno passato. Ventiquattromila gli impianti nazionali, che spesso si trasformano in meri self service: dai 1oomila addetti di qualche tempo fa si è passati un 60-70% in meno. La figura del gestore pare quindi quasi destinata a scomparire. «E pensare che un tempo il benzinaio era un punto di riferimento per i cittadini, come il farmacista e il prete. A lui si ricorreva per i piccoli guasti meccanici, il controllo delle gomme o il cambio dell'olio. Ora le persone cercano solo il prezzo più basso, magari facendo più chilometri e quindi consumando più benzina. Spesso nemmeno conviene». I distributori presenti n città sono un centinaio: difficile avere una mappa precisa, proprio per le continue chiusure. Di questi giorni l'iniziativa Confesercenti volta a realizzare un censimento aggiornato. «Il paradosso è uno Stato che vuole eliminare gli impianti

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irregolari (circa 5mila in Italia) e allo stesso tempo liberalizza le licenze» afferma Mario Resina della Faib Confesercenti. Qual è il destino delle aree abbandonate? «Nel 90% dei casi sono di proprietà delle compagnie: alcune sono state espropriate dal Comune (come quelle di piazzale San Giovanni) per consentire delle modifiche alla viabilità», continua Rosina. «In altri casi vengono vendute o affittate ad attività commerciali, come è accaduto all'Erg di via Venezia, di fronte al negozio Rizzato. Altre ancora rimangono cosi: i costi di smantellamento e bonifica dei terreni sono molto onerosi». Fonte: Il Mattino Di Padova

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29.08.2014 Eni, sindacati: su Gela azienda immobile, rischio scontro sociale

L'atteggiamento di "totale immobilismo" di Eni rischia di far fallire la mediazione del Mise nella vertenza dello stabilimento di Gela. E' quanto hanno spiegato i sindacati in una nota, al termine della riunione tra le segreterie nazionali e territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil. "Il comportamento di Eni rischia di riportare la vertenza Gela allo scontro sociale", hanno aggiunto. "Si e' registrato un totale immobilismo di Eni nell'attuazione delle decisioni concordate nel verbale di incontro sottoscritto presso il Ministero dello Sviluppo economico il 31 luglio - si legge - Questo atteggiamento dell'azienda rischia di far fallire la mediazione che il ministro Federica Guidi e il viceministro Claudio De Vincenti hanno, alla fine, composto". "Nei prossimi giorni - ha spiegato la nota - le segreterie nazionali e territoriali indicheranno con precisione quali interventi devono essere fatti per consentire di dare attuazione ai contenuti dell'accordo, a partire dal ripristino dell'efficienza operativa e il conseguente riavvio della Linea 1. In base all'esito dell'incontro del 3 settembre con l'azienda, le segreterie valuteranno le modalita' e le iniziative di informazione dei lavoratori".

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29.08.2014 Esso cede le aree di servizio in Francia

Esso ha annunciato un progetto di accordo con Dec Energy France per vendere le 322 stazioni di servizio di cui è proprietario in Francia, per 106 milioni di euro. Si tratta, ha spiegato la filiale francese del gruppo petrolifero americano ExxonMobil, delle stazioni di servizio fornite direttamente dalla Esso Nel dettaglio sono 274 stazioni automatiche Esso Express e 48 concessioni in stazioni di servizio autostradali. In Francia, Esso conta circa 630 punti di rifornimento tra quelle di proprietà e quelle già date in gestione. Al termine dell'operazione il gruppo non ne avrà più nessuna propria. Le stazioni manterranno comunque il marchio Esso, così come sarà sempre Esso a fornire loro il carburante, una soluzione che dovrebbe permettere ai possessori della carta europea "Esso" di continuare a far benzina in Francia e, soprattutto, assicurare un futuro alle raffinerie ExxoMobil, in particolare quelle di Gravenchon e di Fossur-Mer.

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28.08.2014 Altra discesa dei consumi petroliferi a luglio - 4,9%

I consumi petroliferi italiani nel mese di luglio 2014 sono ammontati a circa 5,3 milioni di tonnellate, con una diminuzione pari al 4,9% (-275.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013. I prodotti autotrazione, a parità di giorni di consegna, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato una flessione del 6,3 (-48.000 tonnellate) rispetto a luglio 2013, mentre il gasolio autotrazione ha registrato un lieve aumento, pari all’1,5% (+31.000 tonnellate). La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di luglio è così risultata pari a circa 2,8 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 2,1 di gasolio autotrazione, con un decremento dello 0,6% (-17.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013. Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 5%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 55,6% del totale (era il 54,6% nel luglio 2013). Nei primi sette mesi 2014, i consumi sono stati invece pari a circa 33,8 milioni di tonnellate, con un calo del 3,3% (-1.168.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2013. La benzina, nel periodo considerato, ha mostrato una flessione del 3,1% (-143.000 tonnellate), mentre il gasolio è rimasto sostanzialmente invariato (-5.000 tonnellate). Nei primi sette mesi del 2014 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a 17,5 milioni di tonnellate, evidenzia una diminuzione dello 0,8% (-138.000 tonnellate). Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in crescita del 3,7%, con quelle diesel a coprire il 55,9% del totale (era il 53,7% nei primi sette mesi del 2013).