News sa 7 2014

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News 07/SA/2014 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Sono 53 le segnalazioni diffuse durante la scorsa settimana dal sistema di allerta rapido comunitario per alimenti e mangimi (Rasff). L’elenco italiano, che comprende 12 segnalazioni si apre con una allerta Escherichia coli in un lotto di salame affettato sottovuoto prodotto in Italia e distribuito anche in Austria, Belgio, Malta e Olanda. Sette i respingimenti alle frontiere effettuati dalle autorità italiane: strumenti per barbecue in arrivo dalla Cina via Hong Kong per migrazione di cromo, pelapatate in plastica con lama in acciaio inox cinesi per contenuto troppo elevato di cromo, carciofi egiziani con tracce di fungicida (carbendazim), vongole (Ruditapes decussatus) refrigerate dalla Tunisia contaminate da norovirus, presenza di insetticida (dimetoato) in fiori di tiglio (Tilia tomentosa) provenienti dall’Albania, caraffe graduate in plastica dalla Cina non idonee al contatto con alimenti, residui di pesticidi in involtini di foglie di uva in salamoia dalla Turchia. Per quanto concerne invece le notifiche di informazione (che non implicano un intervento urgente) vengono segnalati: migrazione di cromo da cucchiai in acciaio inox di provenienza cinese, trattamento al monossido di carbonio non autorizzato su filetti di tonno (Thunnus albacares) importati dalla Spagna, contenuto troppo elevato di nitrati in salami spagnoli, Salmonella typhimuriumin passeri surgelati dalla Tunisia. Infine, per quanto riguarda le segnalazioni di prodotti italiani esportati, una informativa delle autorità belghe segnala la presenza di fumonisine in una partita di mais bianco veicolata attraverso i

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Notiziario Sicurezza Alimentare/Food Safety News

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News 07/SA/2014

Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi

Sono 53 le segnalazioni diffuse durante la scorsa settimana dal sistema di allerta rapido comunitario per alimenti e mangimi (Rasff). L’elenco italiano, che comprende 12 segnalazioni si apre con una allerta Escherichia coli in un lotto di salame affettato sottovuoto prodotto in Italia e distribuito anche in Austria, Belgio, Malta e Olanda.

Sette i respingimenti alle frontiere effettuati dalle autorità italiane: strumenti per barbecue in arrivo dalla Cina via Hong Kong per migrazione di cromo, pelapatate in plastica con lama in acciaio inox cinesi per contenuto troppo elevato di cromo, carciofi egiziani con tracce di fungicida (carbendazim), vongole (Ruditapes decussatus) refrigerate dalla Tunisia contaminate da norovirus, presenza di insetticida (dimetoato) in fiori di tiglio (Tilia tomentosa) provenienti dall’Albania, caraffe graduate in plastica dalla Cina non idonee al contatto con alimenti, residui di pesticidi in involtini di foglie di uva in salamoia dalla Turchia.

Per quanto concerne invece le notifiche di informazione (che non implicano un intervento urgente) vengono segnalati: migrazione di cromo da cucchiai in acciaio inox di provenienza cinese, trattamento al monossido di carbonio non autorizzato su filetti di tonno (Thunnus albacares) importati dalla Spagna, contenuto troppo elevato di nitrati in salami spagnoli, Salmonella typhimuriumin passeri surgelati dalla Tunisia.

Infine, per quanto riguarda le segnalazioni di prodotti italiani esportati, una informativa delle autorità belghe segnala la presenza di fumonisine in una partita di mais bianco veicolata attraverso i Paesi Bassi.

Fonte: www.sicurezzaalimentare.it

Vademecum all’etichettatura dei prodotti comunitari

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On line il documento Europass - Isagri che illustra il Regolamento 1169/2011, dedicato agli operatori dell'agroalimentare, che verrà applicato dal dicembre 2014

Il documento interattivo allegato sulla destra della pagina, realizzato da EuroPassin collaborazione con Isagri (Iniziative per lo sviluppo dell'agri-business), è  un supporto per gli operatori del settore agroalimentare impegnati nel recepimento del nuovo Regolamento Comunitario n. 1169/2011 che introduce le nuove norme sulle informazioni alimentari obbligatorie e volontarie per l'etichettatura dei prodotti agroalimentari e che verrà applicato dal dicembre 2014.Il documento analizza, tra l'altro:

• le novità introdotte• le scadenze• i requisiti obbligatori e quelli facoltativi

Il Regolamento 1169/2011 verrà applicato in modo graduale, tramite "tappe" intermedie; si tratta di un testo unico per tutti i paesi, che raccoglie e armonizza le norme relative a etichettatura (anche nutrizionale), presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari, comprese le norme relative alle informazioni delle sostanze che possono provocare allergie.

Fonte: http://www.europass.parma.it

Materiali a contatto con gli alimenti: quali sono gli effetti a lungo termine sulla salute? La denuncia dai ricercatori della Food Packaging Forum Foundation

Dagli studi sull’influenza dell’inquinamento sui disturbi cardiovascolari alle domande sul packaging per alimenti e i suoi possibili effetti a lungo termine: è questo lo step successivo nell’analisi delle correlazioni tra ambiente e salute. La ricerca epidemiologica si trova infatti di fronte a una nuova sfida: l’influenza dei materiali a contatto con gli alimenti sulla salute umana.

Sono oltre quattromila le sostanze chimiche che vengono a contatto con i cibi nei processi di trasformazione industriale e nel packaging alimentare, i cui effetti a lungo termine sulla salute sono ancora ignoti. Si tratta di un’esposizione permanente a potenziali rischi, di fronte a cui la scienza, la politica e l’industria mostrano ancora poco interesse.

La denuncia viene da alcuni ricercatori, tra cui Jane Munckel, della svizzera Food Packaging Forum Foundation, in un articolo pubblicato dalJournal of

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Epidemiology and Community Health, che fa parte del gruppo British Medical Journal. Gli autori avvertono che non sarà facile monitorare e valutare gli effetti di decenni di esposizione a queste sostanze chimiche, perché non ci sono gruppi di persone che non sono state esposte a prodotti alimentari confezionati, trasformati e conservati. In assenza di questi gruppi non è possibile condurre uno studio comparativo tra chi ha subìto gli effetti del packaging presente negli alimenti e chi no.

Fonte: http://www.ilfattoalimentare.it/packaging-per-alimenti-salute-rischi.html

Per far rispettare la catena del freddo è arrivata un’etichetta che controlla la filiera

Per far rispettare la catena del freddo è in arrivo  Blueline, un’etichetta stampata con inchiostro magnetico in grado di registrare gli aumenti di temperatura attraverso una diminuzione irreversibile della sua magnetizzazione, realizzata dall’azienda trentina Cold Pharma. Si può applicare direttamente sui prodotti come carne, pesce, formaggi, salumi, gelati o sulle buste di insalata di quarta gamma per monitorare il viaggio lungo la filiera (dal sito di confezionamento fino alla gestione all’interno del supermercato).  Con un apposito pennino – o in futuro con uno strumento inserito nello smartphone, come spiega Marco Mandelli – è possibile leggere l’etichetta al termine di ciascuna fase di  trasferimento del prodotto per verificare eventuali interruzioni della catena del freddo.

Cosa leggiamo, di preciso? Per il momento l’azienda produttrice o l’addetto alla distribuzione possono capire quando il prodotto ha subìto una variazione di temperatura consistente perché l’etichetta si smagnetizza in modo progressivo e dà un’indicazione del tempo trascorso a temperature scorrette. Le etichette sono di due tipi, il primo è destinato a prodotti più sensibili con un ciclo di vita breve, come ad esempio le insalate in busta. Il secondo tipo di etichette è destinato a prodotti meno sensibili come formaggio e salumi, per i quali ci sono appositi range magnetici che corrispondono a una freschezza di prim’ordine. I costi? L’etichetta rappresenta la spesa più dispendiosa perché va applicata su ogni prodotto. L’importo varia da 1 centesimo di euro che  può lievitare sino a 50  centesimi per quelle farmaceutiche. «Un’azienda media – spiega Mandelli – arriverebbe a spendere dai 10.000 ai 15.000 euro per un milione di prodotti». Ciò che comunque l’azienda risparmia in prodotti danneggiati da interruzioni della catena del freddo può mediamente superare la cifra spesa per l’etichetta di controllo.

Fonte: http://www.ilfattoalimentare.it

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