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News NOVEMBRE 2018

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SommarioL’ultimo discendente di Thor:INVENTHOR TYPE 9 5

Il nuovo raffinatore di casa DoppstadtKIMO Type 16 / Type 20 8

Veritas Malcontenta 11L’ultima frontiera per la separazione del vetro

InvenTHOUR 12Il tour europeo per scoprire Inventhor ha fatto tappa in Italia

Il più piccolo caricatore di casa Sennebogen:817 E Green Line 15

Il nuovo caricatore telescopicoSENNEBOGEN 355 E 19

La nuova gru mobile portualeSENNEBOGEN 9300 E 22

SENNEBOGEN 855 Hybrid 24

Tiger DePack 2018 27La nuova Gamma Prodotti

Tiger Depack PAPER PULP SOLUTION 30Riduce gli sprechi di polpa di carta

STEINERT EddyC MOVE 35Il sistema mobile per la separazione dei metallinon ferrosi e ferrosi in un unico passaggio

Impianto di pulizia del compost 36CESARO MAC IMPORT propone il nuovo sistema di pulizia del compost

Decreto biometano 40Cesaro Mac Import verso il futuro della digestione anaerobica

Asja Foligno 45Impianto integrato di Digestione Anaerobica e Compostaggio

HERAMBIENTE 48Impianto di Digestione Anaerobica 100.000 T. Inaugurato il 25 Ottobre Scorso l’impianto ha cominciato a operareil 21 agosto 2018

IFAT da record 50Boom delle tecnologie ambientali

MIAC 2018 53The Paper Pulp Solution is coming!

Punto di forza: l’aggiornamento continuo 54

L’automazione “MODULA”per i magazzini Cesaro Mac Import 56

Nuovi Spazi, nuove attività 59

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L’Inventhor Type 9 è la prima macchina di una nuova generazione di trituratori a rotazione lenta Doppstadt.

Tutto, dalla guida all’alloggiamento e agli strumenti di cambio rapido è stato progettato con uno sguardo al

futuro.

La nuova macchina è dotata di caratteristiche che la rendono più prestante, quali le poche interruzioni

della produzione nel lavoro accompagnate da una elevata produzione oraria, oppure la possibilità di essere

impiegata nella triturazione di varie frazioni e i bassi costi d’esercizio.

Una macchina silenziosissima dotata di una robusta struttura. Il nuovo sistema di trasmissione si chiama

Vario Direct Drive e permette appunto l’inversione del rullo durante il funzionamento, la regolazione del

numero di giri del rullo indipendentemente dai giri del motore Diesel, l’avvio e l’arresto del rullo sotto

carico (con la tramoggia piena), compresa l’inversione sotto carico. La manutenzione e la sostituzione

dei componenti soggetti ad usura sono quanto mai rapide grazie all’apertura laterale del portellone del

pettine, tipico dei trituratori fissi della serie DW di Doppstadt, come il Ceron 306.

Il nastro, può essere lungo fino a 12 metri per raggiungere un’altezza di scarico di quasi 7 metri.

Una delle più importanti peculiarità di Doppstadt è la riduzione delle emissioni di gas di scarico e di

rumore: il tipo INVENTHOR 9 soddisfa i requisiti Euromot Stage IIIA e IV sulle emissioni di scarico e, se

aggiornato, soddisferà anche lo Stadio V. Per permettere al cliente di scegliere, sono state mantenute le

due versioni: gommata e cingolata.

Forte e innovativo: il nome dice tutto. Nella scelta del nome del nuovo trituratore Doppstadt ha fuso il

termine “inventore”, che rappresenta l’ingegno, con “Thor” il dio nordico del tuono che ha nel martello la

sua arma magica.

L’ultimo discendente di Thor:INVENTHOR TYPE 9

INVENTHOR TYPE 9

All’IFAT di Maggio è stato presentato un nuovo trituratore Doppstadt distribuito in esclusiva per l’Italia da Cesaro Mac Import. Caratteristiche principali: potenza, alte prestazioni e robustezza.

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DIMENSIONITelaio Semi-rimorchioPeso complessivo (kg) 32000(Versione SA) / 35000 (Versione K)Lunghezza (mm) 16787Larghezza (mm) 2500 (SA) / 3000 (K)Altezza (mm) 5050 (SA) / 4890 (K)Larghezza di trasporto (mm) 2500 (SA) / 3000 (K)Altezza di trasporto (mm) 3893 (SA) / 3863 (K)Lunghezza di trasporto (mm) 9971 (SA) / 9814 (K)

Dati tecnici INVENTHOR TYPE 9

INVENTHOR TYPE 9

Con l’inventhor Type 9 è possibile triturare materiali di diversa pezzatura e tipologia. Dagli ingombranti, al metallo, al legno

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MOTORIZZAZIONE*Tipo DieselMarca MTU 6R 1300Livelli di emissione EUROMOT IV / Tier IV finalePotenza (kW / PS) 390 / 530Carburante Capacità serbatoio (l) 950Motore Diesel tipo 2Marca MTU 6R 1300Livelli di emissione EUROMOT III APotenza (kW / PS) 390 / 530

NASTRO DI SCARICOLarghezza (mm) 1200Lunghezza (mm) 8500Velocità (m/s) 2,0Altezza (mm) 5050 (SA) / 4890 (K)

TRAMOGGIA DI CARICOAltezza di carico (mm) 3307 (Versione SA) / 3095 (Versione K)

ROTORENumero di rotori 1Lunghezza (mm) 3 000Diametro (mm) 600 / 800Velocità di rotazione (min-1) -5 to 32Numero di denti Taglia S (145), M (125), L (42) o XL (28)

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Altra novità Doppstadt è KIMO, il nuovo raffinatore a resa elevata, disponibile in due versioni: KIMO Type

16 e KIMO Type 20. KIMO è ideale per tritare rifiuti ad alto potere calorifico. Se posizionato alla fine di una

linea di lavorazione dei rifiuti, questa macchina produce un prodotto di dimensioni uniforme con eccellenti

proprietà di combustione che possono essere inviate a termovalorizzazione. Nel suo formato più compatto,

il KIMO Type 16, è ideale per le attività standard: è in grado di ridurre ad una pezzatura definita rifiuti di

packaging o scarti metallici. Nel caso il cliente avesse bisogno di maggiore potenza allora può rivolgersi

al KIMO Type 20: con il suo rotore da 2.000 mm e il motore da 315 kW, è in grado di eguagliare i livelli di

prestazione soliti nei raffinatori con una lunghezza del rotore di 3.000 mm. Queste macchine sminuzzano

film plastici e imballaggi leggeri, tappeti e pneumatici di scarto pre-triturati, e possono anche gestire

facilmente rottami di cavi, radiatori per auto o rifiuti RAEE. I blocchi di taglio regolabili garantiscono una

qualità di taglio costantemente elevata.

Il nuovo raffinatore di casa Doppstadt KIMO Type 16 / Type 20

KIMO

Kimo Type 16 e Kimo Type 20la nuova soluzione di mulini Doppstadt

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Kimo Type 16 Kimo Type 20

MODELLO TYPE 16 TYPE 20

Installazione Fissa Fissa

Peso totale (kg) 23,500 26,000

Motorizzazione Elettrica Elettrica

Potenza (kW) 250 315

Diametro rotore (mm) 785 785

Larghezza di carico (mm) 1,630 2,020

Largehzza di lavoro (mm) 1,600 2,000

Dimensioni (L/W/H) (mm) 2,990 x 2,800 x 3,360 2,990 x 3,200 x 3,360

Unità idraulica (kW)11 15

File coltelli 5 5

File coltelli controlama 1 1

Numero di coltelli rotore 40 50

Esempio: capacità di trattamento con materiale CSS, frazione da 300 mm a 35 mm

Produzione (t/h) 6 – 8 8 – 12

Nr giri rotore (rpm) 250 250

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Inserire un nuovo processo all’interno di un impianto già avviato è complicato.Si tratta di interpretare le esigenze del cliente e di ottimizzare un ciclo produttivo inserendo macchinari nuovi con procedure dedicate.Questo è ciò che è avvenuto presso l’impianto Eco Ricicli di Malcontenta (VE), un impianto che tratta rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata.Cliente della Cesaro Mac Import già da anni con macchine per la triturazione e la movimentazione dei materiali Ecoricicli aveva l’esigenza di trattare grossi volumi di materiale proveniente dalla selezione del vetro che dopo la prima fase di selezione si presenta con ancora grandi quantità di vetro all’interno ma con grandi quantità di plastiche.Cesaro Mac Import, importatore italiano della Doppstadt ha proposto l’inserimento in impianto di una nuova fase di lavorazione composta da 3 macchine finalizzate a ottenere dalla matrice in ingresso la parte di vetro ancora presente e la frazione plastica pulita pronta per essere compattata.La capacità della Cesaro Mac Import sta proprio in questo: riuscire a captare le esigenze del cliente e trasformarle in un impianto funzionante e dalle grandi potenzialità mettendo a disposizione macchinari di nuova generazione con caratteristiche specifiche.Sono stati inseriti un vaglio SM 518 PLUS a seguire un Windsifter 1600 e a chiudere un HDS-S tutti macchinari Doppsadt. Si tratta di 3 macchinari che in sequenza selezionano il materiale con tre tecniche diverse. La prima è una selezione meccanica, la seconda una selezione ad aria e la terza una selezione ad acqua.Con la prima selezione meccanica si ottiene un materiale fine di vetro pronto per essere avviato a recupero. Con la seconda selezione attraverso l’azione dell’aria del Doppstadt WDS 1600 vengono separate le plastiche leggere che così pulite possno essere direttamente compattate e mandate ad incenerimento. Con la terza fase di pulizia ad acqua si recupera la parte di vetro grossa e pasante e l’ultima frazione di plastica.Un impianto composto da tre macchine che ha visto Cesaro mac import impegnata nella progettazione, nella fornitura, dell’istallazione, nella formazione del personale e nelle successive attività di manutenzione.

Veritas MalcontentaL’ultima frontiera per la separazione del vetro.

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Lo avevamo visto in anteprima alla fiera IFAT di Monaco a Maggio, il nuovo trituratore Doppstadt Inventhor Type 9. Doppstadt gli aveva dedicato lo stand posizionandolo al centro di esso. Ora lo abbiamo visto al lavoro nell’unica tappa italiana dell’Inventhour, l’evento organizzato da Doppstadt che si è svolto in Europa fino a settembre solo in alcuni paesi selezionati.Nella tappa italiana, il distributore esclusivo Cesaro Mac Import, ha organizzato l’evento in un’importante azienda di trattamento rifiuti del Nord Italia. Una giornata impeccabile in cui l’accoglienza della famiglia Cesaro si è dimostrata come sempre impareggiabile nell’ospitare clienti e giornalisti.I venditori Cesaro hanno dapprima presentato le peculiarità della nuova macchina evidenziando le caratteristiche che la rendono più prestante, quali le poche interruzioni della produzione nel lavoro accompagnate da una elevata produzione oraria, oppure la possibilità di essere impiegata nella triturazione di varie frazioni e i bassi costi d’esercizio. Una macchina silenziosissima dotata di una robusta struttura. Una novità di questa serie è la possibilità di avviamento e arresto del rullo durante il funzionamento. Inoltre i tecnici hanno dimostrato in pochi minuti quanto sia rapida la manutenzione e la sostituzione dei componenti soggetti ad usura grazie all’ampio portello. Il nastro, può essere lungo fino lungo 12 metri per raggiungere un’altezza di scarico di quasi 7 metri.Terminata la presentazione, si è passati dalle parole ai fatti. Il trituratore industriale è stato posizionato in pochi minuti nel piazzale dell’azienda di trattamento rifiuti e ha iniziato a tritare inizialmente rifiuti misti, ingombranti e successivamente è stato spostato in un’altra area per la triturazione del legno.Grazie alle nuove pareti verticali della tramoggia, la macchina ha una produzione molto alta. In pochi minuti, Inventhor si è “mangiato” quintali di rifiuti che il caricatore Sennebogen gli riforniva.

InvenTHOURIl tour europeo per scoprire Inventhor ha fatto tappa in Italia

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Il caricatore di materiali Sennebogen 817 Serie E è un caricatore compatto ideale per la gestione e il riciclaggio dei rifiuti. Si muove agile nei centri di riciclaggio per le operazioni di smistamento e caricamento grazie ai movimenti sensibili e veloci che lo caratterizzano. Ha un peso operativo di soli 17 t e dimensioni compatte con 2,54 m di larghezza, 4,61 m di lunghezza e 3,20 m di altezza. Il caricatore è ecologico in quanto produce basse emissioni acustiche e di scarico, garantendo al contempo elevate capacità di carico anche quando completamente esteso grazie alla struttura rinforzata del braccio. L’operatore, inoltre, può godere del massimo confort grazie alla nuova cabina multicab che consente un’elevazione fino ad un livello degli occhi confortevole di 5,20 m.I modelli dell’attuale serie E di Sennebogen offrono soluzioni personalizzate per la movimentazione dei materiali, comprese tutte le attività di riciclaggio e smistamento.

Il più piccolo caricatoredi casa Sennebogen:817 E Green Line

SENNEBOGEN 817 E

Nato per soddisfare le esigenze di movimentazione rifiutiin ambienti ristretti.

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Peso operativo 17,2 tMax Sbraccio 9 mK8 Max 3,1 t at 7,5 mK8 ULM Max 2,8 t at 7,5 mK9 Max 2,2 t at 9 mK9 ULM Max 1,9 t at 9 m

Dati tecnici 817 E

SENNEBOGEN 817 E

Movimenta con precisione materiali di diversa natura e dimensione:dagli scarti di legno, imballaggi ed ingombranti

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IN COMPARAZIONE TIPOLOGIA PESO OPERATIVO MAX. SBRACCIO

SENNEBOGEN 817 Mobile 17,2 t 9 m

SENNEBOGEN 818 Mobile 21,8 t 10 m

SENNEBOGEN 821 Mobile 23,9 t 12 m

SENNEBOGEN 825 Mobile 28,8 t 12-14 m

SENNEBOGEN 830 Mobile 38,5 t 17 m

SENNEBOGEN 835 Mobile 44,5 t 18 m

SENNEBOGEN 840 Mobile 53 t 20 m

SENNEBOGEN 850 Mobile 61 t 21 m

SENNEBOGEN 855 Hybrid Mobile 77-110 t 21 m

SENNEBOGEN 860 Mobile 79-105 t 23 m

SENNEBOGEN 870 Mobile 90 t 20 m

SENNEBOGEN 875 Mobile 165 t 27 m

SENNEBOGEN 718 Mobile 21,4 t 13 m

SENNEBOGEN 723 Mobile 27 t 10,5 m

SENNEBOGEN 730 Mobile 34,1 t 11 m

SENNEBOGEN 735 Mobile 43 t 11,3 m

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Con il Caricatore telescopico completamente rinnovato 355 E SENNEBOGEN ha fissato ancora più in alto gli

standard di comfort di guida, controllo e possibilità di applicazioni.

La collaudata qualità made in Germany e il design robusto per un funzionamento continuo e dalle alte

prestazioni lo rendono ideale nel settore del riciclaggio dei rifiuti.

Anche il nuovo caricatore telescopico Sennebogen 355 è dotato della cabina elevabile multicab con

tutti i confort per gli operatori. In questo caricatore l’operatore può godere di una visuale a 360 gradi

tutt’intorno e raggiunge i 4.25 metri di altezza per una maggiore visibilità che gli permettono di caricare

in tutta sicurezza i cassoni degli autocarri. Infatti nessun componente della macchina ostruisce la visuale,

un vantaggio imbattibile che consente al conducente di vedere ogni rimorchio o container dal piano di

calpestio in modo che il materiale possa essere caricato con maggiore precisione. Oltre a garantire la

sicurezza e semplificare il lavoro durante il carico, l’elevata posizione della cabina offre anche vantaggi in

termini di comfort. Il parabrezza continuo in un unico pezzo realizzato in vetro stratificato di sicurezza,

i grandi finestrini laterali e il pannello in vetro sul tetto si uniscono per offrire una vista perfetta e una

sensazione di lusso. Con un peso operativo di 11,5 t, un’altezza massima di sollevamento di 8,5 m e una

capacità di 5,5 t, il nuovo 355 E offre non solo soluzioni di applicazione versatili, ma anche la possibilità

di montare una vasta gamma di accessori. Dotato di una struttura particolarmente robusta e componenti

di alta qualità, il 355 E è progettato per operare in continuo. Tutti i suoi componenti sono ottimizzati per

una durata senza compromessi. Una delle sue caratteristiche speciali è il cinematismo a Z della testa del

braccio: tipica delle pale gommate aumenta enormemente le coppie di spunto nelle operazioni di scavo,

rendendo la macchina ancora più affidabile.

Il nuovo caricatore telescopicoSENNEBOGEN 355 E

SENNEBOGEN 355 E

Caricatore telescopico con cabina panoramica per maggiorecomfort e sicurezza dell’operatore.

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DATI TECNICI 355 EPeso Operativo 11,5 t

Capacità max di sollevamento 5,5 t

Max Estensione 8,5 m

ROBUSTO IN OGNI DETTAGLIOLa massiccia struttura in acciaio e il robusto braccio telescopico soddisfano i massimi requisiti in termini di durata e funzionamento gravoso.

Z-KINEMATICSForza massima di strappo: il sistema Z-Kinematics assicura che le forze vengano indotte nella pala in modo ottimale, come è noto dalla tecnologia delle pale gommate.

VISIBILITÀ OTTIMALECaricamento ottimale grazie alla migliore panoramica nel camion o nel container attraverso la cabina elevabile.

MACCHINA MULTIFUNZIONALEPER TUTTE LE STAGIONIIl SENNEBOGEN 355 E è una macchina di molti talenti ed è in grado di utilizzare molti allegati. I sistemi idraulici supplementari e il collegamento elettrico garantiscono sicurezza e potenza sufficiente.

AMBIENTE DI LAVORO PIACEVOLE,ANCHE AD ALTE TEMPERATURE.Impianto di climatizzazione di serie per il massimo comfort.

PRESTAZIONI DI RAFFREDDAMENTO MASSIME, ANCHE NELLE CONDIZIONI PIÙ AVVERSESENNEBOGEN 355 E garantisce la tua produttività. Un potente ventilatore reversibile è di serie. Previene in modo affidabile l’intasamento dell’aria dall’intasamento per garantire le massime prestazioni di raffreddamento.

CARATTERISTICHEPRINCIPALI

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All’interno della famiglia Greenline nasce la Gru portuale mobile per navi fino alla classe handysize per la movimentazione di container e merci generiche.La versione con una capacità di carico di 31 t con raggio di lavoro massimo di 40 m è ideale per elevati volumi di carico mentre la versione con capacità di carico di 90 t con raggio di lavoro del braccio di quasi 20 m è ideale per la movimentazione di carichi pesanti e genericiÈ dotata di gancio rotativo da 90 t per azionare efficacemente le pinze elettroidrauliche o gli spargitori semi o completamente automatici.È dotata inoltre di un potente azionamento diesel-idraulico o elettroidraulico.Le porte di accesso per l’operatore sono spaziose con un sedile confortevole di alta qualità dotato di sospensioni pneumatiche.È la prima gru portuale al mondo dotata di regolazione della cabina Skylift per un miglior comfort e sicurezza dell’operatore potendo lavorare con un’altezza della cabina ideale con la semplice pressione di un pulsante, arrivando ad un’altezza occhi di 21,2 m.Viene fornita con un carro mobile robusto e facile da manovrare con 14 ruote sterzanti su tutte le ruote. Il baricentro basso viene garantito grazie al bilanciamento del carico mediante il controllo di comunicazione dei set di ruote.Ampia possibilità di manutenzione grazie al motore accessibile e verricello.

IN COMPARAZIONE TIPOLOGIA PESO OPERATIVO MAX. SBRACCIO POTENZA MOTORE

SENNEBOGEN 9300 Mobile 90 t 615 kW

SENNEBOGEN 6130 Mobile 84 t 46,7 m 433 kW

SENNEBOGEN 6210 Mobile 125 t 54 m 433 kW

La nuova grumobile portualeSENNEBOGEN 9300 E

SENNEBOGEN 9300 E

Attività di movimentazione materialiin aree portuali

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SENNEBOGEN 855 Hybrid

Il nuovo escavatore per la movimentazione dei materiali Sennebogen 855 E Hybrid si inserisce tra i modelli 850 E e 860 E Hybrid della gamma Sennebogen Green Line, con la particolarità del suo sistema di recupero dell’energia ibrido.

Progettato per la movimentazione portuale e di rottami metallici, l’855 E Hybrid è equipaggiato con un motore diesel da 231 kW (livello di emissione 5), con spegnimento automatico del minimo e EcoMode. “È possibile offrire anche una variante Tier 3a con una potenza di 224 kW e un motore elettrico”, aggiunge Sennebogen. Potente e robusta, Il suo braccio da 17 a 21 m consente la movimentazione di carichi pesanti. In linea con il concetto Green Efficiency, il sistema di recupero di energia Green Hybrid per la discesa del braccio non solo fornisce assistenza di potenza, ma fornisce anche un notevole risparmio di carburante fino al 30 percento. A questo non può mancare il comfort della nuova cabina Maxcab e altri places, come le prese d’aria ridistribuite, vetri blindati, isolamento acustico ottimizzato e un nuovo joystick.

SENNEBOGEN 855 Hybrid

Attività di movimentazione materialiin aree portuali

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DATI TECNICI GREEN LINE 855 HYBRIDPeso operativo 77 - 110 tMax Sbraccio 21 mK17 Max. 10 t at 16,5 mK19 Max. 8,8 t at 18 mK21 Max. 7,7 t at 19,5 mB19 Max. 8,3 t at 18 mB20 Max. 7,2 t at 19,5 m

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La manifestazione per eccellenza in Europa per il settore dei rifiuti, IFAT quest’anno ha portato novità radicali in casa Cesaro Mac Import. Infatti la Tiger Hs640 è diventata un Brand assestante Tiger Depack con una linea di prodotti completa e altrettanti campi di impiego.Tiger è stata, fino allo scorso anno, un singolo macchinario estremamente performante utilizzato principalmente nel depackaging e nella ottimizzazione del ciclo dei rifiuti organici negli impianti di produzione di biogas. In 10 anni di produzione, le esigenze di mercato si sono ampliate e la Cesaro Mac Import ha deciso di modificare l’approccio creando un nuovo brand Tiger Depack (da depackaging, che è la principale applicazione di questo macchinario). All’interno di questo nuovo brand è stata progettata la nuova gamma prodotti che ora conta 3 macchinari con caratteristiche differenti:La Tiger HS 10 che fino al 2017 si chiamava Hs 640 che è il macchinario da cui è partito tutto e che ora conta più di 80 esemplari in tutto il mondo.La Tiger HS 20 nata per far fronte a capacità di trattamento maggiori e dimensioni di poco superiori alla Tiger HS10.La Tiger HS5: la cui caratteristica principale è la dimensione molto contenuta per volumi di produzione limitati.Sviluppo dell’ultimo anno presentato a IFAT e successivamente in Italia al MIAC (Fiera internazionale per l’industria cartaria) è la Tiger HS 20 PPS (paper pulp solution). Questo modello è un HS 20 modificato, sviluppato specificatamente per l’applicazione in cartiera.L’obbiettivo per i prossimi anni è di creare ulteriori prodotti nel brand Tiger Depack perché i settori nell’ambito del trattamento ambientale sono in continua evoluzione con necessità che diventano sempre più specifiche e che necessitano di macchinari dedicati.Attualmente i campi di applicazione delle macchine Tiger Depack si suddividono in 3 settori.Il settore principale è quello da cui è iniziata l’esperienza della Tiger: il depackaging (deconfezionamento), cioè l’esigenza di recuperare l’imballaggio e il contenuto in matrici ben definite e riutilizzabili, come ad esempio gli imballaggi di cibi scaduti. In questo caso il vantaggio per il cliente è di ottenere due matrici entrambe utilizzabili: l’organico e la confezione, entrambi inseribili in cicli di valorizzazione dedicati e pertanto senza la produzione di rifiuto.Il secondo settore di applicazione è il recovery (recupero del rifiuto) di prodotti in processi di smaltimento. Tiger Depack trova impiego negli impianti di trattamento del Rifiuto Organico (FORSU) in cui è presente una grande quantità di plastiche (principalmente sacchetti di plastica). Questi impianti, grazie a Tiger Depack, riescono a recuperare gran parte dell’organico e a pulire le plastiche che altrimenti andrebbero smaltite con un costo sempre più elevato per l’azienda. Dall’esperienza maturata in impianto, abbiamo rilevato che da un peso del 27% di plastiche inviate a smaltimento con l’utilizzo di Tiger Depack si manda allo smaltimento solo il 7%. Inoltre l’organico ricavato può essere reinserito nel ciclo di produzione di biogas e compost.

Tiger DePack 2018La nuova Gamma Prodotti

Tiger Depack HS 10 UNIT

Installazione francese per il trattamento dialimenti scaduti da Supermercati

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APPLICAZIONE: RECOVERYscarti di trattamento rifiuti

APPLICAZIONE: PRODUCTIONscarti di produzione

APPLICAZIONE: DEPACKAGINGforsu e scaduti

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Il terzo settore di impiego è il production. In queste applicazioni trova utilizzo il modello più piccolo in quanto questo viene inserito nelle catene di produzione già operative. Infatti le produzioni industriali generano scarti per controlli di qualità: ad esempio etichette storte sugli imballaggi, test a campione su partite di prodotto. Inserendo Tiger Depack, all’interno del processo produttivo, si riesce a suddividere il prodotto recuperando lo scarto di lavorazione permettendo di evitare la produzione di rifiuti alla fonte. La macchina è gia attiva in impianti che producono pet food, aziende che producono gelati o aziende che producono detersivi. Sempre nell’ambito della “Production” è stata creata la Tiger Depack PPS impiegata per il trattamento del pulper di cartiera che non è un prodotto ma è una scarto di trattamento del processo delle cartiere. Anche in questo caso l’inserimento della Tiger Depack ha consentito una diminuzione considerevole del rifiuto inviato a smaltimento.

La tecnologia della Tiger Depack è brevettata e si distingue rispetto alle principali tecnologie concorrenti perché è stata studiata anche per l’inserimento in impianti di produzione già avviati. La tecnologia è stata ideata perché nel mercato non era presente un sistema performante in questo settore capace di rispondere alle esigenze specifiche con un’unica macchina. Tiger Depack è dotata di un sistema che è in grado di ottenere due matrici in uscita con due flussi di buona qualità entrambi utilizzabili. Ulteriore elemento che contraddistingue tutta la linea Tiger Depack è la compattezza, con Il modello medio che occupa 20 metri quadri, cioè 7 metri per 2,5. Uno spazio estremamente contenuto che garantisce di poter essere facilmente inserita in linee di processo esistenti senza la necessità di predisporre strutture di pertinenza. Si tratta di un macchinario All In One in tutte le sue versioni semplice ed intuitiva nell’utilizzo.L’alimentazione elettrica fa si che possa lavorare sia all’interno di un impianto sia all’aperto. La macchina è user friendly perché ha un sistema intuitivo che lavora sia in maniera manuale che automatica e grazie alle applicazioni tecnologiche del software di cui è dotata, è possibile gestire in modo preciso e continuo i parametri principali della macchina, come la velocità di caricamento e i quantitativi di liquidi aggiunti al processo. Un efficiente e preciso sistema integrato di rilevatori permette ai sistemi Tiger di autoregolarsi ottimizzando i consumi e riducendo lo sforzo dei motori.Un ampio pannello touchscreen aiuta a monitorare in tempo reale consumi e sforzi di ciascun motore così come la percentuale di liquidi aggiunti al processo. Quando la macchina è inserita in impianti di trattamento in cui la Tiger è uno step di un processo complesso, la macchina interagisce con i sistemi di gestione esterni con estrema facilità.Un sistema efficiente di Post Vendita e di Service garantisce ai clienti Tiger Depack di essere seguiti in tutto il mondo con sistemi di diagnostica da remoto e attività di service programmate in funzione della tipologia di materiale trattato. Il brand Tiger Depack rappresenta tutta l’esperienza e l’affidabilità Cesaro Mac Import nel settore dei Rifiuti e degli Impianti.

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Per la prima volta al MIAC 2018 la 25ª Esposizione Internazionale dell’Industria della Carta, l’azienda italiana Cesaro Mac Import ha presentato la sua nuova macchina creata per ottimizzare il ciclo del Pulper da Cartiera.

La carta riciclata è materia prima fondamentale per la rigenerazione di nuova carta. In Europa e nel mondo, i tassi di utilizzo sono molto alti grazie alle milioni di tonnellate rese disponibili attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti.Nel processo di produzione della nuova carta, la materia prima secondaria viene disciolta in acqua per separare gli inchiostri e altri componenti (ad esempio le plastiche) dalla polpa di carta, questi fino ad oggi sono stati successivamente gestiti come rifiuti (PULPER) con altissimi costi di smaltimento e con perdite economiche rilevanti di materia prima ancora aggregata al rifiuto Pulper.La presenza di percentuali di cellulosa in quantità più o meno rilevanti all’interno del rifiuto Pulper ha spesso reso molto complicato lo smaltimento dello stesso in discarica o in incenerimento; ridurne il volume tramite presse ne ha ridotto il peso ma non ha risolto la presenza di materiale organico che tra l’altro è fonte di un utile per la cartiera.

Per risolvere questo problema, Cesaro Mac Import, proprietaria del marchio Tiger Depack, ha sviluppato la “Tiger Depack – Paper Pulp Solution” un macchinario che sfruttando un sistema brevettato di separazione centrifuga riesce a ridurre la quantità di materiale di scarto e a recuperare la totalità della pasta di carta ancora presente nel pulper.

Tiger Depack è una tecnologia nata per la separazione degli imballaggi dal contenuto al fine di ottenere matrici riutilizzabili nei cicli produttivi primari nell’ottica di una sempre maggiore attenzione dei cicli produttivi e delle industrie a integrare al loro interno matrici secondarie e a produrre sempre meno rifiuti e scarti. Tiger Depack è una macchina estremamente flessibile che con il suo sistema di separazione brevettato a centrifuga riesce ad essere utilizzato in diversi campi: dall’industria per l’ottimizzazione degli scarti di produzione, alla gestione dei rifiuti organici da raccolta differenziata per la separazione delle materie plastiche dall’organico, alla gestione dei rifiuti da ciclo produttivo come il pulper al fine di ridurne la quantità recuperando materia prima.

Il sistema Tiger Depack PPS è stata pensato ed adattato alla produzione della carta con risultati assolutamente rilevanti. Fino al 95% di p La macchina è stata progettata e brevettata per essere utilizzata in cartiere di medie dimensioni che utilizzano principalmente nella loro produzione carta riciclata quindi con alte produzioni di rifiuto Pulper da gestire.

Tiger DepackPAPER PULP SOLUTIONRiduce gli sprechi di polpa di carta

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Le caratteristiche del rifiuto Pulper possono variare a seconda della tipologia di carta prodotta e dalla qualità e tipologia del materiale secondario in ingresso. Tali variabili si possono avere: nella percentuale e nelle caratteristiche delle materie plastiche e nella quantità e qualità di matrice organica ancora presente. Le caratteristiche del Rifiuto vengono valutate dalla Cesaro Mac Import al fine di adattare la produttività oraria di Tiger Depack PPS e la qualità delle matrici in uscita.

La Tiger Depack PPS è in grado di recuperare fino al 70 % in peso del materiale riutilizzabile composto da acqua e POLPA DI

CARTA, inoltre Tiger Depack riduce al solo 30% del peso in ingresso il materiale da indirizzare a discarica.All’interno di un ciclo produttivo di una cartiera di medie dimensioni l’utilizzo della Tiger Depack PPS consente quindi di ridurre drasticamente i costi di smaltimento e di recuperare materia prima il tutto con un unico macchinario.

Pensata per essere inserita in impianti già funzionati Tiger Depack si integra perfettamente anche con i sistemi esistenti di sicurezza. È un macchinario all in one e grazie alle ridotte dimensioni (solo 21metri quadri di superficie occupati) non necessita di predisposizioni specifiche prima di essere installato ma solo gli allacci di acqua e energia elettrica. Può essere inserito sia in ambienti interni che esterni, la macchina è progettata per funzionare sia in ciclo manuale che in automatico con produttività H24.La macchina può essere alimentata tramite sistemi automatici di carroponti o tramite pale gommate, è dotata dei più sofisticati sistemi di sicurezza e di controllo anche da remoto.

Cesaro Mac Import il produttore ed esportatore in tutto il mondo di Tiger Depack segue tutte le attività di post vendita garantendo l’assistenza e un efficace sistema di tagliandi programmati world wide.

La “Tiger Depack - Paper Pulp Solution” grazie i bassissimi costi di gestione e alla capacita lavorativa 24/24 è uno strumento efficiente ed efficace da inserire all’interno del ciclo produttivo della carta infatti con l’utilizzo della Tiger HS 20 PPS la moderna cartiera potrà concretamente vantare un ciclo produttivo all’avanguardia, attento alla corretta gestione delle risorse preziose come l’acqua e la cellulosa con un ritorno dell’investimento brevissimo, diminuendo drasticamente la propria dipendenza da impianti di smaltimento rifiuti avendo un ulteriore ritorno in termini di recupero della materia prima.

CARTIERA SANTA GIUSTINA (BL)

Impianto di produzione cartada carta riciclata

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FRAZIONE CELLULOSA

FRAZIONE SECCA PULPER

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STEINERT è leader mondiale nella produzione di sistemi per la separazione di metalli ferrosi e non ferrosi e grazie al proprio “know how” ha sviluppato un sistema mobile per la separazione della frazione ferrosa e non ferrosa.

Lo STEINERT EddyC MOVE combina separatori di comprovata funzionalità con la mobilità e flessibilità di un sistema mobile. La maggior parte dei materiali frantumati e vagliati contengono metalli ferrosi quali chiodi e bulloni e metalli non ferrosi (alluminio, rame, ottone, ecc…) Per mezzo dello Steinert EddyC Move questi materiali possono facilmente essere recuperati durante il lavoro. La combinazione della flessibilità adattabile a luoghi differenti, e l’autonomia da fonti energetiche permette di avere un sistema autosufficiente.

Le caratteristiche principali:

• Versione mobile montata su scarrabile o carro gommato.

• Separatore metalli non ferrosi con sistema a poli eccentrici.

• Separazione del metallo ferroso grazie agli STEINERT UMP

• Generatore integrato

• Lavorazione materiale sino a 300 mm

• Nastri di scarico materiale richiudibili idraulicamente.

STEINERT EddyC MOVEIl sistema mobile per la separazione dei metallinon ferrosi e ferrosi in un unico passaggio

STEINERT EddyC MOVE

Separazione in un unico passaggio dei metalli non ferrosi (NF) e ferrosi (Fe) in mobilità

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Gli operatori degli impianti di compostaggio si trovano difronte ad un dilemma: da un lato i loro clienti chiedono compost di qualità sempre maggiore; dall’altro il rifiuto organico contiene quantità di contaminanti sempre crescenti.

Dal 1°Giugno 2018 secondo la classificazione della qualità per il compost RAL-G2-251, sono permessi solo 15 cm2 di contaminanti per ogni litro di compost fresco. Per agevolare gli operatori del settore Cesaro Mac Import grazie alle macchine e ai sistemi importati riesce ad proporre una soluzione completa per la separazione delle frazioni contaminanti contenute nel compost.

Grazie al nuovo separatore aeraulico di DOPPSTADT ed ai selettori ottici UniSort di Steinert, Cesaro offre un sistema integrato per la rimozione della frazione ferrosa e plastica contenuta nel sovvallo di compost.

Le frazioni di compost suddivise (10 – 40 mm e > 40 mm), vengono poi selezionate per la separazione della plastiche pesanti, incluse la plastiche nere.

L’utilizzo del selettore Steinert UniSort permette la separazione della frazione non organica dalla frazione organica.

Impianto di pulizia del compostCESARO MAC IMPORT propone il nuovo sistema di pulizia del compost

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COMPOST

Materiale prima della lavorazione con Steinert UME

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1. Il mercato italiano della gestione dei rifiuti si sta orientando verso la costruzione di impianti che forniscono soluzioni per la produzione di nuovi prodotti dai rifiuti. Quali soluzioni di impianti integrati fornisce Cesaro Mac Import?Cesaro Mac Import negli ultimi 10 anni ha sviluppato e realizzato numerosi impianti integrati di Biodigestione anaerobica e Compostaggio. Questo processo unisce 2 tecnologie quella della Digestione Anaerobica e del Compostaggio entrambe da lungo tempo applicate nel mondo del trattamento dei rifiuti. L’unione di questi due sistemi in un unico ciclo ha determinato l’ottimizzazione delle matrici in uscita facendole diventare dei veri prodotti primari. Negli ultimi anni la qualità del rifiuto organico in Italia è aumentata notevolmente grazie a politiche di raccolta differenziata sempre più stringenti e questo ha determinato la possibilità di realizzare impianti con percentuali di rifiuto da mandare in discarica sempre più bassi.La caratteristica principale degli impianti Integrati progettati dalla Cesaro Maci Import è la completa autosufficienza energetica degli stessi, il bassissimo impatto ambientale e l’elevata capacità produttiva. In un impianto integrato la matrice in ingresso proviene dalla frazione organica della raccolta differenziata del territorio che miscelata con una parte di rifiuto verde viene inserita all’interno di un digestore anaerobico iniziando così la prima fase di trattamento cioè la fermentazione anaerobica del rifiuto producendo biogas. Tale prodotto viene impiegato in quota parte per gli autoconsumi all’interno dello stesso impianto opportunamente trasformato in energia elettrica e calore mentre la parte eccedente viene trasformata in biometano utile per il trasporto veicolare.Al termine della prima fase del processo anaerobico il materiale digestato, estratto dai fermentatori, inizia la seconda fase di

Compostaggio in biotunnel, questa fase consente di ottenere Compost di qualità che è un prodotto primario per le agricolture del territorio. Al termine del trattamento in impianti Integrati della Casaro Mac import quindi si ottengono due prodotti primari il compost e il Biometano con un bassissimo scarto di plastiche che sarà inviato a discarica e che dipende dalla qualità della raccolta differenziata. La capacità di creare prodotti di valore da un rifiuto si integra perfettamente nelle nuove direttive sulla gestione ambientale. Questa tipologia di impianti inoltre ha un bassissimo impatto ambientale sia dal punto di vista estetico e paesaggistico che soprattutto dal punto di vista delle manifestazioni odorigene in quanto sono tenute sotto controllo gestendo i processi totalmente in aree chiuse e sottoponendo l’aria interna agli ambienti di lavoro ad una adeguato sistema di filtraggio con biofiltro.

2. È stato da poco approvato il Decreto sul biometano. Quali opportunità si aprono per il mercato secondo il vostro punto di vista?

I Decreto sul Biomentano si inserisce nelle politiche di valorizzazione dei rifiuti e come è stato per le politiche di incentivo per la produzione elettrica da fonti rinnovabili, questo Decreto consentirà di valorizzare ciò che già da tempo si era evidenziato. La gestione del rifiuto urbano diffferenziato per quanto riguarda principalmente la frazione organica, rappresenta non solo una problematica logistica e di processo in capo alle amministrazioni ma può diventare risorsa per le stesse. In tale contesto anche impianti integrati di biodigestione anaerobica e compostaggio già avviati stanno inserendo stazioni di upgrading del Biogas al fine di produrre Biometano. Infatti, come accennato prima, la maggiore qualità del rifiuto in entrata

Decreto biometanoCesaro Mac Import verso il futuro della digestione anaerobica

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comporta che la produzione di biometano sia maggiore e soprattiutto pssa essere immaggazinata ed utilizzata solo quando è veramente necessario a differenza di quanto accaduto fino ad oggi con la trasformazione del biogas in energia elettrica che normalmente non viene accumulata ma utilizzata istantaneamente. La possibilità che questo decreto da, cioè, di produrre un carburante ecologico come il Biometano fa sì che gli impianti possano completare il ciclo di valorizzazione.

3. Il decreto biometano è importante perché permette all’Italia e all’Unione Europea di raggiungere gli obiettivi 2020 in materia di clima ed energia. Quali sono le tecnologie che voi sviluppate o che commercializzate

che aiutano l’Italia nella lotta ai cambiamenti climatici?La nostra azienda negli anni si è specializzata sulle tecnologie che consentono il recupero e la valorizzazione dei rifiuti raccolto in modo differenziato, siano essi rifiuto organici che secchi come materie plastiche, carta, cartone, ferro, allumino, ecc..Riteniamo che il recupero delle risorse sia la strada a cui tendere e su questa strada Cesaro ha sviluppato e commercializza diverse tecnologie quali ad esempio i sistemi di digestione anaerobica a secco e di compostaggio accelerato in biocelle per il recupero di energia dai rifiuti e la produzione di compost per l’impiego in agricoltura biologica; sistemi di upgrading del biogas per la sua trasformazione in biometano impiegabile per l’auto trazione,

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sistemi di selezione automatica e recupero di materie prime e seconde dai flussi differenziati di rifiuti secchi. A tale scopo Cesaro collabora con aziende che nei loro settori sono leader nel mercato come “Doppstadt”, “Steinet”, “Hitachi INOVA” , oltre a sviluppare delle tecnlogie proprie come i sistemi di compostaggio “Girasole” e sistemi di trattamento delle matrici organiche come il biosepartore “TIGER”.

4. Ad oggi state completando diversi impianti in tutta Italia. Quali anticipazioni possiamo dare ai lettori?

Ad oggi sono in fase di completamento avanzato diversi impianti in Italia.Il principale in termini di volumi raggiunti che andrà a trattare è quello di proprietà della società Hera spa che si trova a Sant’Agata Bolognese e conterà ben 4 digestori Anaerobici con una capacita annua di trattamento di 100.000 T di frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata. Ulteriore Impianto in fase di avvio si trova in provincia di Perugia di proprietà di ASJA Ambiente spa che conta di diventare un esempio di impianto inserito in un territorio molto particolare come già l’impianto di Trento - Faedo di proprietà della società Bioenergia.

5. Questi impianti hanno un basso impatto ambientale e sono sostenibili?

Come gli impianti già costruiti negli ultimi anni gli attuali impianti in costruzione rispettano le più ferree prescrizioni in materia di impatto ambientale ed emissioni. Inoltre come nei precedenti Impianti di Faedo, Novi Ligure e Terni la Cesaro Mac Import è precorritrice di molte soluzioni ancora non obbligatorie ma che

rendono i suoi impianti all’avanguardia e sempre meglio integrati nel territorio. Così anche per quanto riguarda la sostenibilità tali impianti si inserisco nelle prescrizioni di legge in materia potendo vantare una completa autonomia energetica. L’impianto infatti è in grado autosostenersi dal punto di vista energetico grazie alla produzione di biogas e attraverso il sistema di riutilizzo dei percolati non necessita di utilizzare acque aggiuntive.

6. Un esempio di impianto già attivo è il biodigestore di Faedo che è perfettamente integrato nel territorio e ben tollerato dalla popolazione. Anche gli altri impianti cui state lavorando fanno propri gli stessi principi?

I principi di integrazione con il territorio fanno parte integrante della filosofia Cesaro Mac Import nella costruzione degli impianti per la gestione dei rifiuti. Tali principi vanno ben oltre l’ottemperanza dei dettami legislativi che peraltro in Italia sono sempre più stringenti. Il concetto di Integrazione supera il principio legislativo che si basa sulle emissioni o sulle caratteristiche del processo. Ottemperate tali incombenze l’impianto deve entrare a far parte di una comunità che ne senta non solo i benefici in termini di gestione dei rifiuti ma anche nella effettiva integrazione del territorio dal punto di vista estetico. Poter vantare un impianto che oltre non emettere emissioni odorigene è anche ben integrato nel territorio è vanto per le popolazioni. Rispettare le prescrizioni de minimis è d’obbligo, ma per la Cesaro Mac import come è stato dimostrato nell’impianto di Faedo, questo non è sufficiente.

IMPIANTO SICULA COMPOST

Impianto di compostaggio

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Uno degli ultimi impianti realizzati da Cesaro Mac Import è quello di Foligno Biometano. Quando è stato inaugurato e quali sono i partner con cui avete lavorato?Cesaro Mac Import ha ottenuto l’incarico per la realizzazione dell’impianto di Foligio dalla società Piemontese Asja spa, promotore dell’iniziativa attraverso un Project Financing, che ha indetto una procedura di selezione alla quale la Cesaro Mac Import ha partecipato con un progetto innovativo, forte della sua esperienza nella realizzazione degli impianti integrati e nella fornitura dei macchinari necessari. L’impianto è stato inaugurato secondo programma il 31 maggio 2018 dopo 9 mesi di lavorazione. Partner e fornitori di eccellenza anche in questo impianto sono i digestori Hitachi Zosen Inova e i macchinari per il trattamento del rifiuto della Doppstadt. Inoltre nella fase di pretrattamento è stata inserita una Tiger Depack HS 10 UNIT macchinario brevettato dalla Cesaro Mac Import per la pulizia dei sovvalli.

È un impianto integrato che si integra nel territorio?Come tutti gli impianti realizzati fino ad oggi dalla Cesaro Mac Import anche l’impianto di Foligno è stato progettato e realizzato per integrarsi nel territorio e per diventarne un elemento sinergico. L’impianto è inserito in un ambiente naturale da un certo punto di vista simile a quello di Faedo - TN, nel senso che anche in questo caso è circondato da culture agricole e da un ambiente naturale votato al turismo.In un territorio del genere un impianto con queste caratteristiche ha una valenza doppia, da un lato quella per cui è nato, cioè risolvere il problema annoso della gestione del rifiuto organico sul territorio in maniera efficiente ed efficace e dall’altra di ritorno di visibilità dello stesso come struttura che si integra

perfettamente nel territorio circondante e che ne diventa un elemento di eccellenza. I territori ad alta vocazione turistica e agricolo/ambientale sono attenti ad integrare sempre di più i due aspetti. Riuscire a rendere un impianto di grandi dimensioni parte integrante di un territorio, accettato e apprezzato dalla popolazione residente e invisibile per la popolazione turistica.

Quante quantità di rifiuto è in grado di trattare? È stato pensato per rendere la Regione Umbria autosufficiente?L’impianto è stato autorizzato a trattare 40.000 tonnellate anno di rifiuto organico e 13.500 tonnellate di rifiuto verde. I rifiuti avranno provenienza territoriale attraverso il sistema di gestione dei rifiuti differenziati. Il rifiuto raccolto sul territorio verrà conferito giornalmente all’impianto rendendo il territorio di Foligno e dell’Umbria autonomo per quanto riguarda la gestione dei rifiuti organici. Riducendo così per i comuni i costi di trasporto ad impianti distanti potendo garantire un efficiente rimozione

Asja FolignoImpianto integrato di Digestione Anaerobica e Compostaggio

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del rifiuto organico che è quello che più ha caratteristiche impattanti sulla popolazione.

Come si compone l’impianto?L’impianto integra due processi distinti di trattamento integrandoli: una prima fase di digestione Anaerobica con tecnologia a Secco e una seconda fase di Compostaggio.L’impianto è composto da diverse aree che rappresentano le diverse fasi del processo.La prima area è il pretrattamento: in questa fase il rifiuto raccolto nell’area di Foligno viene conferito all’impianto all’interno di una fossa. Qui la criticità della gestione degli odori del rifiuto organico viene abbattuta attraverso un sistema di porte a chiusura ermetica e un sistema forzato di filtraggio delle arie. In questa fase il rifiuto organico e quello verde vengono triturati e vagliati per rimuovere le impurità (principalmente plastiche). In quest’ area sono stati inseriti macchinari Doppstatd e una Tiger Depack HS 10 UNIT. La gestione dell’area di pretrattamento è totalmente automatizzata e controllata da remoto attraverso un sistema software di gestione e controllo.La seconda fase è quella di Digestione Anaerobica in cui il materiale triturato e vagliato viene avviato a due Digestori Anaerobici ognuno dalla capacità di 20.000 t/a. Il materiale resta all’interno dei digestori circa 21 giorni. Durante il processo anaerobico vengono prodotti circa 6.000.000 Nmc/a di biogas che successivamente verranno trasformati in energia elettrica tramite un motore e in biometano grazie alla stazione di ugrading.Al termine del processo anaerobico di trattamento del rifiuto organico il digestato in uscita dai digestori viene inserito nel secondo processo aerobico nel quale il materiale viene miscelato con del materiale verde triturato al fine di strutturarlo e permetterne il compostaggio.

Il materiale miscelato composto da digestato, rifiuto verde triturato e sovvalli di ricircolo viene introdotto nelle celle di compostaggio Il Girasole. Tali celle vengono riempite del materiale miscelato e chiuse per 14 giorni durante i quali il processo di compostaggio avviene in un area a

temperatura e umidità controllata grazie alle aie areate e all’innaffiamento. Al termine del processo di compostaggio il materiale viene estratto dai tunnel e avviato alla fase finale in aia di maturazione. In questa fase del processo il materiale compostato viene ulteriormente vagliato e posizionato in aie di maturazione.Al termine della maturazione che dura all’incirca 45 giorni il compost dopo le analisi finali è pronto per essere sparso nei campi come stabilizzante e fertilizzante.Il ciclo da rifiuto organico a compost di qualità e biometano dura 80 giorni.

Riguardo alla linea di produzione del compost, possiamo descrivere quali macchine sono utilizzate e a quali trattamenti è sottoposto il rifiuto?

Per prima cosa l’obbiettivo finale è non avere più un Rifiuto ma un PRODOTTO. Infatti il sistema di attuato per trattare il rifiuto organico consente di ottenere un composto privo di

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materie plastiche e elementi che lo farebbero ricadere nella tipologia di rifiuto, al contrario il compost ottenuto dai sistemi integrati Cesaro Mac import è un importante prodotto per l’agricoltura con caratteristiche di fertilizzante e di stabilizzante. Utilizzato già con efficacia nelle campagne Trentine dove è entrato a far parte delle buone pratiche agricole dei coltivatori trentini sia nella gestione dei vigneti che dei frutteti. Il compost ottenuto a Foligno sarà un prodotto di qualità con caratteristiche di grande valore per il comparto agricolo circostante. I macchinari utilizzati per la produzione del compost successivamente alla fase di digestione anaerobica sono: un miscelatore Doppstadt DM 215 E tramogge Doppstadt, Vaglio Doppstadt SM 518 F, 8 biocelle Il Girasole, sistema di biofiltrazione con scrubber.

La sezione che si occupa della produzione del biometano è il fiore all’occhiello di questo impianto. Ce ne può parlare?

Nell’ottica di completare il processo di

valorizzazione del rifiuto i due sistemi di digestione Anaerobica e compostaggio vengono integrati con il processo di upgrading che consente di trasformare il biogas ottenuto nel processo di digestione anaerobica in bio metano cioè un combustibile utilizzabile direttamente per la trazione degli autoveicoli. Tale processo è un tassello fondamentale che consente di chiudere il trattamento ottenendo 2 prodotti fondamentali il compost e il biomentano.

Un esempio perfetto di economia circolare che punta a risolvere una problematica importane come la gestione dei rifiuti organici prodotti da un territorio all’interno del territorio stesso senza la necessità di costosi trasferimenti.

Quali sono le destinazioni del biometano prodotto?

Il biometano attenuto sarà utilizzato per la trazione diretta degli autoveicoli.

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L’Impianto con tecnologia Hitachi Zosen Inova attua Il processo di digestione anaerobica che avviene in quattro reattori cilindrici dotati di un asse agitatore orizzontale per la movimentazione del substrato a trattamento ed alimentati da un sistema automatizzato con funzionamento in continuo.

La tecnologia è basata su un processo di degradazione anaerobica monostadio di tipo “dry” (tenore di sostanza secca compreso tra il 22 ed il 24%), con funzionamento continuo, operante in regime termofilo (temperatura media nell’intorno di 55°C). In questo tipo di processo le fasi anaerobiche di degradazione biologica della biomassa e di produzione del biogas (idrolisi e acidificazione, acetogenesi e metanogenesi) avvengono tutte all’interno dello stesso fermentatore. Le reazioni biologiche che hanno luogo nei digestori avvengono ad opera di batteri estremamente sensibili alle variazioni di temperatura; pertanto i digestori sono dotati di un sistema di riscaldamento finalizzato al mantenimento della temperatura ottimale per l’attività batterica. L’energia termica necessaria viene fornita prioritariamente recuperando i cascami termici del gruppo di recupero energetico del biogas prodotto dall’adiacente discarica.

L’intero processo di digestione anaerobica viene gestito da un sistema di supervisione che permette di monitorare tutti i parametri di processo. Tale sistema permette inoltre di analizzare in continuo le caratteristiche chimiche del biogas prodotto. Il biogas che si produce dal processo di digestione anaerobica viene convogliato verso la sezione di produzione di biometano mentre il digestato viene trattato al fine d’ottenere il compost di qualità.

Un impianto realizzato dalla Cesaro Mac Import che ne ha seguito tutte le fasi dalla progettazione alla realizzazione all’aviamento.

HERAMBIENTEImpianto di Digestione Anaerobica 100.000 T.Inaugurato il 25 Ottobre Scorso l’impianto ha cominciato a operareil 21 agosto 2018.

CAPACITÀ DI TRATTAMENTO

Il quantitativo massimo di rifiuti organici ammissibile all’impianto è 135.000 ton/anno così ripartite

100 000 ton/anno rifiuto proveniente da scarti alimentari (CER 20 01 08)

35 000 ton/anno scarti verdi e potature (CER 20 01 02 e 20 01 38)

TIPOLOGIA DI RIFIUTI TRATTATI

L’impianto tratta le seguenti tipologie di rifiuti organici:

Rifiuti organici ad alta putrescibilità rifiuto proveniente da scarti alimentari

Rifiuti organici a bassa putrescibilità principalmente scarti verdi e potature

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Tiger Depack ha presentato a IFAT 2018 la nuova gamma prodotti interamente rinnovata e arricchita!Sullo sfondo la Chermesse Internazionale di IFAT 2018, in un contesto altamente tecnologico dove le aziende hanno presentato i prodotti più innovativi nel campo delle tecnologie ambientali.Il nuovo design completamente rinnovato per le Tiger HS 20 e HS 5 Group è stato presentato allo Stand Tiger Depack.Le nuove linee Prodotto Tiger Depack Low Profile e Paper Pulp Solution rappresentano il nuovo traguardo nella gestione dei rifiuti, uno sguardo e attenzione alle esigenze specifiche dei clienti.La nuova Tiger Depack HS5 si aggiunge a alle macchine più grandi al fine di poter essere inserita in contesti di produzione più piccoli con esigenze di produzione più contenute.

da recordBoom delle tecnologie ambientali

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Per il primo anno Tiger Depack Paper Pulp Solution viene presentata alla fiera internazionale MIAC specifica per il settore cartario.

Una chermesse internazionale che vede presenti tutti i soggetti impegnati nel settore. Particolare importanza viene data al problema dell’ottimizzazione dei sistemi cartari che producono ingenti quantità di Pulper. Questo materiale è lo scarto specifico della produzione della carta ed ha caratteristiche specifiche per ogni cartiera in base alla tipologia di materiale secondario che viene utilizzato in produzione. La caratteristica comune a tutti i pulper è la grande quantità di fibra cellulosa ancora presente all’interno e che quindi viene in qualche modo “sprecata”.

Con l’applicazione Paper Pulp Solution Tiger Depack è in grado di recuperare fino al 95% di fibra di carta presente nella sostanza secca oltre a ridurre la quantità in materiale da avviare a smaltimento.Un applicazione nuova che ha avuto grande riscontro tra i player di settore.

2018The Paper Pulp Solution is coming!

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Come ogni anno si sono svolti numerosi corsi di aggiornamento per il personale tecnico e i meccanici Cesaro Mac Import. Una sistematica programmazione della formazione è un elemento cardine di un efficiente ed efficace sistema post vendita. Cesaro Mac Import come rivenditore ufficiale per l’Italia dei marchi Doppstadt, Sennebogen e Steinert partecipa ai corsi di aggiornamento proposti dall’azienda madre sui nuovi prodotti e richiede corsi specifici per il personale di nuova assunzione.Durante il 2018 sono stati svolti numerosi corsi di aggiornamento per i prodotti Doppstadt sia base cha avanzati sui nuovi trituratori DW serie F sui nuovi programmi di diagnostica. Ultimo corso in programmazione per il 2018 per i tecnici Cesaro è stato quello per il nuovo Inventhor Type 9 in arrivo in Italia nel 2019.Anche in casa Sennebogen ci sono stati numerosi corsi di aggiornamento per i tecnici Cesaro in particolare è stato richiesto un corso specifico dedicato ai meccanici Cesaro per l’approfondimento delle caratteristiche tecniche e meccaniche del nuovo caricatore 817 E.Continuare a formare il personale è un elemento di primaria importanza per la Cesaro Mac Import che consente di affrontare ogni problematica con efficienza e tempestività anche su macchinari di nuova generazione.

Punto di forza:l’aggiornamento continuo

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Da marzo 2018 sono entrati in funzione i nuovi magazzini Modula all’interno del sistema della gestione ricambi Cesaro Mac Import.

Un sistema automatizzato che consente di velocizzare la preparazione degli ordini di ricambi riducendo i margini di errore grazie ad un procedimento di controllo con codice a barre del singolo pezzo selezionato.Si tratta di 3 magazzini verticali: 2 con cassetti da 800 mm x 4500 mm e uno con cassetti da 800 mm 3500mm. Ogni macchina è dotata di 42 cassetti ognuno dei quali ha una portata di 750 Kg. Ogni cassetto si dispone sopra il suo gemello automaticamente ad una distanza di 2 cm consentendo così di ridurre al minimo lo spreco di spazio.Ogni cassetto ha una profondità variabile dai 13 ai 60 cm consentendo così di stoccare materiali di diversa dimensione.L’integrazione con il sistema Gestionale della Cesaro Mac Import fa si che gli ordini di materiale vengano predisposti direttamente dall’ufficio ricambi e successivamente vengano elaborati in maniera automatica dai magazzini.Il sistema Modula è predisposto per elaborare contemporaneamente più ordini al fine di ottimizzare il numero di movimenti dei cassetti.

Il programma estrae i cassetti e segnala attraverso un indicatore laser il pezzo da prelevare che deve essere confermato attraverso lo scanner del codice a barre. Questo consente di ridurre al minimo gli errori nella preparazione dei colli.Il sistema è progettato per ottimizzare i tempi di preparazione delle spedizioni riuscendo a far lavorare contemporaneamente tutti e 3 i magazzini e preparando i cassetti in sequenza.Grazie a questo sistema sono stati ridotti del 30% i tempi di preparazione dei colli, riducendo del tutto i possibili errori con un’ottimizzazione degli spazi all’interno del magazzino ricambi.

L’automazione “MODULA”per i magazzini Cesaro Mac Import

MODULA

Sistema di ottimizzazione dellenumerose operazioni di magazzino

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Un nuovo capannone sta per sorgere a fianco dell’attuale officina Cesaro Mac Import.

Un nuovo spazio attrezzato per rispondere alle esigenze di maggiori dimensioni per le attività di post vendita, assistenza e di produzione Cesaro Mac Import.

Una scommessa verso il futuro, dopo la realizzazione di un capannone dedicato alla produzione delle Tiger Depack – Tiger Industries oggi un nuovo capannone per le attività di officina.

Poter essere a disposizione del cliente nelle operazioni di post vendita non solo in loco attraverso il sistema di officine specializzate sul territorio ma anche e soprattutto attraverso un’officina moderna in grado di rispondere alle esigenze del cliente.

Essere diventati sul territorio nazionale un riferimento di efficienza nel settore garantendo ai clienti sistemi d’intervento capaci di risolvere in tempi rapidi ogni possibile problematica.

Costruire vuol dire sempre guardare al futuro con ottimismo e determinazione cosa che Cesaro Mac Import fa da oltre 20 anni nel settore delle macchine per il trattamento dei rifiuti.

Nuovi Spazi, nuove attività

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Via delle Industrie 2830020 Eraclea - I - VeneziaTel +39 0421 231101Fax +39 0421 233392www cesaromacimport comcesaro@cesaromacimport com

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