Neville-Goddard_Come Manifestare i Tuoi Desideri

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Come manifestare i tuoi desideri: Il Metodo Neville (How to Manifest Your Desires: The Neville Method) Conferenze rare di Neville Goddard “Se c'è qualcosa stasera che realmente desideri in questo mondo, allora sperimenta nell'immaginazione quello che sperimenteresti nella carne se realizzassi il tuo obiettivo, e poi chiudi le orecchie e gli occhi a tutto ciò che nega la realtà della tua assunzione”. Neville, 1948 A cura del Dr. Joe Vitale Autore di troppi libri da elencare qui, tra cui il bestseller n. l “Il Fattore Attrazione” Traduzione di A.C.

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Come manifestare i tuoi desideri: Il Metodo Neville

(How to Manifest Your Desires: The Neville Method)

Conferenze rare di Neville Goddard

“Se c'è qualcosa stasera che realmente desideri in questo mondo, allora sperimenta

nell'immaginazione quello che sperimenteresti nella carne se realizzassi il tuo obiettivo, e poi

chiudi le orecchie e gli occhi a tutto ciò che nega la realtà della tua assunzione”. Neville, 1948

A cura del Dr. Joe Vitale Autore di troppi libri da elencare qui,

tra cui il bestseller n. l “Il Fattore Attrazione”

Traduzione di A.C.

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Neville Goddard

(1905-1972)

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“Istruzioni del Corso di Neville”

Raro manuale originale delle lezioni del 1948.

Lezione 1 - La coscienza è l’unica Realtà Questo sarà un Corso molto pratico. Pertanto, spero che ognuno di voi abbia un’immagine chiara di ciò che desidera, perché sono convinto che con la tecnica che riceverete qui questa settimana, in queste cinque lezioni, potete realizzare i vostri desideri. Affinché possiate ricevere il massimo beneficio da queste istruzioni, voglio affermare ora che la Bibbia non ha alcun riferimento a persone mai esistite o ad eventi mai verificatisi sulla terra. Gli antichi narratori non scrissero una storia ma una grande lezione, in forma di immagine allegorica, di alcuni principi base, che hanno rivestiti con abito di storia, ed hanno adattato queste storie alla capacità limitata di un popolo ignorante e credulone. Nel corso dei secoli abbiamo erroneamente scambiato le personificazioni della Bibbia con le persone, l’allegoria con la storia, il veicolo che trasmetteva l’istruzione con l'istruzione, ed il senso grossolano più evidente con il senso ultimo inteso. La differenza tra la forma della Bibbia e la sua sostanza è grande quanto la differenza tra un chicco di grano e il germe di vita all'interno del grano. Come i nostri organi di assimilazione discriminano tra il cibo da incorporare nel nostro corpo e il cibo che deve essere eliminato, così le nostre facoltà intuitive risvegliate scoprono, dietro l’allegoria e la parabola, il germe di vita psicologico della Bibbia e, alimentandoci di questo, anche noi scartiamo la forma che trasmetteva il messaggio. La confutazione sulla storicità della Bibbia è troppo lunga, ed inadatta ad essere inclusa in questa interpretazione pratica psicologica dei suoi racconti. Pertanto non perderò tempo nel cercare di convincervi che la Bibbia non tratta di fatti storici. Stasera prenderò 4 storie e vi mostrerò ciò che gli antichi narratori volevano che vedessimo in queste storie. Gli antichi narratori vi hanno attaccato verità psicologiche a allegorie falliche e solari. Essi non conoscevano la struttura fisica dell'uomo bene come i nostri moderni scienziati, né conoscevano molto riguardo ai cieli come i nostri astronomi moderni. Ma hanno usato con saggezza il poco che sapevano, ed hanno costruito cornici falliche e solari a cui hanno legato le grandi verità psicologiche che avevano scoperto. L'Antico Testamento è pieno di culto fallico. Poiché non è di utilità, non intendo enfatizzarlo, ma vi mostrerò solo come interpretarlo. Prima di arrivare al primo dei drammi psicologici che voi ed io possiamo utilizzare in senso pratico, vorrei nominare i due nomi di spicco della Bibbia, vale a dire DIO o JEHOVAH e quello che chiamiamo suo figlio, GESÙ. Gli antichi scrivevano questi nomi usando dei piccoli simboli. L’ebraico antico non era una lingua che si poteva pronunciare con il fiato. Era una lingua mistica, mai pronunciata dall'uomo. Coloro che la comprendevano, la comprendevano come un matematico capisce i simboli della matematica

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superiore. Non è qualcosa che la gente usava per veicolare il pensiero come io uso ora la lingua inglese. Per gli antichi il nome di Dio (Jehovah) era scritto JOD HE' VAU HE’. Prenderò questi simboli e li spiegherò nella nostra normale lingua terra terra. La prima lettera JOD è una mano o un seme. Non semplicemente una mano, ma la mano del regista. Se c'è un organo dell'uomo che discrimina e lo distingue dall’intero mondo della creazione, è la sua mano. Ciò che noi chiamiamo mano, nella scimmia antropoide non è una mano, ma è usata solo per portare il cibo alla bocca o per dondolare da un ramo all'altro. La mano dell’uomo invece modella, crea. Noi non possiamo esprimerci veramente senza la mano. È la mano del costruttore, la mano del regista; essa dirige, modella e costruisce il suo mondo. Gli antichi narratori chiamavano questa prima lettera JOD, la mano o il seme assoluto da cui proviene l’intera creazione. La seconda lettera, HE’ ha il simbolo di una finestra. La finestra è un occhio; essa è per la casa ciò che l'occhio è per il corpo. La terza lettera, VAU, è simboleggiata come un chiodo, poiché lega le cose insieme. La congiunzione “e” in lingua ebraica è proprio questa terza lettera VAU. Per dire “uomo e donna”, devo mettere la VAU nel mezzo per legare insieme. La quarta e ultima lettera HE', è un'altra finestra o occhio. Per capire questi simboli dovete dimenticare le parole "occhi, finestre, mani" e pensare a JOD HE 'VAU HE' in questo modo. La prima lettera JOD è il vostro IO SONO, la vostra consapevolezza da cui provengono tutti gli stati di coscienza. La seconda lettera HE', l’occhio, è la vostra capacità di percepire, di immaginare qualcosa che sembra essere altro da Sé. Come se foste perduti in fantasticherie e contemplaste gli stati mentali in maniera distaccata, rendendo il pensatore e i suoi pensieri entità separate. La terza lettera VAU, è la vostra capacità di sentire che siete quello che desiderate essere. Sentendo di esserlo, diventate consapevoli di esserlo. La capacità di persistere nel vostro atto immaginale e camminare come se foste ciò che volete essere, significa estrarre il vostro desiderio fuori dal mondo immaginario e mettere la VAU su di esso. Avete completato la scena della creazione. Sono consapevole di qualcosa. Poi divento consapevole di essere davvero ciò di cui ero consapevole. La quarta e ultima lettera è un’altra HE', un altro occhio, che simboleggia il mondo visibile oggettivo che porta costantemente testimonianza di ciò che sono consapevole di essere. Tu non fai niente riguardo il tuo mondo oggettivo; esso si modella sempre in armonia con ciò che sei cosciente di essere. Ci viene detto che questo è il nome da cui sono fatte tutte le cose, e senza il quale non c'è nulla di fatto che è fatto. Il nome è semplicemente ciò che avete ora mentre siete seduti qui. Siete consapevoli di essere, non è così? Certamente sì. Siete anche consapevoli di qualcosa che è altro

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da voi: la stanza, i mobili, le persone. JOD HE' VAU HE'. Il nome rappresenta la tua coscienza, a cui tu puoi “inchiodare” o "legare" qualsiasi cosa. Ora puoi diventare selettivo. Forse non desideri essere diverso da ciò che sei, o possedere quello che vedi. Ma hai la capacità di sentire come sarebbe se tu fossi ora altro da ciò che sei. Nel momento in cui assumi di essere ciò che vuoi essere, hai completato il nome di Dio, o JOD HE' VAU HE'. Il risultato finale, l'oggettificazione della tua assunzione, non è affar tuo. Essa arriverà automaticamente alla vista quando assumi la coscienza di essere quella cosa. Passiamo ora al nome del Figlio, a cui è dato il dominio sul mondo. Tu sei quel Figlio, il grande Joshua o Jehoshua del Vecchio Testamento, il cui nome è stato occidentalizzato nel Nuovo Testamento con Gesù. Nella lingua ebraica, il nome del Figlio è quasi come quello del Padre. Le prime tre lettere del nome del Padre, sono le stesse del nome del Figlio JOD HE 'VAU, poi sono aggiunti i simboli SHIN e AYIN, facendo leggere il nome del figlio JOD HE' VAU SHIN AYIN. Abbiamo visto quale è il significato delle prime tre lettere. JOD significa che tu sei consapevole; HE significa che tu sei consapevole di qualcosa; VAU significa che tu diventi consapevole di essere quello di cui eri consapevole. Tu hai il dominio perché hai la capacità di concepire e di diventare ciò che concepisci. Questo è il potere della creazione. Ma perché uno SHIN è messo nel nome del Figlio? Per l’infinita misericordia del Padre. Badate bene, il Padre e il Figlio sono uno. Ma quando il Padre diventa consapevole di essere la sua creazione (Uomo), Egli inserisce nella condizione chiamata “uomo” ciò che Egli non dà a se stesso. Mette uno SHIN a questo scopo, il cui simbolo è un dente. Un dente è quella cosa che consuma, che divora. Io devo avere dentro di me il potere di divorare ciò che ora non mi piace. Ad esempio, nella mia ignoranza, ho dato vita a certe cose che ora non mi piacciono e che vorrei lasciarmi alle spalle. Se non ci fosse dentro di me la fiamma per consumarle, sarei condannato a vivere per sempre con i miei errori. Ma dentro il nome del Figlio c’è uno SHIN, o fiamma, che consente al Figlio di distaccarsi dagli stati che Egli ha precedentemente espresso nel mondo. L’uomo non può vedere nient’altro che il contenuto della sua coscienza. Se ora nella coscienza mi distaccassi da questa stanza, distogliendo la mia attenzione da essa, allora io non sarei più consapevole di essa. C’è qualcosa in me che la divora dentro di me. Questa stanza può vivere nel mio mondo oggettivo solo se la mantengo viva dentro la mia coscienza. È lo SHIN, o dente, nel nome del Figlio che gli dà il dominio assoluto. Esso non può trovarsi nel nome del Padre, per il semplice motivo che nel Padre nulla può cessare di essere. Nemmeno le cose sgradevoli possono cessare di essere. Ciò a cui è stata data espressione una volta, rimane per sempre chiuso nel nostro Sé dimensionalmente più grande, che è il Padre. Ma, non volendo mantenere vivi nel mio mondo tutti i miei errori, Io, il Padre, nella mia grazia infinita, quando sono diventato Uomo mi sono dato il potere di distaccarmi da queste cose che, nella mia ignoranza, ho

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fatto nascere nel mio mondo. Questi sono i due nomi che ti danno il dominio sul tuo mondo. Tu hai il domino se, mentre cammini sulla terra, sei consapevole che la tua coscienza è Dio, l’unica e sola realtà. Diventi consapevole di qualcosa che ti piacerebbe esprimere o possedere. Hai la capacità di sentire che sei e possiedi ciò che solo un momento prima era immaginario. Il risultato finale, l'incarnazione della tua assunzione, è completamente al di fuori dei poteri della tua mente tridimensionale. Esso arriverà alla nascita in un modo che nessun uomo conosce. Se questi due nomi sono chiari nell’occhio della tua mente, vedrai che sono i tuoi nomi eterni. Mentre siedi qui, tu sei questo JOD HE VAU HE; tu sei JOD HE VAU SHIN AYIN. I racconti della Bibbia si occupano esclusivamente del potere dell'immaginazione. Sono vere drammatizzazioni della tecnica della preghiera, perché la preghiera è il segreto per cambiare il futuro. La Bibbia rivela la chiave con cui l’uomo accede ad un mondo dimensionalmente più grande, allo scopo di cambiare le condizioni del mondo più piccolo in cui vive. Una preghiera esaudita implica che, grazie alla preghiera, è stato fatto qualcosa che altrimenti non sarebbe stato fatto. Pertanto l’uomo è la molla dell’azione, la mente regista e il concessore della preghiera. I racconti della Bibbia contengono una sfida potente alla capacità di pensare dell'uomo. La verità di fondo – cioè che si tratta di drammi psicologici e non di fatti storici -- richiede reiterazione, in quanto è l'unica giustificazione per le storie. E con un po' di immaginazione possiamo facilmente risalire al senso psicologico di tutte le storie della Bibbia. Nella capitolo 1 della Genesi si legge che: «Dio disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza; e lasciamogli avere dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. Così Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò» (Genesi 1:26,27). In questo 1° capitolo della Bibbia, gli antichi maestri posero la base che Dio e l'uomo sono uno e che l'uomo ha il dominio su tutta la terra. Se Dio e l’uomo sono uno, allora Dio non può mai essere così lontano come nemmeno essere vicino, perché anche la vicinanza implica separazione. Sorge allora la domanda: chi è Dio? Dio è la coscienza dell’uomo, la sua consapevolezza, il suo IO SONO. La vita è un dramma psicologico in cui noi portiamo le circostanze a verificarsi con i nostri atteggiamenti, più che con le nostre azioni. Il fondamento su cui si basano tutte le cose è la concezione che l’uomo ha di se stesso. Egli agisce come fa e vive le esperienze che ha perché la sua concezione di sé è quella che è. Se avesse una concezione di sé differente, agirebbe in maniera differente e avrebbe esperienze diverse. L’uomo, assumendo il sentimento del suo desiderio realizzato, modifica il suo futuro in armonia con la sua assunzione, perché un’assunzione, anche se falsa, se sostenuta si consolida in fatto. La mente indisciplinata trova difficile assumere uno stato che viene negato dai sensi. Ma gli antichi maestri scoprirono che il sonno, o uno stato simile al sonno, aiutava l’uomo a creare le sue assunzioni. Perciò rappresentarono il primo atto creativo dell’uomo come uno in cui l’uomo era in

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un sonno profondo. Questo non solo pone il modello per tutti i futuri atti creativi, ma ci mostra che l'uomo ha una sola sostanza veramente sua da utilizzare per creare il suo mondo, ed è sé stesso. "E il Signore Dio (uomo) fece cadere un sonno profondo su Adamo e, mentre questi dormiva, Dio gli tolse una delle costole e chiuse al suo posto della carne; e con la costola che il Signore Dio aveva tolta all'uomo, creò la donna". (Gen. 2:21,22) Prima che Dio plasmasse questa donna per l'uomo, egli portò ad Adamo le bestie dei campi e gli uccelli dell’aria, e fece che Adamo desse loro un nome. "Come Adamo chiamò ognuna delle creature viventi, quello fu il loro nome" (Genesi 2:19). Tu sei Adamo e gli animali esistono in te come i tuoi stati d'animo, i sentimenti a cui tu dai vita. Dai un nome al tuo desiderio. Toccalo con sentimento e lo stato d'animo (desiderio) prende forma. Vuoi essere felice, avere successo e sentirti sicuro? Oppure vuoi sentirti triste, povero e insicuro? Non mi importa quale può essere il tuo desiderio, il suo stato d'animo è dentro di te in attesa di essere chiamato. Proprio come chiami in essere il sonno dicendo: "Mi sento assonnato", allo stesso modo puoi chiamare ogni stato desiderato. Adamo nominò le bestie dei campi e gli uccelli dell’aria. Poi, nominando lo stato d'animo che voleva esprimere, Adamo si addormentò affinché quello che aveva nominato divenisse oggettificato. E non vi è alcuna traccia che Adamo si sia mai risvegliato da questo sonno. La tecnica che insegno pone enfasi su questo stato creativo di sonno. Voglio ricordarvi ancora una volta che tutte le storie della Bibbia riguardano voi. Introducendo molti personaggi diversi, esse rappresentano la tecnica con cui potete modificare la vostra concezione di voi. E quando questo è fatto, il vostro futuro è modificato, perché tutti gli eventi sono realizzati nella vostra mente individuale. Passiamo al capitolo 32 della Genesi e leggiamo la storia di Giacobbe che lotta con un angelo. È scritto: “Giacobbe rimase solo e un angelo lottò con lui fino allo spuntare del giorno. Quando l'angelo vide che non prevaleva contro Giacobbe, toccò l’incavo della sua coscia, e la coscia di Giacobbe fu messa fuori sesto mentre continuava a lottare con lui … Per questo, fino ad oggi, i figli di Israele non mangiano il nervo che passa per l’incavo della coscia, perché l’angelo toccò l’incavo della coscia di Giacobbe sul nervo, che si contrasse” (Genesi 32:24-32). Questa storia è stata scritta secoli fa eppure oggi c’è chi, credendoci alla lettera, non mangia la parte di un animale che si suppone sia collegata alla zona della coscia di Giacobbe che si contrasse. Se prendete una concordanza o dizionario biblico e cercate la parola “coscia” utilizzata in questo racconto, vedrete che non ha niente a che fare con la coscia. Essa è infatti definita come “le parti molli procreative di un uomo, che pendono sulla sua coscia”. Gli antichi narratori usarono questa cornice fallica per rivelare una grande verità psicologica. Un angelo è un messaggero di Dio. Tu sei Dio, in quanto hai appena scoperto che la tua coscienza è Dio, ed hai un’idea, un messaggio. Tu lotti con un’idea, un desiderio, perché non sai di essere già quello che desideri e non credi di poterlo diventare. Ti piacerebbe, ma non credi di poterlo.

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Chi lotta con l’angelo? Giacobbe. E il nome "Giacobbe" significa "il soppiantatore". Vorresti trasformare te stesso e diventare ciò che la ragione ed i tuoi sensi negano; e mentre lotti con il tuo ideale, cercando di sentire che lo sei, succede questo: quando effettivamente senti di esserlo, qualcosa esce fuori da te e puoi dire: "Chi mi ha toccato, perché percepisco la virtù che è fuoriuscita da me". Proprio come in un atto procreativo fisico, dopo una meditazione riuscita tu diventi per un momento incapace di continuare l'atto. Dopo aver pregato con successo, sei altrettanto impotente che dopo un atto procreativo fisico. E quando raggiungi la tua soddisfazione, la fame non c’è più. Se la fame persiste, non sei riuscito a far esplodere l’idea dentro di te, non sei riuscito a diventare realmente consapevole di essere ciò che desideravi essere; quando sei uscito fuori dalla tua profondità c’era ancora quella sete. Se riesco a sentire dentro di me che sono quello che, fino a pochi secondi prima, sapevo di non essere ma desideravo essere, allora non sono più affamato di esserlo. Non ho più la sete perché mi sento soddisfatto in quello stato. Allora qualcosa si contrae dentro di me, non fisicamente ma nei miei sentimenti, nella mia coscienza, perché tale è la fertilità dell’uomo. Egli si ritira talmente nel suo desiderio, che perde il desiderio di continuare questa meditazione. Egli non si ferma fisicamente, ma semplicemente non ha desiderio di continuare l’atto meditativo. “Quando pregate, credete di aver ricevuto, e riceverete” [Marco 11:24]. Quando l'atto creativo fisico è completato, il nervo nell’incavo della coscia maschile si ritrae e l'uomo si ritrova temporaneamente impotente, non più capace dell'atto. Allo stesso modo, quando l'uomo prega con successo, egli crede di essere già ciò che desiderava essere, quindi non può continuare a desiderare di essere ciò che è consapevole di essere già. Nel momento della soddisfazione fisica e psicologica qualcosa esce fuori e, nel tempo, porta testimonianza della forza creatrice dell'uomo. ************** La storia successiva è nel capitolo 38 della Genesi, dove si narra del re Giuda1 e di sua nuora Tamar. Le prime tre lettere del nome "Giuda" sono JOD HE' VAU. La parola "Tarmar" significa “albero di palma”, oppure “la più bella; la più avvenente”. Una palma alta e maestosa fiorisce anche nel deserto e, ovunque si trovi, c’è un’oasi. Quando vedete una palma nel deserto, avete trovato ciò che più cercavate in quella terra arida. Per un uomo che viaggia nel deserto non c’è niente di più desiderabile che la vista di un albero di palma. Nel nostro caso, per essere pratici, il nostro obiettivo è la palma. Ossia, il maestoso, il bello che noi cerchiamo. Qualunque cosa sia che noi vogliamo, che veramente desideriamo, nel racconto è personificata come Tamar la bella. È scritto che ella si vestì nei veli di una prostituta e sedette in un luogo pubblico. Quando arrivò suo suocero, il Re Giuda, se ne innamorò e le offrì un capretto per essere in intimità con lei. Allora lei disse: «Cosa mi darai come pegno fino a che mi darai il capretto?", e lui disse: «Che pegno vuoi che ti dia?". E Lei: "Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano" (Genesi 38:18). 1 Giuda, tra l’altro, è figlio di Giacobbe (ndt).

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Al che egli prese dalla sua mano l’anello ed il cordone e li diede a lei insieme allo scettro. Ed egli si unì a lei e la conobbe, e lei gli partorì un figlio. Questa è la storia, ora interpretiamola. L'uomo ha un solo dono che è veramente suo da dare, ed è sé stesso. Non ha altri doni, come raccontatoci nel primo atto creativo di Adamo, che generò la donna da sé. Allo stesso modo, Giuda aveva un solo dono da dare veramente suo – sé stesso, come simboleggiano l’anello, il cordone e lo scettro, perché erano i simboli della sua regalità. L’uomo offre ciò che non è lui stesso, ma la vita esige che egli dia l’unica cosa che simboleggia lui stesso. “Dammi il tuo sigillo, il tuo cordone, e il tuo scettro”. Questi oggetti fanno il Re, pertanto quando li dona, egli dona se stesso. Tu sei il grande Re Giuda, e prima che tu possa conoscere la tua Tamar e farle portare la tua somiglianza nel mondo, devi entrare in lei e dare di te. Supponiamo che io voglia sicurezza. Non posso ottenerla conoscendo persone che la possiedono; né posso ottenerla con delle raccomandazioni. Devo diventare consapevole di essere sicuro. Supponiamo che io desideri essere in salute. Le pillole non mi daranno la salute, e neppure la dieta o il clima. Devo diventare consapevole di essere sano, assumendo il sentimento di essere sano. O magari desidero diventare conosciuto nel mondo. Guardare semplicemente re, presidenti e personaggi famosi e vivere nel loro riflesso, non mi eleverà. Devo diventare consapevole di essere nobile e degno e camminare come se fossi già ciò che ora desidero essere. Quando cammino in quella luce, dono me stesso all’immagine che pervadeva la mia mente e, con il tempo, essa mi darà un bambino, ossia oggettificherò un mondo in armonia con quello che sono consapevole di essere. Tu sei il Re Giuda e sei anche Tamar. Quando diventi consapevole di essere quello che vuoi essere, sei Tamar. Allora cristallizzi il tuo desiderio nel mondo intorno a te. Non importa quale storia della Bibbia leggete, né quanti personaggi gli antichi narratori vi hanno introdotto; c’è una sola cosa che dobbiamo sempre tenere a mente: esse si svolgono tutte nella mente del singolo uomo. Tutti i personaggi vivono nella mente del singolo uomo. Mentre leggi la storia, adattala al percorso del Sé. Riconosci che la tua coscienza è l'unica realtà. Poi, rendi chiaro a te stesso ciò che vuoi essere. Quindi assumi il sentimento di essere ciò che vuoi essere, e rimani fedele alla tua assunzione, vivendo ed agendo in base alla tua convinzione. Adattala sempre a questo percorso. **************

La nostra terza interpretazione riguarda la storia di Isacco e dei suoi due figli, Esaù e Giacobbe (Genesi, capitolo 27). La scena presentata è quella di un uomo cieco che viene ingannato dal suo secondogenito per dargli la benedizione che apparteneva al primo figlio. La storia enfatizza il fatto che l’inganno è realizzato attraverso il senso del tatto.

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«E Isacco disse a Giacobbe: “Avvicinati, figlio mio, così che io possa toccarti e sentire se sei mio figlio Esaù o no”. E Giacobbe si avvicinò al padre Isacco, che poté toccarlo e sentirlo... E non appena Isacco ebbe finito di dare la propria benedizione a Giacobbe e questi aveva appena lasciato la presenza del padre, il fratello Esaù ritorna dalla caccia». (Gen. 27:21,30). Questa storia può essere molto utile se la rimetterete in scena ora. Tenete sempre a mente che tutti i personaggi della Bibbia sono personificazioni di idee astratte che devono essere realizzate nel singolo uomo. Tu sei il padre cieco ed i due figli. Isacco è vecchio e cieco. Avvertendo l'avvicinarsi della morte, chiama il primo figlio Esaù, un rozzo ragazzo peloso, e lo manda a caccia nel bosco per farsi portare della carne di cervo. Il secondo figlio, Giacobbe, un ragazzo dalla pelle liscia, ascolta la richiesta di suo padre. Desiderando il diritto di nascita di suo fratello, Giacobbe, il ragazzo dalla pelle liscia, uccide una delle pecore di suo padre e la spella. Poi, vestito nella pelle dell’agnello, entra con astuzia ed inganna suo padre facendogli credere di essere Esaù. Il padre dice: “Avvicinati figlio mio, che io possa toccarti. Non posso vedere, ma avvicinati affinché possa sentirti”. Notate l’enfasi posta in questo racconto sul sentire. Egli si avvicina e il padre dice: “La voce è quella di Giacobbe, ma le mani sono quelle di Esaù”. E sentendo questa ruvidezza, la realtà di suo figlio Esaù, egli pronuncia la benedizione e la dà a Giacobbe. Come Isacco pronuncia la benedizione e Giacobbe è appena uscito dalla sua presenza, suo fratello Esaù ritorna dalla caccia. Questo è un verso molto importante. Non affliggetevi nel nostro approccio pratico ad esso, perché mentre siete seduti qui, anche voi siete Isacco. Questa stanza in cui siete seduti è il vostro attuale Esaù. È il vostro mondo ruvido dei sensi, conosciuto attraverso la ragione, attraverso i vostri organi fisici. Tutti i vostri sensi testimoniano il fatto che siete qui in questa stanza. Ogni cosa vi dice che siete qui, ma forse non vorreste essere qui. Potete applicare questo metodo per qualsiasi obiettivo. La stanza in cui siete seduti in qualsiasi momento, l’ambiente in cui siete collocati, rappresenta il vostro mondo ruvido, conosciuto attraverso i sensi, il figlio che nel racconto è personificato come Esaù. Quello che vorreste al posto di ciò che avete o siete, è il vostro stato dalla pelle liscia o Giacobbe, il soppiantatore. Non potete mandare a caccia il vostro mondo visibile negandolo, come fanno molti. Affermando che non esiste lo rendete ancora più reale. Invece, dovete semplicemente distogliere la vostra attenzione dalla regione di sensazioni che in questo momento è la stanza intorno a voi, e concentrarla su ciò che desiderate mettere al suo posto, su ciò che volete rendere reale. Nel concentrarvi sul vostro obiettivo, il segreto è di portarlo qui. Dovete rendere l’altrove qui, e il dopo l’adesso, e immaginare che il vostro obiettivo è così vicino che potete sentirlo/toccarlo. Supponiamo che in questo preciso momento io voglia un pianoforte qui, in questa stanza. Vedere un pianoforte nell’occhio della mia mente come esistente altrove non funziona. Ma visualizzarlo in questa stanza come se fosse qui, poggiare la mia mano mentale su di esso e sentirlo solidamente reale, equivale a prendere questo stato soggettivo, personificato come il mio secondogenito Giacobbe, e portarlo così vicino che posso sentirlo. Si dice che Isacco fosse cieco. Voi siete ciechi perché con i vostri organi fisici non potete vedere il

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vostro obiettivo, non potete vederlo con i vostri sensi oggettivi. Potete percepirlo solo con la vostra mente, e portarlo così vicino che potete toccarlo come se fosse solidamente reale ora. Quando fate questo e vi perdete nella sensazione della sua realtà e lo sentite vero, aprite gli occhi. Cosa succede quando aprite gli occhi? La stanza, che solo un momento fa era stata chiusa fuori, ritorna dalla caccia. Avete appena dato la vostra benedizione –cioè avete sentito lo stato immaginario come reale- che il mondo oggettivo, che apparentemente sembrava irreale, ritorna. Esso non vi parla con le parole di Esaù, ma la stessa stanza intorno a voi vi dice con la sua presenza che vi siete auto-ingannati. Vi dice che, mentre eravate persi nella contemplazione, nel sentimento di essere ora ciò che desiderate essere, nel sentimento di possedere ora ciò che desiderate possedere, stavate semplicemente auto-ingannandovi. Guardate questa stanza: essa nega che voi siate altrove. Ma se conoscete la legge, ora direte: “Anche se tuo fratello è venuto con l’astuzia e mi ha ingannato e ha preso il tuo diritto di nascita, io ho dato a lui la tua benedizione e non posso ritirarla”. In altre parole, dovete rimanere fedeli a questa realtà soggettiva e non ritirare da essa il potere di nascita. Le avete dato il diritto di nascita e diventerà un fatto oggettivo nel vostro mondo. In questo vostro spazio limitato non c'è posto affinché due cose occupino lo stesso spazio contemporaneamente. Rendendo reale il soggettivo, esso si resuscita nel vostro mondo. Prendete l’idea che desiderate incarnare ed assumete di esserlo già. Perdetevi in questo sentimento fino a che la vostra assunzione risulta solidamente reale. Quando date al vostro desiderio il senso della realtà, gli avete donato la benedizione che appartiene al mondo oggettivo, e non c’è bisogno che aiutiate la sua nascita più di quanto dobbiate aiutare la nascita di un bambino o di un seme che piantate nel terreno. Il seme che piantate cresce senza l’aiuto dell’uomo, perché contiene dentro di sé tutto il potere e i piani necessari per la sua auto-espressione. Stasera potete rimettere in scena il dramma di Isacco che benedice il suo secondo figlio, e vedete cosa succede nell’immediato futuro nel vostro mondo. Il vostro ambiente attuale svanirà, le circostanze della vostra vita cambieranno per far strada alla venuta di quello a cui avete dato la vostra vita. Mentre camminate nella consapevolezza di essere quello che volevate essere, lo oggettificate senza l’aiuto di altri. ************** La quarta storia di stasera è presa dall’ultimo dei libri attribuiti a Mosè. Se avete bisogno di prove che dimostrino che non fu Mosè a scriverlo, leggete la storia con attenzione. Si trova nel capitolo 34 del Deuteronomio. Se chiedete ad un prete o ad un rabbino chi è l’autore di questo libro, essi vi risponderanno che fu scritto da Mosè. Se ciò è vero, allora Mosè ha scritto il suo necrologio. Un uomo potrebbe sedersi e scrivere quello che gli piacerebbe fosse scritto sulla sua lapide, ma qui c’è un uomo che scrive il suo necrologio, poi muore e cancella così totalmente ogni traccia di sé che sfida il posteri a trovare dove si è seppellito. “Mosè, il servo del Signore, morì là nel paese di Moab, secondo la parola del Signore. E si seppellì in una valle nel paese di Moab, di fronte Bet-Peor, ma nessuno conosce il luogo della sua sepoltura ad oggi. Mosè aveva centoventi anni quando morì, ma il suo occhio non era offuscato, né il suo vigore diminuito”. (Deut. 34:5, 6,7).

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Questa sera, non domani, dovete imparare la tecnica di scrivere il vostro necrologio; per morire così completamente a quello che siete, in modo che nessun uomo al mondo possa scoprire dove avete seppellito il vecchio voi. Se ora siete ammalati e diventate sani, e io vi conosco per il fatto che siete malati, potete indicare il luogo in cui avete sepolto il voi malato? Se siete poveri e chiedete prestiti a ogni vostro amico, e all'improvviso vi ritrovate a rotolarvi nella ricchezza, dove avete seppellito il voi che era povero? Cancellate la povertà così completamente dagli occhi della vostra mente che non c’è nessun posto al mondo che potete indicare e dire: “Qui è dove l’ho lasciata”. Una completa trasformazione di coscienza cancella ogni prova che qualcosa di diverso da lei sia mai esistito. La tecnica più bella per la realizzazione di ogni obiettivo è data nel primo versetto del capitolo 34 del Deuteronomio: "E Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo fino alla cima di Pisga, che è di fronte a Gerico. E il Signore gli mostrò tutto il paese, da Galaad fino a Dan". Voi direte: “E allora?”. Ma prendiamo una concordanza e vediamo le parole qui riportate. La prima parola, Mosè, significa “tirare fuori, salvare, sollevare, andare a prendere”. In altre parole Mosè è la personificazione del potere di consapevolezza dell’uomo, che può tirare fuori da lui quello che cerca, perché ogni cosa viene da dentro, non da fuori. Voi tirate fuori da dentro di voi come qualcosa di oggettivo per voi, quello che volete esprimere ora. Voi siete Mosè che esce dalla piana di Moab. La parola Moab è una contrazione di due parole ebraiche, Mem e Ab, che significano madre/padre. La vostra coscienza è la madre/padre, non c’è nessun altra causa del vostro mondo. Il vostro IO SONO, la vostra consapevolezza, è questo Moab o madre/padre. Voi tirate sempre qualcosa fuori da essa. La parola seguente è "Nebo" che, nella concordanza, è definita come una profezia. Una profezia è qualcosa di soggettivo. Se io dico “Così è e così sarà”, è un'immagine nella mente, non è ancora un fatto. Dobbiamo aspettare per provare o smentire questa profezia. Nella nostra lingua, Nebo è il tuo desiderio. È chiamato come una montagna perché è qualcosa che sembra impossibile da scalare ed è quindi apparentemente impossibile da realizzare. Una montagna è più grande di te e torreggia sopra di te. Quindi Nebo personifica ciò che tu desideri essere in contrasto con ciò che sei. La parola Pisga significa “contemplare”, e Gerico è un “odore fragrante”. Galaad significa “le colline del testimone”, e l'ultima parola “Dan” significa “il Profeta”. Ora cerchiamo di metterle tutte insieme in un senso pratico e di capire cosa gli antichi cercavano di dirci. Mentre sono qui, avendo scoperto che la mia coscienza è Dio e che io, semplicemente sentendo di essere ciò che voglio essere, posso trasformare me stesso a somiglianza di quello che sto assumendo di essere, so di avere adesso tutto ciò che serve per scalare questa montagna. Definisco il mio obiettivo. Non lo chiamo Nebo, lo chiamo il mio desiderio. Qualsiasi cosa desidero, questo è il mio Nebo, questa è la mia grande montagna che vado a scalare. Quindi comincio a contemplare il mio desiderio, fino alla cima del Pisga.

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Devo contemplare il mio obiettivo in maniera tale da ottenere la reazione di soddisfazione. Se non ottengo la reazione di piacere allora Gerico non può essere vista, perché Gerico è un odore fragrante. Quando sento di essere quello che desidero essere, non riesco a sopprimere la gioia che viene da quella sensazione. Devo sempre contemplare il mio obiettivo fino ad avere il sentimento di soddisfazione, personificato come Gerico. Poi non faccio nulla per renderlo visibile nel mio mondo, perché le colline di Galaad (ossia le persone e tutto il vasto mondo intorno a me), vengono a portarne testimonianza. Esse vengono a testimoniare che sono ciò che ho assunto di essere e che sostengo dentro di me. Quando il mio mondo si conforma alla mia assunzione, la profezia (Nebo) è realizzata. Se ora so quello che voglio essere ed assumo di esserlo, e cammino come se lo fossi, lo divento, e diventandolo io muoio così completamente alla mia precedente concezione di me che non posso indicare nessun luogo al mondo per dire: lì è dove è sepolto il mio precedente me. Deve esserci qualcuno in questa stanza che trasformerà se stesso così completamente in questo mondo che la sua cerchia di amici ristretti non lo riconosceranno. Per dieci anni sono stato un ballerino; mi sono esibito in spettacoli a Broadway, avanspettacolo, locali notturni e in Europa. A quel tempo pensavo di non poter vivere senza gli amici che conoscevo e con cui lavoravo. Ogni sera dopo lo spettacolo apparecchiavamo una tavola e mangiavamo insieme. Pensavo che non avrei mai potuto vivere senza di loro. Ora confesso che non potrei vivere con loro, perché non abbiamo più nulla in comune oggi. Quando incontro queste persone oggi, non dico che cambiamo marciapiede di proposito, ma sono incontri piuttosto freddi perché non abbiamo niente di cui parlare. Sono talmente morto per quella vita che quando incontro queste persone, non possiamo nemmeno parlare dei vecchi tempi. Ma ci sono persone oggi che vivono ancora nello stesso stato, diventando sempre più povere. Esse amano sempre parlare dei vecchi tempi. Non hanno mai sepolto quell’uomo ed egli è vivissimo nel loro mondo. Mosè aveva 120 anni, una meravigliosa età tonda, come indica 120. Uno più due, più zero fa tre, che è il simbolo numerico dell’espressione. Io sono pienamente consapevole della mia espressione. I miei occhi non sono offuscati e le funzioni naturali del mio corpo non sono diminuite. Sono pienamente consapevole di essere ciò che non voglio essere. Ma conoscendo questa legge per mezzo della quale l’uomo può trasformare sé stesso, io assumo che sono ciò che desidero essere e cammino nell’assunzione che sia fatto. Nel diventarlo, il vecchio uomo muore e tutto ciò che era legato alla precedente concezione di me muore con lui. Non puoi portare nell’uomo nuovo nessuna parte di quello vecchio. Non puoi mettere il vino nuovo in botti vecchie, o toppe nuove su abiti vecchi. Devi essere un essere completamente nuovo. Quando assumi di essere ciò che vuoi essere, non hai bisogno dell'aiuto di altri per realizzarlo. E neppure hai bisogno dell’aiuto di qualcuno per seppellire il vecchio te. Lascia che i morti

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seppelliscano i morti. Non guardare nemmeno indietro, perché nessun uomo che dopo aver messo mano all'aratro guarda indietro è adatto per il regno dei cieli. Non interrogarti sul modo in cui il tuo desiderio sarà realizzato. Non importa se la tua ragione lo nega. Non importa se tutto il mondo intorno a te lo nega. Tu non devi seppellire il vecchio. “Lasciate che i morti seppelliscano i morti” (Luca 9:60). Seppellirai il passato rimanendo fedele alla tua nuova concezione di Te, che sfiderà l’intero immenso futuro a scoprire dove l’hai seppellito. Fino ad oggi nessun uomo in tutta Israele ha scoperto il sepolcro di Mosè. ************** Questi sono i quattro racconti che vi ho promesso stasera. Li dovete applicare ogni giorno della vostra vita. Anche se la sedia su cui siete seduti ora sembra dura e non si presta alla meditazione, voi potete, attraverso l’immaginazione, renderla la sedia più comoda del mondo. Permettetemi ora di definire la tecnica che voglio che impieghiate. Confido che ognuno di voi è venuto qui stasera con un’immagine chiara del proprio desiderio. Non dite che è impossibile. Lo volete? Non dovete usare il vostro codice morale per realizzarlo. È completamente al di fuori dalla portata del vostro codice. La coscienza è la sola e unica realtà. Pertanto, dobbiamo formare l'oggetto del nostro desiderio dalla nostra coscienza. Le persone hanno la tendenza a trascurare l'importanza delle cose semplici, e il suggerimento di creare uno stato simile al sonno, al fine di aiutarvi ad assumere ciò che la ragione e i vostri sensi negano, è una delle cose semplici che potreste sottovalutare. Tutta questa semplice formula per cambiare il futuro, che fu scoperta dagli antichi maestri e ci fu trasmessa attraverso la Bibbia, può essere dimostrata da tutti.

La prima cosa per cambiare il futuro è Desiderare, cioè definire il tuo obiettivo, sapere precisamente quello che vuoi.

Il secondo passo è costruire un evento che credi incontreresti A SEGUITO della realizzazione del tuo desiderio – un evento che implica la realizzazione del tuo desiderio e che ha l’azione del Sé come predominante.

Il terzo passo è di immobilizzare il corpo fisico e di indurre uno stato simile al sonno. Poi, mentalmente, sentiti nell’azione proposta, immaginando per tutto il tempo che tu stai effettivamente compiendo l’azione QUI E ORA. Devi partecipare nell'azione immaginaria, non solo stare ai margini e guardarla, ma SENTIRE che tu stai davvero eseguendo l’azione, in modo che la sensazione immaginaria sia reale per te. È importante ricordare sempre che l'azione proposta deve essere una che SEGUE la realizzazione del tuo desiderio, una che implica la realizzazione. Ad esempio, supponiamo che desideravi una promozione al lavoro: ricevere le congratulazioni sarebbe un evento che incontreresti dopo la realizzazione del tuo desiderio. Avendo selezionato quest’azione come quella che sperimenterai nella tua immaginazione per implicare la promozione al lavoro, immobilizza il tuo corpo fisico e induci uno stato al limite del sonno, uno stato di sonnolenza ma in cui sei ancora in grado di controllare la direzione dei tuoi

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pensieri, uno stato in cui sei attento senza sforzo. Poi visualizza un amico in piedi di fronte a te. Metti la tua mano immaginaria nella sua. Senti che è solida e reale, e porta avanti con lui una conversazione immaginaria in armonia CON IL SENTIMENTO DI ESSERE STATO PROMOSSO. Non visualizzarti mai che ricevi le congratulazioni per la tua buona fortuna in un punto lontano nel tempo e nello spazio. Al contrario, RENDI l’altrove QUI ed il futuro ADESSO. La differenza tra il SENTIRTI agire nel Qui e Ora ed il visualizzarti in azione come su uno schermo cinematografico, è la differenza tra successo e fallimento. Ad esempio, puoi apprezzare tale differenza se ti visualizzi ora che sali una scala. Ora, con gli occhi chiusi, immagina che la scala è proprio di fronte a te e SENTI CHE LA STAI EFFETTIVAMENTE SALENDO. L'esperienza mi ha insegnato a restringere l'azione immaginaria che implica la realizzazione del desiderio ad un singolo atto, e a riviverlo più e più volte, fino a che ha il sentimento della realtà. Altrimenti la tua attenzione vagherà lungo un percorso per associazione, ed una moltitudine di immagini associate si presenteranno alla tua attenzione, che in pochi secondi ti condurranno a centinaia di km e ad anni di distanza dal tuo obiettivo. Se decidi di salire una particolare rampa di scale, perché è l'evento probabile che seguirebbe la realizzazione del tuo desiderio, allora devi limitare l’azione a salire quella particolare rampa di scale. Se la tua attenzione dovesse vagare, riportala indietro al suo compito di salire quella rampa di scale, e continua a farlo fino a che l’azione immaginaria ha tutta la solidità e la distinzione della realtà. L'idea deve essere mantenuta nella mente senza sforzo sensibile da parte tua. Tu devi, con il minimo sforzo, permeare la mente con la sensazione del desiderio realizzato. La sonnolenza facilita il cambiamento, perché favorisce l'attenzione senza sforzo, ma non deve essere spinta allo stato di sonno in cui non sei più in grado di controllare i movimenti della tua attenzione. Deve essere un moderato livello di sonnolenza in cui sei ancora in grado di dirigere i tuoi pensieri. Il modo più efficace per incarnare un desiderio è quello di assumere il sentimento del desiderio realizzato e poi, in uno stato di rilassamento e sonnolenza, ripetere più e più volte, come una ninnananna, una breve frase che implica la realizzazione del tuo desiderio, tipo "Grazie, grazie, grazie", come se ti rivolgessi ad un potere superiore, ringraziandolo per averti concesso ciò che desideravi. So che quando questo corso finirà venerdì, molti di voi qui saranno in grado di dirmi che hanno realizzato il loro obiettivi. Due settimane fa sono sceso dal palco e sono andato all’ingresso per salutare il pubblico. Con sicurezza posso dire che almeno 35 persone, su una classe di 135, mi hanno detto che avevano già realizzato quello che desideravano quando si erano uniti a questa classe. Questo succedeva solo due settimane fa. Io non ho fatto nulla per farlo accadere tranne dare loro questa tecnica di preghiera. Non dovete fare nulla per farlo accadere, tranne applicare questa tecnica di preghiera.

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Con gli occhi chiusi e il vostro corpo fisico immobilizzato, inducete uno stato simile al sonno e entrate nell’azione come se foste un attore che recita la parte. Sperimentate nell’immaginazione quello sperimentereste nella carne se foste ora in possesso del vostro obiettivo. Rendete l’altrove il QUI e ORA. Fatelo e il vostro Sé più grande, con un campo visivo più grande, chiamerà e userà tutti i mezzi migliori, che tendono alla produzione di quello che avete assunto. Sei sollevato da ogni responsabilità di rendere il tuo desiderio una realtà, perché mentre immagini e senti che è già così, il tuo Sé dimensionalmente più grande ne determina i mezzi. Non pensare nemmeno per un momento che per realizzare i tuoi sogni qualcuno sarà danneggiato o deluso. Non è una tua preoccupazione. Io devo portare il risultato a casa. Troppi di noi, istruiti in diversi percorsi di vita, sono così preoccupati per l'altro. Voi chiedete: 'Se ottengo quello che voglio, danneggerà un altro?'. Ci sono modi che non conosciamo, quindi non preoccupatevi. Ora, chiudete gli occhi perché andremo in un lungo silenzio. A breve vi assorbirete nella contemplazione, sentendo che siete quello che volete essere, al punto che sarete completamente inconsapevoli del fatto di essere in questa stanza con altri. Avrete uno shock quando aprirete gli occhi e scoprirete di essere qui. Potrebbe essere uno shock quando aprendo gli occhi scoprirete che non siete realmente quello che un momento prima sentivate di essere o di possedere. Ora andiamo nel profondo. PERIODO DI SILENZIO ************** Non ho bisogno di ricordarvi che ora siete ciò che avete assunto di essere. Non discutetene con nessuno, nemmeno con voi stessi. Non potete darvi pensiero del COME, quando sapete che già SIETE! La vostra mente ragionante tridimensionale, che in effetti è molto limitata, non deve essere portata in questa rappresentazione. Essa non sa. Quello che avete appena sentito di essere vero è vero. Non lasciate che nessuno vi dica che non avrete il vostro desiderio. Quello che sentite di avere, lo avrete. E vi prometto che dopo che avrete realizzato il vostro obiettivo, riflettendoci, dovrete ammettere che questa vostra mente razionale non avrebbe mai potuto escogitare il modo. Tu sei quello e hai quello di cui in questo stesso momento ti sei appropriato. Non parlarne con nessuno. Non cercare incoraggiamento da qualcuno perché la cosa potrebbe non arrivare. Essa è arrivata. Vai all’attività di tuo Padre, facendo tutto normalmente e lascia che quelle cose accadano nel tuo mondo.

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Lezione 2 - LE ASSUNZIONI SI CONSOLIDANO IN FATTI La nostra Bibbia non ha niente a che fare con la storia. Alcuni di voi potrebbero essere inclini a credere che, anche se possiamo farne un'interpretazione psicologica, essa può ancora essere interpretata alla lettera. Non potete farlo. La Bibbia non ha alcun riferimento a persone o eventi storici come vi è stato insegnato a credere. E prima iniziate a cancellare la traduzione letterale della Bibbia, meglio è. Stasera prenderemo in esame alcuni racconti, e di nuovo voglio ricordarvi che dovete rivivere tutte queste storie nella vostra mente. Ricordate che anche se sembrano storie di persone pienamente sveglie, la scena si svolge in realtà tra il Voi dormiente e più profondo, ed il Voi cosciente in stato di veglia. Sono personificati come persone, ma quando arrivate al punto dell’applicazione dovete ricordare l’importanza dello stato di sonnolenza. Come abbiamo visto la volta scorsa, tutta la creazione avviene nello stato di sonno, o in quello stato simile al sonno, che è la sonnolenza e il torpore. La volta scorsa abbiamo detto che il primo uomo non è ancora risvegliato. Tu sei Adamo, il primo uomo, ancora in un sonno profondo. Il te creativo è il te quadri-dimensionale, la cui dimora è semplicemente lo stato in cui entrate quando vi addormentate. ************** La prima storia di stasera si trova nel Vangelo di Giovanni. Mentre la ascoltate, vorrei che la confrontaste mentalmente con la storia della Genesi ascoltata la volta scorsa. Gli storici affermano che la Genesi, il primo libro della Bibbia, è la registrazione di eventi verificatisi circa tremila anni prima di quelli registrati nel Libro di Giovanni. Vi chiedo di essere razionali su questo punto e vedere se non pensate che lo stesso autore abbia scritto entrambe le storie. Voi siete i giudici che stabiliranno se lo stesso uomo ispirato non abbia riportato la medesima storia, raccontandola in modo diverso. È un racconto molto noto, la storia del processo di Gesù. Nel Vangelo di Giovanni è riportato che Gesù fu portato davanti a Ponzio Pilato, e che la folla acclamava che gli fosse salvata la vita, volevano Gesù. Pilato si rivolse a loro e disse: “Avete l'usanza che io liberi un uomo per la Pasqua. Volete dunque che liberi il re dei Giudei?”. Allora la folla gridò di nuovo: "Non costui, ma Barabba, il ladro!" (Giovanni 18:39, 40). Ci viene detto che Pilato non aveva scelta nella questione, egli era solo un giudice che interpretava la legge, e questa era la legge. Al popolo doveva essere dato ciò che chiedeva. Pilato non poteva liberare Gesù contro la volontà della folla, e così liberò Barabba e consegnò Gesù per crocifiggerlo. Ricordate sempre che la vostra coscienza è Dio. Non esiste altro Dio. E ci è detto che Dio ha un figlio il cui nome è Gesù. Se vi prendete la briga di cercare la parola "Barabba" nella concordanza, vedrete che è la contrazione di due parole ebraiche: BAR, che significa figlia/o o bambino, e

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ABBA, che significa padre. Barabba è il figlio del grande padre. E Gesù nel racconto è chiamato il Salvatore, il figlio del Padre. Qui troviamo ancora una volta i due figli, come nella storia di Esaù e Giacobbe. Ricordate che il padre Isacco era cieco, e la giustizia per essere autentica deve essere bendata. Anche se in questo caso Pilato non è fisicamente cieco, la parte fatta interpretare a Pilato implica che lui è cieco perché è un giudice. Su tutti i grandi edifici di diritto del mondo, vediamo la figura che rappresenta la giustizia con gli occhi bendati. “Non giudicate dalle apparenze, ma giudicate con giusto giudizio”. (Giovanni 7:24). Qui troviamo Pilato che interpreta la stessa parte di Isacco e ci sono due figli. Tutti i personaggi che appaiono in questa storia possono essere applicati alla vostra vita. Voi avete un figlio che vi sta derubando in questo stesso momento di ciò che potreste essere. Se stasera siete venuti a questo incontro consapevoli di volere qualcosa, di desiderare qualcosa, avete camminato in compagnia di Barabba. Perché desiderare equivale a confessare che non possiedi quello che desideri. E, poiché ogni cosa è tua, stai derubando te stesso vivendo nello stato di desiderio. Il mio salvatore è il mio desiderio. Quando voglio qualcosa, sto guardando negli occhi il mio salvatore. Ma se continuo a desiderarla, rinnego il mio Gesù, il mio salvatore, perché quando voglio confesso che non sono e "Se non credete che IO SONO LUI, morirete nei vostri peccati". Non posso avere e continuare a desiderare ciò che ho già! Posso goderne, ma non posso continuare a sentirne la mancanza. Questa è la storia. È la festa della Pasqua Ebraica2. Qualcosa sta per cambiare proprio ora, qualcosa sta per passare. L'uomo è incapace di passare da uno stato di coscienza ad un altro senza prima rilasciare i pensieri che ora intrattiene, perché lo ancorano lì dov'è. Festeggiare fisicamente anno dopo anno quando il sole entra nel grande segno dell'Ariete, non c’entra niente con la vera Pasqua mistica. Per celebrare psicologicamente la festa del Passaggio, devo passare da uno stato di coscienza ad un altro. Questo è fatto liberando Barabba, il ladro che mi deruba dello stato che potrei incarnare nel mio mondo. In questa storia lo stato che cerco di incarnare è personificato come Gesù, il Salvatore. Se divento quello che voglio essere allora sono salvato da ciò che ero. Se non lo divento, continuo a tenere chiuso dentro di me un ladro che mi deruba dall'essere ciò che potrei essere. Queste storie non hanno alcun riferimento a persone, luoghi o eventi accaduti sulla terra. Piuttosto, i personaggi della Bibbia sono personaggi eterni nella mente di ogni uomo. Noi manteniamo perpetuamente vivi Barabba o Gesù, e sappiamo in ogni momento chi stiamo intrattenendo. Non condannate la folla che chiede a gran voce la liberazione di Barabba e la crocifissione di Gesù. Non si tratta di una folla di persone chiamate ebrei. Loro non hanno niente a che fare con questo. 2 È una festività ebraica che ricorda l'esodo e la liberazione del popolo israelita dall'Egitto (ndt)

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Se fossimo saggi, anche noi chiederemmo a gran voce la liberazione da quello stato mentale che ci limita dall'essere ciò che vogliamo essere, che ci restringe e che non ci permette di diventare l'ideale che cerchiamo e lottiamo per raggiungere. Non sto dicendo che stasera voi non incarnate Gesù. Voglio solo ricordarvi che se in questo stesso momento avete un'ambizione irrealizzata, allora state intrattenendo ciò che nega la realizzazione di quest'ambizione, e ciò che lo nega è Barabba. Per spiegare la trasformazione mistica psicologica conosciuta come il “passaggio” (Pasqua), tu devi adesso identificarti con il tuo desiderio, e rimanere fedele ad esso. Se gli rimani fedele, non solo lo crocifiggi con la tua fedeltà, ma lo resusciti nel tuo mondo, senza l’aiuto di nessuno. Nel seguito della storia, è raccontato che nessun uomo poteva alzarsi abbastanza presto per spostare la pietra che copriva il sepolcro del salvatore. Ma la pietra fu rimossa senza l'aiuto dell'uomo e ciò che era apparentemente morto e sepolto, fu resuscitato senza l'aiuto di nessuno. Tutto quello che devi fare è camminare nella consapevolezza di essere quello che vuoi essere; nessuno può ancora vederlo, ma tu non hai bisogno di un uomo per spostare via i problemi e gli ostacoli della vita, e per esprimere ciò che sei consapevole di essere. Quello stato di cui sei consapevole ha il suo modo unico per incarnarsi in questo mondo, per diventare carne che il mondo intero può toccare. Ora puoi vedere la relazione tra la storia di Gesù e quella di Isacco e dei suoi due figli, in cui uno soppiantò l'altro. Perché pensate che chi ha redatto i sessanta libri della nostra Bibbia fece di Giacobbe il progenitore di Gesù? Presero Giacobbe, che era chiamato il Soppiantatore, e lo resero padre di dodici figli, poi presero Giuda (la lode) il quinto figlio e ne fecero il progenitore di Giuseppe, che si suppone abbia generato in qualche modo strano colui chiamato Gesù. Gesù deve soppiantare Barabba proprio come Giacobbe deve soppiantare e prendere il posto di Esaù. Stasera, seduto tranquillamente qui, puoi condurre il processo dei tuoi due figli, uno dei quali vuoi che sia liberato. Puoi diventare la folla e reclamare la liberazione del ladro, e il giudice che volentieri libera Barabba e condanna Gesù a prendere il suo posto. Gesù fu crocifisso sul Golgota, il luogo del cranio che è la sede dell'Immaginazione. Per sperimentare la Pasqua o il passaggio dalla vecchia alla nuova concezione di te, devi liberare Barabba, la tua attuale concezione di te che ti deruba dall'essere ciò che potresti essere, e devi assumere la nuova concezione che desideri esprimere. Il modo migliore per farlo è quello di concentrare la tua attenzione sull'idea di identificarti con il tuo ideale. Assumi di essere già quello che cerchi e la tua assunzione, anche se falsa, se sostenuta si consoliderà in fatto reale. Saprai quando sei riuscito a liberare Barabba (la tua vecchia concezione di te) e quando sei riuscito a crocifiggere con successo Gesù, cioè a fissare la nuova concezione di te, semplicemente guardando MENTALMENTE alle persone che conosci. Se le vedi come le vedevi prima, allora

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non hai cambiato la tua concezione di te, perché tutti i cambiamenti di concezione di sé risultano in un mutato rapporto con il proprio mondo. Noi sempre appariamo agli altri come l'incarnazione dell'ideale che ispiriamo. Quindi, durante la meditazione, dobbiamo immaginare che gli altri ci vedano come ci vedrebbero se fossimo quello che desideriamo essere. Puoi liberare Barabba e crocifiggere e resuscitare Gesù se prima definisci il tuo ideale; poi ti rilassi in una comoda poltrona e induci uno stato di coscienza simile al sonno, sperimentando nella tua immaginazione quello che sperimenteresti se fossi già ciò che desideri essere. Con questo semplice metodo di sperimentare nell'immaginazione quello che sperimenteresti nella carne se fossi l'incarnazione del tuo ideale, tu liberi Barabba che ti derubava della tua grandezza, e crocifiggi e resusciti il tuo salvatore, cioè l'ideale che desideri esprimere. Ora passiamo alla storia di Gesù nel giardino del Getsemani. Un giardino non è un deserto, ma una porzione di terreno adeguatamente preparato. Tu prepari questo terreno chiamato Getsemani venendo qui e studiando e facendo qualcosa per la tua mente. Dedica un po' di tempo quotidianamente a preparare la tua mente leggendo buoni libri, ascoltando bella musica ed entrando in conversazioni che nobilitano. Nelle Epistole ci è detto: "Qualsiasi cosa è vera, qualsiasi cosa è onesta, qualsiasi cosa è giusta, pura, amabile, benevola, se vi è una qualche eccellenza, se vi è qualche lode, pensate a queste cose” (Filippesi 4:8) Torniamo ora alla nostra storia. Nel capitolo 18 di Giovanni è narrato che mentre Gesù si trovava nel giardino, improvvisamente la folla inizia a cercarlo. Egli è lì al buio e dice: "Chi cercate?". Allora il portavoce, chiamato Giuda, risponde: "Cerchiamo Gesù di Nazareth". E una voce risponde: "Io Sono Lui”. Tutti caddero istantaneamente a terra, il che dovrebbe dirvi proprio qui che questo non poteva essere un dramma fisico perché nessuno potrebbe affermare tanto arditamente di essere colui ricercato, da provocare la caduta a terra delle migliaia di persone che lo cercano. Ma la storia racconta che tutti caddero a terra. Poi, dopo essersi ricomposti, fecero di nuovo la stessa domanda e Gesù rispose: "Vi ho detto che Io sono Lui; se dunque cercate me, lasciate andare questi”. (Giovanni 18:8) Poi Gesù disse: “E qualsiasi cosa volete fare, fatela presto" (Giovanni 13:27). Allora Giuda, sapendo che deve muoversi in fretta, va via e si suicida. Esaminiamo questo dramma. Tu sei nel tuo giardino di Getsemani (o mente preparata) se, mentre sei in uno stato simile al sonno, riesci a controllare la tua attenzione non lasciandola vagare dal suo scopo. Se riesci a fare questo sei definitivamente nel tuo giardino. Molte poche persone riescono a sedersi tranquillamente e a non entrare in una fantasticheria o in uno stato di pensieri incontrollati.

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Quando riesci a limitare l'azione mentale e a rimanere fedele alla tua sorveglianza, non permettendo alla tua attenzione di vagare, ma mantenendola senza sforzo entro un limitato campo di presentazione allo stato che stai contemplando, allora sei definitivamente questa presenza disciplinata nel giardino di Getsemani. Il suicidio di Giuda non è altro che il cambiamento della tua concezione di te. Quando sai ciò che vuoi essere, hai trovato Gesù, il tuo salvatore. Quando assumi che sei ciò che vuoi essere, sei morto per la tua precedente concezione di te (Giuda che si è suicidato) e stai ora vivendo come Gesù. Puoi distaccarti volontariamente dal mondo intorno a te e legarti a quello che vuoi incarnare nel tuo mondo. Ora che avete trovato me, ora che avete trovato quello che vi salverà da ciò che siete, lasciate andare quello che siete e tutto ciò che esso rappresenta. Distaccatevi completamente da esso. In altre parole, andate e suicidatevi. Essendo completamente morti per quello che prima esprimevate, vivete ora completamente per quello che nessuno in precedenza vedeva come vero di voi. In un certo senso è come se foste morti per vostra stessa mano, come se vi foste suicidati. Vi siete tolti la vita distaccandovi nella coscienza da quello che prima mantenevate vivo, e cominciate a vivere per quello che avete scoperto nel vostro giardino. Avete trovato il vostro salvatore. Questa non è la storia di un uomo che ne tradisce un altro, ma di te che distacchi la tua attenzioni e la riconcentri in una direzione totalmente nuova. Da questo momento in poi, cammina come se fossi quello che volevi essere. Rimanendo fedele alla tua nuova concezione di te, avrai commesso suicidio. Nessuno ha preso la tua vita, l'hai deposta tu stesso. Dovete riuscire a vedere la relazione tra questo e la morte di Mosè, che morì così completamente che nessuno poté trovare dove era sepolto. Dovete vedere la relazione con la morte di Giuda, che non è un uomo che ha tradito un altro uomo di nome Gesù. Il significato della parola Giuda è "lodare, ringraziare, esplodere di gioia". Non esplodi tu forse di gioia quando sei identificato con l'ideale che desideri incarnare in questo mondo? Quando ti identifichi con lo stato che contempli, non puoi reprimere la tua gioia. Essa sorge come l'odore fragrante descritto come Gerico nel Vecchio Testamento. Sto cercando di dimostrarvi che gli antichi hanno raccontato la stessa storia più e più volte nella Bibbia, allo scopo di dirci come diventare ciò che vogliamo essere. E in ogni storia hanno reso implicito che non abbiamo bisogno dell'aiuto di altri. Non avete bisogno di altri per diventare ora ciò che veramente volete essere. ************** Passiamo ora ad una strana storia del Vecchio Testamento, un racconto che pochissimi preti e rabbini avrebbero il coraggio di citare dai loro pulpiti. Qui c'è un uomo che sta per ricevere la promessa, come ora voi la ricevete. Il suo nome è Gesù, solo che gli antichi lo chiamarono Giosuè, Jehoshua Ben Nun o salvatore, figlio del pesce, il Salvatore della grande profondità. Nun significa pesce, e pesce è l'elemento della profondità, del profondo oceano. Jehoshua significa “Jehovah

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salva”, e Ben significa progenie o figlio di. Quindi egli era chiamato colui che portò l'era dei pesci. Questa storia si trova nel libro di Giosuè, dove leggiamo della promessa fatta a Giosuè - stessa promessa fatta a Gesù e riportata nei quattro Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Nel Vangelo di Giovanni Gesù dice: “Tutte le cose che tu mi hai dato, sono tue”. (Giovanni 17:7). “E tutte le cose mie sono tue, e il tuo è mio” (Giovanni 17:10). Nel Vecchio Testamento, nel libro di Giosuè è detto con queste parole: "Ogni luogo che la pianta del tuo piede calcherà, io te lo ho dato" (Giosuè 1:3). Non importa dove si trovi, analizzate la promessa e accettatela letteralmente. La promessa non è fisicamente vera ma psicologicamente vera, perché ovunque tu puoi essere mentalmente, lo puoi realizzare. Giosuè è ossessionato dalla promessa che ogni luogo su cui egli poggi il suo piede (la sua comprensione), ovunque la suola della sua pianta si poserà, quello gli sarà dato. Egli vuole lo stato più desiderabile al mondo, la città fragrante, lo stato di delizia chiamato Gerico. Egli si trova sbarrato dalle mura invalicabili di Gerico. È all'esterno, come voi siete ora all'esterno. Voi operate tridimensionalmente e non sembrate capaci di raggiungere il mondo quadridimensionale in cui il vostro desiderio è già una realtà concreta e oggettiva. Non sembrate in grado di raggiungerlo perché i vostri sensi vi separano da esso. La ragione vi dice che è impossibile, ogni cosa intorno a voi vi dice che non è vero. Ora voi impiegate i servizi di una prostituta e spia, e il suo nome è Rahab. La parola Rahab semplicemente significa lo spirito del padre. RACE significa il soffio o spirito, e AB significa il Padre. Quindi scopriamo che questa prostituta è lo spirito del Padre, e il padre è la consapevolezza di essere dell'uomo, il suo IO SONO, la coscienza dell'uomo. La vostra capacità di sentire è il grande spirito del padre, e questa capacità è la Rahab di questa storia. Ella ha due professioni, quella di spia e di prostituta. La professione di spia richiede spostamenti così segreti e silenziosi che non potete essere scoperti. Non esiste una sola spia al mondo, non importa quanto astuta nel nascondersi, che non corra il rischio di essere vista da altri e scoperta. Ma quando tu siedi tranquillamente con i tuoi pensieri, nessun uomo al mondo è abbastanza sapiente da poterti dire dove ti trovi mentalmente. Posso essere qui su un palco a San Francisco, e collocarmi a Londra. Conoscendo Londra abbastanza bene, posso chiudere gli occhi e assumere che sono davvero a Londra. Se rimango in questo stato abbastanza a lungo, sarò in grado di circondarmi con l'ambiente di Londra come se fosse un fatto oggettivo e concreto che io sono lì. Fisicamente sono ancora qui ma, mentalmente, sono a migliaia di chilometri di distanza, perché ho reso l’altrove, qui. Non vado lì come una spia, rendo l'altrove qui e il dopo ora. Non potete

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vedermi dimorare lì, quindi voi pensate che io sono solo andato a dormire e sono ancora in questo mondo tridimensionale che è ora San Francisco. Per quanto mi riguarda fisicamente io sono qui, ma nessuno può dire dove mi trovo quando entro nella meditazione. La seconda professione di Rahab era quella di prostituta, cioè di concedere agli uomini tutto ciò che le chiedono, senza mettere in discussione il diritto dell'uomo di chiedere. Se lei è una prostituta assoluta come il nome Raab implica, allora possiede tutto e può concedere tutto ciò che l'uomo le chiede. Ella è lì per servire, non per domandare e giudicare il diritto dell'uomo di cercare ciò che cerca da lei. Tu hai dentro di te la capacità di appropriarti di uno stato senza sapere quali mezzi saranno utilizzati per realizzarlo, e di assumere il sentimento del desiderio realizzato senza possedere nessuno dei talenti che gli uomini reputano necessari per realizzare quel desiderio. Quando ti appropri di esso nella tua coscienza avrai utilizzato Raab la spia. E poiché tu puoi incarnare quello stato dentro di te, concedendotelo effettivamente, tu sei Raab la prostituta, poiché una prostituta soddisfa colui che la cerca. Puoi soddisfare te stesso appropriandoti del sentimento che tu sei ora ciò che vuoi essere. E questa assunzione, anche se falsa in quanto la ragione e i sensi la negano, se si persiste in essa, si consoliderà in fatto. Incarnando effettivamente nella tua immaginazione il tuo desiderio, hai la capacità di diventare completamente soddisfatto. A meno che esso non diventi realtà tangibile e concreta, tu non sarai soddisfatto e rimarrai frustrato. È narrato che quando Rahab andò nella città per conquistarla, le fu ordinato di entrare nel cuore della città, nel cuore della questione, nell'esatto centro di essa, e di rimanervi fino a quando io arrivo. Non andare di casa in casa, non uscire dalla stanza superiore della casa in cui entri. Se esci dalla casa e ci fosse sangue sulla tua testa, sarà sulla tua testa. Ma se tu non esci di casa e ci dovesse essere sangue, sarà sulla mia testa. Rahab entra in casa, sale al piano superiore e lì rimane mentre le mura si sbriciolano. Cioè, dobbiamo mantenere uno stato d'animo elevato se vogliamo camminare con il massimo. In maniera molto velata, la storia vi dice che quando le mura crollarono e Giosuè entrò, l'unica che fu salvata nella città fu la spia e prostituta di nome Raab. Questa storia racconta quello che puoi fare in questo mondo. Tu non perderai mai la capacità di collocarti altrove e di renderlo qui. Non perderai mai la capacità di donarti ciò di cui sarai abbastanza audace da appropriarti come vero per te. Non ha niente a che fare con la donna che recita la parte. La spiegazione del crollo delle mura è semplice. È detto che Giosuè soffiò la tromba sette volte e che al settimo soffio le mura si sbriciolarono e egli entrò vittoriosamente nello stato che cercava. Sette è il numero della tranquillità, del riposo, il Sabbath. È lo stato in cui l'uomo rimane totalmente immobile nella sua convinzione che una cosa è. Quando io posso assumere il sentimento del mio desiderio realizzato e andare a dormire indisturbato, sono mentalmente a riposo. Sto mantenendo il Sabbath, dopo aver soffiato la tromba sette volte. E quando arrivo a quel punto, le mura si sgretolano. Le circostanze si modificano per rimodellarsi in armonia con la mia

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assunzione. Le mura, gli ostacoli e i problemi si sgretoleranno del proprio peso se riesco a raggiungere il punto di quiete dentro di me. L'uomo che può fissare un'idea nella sua mente, anche se il mondo la nega, e rimane fedele a quell’idea, ne vedrà la sua manifestazione. Ecco tutta la differenza tra possedere un'idea ed essere posseduti da essa. Diventa dominato da un’idea così tanto che essa ossessiona la mente come se tu lo fossi. allora, indipendentemente da quello che gli altri potrebbero dire, stai camminando nella direzione del tuo atteggiamento mentale determinato, nella direzione dell'idea che domina la mente. Come abbiamo detto la scorsa volta, hai solo un dono veramente tuo da dare, ed è te stesso. Non c’è altro dono; devi spremerlo fuori da te con un'appropriazione. È lì dentro di te adesso, perché la creazione è finita! Non c'è niente che sarà che non sia già. Non c’è nulla da creare, perché tutte le cose sono già tue, sono tutte compiute. Anche se potresti non essere in grado di essere fisicamente in uno stato, puoi sempre essere lì mentalmente. Per essere lì mentalmente intendo che tu puoi adesso, in questo stesso momento, chiudere gli occhi e visualizzare un luogo diverso da dove sei attualmente, ed assumere che sei davvero lì. Puoi SENTIRLO così reale che quando apri gli occhi qui, sei sbalordito di scoprire che non sei lì fisicamente. Questo viaggio mentale nello stato desiderato, con il conseguente sentimento di realtà, è tutto ciò che è necessario per la sua realizzazione. Il tuo Sé dimensionalmente più grande ha vie che il tuo Sé tridimensionale più piccolo non conosce. Inoltre, per il Te più grande, tutti i mezzi che favoriscono la realizzazione della tua assunzione sono buoni. Tutto quello che devi fare è rimanere nello stato mentale definito come il tuo obiettivo fino a che non sembra reale e tutte le forze del cielo e della terra si precipiteranno per aiutare la sua incarnazione. Il tuo Sé più grande influenzerà le azioni e le parole di tutti coloro che possono essere utilizzati per favorire la realizzazione del tuo atteggiamento mentale fisso. ************* Ora passiamo al Libro dei Numeri dove troviamo la storia di Dio che comanda Israele di costruirgli un tabernacolo, un luogo di culto. Egli diede loro tutte le specifiche per il tabernacolo, che doveva essere un luogo di culto di forma allungata e mobile, coperto di pelle. Devo dirvi qualcos’altro? Non è forse l'uomo? "Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?" (1 Corinzi 3:16) Non esiste altro tempio. Il tempio di cui si parla qui non è fatto con le mani, ma è eterno nei cieli. Questo tempio è allungato e coperto di pelle, e si muove attraverso il deserto. "E il giorno in cui il tabernacolo fu eretto, la nube coprì il tabernacolo, la tenda della testimonianza: e da sera fino al mattino era sopra il tabernacolo con l'aspetto di un fuoco. Così era sempre: la nube lo copriva di giorno, e aveva l’aspetto di un fuoco di notte". (Numeri 9:15,16) Il comando dato ad Israele era di rimanere fermi fino a che la nube saliva di giorno e il fuoco di

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notte. “Che si trattasse di due giorni, di un mese o di un anno che la nube sostava sopra il tabernacolo, i figli d'Israele rimanevano nelle loro tende e non partivano, ma quando si alzava essi si mettevano in cammino”. (Numeri 9:22) Voi sapete di essere il tabernacolo, ma potreste chiedervi cosa è questa nube. Spero che molti di voi l'abbiano vista durante la meditazione. Nella meditazione questa nube, come le acque sotterranee di un pozzo artesiano, nasce spontaneamente sulla tua testa e prende la forma di pulsanti anelli dorati. Poi, come un fiume gentile, essi fluiscono dalla tua testa in un flusso di anelli d'oro viventi. La nube sale quando entri in uno stato meditativo al limite del sonno. È in questo stato di sonnolenza che tu dovresti assumere di essere ciò che desideri essere e di avere ciò che cerchi, perché la nube assumerà la forma della tua assunzione e modellerà il tuo mondo in armonia con essa. La nube è semplicemente la veste della tua coscienza, e dove è la tua coscienza, lì tu sarai anche nella carne. Questa nube dorata arriva nello stato meditativo. C’è un certo punto quando stai per addormentarti che essa è molto, molto densa, molto liquida, e molto viva e pulsante. Essa comincia a salire quando raggiungi lo stato di sonnolenza, al limite del sonno. Non spostare il tabernacolo, e non muoverti fino a che la nube comincia a salire. La nube sale sempre quando l’uomo si avvicina al torpore del sonno. Perché quando vai a dormire, che tu lo sappia o meno, scivoli da questo mondo tridimensionale in un mondo quadri- dimensionale, e quella che si solleva è la tua coscienza in un focus più grande, un focus quadri-dimensionale. Quello che vedete ora sollevarsi è il vostro sé più grande. Quando esso inizia a sollevarsi entrate nell’autentico stato di sentire che siete ciò che volete essere. Questo è il momento di cullarvi nello stato d'animo di essere ciò che desiderate essere, sia sperimentando nell’immaginazione ciò che sperimentereste nella realtà se foste già ciò che vorreste essere, sia ripetendo più e più volte una frase che implica che avete già realizzato quello che volete fare. Una frase del tipo: “Non è meraviglioso!”, come se ti fosse accaduto qualcosa di meraviglioso. “In un sogno, in una visione della notte, quando un sonno profondo cade sugli uomini, mentre dormono nei loro letti, egli apre le loro orecchie e sigilla le loro istruzioni” (Giobbe 33:15,16). Usa con saggezza l’intervallo che precede il sonno. Assumi il sentimento del tuo desiderio realizzato e vai a dormire in questo stato d'animo. Di notte, in un mondo dimensionalmente più grande, quando un sonno profondo cade sugli uomini, essi vedono e interpretano ruoli che in seguito interpreteranno sulla terra. E la rappresentazione è sempre in armonia con quello che il loro sé dimensionalmente più grande legge e interpreta attraverso di loro. La nostra illusione di libero arbitrio è solo ignoranza delle cause che ci fanno agire. La sensazione che domina la mente quando ti addormenti, anche se falsa, si consoliderà in fatto reale, perché assumere il sentimento del desiderio realizzato quando ci addormentiamo è il comando a questo processo di incarnazione, che dice al nostro stato d’animo: “Sii reale”. In questo modo, attraverso un processo naturale, diventiamo ciò che desideriamo essere. Potrei raccontarvi dozzine di esperienze personali in cui sembrava impossibile per me andare in

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qualche altro luogo, ma collocandomi mentalmente lì mentre mi addormentavo, le circostanze cambiavano così velocemente e mi obbligavano a viaggiare. L'ho fatto attraverso il mare, mettendomi la sera nel mio letto come se dormissi dove volevo essere. E mentre i giorni passavano, le cose cominciavano a plasmarsi in armonia con questa assunzione, e ogni cosa che doveva accadere per obbligarmi a fare il viaggio, accadeva. E io, malgrado me stesso, dovevo essere pronto ad andare in quel luogo in cui avevo assunto di essere quando mi avvicinavo alla profondità del sonno. Avvicinandomi al sonno profondo, mentre la mia nuvola sale, io assumo di essere ora l’uomo che desidero essere, o che sono già nel luogo che desidero visitare; dormo in quel luogo ora. Allora la vita colpisce il tabernacolo, colpisce il mio ambiente e lo ricompone per mare e per terra a somiglianza della mia assunzione. Non ha niente a che vedere con uomini che attraversano fisicamente un deserto. L’intero vasto mondo intorno a te è un deserto. Dalla culla fino alla tomba voi e io camminiamo come in un deserto. Ma abbiamo un tabernacolo vivente in cui dimora Dio, ed è coperto da una nuvola che può e si alza quando dormiamo o siamo in uno stato simile al sonno. La nube può salire in due minuti, non necessariamente in due giorni. Perché gli antichi dicono due giorni? In modo che l'uomo possa cambiare idea. Se io divento ora l’uomo che voglio essere, domani potrei esserne insoddisfatto. Devo dargli almeno un giorno prima di decidere di spostarmi. La Bibbia lo lascia a te. È scritto che può essere due giorni, un mese o un anno, ma quando decidi di spostarti con questo tabernacolo, lascia salire la nube. Quando essa si solleva, tu cominci a muoverti dove è la nube. La nube è semplicemente la veste della tua coscienza, la tua assunzione. Non è necessario che tu porti il tuo corpo fisico lì dove è la tua coscienza, poiché esso vi gravita malgrado te. Le cose accadono per costringerti a spostarti nella direzione di dove stai dimorando con la coscienza. "Nella casa di mio Padre ci sono molte magioni; se così non fosse ve l'avrei detto. Vado a preparare un posto per voi. E se io vado a preparare un posto per voi, tornerò di nuovo e vi accoglierò presso di me, perché dove sono io lì possiate essere anche voi". (Giovanni 14:2,3) Le molte magioni sono gli innumerevoli stati della tua mente, perché tu sei la casa di Dio. Nella casa di mio Padre ci sono innumerevoli concezioni di sé. Non potresti, nell'eternità esaurire ciò che sei capace di essere. Se, seduto qui, assumo di essere altrove, sono andato a preparare un posto. Ma se apro gli occhi, la bilocazione che ho creato svanisce, e io sono di nuovo nella forma fisica che mi avevo lasciato quando sono andato a preparare un posto. Ma nondimeno ho preparato il posto e, nel tempo, dimorerò lì fisicamente. Non devi preoccuparti dei modi e mezzi che saranno utilizzato per farti andare attraverso lo spazio fino al posto dove sei andato e hai preparato mentalmente. Semplicemente siediti in silenzio, e rendi mentalmente reale il tuo desiderio. Ma ti avviso, non trattare questa materia con leggerezza, perché so cosa succederebbe alle persone che la trattano con leggerezza. Io la trattai con leggerezza una volta perché volevo solo andarmene a causa della temperatura di quei giorni. Era pieno inverno a New York, e desideravo così tanto

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essere nel clima caldo delle Antille, che quella sera dormii come se fossi disteso sotto alberi di palma. La mattina seguente mi svegliai che era ancora pieno inverno. Quell’anno non avevo intenzione di andare nelle Antille, ma nel giro di pochi giorni ricevetti notizie dolorose che mi costrinsero a fare il viaggio. A quel tempo c'era la guerra e le navi venivano affondate a destra e a manca, ma salpai da New York 48 ore dopo aver ricevuto la notizia. Era l’unico modo in cui potevo arrivare alle Barbados, e arrivai giusto in tempo per dire addio a mia madre in questo mondo tridimensionale. Nonostante il fatto che non avevo intenzione di andare alle Barbados, il mio Sé più profondo aveva osservato dove la grande nube era discesa. Io la avevo posizionata nelle Barbados e questo tabernacolo (il mio corpo) dovette fare il viaggio per eseguire il comando "Qualunque luogo la pianta del tuo piede calcherà, quello io ti ho dato". Ovunque la nube discende nel deserto, lì tu ricomporrai quel tabernacolo. Salpai da New York a mezzanotte su una nave senza pensare minimamente ai sottomarini e cose del genere. Dovevo andare. Le cose accaddero in un modo che io non avrei potuto concepire. Perciò vi avverto, non prendetelo alla leggera. Non dite: “Proverò a collocarmi in Labrador solo per vedere se funziona”, perché ci andrete e, a meno che non desideriate andarci davvero, poi vi chiederete perché mai avete partecipato a questa lezione. Niente è impossibile da immaginare, e nulla è impossibile per l'Immaginazione. Funzionerà se avrete il coraggio di assumere il sentimento del vostro desiderio realizzato quando andate a dormire. Controlla i tuoi stati d’animo quando vai a dormire. Non riesco a trovare modo migliore per descrivere questa tecnica che chiamarla "sogno lucido controllato". In un sogno si perde il controllo, ma cercate di precedere il vostro sonno con un sogno controllato in stato di veglia, partecipandovi come fareste in un sogno, perché in un sogno tu sei sempre predominante, interpreti sempre la parte. In un sogno tu sei sempre un attore, e mai lo spettatore. Quando hai un sogno lucido controllato tu sei un attore, e entri nell’azione del sogno controllato. Ma non farlo con leggerezza, perché dovrai riviverlo fisicamente nel tuo mondo tridimensionale! Ora, prima di entrare nel nostro momento di silenzio, c’è una cosa che voglio mettere bene in chiaro, ed è lo sforzo di cui abbiamo discusso la volta scorsa. Se c’è un motivo per cui in questo mondo le persone falliscono è perché non conoscono una legge conosciuta agli psicologi moderni come la legge dello sforzo inverso. Quando assumi il sentimento del tuo desiderio realizzato, deve essere con uno sforzo minimo. Devi controllare la direzione dei movimenti della tua attenzione con il minimo sforzo. Se c'è sforzo in questo controllo, e in un certo modo stai costringendo il tuo desiderio, non otterrai i risultati desiderati. Piuttosto otterrai i risultati opposti, di qualunque cosa si tratti. Questo è il motivo per cui insisto nello stabilire la base della Bibbia quando Adamo era addormentato. Questo è il primo atto creativo, e non vi è alcuna traccia che egli fu mai risvegliato da questo sonno profondo. Mentre egli dorme la creazione si ferma. Tu puoi meglio cambiare il tuo futuro quando controlli i tuoi pensieri durante uno stato simile al sonno, perché allora lo sforzo è ridotto al minimo. La tua attenzione sembra rilassarsi completamente, e allora devi allenarti a mantenere la tua attenzione in quella sensazione, senza

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usare forza, e senza usare sforzo. Non crediate nemmeno per un momento che sia la forza di volontà a farlo. Quando liberi Barabba e diventi identificato con Gesù, tu non hai volontà di essere esso, semplicemente immagini di esserlo. Questo è tutto ciò che fai. Ora, prima di arrivare alla parte vitale di questo incontro, all'intervallo dedicato alla preghiera, vorrei di nuovo chiarire questa tecnica. Chiarisci bene quello che vuoi. Poi costruisci un solo evento che implica la realizzazione del tuo desiderio. Limita l'evento ad un singolo atto. Per esempio, se individuo come evento probabile una stretta di mano, allora quella è l’unica cosa che faccio. Non stringo la mano, poi accendo una sigaretta, e faccio una dozzina di altre cose. Semplicemente immagino di stringere realmente la mano a qualcuno e continuo a ripetere l'atto più e più volte fino a che l’azione immaginaria ha tutta la sensazione di realtà. Voi siete i giudici di quale evento desiderate veramente realizzare. Ma l’evento deve sempre implicare la realizzazione del desiderio. Costruite sempre un evento che credete seguirebbe naturalmente alla realizzazione del vostro desiderio. C’è un’altra tecnica che vi ho spiegato la volta scorsa. Se non riuscite a rannicchiarvi nella vostra poltrona e credere che la poltrona sia altrove come se l’altrove fosse qui, allora fate così: riducete l’idea, condensatela in una sola semplice frase del tipo "Non è meraviglioso!", oppure "Grazie", o "È fatto" o “È compiuto”. Non devono esserci più di tre parole; qualcosa che implica che il vostro desiderio è già realizzato. Quelle che vi ho dato non sono tutte le frasi che potreste usare. Scegliete dal vostro vocabolario la frase che meglio si adatta a voi, purché sia molto breve e implichi sempre la realizzazione dell’idea. Una volta che avete in mente la vostra frase, lasciate salire la nube, inducendo semplicemente uno stato al limite del sonno. Iniziate a immaginare e a sentire che avete sonno e, in questo stato, assumete il sentimento del desiderio realizzato. Poi ripetete la frase più e più volte, come una ninna nanna. Qualunque sia la frase, fate che implichi che l’assunzione è vera, concreta, che è già un dato di fatto e voi lo sapete. Rilassatevi e entrate nella sensazione di essere veramente ciò che volete essere. Facendo questo, state entrando a Gerico con la vostra spia, che ha il potere di concederla. State liberando Barabba e condannando Gesù a essere crocifisso e risorgere. State rivivendo tutte queste storie quando iniziate a lasciarvi andare ed entrate nel sentimento di essere davvero ciò che volete essere. Ora andiamo nel silenzio. PERIODO DI SILENZIO ************** Se alla fine di questa meditazione le vostre mani e la vostra bocca sono asciutte, è la prova positiva che siete riusciti a sollevare la nube. Quello che avete fatto mentre la nube era alta sono affari vostri, ma se le vostre mani sono secche avete sollevato la nube.

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Vi dirò di un altro fenomeno che è molto strano e a cui non posso dare una spiegazione. Si verifica quando entrate veramente nel profondo. Scoprirete al risveglio, di avere la coppia di reni più attiva del mondo. Ne ho parlato con dei medici, ma non sono stati in grado di darne una spiegazione. Un’altra cosa che potreste notare durante la meditazione è una bella luce liquida blu. La cosa più simile a cui riesco a paragonarla è l’alcool che brucia. Tipo quando si mette l'alcol sul pudding di prugne a Natale e poi si accende il fuoco, e una bella fiamma liquida blu avvolge il pudding fino a che non viene spenta. Questa fiamma somiglia alla luce blu che si accende sulla fronte umana durante la meditazione. Non siate angosciati. La riconoscerete quando la vedrete. È come due tonalità di blu, un blu più scuro e uno più chiaro in costante movimento, proprio come l'alcool che brucia, che è diverso dalla fiamma costante di un getto di gas. Questa fiamma è viva, come sarebbe vivo lo spirito. Un'altra cosa che potrebbe capitarvi, come a me, è di vedere macchie davanti agli occhi. Non si tratta di macchie di fegato come alcuni potrebbero dirvi, ma di piccoli cerchi che galleggiano nello spazio come una maglia, legati insieme. Partendo da una singola cellula, formano gruppi di diversi motivi geometrici, come vermi o ganci che galleggiano sul vostro viso. Li vedete ancora quando chiudete gli occhi, a dimostrazione che non provengono da fuori, ma da dentro. Queste cose capitano quando iniziate a espandere la vostra coscienza. Potrebbero essere il vostro flusso sanguigno oggettivato da qualche strano scherzo dell’uomo che l’uomo non conosce. Io non sto negando che sia il vostro flusso sanguigno reso visibile, ma non angosciatevi a pensare che si tratti di macchie di fegato o qualche altra stupida cosa che la gente vi dirà. Se vi capitano questi vari fenomeni, non pensate che state facendo qualcosa di sbagliato. Essi fanno parte della normale, naturale espansione che arriva a coloro che prendono loro stessi al seguito e cercano di sviluppare il loro giardino di Getsemani. Nel momento che cominciate a disciplinare la vostra mente osservando i vostri pensieri e sorvegliandoli durante il giorno, diventate la guardia dei vostri pensieri. Rifiutate di entrare in conversazioni sgradevoli, rifiutate di ascoltare con attenzione ciò che abbatte. Iniziate a costruire nell’occhio della vostra mente la visione della vergine perfetta piuttosto che la visione della vergine stolta. Ascoltate solo le cose che ad udirle portano gioia. Non prestate un orecchio pronto a ciò che è sgradevole, che quando lo sentite desiderate di non averlo fatto. Perché questo equivale ad ascoltare e vedere le cose senza olio nella vostra lampada, o senza la gioia nella vostra mente. Ci sono due tipi di vergini nella Bibbia: cinque vergini stolte e cinque sagge. Nel momento in cui diventate la vergine saggia, o fate il tentativo di diventarlo, scoprirete che si verificheranno questi fenomeni. Vedrete queste cose e saranno così interessanti per voi che non avrete tempo di sviluppare la vista insensata, come fanno molti. Spero che nessuno qui lo faccia. Perché nessuno che può ancora trovare grande gioia in una discussione sgradevole su un altro, dovrebbe essere identificato con questa grande opera.

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Lezione 3 – PENSARE QUADRI-DIM ENSIONALMENTE Ci sono due prospettive sul mondo possedute da ogni uomo, e gli antichi narratori erano pienamente consapevoli di queste due prospettive. Le chiamarono una “la mente carnale (terrena)” e l’altra “la mente cristica”. Riconosciamo questi due centri di pensiero in questa affermazione: “L’uomo terreno non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono sciocchezze per lui, e neppure può conoscerle, perché esse sono comprese spiritualmente”. (1Corinzi 2:14) Per la mente terrena, la realtà è limitata all’immediato ora; questo stesso momento sembra contenere l’intera realtà, e ogni altra cosa è irreale. Per la mente terrena il passato e il futuro sono puramente immaginari. In altre parole il mio passato, quando uso la mente terrena, è solo un’immagine ricordo di cose che erano. E il futuro non esiste per il focus ristretto della mente terrena. La mente terrena non crede che il passato può essere rivissuto e visto come qualcosa di presente, oggettivo e concreto in sé, e neppure crede che esiste il futuro. Ma per la mente di Cristo, la mente spirituale, che nel nostro linguaggio chiameremo il focus quadri-dimensionale, il passato, presente e futuro della mente terrena sono un intero unico presente, che può usare tutte le impressioni sensoriali che ha incontrato, sta incontrando e incontrerà. L’unica ragione per cui noi funzioniamo come facciamo oggi e non siamo consapevoli della prospettiva più grande, è perché siamo creature abitudinarie, e l’abitudine ci rende completamente ciechi a ciò che altrimenti vedremmo. Ma l’abitudine non è una legge. Essa agisce come se fosse la forza più attrattiva al mondo, eppure non è una legge! Noi possiamo creare un nuovo approccio alla vita. Se ogni giorno spendessimo qualche minuti distogliendo la nostra attenzione dalle sensazioni e concentrandola su uno stato invisibile e rimanessimo fedeli a questa contemplazione, percependo e sentendo la realtà di uno stato invisibile, col tempo ci accorgeremmo di questo mondo più grande, di questo mondo dimensionalmente più vasto in cui lo stato contemplato è già una realtà concreta, spostata nel tempo. Stasera, mentre studiamo le Scritture, voi sarete giudici di dove vi trovate nel vostro attuale sviluppo. ************** La prima storia di stasera è presa dal capitolo 5 del Vangelo di Marco. In questo capitolo ci sono tre storie, narrate come se fossero esperienze separate dei personaggi principali. Nella prima storia è narrato che Gesù incontra un folle, un uomo nudo che vive in un cimitero e si nasconde dietro le tombe. Quest’uomo fa appello a Gesù di non scacciare i demoni che lo tormentavano. Ma Gesù gli disse: "Uscite dall'uomo, voi spiriti immondi". (Marco 5:8) Così Gesù scaccia i demoni, così che possano ora distruggere sé stessi, e troviamo quest’uomo per la prima volta vestito e sano di mente e seduto ai piedi del Maestro. Capiremo il senso

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psicologico di questa storia sostituendo il nome di Gesù con ragione illuminata o pensiero quadridimensionale. Proseguendo questo capitolo, è narrato che Gesù incontra un sommo sacerdote della sinagoga di nome Giairo, che aveva una figlia morente. La ragazzina ha dodici anni e Giairo si appella a Gesù affinché vada a guarirla. Gesù acconsente, e mentre si muove verso la casa del sommo sacerdote, nel mercato una donna tocca la sua veste. “E subito Gesù, accorgendosi che la virtù era emanata da lui, si volta in mezzo alla folla e dice: "Chi ha toccato la mia veste?"” (Marco 5:30) La donna, che era guarita da un flusso mestruale ininterrotto che aveva da 12 anni, confessa di essere stata lei a toccarlo. “E Gesù le disse, Figlia, la tua fede ti ha risanata. Vai in pace” (Marco 5:34). Mentre continua verso la casa del sacerdote un messaggero arriva a riferire che la ragazzina è morta e non c’è più bisogno che vada a resuscitarla. Non è più addormentata, ora è morta. “Non appena sente queste parole, Gesù dice al capo della sinagoga: «Non avere paura, credi solamente»”. (Marco 5:36) E quando fu entrato nella casa disse alla folla: "Perché fate tanto strepito e piangete? La fanciulla non è morta, ma dorme". (Marco 5:39) A queste parole la folla lo schernì e rise, ma Gesù chiuse la porta alla folla beffarda portando con sé nella casa di Giairo i suoi discepoli e il padre e la madre della fanciulla morta. Essi entrarono nella stanza in cui giaceva la ragazzina, e Gesù prese la mano della bambina e le disse: "Fanciulla, io ti dico, alzati!" (Marco 5:41). “Da questo sonno profondo la ragazza si risvegliò, si alzo e camminò, e il Sacerdote e tutti gli altri erano attoniti. Ed egli comandò loro molto direttamente che non lo risapesse nessuno, ed ordinò che le fosse dato qualcosa da mangiare” (Marco 5:43). In questo stesso momento, mentre sedete qui, voi siete raffigurati in questo capitolo 5 di Marco. Un cimitero è per un solo scopo: è semplicemente una memoria di ciò che è morto. State vivendo nel passato morto? Se vivi in mezzo ai morti, i tuoi pregiudizi, le tue superstizioni e le tue false credenze che mantieni vive, sono le lapidi dietro cui ti nascondi. Se rifiuti di lasciarle andare sei altrettanto pazzo come l'uomo pazzo della Bibbia, che supplicò la ragione illuminata di non scacciarle. Non c’è differenza. Ma la ragione illuminata non è capace di proteggere il pregiudizio e la superstizione dal potere della ragione. Non c’è uomo al mondo che possedendo un pregiudizio, a prescindere dalla sua natura, possa trattenerlo alla luce della ragione. Puoi dirmi che sei contrario a una certa nazione, a una certa razza, a un certo movimento, a un certo qualcosa, non importa cosa sia, ma non puoi esporre questa tua credenza alla luce della ragione e mantenerla viva. Per mantenerla viva nel tuo

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mondo, devi nasconderla alla ragione. Non puoi analizzarla alla luce della ragione e mantenerla in vita. Quando questa prospettiva quadridimensionale arriva e ti mostra un nuovo approccio alla vita, essa scaccerà dalla tua mente tutte queste cose che ti tormentavano, e tu sarai quindi purificato e vestito nella tua mente sana. E siederai ai piedi della comprensione, ai piedi del Maestro. Adesso vestito nella tua mente sana, puoi resuscitare il morto. Quale morto? La bambina della storia non è una bambina, ma la tua ambizione, il tuo desidero, il sogno irrealizzato del tuo cuore. Perché, come ho detto prima, l’intera rappresentazione della Bibbia è psicologica. Anche questa storia può essere intesa psicologicamente. Come ho già detto, la Bibbia non ha alcun riferimento a persone o eventi mai verificatisi sulla terra. Tutte le sue storie si svolgono nella mente del singolo uomo. In questa storia, Gesù rappresenta l’intelletto risvegliato dell’uomo. Quando la tua mente opera al di fuori del raggio dei tuoi sensi, quando la tua mente è risanata da tutte le precedenti limitazioni, allora non sei più l’uomo folle, ma bensì questa presenza personificata come Gesù, il potere che può resuscitare i desideri. Tu ora sei la donna con il flusso mestruale. Cosa è questo flusso di sangue? Un utero attivo non è un utero fertile. Ella aveva il sangue da dodici anni, era quindi incapace di concepire. Non poteva dare forma al suo desiderio a causa del flusso di sangue. Ma è narrato che la sua fede chiuse il suo utero. Quando l’utero è chiuso può dare forma al seme o all’idea. Quando la tua mente è purificata dalla tua vecchia concezione, assumendo di essere ciò che vuoi essere e rimanendo fedele a questa assunzione, dai forma alla tua assunzione e resusciti il bambino. Tu sei la donna purificata dal flusso di sangue, e ti muovi verso la casa della fanciulla morta. La fanciulla, o lo stato che desideravi, adesso è la tua ferma concezione di te. Ma avendo ora assunto che io sono ciò che prima desideravo essere, non posso continuare a desiderare ciò che sono consapevole di essere. Quindi non ne discuto. Non parlo con nessuno di ciò che sono. È così ovvio per me essere quello che volevo essere, che cammino come se lo fossi. Camminando come se fossi ciò che prima desideravo essere, il mio mondo di focus limitato non lo vede e pensa che io non lo desidero più. La bambina è morta nel loro mondo; ma io che conosco la legge, dico: “La fanciulla non è morta, dorme solamente”. Ora io la sveglio. Io con la mia assunzione, risveglio e rendo visibile nel mio mondo ciò che assumo, perché le assunzioni se sostenute, risvegliano invariabilmente quello che affermano. Io chiudo la porta. Quale porta? La porta dei miei sensi. Semplicemente chiudo completamente fuori tutto ciò che i miei sensi rivelano; nego l’evidenza dei miei sensi. Sospendo la ragione limitata dell’uomo terreno e cammino nell’audace asserzione che io sono ciò che i miei sensi negano. Con la porta dei sensi chiusa, che cosa porto in quello stato disciplinato? Non porto nessuno, tranne i genitori della bambina e i miei discepoli. Chiudo la porta contro la folla beffarda. Non cerco più conferme. Nego completamente l'evidenza dei miei sensi, che si fanno beffe della mia assunzione, e non discuto con altri se la mia assunzione è possibile o meno.

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Chi sono i genitori? Abbiamo scoperto che il padre-madre di tutta la creazione è l’IO SONO dell’uomo. La coscienza dell’uomo è Dio. Io sono consapevole dello stato. Io sono il padre-madre di tutte le mie idee e la mia mente rimane fedele a questa nuova concezione di me. La mia mente è disciplinata. Porto in quello stato i discepoli, e chiudo fuori dallo stato qualsiasi cosa lo neghi. Ora la bambina è resuscitata, senza l’aiuto dell’uomo. La condizione che desideravo e avevo assunto di avere, diventa oggettificata nel mio mondo e testimonia il potere della mia assunzione. Io non posso giudicarvi, solo voi potete giudicare se ora state vivendo nel passato morto o se state vivendo come la donna il cui flusso mestruale fu fermato. Potreste veramente rispondermi se vi chiedessi: “Credi ora che tu, senza l’aiuto di altri, devi solo assumere di essere ciò che vuoi essere per rendere questa assunzione reale nel tuo mondo? O credi di dover prima soddisfare una certa condizione imposta su di te dal passato, che devi essere di un certo ordine, o un certo qualcosa?”. Non voglio criticare certe religioni o gruppi, ma ci sono coloro che credono che nessuno è salvo al di fuori della loro chiesa o del loro gruppo. Io sono nato un protestante. Se parlate con un protestante, esiste un unico cristiano, il protestante. Se parlate con un cattolico, c’è un solo cristiano al mondo, il cattolico. Per un ebreo, i cristiani sono pagani e gli ebrei sono i prescelti. E per un musulmano, gli ebrei e i cristiani sono infedeli. Se parlate con qualcun altro, quelli della sua religione sono gli intoccabili. Indipendentemente da con chi parlate, loro sono sempre i prescelti. Se credi che è necessario far parte di uno di questi gruppi per essere salvo, sei ancora un uomo folle che si nasconde dietro queste superstizioni e questi pregiudizi del passato, implorando di non essere purificato. Alcuni di voi mi hanno detto: “Non chiedermi di abbandonare la mia fede in Gesù l’uomo, o in Mosè l’uomo, o in Pietro l’uomo. Quando mi chiedi di abbandonare la mia fede in questi personaggi, mi stai chiedendo troppo. Lasciami queste credenze perché mi confortano. Io posso credere che essi sono uomini che vissero qui sulla terra eppure seguire la tua interpretazione psicologica delle loro storie". E io dico: “Uscite fuori dal passato morto. Uscite fuori da quel cimitero e camminate nella consapevolezza che voi e il Padre vostro siete uno, e che il Padre vostro, che gli uomini chiamano Dio, è la vostra coscienza. Questa è l'unica legge creativa che esiste al mondo”. Cosa sei consapevole di essere? Anche se con la visione limitata della tua mente tridimensionale non puoi vedere il tuo obiettivo, tu sei adesso quello che hai assunto di essere. Cammina in quest’assunzione e rimani fedele ad essa. Il tempo, in questa dimensione del tuo essere, scorre lentamente e tu, anche dopo aver oggettificato la tua assunzione, potresti non ricordare che c’è stato un tempo in cui questa realtà attuale era solo un atteggiamento mentale. A causa della lentezza dello scorrere del tempo qui, spesso non riesci a vedere la relazione tra la tua natura interiore e il mondo esterno

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che ne porta testimonianza. Giudica tu la posizione che stai occupando ora, in questo capitolo 5 di Marco. Stai resuscitando il bambino morto? O hai ancora bisogno che il ventre della tua mente sia chiuso per essere fertile? Sei tu adesso l'uomo pazzo che vive nel passato morto? Solo tu puoi giudicare e rispondere per te stesso a queste domande. ************** Passiamo ora ad un racconto nel capitolo 5 del Vangelo di Giovanni, che vi mostrerà come gli antichi narratori raccontano magnificamente le due diverse visioni sul mondo – una, la visione tridimensionale limitata e l’altra, la visione quadridimensionale. Questa storia racconta di un uomo menomato che è improvvisamente guarito. Gesù va in un posto chiamato Bethesda, che significa "La Casa dei Cinque Portici", dove sono raccolti innumerevoli disabili: ciechi, zoppi, storpi, ecc. La tradizione voleva che in una certa stagione dell'anno, un angelo scendesse e agitasse le acque della piscina vicino a questi Cinque Portici. Non appena l’Angelo smuoveva le acque, il primo ad entrare nella piscina veniva sempre guarito. Ma solo il primo, non il secondo. Gesù, vedendo un uomo zoppo dalla nascita, gli chiese: "Vuoi essere risanato?”. “L’infermo gli rispose: Signore, io non ho nessuno che quando l’acqua viene smossa mi metta nella piscina, e mentre io vado un altro entra prima di me”. “Gesù gli disse, alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina”. “E immediatamente l'uomo fu risanato, prese il suo lettuccio e camminò. E quel giorno era il sabato” (Giovanni 5:6-9) Leggendo questa storia voi pensate che qualche strano uomo che possedeva un potere miracoloso improvvisamente dice all’infermo: “Alzati e cammina”. Ma io non ripeterò mai troppo spesso che ogni storia, anche quando introduce numerosi personaggi, si svolge nella mente del singolo uomo. La piscina è la vostra coscienza. L’angelo è un’idea, chiamata messaggero di DIO. Poiché la coscienza è Dio, quando avete un’idea state intrattenendo un angelo. Nel momento in cui siete consapevoli di un desiderio, la vostra piscina è stata smossa. Il desiderio smuove la mente dell’uomo. Desiderare qualcosa significa essere smossi. Nel momento stesso in cui hai un’ambizione o un obiettivo chiaramente definiti, la piscina è stata smossa dall’angelo, che era il desiderio. È narrato che la prima persona che entrava nella piscina smossa, era sempre guarita. Le persone a me più vicine al mondo, mia moglie e mia figlia, sono per me seconda persona quando mi rivolgo a loro. Io devo parlare a mia moglie come “Tu sei”. Devo parlare a chiunque come “Tu sei”. E poi con la terza persona “Lui/Lei è”. C’è solo una persona al mondo con cui posso usare la prima persona presente ed è me stesso. “Io sono” può essere detto solo a me, non può essere detto di un altro. Perciò, quando sono consapevole di qualche desiderio che voglio essere ma che

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apparentemente non sono e la piscina è smossa, chi può entrare in quella piscina smossa prima di me? Io solo posseggo il potere della prima persona. Io sono quello che voglio essere. A meno che io non creda di essere ciò che desidero essere, rimango come ero prima e muoio in quella limitazione. In questa storia, non hai bisogno che qualcuno ti metta nella piscina perché la tua piscina è smossa dal desidero. Tutto quello che devi fare è assumere che tu sei già quello che prima desideravi essere e che sei dentro esso, e nessuno può entrare prima di te. Quale uomo potrebbe entrare prima di te quando tu diventi consapevole di essere quello che vuoi essere? Nessuno può essere prima di te quando tu solo possiedi il potere di dire IO SONO. Queste sono le due visioni. Tu sei ora ciò che i tuoi sensi negano. Sei abbastanza audace da assumere che sei già quello che vuoi essere? Se hai il coraggio di assumere che tu sei già quello che la tua ragione ed i tuoi sensi negano, allora sei nella piscina e, senza l’aiuto di nessuno, anche tu ti alzerai, prenderai il tuo lettuccio e camminerai. È narrato che avvenne nel giorno del Sabath. Il Sabath è solo il senso mistico della quiete, in cui sei indifferente, in cui non sei ansioso, in cui non cerchi i risultati, sapendo che i segni seguono e non precedono. Il Sabath è il giorno della quiete in cui non si lavora. Quando non sei in azione per fare in modo che, allora sei nel Sabath. Quando non sei affatto preoccupato dell’opinione degli altri, quando cammini come se fossi, non puoi alzare un dito per farlo accadere, sei nel Sabath. Io non posso essere preoccupato del come sarà e al contempo dire che sono consapevole di esserlo. Se sono consapevole di essere libero, sicuro, sano e felice, sostengo questi stati di coscienza senza sforzo o fatica da parte mia. Pertanto sono nel sabath; e poiché era il sabath egli si alzò e camminò. ************************* Il prossimo racconto è nel capitolo 4 del Vangelo di Giovanni, e lo avete ascoltato più e più volte. Gesù arriva ad un pozzo dove c’è una donna chiamata la donna di Samaria e le dice “Dammi da bere” (Giovanni 4:7). “Allora la donna samaritana gli disse: Come mai tu che sei giudeo, chiedi da bere a me che sono una donna samaritana? I Giudei non hanno relazioni con i Samaritani” (Giovanni 4:9). “Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t’avrebbe dato dell’acqua viva”. (Giovanni 4:10) Allora la donna, vedendo che non aveva nulla con cui attingere l'acqua, e sapendo che il pozzo era profondo, disse: “Sei tu più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?”. (Giovanni 4:12) “E Gesù rispose: “Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo. Ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente di acqua che sgorga per eterna vita” (Giovanni 4:13,14).

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Poi Gesù le dice tutto di lei e le chiede di andare a chiamare suo marito. Le risponde dicendo: "Io non ho marito". (Giovanni 4:17) “Gesù le disse: “Hai detto bene: 'Io non ho marito', perché hai avuto cinque mariti e quello che hai adesso non è tuo marito”. (Giovanni 4:17,18) La donna, sapendo che questo era vero, va al mercato e dice agli altri:"Ho incontrato il Messia”. Essi le chiedono: “Come sai che hai incontrato il Messia?” “Perché mi ha detto tutte le cose che ho fatto” risponde lei. Qui il focus abbraccia l’intero passato, ma continua dicendole adesso del futuro. I discepoli vanno da Gesù e dicono "Maestro, mangia" (Giovanni 4:31). Ma egli dice loro: “Io ho un cibo da mangiare di cui non sapete” (Giovanni4:32). Quando loro parlano di un raccolto tra quattro mesi, Gesù risponde: “Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi arriva la mietitura? Vedete, io vi dico: alzate gli occhi e guardate i campi, perché sono già bianchi da mietere" (Giovanni 4:35). Egli vede cose che le persone aspettano per quattro mesi, o aspettano per quattro anni; egli le vede ora in un mondo dimensionalmente più grande, esistenti ora, che si verificano ora. Ora torniamo alla prima parte della storia. La donna di Samaria è il Voi tridimensionale, mentre Gesù al pozzo è il Voi quadridimensionale. La discussione inizia tra ciò che tu vuoi essere e ciò che la ragione ti dice che sei. Il Te più grande ti dice che se avessi il coraggio di assumere che sei già quello che vuoi essere, lo diventeresti. Il tuo Te più piccolo, con la sua visione limitata, ti dice: “Ecco non hai un secchio, non hai una corda e il pozzo è profondo. Come potresti mai raggiungere la profondità di questo stato senza i mezzi per tale scopo?”. Ma tu rispondi: “Se solo sapessi chi ti sta chiedendo da bere, gliene chiederesti tu a lui”. Se tu solo conoscessi quello che dentro di te ti sta spingendo all’incarnazione dello stato che ora cerchi, sospenderesti la tua miopia e glielo lasceresti fare per te. Allora egli ti dice che tu hai cinque mariti, e tu lo neghi. Ma egli sa molto meglio di te che i tuoi cinque sensi ti fecondano mattina, pomeriggio e sera con le loro limitazioni e ti dicono quale bambino partorirai oggi, domani e i giorni a venire. Perché i tuoi cinque sensi si comportano come cinque mariti che costantemente fecondano la tua coscienza, che è il grande grembo di DIO; e mattina, pomeriggio e sera ti suggeriscono e ti impongono ciò che devi accettare come vero. Egli ti dice che colui che vorresti avere come marito non è tuo marito. In altre parole il sesto senso non ti ha ancora impregnato. Ciò che vorresti essere è negato dai cinque sensi, che detengono il potere e ti impongono ciò che accetterai come vero. Quello che desidereresti accettare non ha ancora penetrato la tua mente, fecondandola con la sua realtà. Quello che tu chiami tuo marito non è veramente tuo marito. Tu non porti la sua somiglianza. Portare la sua somiglianza è la prova che sei sua moglie, che lo hai conosciuto intimamente. Tu non stai portando la somiglianza del sesto, stai solo portando la somiglianza dei cinque.

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Dunque qualcuno si rivolge a me e mi dice tutto ciò che ho mai saputo. Io torno indietro nel centro della mia mente e la ragione mi dice che in tutta la mia vita io ho sempre accettato le limitazioni dei miei sensi, le ho sempre considerate la realtà, e ho in ogni momento portato testimonianza di tale accettazione. La ragione mi dice che ho conosciuto solo questi cinque da quando sono nato. Ora mi piacerebbe uscire dalle limitazioni dei miei sensi ma non ho ancora trovato dentro di me il coraggio di assumere che sono ciò che questi cinque sensi negano che sono. Quindi rimango qui, consapevole del mio compito, ma privo del coraggio di andare oltre le limitazioni dei miei sensi e di ciò che la mia ragione nega. Egli (l’immaginazione) dice a loro (i sensi): "Io ho un cibo che non conoscete. Io sono il pane disceso dal cielo. Io sono il vino”. Io so quello che voglio essere, e poiché io sono quel pane, festeggerò con esso. Assumo che io sono e invece di festeggiare il fatto che sono in questa stanza che parlo a voi e che voi mi ascoltate e che sono a Los Angeles, festeggio il fatto che sono altrove e cammino qui come se fossi altrove. E gradualmente divento ciò che festeggio. **************************** Lasciate che vi racconti due storie personali. Quando ero un ragazzo, vivevo in un ambiente molto limitato nella piccola isola di Barbados. Lì il mangime per gli animali era molto scarso e costoso perché doveva essere importato. Io sono uno di dieci figli, e mia nonna viveva con noi, quindi eravamo tredici a tavola. In più occasioni mi ricordo mia madre che diceva alla cuoca agli inizi della settimana: “Voglio che metti da parte tre anatre per il pranzo di domenica”. Questo significava che avrebbe preso tre anatre dal pollaio, le avrebbe rinchiuse in una gabbia molto piccola e avrebbe dato loro da mangiare, rimpinzandole con grano e con tutte le cose con cui voleva che gozzovigliassero. Si trattava di una dieta completamente diversa da quella con cui nutrivamo regolarmente le anatre, perché le nutrivamo con il pesce. Le mantenevamo in vita e grasse con il pesce perché era molto economico e abbondante; ma non si può mangiare un'anatra che è stata nutrita a pesce e sperare che abbia il sapore di un uccello. La cuoca avrebbe preso tre anatre, le avrebbe messe in una gabbia e per sette giorni le avrebbe rimpinzate di mais, latte cagliato e le altre cose di cui volevamo che gli uccelli avessero il sapore. Allora quando venivano uccise e servite per pranzo sette giorni dopo, erano anatre succulente, nutrite a latte e mais. Ma qualche volta la cuoca dimenticava di mettere da parte le anatre e mio padre, sapendo che avremmo mangiato le anatre e credendo che fossero state trattate a dovere, non faceva preparare altro per pranzo, e ci ritrovavamo con tre pesci sulla tavola. Quelle anatre non si potevano mangiare perché erano l'incarnazione di ciò con cui erano state nutrite. L’uomo è una creatura psicologica, un pensatore, e diventa non ciò di cui si nutre fisicamente ma ciò di cui si nutre mentalmente. Noi diventiamo l’incarnazione di ciò con cui ci nutriamo mentalmente.

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Ora quelle anatre non potevano essere nutrite con mais al mattino, con pesce il pomeriggio e con qualcos’altro la sera. Doveva esserci un cambiamento totale di dieta. E così è con noi. Non possiamo meditare un po’ al mattino, imprecare nel pomeriggio e fare qualcos’altro la sera. Dobbiamo osservare una dieta mentale, per una settimana dobbiamo cambiare completamente il nostro cibo mentale. “Tutte le cose che sono vere, tutte le cose che sono onorevoli, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose pure, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose”. (Filippesi 4:8) Come un uomo pensa nel suo cuore così egli è. Solo quando individui il tipo di cibo mentale che vuoi esprimere nel tuo mondo, e festeggi con quello, lo diventi. Voglio raccontarvi perché sto facendo quello che faccio oggi. Fu nel 1933 a New York, e il mio vecchio amico Abdullah con cui studiai l'ebraico per cinque anni, fu davvero l’inizio del pasto di tutte le mie superstizioni. Quando andai da lui ero pieno di superstizioni. Non potevo mangiare carne, pesce, pollo o qualsiasi cosa vivente. Non bevevo, né fumavo e facevo uno sforzo enorme per vivere la vita di un celibe. Abdullah mi disse: “Non ti dirò che sei matto Neville, ma tu sai di esserlo. Tutte queste cose sono stupide”. Ma io non potevo credere che erano stupide. Nel novembre del 1933, salutai i miei genitori che erano venuti a trovarmi, mentre salpavano per le Barbados. Avevo lasciato l'isola dodici anni prima e non avevo alcun desiderio di tornare. Non avevo fatto fortuna e mi vergognavo di andare a casa dai riusciti membri della mia famiglia. Dopo 12 anni negli Stati Uniti ero un fallimento ai miei occhi. Ero stato nel teatro e avevo fatto i soldi per un anno, ma li avevo spesi tutti quello successivo. Non ero ciò che definirei una persona di successo, tanto per i loro standard che per i miei. Intendiamoci, quando salutai i miei genitori a novembre io non avevo desiderio di andare a Barbados. Ma quando la nave salpò ed ero arrivato in fondo alla strada, il desiderio di andare nelle Barbados mi possedette. Era il 1933, ero disoccupato e non avevo un posto dove andare tranne una piccola stanza nella 75a Strada. Così andai dritto dal mio vecchio amico Abdullah e gli dissi: “Ab, sono posseduto dalla sensazione più strana. Per la prima volta in 12 anni voglio andare nelle Barbados”. Rispose lui: “Se vuoi andare Neville, sei andato”. Quello era un linguaggio molto strano per me. Ero nella 72a Strada a New York e lui mi diceva che ero andato nelle Barbados. Gli dissi: “Cosa intendi con sono andato, Abdullah?”. Egli rispose: “Vuoi veramente andare?”. Risposi di sì. Allora mi disse. “Mentre cammini attraverso questa porta ora, tu non stai camminando nella 72a Strada, stai camminando su una strada adornata con palme da cocco come è nelle Barbados. Non domandarmi come farai ad andare. Tu sei nelle Barbados. Non puoi interrogarti sul come, quando sei già lì. Tu sei lì. Ora cammina come se fossi lì”. Uscii da casa di Abdullah stordito. Sono nelle Barbados. Non ho soldi, non ho lavoro e non sono nemmeno ben vestito, eppure sono nelle Barbados.

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Non era il tipo di persona con cui discutere, non Abdullah. Due settimane più tardi non ero più vicino al mio obiettivo di quanto lo fossi la prima volta che gli dissi che volevo andare nelle Barbados. Tornai da lui e cominciai a spiegare: “Ab, mi fido di te implicitamente, ma questa volta non riesco a capire come funzionerà. Non ho un soldo per il viaggio”. Sapete cosa fece? Il mio amico Abdullah era nero come l'asso di picche, con un turbante in testa. Appena mi sedetti nel suo soggiorno, si alzò dalla sua sedia, si diresse verso il suo studio e aprì la porta, che non era un invito a seguirlo. Voltandosi verso di me disse: “Ho detto tutto ciò che ho da dire”. Il 3 di dicembre ero di fronte Abdullah e gli dissi ancora che non ero vicino al mio viaggio. Egli ripeté la sua affermazione: “Sei nelle Barbados”. L’ultima nave che salpava per le Barbados in tempo per Natale partiva a mezzogiorno del 6 dicembre, la Nerissa. La mattina del 4 dicembre, non avendo un lavoro e non sapendo dove andare, dormii fino a tardi. Quando mi alzai c’era una lettera dalle Barbados sotto la mia porta. Quando la aprii, un pezzo di carta volò a terra. Lo raccolsi e era un biglietto da 50 $. La lettera era di mio fratello Victor che mi diceva: “Non ti sto chiedendo di venire Neville, è un ordine. Non c’è mai stato un Natale in cui tutta la famiglia al completo era presente. Questo Natale potrebbe essere fatto se vuoi venire”. Cecil, il mio fratello maggiore, se ne era andato da casa quando il più piccolo non era ancora nato, e poi avevamo cominciato a muoverci da casa in periodi differenti, quindi mai nella storia della nostra famiglia eravamo stati tutti insieme nello stesso momento. La lettera continuava: “Tu non lavori, so che non c’è ragione per cui non puoi venire, quindi devi essere qui prima di Natale. I 50$ allegati sono per comprare qualche camicia o un paio di scarpe che ti possano servire per il viaggio; se vuoi bere puoi utilizzare il bar a bordo. Mi troverò alla nave e pagherò tutte le spese che avrai sostenuto Ho telegrafato alla Furness, Withy and Co. di New York e ho detto loro di emettere un biglietto per te quando andrai lì. I 50$ sono solo per le cose essenziali. Puoi segnare quanto vuoi a bordo della nave, ci penserò io a saldare”. Andai alla società di piroscafi con la lettera e gliela feci leggere. Mi dissero che avevano ricevuto il telegramma ma, sfortunatamente, non c’era più posto in 1a classe per il 6 dicembre. L'unico posto disponibile per il viaggio del 6 dicembre era in 3a classe da New York a fino a St. Thomas. Lì alcuni passeggeri sarebbero scesi e sarei potuto passare in 1a classe da St. Thomas a Barbados. Ma fino a St. Thomas dovevo viaggiare in 3a, anche se potevo usufruire di tutti i privilegi della 1a classe, come il ristorante o il ponte. Accettai. Il pomeriggio del 4 dicembre andai da Abdullah e dissi: “Ha funzionato come un sogno”. Gli dissi ciò che avevo fatto, pensando che sarebbe stato felice. Sapete cosa mi disse? “Chi ti ha detto che saresti andato in 3a classe? Ti ho forse io visto

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nelle Barbados, tu, che andavi in 3a classe? Sei nelle Barbados e ci sei andato in 1a classe”. Non ebbi tempo di vedere di nuovo Abdullah prima di imbarcarmi, ma quando raggiunsi il molo con il mio passaporto per salire a bordo, l'agente della compagnia mi disse: “Abbiamo buone notizie per lei, Mr. Goddard. C’è stata una cancellazione e lei viaggerà in 1a classe”. Abdullah mi ha insegnato l'importanza di rimanere fedeli ad un'idea e di non venire a compromessi. Io avevo esitato, ma lui era rimasto fedele all’assunzione che io ero nelle Barbados e avevo viaggiato in 1a classe. *********************** Ora torniamo al significato delle due storie della Bibbia. Il pozzo è profondo e tu non hai corda né secchio. Mancano quattro mesi al raccolto e Gesù dice. “Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete. Io sono il pane del cielo”. Fai festa con l’idea, diventa identificato con l’idea come se fossi già quello stato incarnato. Cammina nell’assunzione che tu sei quello che vuoi essere. Se farai festa su questa assunzione e rimarrai fedele a questa dieta mentale, cristallizzerai il tuo desiderio; lo diventerai in questo mondo. Quando tornai a New York nel 1934, dopo aver trascorso tre mesi celestiali nelle Barbados, bevevo, fumavo, facevo tutto quello che non avevo fatto per anni. E mi ricordavo quello che Abdullah mi aveva detto: “Dopo aver provato questa legge, diventerai normale, Neville. Uscirai fuori da quel cimitero, uscirai fuori da quel passato morto dove pensi di essere così santo, perché tutto quello che stai facendo veramente, lo sai, è di essere così buono Neville, che sei un buono a nulla!”. Tornai che ero una persona completamente trasformata. Da quel giorno del febbraio 1934, cominciai a vivere sempre più con la mia immaginazione. Non posso onestamente dire di esserci sempre riuscito. I miei molti errori e fallimenti mi condannerebbero se vi dicessi che ho talmente padroneggiato i movimenti della mia attenzione che sono sempre in grado di rimanere fedele all’idea che desidero incarnare. Ma posso dire che, anche se mi sembra di aver fallito in passato, continuo a sforzarmi giorno dopo giorno di diventare quello che voglio incarnare in questo mondo. Sospendete il giudizio e rifiutatevi di accettare ciò che la ragione ed i sensi dettano e, se rimanete fedeli alla vostra nuova dieta, diventerete l’incarnazione dell’ideale a cui rimanete fedeli. Se c’è un posto al mondo che è diverso dalla mia piccola isola di Barbados è New York. Nelle Barbados l’edificio più alto è di tre piani, e le strade sono piene di palme e alberi da cocco e di ogni sorta di cosa tropicale. A New York per trovare un albero bisogna andare in un parco. Eppure imparai a camminare per le strade di New York come se camminassi per le strade di Barbados. Per la propria immaginazione tutte le cose sono possibili. Camminavo sentendo che stavo veramente camminando per le strade di Barbados e, in quell’assunzione, potevo quasi sentire l’odore delle vie costeggiate da palme da cocco. Iniziai a creare nell’occhio della mia mente l’atmosfera che avrei incontrato fisicamente se fossi stato nelle Barbados.

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Mentre rimanevo fedele a questa assunzione, qualcuno cancellò la sua prenotazione in modo che io potessi prendere il suo posto. Mio fratello nelle Barbados, che non aveva mai pensato al mio ritorno a casa, ebbe l’impulso dominante di scrivermi una strana lettera. Egli non si era mai imposto con me, ma stavolta lo fece, e pensò che l'idea del mio viaggio fosse nata da lui. Effettivamente a tutt’oggi egli è convinto di aver dato origine al desiderio di portarmi a casa. Tornai a casa e trascorsi tre mesi celestiali, feci il viaggio di ritorno in 1a classe e tornai indietro con una discreta somma in contanti, un regalo. Il mio viaggio, se lo avessi pagato io, sarebbe costato 3.000 $, eppure viaggiai senza avere un nickel in tasca. Quindi so per esperienza che “Io ho mezzi che voi non conoscete. Le mie vie sono impenetrabili”. Il mio sé dimensionalmente più grande prese la mia assunzione come un comando ed influenzò mio fratello a scrivere la lettera, il passeggero che annullò la prenotazione di 1a classe e ogni cosa necessaria che tendeva alla creazione dell’idea con cui ero identificato. Mi identificai con la sensazione di essere nelle Barbados. Dormii come se fossi lì e il comportamento delle persone fu modellato in armonia con la mia assunzione. Non ebbi bisogno di andare alla compagnia di navigazione e pregarli di cancellare qualcuno prenotato in 1a classe per darmi un posto. Non ebbi bisogno di scrivere a mio fratello e pregarlo di mandarmi un po’ di denaro o di comprarmi il biglietto. Egli pensò che fosse una sua azione spontanea. Ho camminato per le strade di New York come se fossero costeggiate di palme, e ognuno necessario per soddisfare la mia assunzione è apparso e ha interpretato la sua parte alla perfezione. Il mio vecchio amico Abdullah mi ha insegnato una lezione molto importante quando disse: "Tu sei nelle Barbados. Tu vuoi essere lì, ed ovunque tu vuoi essere, lì sei. Vivi come se lo fossi, e quello sarai". Queste sono le visioni sul mondo possedute da ogni uomo. A me non importa che voi siete. Ogni bambino nato da donna, senza distinzione di razza, nazione o religione, possiede due distinte prospettive sul mondo. Tu sei l'uomo terreno che non ricevi le cose dello Spirito di Dio (perché per il Te nella visone terrena queste sono sciocchezze), oppure l'uomo spirituale che percepisci cose fuori dalle limitazioni dei tuoi sensi, perché ogni cosa è ora realtà in un mondo dimensionalmente più grande e non c'è bisogno di aspettare quattro mesi per il raccolto. Puoi essere la donna di Samaria o Gesù al pozzo. Tu sei l'uomo che aspetta presso i cinque portici per qualcuno che lo metta nella piscina, oppure uno che comanda a sé stesso di alzarsi e camminare a dispetto di altri che aspettano. Sei tu l'uomo dietro le lapidi del cimitero, che aspetta e implora di non essere purificato, perché non vuoi essere purificato dai tuoi pregiudizi? Una delle cose più difficili per l’uomo è di abbandonare le sue superstizioni e i suoi pregiudizi. Si aggrappa ad esse come se fossero il tesoro dei tesori. Quando diventi purificato e sei libero, allora il grembo, la tua mente è automaticamente guarita. Essa diventa il terreno preparato in cui i semi, i tuoi desideri, possono mettere radici e crescere nella manifestazione. Il figlio che ora porti nel cuore è il tuo attuale obiettivo. Il

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tuo desidero attuale è un figlio che è come se fosse malato. Se assumi che ora sei quello che vorresti essere, il bambino per un momento diventa morto perché non c’è più la smossa. Non puoi essere smosso quando senti che sei ciò che desideri essere, perché se senti di essere ciò che desideravi essere, sei soddisfatto in quell’assunzione. Per gli altri che giudicano superficialmente, sembra che tu non desideri più, quindi per loro il desiderio o la fanciulla è morta. Essi pensano che hai perso la tua ambizione perché non parli più della tua segreta ambizione. Hai completamente regolato te stesso all’idea. Hai assunto che ora sei ciò che vuoi essere. Tu lo sai, “Lei non è morta, sta solo dormendo”, “Io vado a risvegliarla”. Perciò cammino nell’assunzione che sono e, mentre cammino, silenziosamente la risveglio. Poi quando essa si risveglia, farò la cosa più normale e naturale: le darò da mangiare. Non mi vanterò, né racconterò ad altri, semplicemente non lo dirò a nessuno. Nutro questo stato che ora mi piace con la mia attenzione. Lo mantengo vivo nel mio mondo diventando attento ad esso. Le cose a cui non sono attento, svaniscono e appassiscono nel mio mondo, a prescindere da quello che sono. Non possono essere appena nate e poi rimanere senza nutrimento. Ho dato loro nascita per il fatto che sono diventato consapevole di essere loro. Quando le incarno nel mio mondo questa non è la fine, ma l’inizio. Perché ora sono una mamma che deve mantenere vivo questo stato, essendovi attento. Il giorno che non sono attento, ho tolto il mio latte (pensieri) da esso, e esso svanisce dal mio mondo mentre divento attento a qualcos’altro nel mio mondo. La scelta è tua, ma devi essere attento verso ciò che assumi. Anche se oggi parliamo di visione tridimensionale e quadrimensionale, non pensate nemmeno per un momento che gli antichi maestri non fossero pienamente consapevoli di questi due distinti centri di pensiero dentro la mente di ogni uomo. Li hanno personificati entrambi e hanno cercato di mostrare all’uomo che l’abitudine è l’unica cosa che lo deruba dell’uomo che potrebbe essere. Anche se l’abitudine non è una legge, qualsiasi psicologo vi dirà che l’abitudine è la maggiore forza inibente al mondo. Essa limita completamente l’uomo, lo incatena e lo rende totalmente cieco a ciò che altrimenti potrebbe essere. Inizia ora a vederti e sentirti mentalmente come ciò che desideri essere, e festeggia su questa sensazione mattina, pomeriggio e sera. Ho setacciato la Bibbia per più di tre giorni e non sono riuscito a trovarlo. In Giovanni 2:19, Gesù disse loro: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò sorgere di nuovo”. E in Giosuè 1:11 disse: "Prepara le tue provviste, perché fra tre giorni voi passerete il Giordano per andare a prendere possesso della terra che il Signore tuo Dio ti dà da possedere". Se io posso riempire completamente la mia mente con un'unica sensazione e camminare come se fosse già un fatto reale, mi è promesso (e io non riesco a trovare nessuna negazione di ciò in questo grande libro) che io non ho bisogno di più di tre giorni di dieta se rimango fedele ad essa. Ma devo essere onesto riguardo a ciò. Se io cambio la mia dieta nel corso della giornata, estendo l'intervallo di tempo.

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Mi chiedete: “Ma come faccio a conoscere l'intervallo?”. Voi stessi determinate l’intervallo. C’è oggi nel nostro mondo moderno una piccola parola che confonde la maggior parte di noi. So che ha confuso me fino a che non ho scavato più a fondo. La parola è “azione”. L’azione è supposta essere la cosa più importante del mondo. Essa non è un atomo, è più fondamentale. Essa non è una parte di un atomo come l’elettrone, è ancora più fondamentale di questo. Viene chiamata l’unità quadri-dimensionale. La cosa più fondamentale del mondo è l'azione. Voi chiedete: “Cos’è l’azione?”. I fisici ci dicono che è energia moltiplicata per il tempo. Diventiamo ancora più confusi e diciamo: “Cosa significa l’energia moltiplicata per il tempo?”. E loro rispondono: “Non c’è risposta ad uno stimolo, a prescindere da quanto intenso, a meno che non duri per un certo periodo di tempo”. Deve esserci un minimo di durata dello stimolo, altrimenti non c’è risposta. D'altra parte, non c'è alcuna risposta al tempo a meno che non ci sia un minimo grado di intensità. Oggi la cosa più importante del mondo è chiamata azione, o semplicemente energia moltiplicata per il tempo. La Bibbia ce lo da come tre giorni; la durata per la risposta in questo mondo è tre giorni. Se io ora assumessi che sono quello che voglio essere, se sono fedele a questa assunzione e cammino come se fossi, l’intervallo di tempo più lungo dato per la sua realizzazione è tre giorni. Se c'è qualcosa stasera che davvero vuoi in questo mondo, allora sperimenta nell’immaginazione ciò che sperimenteresti nella carne se realizzassi il tuo obiettivo e chiudi le tue orecchie e i tuoi occhi a tutto ciò che nega la realtà della tua assunzione. Se farete ciò, potrete dirmi prima che lasci Los Angeles che voi avete realizzato ciò che era solo un desiderio quando siete venuti qui. Sarà la mia gioia gioire con voi sapendo che la figlia che era apparentemente morta ora è viva. Questa fanciulla non era veramente morta, era solo addormentata. Voi la avete nutrita in questo silenzio, perché voi avete un cibo che nessun altro conosce. Le avete dato il nutrimento e lei è diventata una realtà vivente, resuscitata nel vostro mondo. Allora potete condividere la vostra gioia con me e io posso gioire con voi. Lo scopo di queste lezioni è di ricordarti della legge del tuo stesso essere, la legge della coscienza; tu sei questa legge. Eri solo inconsapevole del suo funzionamento e hai alimentato e mantenuto vive le cose che non desideravi esprimere in questo mondo. Accetta la mia sfida e metti alla prova questa filosofia. Se non funziona, non devi usarla come consolazione. Se non è vera, devi rifiutarla completamente, ma io so che è vera. E tu non potrai saperlo fino a che non tenti di provarla o di confutarla. Molti di noi si sono uniti a “dottrine” e abbiamo paura di metterle alla prova perché sentiamo che potremmo fallire; e allora cosa siamo noi? Non volendo veramente conoscere la verità a riguardo, esitiamo ad avere abbastanza coraggio da metterla alla prova. Voi dite: “So che funzionerebbe in qualche altro modo. Io non voglio veramente provarlo. Finché non ne ho ancora provato l’inefficacia, posso trovare conforto in essa”. Ora non illudetevi, non pensate per un secondo di essere saggi.

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Mettete alla prova l’efficacia o l’inefficacia di questa legge. So che se voi provate a dimostrarne l’inefficacia, proverete invece che funziona, e io sarò più ricco, non in cose, ma perché diventerete il frutto vivente del mio insegnamento e della mia fede. È molto meglio avervi come persone riuscite e soddisfatte dopo cinque giorni di insegnamento piuttosto che ve ne andiate scontenti. Spero che sarete abbastanza coraggiosi da sfidare questi insegnamenti e di dimostrarne la validità o l’inefficacia. Ora, prima di andare nell’intervallo di silenzio, spiegherò di nuovo brevemente le tecniche. Abbiamo 2 tecniche per applicare questa legge. Ognuno deve sapere esattamente ciò che vuole. Dovete sapere che se non lo ottenete stasera, domani ne avrete ancora desiderio. Quando sai esattamente ciò che desideri, costruisci nell'occhio della tua mente un’unica semplice scena che implica la realizzazione del tuo desiderio, un evento in cui predomina il sé. Invece di stare dietro e guardarti come se fossi su uno schermo, devi essere l'attore nella scena. Limita l'evento ad una singola azione. Se stringere la mano di qualcuno implica la realizzazione del tuo desiderio, allora fai quello e soltanto quello. Non stringere la mano e poi vagare con l’immaginazione a qualche festa o da qualche altra parte. Restringi la tua azione semplicemente allo stringere la mano e fallo più e più volte, fino a che quella stretta di mano assume la solidità e la distinzione della realtà. Se senti che non riesci a rimanere fedele ad un'azione, allora voglio che adesso definisci il tuo obiettivo e poi condensi il tuo desiderio in un’unica frase, una frase che implica la realizzazione del tuo desiderio, tipo: "Non è meraviglioso!". Oppure, se mi sento grato perché penso che qualcuno è stato strumentale all’avverarsi del mio desiderio, potrei dire "Grazie", e ripeterlo sentitamente più e più volte come una ninna nanna, fino a che la mia mente è dominata dalla sola sensazione di riconoscenza. Ora ci siederemo in queste poltrone, con l’idea che implica la realizzazione del nostro desiderio condensata in un’unica frase o in un’unica azione. Ci rilasseremo e immobilizzeremo i nostri corpi. Poi sperimentiamo nell’immaginazione la sensazione che la nostra frase o azione condensata afferma. Se vi immaginate che stringete la mano di qualcuno, non utilizzate la vostra mano fisica, fatela rimanere immobile. Ma immaginate che alloggiata nella vostra mano ci sia una mano più sottile e reale, che può essere estratta nella vostra immaginazione. Ponete la vostra mano immaginaria nella mano immaginaria del vostro amico che è di fronte a voi, e sentite la stretta. Mantenete il vostro corpo fisico immobile anche se diventate mentalmente attivi in ciò che state per fare. Adesso andiamo nel silenzio.

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Lezione 4 NESSUNO DA CAMBIARE TRANNE TE STESSO

Vorrei dedicare giusto un minuto a chiarire quello che ho detto la scorsa volta. Da quello che ho detto la volta scorsa, una donna ha avvertito che io sono anti una certa nazione. Spero di non essere anti nessuna nazione, razza o religione. Se casualmente ho utilizzato una nazione, è stato solo per illustrare un punto. Quello che cercavo di dirvi è che noi diventiamo quello che osserviamo. Perché è la natura dell’amore, così come è la natura dell’odio, di cambiarci a somiglianza di quello che contempliamo. La scorsa vota io ho semplicemente letto un nuovo brano per mostrarvi che quando pensiamo che possiamo distruggere la nostra immagine frantumando lo specchio, ci stiamo solo prendendo in giro. Quando, attraverso la guerra o la rivoluzione, distruggiamo titoli che per noi rappresentano arroganza e avidità, diventiamo nel tempo l'incarnazione di ciò che pensavamo di aver distrutto. Così oggi le persone che pensavano di aver distrutto i tiranni, sono loro stesse ciò che pensavano di aver distrutto. Affinché io non possa essere frainteso, vorrei ancora una volta porre le fondamenta di questo principio. La coscienza è l’unica e sola realtà. Noi siamo incapaci di vedere altro che i contenuti della nostra coscienza. Pertanto, l'odio ci tradisce nell'ora della vittoria e ci condanna ad essere quello che condanniamo. Tutte le conquiste risultato in uno scambio di caratteristiche, così che i conquistatori diventano come il nemico vinto. Odiamo gli altri per il male che è in noi stessi. Razze, nazioni e gruppi religiosi hanno vissuto per secoli in intima ostilità, ed è la natura di odio, come è la natura dell'amore, di cambiarci a somiglianza di ciò che contempliamo. Le nazioni agiscono verso le altre nazioni, come i loro cittadini agiscono uno verso l'altro. Quando la schiavitù esiste in uno stato e quella nazione ne attacca un'altra, è con l'intento di asservire. Quando vi è una forte concorrenza economica tra cittadino e cittadino, allora nella guerra con un'altra nazione l'oggetto della guerra è quello di distruggere il commercio del nemico. Le guerre di dominazione sono provocate dalla volontà di coloro che, all'interno di uno stato, sono dominanti sulle fortune degli altri. Noi irradiamo il mondo che ci circonda con l'intensità della nostra immaginazione e dei nostri sentimenti. Ma in questo nostro mondo tridimensionale, il tempo scandisce lentamente. E così noi non sempre osserviamo la relazione del mondo visibile rispetto alla nostra natura interiore. Ora questo è davvero quello che volevo dire. Pensavo di averlo detto. Affinché io non possa essere frainteso, questo è il mio principio. Voi e io possiamo contemplare un ideale e diventarlo, innamorandoci di esso. D'altra parte, noi possiamo contemplare qualcosa che detestiamo di cuore e, condannandola, diventiamo questa cosa. Ma a causa della lentezza del tempo in questo mondo tridimensionale, quando diventiamo ciò che abbiamo contemplato, ci siamo dimenticati che in precedenza abbiamo deciso di adorare o distruggere quella cosa.

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L'insegnamento di questa sera è la chiave di volta della Bibbia, perciò prestatemi la vostra attenzione. La domanda più importante rivolta nella Bibbia, si trova nel capitolo 16 del Vangelo di Matteo. Come sapete, tutte le storie della Bibbia sono le vostre storie, i suoi personaggi vivono solo nella mente dell'uomo. Non hanno alcun riferimento a persone vissute nel tempo e nello spazio, o ad eventi mai verificati sulla terra. ************** La storia narrata in Matteo si svolge in questo modo. Gesù si rivolge ai suoi discepoli e chiede loro: "Chi dice la gente che Io, il Figlio dell'uomo, sia?" Matt. 16:13 "Ed essi risposero: Alcuni dicono che tu sei Giovanni il Battista:. Alcuni Elia, e altri Geremia o qualcuno dei profeti". "Egli disse loro: Ma voi, chi dite che Io Sono?". "E Simon Pietro rispose: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". "E Gesù gli disse: Benedetto sei tu, Simone figlio di Giona: perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli”. "E io ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa". Matt. 16:14-18 Gesù che si rivolge ai suoi discepoli, è l'uomo che si rivolge alla sua mente disciplinata in auto-contemplazione. Ti rivolgi la domanda: "Chi dice la gente che io sono?". Nel nostro linguaggio, "Mi chiedo cosa gli uomini pensano di me". Tu rispondi: «Alcuni dicono che Giovanni verrà di nuovo, alcuni dicono Elia, altri dicono Geremia, e altri ancora che un profeta del passato viene di nuovo". È molto lusinghiero se ti viene detto che sei, o che somigli, a grandi uomini del passato, ma la ragione illuminata non è schiava dell’opinione pubblica. Essa si preoccupa solo della verità, così si rivolge un'altra domanda: "Ma tu, chi dici che io sono?". In altre parole, "Chi sono io?". Se io sono abbastanza coraggioso da pensare che io sono Gesù Cristo, verrà la risposta: "Tu sei Gesù Cristo". Quando riesco ad assumerlo e sentirlo, e coraggiosamente a viverlo, mi dico tra me e me: "La carne e il sangue non avrebbero potuto dirmi questo. Ma il Padre mio che è nei cieli ha rivelato questo a me». Allora faccio di questa concezione di Sé la roccia su cui stabilisco la mia Chiesa, il mio mondo. "Se voi non credete che io sono, morirete nei vostri peccati". Giovanni 8:24 Poiché la coscienza è l'unica realtà devo assumere che sono già quello che desidero essere. Se io non credo che io sia già quello che voglio essere, allora rimango come sono e morirò in questa limitazione.

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L'uomo è sempre alla ricerca di qualche puntello su cui appoggiarsi. Egli è sempre alla ricerca di un pretesto per giustificare il fallimento. Questa rivelazione non dà all'uomo nessuna scusa per il fallimento. La sua concezione di se stesso è la causa di tutte le circostanze della sua vita. Tutti i cambiamenti devono prima avvenire da dentro di sé, e se non cambia all’esterno è perché non è cambiato dentro. Ma all'uomo non piace sentire che lui è l'unico responsabile per le condizioni della sua vita. "Da quel momento molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andarono più con lui". "Allora Gesù disse ai dodici: Non ve ne volete andare anche voi?". "Allora Simon Pietro gli rispose: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna". (Giovanni 6:66-68) Potrebbe non piacermi quello che ho appena sentito, che devo rivolgermi alla mia coscienza come all'unica realtà, l'unico fondamento su cui tutti i fenomeni possono essere spiegati. Era più facile vivere quando potevo incolpare un altro. Era una vita molto più facile quando potevo incolpare la società per i miei mali, o puntare il dito attraverso il mare e incolpare un'altra nazione. Era più facile quando potevo incolpare il meteo per come mi sento. Ma dirmi che io sono la causa di tutto ciò che mi accade , che io modello sempre il mio mondo in armonia con la mia natura interiore, questo è più di quanto l'uomo è disposto ad accettare. Se questo è vero, da chi dovrei andare? Se queste sono le parole di vita eterna, io devo tornare a loro, anche se sembrano così difficili da digerire. Quando l’uomo capisce pienamente questo, sa che l’opinione altrui non conta, perché le persone gli dicono solo chi lui è. Il comportamento delle persone costantemente mi dice chi mi concepisco di essere. Se accetto questa sfida e comincio a vivere secondo questa, finalmente arrivo al punto chiamato la grande preghiera della Bibbia. È narrato nel capitolo 17 del Vangelo di Giovanni: "Ho compiuto l'opera che tu m'hai data da fare". (Giovanni 17:4) "Ed ora, o Padre, glorificami tu presso te stesso della gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse". (Giovanni 17:5) "Mentre io ero con loro nel mondo, io li conservavo nel tuo nome: quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione". (Giovanni 17:12) È impossibile che qualcosa sia perduto. In questa economia divina niente può essere perduto, non può nemmeno morire. Il piccolo fiore che è sbocciato una volta, fiorisce per sempre. È invisibile qui a te con il tuo focus limitato, ma esso fiorisce per sempre nella dimensione più grande del tuo essere e domani lo incontrerai. Tutto ciò che tu mi hai dato lo ho custodito nel tuo nome, e non ho perso nessuno tranne il figlio della perdizione. Il figlio della perdizione significa semplicemente la credenza nella perdita. Il figlio rappresenta una concezione, un'idea. Perdido significa perduto. Io ho veramente perduto solo la concezione di perdita, perché nulla può essere perduto. Io posso discendere dalla sfera in cui la cosa vive e, scendendo nella coscienza ad un livello

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inferiore dentro di me, la cosa sparisce dal mio mondo. Io dico: “Ho perduto la mia salute. Ho perduto la mia ricchezza. Ho perduto la mia posizione nella società. Ho perduto la fede. Ho perduto un migliaio di cose”. Ma le cose in sé, essendo state reali nel mio mondo una volta, non possono mai smettere di essere. Non diventano mai irreali con il passare del tempo. Io con la mia discesa nella coscienza ad un livello inferiore, causo la scomparsa di quelle cose dalla mia vista e dico: “Sono andate, sono finite mentre il mio mondo va”. Tutto ciò che devo fare è elevarmi al livello in cui esse sono eterne, e ancora una volta si oggettificheranno e appariranno come realtà nel mio mondo. Il fulcro di tutto il capitolo 17 del Vangelo di Giovanni si trova nel verso 19: “E per il loro bene io santifico me stesso, affinché anche loro possano essere santificati attraverso la verità”. Finora ho creduto di poter cambiare gli altri con lo sforzo. Ora so che non posso cambiare un altro se non cambio prima me stesso. Per cambiare un altro nel mio mondo, devo prima cambiare la mia concezione dell'altro e, per farlo al meglio, cambio la mia concezione di me stesso. Perché era la concezione che avevo del mio sé che mi faceva vedere gli altri in quel modo. Se avessi avuto di me una concezione nobile e degna, non avrei mai potuto vedere il brutto negli altri. Invece di cercare di cambiare gli altri con discussioni e forza, devo solo lasciarmi ascendere ad un livello più alto nella coscienza e automaticamente cambierò gli altri cambiando me. Non c'è nessuno da cambiare tranne sé; poiché il sé è semplicemente la tua consapevolezza, la tua coscienza, ed il mondo in cui essa vive è determinato dalla concezione che tu hai di te. È alla coscienza che dobbiamo rivolgerci come all'unica realtà. Perché non c'è concezione più chiara dell'origine dei fenomeni tranne che la coscienza è tutto e tutto è coscienza. Non hai bisogno di aiutanti per realizzare quello che cerchi. Non credere nemmeno per un secondo che io sto predicando la fuga dalla realtà quando ti chiedo di assumere semplicemente che tu sei ora la persona che vuoi essere. Se voi ed io potessimo provare come sarebbe se fossimo ora quello che vogliamo essere, e potessimo vivere in quest'atmosfera mentale come se fosse vero, allora, in un modo che non conosciamo, la nostra assunzione si consoliderebbe in fatto reale. Questo è tutto ciò che dobbiamo fare per ascendere al livello in cui le nostre assunzioni sono già una realtà oggettiva e concreta. Non ho bisogno di cambiare nessuno; santifico me stesso e così facendo santifico gli altri. Per il puro ogni cosa è pura. “Non c'è niente di impuro in sé, ma per colui che ritiene una cosa impura, per lui è impura”. (Romani 14:14). “Io e il Padre mio siamo uno”. (Giovanni 10:30) “Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi”. “Ma se io le compio, anche se non credete in me, credete nelle opere; affinché voi possiate sapere, e credere, che il Padre è in me, e io in lui”. (Giovanni 10:37,38) Egli si fece uno con Dio e pensò che non fosse strano o un furto di compiere le opere di Dio. Tu

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porti sempre frutti in armonia con ciò che tu sei. È la cosa più naturale del mondo per un albero di pere generare pere, per un albero di mele generare mele e per l'uomo di modellare le circostanze della sua vita in armonia con la sua natura interiore. “Io sono la vite, voi siete i rami”. (Giovanni 15:5). Un ramo non ha vita se non è radicato nell'albero. Tutto ciò che devo fare per cambiare frutti è cambiare l'albero. Voi non avete vita nel mio mondo tranne se io sono consapevole di voi. Voi siete radicati in me e, come frutti, portate testimonianza dell'albero che sono. Non c'è realtà nel mondo diversa dalla tua coscienza. Anche se tu ora potresti sembrare di essere quello che non vuoi essere, tutto ciò che devi fare per cambiarlo e testare il cambiamento con le circostanze del tuo mondo, è di assumere silenziosamente che tu già sei quello che ora vuoi essere, ed in un modo che tu non conosci, lo diventerai. Non c'è altro modo per cambiare questo mondo. “Io sono la via”. Il mio IO SONO, la mia coscienza è la via tramite cui cambio il mio mondo. Quando cambio la concezione di me, cambio il mio mondo. Quando le persone ci aiutano o ci ostacolano, esse interpretano solo la parte che noi, con la nostra concezione di noi, abbiamo scritto per loro, e loro la interpretano automaticamente. Devo interpretare le parti che stanno interpretando perché noi siamo quello che siamo. Tu cambierai il mondo solo quando diventerai l'incarnazione di quello che vuoi che il mondo sia. Hai solo un dono in questo mondo da donare che è veramente tuo, ed è te stesso. A meno che tu stesso non sei quello che vorresti che il mondo fosse, non lo vedrai mai in questo mondo. “A meno che non credete che io sono, morirete nei vostri peccati”. (Giovanni 8:24) Sapete che non ci sono due persone in questa stanza che vivono nello stesso mondo. Andremo a casa in mondi differenti questa sera, chiuderemo le nostre porte su mondi completamente differenti. Ci alzeremo domani e andremo al lavoro dove ci incontreremo l'un l'altro e incontreremo altre persone, ma viviamo in mondi menti differenti e in mondi fisici completamente differenti. Io posso donare solo quello che sono, non ho altro dono da dare. Se voglio che il mondo sia perfetto e non lo è, ho fallito solo perché non sapevo che non posso vederlo perfetto fino a che io stesso non divento perfetto. Se io non sono perfetto, non posso vedere la perfezione; ma io giorno in cui lo divento, io rendo bello il mio mondo perché lo vedo attraverso i miei occhi. “Per il puro ogni cosa è pura” (Tito 1:15). Non ci sono due persone qui che possono dirmi che avete ascoltato lo stesso messaggio in qualsiasi lezioni. La sola cosa che dovete fare è ascoltare ciò che dico attraverso quello che siete. Io devo essere filtrato attraverso i vostri pregiudizi, le vostre superstizioni e la vostra concezione di voi. Qualsiasi voi siate, deve arrivare attraverso quella, ed essere colorata da ciò che siete. Se sei disturbato e vuoi che io sia qualcosa di diverso da quello che appaio essere, allora devi essere tu ciò che tu vuoi che io sia. Dobbiamo diventare la cosa che vogliamo che gli altri siano o non li vedremo mai essere quella cosa. La tua coscienza, la mia coscienza, è l'unico vero fondamento del mondo. Questo è ciò che nella Bibbia si chiama Pietro, non un uomo, ma questa fedeltà che non può voltarsi a nessuno, che non

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può essere lusingata quando ti è detto dagli uomini che sei Giovanni che viene di nuovo. Perché è molto lusinghiero che ti venga detto che sei Giovanni Battista venuto di nuovo, o il grande profeta Elia, o Geremia. Allora assordo le mie orecchie a questo po' di notizie molto lusinghiere che gli uomini mi danno e mi chiedo: "Ma onestamente chi sono io?" Se posso negare le limitazioni della mia nascita, il mio ambiente, e la convinzione che io sono solo un'estensione del mio albero genealogico, e sentire dentro di me che io sono Cristo, e sostengo quest’assunzione fino a che assume un posto centrale e costituisce il centro abituale della mia energia, compierò le opere attribuite a Gesù. Senza pensiero o sforzo modellerò un mondo in armonia con quella perfezione che ho assunto e che sento scaturire dentro di me. Quando apro gli occhi dei ciechi, schiudo le orecchie dei sordi, do gioia al posto del lamento e la bellezza al posto delle ceneri, allora e solo allora, ho davvero stabilito questa vite nel profondo. Questo è ciò che farei automaticamente se fossi veramente consapevole di essere Cristo. È detto di questa presenza, che diede prova che Egli era il Cristo con le Sue opere. Le nostre ordinarie alterazioni di coscienza, quando passiamo da uno stato ad un altro, non sono trasformazioni, perché ognuna di loro è rapidamente sostituita da un'altra di direzione opposta; ma ogni volta che la nostra assunzione si sviluppa in modo così stabile da espellere definitivamente i suoi rivali, allora quell’abituale concezione centrale definisce il nostro carattere ed è una vera trasformazione. Gesù, o la ragione illuminata, non vide nulla di immondo nella donna colta in adulterio. Egli le disse: "Nessuno ti ha condannata?" (Giovanni 8:10) "Lei disse: Nessuno, Signore E Gesù le disse: Neppure io ti condanno;. Va’ e non peccare più". (Giovanni 8:11) Non importa ciò che viene portato davanti alla presenza della bellezza, essa vede solo la bellezza. Gesù era così completamente identificata con il bello che era incapace di vedere lo sgradevole. Quando voi ed io diventiamo davvero consapevoli di essere Cristo, anche noi raddrizzeremo le braccia degli storpi, e risorgeremo le speranze morte degli uomini. Faremo tutte le cose che non abbiamo potuto fare quando ci sentivamo limitati dal nostro albero genealogico. Si tratta di un passo coraggioso e non deve essere preso alla leggera, perché farlo è morire. Giovanni, l'uomo delle tre dimensioni è decapitato, o perde la sua visione tridimensionale in modo che Gesù, il Sé quadri-dimensionale, possa vivere. Ogni allargamento della nostra concezione di noi comporta una separazione un po' dolorosa da concezioni ereditarie fortemente radicate. I legami che ci tengono nel grembo di limitazioni convenzionali sono forti. Tutto ciò che precedentemente credevi, non lo devi credere più. Sai ora che non c'è potere al di fuori della tua coscienza. Di conseguenza non puoi rivolgerti a nessuno al di fuori di te. Non devi avere orecchie per l'idea che qualcos'altro ha potere in sé. Sai che l'unica realtà è Dio, e che Dio è tua consapevolezza. Non c'è altro dio. Pertanto su questa roccia devi costruire la chiesa

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eterna, e coraggiosamente assumere che tu sei questo Essere Divino, auto-generato, perché hai osato appropriarti di ciò che non ti è stato dato nella culla, una concezione di te non costituita nel grembo di tua madre, una concezione di te concepita al di fuori delle sedi dell'uomo. La storia ci è ben raccontata nella Bibbia con i due figli di Abramo: uno, il benedetto, Isacco, nato al di fuori degli uffici di uomo e l'altro, Ismaele, nato in schiavitù. Sarah era troppo vecchia per generare un figlio, così il marito Abramo si unì alla serva Agar, la pellegrina, la quale concepì dal vecchio uomo e gli partorì un figlio di nome Ismaele. La mano di Ismaele era contro ogni uomo e la mano di ogni uomo era contro di lui. Ogni bambino nato da donna è nato in catene, nato in tutto ciò che il suo ambiente rappresenta, indipendentemente che sia il trono d'Inghilterra, la Casa Bianca, o qualsiasi altro grande luogo del mondo. Ogni bambino nato da donna è personificato come questo Ismaele, il figlio di Agar. Ma addormentato in ogni bambino c'è Isacco il benedetto, che è nato al di fuori degli uffici dell’uomo, e nasce attraverso la sola fede. Questo secondo bambino non ha padre terreno. Egli è auto-generato. Quale è la seconda nascita? Mi ritrovo uomo, non posso tornare nel grembo di mia madre, e tuttavia devo nascere una seconda volta. "Se un uomo non nasce di nuovo, non può entrare nel regno di Dio". (Giovanni 3:3) Io silenziosamente mi approprio di quello che nessun uomo e nessuna donna mi può dare. Ho il coraggio di pensare che io sono Dio. Questo deve essere per fede, questo deve essere per promessa. Allora io divento il benedetto, divento Isacco. Quando inizio a compiere le cose che solo questa presenza poteva fare, so che sono nato fuori delle limitazioni di Ismaele, e sono diventato erede del regno. Ismaele non poteva ereditare nulla, anche se suo padre era Abramo, o Dio. Ismaele non aveva entrambi i genitori divini, sua madre era Agar la donna schiava, e quindi non poteva partecipare dei beni di suo padre. Tu sei Abramo e Sara e, contenuto all'interno della tua coscienza, c'è qualcuno in attesa di riconoscimento. Nell'Antico Testamento viene chiamato Isacco, e nel Nuovo Testamento è chiamato Gesù, ed è nato senza l'aiuto dell'uomo. Nessuno può dirti che tu sei il Gesù Cristo, nessuno può dirti e convincerti che tu sei Dio. Devi accarezzare l'idea e chiederti come sarebbe essere come Dio. Nessuna concezione chiara dell'origine dei fenomeni è possibile se non che la coscienza è tutto e che tutto è coscienza. Nulla può evolversi dall'uomo che non era potenzialmente coinvolto nella sua natura. L'ideale che serviamo e speriamo di raggiungere non potrebbe mai essere evoluto da noi se non fosse potenzialmente connaturato nella nostra natura. Voglio ora ri-raccontare una mia esperienza, pubblicata due anni fa con il titolo"La Ricerca". Penso che vi aiuterà a capire questa legge di coscienza e vi mostrerà che non avete nessuno da cambiare se non voi, perché voi non potete vedere altro che il contenuto della vostra coscienza.

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Una volta in una pausa di riposo in mare, meditai sullo “stato perfetto” e mi chiesi come sarei stato, se fossi di occhi troppo puri per contemplare l’iniquità, se per me tutte le cose fossero pure e senza condanna. Come mi persi in questo ardente rimuginare, mi ritrovai sollevato al di sopra dell'ambiente buio dei sensi. La sensazione era così intensa che mi sentivo un essere di fuoco dimorante in un corpo d'aria. Voci come da un coro celeste cantavano con l'esaltazione di coloro che erano stati vittoriosi in un conflitto con la morte: "È risorto! È risorto!", e intuitivamente sapevo che si riferivano a me. Poi mi sembrò di camminare nella notte. Mi imbattei presto in una scena che avrebbe potuto essere l'antica piscina di Betesda, perché in quel luogo giaceva una grande moltitudine di gente menomata, ciechi, zoppi e storpi, tutti in attesa non per la smossa delle acque come da tradizione, ma per me. E mentre avanzavo, senza pensiero o sforzo da parte mia, ognuno di loro veniva modellato nella perfezione, come dal mago della bellezza. Occhi, mani, piedi, tutti i membri mancanti del corpo, furono tirati fuori da qualche magazzino invisibile e modellati in armonia con quella perfezione che sentivo scaturire dentro di me. E quando tutti furono resi perfetti il coro esultò: "È compiuto". So che questa visione è stata il risultato della mia intensa meditazione sull'idea di perfezione, perché le mie meditazioni portano sempre all'unione con lo stato contemplato. Ero così completamente assorbito nell'idea, che per un po’ ero diventato ciò che contemplavo, e lo scopo elevato con il quale mi ero io stesso in quel momento identificato, aveva richiamato la compagnia di cose elevate e aveva plasmato la visione in armonia con la mia natura interiore. L'ideale con il quale siamo uniti opera per associazione di idee per risvegliare mille atmosfere, per creare una rappresentazione in linea con l'idea centrale. Le mie esperienze mistiche mi hanno convinto che per realizzare la perfezione che cerchiamo non esiste altro modo che la trasformazione di noi stessi. Non appena riusciamo a trasformare noi stessi, il mio mondo si scioglierà magicamente davanti ai nostri occhi e si rimodellerà in armonia con ciò che la nostra trasformazione afferma. Noi modelliamo le circostanze della nostra vita con l’intensità della nostra immaginazione e dei nostri sentimenti, e noi illuminiamo o oscuriamo le nostre vite con le concezioni che abbiamo di noi. Niente è più importante per noi della concezione di noi, e questo è specialmente vero per la concezione del nostro Sé profondo e dimensionalmente più grande dentro di noi. Quelli che ci favoriscono o ci ostacolano, che lo sappiano o meno, sono i servi di quella legge che plasma le circostanze esteriori in armonia con la nostra natura interiore. È la nostra concezione di noi stessi che ci libera o ci limita, anche se può utilizzare agenti materiali per raggiungere il suo scopo. Poiché la vita modella il mondo esterno in modo da riflettere la disposizione interna delle nostre menti, non c'è modo di portare la perfezione esteriore che cerchiamo se non con la trasformazione di noi stessi. Nessuno aiuto viene dall'esterno: le colline a cui alzare gli occhi sono quelle di una visione interna. È quindi alla nostra stessa coscienza che dobbiamo rivolgerci coma all'unica realtà, l'unico

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fondamento su cui tutti i fenomeni possono essere spiegati. Possiamo contare assolutamente sulla giustizia di questa legge che ci da solo ciò che è la natura di noi stessi. Tentare di cambiare il mondo prima di cambiare la nostra concezione di noi, significa lottare contro la natura delle cose. Non ci può essere alcun cambiamento esterno fino a che non c’è prima un cambiamento interiore. Come dentro, così fuori. Non sto sostenendo l'indifferenza filosofica quando suggerisco che dovremmo immaginarci già come quello che vogliamo essere, vivendo in un'atmosfera mentale di grandezza, piuttosto che utilizzare mezzi fisici e discussioni per portare i cambiamenti desiderati. Tutto quello che facciamo non accompagnato da un cambiamento di coscienza, è solo un inutile riaggiustamento delle superfici. Per quanto ci affatichiamo o lottiamo, possiamo ricevere solo ciò che le nostre concezioni di noi affermano. Protestare contro tutto ciò che ci accade significa protestare contro la legge del nostro essere e contro il nostro dominio sul nostro destino. Le circostanze della mia vita sono correlate troppo strettamente alla mia concezione di me per non essere state formate dal mio stesso spirito da qualche magazzino dimensionalmente più grande del mio essere. Se c'è dolore per me in questi avvenimenti, devo guardare dentro di me per la causa, perché io sono spostato qui e là e fatto vivere in un mondo in armonia con la mia concezione di me. Se diventassimo emotivamente eccitati per le nostre idee come lo diventiamo per le nostre antipatie, saliremmo al piano del nostro ideale con la stessa facilità con cui ora scendiamo al livello delle nostre avversioni. Amore e odio hanno un magico potere di trasformazione e, attraverso la loro pratica, ci sviluppiamo a somiglianza di ciò che contempliamo. Con l’intensità dell'odio creiamo in noi il carattere che immaginiamo nei vostri nemici. Le qualità muoiono per mancanza di attenzione, per cui gli stati sgradevoli potrebbero essere meglio cancellati immaginando la “bellezza al posto delle ceneri e la gioia al posto del dolore”, invece che con attacchi diretti alla situazione da cui vorremmo liberarci. Soffermatevi sulle cose che sono belle e di buona fama, perché voi diventate ciò con cui siete in rapporto. Non c'è nulla da cambiare, tranne la vostra concezione di voi! Non appena si riuscite a trasformare voi stessi, il vostro mondo si dissolverà e si rimodellerà in armonia con ciò che il vostro cambiamento afferma. Con la vostra discesa nella coscienza avete determinato l'imperfezione che vedete. Nell'economia divina nulla si perde, quindi, non potete perdere nulla tranne che con la discesa nella coscienza dalla sfera in cui la cosa ha la sua vita naturale. "Ora Padre, glorificami tu presso te stesso, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse". Quando sali nella coscienza, ritorni allo potere e alla gloria che erano sempre tuoi e quindi, anche tu dirai: "Ho compiuto l'opera che mi hai dato da fare". L'opera è quella di ritornare dalla tua discesa nella coscienza. Essendo disceso al livello in cui credi di essere il figlio dell'uomo, sei destinato a tornare alla sfera in cui sai di essere uno con Dio Padre.

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So al di là di ogni dubbio che non c'è nulla che voi dovete fare per raggiungere la grandezza, solo cambiare la vostra concezione di voi. Se camminate convinti di essere l'ideale che servite, vi eleverete al livello della vostra assunzione e troverete un mondo in armonia con essa. Non dovrete alzare un dito per realizzare il vostro desiderio, perché è già lì. È sempre stato così e sarà sempre così. “Tutte le cose che sono amabili e di buona fama… pensate a queste cose”, perché noi diventiamo quello con cui siamo in relazione. Non c'è nulla da cambiare, tranne la nostra concezione di noi! Non appena riusciamo a trasformare noi stessi, il nostro mondo si dissolverà e si rimodellerà in armonia con ciò che il nostro cambiamento afferma. Io, con la vostra discesa nella coscienza, ho determinato l'imperfezione che vedo. Nell'economia divina nulla è perso, quindi, non possiamo perdere nulla tranne che con la nostra discesa nella coscienza dalla sfera in cui la cosa ha la sua vita naturale. "E ora, O Padre, glorificami tu presso te stesso, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse". (Giovanni 17:5) Quando salgo nella coscienza, il potere e la gloria che erano miei ritornano a me e anche io dirò: "Ho compiuto l'opera che mi hai dato da fare". L'opera è quella di ritornare dalla mia discesa nella coscienza, dal livello in cui credevo di essere il figlio dell'uomo, alla sfera in cui so di essere uno con il Padre mio, e il Padre mio è Dio. So al di là di ogni dubbio che non c'è nulla che l’uomo deve fare se non cambiare la sua concezione di lui ed assumere la grandezza, e sostenere questa assunzione. Se camminiamo come se fossimo già l'ideale che serviamo, saliremo al livello della nostra assunzione e troveremo un mondo in armonia con la nostra assunzione. Non dovremo alzare un dito per fare in modo che sia, perché è già così. È sempre stato così. Voi ed io siamo discesi nella coscienza al livello in cui ci troviamo ora e vediamo l'imperfezione perché siamo discesi a questo livello. Ma quando cominciamo ad ascendere mentre siamo qui in questo mondo tridimensionale, scopriamo di muoverci in un ambiente completamente diverso, con amici completamente diversi, ed un mondo completamente diverso, vivendo ancora qui. Allora conosciamo il grande mistero dell'affermazione: "Io sono nel mondo, ma non del mondo". Invece di cambiare le cose, suggerisco a tutti di identificarvi con l’ideale che contemplate. Quale sarebbe la sensazione se aveste essere di occhi troppo puri per vedere l'iniquità; se per voi tutte le cose fossero pure e voi foste senza condanna? Contemplate lo stato ideale ed identificatevi con esso, e ascenderete alla sfera dove, come Cristo, avete la vostra vita naturale. Siete ancora in quello stato in cui eravate prima che il mondo fosse. L'unica cosa che era caduta è la vostra concezione di voi. Vedete le parti rotte, ma non sono veramente rotte. State vedendo con occhi distorti, come se foste in uno di quei parchi divertimento dove ci si mette davanti a uno specchio e vi vedete allungati, eppure siete la stessa persona. Oppure, guardando in un altro specchio, vi vedete grossi e grassi. Queste cose sono viste oggi perché l’uomo è quello che è.

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Giocate con l’idea di perfezione. Non chiedete l’aiuto di nessuno, ma fate vostra la preghiera del capitolo 17 del Vangelo di Giovanni. Appropriatevi dello stato che era vostro prima che il mondo fosse. Riconosci la verità dell’affermazione: “Non ho perduto nessuno, tranne il figlio della perdizione”. Nulla è perduto in tutto il mio santo monte. L'unica cosa che perdi è la credenza nella perdita, ossia il figlio della perdizione. “E per il loro bene, io santifico me stesso, affinché anche loro possano essere santificati attraverso la verità”. (Giovanni 17:19) Non c’è nessuno da cambiare tranne se stessi. Tutto quello che dovete fare per rendere santi uomini e donne in questo mondo, è di rendere santi voi stessi. Quando stabilite nel centro della vostra mente il fatto che siete incantevoli, sarete incapaci di vedere nulla che sia sgradevole. È molto meglio conoscere questa verità che qualsiasi altra cosa al mondo. Ci vuole coraggio, un coraggio illimitato, perché molti di voi questa sera, dopo aver ascoltato questa verità, saranno ancora inclini a incolpare gli altri per le loro situazioni difficili. L'uomo trova così difficile rivolgersi a sé stesso, alla sua coscienza come all'unica realtà, ma ascoltate queste parole: "Nessuno può venire a me, tranne che se il Padre che mi ha mandato lo attiri". (Giovanni 6:44). "Io e il Padre mio siamo uno". (Giovanni 10:30) "Nessuno può ricevere nulla se non gli è dato dal cielo". (Giovanni 3:27) "Per questo il Padre mio mi ama, perché io offro la mia vita per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la depongo io stesso". (Giovanni 10:17,18) "Non voi avete scelto me, io ho scelto voi". La mia concezione di me modella un mondo in armonia con sé stessa e attira persone che con il loro comportamento mi dicono chi sono. La cosa più importante al mondo per voi è la vostra concezione di voi. Se non vi piace il vostro ambiente, le circostanze della vita e il comportamento degli persone, chiedetevi: "Chi sono io?" La risposta a questa domanda è la causa delle vostre avversioni. Se non vi autocondannate, non ci sarà nessuno a condannare voi. E se vivete nella coscienza del vostro ideale, non troverete nulla da condannare. "Per il puro ogni cosa è pura''. Ora vorrei dedicare un po' di tempo a rendere il più chiaro che posso quello che io personalmente faccio quando prego, quello che faccio quando voglio realizzare cambiamenti nel mio mondo. Lo troverete interessante, e scoprirete che funziona. Nessuno qui può dirmi che non può farlo. È talmente semplice che tutti possono farlo. Noi siamo ciò che immaginiamo di essere. Questa tecnica non è difficile da seguire, ma dovete volerla fare. Non potete avvicinarvi ad essa con l’atteggiamento mentale del tipo “Vabbè proviamo”. Dovete volerlo fare, perché il desiderio è la molla dell'azione.

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Il desiderio è la molla di ogni azione. Ora: che cosa voglio? Devo definire il mio obiettivo. Ad esempio, supponiamo che io voglia essere altrove. Questo stesso momento desidero veramente essere altrove. Non ho bisogno di passare attraverso la porta, non ho bisogno di sedermi. Non devo fare altro che stare in piedi proprio dove mi trovo e con gli occhi chiusi, assumere che sono in realtà dove desidero essere. Poi rimango in questo stato fino a che non ha la sensazione di realtà. Se ora fossi altrove, non potrei vedere il mondo come lo vedo da qui. Il mondo cambia nella sua relazione con me, quando cambio la mia posizione nello spazio. Mentre sono qui, permetto alla stanza che voglio vedere e in cui voglio essere fisicamente, di venire davanti a me. Io non la faccio venire, ma semplicemente immagino di essere lì e poi lascio che accada. Se voglio che una presenza fisica sia con me, immagino di toccare la persona in questione. Attraverso tutta la Bibbia ho trovato questi suggerimenti: "Ha messo le mani su di loro" "Mi ha toccato".. Se volete confortare qualcuno, automaticamente gli stringete la mano o poggiate la mano sulla sua spalla, non è vero? Quindi, nella vostra immaginazione, portate il vostro amico abbastanza vicino da toccarlo. Limitate l'azione ad un solo atto, e sarete stupiti di ciò che accade. Infatti, da quel momento in poi, le cose cominceranno ad accadere. Il vostro sé dimensionalmente più grande ispirerà le idee e le azioni di ognuno necessario a realizzare questo contatto fisico. La legge funziona in questo modo. Così io sto qui, chiudo gli occhi, e immagino che sto vedendo quello che vorrei vedere se fossi lì. Rimango lì abbastanza a lungo per sentire che è reale. Non riesco a toccare le pareti di questa stanza da qui, ma quando chiudete gli occhi e diventate immobili potete immaginare e sentire che di toccarle. Potete stare dove siete e immaginare di mettere la mano su quel muro. Per dimostrare che sei veramente, mettila lì e falla scorrere verso l'alto e senti il legno. Puoi immaginare che lo stai facendo senza lasciare il tuo posto. Puoi farlo e la percepirai effettivamente, se diventi abbastanza immobile e abbastanza intenso. Sto dove mi trovo e permetto al mondo che voglio vedere ed in cui voglio entrare fisicamente, di venire davanti a me come se fossi lì adesso. In altre parole, porto l’altrove qui assumendo che io sono lì. È chiaro? Lo lascio venire, non lo faccio venire. Immagino semplicemente che io sono lì e poi lascio che accada. Se voglio una presenza fisica, immagino che è in piedi qui, e che la tocco. In tutta la Bibbia trovo queste suggestioni, "Ha messo le sue mani su di loro. Egli li ha toccati". Se vuoi confortare qualcuno, qual è il sentimento automatico? Poggiare la tua mano su di loro, non puoi resistere. Incontri un amico e la mano esce automaticamente, vi stringete la mano o poggi la mano sulla spalla. Supponiamo che stessi per incontrare ora un amico che non vedi da un anno e lui è un amico a cui sei molto affezionato. Cosa faresti? Lo abbracceresti, non è vero? Oppure poggeresti la tua mano su di lui.

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Nella tua immaginazione portalo abbastanza vicino da poggiare la tua mano su di lui e sentilo solidamente reale. Limita l'azione solo a questo. Sarai stupiti da ciò che accade. Da allora in poi le cose cominciano a muoversi. Il tuo sé dimensionalmente più grande ispirerà, in tutti, le idee e le azioni necessarie per portarvi in contatto fisico. Funziona in questo modo. Ogni giorno mi pongo nello stato di sonnolenza, è una cosa molto facile da fare. Ma l'abitudine è una cosa strana nel mondo dell'uomo. Non è legge, ma l'abitudine si comporta come se fosse la legge più irresistibile del mondo. Noi siamo creature di abitudine. Se crei ogni giorno un intervallo in cui ti poni in stato di sonnolenza, diciamo alle 3 del pomeriggio, sai che in quel momento di ogni giorno ti sentirai assonnato. Provaci per una settimana e vedi se non ho ragione. Siediti allo scopo di creare uno stato simile al sonno, come se avessi sonno, ma non spingere troppo oltre la sonnolenza, solo quanto basta per rilassarti e lasciarti in controllo della direzione dei tuoi pensieri. Prova per una settimana, e ogni giorno a quell'ora, indipendentemente da quello che stai facendo, sarai difficilmente in grado di tenere gli occhi aperti. Se conosci l'ora in cui sarai libero, puoi farlo. Ma ti suggerisco di non farlo con leggerezza, perché ti sentiresti molto, molto assonnato e potresti non volerlo. Ho un altro modo di pregare. In questo caso mi siedo sempre e trovo la poltrona più comoda che si possa immaginare, oppure mi sdraio sulla schiena e mi rilasso completamente. Mettiti comodo. Non devi essere in nessuna posizione in cui il corpo è stressato. Mettiti sempre in una posizione in cui hai la massima comodità. Questa è il primo passo. Sapere ciò che vuoi è l'inizio della preghiera. Secondo, devi costruire nell'occhio della tua mente un unico piccolo evento che implica che hai realizzato il tuo desiderio. Lascio sempre la mia mente vagare su molte cose che potrebbero seguire la preghiera esaudita e individuo quella che è più probabilità che segua la realizzazione del mio desiderio. Una piccola cosa semplice come una stretta di una mano, abbracciare una persona, la ricezione di una lettera, la scrittura di un assegno, o qualsiasi altra cosa implichi la realizzazione del tuo desiderio. Dopo che hai deciso l'azione che implica che il tuo desiderio è stato realizzato, siediti nella tua piacevole e comoda poltrona, o sdraiati sulla schiena, chiudi gli occhi per il semplice motivo che aiuta ad indurre questo stato che confina con il sonno. Nel momento in cui senti questo piacevole stato di sonnolenza, o la sensazione di unione raccolta in cui senti “Potrei muovermi se volessi, ma non voglio, potrei aprire gli occhi se volessi, ma non voglio”. Quando ottieni questa sensazione puoi essere abbastanza sicuro che sei nel perfetto stato per pregare correttamente. In questo sensazione è facile toccare qualsiasi cosa in questo mondo. Prendi la semplice piccola azione limitata che implica la realizzazione della tua preghiera e sentila o mettila in scena. Qualunque cosa sia, entra nel vivo dell'azione, come se tu fossi un attore nella parte. Non sederti dietro a visualizzarti che lo fai. Fallo. Con il corpo immobilizzato immagina che il tuo sé più grande all'interno del corpo fisico viene fuori di esso e che tu stai realmente eseguendo l'azione proposta. Se hai intenzione di camminare,

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immagina che stai camminando. Non vederti camminare, SENTITI che stai camminando. Se hai intenzione di salire delle scale, SENTITI che stai salendo le scale. Non visualizzarti mentre lo fai, senti di farlo. Se hai intenzione di stringere la mano di qualcuno, non visualizzarti che stringi la sua mano, immagina il tuo amico in piedi davanti a te e stringigli la mano. Ma lascia le tue mani fisiche immobilizzate e immagina che la tua mano più grande, che è la tua mano immaginaria, sta realmente stringendogli la mano. Tutto quello che devi fare è immaginare che lo stai facendo. Sei allungato nel tempo, e ciò che stai facendo, che sembra essere un sogno da sveglio controllato, è un vero e proprio atto nella dimensione più grande del tuo essere. Stai di fatto incontrando un evento quadri-dimensionale prima di incontrarlo qui nello spazio tridimensionale, e non hai bisogno di alzare un dito per portare quello stato a verificarsi. Il mio terzo modo di pregare è semplicemente sentirsi grati. Se voglio qualcosa, per me stesso o per un altro, immobilizzo il corpo fisico, poi produco lo stato simile al sonno e in quello stato semplicemente mi sento felice, mi sento grato, e questa gratitudine implica la realizzazione di gratitudine ciò che voglio. Assumo il sentimento del desiderio realizzato e, con la mia mente dominata da quest’unica sensazione, vado a dormire. Non ho bisogno di fare nulla per fare renderlo tale, perché è così. La mia sensazione del desiderio realizzato implica che è fatto. Puoi utilizzare tutte queste tecniche e modificarle per adattarle al tuo temperamento. Ma devo sottolineare la necessità di indurre lo stato di sonnolenza in cui puoi essere attento senza sforzo. Un’unica sensazione domina la mente se preghi con successo. Come mi sentirei, ora, se fossi ciò che voglio essere? Quando conosco quale è il sentimento che proverei, allora chiudo gli occhi e mi perdo in quell’unica sensazione ed il mio sé dimensionalmente più grande quindi costruisce un ponte di eventi per condurmi da questo momento presente alla realizzazione del mio stato d’animo. Questo è tutto ciò che devi fare. Ma le persone hanno l’abitudine di sminuire l’importanza delle cose semplici. Siamo creature d’abitudine e stiamo imparando lentamente ad abbandonare le nostre concezioni precedenti, ma le cose le cose secondo cui vivevamo prima, in qualche modo influenzano il nostro comportamento. Ecco una storia della Bibbia che illustra questo mio punto. È narrato che Gesù disse ai suoi discepoli di andare ad un certo bivio e lì avrebbero trovato un cavallo, un giovane puledro non ancora cavalcato dall’uomo. Avrebbero dovuto portare a lui il puledro e se qualcuno avesse domandato: “Perché prendete questo puledro?”, rispondere: “Il Signore ne ha bisogno”. Andarono al bivio e trovarono il puledro, e fecero esattamente ciò che gli era stato detto. Portarono il puledro selvaggio a Gesù e Egli lo cavalcò trionfalmente fino a Gerusalemme. La storia non ha niente a che fare con un uomo che cavalca un puledro. Tu sei il Gesù del racconto. Il puledro è lo stato d’animo che tu hai intenzione di assumere, ossia l’animale vivente non ancora

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cavalcato da te. Come ti sentiresti se realizzassi il tuo desiderio? Un nuovo sentimento, come un giovane puledro, è una cosa molto difficile da cavalcare, a meno che non lo cavalchi con una mente disciplinata. Se io non rimango fedele allo stato d’animo, il giovane puledro mi disarciona. Ogni volta che ti rendi conto che non sei fedele a questo stato d’animo, sei stato disarcionato dal puledro. Disciplina la tua mente in modo da rimanere fedele allo stato d’animo elevato e cavalcare trionfalmente in Gerusalemme, che è la realizzazione, o la città della pace. Questa storia precede la festa della Pasqua Ebraica3 (Passaggio). Se vogliamo passare dal nostro stato attuale a quello del nostro ideale, dobbiamo assumere che siamo già ciò che desideriamo essere e rimanere fedeli alla nostra assunzione, perché dobbiamo mantenere uno stato d’animo elevato se vogliamo camminare con l’altissimo. Un atteggiamento determinato della mente, un sentimento che «è fatto», lo renderà tale. Se cammino come se fossi, ma ogni tanto guardo per vedere se è davvero così, allora cado dal mio stato d'animo o puledro. Se sospendessi il giudizio come Pietro, potrei camminare sull'acqua. Pietro inizia a camminare sulle acque, e poi comincia a guardare alla sua comprensione e comincia a scendere. La voce disse: "Guarda su, Pietro". Pietro alza gli occhi e si eleva di nuovo e continua a camminare sull'acqua. Invece di guardare in basso per vedere se questa cosa sta realmente cristallizzandosi in fatto reale, devi semplicemente riconoscere che è già così, sostenere quello stato d’animo e cavalcherai il puledro selvaggio nella città di Gerusalemme Tutti noi dobbiamo imparare a cavalcare l'animale dritto a Gerusalemme, senza l’aiuto di nessuno. Non hai bisogno che altri ti aiutino. La cosa strana è che mentre manteniamo lo stato d’animo elevato senza cadere, gli altri attutiscono i colpi. Spargono le foglie di palma di fronte a me per attutire il mio viaggio. Non devo essere preoccupato. Gli urti saranno attutiti mentre mi muovo verso la realizzazione del mio desiderio. Il mio stato d’animo elevato risveglia negli altri le idee e le azioni che tendono verso l’incarnazione del mio stato d’animo. Se tu cammini fedele ad uno stato d’animo elevato, non ci sarà opposizione né competizione. Il banco di prova di un insegnante o di un insegnamento, si trova nella fedeltà di chi apprende. Io parto Domenica sera. Rimanete fedeli a questa istruzione. Se cercate le cause al di fuori della coscienza dell'uomo, allora non vi ho convinti della realtà della coscienza. Se cercate scuse per il fallimento, le troverete sempre, perché trovate ciò che cercate. Se cercate una scusa per il fallimento, la troverete nelle stelle, nei numeri, nella tazza del tè, o in quasi ogni luogo. La scusa non ci sarà, ma voi la troverete per giustificare il vostro fallimento. Uomini d'affari e professionisti di successo sanno che questa legge funziona. Non la troverete in 3 La Pasqua ebraica, è una festività ebraica che dura 8 giorni e che ricorda l'esodo e la liberazione del popolo israelita dall'Egitto; la Pasqua cristiana - pur con nuovi significati cristologici - trae origine da questa festività.

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gruppi di pettegolezzi, ma la troverete nei cuori coraggiosi. Il viaggio eterno dell'uomo è per uno scopo: rivelare il Padre. Egli viene a rendere visibile il Padre suo. E il Padre suo è reso visibile in tutte le cose belle di questo mondo. Tutte le cose che sono belle, che sono di buona fama, cavalcate queste cose e non abbiate tempo per lo sgradevole in questo mondo, a prescindere da cosa che è. Rimani fedele alla conoscenza che la tua coscienza, il tuo IO SONO, la tua consapevolezza di essere consapevole è l’unica realtà. È la roccia su cui tutti i fenomeni possono essere spiegati. Non c'è spiegazione al di fuori di questa. Non conosco concezione più chiara dell'origine dei fenomeni se non che la coscienza è tutto e che tutto è coscienza. Ciò che cerchi è già alloggiato dentro di te. Se non fosse in te ora, tutta l'eternità non potrebbe evolverlo. Nessun lasso di tempo sarebbe abbastanza a lungo per evolvere ciò che non è potenzialmente implicito in te. Tu semplicemente gli permetti di entrare in esistenza assumendo che è già visibile nel tuo mondo e, rimanendo fedele alla tua assunzione, essa si consoliderà in fatto reale. Il Padre tuo ha innumerevoli modi di rivelare tua assunzione. Fissa questo nella tua mente e ricorda sempre: "Un'assunzione, anche se falsa, se sostenuta si consolida in fatto". Tu e il Padre tuo siete uno e il Padre tuo è tutto ciò che è stato, è e sarà. Perciò, quello che cerchi tu lo sei già, non può mai essere così lontano e nemmeno essere vicino, perché anche la vicinanza implica separazione. Il grande Pascal disse: "Tu non mi avresti mai cercato se non mi avessi già trovato". Quello che tu ora desideri, lo hai già e lo cerchi solo perché lo hai già trovato. Lo hai trovato nella forma di desiderio. Esso è altrettanto reale nella forma di desiderio, in quanto sta per esistere per i tuoi organi del corpo. Tu sei già quello che cerchi e per esprimerlo non hai nessuno da cambiare tranne il tuo Sé.

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Lezione 5 - RIMANI FEDELE ALLA TUA IDEA

Stasera è la quinta e ultima lezione di questo corso. Prima però farò una specie di riassunto di ciò che abbiamo fatto prima. Quindi, dal momento che molti di voi mi hanno chiesto di elaborare ulteriormente la Lezione 3, vi darò qualche altra idea sul pensiero quadri-dimensionale. So che quando un uomo vede una cosa chiaramente può raccontarla, può spiegarla. Lo scorso inverno nelle Barbados un pescatore, il cui vocabolario non superava le mille parole, mi ha parlato in cinque minuti del comportamento dei delfini più di quanto avrebbe potuto raccontarmi Shakespeare con il suo vasto vocabolario, non conoscendo le abitudini dei delfini. Questo pescatore mi ha detto che i delfini amano giocare con i legni galleggianti e, per catturarli, bisogna gettare il legno e immergerlo come si farebbe con un bambino, perché amano fare finta di uscire dall'acqua. Come ho detto, il vocabolario di quest'uomo era molto limitato, ma conosceva i suoi pesci, e conosceva il mare. Poiché conosceva i delfini poteva dirmi tutto delle loro abitudini e di come catturarli. Quando dite di conoscere una cosa ma non riuscite a spiegarla, allora io vi dico che non la conoscete, perché quando la conoscete davvero, riuscite a esprimerla naturalmente. Se vi chiedessi ora di definire la preghiera e vi dicessi: “Come fareste, con la preghiera, ad realizzare un obiettivo, un qualsiasi obiettivo?”. Se sapreste dirmelo, allora la conoscete; ma se non riuscite a spiegarmelo, allora non lo conoscete. Quando lo vedete chiaramente nell'occhio della mente, il vostro Sé più grande vi ispirerà le parole necessarie a vestire l'idea e ad esprimerla magnificamente, e voi esprimereste l'idea molto meglio di un uomo con un esteso vocabolario ma che non vede la cosa chiaramente come voi. Se avete ascoltato con attenzione durante le passate quattro lezioni, sapete che la Bibbia non ha alcun riferimento a persone mai esistite o a eventi mai verificatisi sulla terra. Gli autori della Bibbia non stavano scrivendo la storia, ma scrivevano una grande rappresentazione della mente che rivestirono con la veste di storia, e poi la adattarono alla limitata capacità delle masse ignoranti e inconsapevoli. Sapete che ogni racconto della Bibbia è la vostra storia, che quando gli autori introducono decine di personaggi nello stesso racconto stanno cercando di mostrarvi le diverse qualità della mente che potreste utilizzare. Lo avete visto quando ho letto e interpretato per voi più di una dozzina di racconti in queste sere. Ad esempio, molte persone si sono chieste come Gesù, l'uomo più benevolo e amorevole del mondo, se era un uomo, avesse potuto dire a sua madre ciò che è supposto le abbia detto nel capitolo 2 del Vangelo di Giovanni, dove viene fatto dire da Gesù a sua madre: “Donna, cosa devo fare io con te?”. [Giovanni 2:4] Voi ed io, che non siamo ancora identificati con l'ideale che serviamo, non diremmo mai una cosa simile a nostra madre. Eppure ecco qui l'incarnazione dell'amore che dice a sua madre: “Donna, cosa devo fare io con te?”.

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Voi siete Gesù, e vostra madre è la vostra coscienza. Perché la coscienza è la causa di tutto, quindi è il grande padre-madre di tutti i fenomeni. Voi ed io siamo creature d'abitudine. Ci abituiamo ad accettare come finale (risultato) l'evidenza dei nostri sensi. C'è bisogno di vino per gli ospiti e i miei sensi mi dicono che non c'è vino, e io attraverso l'abitudine, sono disposto ad accettare questa mancanza come finale. Quando ricordo che la mia coscienza e la sola ed unica realtà, se nego quindi l'evidenza dei miei sensi ed assumo la coscienza di avere vino a sufficienza, ho in un certo senso rimproverato mia madre o la coscienza che mi ha suggerito la mancanza; ed assumendo la coscienza di avere ciò che desidero per i miei ospiti, il vino viene prodotto in un modo che non conosciamo. Ho appena letto un appunto qui di un mio caro amico nel pubblico. Domenica scorsa egli aveva un appuntamento in una chiesa per un matrimonio; l'orologio gli diceva che era in ritardo, ogni cosa gli diceva che era in ritardo. Era all'angolo di una strada in attesa di un tram, ma non se ne vedevano arrivare. Egli immaginò che invece di trovarsi per strada, era in chiesa. In quel momento una macchina si fermò di fronte a lui. Il mio amico disse al conducente del suo problema e il conducente gli disse: “Io non vado in quella direzione, ma ti porterò lì”. Il mio amico salì in auto e arrivò in chiesa in tempo per la cerimonia. Questo è applicare la legge correttamente, la non-accettazione del suggerimento di ritardo. Non accettate mai il suggerimento di mancanza. In questo caso io dico a me stesso: “Cosa devo fare io con te?”. Cosa devo farmene dell'evidenza dei miei sensi? Portatemi tutti i calici e riempiamoli. In altre parole, assumo di avere il vino e tutto ciò che desidero. Poi il mio Sé dimensionalmente più grande ispira in tutti i pensieri e le azioni che aiutano l'incarnazione della mia assunzione. Non si tratta di un uomo che dice a sua madre: “Donna, cosa devo farmene io di te?”. Si tratta di ogni uomo che conosce questa legge che dirà a se stesso, quando i suoi sensi gli suggeriscono la mancanza, “Cosa devo farmene io di te? Lasciami stare”. Io non presterò mai più ascolto a una voce come questa, perché se lo faccio, allora sono fecondato da questa idea e otterrò il frutto della mancanza. Passiamo ad un'altra storia del Vangelo di Marco, in cui Gesù è affamato. “E vedendo in lontananza un albero di fichi pieno di foglie, andò come se miracolosamente potesse trovarvi qualcosa: ma quando arrivò lì, non trovò altro che foglie, perché non era ancora il periodo dei fichi”. “E Gesù rispose e disse all'albero 'Nessun uomo mangerà i tuoi frutti d'ora in poi per sempre'. E i suoi discepoli lo udirono”. (Marco 11:13,14) “E la mattina, passando di lì, videro l'albero di fico secco fino alle radici”. (Marco 11:20) Quale albero sto colpendo? Non un albero all'esterno. È la mia stessa coscienza. “Io sono la vite” (Giovanni 15:1). La mia coscienza, il mio IO SONO è il grande albero, e l'abitudine ancora una volta suggerisce mancanza, suggerisce nudità, suggerisce che mancano ancora 4 mesi prima che io possa fare festa. Ma io non posso aspettare quattro mesi. Allora mi dono questo pensiero potente che mai più io assumerò nemmeno per un momento che ci vorranno 4 mesi per realizzare il mio desiderio. La credenza nella mancanza da oggi in poi sia bandita e mai più si riproduca nella mia mente.

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Non si tratta di un uomo che colpisce un albero. Ogni cosa nella Bibbia si verifica nella mente dell'uomo: l'albero, la città, le persone, ogni cosa. Non c'è un'affermazione della Bibbia che non rappresenti qualche qualità della mente umana. Sono tutte personificazioni della mente e non cose del mondo. La coscienza è l'unica e sola realtà. Non c'è nessuno a cui possiamo rivolgerci dopo aver scoperto che la nostra consapevolezza è Dio. Perché Dio è la causa di tutto e non c'è altro oltre Dio. Non potete dire che un diavolo causa certe cose e Dio altre. Ascoltate queste parole: “Così parla il Signore al suo eletto, Ciro, la cui mano destra io ho afferrato, per soggiogare le nazioni davanti a lui; per sciogliere le cinture dai fianchi dei re, per aprire davanti a lui le due porte lasciate; e le porte non saranno chiuse”. “Andrò prima di te, e spianerò i luoghi accidentati: ridurrò in pezzi le porte di ottone e spezzerò le barre d'acciaio”. “E ti donerò i tesori dell'oscurità, e le ricchezze nascoste di luoghi segreti, affinché tu possa sapere che io, il Signore, che ti chiamo per nome, sono il Dio di Israele”. (Isaia 45:1,2,3) “Io formo la luce e creo l'oscurità: io faccio la pace e creo l'avversità; io, il Signore, faccio tutte queste cose”. (Isaia 45:7) “Io ho creato la terra, e vi ho messo sopra l'uomo: Io, con le mie mani, ho disteso i cieli e ho comandato tutti i loro eserciti”. “Io l'ho allevato nella giustizia, e appianerò tutte le sue vie: egli costruirà la mia città, e libererà i miei prigionieri, non per denaro o ricompensa, dice il Signore degli eserciti”. (Isaia 45:12, 13) “IO SONO il Signore, e non c'è nessun altro, non c'è altro Dio oltre me”. (Isaia 45:5) Leggete queste parole con attenzione. Esse non sono parole mie, sono le parole ispirate di uomini che scoprirono che la coscienza è l'unica realtà. Se sono ferito, mi sono auto-ferito. Se c'è l'oscurità nel mio mondo, io ho creato l'oscurità e la cupezza e la depressione. Se ci sono luce e gioia, io ho creato la luce e la gioia. Non c'è nessuno tranne questo IO SONO che fa tutto. Non potete trovare una causa esterna alla vostra coscienza. Il vostro mondo è un grande specchio che vi dice costantemente chi siete. Quando incontrate le persone, esse vi dicono chi siete con il loro comportamento. Le vostre preghiere non saranno meno devote perché vi rivolgete alla vostra coscienza per un aiuto. Io non penso che qualcuno nella preghiera prova più gioia, compassione e sentimento di adorazione di quanto faccio io quando mi sento grato, mentre assumo il sentimento del mio desiderio realizzato, sapendo al contempo che è a me che mi sono rivolto. Nella preghiera voi siete chiamati a credere che possedete ciò che la vostra ragione e i vostri sensi negano. Quando pregate, credete di avere e riceverete. La Bibbia lo dice in questo modo: “Pertanto vi dico, qualunque cosa desideriate, quando pregate credete di averla ricevuta, e la

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otterrete”. “E quando pregate, perdonate se avete qualcosa contro qualcuno: in modo che anche il Padre vostro che è nei cieli possa perdonare a voi i vostri torti”. “Ma se voi non perdonate, nemmeno il Padre vostro che è nei cieli, perdonerà i vostri torti”. (Marco 11:24, 25, 26) Questo è ciò che dobbiamo fare quando preghiamo. Se ho qualcosa contro un altro, che sia una convinzione di malattia, povertà, o qualcos'altro, devo scioglierla e lasciarla andare, non usando parole di negazione ma credendo che la persona in questione sia ciò che desidera essere. In questo modo io la perdono completamente. Ho cambiato la mia concezione di questa persona. Non avevo niente contro di lei e l'ho perdonata. Il perdono è la dimenticanza completa. Se non dimentico, allora non ho perdonato. Perdono qualcosa solamente quando dimentico veramente. Posso ripetervi all'infinito “Vi perdono”, ma se ogni volta che vi vedo o penso a voi, mi ricordo di ciò che ho contro di voi, non vi ho perdonati affatto. Il perdono è la dimenticanza completa. Quando andate dal medico e lui vi da qualcosa per la vostra malattia, egli sta cercando di tirarla fuori da voi, quindi vi da qualcosa al posto di essa. Datevi una nuova concezione di voi al posto della vecchia concezione. Abbandonate la vecchia concezione completamente. Una preghiera esaudita implica che qualcosa è stato fatto in conseguenza della preghiera che altrimenti non sarebbe stato fatto. Quindi, io stesso sono la molla dell'azione, la mente regista e colui che concede la preghiera. Quelli che pregano con successo si rivolgono all'interno e si appropriano dello stato ricercato. Non avete sacrifici da offrire. Non lasciate che nessuno vi dica che dovete lottare e soffrire. Non avete bisogno di lottare e soffrire per la realizzazione del vostro desiderio. Leggete cosa è detto nella Bibbia. “A quale scopo sono i vostri tanti sacrifici verso di me, dice il Signore: io ne ho abbastanza di fuochi che offrono capretti, e del grasso di bestie ingrassate; e io non mi delizio del sangue di buoi, o di agnelli o di capre”. “Quando venite alla mia presenza, chi vi ha chiesto, di calpestare i miei cortili?” “Non portate più inutili oboli; l'incenso è abominio per me; le lune nuove e i Sabati, l'adunanza di assemblee, io non posso sopportare l'ingiustizia e assemblee solenni”. “La mia anima odia le vostre lune nuove e le vostre feste comandate: esse sono diventate un peso per me, sono stanco di sopportarle”. (Isaia 1:11-14) “Dovete avere un canto come la notte quando si celebra una festa; e la gioia nel cuore, come chi cammina al suono del flauto alla montagna del Signore, al potente di Israele. (Isaia 30:29) “Cantate al Signore un canto nuovo, e la sua lode dalle estremità della terra”. (Isaia 42:10) “Cantate, O voi cieli; perché il Signore lo ha fatto: gridate, voi parti inferiori della terra: scoppiate a cantare, voi montagne, o foreste, e ogni albero in voi: perché il Signore ha redento Giacobbe e manifesta la sua gloria in Israele”. (Isaia 44:23) “Quindi i redenti del Signore ritorneranno, e verranno con canti per Zion; e una gioia eterna sarà

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sulla loro testa. Essi otterranno felicità e gioia; e il dolore e l'afflizione voleranno via”. (Isaia 51:11) L'unico dono accettabile è un cuore gioioso. Venite con canti e lodi. Questo è il modo di venire davanti al Signore – la vostra coscienza. Assumi il sentimento del tuo desiderio realizzato, e avrai portato l'unico dono accettabile. Tutti gli stati della mente diversi da quello del desiderio realizzato sono un abominio, sono superstizioni e non significano nulla. Quando venite davanti a me, rigioite, perché gioire implica che è successo qualcosa che desideravate. Venite davanti a me cantando, donando lodi e ringraziamenti, perché questi stati della mente implicano l'accettazione dello stato ricercato. Ponetevi nel giusto stato d'animo e la vostra coscienza lo incarnerà. Se potessi definire una preghiera per qualcuno e spiegarla più chiaramente che posso, direi semplicemente: “È il sentimento del desiderio realizzato”. Se chiedete: “Cosa intendi con questo?”, risponderei “Mi sentirei nella situazione della preghiera esaudita e poi vivrei e agirei in base a questa convinzione”. Cercherei di sostenerlo senza sforzo, ossia vivrei e agirei come se fosse già un fatto, sapendo che mentre cammino in questo atteggiamento fisso, la mia assunzione si consoliderà in fatto reale. Il tempo non mi permette di andare oltre con l'argomento che la Bibbia non è storia. Ma se avete ascoltato attentamente il mio messaggio di queste quattro sere passate, non penso che vogliate altre prove che la Bibbia non è storia. Applicate ciò che avete ascoltato e realizzerete i vostri desideri. ************** “E ora ve l'ho detto prima che accada, in modo che quando accadrà possiate credere”. (Giovanni 14:29) Molte persone, me compreso, hanno osservato eventi prima che accadessero, ossia prima che accadessero in questo mondo tridimensionale. Poiché l'uomo può osservare un evento prima che accada nello spazio tridimensionale, allora la vita sulla terra procede secondo un piano, e questo piano deve esistere da qualche parte in un'altra dimensione e sta lentamente muovendosi attraverso lo spazio. Se tali eventi non erano in questo mondo quando sono stati osservati, allora per essere perfettamente logici, dovevano essere fuori da questo mondo. E qualunque cosa sia LÌ, per essere vista QUI prima che accada, deve essere 'predeterminata' dal punto di vista dell'uomo sveglio in un mondo tridimensionale. Eppure gli antichi maestri ci hanno insegnato che possiamo modificare il nostro futuro, e la mia esperienza conferma la verità del loro insegnamento. Pertanto il mio obiettivo per questo corso è di indicare le possibilità insite nell'uomo, per dimostrare che l'uomo può cambiare il suo futuro; ma una volta modificato esso forma di nuovo una sequenza deterministica a cominciare dal punto di interferenza – un futuro che sarà in accordo con la modifica. La caratteristica più notevole del futuro dell'uomo è la sua flessibilità. Il futuro, sebbene preparato in anticipo in ogni dettaglio, ha molti risultati finali. Noi abbiamo di fronte a noi, in ogni momento

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delle nostre vite, la scelta di numerosi futuri che avremo. Ognuno possiede due prospettive sul mondo – una visione terrena e una visione spirituale. Gli antichi maestri chiamavano una “la mente carnale” e l'altra “la mente cristica”. Possiamo differenziarle come la coscienza sveglia comune, governata dai nostri sensi, e l'immaginazione controllata, governata dal desiderio. Riconosciamo questi due distinti centri di pensiero in questa affermazione: “La mente terrena non riceve le cose dello Spirito di Dio: perché queste sono follia per lei, e neppure può conoscerle, perché esse sono comprese spiritualmente”. (I Cor. 2:14) La visione terrena limita la realtà al momento chiamato ADESSO. Per questa visione terrena, il passato e il futuro sono puramente immaginari. La visione spirituale dall'altra parte, vede I contenuti del tempo. Il passato e il futuro sono un intero presente per la visione spirituale. Ciò che per la mente terrena è mentale e soggettivo, per l'uomo spirituale è concreto e oggettivo. L'abitudine di vedere solo quello che i nostri sensi permettono, ci rende totalmente ciechi a ciò che altrimenti potremmo vedere. Per coltivare la facoltà di vedere l'invisibile, dovremmo spesso scollegare deliberatamente le nostre menti dall'evidenza dei sensi e concentrare la nostra attenzione su uno stato invisibile, sentendolo mentalmente fino a che ha tutta la distinzione della realtà. Il pensiero appassionato e concentrato in una particolare direzione, chiude fuori le altre sensazioni e le fa scomparire. Dobbiamo solo concentrarci sullo stato desiderato per vederlo. L'abitudine di ritirare l'attenzione dalla regione delle sensazioni e concentrarla sull'invisibile, sviluppa la nostra prospettiva spirituale e ci rende capaci di penetrare oltre il mondo dei sensi e di vedere ciò che è invisibile. “Perché le cose invisibili di lui sono viste chiaramente dalla creazione del mondo” (Romani 1:20). Questa visione è completamente indipendente dalle facoltà naturali. Aprila e velocizzala! Un po' di pratica ci convincerà che possiamo, controllando la nostra immaginazione, rimodellare il nostro futuro in armonia con il nostro desiderio. Il desiderio è la molla dell'azione. Non potremmo muovere un solo dito se non avessimo il desiderio di muoverlo. Non importa quello che facciamo, noi seguiamo il desiderio che al momento domina le nostre menti. Quando interrompiamo un'abitudine, il nostro desiderio è più grande del nostro desiderio di continuare l'abitudine. I desideri che ci obbligano all'azione sono quelli che trattengono la nostra attenzione. Un desiderio non è altro che la consapevolezza di qualcosa che ci manca e di cui abbiamo bisogno per rendere la nostra vita più godibile. I desideri hanno sempre in vista un guadagno personale, e maggiore è il guadagno previsto più intenso è il desiderio. Non esiste assolutamente un desiderio non egoista. Dove non c'è niente da guadagnare non c'è desiderio, e di conseguenza non c'è azione. L'uomo spirituale parla all'uomo terreno attraverso il linguaggio del desiderio. La chiave per il progresso nella vita e alla realizzazione dei sogni sta nell'obbedienza pronta alla sua voce. L'obbedienza senza esitazione alla sua voce è un'assunzione immediata del desiderio realizzato. Desiderare una condizione significa averla. Come disse Pascal: “Non mi avresti cercato se non mi avessi già trovato”.

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L'uomo assumendo il sentimento del suo desiderio realizzato e quindi vivendo ed agendo in base a questa convinzione, modifica il futuro in armonia con la sua assunzione. Le assunzioni risvegliano ciò che esse affermano. Non appena l'uomo assume il sentimento del suo desiderio realizzato, il suo Sé quadri-dimensionale trova vie per l'ottenimento di questo fine, scopre i metodi per la sua realizzazione. Non conosco nessuna definizione più chiara dei mezzi con cui realizziamo i nostri desideri che SPERIMENTARE NELL'IMMAGINAZIONE QUELLO CHE SPERIMENTEREMMO NELLA CARNE SE RAGGIUNGESSIMO IL NOSTRO OBIETTIVO. Questa esperienza immaginaria del finale con l'accettazione, vince i mezzi. Il Sé quadri-dimensionale allora costruisce con la sua prospettiva più grande i mezzi necessari per realizzare il finale accettato. La mente indisciplinata trova difficile assumere uno stato che è negato dai sensi. Ma ecco una tecnica che rende facile “chiamare le cose che non sono viste come se lo fossero”, cioè incontrare un evento prima che accada. Le persone hanno l'abitudine di sottovalutare l'importanza delle cose semplici. Ma questa semplice formula per cambiare il futuro fu scoperta dopo anni di ricerca e sperimentazione. Il primo passo per cambiare il futuro è il DESIDERIO, cioè definire il tuo obiettivo – sapere definitivamente quello che vuoi. Secondo, costruire un evento che credi vivresti SUCCESSIVAMENTE alla realizzazione del tuo desiderio – un evento che implica la realizzazione del tuo desiderio – qualcosa che avrà come predominate l'azione del Sé. Terzo, immobilizza il corpo fisico e induci una condizione simile al sonno, immaginando di avere sonno. Sdraiati sul letto o rilassati in poltrona. Poi, con le palpebre chiuse e la tua attenzione focalizzata sull'azione che intendi sperimentare nell'immaginazione, sentiti mentalmente dritto nell'azione proposta, immaginando per tutto il tempo che stai effettivamente eseguendo l'azione qui e ora. Devi sempre partecipare nell'azione immaginaria, non semplicemente stare dietro e guardarla, ma sentire che tu stai effettivamente compiendo l'azione in modo che la sensazione immaginaria sia reale per te. È importante ricordare sempre che l'azione proposta deve essere una che SEGUE la realizzazione del tuo desiderio. Inoltre deve sentirti nell'azione fino a che ha tutta la vividezza e la distinzione della realtà. Ad esempio, supponiamo che tu desideri una promozione al lavoro. Ricevere le congratulazioni sarebbe un evento che vivresti in seguito alla realizzazione del tuo desidero. Avendo selezionato questa azione come quella che sperimenterai nell'immaginazione, immobilizza il corpo fisico e induci uno stato simile al sonno, uno stato di torpore in cui sei ancora in grado di controllare la direzione dei tuoi pensieri, uno stato in cui sei attento senza sforzo. Poi visualizza un amico in piedi davanti a te. Metti la tua mano immaginaria nella sua. Sentila solida e reale, e conduci con lui una conversazione immaginaria in armonia con l'azione.

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Non visualizzarti che ricevi le congratulazioni per la tua buona sorte in un punto distante nel tempo e nello spazio. Rendi invece l'altrove QUI e il futuro l'ADESSO. L'evento futuro è una realtà ORA in un mondo dimensionalmente più grande e abbastanza stranamente, l'ora in un mondo dimensionalmente più grande è equivalente al QUI nello spazio tridimensionale della vita di ogni giorno. La differenza tra SENTIRTI in azione qui e ora e visualizzarti in azione come se fossi su uno schermo cinematografico, è la differenza tra il successo e il fallimento. La differenza sarà apprezzata se ti visualizzerai ora che sali una scala. Quindi con gli occhi chiusi, immagina che una scala sia proprio di fronte a te e SENTITI che effettivamente la stai salendo. Desiderio, immobilità fisica al limite del sonno e azione immaginaria in cui il Sé predomina con sentimento QUI E ORA, sono non solo fattori importanti nel modificare il futuro, ma sono anche condizioni essenziali nel proiettare consapevolmente il Sé spirituale. Quando il corpo fisico è immobilizzato e diventiamo posseduti dall'idea di fare qualcosa – se immaginiamo che la stiamo facendo QUI E ORA e continuiamo nell'azione immaginaria con sentimento fino a che il sonno segue – è probabile che ci sveglieremo fuori dal corpo fisico, per ritrovarci in un mondo dimensionalmente più grande con una visione dimensionalmente più grande, a fare realmente ciò che desideravamo e immaginavamo stessimo facendo nella carne. Ma sia che ci risvegliamo lì o meno, noi stiamo realmente compiendo l'azione nel mondo quadridimensionale, e nel futuro la rivivremo qui nel mondo tridimensionale. L'esperienza mi ha insegnato a restringere l'azione immaginaria, a condensare l'idea che sarà oggetto della nostra meditazione, ad un solo atto, e a riviverlo più e più volte fino a che ha il sentimento della realtà. Altrimenti, l'attenzione vagherà lungo un percorso associativo e moltitudini di immagini associate si presenteranno alla nostra attenzione e, in pochi secondi, ci condurranno centinaia di km e di anni distanti dal nostro obiettivo nel tempo e nello spazio. Se decidiamo di salire una particolare rampa di scale perché è l'evento probabile che seguirebbe la realizzazione del nostro desiderio, allora dobbiamo restringere l'azione a quella particolare rampa di scale. Se l'attenzione dovesse vagare, portatela indietro al suo compito di salire quella rampa di scale, e continuate a farlo fino a che l'azione immaginaria ha tutta la solidità e la distinzione della realtà. L'idea deve essere mantenuta nel campo di rappresentazione senza sforzo sensibile da parte nostra. Dobbiamo, con il minimo sforzo, permeare la mente con il sentimento del desiderio realizzato. La sonnolenza facilita il cambiamento perché favorisce l'attenzione senza sforzo, ma non deve essere spinta fino allo stato del sonno, in cui non saremmo più in grado di controllare i movimenti della nostra attenzione, ma un moderato grado di sonnolenza in cui siamo ancora capaci di dirigere i nostri pensieri. Un modo molto efficace per incarnare un desiderio è quello di assumere il sentimento del desiderio realizzato, quindi, in uno stato di rilassamento e sonnolenza, ripetere più e più volte, come una ninna nanna, una breve frase che implica la realizzazione del tuo desiderio, ad esempio "Grazie. Grazie. Grazie", fino a che solo la sensazione di gratitudine domina la mente. Pronuncia queste parole come se ti rivolgessi ad un potere superiore per averlo realizzato per te.

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Tuttavia, se cerchiamo una proiezione cosciente in un mondo dimensionalmente più grande, allora dobbiamo mantenere l’azione in corso fino a che ci addormentiamo. Sperimentando nell'immaginazione con tutta la distinzione della realtà, ciò che sperimenteremmo nella carne se raggiungessimo il nostro obiettivo, dovremo nel tempo, viverlo nella carne, come lo abbiamo vissuto nella nostra immaginazione. Nutri la mente con assunzioni, ossia con asserzioni che presumi vere, perché le assunzioni, anche se false, se persiste fino a che hanno la sensazione della realtà, si consolidano in fatti reali. Per un’assunzione, qualsiasi mezzo che promuove la sua realizzazione, è buono. Essa influenza il comportamento di tutti, ispirando in ognuno i movimenti, le azioni e le parole che tendono verso la sua realizzazione. Per capire come l’uomo modella il suo futuro in armonia con le sue assunzioni –semplicemente sperimentando nella sua immaginazione ciò che sperimenterebbe nella realtà se realizzasse il suo obiettivo-- dobbiamo sapere cosa si intende per mondo dimensionalmente più grande, perché è in un mondo dimensionalmente più grande che andiamo per modificare il nostro futuro. L'osservazione di un evento prima che si verifichi, implica che l'evento è predeterminato dal punto di vista dell'uomo nel mondo tridimensionale. Pertanto, per modificare le condizioni qui nello spazio tridimensionale, dobbiamo prima modificarle nello spazio quadri-dimensionale. L'uomo non sa cosa si intende esattamente per mondo dimensionalmente più grande, e senza dubbio negherebbe l'esistenza di un Sé dimensionalmente più grande. Egli ha dimestichezza con le tre dimensioni di lunghezza, larghezza e altezza, e sente che se ci fosse una quarta dimensione, dovrebbe essere altrettanto ovvia per lui come lo sono le dimensioni di lunghezza, larghezza e altezza. Una dimensione non è una linea. È qualsiasi modo in cui una cosa può essere misurata, completamente diverso da tutti gli altri modi. Cioè, per misurare un solido quadri-dimensionalmente, noi semplicemente lo misuriamo in qualsiasi direzione tranne nella sua lunghezza, larghezza e altezza. Ora, esiste un altro modo di misurare un oggetto diverso da quelli della sua lunghezza, larghezza e altezza? Il tempo misura la mia vita senza utilizzare le tre dimensioni di lunghezza, larghezza e altezza. Non esiste una cosa come un oggetto istantaneo. La sua comparsa e scomparsa sono misurabili. Esso dura per una definita lunghezza di tempo. Possiamo misurare la sua vita senza usare le dimensioni di lunghezza, larghezza e altezza. Il tempo quindi è sicuramente un quarto modo di misurare un oggetto. Più dimensioni ha un oggetto, tanto più sostanzioso e reale diventa. Una linea retta, che si trova interamente in una dimensione, acquisisce forma, massa e sostanza con l'aggiunta di altre dimensioni. Quale nuova qualità potrebbe dare il tempo (la quarta dimensione), che renderebbe l’oggetto di gran lunga superiore ai solidi, così come i solidi lo sono alle superfici e le superfici alle linee? Il tempo è un mezzo per i cambiamenti di esperienze, dal momento che tutti i cambiamenti richiedono tempo. Quindi la nuova qualità è la modificabilità. Se bisechiamo un solido, osserviamo che la sua

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sezione trasversale sarà una superficie. Se bisechiamo una superficie, otterremo una linea, e bisecando una linea, otteniamo un punto. Questo significa che un punto è solo una sezione trasversale di una linea che, a sua volta, è solo una sezione trasversale di una superficie che, a sua volta, è solo una sezione trasversale di un solido, che a sua volta, se portato alla sua logica conclusione, è solo una sezione trasversale di un oggetto quadridimensionale. Non possiamo evitare la deduzione che tutti gli oggetti tridimensionali sono solo sezioni trasversali di corpi quadridimensionali. Il che significa che, quando incontro te, incontro una sezione trasversale del Te quadri-dimensionale, il Sé quadridimensionale che non si vede. Per vedere il tuo Sé quadridimensionale, devo vedere ogni sezione trasversale, o momento della tua vita, dalla nascita alla morte, e vederli tutti come coesistenti. La mia visione dovrebbe inglobare l’intera gamma di impressioni sensoriali che hai sperimentato sulla terra, più quelle che potresti incontrare. Dovrei vederle non nell'ordine in cui sono state vissute da te, ma come un intero presente. Poiché il CAMBIAMENTO è la caratteristica della quarta dimensione, io dovrei vederle in uno stato di mutazione continua, come un tutto vivente e animato. Ora, se abbiamo tutto questo chiaramente fissato nelle nostre menti, che cosa significa per noi in questo mondo tridimensionale? Significa che, se possiamo spostarci lungo tutta la lunghezza del tempo, possiamo vedere il futuro e modificarlo se lo desideriamo. Questo mondo che crediamo così solidamente reale, è solo un'ombra fuori cui e oltre cui possiamo, in qualsiasi momento, passare. È un'astrazione da un mondo più fondamentale e dimensionalmente più grande -- un mondo più fondamentale estrapolato da un mondo ancora più fondamentale e dimensionalmente più grande -- e così via all'infinito. Perché l'assoluto è irraggiungibile con nessun mezzo o analisi, indipendentemente da quante dimensioni aggiungiamo al mondo. L’uomo può dimostrare l'esistenza di un mondo dimensionalmente più grande, semplicemente focalizzando la sua attenzione su uno stato invisibile ed immaginando di vederlo e sentirlo. Se rimane concentrato in questo stato, il suo ambiente attuale sparirà e si risveglierà in un mondo dimensionalmente più grande, in cui l'oggetto della sua contemplazione sarà visto come una realtà oggettiva e concreta. Sento intuitivamente che se estrapolasse i suoi pensieri da questo mondo dimensionalmente più grande e si ritirasse ancora più dentro la su mente, provocherebbe di nuovo una esternalizzazione di tempo. Scoprirebbe che, ogni volta che si ritira nella sua mente interiore e porta a una esternalizzazione di tempo, lo spazio diventa dimensionalmente più grande. E concluderebbe quindi che sia il tempo che lo spazio sono seriali, e che il dramma della vita non è che la scalata di molteplici blocchi di tempo dimensionali. Gli scienziati un giorno spiegheranno PERCHÉ c'è un Universo Seriale. Ma, nella pratica, è più importante COME usiamo questo Universo Seriale per cambiare il futuro. Per cambiare il futuro, dobbiamo preoccuparci solo di due dei mondi della serie infinita: il mondo che conosciamo in virtù dei nostri organi corporei, ed il mondo che percepiamo indipendente dai nostri organi corporei. Ho affermato che l’uomo, in ogni momento di tempo, ha di fronte a lui la scelta di futuri diversi

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che avrà. Ma una domanda sorge spontanea: “Come è possibile quando le esperienze dell’uomo, sveglio nel mondo tridimensionale, sono predeterminate?”, come implica la sua osservazione di un evento prima che si verifichi. Questa capacità di cambiare il futuro può essere compresa se paragoniamo le esperienze di vita sulla terra ad una pagina stampata. L’uomo sperimenta gli eventi sulla terra singolarmente e successivamente, nello stesso modo in cui voi state sperimentando ora le parole su questa pagina. Immaginate che ogni parola in questa pagina rappresenti una singola impressione sensoriale. Per capire il contesto, per capire ciò che voglio dire, dovete concentrare la vostra vista sulla prima parola in alto a sinistra e poi spostarla lungo la pagina da sinistra a destra, lasciandola cadere sulle parole singolarmente e successivamente. Quando i vostri occhi raggiungono l'ultima parola sulla pagina avete estratto il mio significato. Ma supponiamo che, guardando la pagina con tutte le parole in essa stampate ugualmente presenti, avete deciso di riordinarle. Riordinandole, potreste raccontare una storia completamente diversa. In effetti potreste raccontare molte storie diverse. Un sogno non è altro che il pensiero quadridimensionale incontrollato, o la riorganizzazione delle impressioni sensoriali sia passate che future. L’uomo raramente sogna gli eventi nell'ordine in cui li vive da sveglio. Di solito sogna due o più eventi separati nel tempo, fusi in un’unica impressione sensoriale; oppure riordina tanto completamente le sue singole impressioni sensoriali da sveglio che non le riconosce quando poi le incontra nel suo stato di veglia. Ad esempio, ho sognato che consegnavo un pacco al ristorante nel mio palazzo. La proprietaria mi ha detto: "Non puoi lasciarlo qui", dopo di che l’ascensorista mi ha dato alcune lettere e io l’ho ringraziato e lui, a sua volta, mi ha ringraziato. A questo punto appare l’ascensorista notturno e mi saluta con la mano. Il giorno seguente, quando sono uscito dal mio appartamento, ho preso alcune lettere che erano state messe alla mia porta. Scendendo, ho dato all'ascensorista una mancia e lo ho ringraziato per occuparsi della mia posta, dopo di che mi ha ringraziato per la mancia. Al mio ritorno a casa quel giorno ho sentito il portiere dire all'uomo delle consegna: "Non lo può lasciare qui". E mentre stavo per prendere l'ascensore, fui attratto da un viso familiare nel ristorante e quando guardai dentro, la proprietaria mi ha salutato con un sorriso. Quella sera accompagnai all'ascensore gli ospiti che avevo a cena e mentre li salutavo, l'ascensorista notturno mi salutò con la mano. Semplicemente riordinando alcune delle singole impressioni sensoriali che ero destinato ad incontrare, e fondendone due o più in un’unica impressione sensoriale, ho costruito un sogno che differiva un bel po' dalla mia esperienza da sveglio. Quando abbiamo imparato a controllare i movimenti della nostra attenzione nel mondo quadridimensionale, saremo in grado di creare consapevolmente le circostanze nel mondo tridimensionale. Possiamo imparare questo controllo attraverso il sogno ad occhi aperti, in cui la nostra attenzione può essere mantenuta senza sforzo, perché l’attenzione priva di sforzo è

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indispensabile per cambiare il futuro. In un sogno ad occhi aperti controllato, possiamo costruire consapevolmente un evento che desideriamo vivere nel mondo tridimensionale. Le impressioni sensoriali che usiamo per costruire il nostro sogno ad occhi aperti sono realtà presenti dislocate nel tempo, ossia nel mondo quadridimensionale. Tutto quello che dobbiamo fare nel costruire il sogno in stato di veglia è selezionare dalla vasta gamma di impressioni sensoriali quelle che, appropriatamente combinate, implicano che abbiamo realizzati il nostro desiderio. Con il sogno chiaramente definito, ci rilassiamo in poltrona e induciamo un stato simile al sonno. Uno stato che, anche se al limite del sonno, ci lascia il controllo cosciente dei movimenti della nostra attenzione. Poi sperimentiamo nell’immaginazione quello che vivremmo nella realtà se questo sogno ad occhi aperti fosse un fatto oggettivo. Nell’applicare questa tecnica per cambiare il futuro, è importante ricordare sempre che l'unica cosa che deve occupare la vostra mente durante il sogno in stato di veglia è IL SOGNO DA SVEGLI, l’azione e la sensazione predeterminata che implica la realizzazione del nostro desiderio. Il modo in cui il sogno da svegli diventa un fatto fisico non è una nostra preoccupazione. La nostra accettazione del sogno da svegli come realtà fisica vince i mezzi per la sua realizzazione. Vorrei ancora una volta gettare le basi della preghiera, che non è altro che un sogno controllato da svegli: 1) Definisci il tuo obiettivo, devi sapere assolutamente cosa desideri.

2) Costruisci un evento che credi che incontreresti A SEGUITO della realizzazione del tuo desiderio – qualcosa che abbia l’azione del Sé come predominante—un evento che implica la realizzazione del tuo desiderio.

3) Immobilizza il corpo fisico e induci uno stato di coscienza simile al sonno. Poi, mentalmente sentiti direttamente nell’azione proposta, fino a che l’unica sensazione di realizzazione domina la mente; immaginando tutto il tempo che stai effettivamente eseguendo l'azione QUI E ORA, in modo che sperimenti nell'immaginazione ciò che sperimenteresti nella carne se realizzassi il tuo obiettivo. L’esperienza mi ha convinto che questa è il modo più semplice per realizzare i nostri obiettivi. Tuttavia, i miei molti fallimenti mi condannerebbero se volessi intendere che ho completamente padroneggiato i movimenti della mia attenzione. Ma posso dire, con l'antico maestro: "Questa sola cosa io faccio, dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno dinanzi, proseguo verso la meta per arrivare al premio" [Filippesi 3:13,14]. ************** Ancora una volta voglio ricordarvi che la responsabilità di rendere reale in questo mondo ciò che avete fatto, non è sulle vostre spalle. Non preoccupatevi del COME, avete assunto che è fatto, e l’assunzione ha il suo proprio modo di oggettificarsi. Tutta la responsabilità di renderla tale, è sollevata da voi.

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C'è una piccola affermazione nel libro dell'Esodo che lo conferma. Milioni di persone che la hanno letta o a cui è stata riferita attraverso i secoli, la hanno completamente fraintesa. L’affermazione dice: “Non cuocere un capretto nel latte di sua madre” [Esodo 23:19]. Milioni di persone, fraintendendo questa affermazione, a tutt’oggi nell’illuminato anno 1948, non mangiano prodotti lattiero-caseari insieme alla carne. È solo che non si fa. Credono che la Bibbia sia storia, e quando dice “Non cuocere un capretto nel latte di sua madre”, prendono alla lettera questa affermazione e non mangiano contemporaneamente agnello o altra carne con latte e suoi prodotti, tipo burro e formaggio. In effetti usano addirittura pentole diverse per cuocere la carne. Ma ora voi la applicherete psicologicamente. Avete eseguito la vostra meditazione e avete assunto che siete ciò che desiderate essere. La coscienza è Dio; la vostra attenzione è come il flusso stesso della vita o latte che nutre e rende vivo ciò che detiene la vostra attenzione. In altre parole, ciò che mantiene la vostra attenzione ha la vostra vita. Nel corso dei secoli, il capretto è stato usato come simbolo di sacrificio. Voi avete dato vita a tutto ciò che è nel vostro mondo. Ma potrebbero esserci cose che non volete più mantenere in vita, anche se voi le avete procreate. Siete un padre geloso che, come Crono, può facilmente divorare i suoi figli. È vostro diritto divorare ciò che avete espresso precedentemente quando non sapevate bene. Ora sei distaccato nella coscienza, dal tuo stato precedente. Era il tuo capretto, era tuo figlio che avevi incarnato ed espresso nel tuo mondo. Ma ora che hai assunto che sei ciò che volevi essere, non guardare indietro al tuo stato precedente chiedendoti COME scomparirà dal tuo mondo. Perché se guardi indietro e gli dai attenzione, stai ancora una volta cuocendo quel capretto nel latte di sua madre. Non dire a te stesso: "Mi chiedo se mi sono veramente distaccato da quello stato”, oppure “Mi chiedo se questo e questo è vero e quando accadrà". Dai la tua attenzione all’assunzione che la cosa è in quel modo, perché tutta la responsabilità di fare in modo che sia, è completamente rimossa dalle tue spalle. Tu non devi renderla così, perché È così. Essendoti appropriato di ciò che è già un fatto, cammina nell’assunzione che è così, ed in un modo che tu non conosci, io non conosco, nessuno conosce, esso sarà oggettificato nel tuo mondo. Solo quando viene appropriato il tuo desiderio può diventare oggettificato. Non preoccuparti del COME, e non guardare indietro al tuo stato precedente, perché Luca ci dice che : "Nessuno, che dopo aver messo la mano all'aratro guarda indietro, è adatto per il regno di Dio". (Luca 9:62) Assumi semplicemente che è fatto e sospendi la ragione, sospendi tutti gli argomenti della mente cosciente tridimensionale. Il tuo desiderio è fuori della portata della mente tridimensionale. Assumi che tu sei quello che desideri essere; cammina come se lo fossi; e mentre rimani fedele alla tua assunzione, essa si consoliderà in fatto reale.

DOMANDE E RISPOSTE

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1. Qual è il significato dell’emblema sulle copertine dei tuoi libri? È un occhio imposto su un cuore che, a sua volta, è imposto su un albero carico di frutti, a significare che ciò di cui tu sei consapevoli, ed accetti come vero, lo realizzerai. Come un uomo pensa nel suo cuore, così egli è. 2. Vorrei essere sposata, ma non ho trovato l'uomo giusto. Come immagino un marito? Innamorati indefessi di ideali, è lo stato ideale che cattura la mente. Non limitare lo stato di matrimonio ad un certo uomo, ma a una vita piena, ricca e traboccante. Tu desideri sperimentare la gioia del matrimonio. Non modificare il tuo sogno, ma valorizzarlo rendendolo più bello. Poi condensa il tuo desiderio in un’unica sensazione, o atto che implica la sua realizzazione. Nel mondo occidentale una donna indossa una fede nuziale sull’anulare della mano sinistra. La maternità non implica necessariamente il matrimonio; l'intimità non implica necessariamente il matrimonio, ma una fede nuziale sì. Rilassati in una comoda poltrona o sdraiati sulla schiena e induci uno stato simile al sonno. Poi assumi la sensazione di essere sposata. Immagina una fede nuziale al tuo dito. Toccala. Girala intorno al dito. Tirala fuori dalla nocca. Mantieni l'azione in corso finché l'anello ha la distinzione e la sensazione di realtà. Diventa così persa nel sentire l'anello al tuo dito che quando apri gli occhi, sarai sorpresa che non c'è. Se sei un uomo che non indossa un anello, potresti assumere una maggiore responsabilità. Come ti sentiresti se avessi una moglie di cui prenderti cura? Assumi il sentimento di essere un uomo felicemente sposato proprio in questo momento. 3. Cosa devo fare per ispirare pensieri creativi, come quelli necessari per scrivere? Che cosa dovete fare? Assumete che la storia è stata già scritta ed accettata da una grande casa editrice. Riducete l'idea di essere uno scrittore alla sensazione di soddisfazione. Ripetete la frase: "Non è meraviglioso!" o "Grazie, grazie, grazie", più e più volte fino a che vi sentite riusciti. Oppure, immaginate un amico che si congratula con voi. Ci sono innumerevoli modi di implicare il successo, ma sempre andate fino alla fine. L'accettazione del finale vince la sua realizzazione. Non pensate di ottenere la vena di scrivere, ma vivete e agite come se foste ora l'autore che desiderate essere. Assumete di avere il talento per scrivere. Pensate al modello che volete visualizzare all’esterno. Se scrivete un libro e nessuno è disposto a comprarlo, non c'è soddisfazione. Agite come se la gente fosse affamata del vostro lavoro. Vivete come se non potesse produrre racconti o libri abbastanza velocemente per soddisfare la domanda. Persistete in questa assunzione e tutto ciò che è necessario per raggiungere il vostro obiettivo esploderà presto in fioritura e lo esprimerà 4. Come immagino un pubblico più ampio per i miei discorsi? Posso rispondervi al meglio, condividendo la tecnica utilizzata da un insegnante molto capace che conosco. Quando quest’uomo venne in questo paese per la prima volta cominciò a parlare in una piccola sala a New York. Anche se solo cinquanta o sessanta persone parteciparono al suo incontro Domenica mattina, e sedevano davanti, questo insegnante si metteva sul podio e immaginava un vasto pubblico. Poi diceva allo spazio vuoto: "Riuscite a sentirmi là dietro?". Oggi l'uomo parla alla Carnegie Hall di New York a circa 2500 persone ogni Domenica mattina e Mercoledì sera. Voleva parlare alle folle. Non era modesto. Egli non cercò di ingannare se stesso, ma costruì una folla nella sua coscienza, e la folla venne. State davanti a un vasto pubblico. Parlate a questo pubblico nella vostra immaginazione. Sentitevi di essere su quel palco e la vostra

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sensazione fornirà i mezzi. 5. È possibile immaginare più cose allo stesso tempo, o devo limitare il mio immaginare ad

un unico desiderio? Personalmente mi piace limitare il mio atto immaginale ad un unico pensiero, ma questo non significa che mi fermo lì. Durante il corso di una giornata posso immaginare molte cose, ma invece di immaginare un sacco di piccole cose, vorrei suggerire di immaginare qualcosa di così grande che comprende tutte le piccole cose. Invece di immaginare ricchezza, salute e amici, immaginate di essere estatici. Non potreste essere estatici ed essere nel dolore. Non potreste essere estatici ed essere minacciati da un avviso di espropriazione. Non potreste essere estatici se non stesse godendo a pieno di amicizia e di amore. Quale sarebbe il sentimento se foste estatici senza sapere cosa è successo per produrre la vostra estasi? Riducete l'idea di estasi all’unica sensazione. "Non è meraviglioso!". Non permettete che la mente razionale cosciente chieda perché, perché se lo fa inizia a cercare le cause visibili, e poi la sensazione andrà persa. Piuttosto, ripetete più e più volte: "Non è meraviglioso!". Sospendete il giudizio riguardo a ciò che è meraviglioso. Catturate quella sensazione di meraviglia di tutto e le cose accadranno per rendere testimonianza alla verità di questa sensazione. E io vi prometto, che includerà tutte le piccole cose. 6. Quanto spesso devo compiere l'atto immaginale, qualche giorno o alcune settimane? Nel libro della Genesi si racconta di Giacobbe che lotta con un angelo. Questa storia ci dà l'indizio che cerchiamo, che quando viene raggiunto il senso di soddisfazione, segue l'impotenza. Quando la sensazione di realtà è vostra, almeno per il momento, siete mentalmente impotenti. Il desiderio di ripetere l'atto di preghiera si perde, sostituito dal senso di realizzazione. Non potete persistere nel desiderare ciò che avete già. Se assumete che siete ciò che desiderate essere fino al punto dell’estasi, non lo desiderate più. Il vostro atto immaginale è tanto un atto creativo quanto uno fisico in cui l'uomo si arresta, si restringe ed è benedetto, perché come l'uomo crea la sua somiglianza, altrettanto il tuo atto immaginale si trasforma a somiglianza della tua assunzione. Se, tuttavia, non raggiungete il punto di soddisfazione, ripetete l'azione più e più volte fino a quando non sentite di averla toccata e che la virtù è uscita fuori da voi. 7. Mi è stato insegnato a non chiedere cose terrene, solo la crescita spirituale, ma il denaro e

le cose sono ciò che mi serve? Dovete essere onesti con voi stessi. In tutta la Bibbia viene posta la domanda: "Che cosa vuoi da me?". Alcuni volevano vedere, altri mangiare, e altri ancora volevano essere risanati, o "Che il mio bambino viva". Il vostro sé dimensionalmente più grande vi parla attraverso il linguaggio del desiderio. Non ingannate voi stessi. Sapendo ciò che volete, sostenete che già lo avete, perché è piacere del Padre vostro di darvelo e ricordate: ciò che desiderate, quello avete. 8. Quando hai assunto il tuo desiderio, tieni sempre a mente la presenza eterna di questo

essere più grande che ti protegge e ti dona la tua assunzione? L'accettazione del finale vince i mezzi. Assumete la sensazione del vostro desiderio realizzato e il vostro Sé dimensionalmente più grande determinerà i mezzi. Quando ti appropri di uno stato come

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se lo avessi, le attività della giornata distoglieranno la tua mente da tutti i pensieri ansiosi in modo che tu non cerchi segni. Non hai bisogno di portare la sensazione che qualche presenza sta per farlo per te, ma piuttosto sai che è già fatto. Sapendo che è già un dato di fatto, cammini come se fosse così, e accadranno le cose per fare in modo che sia così. Non devi essere preoccupato di qualche presenza che fa qualcosa per te. Il tuo Te più profondo, dimensionalmente più grande lo ha già fatto. Tutto quello che devi fare è spostarti nel luogo (stato mentale, ndt) dove lo incontrerai. Ricordate la storia dell’uomo che lasciò il maestro ed era sulla strada di casa quando incontrò il suo servo che disse: "Tuo figlio vive". E quando chiese a che ora era stato fatto il servo rispose: "La settima ora". La stessa ora che egli aveva assunto il suo desiderio, era stato fatto per lui, perché era alla settima ora che il maestro disse: "Tuo figlio vive". Il tuo desiderio è già concesso. Cammina come se fosse e, anche se il tempo batte lentamente in questa dimensione del tuo essere, ti porterà comunque la conferma della tua assunzione. Vi chiedo di non essere impazienti, però. Se c'è una cosa di cui avete davvero bisogno, è la pazienza. 9. Non c'è una legge che dice che non si può ottenere niente per niente? Non dobbiamo

guadagnarci ciò che desideriamo? La creazione è finita! È buon piacere del Padre vostro di darvi il suo regno. La parabola del figliol prodigo è la vostra risposta. Nonostante i rifiuti dell'uomo, quando ritorna in sé e ricorda chi è, si nutre del vitello grasso dell'abbondanza e indossa la veste e l'anello del potere. Non c'è niente da guadagnare. La creazione fu terminata nelle fondamenta del tempo. Voi, come uomo, siete Dio reso visibile al fine di mostrare ciò che è, non ciò che sarà. Non pensate che dovete elaborare lavorare la vostra salvezza con il sudore della fronte. Non mancano quattro mesi al raccolto, i campi sono già maturi, semplicemente conficcate il falcetto. 10. Il pensiero che la creazione è finita non deruba della propria iniziativa? Se osservate un evento prima che si verifichi, allora l'evento verificatosi deve essere predeterminato dal punto di vista di essere svegli in questo mondo tridimensionale. Eppure, non c'è bisogno di incontrare quello che osservate. Potete, modificando la vostra concezione di voi, interferire con il vostro futuro e plasmarlo in armonia con la vostra mutata concezione di voi. 11. Questa capacità di cambiare il futuro non nega il fatto che la creazione è finite? No. Voi, cambiando la vostra concezione di voi, cambiate la vostra relazione rispetto alle cose. Se riordinate le parole di uno racconto per scriverne uno diverso, non avete creato parole nuove, ma semplicemente avete avuto la gioia di ridisporle. La vostra concezione di voi determina l’ordine degli eventi che incontrate. Essi sono nella creazione del mondo, ma non il loro ordine di combinazione. 12. Perché chi lavora duro nella metafisica sembra sempre in mancanza? Perché non ha veramente applicato la metafisica. Non sto parlando di un approccio sdolcinato alla vita, ma di un’applicazione quotidiana della legge della coscienza. Quando ti appropri del tuo bene, non c'è bisogno che un uomo, o uno stato, agisca come mezzo attraverso cui il tuo bene verrà. Vivendo in un mondo di uomini, i soldi sono necessari nella mia vita quotidiana. Se vi invito a

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pranzo domani, devo pagare il conto. Quando lascio l'hotel, devo pagare il conto. Per prendere il treno per tornare a New York, devo pagare il mio biglietto ferroviario. Ho bisogno di soldi e devono essere lì. Io non ho intenzione di dire: "Dio sa meglio, e Sa che ho bisogno di denaro”. Piuttosto, mi approprierò del denaro come se fosse! Dobbiamo vivere con coraggio! Dobbiamo attraversare la vita come se possedessimo quello che vogliamo possedere. Non pensate che, perché avete aiutato un altro, qualcuno al di fuori di voi ha visto le vostre buone azioni e vi darà qualcosa per alleviare il vostro fardello. Non c'è nessuno che lo fa per voi. Tu, tu stesso devi andare con coraggio ad appropriarti di ciò che il Padre tuo ti ha già dato. 13. Può una persona senza istruzione, educarsi assumendo la sensazione di essere istruita? Sì. Un interesse suscitato è ricompensato con informazioni da ogni parte. Dovete desiderare sinceramente di essere ben istruiti. Il desiderio di essere colti, seguito dall’assunzioni di esserlo, vi rende selettivi nelle vostre letture. Progredendo nella vostra istruzione, diventate automaticamente più selettivi, più esigenti in tutto ciò che fate. 14. Io e mio marito stiamo seguendo le lezioni insieme. Dovremmo discutere i nostri desideri

l’uno con l'altro? Ci sono due detti spirituali che permeano la Bibbia. Uno è: "Andate e non ditelo a nessuno". L'altro è: "Ve l'ho detto prima che si verifichi così che quando si verifica voi crediate". Ci vuole audacia spirituale per dire ad un altro che il tuo desiderio è compiuto prima che si veda all'esterno. Se non avete questo tipo di coraggio, allora è meglio tacere. Io personalmente amo raccontare i miei piani a mia moglie, perché entrambi abbiamo una tale emozione quando arrivano all’esistenza. La prima persona a cui un uomo vuole dimostrare questa legge è sua moglie. Si dice che Maometto è eternamente grande, perché il suo primo discepolo fu sua moglie. 15. Io e mio marito dovremmo lavorare sullo stesso progetto o su progetti separati? Questo dipende interamente da voi. Io e mia moglie abbiamo interessi diversi, ma abbiamo molte cose in comune. Ricordate la storia che ho raccontato del nostro ritorno negli Stati Uniti questa primavera? Sentivo che era mio dovere di marito ottenere il posto di ritorno per l’America, quindi mi sono fatto carico di quello io stesso. Ritengo che ci sono alcune cose che sono compito di mia moglie, come ad esempio mantenere la casa pulita e gradevole e trovare la scuola adatta per nostra figlia, così lei si prende cura di quelle. Molto spesso mia moglie mi chiede di immaginare per lei, come se avesse una fiducia maggiore nella mia capacità di farlo che nella sua. Questo mi lusinga, perché ogni uomo degno di questo nome vuole sentire che la sua famiglia ha fiducia in lui. Ma non vedo nulla di male nella comunione tra due che si amano. 16. Mi viene da pensare che, se si arriva troppo allo stato di sonnolenza, ci sarebbe una

mancanza di sentimenti/sensazioni. Quando parlo di sentimento non voglio dire emozione, ma l'accettazione del fatto che il desiderio è realizzato. Sentendosi grati, soddisfatti o riconoscenti, è facile dire: "Grazie", "Non è meraviglioso!" o "È compiuto". Quando arrivate allo stato di gratitudine, potete sia risvegliarvi con la consapevolezza che è fatto, o addormentarvi nel sentimento del desiderio realizzato.

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17. L'amore è un prodotto della nostra stessa coscienza? Tutte le cose esistono nella nostra coscienza, che siano amore o odio. Nulla viene dal di fuori. Le colline a cui guardi per ricevere aiuto sono quelle di una gamma interiore. I nostri sentimenti di amore, odio o indifferenza, nascono tutti dalla nostra coscienza. Siete infinitamente più grandi di quanto possiate mai concepire di essere. Mai, nell’eternità potrete raggiungere l’ultimo voi. Ecco quanto siete meravigliosi. L'amore non è un prodotto di te, tu sei amore, perché questo è ciò che Dio è, e il nome di Dio è Io Sono, lo stesso nome con cui ti chiami prima di fare l’affermazione circa lo stato in cui sei ora. 18. Supponiamo che i miei desideri non possono materializzarsi prima di sei mesi/un anno,

devo aspettare per immaginarli? Quando il desiderio è su di te, quello è il momento di accettare il tuo desiderio nella sua pienezza. Forse ci sono ragioni per cui il desiderio ti è dato in questo momento. Il tuo essere tridimensionale potrebbe pensare che non può essere ora, ma la vostra mente quadridimensionale sa che già è, quindi il desiderio deve essere accettato da te come un fatto fisico ora. Supponiamo che tu voglia costruire una casa. Il desiderio di avere è ora, ma ci vorrà tempo affinché gli alberi crescano e il falegname costruisca la casa. Anche se il desiderio sembra enorme, non aspettare per adattarti ad esso. Reclamane il possesso ora e lascia che si oggettifichi nel suo strano modo. Non dire che ci vorranno sei mesi o un anno. Nel momento in cui il desiderio arriva a te, assumi che è già un dato di fatto! Tu e solo tu hai dato al tuo desiderio un intervallo di tempo e il tempo è relativo quando si tratta di questo mondo. Non aspettare che qualcosa si verifichi, accettalo ora come se fosse e vedi cosa succede. Quando hai un desiderio, sta parlando il Te più profondo, che gli uomini chiamano Dio. Egli ti invita, attraverso il linguaggio del desiderio ad accettare ciò che non è, ciò che deve essere! Il desiderio è semplicemente la sua comunione con te, che ti dice che il tuo desiderio è tuo, ora! L'accettazione di questo fatto è dimostrata dal tuo completo adattamento ad esso come se fosse vero. 19. Perché alcuni muoiono giovani? In retrospettiva, le nostre vite non sono misurate in anni, ma dal contenuto di quegli anni. 20. Cosa consideri una vita piena? La varietà di esperienze. Più varie sono, più ricca è la tua vita. Alla morte tu operi in un mondo dimensionalmente più grande, e suoni il tuo pezzo su una tastiera composta da una vita di esperienze umane. Pertanto, più varie sono le vostre esperienze, più eccellente è il vostro strumento e più ricca è la vostra vita. 21. Che dire di un bambino che muore alla nascita? Il bambino che nasce, vive per sempre, poiché niente muore. Può sembrare che il bambino che muore alla nascita non abbia tastiera di esperienza umana, ma, come disse una volta un poeta: "Ha disegnato un cerchio che mi ha chiuso fuori, Empio, mascalzone, cosa spregevole. Ma l’Amore e io abbiamo avuto l'arguzia per vincere! Abbiamo disegnato un cerchio che lo ha incluso". La persona amata ha accesso alle esperienze sensoriali dell'amante. Dio è amore, quindi, in ultima analisi, tutti hanno uno strumento, la tastiera del quale sono le impressioni sensoriali di tutti gli

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uomini. 22. Quale è la tua tecnica di preghiera? Inizia con il desiderio, perché il desiderio è la molla dell'azione. Dovete conoscere e definire il vostro obiettivo, e quindi condensarlo in una sensazione che implica realizzazione. Quando il vostro desiderio è chiaramente definito, immobilizzate il corpo fisico e sperimentate, nella vostra immaginazione, l'azione che implica la sua realizzazione. Ripetete quest’azione più e più volte fino a quando non ha la vividezza e la sensazione di realtà. Oppure, condensate il vostro desiderio in una sola frase che implica realizzazione, come ad esempio: "Grazie Padre", "Non è meraviglioso" o "È fatto". Ripetete quella frase o azione condensata nella vostra immaginazione più e più volte. Poi risvegliatevi da quello stato, o scivolate nel profondo. Non importa, perché l'azione è fatta quando voi la accettate completamente come finita in quello stato di sonnolenza. 23. Due persone vogliono lo stesso lavoro. Una lo ottiene, mentre l’altra che lo aveva prima,

lo rivuole indietro. Il Padre tuo (il te dimensionalmente più grande) ha modi e mezzi che non conosci. Accetta la sua saggezza. Senti che il tuo desiderio è esaudito, quindi lascia che il Padre tuo te lo conceda. L’attuale potrebbe essere promossa a un incarico più elevato, o sposare un uomo di ricchissimo e lasciare il lavoro. Potrebbe entrare in possesso di una grande quantità di denaro, o scegliere di trasferirsi in un altro stato. Molte persone dicono di voler lavorare, ma me lo chiedo seriamente. Esse vogliono la sicurezza e condizionano questa sicurezza ad un lavoro. Ma io non credo che la ragazza media vuole davvero alzarsi la mattina presto e andare a lavorare. 24. Quale è la causa di malattie e dolore? Il corpo fisico è un filtro emozionale. Molte malattie umane, fino ad ora considerate puramente fisiche, sono ormai riconosciute come radicate in disturbi emotivi. Il dolore deriva dalla mancanza di rilassamento. Quando dormiamo non c'è dolore. Se si è sotto anestetico, non c'è dolore perché siamo rilassati, per così dire. Se avete dolore è perché siete tesi e cercate di forzare qualcosa. Non potete forzare un'idea alla realizzazione, semplicemente ve ne appropriate. È attenzione meno sforzo. Solo la pratica vi porterà al punto in cui potete essere attenti e tuttavia essere rilassati. L'attenzione è tensione verso un fine, e rilassamento è esattamente l'opposto. Qui ci sono due idee completamente opposte che dovete armonizzare fino a che, con la pratica, imparate come essere attenti, ma non tesi. La parola "affermazione" significa "attenzione senza sforzo". Nello stato di affermazione siete posseduti dall'idea senza tensione. 25. Per quanto cerco di essere felice, in fondo ho una sensazione di malinconia di essere

tagliato fuori. Perché? Perché senti di non essere voluto. Se fossi in te, assumerei di essere desiderato. Conosci la tecnica. L’assunzione di essere voluto potrebbe sembrarti falsa all’inizio, ma se ti sentirai voluto e rispettato e persisti in quell’assunzione, sarai sorpreso da come gli altri ti cercheranno. Inizieranno a vedere in te qualità che non hanno mai visto prima. Te lo prometto. Se solo assumerai di essere

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desiderato, lo sarai. 26. Se la sicurezza mi è arrivata attraverso la morte di una persona cara, sono stato io a

provocarne la morte? Non pensare neanche per un secondo che hai provocato una morte assumendo la sicurezza. Il te più grande non ha intenzione di ferire nessuno. Esso vede tutto e, conoscendo la lunghezza della vita di tutti, può ispirare gli altri a darti ciò che può soddisfare la tua assunzione. Tu non hai ucciso la persona che ti ha nominato nel suo testamento. Se, pochi giorni dopo la completa accettazione dell'idea di sicurezza, lo zio John ha fatto la sua uscita da questo piano tridimensionale e ti ha lasciato il suo patrimonio, è solo perché per lo zio John era il momento di andare. Egli però non è morto nemmeno un secondo prima del suo tempo. Il te più grande ha visto la durata della vita di John e lo ha utilizzato come modo per realizzare la realizzazione della tua sensazione di sicurezza. L'accettazione del finale vince i mezzi verso la realizzazione di quel finale. Non preoccupatevi di nulla tranne del finale. Tenete sempre a mente che la responsabilità di fare in modo che accada è completamente rimossa dalle vostre spalle. È vostro, perché accettate che è così! 27. Ho più di un obiettivo. Sarebbe inefficace se mi concentrassi su obiettivi differenti in

differenti momenti di concentrazione? Mi piace prendere una sola ardente ambizione, limitarla ad una sola breve frase o zione che implica realizzazione, ma non limito la mia ambizione. So solo che il mio vero obiettivo includerà tutti i più piccoli. 28. Trovo difficile cambiare la mia concezione di me. Perché? Perché il tuo desiderio di cambiare non è stato suscitato. Se ti innamorassi di ciò che vuoi veramente essere, lo diventeresti. Ci vuole una fame intensa per provocare una trasformazione di sé. "Come il cervo anela ai rivi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Signore". Se diventi assetato di perfezione come il piccolo cervo lo è per l'acqua da affrontare la rabbia della tigre nella foresta, tu diventeresti perfetto. 29. Sto contemplando un’impresa commerciale. Significa molto per me, ma non riesco a

immaginare come possa nascere. Tu sei sollevato da questa responsabilità. Non devi renderla una realtà, lo è già! Anche se la tua concezione di te sembra così distante dall’impresa che ora contempli, essa esiste oggi come una realtà dentro di te. Chiediti come ti sentiresti e quello che faresti se la tua impresa fosse un grande successo. Diventa identificato con quel carattere e quel sentimento e sarai stupito da quanto velocemente realizzerai il tuo sogno. L'unico sacrificio che siete chiamati a fare, è quello di abbandonare la vostra attuale concezione di voi ed appropriarvi del desiderio volete esprimere.

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30. Come studente di metafisica mi è stato insegnato a credere che le convinzioni della razza e le assunzioni universali mi influenzano. Vuoi dire che solo nella misura in cui do a queste credenze universali potere su di me, io sono influenzato da loro?

Sì. È solo il tuo punto di vista individuale, perché il tuo mondo porta sempre testimonianza della tua attuale concezione di te. Se qualcuno ti offende, cambia la concezione di te. Questo è l'unico modo in cui gli altri cambiano. Il testo di stasera può essere letto da sei persone qualsiasi in questa stanza e non ci saranno due persone che interpreteranno la stessa storia nello stesso modo. Uno sarà esultante, l’altro depresso, un altro indifferente, e così via, eppure è la stessa storia. Le assunzioni universali, le convinzioni di razza, chiamatele come volete, non sono importanti per voi. Ciò che è importante è la vostra concezione (non di un altro) di voi stessi, perché la concezione che avete di voi determina la concezione che avete degli altri. Lasciate stare gli altri. Cosa sono per te? Seguite i vostri desideri. La legge è sempre in funzione, sempre assoluta. La vostra coscienza è la roccia sulla quale poggiano tutte le strutture. Fate attenzione a ciò di cui siete consapevoli. Non dovete preoccuparvi degli altri, perché siete sostenuti dalla assolutezza di questa legge. Nessun uomo viene a voi di sua spontanea volontà, sia egli buono, cattivo o indifferente. Non vi ha scelti! Tu hai scelto lui! È stato attirato a voi a motivo di ciò che siete. Non potete distruggere con la forza lo stato che un altro rappresenta. Piuttosto, lasciatelo in pace. Che cosa è lui per te? Innalzati ad un livello superiore di coscienza e troverai un nuovo mondo che ti attende, e quando tu santifichi te stesso, gli altri sono santificati. 31. Chi ha scritto la Bibbia? La Bibbia è stata scritta da uomini intelligenti che hanno usato miti fallici e solari per rivelare verità psicologiche. Ma noi abbiamo scambiato le loro allegorie per storia e quindi abbiamo fallito nel vedere il loro vero messaggio. È strano, ma quando la Bibbia fu introdotta nel mondo e l’accettazione sembrava in vista, la grande Biblioteca di Alessandria fu distrutta da un incendio, non lasciando nessuna traccia su come la Bibbia era nata. Poche persone possono leggere altre lingue, quindi non possono paragonare i loro credi con altri. Le nostre chiese non ci incoraggiano al confronto. Quanti dei milioni di persone che accettano la Bibbia come fatto, la discutono? Credendo che sia la parola di Dio, accettano ciecamente le parole e quindi perdono l’essenza che contiene. Avendo accettato il veicolo, non capiscono ciò che il veicolo trasmette. 32. Tu usi le Scritture Apocrife? Non nei miei corsi. Ne ho diversi volumi a casa. Non sono più grandi dei 66 libri della nostra attuale Bibbia. Raccontano semplicemente la stessa verità in un modo diverso. Per esempio, è raccontata la storia di Gesù da ragazzo, che guardava i bambini fare degli uccelli col fango. Tenendo gli uccelli in mano, facevano finta che gli uccelli volavano. Gesù si avvicina e colpisce gli uccelli nelle loro mani. Mentre loro cominciano a piangere, egli raccoglie uno degli uccelli rotte e lo rimodella. Tenendolo alto, soffia su di esso e l'uccello vola. Ecco una storia di uno che è venuto a rompere gli idoli nelle menti degli uomini, e poi mostra loro come utilizzare la stessa sostanza e rimodellarla in una bella forma e dargli vita. Questo è ciò che questa storia sta cercando di trasmettere. "Vengo, non a portare la pace, ma una spada". La verità uccide tutti i piccoli uccelli di fango della mente, uccide le illusioni e poi le rimodella in un nuovo percorso che libera l'uomo.

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33. Se Gesù era un personaggio di fantasia creato dagli autori della Bibbia allo scopo di illustrare alcuni drammi psicologici, come spieghi il fatto che lui e la sua filosofia sono menzionati nella storia non religiosa e non cristiana di quei tempi? Non erano Ponzio Pilato ed Erode ufficiali romani di quei tempi in carne e ossa?

La storia di Gesù è la storia identica a quella del salvatore indù Krishna. Essi sono gli stessi personaggi psicologici. Entrambi si suppone siano nati da madri vergini. I governanti del tempo hanno cercato di distruggerli quando erano bambini. Entrambi hanno guarito i malati, resuscitato i morti, insegnato il Vangelo dell'amore e sono morti martiri per l'umanità. Indù e cristiani credono allo stesso modo che il loro salvatore è Dio fatto uomo. Oggi le persone citano Socrate, eppure l’unica prova che Socrate sia mai esistito è nelle opere di Platone. Si dice che Socrate bevve la cicuta, ma io vi chiedo: chi è Socrate? Una volta ho citato un verso di Shakespeare e una signora mi ha detto: "Ma Amleto disse questo”. Amleto non lo ha mai detto, Shakespeare ha scritto i versi e mise le parole in bocca a un personaggio da lui creato e chiamato Amleto. Sant'Agostino disse una volta: "Ciò che ora si chiama religione cristiana esisteva tra gli antichi. Hanno iniziato a chiamare Cristianesimo la vera religione, ma non è mai esistito". 34. Tu utilizzi affermazioni e negazioni? Lasciamo queste scuole di pensiero che usano affermazioni e negazioni. La migliore affermazione, e l'unica efficace è un'assunzione che, in sé implica la negazione dello stato precedente. La negazione migliore è l'indifferenza totale. Le cose appassiscono e muoiono per indifferenza. Esse sono mantenute in vita attraverso l'attenzione. Tu non neghi una cosa dicendo che non esiste. Piuttosto riconoscendola metti sentimenti in essa, e ciò che tu riconosci come vero, è vero per te, sia esso buono, cattivo o neutro. 35. É possibile che qualcuno sembri morto eppure non sia morto? Il Generale Lee si suppone sia nato due anni dopo che sua madre, creduta morta, era stata sepolta viva. Fortunatamente per lei, non fu imbalsamata e sepolta nella terra, ma in un deposito in cui qualcuno la sentì piangere e la liberò. Due anni più tardi la signora Lee partorì un figlio che divenne il Generale Lee. Questo è parte della storia di questo paese. 36. Come può qualcuno che è stato svantaggiato in gioventù avere successo nella vita? Siamo creature abitudinarie che formano schemi mentali che si ripetono più e più volte. Anche se l’abitudine agisce come una legge irresistibile che spinge a ripetere gli schemi, non è una legge, perché noi possiamo cambiare gli schemi. Molti uomini di successo come Henry Ford, Rockefeller e Carnegie erano poveri in gioventù. Molti dei grandi nomi di questo paese provenivano da famiglie povere, eppure hanno lasciato dietro di loro grandi realizzazioni nel mondo politico, artistico e finanziario. Una sera un mio amico partecipò ad una riunione per giovani dirigenti pubblicitari. L'oratore della serata disse a questi giovani: " Questa sera ho solo una cosa da dirvi, ed è quella di rendervi grandi e non potete fallire". Prendendo un comune vaso per pesci, lo riempì con due buste, una di noci inglesi e l'altra di piccoli fagioli. Li mescolò con la mano, cominciò a scuotere il vaso e disse: "Questo vaso è la vita. Non potete fermare la sua agitazione perché la vita è una pulsazione costante, ritmo vivente, ma attenzione". E mentre guardavano, le grandi noci giunsero alla cima del vaso mentre i piccoli

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fagioli caddero verso il basso. Guardando dentro il vaso l'uomo chiese: "Chi di voi si sta lamentando, chiedendo perché?" Poi aggiunse: "Non è strano, il suono proviene dal vaso e non dall'esterno. Un fagiolo si sta lamentando che se avesse avuto lo stesso ambiente della noce anche lui avrebbe fatto grandi cose, ma non ha mai avuto la possibilità". Poi prese un piccolo fagiolo dal fondo del vaso e lo mise in alto dicendo: "Posso spostare il fagiolo con la semplice forza, ma non posso fermare il vaso della vita dallo scuotere", e mentre scuoteva il vaso, il piccolo fagiolo scivolò nuovamente verso il basso. Sentendo un'altra voce di lamentela, chiese: "Che cosa sento? Lei sta dicendo che avrei dovuto prendere uno di quei grossi tizi che pensa di essere così grande e metterlo sul fondo e vedere cosa succede a lui? Crede che sarà altrettanto limitato che Lei perché sarà derubato della possibilità di grandi cose così lo è Lei? Vediamo". Quindi l'oratore prese una delle grandi noci e la spinse sul fondo del vaso dicendo: "Non riesco ancora a fermare lo scuotimento del vaso", e mentre gli uomini guardavano la grande noce tornò in alto di nuovo. Allora l'oratore aggiunse: "Signori, se volete veramente avere successo nella vita, rendetevi grandi". Il mio amico prese a cuore questo messaggio e cominciò ad assumere di essere un imprenditore di successo. Oggi è veramente un grande uomo, se giudicate il successo dal denaro. Da impiego a oltre mille persone a New York. Ognuno di voi può fare quello che ha fatto lui. Assumete ora di essere ciò che volete essere. Camminate in tale assunzione ed essa si consoliderà in fatto reale.