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NETAFIM NEWS Editore, Direzione, Redazione ed Amministrazione NETAFIM ITALIA S.R.L. Frazione Monleone,Via Pian degli Alberi 27 C 16044 Cicagna (Ge) tel. 0185 18720 - fax 0185 1872025 www.netafim.it [email protected] Direttore responsabile Stefania De Pirro Redazione Stefania De Pirro, Paolo Piola, Alberto Puggioni. Stampato da Grafiche Oneto S.n.c. (Ge) Autorizzazione del tribunale di Chiavari N° 4/2006 “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70 % CB-NO/GENOVA N° 22 / ANNO 2013” n° 22 - NOVEMBRE 2013 NETAFIM NEWS 1 NETAFIM APRE UN NUOVO STABILIMENTO A VALENCIA 2 L’AGRICOLTURA INNOVATIVA E LA BANDA (NON ABBASTANZA) LARGA 3 I SISTEMI IRRIGUI NETAFIM PER UVE E MOSTI DI QUALITA’ 4 ANTEPRIMA - UNIRAM XR 5 PRIMI RISULTATI CAMPI DIMOSTRATIVI MAIS NETAFIM

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NETAFIM NEWSEditore, Direzione, Redazione ed AmministrazioneNETAFIM ITALIA S.R.L. Frazione Monleone,Via Pian degli Alberi 27 C 16044 Cicagna (Ge) tel. 0185 18720 - fax 0185 1872025 www.netafim.it [email protected]

Direttore responsabile Stefania De Pirro

RedazioneStefania De Pirro, Paolo Piola, Alberto Puggioni.

Stampato da Grafiche Oneto S.n.c. (Ge)

Autorizzazione del tribunale di Chiavari N° 4/2006“Pos

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n° 22 - NOVEMBRE 2013

NETAFIMNEWS

1NETAFIM APRE UN NUOVO STABILIMENTO A VALENCIA

2L’AGRICOLTURA INNOVATIVA E LA BANDA (NON ABBASTANZA) LARGA

3I SISTEMI IRRIGUI NETAFIM PER UVE E MOSTI DI QUALITA’

4ANTEPRIMA - UNIRAM XR

5PRIMI RISULTATI CAMPI DIMOSTRATIVI MAIS NETAFIM

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Apre in Spagna un nuovo sito produttivo,scelta strategica di Netafim per sostenere ipiani di espansione in Portogallo e NordAfrica ed incrementare l’efficienzaproduttiva sui mercati del bacino delMediterraneo. Netafim è leader di mercato nell’irrigazionea goccia in Spagna e, grazie alla consistentecrescita del Paese in questo settore ed allasua posizione geografica, ha deciso dicostruire proprio nella Penisola iberica ilnuovo stabilimento. “Netafim ha lavorato inSpagna con il distributore locale, Regaber,per più di 35 anni,” ha dichiarato MordiSchwartz, Manager Regionale di Netafim

Spagna e Portogallo. “La realizzazione di questo impianto produttivo segna una tappa significativa perla crescita e il continuo successo dei nostri prodotti nel Paese e supporterà i piani di espansione diNetafim in Portogallo e Nord Africa, oltre a soddisfare la crescente domanda degli agricoltori per iprodotti Netafim”.”La profonda crisi finanziaria della Spagna ha impattato su molti settori industriali del Paese. Tuttavia, ilTurismo e l’Agricoltura, settore quest’ultimo in cui opera Netafim, sono le uniche due aree dove la crisiè stata più leggera. I rappresentanti delle Autorità locali della Spagna hanno accolto con entusiasmo lal’apertura dello stabilimento valenciano, che considerano un’opportunità per dare lavoro a decine dipersone in un momento di alta disoccupazione, recessione e declino industriale profondi.Il Presidente del Consiglio di Amministrazione e il CEO di Netafim, Rudolf Weber ed Igal Aisenberg,insieme ai rappresentanti del governo locale e dei clienti Netafim erano presenti alla cerimoniainaugurale dello stabilimento.Nel 2013 Netafim ha investito 10 milioni di dollariper la costruzione di nuovi impianti: il taglio delnastro nel nuovo stabilimento di Valencia, infatti,segue da vicino l’avvio di altri due nuovi impiantidi produzione in Sudamerica - uno in Perù e l’altroin Brasile, e ne condivide le finalità di soddisfarela rapida crescita della domanda e supportare gliambiziosi piani di sviluppo della società.Con l’aggiunta della struttura di Valencia, Netafimgestisce 16 stabilimenti in tutto il mondo, di cuitre si trovano in Israele: Kibbutz Hatzerim,Kibbutz Magal e Kibbutz Yiftach.

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NETAFIM APRE UN NUOVOSTABILIMENTO A VALENCIA

IL TAGLIO DEL NASTRO

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Parliamo di Internet e pensiamo ad unmondo virtuale.Proviamo invece a guardare la Rete come unmezzo per mettere in relazione le persone: èun ottimo punto di vista per comprendereopportunità e ostacoli per lo sviluppo tecnicoed economico, anche in agricoltura.Sono stati recentemente pubblicati i datirelativi allo stato di avanzamento del"Progetto banda larga nelle aree ruraliitaliane", nell'ambito dei Programmi disviluppo rurale regionali 2007-2013, il quale èrealizzato in stretta connessione e sinergiacon il "Piano nazionale banda larga" promossodal Ministero dello sviluppo economico eattuato dalla società in house Infratel SpA. Lelinee abilitate sono state triplicate: i datiaggiornati a giugno 2013 evidenziano che in

sei mesi la popolazione connessa nelle aree rurali è passata da 25 a 75mila persone. Rispetto al 2012,sono stati stesi 826 Km di fibra ottica rispetto ai 359 km esistenti nel periodo precedente. Lo segnalaPianetaPsr.it ((http://bit.ly/19zgrb5) evidenziando come lo sviluppo delle connessioni veloci siafondamentale per la diffusione dell'accesso alla rete nelle aree agricole. Purtroppo manca ancora moltoal traguardo previsto di 4.505 km di infrastrutture di fibra ottica previste.Perché è importante garantire una connessione veloce?Se lo stesso Google ha annunciato che investirà in progetti per la tutela del Made in Italy(http://bit.ly/H3NyK9) in un incontro a cui ha partecipato anche il ministro per le Politiche agricole,Nunzia De Girolamo, non mancano storie di agricoltori che attraverso la rete hanno potenziato la propriaattività.Vittoria Brancaccio, ad esempio, spiega i vantaggi della connessione veloce nella gestione della suaimpresa multifunzionale sulla costiera amalfitana: risparmi del 25% per promuovere agriturismo eprodotti tipici (http://bit.ly/1bZ6vYv). O Alessandro Logenco, agronomo delle Cantine Nicosia(http://bit.ly/H3NESa), che tramite il web si mantiene costantemente aggiornato sugli sviluppi dellatecnica e della normativa.E tu?Quanto è importante Internet per la tua attività agricola?Raccontaci la tua esperienza sul blog (http://blog.netafim.it/) o sulla pagina Facebook(www.facebook.com/NetafimItalia).

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L’AGRICOLTURA INNOVATIVA ELA BANDA (NON ABBASTANZA)LARGA di Cristiano Spadoni - Agronotizie

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Assecondare in maniera puntuale, omogenea eaccurata le necessità idriche della vite è damolti anni uno degli obiettivi delle attività diNetafim Italia nel settore viticolo. L’attivazione di progetti di ricerca e di supportoalle aziende vitivinicole ricopre un ruolo primarionelle attività dell’Azienda, impegnata nellapromozione delle tecniche di microirrigazione agoccia ad altissima uniformità sulle colturearboree di riferimento in Italia. L’esperienza dioltre 40 anni ci permette di offrire alle aziendevitivinicole un Sistema Irriguo a Gocciaconcepito, adattato e realizzato per il vigneto,flessibile e innovativo, capace di sostenere laproduzione attesa con la qualità attesa. Per anni abbiamo dovuto confrontarci con ilpregiudizio che, in generale, non vedeva di buonocchio l’irrigazione in viticoltura, dando perscontato che si trattasse di pratica da relegarealla mera produzione di maggiore quantità senon, in maniera strumentale, una furba praticadi forzatura. Niente di più errato! Inoltre, spesso i disciplinari di produzione sonodatati e non tengono conto, in maniera dinamica, del cambiamento in atto non solo climatico, ma anchelegato all’approfondimento delle conoscenze sul ruolo dell’acqua nel determinare la qualità delle uve e deicomposti responsabili degli indici qualitativi (zuccheri, acidità, polifenoli, ecc.). Alcuni disciplinari, poi, nonprevedono alcuna forma di irrigazione spesso per motivi legati alla tradizionale e regolare piovosità delle zonea cui si riferiscono. L’impegno di questi anni in campo, che passa anche dalla partecipazione a convegni eincontri tecnici sul tema qualità dell’uva e del mosto, si è profuso principalmente in aree dove i problemi dinatura climatica sono storicamente più visibili e frequenti. Negli ultimi anni però le cose sono cambiate: l’andamento climatico è stato caratterizzato, senza sostanzialidifferenze fra le varie aree geografiche, da un costante incremento delle temperature primaverili, estive edautunnali aggravate da periodi di scarsissima piovosità e/o da piogge brevi e concentrate (es. annata 2012).La pratica agronomica dell’irrigazione (detta di soccorso), per definizione, ha lo scopo di permettere allepiante di superare le condizioni di stress idrico in cui si possono trovare i vigneti in particolari anni o stagionicome, appunto, in quest’ultimo periodo. La stessa irrigazione di soccorso non si configura quindi comepratica di forzatura per innalzare le rese unitarie di produzione, che sono legate strettamente al numero digemme o grappoli per ettaro ed i cui limiti massimi sono già comunque regolati dai disciplinari stessi. L’irrigazione è quindi da considerarsi pratica volta a garantire la sopravvivenza dei vigneti e in particolare asalvaguardare i necessari livelli qualitativi dell’uva e quindi anche del mosto. Questi i punti salienti, cherichiamano l’attenzione sulla pratica agronomica dell’irrigazione, espressi nel documento datato 19 Aprile

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I SISTEMI IRRIGUI NETAFIM PER UVE E MOSTI DI QUALITA’

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I SISTEMI IRRIGUI NETAFIM PER UVE E MOSTI DI QUALITA’

2013 e redatto dal Direttore Generale del Dipartimento delle Politiche Competitive della QualitàAgroalimentare del MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), il Dott. StefanoVaccari. Il documento è indirizzato agli operatori professionali del sistema di produzione vitivinicolo, alleRegioni e Province Autonome presso i loro Assessorati all’Agricoltura e Foreste, ai membri del ComitatoNazionale Vini DOP e IGT, nonché al Dipartimento Ispettorato Centrale Tutela Qualità e Repressione FrodiProdotti Agroalimentari. Un documento epocale con forte valore storico. La sollecitazione è chiara: si ritieneche la pratica volontaria dell’irrigazione di soccorso sia da ritenere applicabile anche alle denominazioni i cuidisciplinari di produzione non la contemplino esplicitamente tra le pratiche di coltivazione. Una praticaagronomica utilizzabile in quelle annate climaticamente avverse, come già espresso in precedenza, nelrispetto delle caratteristiche tecniche e produttive e in particolare della resa di uva per ettaro in osservanzadel disciplinare di riferimento. Insomma siamo tutti informati, compresi gli organi di controllo, che irrigare il vigneto non è una pratica diforzatura e non è una pratica fuori legge. Nel frattempo, in attesa di questo importante documento, lo studio sul ruolo della disponibilità a carico dellaqualità delle uve è andato avanti e negli ultimi anni il quadro si è ulteriormente ben delineato. Dagli studicomparativi si è visto come l’irrigazione di solo soccorso sia una pratica che, se da una lato garantisce lasopravvivenza del vigneto e forse salva la produzione, dall’altro non ne regolarizza gli aspetti qualitativi, aconferma che può non essere la miglior tecnica da applicare. Pertanto, se il tabù di irrigare la vite è ormai

ALA GOCCIOLANTE APPESA AL FILO

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definitivamente decaduto, comunque il solo soccorso non è sufficiente. Infatti, l’intervento irriguo realizzatoin presenza di stress idrico manifesto sulla pianta è una pratica ormai tardiva e i danni a carico dellaproduzione sono già avvenuti. Sempre più necessario è capire quali livelli di deficit idrico possono essereaccettati e quali invece inducono danno alla qualità. Consideriamo, inoltre, che la differenza tra uno stressidrico prolungato e un deficit o carenza idrica sono due condizioni diverse per la pianta. Uno stressprolungato deprime le attività del metabolismo secondario (in generale l’elaborazione e l’accumulo di queicomposti responsabili della qualità) e si spinge oltre, fino a attaccare le funzioni del metabolismo primario(sopravvivenza dell’individuo) al punto che la pianta arriva a “cannibalizzare” i propri tessuti per sopravvivere.Una condizione idrica di carenza o deficit è invece una fase che la pianta di vite, geneticamente adattata aiclimi mediterranei caldo temperati, è in grado di superare operando su diversi sistemi di modulazione esenza compromettere elaborazione e accumulo di sostanze secondarie, il tutto senza intaccare le funzionidel metabolismo primario. In questi anni abbiamo studiato, dimostrato e approfondito quelli che sono imeccanismi di attivazione e risposta allo stress idrico e al deficit idrico che la vite mette in atto. Fondamentaleè la competizione tra organi vegetativi e frutto e l’instaurarsi di un particolare equilibrio detto vegeto-produttivo. Inoltre la chiusura parziale degli stomi fogliari permette alla pianta di vite di continuare a farefotosintesi usando meno acqua. Queste risposte fisiologiche devono essere messe in relazione con gliobiettivi produttivi dell’azienda vitivinicola con lo scopo di portare in cantina uve con composizioneorganolettica equilibrata (per es. tra zuccheri e patrimonio acido). Per ottenere tali scopi la maturazionedell’uva deve essere regolata e i processi di accumulo, in particolare dei composti legati all’aroma e al colore,devono avvenire in piante non stressate con buon controllo della propria regolazione termica, attraverso la

VIGNETO IRRIGATO A GOCCIA SU TERRENO SCIOLTO E MINERALE

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traspirazione, e la fotosintesi (il cuitasso netto decresce al crescere dellivello di stress idrico). La strategia irrigua che ha fornito imigliori risultati è quella del deficitidrico controllato (detto anche RDIovvero Regulated Deficit Irrigation)che consiste nel restituire una quotavariabile di acqua in relazione allaquota evapotraspirata dalla pianta.L’obiettivo del deficit idricocontrollato resta quello di ridurrel’eccessivo consumo idrico da partedella pianta determinando un arrestodella crescita, e nel contempomantenere l’elevata capacità nell’usodell’acqua che si ottiene riducendo latraspirazione (perdita d’acqua sottoforma di vapore prevalentemente a

livello degli stomi fogliari). Tramite lamisurazione dei potenziali idrici fogliari

(con camera a pressione o altri metodi) si caratterizzano le soglie di stress e si valuta, ricordando la variabilitàlegata a portinnesti e vitigni, come operare per evitare di portare la pianta oltre suddetta soglia.Altri metodi indicano dei fattori di correzione al calcolo del monte millimetri da restituire per ogni turnoirriguo, in accordo alle fasi fenologiche e all’andamento climatico, nell’ottica di non soddisfare appieno ilfabbisogno stimato, ma di imporre una carenza voluta e controllata. Per avere un effetto significativo su tuttoil vigneto è fondamentale che ogni pianta riceva la stessa quantità di acqua uniformemente e in manieraefficiente. Il Sistema Irriguo a Goccia Netafim è oggi in grado di avere una efficienza prossima al 95%(significa che il 95% dell’acqua fornita è reso disponibile agli apparati radicali, in equilibrio con l’aria presentenel suolo e per un tempo utile all’assorbimento) e grazie ai Gocciolatori Autocompensanti (capaci, in uncampo di pressione tra 0,5 e 4 bar, di erogare tutti la stessa portata) si pone come lo strumento più accuratoper l’irrigazione tecnica del vigneto attraverso la pratica del deficit idrico controllato.Il risultato ottenuto è importante: il deficit idrico controllato permette di risparmiare acqua e conseguireadeguati livelli produttivi con miglioramento della qualità del vino in ambienti caratterizzati da incostante oscarsa piovosità estiva. Ulteriore possibilità di miglioramento è data dalla Fertirrigazione, ovvero l’aggiuntaal flusso irriguo dei sali nutrizionali (azoto, fosforo, potassio, microelementi, ecc.) in forma solubilizzata(pronta assimilazione) e localizzata (efficiente distribuzione) come pratica o come integrazione alleconcimazioni tradizionali. Le soluzioni di Sistemi a Goccia Netafim proposte su vigneti sono 3:- In Superficie: Le ali gocciolanti vengono poggiate sul terreno lungo il filare, sul quale generalmente sipratica un diserbo localizzato - le ali gocciolanti suggerite sono l’UNIRAM AS o il DRIPNET PC AS. Questotipo d’applicazione ha il pregio della facilità d’installazione e la possibilità di adattarsi a forme di allevamentocon o senza spalliera- Su Filo: l’ala consigliata è l’UNIWINE, un’ala autocompensante dotata di ganci premontati rompi goccia che

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ALA GOCCIOLANTE IN SUBIRRIGAZIONE

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bene si adatta alle soluzioni a spalliera con fili di sostegno. Questa soluzione innovativa consente di fissarefacilmente l’ala al filo in fase d’installazione, con un notevole risparmio di tempo, costi di manodopera e conlimitati ingombri in campo.- In Subirrigazione: interrando l’ala a 30-40 cm in profondità si soddisfano i fabbisogni idrici in maniera precisae localizzata senza ingombri in campo e con una riduzione delle perdite idriche dovute all’evaporazionedell’acqua nella fase di caduta e dal terreno. Il monitoraggio del corretto funzionamento di questo sistemasi attua tramite contatori e con una corretta e pianificata manutenzione. Per questo tipo d’applicazioni le aligocciolanti suggerite sono l’UNIRAM AS o il DRIPNET AS.L’irrigazione a goccia, al pari di tutte le altre pratiche agronomiche, ha assunto una grande importanza grazieanche agli studi e ai riscontri ottenuti. Grazie all’indicazione del MIPAAF che costituisce, di fatto, unasollecitazione chiara nella direzione dell’applicazione razionale dell’irrigazione, alla conoscenza sempre piùapprofondita del ruolo dell’irrigazione a goccia, e della conseguente misurata disponibilità idrica, l’irrigazionea goccia appare oggi come la migliore soluzione. Recentemente sono stati pubblicati diversi lavori coordinatidai più importanti atenei italiani che storicamente o recentemente si sono spinti in studi approfonditi sulruolo della razionalizzazione idrica in viticoltura e sulle ripercussioni sulla qualità di uve, mosti e quindi deivini. Importanti contributi sono stati forniti dai gruppi di ricerca guidati dal Prof. Scienza dell’Università diMilano, dalla Prof.ssa Silvestroni del Politecnico delle Marche, dal gruppo di ricerca coordinato dal Prof.Scalabrelli dell’Università di Pisa ed altri i quali hanno divulgato e reso fruibili i risultati di diversi studi che

ALA GOCCIOLANTE POSATA SU TERRENO IN PENDENZA (FASE DI ALLEVAMENTO)

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oggi supportano e convalidano le applicazioni che da anni Netafim realizza in Italia.Le recenti esperienze sperimentali hanno abbracciato numerosi vitigni italiani ed internazionali in diversearee produttive italiane quali Toscana, Abruzzo, Puglia, Sicilia, Marche, Friuli e Sardegna. Molto importante èstato poter comparare le esperienze italiane con quelle di altri paesi produttori, come il Cile e la Francia.Importanti esempi sono arrivati dalle realtà un tempo considerate emergenti come l’Australia, il Sud Africa ola California, dove l’irrigazione a goccia ha fatto parte da subito delle pratiche agronomiche volte a mantenerela qualità e la riconoscibilità del prodotto sui mercati, cosa che ha permesso anche di avere prezzi competitiviin ottica di rapporto qualità/prezzo. Negli ultimi tempi, le Assenologi di diverse regioni italiane hanno mostrato interesse al tema dellamicroirrigazione a goccia su vigneto e le ripercussioni sulla qualità dei mosti, a partire dalla Campania finoall’Emilia Romagna, per conoscere per capire e per sviluppare una competenza diffusa delle reali rispostedella vite alle pratiche colturali, del frutto alle tecniche di allevamento e cura e quindi del futuro vino che sivuole produrre. Portare in cantina un mosto equilibrato che sia davvero lo specchio di un territorio e di una identità significaanche modificarlo il meno possibile in fase di vinificazione. Significa anche sapersi adattare a un andamentoclimatico in evoluzione che costituisce una variabile non controllabile. La conoscenza è lo strumento percontinuare a crescere insieme ai viticoltori e ai loro enologi in un settore fondamentale per la valorizzazionedella produzione agricola in Italia.

VIGNETO INERBITO

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ANTEPRIMA - UNIRAM XR

Seguendo la continua evoluzione delle esigenze degli agricoltori, Netafim è impegnata costantementea offrire prodotti che siano innovativi, precisi e resistenti. Netafim fornisce soluzioni complete chepermettono di ottenere rese più elevate e qualità superiori, in modo affidabile e costante durantel’intero ciclo produttivo in maniera sostenibile, cioè massimizzando l’efficienza nell’utilizzo di acqua,terreno ed energia in maniera attenta e responsabile, aiutando a preservare le risorse naturali delmondo.

Oggi Netafim è in fase di finalizzazione di un nuovo prodotto, da aggiungere alla sua gamma, una nuovaala gocciolante autocompensante, specifica per le applicazioni irrigue in subirrigazione.Si tratta dell’evoluzione dell’ala gocciolante Uniram AS, già dotato di barriera antiradice, sistemaantisifone e passaggi estremamente ampi di labirinto che si arricchisce di una nuova ed unicacaratteristica: utilizzo di ossido di rame nella produzione del materiale del gocciolatore.

Grazie al materiale particolare con quale sarà costruito non sarà più necessario iniettare prodotti chimicio irrigare anche quando non necessario per inibire il possibile intasamento del gocciolatore in seguitoall’intrusione dei capillari delle radici delle piante che vanno a cercare l’acqua. Si eviterà così chesostanze chimiche vengano disperse nel terreno.

Un passo avanti nella difesa ambientale.Il gocciolatore Uniram XR segna una svoltaimportante nella tecnologia dell’irrigazione agoccia: la subirrigazione, grazie alla sua efficienzae a questa caratteristica del tutto naturale, diventail sistema più ecologico e profittevole per gestirel’acqua in irrigazione.

Numerosi test e prove in campo da partedell’ufficio ricerca e sviluppo di Netafim, nellepeggiori situazioni di lavoro possibili, hannodimostrato come il gocciolatore Uniram XR abbiauna resistenza all’occlusione da radici nettamentesuperiore rispetto agli altri gocciolatori.

L’ala gocciolante Uniram XR sarà disponibile sulmercato nel 2014

COMPARAZIONE PERCENTUALE DIPENETRAZIONE DELLE RADICI ALL’INTERNO

DEL GOCCIOLATORE

Gocciolatori contrattamento

% p

enet

razi

one

Gocciolatorisenzatrattamento

Uniram XR3,5 l/h

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PRIMI RISULTATI CAMPIDIMOSTRATIVI MAIS NETAFIML’irrigazione a goccia applicata al mais rappresenta oggi una tecnica agronomica in grado d’incrementare resee qualità e quindi di produrre reddito. Questa pratica si sta rapidamente espandendo a livello nazionale grazieanche al lavoro costante di ricerca e di applicazione svolto da Netafim in campo, sia in ambito accademicoche all’interno delle aziende maidicole. Netafim ha sviluppato una collaborazione con alcune delle maggiori aziende produttrici di sementi,agrofarmaci e fertilizzanti mondiali presenti sul territorio nazionale, con le quali sono stati realizzati 14 campidimostrativi in diversi areali ad alta vocazione (Lombardia, Veneto, Friuli, Piemonte, Emilia Romagna, ecc.),mettendo a confronto mais irrigato a goccia, per aspersione, con rotolone, scorrimento e mais non irrigato.I risultati dei campi, sebbene influenzati dall’andamento stagionale non del tutto favorevole, stannoconfermando ciò che Netafim ha sempre dichiarato, validando l’efficacia del sistema a goccia sia dal puntodi vista produttivo che di profitto.Inoltre, si è testata la tecnica anche su tesi ad alta densità di semina: anche in questo caso, le prestazionisono state molto buone a dimostrazione del fatto che è possibile gestire la maggiore competizione per lerisorse usando la goccia e portare il mais ad alti livelli produttivi con il valore aggiunto della fertirrigazione.Diseguito una breve anteprima dei dati provenienti dai campi dai quali, sebbene necessitino ancora diun’accurata analisi statistica, emerge che, a parità di ibrido utilizzato, la tecnica agronomica dell’irrigazione agoccia ha avuto significativi incrementi produttivi - tra il 20 e il 40% -rispetto alle altre tecniche irriguetradizionalmente utilizzate.Abbiamo registrato, in una prova condotta nel ferrarese, il picco produttivo di granella secca, di 20,7 ton/ha.Altri indici d’incremento sono stati misurati durante il corso della stagione: il completamento dellapannocchia, il numero di ranghi, la completa allegagione, la biomassa complessiva, ecc. Per esempio, ilnumero di ranghi in asciutta si è attestato su 16, 18 a rotolone e 20 a goccia. La lunghezza della pannocchiain asciutta è rimasta sui 15 cm, 20 a scorrimento e 22 a goccia. L’apporto idrico medio in questa stagione,erogato con la goccia con un’efficienza del 90-95%, è stato intorno ai 250 mm/ha. Dati in linea con iprecedenti sono arrivati anche dai campi con ibridi da insilato/biomassa, indicando, anche in questo caso, ilruolo significativo della goccia sul mais per consentire all’ibrido seminato di poter esprimere il potenzialegenetico con ulteriori auspicabili margini di crescita. In attesa dei risultati definitivi, stiamo già lavorando per la prossima campagna 2014 per essere sempre piùvicini e attenti alle esigenze delle aziende agricole e degli operatori professionali del settore. Di seguito i risultati ottenuti da una delle migliori aziende sita a Conselice, in Emilia Romagna.

METODO IRRIGUO

Asciutto

TIPO DIIBRIDO

DKC 6815

Rotolone DKC 6815

Goccia Netafim

Differenza Gocciarispetto asciutto

Differenza gocciarispetto rotolone

DKC 6815

UMIDITA’RACCOLTO

14%

14%

14%

36,5%

23,2%

RACCOLTOQ/Ha

127,4

141,2

173,9

+ 46,5

+ 32,7

RISULTATI

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Con il coupon sottostante segnalateci gli argomenti che vorreste fossero trattati nei prossimi numeri e, se non loavete ancora fatto, usate lo stesso per darci l’autorizzazione per continuare ad inviarvi il NETAFIM NEWS.

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