NESSUNO È PROFETA NELLA PROPRIA PATRIA - scifiweb.it · o Dio. cosi la tua lode siestende ai...

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P.l. SPA-S.A.P. - D.1.353/2U)3- 1.2710204 N.46 - a.1c.1 DCB/CN - N.3 NESSUNO È PROFETA NELLA PROPRIA PATRIA GiMt Il sordto. n it?€ ad ilNGM aalkt sinasosd. "Da do,. su Densono Auask cotc?'. T E letture odieme ci parlano del rifiuto Lldella Parola di Dio. È l'esperienza a cui vanno incontrc Ezechiele, Paolo e Gesù Cri- sto. L'incredulita di fronte alle provocarioni della Parola, la reazione dura e ostile sono esiti possibili a fronte della dinamica della li bertà umana. Il profeta Ezechiele (I Lettu- ro) al quale è stata aflidata la missione di denunciare le infedelta del popolo d'lsraele per propiziarne la conversione, si sente cir- condato sempre e solo ala "cardi e spine" che lo hafiggono. Scrivendo ai cdstiani di. Cotil.to ( Let- ,zr.o), Paolo coùtro i suoi detratto iivendi- ca coù forza la sua diSnità di apostolo. L'au- tenticita del suo miÌistero è confermata dal- le peEecuzioni e alalla "sDina nella carne" permessa da Dio per rendere fecondo il suo serYizio al Vangelo. Gli abitanti di Nazaret (Vo,Wel,o) tifllrta- no di ficonoscere in Gesir Cristo il Messia at- teso: l'i[credulità, l'indifferenzs, l'ostilità di frolte alla Parcla, la presa di posizione nei §uoi confronti appartengo[o al nistero del- la libertà umana. Ma l'indiffelenza rende opaca la vita spiritùale, §te.ile I'azione, iner- t€ il cuore. D,oltrenico Bnndolitro,s§tt a Meaviolia e riliuto nei confronti di Gesù. Se- cohdo il iiudizio degli abitanti di NaareL dove Gesù eG crcsciuto e conosciùlo. ègli non pote va essere quel Maeslro e quell'opeÉtore di mi- racoli di cui si parlava in tutto il paese. ANIIFoNA D1l'lGRlSSo (sor47,l0-l l) in piedì Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia in mezzo al tuo templo. Come il luo nomè, o Dio. cosi la tua lode siestende ai conli- ni della terra; di giustizia è piena la tua deglra. Celebrante - Nel nome del Padre e del Fiolio e dello Spirilo Santo. Assémblea - AÉEn. C - La grazia del Signore nostro Gesùr Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spidto Santo sia con tulti voi- A - E con il tuo spirito. AITO PENITENZIAI.E C - ìl Signore Gesùi, che ci ìnvita alla ménsa dèlla Parola e dell'Eucaristia, ci chiama alla conversione. Riconosciamo di essere pecca- tori e invochiamo con fiducia la misericordia mostraci la iua misericordia e abbi piela di noi À - sidnoie, piaa. C - Cristo, che conosci la nostra iragilità e Ia no- slra miseria, accogli la nostra supplica e abbi pietà di noi. A - Crlslo, pietà. C - Signore, che sei Iamore che perdona, apri ilnostro cuore alla sp€ranza e abbipietà dinoi. A - Signore, pìeta. C - Dio onnìpolente, abbia miedcordia di noi, per- doni i nosùi peccali é ci conduca alla vih ètema A - Amen. GLoRlA A Dlo NEtfA[To DEI CIELI e pace in tera agll uomini di buona volonta. Noi ti lo- diamo, ii bènedlciamo, ti adoriamo, ti glorill- chiamo, iirèndiamo grazie per latua glorìa im- mensa, Signore Dio, Redel cielo, Dio Padre onnipotente. Signore. Figlio unigenilo. Gesir Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i p€ccati del mondo, ab- bipietà dinoi;tu chèlogli i peccatl del mon. do. accogli la nostra supplica;tu ch6 siedial la destra del Padre, abbi pieta di noi. Perché tu soloil Sanlo, tu solo ilSignore,tu solo I'Al- tissimo, GesÌr Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. di Dio. (ùeve pausa di sitenzia) C - Signore, che haiùnto il peccato e la morte, XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 1

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P.l. SPA-S.A.P. - D.1.353/2U)3- 1.2710204 N.46 - a.1c.1 DCB/CN - N.3

NESSUNO È PROFETA NELLA PROPRIA PATRIA

GiMt Il sordto. sì n it?€ ad ilNGM aalktsinasosd. "Da do,. su Densono Auask cotc?'.

T E letture odieme ci parlano del rifiutoLldella Parola di Dio. È l'esperienza a cuivanno incontrc Ezechiele, Paolo e Gesù Cri-sto. L'incredulita di fronte alle provocarionidella Parola, la reazione dura e ostile sonoesiti possibili a fronte della dinamica della li

bertà umana. Il profeta Ezechiele (I Lettu-ro) al quale è stata aflidata la missione didenunciare le infedelta del popolo d'lsraeleper propiziarne la conversione, si sente cir-condato sempre e solo ala "cardi e spine" chelo hafiggono.

Scrivendo ai cdstiani di. Cotil.to ( Let-,zr.o), Paolo coùtro i suoi detratto iivendi-ca coù forza la sua diSnità di apostolo. L'au-tenticita del suo miÌistero è confermata dal-le peEecuzioni e alalla "sDina nella carne"permessa da Dio per rendere fecondo il suoserYizio al Vangelo.

Gli abitanti di Nazaret (Vo,Wel,o) tifllrta-no di ficonoscere in Gesir Cristo il Messia at-teso: l'i[credulità, l'indifferenzs, l'ostilità difrolte alla Parcla, la presa di posizione nei§uoi confronti appartengo[o al nistero del-la libertà umana. Ma l'indiffelenza rendeopaca la vita spiritùale, §te.ile I'azione, iner-t€ il cuore. D,oltrenico Bnndolitro,s§tt

a Meaviolia e riliuto nei confronti di Gesù. Se-cohdo il iiudizio degli abitanti di NaareL doveGesù eG crcsciuto e conosciùlo. ègli non poteva essere quel Maeslro e quell'opeÉtore di mi-racoli di cui si parlava in tutto il paese.

ANIIFoNA D1l'lGRlSSo (sor47,l0-l l) in piedì

Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia inmezzo al tuo templo. Come il luo nomè,o Dio. cosi la tua lode siestende ai conli-ni della terra; di giustizia è piena la tuadeglra.Celebrante - Nel nome del Padre e del Fiolio edello Spirilo Santo. Assémblea - AÉEn.C - La grazia del Signore nostro Gesùr Cristo,l'amore di Dio Padre e la comunione dello SpidtoSanto sia con tulti voi- A - E con il tuo spirito.AITO PENITENZIAI.E

C - ìl Signore Gesùi, che ci ìnvita alla ménsadèlla Parola e dell'Eucaristia, ci chiama allaconversione. Riconosciamo di essere pecca-tori e invochiamo con fiducia la misericordia

mostraci la iua misericordia e abbi piela di noiÀ - sidnoie, piaa.

C - Cristo, che conosci la nostra iragilità e Ia no-slra miseria, accogli la nostra supplica e abbipietà di noi. A - Crlslo, pietà.

C - Signore, che sei Iamore che perdona, apriilnostro cuore alla sp€ranza e abbipietà dinoi.

A - Signore, pìeta.C - Dio onnìpolente, abbia miedcordia di noi, per-doni i nosùi peccali é ci conduca alla vih ètema

A - Amen.

GLoRlA A Dlo NEtfA[To DEI CIELI e pace intera agll uomini di buona volonta. Noi ti lo-diamo, ii bènedlciamo, ti adoriamo, ti glorill-chiamo, iirèndiamo grazie per latua glorìa im-mensa, Signore Dio, Redel cielo, Dio Padreonnipotente. Signore. Figlio unigenilo. GesirCristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figliodel Padre, tu che togli i p€ccati del mondo, ab-bipietà dinoi;tu chèlogli i peccatl del mon.do. accogli la nostra supplica;tu ch6 siedialla destra del Padre, abbi pieta di noi. Perchétu soloil Sanlo, tu solo ilSignore,tu solo I'Al-tissimo, GesÌr Cristo, con lo Spirito Santo:nella gloria di Dio Padre. Amen.

di Dio. (ùeve pausa di sitenzia)

C - Signore, che haiùnto il peccato e la morte,

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 1

CoL[EllA - O Djo, che nell'umiliazione del tuoFiglio hai risollèvato l'umanità dalla sua cadu-ta, donaci una rinnovata gioia pasquale. per-ché. liberi dall oppressione della colpa, parteci-piamo alla {elicità eterna. Per rl nosko SignoreGesù Cristo... A-Amen.OpWrc ta calena dél'Anno B, Mesete tt ed-, pag. 993:

C - O Padre, togli ilvèlo dai nostri occhi e do-naci la luce dello Spirito. perche sappiamo ri-conoscere la lua gloria nellumiliazione deltuo Figlio è nella nostra inlormità umana spe-rimenliamo la potenza della sua risurezio-ne. Per il nostro Signore Gesu... A-Amen.

Dio non cessa di volgeÉi al 6uo popolo ibellee inledele e a ciascuno di noi: lo la attrave§o ilptuleta Ezechiele pet invitarci alla conversione.

Dal libro del profèta Ezechièle (2,2-5)

ln queigiomi,,uno spirito èntrò in me, mife-ce alzare in piedi e io ascoltai colui che mi par-lava. 3Mi disse: "Figlio dell uomo, io ti mandoaifigli d'lsraele, a una razza diribelli, che siso-no rivoltaticonlro dime. Essie iloro padri siso-nosolièvaticontrodimefinoadoggi..Oueliiaiqualiti mando sonoligli lestardi edal cuore tn-durito. Tu dirai loro: 'Drce il Sronore Dio'.aAscoltino o non ascohino - dal mòmento cnesono una genìa dj ribelli -, sapranno almenoche un profeta si trova in mezzo a loro».

PRIMA I.EITURA sEduli

A - Bendiamo gra.zle a Dio.

SATMO RESPONSORIATE (Sol ì 22n 23, I 4)lsraele leva a Dio con lidùcia i suoi occhi petottenere pedono e salvezza. Pet questo can-liamo (o diciamo):

Pi I nostri occhi sono rivolti al Signore.

ffiAte alzo imieiocchi, / a ìe che siedi neiciela. /Ec6o, come gli occhi dei servi / alla mano deiloro padroni. BCome gliocchidiuna schiava / alla mano dellasua padrona, / così inostd occhialSiqnore no-stro Dio, /finché abbia piètà di noi. B

Pieta di noi, Signore, pietà di noi, / siamo giàlroppo sazi di disprezzo. / troppo sazi noi sia-mo dello scherno dèi gaudenli. / deldisprezzodeisuperbi. B

SECONOA LEITURA

L'ap$tolo Paolo conlida la sua debolezza,che chiama "spina nella carne". Pìit volte hachiesto a Dio di esserne liberato. Piu luomo èdebolo, pitl in lui si mahilosta la potenza del Si-gnorc Dio.

Dalla seconda lettera di san Paolo aposto.lo ai Corìnzi (12,7-10)

Fratelli. atlinché io non monli in supérbia, èstata dala alla mia came una spina, un inviatodiSatana perpercuotermi, perché io non mon-ti in superbia. 6A causa di questo per tre volteho pregato il Signoré che l allontanasse da me.

nEd eglimihadetto: "Tibasta la mia grazia;la forza infatlisi manilesta pienamenle neilla de-bolezza". oI/li vanterò quindi ben volèntieridelle mie debolezze, pèrché dimori in me Iapotenza diCristo. Percìò micompiaccio nèllemiè debolezze. negli oltraggi, nelle difficollà,nelle persécuzioni, nolle anqosce sotferteperCrjsto: infaltiquando sono debolé, è allo-ra che sono forte-

A - A6ndlamo qrazie a Oio.

CANTo At VAIIGELo (ctrLc4,18) in pjedi

R Alleluia, alleluia. Lo Spirito del Signore èsopra di me: miha mandato a porlare aipoveriil lieto annuncio. R Alleluia.

vat{GEr0

Gli abitanti di Nazaret si meruvigliano detla 6a-pienza e dei miacoli opeati da Gesìt. ma lo -fiutano pérché, a motivo della sua uhanità,non crcdono che sia un invielo di Dio.

i,l- DalVang€lo secondo Marco (6,1-6)l- A-Gloriaale,oSiEnore.

ln queltempo. 'Gesu venne nella sua patriae i suoi discepoli lo seguirono. ?Giunlo il saba-to, si mise a insegnare nella sinagoga. E mohi,ascoltando, rimanèvano stupiti e dicevano:"Da dove glivengono queste cose? E che sa-pienza è quellache gliè slata data? E iprodigicome quelli compiuti dalle sue mani?'Non ècostuiil falegnamè. il figlio di l\4aria, ilfratello diGiacomo, di loses. di Giuda e di Simone? E lesue sorelle, non stanno qui da noi?". Ed eraper ìoro motivo discandalo.

aMa Gèsù disse loro: "Un profeta non è di-sprezzato se non nellasua patria, tra isuoipa-

TEMPO OROINARIO

rentié in casa sua».5E lì non poteva compierenessun prodigio. ma solo impose le mani a po-chi malatie li guarì.6E si meraviqliava della lo-ro incredulità. Gesil percorrèva ivillaggi d'intor-no, insegnando.

PROIESSIONE DI FÉDÈ

CRt00 lll UN S0L0 Dlo, Padre onnipotèntè,creatore del cielo e della ièfta, di tutte lecose visibili e invisibili. Crodo in un solo Si-gnore, Gesù Cristo, unigenito FigliodiDio, na-to dal Padre prima ditutti i secoli: Dio da Dio,Luce da Luce, Dioveroda Oiovero, genera-to, non creaio, della stessA soslanza del Pa-dre; per mezzo di lui tutte le cose sono slatecreale. Per noi uomini e per la nostra sal-vezza discese dal cielo, (si china il capo)eperoporadello Spirito Santo siè incarnato nelseno della Vergine Maria e siè fatlo uomo. FLtcrocilisso pèl noi sotto Ponzio Pilato, morìe lu sepolto. ll tezo giorno è suscitato, se-condo le Scritture, è salilo alcielo, siedè alladestra dèl Padae. E di nuovo verra, nella glo-ria, pèr giudicare i viù è j morti, e il suo regnonon avrà finè. Credo nello Spirito Santo,che è Signore e dà lavita, e procede dal Pa-dree dal Figlio. Con il Padre e ilFiglio è ado-rato e glorificato, e ha parlato per mèzzo deiproféti. Crèdo la Chiesa, una, santa, cattoli-ca e apostolica. Protesso un solo battesimoper il perdono dei peccati. Aspeiio la risurre-zionè dei morti e la vita del mondo che verrà.Amen.

A- Lod€ a te, o Cristo.

n p edi

(sipuò adatlare)

C - Fratelli e sorelle, rivolgiamo lacomune pre-ghiera a Dio nostro Padre, perché ci renda di-scepolie leslìmoni del Cristo, primizia dell'uma-nità nuova.

Letlore - Preghiamo insieme è diciamo:A -Ascoltaci, o Signore-1. La Chiesa ha il compito di annuncìare il Van-gelo agliuominie aile donne delnostrotempo.Perché lo faccia con coraqqio, lede e qenuinacariÉ, preghiamo.

2. ln tanti luoghi la libertà di pensiero e di paro-la è impedita. Perché sia data a tutti i popoli lapossibìlità diésp mere la lorolede, preghiamo.

3. Perché l'Anno Santo della misericordia, an-nunciato da Papa Francesco, possa recarefruttidi conversione atlraverso la riscoperla delsacramento della Penitenza e deglialtri sacra-menli, preghiamo.

PREGHTERA DEI TEDEI.I

XIV DOMENICA 63

4. Per la nosira comunità parrocchiale, chèognidomenica celebra lEucaristia, perché al-tinga ra pace e la speranza che vènòono dallafede in Cristo, preghiamo.

I nienzia. i ciel la aam''nilà laca le.

C - Sighore cesù, che hai conosciuto I'incom-prensione è i limitìdèlla condizione umana, in-segnaciad accettare le provedella vita con se-renitàe iiducia. Tu che vNie reqnicon il Padree con lo Spirito Santo n6i secoli dei secoli.

§UTI,E OFFERÌ!

C - Cipurfichi, Signore, quest offorta che con-sacriamo al luo nome, e ci conduca di giornoin giorno a esprimere in noi la vita nuova nelCristo luo Figiio. Egli vive e regna nei secolideisecoli. A - Amen.(si suqgeiscg ir P@tùÌo delle Damèniche ù: La host@ salvezzàhet Figlio di Dio latlo wo. Me'sate lt ed., paa. 337)_

A - Ogni volta che mangiamo di questo pa-ne e bèviamo a questo calicet annunziamola lua morte, Siqnorè, nell'atlesa della iuavènuta.

ANIItoNA ALtA CoMUNI0NE - cesù insesna-va nella sinagoga e molti rimanevano slupi-tidella sua sapienza.Pausa di ingnzkmento alla Comunione.

MISTERO DELTA FEDE inginocchio

OOPO I.A COMUNIONE in piedi

PÈEGI.!IAIIIO FEB PAPA FPANCESCO PELLEGRINO

a Papa Francesco compie un viaggio apostolicoin Ecuador, dal6 all'S luglio 2015, in Bolivia, dall'8al l0luglio e in Paraguay, dal 10 al 12luglio.

C - O Dio onnipolenle ed eterno, che ci hai nu-tritì con i doni della rua carità senza limili, fa'che godiamo i benelici della salvezza e vivia-mo semprè in rendimenlo di Arazie. Per Cristonoslro Signore. - A-Amen.PROPOSTE PEB ICANfli da R1pertorio nazio-nale. Canti pet la Liturgia, EileDicroei 2009. /n/'-zio. Tutta la ierra canti a Dio (310)i Cristo ce-sù, Salvatore (273). Riromello at Sàtmo resDoo-soràle del lìr. G. Assandti. Oppwg Bit. comune:Spero nel Signore (336). Prccessione olfertoia-/e: Tu, fonte viva (381 ). Colrunione. Mistero del-la Cena (364): Sei tu, Signore, il pane (378).Congedo. Acqua di lonte crlstallina (207).

Gli àr'imeli nela Bibbia / 6

CANE: fedele amico dell'uomo

f L rane (in ebraico &?Ieài in g.ero *l/or), fedeieIami.o delluomo. Aell anlichità era utillrzaroper Ia guardia deì gieggi e la caccia.

A causa della sua aggressività, douta all'abbàn,dono e al maltrattanerto da parte dell'uomo, il ca-

diA@o Bn!'ioq nU.

Nella eomnne espressione simbolica, I'appelaiivo dircÀne" è impiegato nei riguardi dei popoli impuri e disolito desisna personaggi pagani (Cfr Dt 23,19; Mt 7,6i15,26; Mc 7,1) ed €reiici (2Pt 2,22i Ap 22,15). Vi sonoanche leslimoniaìze posiiive h al.u derti evangelici(Cfr Mc 7,24'3q Lc 16,21) e nel racconto del libro diTobia (CA Tb 11,4). Chlop!€ D€ ${ilio, t/rl&to

66ma SETTIMANA LTTUBGICA NAZIONAI.EBari, 27 - 30 agocto 2016

EUCARISILq " MATRIMONIO. TAMIGIIABelazloni: La tamiglia nella Chiesa e nel mondoconremporaneo fooridgi Franco Mianoe Aiusep-pina De SimoneÌ"Serza la Domenrca non possiÀ-movivete' (Don Giotgio Mazzanti, docente di Sa-cramentaia, Università Utbaniana e Don SilvanoSnbant, litutgista- patoco): Ogni celeb,azions èuna lesla nuziale (Moas. Bruno Fondt"Padrc Ma-riano Magrassi" (Don Giulio Meiattini o.s-b.);L Eucaristia della lamiglia nel Gìorno del Signore(t Enzo Bianchi, Bose).RivolgeÉi a Cefiro .ti A2ion6 Liturgica, Segreieria.Via Libedana 17 - 00185 Boma. 1e|.06.4741870 - Fax06.4741 860 - ryww,centroazionelitulgica.itLrlficio Lnùgico Dioc§ano . S€geùeda: Cso Aladé EìeGa§{r€d,274/ A- 7O125Ban Tel 080 528a40a - rar 0805690230- lii u rgico @ o d eg itr la. ba r l. il;ségrèrerlaO66setlimrnaliturgica.ii

ne non god€va di buonafama (Ch Qo 9,4).

Spesso gruppi di ran-dagi, ddotti aÌla fame diventavàno pericolosi e,secondo tna comun€credenza, il loro morsoprocurava la malaiiiàcontàgiosa della rabbia.

Per tale ragionetroviamo nella Bibbiaespressioni di disprezzocollegate al simbolismocanino (Cfr ISam 17,4812snm S,8) e proverbiehe flettono una con-cezione negÀtiva e vioI€nta del cane (Cfr Pr26,11.1?; 1Re 22,38; zRe9i Saì 22,1?.21i 68,24).

,n -rm Exrca tuuÒ-qdo+U -É 0'rrr6rze.Fùo:& ,-'a00,.,.@.#ftff, !,,i"ro ,_.-te§oA*Éc.b*dae* tr-mlad ves.m

^hlcNl B.D Gi' u{ahari oi*!n: G{rliorÉliù E.nai:abb6are .èdFus I wm

Papa Fmrcesco lù arulunciab il, 13 mÉo 1m An-no Sdtto sbliorlTiwio ùd.ieato alh m:isericd.dirl nel.i ryù r test no o nr irqsano dpUa chi.tsura (M aotl?i.t;o Vot;rono ll- L dltina An@ sonta st raodiaado èstata ifuktto da Prya Kanl Woitda neL 1983 dedicatoalh Redenziric- n GiubiJto s.i dprim l'8 ùi.embre2015. oiano d.ell'Iwt ocdatq Conceziow, e si cutu:lùdaù il 20 noÉnùrc 2016, elemitìt di Cris,o Re.

)fiV SE'TIIMANA DEL IEMP0 ORDINABIO(Èrltu$§\ Litursia délle Ore: Il setttmaw

6 ;, Mio Dio, in t€ Ga!trdo. Dio si rircÌà per entrare in conunion€ con noi e la nostIa ftposra è la lr€gìteB. s-Maria Goretti {n.f.)i S. l|o,riù Tercsa lèùchsaska. Cea28j10-22q Sal 90,1-4.1415; Mt 9,1&26.

? M Nelh gtusitda, St8tror€, corterDl€ò il tuo yolto,L'episodio diGia.obbe è sinile alla noùre os(um dei mj-stici- S- PaotnD d i Al?*flanria; S. Odotu; S. aorlo Liùi?.t?. Oen 32,23.33; Sal l6,t-3.0-8.15!Ìtt 9,32 38.

8 X Str di troi, SigDore, sia il mo ,mora. Là tamiglia diGia.obbe anche se litisiosa non " abbsdonara da Dio,aÌzi proprio attraveBo colùi che era stato ifiutato Dio lefa conoscere il sùo ainorc. S§. Aquitrr e Prisci a; S.AdAono lll: B- Pietrc Vignp. Cen 41,6à.57i42,5-7à.I7.24ai Sal 32,2-3.1ù11.18-l9i Mt 10,1-7.

I G Ricordiano. Si$orc, le tùe neroviglie. L'atieggia,menlo di Giu§€ple ver§o i suoi frajetli s€nr per far cogliero a lorc gti enod comme$i e à riconciliasi con lui e conDto. St. Asutino Zhlto Eons e r (Il.f.\i S. Veronba Oiutia

"/: Cen 44.ì8 21.23b 29i45.1.6: Sal I04.1&21: Mi I0,7.15.

r0 1- Ls salvorra dei giùsti ,ien€ dsl Sisorc. I .a.coniidei P dar^i ci monrano un Dio di .ù ci si puo Edare.Ss. Rdina e yroada; Bb. Enordple Rui2 . ". t*r46,l-7.2&30; Sal 36,'4.18-13.27 28.39 40;Mt 10,1&23.

ll S S- Bendzttn, abate, paùona d'Eltxlpe Festu (bia.n.r). Grst3t€ e yedet€ cor è buono i] SigDor€. San Bene-detto ha fondato monast€ri in cui sìmpam à serrile il Si-gnorè.0n cuore lib€ro e ardente. s- Pin I: S- L'@z;o.S. OI!'o. Pr 2,1-9i Sal 33,2-11; Mi i0,27,29.

llzD X\ Dotwùna dol TO . B (5. G. C,latbnta; S. ka,?".I). An 7,r2.,5i Sal 84,9.l4i Ef I,3 I4i Mc 6, 31.

ftùico Irada Bclalldo

"C.A.PACI DI §VEELIAIìE IL MONDO"11 ,rr'rzì - Ser B€rcdeito rtÀ NorciaNato intomo al 480 a Norcia, e considemto iì pairiar-ca del monaahffimo occidmtale- Dopo un pedodo disoÌitudin€ à Subiaco, Eassò ala foma cenobitica aMontecassino. l,a suÀ Regola aprt ùÌìa via nuols aìlaciviltà europea dopo iI declino di quella ronaru- Inessè lamo un luoìo det€rminante la l€tiùÉ medita-ia deua Parola di Dio e la ìode lirugica, alrerÌare(0n i ribni del lavoro (O/a s'larara) in un clima in.ieruo di cadtà ftaiema e di selvizio pciproco. PaoloYI lo proclamò latrono d'Bùmpa (24l10/19M).

I{ld G,oroùini, s{p