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Titolo 9

Provincia di BolognaSETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E TRASPORTI

AMBITI SPECIALIZZATI PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE E POLI FUNZIONALI

Contenuti del Titolo 9

Art. 9.1 – Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale

Art. 9.2 – Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attività produttive di rilievo comunale

Art. 9.3 – Prestazioni delle aree ecologicamente attrezzate

Art. 9.4 – Disposizioni in materia di poli funzionali

Art. 9.5 – Disposizioni in materia di insediamenti commerciali

Art. 9.6 – Disposizioni in materia di stabilimenti a rischio di incidente rilevante

Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti

Art.9.1 Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale (1. 2.)

34 ambiti produttivi sovracomunali suddivisi in 4 categorie

A1) Ambiti produttivi consolidati per funzioni prevalentemente produttive manifatturiere

A2) Ambiti produttivi consolidati per funzioni miste

B1) Ambiti produttivi suscettibili di sviluppo per funzioni prevalentemente produttive manifatturiere e per funzioni logistiche

B2) Ambiti produttivi suscettibili di sviluppo per funzioni miste

1. – (Indirizzo) Obiettivi specifici

2. – (Direttiva) Individuazione e classificazione degli ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale


Tavola ambiti produttivi sovracomunali

Art.9.1 Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale (3.)

La distinzione fra ambiti specializzati “consolidati” e ambiti specializzati “suscettibili di sviluppo” costituisce un contenuto proprio del PTCP.

La distinzione fra ambiti “per funzioni prevalentemente manifatturiere” e ambiti “per funzioni miste” ha valore di prima definizione della caratterizzazione evolutiva di ciascun ambito, ma può essere modificata

3. – (Direttiva) Individuazione e classificazione degli ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale



• Riqualificazione e completamento delle dotazioni infrastrutturali ed ecologiche.

• Miglioramento delle condizioni di accessibilità per le merci e per le persone

• Risparmio e ottimizzazione consumi energetici, consumi idrici e rifiuti prodotti

• Riordino urbanistico e miglioramento della qualità architettonica

• Promozione di forme di certificazione ambientale

• Sostegno a iniziative di marketing territoriale.

4. – (Indirizzo) Indirizzi generali per tutti gli ambiti specializzati di rilievosovracomunale



• utilizzo delle potenzialità insediative residue (+ quelle derivanti da dismissioni) privilegiando lo sviluppo e il reinsediamento di attività produttive già insediate nell’ambito

• ulteriori espansioni insediative, solamente in relazione a esigenze, non diversamente soddisfacibili, di sviluppo di attività produttive già insediate nell’ambito, o di eventuale reinsediamento di attività già insediate nel comune o nei comuni o nell’associazione o unione di comuni

5. - (Indirizzo) Ulteriori indirizzi specifici per gli ambiti consolidati



• gli ambiti sono quelli indicati per fornire la parte prevalente dell’offerta insediativa in risposta alla domanda futura,

• gli ambiti “Funo-Stiatico-Interporto”, “S.Carlo”, “Altedo” “il Postrino” e “Martignone” sono inoltre candidabili anche per ospitare poli funzionali integrati per funzioni di attrazione

• le prospettive di sviluppo dell’ambito “Martignone” sono subordinate all’entrata in esercizio del Casello autostradale di Crespellano e della relativa bretella di collegamento con la Via Emilia

6. – (Indirizzo) Ulteriori indirizzi e direttive specifiche per gli ambiti suscettibili di sviluppo



Per ciascuno degli ambiti produttivi di rilievo sovracomunaleprevalentemente produttivi manifatturieri deve essere previsto il raggiungimento delle condizioni di “area ecologicamente attrezzata” di cui all’art. A-14 della LR 20/2000(vedi disposizioni di cui all’art. 9.3.)

In termini di indirizzo le medesime condizioni e prestazioni vanno perseguite,, anche per gli ambiti produttivi di rilievo sovracomunale con caratterizzazione mista

8. - (Direttiva) Raggiungimento condizioni di “area ecologicamente attrezzata”


Art.9.1 Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale (9. 10.)

9. 10. - Accordi Territoriali per gli ambiti produttivi sovracomunali

(D) Per ciascun ambito di rilievo sovracomunale, la Provincia e i Comuni nel quale l’ambito ricade o comunque interessati o influenzati dalle prospettive dell’ambito sottoscrivono un Accordo territoriale, ai sensi dell’art. 15 della LR 20/2000

(I) Laddove siano costituite le Associazioni o Unioni di comuni,preferibilmente l’Accordo sarà esteso a riguardare l’insieme degli ambiti specializzati di rilievo sovracomunale



• definizione specifica delle aree produttive interessate da ciascun ambito

• definizione delle linee evolutive di ciascun ambito (tipologie di attività insediabili, attività commerciali, stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti, impianti per la gestione dei rifiuti)

• interventi e delle azioni necessarie con definizione delle risorse necessarie e programmazione temporale

• previsioni di ulteriori espansioni insediative e le condizioni di infrastrutturazione a cui tali espansioni sono subordinate (eventuali oneri a carico dei soggetti attuatori)

• adesione degli Enti firmatari al fondo per la compensazione territoriale

11. - (Direttiva) Contenuti Accordo Territoriale



16. - (Direttiva) Tempi di formazione Accordi Territoriali

• Per gli ambiti produttivi suscettibili di sviluppo, la definizione dei contenuti dell’accordo territoriale va concertata in sede di Conferenza di pianificazione per la formazione del PSC del comune interessato. L’Accordo va sottoscritto prima dell’approvazione del PSC (la disposizione si applica anche nel caso dei PSC intercomunali)



18. – (Direttiva) Attività urbanistica precedente agli Accordi Territoriali

• Fino all’approvazione dell’Accordo territoriale, eventuali varianti ai PRG vigenti che introducano ulteriori e contenute aree edificabili per attività produttive negli ambiti di rilievo sovracomunale, sono approvabili con la procedura dell’Accordo di programma di cui all’art. 40 della LR 20/2000.

• Nel caso di ambiti suscettibili di sviluppo, sono ammissibili varianti ordinarie, qualora l’estensione di dette nuove aree edificabili non superari il 5% della superficie delle preesistenti zone omogenee D che compongono l’ambito e comunque sia inferiore ai 10 ettari.


Art. 9.2 Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attività produttive di rilievo comunale

1. 1. -- (Indirizzo)(Indirizzo) Individuazione delle aree produttive di rilievo comunalearee produttive di rilievo comunale

sono le aree specializzate per attività produttive previste nei sono le aree specializzate per attività produttive previste nei PRG PRG vigenti e non facenti parte degli ambiti specializzati di rilievvigenti e non facenti parte degli ambiti specializzati di rilievo o sovracomunalesovracomunale

Sono indirizzate al consolidamento e allo sviluppo delle attività produttive già insediate nell’area, per le quali possono essere previsti ampliamenti dell’area stessa

Nelle aree ancora non edificate previste dai PRG vigenti e in caso di dismissioni possono ospitare nuove attività, con preferenza per quelle già insediate in aree urbane del comune stesso che debbano trasferirsi

Non sono indicate per fornire nuova ed ulteriore offerta insediativa



Il Quadro conoscitivo Il Quadro conoscitivo preliminare preliminare

Il Documento preliminareIl Documento preliminare

deve contenere una deve contenere una scheda di scheda di analisianalisi di ciascuna area di ciascuna area produttiva di rilievo comunale produttiva di rilievo comunale

deve formulare deve formulare le proposte le proposte evolutiveevolutive relative a ciascuna relative a ciascuna area area

4. 4. -- (Direttiva)(Direttiva) Compiti del PSC Compiti del PSC



2. 2. -- (Direttiva)(Direttiva) Classificazione delle aree produttive comunali Classificazione delle aree produttive comunali

- quelle che devono mantenere una caratterizzazione prevalentemente manifatturiera

- quelle che possono evolvere nella direzione di attività miste secondarie, terziarie commerciali (definendo comunque i limiti di alle possibilità di insediamento di attività commerciali)

- quelle che possano essere trasformate per nuove e diverse funzioni urbane in caso di dismissione

3. 3. -- (Indirizzo)(Indirizzo)

Il Comune può programmare le azioni e gli interventi necessari per la qualificazione come aree ecologicamente attrezzate delle aree manifatturiere

(nel qual caso il Quadro Conoscitivo del PSC deve contenerne l’ “analisi ambientale”)


Art. 9.3 Prestazioni delle aree ecologicamente attrezzate

2. - (Direttiva) Requisiti delle aree ecologicamente attrezzate

Individuazione del soggetto gestore delle infrastrutture, dei servizi e delle attrezzature in dotazione alle aree produttive

La progettazione e realizzazione dei contenuti urbanistico -territoriali di qualità

Realizzazione delle condizioni di gestione ambientale di qualità



3. - (Indirizzo) Individuazione del soggetto gestore

• Imprese specializzate per la gestione delle infrastrutture delle AEA,

• Imprese associate, mediante convenzione con il Comune

• Una o più imprese insediate nell’area tramite affidamento

• Comuni singoli o associati

• Consorzio tra Enti locali



4. 5. – (Indirizzi) I contenuti di assetto territoriale e urbanistico di qualità

• L’assetto infrastrutturale e le prestazioni di sostenibilità infrastrutturale

(in tema di: - reti fognanti - accessibilità territoriale - deflusso delle acque meteoriche -fabbisogno energetico e idrico degli impianti produttivi)

• L’assetto fisico, le opere di urbanizzazione e le dotazioni territoriali

(in tema di: - destinazioni d’uso ammesse - approvvigionamento idrico - acque meteoriche - smaltimento dei reflui - spazi e impianti per il recupero - riuso e smaltimento rifiuti - cunicoli unici - dotazione di sistemi di telecomunicazione a tecnologia avanzata - reti ed impianti di distribuzione dell’energia e della pubblica illuminazione per il risparmio energetico - mobilità interna all’area - dotazioni ecologico-ambientali)



7. – (Direttiva) Definizione dei contenuti di assetto territoriale e urbanistico di qualità di ciascuna area

Accodi territoriali

Strumenti urbanistici comunali

Per gli ambiti produttivi di rilievo sovracomunale

Per le aree produttive di rilievo comunale



6. - (Indirizzo) Le condizioni di gestione ambientale di qualità

• Misure di prevenzione dell’inquinamento (direttiva 96/61/CE)

• Evitare il verificare fenomeni di inquinamento significativi

• Evitare la produzione di rifiuti pericolosi e sugli imballaggi

• Efficace uso dell’energia

• Prevenzione degli incidenti

• Razionalizzazione e gestione manageriale della mobilità degli addetti dell’intera area

• Ripristino del sito in caso di cessazione dell’attività

8. - (Direttiva) Definizione delle condizioni di gestione ambientale di qualità

sono perseguiti tramite la definizione di un “Programma ambientale”, poliennale, di miglioramento delle performances dell’area industriale e delle singole imprese in essa insediate



9. - (Direttiva) Attribuzione della qualifica di area ecologicamente attrezzata

• Individuato il soggetto gestore

• Definiti i contenuti di assetto territoriale e urbanistico di qualità dell’area

• Individuate e dimensionate le opere da realizzare per raggiungere le prestazioni previste e quantificati i loro costi

• Effettuato il programma economico-finanziario per la loro realizzazione (e i contributi privati a tale scopo)

• Assunto l’impegno e la scadenza temporale per formalizzare il primo “Programma ambientale”poliennale

L’area produttiva assume la qualifica di

“area industriale esistente dotata di infrastrutture e impianti tecnologici atti a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente”


Art. 9.4 Disposizioni in materia di poli funzionali

1. - (Indirizzo) Obiettivi specifici

27 poli funzionali

Interporto di BolognaCentergrossQuartiere fieristicoAeroporto di BolognaCAABOspedale S.OrsolaOspedale MaggioreIstituti Ortopedici RizzoliOspedale BellariaUniversitàStazione FS di BolognaCittadella degli Uffici GiudiziariCentronovaZona B di CasalecchioStadio di BolognaAutodromo di ImolaCentro Leonardo di ImolaOspedale di ImolaStazione FS di ImolaParco dell’innovazione di ImolaAutoparco di ImolaTerme di Castel S. PietroTerme di PorrettaZona A di Casalecchio Via Caselle – S. LazzaroOspedale di Bentivoglio

2. - (Direttiva) Individuazione dei poli funzionali



3. - (Direttiva) Accordi territoriali

Per ciascun dei Poli funzionali, deve essere sottoscritto un Accordo territoriale ai sensi dell’art. 15 della LR 20/2000, tra la Provincia e i Comuni nei quali il polo ricade, e gli eventuali altri comuni interessati o influenzati dalle prospettive del Polo, nonché la Regione nei casi siano coinvolte sue specifiche competenze e il Circondario imoleseper i poli ricadenti nel territorio di sua competenza.

4. – (Indirizzo) L’Accordo può recepire specifici accordi fra gli accordi fra gli Enti locali e l’ente gli enti gestori delle funzioni del polo



3. - (Direttiva) Contenuti degli Accordi territoriali

• Definizione delle aree che costituiscono il polo funzionale

• Definizione delle linee evolutive del polo (attività insediabili e limiti a quelle commerciali)

• Interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi, per il contenimento dei consumi energetici e idrici, per il miglioramento della qualità ecologica del polo e del suo contesto

• Le eventuali prescrizioni di ulteriori espansioni insediative e le rispettive condizioni di infrastrutturazione

• Definizione delle risorse necessarie in relazione agli interventi previsti e delle fonti finanziarie (in particolare private)

• La programmazione temporale e l’attuazione degli interventi

• L’adesione degli Enti locali firmatari al fondo di compensazione territoriale



6. – (Direttiva) Attività urbanistica precedente agli Accordi Territoriali

• Fino all’approvazione dell’Accordo territoriale, gli strumenti urbanistici comunali non possono introdurre previsioni di nuovi poli funzionali o nuove previsioni di rilevanti espansioni dell’area di insediamento dei poli esistenti

• Dopo l’approvazione dell’Accordo territoriale, gli strumenti urbanistici comunali provvedono a precisare e a disciplinare dal punto di vista urbanistico, edilizio e infrastrutturale gli interventi di trasformazione, sviluppo o qualificazione stabiliti nell’Accordo, a precisare i livelli prestazionali da raggiungere per garantire l’accessibilità e la compatibilità ambientale, a specificare le opere di infrastrutturazione necessarie



7. – (Indirizzo) Tempi di formazione Accordi Territoriali

• In sede di formazione del PSC di un comune comprendente uno o più Poli funzionali, l’Accordo territoriale va elaborato in concomitanza con la conferenza di pianificazione e vasottoscritto prima dell’approvazione del PSC



Soggetti pubblici e privati possono proporre la realizzazione di nuovi poli funzionali

8. – (Direttiva) Previsione di nuovi poli funzionali

Le proposte, per la localizzazione, devono rispondere ai requisiti di:

• Contiguità con i nodi di interscambio della grande rete della viabilità (in particolare a un casello autostradale)

• Possibilità di un valido collegamento con una stazione ferroviaria

• Capacità delle infrastrutture viarie di accesso di sostenere i nuovi flussi prevedibili

• Capacità delle reti per la fornitura di acqua e di energia e per lo smaltimento dei reflui di sopperire alle esigenze del nuovo polo

• Adeguata distanza dall’area conurbata bolognese

• Salvaguardia delle risorse naturali, paesaggistiche, storico-culturali ed ecologiche del territorio

• Preferenziale contiguità con le aree già parzialmente insediate (non residenziali)



10. – (Direttiva) Procedure di approvazione delle previsioni di nuovi poli funzionali

La proposta di un nuovo polo funzionale è inoltrata alla Provincia e ai Comuni interessati, accompagnata da adeguata documentazione (sulle caratteristiche delle funzioni previste sull’entità e tipologia dell’utenza prevista, sugli aspetti economici, finanziari e occupazionali dell’ipotesi di investimento e da uno studio degli effetti sul sistema ambientale e territoriali e delle misure necessarie per l’inserimento nel territorio).

Qualora sia la Provincia che i Comuni interessati valutino positivamente la proposta rispetto ai criteri di localizzazione ed esprimano interesse e condivisione riguardo ai suoi contenuti, sottoscrivono un Accordo territoriale

L’Accordo specifica se il polo potrà ospitare aree commerciai integrate o medie e grandi strutture di vendita e la superficie di vendita complessiva ammissibile


Art.9.5Disposizioni in materia di insediamenti commerciali (1. 2.)

1. - (Prescrizione) Compiti del PTCPAi sensi della LR 14/1999, il PTCP individua:

• - gli ambiti territoriali sovracomunali rilevanti ai fini della programmazione degli insediamenti commerciali;

• - le aree e centri minori con problemi di adeguata presenza di esercizi di vicinato (in prima ipotesi tutti i centri abitati e nuclei ricadenti nel territorio delle Comunità Montane ed aventi una popolazione inferiore a 700 abitanti)

2. - (Prescrizione) Individuazione ambiti territoriali sovracomunali

Gli ambiti territoriali sovracomunali sono:

- ambito territoriale di imolese (comprendente i 10 comuni del Circondario);

- ambito territoriale bolognese (comprendente tutti i restanti comuni della provincia, che si configura inoltre come “area metropolitana omogenea”ai sensi del D. Lgs. 114/1998)


Art.9.5Disposizioni in materia di insediamenti commerciali

(4.)

4. - (Prescrizione) Rilevanza sovracomunale delle medie strutture

Le medie strutture di vendita, assumono rilevanza sovracomunale nei soli seguenti casi:

- medio-grandi strutture di vendita di prodotti alimentari (> 1500 o 2500 mq di Sup.vendita),

- aggregazioni di più medio-grandi strutture di vendita di prodotti non alimentari, tali da configurare un’area commerciale integrata (> 5 ha di Sup.territoriale)

In tutti gli altri casi le medie strutture di vendita sono da considerarsi di rilevanza comunale e sono di competenza urbanistica e regolamentare comunale.


Art.9.5Disposizioni in materia di insediamenti commerciali (5.)

5. – (Prescrizione) Programmazione dell’insediamento delle grandi strutture di vendita

In materia di previsioni urbanistiche per le grandi strutture di vendita (e per le medie strutture di vendita di rilevanza sovracomunale) restano valide le determinazioni approvate in data 29 maggio 2000 dalla Conferenza provinciale dei servizi.(che definiva per ciascun ambito il dimensionamento massimo di superficie di vendita, distintamente per il settore merceologico)

Fino all’assunzione di diverse determinazioni, con procedura di variante ordinaria al PTCP, ossia di un’ulteriore programmazione dell’incremento massimo della superficie di vendita delle grandi strutture di vendita (comma 11)

(compito attribuito al PTCP dalla Delibera del Consiglio regionale n. 1410/2000)



6. - (Direttiva) Pianificazione dell’insediamento delle grandi strutture di vendita

Previsioni urbanistiche per nuove grandi strutture di vendita non alimentari, ovvero per nuove aggregazioni di medio-grandi strutture di vendita non alimentari che configurino un’area commerciale integrata, possono essere introdotte negli strumenti urbanistici esclusivamente:

- negli ambiti produttivi di rilievo sovracomunale per funzioni miste,sulla base di un Accordo territoriale;

- nelle aree facenti parte di un polo funzionale, sulla base di un Accordo territoriale.

Le nuove previsioni per grandi strutture di vendita alimentari non sono ammesse fintantoché non sia stata stabilita l’ulteriore programmazione (variante ordinaria al PTCP)


Art.9.5Disposizioni in materia di insediamenti commerciali (7. 8.)

7. - (Direttiva) Nuove medio-grandi strutture di vendita alimentari

Previsioni urbanistiche che consentano la realizzazione di nuove medio-grandi strutture di vendita alimentari possono essere proposte esclusivamente in sede di formazione del PSC

8. - (Direttiva) Ampliamento di grandi strutture di vendita

Previsioni urbanistiche che consentano l’ampliamento di grandi strutture di vendita, o di medie strutture di vendita che assumono rilevanza sovracomunale, possono essere proposte esclusivamente in sede di formazione del PSC.



10. - (Direttiva) Ampliamento una tantum della superficie di vendita di grandi strutture di vendita

Anche in deroga alle determinazioni del punto 5 (programmazione) e al di fuori dei casi di cui ai punti 6, 7 e 8 (nuove grandi e ampliamenti), gli strumenti urbanistici comunali possono prevedere l’ampliamento una tantum della superficie di vendita di grandi strutture di vendita (e delle medio grandi di rilevanza sovracomunale), che siano state autorizzate precedentemente all’entrata in vigore del D.Lgs 31/03/1998 n. 114 (Decreto Bersani):

• fino alla misura massima del 10% della superficie di vendita precedentemente autorizzata, per tutte le grandi strutture di vendita*;

• fino alla misura massima del 20% della superficie di vendita precedentemente autorizzata, per i centri commerciali non inseriti nell’ambito di poli funzionali.*per le medio-grandi strutture di vendita senza che l’ampliamento comporti il superamento della superficie di vendita massima di tale tipologia


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