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NERO SU BIANCO CESAREO NEWS Il punto di vista del dirigente scolasti- co Antonina Mancia che ha sostenuto il progetto del giornalino distituto”, credendo fin dallinizio al valore edu- cativo - didattico delliniziativa. La nostra scuola si racconta e si rac- conta imparando a comunicare. Quale mezzo migliore del giornalino di istitu- to? Il giornalino non vuole essere sol- tanto una vetrina delle attività didatti- che, ma intende dar voce al bisogno di comunicare, che è fondamentale per tutti, grandi e piccoli... Spesso le attivi- tà rimangono al chiuso delle aule sco- lastiche, invece il condividere le espe- rienze, o le cosiddette buone prati- cheapre una porta verso il magico mondo della creatività, che è dentro ognuno di noi. Se, attraverso questa attività, la scuola riuscirà a scoprire talenti e passioni, a creare fiducia nel- le proprie capacità e competenze allo- ra avrà assolto il suo primario compito di servizio alla persona, senza distin- zione tra soggetti e ruoli. I nostri alun- ni, spaziando tra varie tematiche, sotto la sapiente guida dei docenti di tutto listituto, stanno realizzando un per- corso di crescita, di assunzione di re- sponsabilità e di acquisizione di com- petenze, ognuno a suo modo e con i propri tempi. E di ciò non possiamo che esserne fieri. Tutto questo nella considerazione che insegnare è unar- te, non un semplice mestiere e larte di per sé è comunicazione. A noi tutti buon lavoro! Insegnare è unarte, larte è comunicazioneGRANDE SUCCESSO ALLOPEN DAY DELLA CESAREO La scuola media Cesareo apre le porte al territorio: il 14 gennaio si è svolta ledizione annuale dellOpen day. I futuri alunni della scuola di via Paratore, provenienti dagli istituti della zona, hanno potuto osservare le attivi- proposte e i lavori svolti dai compagni delle medie. La giornata è iniziata con un discorso di benvenuto alle fa- miglie, tenuto dal dirigente scolastico Antonina Man- cia nell'auditorium, è seguito un concerto in cui si sono esi- biti gli alunni del corso musicale, uno dei fiori all'occhiello dell'istituto. Dopo questa presentazione, le famiglie e i bambini hanno potuto visitare le varie aule della scuola, entrando anche in contatto con alcuni degli alunni che par- tecipavano ai progetti ideati e realizzati da professori e stu- denti nei mesi precedenti. Le attività che sono state propo- ste questanno erano molte, tutte miravano a coinvolgere bambini e genitori e a mostrare quello che la Cesareo può offrire in maniera divertente, originale e molto affascinante. C'erano la mostra del laboratorio di manipolazione e riciclo creativo, la mostra fotografica e la coloratissima esposizione dei lavori di tecnologia, il progetto"Safe & Sound" in lingua in- glese sulla sicurezza a scuola e a casa, il progetto Insieme con Gioiae an- che il lavoro realizzato nell'ambito dellincontro di alunni e docenti con la scrittrice Dacia Maraini. Interessanti, inoltre, gli esempi di scrittura creativa e i progetti Legalitàe Panormusdedicato alladozione dei monumenti citta- dini da parte delle scuole elementari, medie e superiori. Altri lavori, invece, sono stati realizzati nell'ambito delle attività curriculari: come ad esempio il sistema solare e i vulcani, il microcosmo e gli insetti, il Luna park dei perché”, il laboratorio creativo in lingua spagnola e quello in francese, oltre alla consegna degli attestati Delfe Trinity”. Uno spazio è sta- to riservato ai laboratori pomeridiani, artistico e giornalistico, inoltre la scuola ha messo a disposizione uno sportello informazioni per guidare i genitori nella visita dellistituto. Alunni, docenti, la preside e il personale scolastico, in sinergia, hanno collaborato alla riuscita dell'evento ottenendo un riscontro positivo dai visitato- ri. Francesco Di Giovanni 3^ I Vi invitiamo a visitare il nostro blog CLIKKIAMO LA SCUOLA, a cura della professoressa Loredana Puccio, in cui troverete le idee, i materiali e i progetti che si svolgono nelle classi dellistituto o a cui gli studenti partecipano allesterno. Tutti i prodotti raccolti sono opera origina- le degli alunni di tutte le classi della nostra scuola e dei loro docenti. VOLANO VERSO GLI EUROPEI LE CAMPIONESSE DI CHEERDANCEDELLA SCUOLA MEDIA CESAREO di Antonina Mancia La premiazione alle nazionali Continua a pag 17 Laura Carbone 3^N Alice Siracusa 2^B Melissa Sanacore 1^ F Alessandra Causa 2^C Cheerdance, uno sport agonistico alla ribalta: 4 alunne della scuola Cesareo vincono gli italiani e volano verso i campionati europei previsti a giugno a Praga. Le vincitrici sono Laura Carbone della 3^N, Alessandra Causa della 2^C, Melissa Sanacore della 1^F e Alice Siracusa della 2^B, tutte atlete della Polisportiva Bonagia di Luciano Amico. Tutte sono arrivate prime tra i gruppi, Laura e Melissa si sono classificate prime anche tra le coppie

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NERO SU BIANCO CESAREO NEWS

Il punto di vista del dirigente scolasti-

co Antonina Mancia che ha sostenuto

il progetto del “giornalino d’istituto”,

credendo fin dall’inizio al valore edu-

cativo - didattico dell’iniziativa.

La nostra scuola si racconta e si rac-conta imparando a comunicare. Quale mezzo migliore del giornalino di istitu-to? Il giornalino non vuole essere sol-tanto una vetrina delle attività didatti-che, ma intende dar voce al bisogno di comunicare, che è fondamentale per tutti, grandi e piccoli... Spesso le attivi-tà rimangono al chiuso delle aule sco-lastiche, invece il condividere le espe-rienze, o le cosiddette “buone prati-che” apre una porta verso il magico mondo della creatività, che è dentro ognuno di noi. Se, attraverso questa attività, la scuola riuscirà a scoprire talenti e passioni, a creare fiducia nel-le proprie capacità e competenze allo-ra avrà assolto il suo primario compito di servizio alla persona, senza distin-zione tra soggetti e ruoli. I nostri alun-ni, spaziando tra varie tematiche, sotto la sapiente guida dei docenti di tutto l’istituto, stanno realizzando un per-corso di crescita, di assunzione di re-sponsabilità e di acquisizione di com-petenze, ognuno a suo modo e con i propri tempi. E di ciò non possiamo che esserne fieri. Tutto questo nella considerazione che insegnare è un’ar-te, non un semplice mestiere e l’arte di per sé è comunicazione. A noi tutti buon lavoro!

“Insegnare è un’arte,

l’arte è comunicazione”

GRANDE SUCCESSO ALL’OPEN DAY DELLA CESAREO

La scuola media Cesareo apre le porte al territorio: il 14 gennaio si è svolta l’edizione annuale dell’Open day. I futuri alunni della scuola di via Paratore, provenienti dagli istituti della zona, hanno potuto osservare le attivi-tà proposte e i lavori svolti dai compagni delle medie. La giornata è iniziata con un discorso di benvenuto alle fa-miglie, tenuto dal dirigente scolastico Antonina Man-cia nell'auditorium, è seguito un concerto in cui si sono esi-biti gli alunni del corso musicale, uno dei fiori all'occhiello dell'istituto. Dopo questa presentazione, le famiglie e i bambini hanno potuto visitare le varie aule della scuola, entrando anche in contatto con alcuni degli alunni che par-tecipavano ai progetti ideati e realizzati da professori e stu-denti nei mesi precedenti. Le attività che sono state propo-ste quest’anno erano molte, tutte miravano a coinvolgere

bambini e genitori e a mostrare quello che la Cesareo può offrire in maniera divertente, originale e molto affascinante. C'erano la mostra del laboratorio di manipolazione e riciclo creativo, la mostra fotografica e la coloratissima esposizione dei lavori di tecnologia, il progetto"Safe & Sound" in lingua in-glese sulla sicurezza a scuola e a casa, il progetto “Insieme con Gioia” e an-che il lavoro realizzato nell'ambito dell’incontro di alunni e docenti con la scrittrice Dacia Maraini. Interessanti, inoltre, gli esempi di scrittura creativa e i progetti “Legalità” e “Panormus” dedicato all’adozione dei monumenti citta-dini da parte delle scuole elementari, medie e superiori. Altri lavori, invece, sono stati realizzati nell'ambito delle attività curriculari: come ad esempio il sistema solare e i vulcani, il microcosmo e gli insetti, il “Luna park dei perché”, il laboratorio creativo in lingua spagnola e quello in francese, oltre alla consegna degli attestati “Delf” e “Trinity”. Uno spazio è sta-to riservato ai laboratori pomeridiani, artistico e giornalistico, inoltre la scuola ha messo a disposizione uno sportello informazioni per guidare i genitori nella visita dell’istituto. Alunni, docenti, la preside e il personale scolastico, in sinergia, hanno collaborato alla riuscita dell'evento ottenendo un riscontro positivo dai visitato-ri. Francesco Di Giovanni 3^ I

Vi invitiamo a visitare il nostro blog

“CLIKKIAMO LA SCUOLA”, a cura

della professoressa Loredana Puccio, in

cui troverete le idee, i materiali e i progetti

che si svolgono nelle classi dell’istituto o a

cui gli studenti partecipano all’esterno.

Tutti i prodotti raccolti sono opera origina-

le degli alunni di tutte le classi della nostra

scuola e dei loro docenti.

VOLANO VERSO GLI EUROPEI LE CAMPIONESSE DI “CHEERDANCE” DELLA SCUOLA MEDIA CESAREO

di Antonina Mancia

La premiazione alle nazionali

Continua a pag 17

Laura Carbone 3^N Alice Siracusa 2^B Melissa Sanacore 1^ F

Alessandra Causa 2^C

Cheerdance, uno sport agonistico alla ribalta: 4 alunne della scuola Cesareo vincono gli italiani e volano verso i campionati europei previsti a giugno a Praga. Le vincitrici sono Laura Carbone della 3^N, Alessandra Causa della 2^C, Melissa Sanacore della 1^F e Alice Siracusa della 2^B, tutte atlete della Polisportiva Bonagia di Luciano Amico. Tutte sono arrivate prime tra i gruppi, Laura e Melissa si sono classificate prime anche tra le coppie

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CESAREO OUTDOOR

“NOTTE BIANCA”

La professoressa Claudia Richichi con i piccoli musicisti

A fine ottobre la media Cesareo ha partecipato alla “Notte Bian-

ca”, un’iniziativa organizzata dal Comune, a cui hanno aderito

diverse scuole cittadine. Gli alunni delle classi 1^N, 3^C, 2^M,

3^L e 1^B si sono esibiti a piazza Bellini, diretti dalla professo-

ressa di musica Claudia Richichi: un’attività formativa interdi-

sciplinare preparata in sole tre settimane, sostenuta dalla preside

della scuola Antonina Mancia, in collaborazione con le inse-

gnanti Rosalba Mendolia e Arianna Provenza. Gli studenti hanno

proposto due brani ritmici creati dalla professoressa Richichi: il

canto ebraico “Tumba Tumba” e il canto francese “Chocolate”.

L’esibizione musicale si è conclusa con il brano “Hallo Django

Swing”. Gli alunni hanno avuto questa splendida opportunità: la

professoressa ha preparato i ragazzi per tre settimane e ogni gior-

no li faceva suonare e cantare in allegria, insegnando loro anche

lo spirito di gruppo. Il giorno dell’esibizione erano tutti molto

emozionati: a piazza Bellini è stato predisposto un piccolo palco

con delle enormi casse. Quando è arrivato il turno della Cesareo

l’insegnante ha distribuito gli strumenti e i piccoli musicisti sono

saliti sul palco, tesi come corde di violino ma felici di poter mo-

strare quello che avevano imparato. Dopo essersi posizionati il

presentatore li ha annunciati: la professoressa ha dato l’attacco e

all’improvviso la tensione è sparita. Hanno suonato e cantato

tutti i brani che avevano preparato e il pubblico ha applaudito

con calore. È stata una serata piena di emozioni, nonostante la

pioggerellina rinfrescasse tutti durante l’esibizione. Da gennaio

l’insegnante proporrà anche un corso di body percussion per gli

alunni che lo desiderano.

LA SCRITTRICE MARAINI

INCONTRA GLI STUDENTI

Nella prima settimana di novembre i

ragazzi delle seconde B, C e F hanno

conosciuto e intervistato Dacia Marai-

ni presso l’aula magna del Liceo

scientifico Ernesto Basile. Inizialmen-

te la scrittrice ha raccontato l’espe-

rienza vissuta insieme alla sua fami-

glia durante la Seconda Guerra Mon-

diale, quando è stata rinchiusa in un

campo di concentramento a Tokyo e

liberata due anni dopo, a guerra finita.

Poi la conversazione si è spostata su

“La lunga vita di Marianna Ucrìa,” il

libro che le ha fatto vincere il premio

Campiello, che si svolge ogni anno a

Venezia. Prima della manifestazione

gli studenti lo hanno letto e hanno vi-

sto anche il film, dedicandosi poi alla

scrittura delle rispettive recensioni.

L’iniziativa è stata coordinata dalle

insegnanti di lettere Rosa Silvana Ab-

bate, Emilia Americo, Vincenza Ba-

dalamenti, Lea Li Puma, Ivana Mona-

stero e Loredana Puccio.

Solo chi è riuscito a completarne la

lettura ha partecipato all’incontro con

la Maraini e le ha potuto rivolgere

domande preparate a scuola con le

insegnanti referenti dell’iniziativa. La

scrittrice ha “apprezzato l’impegno e

la qualità degli interventi di alunni di

così giovane età”.

IO LEGGO PERCHE’

La Cesareo è stata protagonista dell’ini-

ziativa “Io leggo perché”, organizzata per

il secondo anno consecutivo anche a Pa-

lermo dall’Associazione Italiana degli

Editori. Ad ottobre, in alcune librerie cit-

tadine è stata avviata una raccolta di libri

da alunni e insegnanti di diverse scuole.

L’evento si è svolto nelle librerie Feltri-

nelli di via Cavour, Paoline di Corso Vit-

torio Emanuele e Modusvivendi di via

Quintino Sella. I clienti dei tre negozi

hanno comprato e donato vari libri, invo-

gliati dagli studenti. I titoli sono stati se-

lezionati dagli insegnanti in base alle loro

opinioni e alle critiche letterarie.

I volumi, circa una quarantina, adesso si

trovano nella biblioteca della scuola, a

disposizione di alunni e docenti. Presente

all’apertura della scatola contenente i

preziosi regali la preside Antonina Man-

cia. “È stata una bella esperienza - ha evi-

denziato la professoressa Giusy Dragotta,

responsabile dell’iniziativa insieme alle

insegnanti Suor Antonella Viscuso e Sil-

via Borruso - gli alunni hanno partecipato

con entusiasmo”.

Un progetto molto apprezzato dai ragazzi

che, probabilmente, verrà ripetuto il pros-

simo anno. La biblioteca della scuola si è

arricchita ulteriormente per ampliare le

conoscenze di ogni studente e funziona

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NERO SU BIANCO CESAREO NEWS Direzione: Silvia Borruso Iolanda Fileccia

Coordinamento redazione: Rosaria Rita Anastasi

Capi servizio: Helena Bellini, Francesco Di Giovanni, Anita Fiore, Sara Palmeri e Melissa Sanacore.

Cronisti: Fiorella Barone, Helena Bellini, Giorgia, Calderone, Benedetto D’Amico, Francesco Di Giovanni, Bru-

no Andrea Di Gregorio, Francesco Di Gregorio, Giulia Di Maria, Riccardo Di Maria, Sara Di Salvo, Gloria

Filippone, Anita Fiore, Giorgia Forcina, Enrico Gagliano, Ginevra Giammona, Mattia Maugeri, Giorgio

Messana, Sara Palmeri, Ginevra Sala, Melissa Sanacore, Alice Siracusa.

Hanno collaborato: Alessandro Marchese, Loredana Puccio, Alessia Aprile, Laura Avola, Giulia Barone, Fabio

Calascibetta, Roberta Bellomo, Mirko Callisti, Giulia Chifari, Giorgia Cordaro, Maria D’Asaro, Cristina

Ferrara, Gloria Filippone, Gabriele Fuschi, Sara Gaita, Lucrezia Gelfo, Alessia Ganci, Elisabetta Levanti-

no, Serena Maione, Francesca Paino, Elena Prester, Giulia Ricciardi, Sara Rinaldi, Alessia Savì.

La scrittrice Dacia Maraini

GRANDE SUCCESSO DEI MUSICISTI DELLA CESAREO

La preside Mancia con gli alunni in biblioteca

Giorgia Cordaro 1^N Ginevra Giammona Ginevra Sala2^F

Helena Bellini Andrea Di Gregorio 2^ B

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I PROGETTI IN LINGUA

IL “DELF “PER APPROFONDIRE IL FRANCESE

Dal 2014 è iniziato il corso Delf

(Diplome Etudes Langue Francai-

se), promosso dalla scuola grazie

alle insegnanti di francese Maria

Girgenti, Melania Miceli e Rosa-

lia Miceli, in collaborazione con

l'istituto francese ai Cantieri cultu-

rali della Zisa e gestito dal Mini-

stero francese. Il Delf è un corso

extra - curriculare suddiviso in

varie fasi. Si svolge alla Cesareo

una volta a settimana per due ore,

per un totale di trenta ore all'anno.

Questo corso è tenuto dall’inse-

gnante di madrelingua Dora Za-

kar. Il costo varia a secondo della

partecipazione degli alunni, ma si

tratta di cifre accessibili. L’iniziativa offre svariate opportunità,

soprattutto è un’attività utile anche per il futuro. Ogni anno alla fi-

ne viene svolto un esame (inviato dal Ministero francese) per met-

tere in pratica tutto ciò che è stato appreso lungo il percorso. La

prova viene suddivisa in due parti (svolte solitamente in giorni di-

versi): orale e scritto. Alla fine del corso si ottiene un attestato con

il voto ricevuto all'esame. Questi attestati non hanno scadenza e

soprattutto sono una vera e propria certificazione linguistica rico-

nosciuta in tutto il mondo a livello internazionale. Il corso Delf è

un modo eccellente per avvicinarsi alla lingua francese e un'oppor-

tunità da non perdere. Oggi conoscere le lingue è importante per

dare più opportunità lavorative. I ragazzi del DELF

LO SPAGNOLO PROTAGONISTA COL “DELE”

Grande opportunità per gli ap-

passionati di lingua spagnola:

si tratta del DELE, un corso di

potenziamento di spagnolo che

si svolge a scuola nel pome-

riggio dalle 14,15 alle 16,30.

Durante l’attività, coordinata

dalla professoressa Angela Zi-

to, si ha l'occasione di parlare

con una professoressa madre-

lingua. "Frequento il DELE da

due anni ed è una delle espe-

rienze migliori che io abbia

mai fatto a scuola - racconta

Manuela Piccione - parlare per

due ore di seguito con una pro-

fessoressa madrelingua mi fa

sentire come se mi trovassi realmente in Spagna con la gente del posto". Vincenzo

Mandalari aggiunge: "E’ divertente e impegnativo, ma è anche una grande oppor-

tunità per il futuro". Chi ha già superato l'esame del primo livello evidenzia:

"Sono stata contenta di aver frequentato questo corso - dice Sofia Nobilomo - ci

siamo divertiti e nonostante l'ansia, gli esami non sono stati poi tanto difficili, in-

fatti, nessuno di noi è stato bocciato e abbiamo tutti totalizzato punteggi alti. Spe-

ro vivamente di continuare a studiare spagnolo anche una volta finite le medie".

A parlare con entusiasmo di questo corso sono anche gli ex alunni della scuola

Cesareo: "Lo spagnolo è una passione e il DELE è lo strumento giusto per colti-

varla". Alla fine del corso si ricevono un diploma e dei crediti che serviranno sicu-

ramente alle scuole superiori e all'università. Lo spagnolo ultimamente è diventata

ultimamente una lingua molto richiesta, soprattutto alla scuola media.

“SAFE & SOUND : PROGETTO SICUREZZA” In occasione dell’Open Day, organizzato il 14 gennaio dalla scuola, la classe 3^I ha presentato il progetto

“Safe e Sound” in lingua inglese, coordinato dalla professoressa Adria Tomasino. Visitatori grandi e pic-

coli sono stati coinvolti in un percorso ludico - formativo sul tema della sicurezza a scuola e in casa. Nel

cosiddetto “Info Point” hanno assistito alla coinvolgente presentazione in lingua con traduzione consecuti-

va, condotta dai “Safety Ambassadors”: Asia Bucceri, Francesco Di Giovanni, Greta Giuffrè e Letizia

Ramparino. I visitatori sono quindi andati al ”Safety Lab”, dove hanno potuto” applicare” le informazioni

ricevute, cimentandosi in divertenti giochi linguistici sulla sicurezza, ideati e realizzati dagli stessi alunni

della classe. Completato con successo il percorso, ad attendere i piccoli visitatori un premio: una coccarda

colorata col titolo di “Safety Friend”.

La classe 3^I

IL PUNTO DI VISTA DI UN ALUNNO, GIORNALISTA IN ERBA Durante l’affollatissimo Open day di quest’anno, i nostri futuri compagni provenienti dalle scuole elementari

della zona hanno potuto visitare alcune delle aule della Cesareo, allestite per l’occasione e visionare i lavori pro-

dotti durante i numerosi progetti che vengono proposti ogni anno dai docenti. Uno di questi è appunto il proget-

to “Safe & Sound”, che ha come tema principale l’educazione alla sicurezza: la cosa interessante è che è intera-

mente realizzato in inglese. In una presentazione in power point sono stati evidenziati i rischi presenti in am-

bienti comuni e i comportamenti da assumere per tutelare la sicurezza propria e altrui. Inoltre sono stati proposti

giochi a tema, rigorosamente in lingua inglese, utili anche a testare la comprensione dei comportamenti corretti

da assumere. Approfondire l’inglese attraverso attività del genere è molto importante per acquisire più sicurezza

e padronanza della lingua.

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Le coccarde di “Safe & Sound”

TRINITY E CAMBRIDGE FLYERS PER POTENZIARE L’INGLESE

Da cinque anni la scuola media Cesareo ha attivato i corsi Trinity per potenziare l’inglese. Ultimamente l’istituto è anche diventato sede d’esami. All’inizio

l’attività era realizzata nei corsi del tempo prolungato, poi è stata estesa a tutti gli alunni che volevano partecipare. Ovviamente è necessario affrontare dei

test d’ingresso: una selezione vera e propria per accedere ai corsi. Di recente si sono formati quattro corsi Trinity di grade 3 e 4. Il responsabile dell’attività

è il professore Sergio Mineo. Alla fine dello scorso anno un esaminatore del Trinity College ha promosso gli alunni con ottimi voti. Quest’anno i Trinity

sono due corsi Cambridge Flyers, tenuti dal professore Matthew Bologna. “E’ molto interessante-dice l’alunno Gabriele Zoppi - e ci fa acquisire un’ impor-

tante certificazione. La durata è di 45 ore e l’esame finale si svolge al British Centre di Palermo. Alessia Savì 2^ B

I ragazzi del DELE

Un momento della presentazione del progetto

Francesco Di Giovanni 3^I

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LEZIONI DI LEGALITA’ A SCUOLA L’imprenditore Alessandro Marsicano incontra gli studenti della Cesareo

Il 28 novembre l’imprenditore palermitano

Alessandro Marsicano, proprietario della

pasticceria del Villaggio Santa Rosalia, ha

incontrato gli alunni delle seconde classi

della Cesareo per raccontare la sua storia.

Per anni è stato costretto a pagare il pizzo

ai mafiosi del quartiere che lo minacciava-

no. “Prendevano 2.500 euro a Natale e al-

trettanti a Pasqua-dice Alessandro Marsi-

cano-si comportavano come se fossero i

padroni del locale, prendevano tutto ciò

che volevano senza mai pagare.

” Lo obbligavano anche a rifornirsi da per-

sone scelte da loro: una volta gli hanno

persino imposto di assumere un uomo di loro fiducia. “Gli avevo detto che non potevo perché il personale

era al completo - dice Marsicano-il giorno dopo una mia impiegata si è improvvisamente licenziata e subi-

to dopo si è presentato un mafioso con il suo raccomandato e ho dovuto assumerlo”. Marsicano ha raccon-

tato ai ragazzi che era esasperato così alla fine si è confidato con un esponente delle forze dell’ordine che,

insieme ad altri suoi colleghi, gli ha offerto un aiuto economico. Ciò che però ha spinto l’imprenditore a

denunciare i suoi estortori è stata la malattia del padre. Non aveva i soldi per farlo curare e i mafiosi pre-

tendevano che lui continuasse comunque a pagare il pizzo. Marsicano si è recato allora dai carabinieri e ha

raccontato tutto permettendo così l’arresto e la condanna di quarantadue mafiosi. Adesso non paga più il

pizzo e vive sotto scorta per le numerose minacce che riceve, però si è finalmente ripreso la sua vita. Ai

ragazzi che lo hanno incontrato ha detto: “Abbiate fiducia nello Stato e nelle forze dell’ordine e abbiate il

coraggio di denunciare chi vuole farvi del male”. Al termine del suo intervento gli alunni lo hanno applau-

dito e ringraziato per la sua coraggiosa testimonianza. Giulia Barone Giulia Chifari 2^M

PROGETTO LEGALITA’

UNA GIORNATA TUTTA “SULL’ATTENTI” Tra novembre e dicembre i ragazzi

delle classi prime sono andati a visi-

tare la caserma Carlo Alberto Dalla

Chiesa di corso Vittorio Emanuele.

Obbiettivo: trascorrere una giornata

insieme ai Carabinieri, guidati nella

visita dal Generale in pensione Mi-

chele Di Martino.

L’iniziativa è stata organizzata dalle

professoresse Arianna Provenza e

Rosalba Mendolia, responsabili del

Progetto Legalità. Gli alunni sono

andati in caserma utilizzando i mez-

zi di trasporto offerti dall’Arma.

Una volta arrivati i Carabinieri han-

no spiegato ai ragazzi l’attività dei

reparti artificieri e cinofili fornendo

diverse notizie. Alcuni studenti han-

no potuto persino montare sulle mo-

tociclette e salire a bordo delle auto

di servizio con grande entusiasmo.

Poi il Generale Di Martino li ha ac-

compagnati a visitare la Sala della Memoria, un vero e proprio museo che custodisce i cimeli che testi-

moniano i duecento anni di presenza dell’Arma in Sicilia. quindi è stata la volta delle chiese di Santa

Maria Maddalena e San Giacomo dei Militari, che viene usata dai Carabinieri come sala convegni: qui i

ragazzi hanno imparato a eseguire i comandi principali dell’Arma.

La visita è stata organizzata per promuovere il prezioso lavoro di contrasto alla criminalità e di tutela

della legalità svolta dell’Arma dei e sollecitare nei giovani il rispetto delle regole e una sana coscienza

civile. Gli alunni delle scuole sono gli uomini di domani e devono imparare fin da piccoli che tutti hanno il diritto di

essere rispettati.

Melissa Sanacore Anita Fiore 1^F

INTERVISTA AL GENERALE MICHELE DI MARTINO

Melissa Sanacore, della 1^ F, ha intervistato il generale dell’Arma dei Carabinieri in congedo Michele Martino

Generale quale era il suo sogno nel casset-to da bambino? Da piccolo non sapevo con certezza cosa fa-re, poi crescendo ho capito che mi sarebbe piaciuto svolgere un mestiere utile alla col-lettività e così ho scelto l’Arma dei Ca-rabinieri.

Perché ha scelto di servire l’Arma dei Ca-rabinieri? La divisa militare ha sempre avuto per me un grande fascino, ma il mio obiettivo principa-le era essere utile alla comunità e lavorare per il rispetto della legalità.

All’interno della Caserma si trova una Sala della Memoria dedicata ai carabinie-ri caduti in servizio. Com’è nata l’idea? L’iniziativa è stata fortemente voluta da me e dal mio comandante per ricordare il sacrifi-cio dei Carabinieri nella storia, la figura di Giuseppe Garibaldi, fino ad arrivare ai giorni nostri, senza dimenticare i morti di Nassi-riya.

Avete parlato del Brigadiere dei bambini, chi era? Si tratta di Giuseppe Coletta, un carabiniere con grande esperienza nelle missioni all’e-stero, dotato di grande umanità. Trascorreva molto tempo con i bambini con cui s’intratteneva per regalare loro un mo-mento di distrazione e dimenticare le atrocità della guerra.

Cosa fanno i Carabinieri all’estero? Hanno un ruolo molto importante: sono im-piegati in missioni per la difesa della pace e delle libere istituzioni in scenari operativi diversi, in particolare presso i popoli afflitti da conflitti interni.

Ha mai perso dei colleghi in servizio? Purtroppo sì, tanti. Il nostro è un lavoro dove si è in guerra anche in tempo di pace. Un normale giorno di servizio può sfociare an-che in un conflitto a fuoco con conseguente perdita di vite umane.

Come si diventa Generale dei Carabinie-ri? Prima di tutto bisogna studiare tanto. Occor-re superare il concorso per entrare in Acca-demia e percorrere l’iter formativo, rivesten-do nel tempo vari gradi, fino ad arrivare al grado massimo che è quello di Generale.

Quanti casi ha risolto nella sua carriera? Non saprei il numero preciso. Ho infatti af-frontato e risolto casi di vario genere: dalla scoperta dei furti nelle abitazioni fino ad ar-rivare a reati molto gravi come gli omicidi.

Di che si occupa il R.I.S? Il R.I.S. è un reparto di Carabinieri specializzato che si occupa di collabo-rare alle indagini con stru-menti tecnici per il reper-tamento e l’analisi delle prove assunte.

Attualmente ci sono Ca-rabinieri in zone di guerra? Sì, ci sono dei Carabinieri

in diverse zone del mondo dove c’è una guerra in corso. Come ho detto prima, il la-voro del Carabiniere è rischioso ogni giorno ovunque ci si trovi a operare.

Un momento della visita alla Caserma: gli alunni imparano il saluto

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ALLA SCOPERTA DEL MONDO DEGLI INSETTI

La1^ L esplora il mondo degli insetti. A metà novembre è stato organiz-

zato in classe un laboratorio didattico-scientifico. Si è parlato delle diver-

se specie di insetti, delle loro caratteristiche e delle principali forme di

mimetismo. L’esperto Gianpaolo Badalamenti, della cooperativa Micro-

cosmo, ha anche mostrato agli alunni degli esemplari vivi.

Ha spiegato come sono fatti e come cambiano in base al loro nutrimento.

Successivamente ha fatto un secondo laboratorio approfondendo il tema

del mimetismo. Ha spiegato le varie colorazioni di quelli velenosi e ha

evidenziato anche che molti di loro lo diventano succhiando il nettare da

piante nocive: ha inoltre parlato del fatto che gli insetti hanno sviluppato

capacità mimetiche nei colori, nelle forme, nei comportamenti e anche nei

movimenti. Molti procedono a “scatti” per imitare il vento che fa ondeg-

giare le foglie, altri ancora riproducono gli occhi di un predatore per spa-

ventare gli animali più piccoli.

I laboratori sono stati istruttivi e affascinanti perché hanno permesso di

approfondire le nostre conoscenze vedendo anche esemplari di insetti

molto rari che hanno suscitato curiosità e interesse.

ATTIVITA’ E LABORATORI

ORIENTAMENTO SCOLASTICO: VISITA ALLE

SUPERIORI PARETO E EINAUDI

L'orientamento scolastico è

uno dei principali obbiettivi

perseguiti dalla scuola media

Cesareo, sia con incontri in

sede sia con visite guidate or-

ganizzate dagli istituti superio-

ri. L’attività è coordinata dalla

professoressa Daniela Campi-

si. Tra gli altri sono stati visi-

tati l'Einaudi e il Pareto: nu-

merosi alunni delle terze classi, accompagnati dalla professoressa Rita Ana-

stasi, hanno condiviso l’esperienza con gli alunni della scuola Arenella. I ra-

gazzi si sono incontrati a scuola di prima mattina e poi hanno preso il pull-

man per raggiungere gli istituti. La prima tappa è stata l’Istituto professionale

Einaudi, specializzato in turismo e commercio, dove gli alunni hanno potuto

vedere, guidati dai professori della scuola superiore, le aule, i laboratori e le

palestre, ricevendo anche informazioni sulle attività che ogni anno l'istituto

propone. Finita la visita all’Einaudi, i ragazzi si sono spostati all’Istituto tec-

nico economico Pareto, dove i professori, oltre a far fare un tour della scuola,

hanno anche proposto dei test di economia e mostrato al computer delle slide

sui grandi marchi pubblicitari.

“STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO CHE LE INSE-

GNO’ A VOLARE”: AL VIA UN PROGETTO CREATIVO BILINGUE

La favola di Luis Sepùlveda diventa un cartellone bilingue

in italiano e spagnolo. L’attività è il prodotto finale di un

innovativo progetto scolastico di linguistica comparata,

coordinato dalla professoressa di lettere Ivana Monastero e

dalla professoressa di spagnolo Angela Zito. Le prime fasi

del lavoro prevedevano la lettura del racconto in lingua ita-

liana e in lingua spagnola, successivamente gli alunni han-

no lavorato sull’abilità della scrittura per la sintesi del testo e dopo lo hanno

tradotto. L’obiettivo è stato quello di potenziare le competenze linguistiche

nell’abilità della scrittura. Il cartellone è stato corredato da disegni realizzati

da Laura Avola, che ha illustrato le sequenze più significative del racconto. Il

lavoro scolastico è stato esposto nell’ambito dell’evento cittadino “La Notte

Bianca” e ha riscosso molto successo tra i visitatori.

Sara Rinaldi Gabriele Fuschi

PREVENZIONE TERREMOTI A SCUOLA

5

Dopo gli ultimi terremoti, che hanno devastato parte dell’Italia centrale, la

scuola ha organizzato un laboratorio didattico sul rischio sismico. Con

l’aiuto degli esperti Angela Ribaudo e Roberto Di Paola, membri dell’as-

sociazione “Vulcani e Ambiente”, diversi ragazzi dell'istituto di via Para-

tore hanno potuto partecipare a questa iniziativa.

Il corso, grazie a vari esempi pratici e video sull’argomento, consisteva

nello spiegare e approfondire cosa è un terremoto, da cosa si genera, le

forme in cui si può presentare e dov’è più probabile che si scateni. Pur-

troppo la Sicilia, come quasi tutto il resto dell’Italia, è una zona a forte

rischio sismico, per questo motivo bisogna essere informati su dove e co-

me costruire le abitazioni nel rispetto della normativa vigente.

“Le tecnologie antisismiche assicurano una protezione preventiva dei dan-

ni - dice la sismologa Angela Ribaudo - evitano il crollo degli edifici fa-

cendoli semplicemente oscillare, ma poiché sono molto costose non ven-

gono spesso utilizzate”. La corretta progettazione e l’accurato utilizzo di

materiali e tecnologie idonei sono fondamentali per diminuire i danni e

soprattutto il numero delle vittime. Francesco Di Giovanni Enrico Gagliano 3^ I

Francesco Di Giovanni Enrico Gagliano 3^ I

ANIMALI, FIORI E DECORI NASCONO PER

INCANTO DA MATERIALI RICICLATI

Quest’anno la scuola ha organizza-

to un laboratorio pomeridiano di

riciclo creativo: “La bottega delle

idee”. L’iniziativa, nata nell’ambito

di un progetto per prevenire e con-

trastare la dispersione scolastica, ha

visto la partecipazione di oltre ven-

ti alunni di classi diverse guidati

dalla professoressa di Arte e Imma-

gine Iolanda Fileccia. L’obbiettivo era di utilizzare quanto più possibile mate-

riali riciclati che i ragazzi avevano già a casa: bottiglie e posate di plastica,

barattoli, mollette per la biancheria, pasta e legumi secchi, riso, bottoni, stec-

chini, scovolini per pulire la pipa, sassi colorati, fiori secchi e tanta, tanta fan-

tasia. Naturalmente il laboratorio è servito a noi alunni anche per fare nuove

amicizie e imparare tecniche artistiche divertenti. Con l’utilizzo di cartoni da

imballaggio e vaschette in polistirolo, in cui si ripongono gli alimenti da ban-

co, abbiamo creato delle strutture di sostegno per costruire dei paesaggi fanta-

stici usando anche colori acrilici, pongo e materiali modellabili: mondi affol-

lati da fatine, folletti, animali coloratissimi e alberi pieni di cuori e fiori. I la-

vori realizzati durante le venti ore di attività pomeridiane sono stati poi espo-

sti all’Open Day, organizzato a gennaio scorso dalla scuola.

Gli alunni del laboratorio di riciclo creativo

Alessia Ganci Laura Avola 2^G

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LABORATORIO FOTOGRAFICO

UN LABORATORIO DI FOTOGRAFIA ALLA CESAREO

Da alcuni anni, nell’ambito dei progetti promossi dalla Cesareo per prevenire e contrastare il

fenomeno della dispersione scolastica, a scuola viene realizzato un laboratorio di fotografia. Il

progetto guidato dal professore Angelo Spataro, ha l’obiettivo di far conoscere le tecniche

fotografiche e spiegare ai ragazzi come si scattano le immagini. Le foto pubblicate nella pagi-

na sono il frutto del lavoro di quest’anno che ha coinvolto i partecipanti trasportandoli in un

mondo di colori e sensazioni positive .

6

Cristina Ferrara 3^F

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PICCOLI TALENTI

SCRITTORI IN ERBA CRESCONO

Intervista ad Alessia Aprile della 1^N, autrice di un libretto di favole e disegni intitolato "Tra le nuvole”

Quando è iniziata la tua passione

per la scrittura e l’illustrazione

delle favole?

La mia passione per la scrittura è

iniziata a cinque anni, quando det-

tavo a mia mamma le favole che

inventavo e lei le trascriveva su un

quaderno che conteneva anche i

miei disegni.

A cosa o a chi si ispirano le tue

storie?

Le mie favole non si ispirano a

qualcosa di preciso: personaggi,

animali reali e fantastici, nascono dalla mia

fantasia.

Quali emozioni hai provato nel vedere il tuo libro stampato?

Ho provato una forte emozione: è stato bello avere una raccolta delle

favole e dei disegni realizzati durante la mia infanzia.

Qual è stato il primo disegno che hai fatto?

Sono molto affezionata anche al primo disegno che ho fatto che illustra

la breve storia de “L’Albero vanitoso”: l’ho realizzato a cinque anni.

E il più impegnativo?

Il disegno più difficile da realizzare è stato quello nato per la fiaba “La

Rosa Maria”.

Dei tuoi personaggi quale ti piace di più?

Il mio personaggio preferito è l’Albero Vanitoso, un albero che impara

a essere umile e generoso perdendo la sua iniziale vanità.

Qual è la tua fiaba preferita?

Come lettrice di fiabe, posso dire che la mia preferita è la Sirenetta. Co-

me piccola autrice, invece, amo in particolare una delle fiabe contenuta

nel mio libro “Tra le nuvole” che s’intitola “L’orchestra del mondo”.

Hai mai pensato di scrivere un nuovo libro?

Sì mi piacerebbe, infatti nel cassetto della mia scrivania tengo un qua-

derno in cui scrivo nuove favole e disegno nuove illustrazioni. Adoro

scrivere e credo che questa mia passione possa diventare un giorno il

mio mestiere, anche se mi piacerebbe diventare anche una cantate o

un’attrice.

“L’albero vanitoso” C’era una volta, tanto tempo fa, un albero.

Era vanitoso e non voleva giocare con nessu-

no. Cacciava via tutti quanti, anche gli uccel-

lini che si poggiavano sui suoi rami e i gatti

che si arrampicavano. Non voleva rovinarsi il

suo vestito di foglie. Ma quando arrivò l’au-

tunno le foglie caddero tutte. Passò di lì un

cervo che gli disse: “Lo sai che quando viene

l’autunno cadono le foglie degli alberi che

restano spogli per tutto l’inverno?” L’albero

allora rispose: “No, non ho mai sentito una

cosa del genere in vita mia! Poi l’albero di-

ventò buono e faceva salire tutti quanti.

7

ELIANA MACALUSO PROMESSA DELLA PITTURA

Quando hai iniziato ad esprimerti attraverso il

disegno?

Ho iniziato sin da piccola disegnando un po’ di tut-

to ma in particolare i personaggi Disney. Poi all’età

di dieci anni mio papà mi ha iscritta a un corso di

disegno, che frequento tuttora, dove ho imparato

tecniche di disegno e di pittura.

Come hai scoperto di avere questa passione?

Quasi subito ho capito la mia passione dalla soddi-

sfazione che provavo quando riuscivo a disegnare non solo i personaggi

dei cartoni animati ma anche altri soggetti.

L’arte è una passione di famiglia?

I componenti della mia famiglia non hanno attitudini al disegno a ecce-

zione di mio papà che ha dipinto alcuni quadri.

A chi ti ispiri per realizzare le tue opere?

Quando ho fatto il mio primo quadro ho scelto Marilyn Monroe perché

mi incuriosiva la sua morte misteriosa. Nel mio primo quadro paesaggi-

stico ho scelto di ritrarre un'isoletta sarda.

Che soggetti preferisci ritrarre?

Mi piace ritrarre personaggi Disney, storici e mitologici.

Che tecniche usi e dove le hai imparate?

Uso molte tecniche che ho appreso alla Scuola Mialò Art: il carboncino,

la sanguigna, una matita rossa con cui ho realizzato il disegno di Apollo e

la pittura a olio. La mia preferita è la pittura a olio perché posso sbizzar-

rirmi nell’uso dei colori.

Che materiali usi quando crei le tue opere?

Uso semplici fogli da disegno, lisci e ruvidi, cartoncini, tele, matite di

varia durezza, pennelli, tempere e colori a olio.

Frequenti una scuola per migliorare le tue capacità?

Sì, come ho detto prima, frequento la Mialò Art da circa tre anni una vol-

ta a settimana, il sabato mattina. L’anno prossimo però la dovrò abbando-

nare e penso di continuare a perfezionare le mie capacità iscrivendomi al

Liceo artistico.

Pensi che questa tua passione possa in futuro divenire un lavoro?

Non ho ancora deciso, ma frequentando una scuola a indirizzo artistico

penso di poter trasformare la mia passione in un mestiere: vorrei diventa-

re un’insegnante di arte.

Anita Fiore 1^F Giorgia Calderone 3^F

Un disegno del racconto

Helena Bellini 2^B

Mattia Maugeri 2^L

Racconto di Alessia Aprile

Opera di Eiana Macaluso

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PAROLE IN LIBERTA’

Stato: “Poca attenzione verso i disabili”

Ho scritto questa lettera per parlare delle difficoltà che le famiglie

con almeno un componente portatore di handicap sono costrette ad

affrontare quasi sempre da sole. Lo Stato, infatti molte volte non

offre loro alcun tipo di assistenza e di supporto, né morale, né ma-

teriale. Solo le disabilità molto gravi trovano nel nostro Governo un

aiuto: per quelle più lievi, ma non per questo meno problematiche, i

servizi offerti, quando ci sono, hanno una scarsa qualità. Vivendo

questa situazione in prima persona spero che in futuro i portatori di

handicap siano considerati persone a tutti gli effetti e possano tro-

vare gli strumenti necessari per la propria autonomia. Mi auguro

che vengano prese in considerazione le ambizioni, le aspettative e

la voglia di vivere delle persone con disabilità e che non vengano

considerate più come fenomeni da baraccone.

xcccc

LA CESAREO FA IL PIENO DI MUSICA

COL LABORATORIO "CESAREORFF"

Prende il via a scuola il labora-

torio musicale "CesareOrff".

Quest'anno la Cesareo funziona

come al solito a pieno regime

nel pomeriggio con delle novi-

tà: oltre al tempo prolungato col

corso musicale che, da anni, è

uno dei fiori all'occhiello dell'i-

stituto, sono stati attivati altri

laboratori di musica, arte e giornalismo. CesareOrff è il nome scel-

to dalla professoressa Claudia Richichi per questa nuova iniziativa

e nasce dall’idea di unire il nome della nostra scuola e il cognome

del didatta ungherese Carl Orff. Si tratta di un artista vissuto nel

secolo scorso che ha il merito di aver innovato la didattica musica-

le o, meglio, di aver creato un pensiero pedagogico mirando ad un

rovesciamento dell’approccio: prima si fa musica e poi si analizza-

no le strutture che ci stanno dietro. È una metodologia diversa dal-

le tradizionali, che mira alla globalità dell’individuo, al fare musica

con la percussione del proprio corpo accompagnata dall’uso della

voce e degli strumenti. Si usano xilofoni, membranofoni, metallo-

foni, glockenspiel, maracas e legnetti, che sono di facile utilizzo

per i ragazzi e, il cui insieme, crea fantastiche melodie e ritmi. Gli

alunni che partecipano al laboratorio sono circa una ventina e si

riuniscono tre volte alla settimana dopo le lezioni del mattino. Han-

no realizzato già due spettacoli, uno in occasione del Natale e l’al-

tro per l’Open day della scuola che si è tenuto il 14 gennaio.

Giorgia Forcina 2^I

Alunni 1^C

Lucrezia Gelfo 3^M

8

AL VIA LO SPORTELLO "MI ORIENTO ALLA VITA"

Da gennaio a scuola è stato attivato

uno sportello di ascolto e orienta-

mento. L'iniziativa vuole offrire

agli alunni delle terze un percorso di

scoperta del sé e delle proposte for-

mative offerte dagli istituti superiori.

Lo sportello è nato anche per soste-

nere chiunque viva situazioni di di-

sagio personale o che abbia sempli-

cemente bisogno di consigli. Il ser-

vizio è offerto due volte a settimana

dalla dottoressa Silvia Giovenco per

una durata complessiva di cinquanta ore. La psicologa è affiancata dalla professo-

ressa Maria Girgenti che, in qualità di tutor, coordina gli incontri.

Da quando lo sportello è partito numerosi studenti, individualmente o in gruppo,

hanno incontrato la dottoressa Giovenco ritenendo l'attività interessante . La scelta

della scuola superiore infatti è un momento delicato, in cui si deve poter scegliere

serenamente il tipo di studi che più si addice alle proprie potenzialità e predisposi-

zioni didattiche. La scuola media Cesareo è molto attenta all'orientamento scola-

stico, attività coordinata dalla professoressa Daniela Campisi che ogni anno orga-

nizza incontri con insegnanti di scuole superiori oppure gli alunni visitano perso-

nalmente gli istituti. Benedetto D’Amico 1^C

Lettera aperta di Lucrezia Gelfo

NUOVA ADOZIONE ALLA CESAREO

STUDENTI CICERONI NELLA CHIESA DELLA MARTORANA

La Cesareo quest’anno ha adottato la chiesa di Santa Maria

dell’Ammiraglio. L’iniziativa è inserita nel progetto

“Panormus” promosso dal Comune dal 1994. Nata per com-

memorare i giudici uccisi dalla mafia Giovanni Falcone e

Paolo Borsellino, vede gli alunni delle scuole di ogni ordine

e grado fare da ciceroni nei monumenti della città. Inizial-

mente intitolato “Palermo apre le porte”, il progetto assume

in seguito il nome “Panormus”. Ogni scuola adotta un edifi-

cio antico, spesso sconosciuto, e gli studenti studiano ori-

gini, elementi che lo caratterizzano e tutto viene condiviso

con i visitatori, talvolta cittadini desiderosi di riscoprire il loro patrimonio artisti-

co, talvolta turisti incuriositi e meravigliati per l’età e la preparazione degli stu-

denti. L’iniziativa è stata creata dall’assessore alla Pubblica istruzione Alessandra

Siragusa, oggi scomparsa. Credeva molto in questo progetto e ha coinvolto decine

di migliaia di studenti. La scuola ha sempre partecipato e i siti adottati sono stati:

la chiesa di San Ciro, l’Ospedale della Guadagna, Palazzo Comitini e la chiesa di

S. Francesco Saverio, adottata l’anno scorso: si tratta di una chiesa nel quartiere

dell’Albergheria, edificata dal 1684 al 1710 dai Gesuiti. Quest’anno ci è stata affi-

data la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota come la Martorana, inserita

nell’itinerario arabo - normanno dell’UNESCO. L’edificio prende il nome da

Eloisa Martorana, moglie dell’ammiraglio Giorgio D’Antiochia e venne fondato

nel 1143. La chiesa si contraddistingue per la molteplicità di stili, l’interno,

gioiello dell’arte bizantina, è a croce greca. L’aspetto attuale, con interventi ba-

rocchi, rivela il contrasto tra la facciata seicentesca e la superficie muraria nor-

manna.

Arrivare a scuola: un “percorso avventura” Ogni mattina arrivare a scuola è un vero percorso

avventura e il trofeo sono le scarpe infangate.

Quando sono in ritardo, per fare prima e abbreviare

la strada, attraverso un terreno vicino l’edificio

scolastico: non asfaltato, pieno di buche che quan-

do piove si allagano, diventando un pantano. Mia

madre per scherzo mi dice “Tu sai nuotare, vero?

Sembrano i laghetti di Marinello!” e ridiamo. Lì

comincia il percorso a ostacoli per evitare il fango,

le buche e le auto parcheggiate. Non si sa perché non lo riparino né se appartenga

al Comune o a un condominio, però, intanto, non ci resta che affondare.

Roberta e Elisabetta

Roberta Bellomo Elisabetta Levantino 3^D

Mattia Maugeri 2^L

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MUSICA E’ La musica è un piacere

che non ti fa mai tacere

Ti fa dolcemente addormentare

perché è bella da ascoltare

è una cosa che hai nel cuore

perché è piena d’amore

È di certo sorprendente

e ti apre anche la mente.

Francesco di Gregorio I^ M

PAROLE IN LIBERTA’ 9

“SOS TERRA”: UN MONITO DAL FUTURO Il brano è nato da una tematica trattata in classe dalla professoressa Rosalia Rustici sul rispetto per l’ambiente. Mi aveva sempre affascinato immaginare co-

me sarebbe potuta essere la vita nel futuro,

per cui mi immergevo in una realtà fatta di

sogni e farcita di fantasia. Non avrei certo

potuto pensare che quell’omino dagli occhi

vispi ed intelligenti, uno scienziato esperto in tecnologie avanzate, mi

avrebbe spedito, premendo un piccolo pulsante rosso, proprio là nel

futuro! Chiusi gli occhi, sentii uno brivido freddo fin dentro le ossa

e…puff! Appena li aprii mi ritrovai in un’altra dimensione, una realtà

che non conoscevo. Mi guardai attorno e capii di trovarmi all’interno

di una navicella spaziale come quelle che si vedono nei cartoni anima-

ti. Era grandissima, con fredde pareti e grandi vetrate. In ogni corri-

doio vi erano guardie armate. Iniziai a curiosare, ma la presenza di

quegli uomini mi mise in uno stato d’ansia. Poggiai la fronte sul vetro

di una grande finestra e guardai fuori: vedevo da lontano il nostro pia-

neta, la Terra! Era circondata da una nube scura e il sole sembrava

non illuminarla più. Seduta su una panca un’anziana signora parlava

con voce dolcissima a dei bambini: stava raccontando la storia del

nostro pianeta, così mi avvicinai. Narrava che nel 2300 era scoppiata

la Terza Guerra Mondiale, che c’erano state grandi perdite umane e

che l’utilizzo delle bombe atomiche aveva reso il mondo inospitale. I

sopravvissuti con l’aiuto degli scienziati, avevano costruito tre navi-

celle con una scorta di ossigeno in grado di farli sopravvivere. Avevo

tanti dubbi e non riuscii a proferire parola.

Corsi fuori spaventata e confusa. Non potevo crederci: il nostro mon-

do perduto a causa dell’uomo stesso! Volevo andare nel futuro per

scoprire come sarebbe diventata la vita e avevo scoperto che quel

mondo bellissimo, quel dono che Dio ci ha fatto, l’uomo l’aveva usato

e gettato come un giocattolo vecchio. Non volevo più stare là, volevo

tornare nella mia epoca. Ritornai sui miei passi, guardai il mondo dal-

la navicella e premetti decisa il pulsante rosso. Mi ritrovai nella mia

cameretta ma non riuscivo a trattenere le lacrime. Piangevo a dirotto

abbracciata al cuscino. Non volevo che il nostro pianeta, la nostra na-

tura venissero distrutti.

Non riuscivo a immaginare una vita senza gli alberi, senza gli animali,

senza il sole che riscalda la nostra pelle. Il mondo era tutto ciò che

avevamo, ma l’uomo con tutto il suo sapere, la sua intelligenza e la

sua avanzata tecnologia aveva scoperto il modo per distruggerlo e au-

todistruggersi. Alessia Rotella 3^I

“L’amicizia”

Come una ruota gira la vita,

gira e rigira, non è mai finita.

Può andare su,

può andare giù,

a volte credi di non poterne più.

Ma fatti forza, non disperare:

c’è sempre un amico che ti può aiu-

tare!

Ricorda:

la cosa più importante

non è il lavoro, non sono i denari.

Non sono i soldi, non sono gli affari.

Non è argento, non è oro,

è l’amicizia il vero tesoro!

Giulia Chifari 2^M “IN GUERRA PER AMORE”: LE TERZE AL CINEMA

Nell’ambito del progetto Legalità le classi terze sono state coinvolte

nella visione del film “In Guerra per Amore” di Pif. La pellicola, da

poco uscita nelle sale, è ambientata tra l’Italia e gli Stati Uniti, durante

la Seconda Guerra Mondiale.

Narra la combattuta storia d’amore tra Arturo, il protagonista della

vicenda, interpretato da Pif stesso e Flora, sua amata, la cui mano però

è stata promessa al figlio di un boss mafioso italo - americano.

Per un’assurda successione di eventi, Arturo si arruola nell’esercito

americano, le cui truppe saranno impegnate in una missione speciale:

lo sbarco in Sicilia e la cacciata dei nazisti.

Anche il nostro protagonista giungerà in Sicilia e qui coglierà l’occa-

sione per chiedere la mano di Flora a suo padre, evitandone così l’in-

felice matrimonio con un uomo che non ama.

Intanto alcuni generali americani per i quali la Sicilia rappresenta un

territorio sconosciuto scendono a patti con alcuni boss mafiosi per

avere informazioni e appoggi ed evitare così scontri e spargimenti di

sangue.

Molti mafiosi vengono pertanto fatti uscire dal carcere e alcuni di loro

finiscono con l’avere addirittura delle cariche politiche e di governo.

E’ proprio durante la Seconda Guerra Mondiale che la mafia inizia ad

estendere i suoi tentacoli e a corrompere il sistema politico del nostro

paese.

Un film tutto da vedere che, pur tra qualche risata, ha dipinto un qua-

dro del triste connubio tra Stato e mafia.

Francesca Paino Francesco Di Giovanni 3^I

Una scena del film

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OPEN DAY E LABORATORIO DI RICICLO CREATIVO

10

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GIORNATA DELLA MEMORIA

Ecco come è fatto il lapbook: un collage di testi e creativita’in 3D Aprendo lo schedario, che è la forma scelta per costruire il lapbook, in alto a sinistra si trova il passaporto di An-

na, sul quale si può vedere stampata una J che sta per Jude. Ogni ebreo, infatti, doveva essere individuabile sia

tramite i propri documenti sia attraverso una stella gialla a sei punte che andava cucita sugli abiti. Accanto al

passaporto, oltre alla stella di David, è stata inserita una busta contenente la lettera di convocazione che giunse a

Margot, sorella di Anna, e che fu il motivo per cui la famiglia Frank decise di nascondersi nell’alloggio segreto

ad Amsterdam. A destra è visibile un flip flap che riporta i nomi dei quattro luoghi in cui si svolta la vita di An-

na, a partire da Francoforte sul Meno, sua città natale, fino ai due campi di concentramento in cui è stata deporta-

ta, Auschwitz e Bergen Belsen. Nella parte inferiore sono stati, invece, inseriti dei template che riguardano l’al-

loggio segreto, i suoi occupanti e il diario che Anna scrisse in quei due anni di reclusione.

A sinistra c’è la foto della libreria che nascondeva la scala di accesso all’alloggio segreto, posto esattamente so-

pra la fabbrica in cui aveva lavorato il papà di Anna, Otto Frank, fin dal suo arrivo in Olanda. Al centro è collo-

cato un pieghevole con le foto delle persone che sono state nascoste insieme alla famiglia Frank e poi deportate e

uccise nei campi di sterminio. L’ultimo elemento inserito è il famoso diario, con la sua copertina a quadri rossi e bianchi, nel quale sono state riportate alcu-

ne delle sue frasi più celebri. I ragazzi sono stati entusiasti del lavoro e dell’utilizzo del lapbook, che gli ha permesso loro di imparare in modo divertente e

creativo. Helena Bellini 2^ B

UN LAPBOOK PER RICORDARE LA SHOAH

I ragazzi del laboratorio

giornalistico della scuola

hanno realizzato un li-

bretto informativo sulla

Giornata della Memoria e

in particolare su Anna

Frank. Si tratta di un lap-

book, una mappa concet-

tuale tridimensionale a

cui si può applicare facil-

mente qualsiasi tipo di

argomento e materia.

“Lap” significa “grembo”

ma anche falda, lembo,

balza, piega. Il verbo “to

lap” significa “avvolgere, piegare, ripiegare, sovrapporre, sovrap-

porsi. Il Lap di Lapbook è un misto di questi due significati. Si trat-

ta infatti di una cartelletta, un piano di lavoro, facilmente consulta-

bile tenendolo in grembo, in quanto è costruito usando un supporto

semirigido come base. Al suo interno sono conservati minibook o

template ripiegabili e richiudibili. Come mappa è stato usato un

cartoncino A3 piegato come uno schedario, cui sono stati aggiunti i

vari template. Per realizzare il lavoro, coordinato dalla professores-

sa Silvia Borruso, è stata approfondita la vita di Anna Frank attra-

verso la visione di un documentario. Anna era una ragazzina ebrea

nata a Francoforte, una città tedesca sul fiume Meno. Suo padre,

Otto, lavorava in banca, sua madre, Edith era casalinga. Anna ave-

va una sorella più grande, Margot. Per il tredicesimo compleanno

riceve in regalo un diario, cui dà il nome di Kitty. In Germania sale

al potere Adolf Hitler che mette in pericolo gli Ebrei con le sue leg-

gi razziali. I Frank hanno paura di Hitler e scappano ad Amster-

dam. Lì Otto cambia lavoro e comincia a dirigere una fabbrica di

marmellate. Arrivano, però, anche in Olanda le leggi razziali e Otto

prepara un piano d’emergenza, che scatta quando a Margot giunge

una lettera di convocazione che le ordina di rientrate in Germania.

Così la famiglia Frank capisce che è il momento di rifugiarsi e si

nasconde in, un appartamento che si trova nella sezione non utiliz-

zata della ditta di Otto Frank in Prinsengracht 263. Alcuni colleghi

di Otto li aiutano portando loro delle provviste. Al rifugio arriva

un’altra famiglia, i Van Pels. Adesso Anna è costretta a condividere

la stanza col figlio dei Van Pels, Peter. I due non vanno d’accordo.

Per motivi ancora poco chiari, forse in seguito a una delazione, le

due famiglie dell’alloggio segreto vengono scoperte dalle guardie

tedesche. La famiglia Frank viene deportata nel campo di concen-

tramento di Auschwitz dove Edith muore. Margot e Anna son tra-

sferite a Bergen Belsen dove perdono la vita. Si salva solo il padre

che, rientrato in Olanda e riavuto il diario, decide di realizzare il

sogno di sua figlia pubblicandolo come libro.

IL 27 GENNAIO PER NON DIMENTICARE

La Giornata della Memoria viene celebrata ogni anno il

27 gennaio in memoria della Shoah, lo sterminio del po-

polo ebraico.

E’ stato stabilito questo giorno perché il 27 gennaio del

1945 l’Armata Rossa varcò i cancelli del campo di con-

centramento di Auschwitz. Le sofferenze e le atrocità dei

lager devono essere ricordate e raccontate alle generazio-

ni future, per far sì che non si ripetano. La scoperta del

campo di concentramento e le testimonianze dei soprav-

vissuti rivelarono orrore e paura.

Uno degli autori più importanti di questo periodo fu Pri-

mo Levi, che venne deportato nel campo di concentra-

mento di Auschwitz in quanto ebreo. Il suo romanzo più

importante fu “Se questo è un uomo”, dove racconta le

sue terribili esperienze nei lager. Come introduzione si trova una poesia intitolata

“Shemà”, termine ebraico che significa “Ascolta”. Levi utilizza questa espressione

affinché il lettore possa prestare attenzione. Il tema principale della poesia è l’esi-

genza del ricordo.

L’importanza di questo tema è tale da diventare un comando, che lui dà a noi e al

quale nessuno può sottrarsi. La parte finale sottolinea maggiormente la necessità

del ricordo dei campi di concentramento.

Il cantautore Francesco Guccini invece ha scritto la “Canzone del bambino nel

vento”. La canzone parla di un bambino ucciso nei campi di concentramento con

altre cento persone, le cui ceneri sono affidate al vento. Il bambino descrive l’uo-

mo come una belva, che ancora non è contenta del sangue versato e si chiede co-

me l’uomo possa continuare a uccidere “suo fratello”. Esiste una “Giornata euro-

pea dei Giusti”, festività proclamata nel 2012 dal Parlamento Europeo, per com-

memorare coloro che si son battuti contro le persecuzioni. Viene celebrata ogni

anno il 6 marzo, anniversario della morte di Mosche Bejski, un magistrato israe-

liano Presidente dei Giusti.

Riccardo Di Maria I^ C

11

Immagini del lapbook

Serena Maione Elena Prester 3^D

Serena e Elena

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GIORNATA DELLA MEMORIA 12

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE INCANTA GLI STUDENTI

Il 27 gennaio si ricorda la Shoah, termine ebraico con

cui viene indicato lo sterminio degli Ebrei vittime del

Nazismo. La Giornata della Memoria è stata creata per

ricordare una terribile pagina di storia, visto che l’uo-

mo tende a dimenticare e potrebbe ripetere gli errori

del passato. In quest’occasione, gli alunni del laborato-

rio giornalistico hanno visto il film “Il bambino con il

pigiama a righe”, che racconta la storia di due ragazzi-

ni: Bruno, figlio di un ufficiale tedesco e Shmuel, un

bambino ebreo rinchiuso in un campo di concentramento. I due fanno amicizia perché Bruno, la-

sciata la sua vecchia casa a Berlino, si trasferisce in una villa di campagna, proprio vicino al cam-

po di concentramento in cui si trova il bambino ebreo. Bruno conosce Shumel mentre va a esplo-

rare i dintorni della sua nuova casa e non si rende conto d’essersi imbattuto in un lager. Tra i due

nasce un rapporto saldo e sincero. La loro amicizia cresce a tal punto che un giorno Bruno decide

di indossare un pigiama a righe, come quello del suo amico ebreo, di oltrepassare il filo spinato e

di aiutare Shumel a cercare il padre. La situazione però precipita ed entrambi, a causa di un dram-

matico errore, vengono uccisi nelle camere a gas. Guardando il film si capisce che per i bambini

non sono importanti il colore, la religione o la lingua: i piccoli sanno andare ben oltre queste dif-

ferenze. Alcuni uomini, invece, sono capaci di forme crudeli di discriminazione e fanno del male

ai loro simili.

VIDEO, CANTI E LETTURE PER LE

VITTIME DELL’OLOCAUSTO

Il 27 gennaio la 2^ I ha commemorato le vittime

dell’Olocausto. In quella fredda giornata del 1945

le truppe sovietiche varcarono i cancelli del campo

di concentramento di Auschwitz e si ritrovarono

dinanzi una realtà a cui era difficile credere: uomini

ridotti a vere e proprie larve umane, talmente denu-

triti da non avere neppure la forza di muoversi, con

negli occhi la paura e l’orrore di aver vissuto un in-

cubo infernale. In classe con la professoressa Rusti-

ci abbiamo visto cortometraggi, commentato imma-

gini e ascoltato una commovente intervista a una

sopravvissuta del lager nazista che, miracolosamen-

te, riuscì a dare alla luce una bambina.

La sua nascita fu un vero miracolo e a tutti ha fatto

palpitare il cuore di gioia il pensare che in un cam-

po di morte sia potuta nascere una nuova vita. Emo-

zionante è stato poi, dopo il minuto di silenzio,

ascoltare e tentare di intonare le parole del canto

ebraico che le maestre cantavano ai bambini nei

campi di concentramento. "Gam Gam” è la canzone

scritta da Elie Botbol, che riprende un pezzo del

testo ebraico del Salmo 23. Cantandola i bimbi tro-

vavano in Dio la forza, la speranza, la certezza della

salvezza. Poi tutti insieme abbiamo letto una pagina

tratta dal diario di Anna Frank.

Il diario era stato un regalo per il suo compleanno,

tuttavia, la bambina invece di raccontare fatti di vita

spensierata, annotava i terribili momenti vissuti

all’interno di un nascondiglio. I soldati tedeschi non

tardarono a scoprirlo e lei venne deportata nel più

grande campo di morte della storia: Auschwitz. I

deportati viaggiavano in vagoni merci piombati e

una volta giunti a destinazione venivano rasati,

denudati, tatuati con un numero che avrebbe sosti-

tuito il nome e costretti a vivere in condizioni di

estrema crudeltà.

Ogni mattina poi si ripeteva un orribile rituale, quel-

lo delle selezioni e chi veniva prescelto veniva uc-

ciso nelle camere a gas e il suo corpo bruciato nel

forno crematorio. Purtroppo la piccola Anna Frank

morì due settimane prima della liberazione, di quel

27 gennaio 1945.

Ma se i giovani non ricordano tutto il male che gli

uomini hanno commesso, la morte di milioni di

Ebrei sarà avvenuta invano. La storia ci insegna,

che, quando l’uomo non fa tesoro delle terribili es-

perienze vissute e dimentica facilmente gli errori

commessi, finisce col commetterli nuovamente.

Tanti altri genocidi purtroppo sono accaduti sia pri-

ma dopo: da quelli commessi dai Conquistadores ai

danni di Inca, Maya ed Aztechi, ai genocidi in Ar-

menia Ruanda, in Bosniae tanti altri dimenticati

perché lontani da noi o accaduti tanti anni fa.

Rosario Sparacio Samuele Rizzuto 2^I

Ginevra Gimmona 2^F

La scuola media Cesareo ha sempre celebrato la

Giornata della Memoria con innumerevoli attività

proposte da docenti e ragazzi, che hanno partecipato

con grande entusiasmo e infinito rispetto per le vitti-

me dello sterminio. Tra le tante iniziative spicca un

cartellone esposto all’ingresso dell’istituto dedicato

proprio alla Shoah. Il lavoro, in “graphic design and

production”, è stato realizzato dagli alunni Sara Sco-

laro, Maria Conti, Federica Ballotta e Alessandra

Lombardo, guidate dalla docente Adria Tomasino.

LA SHOAH IN UN CARTELLONE “ A RIGHE”

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi

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CULTURA E TEMPO LIBERO

ARTE DA FAVOLA : I RAGAZZI TRASFORMANO LE FIABE IN DIPINTI

Alcuni alunni della scuola da metà novembre si riuniscono

una volta alla settimana nel locali della scuola per partecipa-

re al laboratorio pomeridiano “Artisticamente”. Questa attivi-

tà, coordinata dagli insegnanti Rita Anastasi e Alessandro

Marchese, prevede che ogni partecipante possa esprimere la

propria creatività trasformando i personaggi delle fiabe più

famose in dipinti stilizzati. Il tema principale, infatti, è la rie-

laborazione in chiave personale dei personaggi fiabeschi con

l’utilizzo di colori a tempera, cartone telato, figure geometri-

che e tanta, tanta fantasia. Questi piccoli dipinti saranno affis-

si alle pareti della scuola per abbellirla e donarle un tocco di

colore in più. Intanto sono stati esposti all’Open Day orga-

nizzato per far conoscere la scuola al territorio e al quartiere. Francesco Di Giovanni Enrico Gagliano 3^I

VIDEOGAME, CHE PASSIONE

I videogame sono una vera e

propria passione per i giovani,

ma quasi nessuno ne conosce

l’origine. E’una storia lunga

quasi mezzo secolo, in cui, do-

po anni di sviluppo e innova-

zione, i videogiochi si sono

evoluti, fino a diventare parte

integrante della nostra società.

Space Invaders

Space Invaders è un videogioco Arcade del lontano

1978. La modalità è piuttosto semplice: il giocatore

controlla un cannone mobile che si muove orizzon-

talmente sul fondo dello schermo e deve abbattere

gli alieni che sparano e si avvicinano alla terra. No-

nostante la sua grafica sia molto primitiva, Space

Invaders ha avuto un impatto enorme sulla società

e sull’industria dei videogiochi. Prima della sua

uscita, infatti, la macchine da sala giochi erano

principalmente i flipper. Il successo del gioco ha

trasformato Space Invaders in una delle icone del

settore: richiami si ritrovano in altri videogiochi, in

film e prodotti di vario genere e le sue astronavi

aliene sono rappresentate persino nei murales.

Pac - Man

Pac - Man è un celebre videogioco prodotto dalla

Namco nel 1980 nel formato Arcade. Ha avuto una

grande popolarità e quindi la Namco fa il gioco per

tutti i tipi di console e computer dei nostri tempi. Il

giocatore deve guidare una sfera gialla di nome

Pac - Man facendole mangiare dei puntini sparsi

per il labirinto, cercando di evitare quattro fantasmi

che, quando entrano in contatto con Pac-Man, lo

uccidono. Lui però può difendersi mangiando dei

puntini speciali che gli permettono, in un tempo

limitato, di mangiare a sua volta i fantasmi. Super

Mario Bros

Il regno dei Funghi è un luogo pacifico in cui crea-

ture dalla testa a forma di fungo, chiamate Toad,

vivono in perfetta armonia. Questa pace viene

compromessa da Browser, il malvagio re dei Koo-

pa Troopa e dal suo esercito che conquista il terri-

torio e trasforma gli abi-

tanti in blocchi di ghiac-

cio.

Poi rapisce la principessa

del regno Peach, l’unica in

grado di spezzare l’incan-

tesimo che grava sui Toad.

Per molto tempo il Regno

dei Funghi è avvolto dalle tenebre, ma quando la

voce giunge ai due idraulici italiani, i fratelli Mario

e Luigi , questi si dirigono verso i confini del regno

per salvare la principessa. Dopo un viaggio attra-

verso otto mondi, Mario e Luigi riescono a rag-

giungere il castello di Browser e a sconfiggerlo.

Così la principessa viene salvata e il Regno dei

Funghi riportato alla pace. Dopo aver compiuto la

missione, Mario e Luigi decidono di rimanere nel

Regno dei Funghi per proteggerlo da eventuali mi-

nacce. Il rapporto tra Mario e la principessa Peach

diventerà col tempo amore. Super Mario è un vi-

deogioco a piattaforme per il Nintendo Entertain-

ment System, pubblicato dalla Nintendo nel 1985

in Giappone e negli Stati Uniti e nel 1987 in Euro-

pa.

Digitale VS Cartaceo: chi la spunta? “Non esiste vascello che come un libro ci sa portare in terre lontane, né cavallo che al ga-

loppo superi le pagine di una poesia. È un viaggio che anche il povero può fare senza il tor-

mento del pedaggio” . Emily Dickinson

Ormai la lettura cartacea è meno diffusa, soprattutto tra i ragaz-

zi, e viene sempre più spesso sostituita da quella digitale. Sicu-

ramente è molto meglio leggere un libro vero piuttosto che un

libro digitale, anche dal punto di vista della salute. Infatti, quan-

do si legge da un foglio di carta, si ha una luminosità adeguata

alla lettura, diversamente da quando si legge da un computer o

da altri dispositivi in cui si ha una luminosità che stanca il no-

stro occhio prima del previsto. Si hanno ormai due tipi di adole-

scenti: quelli che preferiscono la lettura cartacea e altri più pro-

pensi verso il digitale. Chi è dalla parte del libro classico so-

stiene che è meraviglioso sentire il rumore e il profumo della

carta. Chi usa il libro digitale invece è del parere che sia molto comodo, soprattutto quando si

viaggia. Esistono, ormai, dispositivi creati proprio per leggere, i cosiddetti reader. Ne esistono

di tutti i tipi e sono realizzati in modo da entrare nella tasca interna di un vestito. Quasi tutti gli

adolescenti si stanno convertendo alle novità tecnologiche e il libro cartaceo, purtroppo, sta via

via scomparendo. Per quanto, però, possano essere diversi i due libri, nessuno può sostituire la

magia e il mondo che ogni libro cartaceo contiene.

Nella 2^ B è stata proposta un’indagine riguardante

il tipo di libro preferito dai ragazzi di oggi. Su venti-

due alunni ben quattordici hanno definito migliore la

lettura cartacea, affermando, però, che in alcuni casi

la digitale è molto comoda e utile.

Helena Bellini 2^B

13

Quattro amiche e un paio di jeans “magici” “Quattro amiche e un paio di jeans” è un romanzo per ragazzi di Ann

Brashares, che ha scritto anche tre sequel del libro. Racconta di quattro ra-

gazze americane - Lena, Tibby, Bridget e Carmen - amiche sin dall’infan-

zia, che vanno in vacanza ognuna in un luogo diverso e si tengono in con-

tatto grazie a un paio di jeans. I pantaloni sono considerati “magici”, perché

tutte riescono a indossarli, pur non avendo la stessa taglia. Si spediscono

per posta questi jeans, pensando che possano porta-

re loro fortuna e si raccontano cosa è successo

mentre li indossavano. Le ragazze affrontano così i

primi problemi adolescenziali, tra cui l’amore o il

secondo matrimonio dei genitori. Ma il libro tratta soprattutto dell’a-

micizia: la scrittrice vuole comunicare che qualsiasi problema può es-

sere risolto se affrontato insieme e con determinazione. Il libro è molto

bello e facile da leggere, perché fa uso di un registro informale. È par-

ticolarmente adatto agli adolescenti che affrontano il momento del

passaggio all’età adulta.

Un’ opera del laboratorio

Sara Palmeri 2^ F

Anita Fiore 1^F

Helena Bellini 2^B

Anita Fiore 1^F

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UN NODO BLU CONTRO IL BULLISMO 14

BULLISMO: IL 7 FEBBRAIO LA GIORNATA NAZIONALE

Il 7 febbraio è stata celebrata per la

prima volta la “Giornata Nazionale

Contro il Bullismo a Scuola”, per

sensibilizzare la gente su un proble-

ma che assume dimensioni sempre

crescenti. I due soggetti principali di

questo fenomeno sono: la vittima,

cioè la persona che subisce le anghe-

rie e il bullo, “l’esecutore” che, per

un vissuto difficile o per puro sadi-

smo, opprime i soggetti che reputa

“deboli” con violenza sia fisica sia psicologica. Il bullismo è un fenomeno che si

ripete sempre, anche se in forme diverse.

Con l’avvento delle ultime tecnologie, quali smartphone e social network, si è

avviata una nuova forma di bullismo, il cyber - bullismo. Ecco perché la

“Giornata Nazionale Contro il Bullismo a Scuola” cade proprio nella data di

quello che è il “Safer Internet Day”, cioè la giornata dedicata a promuovere un

uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie, giunta ormai alla

XIV edizione in ben 100 paesi del mondo. Il cyber - bullismo colpisce spesso

adolescenti e mira a deridere e umiliare una persona tramite l’uso dei social.

Questo rende la vittima costantemente martoriata da chi la opprime. Per appro-

fondire l’argomento gli alunni della redazione del giornalino hanno visto tre vi-

deo. Il primo, musicale, era intitolato “Ciao bullo”: i ragazzi di una terza classe

di una scuola secondaria di Lesmo hanno realizzato una canzone rap lanciando

un messaggio contro i comportamenti del bullo, ma offrendo nello stesso tempo

una proposta di amicizia a chi si nasconde dietro alla prepotenza. Il secondo

spunto di riflessione è stato l’ascolto e la visione del video della canzone

“Guerriero” di Marco Mengoni.

La canzone è una specie di lettera che l’artista immagina di scrivere a se stesso

da piccolo, per affrontare le difficoltà che la vita gli pone essendo come “roccia

contro il fuoco e il gelo”. Probabilmente Marco avrebbe voluto che qualcuno un

tempo gli fosse stato accanto così.

Il terzo video era un monologo di Paola Cortellesi, che recitava la parte di un

ragazzo di nome Giancarlo Catino che, fin

da piccolo, era oppresso dagli altri ragazzi

per il suo aspetto fisico.

Questo è continuato fino alle superiori,

quando Giancarlo, ormai sfinito dalle con-

tinue angherie ricevute, decide di reagire

al bullo in maniera inaspettata: abbraccian-

dolo e offrendogli il suo perdono.

Questa è la vera risposta per sconfiggere il

bullismo: non bisogna mai abbassarsi allo

stesso livello di chi conosce solo la violen-

za.

Francesco Di Giovanni 3^ I

Oltre la rabbia

La tua rabbia verso di me

è solo la tua rabbia contro te stesso.

Le speranze le stringi tutte insieme

ma scopri atterrito

che il tuo pugno non le contiene.

Preferirei mi fossi

fratello invece che nemico,

vicino invece che lontano.

Il tuo cammino, ricorda

è il mio cammino.

Non fare il bullo Di te sento solo parlare,

del bullo che sai fare.

Ma non è questa la verità,

è qualcosa che va al di là.

In te in fondo c’è paura,

ma tu vuoi far il duro

sbattendo solo la testa al muro.

Un consiglio ti voglio dare:

non fare il bullo, lascia stare:

Ti può soltanto fare male!

Io dico no al bullismo Il bullismo è una cosa da evitare

perché può fare tanto male

Non solo schiaffi e pugni

ma anche le parole.

Può creare ferite,

ferite difficili da rimarginare.

Non riesci a dire ciò che accade

perché hai paura di parlare.

Ma paura non devi avere,

non ti isolare.

Guardati intorno, non disperare:

c’è chi ti può aiutare!

Gloria Filippone 1^ M

Gli alunni della 1^M, guidati dalla docente Emilia Americo hanno applicato un nodo blu ai propri vestiti esprimendo così il desiderio di unirsi contro ogni forma di prepotenza.

“UN SOGNO PER DOMANI”: UN FILM CONTRO IL BULLISMO Per sensibilizzare gli alunni al tema del bullismo, della legalità e dell’impegno civico, in diverse classi sono state predisposte

attività di cineforum. L’iniziativa è inserita nell’ambito di Te. Le. Giò., un progetto educativo promosso in collaborazione con

l’Assessorato alla Famiglia del Comune. Alla 3^ I è stato proposta la visione del film “Un sogno per domani” che non ha man-

cato di commuoverci e farci riflettere perché offre uno spaccato della società attuale e dei problemi che l’affliggono: droga,

alcolismo, violenza sulle donne, povertà e bullismo. L’eroe della storia è un bambino di nome Trevor. "Cosa possiamo fare

per migliore il mondo?" chiede un giorno il professor Simonet ai suoi alunni. Trevor si sofferma a riflettere e alla fine una lam-

padina gli si accende, una grande idea gli viene in mente guardando per caso dei barboni mentre ritorna a casa. Fare semplice-

mente una buona azione, un favore, ad almeno tre persone che a loro volta dovranno farla ad altri, in una sorta di “passa il fa-

vore". Di lì a poco l’idea si diffonde fino a raggiungere le più grandi città d’America tanto che un giorno un giornalista arriva

a casa del ragazzo per intervistarlo e conoscerlo. Il giorno del suo compleanno a scuola Trevor rilascia un'intervista, ma quello

sarà anche il giorno in cui morirà. Trevor, infatti, perde la vita per difendere un amico che sta per essere bullizzato da alcuni suoi coetanei. I fatti accaduti e

i personaggi sono ovviamente immaginari e dunque probabilmente Trevor non è mai esistito, ma se tutti noi applicassimo nella nostra vita quotidiana l’idea

geniale del “passa il favore”, se noi, nel nostro piccolo, facessimo qualcosa in favore dell’altro, il mondo potrebbe realmente diventare un posto migliore.

E non è necessario guardare lontano per compiere grandi gesti. Il film si conclude con l’arrivo di tanta gente con le fiaccole accese davanti alla casa di Tre-

vor, segno evidente che la bontà di quell’idea, nata dalla mente di un bambino più o meno della nostra età, ha saputo far breccia nel cuore di tanti. Il mondo

quindi può cambiare se solo lo vogliamo e la formula magica è semplicemente un pizzico di solidarietà, una manciata di comprensione e una spruzzata ab-

bondante di rispetto per gli altri.

Mirko Callisti 1^M

Paola Cortellesi e Marco Mengoni

Greta Giuffrè Fabio Calascibetta 3^I

F. Di Gregorio 1^ M

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“Fuocoammare”: recensito un film sugli immigrati

Fuocoammare è un docu-

film diretto da Gianfranco

Rosi nel 2016, già premia-

to con l’Orso d’oro come

miglior film al Festival del

Cinema di Berlino. Tratta

di una realtà contempora-

nea molto vicina soprattut-

to a noi siciliani: lo sbarco

continuo di migliaia di

migranti sull’isola di Lam-

pedusa. Il protagonista di

questo film è un ragazzino

lampedusano, Samuele Puccilo che vive in prima persona quello che accade

nell’isola: ha dodici anni e ama giocare con la fionda con il suo amico Mat-

tias. Il film mostra la sua vita quotidiana fatta di scuola, uscite in barca nel-

lo splendido mare lampedusano e rapporti con familiari ed amici. Accanto

al mare, alla selvaggia vegetazione dell’isola, alla sua placida quotidianità,

il regista ci mostra anche la seconda faccia di Lampedusa: quella degli sbar-

chi degli immigrati, delle persone che approdano ammalate, stremate e sen-

za forze. Infatti, altro personaggio di rilievo è il dottore Pietro Bartolo, che

narra la sua esperienza di medico di frontiera: commosso e sconvolto, l’uo-

mo racconta quanti immigrati ha curato e quanti cadaveri sono stati recu-

perati in mare su cui ha dovuto fare l’autopsia. A questa faccia orrenda della

morte il medico non riesce ad abituarsi. Samuele Puccilo, Pietro Bartolo e

gli altri protagonisti del film non sono attori, ma persone che vivono in pri-

ma persona la situazione di Lampedusa. Inizialmente scelto come

film rappresentante l’Italia per l’Oscar al miglior film straniero 2017, pur

trattando una tematica importante e attuale, risulta un film troppo lento e

talvolta noioso: sono troppe le riprese in cui gli attori stanno zitti e fermi:

ealcune scene sembrano quasi girate alla moviola.

Peccato, davvero: il regista Gianfranco Rosi si lascia scappare una buona

occasione per interessare il pubblico più giovane a una denuncia civile.

CULTURA E TEMPO LIBERO 15

I fumetti fantasy di Mattia Fiorella Barone della 2 ^B intervista Mattia Maugeri, alunno della 2^ L, che ha un vero talento: scrive e disegna fumetti.

A che età hai iniziato a scrivere fumetti? Ho iniziato a nove anni, quando ho visto gli splendidi lavori di mio cugino, ma ancora oggi non arrivo ai suoi livel-li. Hai disegnato altri fu-metti prima di quelli attuali? Mi dilettavo a fare fu-metti che parlavano di un corvo ninja che sal-vava il mondo insieme ai suoi amici. Per esempio? Ho realizzato tre saghe, una si chiama Tae

Kwon Crow, ma mi sono fermato al terzo numero, poi c’è un’altra serie che sto ancora realizzando e infine due numeri chiamati ‘’Underfell’’ che continuo a sviluppare adesso. Chi è stata la prima persona a leggerli? Se parli di quelli attuali è stata mia sorella, ma il primo fumetto che ho fatto l’ha letto mio padre. Che genere di fumetti ti piace scrivere? Io vado sul genere fantasy - action, ma se è necessario a volte inseri-sco anche qualche scena moderatamente violenta. Qual è il tuo personaggio preferito? Per ora il mio personaggio preferito è Frisk, il protagonista della serie “Underfell’’. Parlami della trama del fumetto Underfell Il fumetto racconta di un umano chiamato Frisk, caduto nel regno dei

mostri, che perde la memoria. Viene svegliato da una ragazza con

strani poteri, “Chara’’ e da “Flowey” un fiore parlante.

Vogliono tutti e tre tornare in superficie e per arrivarci dovranno su-

perare e sconfiggere parecchi mostri molto potenti.

“Abbaiare Stanca”: un cane per amico

“Abbaiare Stanca” è un romanzo per ragazzi

di Daniel Pennac.

Il libro racconta di un cagnolino chiamato il

“Cane” che, dopo aver vissuto qualche setti-

mana in un canile, viene adottato da una ra-

gazzina di nome Mela e dalla sua famiglia:

la madre viene chiamata la “Spepa” il padre,

il “Muschioso”.

I genitori della ragazzina però si rivelano

suoi nemici e presto anche l’interesse di Me-

la per Cane si dimostra un capriccio passeg-

gero. Per questa ragione Cane decide di

scappare dall’abitazione e per le vie di Parigi

incontra altri amici a quattro zampe. Tornerà

a casa e ci

saranno altri sviluppi che sono lasciati alla

scoperta e alla curiosità del lettore.

L’autore ci accompagna dalla nascita sino

alla morte dell’animale e, attraverso il suo

sguardo, ci fa riflettere sulla nostra vita, le

nostre azioni, i nostri comportamenti e su

tutto ciò che può avere una conseguenza,

positiva o negativa su di noi.

Il libro è consigliato a tutti quelli che amano

gli animali, perché insegna il rispetto e l’a-

more nei loro confronti.

“E’ ARRIVATO L’AMBASCIATORE” CON MODUSVIVENDI

E LA SCRITTRICE ANNAMARIA PICCIONE

Le terze classi della Cesareo hanno partecipa-

to al progetto “Modusvivendi...va a scuola”

con la lettura del libro “E’ arrivato l’amba-

sciatore”. L'inziativa si è si è conclusa con

l’incontro con l’autrice, Annamaria Piccione.

Si dice che i giovani leggono poco, preferen-

do i social alla lettura. Il successo di questo

progetto dimostra esattamente il contrario

perchè ha avvicinato noi ragazzi alla lettura,

facendo crescere il nostro senso critico e di

analisi. Insieme alla professoressa d’italiano,

Anna D’Amato, abbiamo letto il libro e capitolo per capitolo abbiamo

fatto ricerche e approfondimenti in modo da capire parole, avveni-

menti o concetti che potevamo non comprendere.

Leggendo questo libro ci siamo resi conto delle sofferenze che i mi-

granti devono subire, le difficoltà che sono costretti ad affrontare, le

motivazioni che li portano ad abbandonare i loro paesi d’origine.

Questo progetto è stato molto interessante e l’opportunità è stata sti-

molante, anche perché l’autrice ha risposto alle nostre domande in

modo esauriente, coinvolgendoci nei suoi discorsi. Il libro mi è pia-

ciuto molto: tratta dell'importante tema dell’immigrazione con parole

semplici e a volte in modo ironico; mette in risalto i sentimenti più

profondi dei personaggi, come la paura, la speranza, la tristezza, l’a-

more e attraverso queste emozioni ci guida nell’esperienza che cam-

bia la loro vita e il loro modo di vedere il mondo. Questo romanzo lo

consiglio a tutti, adulti e bambini, perché è molto scorrevole, si legge

facilmente e ha un messaggio profondo. Giulia Ricciardi 3^ A Classe 3^N

Benedetto D’Amico 1 C

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SCIENZA E SALUTE 16

La Cesareo a “PalermoScienza” La scuola Cesareo appoggia

l’idea della sostenibilità e del-

la biocompatibilità con la par-

tecipazione a PalermoScienza

2017. Con l’aiuto e la guida

delle docenti di matematica e

scienze, Gloria Alparone, An-

tonella Caradonna, Licia Cutu-

li e Angela Varisano gli alun-

ni delle classi 3^C, 3^E, 3^L e

3^M hanno realizzato modelli-

ni di impianti per la produzio-

ne di energia pulita, prodotti

per l’igiene della casa, cosme-

tici e creme, quali ombretti,

lucida labbra, profumi, ma-

schere per il viso e detergenti.

Tutto ciò è stato prodotto con

materiale assolutamente natu-

rale per non danneggiare e in-

quinare l’ambiente. I prodotti

sono stati esposti presso l’Uni-

versità degli Studi di Palermo in

occasione di questa manifestazione giunta quest’anno alla sua decima

edizione dedicata all’ambiente.

Nello stand allestito dalla scuola Cesareo è stato inoltre esposto un mat-

tone di cemento biocompatibile prodotto unendo gusci d’uovo e argilla. I

prodotti hanno riscosso successo tra i visitatori che si sono soffermati a

osservare i lavori.

NUOVE E VECCHIE DIPENDENZE, LA

LUDOPATIA ESPLODE TRA I GIOVANI

“Nuove e vecchie dipendenze” è il titolo dell’incontro tenuto dal dottor Gio-

vanni La Mantia nell’ambito del progetto di Educazione alla Salute. Un’ini-

ziativa dedicata alle terze classi in cui si è parlato dei pericoli di droga, al-

cool, fumo fino ad arrivare alla ludopatia, altrettanto allarmante e subdola.

Le droghe agiscono sui neurtrasmettitori e sulla corteccia celebrale fino a

bruciarne le cellule. Le immagini di un sistema cerebrale danneggiato dall’u-

so degli stupefacenti erano fin troppo chiare: macchie scure dal carattere ir-

reversibile per cui, pur nell’ipotesi in cui un drogato riesca a disintossicarsi,

avrà per tutta la vita problemi di memoria e di concentrazione. Anche il fu-

mo è altrettanto dannoso, persino per chi respira vicino a un fumatore: tale si

definisce il "fumo passivo". Alcuni studi hanno dimostrato che una sigaretta

accesa inquina più di un'auto in movimento. Una pericolosa insidia per noi

ragazzi è rappresentata dall’uso degli alcolici e dall’eccessiva permanenza

davanti a un videogioco. L’alcool fa male al fisico e limita le capacità di rea-

zione dell’individuo; la cosa potrebbe risultare mortale se si è alla guida di

un’autovettura o di un ciclomotore. “Drogarsi, fumare, non sono tappe obbli-

gate della nostra vita - ha detto la professoressa Rosalia Rustici - Non dob-

biamo bere perché così fanno i nostri amici o perché è alla moda. Noi siamo

liberi di fare ciò che vogliamo ma poiché la vita e unica perché buttarla via?

Portiamo questo messaggio a casa, a scuola, tra i nostri amici e ascoltiamo

ciò che ha da insegnarci chi ci vuol bene”. Troppi gli incidenti del sabato

sera e troppe le vittime della strada perché l’ubriaco di turno non ha pronta-

mente frenato davanti ad un pedone. Più subdola è invece la "ludopatia".

Quando si sta davanti ai videogiochi per molto tempo si rischia di non saper

più riconoscere il confine tra vita reale e realtà virtuale, di arrecare danni alla

vista e alla colonna vertebrale. Per un ragazzino è dunque consigliabile non

stare più di un’ora davanti a uno schermo e magari fare invece una partita a

pallone con gli amici in cortile. Alla fine il dottor La Mantia ha invitato gli

studenti a sottoporsi al vaccino contro l'HPV: è gratuito per gli adolescenti,

ha un ottimo profilo di sicurezza e è altamente consigliato sia per i maschi

che per le femmine.

Alcuni cosmetici realizzati dagli alunni

L’incontro col dottore Giovanni La Mantia

Greta Giuffrè 3^I

Il corpo umano studiato al computer col

modellino di scheletro e organi

Gli alunni della 2^ B, guidati dalla

professoressa di matematica Marian-

na Carratello, hanno cominciato a

usare il power point per spiegare,

attraverso immagini e didascalie, la

struttura del nostro corpo umano. I

ragazzi, quindi, non si sono fermati

alla semplice lezione presente nel

libro, ma hanno voluto approfondire

l’argomento scelto per migliorare la

loro preparazione unendo la teoria

alla pratica, proprio come si fa nelle

scuole superiori professionali.

Il power point è ritenuto dagli stu-

denti molto utile perché fornisce una

guida durante l’interrogazione e per-

ché chi ascolta ha l’opportunità di

apprendere nuove informazioni e

visualizzare anche numerose imma-

gini. In più

la professoressa ha organizzato una lezione par-

ticolare per insegnare agli alunni attraverso un

omino didattico in cui è possibile collocare i

diversi organi degli apparati e vedere la loro

struttura interna. Questo metodo è più diverten-

te ed innovativo rispetto a quello tradizionale

perché rimane più impresso nella nostra memo-

ria. Alice Siracusa Helena Bellini 2^B

La 2^B al lavoro

Erika Donzelli, Daria Garuffo Marta La Mattina 3^M

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LA MANNOIA A SANREMO: UN INNO ALLA VITA

“Che sia benedetta” è la canzone,

cantata a Sanremo da Fiorella Man-

noia, e scritta da Amara e Salvatore

Mineo. Il testo, una preghiera che ha

conquistato l'intero pubblico dell'Ari-

ston e i telespettatori a casa, ha come

oggetto la vita. Nella canzone arrivata

seconda si possono trovare molte

riflessioni, ad esempio: “E siamo

noi che dovremmo imparare a te-

nercela stretta”. La Mannoia vuole che questa canzone arrivi al pubblico

con un messaggio preciso. Durante il giorno non mancano occasioni in

cui la malediciamo, ci sembra che sia negativa e che non abbia senso, altre

volte invece speriamo che il destino non ce la strappi via. Nella canzone la

Mannoia interpreta proprio questo invito a benedire la vita e a non di-

sprezzarla: si tratta di un testo semplice che far riflettere ed emozionare al

contempo. “A chi ha perso tutto e riparte da zero”, una frase che fa riferi-

mento al terremoto dell’inverno scorso, quando gli abitanti del centro Ita-

lia hanno perso tutto ma non si sono scoraggiati, anzi hanno continuato a

vivere la propria vita con il sorriso e per questo

MUSICA FILM E POESIA 17

“ORONERO” DI GIORGIA: OLTRE LA SUPERFICIALITA’ E IL FACILE GIUDIZIO

Il nuovo singolo di Giorgia, intitolato “Oronero”, dà un messaggio importante a

tutti, ma soprattutto ai giovani: le parole sembrano preziose come il petrolio (il

cosiddetto oronero), ma in realtà possono essere nello stesso tempo velenose e in-

quinanti. Il disco è uscito a ottobre, dopo alcuni anni di assenza della cantante dalla

scena musicale. In questo brano Giorgia parla dei giudizi che la gente spesso dà

con leggerezza. E’ un invito a superare la cattiveria e la superficialità del giudizio,

perché giudicare può spegnere ciò che di bello c’è in

ognuno di noi.

Quello che vuole comunicare la cantante è che ogni

giorno ognuno di noi abusa delle parole e offende le

persone vicine senza nemmeno accorgersene, come

dicono le parole del testo “La gente giudica e non sa

neanche lei il perché”. Le parole, secondo me, sono

come il petrolio quando sono belle e usate bene, altri-

menti possono ferire.

Francesco Di Gregorio Giulia Di Maria

L’OTTAVA NOTA: LA MUSICA INSEGNA

A CRESCERE IN UN FILM EDUCATIVO

Musica, talento e determina-

zione. Sono questi gli ingre-

dienti base del film

“L’Ottava nota”. Il titolo

originale è “Boy Choir”, ed

è stato prodotto negli Usa

nel 2014 da Francois Girard.

Tra gli attori emerge il bra-

vissimo Dustin Hoffman. Il

film, di genere drammatico,

dura 103 minuti. Il protagonista è Stet, un ragazzo di dodici anni che, ri-

masto improvvisamente orfano di madre, viene mandato in un’accademia

specializzata di voci bianche grazie all’intervento della preside della sua

scuola. Lì Stet inizialmente non si trova a proprio agio, sia con i compagni

che con i professori, in particolare con il maestro Carvelle. L’insegnante

infatti non si fida di lui perché, pur riconoscendo il suo talento, non ne ap-

prezza la mancanza di disciplina. A complicare la situazione c’è il difficile

rapporto con il padre, apparso da poco per la prima volta nella sua vita.

L’uomo ha già un’altra famiglia a cui non ha mai rivelato di aver avuto un

figlio da una precedente relazione. Il film è una storia di formazione: Stet

coltivando il proprio talento impara anche la determinazione e il senso

dell’impegno e conquista persino l’affetto del padre.

Sara Di Salvo 1^ M

OCCIDENTALI’S KARMA: TUTTA

L’ITALIA BALLA CON GABBANI

È Occidentali’s Karma la canzone che ha vinto Sanremo, cantata e scritta

da Francesco Gabbani facendo ballare giovani in tutta l’Italia, grazie anche

all’apparizione della scimmia che balla, riferimento al verso “La scimmi

nuda balla”. Inizialmente la canzone potrebbe sembrare senza senso, ma

leggendo attentamente il testo si può capire che vuole evidenziare che an-

che se ci siamo evoluti, nella nostra modernità siamo ancora scimmie.

La canzone inizia con un ironico riferimento ad Amleto, l’opera di Shake-

speare che inizia con “Essere o non essere”, continuando poi col dire che

siamo antichi, come gli uomini della Preistoria. Poi allude agli antichi caffè

dove si ritrovavano gli intellettuali dell’Illuminismo, ma dicendo anche che

ormai la nostra intelligenza dipende da Internet.

Quindi cita gli Alcolisti Anonimi, un’associazione che si occupa degli al-

colisti di tutto il mondo, storpiando il nome in “Selfisti Anonimi” dicendo

che la dipendenza di oggi non è l’alcool, ma i selfie e continua evidenzian-

do che oramai le domande e le risposte che ci poniamo sono inutili e insen-

sate. Ormai tutte le storie hanno un finale triste, siamo alla ricerca di un

lieto fine ma comunque il mondo va avanti citando Euclide con “panta

rei”. Il ritornello nomina i Nirvana, Budda e il Mantra, dicendo che ormai

la meditazione è uno sport o un passatempo.

Viene anche detto che oggi l’evoluzione retrocede e in certi momenti la

scimmia che è in noi riemerge: dice noi siamo come le scimmie, solo senza

i peli che abbiamo perso nei secoli. Nella seconda parte della canzone vie-

ne evidenziato che ormai tutti si affidano a Internet per cercare qualcosa,

visto che ormai la rete contiene tutto, sia anche come esseri primitivi ci

affidiamo all’odore delle cose. Infine Gabbani canta che appena ci si di-

strae si inciampa ma “la scimmia si rialza”. Ginevra Giammona 2^F

Ginevra Giammona 2^ F

Sara Palmeri 2^F

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IL CHEER DANCE SPOPOLA A PALERMO

E SFORNA MINI CAMPIONESSE IN ERBA

Il Cheerdance è un tipo di danza acrobatica e

sportiva molto diffusa a Palermo. Vengono usati

anche i pon pon e comprende il Jazz e l’Hip hop e

il Free Style. L'attività è rivolta a quattro fasce di

età: mini, peewe, junior e senior. Si pratica a livel-

lo agonistico e si partecipa a diverse gare: regiona-

li, nazionali, europee e mondiali, ma anche agli

Open. La federazione a cui fa capo è la FICEC:

Federazione Italiana Cheerleading e Cheerdance.

In Italia le squadre sono già numerose, solo in Si-

cilia, ad esempio ci sono la A.S.D Polisportiva

Bonagia Palermo, la A.S.D. Wellness Academy e

il Gotha Club S.R.L. L’anno 2015-2016 è diventato una leggenda per i titoli con-

seguiti dalle atlete palermitane della A.S.D. Polisportiva Bonagia Palermo, le

Souls, che hanno portato a casa tutti i primi posti, lasciando a bocca aperta i giu-

dici. Anche ques’anno le atlete della polisportiva della Polisportiva Bonagia han-

no conseguito eccellenti risultati: la loro coach è Cinzia Imbergamo e la figlia,

Alice Riili, è sia istruttrice che atleta. Altre cinque ragazze palermitane più gran-

di, Giorgia Signorelli, Chiara Costanzo, la stessa

Alice Riili, Giusi Causa e Eleonora Scramuzza

hanno partecipato, invece, ai mondiali negli Usa.

Questo è il terzo anno consecutivo che la polispor-

tiva Bonagia “sforna” titoli italiani e qualificazioni

agli europei. Palermo ospita, inoltre, la manifesta-

zione “Cheer me up dance” la una gara italiana

dedicata esclusivamente al Cher dance organizzata

dalla FICEC, in collaborazione con Kemonia Sport e con la Polisportiva Bonagia.

GLI STUDENTI ALLA GAM: VISITA ALLA GALLERIA E ALLA MOSTRA DI MCCURRY

Il 14 febbraio un gruppo di alunni della scuola ha visitato la Galleria d’Arte Moderna “GAM” di Palermo. In mostra opere dell’Ottocento e dei primi del Novecento e l’esposizione foto-grafica di Steve McCurry, che comprende più di 100 scatti. I ragazzi sono stati accompagnati dai docenti Americo, D’Asaro, Fileccia e Spa-taro che hanno illustrato le opere esposte. MacCurry è un artista statunitense, nato il 24 febbraio 1950, che si è distinto quasi esclu-sivamente per la sua attività di fotografo documentarista. Egli ha trascorso una vita molto movimentata e intensa grazie ai suoi viaggi ed esplorazioni che lo hanno portato in tutto il mondo: i suoi reportage riguardano soprattutto il Medio e l’E-stremo Oriente. Le qualità determinanti delle sue foto sono l’empatia che prova verso i soggetti e le situazioni fotografiche e l’essere sempre pronto ad immorta-lare una scena nel momento stesso in cui gli si presenta. Il suo interesse è spesso rivolto verso zone del mondo e popolazioni disagiate, ma nonostante ciò, non pre-senta attraverso i suoi scatti né compassione, né pietà. McCurry si è spesso trova-to in situazioni di guerra ed ha rischiato più volte la vita. La ragazza che oggi è diventata un’icona assoluta della fotografia mondiale è una afghana di 17 anni che McCurry ha incontrato in Pakistan. Tra le opere esposte nella mostra perma-

nente ci sono, invece, dipinti ambientati nel periodo del Neo-classicismo e del Romanticismo, dove si nota il ritorno alle arti classiche e il rilievo che ha la natura rispetto all’uomo. Altri raffigurano la celebrazione di Garibaldi tra storia e mi-to, ma ci sono anche alcune opere del Realismo dove viene ritratto il popolo e le classi sociali più povere. Nei dipinti dell’Impressionismo, invece, si mette a fuoco più il colore che il soggetto raffigurato, con toni intensi e piccoli tocchi cromatici che, accostati, danno vita alle figure. Per anni la galleria d’Arte Moderna è stata ospitata nel ridotto del teatro Politeama, poi il Comune di Palermo, dopo un ac-curato restauro del complesso monumentale di Sant’Anna, nel 2006, vi ha trasferito la mostra che conta oltre duecento tra pitture e sculture.

Claudia Rosato 3^ N

Gli studenti della Cesareo alla Gam

Melissa Sanacore 1^F

CULTURA E SPORT 18

RICCARDO, CAMPIONE ITALIANO DI JU JITSU

A LUGLIO AI MONDIALI A SAN PIETROBURGO

Come è nata in te questa passione? Questa passione è nata dopo aver fatto uno stage estivo al mare. Allora ave-vo cinque anni e non avrei mai immaginato che questa disciplina, il Ju Jitsu, sarebbe diventata fonda-mentale nella mia vita. Il mio maestro, Cristian Minuto, mi ha insegnato che l’anima di questa disci-plina è la non violenza an-che se apparentemente può sembrare uno sport in cui si danno calci e pugni. Quale gara ricordi con più emozione? La gara che ricordo con più emozione è proprio l’ulti-ma, quella che ho disputato a Taranto. Ha rappresenta-to il mio impegno sportivo più importante perché ga-reggiavo nel campionato italiano. Grazie ai costanti allenamenti e alla mia forte passione, ho perfezionato le tec-niche e raggiungere il podio è stato per me un grande risultato, un sogno realizzato. Hai mai avuto paura di scontrarti con un avversario? Non ho mai avuto paura di scontrarmi con un avversario in quanto questa disciplina ha delle regole rigide che proibiscono agli atleti di sferrare colpi non controllati, pena la squalifica. Ricordi il tuo primo avversario? Non lo ricordo perché ero troppo piccolo. Nel gioco hai rispetto per l’avversario? Ho sempre avuto rispetto del mio avversario poiché questo è uno dei principi fondamentali da tenere in considerazione. Come mai hai scelto questa disciplina e non il calcio che è lo sport più diffuso? Semplice! Il calcio non mi è mai piaciuto. Quante medaglie hai ricevuto nella tua carriera? Nella mia carriera sportiva ho ricevuto ventitré medaglie: sedici d’oro, sei d’argento e solo una di bronzo. La mia prima medaglia è stata un’argento.

Hai mai perso? Non ho mai perso. In ogni gara sono sempre arrivato al podio, credo però che anche le sconfit-te aiutano a crescere, sia nello sport che psicologicamente.

Hai mai provato un senso di

scoraggiamento

Scoraggiamento mai e questo

grazie al supporto del mio maes-

tro, dei miei compagni e del mio

papà Giuseppe. Ho provato in-

vece stanchezza per combatti-

menti lunghi in cui magari mi

sono confrontato con più av-

versari.

Classe 2^I

La ragazza Afghana

Riccardo Brancato

Riccardo Brancato, 2^ I, è campione nazionale di Ju Jitsu nelle categorie Newaza e Fighiting a febbraio 2017. A luglio andrà a San Pietroburgo per i mondiali svoltosi a rappresentare l’Italia. Si allena nella palestra Akiyama di Palermo.

Riccardo e il maestro Cristian Minuto Melissa Sanacore 1^ F

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Mari da solcare: prof. di mattina, blogger di sera

Ciao ragazzi. Forse qualcuno di voi mi vede spesso

in giro per i corridoi della scuola mentre parlo in

fretta con altre prof. Oltre a insegnare Lettere in una

classe (la 3^N) infatti ho il compito di occuparmi di

“dispersione scolastica”: devo cioè controllare che

tutti gli alunni frequentino regolarmente la scuola, a

meno che non ci siano motivi validi per assentarsi.

Sono alla Cesareo da ben 21 anni! Per molto tempo

sono stata una psicopedagogista: mi occupavo di

colloqui con alunni, genitori e di altre attività che

potessero contribuire al benessere dei ragazzi. Qualche giorno fa, un’inse-

gnante responsabile della redazione del giornalino mi ha chiesto di parlare

di un’altra mia grande passione: quella della scrittura. Confesso che mi

piace tantissimo comunicare scrivendo. Per me - prendo a prestito una fra-

se della scrittrice Dacia Maraini - ogni volta che sono davanti a un file

word vuoto è “come andare a un incontro col fidanzato”. Scrivo ormai da

nove anni per un settimanale siciliano che si chiama “100NOVE” (in edi-

cola ogni venerdì), dove ho una rubrica dal titolo “150 parole da Palermo”

e scrivo dal 2008, sul blog “Mari da solcare” (https://

maridasolcare.blogspot.it/). E’il mio diario pubblico dove posso esprimere

liberamente le mie idee e emozioni. La parola blog deriva dall’unione di

web e log, che significa “diario in rete” (se volete saperne di più consulta-

te: https://it.wikipedia.org/wiki/Blog). Scrivere un post nel blog significa

esprimere i miei sentimenti, recensire i libri che ho letto o i film che ho

visto, vuol dire parlare di politica, delle mie opinioni sul mondo, ma anche

condividere i miei video preferiti, la musica che amo e persino fornire

qualche dritta per una buona tisana. Nel mio blog, chiamato Mari da solca-

re perché amo tanto il mare e perché queste parole contengono l’inizio

del mio nome, quello che scrivo è raggruppato in tredici etichette: i ciber-

nauti possono avere così un orientamento per la lettura, se navigano nei

miei mari. In particolare un’etichetta contiene tutte le mie riflessioni sulla

scuola, s’intitola “A scuola: per chi suona la campana?”. In questa sezio-

ne racconto storie e incontri particolari avvenuti a scuola. Ecco ad esempio

il concerto di Natale, realizzato dagli alunni e i docenti di musica del corso

N:/maridasolcare.blogspot.it/2016/12/buon-natale-daclarinettichitarre.html.

Poi c’è anche la storia di un laboratorio speciale: http://

maridasolcare.blogspot.it/2012/05/i-ragazzi-pon-pon.html E, infine, la sto-

ria di un’alunna speciale: http://maridasolcare.blogspot.it/2011/12/101-

storie-senza-occhi-ma-ricca-di.html

ATTIVITA’ NO - STOP 19

LEZIONI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE

L’ORTO DIDATTICO ARRIVA A SCUOLA

Facciamo un orto a scuola:

è questo l’obiettivo finale

del laboratorio ambientale

proposto dall’associazione

“Athena”, nell’ambito del

progetto “Te.Le.Giò - Terri-

torio, Legalità Giovani”.

L’attività è partita il 4 aprile

alla Cesareo: l’iniziativa si

propone di far sperimentare agli alunni attività che approfondiscono i temi

del riciclo e della produzione dei prodotti orticoli. La coltivazione di un

orto, infatti, porta con sé valori di conoscenza e di rispetto della natura e fa

scoprire ai ragazzi il piacere del lavoro di gruppo e della condivisione so-

ciale. Alle attività laboratoriali, che si svolgono nei pomeriggi di martedì e

giovedì per una durata complessiva di 20 ore, hanno preso parte 16 alunni

delle classi 2^ e 3^M a tempo prolungato, sotto la supervisione delle pro-

fessoresse Emilia Americo, Vincenza Badalamenti e Angela Varisano.

Durante i primi incontri, le educatrici ambientali Lavinia Tumminia e Lau-

ra Piraino hanno illustrato ai ragazzi le caratteristiche del terreno e delle

essenze vegetali, nonché il ciclo biologico delle piante. Poi è seguita la

progettazione e la realizzazione di contenitori-vaso e la piantumazione, con

la semina e la costruzione del semenzaio.

INTERVISTA A GILDA SCIORTINO,

GIORNALISTA E SCRITTRICE

Cosa l’ha spinta a diventare giornalista?

Volevo diventare un’inviata e girare il mondo, così ho iniziato a raccoglie-

re i fatti e la vita delle persone, anche se i miei articoli non venivano sem-

pre pubblicati.

Qual è stato il suo percorso di studi?

Ho frequentato il liceo classico, poi l’istituto superiore di giornalismo e ho

preso un master in giornalismo.

Quali incontri sono stati importanti nelle sue scelte professionali?

Sicuramente quelli con i giornalisti più grandi e più bravi di me. Io ho ini-

ziato a lavorare per il Giornale di Sicilia e là il redattore ti insegnava a scri-

vere, a volte però non era così buono: se il tuo articolo andava male, lui lo

prendeva e te lo tirava in faccia. Era duro, ma questo insegnamento è servi-

to a molti.

Perché ha scelto di occuparsi di tematiche sociali, in particolare di le-

galità e antimafia?

Ho iniziato a scrivere quando lavoravo per un’associazione che si occupa-

va di malati di AIDS e oltre a fare volontariato scrivevo sull’argomento.

Poi il sociale è ciò che ci riguarda, è tutto ciò che facciamo e poi quando si

parla di legalità non si parla solo di antimafia ma di altri argomenti.

Quali eventi e quindi quali dei suoi articoli l’hanno coinvolta più pro-

fondamente?

Sono stati molti ma quello che mi è rimasto più nel cuore è stato l’articolo

sulla comunità di Tamil, il mio primo articolo.

Cosa pensa lei della mafia?

“La mafia è un fenomeno, quindi primo o poi scomparirà” come disse Fal-

cone. Quando si parla di mafia si deve pensare che tutto è illegale, quindi

è tutto ciò che sta fuori dalle buone pratiche.

Non teme per la sua vita quando scrive contro la mafia?

No, non penso di rischiare, se scrivi di cose giuste e sei in buona fede non

devi temere. Ci sono miei colleghi che scrivono molto più di me su questo

argomento.

Ha mai avuto dei ripensamenti sulla sua carriera giornalistica?

No, assolutamente, è un bel mestiere e se lo volete fare fatelo, ma andate

fuori, prendete i master, ma soprattutto fatelo solo se vi piace scrivere e

comunicare.

Sappiamo che ha un blog. Perché ha creato questo spazio sulla rete?

Perché volevo scrivere delle cose più mie e passare notizie più piccole che normalmente nei blog e nei giornali non vengono inseriti. Insieme ad altri

abbiamo anche creato una radio. Radio: OFF.

Giulia Barone e Sarah Gaita 2^ M

Maria D’Asaro Sara Palmeri Ginevra Sala classe 2^F

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LA REDAZIONE SI RACCONTA 20

Quest’anno scolastico è stato attivato nelle ore pomeridiane un laboratorio gior-

nalistico e una ventina di alunni hanno costituito la redazione del giornale. Le

foto raccontano alcuni momenti di questo percorso di potenziamento delle com-

petenze linguistiche e di socializzazione.