NELSACCHETTO Arrivanoigabelliericomunali · 2012. 10. 25. · 1,2 L Istituto universitario di 1,6...

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BELLUNO — La decisio- ne la comunica nei primi cento giorni da sindaco cadorino. Jacopo Massa- ro, primo cittadino di Bel- luno annuncia che il Co- mune metterà a disposi- zione un sussidio e una casa per i divorziati. «Tut- te persone che hanno la- voro e stipendio - spiega - ma che non riescono più ad avere una vita auto- noma. Sono loro i nuovi poveri». A PAGINA 7 Colombo VENEZIA — Una storia nella storia. Proprio nelle ore in cui la piccola Celeste aspettava la decisione del giudice sulla possibilità di ri- correre a cure con le stami- nali, è morto il nonno, Ser- gio. Malato di Sla, aveva rifiu- tato ogni terapia. «Temeva di rubarle le nuove cure». Per questo non si era messo in lista d’attesa, spiegano i medici. Sul sì del giudice che ha accolto il ricorso, in- tanto, continua la polemica. A PAGINA 7 Zicchiero Albert In mille alla Fenice. Pochi politici Abate, trionfo Campiello «Sogno un paese che rispetta la sua terra» Appello delle imprese LA TUTELA AMBIENTALE E LO SCEMPIO Il premio Spending review Univeneto, impasse dopo un anno E agli atenei tagliati altri 12 milioni Belluno, sussidio comunale spesa e una casa ai divorziati Università Nel Veronese Via Equitalia, parte Verona. Venezia e Padova distinguono multe da tariffe Code alle biglietterie il popolo cinefilo si riprende la Mostra VENEZIA — Nuova mannaia sugli atenei. Secondo una bozza elaborata da Bondi nell’ambito della spending review, sono in arrivo per le università venete ulteriori tagli per 12 milioni di euro. I rettori: «Sconcertati, abbiamo già risparmiato». A PAGINA 2 Nicolussi Moro di CORRADO POLI VENEZIA — «Univeneto, il progetto è avanzato finora con una certa lentezza. Bisogna accelerare». A lanciare l’appello è il delegato di Confindustria Veneto, Gianluca Vigne. Un anno dopo la costituzione, solo tre le iniziative avviate. Vertice tra rettori il 6 settembre. A PAGINA 2 D’Este Il cimitero dei circensi «Qui si piangono i clown» Celeste, il nonno muore di Sla «Non voleva rubarle le cure» LA MARMOLADA NEL SACCHETTO Venezia Cancellieri e Profumo in laguna. Sfida ai remi su Rai2 Il caso Il sindaco: «Sono i nuovi poveri» La storia Staminali, ha rifiutato ogni terapia A PAGINA 8 Priante Arrivano i gabellieri comunali Regata, ritorno al passato palazzi aperti e ministri Dopo gli anni glamour della dire- zione targata Marco Müller, i giova- ni appassionati di film tornano ad af- follare la Mostra del Cinema. ALLE PAGINE 22 e 23 Bertasi A PAGINA 21 Girardo Mostra del Cinema I l ghiacciaio della Marmo- lada si sta sciogliendo. Il problema si riproporrà la prossima estate. Per scon- giurarne la scomparsa, si pen- sa di proteggerlo dai raggi del sole con una coperta termica. Scesa la temperatura, si toglie la coperta in modo che le pre- cipitazioni e il clima inverna- le trovino una buona base per la ri-formazione dei ghiacci. Questo intervento è oggi con- sentito dalle tecnologie e da un’industria in grado di realiz- zare prodotti all’avanguardia. In Svizzera l’hanno già fatto. Si formeranno tre gruppi di opinione. Ci saranno gli ambientalisti duri e puri, i quali si scandalizzeranno per questo enorme sacchetto di plastica e si opporranno in tutti i modi, proponendo «so- luzioni» inattuabili e di stra- lungo periodo. Altri, anch’es- si sedicenti ambientalisti, cre- dono che la difesa della natu- ra passi anche per il progres- so tecnologico: saranno per- ciò favorevoli a contaminarla con qualche intervento attua- to nel modo meno invasivo possibile. Infine, interverran- no coloro ai quali proprio non importa nulla degli effet- ti delle proprie azioni sull’am- biente. Ritengono che l’im- portante sia «fare», produrre, guadagnare: quindi anche un mega cappuccio di plastica può andare bene, purché lo realizzino loro. Anzi, pur di farlo, lo propongono comun- que, anche se non dovesse servire a nulla. La decisione sarà presa do- po un acceso dibattito, qual- che manifestazione e una me- diazione. Varrebbe la pena, in- vece, che il dibattito una volta tanto introduca nuove idee e induca a riflessioni e ricerche articolate. Non solo sui mate- riali, ma anche sui comporta- menti. In effetti, se si riuscis- se a conservare il ghiaccio per ancora qualche anno, si con- sentirebbe una migliore sta- gione turistica invernale che comporta divertimento, pro- fitti e lavoro. Se poi d’estate la coperta di plastica puzza un po’ e il riflesso del sole provo- ca micro-cambiamenti clima- tici, il danno sarà comunque contenuto. Anche l’impatto vi- sivo sarà accettabile conside- rato il colore bianco della co- perta. Questa soluzione, sebbene la ritenga ragionevole, mi mette tuttavia a disagio. Per una questione morale: è giu- sto intervenire sulla natura, addirittura su un ghiacciaio, con pratiche simili all’accani- mento terapeutico? Se l’azio- ne umana è la causa dello scioglimento dei ghiacci, la soluzione più opportuna sarà davvero un nuovo intervento invasivo? Anni fa, crollarono (anche allora, si disse, a causa dell’effetto serra) alcune roc- ce dal complesso dolomitico delle Cinque Torri a Cortina. Immediatamente, si propose- ro società di ingegneria e co- struzioni, pronte a effettuare lavori di ripristino e consoli- damento in nome della con- servazione della natura. Ma è davvero il nostro interesse soggiogare la natura per le no- stre esigenze di breve perio- do? Ne abbiamo il diritto? Questa impostazione del rapporto tra esseri umani e una natura mercificata usata per soddisfare esigenze di bre- ve termine, contrasta con il sentire comune di un nume- ro crescente di cittadini. Essi vorrebbero ricostruire su basi nuove un rapporto deteriora- tosi nell’ultimo secolo e oggi insostenibile. Discutere della coperta sulla Marmolada nei soli consueti termini di effica- cia, rischi e impatti, non farà compiere alcun vero progres- so politico e intellettuale nel- la coscienza ambientale. Il progetto, a causa della sua in- vadenza materiale e morale è, invece, un’utile occasione per ridiscutere gli scempi ambien- tali e il rapporto malato che oggi s’è instaurato tra esseri umani e natura. © RIPRODUZIONE RISERVATA Entro l’anno dovranno farlo tutti i Comuni veneti ma la maggior parte non si è ancora mossa VENEZIA — Mostra del Cine- ma, inaugurazioni (Palazzo For- tuny, Palazzo Grassi, Ca' Corner della Regina) e tanti eventi mon- dani. E questa volta anche Rega- ta Storica. Perché se finora la ma- nifestazione lagunare è sempre stata un po’ snobbata da vip e au- torità, sullo sfarzoso pontone delle istitizioni, dove il sindaco Giorgio Orsoni farà gli onori di casa, sono attesi i ministri Anna Maria Cancellieri e Francesco Profumo che siederanno accan- to al patriarca Francesco Mora- glia, alla sua prima Storica. Ma la mondanità non si ferma qui. Do- po anni di «stanca» riaprono al- cuni storici palazzi come quello di Franca Coin (palazzo Barbaro) che ospiterà tra gli altri Inge Fel- trinelli, Giancarlo e Diana Santal- massi, Innocenzo Cipolletta. A PAGINA 9 Spinazzi VENEZIA — È iniziato il tra- sferimento di poteri da Equita- lia ai Comuni capoluogo. Ve- rona ha annunciato la realizza- zione di una sua società per la riscossione crediti e Venezia ha già attribuito a Insula, una sua società partecipata, la ri- scossione degli affitti delle ca- se popolari e di quelle impo- ste che possono generare con- seguenze sociali. Lo stesso hanno fatto il comune cadori- no di Calalzo e quello venezia- no di San Donà, mentre gli al- tri si stanno organizzando in consorzi intercomunali. Per la Regione (che ha già pronto un disegno di legge per creare Veneto Entrate) però il proble- ma rimane: «Se non cambia la legge, le regole di riscossione sono quelle di adesso». A PAGINA 3 Antonini Castello Calle Longa di S.M. Formosa 5233 • Tel. 041 2411394 S. Croce Campo Nazario Sauro 982/b • Tel. 392 3836677 Caselle di S. Maria di Sala (VE) Via Noalese, 240 • Tel. 041 5731902 I primi a Venezia!!! ACQUISTO ORO - ARGENTO - PREZIOSI MONETE ED OROLOGI IN ORO COMPRO ORO pago subito in contanti MASSIME VALUTAZIONI MASSIMA RISERVATEZZA PASTICCERIA PRODUZIONE PROPRIA La prima pasticceria arrivando a Venezia... e l’ultima quando la si lascia. DA ADESSO ANCHE CIOCCOLATERIA Lista di Spagna, 149 - 150/A - Tel. 041 715101 _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ LE ALTRE EDIZIONI: PADOVA-ROVIGO, TREVISO-BELLUNO, VICENZA, CORRIERE DI VERONA _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ VENEZIA E MESTRE www.corrieredelveneto.it DOMENICA 2 SETTEMBRE 2012 ANNO XI - N. 208 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049- 8238811 - Fax 049 - 8238831 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente Codice cliente: 8199726

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  • BELLUNO — La decisio-ne la comunica nei primicento giorni da sindacocadorino. Jacopo Massa-ro, primo cittadino di Bel-luno annuncia che il Co-mune metterà a disposi-zione un sussidio e unacasa per i divorziati. «Tut-te persone che hanno la-voro e stipendio - spiega- ma che non riesconopiù ad avere una vita auto-noma. Sono loro i nuovipoveri».

    A PAGINA 7 Colombo

    VENEZIA — Una storianella storia. Proprio nelleore in cui la piccola Celesteaspettava la decisione delgiudice sulla possibilità di ri-correre a cure con le stami-nali, è morto il nonno, Ser-gio. Malato di Sla, aveva rifiu-tato ogni terapia. «Temevadi rubarle le nuove cure».Per questo non si era messoin lista d’attesa, spiegano imedici. Sul sì del giudiceche ha accolto il ricorso, in-tanto, continua la polemica.

    A PAGINA 7 Zicchiero

    Albert

    In mille alla Fenice. Pochi politici

    Abate, trionfo Campiello«Sogno un paeseche rispetta la sua terra»

    Appello delle imprese

    LA TUTELA AMBIENTALE E LO SCEMPIO

    Il premioSpending review

    Univeneto,impassedopo un anno

    E agli ateneitagliati altri12 milioni

    Belluno, sussidio comunalespesa e una casa ai divorziati

    Università

    Nel Veronese

    Via Equitalia, parte Verona. Venezia e Padova distinguono multe da tariffe

    Code alle biglietterieil popolo cinefilosi riprende la Mostra

    VENEZIA — Nuovamannaia sugli atenei.Secondo una bozzaelaborata da Bondinell’ambito della spendingreview, sono in arrivo perle università veneteulteriori tagli per 12milioni di euro. I rettori:«Sconcertati, abbiamo giàrisparmiato».

    A PAGINA 2 Nicolussi Moro

    di CORRADO POLI

    VENEZIA — «Univeneto, ilprogetto è avanzato finoracon una certa lentezza.Bisogna accelerare». Alanciare l’appello è ildelegato di ConfindustriaVeneto, Gianluca Vigne.Un anno dopo lacostituzione, solo tre leiniziative avviate. Verticetra rettori il 6 settembre.

    A PAGINA 2 D’Este

    Il cimitero dei circensi«Qui si piangono i clown»

    Celeste, il nonno muore di Sla«Non voleva rubarle le cure»

    LA MARMOLADANEL SACCHETTO

    Venezia Cancellieri e Profumo in laguna. Sfida ai remi su Rai2

    Il caso Il sindaco: «Sono i nuovi poveri» La storia Staminali, ha rifiutato ogni terapia

    A PAGINA 8 Priante

    Arrivano i gabellieri comunali

    Regata, ritorno al passatopalazzi aperti e ministri

    Dopo gli anni glamour della dire-zione targata Marco Müller, i giova-ni appassionati di film tornano ad af-follare la Mostra del Cinema.

    ALLE PAGINE 22 e 23 Bertasi

    A PAGINA 21 Girardo

    Mostra del Cinema

    I l ghiacciaio della Marmo-lada si sta sciogliendo. Ilproblema si riproporrà laprossima estate. Per scon-giurarne la scomparsa, si pen-sa di proteggerlo dai raggi delsole con una coperta termica.Scesa la temperatura, si togliela coperta in modo che le pre-cipitazioni e il clima inverna-le trovino una buona base perla ri-formazione dei ghiacci.Questo intervento è oggi con-sentito dalle tecnologie e daun’industria in grado di realiz-zare prodotti all’avanguardia.In Svizzera l’hanno già fatto.

    Si formeranno tre gruppidi opinione. Ci saranno gliambientalisti duri e puri, iquali si scandalizzeranno perquesto enorme sacchetto diplastica e si opporranno intutti i modi, proponendo «so-luzioni» inattuabili e di stra-lungo periodo. Altri, anch’es-si sedicenti ambientalisti, cre-dono che la difesa della natu-ra passi anche per il progres-so tecnologico: saranno per-ciò favorevoli a contaminarlacon qualche intervento attua-to nel modo meno invasivopossibile. Infine, interverran-no coloro ai quali proprionon importa nulla degli effet-ti delle proprie azioni sull’am-biente. Ritengono che l’im-portante sia «fare», produrre,guadagnare: quindi anche unmega cappuccio di plasticapuò andare bene, purché lorealizzino loro. Anzi, pur difarlo, lo propongono comun-que, anche se non dovesseservire a nulla.

    La decisione sarà presa do-po un acceso dibattito, qual-che manifestazione e una me-diazione. Varrebbe la pena, in-vece, che il dibattito una voltatanto introduca nuove idee einduca a riflessioni e ricerchearticolate. Non solo sui mate-riali, ma anche sui comporta-menti. In effetti, se si riuscis-se a conservare il ghiaccio perancora qualche anno, si con-sentirebbe una migliore sta-gione turistica invernale checomporta divertimento, pro-

    fitti e lavoro. Se poi d’estate lacoperta di plastica puzza unpo’ e il riflesso del sole provo-ca micro-cambiamenti clima-tici, il danno sarà comunquecontenuto. Anche l’impatto vi-sivo sarà accettabile conside-rato il colore bianco della co-perta.

    Questa soluzione, sebbenela ritenga ragionevole, mimette tuttavia a disagio. Peruna questione morale: è giu-sto intervenire sulla natura,addirittura su un ghiacciaio,con pratiche simili all’accani-mento terapeutico? Se l’azio-ne umana è la causa delloscioglimento dei ghiacci, lasoluzione più opportuna saràdavvero un nuovo interventoinvasivo? Anni fa, crollarono(anche allora, si disse, a causadell’effetto serra) alcune roc-ce dal complesso dolomiticodelle Cinque Torri a Cortina.Immediatamente, si propose-ro società di ingegneria e co-struzioni, pronte a effettuarelavori di ripristino e consoli-damento in nome della con-servazione della natura. Ma èdavvero il nostro interessesoggiogare la natura per le no-stre esigenze di breve perio-do? Ne abbiamo il diritto?

    Questa impostazione delrapporto tra esseri umani euna natura mercificata usataper soddisfare esigenze di bre-ve termine, contrasta con ilsentire comune di un nume-ro crescente di cittadini. Essivorrebbero ricostruire su basinuove un rapporto deteriora-tosi nell’ultimo secolo e oggiinsostenibile. Discutere dellacoperta sulla Marmolada neisoli consueti termini di effica-cia, rischi e impatti, non faràcompiere alcun vero progres-so politico e intellettuale nel-la coscienza ambientale. Ilprogetto, a causa della sua in-vadenza materiale e morale è,invece, un’utile occasione perridiscutere gli scempi ambien-tali e il rapporto malato cheoggi s’è instaurato tra esseriumani e natura.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Entro l’anno dovranno farlo tutti i Comuni veneti ma la maggior parte non si è ancora mossa

    VENEZIA — Mostra del Cine-ma, inaugurazioni (Palazzo For-tuny, Palazzo Grassi, Ca' Cornerdella Regina) e tanti eventi mon-dani. E questa volta anche Rega-ta Storica. Perché se finora la ma-nifestazione lagunare è semprestata un po’ snobbata da vip e au-torità, sullo sfarzoso pontonedelle istitizioni, dove il sindacoGiorgio Orsoni farà gli onori dicasa, sono attesi i ministri AnnaMaria Cancellieri e FrancescoProfumo che siederanno accan-to al patriarca Francesco Mora-glia, alla sua prima Storica. Ma lamondanità non si ferma qui. Do-po anni di «stanca» riaprono al-cuni storici palazzi come quellodi Franca Coin (palazzo Barbaro)che ospiterà tra gli altri Inge Fel-trinelli, Giancarlo e Diana Santal-massi, Innocenzo Cipolletta.

    A PAGINA 9 Spinazzi

    VENEZIA — È iniziato il tra-sferimento di poteri da Equita-lia ai Comuni capoluogo. Ve-rona ha annunciato la realizza-zione di una sua società per lariscossione crediti e Veneziaha già attribuito a Insula, unasua società partecipata, la ri-scossione degli affitti delle ca-se popolari e di quelle impo-ste che possono generare con-seguenze sociali. Lo stessohanno fatto il comune cadori-no di Calalzo e quello venezia-no di San Donà, mentre gli al-tri si stanno organizzando inconsorzi intercomunali. Perla Regione (che ha già prontoun disegno di legge per creareVeneto Entrate) però il proble-ma rimane: «Se non cambia lalegge, le regole di riscossionesono quelle di adesso».

    A PAGINA 3 Antonini

    Castello Calle Longadi S.M. Formosa 5233 • Tel. 041 2411394

    S. Croce CampoNazario Sauro 982/b • Tel. 392 3836677

    Caselle di S. Maria di Sala (VE)Via Noalese, 240 • Tel. 041 5731902

    I primi a Venezia!!!

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    PASTICCERIAPRODUZIONE PROPRIA

    La prima pasticceriaarrivando a Venezia...

    e l’ultima quando la si lascia.

    DA ADESSOANCHE

    CIOCCOLATERIA

    Lista di Spagna, 149 - 150/A - Tel. 041 715101

    ______________________________________________________________ LE ALTRE EDIZIONI: PADOVA-ROVIGO, TREVISO-BELLUNO, VICENZA, CORRIERE DI VERONA _______________________________________________________________

    VENEZIA E MESTRE www.corrieredelveneto.itDOMENICA 2 SETTEMBRE 2012 ANNO XI - N. 208 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049- 8238811 - Fax 049 - 8238831 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

    Codice cliente: 8199726

  • 1,2 1,6 3,16,7L’Istituto universitario diarchitettura di Veneziadovrà rinunciare a 1,2milioni di euro, su un«eccesso di spesa» cheil governo Monti hacalcolato in 3.890.00euro. L’eccesso è pari al13,4% del Fondo statale

    Carlo CarraroUlteriori sacrifici non sonoaccettabili, significa investireancora meno nella formazionedei giovani, strategica per il Paese

    Vincenzo MilanesiE’ sconcertante, non sappiamopiù dove razionalizzare. Tutto ciòche non è costo del personaleviene considerato un consumo

    I rettori: «Sconcertati, abbiamo già risparmiato. Ci rimetteranno gli studenti»

    ❜❜L’Università Ca’ Foscari diVenezia secondo la bozzadi lavoro elaborata daBondi deve risparmiare1.608.000 euro, su uneccesso di spesa di5.026.000, pari al 7,1% delFondo per il finanziamentoordinario delle Università

    Hanno detto

    Scure su affittie manutenzione

    Vigne: «Serve nuovo slancio, noi ci siamo»

    L’Ateneo di Verona èchiamato ad abbattere3.090.000 milioni di costiintermedi su un eccessodi spesa di 9.656.000,che corrisponde al10,4% rispetto al Fondoper il finanziamentoordinario delle Università

    La realtà che dovràcompiere il sacrificiomaggiore è Padova,costretta a ulteriori tagliper 6.713.000 euro, suun eccesso di spesacalcolato in 20.979.00,che corrisponde al 7,4%del Fondo statale

    ❜❜

    La manovra

    Restucci (Iuav)Frenati dallaburocrazia, a fineanno saremo apieno regime

    ❜❜

    La spending review A fine mese incontro con il governo. «Chiederemo che siano calibrati sulle performances»

    Mazzucco (Verona)Erano previsteazioni più ampie,è vero, ma moltesono in gestazione

    ❜❜

    L’università Le sfide

    Nel mirino i costi intermedi

    VENEZIA — Sono «sconcerta-ti», i rettori veneti, dall’ennesi-ma mazzata che il governoMonti sta per infliggere alle Uni-versità. Secondo una bozza dilavoro elaborata nell’ambitodella spending review da Enri-co Bondi, ex amministratore de-legato di Parmalat e ora com-missario per la razionalizzazio-ne, verranno tagliati a livello na-zionale 532 milioni di euro, il30% dei quali, cioè 170, subito.Come rileva «Milano Finanza»,rappresenta il 2,5% del Fondoper il finanziamento ordinariodelle Università (FFO), erogatodallo Stato. Per la nostra regio-ne significa perdere 12.656.000euro, tra Iuav (1.245.000 su un«eccesso di spesa» totale indica-to in 3.890.000), Ca’ Foscari(1.608.000 su 5.026.000), Vero-na (3.090.000 su 9.656.000) eP a d o v a ( 6 . 7 1 3 . 0 0 0 s u20.979.000). L’eccesso di spesacalcolato rispetto al FFO per iquattro Atenei è rispettivamen-te di 13,4%, 7,1%, 10,4% e 7,4%.

    Si tratta di cifre quantificateda Bondi individuando perogni Università i costi interme-di (sono le spese di produzio-ne, come formazione, manuten-

    zione degli immobili, collabora-zioni, affitti, licenze software,riscaldamento) e dividendoliper il numero di dipendenti.Stabilita la media nazionale, lespese superiori al costo stan-dard sono state considerate ec-cessive e decurtabili. «Una logi-ca singolare e stupefacente —commenta il professor Vincen-zo Milanesi, delegato al bilan-cio del rettore di Padova — tut-to ciò che non è costo del perso-nale viene considerato un con-sumo. Si applicano tagli linearisenza considerare la qualità del-l’offerta e la specificità di ciascu-na realtà e il risultato è che sipenalizzano gli Atenei migliorie preferiti dagli studenti, per-chè considerati più spendaccio-ni, per favorire quelli che fun-zionano meno. Noi dal 2003 ab-biamo già operato importantirisparmi sui costi intermedi,che comunque sono concettimolto relativi: un conto è l’ac-quisto di beni e servizi, un altrola manutenzione. Non possia-mo mica mandare i ragazzi a fa-re lezione nei cinema, eppureda sette anni Roma ha azzeratoil fondo per l’edilizia. Quest’en-nesima stangata — aggiungeMilanesi — aggrava le note dif-

    ficoltà dell’Università e ci co-glie di sorpresa. Non so davve-ro dove si possa ancora raziona-lizzare, se vogliamo garantireun servizio decente. Chi pianifi-ca tali manovre non conosce ilmondo universitario e non capi-sce che tagliare nuovamente si-gnifica togliere servizi agliiscritti. Tutto ciò è desolante,soprattutto perchè deciso daun governo che dovrebbe esse-re formato da tecnici».

    L’ultima chance per far vale-re la propria voce gli Atenei sela giocheranno a fine settem-bre, nell’incontro già fissatocon il governo. «Sapevamo del-l’ipotesi di un taglio complessi-vo di 532 milioni, ma il detta-glio per Ateneo non l’avevamomai visto — rivela il professorCarlo Carraro, rettore di Ca’ Fo-scari — a prima vista mi sem-bra dettato da una logica bizzar-ra. Se il governo decidesse dicorrisponderci meno risorse po-tremmo comunque farcela, per-chè negli ultimi quattro annisiamo riusciti a chiudere il bi-lancio sempre con un utile di 7milioni all’anno, da destinare al-la realizzazione di nuove resi-denze studentesche. Ma se ta-gliare significa risparmiare non

    ha senso per una realtà virtuo-sa come Venezia, uno dei po-chissimi Atenei dotato di unaforte stabilità finanziaria pro-prio perchè ha già razionalizza-to dove doveva. Ulteriori sacrifi-ci non sono accettabili, signifi-ca investire ancora meno nellaformazione dei giovani, che èstrategica per il Paese. E comun-que le Università aggiungono alFFO altri finanziamenti — chia-risce Carraro — perciò lo Statonon può sapere se i costi inter-medi vengano coperti con soldipubblici o privati».

    Nell’incontro di Roma i retto-ri chiederanno al governo dinon operare tagli lineari ma ca-librati su caratteristiche e per-formances di ogni Università eanche di poter sostituire il 40%e non solo il 20%, come preve-de la manovra, dei docenti chevanno in pensione. Altrimentidiventa impossibile garantirela sopravvivenza di tutti i corsi.

    Secondo una prima «ricogni-zione» informale, sembra chel’esecutivo Monti sia più dispo-nibile a trattare sul primo pun-to piuttosto che a cedere terre-no sul secondo.

    Michela Nicolussi Moro© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Atenei, Bondi prepara tagli per 12 milioni

    Sotto i riflettori Sopra l’Università di Ca’ Foscari, a Venezia. Sotto il Palazzo Del Bo, a Padova

    VENEZIA — Quando è natatutti la guardavano come si puòguardare al grande motore diun nuovo Veneto. Una fucina dicervelli con un’offerta formati-va senza eguali per le nuove ge-nerazioni. Univeneto, frutto dal-l’unione delle quattro universi-tà regionali (Padova, Verona ele due veneziane) avrebbe mes-so insieme storia, discipline ecompetenze accumulate neglianni da far impallidire universi-tà storiche come La sapienza ol’ateneo bolognese. Con un va-lore aggiunto: la Regione vene-to e Confindustria a sostegno.Non nel cda, formato dai rettorie dal rappresentante ministeria-le, ma nel piano strategico sì.Un modo piuttosto veloce permigliorare il rapporto tra do-manda e offerta di lavoro.

    Accade però che a quasi dueanni dall’annuncio, e a poco me-no di uno dalla costituzione uffi-ciale con atto notarile del 6 no-vembre 2011, che di Univeneto,in concreto, ci sia relativamente

    poco. A conti fatti tre cose: i dot-torati veneti, nati lo scorso apri-le, che avevano comunque datoil via a incongruenze fin dagliesordi (una su tutte le tassazio-ni diverse per le tre universitàcoinvolte); un’organizzazionecomune dei test di ingresso ditutte le facoltà di economia, an-ticipati per battere sul tempo lepiù grandi scuole di economiaitaliane che altrimenti si sareb-bero accaparrate gli studenti mi-gliori; l’organizzazione dei testdel tfa (tirocinio formativo atti-vo), per gli aspiranti docenti, ge-stiti in modo unitario nelle di-verse sedi regionali.

    Calma piatta sul resto. Anchenei rapporti con Confindustriache tuttavia resta spalla ufficia-le. «Il progetto è avanzato fino-ra con una certa lentezza, senzatuttavia ripensamenti da partedegli Atenei che continuano acredere nella sua validità - sot-tolinea Gianluca Vigne, delega-to di Confindustria Veneto alprogetto - ora però bisogna ac-

    celerare. Credo che un nuovoslancio arriverà a fine anno gra-zie all'adesione della Regione.Come Confindustria Veneto ab-biamo confermato il nostro im-pegno, ci aspettiamo di stringe-re maggiori alleanze con i cen-tri di ricerca delle Università edi poter sviluppare progetti co-muni nella ricerca con il coin-volgimento delle imprese. Altroimportante obiettivo: la creazio-ne di un'unica business schoolveneta affidata all'esperienza ealla competenza del Cuoa». Tra-dotto: Confindustria continuaad esserci ma per dare il suocontributo ha bisogno che ilprogetto decolli. E mentre neirettorati da tempo si alternanodiscorsi di questo tipo a qual-che tensione che rallenta le scel-te, i rettori, che hanno program-mato un consiglio di ammini-strazione per giovedì 6 settem-bre, scelgono il basso profilo. Epochi commentano: «E’ vero,nei nostri piani erano previsteazioni di sistema assai più am-

    pie, ma non è vero che si sianolimitate a pochi dottorati o giùdi lì - dice Alessandro Mazzuc-co, rettore a Verona - c’è un’im-portantissima partita in corsoper un rinnovo del rapportocon il Cuoa, un forte progetto dipromozione della ricerca nel-l’ambito delle tecnologie, la co-

    stituzione di un polo regionaledi eccellenza per il restauro deibeni artistici e molte altre ideeche sono ancora in fase di elabo-razione».

    Elaborazione, appunto. Cosìcome ancora in fase di elabora-zione sono le nomine del Presi-dente e del Direttore Generale.

    Ma cos’ha provocato i rallenta-menti? Una nomina lenta delrappresentante del Ministero inFondazione. E forse qualche«scaramuccia» per la divisionedelle competenze e dei «pote-ri». «La nomina ministeriale hagenerato una lunghissima atte-sa anche per l’avvicendamentotra i due ultimi governi - spiegaMazzucco - adesso questa parti-ta è chiusa con la nomina delladottoressa Zuccolotto». Insom-ma, Ministero o no, a Univene-to ora serve un cambio di pas-so: «C’erano molte condizioniburocratiche da far quadrareprima di partire a pieno regime- spiega Amerigo Restucci, ret-tore di Iuav - ora che tutti imembri sono stati nominati cisono le condizioni per partirein modo spedito. L’universitàha messo a punto già alcunepratiche rivolte agli studenti.Entro fine anno partiremo a pie-no regime».

    Alice D’Este© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Univeneto un anno dopo(solo) tre progetti avviatiAppello di Confindustria

    Il pianoSecondo una bozza dilavoro elaborata nell’ambitodella spending review,all’Università verrannotagliati a livello nazionale532 milioni di euro, il 30%dei quali, cioè 170, subito.E’ il 2,5% del Fondo per ilfinanziamento ordinariodelle Università (FFO),erogato dallo Stato. Per lanostra regione significaperdere 12.656.000 euro,tra Iuav, Ca’ Foscari, Steneidi Verona e Padova. Il diktatè tagliare su collaborazioni,formazione, affitti,manutenzione, software

    Fondazione e sinergie La macchina rallenta, cda il 6 settembre

    2 Primo Piano Domenica 2 Settembre 2012 Corriere del VenetoVE

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    ✔La legge 106 del2011 sancisce chei Comuni devonoprocedereautonomamentealla riscossione apartire dal 1gennaio del 2012

    Alcuni Comuniiniziano a esploraresoluzioni alternative.La Regione aspettaun cambiamentodella Legge perprocedere conVeneto Entrate

    Eliminare Equitaliacon una task force

    Il governo separaEquitalia dai Comuni

    Tramite l’Anci iComuni hannochiesto unaproroga adEquitalia. Oradevono adeguarsientro il 31dicembre del 2012

    L’uffico riscossionevaluta caso per caso

    Liberi da Equitaliariscossioni autonome

    Il primo Comunede-equitalizzato

    Da marzo le imposteriscosse in proprio

    Verona ha deciso dicreare una società inproprio per non doverriferirsi ad Equitalia

    La legge nazionale

    I Comuni chiedonouna proroga

    L’epoca dei sindacigabellieri inizia

    Padova ha un ufficioche riscuote in proprioe segnala gli evasori adEquitalia per punirli

    San Donà (Venezia) hadeciso di divorziare daEquitalia questa estatee fare autonomamente

    Calalzo (Belluno) è statoil primo a chiudere conEquitalia e affidarsi auna comunità montana

    Venezia ha rescisso ilcontratto per queisettori che hannoconseguenze sociali

    Quella volta che Equitalia confuse i santiLa vallataIl Comunecadorino diSanto Stefano

    VENEZIA — C’è Calalzo, c’è San Donà,c’è Venezia e c’è Verona. Adesso. Perché iprimi a sbarazzarsi di Equitalia sono stati icadorini di Santo Stefano di Cadore. E lohanno fatto quando le polemiche non infu-riavano ancora: nel lontano 2006. «Abbia-mo deciso di affidarci alla comunità mon-tana di Val Belluna dopo che abbiamo avu-to un contenzioso con Equitalia che ormai

    va avanti ormai da 6 anni e mezzo», sbottail sindaco Alessandra Buzzo. Ma che cosa èsuccesso tra Santo Stefano ed Equitalia?«Hanno fatto confusione tra santi», rispon-de il sindaco. In pratica gli uffici dell’agen-zia di riscossione dello Stato hanno invia-to una somma al Comune di Santo Stefanoche però era quella destinata al Comune diSan Vito e di un altro Santo della zona.

    Quando se ne sono accorti hanno chiestoall’amministrazione di Santo Stefano di re-stituire il «maltolto». «Nessun problema»,hanno detto dal Comune pretendendo pe-rò la somma che era destinata a Santo Ste-fano. Peccato però che quella somma è sta-ta dispersa e quindi Santo Stefano si è tenu-to i soldi di San Vito e degli altri Santi.«Non ci pareva il caso di continuare il rap-porto con gente che fa confusione con isanti - sorride Buzzo - e quindi abbiamosempre fatto da noi. Fin dall’inizio».

    Al.A.© RIPRODUZIONE RISERVATA

    La storia A Santo Stefano sono arrivati i crediti di San Vito ed è iniziato un contenzioso che dura da più di sei anni

    Dei pagamenti più delicati si occupa unanostra società che valuta caso per caso

    Sandro Simionato vicesindaco di Venezia

    «EquiVerona» pronta a riscuoteregli altri Comuni in ordine sparsoPrimi gabellieri nelle città. I distinguo di Venezia e Padova

    Enti locali I nodi

    VENEZIA — La decisione è sta-ta presa: il Comune di Verona li-cenzia Equitalia e procede in pro-prio nell’esazione delle impostelocali concentrando in una nuo-va struttura comunale tutti i pote-ri per il recupero delle tasse muni-cipali. «Dall’Imu alla Tia, le bollet-te e anche le multe - dicono gliuomini del sindaco Flavio Tosi -sarà un fisco più vicino ai cittadi-

    ni e quindi più attento alle singo-le situazioni». A sentire palazzoBarbieri che ha messo al lavorouna piccola task force per studia-re la strada migliore da percorre-re, gli esempi non mancano: il Co-mune di Roma, dove il sindacoGianni Alemanno ha creato Equi-roma o quelli di Bologna, di Na-poli o di Torino che hanno studia-to altre soluzioni tecniche per

    adeguarsi alla legge che imponeai municipi di trovare una nuovaagenzia di riscossione per le im-poste comunali entro il 31 dicem-bre di quest’anno.

    In realtà gli esempi non man-cano nemmeno in Veneto. Tra icapoluoghi, il primo a sbarazzar-si (parzialmente) di Equitalia èstato proprio quello di Regione.Già a marzo scorso Venezia ha re-

    scisso il contratto per quanto ri-guarda le morosità degli affittidelle case popolari e per quantoriguarda quelle imposte che pos-sono avere conseguenze di carat-tere sociale. «Abbiamo decisoche dei pagamenti più delicati sioccupa una nostra partecipata, In-sula, che può valutare caso per ca-so e ricorrere anche ai servizi so-ciali per evitare traumi», spiega il

    vicesindaco di Venezia Sandro Si-mionato ricordando che anche irifiuti, il gas, l’acqua e la luce ven-gono riscossi direttamente da Ve-ritas, la multiutility del Comunelagunare. «Per le multe ci siamofermati perché la legge non èchiara e aspettiamo di capire co-me andrà con il 31 dicembre»,conclude Simionato. Anche Pado-va ha un sistema parzialmente al-

    ternativo ad Equitalia per riscuo-tere i debiti. Il settore tributi valu-ta i singoli casi e decide di voltain volta se fare una segnalazioneai servizi sociali o a Equitalia a se-conda delle motivazioni del man-cato pagamento. «Se si tratta diqualcuno che è in difficoltà vedia-mo come intervenire - spiega l’as-sessore padovano Umberto Zam-pieri - se invece si tratta di un eva-sore senza giustificazioni lo se-gnaliamo a Equitalia. Comunquesono pochissime le segnalazioni:stiamo parlando di poco meno di200 mila euro su più di 100 milio-ni di euro di imposte locali».

    Resta il fatto che al momentonessun capoluogo ha terminatol’iter per liberarsi completamen-te dall’agenzia di riscossione cre-diti statale e non è ancora chiaroche cosa succederà il primo set-tembre del 2012 quando entreràin vigore la legge 106 del 2011che prevede da parte dei Comuniuna gestione autonoma dell’atti-vità di riscossione. La maggior

    parte dei Comuniinfatti sta aspet-tando di capirequale sarà la pro-posta dell’Anci na-zionale che ha al-lo studio una se-rie di task force re-gionali e se ci saràun’ulteriore proro-ga dei termini dilegge (la rescissio-ne da parte diEquitalia dovevaavvenire il 31 di-cembre dell’annoscorso ma l’Anci

    ha chiesto un anno in più). «Noiabbiamo anticipato i tempi - in-terviene il sindaco di Calalzo Lu-ca De Carlo - Abbiamo deciso diaffidare il recupero crediti alla co-munità montana di Val Bellunache è decisamente più economi-ca e meno carogna di Equitalia».Per De Carlo infatti il problema sipalesa quando Equitalia toglie lacasa a qualcuno e poi i servizi so-ciali del Comune devono trovar-gliela. Lo stesso iter è stato com-pletato dal sindaco di San DonàFrancesca Zaccariotto quest’esta-te mentre il primo cittadino di Al-bignasego Massimiliano Barisonsta organizzandosi in un consor-zio con i comuni padovani circo-stanti. «La Regione ha già prontauna legge per creare un’agenziache si chiamerà Veneto Entrate -sottolinea l’assessore regionale alBilancio Roberto Ciambetti - mail problema per il momento nonè Equitalia, ma la legge di riscos-sione. Se noi creassimo un’agen-zia regionale dovrebbe compor-tarsi esattamente come fa oggiEquitalia perché le regole sareb-bero le stesse».

    Alessio [email protected]

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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    Verona

    L’annuncioFlavio Tosi anticipa la legge

    Padova San Donà CalalzoVenezia

    La riforma Entro l’anno tutti dovrebbero disdettare Equitalia. I precursori: «Da noi sta funzionando»

    Mercoledì 5 Settembre

    P.tta Pellicani ore 17.00Letteratura e politicaDacia MarainiP.zza Ferretto ore 18.00Forme e lessico della politicaGustavo ZagrebelskyMassimo CacciariP.tta Pellicani ore 21.00Sulla libertàCorrado AugiasMassimo DonàP.zza Ferretto ore 22.00ReadingDavid Riondino

    Giovedì 6 Settembre

    Teatro Toniolo ore 17.00

    D I S C O R S O D I

    GIORGIONAPOLITANOPresidente della Repubblica

    Le nuove mappe della politicain Italia e in Europa

    Per le modalità di accesso al discorsodel Presidente della Repubblica,rivolgersi all'infopoint di piazza Ferretto

    P.zza Ferretto ore 21.00ConcertoTantratribe by Bebo Best

    Venerdì 7 Settembre

    P.tta Pellicani ore 17.00Un nuovo patto intergenerazionaleSilvia AvalloneP.zza Ferretto ore 18.30Populismo e postdemocraziaIlvo DiamantiErnesto Galli della LoggiaGiacomo MarramaoP.tta Pellicani ore 21.00La crisi e la governanceeconomica europeaAngelo PanebiancoMassimo Giannini

    P.zza Ferretto ore 22.00Concerto Nossa Alma Canta

    Sabato 8 Settembre

    P.tta Pellicani ore 17.00La vera storia dei miei capelli bianchiPaola ConciaMaria Teresa MeliP.zza Ferretto ore 18.30Parricidio e InfanticidioEmanuele MacalusoMassimo CacciariAlessandro AresuP.tta Pellicani ore 21.00Democrazia 3.0Stefano RodotàLuca De BiaseP.zza Ferretto ore 22.00Concerto Ubi Jazz Band

    SOTTO L’ALTO PATRONATODEL PRESIDENTEDELLA REPUBBLICA

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    MESTRE 5-6-7-8 Settembre 2012

    3Primo PianoCorriere del Veneto Domenica 2 Settembre 2012 VE

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  • 4 Domenica 2 Settembre 2012 Corriere del VenetoVE

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  • PADOVA — Il sorriso ironicoe lo sguardo sornione non han-no avuto alcun cedimento. Ro-sy Bindi, la «pasionaria» del Pd,è arrivata ieri alla Festa Demo-cratica di Padova ed è stata ac-colta da lunghi applausi. In pri-ma fila, ad ascoltarla, c’era an-che Paolo Giacon, il «rottamato-re» renziano che le aveva lancia-to il gentile invito a farsi da par-te. Fresca di piega e con un com-passato completo blu, Rosy Bin-di non si è scomposta e ha di-mostrato tutto il suo aplomb.«Il mio seggio in parlamentonon lo decide Renzi e non lo de-cide nemmeno Giacon, saran-no gli elettori a scegliere - dicesorridendo anche allo spettato-re chiamato in causa seduto da-vanti a lei - le battaglie si fannosulle idee, non sull’età e il nu-mero di legislature: l’unica rot-tamazione che merita di esserefatta è quella sulla corruzione, ela questione del rinnovamentosi fa sulla legge elettorale, cheva cambiata. E poi Giacon miha già promossa ministro,"troppa grazia Sant’Antonio" sidice dalle vostre parti».

    E via un altro applauso. A giu-dicare dal pubblico che ha assi-stito all’inaugurazione della fe-sta del Pd ieri, la mattatrice to-scana che in Veneto aveva fattole sue prime battaglie politichenell’89, ha segnato un pesanteuno a zero nei confronti di chila vuole mettere da parte. Del re-sto non poteva che andare così:Padova è un’enclave che in mol-ti ieri hanno definito «Bin-di-bersaniana», e i rottamatoripresenti erano ben pochi: il pub-blico che ha applaudito la parla-mentare non ha alcuna intenzio-ne di mandarla in pensione.«Se sono in politica da tuttoquesto tempo vuol dire che hodetto e fatto qualcosa che la gen-te ha reputato giusto, sono sta-ta sempre molto laica nelle scel-te elettorali, sono gli italiani adecidere, non i partiti, il mecca-nismo elettorale non funzionae va cambiato, su questo non cisono dubbi». Insomma, se i ren-ziani veneti hanno intenzione

    di farsi sotto sarà bene che radu-nino idee ben più convincentidi quell’ «esigenza di rinnova-mento» che di base tutti condi-vidono, ma che non può diven-tare, come dice la Bindi, un te-ma politico.

    Del resto anche il consigliereregionale Claudo Sinigaglia,che già dal primo mattino ave-va polemizzato con Giacon sufacebook, è chiaro: «Una cosa èun congresso, un’altra sono leprimarie, c’è chi fa una gran

    confusione e non ne abbiamobisogno». Quanto alle aperturesulla Lega sulla base di un «fede-ralismo da condividere», propo-sta lanciata da Roberto Maronie dallo stesso sindaco di VeronaFlavio Tosi, la Bindi alza gli oc-chi al cielo e allarga le braccia.«Facciamo tanta fatica a tenerciuniti noi, e adesso ci si mette an-che la Lega - dice - il federali-smo non è una religione, ci so-no idee troppo diverse, il dialo-go è aperto con tutti, ci manche-

    rebbe, mi fa molta tenerezza ilCarroccio, che è un partito indifficoltà, ma da qui a pensaread un patto anche con loro.. nepassa».

    Per quanto riguarda il Vene-to, la pressione fiscale e il decen-tramento, la parlamentare nonusa mezzi termini: «La Legapensa che il federalismo si pos-sa fare a costo zero, ma non ècosì, dobbiamo essere onesti,quello che abbiamo in mentenoi ha un prezzo che devono pa-

    gare tutti». Innegabile che siponga un problema di «puli-zia» all’interno dei partiti, e quiil radicamento al passato si fasentire: «Il Partito Democraticovincente qui è la parte miglioredella Democrazia Cristiana, cuiio continuo ad ispirarmi nellasua parte migliore - dice, tenen-do quindi salde le redini delleradici "bianche" del Veneto -avevamo fatto pulizia denun-ciando gli elementi corrotti nel-la Dc e lo facciamo ora puntan-do il dito contro le malefatte delgoverno Berlusconi, eppure ilgioco dei rottamatori sembraandare in direzione contraria,di fatto legittimando il centro-destra spostando l’attenzionedai contenuti alla forma, il no-stro senso di responsabilità orasta nel tenere in piedi il gover-no Monti, seppure tra mille dif-ficoltà». E la questione veneta?la crisi? «Innegabile che qui cisia un problema, confesso peròche non mi hanno fatto pena lelacrime della Fornero, ma quel-le dei disoccupati».

    Tutt’intorno «la pancia» delpartito che lavora agli stand ga-stronomici è incantato dalle pa-role della parlamentare. «I ren-ziani? Vogliamo vederli lavora-re, è facile fare dichiarazioni, diproposte concrete non ne abbia-mo vista una», dicono FrancesoPavan e Michele Michelotto, fi-sico e presidente di un quartie-re cittadino, intenti a spinare

    birre e giraresalsicce sottoi l tendone.M a G i a c o nnon rinunciaalla sua batta-glia: «Mi han-no attaccatosu Facebook,so bene chequi chiara-mente sonotutti bersania-ni, ma ho rice-vuto moltissi-mi sms di soli-darietà - spie-ga - il rinnova-mento non si

    può mettere sotto le scarpe, è lagente a chiederlo, non solo Ren-zi». «Il sindaco di Firenze? - di-ce a latere la Bindi chiudendo ilsuo intervento - non gli ricono-sco la statura dello sfidante».

    La battaglia è iniziata a Pado-va. Renzi arriverà in città il 13settembre. Quello sarà il suomomento. Ieri però il popoloPd ha festeggiato il suo Bin-di-day.

    Roberta Polese© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Padova, alla festa del Pd applausi record per la storica deputataPiù Bersani che Renzi. Ma Giacon: «Molti la pensano come me»

    I militanti«Renzi? vogliamo vederlo al lavoro, troppedichiarazioni, mancano proposte concrete»

    La Pasionaria«Non credo al loro federalismo a costo zero,il Carroccio mi fa tenerezza, sono in difficoltà»

    Il sartoe la sua torreCardinaccanto allariproduzionedel palazzoda 255 metri

    La sinistraallo specchio

    le correnti

    I Bersaniani senza avversariSinigaglia: «Qui si confondono le carte:una cosa sono le primarie un’altra sono itemi che dovranno andare a congresso»

    La Bindi batte i rottamatori«Via i corrotti, non i vecchi»

    Il palazzo della luce Botta e risposte sulla torre di Marghera

    Sul palco

    Politica Uomini e partiti

    L’appoggio del governo

    Cardin, schermaglie ministerialiMiracco: «Clini mi preoccupa»La replica: «Giudico da tecnico»

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    Il consigliere del ministrodei Beni culturali critical’appoggio al progettodel ministro dell’Ambiente

    VENEZIA — Questa volta è ministerocontro ministero. Perché la bordata con-traria alla realizzazione del Palais Lu-miére di Pierre Cardin viene dalla pen-na del consigliere del ministero dei Be-ni Culturali Franco Miracco e punta drit-ta al ministro dell’Ambiente Corrado Cli-ni. «È assai preoccupante che il nostroministro pubblicizzi entusiasticamenteun progetto privato immobiliare e com-merciale prima che abbia percorso letappe autorizzative previste», scrive Mi-racco in una lettera pubblicata dal Gaz-zettino che segue le dichiarazioni di Cli-ni fatte il giorno della presentazione del-la collaterale della Biennale dedicata al-la Torre della Luce a Marghera.

    Quel giorno il ministro dell’Ambien-te, insieme al governatore Luca Zaia, al-

    la presidente della Provincia FrancescaZaccariotto e al sindaco di Venezia Gior-gio Orsoni, ha lasciato intendere che ilprogetto di Cardin percorrerà l’iter ilpiù velocemente possibile anche se siaspetta ancora la risposta dell’Ente del-l’aviazione civile. «Il ministro dà perscontato il parere dell’Enac, quasi offu-scando un giudizio di sicuro indipen-dente sull’altezza inaccettabile di quelcoso», continua la lettera di Miracco in-sinuando alcuni sospetti sulla «presen-za di Clini alla corte cardinia». «Proba-bilmente gli intellettuali hanno qualcheproblema con me ultimamente», ribat-te ridendo il ministro Corrado Clini chein poco più di un mese è stato attaccatodall’ex sindaco di Venezia Massimo Cac-ciari per la questione dell’Ilva e da Fran-

    co Miracco. «Io sono una persona prati-ca e ho di fronte un progetto che rilan-cia le infrastrutture di una zona indu-striale problematica come Marghera,permette di bonificare un’area inquina-ta e crea posti di lavoro - continua Clini- mi sembra fantasioso pensare che ilmio ministero debba opporsi prima an-cora di aver visto il progetto definitivotanto più che come ministro dell’Am-

    biente non ho il compito di guardarel’estetica di un palazzo ma di valutarese si tratta di un’opera sostenibile e cheil ministero dei Beni Culturali, quellostesso per cui lavora Miracco, non ha da-to pareri negativi».

    Per Clini il problema è che a Veneziac’è una certa ritrosia ad affrontare qua-lunque novità. «Si ragiona sempre persimboli e poi alla fine non si fa mai nul-la», puntualizza il ministro che conclu-de con una battuta: «Tra l’altro Miraccofa il consulente in un ministero non tan-to distante dal mio, invece di scrivere aigiornali può sempre farmi una telefona-ta e dirmi perché secondo lui quest’ope-ra creerebbe tanti problemi».

    Al.A.© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sopra una velocestretta di mano traBindi e Giacon. Sot-to l’incontro-dibatti-to alla festa del Pd

    5Primo PianoCorriere del Veneto Domenica 2 Settembre 2012 VE

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  • interverranno

    giorgio orsoni, sindaco di veneziapaolo baratta, presidente della biennale di veneziamonica maggioni, giornalista e regista

    giuseppe sala, amministratore delegato di expo 2015 s.p.a.diana bracco, presidente di expo 2015 s.p.a.lorenzo ornaghi, ministro per i beni e le attività culturali

    3 settembre 2012 - ore 19.00teatro alle tese - arsenale, venezia69. mostra internazionale d’arte cinematografica

    expo milano 2015 presenta

    exchanges expo cambia il mondodocufilm di monica maggionida londra a shanghai, con lo sguardorivolto a milano 2015: ecco comele esposizioni universali trasformano le città

    per assistere all’anteprima registrarsi sul sito www.expo2015-venezia.orgo contattare la segreteria organizzativa al numero 02/92884826

    6 Domenica 2 Settembre 2012 Corriere del VenetoVE

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  • Fatti&Confronti

    Estate 1991, sta-dio di Lusaka, capi-tale dello Zambia.

    La processione dell’offertorioavanza lentissima, al ritmo deitamburi, dal fondo del campo.

    Quando, finalmente, i fedeli ar-rivano in prossimità dell’alta-re, una donna - avvolta in unvestito sgargiante che spiccasulla pelle nerissima - porgeuna gallina viva al celebrante.Il vescovo - bianco, alto, dagliocchi azzurri - tende le maniindeciso, quasi frastornato perquell’insolito dono.

    Caro cardinale Carlo Maria,mi perdonerai - e lo stesso fa-ranno i lettori - se suonasse ir-riverente. Ma uno dei primi ri-cordi di te che mi si affaccianoalla mente oggi è quell’indi-menticabile messa in Zambiaper i 100 anni di evangelizzazio-ne del Paese. Avevano invitatoil cardinale di Milano, per l’oc-casione, e io ero stato sceltoper accompagnarti a racconta-re quel viaggio (uno dei tantiin giro per il mondo per te, ilprimo extra-europeo per me).

    Considero un privilegio, tan-to prezioso quanto immerita-to, l’avere iniziato a lavorare al-la tua «ombra». È stataun’esperienza intensa, ancor-ché breve. Ma i due anni in cuiho lavorato all’Ufficio Comuni-cazioni sociali dell’arcidiocesidi Milano mi hanno consenti-to, almeno, di intuire qualcosadi te, del tuo cuore. E mi han-no offerto la possibilità, in nu-merosi casi, di toccare con ma-no quanto il circo mediaticoabbia spesso prodotto letturedistorte della tua persona e deltuo magistero, alimentandol’idea di esasperati dualismi,addirittura rivalità, prima conWojtyla, poi con Ratzinger.

    Veronese, sono approdatoda ragazzo in diocesi di Mila-no. Ho cominciato a chiamartimio vescovo all’età di 18 anni eho continuato ad averti comepastore della Chiesa ambrosia-na fino al 2002, al compimen-to dei miei quarant’anni: noncredo di esagerare, quindi, semi definisco parte della «gene-razione martiniana». Se que-sta è una fortuna condivisacon migliaia di altri fedeli del-l’arcidiocesi più grande delmondo, la Provvidenza - dice-vo - mi ha riservato un privile-gio particolare. La prima reda-

    zione in cui ho messo piede,infatti, è stata quella del «Rese-gone», una delle testate dioce-sane che presidiavano il terri-torio della Chiesa di Milano.

    Erano gli anni in cui scrivevi«Il lembo del mantello» e lan-ciavi la «Cattedra dei non cre-denti». Per me è stata un’inie-zione di coraggio: ci invitaviad aprirci senza remore, a dia-logare a 360 gradi, non certoannacquando l’identità cristia-na, ma evitando che restassequalcosa di statico e inerte.

    Verrà il tempo in cui - deltuo lungo alla Chiesa di Mila-no e a quella universale - si co-glieranno fors’anche gli aspet-ti problematici. Anche un car-dinale ha i suoi difetti (chi ti èstato particolarmente vicino ri-corda una certa golosità, inparticolare di dolci…).

    Ma oggi è il momento di rin-graziare il Signore per il donoimmenso che ci ha fatto. Per-ché - tra le tante eredità checonsegni, alla Chiesa e al mon-do - ce n’è una fondamentale:l’atteggiamento essenziale, ele-mentare che si chiama «ascol-to». Senza di esso non esiste ilcredente. «Shemà Israel»(«Ascolta, Israele»): quantevolte, caro cardinal Martini, cel’hai ripetuto!

    «Il cardinale del dialogo»,hanno titolato quasi tutti i gior-nali all’indomani della tuamorte. Vero, ma quel dialogoprendeva sempre forma a par-tire da un duplice ascolto: del-la Parola e della storia, di Dio edell’uomo concreto. Un termi-ne che ti era particolarmentecaro, non a caso, è «discerni-mento»: la capacità, tutta spiri-tuale, di ascoltare/auscultarele situazioni, di capire in pro-fondità le persone, di leggere i«segni dei tempi» alla luce del-le priorità autentiche, che solola Parola di Dio può illumina-re. Quest’attenzione all’uomoin carne ed ossa - unita allapreoccupazione di annunciareil Vangelo misurandosi con lecircostanze storiche concrete,con la modernità e le sue con-traddizioni - ti ha aperto unabreccia anche in tanti colleghinon credenti - lo ricordo per-fettamente - o che lavoravanoin testate «laiche» nient’affat-to tenere con la Chiesa.

    Sei stato, indubbiamente,l’uomo della Parola: predicato-re apprezzato, autore prolifi-co, hai lanciato a Milano unpercorso di formazione bibli-ca (la «scuola della Parola»)cui anch’io e tanti della miaetà abbiamo preso parte. Ma,innanzitutto, sei stato un uo-mo - anzi: un padre - capace diascoltare come pochi altri. Eio, per quanto possa vale lamia umile parola, lo posso te-stimoniare.

    * Direttore editorialedi Mondo e Missionee di Missi OnLine.org

    Staminali, l’uomo ha rifiutato ogni terapia

    LETTERA DI UN «MARTINIANO» VENETO

    Intanto il tribunale di Catania imita Venezia e salva un’altra bimba, di 17 mesi

    Celeste, muore il nonno«Aveva la Sla e temevadi rubarle le nuove cure»

    Il caso

    I VIAGGI, I PENSIERI: VI RACCONTOI MIEI ANNI CON IL CARDINAL MARTINI

    Hanno detto

    Renato BalduzziNon ci sonocomprovati datiscientifici sullaefficacia della terapia

    Mario AndolinaDopo l’ultimainfusione Celestemostra insperatimiglioramenti

    Belluno Il sindaco Massaro: «Avranno diritto a soldi, spesa e una casa». C’è chi dorme in auto

    Malato

    di GEROLAMO FAZZINI *

    Il ricordo«Il cardinaleCarlo MariaMartini erauninnamoratoannunciatoredella Paroladi Dio». Cosìil Patriarca diVenezia,monsignorFrancescoMoraglia (infoto), esprime«il cordoglioe lecondoglianzedell’interaDiocesi allaChiesaambrosiana.«Il cardinaleMartini,arcivescovoemerito diMilanoprovato inquesti annida lungasofferenza, ciconsegna lafigura di unpastoreattento —aggiungeMoraglia —di uncredente chesempre havissuto lamissionenella ricercadel dialogocon tutti e diun uomo cheha accoltocon dignità egrande fedeil tempofaticoso epurificantedellamalattia»

    VENEZIA — Ieri a Tessera la fa-miglia di Celeste Carrer ha dato l’ul-timo saluto a nonno Sergio. Era am-malato di Sla ed è morto propriomentre la famiglia della piccolaaspettava la decisione del giudiceveneziano Margherita Bortolasosulla ripresa delle cure compassio-nevoli per la piccola. Cure a base dicellule staminali, la speranza permolti ammalati di patologie dege-nerative come la Sla e l’atrofia mu-scolare spinale. Fatalità, il nonnopaterno di Celeste era ammalato diSla, la nipotina di atrofia muscola-re, «ma il nonno non si era messoin lista d’attesa per la cura a base distaminali proprio per non interferi-re nella vicenda giudiziaria della ni-pote», rivela il pediatria Marino An-dolina. Ieri mattina la famiglia Car-rer si è congedata da nonno Sergioe dal suo ultimo regalo alla nipotenella parrocchia di Tessera con ri-serbo e dolore. «Sono cose persona-li, lasciateci soli», dicono i parenti.

    Molti ammalati di Sla ricorronoalle staminali per alleviare le pro-prie sofferenze, l’ex assessore di Do-lo Vittorio Bisso che due mesi fa èandato in Svizzera per il suicidio as-sistito nove mesi prima era stato inThailandia a sue spese con mogliee figlio, per sottoporsi alla terapia.Ma è sull’effettiva utilità delle tera-pie che da settimane si infiamma ildibattito. Per Celeste sta dando ri-sultati, assicura il pediatra Andoli-na: «Dopo l’ultima infusione al-l’ospedale di Brescia, la bimba ha

    mostrato miglioramenti insperati:è riuscita persino a sollevare un pu-gnetto e non era mai accaduto». Ep-pure ieri il ministro della Salute Re-nato Balduzzi e l’Agenzia italianadel farmaco (Aifa) hanno ribaditoche la cura somministrata all’ospe-dale civile di Brescia «non soddisfai requisiti previsti per i trattamentiper terapia cellulare su singolo pa-ziente, non è stata eseguita in basead alcun metodo scientifico docu-

    mentato e non vi sono comprovatidati scientifici sulla sua efficacia».Insomma si confermano i sospettidell’Aifa che indaga sulla strutturadi Brescia e la «Stamina Founda-tion», perciò da maggio la clinica èchiusa e il percorso per i pazienti siè interrotto. Per la piccola Celeste,2 anni, il Tribunale di Venezia haappena stabilito che le infusioni distaminali sono «da considerarsiquale cura compassionevole previ-

    sta dal decreto ministeriale Tur-co-Fazio» e costituisce «in assenzadi valida alternativa terapeutical’unico possibile mezzo di rallenta-mento dell’evoluzione della malat-tia neurodegenerativa a esito infau-sto da cui è affetta la piccola».

    Da Tessera a Catania, è analogala vicenda di Smeralda, una bambi-na di 17 mesi in coma dalla nascitaper i danni celebrali causati daun’asfissia al momento del parto:anche per lei il tribunale civile haimposto all’ospedale di Brescia diriprendere la terapia con la metodi-ca Stamina. Nella sola Sicilia «ci so-no oltre 240 persone in attesa dellacura», fa sapere Pietro Crisafulli,fratello di Salvatore, immobile inun letto da nove anni. Pietro e l’as-sociazione «Sicilia Risvegli Onlus»martedì prossimo terranno un pre-sidio davanti alla sede del Tar diBrescia per protestare contro gliostacoli che pazienti e famiglie in-contrano nell’intraprendere le curea base di trapianti di staminali.L’obiettivo è «far riaprire immedia-tamente il laboratorio dell’ospeda-le di Brescia», dice Crisafulli.

    «Non so se ci saranno anche iCarrer, come avvocato consigliosempre di tenere un basso profi-lo», spiega il legale Marco Vorano,che assiste la famiglia di Celeste.Anche i pazienti sono divisi: ieril’Associazione Famiglie Sma ha det-to di trovare «scentificamente emoralmente scorretto parlare dicondanna a morte di chicchessia inmancanza di trapianto delle cellulestaminali, dal momento che non viè alcun dato scientificamente vali-do a supporto dell’efficacia del trat-tamento con le stesse nell’atrofiamuscolare spinale». La ricerca pro-cede, ci sono una decina di poten-ziali terapie «supportate da robustidati scientifici preliminari a diffe-renza dell’approccio proposto diMarino Andolina». Una presa di po-sizione, quella dell’associazione,che supporta le decisioni dell’Aifa edel farmacologo Silvio Garattini.

    Monica Zicchiero© RIPRODUZIONE RISERVATA

    BELLUNO — Non più solo disoccupati e gio-vani in cerca del primo impiego: a Belluno isussidi — quelli veri, fatti di soldi, assistenza,un tetto dove dormire o più semplicemente laspesa di tutti i giorni — sono in arrivo ancheper divorziati e precari, i «nuovi poveri» delDuemila. L’amministrazione non può più resta-re a guardare: da tempo ormai, sono sempre dipiù coloro che bussano in Comune e, metten-do da parte orgoglio e autostima, sfogano tuttii propri problemi in cerca dell’aiuto del primocittadino. C’è chi, uscito malconcio da un di-vorzio, tra mutuo e alimenti riesce a tratteneresoltanto poche decine di euro per sè. Chi lavo-ra per tre mesi ma poi il contratto gli scade eviene riassunto solo a chiamata, magari tregiorni sì e il resto della settimana a casa. Persi-no chi, caso estremo, dorme in macchina per-ché un affitto non riesce più a pagarlo malgra-do le tante, troppe rinunce quotidiane.

    «Tutte persone che lavoro e stipendio cel’hanno — spiega il sindaco di Belluno, JacopoMassaro — ma che non riescono comunque

    più a vivere in maniera autonoma per le tante,troppe voci passive del proprio risicatissimo bi-lancio personale. Sono poveri, ma rischiano dinon essere considerati tali perché, percependoun reddito mensile, sfuggono a qualsiasi stru-mento di aiuto sociale». Una storia destinataperò a cambiare quanto prima. «Stiamo modifi-cando i regolamenti per introdurre queste per-

    sone nei numerosi meccanismi di aiuto del Co-mune — continua il sindaco —. Li faremo figu-rare come "nuovi poveri", lavoratori atipici cheavranno diritto a sussidi economici e assisten-ziali: soldi, spesa, una casa dove dormire, li aiu-teremo con ogni strumento a nostra disposizio-ne».

    La stessa promessa che pochi mesi fa era sta-ta lanciata in campagna elettorale e che ora co-mincia dunque a prendere forma, raggiunti iprimi 100 giorni di mandato della nuova ammi-nistrazione. «Perché da quando sono sindacola più grande preoccupazione è diventata pro-prio questa, il sapere di non poter fornire unaiuto concreto a questo tipo di persone in diffi-coltà — conclude Massaro —. Ricevo decine dirichieste d’aiuto ed è frustrante, mentre ascolticontinuamente racconti tanto simili, pensaredi non avere a disposizione mezzi e risorse ne-cessarie a poter risolvere i loro problemi. Ma alpiù presto la situazione cambierà».

    Bruno Colombo© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sussidi ai divorziati: «Sono i nuovi poveri»

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    Il sindaco di Belluno Jacopo Massaro

    Sergio Carrer, il nonno diCeleste, è morto di Sladopo aver rifiutato la curacon le staminali per noncreare problemi alla nipote

    In Veneto

    7Regione AttualitàCorriere del Veneto Domenica 2 Settembre 2012 VE

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  • Togni, Medrano, Caroli: lapidi e memorie degli artisti

    A Bussolengo, dal secolo scorso, vengono sepolti trapezisti, domatori e cavallerizzi delle più celebri famiglie: «Un caso unico al mondo»

    Nel cimitero dei circensi«Qui si piangono i clown»

    La storia

    Glorie passate

    Sopra, il celebre salto mortale in frac, di EnricoCaroli. Sotto, la tomba di Rosina Gerardi

    BUSSOLENGO (Verona) —La tomba di Francesco Caroliha la forma di un grosso ferrodi cavallo. A due passi c’è lafotografia di Leonida Casartel-li («Il grande capo», c’è scrit-to sulla lapide), in posa accan-to a una tigre. Pochi metri piùin là, un’immagine in biancoe nero ritrae un clown in abi-to di scena. Fiori, lettere, vec-chie fotografie scattate all’om-bra di tendoni colorati.

    Il cimitero dei circensi è uncaso unico al mondo. Un se-greto custodito all’internodel camposanto di Bussolen-go, cittadina alle porte di Ve-rona. È nato quasi per caso:dal secolo scorso molti artistidel circo vengono sepolti lì. Ilmotivo non è chiaro, ma c’èchi dice che gli spettacoli chevenivano ospitati in occasio-ne della Fiera di San Valenti-no abbiano spinto alcuni cir-censi a comprare casa nellazona, attirando a loro volta al-tri colleghi in pensione. Tra lelapidi si scorgono i nomi chehanno fatto grande la tradizio-ne degli spettacoli itineranti.Come quello di Cesare Togni,il patriarca della celebre fami-glia di artisti, morto nel 2008.E poi ci sono i Casartelli, a co-minciare proprio da Leonidache rilevò il «Medrano» tra-sformandolo in uno dei piùimportanti circhi al mondo. Ei fratelli Caroli. Il più famosoera Enrico. «Il miglior cavalle-rizzo di tutti i tempi, non c’èmai stato nessuno come lui enessuno mai ci sarà», senten-zia Egidio Palmiri, ex acroba-ta e ora presidente dell’Ente

    Nazionale Circhi e fondatoredell’Accademia del Circo cheha sede a Verona.

    Enrico Caroli nel Novecen-to fece gridare al miracolo

    per quel salto mortale da ca-vallo a cavallo, con gli equinilanciati al galoppo. In volo,con un impeccabile ed elegan-tissimo frac. Nessuno, dopo

    di lui, ha saputo ripetere quel-l’esibizione che lasciava a boc-ca aperta il pubblico.

    Era un’altra epoca, quandoancora l’arrivo dei tendoni co-lorati era un evento attesissi-mo nei paesi, in grado di ri-chiamare centinaia di perso-ne. E ora, custodi dei giorni

    gloriosi, sono lelapidi di quel ci-mitero del Vero-nese. C’è chi di-ce siano addirit-tura 150 gli arti-sti sepolti a Bus-s o l e n g o . « M isembra esagera-to, ma di certosono svariate de-cine. E questorende quel cimi-tero un caso uni-co», ammettePalmiri.

    «Un trapezistaquando muore è

    contento perché sa che in cie-lo potrà volare senza bisognodi fili», assicura Eugenio Lari-ble, ex clown, ex trapezista,ex presentatore («Ho fattopraticamente di tutto», ricor-da). Ancora oggi, a 81 anni,ogni tanto lascia la sua casa aBussolengo per lavorare co-me «consulente artistico»per il Medrano.

    «Quello del circo è il lavo-ro più bello del mondo, ha re-so meravigliosa la mia interaesistenza», spiega mentre siavvicina alle tombe della suafamiglia che dall’Ottocento siesibisce in giro per il mondo.Da suo nonno in poi, hannoaffascinato generazioni di

    bambini, facendoli ridere esognare, con i volti all’insù egli occhi sgranati per lo stu-pore.

    Suo figlio David è una verastar internazionale: vincitoredel Clown d’Oro, l’equivalen-te dell’Oscar per un attore, hauno spettacolo tutto suo e trai suoi ammiratori figurano di-vi di Hollywood come TomCruise e Jack Nicolson.

    Per raggiungere le tombedi alcuni degli artisti, si scen-de una scalinata, arrivando al-la sala che ospita le salme deisacerdoti. Accanto c’è la cap-

    pella dei Larible. Sacro e pro-fano in uno strano connubiodi abiti talari, volti truccati,croci e nasi rossi. «Qui verròsepolto anch’io, quando sarà

    la mia ora. Una volta, a SaintTropez ho rischiato di finirciprima del tempo: a causa diuna folata di vento sono pre-cipitato dal trapezio mentremi esibivo a un’altezza di no-ve metri. Me la sono cavataper miracolo…».

    Di storie ce ne sono un’infi-nità. Ma una grande foto del-la cavallerizza Rosina Gerar-di, da sopra l’altare avverte icircensi che vanno a pregaresulla sua tomba: «Figli mieivenite più tardi possibile».

    Andrea Priante© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Eugenio LaribleUn trapezistaquando muore èfelice: potrà volaresenza bisogno di fili

    La cavallerizza

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    Alcune delle tombe che, all’interno del cimitero del Bussolengo, custodiscono le spoglie dialcuni artisti del circo. Tra loro anche alcune celebrità, come i fratelli Caroli

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    8 Regione Attualità Domenica 2 Settembre 2012 Corriere del VenetoVE

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  • VENEZIA — Si infiamma lasfida tra gli eterni rivali. I Vi-gnotto a caccia della rivincita,la coppia D'Este-Tezzat per ilbis dell'anno scorso. La RegataStorica vive il suo momentopiù intenso con la regata deigondolini, da vent'anni prero-gativa indiscussa di uno deidue poli di questa rivalità chenon conosce sosta. Dieci vitto-rie i cugini Igor e Rudi Vignot-to, dieci anche GiampaoloD'Este, di cui le ultime sei incoppia con Ivo Redolfi Tezzat.Nessuno è diventato però «redel remo», il titolo che si asse-gna a chi agguanta la bandierarossa per cinque anni consecu-tivi. A guastare la festa sul piùbello ci hanno sempre pensatoi rivali ed è anche per questoche l'astio reciproco cresce, sialimenta di proteste, gesti pla-teali, accuse a non finire. Ognianno va così. Difficile prevede-re un finale diverso anche in

    questa edizione, che si prean-nuncia particolarmente insi-diosa. Nei giorni scorsi è statodeciso, in accordo con i rega-tanti, di modificare leggermen-te il percorso: partirà cento me-tri più avanti (ai Giardini) eproseguirà con una traiettorianetta, indicata da una dellegrandi boe pre-senti in bacino,indirizzando igondolini versola riva di SanMarco. Una cur-va obbligata chepotrebbe già pro-vocare i primicontatti proibititra gli equipaggi. E non è dettoche qualcuno degli inseguitoripossa approfittarne. Dietro idominatori delle ultime 20 edi-zioni scalpitano Andrea Bertol-dini e Martino Vianello, quat-tro volte secondi e terzi lo scor-so anno, ma anche Roberto An-

    gelin e Fabio Barzaghi. Ma èfantascienza immaginare unpodio inedito. La stagione incorso dice che i favoriti sono icugini Vignotto: si sono allena-ti con la consueta regolarità,hanno vinto al Redentore, aPellestrina, a Murano (primoIgor, secondo Rudi)... «Noi fa-

    voriti? Difficile dirlo. Siamopronti e ci siamo allenati bene.Gli altri non hanno mai gareg-giato», dice Igor Vignotto chenon ama, ma non è il solo, cita-re gli avversari. Indecisi fino al-l'ultimo se mettersi in gioco ono, Giampaolo D'Este e Ivo Re-dolfi Tezzat hanno cominciatoad allenarsi due mesi fa, con-centrandosi solo sulla Storica.In batteria hanno subito strap-pato il miglior tempo. «Vedre-mo come andrà - dice D'Este -vedremo quanta energia abbia-mo. Penso che un colpo in can-na ci sia, ma sarà importantespararlo bene e al momentogiusto». Con 50 allenamentisulle braccia, spiega Tezzat, èdifficile fare previsioni: «Ave-vamo pensato di lasciare, nonc'era lo spirito giusto. Ma orasiamo in ballo e vogliamo farebella figura». La novità del per-corso non li spaventa. «Do-vrebbe eliminare le differenzetra corsie d'acqua», spiega Ru-di Vignotto che è stato tra i fau-tori del cambiamento. «Il restonon ci preoccupa, vorremmouna gara corretta, senza pole-miche». Gondolino azzurroper i Vignotto, rosso perD'Este-Tezzat. Nelle altre gareancora una volta il pronosticoè tutto per Luisella Schiavon eGiorgia Ragazzi tra le donne,mentre Burano, Jesolo e Pelle-strina sono le caorline favori-te.

    S.S.L.© RIPRODUZIONE RISERVATA

    VENEZIA — Laguna rivesti-ta di mondanità e la RegataStorica se ne prende unoscampolo. Snobbata negli an-ni scorsi dai divi della Mostradel Cinema, ma pure dai mini-stri del precedente governo,quest'anno la kermesse del re-mo si prende la rivincita e po-pola la «Machina» e i palazziin Canal Grande di personali-tà. Sarà per il vortice di inau-gurazioni, che dalla Biennalea Palazzo Fortuny, passandoper Pinault a Palazzo Grassi ePrada a Ca' Corner della Regi-na, ha investito la città dieventi mondani, fatto sta chela Regata Storica si è lasciatainvestire da questo turbine. Eallora anche la Giornata euro-pea della Cultura ebraica distamattina, con i ministri An-na Maria Cancellieri e France-sco Profumo, diventa prelu-dio per la loro presenza sulla«Machina», lo sfarzoso ponto-ne delle istituzioni, dove ilsindaco Giorgio Orsoni faràgli onori di casa. MinistroCancellieri peraltro già pre-sente all'apertura della Bien-nale Architettura e alla pre-view della Mostra del Cine-ma. Con i ministri e le autori-tà, in «Machina» prenderà po-sto anche il Patriarca monsi-gnor Francesco Moraglia, allasua prima Storica. E poi i pa-lazzi, parterre esclusivo perpochi eletti, che riaprono do-po anni di «stanca». FrancaCoin spalanca le porte di Pa-lazzo Barbaro e tra i suoi ospi-ti figurano Inge Feltrinelli,Giancarlo e Diana Santalmas-si, Innocenzo Cipolletta tragli altri.

    «Quest'anno sono felice diesserci», rivela la presidentedi Venice Foundation. Sulla ri-va opposta, festa grande a Pa-lazzo Erizzo, mai così affolla-to come quest'anno: oltre 250gli ospiti di Inti Ligabue, indu-striali e accademici in granquantità. Ma con qualche ef-fetto a sorpresa che potrebbegarantire Toto Bergamo Ros-si, l'architetto-restauratore,amico dei divi di Hollywood.Ha già invitato l'amica e prin-

    cipessa Firyal di Giordania emagari qualche star del Lidopotrebbe unirsi al gruppo. Sti-listi, collezionisti, artisti ac-colti da Philip e Jane Rylandssulla terrazza Marini dellaFondazione Guggenheim,per la tradizionale colazione.Menù di pesce con il cateringdel ristorante «ai Gondolieri»per 200 ospiti tra i quali la sti-lista Alberta Ferretti, Paolo eMaite Bulgari, il regista Pier-luigi Pizzi, la principessa Ca-roline Murat e la deputataUsa Loretta Sanchez. L'appun-tamento più discreto e riser-vato è quello di Giovanna Cre-azza, vedova del professorGiuseppe, con lista ospiti se-gretissima. Chi rimane chiu-so, ma per precisa scelta poli-tica, è invece Palazzo Balbi. E'tempo di sobrietà e il Gover-natore Zaia ha deciso di direstop ai privilegi di ammini-stratori e dipendenti: «Vada-no sulle rive come tutti». IlCanal Grande si animerà apartire dalle 16 con il Corteostorico e sportivo, mentre leregate inizieranno alle 16,45con le «maciarele» e le«schie», proseguendo congiovanissimi su pupparini(17), donne su mascarete(17,20), caorline (17,50), gon-dolini (18,20). In mezzo la sfi-

    da dei galeoni delle Universi-tà, quest'anno internaziona-le: sarà Vienna a sfidare l'equi-paggio Iuav-Ca' Foscari.

    Diretta tv su Rai Due (dalle17.15 alle 19.30), con telecro-naca di Francesca Nocerino ecommento tecnico di AlbertoVitucci. Premi salvati daglisponsor che hanno rimpin-guato il magro budget del Co-mune: 137mila euro totali, dicui metà per i gondolini (aiprimi vanno 15mila euro, dicui 10mila sono degli spon-sor). L'invito dell'assessoreRoberto Panciera è per i vene-ziani: «Si riapproprino dellaRegata, vengano sulle rive ein barca».

    Serena S. Lucchesi© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Solo il Balbi resta chiuso dopo la svolta risparmio di Zaia

    Venezia&[email protected]

    Le regate D’Este-Tezzat riposati, i Vignotto ben allenati

    VENEZIA — E’ immancabile l’appuntamen-to da Monsieur Pinault. In questo turbinio d’ar-te, a Palazzo Grassi si è aperta ieri «La voce del-le immagini», due piani tra video, film e instal-lazioni. Carolina Bourgeois si aggirava acco-gliendo decine di ospiti e guidandoli tra le 27opere, tutte dalla collezione di casa. A comin-ciare da un mostro sacro come Bill Viola. Finoagli emergenti, come il saudita AbdelnasserGharem. Classe 1973, elegante kefiah rossa edimpeccabile djellaba bianca, ieri si è visto cor-rere verso Diane Pernet, famosa blogger di mo-da Usa, classe 1946, stretta all-black in un velonero fermato alto in testa da due gioielli a for-ma di ragno uno e di lucertola l’altro. Perun’ora l’andirivieni dal pontile è stato inces-sante. Vip e sconosciuti, tutti fermi sotto iflash e il luccicante cane viola di Jeff Koons.Nobiltà non più giovane ma con vitalità da te-en-ager, come Bianca Loredan o il principeGiovannelli. Impresari come Gianfranco Zop-pas e stilisti, da Alberta Ferretti a e René Cao-villa. Roberta Rossi, moglie del presidente del-

    l’Accademia Luigino, che pure arriva dal suc-cesso della manifattura di moda della Riviera.C’è chi si avvicina con «un cognome di qual-che secolo» come Ludovica Leuzzi del Seccod’Aragona, assieme a Gian Alberto Scarpa Bas-seri, «avvocato», precisa. Il piano terra di Palaz-zo Grassi, insomma, occupato da un’installa-zione che racconta la storia di quando cadderopesci dal cielo in Inghilterra, si è riempito dei

    fruscii di stoffe lussuose, i cigolii di tacchi dacocktail e spesso dell’effetto frastornante ditanti lifting. D’altra parte, il glamour è fatica.«E l’arte è anche display, deve essere presenta-ta», aveva detto in mattinata Gabriella Belli, di-rettrice dei Civici Musei. L’occasione era l’ope-ning di «Trame di moda. Donne e stile alla Mo-stra del Cinema di Venezia». Dove? A PalazzoMocenigo, «cioè il luogo che ora avrà l’ambi-zione di diventare un centro della moda nazio-nale ed internazionale». Fabiana Giacomotti,docente di scienza della moda a Roma ed Ales-sandro Lai, il costumista culto di Ferzan Opze-tek, hanno riempito gli spazi di San Stae condecine di abiti indossati sul red carpet o sul setdalle attrici più in vista dello star system. Dalmagnifico nero corto di Anna Magnani, al lun-go grigio con farfalle rosse di Madonna. Il cap-potto di Florinda Bolkan in Anonimo Venezia-no e il camoscio rosso di Kathrine Hepburn inTempo d’Estate. Immancabile.

    Fabio Bozzato© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Invitati In alto Diane Pernet e Gharem; asinistra Cecilia Matteucci, a destra RobertaRossi e Cristina Romano

    Percorso variato

    L’incognita del nuovo tragittonell’eterna sfida a quattro

    Arte e glamour Folla per l’inaugurazione a Palazzo Grassi. A Palazzo Mocenigo gli abiti delle dive

    Ministri e palazzi riapertila Regata torna «storica»

    Blogger, emergenti e trame di moda

    La partenza è stata spostata centometri più avanti e la boa verso SanMarco costringe a curvare

    Agenda

    Industria Gianfranco Zoppas e Luigi Abete

    Tradizione L’assessore al turismo ha invitato i veneziani ad affollare le rive

    La festa Cancellieri e Profumo in Machina. La diretta su Rai2 comincia alle 17.15

    SfidantiVignotto eD’Este di nuo-vo in gara coni rispettivi com-pagni e senzaapparenti riva-li. Sono a diecivittorie pari

    GUARDIA MEDICAVenezia-Giudecca 0415294060Murano S. Erasmo 041739200Lido 0415267743Pellestrina 041967549

    Burano 041730005Ca’ Savio 0415300214Mestre-Marghera 0415344411FARMACIE DI TURNOAl Castoro 0415223025

    Al Lupo Coronato 0415220675Alla Cerva D'Oro 0415246565Boscolo 041634749Comunale Pellestrina 0415273070

    Comunale 14 041739046San Nicolo' 0415269048Sant'Albano 041730048Magnaguagno 041980264Rigamonti 041957870

    9Corriere del Veneto Domenica 2 Settembre 2012 VE

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  • Via Colombo, le multe in giuntaBergamo minaccia le dimissioniL’assessore: presto sanzioni annullate. Sindaco dal prefetto

    VENEZIA — «Ci sono stateincomprensioni, ma la prossi-ma settimana sarà tutto risol-to e parte delle multe sarannoannullate così come promes-so», dice Ugo Ber-gamo.

    In realtà l’asses-sore alla Mobilità,venerdì durantela giunta, si è det-to pronto a pre-sentare le dimis-sioni qualora la si-tuazione non ven-ga risolta comedetto più volte al-le associazioni deiconsumatori. Os-sia con la cancella-zione delle multedel primo mese didivieto alla circo-lazione e cioè trail 12 aprile — gior-no di accensionedelle due teleca-mere — e il 12maggio. In solisette giorni (gio-vedì 12 e i lunedìsuccessivi fino al21 maggio) erano state emes-se oltre 2.300 sanzioni, poi lasituazione ha iniziato a nor-malizzarsi.

    «Mi sono assunto un impe-gno pubblico, non è possibileche un assessore venga disco-nosciuto», ha detto in sostan-za Bergamo ai colleghi. Il pro-blema è che la giunta nonsembra schierata con l’asses-sore alla Mobilità, lasciato (so-lo) invece a gestire la questio-ne.

    Del resto il punto di parten-za è la constatazione che haportato la prefettura a comin-ciare a respingere i ricorsi pre-sentati: la segnaletica all’im-bocco di via Colombo è sem-pre stata corretta e regolare,quindi non esistono i marginiper arrivare alla cancellazionedelle sanzioni. Si rischierebbedi creare automobilisti o scoo-teristi di serie A (quelli che sivedono togliere la multa perchissà quale motivo) e di se-rie B (quelli che la sanzionel’hanno già pagata, ammetten-do l’errore fatto percorrendo

    la strada). Non è un caso se laprefettura ha già respinto qua-si 400 ricorsi presentati, sal-vando solo i motorini. Il pro-blema, se così lo si vuole chia-

    mare, è che via Colombo, daanni è una strada a traffico li-mitato, e l’installazione delletelecamere non cambia la si-tuazione. «La segnaletica è

    presente e l’informazione sul-l'accensione delle telecamereè stata regolare e tempesti-va», ha scritto la polizia muni-cipale al prefetto. La motiva-

    zione avanzata così da moltiricorrenti, che non erano a co-noscenza del divieto, non reg-ge.

    Lo sa bene l’assessore Ber-gamo e lo sa bene il sinda-co-avvocato Giorgio Orsoni.Il primo però si è impegnatocon le associazioni dei consu-matori, ad arrivare a una me-diazione con l’annullamentodi una parte di multe, nono-stante le vie di uscita non sia-no molte. Anche perché si cre-erebbe un precedente pesan-te, che rischierebbe di crearesolo problemi: tutti cioè sisentirebbero in diritto di ricor-re e di veder cancellata la mul-ta. Il secondo, in settimana, siincontrerà con il prefetto Do-menico Cuttaia, per cercare ditrovare una via di uscita.L’unica percorribile in questomomento è che i vigili faccia-no dietrofront: scusate abbia-mo sbagliato tutto, l’informa-zione non era corretta. Sareb-be però una brutta figura trop-po grossa (anche perché noncorrispondente alla verità).

    «Rispetterò l’impegno pre-so con i consumatori e gli au-tomobilisti multati — precisacomunque l’assessore alla Mo-bilità — Le multe comminatenella fase iniziale saranno an-nullate. Le incomprensioni so-no state risolte». Se davveroandasse così qualcuno si sen-tirà gabbato (e forse anche fes-so): tutti coloro che hannoammesso l’infrazione e paga-to la multa.

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    Mira e Dolola minoranzainsorge: «Noa Padova»

    ImbarazzoA Ca’ Farsetti c’èl’entrata per idisabili, ma la portaresta chiusa perchènon c’è la «guardia»

    La pietra d’Istriaè made in Croazia

    In mostra i dipintidi Cesare Mainella

    Comune inaccessibile L’entrata con la pedana inutilizzata. Il sindaco si batte da 9 mesi

    Orsoni: aprite quella portaResta chiusa, disabili fuori

    Brevi

    Contestate

    VENEZIA — Le cave dipietra d’Istria? Made inCroazia. In occasione dellapresentazione dell’iniziativadella cinese Emg a palazzoZen , l’azienda era stataindicata come proprietariadella case di pietra d’Istria,che sono invece dellastorica ditta croata Kamend.d. Pazin. © RIPRODUZIONE RISERVATA

    VENEZIA — Venerdì èstata inaugurata alle exscuole Manin di Ca’ Savio,la mostra del pittoreveneziano CesareMainella. Sono esposti piùdi 90 dipinti realizzatiquando si ritiro aTreporti. E’ aperta fino al9 settembre, tutti i giornidalle 10 alle 12 e dalle 16alle 19.

    VENEZIA — Si terrannodomani, alle 11.30, nellachiesa di San Giacomodell’Orio i funerali diGiorgio Trentin, stimatomusicista, primo oboe inmolte orchestre nazionalie straniere, in primis allaFenice. Alla cerimoniadomani parteciperà ancheil sindaco Giorgio Orsoni.

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    VENEZIA — Non aprite quellaporta. Questa volta non è un film,ma quello che sta succedendo aCa’ Farsetti. La porta è quella di cal-le Loredan, con tanto di accessoper disabili e ascensore al pianoterra. Tutto quello che invece man-ca nell’androne principale. Il risul-tato, è che i disabili sono costrettiad aspettare che il vigile di turno,prenda le chiavi, ed apra la portalaterale. Sempre che possa farlo ve-locemente, lasciando la propria po-stazione di Ca’ Farsetti al presidiodi un collega. Altrimenti il tempopassa, e il disabile deve aspettareche succeda qualcosa. Lo sa bene ilsindaco Giorgio Orsoni, che ha da-to mandato di aprire quella porta,

    una, cinque dieci, volte, senza pe-rò ottenere risposte da uffici e diri-genti. «Si, ce ne stiamo occupan-do», si è sentito dire Orsoni un sac-co di volte in questi mesi. Perchéla disposizione non è di ieri, tantomeno della primavera scorsa, madata 3 novembre 2011. Sono passa-ti nove mesi, nel frattempo sareb-be potuto nascere un bambino, laporta però è rimasta chiusa. Il pro-blema è il presidio: un nuovo var-co infatti ha bisogno di sorveglian-za, come avviene nell’androne. Ma«dirottare» il personale, è quasi co-me cercare di spostare un elefante.E dire che il varco Loredan (comequello di calle del carbon) avrebbegià dovuto essere usato come in-

    gresso per i dipendenti lasciandol’entrata principale per gli ospiti.L’obiettivo era quello di ottenereun’organizzazione più razionale.In ognuno dei due varchi avrebbe-ro dovuto essere sistemati i tornel-li, come quelli che sono stati instal-lati all’ingresso dei pontili del-l’Actv del Lido: sarebbe così basta-to passare il badge per aprire leporte. L’idea è di farlo per i dipen-denti ma anche per i «visitatori»che riceveranno la tesserina tem-poranea dai vigili. Se la riorganizza-zione fosse già stata partita non cisarebbero problemi per i disabili,che invece sono costretti ad anda-re nell’androne principale per poiuscire, percorrere la calle e aspetta-re a metà di questa, che il vigile diturno apra la porta. Sempre che ilsindaco non decida di battere an-cora una volta i pugni sul tavolo.Magari più forte del solito.

    F.B.© RIPRODUZIONE RISERVATA

    VENEZIA — Sarà anchepiù vicina, ma Padovanon ha né La Leggespeciale, né porto eaeroporto, tre fonti difuturo finanziamentodella Città Metropolitanadi Venezia. Mettono unpiccolo dosso sulla stradache sembra portare Miravia dalla sfera delcapoluogo il consiglierecomunale indipendentedel Pd Fabio Zaccarin el’ex sindaco di Mira LuigiSolimini.L’amministrazionecomunale colvicesindaco NicolaCrivellaro ha infattideciso insieme al sindacodi Dolo MaddalenaGottardo, di CampagnaLupia Fabio Livieri e diFiesso d’Artico AndreaMartellato «di potervalutare il passaggio allanuova Provincia diPadova», pur di nonfinire nel capoluogometropolitano. Da«semplici cittadini»Solimi e Zaccarinribattono che «Mira, permille ragioni, è già nellaCittà Metrolitana». Acominciare dalla Diocesi,poi pesano «la contiguitàgeografica, la laguna, iservizi che condividiamo,il flusso turistico,l’Autorità portuale, laLegge speciale: sceltediverse lacondannerebbero a ruolidi forte subalternità». Ese a Dolo i componentidella Lista «Per Dolo,Cuore della Riviera»,lamentano che il omune«è sistematicamenteisolato», è per ragionipolitiche. Colpadell’amministrazione edel sindaco Gottardo, chesulla Città Metropolitana«sta facendo propagandae facile populismo:l’occasione per emergeree rafforzare le proprieidentità è far diventare laCittà metropolitana una"super Provincia" e nonun "super Comune"»,dice a nome di tuttiAlberto Polo.

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    Città metropolitana

    Le multe in via Colombo. Moltiautomobilisti denunciano lacarenza di informazione nelleprime settimane di accensionedelle telecamere. Bergamo (nellafoto) cerca una mediazione

    Errata corrige

    Cavallino

    Il caso Ca’ Farsetti cerca una via d’uscita, ma sono già stati respinti 400 ricorsi: informazione corretta

    Domani i funeralidi Giorgio Trentin

    Lutto nella musica

    Perizia, bando, ordinanza, modalità di partecipazione alla vendita sui siti internet www.asteannunci.it, www.astegiudiziarie.it, www.tribunale.venezia.giustizia.it - Numero Verde 800630663

    TRIBUNALE ORDINARIO DI VENEZIA

    ABITAZIONI E GARAGE

    VENEZIA - LOC. MESTRE, VIA CAMPANIA, 10 - Piena pro-prietà - LOTTO UNICO - APPARTAMENTO al p. terzo, int. 5,libero, di ca. mq 68 lordi con garage di ca. mq 22 lordi; istanzaper condono edilizio con costo pro-quota di ca. Euro 125,00;lievi difformità sanabili con costo di ca. Euro 516,00; spesecondominiali insolute di Euro 16.341,52 al 24/05/2010 detrattedal prezzo base - 2° Esperimento - Vendita senza incanto:23/10/2012 ore 11,00. Prezzo base Euro 76.500,00 venditasoggetta ad imposta di registro. Vendita con incanto:30/10/2012 ore 11,00. Informazioni e luogo della vendita: Cu-stode Giudiziario, Dott. Giancarlo Barbiero, tel. 041 959392.Rif. E.I. 653/2009

    VENEZIA - RAMO DEI FUSERI, SAN MARCO 1812 - Pienaproprietà - LOTTO UNICO - APPARTAMENTO al p. secondodel condominio “Palazzo Regina Vittoria”, composto da sog-giorno-cottura, bagno, anti-bagno e due camere matrimonialiper una superficie totale di mq utili 75,50, in zona pregiata, ilfabbricato è composto da p. terra e quattro livelli; vincolo sto-rico-artistico; libero - Vendita senza incanto: 30/10/2012ore 10,00. Prezzo base Euro 810.625,00 vendita soggettaad imposta di registro. Vendita con incanto: 13/11/2012 ore10,00. Informazioni e luogo della vendita: Custode Giudizia-rio, Dott.ssa Fiorenza Boatto, tel. 041 5205077.Rif. E.I. 239/2011

    VENEZIA - VIA ASSEGGIANO, 186/G - Piena proprietà -LOTTO UNICO - APPARTAMENTO in condominio, al p. ter-ra rialzato con annesso scoperto; composto da piccola ter-

    razza, dalla quale si accede all’ingresso-soggiorno, zona cu-cina, disimpegno, tre camere da letto e un bagno; sup. com-merciale mq 117,29 ca., 5 mq ca. di terrazza, scopertoesclusivo 131 mq; occupato dagli esecutati - Credito Fondia-rio - Vendita senza incanto: 23/10/2012 ore 12,00. Prezzobase Euro 135.000,00 vendita soggetta ad imposta di regi-stro. Vendita con incanto: 25/10/2012 ore 12,00. Informa-zioni e luogo della vendita: Studio del Delegato e CustodeGiudiziario, Dott. Umberto Pavan, tel. 041 982311.Rif. E.I. 34/2011

    VENEZIA - MARGHERA, VIA B. LONGHENA, 58 - Pienaproprietà - LOTTO UNICO - APPARTAMENTO al p. decimodi condominio in quartiere CITA, composto da ingresso, dueripostigli, soggiorno, cucina, corridoio, bagno e due camere;libero; lievi difformità sanabili con costo di ca. Euro 2.500,00;spese condominiali insolute di Euro 14.000,00 ca. - Venditasenza incanto: 30/10/2012 ore 15,00. Credito Fondiario.Prezzo base Euro 133.000,00 vendita soggetta ad impostadi registro, ipotecaria e catastale. Vendita con incanto:7/11/2012 ore 15,00. Informazioni e luogo della vendita:Custode Giudiziario, Dott. Stefano Bonaldo, tel. 0412386911.Rif. E.I. 379/2011

    ABITAZIONI E GARAGE

    ANNONE VENETO (VE) - VIA GIAI, 40 - APPARTAMENTOdi ca. mq 41, al p. terra, composto da ingresso soggiorno

    cottura, disimpegno, camera matrimoniale e bagno; occupa-to. Vendita senza incanto: 26/10/2012 ore 9,30. Prezzobase Euro 22.335,00. Mutuo fondiario. Vendita con incanto:9/11/2012 ore 9,30. Informazioni presso il Custode I.V.G.,via Flaminia n. 8, Mestre-Venezia, tel. 041 5318953. Il Can-celliere Lucia GiustinoRif. E.I. 75/2011

    VENEZIA - MESTRE, VIA A. CATALANI, 11/5 - MONOLO-CALE con angolo cottura, disimpegno, bagno e parti comu-ni condominiali, di ca. mq 31 di sup. commerciale. Venditasenza incanto: 26/10/2012 ore 9,30. Prezzo base Euro61.859,00. Mutuo fondiario. Vendita con incanto: 9/11/2012ore 9,30. Informazioni presso il Custode I.V.G., via Flaminian. 8, Mestre-Venezia, tel. 041 5318953. Il Cancelliere LuciaGiustinoRif. E.I. 290/2011

    CHIOGGIA (VE) - BORGO S. GIOVANNI, VIA G. AMEN-DOLA - LOTTO 1: GARAGE di mq 15; prezzo base Euro36.000,00. LOTTO 2: GARAGE di mq 14; prezzo base Eu-ro 38.250,00. Vendita senza incanto: 6/11/2012 ore 9,30.Mutuo fondiario. Vendita con incanto: 20/11/2012 ore 9,30.Informazioni presso il Custode I.V.G., via Flaminia n. 8, Me-stre-Venezia, tel. 041 5318953. Il Cancelliere Lucia GiustinoRif. E.I. 148/2007

    GRUARO (VE) - VIA IV NOVEMBRE, 43-45 - PORZIONEDI CASA COLONICA con annessi esterni già crollati aventiscoperto comune gravato di servitù di passaggio e terreniretrostanti. Costo per la messa in sicurezza circa Euro25.000,00, già detratto dal prezzo base. Vendita senza in-canto: 9/11/2012 ore 9,30. Prezzo base Euro 42.687,00.Mutuo fondiario. Vendita con incanto: 23/11/2012. Informa-zioni presso il Custode I.V.G., via Flaminia n. 8, Mestre-Ve-

    nezia, tel. 041 5318953. Il Cancelliere Lucia GiustinoRif. E.I. 816/2010

    CAVARZERE (VE) - LOC. GIARE INFERIORE - ABITAZIO-NE RURALE di ca. mq 120 in stato di completo abbandonocon cortile e appezzamento di terreno agricolo. Opere abu-sive non sanabili da demolire con un costo presunto di ca.Euro 800,00 già detratto dal prezzo base. Vendita senza in-canto: 9/11/2012 ore 9,30. Prezzo base Euro 25.200,00.Mutuo fondiario. Vendita con incanto: 23/11/2012 ore 9,30.Informazioni presso il Custode I.V.G., via Flaminia n. 8, Me-stre-Venezia, tel. 041 5318953. Il Cancelliere Lucia GiustinoRif. E.I. 459/08

    STRA (VE) - VIA LOREDAN, 41 - APPARTAMENTO di ca.mq 96, composto da cucina con veranda, soggiorno con ter-razza, due camere, un bagno e un disimpegno, con localemagazzino al p. seminterrato. Vendita senza incanto:9/11/2012 ore 9,30. Prezzo base Euro 53.272,00. Mutuofondiario. Vendita con incanto: 23/11/2012 ore 9,30. Infor-mazioni presso il Custode I.V.G., via Flaminia n. 8, Mestre-Venezia, tel. 041 5318953. Il Cancelliere Lucia GiustinoRif. E.I. 183/2011

    TERRENI E DEPOSITI

    VENEZIA - SEZ. FV - LOC. CAMPALTO, VIA SAN CALLI-STO, 9 - TERRENO di immobile demolito con alcuni scavi.Vendita senza incanto: 9/11/2012 ore 9,30. Prezzo baseEuro 74.000,00. Mutuo fondiario. Vendita con incanto:23/11/2012 ore 9.30. Informazioni presso il Custode I.V.G.,via Flaminia n. 8, Mestre-Venezia, tel. 041 5318953. Il Can-celliere Lucia GiustinoRif. E.I. 110/2011

    VENDITE DELEGATE PROFESSIONISTI

    VENDITE PRESSO IL TRIBUNALE

    10 Venezia e Mestre Domenica 2 Settembre 2012 Corriere del VenetoVE

    Codice cliente: 8199726

  • La leggenda risale al 1454 e racconta di un duello combattuto non asuon di spade ma attraverso una partita al nobile gioco degli scac-chi. Un’epopea d’amore senza tempo, che da più di cinquant’anniconquista spettatori da ogni parte del mondo. Il resto lo fa la natu-rale scenografia, una delle piazze più belle d’Italia, incorniciata dadue castelli medioevali, quello “da basso” e quello che domina ilcolle, e un recinto di mura medioevali, fra le più ammirate delVeneto.

    È la Partita a Scacchi di Marostica a personaggi viventi,Partita a Scacchi di Marostica a personaggi viventi, recente-mente coronata “Patrimonio d’Italia” dal Ministero del Turismo e inscena venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 settembre 2012, con rap-presentazioni ogni sera a partire dalle 21.00 e domenica anche ilpomeriggio, alle 17.00. Uno spettacolo che si rinnova, ogni due anni,con il potente fascino delle rievocazioni popolari e una regia teatra-le unica al mondo, grazie al testo di Mirco Vucetich e all’organizza-zione dell’Associazione Pro Marostica,Associazione Pro Marostica, da mezzo secolo impegnatanella realizzazione e promozione dello spettacolo, in collaborazionecon la Città di Marostica.Città di Marostica. L’edizione 2012 della Partita a Scacchi èinoltre realizzata con il sostegno della Regione del VenetoRegione del Veneto (graziealla quale è stata proclamata “manifestazione storica di interesselocale”) e della Provincia di VicenzaProvincia di Vicenza e con il supporto di BancaBancaPopolare di Marostica,Popolare di Marostica, Vimar e Pedon,Vimar e Pedon, main sponsor e partner tra-dizionali della manifestazione.

    La storia, tratta da un testo di Mirko Vucetich del 1954, raccontadella vicenda della figlia del Castellano di Marostica Taddeo Parisioe dei due giovani Rinaldo d’Angarano e Vieri da Vallonara che si con-tendono la mano della bella figlia del Castellano, Lionora. Per evi-tare spargimento di sangue da parte dei due giovani valenti, rifa-cendosi ad un editto della Serenissima, il castellano decise di con-cedere la mano della figlia Lionora a chi dei due contendenti aves-se vinto una partita al gioco degli scacchi, offrendo invece in sposaOldrada, sua sorella ancora giovane e bella, allo sconfitto.

    Sono 3.600 i posti disponibili per ogni spettacolo, con fasce di prez-zo diversificate per settore e replica, che vanno dai 10 euro agli 80euro. Numerose le prenotazioni dall’estero dove la Partita si è fattaconoscere per le fortunate trasferte, portando il nome delle città diMarostica in tutto il mondo.

    Una storia, nobile e romantica, che ha il potere di incantare e farsognare; uno spettacolo straordinario che negli anni ha saputo rin-novarsi nelle scenografie, negli effetti audio e luce, nei giochi piro-tecnici, mantenendo inalterato il fascino tradizionale della rappre-sentazione, e che per questa edizione, grazie alle intuizioni del regi-regi-sta Maurizio Panici,sta Maurizio Panici, che ha raccolto il testimone di Carlo Maresti,tenterà di movimentare le scene del matrimonio e del gioco vero eproprio, con effetti maggiormente teatrali e qualche colpo di scena.

    Come indicato, la rievocazione ha ottenuto nel 2011 dal Ministerodel Turismo il riconoscimento di “Patrimonio d’Italia per la tradizio-“Patrimonio d’Italia per la tradizio-ne”ne” quale espressione della capacità di promuovere il turismo el’immagine nazionale e di valorizzare la storia e la cultura del terri-torio con un’interpretazione adeguata ai tempi d’oggi. Una ulterioreconferma del prestigio della manifestazione nel panorama dellerievocazioni storiche italiane, che si distingue per rispetto della tra-dizione, professionalità, maestosità.

    Il 7, 8 e 9 settembre la fastosa rievocazione storica che non smette di incantare il mondo

    Partita aScacchi, patrimoniod’Italia

    SPECIALE

    Scacchi a Marostica ‘12a cura cura dia di RCS MediRCS MediaGroaGroupup PubbPubblicitàlicità

    11Corriere del Veneto Domenica 2 Settembre 2012 VE

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  • Fino al 14 ottobre si terrà al Castello In-feriore la mostra “Dal Futurismo al No-vecento: tra architetture liberty,sculture e scenografie” dedicata all’ar-tista Mario MirkMario Mirko Vuceo Vucetichtich (Bolo-gna1898 - Vicenza 1975), una tra le piùpoliedriche figure del ‘900, che anno-vera fra le sue opere più famose la Par-tita a Scacchi,