NELL’INSERTOCENTRALE - Rotary distretto...

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Pisa dedica una piazza a Bolelli I numeri del Distretto. Nei Club stanno aumentando le donne Notizie dai nostri Club In aprile RYLA all’Isola d’Elba Dopo terremoto: a Cento realizzata una scuola in 78 giorni Immigrazione dall’Africa, successo del Forum della Fascia Costiera Il Forum sull’energia sostenibile A Chiulo un’ospedale in fondo al mondo Al Multi-Club Work proposti undici progetti, di cui cinque selezionati NELL’INSERTO CENTRALE * Alle radici della Democrazia * La cucina del Rinascimento nacque a Ferrara e a Firenze Periodico del Distretto 2070 Rotary International - Reg. Trib. Grosseto n.7 del 17/6/2011. Direttore Resp. Claudio Bottinelli Prestampa e stampa: Soluzioni per la Stampa Srl - Località San Martino - 58036 Roccastrada (GR) - Poste Italiane SpA Sedizione abbonamento postale - 70% DCB Grosseto Dicembre 2012 - Numero 2

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Pisa dedica una piazza a Bolelli

I numeri del Distretto. Nei Clubstanno aumentando le donne

Notizie dai nostri Club

In aprile RYLA all’Isola d’Elba

Dopo terremoto: a Cento realizzatauna scuola in 78 giorni

Immigrazione dall’Africa, successodel Forum della Fascia Costiera

Il Forum sull’energia sostenibile

A Chiulo un’ospedale in fondo al mondo

Al Multi-Club Work proposti undiciprogetti, di cui cinque selezionati

NELL’INSERTO CENTRALE* Alle radici della Democrazia

* La cucina del Rinascimentonacque a Ferrara e a Firenze

Periodico del Distretto 2070 Rotary International - Reg. Trib. Grosseto n.7 del 17/6/2011. Direttore Resp. Claudio BottinelliPrestampa e stampa: Soluzioni per la Stampa Srl - Località San Martino - 58036 Roccastrada (GR) - Poste Italiane SpA Sedizione abbonamento postale - 70% DCB Grosseto

Dicembre 2012 - Numero 2

Loc. Cicalino, 3� 58024 Massa Marittima (GR)Tel. 0039 0566 902031 Fax 0039 0566 904896www.ilcicalino.it – [email protected]

La Tenuta appartiene alla Maremma con le sue dolci colline e gli oliveti. Un'atmosfera unica per un soggiornoindimenticabile. Cinque piscine (una coperta), palestra,sala massaggi, tre saune e tre idromassaggi, campo dicalcetto, noleggio mountain-bike, sentieri per trekking,sala riunioni, accesso internet,servizio lavanderia. Seiantichi poderi intorno alla villa padronale accolgono gli ospiti in camere e appartamenti di diverse grandezze.

Tenuta Il Cicalino & Parco dei LecciTenuta Il Cicalino & Parco dei Lecci

Dal Distretto. Importante è la presenza (SINS)IDIR e SEFR riuniti a PisaPisa dedica una piazza a BolelliNasce il Club n.104. In campo persolidarietà i piloti di F1

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Il nostro Distretto.Stanno aumentando le donne. Analisi delle presenze nei Club6

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Appuntamenti Internazionali.Convention a Lisbona,una occasione unica.I tre viaggi proposti dal Distretto

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IN COPERTINA: un Albero di Natale disegnato con le ruotedel Rotary e gli stemmi di alcune città del Distretto 2070

IN QUESTO NUMERO

DAI NOSTRI CLUB

ROTARY 2070Periodico Anno II, n.2 Dicembre 2012

Direttore responsabileClaudio Bottinelli

Responsabile della pubblicazioneClaudio Bottinellicell.335-8142469

[email protected]

Commissione per la Rivista DistrettualePresidente: Claudio Bottinelli

Membri: Giuseppe Chidichimo (R.C. Firenze Sud), Beatrice Chelli(R.C. Pistoia Montecatini Terme “Marino Marini”), CesareTrevisani (R.C. Rimini Riviera), Maria Francesca Delli (R.C.Bologna Galvani), Paola Rubbi (R.C. Bologna Carducci),

Giuseppe Meucci (R.C. Pisa)

Hanno collaborato a questo numero:Marcella Andreini, Franco Angotti, Roberto Ariani, Alfredo Bartelletti,

Giancarlo Biondini, Sandro Cacciola, Cristina Carusi, GiuseppeCastagnoli, Luigi Cobisi, Leonardo de Angelis, Simona Dei, Maria

Francesca Delli, Patrizio Giaconi Giuseppe Falconi, Antonella Fascetti,Giuseppe Favale, Carlo Francini Vezzosi, Boris Giannaccini, Elisabetta

Grassi, Marco Gucci, Antonio Ludovico, Enzo Magazzini, Francesco Maini,Paolo Margara, Sergio Marino, Paolo Masi, Giuseppe Meucci, PierluigiPagliarani, Fabrizio Papi, Paolo Petroni, Marco Piccirilli, Andrea Prati,

Salvatore Ricca Rosellini, Michaela Rodosio, Guendalina Rossi, ClaudioSabatini, Saverio Sani, Pietro Sozzi, Massimiliano Tacchi, Marta Ugolini,

Franco Venturi.

EditoreSoluzioni per la Stampa S.r.l.

Prestampa e StampaSoluzioni per la Stampa S.r.l.

Loc. San Martino - 58036 Roccastrada (Grosseto)Periodico iscritto al Registro Stampa del Tribunale di Grosseto al n° 7/ del 17/6/2011.Chiuso in redazione il 20 agosto 2012. La riproduzione degli articoli, ancheparzialmente, è consentita citandone la fonte. I manoscritti e le fotografie, salvo diversoaccordo, non verranno restituiti. Gli articoli pubblicati rispecchiano solamente ilpensiero degli autori e non comportano responsabilità per la Direzione o l’Editore.

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Il Rotary e i Giovani. Dal 14 al 21 aprile all’Isola d’Elba la XXXI edizione del RYLATorneo di tennis per atleti in carrozzina. Kit sanitario per assis-tenza domiciliare. Beach Volley per diversamente abili. AImola il “Premio Rotary Sport” riservato agli studenti. A Orbe-tello nasce un Club Interact. Una divisione problematica

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San Marino, lo Stemma ufficiale. Parma ricorda Pascoli. Cooperazione. Libro a Brescello33

Rotary in aiuto alla Caritas. Bologna, visitaal Museo della città. Il Parco Industriale Solvay

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Torna all’antico splendore una tela del ‘600. “Arteall’asta per un sorriso”. L’affresco di un rotarianoorna una chiesa di Firenze. I misteri dello spazio

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Iniziative Rotariane. Il Forum dei Club Felsinei sull’energia sostenibile14

4 La stanza del Governatore. Rinnovamento eattenzione al territorio

Inserto Centrale. Alle radici della DemocraziaCome nacque e si sviluppònell’Atene di ClisteneC’è Demokratià e DemocraziaLa cucina del Rinascimento

Nacque a Ferrara e a FirenzeI banchetti di Casa MediciI primi libri con ricetteForchetta, strumento del DiavoloDall’America arrivano nuovi cibi

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Monumento a Paul Harris sulla cima del Fumaiolo. Nuovo monitor per la Croce RossaPremio nel nome di Campedelli. Festa del Vino

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Solidarietà. L’ospedale in fondo al mondoA Manfredonia il Multi-Club WorksProposti 11 progetti, 5 i selezionati

Il dopo terremoto. A Cento inaugurata una scuola realizzata in 78 giorniSpettacolo benefico pro terremotati di Rolo

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Dal Rotary al Rotaract. Scuola a Routundè finanziata con il Golf. Zurlo al “Val di Secchia”32La nave scuola della Marina Mili-tare Italiana è la “Amerigo Ve-spucci”, quello splendido velierola cui immagine faceva spicco sullacopertina di “Rotary 2070” del nu-mero di Settembre. Per un’imper-donabile svista nella didascalia cheappariva a pagina 1 quella nave eradiventata “Galileo Galilei”. Ce nescusiamo con i lettori e provve-diamo alla doverosa correzione.

“Vespucci”, non Galilei

Incontri Rotariani. I Governatori eletti pensanoad un RYLA nazionale

Eventi Rotariani. Si rinnova il “Boccaccio”. Simona Dei è il nuovo PresidenteUn grande “Galilei”. A Pisa prestigiosa cerimonia“Columbus” a Firenze celebra il grande Amerigo Vespucci“Artigianato” a Bertacca. “Barsanti e Matteucci” alla Dallara“Immigrazione dall’Africa”, successo del Forum Fascia Costiera

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Il Rotary e le donne. Guendalina Rossi (R.C. Arezzo): “Aver cura dell’Effettivo”27

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Dicembre 2012 - Numero 2

TUTTE LE VISITEDEL GOVERNATOREBologna Sud 4 DicembreBologna Valle del Savena 5 DicembreFaenza 6 DicembreImola 7 DicembreMassa Marittima 9 GennaioRosignano Solvay 10 gennaioCastiglioncello e CollinePisano-Livornesi 11 GennaioFirenze Valdisieve 14 GennaioPistoia-Montecatini Terme“Marino Marini” 15 GennaioLivorno “Mascagni” 16 GennaioLivorno 17 GennaioCecina-.Rosignano 18 GennaioVolterra 21 GennaioFirenze Certosa 24 GennaioFirenze Brunelleschi 28 GennaioPisa Pacinotti 29 GennaioPisa 30 GennaioPisa Galilei 31 GennaioFirenze Ovest 1 FebbraioPrato 5 FebbraioSan Miniato 6 FebbraioEmpoli 7 FebbraioCarrara e Massa 19 FebbraioMarina di Massa RivieraApuana del Centenario 21 FebbraioFirenze Sesto Calenzano 25 FebbraioFiesole 26 FebbraioFirenze Nord 27 FebbraioFirenze Est 28 FebbraioFirenze Sud 5 MarzoFirenze Bisenzio 7 MarzoCervia-Cesenatico 8 Marzo

QUESTE LE PROSSIMERIUNIONI DISTRETTUALI

9 Marzo 2013 (San Marino)SISD (Seminario IstruzioneSquadra Distrettuale) Distretto2072- Formazione 2013-20149 Marzo 2013 (Lucca)SISD (Seminario IstruzioneSquadra Distrettuale) Distretto2071- Formazione 2013-201416 Marzo 2013Forum della Pace anno 2012-201323 Marzo 2013 (Firenze)Distretto 2071 SIPE - SeminarioIstruzione Presidenti ElettiFormazione 2013-201423 Marzo 2013 (Firenze)Distretto 2071 SISE - SeminarioIstruzione Segretari Eletti.Formazione 2013-201423 Marzo 2013 (Cento)Distretto 2072 SIPE - SeminarioIstruzione Presidenti ElettiFormazione 2013-201423 Marzo 2013 (Cento)Distretto 2072 SISE - SeminarioIstruzione Segretari ElettiFormazione 2013-201413 Aprile 2013 (Firenze)Distretto 2070 Forum RotaryRotaract Interact

IMPORTANTE È LA PRESENZAAl Seminario di IstruzioneNuovi Soci appello del Governatore

Un forte incitamento alla presenza attiva, avendo presente che quelle che possonoapparire piccole cose, se moltiplicate nelle dimensioni della organizzazione rotariana,divengono grandi cose, è venuto dal Governatore Franco Angotti nel corso del Se-minario di Istruzione dei Nuovi Soci (SINS) che si è svolto a Bentivoglio (Bologna).Quasi duecento i partecipanti che hanno seguito le interessanti relazioni del Gover-natore, del PDG Paolo Margara (“Pensare Rotary: i riferimenti”), di Massimo Nan-nipieri (“Fare Rotary nella propria comunità”), Arrigo Rispoli (“Perché sostenere lanostra Fondazione Rotary”), Roberto Ariani (“Perché navigare nel sito distrettuale enel sito internazionale”), Sergio Marino (“La Convention di Lisbona”) e Cesare An-drisano (“Perché utilizzare la rete”). Di particolare interesse la richiesta di approfon-dimenti venuta da moltissimi nuovi soci presenti ai lavori a proposito di amicizia,senso del dovere, donne, giovani, fare e far sapere, e altro ancora. Un seminario cheha confermato l’importanza di questo incontro per i nuovi soci ma non solo per loro.

Sono stati ricchi di informazioni sul Rotary esulle sue attività l’IDIR e il SEFR , gli ultimidelDistretto 2070 prima della divisione, svol-tisi in ottobre all’Hotel Galilei di Pisa. Dopoi saluti del Governatore Franco Angotti, deiDGE Giuseppe Castagnoli, Gianfranco Pa-chetti, Ferdinando Del Sante e del RD delRotaract, Enrico Fantini e dell’Interact Save-rio Sani, si sono susseguite una serie di rela-zioni seguite con grande interesse dainumerosi partecipanti. Il PDG Luigi Paglia-rani ha parlato di “Informazione e comunica-zione nel futuro del Rotary”, il PDG ItaloGiorgio Minguzzi si è soffermato sui pro-

grammi del Rotary International e sulla di-visione del Distretto, il PDG Pietro Pasini èstato illuminante a proposito del consiglio dilegislazione. La Fondazione Rotary è statoil tema affrontato da Leonardo DeAngelis,mentreAndrea Sapone ha fatto il punto sullaeradicazione della polio. La rivista distret-tuale e la utilizzazione della rete e i SocialNetwork sono stati i temi trattati da ClaudioBottinelli e Cesare Andrisano. In chiusuraMassimiliano Tacchi ha portato utili infor-mazioni sul prossimo RYLA e Sergio Ma-rino ha illustrato la ConventionInternazionale che si terrà a Lisbona.

IDIR E SEFR RIUNITI A PISAIl Governatore Angotti e il tavolo della Presidenza

NOTIZIEDAL DISTRETTO

Dicembre 2012 - Numero 2

Anche una partita di pallone serve per fare solidarietà e racco-gliere fondi da destinare a favore delle zone colpite dall’allu-vione. Una partita? Ma che partita! Su iniziativa di FrancoVenturi, al PalaDozza di Bologna, il 3 dicembre con inizio alle19,30, sono in campo la Nazionale Piloti di Formula 1 e unaSelezione del Distretto 2070 del Rotary . Il che è tutto dire. Nonsappiamo chi scenderà in campo al PalaDozza, ma della Na-zionale Piloti di F1 fanno parte i nomi più prestigiosi del grande“Circo” della Formula 1 mondiale, da Ivan Capelli a JarnoTrulli, a Riccardo Patrese, a Giancarlo Fisichella. Compreso il“numero uno” storico, che è Michael Schumacher. E nel-l’elenco ci sono anche Fernando Alonso e Sebastian Vettel.La prevendita dei biglietti è stata curata dal Circuito Vivatic-ket, e il costo d’ingresso è 20 euro per i posti vip, 10 per i nor-mali e 5 per i bambini under dieci anni. Per raccogliere i fondisono state anche raccolte offerte e pubblicità da imprenditori,soci rotariani e aziende.

IN CAMPO PRO TERREMOTATIROTARY 2070 E PILOTI DI F1

E’ nato un nuovo Club, il n. 104 del Distretto 2070, al qualediamo il benvenuto a nome di tutti i Rotariani del Distretto2070. E’ il R.C. San Casciano Chianti che ha ricevuto la co-municazione ufficiale da Zurigo il 17 ottobre scorso, assiemealla lettera ufficiale di benvenuto a firma del Presidente Inter-nazionale Sakuji Tanaka.Il nuovo Club è stato costituito da 53soci fondatori, ma il numero effettivo dovrebbe salire presto a64 membri, in quanto stanno per essere ammesse altre 11 per-sone. Le donne presenti nel numero dei fondatori sono 9 edaltre 2 sono comprese tra le 11 persone in procinto di entrarenel Club. Il R.C. San Casciano Chianti si riunisce nella suasede: Villa Borromeo, via Borromeo 110, 50026 San CascianoV.P. (FI). Sono previste ogni mese 2 conviviali (secondo equarto lunedì, ore 20,30) e due caminetti (primo e terzo lu-nedì, ore 20). Presidente del R.C. San Casciano Chianti è Pa-trizio Giaconi; vice Presidenti sonoAngelo D'Anolfi (vicario)e Luciano Castellucci. Segretario è Armando Sacchettini, Te-soriere Maurizio Razzi, Prefetto Luigi Grifoni. I Consiglieri,invece, sono: Serena Binazzi, Luigi Mariani, Giuseppe Mas-sascusa, Monica Razzolini, Simone Scarti. Tra i progetti diquesta annata rotariana il nuovo Club elenca le compartecipa-zioni a due service già in atto, l'organizzazione della gita diprimavera in Borgogna e, trattandosi di regione vinicola comeil nostro Chianti, la possibilità di realizzare un gemellaggiocon un Club Rotary locale; un service per la città di San Ca-sciano che lo ospita (come promesso al suo Sindaco), entro iltermine di questa annata rotariana e la creazione di un Rota-ract, per il quale il Club ha già iniziato ad attivarsi, con la spe-ranza di riuscire a farlo costituire nell'annata 2013-2014.

E’ IL CLUB NUMERO 104R.C. SAN CASCIANO CHIANTI

UNA PIAZZA INTITOLATA A BOLELLIPisa ricorderà così l’illustre studioso e il grande RotarianoDa tempo il Rotary Club di Pisa, nella per-sona del suo Presidente Saverio Sani, si èfatto promotore della richiesta di dedicareuna strada cittadina all'illustre studioso eRotariano Tristano Bolelli. Il 6 ottobrescorso, nel corso della cerimonia del 51°Premio Galileo Galilei nell'Aula Magnadella Facoltà di Scienze, il vice-sindaco diPisa, ing. Paolo Ghezzi, annunciava chel'Amministrazione Comunale, con unaprossima delibera, dedicherà a TristanoBolelli una piazzetta, attualmente in via direstauro sita tra Via Consoli del Mare ePiazzetta Vallerini. La scelta dell'Ammi-nistrazione è risultata estremamente fe-lice e significativa, in quanto tale piazzettasi trova vicino alla Scuola Normale, di cuiBolelli è stato per molti anni Vice-diret-

tore, e vicino pure all'Università e all'abi-tazione dello studioso, luoghi quindi chefacevano parte della quotidianità dell'illu-stre studioso.Quando il restauro della piazzetta sarà ter-minato e la delibera dell'intitolazione uf-ficialmente assunta, avrà luogo un evento(ad esempio un convegno che possa ri-cordare la figura di Bolelli) che accom-pagnerà l'inaugurazione della piazzettastessa.Considerato fra i massimi studiosi dei dia-letti italiani, Bolelli ha saputo unire allaricerca scientifica un grande gusto per ladivulgazione popolare. Ne è testimo-nianza il Dizionario dei Dialetti d' Italia,apparso nel 1983 in quattro volumetti al-legati alla Domenica del Corriere.Tristano Bolelli

La Nazionale Piloti di F1 con al centro Schumacher

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NOTIZIEDAL DISTRETTO

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E ATTENZIONE AL TERRITORIOHo già superato la metà dei club visitati dal 2 luglio ad oggi e devo dire che, seppur par-ziale, l’esperienza maturata mi ha consentito di sviluppare una significativa conoscenzadel nostro Distretto.I problemi nei quali mi sono imbattuto non sono pochi ed alcuni richiederebbero unamaggiore attenzione da parte del Governatore, ma la dimensione del Distretto non sem-pre lo consente. Penso perciò che i due Governatori che mi succederanno avranno piùpossibilità di approfondire la conoscenza e di intervenire là dove necessario.Fra gli aspetti prevalenti che mi è parso di cogliere negli incontri annovererei una certapreoccupazione sul futuro di alcuni (pochi) club, la necessità che in altri si superino vi-sioni spesso distanti all’interno dello stesso club, in altri ancora l’esigenza di mettere inatto le strategie per mantenere alto prestigio ed efficienza, mentre la difficoltà di avviareun effettivo processo di rinnovamento è un problema aperto quasi ovunque.Tuttavia la passione e la generosità con cui questi temi sono analizzati ed affrontati sonoun’ottima premessa ed una garanzia del loro superamento.Ho viceversa trovato un’attenzione al territorio di riferimento molto diffusa e, in alcuniclub, questa è veramente esemplare. Così come l’attenzione alle nuove generazioni (lanostra quinta via d’azione), tema evidentemente cruciale per il nostro futuro, mi è parsamolto diffusa e presente in maniera concreta. Questa attenzione naturalmente si materia-lizza nella programmazione di crescita con le relative strategie messe in atto o semplice-mente avviate. Vengono seguite più strade a seconda delle singole situazioni. Questevanno dalla copertura delle classifiche ad un migliore equilibrio nella composizione digenere, ad una crescente attenzione alle nuove professioni, dove si trovano i giovani, ecc.Certamente aiuta la proiezione dell’efficienza del club nell’arco di una diecina di anni ela messa in atto di tutte quelle strategie che facciano mantenere e possibilmente miglio-rare l’efficienza del club stesso.Ma l’aspetto che maggiormente mi ha colpito nel corso delle mie visite è il prestigio deimolti rotariani che ho incontrato e della loro predisposizione al volontariato. È questo ilnostro vero grande patrimonio che, a mio avviso, non valorizziamo adeguatamente, per-ché resta quasi nascosto.L’immagine del Rotary, tema al centro dell’attenzione in questo anno, è certamente ripo-sta nel far conoscere le molte cose che facciamo sia sul versante umanitario sia su quelloculturale specialmente quelle rivolte al territorio di riferimento di ciascun club, ma sa-rebbe veramente ancor più efficace la costruzione della corretta immagine del Rotary seaccompagnata dalla conoscenza e valorizzazione di quella che possiamo chiamare il no-stro capitale delle risorse umane.

di Franco Angotti, Governatore del Distretto 2070 R.I.

Il Governatore Franco Angotti

RINNOVAMENTO

I temi che sono emersi conmaggiore evidenza durantele visite fatte dal Governatoreai Club del nostro Distretto

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LA STANZADEL GOVERNATORE

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I Governatori “eletti” riuniti aMarostica delineano interventi in comuneUna grande manifestazione nazionale del Rotary alla fine delsettembre 2013 aVenezia. E’ il progetto più ambizioso sul qualestanno lavorando i tredici Governatori “eletti” che si preparanoalla guida dei Distretti italiani nell’anno rotariano 2013-2014.Per mettere a punto l’iniziativa si sono ritrovati a Marostica,terza tappa di un proficuo dialogo aperto nei mesi scorsi, che hapermesso di confrontare opinioni e pareri e definire i tratti es-senziali di una strategia che punta a dare ulteriore slancio al Ro-

tary nel nostro Paese. Sergio Bortolani (Distretto 2031), FabioRossello (2032), Paolo Zampaglione (2041), Sergio Orsolini(2042), Anna Spalla (2050), Roberto Xausa (2060), GianfrancoPachetti (2071), Giuseppe Castagnoli (2072), Pier Giorgi Pod-dighe (2080), Luigi Falasca (2090), Maria RitaAcciardi (2100),Maurizio Triscari (2110) e Renato Cervini (2120) hanno affron-tato un nutrito ordine del giorno, cercando di trovare – nell’inte-resse del Rotary – una strada comune di intervento.

Il padrone di casa – Roberto Xausa – haavuto il merito di preparare il terreno cu-rando anche i minimi dettagli organizza-tivi con l’aiuto della gentilissima SignoraAlessandra, dei rotariani di Bassano delGrappa Giorgio Tassotti e Bruno Cera,della futura segretaria distrettuale AnnaBanca Compostella e dell’addetta stampadel Comune, Chiara Padovan.. E ha tro-vato l’asso nella manica nella collabora-zione di un illustre rotariano bassanese,Angelo Nardini. Infatti il meeting dei Go-vernatori si è svolto proprio all’internodella storica azienda produttrice digrappa, nelle cosiddette “Bolle” di Nar-dini, un’avveniristica struttura progettatadall’architetto Massimiliano Fuksas.Preceduti da un cordiale augurio di buonlavoro del Past Governor del Distretto2060 Giampiero Mattarolo, i lavori sonostati aperti dalla relazione di RobertoXausa che ha ricordato due punti essen-ziali alla base dell’incontro: la comunitàdi intenti che ha sempre animato i Gover-natori 2013-2014 dei Distretti italiani e laferma volontà di stabilire una collabora-zione non effimera sui temi più vari inmodo da valorizzare le tante potenzialitàche il movimenti rotariano italiano è ingrado di esprimere.

Così sono state poste le basi per inizia-tive comuni, a cominciare dal meeting diVenezia che dovrebbe portare i rotarianiitaliani a seguire una storica rappresenta-zione della Traviata al Teatro La Fenice.I dettagli organizzativi sono in via di de-finizione e al più presto verranno portati

a conoscenza dei Club. Il ricavato saràdevoluto alla battaglia contro la polio.Ma la riunione è servita anche per deli-neare concretamente l’ipotesi di un Rylanazionale da svolgere a Bari nell’aprile2014 e a indicare nuove strade per aiu-tare concretamente i giovani, accettandola sfida che anche su questo fronte il Ro-tary International ha voluto lanciare. Inun momento difficile per il nostro Paesee per l’intera Europa, sono proprio i gio-vani a subire i contraccolpi più gravi: èquindi giunto il momento –anche per ilRotary – di mettere in campo le propriecompetenze, le proprie professionalitàper offrire nuove opportunità ai giovani,con particolare riguardo per i più merite-voli. La riunione si è conclusa con la no-mina di alcuni gruppi di lavoro cheapprofondiranno argomenti specifici. Lavolontà di dialogo e di collaborazione la-scia trasparire prospettive davvero inte-ressanti. Un appuntamento così signi-ficativo ha avuto anche la fortuna di ca-larsi in una scenografia di alto profilo sto-rico e culturale: la famosissima Partita aScacchi nella piazza di Marostica. Unospettacolo davvero unico che è stato sot-tolineato dagli applausi scroscianti di unpubblico numeroso e competente.

In programmauna grandemanifestazionenazionalea Venezia nelSettembre 2013

Nominatigruppi dilavoro perapprofondireargomentispecifici

A sinistra i Govrnatori a lavoro durantel’incontro a Marostica.In basso un momento della visita a unadelle cosiddette “Bolle” di Nardini

SI PENSA ADUNRYLA NAZIONALE

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INCONTRIROTARIANI

Una crescita media di poco più di un Socio perognuno dei nostri Club, che, considerando glioltre 6mila rotariani presenti nel nostro Di-stretto, equivarrebbe a circa il 2%!Un obiettivo quindi concreto e raggiungibileper il quale sicuramente tutti i Club si stannoimpegnando senza dimenticare comunque latradizione e il prestigio che il Rotary ha sem-pre avuto nel nostro Paese: quindi crescita sì, ma coniugata con laqualità dei nuovi Soci, qualità che deve sempre tendere ad au-mentare.Iniziamo la nostra analisi partendo da quelle che il GovernatoreAngotti ha indicato come le prime criticità: i due squilibri dovutialla bassa presenza di giovani e di donne nei nostri Club.L’indicazione generale degli ultimi sei anni per quanto riguardala presenza femminile ci dice che vi è una costante diminuzionedi Club con poche o nessuna Socia, mentre aumentano quellicon più Socie.Vediamolo in dettaglio (Tab. 1): i Club senza donne sono diminuitiin questi sei anni da 21 a 13, mentre quelli che ne hanno da 1 a 4sono diminuiti da 41 a 29.Di senso opposto l’andamento dei Club che vedono una maggiorpresenza femminile: quelli che ne contano da 5 a 8 sono aumentatida 21 a 36, mentre quelli che ne hanno più di 9 sono praticamenteraddoppiati.Una tendenza quindi che si va consolidando e che ci rassicura suun processo irreversibile in grado di porre la presenza femminilecome un dato ormai accettato nella stragrande maggioranza dei no-stri Club.Molto meno consolante è il dato sull’andamento della presenza diSoci under 40: i numeri relativi al periodo esaminato ci indicano in-fatti un aumento del numero di Club con pochi Soci giovani e unadiminuzione di quelli che ne contano di più.Vediamo i dati nel dettaglio (Tab. 2): i Club che non hanno alcun

Dicembre 2012 - Numero 2

STANNO AUMENTAnalisi delle dinamiche dell’effe

di Roberto Ariani(dati e tabelle elaborati dal PDG Paolo Margara)

Dopo aver visto, in un precedente articolo, un’immagine statica della situazione delnostro Distretto, proviamo ad esaminare la situazione dell’effettivo nel suo divenire,come si è sviluppata in questi ultimi anni, insieme a quelli che sono gli obiettivi cheil Rotary ci pone come primari.Il Governatore Angotti ha parlato più volte di due squilibri: la bassa presenza di gio-vani e di donne nei nostri Club e la mancata crescita che il Rotary attraversa nel mondoormai da dieci anni. Siamo sempre un milione e duecentomila rotariani, nonostante inquesti 10 anni circa un milione di nuovi Soci siano entrati a far parte del Rotary!Il Consiglio Centrale ha posto quindi, come obiettivo globale, il raggiungimento di unmilione e trecentomila soci entro il 30 Giugno 2015. Il che vuol dire mantenere untasso di crescita del 3% per quest’anno e per i due successivi.Questo è certamente un obiettivo a livello mondiale. Infatti sappiamo bene che il pro-blema della crescita riguarda particolarmente alcune aree del mondo come gli StatiUniti e la Gran Bretagna dove, da diversi anni, si registra un calo preoccupante diSoci. In Italia la situazione è fortunatamente diversa, considerando che negli ultimi seianni abbiamo avuto una crescita complessiva del 2,1%. Questo dato, di per sé indicedi un andamento virtuoso, non ci può però rassicurare più di tanto perché, se il saldodi medio periodo è positivo, la tendenza dei mesi più recenti mostra una costante di-minuzione. Allora, interpretando e contestualizzando la richiesta del Presidente Ta-naka, quale è l’obiettivo che il Governatore ci pone per questo anno 2012-2013?

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NOTIZIEDAL DISTRETTO

Socio sotto i 40 anni oscillano tra i 9 e i 15, con un dato che rimane abbastanza costantenegli anni.I Club che contano da 1 a 3 Soci giovani sono il gruppo di gran lunga più elevato e ten-dono ad aumentare: sono infatti passati dai 52 dell’annata 2006-2007 ai 63 del 30 giugno2012, mentre il numero di quelli che hanno oltre 3 Soci under 40 sono in generale dimi-nuzione.Ed è questo un dato estremamente grave perché indica un progressivo invecchiamento deinostri Club ed una scarsa attrazione delle fasce più giovani della popolazione.Esaminiamo ora un’altra variabile: il numero dei nuovi Soci entrati a far parte dei nostriClub (Tab. 3).Le variazioni fra un anno ed un altro sono, in questo caso, abbastanza marcate, anche seè costante un’accentuata prevalenza di quei Club che inseriscono pochi Soci.Anche in questo caso il dato non è quindi particolarmente rassicurante: ci troviamo infattidi fronte ad un numero comunque consistente di Club che non ha inserito alcun nuovoSocio nel suo organico: mediamente 10 i Club che si trovano in questa situazione.Sono circa il 70% i Club che hanno inserito nel proprio organico da 1 a 4 nuovi Soci,mentre non superano il quarto del totale i Club che ne hanno inserito un maggior numero:il dato che ne emerge conferma quindi una complessiva difficoltà ad inserire nuovi Socinei nostri Club.Passiamo infine ad esaminare la composizione dei Club in base al numero dei Soci in or-ganico. Ci troviamo in questo caso di fronte ad una serie di dati complessivamente abba-stanza costanti e il segmento che presenta le maggiori variazioni è quello dei Club piccoli,dai 20 ai 40 Soci, che mostra una tendenza all’aumento dovuta alla costituzione di nuovi

Club. Le altre fasce sono sostanzialmente in-variate: oscillano attorno a 35 i Club chehanno fra i 40 e i 60 Soci, attorno ai 20 quellitra i 60 e gli 80, 13/14 quelli tra gli 80 e i 100Soci, ed è stabile su 11, eccettuato lo scorsoanno, il numero di Club con oltre 100 Soci.Come ultimo dato esaminiamo l’andamentocomplessivo dei Club che aumentano o dimi-nuiscono il proprio organico, cioè il saldo at-

tivo o negativo fra nuovi ingressi e dimissioni: se è vero cheun’immagine vale più di mille parole direi che questa tabella (Tab.4) è estremamente significativa: la parte sinistra ci mostra i Clubche perdono più o meno marcatamente Soci, la parte destra quelliche li incrementano, e infine, in centro, quelli che mantengono leposizioni.Se possiamo considerare marginali i Club che perdono o incre-mentano oltre 10 Soci e, se vogliamo, anche quelli che ne perdonoo incrementano dai 6 ai 10, dobbiamo prestare la massima atten-zione alle fasce centrali, quelle che presentano le variazioni fra -5e +5: fasce nelle quali sono concentrati circa il 90% dei Club!Da questi dati possiamo vedere come i Club che perdono da 1 a 5Soci sono in pericoloso aumento, mentre quelli che aumentano da1 a 5 Soci si riducono quasi della stessa misura.Appare evidente che i grandi aumenti di Soci sono sempre più dif-ficilmente ottenibili e nella maggior parte dei casi dobbiamo ac-contentarci di un saldo uguale a zero. Nel promuovere lo sviluppodell’effettivo e nella creazione di nuovi Club sarà quindi impor-tante tenere conto attentamente anche di questi dati.Il Presidente Internazionale ci invita a crescere, per uscire dalla si-tuazione di stallo in cui il Rotary si trova da troppo tempo.Ma i nu-meri ci dicono che anche nel nostro Distretto i rotarianiinvecchiano e crescono in maniera insufficiente.L’impegno di tutti i Club dovrà quindi concentrarsi su quelle areeche possono essere ancora sensibili agli ideali della nostra Asso-ciazione, ricordando che l’incremento che dobbiamo ottenere nonpuò essere solo numerico, ma anche qualitativo.

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TANDO LE DONNEfettivo nei Club del Distretto 2070

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NOTIZIEDAL DISTRETTO

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sita dalla interpretazione di alcuni branidei libri premiati.E al termine, attraverso via Boccaccio il-luminata a fiaccole, la festa è proseguitanella terrazza di Palazzo Giannozzi difronte al panorama delle campagne to-

scane.Con queste premesse inizia finda ora il percorso verso la cele-brazione del VII centenariodella nascita di Messer Gio-vanni, che l’Associazione ha in-tenzione di celebrare con molteiniziative, organizzate con curae passione.Una Associazione che dopo iprimi trenta anni di vita ha ri-fondato le sue basi, confer-mando il patrimonio storico delpassato e volgendo lo sguardofermo al futuro.Ecco le parole della sua Presi-dente Simona Dei, in un mes-saggio per tutti i rotariani delDistretto: “Questa realtà è nata30 anni fa dal Rotary della Val-delsa, allora giovane e piccoloClub toscano. Oggi vuole ripar-tire di nuovo dal Rotary, graziea tutti coloro che ancora cre-dono nel valore della cultura enell’importanza di trasmetterla

ai nostri figli. Visitate il sito www.pre-mioletterarioboccaccio.it e scriveteci at-traverso la scheda delle informazioni…avrete presto nostre notizie insieme aduna gradita sorpresa. Vi aspettiamo,buon Rotary a tutti!”

gotti, dal Presidente del Rotary Valdelsa,Roberto Cetti, dal Rappresentante Di-strettuale Alessandro Piccolomini, dalPast Governor Piero Terrosi Vagnoli,grande amico del Rotary Club Valdelsa.Molti i rotariani presenti. Da annotare la

conduzione vivace della serata ad operadell’amico Claudio Giomini.La cerimonia si è svolta in modo lineare,vivacizzata dalle interviste ai letterati eai giornalisti, arricchita dalle motiva-zioni preparate dai giurati ed imprezio-

Si è svolta a Certaldo Alto la cerimoniaper la consegna della XXXI edizione delPremio Letterario Giovanni Boccaccio,che è iniziata, come ogni anno, dalla con-ferenza stampa del mattino, occasioneper conoscere meglio gli autori, ascoltarele riflessioni dei giurati, entrarenel clima del Premio che ha vistoil suo momento culmine nel po-meriggio, con la cerimonia dellapremiazione che quest’anno oltrealle 160 persone presenti in sala,era possibile seguire anche dal-l’esterno, attraverso un megaschermo Bang e Olufsen di fronteal Palazzo Pretorio e alla possibi-lità di seguire in diretta via inter-net la manifestazione.Premio che, lo ricordiamo, è statoassegnato quest’anno ad Ema-nuele Trevi per la letteratura ita-liana, Lars Gustafsson per laletteratura straniera ed a PieroOstellino per il giornalismo.Fra le autorità presenti, al fiancodel Sindaco di Certaldo, il Pre-fetto di Firenze, il Generale deiCarabinieri della Legione To-scana, un funzionario dell’Asses-sorato regionale alla cultura, lavice Presidente della Provincia diFirenze, l’Assessore all’educa-zione del Comune di Firenze: ulterioreconferma del ruolo che il Premio rivestenel tessuto culturale e civile regionale.Numerose le autorità Rotariane che sonostate accolte con entusiasmo dal Gover-natore del Distretto 2070, Franco An-

SI RINNOVA IL “BOCCACCIO”Premiati a Certaldo Alto i vincitori della XXXI edizione dellamanifestazione

E’Simona Dei il nuovo Presidente dell’Associazione Cultu-rale “Premio Letterario Giovanni Boccaccio” fondata 31 annifa. Subentra a Mauro Pampaloni, che è stato Presidente dal2006 al 2012. Oltre al Presidente, l’Associazione prevedeun’assemblea dei soci, un consiglio direttivo e altri ruoli. Tuttioperano a titolo gratuito. Per divenire soci è sufficiente in-viare un’email o una lettera di richiesta ai recapiti dell’Asso-ciazione, che possono essere reperiti sul sitowww.premioletterarioboccaccio.it Il Consiglio valuterà le ri-chieste e comunicherà all’interessato l’accettazione della do-manda. La quota annua associativa è di cento euro. Fra gliscopi principali dell’Associazione, favorire la promozione dieventi volti a favorire la lettura e la cultura del libro.

SIMONA DEIE’ IL NUOVO PRESIDENTE

In alto a sinistra Sergio Zavoli durante laCerimonia a Certaldo.A destra la sala nel Palazzo Pretoriogremita nel corso della premiazioneDi fianco Simona Dei, nuovo Presidentedell’Associazione Culturale

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Zurigo, autore fra l’altro della edizionecritica delle “Operette Morali” di Gia-como Leopardi e l'italiano Francesco Sa-lamini, docente di biotecnologie applicateal campo agronomico. Il loro nome si ècosì aggiunto a un elenco ormai lungo eprestigioso che costituisce il vero valoredel Premio, fondato più di mezzo secolofa dal professor Tristano Bolelli, rotarianoillustre e glottologo emerito dell’ateneopisano.Aperta dal Magnifico Rettore del-l'Università di Pisa Massimo Mario Au-gello che ha sottolineato l'importanza delPremio e la particolarità dell'edizione di

quest'anno che hacoinciso con la grandefesta dedicata allaRete e alle sue pro-spettive di ulterioresviluppo, la cerimonia

è proseguita con il Presidente della “Fon-dazione Premio Galilei dei Rotary ita-liani” Antonio Pieretti. Un intervento diampio respiro il suo, incentrato sulla illu-strazione dei valori più alti del Premio esulla loro coincidenza con quelli propu-gnati da tutti i Rotary club d'Italia nel-l'impegno per la cultura e la ricerca. Anome di tutti i Governatori ha poi parlatoRocco Giuliani, del 2120, quindi il segre-tario del Premio Saverio Sani, che que-st'anno è anche Presidente del club di Pisa

al cui interno più di mezzosecolo fa il Premio è nato, haletto la motivazione dellegiurie che hanno premiatoBesomi e Salamini. Que-st'anno poi c'è stata una sim-patica e significativa novità.Per la prima volta sono statipremiati nell'ambito del “Ga-lilei” alcuni giovani segnalatidai distretti per il loro impe-gno negli studi. Sono dunquesaliti alla ribalta del PremioDavide Bedognetti segnalato

dal distretto 2030, Gentile Francesco Fi-cetola dal 2040, Alessandro Borghesi dal2050, Gianluigi Loffreda dal 2080, PaolaLa Rocca dal 2110 eAngelo Coluccia dal2120.La sera c'è poi stata la tradizionale cenadi gala in onore dei vincitori presieduta daSaverio Sani e organizzata dai tre club diPisa al termine della quale ha salutato edato appuntamento all'anno prossimo ilGovernatore del Distretto 2070, FrancoAngotti.

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Davvero un’edizione particolare quella diquest’anno del Premio “Galileo Galilei”dei Rotay italiani. E non soltanto perchéquello che è considerato il “fiore all’oc-chiello” dei nostri club ha felicementedoppiato il mezzo secolo di vita mante-nendo intatto il suo prestigio internazio-nale e le originali caratteristiche che nefanno una manifestazione unica nel suogenere, ma perché si è trovato a essere alcentro di un altro importante appunta-mento che, come vedremo, si è svolto nona caso a Pisa. Nelgiorno tradizional-mente dedicato alPremio che è il primosabato di ottobre,Pisa è stata infattisede della prima edizione dell’Internet Fe-stival, ricco di eventi, che ha richiamatol’attenzione dell’intero universo della retesu quanto questa città e il suo figlio più il-lustre abbiano significato per il progressoscientifico. La figura e l’opera di Galilei,le cui ricerche sono considerate l’atto dinascita della moderna metodologia dellaricerca senza la quale Internet non sarebbeesistita, sono state al centro di alcune ini-ziative una delle quali, organizzata dalmatematico Giorgio Odifreddi per illu-strare l’opera del grandescienziato ribattezzato perl'occasione “Googleo”, haavuto grande successo. Manon solo di Galileo si è par-lato in quei giorni, perché èproprio da Pisa che ancheGuglielmo Marconi im-presse una svolta decisivaalla storia delle comunica-zioni “wireless” trasmet-tendo per la prima volta inAmerica unmessaggio dallastazione radio che avevafatto costruire a Coltano, alle porte dellacittà. Era l'autunno del 1912, giusto cen-t'anni fa, e allo storico evento, al quale igiornali di tutto il mondo dettero granderisalto, assistette anche il reVittorio Ema-nuele III. Quale migliore cornice, dunque,che quella che si è creata nella prima set-timana di ottobre a Pisa per mettere alcentro delle iniziative che si sono susse-guite per tre giorni proprio il Premio chei Rotary italiani hanno intitolato a Gali-leo? Un Premio che continua a rappre-

di Giuseppe Meucci

sentare al meglio una delle vocazione piùautentiche e condivise del Rotary, quelladel sostegno alla cultura, alla libera circo-lazione delle idee, alla ricerca scientificasenza barriere e senza confini. Strutturatocon una formula originale e irripetibile, ilPremio vede una giuria italiana sceglieredi anno in anno, a seconda delle varie di-scipline prese in esame, lo studioso stra-niero che più autorevolmente haapprofondito temi su singoli aspetti dellaciviltà italiana. Da alcuni anni poi viene

premiato anche uno studioso italiano chesi è distinto nell'ambito delle scienze fisi-che questa volta scelto da una giuria in-ternazionale. Dopo il ricevimento deivincitori e dei Governatori del Rotary daparte del Sindaco di Pisa Marco Filippe-schi nell’antico Palazzo dei Cavalieri diSanto Stefano, la solenne cerimonia dellaconsegna del Premio si è svolta nell’AulaMagna della Facoltà di Scienze. Il Pre-mio lo hanno ricevuto lo svizzero OttavioBesomi docente di letteratura italiana a

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UN GRANDE “GALILEI”A Pisa prestigiosa cerimonia di consegna

“COLUMBUS” NEL NOME DI VESPUCCIFirenze ricorda solennemente la scoperta dell’America

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Ospitato dal Palagio di Parte Guelfa, prima sede del Comune di Fi-renze, il Premio Columbus 2012 ha raccolto – venerdì 12 ottobre -una vasta partecipazione di pubblico con oltre duecento persone in-tervenute nella Sala Brunelleschi. La cerimonia si è aperta al suonodelle chiarine, presente il Gonfalone di Firenze con le medaglie as-segnate alla città e che ne onorano la storia.Alle vicende comunali ha fatto cenno il Presidente del ConsiglioCo-munale, EugenioGiani, che ha sottolineato come il trasferimento alPalagio sia stato solo temporaneo, a causa dello svolgimento di altramanifestazione in Palazzo Vecchio, sede consueta della Celebra-zione.Giani ha ricordato poi i legamitra le Americhe e Firenze, cittàdi terra ma sempre proiettataverso il mondo grazie ai suoigrandi uomini, scienziati, com-mercianti, banchieri, navigatori.Al tema della navigazione si è ri-volto il Presidente del R.C. Fi-renze Est, Luigi Cobisi,ricordando come il coraggio diquanti presero il mare è simbolodi speranza per tutti noi ed è rap-presentato dai premiati di questamanifestazione.L’avv.Azzaroli, coadiuvato daimembri della commissione dott. Fio-retto, prof. Noci e dott. Fossi, ha proceduto quindi alla cerimonia diconsegna dei premi che ha avutomomenti di alta partecipazione perla serenità che i premiati hanno trasmesso ai presenti con parole chepossiamo riassumere in una sola: passione per ciò che si fa. Il prof.

Coppi, mantovano di Gonzaga, ha reso omaggio agli scienziati fio-rentini e all’intraprendenza della nostra città non senza dimenticareche il mantovano Virgilio accompagnò Dante nel suo viaggio e ilfiorentino Leon BattistaAlberti fu l’architetto della più bella chiesadi Mantova.Venire a Firenze, attratti dalle sue bellezze, è stato anche il tema ac-carezzato dalla prof. Gregori che ha ricordato la sua volontà, fin daiprimi studi, di venire qui. E d’altra parte il maestro Capucci ha resoomaggio a Firenze che a lui, romano, ha dato tantissimo fino alla for-mazione di un museo e della fondazione a suo nome.

La Firenze dei premiati, che non eracerto quella appiattita sugli schermitelevisivi dai temporanei inquilini deipalazzi del potere né quella dei fretto-losi commenti di un notomanager in-ternazionale, è così apparsa terra diapprodo e di accoglienza attiva, percostruire qualcosa di autenticamentenuovo con autentica passione per ciòche si fa.E la passione è anche il tema che uni-sce la cerimonia alla lezione colom-biana del prof. Cardini che ha passatoin rassegna le personalità, anche na-scoste, dell’epoca di Vespucci e Co-

lombo. La lezione, di cui il Club riceverà il testo, sarà pubblicata. Vitroveranno, i lettori, una serie di ritratti di persone solo apparente-mente minori che – all’epoca delle scoperte geografiche – furonotutte legate a Firenze finché il fiorentino Vespucci dette nome alnuovo continente per l’unanime riconoscimento dei geografi.

Il presidente Cobisi (secondo da sx) con il presidente della Commissione organizzatrice Azzaroli (se-condo da dx) con i premiati: da sin. Maestro Capucci, Prof. Gregori della Fondazione Longhi, Prof. Coppi

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zioni, dai disegni di progettazioneai modellini, dai prototipi alle spe-rimentazioni nella galleria delvento, alle testimonianze di moltipiloti che hanno guidato le sue vet-ture, al palmares delle vittorie. Unastraordinaria rassegna di successi intutto il mondo. Il Premio – una sta-tuetta in bronzo della Fonderiad’Arte Massimo Del Chiaro – èstato consegnato dal Presidente delPremio, Francesco Gaspa, mentre il

Presidente del Club, Fabrizio Papi, hadonato una targa, l’Università di Pisa ilsuo “Cherubino” e il Sindaco di Pietra-santa – Domenico Lombardi – la meda-glia del Presidente della Repubblica chefin dalla nascita ha patrocinato il Premio.Inoltre, in omaggio alla sua terra ,si èsvolto un concerto di musiche verdianecon arie dalle opere più importanti, sonostati ricordati i premiati delle edizioniprecedenti

(B.G.)

Nel mese dedicato alle professioni – ottobre- il R.C.ViareggioVersilia ha conferito il 32°Premiodell’Artigiano al concittadinoUbertoBertacca chedaoltre 50 annimette la sua arteal servizio della scenografia per il cinema,teatro e televisione. Il Premio è stato istituitonel 1981 ed è il più antico in Italia dopoquello del R.C. Gubbio (1978) e nacque suimpulso del Governatore Francesco Baroneper valorizzare le persone che con le loro ca-pacità arricchiscono ilterritorio contribuendoaperpetuarne il patrimo-nio con elevati valorietici e morali. Il Pre-mio, quest’anno, èstato assegnato a Uberto Bertacca che, dal-l’esordio nel 1965 conPaolaBorbone eAldoNicolai nel famoso “Orlando Furioso” diLucaRonconi, nonhamai smessodimieteresuccessi collaborando con i più grandi registiin teatro, televisione e cinema. Nel Teatro hacollaborato con Mauro Bolognini, PatroniGriffi, EgistoMarcucci eAdalbertoRossetti,firmando alcune delle più belle scenografiedi “La vedova allegra”, “Sogno di una nottedi mezza estate”, “Il mercante di Venezia”,“Macbeth”, “Così è se vi pare”, il “Berretto asonagli”, “Zio Vania” e di altre importanti

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A sinistraUberto BertaccaA destraFabrizio PapiPresidente delRotary ClubViareggio Versilia

“ARTIGIANATO” A BERTACCAIl Premio consegnato dal R.C. Viareggio Versilia

opere teatrali.Attivo anche nel campo lirico,per il Festival Pucciniano di Torre del Lagodal 1972 al 1983 ha realizzato le scene per"La fanciulla delWest", "MadamaButterfly","Tosca" e "Bohème"; per il teatro lirico diBonn ha partecipato agli allestimenti di "Unballo in maschera" e "La clemenza di Tito";per l’Opera di Kassel ha curato le scene de"Il Trovatore", "Don Giovanni", "Così fantutte", "Le Nozze di Figaro". Da ventidueanni, allestisce le scenografie degli spettacolidi Garinei e Giovannini al Teatro Sistina diRoma. Per la Tv ha realizzato le scenografie

del Festival di Sanremo 1990 e 1991 e nelCinemaha lavorato conPeterDelMonte,Al-berto DeMartino, Salvatore Samperi, Gior-gio Capitani, Mino Bellei e Ugo Tognazziper le scenografie di film cult quali “PiccoliFuochi”, “Sturmtruppen”, “L’Anti Cristo”,“Io tigro tu tigri egli tigra”. Bertacca ha rice-vuto il Premio con particolare soddisfazionee commozione, essendo il primo riconosci-mento ufficiale in Italia, nonostante i nume-rosi premi esteri che costellano la suacarriera.

Antonella Fascetti

Organizzato dal R.C. Viareggio Versilia,in collaborazione con il Comune di Pie-trasanta, è stato assegnato presso il Tea-tro Comunale di Pietrasanta, il XIIIPremio Internazionale Barsanti e Mat-teucci, che vuole ricordare lo Scolopiopietrasantino Eugenio Barsanti e l’Ing.Felice Matteucci, inventori del motore ascoppio.Vincitore di questa edizione è stato l’Ing.Giampaolo Dallara, rotariano, costruttoreautomobilistico (telai, scocche, carrozze-rie, studi avanzati di aerodinamica), cheopera nella sua azienda di cui è fondatoree Presidente, a Varano de’ Melegari, vi-cino a Parma.La DallaraAutomobili è leader mondiale

Il “Barsanti e Matteucci” alla Dallara

nella progettazione e realizzazione diprototipi di auto da corsa, disegnandotelai, carrozzerie e studiando i problemidi aerodinamica. È visitata ogni anno daiteam delle formule 1, 2, 3 e Indy, unaformula americana che lo vede ognianno vincitore a Indianapolis. Nellegiornate del Premio sono stati esposti al-cuni prestigiosi modelli di formula 1, 2 eIndy in Piazza del Duomo. Sempre in unpalazzo d’epoca in piazza Duomo è stataallestita una mostra di tutte le sue produ-

La consegna della targa e (a destra) il palco

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AUTOMOBILI DA SOGNO

Impatto socio-culturale e politiche dell’a

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Nuovo il tema riguardante aspetti sociali dinotevole incidenza sulla storia recente deirapporti tra l’Italia ed i Paesi che si affac-ciano sul Mediterraneo; nuova la formulache si è articolata in diverse sessioni di la-voro a bordo della naveMSCSplendida iti-nerante lungo un percorso crocieristico econgressuale del tutto coerente con gli ar-gomenti trattati.La sessione di Civitavecchia ha visto tra glialtri la partecipazione del Governatore delDistretto 2080 Silvio Piccioni e di un foltonumero di relatori con una numerosa rap-presentanza di soci dei Club aderenti tra iquali gli amici di Grosseto e del Club orga-nizzatore Roma Appia Antica. Nella gior-nata di lavoro del 7 settembre sono statitrattati gli argomenti generali destinati ad in-quadrare e delineare le questioni fondamen-tali e numerose che sostanziano il fenomenodell’immigrazione: la gestione dei flussi conle connesse implicazioni sul versante giuri-dico dei diritti della persona; la scelta, la ne-cessità o l’ineluttabilità dell’abbandono delproprio paese e del proprio mondo delle re-lazioni pratiche ed affettive analizzato sulversante femminile. Si è trattato quindi delleconseguenze, delle opportunità e dei rischidi natura economica che sorgono dall’inne-sto della diversità nel corpo sociale che ri-ceve gli immigrati. Uno spazio specifico èstato riservato al tema della condizioneumana spirituale, culturale e pratica che sisviluppa nel complesso processo dell’inse-rimento che genera nuovi problematici, de-licati ed instabili equilibri.Hanno integrato questo esame elementi dispecifico approfondimento derivanti daesperienze dirette e talvolta particolarmentearticolate dove sono state viste sovrapporsistorie legate all’immigrazione del passatocon quelle dell’attualità prossima e recente(molto significativo il caso dello scrittoreCarmineAbate).In questo ambito sono state esposte le ini-ziative assunte dalla società italiana e dalRotary e destinate al sostegno dei soggetti

di Antonio Ludovico, Segretario del Forum della Fascia Costiera

“Immigrazione dall’Africa al Mediterraneo: impatto socio-culturale e politiche dell’acco-glienza sulla fascia costiera italiana”. Era questo il tema della XXXIII edizione del “ForumdellaFasciaCostieraLigureTirrenicaedelMardiSardegna” lacuiSegreteriapermanenteècurata dal R.C.Grosseto (Distretto 2070). UnForumche si è svolto con un tema e una dina-micadel tutto innovativi rispetto alle consuetudini. L’organizzazione è stata adottata e curatadalR.C.RomaAppiaAntica (D. 2080) che, dopo averproposto e sostenuto il tema, hamessoincampounagguerrito staff coordinatodalPDGRoberto Ivaldi e sorrettodaiduePresidentichesisonoavvicendatinellosviluppodei lavoripreparatori:BartolomeoBoveeFrancisBous-sier.LaSegreteria operativa è stata curata coneccezionale efficienzadaGiovannaSpadaro.

coinvolti tanto sul piano sanitario quanto suquello morale e culturale. La sessione si èquindi conclusa con una panoramica di na-tura generale sulle ipotesi di lavoro che de-rivano dall’instaurarsi di rapporti con le altrerealtà socio economiche fondati su nuoviparametri di analisi e valutazione con il con-seguente convinto ricorso al partenariato.L’incontro di Barcellona con l’amico spa-gnolo Julio Sorjus, Trustee della RotaryFoundation, ha consentito di volgere losguardo al ruolo del Rotary mondiale inquesto specifico settore. Sono state inoltredelineate le possibilità di incidenza della no-stra organizzazione sul fenomeno che pre-senta numerosi e diffusi elementi di affinità

tra le realtà italiana e spagnola. Il tema im-migrazione sarà, anche per questo, trattatonel prossimo Forum della Pace mondialecon l’appuntamento di Berlino “Pace senzafrontiere” in relazione allamissione assuntain questo anno 2012-2013 dal Presidente In-ternazionale Sakuji Tanaka: “Pace attra-verso il servizio”. Essendo tutto ciò basatosulla comprensione e cooperazione tra lenazioni, non è un caso che le CommissioniInterpaese abbiano in questa conferenza in-ternazionale un ruolo portante e cheGianniJandolo, Presidente dell’Executive Boarddei Comitati Interpaese (2012-2014), abbiavoluto sostenere l’organizzazione di questoXXXIII Forum anche con la presenza ai la-

Il gruppo dei dirigenti rotariani maghrebini ed italiani presenti ai lavori

Il teatro della nave MSC Splendida nel q

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“IMMIGRAZION

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accoglienza sulla fascia costiera italiana

Successo del Forum cheha affrontato uno deitemi attuali più scot-tanti durante una cro-ciera nel Mediterraneo

vori e con il suo intervento. Nel corso dellanavigazione i partecipanti hanno illustrato,in uno spazio congressuale organizzato, di-versi progetti e attività in corso destinate al-l’accoglienza, allo sviluppo delle relazionicon le amministrazioni locali dei territori diprovenienza o a creare le condizioni per in-durre i potenzialimigranti, o comunque seg-menti sociali specifici, a conservare le lorosedi nei luoghi di origine. Si tratta di inizia-tive intraprese da onlus nel campo del so-stegno all’agricoltura mediante appropriatetecniche di coltivazione con sviluppo dellepratiche irrigue capaci di salvaguardareanche il rapporto uomo/ambiente, ovvero diveri e propri insediamenti industriali e com-

merciali di privati realizzati con la collabo-razione delle autorità e degli operatori eco-nomici locali. Particolare interesse hasuscitato, in questa fase dei lavori, il pro-getto per la realizzazione di nuovi insedia-menti provvisori e/o definitivi, standar-dizzati, per l’accoglienza di soggetti e rela-tive famiglie in grado di organizzarsi e dioperare direttamente in modo tale da con-sentire: l’autosostegno economico degli in-terventi, a regime, la sostenibilità ambien-tale, la produzione di risorse energetiche perla funzionalità interna e i fabbisogni esterni,l’autosufficienza impiantistica infrastruttu-rale. Tali insediamenti costituirebbero inol-tre nuovi ambiti, ovvero la destinazione

privilegiata di investimenti economici, pos-sibilmente in Italia, per la progettazione e laproduzione di attrezzature, manufatti, ac-cessori, impianti ed altri servizi da assem-blare in loco. Coerente con il contesto delleiniziative la creazione di un Master ideatoda MEDAlics (la rete del Mediterraneo diAccademici sull'Economia della Cono-scenza ed i Sistemi di Innovazione) e direttoai giovani maghrebini.La sessione di Tunisi, che ha sostanzial-mente chiuso il Convegno, ed alla qualesono intervenuti il Governatore 2012-13delDistretto 9010 (Algeria,Marocco,Mau-ritania,Tunisia)AbderrahmanAliKhodja, ilPDG 2010-11 Mohamed Ghammam, Pre-sidenti di Club dell’intera regione del Ma-ghreb e partecipanti locali, si è svolta allapresenza dell’Ambasciatore d’Italia in Tu-nisia, Pietro Benassi. Nella sua relazionesono state messe in luce le modalità di svi-luppo delle relazioni tra il nuovo Governodella Tunisia e quello italiano con l’assun-zione di innovativi provvedimenti ed ac-cordi destinati a regolare ed ordinarecorrettamente i trasferimenti prevedendoanche i casi di rimpatrio. I successivi inter-venti sono stati invece caratterizzati dallapersistente volontà di mantenere attivi tuttii canali che possono garantire l’equilibriodei reciproci effetti socio – culturali tra i ver-santi rivieraschi del Mar Mediterraneo conun accento specifico sul mantenimento deldialogo interculturale e sul fondamentalecoinvolgimento delle Nuove Generazioni.La sosta aMalta ha consentito l’organizza-zione di un incontro interclub con il localeRotary Club del Distretto 2110 (Sicilia eMalta) nel corso del quale è intervenutoanche il Responsabile degli affari pubblici edella comunicazione dell’Assemblea Parla-mentare delMediterraneoMartinMicalief,organismo di provenienza istituzionale cheha dato anche il patrocinio a questo Forum.Gli amici maltesi, rappresentati dal Presi-dente del Club,Anthony Gatt, hanno com-pletamente confermato la validità e le lineedi sviluppo del lavoro svolto da questo con-vegno itinerante,manifestando l’interesse amantenere intensi rapporti di comunica-zione e cooperazione anche nell’ambito del-l’attività dei Comitati Interpaese. I contenutidi dettaglio del Forum e la mozione finalesaranno a breve pubblicati, come di con-sueto, negli Atti e potranno essere consul-tati sul sito http://www.rotarygrosseto.it/(sezione Forum) dove sono archiviati anchei documenti relativi alle edizioni precedenti.quale si è svolto il Forum

L’incontro a Barcellona con Julio Sorjus, Trustee della Rotary Foundation (al centro)

L’Ambasciatore d’Italia in Tunisia Dr. Pietro Benassi

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NE DALL’AFRICA”

lecchio, Simone Gamberini,che ha presentato le iniziativeintegrate avviate sul territoriodel suo Comune, azioni chehanno visto l’adozione del fo-tovoltaico su molti edifici conimportanti ricadute ambientalied occupazionali sul territorio.Nella sessione successiva, pre-sieduta da Dulcinea Bignami,giornalista del Gruppo24Ore,

si sono succeduti gliinterventi del prof.Dario Braga, vice Pre-sidente diAster, e del-l’ing. Claudio Galli,

Amministratore Delegato Herambiente Spa. Il primo si é incentrato sullestrategie messe in atto e i risultati già ottenuti dalla Regione e dall’Univer-sità di Bologna sul fronte della ricerca di base ed applicata sulle energierinnovabili e la sostenibilità energetica, mentre il secondo ha parlato deinuovi approcci industriali alla valorizzazione energetica dei rifiuti. Nellaterza ed ultima sessione, presieduta dal prof. Fabio Fava, dell’Università diBologna, sono stati presentati alcuni casi di successo sul fronte della pro-duzione di energia rinnovabile. Il primo contributo presentato e’stato quellodell’ing. Nicola Pizzoli,Amministratore Delegato Pizzoli Spa e anche De-legato di Unindustria Bologna per il Forum, che ha presentato le caratteri-stiche dell’impianto messo a punto dalla Pizzoli spa per la valorizzazioneintegrata, energetica e non solo, dei sottoprodotti e scarti della lavorazionedella patata. L’ing. FrancescoMilicia,Amministrazione Delegato eMana-ger dell’azienda Elco Italia spa, ha poi presentato le principali tecnologiead alto risparmio energetico implementate dall’azienda Elco presso alcuneindustrie leader della Regione. Infine l’ing. SilvioA.Manfredini, dello Stu-dio Open Project di Bologna, ha presentato il progetto, lo stato dei lavori ei vantaggi energetici attesi dalla Torre Uniform di via Larga a Bologna, chee’uno fra i più eccezionali esempi di edilizia sostenibile certificata mai rea-lizzati in Italia. Ha concluso i lavori il Governatore eletto del Distretto Ro-tary 2072, Giuseppe Castagnoli, il quale ha puntualizzato che l’evento haevidenziato i grandi passi compiuti dal territorio sul fronte della sostenibi-lità in campo energetico, in termini normativi e procedurali, di sviluppotecnologico ed industriale.

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Si è tenuto a Pontecchio Mar-coni, presso la Fondazione Gu-glielmo Marconi, il Forum“Energia sostenibile per il ter-ritorio” organizzato dai RotaryClub Felsinei e dai Club Rota-ract Petroniani in collabora-zione con Cnr, Enea,Università di Bologna, Re-gione Emilia Romagna, ArpaEmilia Romagna eUnindustriaBologna, continua-zione del Forum“Energia: una prioritàper il Paese, per il suosviluppo competitivo esostenibile” organizzato nel novembre 2011 presso il Cnr di Bologna.L’obiettivo di questo secondo Forum era precisare lo stato dell’arte sulleenergie sostenibili in Regione, nell’ambito della quale si fa ancora uso pre-valentemente di fonti di energia non rinnovabili tradizionali quali petrolioe gas naturale. Sta comunque crescendo l’uso delle fonti rinnovabili ma isistemi di produzione e distribuzione non sono ancora adeguati per favo-rirne un consistente sviluppo. Fra queste vi sono l’energia solare, eolica,idroelettrica, geotermica ma soprattutto l’energia da biomassa. L’utilizzodelle fonti energetiche rinnovabili rappresenta un’esigenza ed un’oppor-tunità per il territorio per consentire un uso sostenibile delle risorse, la ri-duzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, ladiversificazione del mercato energetico locale e nuove opportunità per fareinnovazione industriale. L’intervento di apertura, introdotto dai presidentidi sessione (prof. Dario Braga, Prorettore alla Ricerca dell’Università diBologna e ing. Vito Belladonna di Arpa & Atersir della Regione EmiliaRomagna) é stato del prof. Giorgio Pagliarini, professore ordinario di si-stemi per l’energia presso l’Università di Parma, che ha illustrato le pro-blematiche ambientali annesse all’uso delle energie rinnovabili e l’uso diqueste in termini di tipologia e quantità. Sono seguiti gli interventi dell’ing.Attilio Raimondi (Ufficio Servizio Energia ed Economia Verde della Re-gione Emilia Romagna, intervenuto anche in rappresentanza dell’asses-sore GiancarloMuzzarelli) sulle necessità di energia sostenibile in Regionee quello dell’assessore regionale Sabrina Freda focalizzato sulle valuta-zioni e strategie ambientali. E’ seguito l’intervento del Sindaco di Casa-

ENERGIA SOSTENIBILE

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INIZIATIVEROTARIANE

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Quando si parla di democrazia antica sideve fare necessariamente riferimento allademocrazia ateniese di età classica, la cuiistituzione è attribuibile all’opera rifor-matrice di Clistene nel 508/7 a.C. Questoperché la democrazia ateniese dei secoliV e IV a.C. è l’unica forma di democraziaantica che conosciamo in maniera soddi-sfacente, grazie alle numerose fonti lette-rarie ed epigrafiche che ne testimonianoil funzionamento.L’organo sovrano della democrazia ate-niese era l’assemblea popolare, l’ekklesía,alla quale partecipavano tutti i cittadinimaschi adulti e durante la quale venivanoprese a maggioranza tutte le più impor-tanti decisioni di politica interna ed estera.In assemblea vigevano l’isegoría – il di-ritto per tutti di prendere la parola – e la

di Cristina CarusiScuola Normale Superiore di Pisa

parresía – il diritto di poter esprimere li-beramente la propria opinione.Anche il potere giudiziario, a differenzadi quanto accade negli stati moderni, nonera un potere separato, ma veniva eserci-tato direttamente dal popolo, dal mo-mento che tutti i cittadini al di sopra deitrent’anni avevano il diritto di essereestratti a sorte per entrare a far parte deitribunali popolari, i dikastéria, davanti aiquali venivano giudicate, sempre a mag-gioranza, tutte le principali cause pubbli-che e private.Il potere esecutivo, invece, era demandatoa un grande numero di cariche pubbliche,le archái, che venivano esercitate da col-legi di dieci membri, anch’essi estratti asorte tra tutti i cittadini, e in carica per unsolo anno, con la limitazione, però, che sipoteva essere estratti a sorte per un deter-minato incarico solo una volta nella vita.È stato calcolato che ogni anno vi fosserocirca 1200 cittadini impegnati nei più di-

versi compiti direzionali e amministratividella città.Il modo in cui veniva regolamentato l’ac-cesso alle cariche pubbliche costituisceuno degli elementi qualificanti della de-mocrazia antica. Il fatto che le carichefossero estratte a sorte, che il loro man-dato durasse per un solo anno e che l’in-carico non fosse reiterabile, garantiva unarotazione continua e un costante rinnova-mento dei cittadini impegnati nella ge-stione della cosa pubblica. Ciò assicuravala maggiore partecipazione possibile al-l’unico istituto rappresentativo all’internodi una democrazia di tipo diretto, e ser-viva a scongiurare che tali cariche si tra-sformassero in centri di poterepermanenti e indipendenti.Un altro elemento qualificante della de-mocrazia ateniese era il misthós, ovverola retribuzione che spettava a chi pren-deva parte all’assemblea e a chi venivaestratto a sorte per una carica pubblica o

ALLE RADICIDELLA DEMOCRAZIA

L’opera riformatricedell’ateniese Clisteneeresse ad organosovrano l’Assembleapopolare, ma vifacevano parte soloi cittadini maschiadulti e non le donne

A destra un particolare delle Cariatidinell’Erecteion dell’Acropoli di Atene

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per i tribunali popolari. Tale retribuzioneaveva lo scopo di rendere effettiva la par-tecipazione di tutti alla gestione della cosapubblica, rimuovendo gli ostacoli di tipoeconomico che altrimenti avrebbero po-tuto impedire a molti cittadini di impe-gnarsi in politica, distogliendo tempo allavoro. Per questo il misthós non costi-tuiva uno stipendio fisso, ma solo una mo-desta retribuzione, corrispondente grossomodo al compenso giornaliero di un mu-ratore o di un carpentiere, e veniva ver-sato solo nei giorni in cui il cittadino eraeffettivamente impegnato al servizio dellacittà.Le condizioni in cui è maturata la demo-crazia antica sono profondamente diffe-renti dalle circostanze che hanno visto lanascita delle istituzioni democratiche mo-derne. Non si tratta solo di un’ovvia dif-ferenza di dimensioni: la democraziadiretta ateniese si sviluppò in un territoriodi circa 2500 kmq e coinvolgeva circa40.000 cittadini maschi adulti, mentre imoderni stati-nazione si estendono percentinaia di migliaia di kmq e contano po-polazioni di decine di milioni di persone.È anche il contesto storico ad essere pro-fondamente diverso, come dimostra ilfatto che due importanti fattori della de-mocrazia ateniese, la schiavitù e l’impe-rialismo, sarebbero oggi consideratiincompatibili con la politica di qualunquepaese si definisca pienamente democra-tico.Come si è detto, ad Atene godevano deidiritti politici i soli cittadini maschi adulti,più o meno corrispondenti a 40.000 indi-vidui su una popolazione totale di circa400.000 unità. Il resto degli abitanti eracostituito da donne, minori, residenti stra-nieri e soprattutto schiavi; è stato infatticalcolato che il rapporto tra liberi eschiavi fosse di circa 1 a 4. Gli schiavierano impiegati in ogni settore dell’eco-nomia e svolgevano compiti essenzialianche all’interno dell’amministrazionedella città e dei principali santuari. Il lororuolo era indispensabile per il funziona-mento della città e senza l’apporto deglischiavi sarebbe stato molto più difficile,se non addirittura impossibile, per la mag-gior parte dei cittadini esercitare i propridiritti politici e prendere parte al processodecisionale. Si può quindi affermare chela schiavitù fu un fattore essenziale per losviluppo della democrazia.Lo stesso vale per l’imperialismo ateniesedel V secolo. Tra il 478 e il 404 a.C.Atenefu a capo di una lega di città greche, il cui

democrazia antica e il concetto modernodi democrazia, ma servono a chiarireentro quali limiti questa affinità vada in-tesa. Per farlo bisogna prendere atto,come ha messo in luce Luciano Canfora,che la città antica ha elaborato modelli econcetti - tra cui la democrazia - che, puressendo il prodotto di una determinata realtàstorica classista e antiegalitaria, hanno finitoper assumere valore universale, ben al di làdel contesto in cui si sono sviluppati e delsignificato concreto che in quel contestohanno avuto.È per questo che oggi si può guardare allademocrazia antica non certo per ispirarsia soluzioni specifiche, che, in un conte-sto storico completamente diverso, nonsono più recuperabili, ma bensì per risco-prire idee e principi che abbiano ancoravalidità sul piano generale. È chiaro, adesempio, che un’istituzione come il sor-teggio delle cariche oggi non sarebbe piùproponibile, mentre il principio che vi èsotteso, ovvero il continuo ricambio dichi esercita una carica pubblica, meritaancora di essere perseguito. Allo stessomodo può essere utile ripensare al signi-ficato originale della retribuzione dellecariche, ovvero rimuovere gli ostacolieconomici che impediscono l’eserciziodei diritti politici – significato che appareoggi stravolto e soffocato da ben altrepratiche.In quest’ottica è interessante proporrequalche riflessione su un tema molto at-tuale come quello della politica fiscale.Ad Atene non esistevano tasse direttesulla proprietà o sul reddito, se si esclu-dono situazioni di emergenza in cui eranecessario sovvenzionare le spese mili-tari. In condizioni normali le entrate dellacittà provenivano dalle rendite delle pro-prietà pubbliche, come le miniere, che ve-nivano appaltate a privati, e da daziportuali e imposte indirette sul commer-cio. All’interno di questo sistema fiscaleavevano un posto molto importante le li-turgie, ovvero l’obbligo civico, per i cit-tadini più ricchi, di finanziare determinatiservizi pubblici. Tra le principali e più di-spendiose si possono ricordare la trierar-chía, cioè l’equipaggiamento emantenimento di una nave da guerra, e lachoregía, ovvero l’organizzazione e il fi-nanziamento dei cori per le rappresenta-zioni pubbliche di tragedie e commedie.Al di là di questi casi specifici, è stato cal-colato che vi fossero circa 97 incarichi li-turgici all’anno ed è evidente che il lororuolo era essenziale per assicurare molti

scopo era quello di continuare la guerranavale contro la Persia e di espellere iPersiani dall’Egeo. Col tempo, tuttavia, lalega perse il suo carattere volontario eAtene prese a esercitare un controllo sem-pre più stretto sui propri alleati, riscuo-tendo ingenti tributi e intervenendopesantemente negli affari interni delle

altre città. È per questa seconda fase dellalega che si è soliti parlare di «imperiali-smo ateniese». Ciò che qui interessa è cheil tributo versato dagli alleati garantiva adAtene un’ampia disponibilità di fondipubblici, essenziali per mantenere il si-stema di retribuzione delle cariche, di cui

si è parlato sopra, e per far funzionare lademocrazia. Anche in questo caso si puòaffermare che la politica oppressiva neiconfronti degli alleati ebbe un ruolo fon-damentale per lo sviluppo della democra-zia.Queste brevi considerazioni non inten-dono negare l’esistenza di affinità tra la

Clistene

Pericle

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servizi alla comunità.Per capire il principio alla base del si-stema delle liturgie, è necessario ripercor-rere come l’uso della ricchezza privata infunzione della comunità si sia sviluppatonel corso del tempo. Nella società grecaarcaica, dove a detenere il potere politicoerano grandi clan aristocratici, spenderemolto e in maniera vistosa, in continua ri-valità con gli altri clan, era indispensabilesia per conquistare e mantenere il presti-gio sociale che per creare una vasta reteclientelare. Con l’avvento della città-statoe poi della democrazia la vecchia eticaaristocratica viene posta al servizio dellacomunità e incanalata in una nuova eticacivica. I ricchi sono ancora invitati a spen-dere e a conquistarsi in tal modo il plausodei loro concittadini, ma questo deve av-venire solo tramite i canali offerti dallacittà – le liturgie appunto – e a beneficiodi tutta la comunità nel suo insieme.A partire dal IV secolo a.C., quando adAtene vengono a mancare le entrate dellalega navale, e poi in maniera sempre piùevidente in età ellenistica, il ruolo della

(continua a pag. 18)

Nella foto una vedutapanoramica dal basso

della Acropoliche dominaanche oggi

la città di Atene

C’È DEMOKRATÌA E DEMOCRAZIAIl sostantivo demokratía deriva dall’accostamento di due parole,démos e krátos. Entrambe queste parole hanno una duplice valenza:démos può indicare sia il popolo inteso come la totalità dei citta-dini, sia il popolo inteso come i più poveri o meno abbienti; allostessomodo krátos può indicare sia il potere legittimo che una forzaviolenta e illegittima. In conseguenza di questa doppia ambivalenza,il termine è stato declinato in entrambi isensi. Nelle sue prime attestazioni, adesempio nelle Storie di Erodoto, il ter-mine demokratía indica una forma di go-verno in cui il potere appartiene alpopolo nel suo insieme, contrapposta adaltre forme, come la monarchía (o ty-rannís) e l’oligarchía, dove il potere ap-partiene rispettivamente ad uno solo o aduna minoranza del corpo civico.Per gli oppositori della democrazia, in-vece, la parola assume un senso nega-tivo, non come una forma di governo in cui l’intero corpo civicodetiene legittimamente il potere, ma come un regime in cui il potereè in mano ai meno abbienti, i quali lo esercitano nel loro esclusivointeresse, a spese di tutti gli altri. Dal momento che la quasi totalitàdegli autori antichi che parlano della democrazia si collocano al difuori o contro la tradizione democratica – come l’anonimo autoredi un famoso pamphlet intitolato la Costituzione degli Ateniesi – èquesta seconda immagine che risulta prevalente nelle fonti lettera-rie. Per questi autori l’interesse dei «molti» meno abbienti si con-trappone direttamente a quello dei «pochi» più abbienti, ovvero laparte migliore dei cittadini, i più saggi e istruiti, ai quali dovrebbe

spettare di diritto il governo della città, e a cui invece la democra-zia nega il monopolio delle cariche e delle decisioni politiche. È perqueste ragioni che una parte rilevante della tradizione antica con-cepisce la democrazia come un regime violento e liberticida.Nelle lingue moderne la parola «democrazia» non è usata per indi-care una forma di governo o un tipo di costituzione, ma il modo in

cui il potere viene esercitato all’internodi una forma di governo, come risultachiaro dal primo articolo della Costitu-zione Italiana, che recita «L’Italia è unarepubblica democratica fondata sul la-voro». L’aggettivo democratico dà unaconnotazione qualitativa a una forma digoverno, tanto è vero che anche in unamonarchia può esserci democrazia (cosache nel sistema di pensiero della Greciaantica non può darsi per definizione),mentre in una repubblica può non esserci

democrazia, se l’effettivo accesso di tutti i cittadini ai diritti politicinon è garantito.Adifferenza di quanto accadeva nel mondo antico,per noi «democrazia» e «democratico» sono concetti unanimementepositivi (quale uomo politico o semplice cittadino affermerebbeoggi di non essere «democratico», se non come una provocazione?);allo stesso tempo, però, la parola «democrazia» sembra aver persola dirompente carica delle origini, forse proprio a causa dell’inevi-tabile prevalere, nei moderni regimi democratici degli elementi dirappresentatività, che limitano la partecipazione diretta del popoloal processo decisionale e finiscono per creare una barriera tra go-vernanti e governati.

Particolare di un fregio del Partenone

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ricchezza privata per il sostegno econo-mico della comunità torna ad essere cru-ciale e non si esplica più solo attraverso ilsistema delle liturgie, ma anche attraversograndi atti di beneficenza privata, le euer-gesíai, come i donativi di grano o il finan-ziamento dell’edilizia pubblica.Allo stessotempo, in una situazione economica piùfragile e precaria, acquistano un peso poli-tico sempre più rilevante coloro che am-ministrano le entrate della città,ovvero le cariche finanziarie, che,in ragione di sempre più necessariecompetenze tecniche, diventanoelettive e reiterabili. Anche se leistituzioni democratiche rimangonopressoché immutate, al loro internosi verificano due fenomeni corre-lati: l’influenza politica dei ceti piùabbienti diviene sempre più forte, esi assiste alla nascita di una vera epropria classe politica, sempre piùprofessionalizzata.Questa parabola mostra in manieraschematica quali principi stiano allabase dei diversi sistemi fiscali econsente di riflettere su come il di-battito sulle politiche fiscali nonpossa essere mai disgiunto daquello sul modello di società e di si-stema politico che perseguiamo.Non solo: la democrazia ateniesemostra come almeno per un breveperiodo il desiderio di affermare ilproprio prestigio sociale e l’inte-resse pubblico siano riusciti a con-vivere e persino a coincidere.Un’indicazione che forse varrebbela pena recuperare anche nell’at-tuale rapporto tra cittadini e fisco.Per concludere è interessante sof-fermarsi su un altro tema molto at-tuale, quello della partecipazionedei cittadini alla vita politica.La democrazia antica era una de-mocrazia diretta, dove la distin-zione tra governanti e governatinon esisteva. Tutti i cittadini, re-candosi in assemblea, potevanopartecipare al processo decisionalee ogni cittadino aveva una probabilitàmolto alta, nel corso della propria vita, diessere sorteggiato per i tribunali o per unacarica pubblica e di fare così un’esperienzadiretta di governo.Tale scenario è radicalmente diverso dalleattuali democrazie rappresentative, doveper la stragrande maggioranza dei cittadinii diritti politici si traducono non in una par-

tecipazione diretta al processo decisio-nale, ma nell’esercitare il diritto di voto,scegliendo tra una serie di proposte al-ternative per il governo del paese. La di-stanza tra governanti e governati è moltoforte: i governanti sono percepiti, a tortoo a ragione, come un gruppo di interesse,formato da politici di professione e bu-rocrati, che cerca solo di sopravvivere eperpetuarsi, mirando più al risultato elet-

torale immediato che a una politica alunga scadenza. Ad aumentare tale di-stanza c’è poi la consapevolezza che al-cuni settori fondamentali, comel’economia, sono ormai dominati dagruppi sovranazionali, sui quali le deci-sioni dei singoli stati sembrano averepoca possibilità di incidere.Come reazione a questo scenario si di-

scute molto della possibilità di recuperareanche nelle attuali democrazie delle formedi partecipazione diretta, ad esempio at-traverso il web e i social network, quasi aricreare un’assemblea popolare perma-nente, nella quale le principali decisionipossano essere discusse e votate a mag-gioranza.È difficile dire se ciò sia effettivamentepossibile o se generi solo l’illusione di una

partecipazione; in ogni caso, al dilà del fatto specifico, è chiaro cheun confronto con la democraziaantica può fruttuosamente avve-nire sul piano delle idee e dei va-lori.In greco l’espressione usata per in-dicare la condizione di cittadino èmetéchein tes politéias, cioè «par-tecipare della politéia», dove po-litéia è una parola estremamentepregnante, che non indica solo ilcorpo civico, ma anche il sistemadi governo della città e allo stessotempo il fare politica. Ad Ateneessere cittadino non significa,come oggi, possedere una serie didiritti garantiti dallo stato di ap-partenenza, ma svolgere un ruoloattivo nel mandare avanti la città.Ecco perché, in un discorso cheviene spesso ritenuto il manifestodella democrazia ateniese, lo sto-rico Tucidide fa dire a Pericle che«chi non si cura degli affari pub-blici noi lo riteniamo non un uomoinnocuo, ma un uomo inutile».Non solo: una legge ateniese diepoca arcaica affermava che chi,in occasione di una guerra civile,non avesse preso le armi né conuna parte né con l’altra, sarebbestato espulso dalla comunità e nonavrebbe più goduto dei diritti poli-tici. Ciò che nell’etica democraticaviene visto negativamente non è lalotta politica, anche feroce, ma ilvolersene tenere al di fuori; o,detto in altri termini, il disimpegnoe l’indifferenza nei confronti della

politica, della cosa pubblica e della pro-pria condizione di cittadino.Forse ciò che vale la pena recuperare dal-l’esperienza della democrazia antica èproprio questa idea della cittadinanza: unamaggiore identificazione con la comunità,un più alto senso di responsabilità civica euna concezione più attiva dell’essere cit-tadino e del fare politica.

Questi i testi da cercare per saperne di piùAnonimo ateniese, La democrazia come violenza, a cura di L. Canfora, Sellerio,Palermo 1990.Aristotele, La costituzione degli Ateniesi, a cura di A. Santoni, Cappelli, Bologna 1999.L. Canfora, La democrazia. Storia di un’ideologia, Laterza, Bari 2004.M.I. Finley, La democrazia degli antichi e dei moderni, Laterza, Bari 1997.M.H. Hansen, La democrazia ateniese nel IV secolo a.C., LED, Milano 2003.D. Musti, Demokratía. Origini di un’idea, Laterza, Bari 1995.Tucidide, La guerra del Peloponneso, a cura di L. Canfora, Einaudi Gallimard, Torino 1996.

Atene, il Teatro di Dioniso

Atene, il Partenone

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NASCE A FERRARA E A FIRENZELA GRANDE CUCINA DEL RINASCIMENTO

La ricca fioritura di studi e trattati, che fin dal secolo XV testimo-nia il diffuso interesse per la gastronomia, prepara l'affermarsi nelsecolo XVI della grande cucina rinascimentale, intesa come “veraarte” e manifestazione di raffinata civiltà. Nata in Italia nelle cortidi Ferrara e Firenze, essa venne successivamente perfezionata inFrancia, divenendo quindi patrimonio internazionale delle classiabbienti e base dell'arte culinaria moderna. L'Italia rinascimentale vanta i cuochi più abili, rinomati e creativid'Europa, che portano l'alta cucina italiana al massimo grado diraffinatezza e prestigio. Questo periodo è caratterizzato dai grandiapparati e dalle messinscene senza uguali sulle mense dei duchi eprincipi che governano i numerosi stati di cui è disseminata l'Ita-lia. Alcuni aspetti che avevano caratterizzato la precedente cucinamedievale sono certamente ancora presenti: l'uso delle spezie(anche se in minor misura), l'ampia diffusione di arrosti, torte e pa-sticci in crosta o l'uso di salse a base di frutta o di piante aromati-che. Restano in uso anche gli animali "come vivi" (ricomposti erivestiti del loro piumaggio) decorati con oro o ricoperti di colori.Ma nel Rinascimento si può notare una vera e propria passione perle frattaglie e per gli animali da macello (manzo e vitello), dei vo-latili e dei pesci. Leggendo i testi di cucina dell’epoca si può direche il gusto dominante fosse quello dolce. Infatti, lo zucchero, in-grediente di distinzione per la corte, opportunamente elaboratoportò all’invenzione della “moderna” pasticceria e della confette-ria: l’arte delle marmellate e dei dolciumi d’ogni tipo.

di Paolo PetroniPresidente del Centro Studi dell’Accademia Italiana della Cucina

Fra le decine di piatti che venivano serviti citerò solo alcuni anti-pasti che, se non fossero stati seguiti da una mole impressionantedi portate e non fossero stati contornati da scenari di dubbio gusto,apparirebbero straordinariamente simili a quelli dei nostri giorni.Il servizio freddo comprendeva: insalate di lattuga, miste, di ca-rote, di radicchio, di capperi e d'indivia; e ancora: salsicce, cervello,mortadella, coratella, polpette fritte o in salsa, prosciutti, salami,coppe e altre cose ancora.In tutti i pranzi vi era poi una grande abbondanza di salse e di sa-pori: salse verdi, dolceforte, peposa, agresto, di pinoli e così via.Naturalmente non mancavano mai quei cinghiali, quei fagiani equei pavoni rivestiti delle loro pelli e delle loro piume, che molti di-pinti e molti film ci hanno presentato come emblemi dei pranzisfarzosi del '500. Non erano però una novità. Già i romani li pre-paravano, ma né loro, né i convitati rinascimentali li mangiaronomai. Infatti ai cuochi occorreva così tanto tempo per decorarli, che,nel frattempo, si putrefacevano e non di rado dovevano cospargerlicon essenze odorose e spezie per mascherarne i cattivi odori.Anche i letterati ed i poeti del tempo non furono immuni da questapassione per le coreografie gastronomiche. Come narra il Vasari, fufondata da Giovan Francesco Rustici la “Compagnia del Paiuolo”,cui aderirono 12 artisti (fra cui Andrea del Sarto, Aristotile da San-gallo, Roberto di Filippo Lippi), la cui passione era quella di im-bandire cene con piatti così eccezionali da far stupire i commensali.Altri poeti “paiolanti”, fra i quali Anton Francesco Grazzini dettoil “Lasca” , Benedetto Varchi e il Fiorenzuola, presero a scrivere ad-dirittura delle lodi in rima alle frittate, alle salsicce, ai poponi, aibeccafichi, alle zuppe e ad altre vivande ancora.

Le festività fra Natalee Capodanno sicaratterizzano ancheper la ricerca di cibiprelibati e di occasionidi convivialità chenon sono legatesolo alla famiglia.Una riscoperta dellastoria della cucinaitaliana si cala inperfetta armoniain questo contesto Joachim Anthonisz Uytewael, scene di cucina

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I conviti in occasione dei matri-moni sono una fonte preziosaper comprendere quali fosserole portate di Corte. Merita ricor-dare le nozze che ebbero luogoin Firenze la domenica 8 giugno1466 fra Bernardo Rucellai e laNannina, figlia di Piero dei Me-dici.“La domenica mattina si det-tero capitoni lessi e lingue, e unarrosto di carne grossa, e uno dipollastrini dorati con lo zuc-chero e l'acqua-rosa; la sera, lagelatina, l'arrosto grosso equello di pollastrini con frittelle.Il lunedì mattina biancoman-giare, coi capponi e salsicciuoli,e arrosto grosso di pollastrini; lasera le solite portate e più unatorta di mandorle e zucchero. Il

martedì, di mattina, arrosto dicarne grossa e di quaglie, e lasera, i consueti arrosti e la ge-latina. Alle colazioni, usci-vano fuori, in sul palchettoventi confettiere di pinocchiatie di zuccherati che si distri-buivano a profusione”.Celebre è anche il banchettoofferto al popolo in occasionedel matrimonio di Lorenzo de’Medici con la romana ClariceOrsini (1469), in questa occa-sione “… le tavole imbanditestraripavano dalle stanze, dailoggiati e dal cortile di viaLarga e invadevano la stessastrada… per più giorni tutti ri-cevettero piatti di carne e dipesce, vino dolce, confetti epinocchiate”.

Tra il 1450 e il finire del 1500furono pubblicati molti libri dicucina che costituiscono nonsolo la codificazione della cu-cina rinascimentale, ma anchela base essenziale delle radicidella nostra cucina “mo-derna”. Non bisogna dimenti-care che in quel tempo i librivenivano scritti solo da cuo-chi, scalchi, letterati, medici efarmacisti per un pubblico dialto livello sociale. I loro con-tenuti non erano quindi legatialla cucina popolare, bensìalle cucine di Corte (con an-nessi banchetti e modi di ser-vizio) che a quel tempo siassomigliavano moltissimo.Milano, Venezia, Ferrara, Fi-renze e Roma erano i centridove le Corti erano più potentie i cuochi potevano lavorareben pagati, contornati dastuoli di servitori e senza pro-blemi di approvvigionamenti.Ecco quindi una sintesi delleopere che costituiscono la

I PRIMI LIBRI CON RICETTE RINASCIMENTALIFONDAMENTALI PER LA CUCINA MODERNA

base della nostra cucina.Martino Rossi o de Rubeisdetto anche Maestro Mar-tino da Como ma che in re-altà nacque nel CantonTicino attorno al 1420. Nel1460 fu al servizio del Pa-triarca di Aquileia a Roma epoi presso la corte pontificia.Il suo manoscritto “Libro dearte coquinaria” è conside-rato il primo testo organicodi cucina e costituisce un ca-posaldo della cucina rinasci-mentale italiana. La suaopera rappresenta la fonteper la parte dedicata alle ri-cette del Plàtina.Bartolomeo Sacchi, detto ilPlàtina, nacque nel 1421 aPiadina presso Cremona, fual servizio dei Gonzaga, poivisse per ben quattro anni aFirenze (dove si specializzòin greco, latino e filosofia) edinfine a Roma, dove divenneprimo conservatore della Bi-blioteca Vaticana e biografoPieter Claesz, 1627

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GLI INCREDIBILI BANCHETTI DI CASA MEDICI

prima e dopo i pasti.Dalle corti italiane laforchetta si diffuse lenta-mente in Europa, doveancora nel Seicento gliaristocratici mostravanoresistenze ad abbando-nare l’uso delle dita (“re-gali posate”), cometestimoniano le tradi-zioni della corte di LuigiXIV. Pare che Caterinade’ Medici cercasse diintrodurla alla corte delmarito Enrico II di Fran-cia, evidenziando le dif-ficoltà dei cortigiani adutilizzarla. Caterina co-munque riuscì a rendere“obbligatorio l’uso delforcuto strumento” acorte con un decretoemanato dal suo terzo fi-glio, Enrico III.

Poi li assaggiava appenaportandoli alla bocca conforchette d’oro a duerebbi»; la terribile mortedella giovane donna, le cuicarni andarono lentamentein cancrena, è vista comela giusta punizione divinaper un così grande pec-cato.”L’uso della forchetta sin-gola come simbolo dibuone maniere avvienesolo nel ‘500. Ma mentrela popolazione cittadinaborghese e mercantilecercava di usarla tutti igiorni, i nobili la ritene-vano non obbligatoria, daaggiungersi semmai adaltri indispensabili segnidi civiltà quali: abbon-danza di tovaglie e tova-glioli, e abluzioni ripetute

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papale con il papa Sisto IV. Fu autore dinumerosi libri tra i quali il celebre “Dehonesta voluptate et valetudine” (pia-cere onesto e salute) scritto in latino ededito a Roma nel 1475 e più volte ri-stampato anche in italiano, francese e te-desco. Bartolomeo Scappi, nacque da famigliabolognese agli inizi del ‘500 e divennecuoco segreto presso la corte pontificiadi papa Pio V. Morì poco dopo la pubbli-cazione del suo imponente libro“L’Opera” edito a Venezia nel 1570.L’Opera, una vera enciclopedia della cu-cina, era divisa in 6 libri (la cucina, laconservazione, le carni, pesci uova e mi-nestre, lista delle vivande secondo le sta-gioni, dolci, vivande per ammalati). E’celebre per i numerosi e bellissimi dise-gni che illustrano tutti gli attrezzi dellatavola e della cucina. Giovan Battista Rossetti, autore “DelloScalco”. L’arte della scalcheria ovvero il

(continua a pagina 20)

In prima togli de la carne magra de la cossa et tagliala in fette longhe ed sot-tili et battile bene sopra un tagliero o tavola cona costa del coltello, et togli saleet finocchio pesto et ponilo sopra la ditta fetta di carne. Dapoi toglia de pe-trosimolo, maiorana et de bon lardo et batti queste cose insieme con un pochede bone spetie, et distendile bene queste cose in la dicta fetta. Dapoi involtelainseme et polla nel speto accocere. Ma non la lassare troppo seccar al focho.

(Maestro Martino da Como - XV Secolo)La parola "polpetta" compare per la prima volta proprio nel ricettario del MaestroMartino, anche se intende un tipo di preparazione diversa da quella che si utilizza oggi.

Ricetta Rinascimentale per fare polpette di carneRicetta Rinascimentale per fare polpette di carne

La forchetta era nota fin dall’XI secolo, ma fatica ad affermarsiper alcuni secoli. Ancora oggi in alcune culture, come quellaaraba, ci si serve da un unico piatto centrale, portando il cibo allabocca con le mani. In età moderna la sua diffusione incontrò nu-merosi ostacoli, anche religiosi, in quanto era ritenuta strumentodel diavolo. Come ricorda Chiara Frugoni in Medioevo sul naso.

Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali, “San Pier Damianinon ebbe alcuna pietà per la povera principessa bizantina Teo-dora, andata sposa al doge Domenico Selvo, che usava la for-chetta e si circondava di raffinatezze cercando di ingentilire lemaniere dell’Occidente:«Non toccava le pietanze con le mani masi faceva tagliare il cibo in piccoli pezzi dagli eunuchi.

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INSERTOCENTRALE

LA FORCHETTA, STRUMENTO DEL DIAVOLO

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(da pagina 19)trinciare le carni cucinate alla presenzadei convitati, è stata oggetto di numerositrattati di gastronomia. L’opera del Ros-setti, pubblicata a Ferrara nel 1584 per itipi di Domenico Mam-marello, si pone in qual-che modo a confrontocon il celebre “Libronovo” di Christoforo daMessisbugo, edito nel1549 sempre nella cittàestense.Dall’analisi dell’operaemerge la grande impor-tanza sociale rivestitadalla figura dello scalconelle corti cinquecente-sche. Il Rossetti è un no-bile ferrarese in servizioalla corte degli Estensidal 1557, dapprima alledipendenze di AlfonsoII e dal 1576 al serviziodella sorella Lucreziad’Este, duchessa di Ur-bino. Proprio a Lucreziasono dedicati i tre libri di cui si componeil trattato.Cristoforo Messisbugo, o Messi dettoSbugo nato a Ferrara da famiglia fiam-minga alla fine del ‘400, è comunque di

La scoperta del continenteamericano (1492) fu un eventofondamentale per la nostra cu-cina: da quelle lontane terre, in-fatti, arrivarono ben presto tantie tali di quei prodotti che muta-rono profondamente il voltodella nostra gastronomia.Firenze, centro artistico e com-merciale del tempo, fu tra leprime città d'Europa ad assag-giare i fagioli, le patate, i po-modori, il granturco, ipeperoni, la cioccolata e i pollid'India (tacchini), provenientidai paesi d'oltreoceano. Tutta-via è interessante osservareche, nonostante l’America siastata scoperta da moltissimianni, ancora nel ‘600 e nel ‘700non sono riportate nei libri ri-cette con i pomodori, le patate,il mais e il cioccolato.

L’avvento in particolare del po-modoro, all’inizio consideratosolo una pianta ornamentale,muterà drasticamente il nostromodo di cucinare. Se la primanotizia di una salsa di pomo-doro si trova nell’opera di An-tonio Latini “Lo scalco allamodera” del 1694, quindi moltotardi, quella misera ricetta saràdestinata a sconvolgere la no-stra cucina. Non si userà più lafrutta nelle preparazioni salate,sparirà lo zucchero dai piatti econ lui la cannella e altre spezie.Patate e polenta poi faranno ilresto. Una cucina con tradizionesecolare muterà definitivamentelasciandoci però una primoge-nitura incancellabile che ancoraoggi fa di quella italiana la mi-gliore e più varia cucina delmondo.

LA SCOPERTA DELL’AMERICA E I NUOVI CIBI

origine aristocratica e non è mai stato uncuoco. Ricoprì importanti incarichipresso gli Estensi e poi divenne scalcoalla Corte di Ferrara e persino nominato,dall’imperatore Carlo V, Conte Palatino

nel 1533.Morì un anno prima della pubblicazionea Ferrara (1549) del suo libro dedicato aIppolito d’Este “Banchetti, composi-zioni di vivande et apparecchio gene-

rale”. Il testo è diviso intre parti: la prima è de-dicata alla realizzazionedei banchetti di corte, aiprodotti e agli utensili dacucina, la seconda ri-porta dei menu e il reso-conto di un grande festadi Corte, mentre la terzaparte è dedicata allacomposizione delle vi-vande. Domenico Romoli, det -to il “Panonto” fu unnobiluomo fiorentino ecuoco segreto di papaGiulio III. Pubblicò nel1560 un trattato dal ti-tolo “La singolar dot-trina” che costituì unapopolare guida per mag-giordomi e scalchi che

conteneva dotte informazioni sull’artedella tavola, la natura degli alimenti, pre-cetti di salute, lista di menu e anche 138ricette (tra le quali anche alcune di pastaasciutta) descritte in modo dettagliato.

I banchetti di Cortesi assomigliavanomoltissimo nel ‘500

Adriaen van Nieulabdt, scene di cucina

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INSERTOCENTRALE

diatria. E’ occupata da letti con pazientiricoverati, parenti stesi a terra su stuoie ocoperte, bambini infagottati, cani. Cam-minando rischiamo di pestarli. Entriamonelle camere della pediatria: nei piccoliletti i bambini sono coricati con le madri,le nonne o le sorelle a fianco. Altri pa-renti sono a terra. Un enorme carnaio sulquale vigilano attente due infermiere.Raggiungiamo le camerate di medicina:grandi, lunghe, raccolgono più di dieciletti. Alcuni sono coperti da zanzariere,fissate con rami secchi d’acacia ai quat-tro angoli, altri no. A terra, anche sotto iletti, ci sono malati e parenti avvolti inlenzuoli e coperte: poveri corpi immo-bili avvolti nel loro sudario. Le domandeal medico si ripetono: «Quali malattie,quanti ammalati?». «Abbiamo sino a200 ricoverati, soprattutto per tuberco-losi, malaria, Aids, morbillo, meningite,gastroenteriti e malnutrizione dei bam-bini”. Manca l’educazione sanitaria e lenovità occidentali hanno fatto dimenti-care, in tema d’alimentazione, la sag-gezza degli antichi. Il mattino il sole ègià alto. Arriva Marco, andiamo, ancheoggi, in ospedale. Di giorno c’è menogente nelle verande e, nelle camere didegenza, l’atmosfera è più serena. Visi-tiamo la farmacia: un grande magazzinopieno di scansie cariche di confezioni difarmaci. C’è tutto quanto può servire:grazie anche al progetto del Distretto2070 del Rotary per il quale sono venuto

quaggiù. Incontro la direttrice e il direttore amministrativo in com-pagnia di Marco. Ho portato con me la targa commemorativa inottone, lucida e pesante, che mi è stata affidata dal past Governa-tore Pierluigi Pagliarani. Consegno la preziosa testimonianza alladirettrice e leggo l’iscrizione, incisa, in portoghese «Por parte desmaes do distrito 2070 para as criançias do hospital de Chiulo» chericorda, aggiungo «l’importante progetto realizzato dimostrandoquanto sa realizzare il Rotary International per i bambini delmondo». Un progetto che Nadia, moglie del Governatore Pa-gliarani, ha pensato, pubblicizzato e raccolto, ma sono le mammedel Distretto 2070 che devono sentirsi orgogliose per quello chehanno fatto.Sembra un giorno unico, importante, per me e per il Rotary, mala saggezza angolana ricorda che “non c'è un solo giorno, anchedomani il sole brillerà”. Nota: Salvatore Ricca Rossellini è un me-dico rotariano di Forlì che tutti gli anni va a fare volontariato inAfrica, anche se non è iscritto ai Volontari del Rotary.

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Quando lasciai alle spalle il cancellodell’ambasciata dell’Angola, a Roma,non avevo ancora alcuna idea di quelPaese. Già, non è facile raggiungerel’ospedale di Chiulo: nascosto nella sa-vana, è un piccolo avamposto, della ca-parbietà e generosità di Medici conL’Africa Cuamm, la più brillante e lameno nota delle nostre Organizzazioninon governative.In Africa ero stato più volte, ma semprefermandomi nell’arido e fatato Saharaalgerino. Mi tornavano alla mente le pa-role che Pagliarani mi anticipò a Rimini,durante i lavori del congresso distret-tuale: «Avrò bisogno di te». Laggiù,capii guardando il vecchio mappamondosulla mia scrivania e consultando Wiki-pedia, dovevo raggiungere l’emisferoSud del pianeta. Con le stagioni “rove-sciate”, le zanzare, la febbre gialla e lamalaria. Si trattava di andare in missionenell’ospedale di Chiulo - neppure un cer-chietto o un punto sulla carta geografica,niente, nel cuore del Cunene, una pro-vincia angolana dimenticata, per verifi-care la realizzazione del progettofinanziato dalle consorti 2011-2012 delDistretto 2070 del Rotary - Nadia Pa-gliarani in testa - con più di 40mila euro.Il braccio operativo di questo progettoera, appunto, il Cuamm, l’Ong padovanache, con Pier Luigi, Franco Fabbri e Isa avevo conosciuto a Pa-dova, incontrando lo storico fondatore don Luigi Mazzuccato edon Dante Carraro, l’attuale direttore. Appena arrivato ho incontrato i soci del Rotary di Luanda. Il Clubha realizzato due progetti per insegnare alle donne come si la-vano le mani e a vaccinare i bambini per la poliomielite. Conse-gno il guidoncino del Club forlivese, un ricordo del presidente,Marisa Rossi. Un volo verso Sud, con atterraggio a Ondjia e miavvio verso Chiulo. La strada è inizialmente asfaltata; corre inmezzo alla savana. Ma gli ultimi 40 km sono difficili. Dopo dueore e mezzo, finalmente, si arriva. Si scorge l’ospedale, basso,lungo, un piano rialzato suddiviso in più padiglioni circondati daverande coperte dal tetto spiovente. Incontro Marco Pratesi, me-dico piemontese d’igiene pubblica con solide competenze inter-nistiche acquisite dopo anni di lavoro in queste realtà africane.Ci invita a visitare l’ospedale. Saliamo alcuni scalini e siamo giàin una veranda che circonda il padiglione di degenza della pe-

di Salvatore Ricca Rosellini

L’OSPEDALE IN FONDO AL MONDOA Chiulo, nell’Angola, vengono curati 200 ammalati

La consegna della targa Rotary

Una stanza dell’ospedale di Chiulo piena di ammalati e parenti

Mamme e bambini sulla veranda dell’ospedale

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SOLIDARIETA’

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Quest’anno il seminario ha visto la pre-senza attiva di diversi dirigenti distret-tuali del Rotary italiano e del Rotaryrusso: Rocco Giuliani, DG 2012-2013 eRenato Cervini, DGE 2013-2014 del D2120 (Puglia e Basilicata), Giuseppe Ca-stagnoli, DGE 2013-2014 del costi-tuendo D 2072 (Emilia Romagna e SanMarino), Giambattista De Tommasi,PDG 2008-2009 e Sergio Di Gioia, PDG2006-2007 del D 2120, Andrey Ibragi-mov, DGN 2014-2015 e Nadezhda So-fronova, PDG 2010-2011 del D 2220(Russia Occidentale).Domenico Renzullo, attuale Presidentedel R.C. Manfredonia, ha tenuto l’inter-vento introduttivo del seminario che

nella prima parte è stato diretto da Save-rio de Girolamo, PP 2008-2009 dellostesso Club nonché il “grande” organiz-zatore di questo 6° Multi-Club Wor-kshop. Nel suo intervento, il DG RoccoGiuliani ha sottolineato l’importanza diquesto tipo di incontri finalizzato allapromozione della Pace attraverso il ser-vizio. Subito dopo, Leonardo de Angelis, sociodel R.C. Ravenna nonché creatore e co-ordinatore del Multi-Club Workshop, haillustrato con esempi concreti “VisioneFutura”, il nuovo piano che la Fonda-zione Rotary ha lanciato per facilitarel’esecuzione di grandi progetti di servi-

di Leonardo de Angelis

I rappresentanti dei Progetti che sono stati selezionati Il gruppo di partecipanti al worshop durante una escursione

Questi i 5 progetti che sono stati selezionati al termine del Multi-Club Workhop.1 – SAFE MOTHERHOOD (“Maternità sicura”) - RC Foggia U. Giordano (Italia)- D 2120 e Rotary Club Bissau (Guinea Bissau) - D 9100: Attrezzare l’attuale ambu-latorio ed organizzare corsi di formazione sulla tutela del parto per le ostetriche nelCentro Nutrizionale gestito dalle Suore oblate del Sacro Cuore di Gesù per miglio-rare la salute delle puerpere e dei neonati nell’area di Bigene in Guinea Bissau(Africa). Importo globale: 58.000 USD - Contribuzione richiesta: 41.850 USD2 – INNOSCHOOL - RC Mirandola (Italia) - D 2070: A seguito del terremoto dimaggio 2012 in Emilia, contribuire alla ricostruzione dell’Istituto “G. Luosi” di Mi-randola mediante la fornitura di strumenti moderni di ausilio all’insegnamento el’organizzazione di un corso di formazione per l’utilizzo corretto delle attrezzaturefornite. Importo globale: 80.300 USD - Contribuzione richiesta: 55.300 USD.3 - BLAGOE DELO 2 - RC Ekaterinburg (Russia) – D 2220: Aiutare lo sviluppoe la riabilitazione dei bambini disabili del Centro di riabilitazione di “Blagoe Delo”

zio. Andrey e Nadezhda hanno quindisottolineato l’impegno del Rotary russoa collaborare con la Fondazione Rotary.Nel successivo intervento, Giuseppe Ca-stagnoli ha messo in luce gli sforzi che iRotariani dell’attuale D 2070 (EmiliaRomagna, San Marino e Toscana)stanno sostenendo per le zone terremo-

tate dell’Emilia Romagna ed ha anchechiesto la collaborazione dei Club e Di-stretti presenti per un progetto nel set-tore scolastico da effettuare l’annoprossimo a Mirandola, città particolar-mente colpita dal sisma dello scorsomaggio. Rocco Giuliani ha voluto riba-dire che il D 2120 è già coinvolto nel

E’ stato sottolineatol’impegno da partedel Rotary Russo allacollaborazione con laFondazione Rotary

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SOLIDARIETA’

MULTI-CLUB WORKSHOP A MANFREDONIASono stati proposti undici progetti umanitari per i quali è stato chiesto il sostegno

Il piacere di ritrovarsi assieme e discutere di alcuni progetti di ser-vizio da realizzare assieme alla Fondazione Rotary. Per la sestavolta, questa estate, un nutrito gruppo di Rotariani e famigliari harisposto a questo appuntamento che si è tenuto a Manfredoniadal 30 agosto al 3 settembre. Il panorama mozzafiato del Gar-gano, la bellezza delle grotte ed il calore degli amici durante le se-rate con canti e balli hanno contribuito a creare o rinsaldare irapporti tra i partecipanti. Oltre cento, tra Rotariani e famigliari,hanno preso parte alle escursioni ed agli eventi conviviali. Al se-minario di sabato 1 settembre erano presenti 75 soci provenientida 9 nazioni (Estonia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Ro-mania, Russia, Serbia e Svezia), 8 Distretti e 36 Club.

QUESTI I CINQUE INTERVENTI CHE SONO STATI SELEZIONATI

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SOLIDARIETA’

Il gruppo di partecipanti al worshop durante una escursione Momento di relax in barca sul mare di Manfredonia

Ekaterinburg mediante la fornitura di nuove attrezzature domestiche (lavatrice, la-vastoviglia, frigorifero, cucina a gas e forno, attrezzi da cucina, computer, stampante)per attività adatte ai disabili. Importo globale: 12.394 USD; Contribuzione richiesta:7.394 USD.4 - HELPING HATEG HOSPITAL - RC Hateg (Romania) – D 2241: Curare chi-rurgicamente malattie acute e croniche dell’apparato addominale presso l’Ospedaledella Contea di Hateg con l’acquisto di una macchina specializzata in laparoscopiae un ventilatore meccanico. Importo globale: 67.800 USD - Contribuzione richiesta:62.000 USD.5 – PRENATAL DIAGNOSTICS OF FETAL MALFORMATIONS - RC BeogradCentar (Serbia) – D 2483: Fornire un apparecchio a ultrasuoni all’ Istituto “Dr. Voj-kan Cupic” di Belgrado per diagnosticare le anomalie congenite nei feti e poter of-frire un trattamento efficace fin dalla nascita. Importo globale: 58.000 USDContribuzione richiesta: 48.000 USD.

programma del D 2070 per le popola-zioni delle aree terremotate. Quindi il seminario è entrato nel vivocon la presentazione di ben 11 progettida parte dei rappresentanti dei Clubpromotori. Tutte le iniziative sono ap-parse molto interessanti e meritevoli disostegno.

La seconda parte del seminario è statadiretta da Christopher Hayes, Presidente2011-2013 del RC Malmö International,D 2390 (parte della Svezia). AncheChristopher, come Leonardo, ha parte-cipato a tutti i Multi-Club Workshop dal2007 in poi. E’ poi intervenuto Titta DeTommasi che nel 2008, da Governatore,

contribuì al grande successo del 2°Multi-Club Workshop di Bari. La DeTommasi ha affermato che l’idea origi-naria di questi eventi sta diventando unapianta sempre più rigogliosa e robusta.E’ seguita la “Borsa dei Progetti”: cia-scun promotore ha avuto a disposizioneun tavolo dove ha illustrato in dettaglioil suo progetto ai rappresentanti dei Clubinteressati alla sua iniziativa. L’importoelevato di quasi tutte le iniziative pre-sentate ha determinato un totale di oltre410.000 dollari Usa, somma che diffi-cilmente potrebbe essere reperita daiClub e dai Distretti intervenuti, assiemealla Fondazione Rotary. Gli organizza-tori hanno pertanto deciso di selezionaresoltanto 5 progetti.Nel tirare le conclusioni del 6° Multi-Club Workshop, il DGE Renato Cerviniha evidenziato la qualità dei progetti edha auspicato che le 5 iniziative selezio-nate possano essere tutte eseguite.

E’ stata quindi scelta la sede del 7°Multi-Club Workshop, ed è stata appro-vata la proposta di organizzarlo a Bel-grado (Serbia), sabato 7 settembre 2013.Jovana Krsmanovich, socia recente delR.C. Beograd Centar, Club giovane emolto attivo, ha quindi proiettato unbreve filmato su Belgrado, città ricca diarte e cultura e con tante possibilità disvago. Dopo il classico scambio di ga-gliardetti e le foto di rito, DomenicoRenzullo ha chiuso i lavori. Non posso chiudere queste note senzaringraziare con grande enfasi il Presi-dente ed i soci del Rotary Club Manfre-donia che ci hanno accolti con un calorestraordinario.

L’iniziativa era alla sua sestaedizione. Una serie di

incontri che erano finalizzatialla promozione della pace

Evidenziati gli sforziper venire in aiuto allepopolazioni colpite

dal sisma nello scorsomaggio in Italia

Uno scorcio del pubblicoche ha seguito i lavorie (nell’altra pagina)il tavolo dellaPresidenza

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SOLIDARIETA’

MULTI-CLUB WORKSHOP A MANFREDONIASono stati proposti undici progetti umanitari per i quali è stato chiesto il sostegno

QUESTI I CINQUE INTERVENTI CHE SONO STATI SELEZIONATI

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Vivere le emozioni della Convention a due passi da casaLISBONA, OCCASIONE UNICA

A – Viaggio lungo (18-30 giugno: Tour Spagna e Portogallo)Partenza in aereo da Bologna o da Roma ed arrivo a Madrid convolo Iberia. Visita della città in pullman con guida che parla ita-liano, escursione a Toledo e (il 21) partenza in pullman privato,con guida, per Lisbona. Sosta a Merida e arrivo a Lisbona il 22Giugno. Il 23 mattina è prevista una escursione facoltativa (apagamento) della città, il 24 una escursione facoltativa (a paga-mento) a Sintra e il 25 escursione facoltativa (a pagamento) aSintra e alle spiagge limitrofe. Ovviamente dal 23 al 26 è pre-vista la partecipazione ai lavori della Convention. Il 26 pome-riggio visita a Coimbra, passando per Fatima e (il 27) visita diCoimbra. Visita a Porto il 28 giugno e il 30 volo da Porto a Ma-drid e quindi a Bologna o Roma. Quote di partecipazione: 1520euro a persona, più tasse aeroportuali.B – Viaggio breve (18-27 giugno: Tour della Spagna e Lisbona)Partenza in aereo da Bologna o da Roma ed arrivo a Madrid con

volo Iberia. Visita della città in pullman con guida che parla ita-liano, escursione a Toledo e (il 21) partenza in pullman privato,con guida, per Lisbona. Sosta a Merida e arrivo a Lisbona il 22giugno. Il 23 mattina è prevista una escursione facoltativa (a pa-gamento) della città, il 24 una escursione facoltativa (a pagamento)a Sintra e il 25 escursione facoltativa (a pagamento) a Sintra e allespiagge limitrofe. Il 27 volo Lisbona-Roma o Bologna. Quote dipartecipazione: 1330 euro a persona, più tasse aeroportuali.C – Solo Convention (22-27 giugno: Lisbona)Partenza con voli di linea TAP da Roma e Bologna e arrivo aLisbona. Il 23 mattina escursione facoltativa (a pagamento) dellacittà, il 24 una escursione facoltativa (a pagamento) a Sintra e il25 una escursione facoltativa (a pagamento) a Sintra e spiaggelimitrofe. Il 26 giornata a disposizione. Il 27 volo da Lisbona aRoma o Bologna. Quote di partecipazione: 905 euro a persona,più tasse aeroportuali.

SONO QUESTI I TRE VIAGGI PROPOSTIDALLA COMMISSIONE DEL DISTRETTO

APPUNTAMENTIINTERNAZIONALI

Convention Internazio-nale del Rotary a Li-sbona. Un’occasione danon perdere se davverovolete avere il polso delRotary, a livello mon-diale. Almeno una voltanella vita un Rotarianodovrebbe immergersinel mondo di una Con-vention, per rendersiconto di che cos’è vera-mente il Rotary, dividere le emozioni conRotariani di tantissimi altri Paesi chedanno vita all’evento più significativo, piùvivo e più coinvolgente dell’annata rota-riana. Il Distretto 2070 ha approntato treproposte diverse (le trovate sintetizzate inquesta stessa pagina) per vivere la Con-

vention che animeràLisbona, la capitaledel Portogallo, dal 23al 26 giugno pros-simi. Sarà un’occa-sione preziosa, diquelle da non per-dersi, per i nostri Ro-tariani in quanto laConvention questoanno si svolgerà inEuropa, a Lisbonaappunto, e negli annisuccessivi è già de-ciso che sarà invece

ospitata in Brasile, in Australia e in Paesilontani dal nostro. Per avere informazionipiù precise bisogna rivolgersi ai membridella Commissione per la Convention, cheè così composta: Sergio Marino (R.C. Ca-stiglioncello e Colline Pisano-Livornesi),Presidente, telefono 0586.898456, fax0586.897303, cell: 348.3836289, e-mail:[email protected] oppure [email protected]; Costanza ContiValiani (R.C. Valdelsa), tel: 0577.937141,cell: 348.3506804, e-mail: [email protected]; Paolo Polini (R.C. Firenze Cer-tosa), telefono 055.6510697, cellulare335.6869252, e-mail: [email protected]; Franco Fabbri (R.C.Forlì), telefono 0543.419511, cellulare335.6247171, e-mail: [email protected]

La Piazza del Commercio a Lisbona

Facciata di un palazzo con Azulejos

Una veduta della città di Lisbona

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Sono undici, in questa annata rotariana, le donne Presidenti diClub nel Distretto 2070. Alle donne Presidenti di Club abbiamovoluto rivolgere tre domande, e continuiamo in questo numerola pubblicazione delle loro risposte.Le domande poste sono:1) Secondo te, che cosa porta la donna nel Rotary e che cosariceve?

di Guendalina RossiPresidente del R.C. Arezzo

2) Cosa c'è di positivo, a tuo avviso, e che cosa invece an-drebbe rivisto nel Rotary di oggi?3) Nella tua annata di presidenza quali sono i principaliobiettivi che intendi realizzare?Pubblichiamo di seguito le risposte, che rivelano come la pre-senza della donna nel Rotary sia da considerarsi una sorta di"completamento" che porta effetti positivi.

Il Rotary deve guardare al nuovo che avanza“AVER CURA DELL’EFFETTIVO”

1) Posso provare a dire cosa porto io,per la donna che sono. La ricerca conti-nua del dialogo: questo è quello chesento come intimamente parte della miafemminilità e questo atteggiamentomentale mi accompagna ovviamenteanche nel mio modo di essere all’internodel Club e lo sento come un punto di au-tentica forza. Sono stata educata nel ri-spetto della mia femminilità e del mioessere donna: all’interno del Rotaryquesto l’ho ritrovato fin da subito e misono sempre sentita a mio agio. Cosaricevono le donne all’interno del Ro-tary? La libertà di continuare ad esseredonne in un contesto che è stato a lungoesclusivamente maschile (ed alcuni clublo sono tuttora purtroppo!), ma che tut-tavia non ha particolari difficoltà ad as-sorbire ed arricchirsi del contributo cheal suo interno stanno portando le donne.Intendo dire che ogni donna all’internodel Rotary è apprezzata nella sua spe-cificità e peculiarità, valorizzata perquello che di nuovo e vitale è capace diportare ed alimentare proprio perchédonna.2) Gli ideali del Rotary in questo mo-mento storico così travagliato sembranoacquistare ancora più pregnanza e forza.E’ molto bella l’abitudine rotariana di ri-trovarsi settimanalmente: è la pausa nelritmo a volte forsennato della nostra set-timana, l’occasione dell’ incontro traamici. La presenza di generazioni a volte moltolontane all’interno dei club può crearel’occasione di un confronto tra chi rap-presenta “la memoria storica” e chi è an-

cora agli inizi del proprio cammino nelClub, ma porta entusiasmo e motiva-zione. Tuttavia mi sembra che sia co-mune la preoccupazione che il Rotaryrischi di perdere la propria spinta vitalee che tenda ad un certo immobilismo.Spesso c’è un’insoddisfazione diffusaanche tra i soci di vecchia data che la-mentano un Rotary che è cambiato inpeggio nel corso degli anni. Credo piut-tosto che il Rotary stia attraversando unperiodo di crisi che può precedere ad uncambiamento evolutivo. La motiva-zione dei nuovi soci giovani a stare estare attivamente nel club è un puntocritico sul quale riflettere. Che senso haoggi per una persona di 35, 40, 45 annientrare nel Rotary o piuttosto che sensoha che si impegni attivamente “perdare” davvero qualcosa al Rotary? Ladomanda vale ovviamente anche nel-l’altra direzione: a parte il prestigio for-male dell’appartenenza cosa possiamodare noi rotariani ai giovani soci che en-trano? Nel mio Club sta prendendo vita

il gruppo “Under 50”: i soci che hannomeno di 50 anni si ritrovano per riflet-tere su cosa sia davvero importante perloro trovare all’interno del Rotary e perelaborare e rendere operativo un loroprogetto. Penso che a favorire il cam-biamento evolutivo - che tutti noi au-spichiamo avvenga prima possibile -potrebbe contribuire anche l’aperturaalle nuove professionalità emergentiche spesso non sono rappresentate den-tro ai Club. Non possiamo poi trascu-rare l’immagine “esterna” del Rotary:spesso all’interno di realtà locali chespesso hanno beneficiato di iniziativedei Club, la cittadinanza ignora o addi-rittura banalizza l’impegno rotariano. E’fondamentale che si parli del Rotary eche diventi davvero visibile e cono-sciuto ciò che i club fanno. 3) L’obiettivo principale di questa an-nata riguarda sostanzialmente la “cura”dell’effettivo. All’interno del Club siavverte la necessità urgente di motivaree coinvolgere i nuovi soci attraverso laloro partecipazione anche a momentidecisionali ed organizzativi della vita diclub, oltre che attraverso l’impegno disoci più anziani ed esperti che li “ac-compagnino” e li sostengano in tutto illoro primo anno nel Rotary. Senza perquesto “abbandonare”i soci più an-ziani.Aver cura dell’effettivo è - a mio av-viso- la condizione prima ed irrinuncia-bile perché i Club nelle realtà locali edil Rotary nello scenario internazionalepossano prosperare e continuare adagire secondo i principi ispiratori chehanno permesso la realizzazione di pro-getti volti a migliorare la qualità di vitadi altri esseri umani.

Guendalina Rossi

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IL ROTARYE LE DONNE

sbancare e si è lavorato fino ad arrivare, nel girodi 78 giorni!, ad avere la scuola finita. Una scuolache non è provvisoria, ma è invece proiettataverso il futuro. Alcuni dati significativi: la strut-tura conta 6.200 mq. sviluppati su una superficiecomplessiva di 15.000 mq. Saranno 700 gli stu-denti, suddivisi fra scuole elementari (corpo A) escuole medie (corpo B). C’è una mensa, una pa-lestra di oltre 650 mq. con pavimentazione inlegno e campo regolamentare di basket, e un im-pianto fotovoltaico sul tetto che rende il com-plesso praticamente autosufficiente dal punto divista energetico (in tutto il complesso c’è aria con-

dizionata e riscaldamento conpompa di calore). L’intera operaha avuto un costo (strutture + ter-reno) vicino agli 8.000.000 dieuro ed è stata interamente finan-ziata da un pool di Banche oltre atutte le donazioni che anche tra-mite il Rotary sono arrivate datutta Italia. La scuola sarà cedutaal Comune di Cento con un con-tratto di affitto per i primi anni perarrivare, successivamente, allacessione definitiva.

La sfida è statavinta! Domenica 27ottobre, infatti, c’èstato il taglio del na-stro della nuovascuola che, sottol’egida del R.C.Cento, è stata co-struita nel giro disoli 78 giorni per ri-dare una sede ai ra-gazzi della città cheavevano visto laloro vecchia scuolaresa inagibile daltremendo terremotodi qualche mese orsono. Alla cerimoniadi inaugurazione erano presenti fra gli altri il Pre-sidente del R.C. Cento, Vasco Errani, il SindacoPiero Lodi, il Prefetto di Ferrara, Raimondo Prov-videnza e il Presidente della Provincia di Ferrara,Marcella Zappaterra oltre a religiosi ed autoritàdel territorio e un “fiume” di gente che ha volutovenire a toccare con mano il miracolo. La sfidaera partita nel torrido caldo di inizio estate,quando cinque aziende storiche locali (ABK Ce-ramiche, Pastificio Andalini, Ciga Impianti, ITLConsuling, Electrosystem) decisero di costruireuna scuola in cento giorni nel Comune di Cento.Tre di queste aziende sono “marcate” Rotary, inquanto i titolari sono soci del R.C.Cento (Giuseppe Accorsi, Mas-simo Andalini e Claudio Saba-tini).Il Comune fece un bando per lacostruzione di un complesso sco-lastico definitivo (no moduli oaltre cose temporanee) e fu decisodi costituire una società (CentroEmilia Terremoto 2012 srl) perpartecipare a questo bando. Il 10agosto su un terreno piantumatoa granoturco si è cominciato a

Dicembre 2012 - Numero 2IL DOPO

TERREMOTO

A Cento Rotary impegnato nella ricostruzione

Il nuovo complessoscolastico di Centorealizzato anchegrazie all’impegnodel Rotary.Sotto il tagliodel nastrodella nuova scuola

Oltre 170 persone hanno preso parte alla serata benefica che havisto la proiezione del cortometraggio “Mondo Piccolo”, or-ganizzata dal R.C. Reggio Emilia Val di Secchia, in collabo-razione con l’Università del Tempo Libero di Casalgrande,presso il Teatro Fabrizio De Andrè di Casalgrande. Il ricavatoè stato devoluto al Comune di Rolo, che lo utilizzerà per lavoridi ristrutturazione, necessari dopo il tragico evento del terre-moto. Vanna Scaltriti, Sindaco di Rolo, ha ringraziato gli or-ganizzatori per l'aiuto concreto e “per averci trasmesso lapiacevole ed importante sensazione di non sentirci abbando-nati”.La serata è stata introdotta dal Prof. Ugo Bedeschi, Di-

rettore del Teatro, ed ha quindi preso la parola il Presidente delR.C. Reggio Emilia Val di Secchia, Cristina Cataliotti, che hadetto: “Credo ci sia stata offerta la possibilità di riflettere su comel'umanità la si ritrovi in chi vive in un Mondo sì Piccolo... ma soloall'apparenza”. Mondo Piccolo è un film di Alessandro Scillitani,che nasce dagli scatti fotografici di Paolo Simonazzi e dalle mu-siche di Francesco Germini. La pellicola indaga sulle atmosfere ei luoghi che hanno ispirato i racconti di Giovanni Guareschi, allaricerca, in quella "fettaccia di terra tra il Po e l'Appennino", ditracce di una realtà magica che forse non è mai esistita o magariesiste tuttora.

SPETTACOLO BENEFICO PRO TERREMOTATI DI ROLO

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UNA SCUOLA IN 78 GIORNI

catini Terme “Marino Marini”), Manuela Colombi (R.C. Isolad’Elba), Giuseppe Favale (R.C. Grosseto), Alberto Fraschetti(R.C. Firenze), Eugenia Ravalli (R.C. Ferrara) e Gianluca Ri-guzzi (R.C. Cervia-Cesenatico) ha già iniziato a presentarepresso diversi Club del Distretto 2070 questa magica manife-stazione, mentre il R.C. Isola d’Elba sta predisponendo la or-ganizzazione sull’isola (traghetti, visite, e la serata conviviale).Inoltre i soci del Club si sono resi disponibili ad essere “reperi-bili” 24 ore su 24 su eventuali esigenze o necessità che doves-sero presentarsi, sia esse di carattere medico che organizzativo.Relatori delle giornate saranno Guido Giuseppe Abbate, AnnaBarberini, Giuseppe Bellandi, Cecilia Craviari, Franca Errani,Vinicio Ferracci, Darya Majidi, Italo Giorgio Minguzzi, Gio-vanni Padroni e Antonio Trivella. Una notizia che non potrà che

fare piacere: il GovernatoreFranco Angotti è riuscito a man-tenere il costo d’iscrizione alXXXI RYLA identico allo scorsoanno. Non è poco, visti i tempiche corrono. Alcuni Presidenti diClub hanno già richiesto la docu-mentazione necessaria per poteriscrivere la/il giovane da lorosponsorizzata/o alla manifesta-zione, e posso fin d’ora renderenoto che entro il 12 gennaio 2013la Segreteria Distrettuale provve-derà ad inviare a tutti i Club la ne-cessaria documentazione. Sonocerto che tutti ci impegneremo af-finché anche del XXXI RYLA sirespiri un’atmosfera unica e che i“fortunati” partecipanti possano,oltre che trascorrere in armoniaquesta unica esperienza, arric-chirsi culturalmente, e che alcuniconcetti di leadership ed etica tro-vino un posto, seppur piccolo, nelloro bagaglio professionale che liaccompagnerà nella vita.

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Siamo arrivati, per il Distretto 2070, allaXXXI edizione del Rotary Youth Leader-ship Award conosciuto con l’acronimoRYLA, esperienza di formazione, di colla-borazione e di accrescimento culturale e so-ciale per i giovani. Sono quindi trascorsitrent’anni dalla prima edizione, eppure que-sta manifestazioneracchiude ognianno un’atmosferamagica, unica, sem-pre diversa, irripeti-bile, ineguagliabile.Il Ryla prevede complessivamente sette giornate articolate inuna serie di interventi formativi specifici, oltre che da lavori digruppo, a seguito dei quali i partecipanti dovranno produrre, ilsabato di chiusura della manifestazione, elaborati in cui ripor-tare proposte finalizzate ad applicare al meglio, durante il cam-mino della loro vita, gli elementi essenziali che hannocontraddistinto la manifestazione.La XXXI edizione RYLA si svolgerà all’Isola d’Elba dal 14 al21 aprile 2013 presso l’Hotel Airone del Parco e delle Terme diPortoferraio e sarà contraddistinta dal seguente titolo: “Il fu-turo: Cuore, Coraggio e Competenza” , titolo che nasce da unarelazione, condotta proprio in occasione di un precedente Ryladalla socia del R.C. Livorno Mascagni Darja Maijdi, che su-scitò un enorme interesse e curiosità nei partecipanti e che hoperfezionato, considerata la penosa situazione in cui versa lanostra società in relazione all’in-gresso dei giovani nel mondo dellavoro, inserendo il termine fu-turo. Sicuramente altri fattori la cuiiniziale comincia con la lettera Cavrebbero potuto essere inseritinel titolo ma penso che questi tresiano più che sufficienti inquanto per Cuore intendo “met-tere il cuore in ciò che facciamo”,l’impegno affinché si possa rag-giungere l’obiettivo; il Coraggioper ricordare di seguire ciò che ilnostro cuore ci indica; compe-tenza, a significare un mix di abi-lità, conoscenza, comportamentoo come spesso si usa dire oggi ilsapere- il saper fare- il saper es-sere.Ma a che punto siamo con que-sto XXXI Ryla, che cosa “bollein pentola”? L’organizzazione ègià in movimento in quanto ilteam Ryla composto da Alessan-dro Cicchi (R.C. Pistoia-Monte-

di Massimiliano TacchiPresidente della Sottocommisione RYLA

Dal 14 al 21 aprile la XXXI edizione del RYLAALL’ELBA GUARDANDO AL FUTURO

Nelle foto di questa paginamomenti di precedentiedizioni del RYLAdel Distretto 2070che quest’annosarà tenutoall’Isola d’Elbanel mese di Aprile

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IL ROTARYE I GIOVANI

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Si è svolto presso il “Tennis Garden laBuca del Gatto” a Cecina il I Torneoaperto a tennisti in carrozzina e tennistiin piedi. L’evento, organizzato dall’Inte-ract Cecina-Rosignano, ha visto fronteg-giarsi nelle due giornate gli atleti chehanno dato prova di tecnica e sano spi-rito agonistico. L’assistenza fornita dairotaractiani e dai giovani interactiani èstata impeccabile dando al torneo un veroe proprio valore aggiunto. Vincitore dellacompetizione è stato Riccardo Tanzilli,

un socio dell’Interact, ed hanno ricevutoun premio anche il secondo classificato,Saverio Nilo, il terzo Piero Nevola ed ilquarto Davide Nevola, un socio del Ro-taract. La manifestazione ha avuto un ul-teriore risvolto di solidarietà, infatti èstato deciso di devolvere il ricavato al-l’Associazione no profit “Sui passi diAle” che sostiene i Dynamo Camp,Make A Wish, Ridere per Vivere e l’As-sociazione Italiana per la Lotta al Neu-roblastoma.

A CECINA TORNEO DI TENNISPER ATLETI IN CARROZZINA

BEACH-VOLLEY PER DIVERSAMENTE ABILII ragazzi del Rotaract Cecina-Rosignano hanno organizzato un torneo di beach volleyfinalizzato a raccogliere fondi da devolvere all'Associazione l'Orizzonte di Cecina,una onlus che si occupa di bambini ed adolescenti diversamente abili attraverso il lorocoinvolgimento in attività ludiche e di socializzazione. Si è trattato di una due giornidavvero partecipata, infatti erano presenti, oltre alle dodici squadre del torneo, nume-rosissimi giovani. Il proprietario del Bagno “L'Ippocampo”, dove si è svolto il tor-neo, Alberto Nencetti ha messo a disposizione gli impianti sportivi dello stabilimentoed ha accolto con calore ed ospitalità gli organizzatori ed i partecipanti. Al termine deltorneo, il Presidente del Rotaract Club Marco Gucci, dopo la premiazione delle primetre squadre classificate, ha consegnato ad Elisabetta Falleni, rappresentante dell'As-sociazione l'Orizzonte, un generoso contributo derivato dal ricavato del torneo.

Anche in considerazione dei sempre più fa-vorevoli riconoscimenti che sono pervenuti afavore di questa iniziativa, il Rotary Club diImola ha promosso quest’anno la XXIX edi-zione del “Premio Rotary Sport”, destinatoagli studenti delle Scuole Medie SuperioriItaliane, residenti nel territorio del Circonda-rio di Imola che emergano per profitto scola-stico conseguendo però anche risultatisportivi di rilievo. Questo concorso, che havisto premiati, nei 28 anni delle trascorse edi-zioni, oltre 1.800 studenti, riveste sempre

maggiore importanza ed interesse nell’am-bito cittadino, circondariale e regionale perl’esclusività dell’abbinamento scuola-sport. La cerimonia della consegna dei premi vedràla partecipazione di sportivi di fama interna-zionale. L’incarico dell’organizzazione delPremio stesso è stato assegnato al dott. GianLuca Casadio Prati, Rotariano che risiede adImola, al quale rivolgersi per informazionied iscrizioni a questi indirizzi: E-mail: [email protected] tel./fax 054222006, cell. 3357909414 .

A IMOLA IL “PREMIO ROTARY SPORT” PER GLI STUDENTI

Un bel gesto umanitario ha contraddi-stinto alcuni rotaractiani a Grossetoche, durante lo svolgimento dell'an-nuale “Festa della Croce Rossa Ita-liana” tenuta presso il Circolo Ufficialidel 4° Stormo “Amedeo d’Aosta”,hanno donato alla Croce Rossa Italianadi Grosseto un kit sanitario destinato al-l’assistenza medica domiciliare. Lastrumentazione è composta da unaborsa smart logata contenente disposi-tivi medici di vario genere (da poter uti-lizzare sia in ambulatorio che inambulanza) e di una borsa termica lo-gata destinata alla conservazione e altrasporto di farmaci, prelievi e cam-pioni.I fondi necessari all’acquisto del pro-dotto sono stati raccolti dai ragazzi delRotaract grazie a diversi progetti daloro realizzati in aderenza ad un loroservice volto a fornire un sostegno alleassociazioni di soccorso sanitario dellapropria città. La consegna del kit con irelativi accessori è avvenuta in presenzadella sig.ra Iside Pifferi, Presidentedella Sezione Femminile della C.R.I. diGrosseto, e del sig. Emilio Gualtieri,Ispettore Provinciale dei Giovani CRIdi Grosseto, i quali hanno espresso gra-titudine ai giovani ragazzi per il donoricevuto congratulandosi con gli stessiper la lodevole attività di servizio svoltae per il bel gesto di altruismo realizzatoa favore della nostra società.

KIT SANITARIOPER ASSISTENZADOMICILIARE

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IL ROTARYE I GIOVANI

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Con una solenne cerimonia nella sede isti-tuzionale del R.C. Orbetello – Costa d’Ar-gento e alla presenza del GovernatoreFranco Angotti, è stata consegnata laCharta costitutiva del Club Interact Orbe-tello – Costa d’Argento, sponsorizzato dal-l’omonimo Club Rotary locale. A riceverlail Presidente neo eletto, Barbara Grillo,iscritta al III anno del Liceo Linguistico.Il neonato Club Interact, realizzato a tempodi record dalla Commissione Interact delRotary Club nel corso del 1° semestre2012, è di tipo scolastico e raccoglie i gio-vani studenti dell’importante e complessastruttura scolastica superiore del territoriocomprendente i licei classico, scientifico,linguistico, un istituto nautico, una scuolaalberghiera e un istituto tecnico commer-ciale. Il felice connubio Scuola-Rotary èstato reso possibile grazie alla concretasensibilizzazione e ai frequenti scambi in-terculturali intercorsi fra gennaio e giugno2012 fra le Autorità scolastiche locali e idirigenti del R.C. Orbetello – Costa d’Ar-gento, con il fattivo contributo dei dirigentiRotary e Interact del vicino Club di Ce-cina-Rosignano. Al nuovo Club Interacthanno entusiasticamente aderito 25 ra-gazze e ragazzi fra 15-17 anni che fre-quentano le scuole superiori del territorio e

residenti ad Orbetello e nei Comuni delcircondario.Oltre al Governatore Angotti, hanno pre-senziato alla cerimonia numerosi rotarianidel Club e familiari, con in testa il Presi-dente in carica del Club, Paolo Brama, e ilPresidente 2011-2012 Vittorio Fidati, ilPresidente della Commissione DistrettualeInteract per la Toscana Carlo Francini Vez-zosi, il Delegato Distrettuale Interact perla Fascia Tirrenica Marco Gucci, il Presidedel Liceo di Orbetrello Enzo Sbrolli e laDelegata Scolastica Interact DominiqueDupeux. (pnm)

Ad Orbetello è nato a luglio il primo ClubLA MAREMMA SCOPRE L’INTERACTUn gruppo dei nuovi Interactiani e momenti della consegma dei distintivi da parte del Governatore Franco Angotti

La divisione del nostro Distretto Rotary 2070 in due nuoviDistretti ha comportato di conseguenza la divisione anche delDistretto Rotaract e del neonato Distretto Interact.Mentre il Rotaract ha potuto affrontare la divisionecon disinvoltura creando due nuove realtà diquasi 30 club ciascuno il nostro Distretto2070 Interact con i suoi 10 club effettivi staaffrontando serie problematiche che im-pongono un aiuto da parte di tutti noi.Come tutti sono certo sapranno,il progettoInteract rientra nei 6 programmi per i gio-vani e studenti che il Rotary Internationalha intrapreso ed è di gran lunga il piu' diffuso:300.000 soci in 130 Club in 140 Paesi (di que-sto forse non tutti erano al corrente). Un club In-teract può essere composto da ragazzi dai 12 ai 18anni che siano legati sia ad un'unica realtà scolastica sia ad unterritorio e deve essere sempre sponsorizzato da uno o più Ro-tary Club.Ma veniamo a noi.!La storia dei Club Interact nel nostro Distretto e' stata fino a

pochi anni fa legata alla presenza di pochissimi Club; solo l'In-teract Firenze può' contare un'attività per piu' di 30 anni inin-terrotti, ma con il lavoro svolto dal mio precedessore,Ferdinando Del Sante, si è iniziato ad avere una struttura piùconsistente. Attualmente però dei 10 Club effettivamente attivi

solo 2 (Bologna Est e Cento) sono in Emilia rendendoimpossibile la creazione del Distretto Interact2072 in quanto il numero minimo per la costi-tuzione di un distretto e' di 5 club. Ecco per-ché all'inizio del mio articolo/appelloparlavo di aiuto di tutti noi. Bisogna nelledue regioni proseguire nel buon lavoro finqui intrapreso.Creare un Interact è, per un Rotary Club,una bellissima sfida impegnativa ma certa-mente un investimento per il futuro per il

Club stesso. Rotaract ed Interact si stanno ri-levando sempre piu' due ottime occasioni per mi-

surarci con "il tempo che cambia", mi auguro chemolti di voi colgano questa opportunità. E' mia intenzione in-dire una riunione distrettuale di informazione per tutti i clubinteressati all'eventuale creazione di un club Interact. Io, daparte mia e della mia commissione, confermo la più completadisponibilità ad affiancarvi in questo compito.

di Carlo Francini VezzosiPresidente Sottocommisione Distrettuale Interact

INTERACT, UNA DIVISIONE PROBLEMATICA

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IL ROTARYE I GIOVANI

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DAL ROTARACTAL ROTARY

La domanda che è stata tema di una con-viviale del R.C. Cascina è stata la se-guente: “Da Rotaract a Rotary: unacorsia preferenziale od un percorso adostacoli?”.Nel corso della serata sono state analiz-zate quelle che sono le interazioni, i con-tatti tra Club Rotary e Club Rotaract, edil passaggio da Rotaract a Rotary.Relatori della serata erano il Presidentedel Rotaract Club Cascina, FrancescaPoli, che ha collaborato ad organizzarel’evento, il Presidente del Rotaract Pisa,Chiara Barsotti, la Responsabile Rotaractdi zona Cassandra Bianchi, del RotaractClub Pontedera, il Presidente del R.C.

Pisa, SaverioSani, il Presi-dente del R.C.Pontedera, Ni-colò Doveri, edil ResponsabileD i s t r e t t u a l eRotaract delDistretto 2070,Enrico Fantini.La serata oltread essere stataun piacevolemotivo di in-contro, ha evi-

denziato, come riassunto dal Presidentedel Club di Cascina, Luigi Cecchi, comesia importante, per il Rotary, attingere alRotaract per i futuri Rotariani, creandouna “corsia preferenziale” che ne per-metta un facile trasferimento, evitandoche una simile risorsa venga dispersa.Nel corso della serata c’è stata anche lapresentazione ufficiale del nuovo sociodel Club, trasferitosi dal Rotary Club diPisa, Sergio Giani, rotariano dal 1980,che per motivi pratici e logistici ha chie-sto il trasferimento dal R.C. Pisa a quellodi Cascina. In precedenza aveva chiestoil trasferimento dal Rotary Club di Li-vorno a quello di Pisa,vivendo da quasidieci anni a Fauglia (Pisa) Il Rotary Clubdi Cascina lo ha accolto con grande pia-cere essendo Giani uno storico rotarianoche ha dato molto alla nostra associa-zione.

Sergio Giani (a sinistra)

Si è vissuto uno splendido momento d’aggregazione e solidarietà nell’incantevolecornice del Circolo del Golf l’Abbadia di Colle Val D’Elsa, in occasione della V edi-zione della manifestazione benefica “Rotary e Golf”. L’evento, organizzato dal R.C.Alta Valdelsa, ha coinvolto anche diversi sponsor privati che hanno contribuito aduna raccolta fondi destinata alla Commissione Distrettuale 2070 del Rotary Interna-tional per l’Alfabetizzazione, progetto gestito dal Prof. Pietro Terrosi Vagnoli e dalDott. Giuseppe Frizzi. I fondi raccolti (per un totale di circa 10.000,00 euro, ricavatida quest’evento e da altre due manifestazioni, Abbadia & Friends e Just Around Siena)saranno utilizzati per consentire l’accesso alle scuole primarie dei bambini del vil-laggio di Routundè in Rwanda. La manifestazione ha visto protagonisti gli oltre 60 golfisti, Rotariani e non, che sisono sfidati sul campo. Ecco i vincitori di ogni categoria: Categoria " Amici": 1°Lordo Fiorenzo Stazzoni, 1° Netto 1a Cat. Bellacci Fabrizio, 1° Netto 2a Cat. Pani-chi Iuri, 1° Netto 3a Cat. Romanelli Lucia, 1° Senior Bracci Luigi. Categoria " Rota-riani ": 1° Lordo Franzinelli Francesco, 1° Netto Cardella Giampiero, 1° SeniorCecchi Cesare.

LA SCUOLA A ROUTUNDÈFINANZIATA CON IL GOLF

Il giornalista delquotidiano “Il Gior-nale” Stefano Zurloè stato ospite delR.C. Club ReggioEmilia Val di Sec-chia e, introdottodalla Presidente Cri-stina Cataliotti (mo-deratore ElisabettaGrassi), ha presen-tato il suo libro daltitolo “Prepotenti e impuniti, perché lamalagiustizia italiana permette sempre difarla franca?”.Il volume raccoglie aneddoti tratti dallavita quotidiana di un giornalista che sitrova a contatto con molte delle oltre 5

milioni di cause ci-vili pendenti in Ita-lia. Zurlo ha cosìpresentato la sua fa-tica letteraria: “Rac-conto speranze, atte-se, rancori, soldi, in-teressi economici,business: c’è tuttoun mondo che simuove a singhiozzo,permettendo ai soliti

furbi di farla franca, spesso con la com-plicità di avvocati, giudici e magistratipoco solerti che, muovendosi in unaselva di leggi e leggine, fanno della ma-lagiustizia italiana la garanzia dell’im-punità per i più prepotenti”.

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DAI NOSTRI CLUB

ZURLO: “PREPOTENTI E IMPUNITI”

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Cesarina Torelli, autrice del libro " C'era una volta un teatro Brescello 1853 – 1961”,ha presentato ai Rotariani il suo volume in occasione di una interessante serata tenu-tasi presso il Centro Civico San Benedetto di Brescello durante la quale ha raccon-tato la lunga storia del teatro di Brescello con dovizia di particolari e numeroseimmagini. Nella foto da sinistra: l'editore Azzi, la Torelli, la socia Marie Laure Bon-fanti ed il Presidente del R.C. Brescello Tre Ducati, Alessio Pedrazzini.

LIBRO SUL TEATRO A BRESCELLOSu invito del R.C. Massa Marittima ilpresidente nazionale dell’Agci (Associa-zione generale delle cooperative ita-liane), Rosario Altieri, ha presieduto unincontro, a Massa Marittima, sul ruolodella cooperazione nello sviluppo locale.Vi hanno preso parte, oltre a molti Rota-riani, amministratori comunali e provin-ciali e rappresentanti delle associazionidi categoria. Dopo una analisi della si-tuazione economica attuale, Altieri hasottolineato le funzioni e le potenzialitàdel mondo delle cooperative ed i valoriche stanno alla base di tale concezioneimprenditoriale. Ed ha evidenziato comeattraverso la messa in rete di esperienze,nozioni e competenze, aumentano le op-portunità di un territorio. Notevole è statol’interesse dei partecipanti.

COOPERAZIONE

«La scuola elementare, negli anni, non èche abbia reso un gran bel servizio a Gio-vanni Pascoli e alle sue poesie, trattandolealla stregua di filastrocche. Così ha esorditoallo Stendhal il critico letterario GiuseppeMarchetti intervenendo ad una conviviale,organizzato dal R.C. Parma. Tema dell’in-contro culturale era il centenario dellamorte del poeta di San Mauro di Romagnascomparso a Bologna il 6 aprile 1912. Mar-chetti ha illustrato la figura del Pascoli e letappe più importanti della tormentata vitadel poeta, funestata da luttuosi eventi, il piùtragico dei quali la morte del padre Rug-gero assassinato con una fucilata sul pro-prio calesse mentre tornava a casa daCesena. Un delitto che non ebbe mai unaspiegazione e le cui cause non furono maichiarite, nonostante il Pascoli si dice sa-pesse chi fosse l'assassino del padre alquale tutti gli anni, per la ricorrenza del 10agosto, inviava un biglietto. Una vita tor-mentata, dunque, quella di Giovanni Pa-scoli segnata da lutti, incomprensioni,difficoltà economiche, contraddizioni, edanche pettegolezzi. Dopo aver ricordato lagrandezza del Pascoli come eccelso poetain lingua latina e cantore della natura nellesue più dolci espressioni come il cinguettiodegli uccelli, Marchetti ha declamato ecommentato alcuni capolavori pascoliani :«La voce», «Novembre» e «La mia sera».

PARMA RICORDAGIOVANNI PASCOLI

Con un progetto di legge ordinaria la Re-pubblica di San Marino ha dettato la di-sciplina dell'utilizzo dello stemma e dialtri emblemi pubblici allo scopo di tute-lare queste espressioni dell'identità sto-rica e istituzionale della Repubblica. Iprotagonisti di questo percorso sono statiospiti di una partecipatissima convivialedel Rotary sammarinese e ne hanno illu-strato i passaggi e i vari aspetti del pro-getto. Valeria Ciavatta e Silvia Rossi hanno di-squisito della storia, degli stemmi, dellabandiera e della parola "Libertas" checampeggia nel cartiglio sotto lo scudo.Benedetta Masi e Sauro Antimi hanno il-lustrato l'accurato lavoro di ricerca e lecaratteristiche grafiche dei tre stemmi

SAN MARINO, ECCOLO STEMMA UFFICIALE

che sono stati ufficialmente scelti per lecomunicazioni istituzionali. Ottimo il la-voro grafico degli “Esploratori dello spa-zio” per aver creato e declinato consaggezza e tatto l'emblema ufficiale dellaRepubblica. Veramente meritevole la de-cisione di dare a San Marino per la primavolta uno stemma ufficiale univoco, unaimmagine coordinata degna dei grandiPaesi. Passerà alla storia l'impegno delSegretario, Valeria Ciavatta, che con ilsuo staff e il valido ed instancabile sup-porto della dottoressa Giovanna Cre-scentini e della dottoressa Silvia Rossi,ha portato a compimento le articolateprocedure di approvazione e registra-zione e vinto una difficile battaglia con-tro i tradizionalisti e gli scettici.

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DAI NOSTRI CLUB

FESTA DEL VINOA MONTEPULCIANO

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Da quindici anni il Rotary Club Chian-ciano Chiusi Montepulciano organizzanella prima metà di ottobre la “Festa delVino” e lo fa perché nel proprio territo-rio si produce il Vino Nobile di Monte-pulciano, una delle “punte di diamante”dell’enologia ed uno dei prodotti che fagrande l’Italia nel mondo. Vengono in-vitati tutti i Rotary Club d’Italia perchétutta la “famiglia” possa essere compar-tecipe di questa festa importante da unpunto di vista culturale con le visite allesplendide Montepulciano e Pienza e dalpunto di vista dell’Amicizia così impor-tante per i rotariani.

PREMIO NEL NOMEDI CAMPEDELLIIl R.C. Firenze ha istituito da otto anniun Premio di Laurea in favore di un lau-reato presso l’Università degli Studi diFirenze al fine di ricordare la figura deipropri Soci che abbiano onorato con lapropria attività professionale l’apparte-nenza al Club nello spirito di servizio esulla base dei principi etici propri delRotary. Per questa annata rotariana ilPremio sarà dedicato a Luigi Campe-delli che è stato Presidente del Club nel-l’anno 1958-59, professore ordinario digeometria descrittiva nell’Università diFirenze , Preside della Facoltà di Archi-tettura e Prorettore nell’Ateneo.

Un monitor multiparametrico, strumentoche risulta fondamentale nelle operazionidi pronto soccorso, è stato donato alla se-zione della Croce Rossa Italiana di Cer-taldo dal Rotary Club Valdelsa. Lacerimonia di consegna si è svolta nelcorso di una conviviale nella splendida“Villa Bianca” a Gambassi Terme. L’oc-casione è stata utile per presentare il ser-vice deciso per questa annata rotariana. E’stato il Presidente del R.C.Valdelsa, dot-tor Roberto Cetti, ricordando l’impegnorotariano a favore del territorio, a conse-gnare ufficialmente lo strumento, essen-ziale per il primo soccorso d’urgenza, alCommissario della Sezione di Certaldodella Croce Rossa, dottor Mauro Dei. E’intervenuto alla cerimonia anche l’inge-gner Vincenzo Valdagno, istruttore e for-matore regionale della Croce Rossa ilquale, definendo il monitor multiparame-trico uno strumento prezioso, ha spiegatocon passione e competenza quale sia l’im-portanza dello strumento appena ricevutoin dono nelle operazioni di primo soc-corso. Il monitor multi metrico è stato in-stallato immediatamente sulla nuovaambulanza della Croce Rossa di Certaldoed ha iniziato ad essere utilizzato senzaalcun indugio. Al termine della serata ildottor Dei e l’ingegner Valdagno hannoringraziato il Presidente Cetti e tutto ilRotary per l’impegno profuso verso le ne-cessità del territorio.

NUOVO MONITORPER LA CROCE ROSSA

Il monumento aPaul Harris cheè stato inauguratoil 2 settembresulla cimadel MonteFumaiolo

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DAI NOSTRI CLUB

MONUMENTO A PAUL HARRISSULLA CIMA DEL FUMAIOLO

Domenica 2 settembre 2012, promotore il Rotary Club Bologna Valle del Savio, èstata intitolata la cima del Monte Fumaiolo al fondatore del Rotary International PaulP. Harris, l’effige del quale è stata installata in un monumento di pietra arenaria.Il tutto è circondato da 28 ruote rotariane in bronzo ciascuna riportante il nome dei 28club (distretti 2070, 2080, 2090 e 2490) che hanno aderito al Gemellaggio dei 3 fiumisvoltosi il 18 giugno 2006 a significare l' importanza del tema della pace nella missionedel servizio rotariano.A Tevere, Savio, Marecchia, si aggiungerà poi il Giordano con una significativa ceri-monia di gemellaggio in Israele, a Tiberiade, presso il centro Ber Gabriel. Questi av-venimenti rappresentano tappe altamente simboliche a testimonianza di un processodi serena ed amichevole convivenza, di condivisione delle attività culturali, sociali eprofessionali, tutte rivolte a creare le basi per una auspicata e ricercata convivenza pa-cifica, sui nostri territori così come quelli dell’ area di quella terra che molti di noiconsiderano Santa e che tutti riconoscono essere culla della natura umana e della sto-ria dell’ Uomo. Siamo tornati sulla cima del monte Fumaiolo per ricordare quel 18giugno 2006 e per rilanciare un messaggio di pace inaugurando il monumento dedi-cato al fondatore del Rotary, Paul P. Harris, richiamando il nome dei Club che allorae negli anni seguenti hanno condiviso queste virtuose attività.Fra le numerose autorità intervenute alla cerimonia il Sindaco di Verghereto, GuidoGuidi, il Presidente della Provincia, Massimo Bulbi e ovviamente il Governatore delDistretto 2070, Franco Angotti.

Dicembre 2012 - Numero 2

ROTARY IN AIUTO ALLA CARITASE’ ben noto che l’attuale periodo di difficoltà economiche generali tocca particolarmentei più deboli e la Caritas trova difficoltà a far fronte alle sempre più numerose e crescentirichieste di sostegno alimentare. Il R.C. Imola, quindi, tenendo presente che alla basedello spirito del Rotary International vi è l’ideale del servire gli altri che si sviluppa se-condo alcune principali direttive, nel contesto della sua azione di interesse pubblico, cheguarda a progetti ed iniziative avviate per migliorare le condizioni di vita delle comu-nità di appartenenza, ha attivato una rilevante collaborazione con la Caritas Diocesanarivolta proprio al sostegno alimentare dei più deboli. Quindi il Direttivo dell’anno rota-riano 2011-2012, su unanime delibera della assemblea dei soci, ha voluto contribuirecon una donazione che servirà a dispensare centinaia di buoni pasto presso mense con-venzionate e di confezioni alimentari a singoli o famiglie bisognose.

Un folto gruppo di soci del R.C. Rosignano Solvay ha visitatoil Parco Industriale Solvay, un polo chimico tra i più impor-tanti della Toscana. A fare gli onori di casa Michèle Huart, Di-rettrice dello stabilimento Solvay di Rosignano e socia delClub, che ha accolto i visitatori ricordando le principali lavo-razioni che Solvay svolge a Rosignano e soffermandosi sulleprospettive di sviluppo e sulle esigenze industriali dell’interopolo. L’ing. Mario Panattoni, responsabile di Ineos, la multi-nazionale inglese della plastica, ha quindi mostrato i materialiche vengono prodotti a Rosignano e l’Ing. Lessi di Rosen Ro-signano s.p.a. (gruppo GDF Suez) e Roselectra ha spiegato

l’attività delle due centrali turbogas che producono energia elet-trica e vapore. Infine Andrea Formichi, socio del R.C. Rosi-gnano Solvay, presente nel Parco Industriale con una delleproprie società, Officina 2000, ha parlato di tutte le importantiattività svolte dalle aziende delle quali è titolare. Dopo la presentazione è stato visitato lo stabilimento, usando unautobus messo a disposizione dei visitatori con il quale gliospiti hanno fatto un tour dell’area industriale ed hanno potutovedere gli impianti principali con la guida del personale Sol-vay. La visita si è svolta di sera e questo particolare l’ha resaancor più suggestiva.

IL PARCO INDUSTRIALE SOLVAY A ROSIGNANO

Molto interessante è stata la visita alnuovo Museo della Storia di Bologna, de-dicato alla storia, alla cultura e alle tra-sformazioni urbanistiche della città,organizzata dal R.C. Bologna Ovest Gu-glielmo Marconi. La nuova sede esposi-tiva si trova nello storico Palazzo Pepoli,dimora di quella che in epoca medievalefu una delle famiglie più importanti diBologna, e rientra nell’ambito di GenusBononiae, percorso museale ideato e pro-mosso dalla Fondazione Carisbo che sisnoda in edificidel centro storicorestaurati e desti-nati ad uso pub-blico. Ne fannoparte, oltre a Pa-lazzo Pepoli, SanGiorgio in Pog-giale, San Co-lombano, la Chie- sa di Santa Cri-stina, Santa Maria della Vita, PalazzoFava, Casa Saraceni e San Michele inBosco. Il progetto allestitivo di PalazzoPepoli è stato curato dagli ArchitettiMario Bellini e Italo Lupi che ne hannofatto un museo interattivo di nuova con-cezione che non si sovrappone alle altrerealtà museali, ma interagisce con esse. Ilracconto della storia della città abbraccial’intero arco di tempo che va dagli etru-schi ad oggi, proponendo una sequenza dinuclei espositivi costruiti intorno ad epi-sodi chiave, personaggi simbolici, aned-doti e temi trasversali. La visita è iniziatanella corte del Palazzo dove si trova lasuggestiva Torre del Tempo ed ha evi-denziato le trasformazioni urbanistiche eculturali della città.

BOLOGNA, VISITAAL MUSEO DELLA CITTA’

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DAI NOSTRI CLUB

“ARTE ALL’ASTA PER UN SORRISO”

TORNA ALL’ANTICO SPLENDOREUNA BELLA TELA DEL SEICENTO

L’AFFRESCO DI UN ROTARIANOORNA UNA CHIESA DI FIRENZE

Un’opera di Filippo Cianfanelli, rota-riano del R.C. Firenze Sud, si può am-mirare nella Chiesa di Santa MariaMaggiore a Firenze. L’opera, di grandidimensioni (178x118 cm), è stata realiz-zata in una unica giornata con la classicatecnica dell’affresco, dipingendo con co-lori naturali, diluiti in acqua, su una pa-rete sulla quale l’ultimo strato d’intonacoè ancora umido. L’affresco è stato poi“strappato” e riportato su un supporto ri-gido per permetterne il trasporto nei lo-cali dell’antica chiesa, dove sarebbe statoproibito dipingere direttamente sul muro.Gli studi e i cartoni preparatori hanno ri-chiesto più di un mese ed è stato presen-tato al pubblico il 7 luglio dopo una

Recuperato allo splendore originario unodei dipinti più significativi della spiritua-lità e dell’arte del territorio di Salsomag-giore, grazie ad un lavoro prezioso direstauro che è stato totalmente a caricodel R.C. Salsomaggiore Terme.Si tratta di una grande tela seicentesca diGervasio Gatti detto il Sojaro (nato aCremona nel 1549 e deceduto nel 1631)raffigurante la Crocifissione con la Ver-gine Maria e i Santi Giovanni e France-sco, che dopo il restauro è tornata nellasua “Chiesa di Sant’Antonio”. Il lungo eattento lavoro di restauro è stato curatodalla Professoressa Federica Romagnoli,sotto la direzione della vice Sovrinten-dente Mariangela Giusto.

E’ doveroso ricordare che l’interventodel Rotary è stato possibile grazie allasensibilità del Presidente 2011 del R.C.Salsomaggiore Terme, Marco Pinna, edell’attuale Presidente, Francesco Maini,che – esperti in materia – hanno coltol’importante valore di questa opera, mo-bilitandosi attivamente perché il progettopotesse giungere a compimento.L’opera pittorica restaurata è consideratala più importante della città termale e,come ha fatto rilevare don Luigi Gu-glielmoni, parroco della Chiesa diSant’Antonio, “La chiesa e la nostrastessa città hanno grazie a questo re-stauro un motivo in più di bellezza, di at-trazione e di speranza”.

Il R. C. Valle del Rubicone, che quest’anno compie 10 anni,ripropone “Arte all’Asta per un Sorriso”, che è giunta alla suaottava edizione. Quest’anno sono stati 63 gli artisti che hannodonato una loro opera per sostenere l’iniziativa di raccoltafondi del R.C. Valle del Rubicone che è conosciuta, attraversola stampa, le TV locali e le pubblicazioni rotariane divulgatesu tutto il territorio del Distretto 2070. Il catalogo è presenteon line sul sito del Club ed è attiva una pagina facebook de-dicata ad “Arte all’Asta”. “Arte all’Asta” ha ricevuto un’at-tenzione particolare anche da professionisti che operano nel

mondo dell’arte, come Gianluca Gaudio, Consulente Artisticoper Telemarket che anche quest’anno condurrà l’Asta. Un mododi fare Rotary molto apprezzato perché aperto a tutti coloro chevogliono concorrere per il service dell’anno: l’acquisto di un mi-nibus 9 posti Opel Vivaro Combi destinato alle attività dellaCooperativa Sociale Onlus Amici di Gigi. La Cooperativa si oc-cupa di minori disagiati ed offre un percorso di recupero e rein-serimento per bambini ed adolescenti fino ai 18 anni presso unastruttura di San Mauro Pascoli dove i minori vengono accom-pagnati per le attività educative.

Messa Solenne celebrata dal CardinaleGiuseppe Betori, Arcivescovo di Fi-renze, in occasione dell'anniversariodella morte del Santo Patrono della Sa-nità Militare, protettore dei malati e ditutto il personale sanitario (1550-1614).Illuminato dall'abbagliante luce dellaCroce, San Camillo vi appare rappresen-tato nell'atto di proteggere con il suomantello due soldati , dei quali uno ap-pare ferito, mentre l'altro sta portandogliaiuto. Sulla veste del Santo domina lacroce rossa alla quale si ispirerà anche losvizzero Henry Dunant, ideatore dellaCroce Rossa, avendo visto i Padri Ca-milliani nell'opera di assistenza dei feritinella cruenta battaglia di Solferino.

Il R.C. Prato si è recato in visita al Museodelle Scienze Planetarie. Dopo un salutodella Presidentessa del Museo, IsabellaBerardono, la Dottoressa Carpino, astro-noma, ha guidato i visitatori con affasci-nante competenza ed entusiasmo nellesale del Museo fornendo spiegazionimolto chiare e semplici sul nostro si-stema solare e sull’origine dei vari tipi dimeteoriti.Ha tra l’altro mostrato la più grossa me-teorite esistente in Italia, del peso di circa200 Kg, e alcune molto rare originarie diMarte, come l’ultima di pochi giorni fa,proveniente anch’essa da quel pianeta.Bellissima la sala dei minerali in cui sonopresenti autentici capolavori della natura.

I MISTERIDELLO SPAZIO

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DAI NOSTRI CLUB Dicembre 2012 - Numero 2

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