Nella moda non esiste crisi (?)

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Nella moda non esiste Nella moda non esiste CRISI CRISI (?) (?) Sfuggire dal pessimismo e riscoprirsi creativi. Lo STILE è anticrisi! di Laura D'Adamo

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Articolo sulle tendenze per la stagione autunno/inverno 2009/2010 con particolare riferimento al binomio moda-crisi con riflessioni riguardanti il loro rapporto in questo periodo così difficle a livello economico.

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Nella moda non esisteNella moda non esiste CRISICRISI (?) (?)

Sfuggire dal pessimismo e riscoprirsi creativi.Lo STILE è anticrisi!

di Laura D'Adamo

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Il mondo della moda, come tutti i settori commerciali, è stato investito dalla crisi economica che si è manifestata in quest'ultimo anno. Eppure, assistendo alle sfilate autunno/inverno 2009-2010 svoltesi a Milano, sembrerebbe che non ci sia neanche l'ombra di una lontana crisi. Questa “dimenticanza” da parte del settore tessile probabilmente scaturisce dall'ottimismo italiano presente in ogni manager appartenente al mondo della moda e riflesso successivamente sulle collezioni proposte dai grandi stilisti.Le tendenze per la prossima stagione invernale, infatti, sembrano non accorgersi della nuova situazione economica e sfilano fiere sulle passerelle milanesi.La donna proposta è sicuramente un mix di femminilità e sicurezza, che ama apparire e osare senza strafare troppo. Un ritorno agli anni '30 fino ai '90, passando per i mitici anni '80 dei quali si ritrovano i colori accesi e le tinte forti. Uno stile chic e ricco senza esagerare. Curiosando tra le passerelle, alcuni trend emergono con caratteri forti e audaci. Primo fra tutti il ritorno del cappotto classico. Era da tempo che non lo vedevamo in passerella e come confermano le proposte di Max Mara è diventato un capo davvero intramontabile che ha fatto la storia della moda. Il colore, declinato nelle varianti più accese e audaci, è uno dei protagonisti della kermesse milanese. Direttamente dagli anni '80, il giallo, il fucsia, il rosso, il blu elettrico diventano un'alternativa valida per una stagione caratterizzata normalmente dall'uso abbondante del nero. Laura Biagiotti ne fa un uso gioioso e consapevole nella sua collezione omaggio ai cento anni del Manifesto Futurista, ispirandosi a uno dei dei suoi più grandi sostenitori: il pittore Giacomo Balla. Sempre provenienti dai fantastici Eighties sono due tendenze prominenti per la nuova stagione: spalle importanti e pellicce. Le prime sono proposte già da stagioni dagli stilisti che amano giocare con i volumi. Quest'anno, però, non saranno solo le spalline ad enfatizzare le spalle, ma anche rouches, pieghe, pietre, paillettes applicate su maniche a martello, a farfalla, a palloncino, drappeggiate o rivestite di pelliccia. Quest'ultima, in particolare, non conosce davvero la crisi ed è proposta coloratissima nelle tonalità del rosa shocking, verde smeraldo o rosso. Krizia la presenta come un maglioncino da indossare su una gonna dritta o sui pantaloni. Angelo Marani realizza un gilet in pelliccia rossa dallo spirito gipsy. Furla la utilizza per rivestire le borse grandi, mentre Tod's azzarda con le compact da sera. Questo nuovo look sostiene la tendenza rock-chic presentata da molti fashion designer per la nuova stagione.

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Donne che non si lasciano abbattere dalla crisi e si trasformano in bad girls. Vinile, pelle elasticizzata, leggings in latex o nappa aderentissima e elastica, vernice e borchie. Roberto Cavalli, John Richmond e Soprani si lasciano sedurre dallo stile dark e a volte un po' trash. Dsquared fa sfilare le sue modelle con tazze di caffè in mano, da vere e proprie dive post-party, con occhialoni per nascondere le occhiaie della nottata precedente. Uno stile indovinato, glamour ma allo stesso tempo portabile. Il pantalone viene quasi dimenticato. Roccobarocco, Byblos e Brioni lo propongono in nuove forme. E' finita l'ora dello slim e così questo capo si allarga, fino a diventare a palazzo con la gamba larga e svasata; oppure gamba larga in alto che si restringe alla caviglia. I maglioni ritornano supersize, un trend che abbiamo già visto la stagione scorsa e che diventa sempre più ricercato e raffinato. Gli abiti avranno il sopravvento nel nostro guardaroba. Torna il tailleur in tutta la sua eleganza, con gonna a tubino e giacca sofisticata, ma soprattutto cappotti, trench, cappe, mantelle e coprispalle dal disegno geometrico per coprire abiti ultrachic. Burberry li propone ultrafemminili con un aspetto un po' dark caratterizzato dall'accostamento con gli stivaletti fetish alla caviglia, sempre con più zeppa, sempre più alti. Proprio le calzature saranno uno dei problemi maggiori per noi donne. Tacchi altissimi, fino a diciotto centimetri, in materiali improponibili: legno o acciaio, con platform, piccole sculture da portare ai piedi. Gli stivali sono lunghi, aderenti e alti anche fino a metà gamba. Gucci li abbina a tubini di lurex, stampe a pois e un mix tra tunica, fuseaux e cinturoni che fanno tanto anni '80.

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A riprova di una crisi economica da nascondere, Dolce&Gabbana richiamano le dive anni '40 e i loro eccessi. Nero e bianco su abiti dalle forme strane, con stampe di cartoni animati e disegni stravaganti nel segno di una esagerazione dalla quale i due stilisti non vogliono fuggire. Ritorno alle paillettes, che si indosseranno di giorno e di sera. Sugli abiti lunghi o corti proposti da Alberta Ferretti, John Richmond e Clips, su un completo, su pantaloni attillati dallo spirito rock di Costume National o infine su scarpe da sera firmate Sergio Rossi. Una moda che beffeggia la crisi, che cerca di sfuggire al pessimismo dilagante per riscoprirsi veicolo di idee, tendenze e creatività. Un segnale di speranza per chi non vuole credere che una via d'uscita esiste e sia possibile. Speriamo solo che lo stesso clima sia presente anche nel consumatore, vero protagonista di questa crisi e unico metro di giudizio del successo della moda.