Nel tempo, nelle forme

ENZO TARDIAolî e acrilici 2010 - 2013

In copertina: “Optical” - Acrilico e olio su tela, cm 60x60, 2011

dal 5 al 14 giugno 2013

ENZO TARDIAolî e acrilici 2010 - 2013

Nel tempo, nelle forme

A cura diAndrea Romoli Barberini

Aldo Gerbino

Io e Roma

Roma, ancora per me, significa rivivere un viaggio, ormailontano nel tempo, con i miei genitori. Spesso accompagnavamomio padre nei suoi concorsi per l’abilitazione notarile. Ero unbambino di appena sei anni e rammento che, invece di chiedere amia madre di andare in giro per i tanti negozi di giocattoli, chiedevodi raggiungere mio cugino Lino che aveva studio, in quegli anni,in via Margutta. Era lì che ritrovavo l’atmosfera magica che miattirava. Ed è da quegli incontri che hanno inizio la profondastima e l’affetto, incontri che mi hanno profondamente legato aLino Tardia.

Ho conosciuto, nel tempo, personaggi meravigliosi: da RenzoBertoni a Dario Micacchi; da Ennio Calabria a Claudio Abate;da Messina a Lombardo a Mulas a Provino a Mongelli.

Un ricordo a parte meritano, oltre Lino, Turi Sottile ed UgoAttardi le cui frequentazioni hanno segnato il mio impegno perl’arte.

Quindi solo ora, dopo avere esposto in varie città italiane: daPalermo a Bologna a Venezia, tenere una mostra personale a Romariveste per me un grande significato emotivo. Avverto, attraversol’esposizione, di esprimere pubblicamente il mio grazie a questesplendide ed uniche persone.

Ma il tempo passa per tutti; non sono più certo un ragazzo equindi, con grande piacere ora mi assumo la responsabilità dimostrarmi attraverso i miei quadri, le mie geometrie. Tutto questoè anche diventato possibile grazie alla recente conoscenza di unapersona sensibile, colta e disponibile quale appunto è il galleristaMarco Pezzali.

A lui, a tutti, un grazie

Enzo Tardia

Tra simbolo e segnaledi Andrea Romoli Barberini

L’approdo ultimo della pittura di Enzo Tardia, raggiunto con unpercorso coerente, scaturito dall’eliminazione della linea d’orizzonte,resta e si consolida con crescente consapevolezza e rigore nell’ambitodi un’astrazione geometrica che oscilla tra Concretismo e Op, nonsenza significative tangenze con alcune declinazioni del Neo Geo, suaproiezione più attuale.Un percorso, quello dell’artista siciliano, di complessa articolazione,condotto nella più assoluta fedeltà alla disciplina pittorica, che hasegnato un importante punto di svolta, registrato ormai da anni, conl’esilio dalla tela di ogni possibile elemento capace anche soltanto dievocare una qualche prossimità con la dimensione dell’immaginereferenziale e, per estensione, del genere del paesaggio. Ambito,quest’ultimo, che Tardia aveva praticato, rivisto e adattato, con felicitàdi esiti - in una chiave nuova, personale e non priva di un suggestivoimpianto basato su linee-forza e altri elementi compositivi eredi, trale altre, della stagione aeropittorica del Futurismo -, all’esigenza diun’indagine incentrata su una sintesi plastica in cui linea-piano-coloresi organizzano sui supporti con remote latenze figurali, nell’infinitapossibilità delle loro combinazioni.Il lavoro recente, che qui si presenta, raccoglie, di fatto, la stessa sfidama con un rigore evidentemente maggiore che “salva” della passataesperienza solo alcuni segni. Segni, per così dire, sottratti, al pari dicomponenti meccaniche, ai moduli che furono. A quella sorta diordinati coaguli di piani sovrapposti dai profili ben sagomati, e cheora, nelle opere recenti, sono individuati, scomposti, adattati e“ammessi”, nel rigore di poche cromie e della più severa simmetria -in successione seriale o singolarmente, nell’essenzialità delle loroeleganti strutture, sempre più schiacciate -, colti come in un naufragionel silenzio siderale di spazi profondissimi.L’opera di Enzo Tardia, sempre più rispondente a un’esigenza diriduzione formale, quasi in un complesso esercizio linguistico, sembraallontanarsi deliberatamente dai territori del simbolo per muovereora in direzione dell’austerità del segnale.

Reale, armonia concretadi Aldo Gerbino

Un’urgenza di posizione sembra coinvolgere, emotivamente, il percorsodi Enzo Tardia. Urgenza, appunto, in cui il progetto geometrico pareansioso di esprimere la sua vocazione: dare corpo, come già avvertimmo(“Nell’emozione, nella ragione. Confronti”, 2011), a quellasovrabbondanza di astenia della percezione, nella quale la semiosi sierge in tutta la sua plasticità euclidea. Il percorso labirintico, il ritmoalgido verso un’aspirazione alla centralità offre un modo per ancorarsiall’archivio della memoria. Una memoria che, per Enzo Tardia, èdiorama mediterraneo d’ineludibile incidenza percettiva, e a cui fannoriferimento i suoi celati sprazzi di luce cilestrina, i suoi orizzonti, o,ancora, le sue pulsanti icone meccaniche, ora nascoste tra caleidoscopiciframmenti, in una sorta di effetto cristallografico con figure dispostemetamericamente nello spazio, ora sollecitate dalla febbre dellaiterazione assumendo variegate disposizioni stereologiche, oraricostruendo una sorta di complesso sistema molecolare. E se giàGiorgio Celli aveva fatto un esplicito riferimento al richiamo misticoconcretato nella dinamica di un ‘mandala’, il percorso su cui insisteEnzo sembra infatti opporsi ad un’apparente area di stabilità del segnoper immettersi nel vortice del labirinto, circumnavigando effetti‘optical’, qui, comunque, stemperati e ricondotti all’essenzialitàemotiva. Ma, pur nella sostanza di tale ricerca, Enzo travasa l’innatosuo essere soggetto barocco per certe luttuose pigmentazioni checolmano l’interezza della pagina pittorica, oppure per quel fluire dirombi, quadrati, linee alterne e parallele, disciolte in vellutate discromie,altre volte irridenti per i colori fieri, il tutto in un ordine che preludea prossime aperture, ad un’incognita, ad una possibile ulteriorerisoluzione. Sembra, in tale sua posizione, che lo spazio si vada ancorpiù frammentando, in rigorosi e lineari frantumi, allontanandosi daquell’effetto frattalico che un tempo faceva capolino, con maggiorepassione, sulla tela. Ora affiora una organogenesi mossa da insolitavibrante asetticità, interrogativa, mobile. Tale rigore operativo trovaoggi nel labirinto la sua centralità creativa, una volontà di ricerca,com’è stato per il magistero di Paul Klee, mitologicamente incarnata

nella figura di Teseo, denunciando in tal modo la capacità di mutazionee di raccogliersi in futuribili icone nelle quali la morfologia di basepuò vagare in tutta la sua estensione espressiva. Duttilità, dunque,nella ‘imago dedalica’, vero e proprio, ricorda Corrado Bologna (1983),mitologema di origine religioso insito nella civiltà mediterranea,esempio enigmatico d’un essere votato alla scoperta. Fuori dall’implicitocostruttivismo dell’attuale (ma tardiva) maniera elargita, ad esempio,dal movimento Madì (gemmato da Arden Quin; già in colpevoleritardo verso le ineguagliabili glorie dell’arte concreta), Enzo ricollocacerti stilemi di calligrafia orientale nel suo tessuto linguistico. Qui,cifra e simbolo scivolano, distanziandosi così dal neocostruttivismoe senza opporsi ad ogni emotività originata dal reale, in un sincronoordito di segni, tutti alla volta d’una rigenerante armonia.

Tavole

Frammenti coleidoscopici n. 3 - Acrilico e olio su tela, cm 100x100, 2010

Frammenti coleidoscopici n. 5 - Acrilico e olio su tela, cm 60x60, 2012

Eliche - Acrilico e olio su tela, cm 40x40, 2013

Labirinto cromatico n. 3 - Acrilico e olio su tela, cm 40x40, 2013

Notizia

Enzo Tardia nasce a Trapani il 9 Aprile 1960, città sulla costa dellaSicilia occidentale affacciata su due mari, sui quali lo spirito del pittore siè posato e ne ha fatto il motivo portante delle sue opere. E’ d’obbligomenzionare, al fine di individuare l’incipit dell’attività di Enzo Tardia,il maestro, amico e cugino Lino Tardia nello studio del quale sindall’adolescenza Enzo scopre gli “odori , i materiali ed i segreti del dipingere“.La vicinanza con Lino gli ha permesso di discutere e riflettere sui moltepliciaspetti dell’arte e sui suoi variegati linguaggi. Un posto a parte nellaformazione di Enzo Tardia meritano i maestri Turi Sottile e Ugo Attardila cui conoscenza e frequentazione hanno dato forte stimolo alla ricercadell’ego icastico del pittore trapanese.

Fondamentale anche il contributo “dell’intellettuale, poeta, acuto criticoe uomo di scienza” come ama definirlo Enzo, Aldo Gerbino che dal Novantaad oggi lo segue nella sua attività; la sua amicizia e i ricorrenti incontrisono un indiscusso stimolo alla sua crescita di uomo e di artista. I continuirapporti artistico culturali con Palermo e la Capitale e i conseguenti contatticon i critici Dario Micacchi, Renzo Bretoni, Enrico Crispolti, Anna MariaRuta, Renato Civello, Aldo Gerbino, Lucio Zinna, Marisa Buscami, MarcoGoldin , Alessandra Infranca, Andrea Romoli Barberini, Giorgio Celli,Vittorio Spampinato unitamente a quelle con artisti come Giuseppe Migneco,Ugo Attardi, Lino Tardia, Ibraym Kodra, Franco Mulas, Ennio Calabria,Turi Sottile, Lillo Messina, Gigi Martorelli, Salvatore Provino, PippoGambino, Togo, Attilio Forgiali, Vincenzo Nucci, Andrea Attardi, ClaudioAbbate, Angelo Pitrone, Alfio Mongelli, ed altri, lo hanno reso particolarmente impegnato ed attento nello sviluppo della sua ricerca culturale ed artistica.

Già a partire dal 1978, appena diciottenne, Enzo Tardia collabora epartecipa a numerose rassegne artistiche nel territorio siciliano. Sue personalisi sono tenute nelle principali città italiane: Palermo, Messina, Sciacca,Capo d’Orlando, Forlì, Velletri, Vercelli, Latina, Piombino, Carrara, ReggioEmilia, Padova, Bologna, Roma, Venezia. Numerose sue opere si trovanoin collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Importanti, tra le altre,le personali tenute, nella storica Galleria d’Arte “Il Traghetto” di Venezianel 1991, a Palazzo Steri di Palermo nel 1999, al Museo delle GenerazioniItaliane del ‘900 G.Bargellini di Pieve di Cento – Bologna nel 2004 e alMuseo Ca’ la Ghironda Ponte Ronca di Zola Predona – Bologna nel 2010.

Principali Mostre

1978. Palazzo Cavarretta, Trapani - 1978. La Salernitana, Erice1980. Museo Cordici, Erice - 1981. Palazzo Cavarretta, Trapani - 1982.Galleria Scirocco, Trapani - 1983. Galleria Giacalone Virzì, Marsala - 1985.Centro Culturale F. Saladino, Marsala - 1989. Galleria d’Arte La Cupola,Padova - 1990. Galleria Potti Arte, Castelvetrano - 1990. Galleria Studio71, Palermo - 1990. I Lavori d’Arte, CISL del Lazio, Roma - 1990. IMurales, Ustica - 1990. Premio Nazionale FIMIS (1° classificato), Isoladelle Femmine, Palermo - 1990. Settimana Siciliana in Argentina, Mar delPlata - 1991. Galleria d’Arte il Traghetto, Venezia - 1993. Artefiera,Bologna - 1993. Centro Culturale Arti Visive, Carrara - 1994. Artefiera,Bologna - 1994. Centro d’Arte Agatirio, Capo d’Orlando - Messina - 1995.Galleria Ant’Arte, Messina - 1996. Galleria d’Arte Agorà, Trapani - 1997.Artefiera, Palermo - 1997. I Guardatori delle Acque, Sciacca - 1998. ArteIsola, Lago d’Iseo, Brescia - 1998. L’Isola Dipinta 1948/1999. Palazzo delVittoriano, Roma - 1999. Artefiera, Forlì - 1999. Palazzo Pretorio, Vigogna- 1999. Rassegna Nazionale Santhià (Premiato), Vercelli - 1999. Nella rottadi Plinio, Isola delle Femmine, Palermo - 1999. EtruriaArte, Piombino -1999. Quei nastri chiari d’orizzonte, Palazzo Steri, Palermo - 1999. GalleriaArte e Arte, Latina - 2000. Dune e Lune, Porta Napoletana, Velletri - 2001.Nettare di Vino, Rassegna Nazionale, Palazzo Riccio di Morana, Trapani -2001. Artefiera, Padova - 2001. Artefiera, Reggio Emilia - 2001. Il Cantodel mare, Rassegna Nazionale, Mazara del Vallo - 2001. Prima RassegnaNazionale del piccolo dipinto, Palazzo Riccio di Morana, Trapani - 2002.Format, Rassegna Nazionale, Piombino - 2002. Il Natale dell’Arte, RodiMilici, Messina - 2002. Il Mito e l’ulivo, Rassegna Nazionale, Castelvetrano- 2002. Medievalia, Castello di Brolo, Brolo, Messina - 2002. Artefiera,Padova - 2002. Artefiera, Reggio Emilia - 2003. Artefiera, Padova - 2003.Artefiera, Reggio Emilia - 2003. Riflessi - Forme, Palazzo Mokarta, Trapani- 2003. Mediart, Palermo - 2004. Tra terra e cielo, Palazzo Mokarta, Trapani- 2004. Italian American Festival - Tweed Museum of Art, UniversityMinnesota Dulut - 2004. Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900G. Bargellini, Pieve di Cento, Bologna - 2004. Artefiera, Padova - 2004.Le Fronti di Giano, Palazzo Riccio di Morana, Trapani - 2004. Artefiera,Reggio Emilia - 2004. Invito al collezionismo, Galleria Agatirio, Capod’Orlando, Messina - 2005. Galleria d’Arte Melotti, Ferrara - 2007. Studiod’Arte Surian, Rovigo - 2008. Una presenza costruttiva, Centro CulturaleBiotos, Palermo - 2009. Caleidoscopio, Strati, Palazzo della Vicaria, Trapani- 2010. Fondazione Ca La Ghironda, Bologna.

Incontri, frequentazioni, amicizie

Enzo Tardia con Dario Micacchi e Giuseppe Migneco - Trapani 1991;con Umberto Pace, Lino Tardia, Ibrahim Kodra, Salvatore Provino alpremio FIMIS. - Isola delle Femmine 1991; con Renzo Bertoni e RenatoCivello alla galleria E. Lombardi - Roma 1998; con Franco Grasso, AldoGerbino, Ugo Attardi e Lino Tardia - Palermo 1999; con Vincenzo Sciamè,Turi Sottile, Ennio Calabria e Lino Tardia - Palazzo Venezia Roma2009; con Ignazio Mazzeo, Turi Sottile e Lino Tardia - Trapani 2011.

Foto: Angelo Pitrone

Cell. 339 3027350vtardia@hotmail.it

ENZO TARDIA