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Scheda 3 itinerario di preghiera sugli Atti degli Apostoli – Quaresima 2007 Nel Nome di Gesù, entra! Con Pietro apriamo le porte per accogliere l’Evangelo I ntroduzione Il tempo forte della Quaresima è una grazia speciale per ravvivare in noi il dono del Battesimo, attraverso un cammino di purificazione del cuore. Lasciamoci condurre dallo Spirito nel deserto per entrare con Gesù in ascolto del Padre. Chiediamo la grazia di aprire le orecchie interiori per ascoltare la Parola di Dio e poterla proclamare nella lode e nell’annuncio del Vangelo. Accogliamo l’invito che l’apostolo Pietro, maestro della vita battesimale 1 , rivolge allo storpio del tempio: Entra! Ed impariamo da Pietro ad aprire con coraggio e forte decisione le porte della nostra vita all’opera di Dio. Anche a noi Pastorelle è stato dato il carisma petrino di aprire le porte, sia quelle dei nostri sensi spirituali, per crescere e sviluppare la grazia del battesimo, sia quelle della vita cristiana per tante persone che ne sono impedite. Abbiamo tanti fratelli e sorelle a cui donare l’oro prezioso della Parola e dell’Eucaristia affinché possano attraversare la Porta 2 che conduce alle Fonti della Vita. Tanti nostri fratelli e sorelle, sono appesantiti dall’abitudine di vivere come se Dio non esistesse e, da soli, non riescono ad entrare attraverso la soglia che conduce alla presenza di Dio. Prendiamoci cura di loro e specialmente di coloro che sono in difficoltà nella fede e nell’amore 3 , faticano a partecipare al cammino ecclesiale, mettono tra parentesi la logica della Pasqua, e si privano della straordinaria fecondità del mistero della morte e risurrezione del Signore. 1 La Prima lettera di Pietro, come sappiamo, è una lunga omelia battesimale, nella quale l’Apostolo illustra le caratteristiche della vita nuova in Cristo. 2 Cf Gv 10,1-10. 3 Si tratta dell’amore agapico di cui parla S. Paolo nella 1Cor 13,1-13.

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Scheda 3 itinerario di preghiera sugli Atti degli Apostoli – Quaresima 2007

Nel Nome di Gesù, entra!

Con Pietro apriamo le porte

per accogliere l’Evangelo

Introduzione

Il tempo forte della Quaresima è una grazia speciale per ravvivare in noi il dono del Battesimo, attraverso un cammino di purificazione del cuore. Lasciamoci condurre dallo Spirito nel deserto per entrare con Gesù in ascolto del Padre. Chiediamo la grazia di aprire le orecchie interiori per ascoltare la Parola di Dio e poterla proclamare nella lode e nell’annuncio del Vangelo.

Accogliamo l’invito che l’apostolo Pietro, maestro della vita battesimale1, rivolge allo storpio del tempio: Entra! Ed impariamo da Pietro ad aprire con coraggio e forte decisione le porte della nostra vita all’opera di Dio. Anche a noi Pastorelle è stato dato il carisma petrino di aprire le porte, sia quelle dei nostri sensi spirituali, per crescere e sviluppare la grazia del battesimo, sia quelle della vita cristiana per tante persone che ne sono impedite. Abbiamo tanti fratelli e sorelle a cui donare l’oro prezioso della Parola e dell’Eucaristia affinché possano attraversare la Porta2 che conduce alle Fonti della Vita.

Tanti nostri fratelli e sorelle, sono appesantiti dall’abitudine di vivere come se Dio non esistesse e, da soli, non riescono ad entrare attraverso la soglia che conduce alla presenza di Dio. Prendiamoci cura di loro e specialmente di coloro che sono in difficoltà nella fede e nell’amore3, faticano a partecipare al cammino ecclesiale, mettono tra parentesi la logica della Pasqua, e si privano della straordinaria fecondità del mistero della morte e risurrezione del Signore.

1 La Prima lettera di Pietro, come sappiamo, è una lunga omelia battesimale, nella quale l’Apostolo illustra le caratteristiche della vita nuova in Cristo. 2 Cf Gv 10,1-10. 3 Si tratta dell’amore agapico di cui parla S. Paolo nella 1Cor 13,1-13.

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Scheda 3 itinerario di preghiera sugli Atti degli Apostoli – Quaresima 2007

& Testi biblici: Mc 7, 31-37; Atti 3, 1-10

Dal Vangelo di Marco

“Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano: E portandolo in disparte lontano dalla folla, Gesù gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: “Effatà!” cioè “Apriti!”. E subito gli si aprirono gli orecchi e si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente”.

Dagli Atti degli Apostoli

“Lo storpio vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina. Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse:”Guarda verso di noi”. Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. Ma Pietro gli disse: “Non possiedo né oro né argento, ma quello che ho te lo do: nel Nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!”. E presolo per la mano destra lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie rinvigorirono e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio”.

¤ Commento di p. Pino Stancari:

“Pietro è caratterizzato da una “specialità”, qualcuno potrebbe dire da un carisma (…). Pietro ha una specialità: aprire le porte. Il carisma petrino, è il carisma della porta. L’uomo, che è storpio dalla nascita, sta in quella posizione non tanto per chiedere l’elemosina ma per un altro motivo, perché a lui l’ingresso nel Tempio è precluso, impedito, non può entrare nel Tempio. Gli storpi, i ciechi e coloro che sono segnati da altre forme di disabilità, di deformità, di menomazione, non possono entrare nel Tempio. Sono in situazioni di impurità per questo non possono entrare, l’ingresso per loro è precluso (…). E quel tale, storpio dalla nascita, è certamente in una situazione di impurità legale che gli impedisce di entrare. Infatti, non entra e non può entrare. Arrivano Pietro e Giovanni e lo storpio li vede mentre stanno entrando nel Tempio. (…) Si volse verso di loro aspettando di ricevere qualche cosa, ma Pietro gli disse "Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!" (3,6). Nel nome di Gesù, entra! Entra con noi nel tempio! Pietro non sta semplicemente compiendo un atto prodigioso, ma sta evangelizzando Israele nel nome di Gesù. Entra nel Tempio, nel nome

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Scheda 3 itinerario di preghiera sugli Atti degli Apostoli – Quaresima 2007

di Gesù, tu che sei uno storpio, tu che sei un escluso. Nel nome di Gesù la porta del Tempio si apre per te”.

(continuare la lettura del commento nel fascicolo a pp. 23-26)

@ Commento patristico:

Dagli Inni di Sant’Efrem, il Siro:

”Il Pastore di tutti è disceso, si è abbassato a cercare Adamo, la pecora che si era perduta; l’ha portata sulle sue spalle, alzandola: (…) Benedetta sia la sua discesa!”4. ”Radunatevi e siate come cercatori nel mezzo del digiuno, le Scritture infatti hanno in loro possesso il tesoro della divinità. Con quella voce5 santa, come con una chiave, le Scritture sono aperte davanti a chi ascolta. Benedetto il Re che ha aperto il suo tesoro al popolo nel bisogno”6. Dalle omelie di Benedetto XVI

“Le parole "Fa udire i sordi e fa parlare i muti" costituiscono una buona notizia, che annuncia la venuta del Regno di Dio e la guarigione dalla incomunicabilità e dalla divisione. Gesù conduce il sordomuto lontano dalla folla, e compie dei gesti che significano un contatto salvifico – pone le dita nelle orecchie, tocca con la propria saliva la lingua del malato –, e poi, volgendo lo sguardo al cielo, comanda: "Apriti!". Le orecchie del sordo si aprirono, si sciolse il nodo della sua lingua: "e parlava correttamente" (Mc 7,37). (…).

Il primo insegnamento che traiamo da questo episodio biblico, richiamato anche nel rito del battesimo, è che, nella prospettiva cristiana, l’ascolto è prioritario. Al riguardo Gesù afferma in modo esplicito: "Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica" (Lc 11,28). Anzi, Egli dice che "una sola è la cosa di cui c’è bisogno" (Lc 10,42). E dal contesto risulta che questa unica cosa è l’ascolto ubbidiente della Parola. (…) Ascoltare insieme la Parola di Dio; praticare la lectio divina della Bibbia, cioè la lettura legata alla preghiera; lasciarsi sorprendere dalla novità, (…) superare la nostra sordità per quelle parole che non si accordano con i nostri pregiudizi e le nostre opinioni; ascoltare e studiare anche quelli che prima di noi hanno ascoltato la Parola di Dio, per imparare da loro e così leggere la Bibbia in questa lunga e ricca tradizione dell’ascolto”7.

4 Sant’Efrem, il Siro, “Inni sulla Risurrezione” n. 1, in “L’arpa dello Spirito Santo”, 1999, p. 37. 5 Il riferimento è alla voce del Pastore (cf Gv 10, 3-4). 6 Sant’Efrem, il Siro, “Inni sul digiuno” n. 6, in “L’arpa dello Spirito Santo”, 1999, p. 94. 7 Benedetto XVI, Omelia nella Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani, Basilica di S. Paolo, 25 gennaio 2007.

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Scheda 3 itinerario di preghiera sugli Atti degli Apostoli – Quaresima 2007

. Commento di Alberione:

“E l'uso dell'udito. Che non si aprano le orecchie a sentire cosacce, o anche mormorazioni o critiche, o discorsi vani, inutili, discorsi che portano soltanto una dissipazione. Aprire l'orecchio alla scuola, alla meditazione e a tutto quello che c'è di insegnamento. E dobbiamo usare l'orecchio per sentire i bisogni che ci sono negli altri. (…) La lingua sia usata a suo tempo e bene. E non si offenda il prossimo, si faccia l'accusa dei peccati fatta bene. Esporre le nostre necessità, aprire il cuore, il sentimento quando è necessario per essere diretti spiritualmente, ecc.” (AAP 1965, 393. 395). “Nella visita Eucaristica il nostro cuore si deve aprire alla confidenza e all'amore verso Gesù Buon Pastore, che tanto ci ha amato e ci ama. La nostra vita intima con Gesù qui davanti al Tabernacolo deve irradiarsi in ogni azione della nostra giornata, soprattutto nelle attività pastorali, che devono mirare unicamente a portare le anime all'Eucarestia”. (So, 1948, p. 75).

ù Suggerimenti

Per la vita personale e comunitaria

v In questo tempo quaresimale celebro con più frequenza il Sacramento della Riconciliazione, per togliere quegli ostacoli che impediscono la mia disponibilità a Dio perché agisca liberamente in me e attraverso di me.

v Ci aiutiamo a custodire nella comunità la Parola che il Signore ci rivolge ogni mattina, perché la nostra mente sia purificata dai pensieri vani e le nostre parole possano esprimere la cura del Signore verso tutti.

Per il ministero di cura pastorale

v Avviciniamo quelle persone che sentiamo bisognose di tornare al Signore, e cerchiamo di offrire loro uno spazio di condivisione.

v Nell’incontro con ogni persona ci poniamo in attitudine di ascolto “nello Spirito”, per comprendere le sue domande più profonde.

SCHEDA 3 - Quaresima 2007