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Dal 13 al 23 dicembre nei punti vendita Coop la campagna per le adozioni a distanza Tariffa Pagata Aut. DBC Centrale / PT Magazine / Aut. 113/2004 valida dal 1/3/2004

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Dal 13 al 23 dicembre

nei punti vendita Coop

la campagna per

le adozioni a distanza

Tariffa Pagata Aut. DBC Centrale /PT Magazine / Aut. 113/2004valida dal 1/3/2004

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SOM

MAR

IO

Chiuso in tipografia

il 15/10/2004.

Questo numero diffonde

640.000 copie.

On line su

www.coopfirenze.it

Carta riciclata 100%

11/12Nov./Dic. 2004

Mensile dell’

UNICOOP FIRENZE

Via Santa Reparata 43

50129 Firenze

Tel. 05547801

Fax 0554780766

[email protected]

Registraz. Trib. Firenze

n. 1554 del 17/07/63

Direttore Responsabile

Antonio Comerci

Coordinamento

redazionale

Letizia Coppetti

Segreteria di redazione

Marie Casarosa

Grafica

W.Sardonini/SocialDesign

Impianti

La Progressiva

Stampa

Nuova Cesat Coop

SERVIZI

4 Il cuore si scioglie Campagna 2004. Adozioni a

distanza e nuovi progetti A. Comerci e L. Coppetti6 Turista non per caso Turismo sostenibile e rispetto della natura Letizia Coppetti

VIAGGIO IN ITALIA8 Torino misteriosa Matilde Jonas9 Il vino di Cavour Carlo MacchiVIAGGIO IN EUROPA10 Belgio a tre lingue Claudio Nobbio11 Canali e merletti Bruges capitale della cultura nel 2002 Giulia Caruso

GUIDA ALLA SPESA

12 In tavola a Natale Cappone. Energetico, facilmente

digeribile, è il piatto tradizionale delle feste

Alessandra Pesciullesi e Monica Galli13 La frutta delle feste Semi e frutti dell’altro mondo Monica Galli e Alessandra Pesciullesi14 Dove la spesa costa meno Le indagini sui prezzi di Altroconsumo e Mark Up16 Natale di tutti i colori Addobbi, giocattoli e regali per le feste Rossana De Caro

MONDO COOP

15 150 in volume Un libro sulla

storia della Coop Antonio Comerci26 Vittoria ai punti Oltre 10 mila

donazioni al Banco Alimentare,

con la carta socio Rossana De Caro27 In punta di matita Oltre diecimila disegni, e una grande passione. Incontro con Lido Contemori Silvia Ferretti 30 In terra e in mare Visita ai musei e ai palazzi di Genova,

capitale europea della cultura Edi Ferrari31 La Libreria va in Biblioteca Mostra alla Biblioteca Marucelliana

di Firenze Edi Ferrari

TOSCANA

32 Fra le radici del gusto I tartufai in Toscana e i loro cani.

Le regole regionali Càrola Ciotti34 Foto in famiglia La passione di Ferdinando, figlio

dell’ultimo Granduca di Toscana Silvia Silvestri35 Liscio come l’olio Come capire, assaggiandolo, le

qualità dell’olio extravergine di oliva Leonardo Romanelli

36 Dal solletico alla cacciata Masaccio, precursore della grande

pittura del 1500 Riccardo Gatteschi

37 Santa Maria del Carmine Colpo d’occhio sulla chiesa

fiorentina Stefano Giraldi

LEGGERE E SCRIVERE

39 Nostalgia dell’uscio Le parole perdute della lingua italiana Pier Francesco Listri

SALUTE

40 Spray libera tutti I decongestionanti nasali Cristina Ceccarelli42 Paura della paura Gli attacchi di panico e come combatterli Alma Valente

RUBRICHE

17 Novembre e dicembre al super18 Novembre e dicembre all’iper24 Iniziative delle sezioni soci28 Lettere a cura di Antonio Comerci

31 Eventi a cura di Edi Ferrari38 Libri & altro a cura di Silvia Ferretti44 I fax vostri46 Segnalazioni

INFORMATORE 3

Le indagini sui prezzi

giocattoli e regali

Rossana De Caro

36 Dal solletico alla cacciata Masaccio, precursore della grande

Banco Alimentare, con la carta socio

Rossana De Caro27 In punta di matita

disegni, e una grande passione. Incontro con Lido Contemori

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4 INFORMATORE INFORMATORE 5

da 300 sono passati, ad un anno dalla nascita dell’iniziativa, a 750, di cui un terzo hanno subito ope-razioni a cuore aperto. A questo progetto Unicoop Firenze ha dedi-cato 75 mila euro, ma l’iniziativa si inserisce all’interno di un più am-pio intervento di solidarietà con la Palestina: le adozioni a distanza dei bambini della scuola materna del Terra Santa College di Betlemme e la collaborazione con gli artigiani di Betlemme, i cui manufatti in legno d’olivo sono venduti nei super e negli iper della cooperativa.

Acquistare terreni coltivabili e darli in uso gratuito a giovani fa-miglie del luogo: questo l’obiettivo

del progetto che riguarda Foz do Iguaçu, nel sud del Brasile, dove da tanti anni vive un frate di origine lucchese, Arturo Paoli. Il progetto

“Madre Terra”, a cui Unicoop Firen-ze devolve 75 mila euro, prevede la creazione di una fattoria biologica didattica, per formare una comu-nità agricola basata sui principi di solidarietà, rispetto dell’ambiente e capacità di produrre valore attra-verso l’agricoltura.

A livello nazionale inoltre Coop sta individuando alcuni progetti per la realizzazione di infrastrutture sociali, civili ed economiche in

pio intervento di solidarietà con la Palestina: le adozioni a distanza dei bambini della scuola materna del Terra Santa College di Betlemme e la collaborazione con gli artigiani di Betlemme, i cui manufatti in legno d’olivo sono venduti nei super e negli iper della cooperativa.

Acquistare terreni coltivabili e darli in uso gratuito a giovani fa-miglie del luogo: questo l’obiettivo

del progetto che riguarda Foz do Iguaçu, nel sud del da tanti anni vive un frate di origine lucchese, Arturo Paoli. Il progetto

“Madre Terra”, a cui Unicoop Firen-ze devolve 75 mila euro, prevede la creazione di una fattoria biologica didattica, per formare una comu-nità agricola basata sui principi di solidarietà, rispetto dell’ambiente e capacità di produrre valore attra-verso l’agricoltura.

A livello nazionale inoltre Coop sta individuando alcuni progetti per la realizzazione di infrastrutture sociali, civili ed economiche in

ATTU

ALIT

À ATTUALITÀdi bambini. Con i soldi del primo progetto si è costruito un piano della casa, con due laboratori, una cucina, un cortile all’aperto. Con la campagna “Il cuore si scioglie” 2004, l’Unicoop Firenze stanzia altri 75 mila euro, per completa-re con altri piani la costruzione: fungerà da foresteria per il Man-thoc, ci saranno laboratori, sala di riunione, punto vendita per gli oggetti prodotti dai bambini. Ma non basta. Con i soldi degli affi-damenti, che i soci doneranno in questo Natale 2004, si aiuteranno i bambini e si potranno attrezzare e rifornire di materiali i laboratori, e sostenere le attività del gruppo musicale.

Ha due effetti positivi il progetto “Saving Children, medicine in the service of peace”: aiutare i bambini di Palestina malati, curandoli ne-gli ospedali israeliani, e sviluppare tra palestinesi e israeliani occasioni di incontro e di dialogo. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Re-gione Toscana, Fondazione Peres, Ospedale Meyer di Firenze, Uni-coop Firenze e Conferenza Episco-pale Toscana, si è poi allargato coin-volgendo altri soggetti. L’ampliarsi delle disponibilità economiche dedicate al progetto ha permesso di aumentare il numero dei bambini curati negli ospedali israeliani, che

SOLIDARIETÀ

Numero verde 800428242, per informazioni sulle adozioni a distanza

A TEATRO PER IL CUOREIl grande teatro per “Il cuore si scioglie”, tre date da segnarsi sul calendario per altrettanti spettacoli il cui ricavato sarà interamente devoluto alla campagna.Primo appuntamento il 13 dicembre al Metastasio di Prato, con la messa in scena di “Generali a merenda”, di Boris Vian e per la regia di Massimo Luconi, testo di protesta contro la violenza, di satira della guerra e dell’arroganza dei potenti.Il nuovo anno porterà poi un altro bel regalo alla causa della solidarietà, con la prima nazionale, al Verdi di Pisa il 3 febbraio, di “Chi ha paura di Virginia Woolf?”, con Mariangela Melato e Gabriele Lavia (che cura anche la regia).E infine il 17 marzo, al Giglio di Lucca, ecco un altro protagonista eccellente del teatro, Glauco Mauri, ne “Il bugiardo” di Carlo Goldoni.Tutte le serate, organizzate in collaborazione con i tre teatri, saranno occasione di informazione sulla campagna, alla quale i protagonisti delle messe in scena faranno anche un saluto speciale.

CENA AL SASCHALLNell’ambito della campagna de “Il cuore si scioglie”, le sezioni soci di Firenze organizzano una cena di solidarietà, in programma al Saschall in lungarno Aldo Moro 3, alle ore 20,30 di giovedì 25 novembre. Professionisti, volontari e soci presteranno la loro opera gratuitamente ed il ricavato del costo della cena sarà devoluto ai progetti di solidarietà della campagna

“Il cuore si scioglie”. Nel pomeriggio è previsto un incontro con chi ha sottoscritto le adozioni a distanza, nel ridotto del teatro. Prima della cena saranno proiettati i video che testimoniano lo stato di avanzamento dei progetti ai quali soci Coop e consumatori hanno contribuito fino ad ora.Per ulteriori informazioni e per la prevendita dei biglietti

- dal costo di 20 euro, fino ad esaurimento dei 500 posti disponibili - rivolgersi alle sezioni soci dell’area fiorentina:Firenze sud est, tel. 055 685025Firenze nord est, tel. 055 600383Firenze sud ovest, tel. 055 701200 - 055 7326699Firenze nord ovest, tel. 055 4362973/4360279

CORTOMETRAGGIO

SOLIDARIETÀ

Il cuore si scioglieImpegno a riconfermare

le tremila adozioni

fatte nel 2004.

I nuovi progetti finanziati

I risultati si vedono e danno sod-disfazione. Dal Burkina Faso ar-rivano immagini di bambini che

non hanno più il pancione: mangia-no, hanno assistenza sanitaria. Pos-sono contare su un flusso costante di aiuti grazie alle adozioni a distanza dei nostri soci e consumatori, che sono state oltre mille. E ancora, a Loumbila, si sta meglio con la piz-zeria in attività, messa su con l’aiuto professionale dei nostri colleghi fornai. Ora quelli di Loumbila fanno pizza e pane e con l’attività commer-ciale sostengono economicamente il vicino orfanotrofio.

Sorrisi che arrivano anche dal Brasile, dalle favelas più dise-redate - anche lì mille adozioni in un anno -, dal Perù, dalle

saranno materiali ed informazioni per poter effettuare un’adozione a distanza, o per contribuire con dieci euro ad un’adozione collettiva.

PROGETTI VECCHIE NUOVIAnche quest’anno la coopera-

tiva dà per prima il buon esempio, finanziando con 300 mila euro quattro progetti nelle aree dove i soci attivano le adozioni a distanza.

di Antonio Comercie Letizia Coppetti

Filippine, dai bambini del Sud Africa e del Mozam-bico. Insomma, l’iniziativa “Un cuore si scioglie”, cominciata nel 2000, dà i suoi risultati e continua ad essere alimentata dai volontari delle sezioni soci Coop, dei Centri missio-nari della Toscana, del Movimento Shalom e dell’Arci, per svilupparla ed estenderla.

L’appuntamento anche quest’an-no è a dicembre, dal 13 al 23, presso i punti vendita di Unicoop Firenze. Ci

Nel Perù si tratta di completare la “Casa

d’accoglienza integrale” di Ayacucho, progetto proposto

dal Manthoc (Movimiento Adole-scentes Niños Trabajadores Hijos Obreros Cristianos), partner nel paese sudamericano dell’Arci. La costruzione è stata finanziata con 32 mila euro dall’Unicoop Firenze, il progetto è del 2002. La casa è nel centro della città, fra due grandi mercati dove lavorano centinaia

Brasile, nelle regioni di Bahia e Piuì, nell’ambito del progetto “Acqua per la pace”. Verranno realizzate anche cisterne familiari per la rac-colta di acqua piovana, utilizzando le risorse messe a disposizione dai soci con il catalogo per la raccolta punti. Si sta inoltre valutando la possibilità di finanziare analoghi progetti in Sud Africa e Burkina Faso, mentre prosegue l’impegno per l’acqua anche nei territori pa-lestinesi. ■

Richard Gere è il narratore e testimonial del documentario realizzato da Unicoop Firenze e Fondazione Perez sul progetto Saving Children; il filmato sarà presentato il 20 novembre al Saschall a Firenze.

ADELE E GLI ALTRI Un viaggio nella realtà dei bambini-lavoratori peruviani, attraverso gli occhi di un’adolescente italiana di 14 anni,

catapultata in un mondo completamente estraneo al suo. Questo è “Sotto un cielo bianco”, il cortometraggio realizzato dal giornalista di Repubblica Benedetto Ferrara tra i bambini

del Manthoc, che ha come sottotitolo “Il diario di Adele tra i bambini lavoratori del Perù”. E proprio di una specie di diario si tratta, che riporta situazioni contraddittorie che

oggi raramente “passano” in Tv e nei media: mentre infatti nel mondo occidentale si afferma che il lavoro minorile è da

condannare tout court, questi bambini rivendicano il loro diritto a lavorare, «perché questo è il nostro unico modo

di sopravvivere». «Aiutateci ad eliminare lo sfruttamento, piuttosto», chiedono i bambini, e anche in questo senso va l’aiuto fornito da Unicoop Firenze, che finanzia un progetto

per tutelare il diritto allo studio dei bambini-lavoratori.Il cortometraggio verrà presentato durante il Festival dei

Popoli, in programma dal 26 novembre al 2 dicembre a Firenze, e durante le iniziative legate alla campagna

“Il cuore si scioglie”.

FOTO F. MARMUGI

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6 INFORMATORE

organizzatori garanzie sulla qualità del viaggio dal punto di vista etico, chiede la trasparenza del prezzo per sapere quale percentuale del prezzo finale rimane alle comunità ospitanti.

Durante il viaggio il turista re-sponsabile considera positivo con-dividere la vita quotidiana locale e non chiede privilegi o pratiche che possano causare impatto negativo, non ostenta ricchezza e lusso stri-denti rispetto al tenore di vita locale, per foto e video si assicura il consen-so della persona ripresa (e magari ri-nuncia allo scatto e privilegia invece una bella “chiacchierata” imparan-do qualche parola dell’idioma loca-le...), non assume comportamenti offensivi per usi e costumi locali, cerca prodotti e manifestazioni che siano espressione della cultura loca-le, rispetta l’ambiente e il patrimonio storico-monumentale.

ATTENTI ALL’ECOTURISTAL’intenzione è buona: andare

a vedere le specie animali nel loro ambiente naturale. Ma tutto questo può tradursi in una folla di persone armate di macchina fotografica o cinepresa, che si avvicinano troppo ai loro beniamini. Con conseguenze nefaste sulla loro vita, il compor-tamento alimentare, le abitudini e perfino l’attività riproduttiva.

AMBI

ENTE

INFORMATORE 7

occupati in tutto il mondo). Sono da favorire quindi il rispetto delle diversità culturali e la disponibilità di adattamento ad abitudini e modi diversi dai propri. Per ridurre al minimo i danni dell’impatto socio-culturale ed ambientale prodotto dai flussi turistici sono nati, frutto del la-voro di associazioni del terzo settore tra cui Legambiente e Wwf, la “Carta d’identità per viaggi sostenibili” e l’Associazione Nazionale Turismo Responsabile (www.aitr.org).

MANUALEDEL BRAVO TURISTASecondo i dettami della Carta,

prima della partenza il bravo turista s’interroga sulle reali aspettative e motivazioni del suo viaggio, chiede di essere informato, oltre che sugli aspetti tecnico-logistici, anche sul contesto socioculturale da visitare, è disponibile a incontri preparatori con i suoi prossimi compagni di viag-gio e l’accompagnatore, chiede agli

naturalistiche in Toscana e com-piervi una visita guidata. Dal primo gennaio 2004, 149 persone hanno scelto l’oasi di Bilancino, sulle ri-ve del lago del Mugello. Altri 119 nello stesso periodo hanno optato per la riserva naturale di Acquerino Cantagallo, con un percorso natu-ralistico che da Prato si spinge nel cuore dell’Appennino. 245 si sono dedicati all’oasi del Chiarone nel lago di Massaciuccoli e, infine, 100 sono andati alla scoperta delle Balze del Valdarno. Un modo intelligente per difendere il proprio territorio e utilizzare il tempo libero. ■

AMBIENTESe il turismo è in crisi, c’è un settore che invece ne-gli ultimi anni ha registrato

soltanto crescite: il “turismo eco-logico” che, secondo un rappor-to realizzato nel 2002 per conto dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (www.world-tourism.org), rappresenta tra il 4 e il 7% del mercato turistico globale, con potenziali di crescita annua del 20%. Ma, anche se non si è appas-sionati di vacanze ed escursioni ecologiche o naturalistiche, oggi bisogna interrogarsi sull’impatto

che il turismo in generale ha su ambiente, culture ed economie dei paesi di destinazione.

Il turismo rappresenta infatti una delle principali attività economiche del globo, sposta oltre 5 miliardi di persone ogni anno (tra cui quasi 600 milioni verso l’estero) ed occu-pa milioni di lavoratori (1 ogni 15

di Letizia Coppetti

ECOTURISMO

Turista non per caso

Dalla pubblicazione edita da Wwf, “Viaggiambiente - Consigli per un turismo responsabile”, scari-cabile gratuitamente dal sito www.wwf.it, ecco alcune semplici norme da seguire per evitare che la nostra vacanza diventi un fattore di stress per gli animali.

Regole generali • Osserva gli animali da una distanza che loro considerano di sicurezza • Avvicina-ti agli animali lentamente: evita movi-menti improvvisi • Evita di inseguire o di disturbare gli animali • Non offrire cibo agli animali • Impara a distinguere i segnali degli animali

apparentemente perduti. E’ pos-sibile imbattersi in giovani uccelli che hanno appena lasciato il nido. Non muoverli: spesso sono vicini al loro nido e i genitori sanno come ritrovarli.

Mammiferi • Stare partico-larmente attenti alle femmine con i piccoli. Le madri sono partico-larmente protettive nei confronti della loro prole. Avvicinarsi vuol dire quindi mettersi in pericolo, oltre a far spendere agli animali delle energie inutili!

Mammiferi marini • Se sei su una imbarcazione rimani a una

TUTTI INSIEME A “MARCO POLO”E’ un progetto di educazione ambientale e della salute in

materia di “mobilità sostenibile”, a cui partecipano Arpat e quattro Asl (Firenze, Empoli, Prato e Pistoia), e che coinvolge anche i relativi Comuni e Province. L’obiettivo è quello di far comprendere alla popolazione, con interventi mirati anche nelle scuole, che i comportamenti e l’atteggiamento di ogni

singolo individuo condizionano la vita e la salute di tutti. Tra le cose realizzate, un dossier che sintetizza tutte le esperienze

e i progetti sulla mobilità sostenibile, in modo da creare un quadro d’insieme e un approccio sistematico al problema.

Turismo sostenibile e

rispetto della natura

ENERGIA SCONTATAI nuovi incentivi alle energie rinnovabili, e al fotovoltaico in particolare, tardono ad arrivare, ma ora c’è una possibilità in più: comprarli scontati al supermercato. I sistemi solari si possono trovare infatti nei 30 punti vendita di OBI, la catena di punti vendita specializzati in prodotti per l’edilizia, il bricolage e il giardinaggio, in collaborazione con Enerpoint, società specializzata nella distribuzione di componenti per sistemi solari e nella realizzazione di impianti ecologici per la produzione di energia elettrica. L’iniziativa “Energia Solare” prevede un pagamento in rate mensili, con dilazioni in 5 anni, e un finanziamento esclusivo a tasso 0%.Info: Obi Sesto Fiorentino, tel. 055 448581, www.obi-italia.it

IL LIBRODuccio Canestrini, Turistario, Luoghi comuni dei nuovi barbariBaldini & Castoldi editore, Milano 1993, pp. 149, € 9,30

www.homoturisticus.com

MOBILITÀ SOSTENIBILE

AMBIENTE TUTTO L’ANNO

“Ma che fate tutte queste cose?”. L’esclamazio-ne è di uno dei quattro

fotografi ai quali abbiamo chiesto delle immagini per il calendario 2005, 12 foto su iniziative di Unicoop Firenze per la difesa dell’ambiente. Quelle che abbiamo illustrato sono solo le iniziative che in qualche modo sono visibili nei punti vendita e che coinvolgono i nostri soci e consumatori, ce ne sono altre e poi quelle di Coop a livello nazionale. I detersivi in marchio Coop sono senza il fosforo che atrofizza le acque dei fiumi

e dei mari da oltre 15 anni, stessa scel-ta per i Cfc negli spray che contribui-scono al buco dell’ozono. E poi ci sono le certificazioni richieste per il tonno pescato senza mettere in pericolo i delfini, per l’utilizzo di cel-lulosa senza distruggere le foreste, il marchio europeo Ecolabel per il minimo impatto ambientale dell’intero ciclo di produzione dei prodotti.

Insomma, lo sviluppo di una strate-gia complessiva, perseguita per anni e con costanza, senza improvvisazioni e scorciatoie. Buon 2005 a tutti!

CALENDARIO 2005

che ti avvertono che sei troppo vicino a loro. Questo segnale vuol dire che è il momento di sedersi e di star fermo o di allontanarsi lentamente. Potrai in questo modo perdere l’occasione di vincere un premio fotografico, ma avrai in compenso guadagnato l’esperienza unica di osservare un animale nel suo ambiente, senza che il suo comportamento sia in-fluenzato dalla presenza dell’uomo. • Utilizza i binocoli e i canocchiali per l’osservazione a distanza.

Uccelli • Osserva sempre qual-siasi specie nidificante a distanza e non maneggiare uova o piccoli • Non toccare i piccoli che sembrano

distanza di almeno 100 metri dal-l’animale • Non dirigere l’imbarca-zione direttamente verso gli animali • Evitare di circondare o sospingere gli animali, di interporsi tra i membri di un gruppo, specialmente tra una femmina e il suo piccolo, di im-mergersi o di nuotare assieme agli animali o di cercare di toccarli.

OASI A PUNTIE a proposito di turismo ecolo-

gico ed escursioni: sono stati più di 850 i soci che hanno dato 500 dei loro punti, accumulati facendo la spesa nei punti vendita dell’Unicoop Firenze, per sostenere quattro oasi

utilizzare il tempo libero. ■

e dei mari da oltre 15 anni, stessa scel-ta per i Cfc negli spray che contribui-scono al buco dell’ozono. E

IMPIANTI FOTOVOLTAICI E SOLARI TERMICI

FOTO C. VALENTINI

FOTO G. TATGE

FOTO M. BERLINCIONI

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8 INFORMATORE INFORMATORE 9

VIAG

GIOI

NITA

LIA IL VINO

DI CAVOUR

Il fax lo ha messo da pochis-simo tempo, dietro continue pressioni della figlia. Il tele-

fono invece ce l’ha da “più” di dieci anni, anche se è sempre restio ad usarlo. A chi gli chiede il perché di questa “ritrosia tecnologica” ri-sponde con una storiella. «Ero con mio padre in cantina ed arrivò tutto trafelato un ristoratore di Torino. Aveva finito il nostro vino ed era venuto a prenderne altro, ma aveva qualcosa sul gozzo e lo disse subito:

“Ma signor Mascarello, perché non si decide a mettere il telefono?”, al che mio padre serafico: “Perché se avessi avuto il telefono sarei dovuto correre io a Torino!”».

Questa è una delle tante pillole della filosofia di vita di uno dei grandi

produttori di Barolo, lo stesso che, per manifestare la sua avversione per “il nuovo che avanza”, sia in campo enologico che politico, ha scritto sulle sue etichette “No barri-que, no Berlusconi”. Uno può essere più o meno d’accordo su queste due affermazioni, ma non si può negare che ci vuole del fegato per scriverlo sull’etichetta di un vino.

In Langa, quella meravigliosa zona collinare che si trova pochi chilometri a sud-est di Torino, questi personaggi sono quasi all’ordine del giorno, e del resto per produrre vini così particolari come Barolo e Barbaresco un minimo di sana follia è di rigore. Parliamo prima del Barolo, chiamato da molti “il re dei vini”: nasce da uve Nebbiolo e per struttura, importanza e potenza ha sicuramente tutte le carte in regola per primeggiare tra i grandi vini del mondo. Questo primato lo detiene da molti anni, almeno dall’epoca di Cavour, che praticamente battez-zò il vino. Di storie da allora se ne sono intessute molte e, almeno per controbilanciare la prima, mi piace narrarvi questa. Siamo intorno al

1980, epoca in cui il Barolo non godeva di grande fama. Molti vini, anche a causa di botti non proprio perfette, prendevano dei puzzi che ne rendevano difficile il commercio. Ma per molti produttori quelli era-no i profumi tradizionali del vino e quindi osteggiavano con forza ogni cambiamento. Un giovane produtto-re di Barolo decise di voltare pagina e, mentre il padre era fuori alcuni giorni per lavoro, distrusse tutte le vecchie botti e le sostituì con delle barrique. Il padre quando rientrò in cantina e vide l’accaduto non perse tempo. Buttò fuori di casa il figlio e lo diseredò. Lui però non si scompose più di tanto e dal nulla è diventato uno dei più blasonati produttori di Barolo.

Proprio accanto, praticamente

VIAGGIOINITALIAseguaci di Massenzio, ebbe la visio-ne della croce con la fatidica scritta

“in hoc signo vinces”. Punto fisico di separazione tra

città del Bene e città del Male quel tratto di cancellata del Palazzo Reale (orario: 8.30-18.30) compreso tra le statue equestri di Castore e Pollu-ce, dove si apriva l’accesso d’onore al Palazzo, rifacimento secentesco dell’antica sede vescovile voluto dal-la madama reale Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I. Luogo sacro per eccellenza questo, giacché attiguo alla cattedrale di San Giovan-ni Battista - l’unico edificio rinasci-mentale scampato ai rifacimenti sei-settecenteschi - dove, nell’omonima cappella progettata nel 1668 da Garino Guarini, è custodita la Sacra

STORIA

seo Egizio, uno dei maggiori del mondo (orario: 8,30 -19,30). Ma anche l’esistenza sotto Palazzo Ma-dama - il bimillenario castello che la settecentesca facciata di Filippo Juvara ha trasformato in sontuoso palazzo - delle Grotte Alchemiche frequentate da maghi e alchimisti famosi. A riprova del debole dei Savoia per l’occulto, il fatto che già nel 1556 a curare la sterilità di Margherita di Valois, moglie del duca Emanuele Filiberto, venne chiamato Nostradamus, taumatur-go infallibile e mago. Egli riuscì a far nascere l’agognato erede, Carlo Emanuele, e predisse al duca l’im-minente rientro a Torino - allora in mano francese - in seguito alla pace di Cateau-Cambrésis. A Tori-

TORINO MISTERIOSA

Città sacra e diabolica, To-rino, l’unica ad avere due cuori: uno bianco e uno

nero. Secondo la tradizione esoterica la città, assieme a Praga e Lione, co-stituisce uno dei vertici del triangolo della magia bianca, ma nello stesso tempo, con San Francisco e Londra, anche di quello della magia nera.

L’orientamento stesso della ro-mana Julia Augusta Taurinorum

- edificata sulle rovine della barbarica Taurasia rasa al suolo da Annibale nel 218 a.C. - con la strada principale a seguire il percorso ascendente del sole e la confluenza del Po e della

Dora Riparia a chiuderla in un cer-chio d’acqua, ne svelavano la natura magica. Del resto già a quei tempi il luogo fu teatro di eventi prodigiosi: proprio là Costantino, in lotta con i

MAGICO

di Matilde Jonas di

Carlo Macchi

intersecata con la zona di produzio-ne del Barolo, c’è quella del Barba-resco. Anch’esso è vino di grande potenza, ma sicuramente più fine e, dopo un lungo invecchiamento, elegante. Prende il nome dall’omo-nimo comune, come il Barolo del resto. Il sindaco di Barbaresco è un mio carissimo amico e per questo mi fa piacere citare una sua iniziativa particolare. A tutti quelli che vanno a sposarsi in municipio a Barbaresco lui regala 12 bottiglie di questo gran prodotto. Prossimamente la stessa dolce sorte toccherà ad ogni nasci-turo all’interno del territorio comu-nale. Questa consuetudine potrebbe essere adottata anche dai sindaci di molti Comuni della nostra regione: se così fosse sono quasi certo che le nascite aumenterebbero! ■

Sindone: il leggendario sudario di Cristo immune dal fuoco che i Savoia trasferirono da Chambéry, quando Torino divenne la nuova capitale del ducato.

A sottolineare la valenza magica della città, la presenza nel Palaz-zo dell’Accademia delle Scienze

- ex collegio gesuitico per nobili disegnato dal Guarini - del Mu-

no Nostradamus fu ospitato nella villa Domus Morozzo, i cui ruderi vennero spianati una ventina di anni fa per far posto a un giardino pubblico. Si trovava non lontano dall’odierna piazza Statuto, cuore nero della città: un’area caratteriz-zata in passato dalla presenza del patibolo, dalla casa del boia e dal luogo di sepoltura dei giustiziati. ■

Piemonte

DAL REGNO ALL’INDUSTRIAGrandi boulevard alberati secondo il gusto francese, ampie piazze, portici, lussuosi caffè, fabbriche, edifici neoclassici,

eclettici, liberty: l’Ottocento avrebbe trasformato Torino in una delle grandi città europee. Un impulso verso la

modernità destinato a trasformare la città sabauda nel primo e principale polo industriale d’Italia: dell’auto, del

cioccolato, del tessile, ma anche del cinema. Sì, del cinema, perché l’industria cinematografica italiana nasceva nei

primi anni del ‘900 proprio qui. A ripercorrerne la storia il Museo Nazionale del Cinema (orario: 9-19). Copre ben 3200

mq della Mole Antonelliana, il più alto edificio in muratura d’Europa, simbolo stesso di Torino, costruito nel 1862 per

essere il Tempio ebraico della città.

ENOLOGIA

ATLp.zza Castello 161

Torinotel. 011 535181

011 535901

BOTTE O BARRIQUE?Dall’esterno sembra una questione di lana caprina ma la differenza tra l’uso della botte o della barrique ha diviso per molto tempo il mondo del vino. Intanto, partendo dal presupposto che tutti sappiano cosa è una botte, spieghiamo cosa è una barrique. Non è altro che una piccola botte di capacità intorno ai 225 litri, che viene costruita piegando le doghe grazie all’uso della fiamma (diretta o indiretta). Il suo uso è quello di far maturare il vino. Ha quindi lo stesso compito della botte ma conferisce caratteristiche diverse al vino in invecchiamento (tra cui profumi di vaniglia, tostato, caffè, spezie...). Questi due tipi di contenitori, la botte (capacità minima 15-18 quintali) e la barrique (solo 225 litri), sono divenuti anche il simbolo di due modi, oggi molto smussati, di intendere il vino: quello definito innovatore (tifosi della barrique) e il tradizionalista (i fan della botte).

Un fitto rincorrersi di colline dalle creste affilate, incise da fasce parallele di valli strette e profonde: la vite le scala

fin dove può, poi lascia la terra - strappata palmo a palmo al bosco dall’uomo delle Langhe - al trifoglio del pascolo,

alla macchia cupa della vegetazione montana. A chiudere su due lati il Piemonte l’alto muraglione delle vette

alpine che spiombano senza mediazione su tratti esigui di pianura. Altrove, filari di pioppi e di gelsi delimitano

la piatta scacchiera delle risaie. Ovunque torri, fortezze, castelli, abbazie - che già richiamano un gusto d’oltralpe

- dominano arcigni e inquietanti il territorio dall’alto, a ricordare che questa è terra di frontiera, da sempre

contesa per controllarne il transito.

MUSEO DEL CINEMA

INVECCHIAMENTO

FOTO F. GIANNONI

FOTO F. GIANNONI

FOTO P. DEL DUCA

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10 INFORMATORE INFORMATORE 11

BRUGES

CANALIE MERLETTI

Il tempo sembra essersi fer-mato per uno strano incan-tesimo tra i canali di questa

bella città ricca di angoli fiabeschi. Ma basta girare per accorgersi che Bruges o Brugge (in fiammingo) è una città al passo con i tempi, che strizza l’occhio al futuro. Soprattutto da quando, nel 2002, l’antica “signo-ra dei merletti” è stata eletta capitale europea della cultura. Per l’occasio-ne ha sfoggiato un look ultramoder-no, dando spazio a installazioni ar-chitettoniche come il padiglione del giapponese Toyo Itoa, avveniristica costruzione in alluminio realizzata sul luogo occupato molti secoli fa da un’antichissima cattedrale, di-strutta nel 1798. Un’altra struttura ultramoderna della Bruges del 2000 è la Concertgebouw, grandioso auditorium per la musica che dalla sua inaugurazione, nel 2002, ha all’attivo uno dei cartelloni concer-tistici più prestigiosi d’Europa.

Ma il fascino di Bruges resta lega-to irrimediabilmente al suo passato,

che si respira soprattutto nelle stra-de medioevali su cui si affacciano splendidi palazzi dai tetti aguzzi e dalle facciate ricamate, sui suoi ca-nali e nei suoi parchi. Dimenticate le quattro ruote e rilassatevi. A Bruges è bello girare a piedi o in bicicletta, che anche qui, come in Olanda, è il mezzo di locomozione preferito. Una delle passeggiate più belle è senza dubbio quella sul Minnewa-ter - o Lac d’amour, se preferite - un delizioso specchio d’acqua incorni-ciato da uno splendido parco. Tanta struggente bellezza è il risultato di un’ingegnosa opera di canalizzazio-ne del fiume Reie, nata dalla neces-sità di mantenere sempre costante il livello dell’acqua dei canali.

Parte della storia della città - le cui origini risalgono a più di duemila anni fa - è legata all’operoso fervore dei mercanti e dei banchieri che nei secoli XIV e XV costruirono un impero economico, regalando alla città un vero e proprio Rinascimento. All’epoca la città era una delle capo-fila della Lega Anseatica, la potente associazione tra le maggiori città del Nordeuropa che deteneva il mo-nopolio delle vie commerciali con Russia, Scandinavia e Oriente.

Ritornando indietro nei secoli, la storia di Bruges, come di Gand e di altre città delle Fiandre, è sinonimo di opulenza. Un’opulenza che non sconfina nel lusso quasi pagano delle corti rinascimentali italiane, ma che ha il fascino quieto dei dipinti di Jan Van Eyck, caposaldo dell’arte fiamminga, i cui capolavori sono custoditi nel Groeningemuseum. L’arte del merletto, che fin dal me-dioevo ha dato alla città una fetta cospicua della sua fortuna, è rac-chiusa nel Kantcentrum (Centro delle trine, Peperstraat 3) a fianco della Chiesa di Gerusalemme, fatta costruire dalla famiglia Adornes nel XIV secolo. Qui ancora oggi le merlettaie mostrano ai visitatori le

meraviglie della loro arte. Ricca di fascino è l’arte della lavorazione dei diamanti, che a Bruges ha avuto uno dei centri più antichi d’Europa, i cui segreti sono custoditi nel Museo del diamante. E che dire del Museo del cioccolato (Jaansstrat), dove si può ripercorrere tutta la sua storia gloriosa e golosa, dall’epoca degli Aztechi quando era considerato la bevanda degli dei, e dove si possono seguire tutte le fasi della lavorazione di cioccolatini di ogni tipo. Anche a Bruges la birra vanta antica tradizio-ne tant’è che esistono birrerie vera-mente storiche. Come la Brouwerij de Halve Maan - sorta in un’antica fabbrica risalente al 1546. La birra prodotta, la Straffe Hendrik, è di alta gradazione e forte fermentazione, rigorosamente a base di luppolo e malto. Anche qui i maestri birrai sono a disposizione per illustrare la produzione e raccontare la storia della celebre birreria nei secoli. ■

CUCINA TURISMO

VIAGGIOINEUROPA

Diciamolo: in Belgio si man-gia bene. Non è questione di ricche pralines (peral-

tro inventate da un cioccolatiere di stirpe elvetica) o di birre trappiste, o di moules giganti accompagnate dalle frites di cui i belgi reclamano ai francesi il primato, documenti alla mano. E neppure della diva aringa - superstar settentrionale, soprattutto quella maggenga pe-scata all’inizio della stagione quan-do la sua polpa è grassa e delicata, non ancora stressata dalle fatiche riproduttive -, che proprio da qui intraprese il suo cursus honorum per merito di un tal mastro Böckel, il quale, nel XV secolo, ne mise a punto il procedimento di salagione e di conservazione in botti di legno:

di Claudio Nobbio

SOUPE BELGEZUPPA BELGAIngredienti per 4 persone: 1,5 l di

brodo, 500 g di cavolini di Bruxelles, 1 tuorlo d’uovo, 40 g di farina, 30 g di burro, 40 g di panna, pepe, noce moscata, fette di pane fritte nel burro

Pulire i cavolini eliminando le foglie esterne appassite, lavarli e farli lessare in acqua bollente salata. Sgocciolarli. Mettere il burro in una casseruola e farlo sciogliere a fuoco moderato; get-tarvi i cavolini, farli insaporire, quindi spolverizzarli con la farina. Mescolare, quindi bagnare pian piano con il brodo bollente. Salare, pepare, grattarvi sopra un poco di noce moscata, coprire e lasciar cuocere lentamente per circa un’ora. A questo punto passare tutto al passaverdura. Mettere il tuorlo d’uovo in una scodella, unirvi la panna, sbattere per bene, amalgamare, quindi unire

3 o 4 minuti. Legare la salsa con tuorlo, fecola e sugo di limone.

CRAMIQUEBRIOCHES CON UVETTAIngredienti: 20 g di lievito, 500 g di

farina, 2 dl di latte, 3 uova, zucchero, 100 g di burro, uvetta, sale

Stemperare il lievito in un po’ di farina con latte tiepido. Impastare bene, mettere la pasta in una terrina, versarvi sopra il resto della farina, coprire e lasciar lievitare al caldo per 3/4 di ora. Aggiungere 2 rossi d’uovo e un uovo intero, un pizzico di sale, un cucchiaio di zucchero, e 100 g di burro. Lavorare la pasta energicamente e lasciarla riposare un’ora. Incorporarvi due man-ciate di uvetta e versarla in una forma ingrassata. Cuocere al forno, per circa 3/4 d’ora. Sformare, e lasciar raffredda-re su di un graticcio.

di Giulia Caruso

VIAGGIOINEUROPA

CUCINACUCINACUCINA

il tutto alla crema di cavolini. Servire versando questo passato sulle fette di pane fritte nel burro.

ANGUILLES AU VERTANGUILLAIN SALSA VERDEIngredienti: anguilla, cipolla, prezze-

molo, acetosa, rosmarino, cerfoglio, 2 dl di vino bianco, burro, tuorlo d’uovo, fecola, limone, sale e pepe

Pulire le anguille, tagliarle a pezzi e farle soffriggere nel burro. Mettere pepe e sale. A parte tritare finemente del prezzemolo, dell’acetosa, del cerfoglio, della cipolla, un po’ di rosmarino. Met-tere in una casseruola un grosso pezzo di burro e i legumi tritati e mischiati. Lasciar cuocere a fuoco dolce cinque minuti. Aggiungere due decilitri di vin bianco secco e incorporare alla miscela le anguille passate al burro. Far cuocere

LE RICETTE

Fotografie di

Patrizio Del Duca

si dice che sulla sua tomba si trat-tenesse di lì a qualche decennio Carlo V imperatore sacro romano e re di Spagna ma nato a Gent (non-ché, fra le altre cose, capostipite

degli importatori di fave di cacao), consumando sul posto un’aringa commemorativa. Piuttosto è que-stione di un ricettario composito e ricco, svolto secondo le tre lingue nazionali - fiammingo nel Nord del paese, francese nel Sud, tedesco nella piccola enclave germanofona nell’Est della Vallonia -, i cui pregi annettono i più a desunzioni fran-co-tedesche per via di vicinanza. Pur non rigettando in toto questa radicata convinzione, ci si permetta tuttavia di raccomandare un salto all’indietro di qualche secolo, fino al 1419, quando Filippo il Buono, duca di Borgogna, signore di una delle corti più eleganti e “golose” del tempo, decise di trasferire la capitale dei suoi domini da Digione a Gent (francese Gand): territori già fiorenti si trovarono così al centro di uno stato prospero e potente, e da Lovanio a Anversa, da Liegi a Brug-ge (francese Bruges) una classe borghese alacre e volitiva cominciò a competere con l’aristocrazia di sangue, anche sul piano gastrono-mico. Il Belgio è divenuto nazione in tempi relativamente recenti e fors’anche in ragione dei contrasti fra le sue diverse anime - fiammin-ghi-valloni, protestanti-cattolici...

A TRELINGUEA TRE

Belgio

- ha preservato le proprie interne diversità, quell’orgoglio municipale leggibile tuttora nel gotico fiammeg-giante delle case delle corporazioni mercantili nelle piazze maggiori.

Ogni regione, ogni città è segnata da proprie singolarità, tradizioni, feste e cibi, tutto questo mediato da Bruxelles/Brussels, città bilingue, città di aperture e di contatti, città non per caso sede delle istituzioni della Comunità Europea. ■

HOTEL 3 STELLEA BRUGES per soggiorni individuali pacchetto di 3 giorni / 2 notti in camera doppia inclusa prima colazioneEuro 140,00per persona Info: Argonauta ViaggiTel.: 055 [email protected]

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FRUTTA

GUIDAALLASPESA

CARNICARNICARNI

In passato era spesso utilizza-to come regalo per le persone importanti: anche Manzoni, nel

terzo capitolo dei “Promessi sposi”, racconta che Renzo portò in dono al-l’avvocato Azzeccagarbugli quattro capponi legati per le zampe. Il cap-pone (cioè il gallo castrato) in cuci-na è sinonimo di Natale e le richieste di mercato sono in aumento.

Fare capponi era un’esigenza nelle campagne, dettata dal fatto che avere più di un gallo nel pollaio sarebbe stato uno “spreco”. La car-ne di questo animale, a causa degli ormoni, diventava molto dura, il cappone invece, ancora più della

famosa gallina vecchia, aveva carni saporite e tenere che si adattavano ad ogni tipo di preparazione.

Il cappone oggi in vendita è di circa 3 kg di peso e di 180-200 giorni di vita; la tipologia specifica di “cap-pone” è stata regolamentata dalla CEE che lo identifica come gallo castrato di almeno 140 giorni di vita e castrato da almeno 70 giorni prima della vendita. All’acquisto deve avere zampe lucide, pelle di colore unifor-me e non a chiazze. Il grasso sotto la

pelle deve essere giallo chiaro, ben distribuito e privo di cattivi odori, la carne deve essere bianca.

E’ un alimento molto energetico, ha infatti un contenuto più elevato di lipidi del pollo, si tratta comunque di lipidi con percentuale molto alta dei buoni acidi grassi monoinsaturi, risulta quindi facilmente digeribile e si adatta all’alimentazione di qua-lunque età.

PER UN BUON BRODOPare che la regola di mettere

la carne in acqua bollente se si

vuole un buon boll i to e di metterla in ac-qua fredda se si vuole un buon b r o d o n o n abbia alcun fondamento scientifico, si tratta quindi di una scelta le-gata piuttosto ai gusti perso-nali. Le regole principali co-munque sono le seguenti: per

di Alessandra Pesciullesie Monica Galli

In tavola a NataleCAPPONE

Energetico, facilmente digeribile, è

il piatto tradizionale delle feste

ogni persona si considerino 1/2 litro di acqua e 100 g di carne, da insaporire utilizzando sedano, prezzemolo, carota, cipolla, po-modoro e, a chi piace, chiodo di garofano conficcato nella cipolla. La cottura deve avvenire a fuoco lento (sobbollitura) per almeno 3 ore. Nella prima fase di cottura si può schiumare il brodo, ma va detto che la schiuma che si forma in superficie altro non è che albu-mina, una proteina della carne: rimanendo nel liquido lo renderà più nutriente. Quando il brodo è pronto spegnere la fiamma e aspet-tare che raffreddi, in modo che il grasso si rapprenda sulla superfi-cie. Chi lo desidera, può a questo punto eliminarlo facilmente.

Il colore del brodo dovrà esse-re limpido e di colore paglierino. Nonostante il valore nutrizionale del brodo non sia elevato, questo esercita una azione stimolante sul sistema nervoso, dà una maggiore percezione dei sapori, una maggio-re secrezione gastrica e aumenta la peristalsi intestinale.

Ricordiamo sempre che il bro-do è un buon terreno di crescita dei microrganismi e che quindi questa preparazione deve essere conservata in frigorifero per tempi brevissimi. ■

Come ogni anno, con l’avvici-narsi delle feste, i banchi di frutta della piccola e grande

distribuzione si arricchiscono di frutti provenienti dagli altri paesi, che colpiscono per forme e colori, ma ci trovano talvolta titubanti al-l’acquisto, soprattutto perché non ne conosciamo il sapore e non sap-piamo come mangiarli! Tra la frutta secca (o meglio, oleosa) possiamo trovare l’anacardio (questa è la di-zione esatta), la noce del Brasile e la noce Pecan. Si tratta di frutti oleosi fatti essiccare che contengono pochi zuccheri, fino al 70% di grassi di tipo insaturo, cioè di più facile digestione rispetto a quelli saturi, poca acqua ed un discreto contenuto di proteine, nonché di vitamine liposolubili e sali minerali. Per la parti-colare composizione di nutrienti sono frutti ad elevato valore ener-getico, mediamente 600 calorie per 100 g, ed il loro uso regolare è particolarmente in-dicato agli inappetenti, quando si mangia po-ca carne o se si segue un regime vegetariano. Unica controindicazio-ne: diete ipocaloriche, obesità e regimi a ridot-to contenuto di grassi.

L’anacardio è il frutto secco di un albe-ro originario del Bra-sile, anche se ad oggi l’India e l’Africa Orien-tale sono i maggiori produttori. La forma è quella di una noce a forma di rene, con guscio liscio all’esterno ed un seme quasi bianco all’interno, che tende ad irrancidire rapidamente, ricco di selenio e vitamina B1.

La noce del Brasile: sono i semi ricoperti da gusci legnosi e ruvidi di un frutto gigante, 15 cm di diametro, di una pianta che cresce spontaneamente in Guyana ed in Venezuela. I frutti giganti pesano più di 2 kg ciascuno e quando cadono al suolo liberano da 12 a 20 semi a forma di spicchio, dal sapore a metà tra la noce comune ed il cocco. La

inferiore ai nostri frutti di stagione, a causa della refrigerazione neces-saria alla conservazione durante il trasporto. Anche il prezzo, grazie alla sempre maggiore presenza nei supermercati e negli ipermercati, non è più proibitivo.

Carambola: chiamato “frutto stella” poiché, una volta tagliato, gli spicchi che si formano sono a forma di stella colore giallo delicato. Il profumo è intenso ed il sapore leg-germente asprigno, simile al limone.

Come per il nostro agrume, viene usato come frutto, per guarnire dolci e per condimento di piatti salati. Di grande effetto scenico, si conserva bene in frigo per 15 giorni, teme gli urti ed il gelo. Ricco di vitamina C, potassio, fibra.

Lime: a colpo d’occhio sem-bra un piccolo limone dalla buccia verde brillante e sottile. Contiene un succo molto abbondante di sapore acidulo, usato per salse di accompa-gnamento a piatti salati, per prepara-re drinks, marinare pesce e per piatti con avocado. Ottimo per preparare un liquore cremoso a base di panna, simile alla crema di limoncello. Si conserva come i limoni, raramente si mangia come frutto da solo, piut-tosto in macedonia con ananas e mele di pasta farinosa.

Lytchi: sembra una piccola su-sina dalla buccia rossa e rugosa e dalla polpa gelatinosa. Molto usato in Cina, si può mangiare fresco o in scatola, sciroppato. Può essere usato in particolari antipasti o come frutto. Si conserva per circa una settimana, poi ammuffisce rapidamente.

Passiflora: detta anche frutto della passione, è una bacca di colore variabile dal viola al giallo chiaro, contenente numerosi semi comme-stibili, simili al melograno, immersi in una morbida gelatina. E’ molto ricca di potassio, dal sapore dolce con leggero retrogusto acidulo. E’ destinata al consumo fresco o alla produzione di succhi aromatici usati per bibite e cocktail. La varietà gialla è chiamata anche Maracuja. ■

di Monica Galli e

Alessandra Pesciullesi

GUID

AALL

ASPE

SA

pianta finora ha resistito a qualsia-si tentativo di addomesticamento, quindi la produzione di questi semi deriva tutta da piante selvatiche!

La Pecan è originaria della zona al confine tra Messico e Stati Uniti. Coltivata soprattutto in Brasile, in Italia si hanno piccole produzioni specializzate in Sicilia ed in Puglia. Sono semi dal guscio tenero e dal gheriglio saporito, che contengono

una quantità particolarmente eleva-ta di acido oleico monoinsaturo e linoleico polinsaturo.

Tra la frutta fresca i frutti eso-tici sono molto numerosi, arrivano tutti da paesi tropicali o subtropicali, anche se già da alcuni anni in Italia nelle diverse facoltà di Agraria si stu-dia la possibilità di coltivazione nel nostro paese. Il valore nutrizionale di questi frutti è buono, sono ricchi di zuccheri semplici, vitamine, sali minerali e, come nel caso dell’avo-cado, di grassi insaturi. Il contenu-to vitaminico è solo leggermente

di pane bagnata nel latte e strizzata, sale.Unire tutti gli ingredienti, mescolare

bene e servire freddissima.

SALSA PICCANTE Ingredienti: 200 g di pomodori, una

grossa cipolla, 2 cipolline sott’aceto, 3/4 di un bicchiere di olio, un bicchiere di vino bianco, succo di mezzo limone, sale e pepe

Mettere nell’olio la cipolla e le cipol-line sott’aceto e far cuocere pianissimo. Quando le cipolle saranno disfatte ag-giungere il vino bianco e far cuocere dol-cemente, finché il vino non è evaporato. Aggiungere i pomodori lavati, spellati e senza semi. Quando l’aspetto sarà di una salsa omogenea togliere dal fuoco e aggiungere il succo di limone.

SALSA VERDEIngredienti: 2 acciughe, un bel ciuffo

di prezzemolo lavato, un cucchiaio di capperi, mezzo spicchio di aglio, una fetta di cipolla, cetriolini sottaceto, un pezzo di mollica di pane bagnato, 3 cucchiai di olio, un cucchiaino di aceto, sale e pepe.

Tritare finemente e poi pestare in un mortaio (va benissimo anche un frullatore) tutti gli ingredienti. Per ultimo aggiungete l’olio che servirà per diluire la salsa.

SALSA AL RAFANOIngredienti: mezzo cucchiaino di se-

nape, un cucchiaino di aceto, un cucchiaio di rafano grattugiato, un cucchiaio di zucchero, un bicchiere di panna, mollica

SALSE PERIL BOLLITO

La frutta delle festeSECCA ED ESOTICA

Semi e frutti

dell’altro mondo

FOTO A. FANTAUZZO FOTO A. FANTAUZZO

Schede sulla frutta esotica si trovano sul sito www.coopfirenze.it alla voce “I nostri speciali”.

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14 INFORMATORE INFORMATORE 15

L’ iper di Lastra a Signa è al pri-mo posto per convenienza in Toscana, e al secondo posto

in Italia, appena un punto dopo l’Ipercoop di Bari; mentre fra i su-permercati italiani i meno cari sono proprio quelli di Unicoop Firenze. I riconoscimenti arrivano dalla ri-vista Mark Up (rivista specializzata della distribuzione), che sentenzia dieci anni di leadership dei prezzi di

Unicoop Firenze sulla piazza del ca-poluogo toscano. Ad un esito analo-go giunge il mensile Altroconsumo, che ha condotto un’inchiesta-guida alla spesa più conveniente in oltre 500 tra supermercati, ipermercati e hard discount di 40 capoluoghi d’Italia. Risultato: se una famiglia individua il punto vendita meno caro, risparmiare facendo la spesa è possibile. A Firenze, in un anno, ci si può ritrovare addirittura con circa 900 euro in più nel portafogli. Considerazioni simili valgono per le altre città toscane nel mirino del-l’inchiesta di Altroconsumo. Anche a Pisa la leadership della convenienza sui prezzi, comunque vada, spetta all’insegna Ipercoop, mentre i su-permercati Coop occupano sempre il podio della classifica nella loro tipologia.

Dove la spesa costa meno

Tra i 40 capoluoghi italiani coinvolti nell’inchiesta Firenze svetta come la città dove è possi-bile fare la spesa più conveniente subito dopo Bari. Nel capoluo-go toscano con 4.806 euro una famiglia può acquistare generi alimentari per tutto l’anno, con un risparmio del 19% rispetto

al punto vendita più caro. Subito dopo Bologna, Bari e Pesaro, Fi-renze è quello in cui la forbice di prezzo fra il punto vendita più caro e quello meno caro è più ampia. Tanto per fare un esempio, fra le grandi città italiane come Tori-no, Roma e Napoli il differenziale oscilla fra i 500 e i 700 euro l’anno. Mentre Milano, dove il livello dei prezzi è molto omologato, la cifra si attesta sui 500 euro. Insomma, la convenienza possibile varia da città a città, a seconda del grado di concorrenza tra insegne. Ma deve trattarsi di concorrenza vera, aggiunge l’indagine.

Le indagini sui prezzi.

Fra un super e l’altro

anche 800 euro di

risparmio l’anno

CONCORRENZA VERASpesso il mercato delle grandi

città italiane si vivacizza quando si assiste all’entrata in scena di una nuova insegna particolarmente competitiva, ma non sempre è così. In alcune città nemmeno la compar-sa di un nuovo punto vendita riesce a smuovere il livello stagnante dei prezzi. A Firenze è diverso. La guerra dei prezzi è più vivace ed efficace

rispetto ad altre città italiane. Un esempio lampante è rappresentato dai posizionamenti di prezzo delle altre insegne. Nel mese di settembre, secondo la rilevazione periodica ef-fettuata da Panel International (una società che rileva i prezzi diretta-

mente al punto vendita, per conto di molte catene della moderna distri-buzione), il livello medio dei prezzi dei supermercati Coop è risultato inferiore del 4,8% rispetto al più grosso supermercato concorrente di Firenze e del 4,1% di quello più conveniente a Prato. Questi con-fronti vengono effettuati dalla so-cietà di rilevazione su tutti i prodotti industriali presenti in assortimento, dai generi vari ai salumi e latticini ai surgelati. Quindi una rilevazio-ne su prodotti uguali, per marca e confezione, che non rappresenta per intero la politica di vendita di un supermercato, fatta anche dei

me tipologia di vendita hanno avuto un certo successo, particolarmente in Germania. Oggi i discount sono diversi: offrono una gamma più va-ria di generi, hanno attrezzature più complesse, si buttano sulle offerte speciali e fanno pubblicità anche alla televisione. Sono piccoli super-mercati, ma solo con quei prodotti che in un grande supermercato si chiamano primi prezzi.

A giugno e a settembre sono state effettuate due indagini conse-cutive condotte da GI-PA per conto di Unicoop Firenze, per mettere in raffronto i prodotti di primo prezzo dei supermercati Coop con quelli equivalenti delle due catene discount più importanti in Toscana. L’indagine di GI-PA ha preso in esa-me tutti i prodotti di primo prezzo di Unicoop, oltre 200. Poi si è proce-

duto alla ricerca sul campo. In sostanza sono stati analizzati e confrontati i prezzi relativi dei princi-pali prodotti di più largo consumo: dal vino rosso alla pasta, dallo yogurt ai tor-tellini, dall’acqua alla ricotta. Il risul-tato è che il paniere del concorrente più diffuso è più caro del 3,2% rispetto a quello di primo prezzo dei super-mercati Coop; e che anche il concorren-

te più conveniente ha i prezzi più alti di Coop dell’1%.

Naturalmente i discount hanno molti più prodotti che i 200 più significativi che sono stati analiz-zati. Secondo noi non su tutte le tipologie di prodotto si può rincor-rere il prezzo più basso: c’è anche una qualità minima da garantire, un’origine del prodotto da verifi-care, un rapporto di fiducia con il fornitore da stabilire. Insomma la Coop punta soprattutto sul rappor-to qualità-prezzo, con la linea in proprio marchio, e oltre al prezzo più basso vuole garantire il consu-matore su quello che vende. ■

INCHIESTE

GUIDAALLASPESAGUIDAALLASPESA

SOTTO ZEROInflazione sotto zero in questi nove mesi dell’anno nei

punti vendita di Unicoop Firenze. Da gennaio a settembre i prezzi sono diminuiti in media dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’analogo indice

Istat per i generi alimentari attesta invece un’inflazione pari al 2,8% in Italia.

Un esempio eclatante del raffreddamento dei prezzi di Unicoop Firenze è rappresentato dall’ortofrutta. A settembre

questo comparto ha visto un crollo di prezzi addirittura del 17% rispetto al 2003. Le favorevoli condizioni climatiche

hanno infatti determinato quasi ovunque un surplus di produzione che ha fatto scendere i prezzi all’origine.

Unicoop Firenze, coerentemente con la propria mission di salvaguardia del potere d’acquisto dei consumatori, ha

interamente riversato sul prezzo di vendita i benefici effetti di questa estate 2004.

prezzi dei prodotti freschi, di quelli a marchio proprio e delle marche sconosciute. Ed è proprio su queste ultime (i cosiddetti “primi prezzi”, ovvero i prodotti più economici) che oggi si sta concentrando l’attenzione dei media e delle famiglie italiane che privilegiano il risparmio. Non a caso Altroconsumo, che conta su un’esperienza di confronti più che decennale, divide la propria rileva-zione su due modi di fare la spesa: il carrello 1, composto da prodotti di marca, e il carrello 2, con i prodotti che costano meno in ciascun punto vendita. A sua volta il carrello 1 dà due risultati nei confronti: solo sui prodotti confezionati e l’altro sulla spesa completa, compresi i prodotti freschi. I confronti che abbiamo citato all’inizio dell’articolo si riferi-scono alla spesa completa.

PRIMI PREZZIE DISCOUNT«Per risparmiare vado al di-

scount», questa è la voce che si sente più spesso e alla quale è stata data molta enfasi sui giornali di ottobre. I progenitori degli attuali discount si chiamavano hard (duri) ed erano improntati alla massima semplicità: pochissimi prodotti, esposti su scaffali in ferro, diretta-mente con gli imballaggi originali, senza banchi refrigerati. Tutto per risparmiare sui costi di gestione, sul personale e sulla filiera di distribu-zione. Insomma somigliavano agli spacci aziendali degli anni ‘70 e co-

PREZZIPREZZI

IL LIBRO

150 IN VOLUME

“La cooperativa si propone di giovare all’economia dome-stica dei soci e dei consuma-

tori...”. Queste le prime due righe dell’ar-ticolo 2 dello statuto, quello che elenca gli scopi per i quali nasce l’Unicoop Firenze. C’è un sapore antico in questa frase e ci piace pensare che, nonostante tutti i ritocchi e gli adeguamenti che lo Statuto ha registrato in oltre un secolo, quella frase sia stata ispirata direttamente da uno dei 35 operai ed artigiani che a Sesto fondarono la cooperativa nel 1891.

E anche se quella data ci sembra lontanissima, la storia della cooperazio-ne fra consumatori in Italia nasce ancor prima, quasi mezzo secolo di storia in più. Un fiume carsico quello formato da artigiani, contadini, operai ed impiegati che si mettono insieme per aprire un negozio e comprare merce scegliendo la migliore e senza pagare provvigioni ai commercianti. Poco più che un ruscellet-to nei decenni del 1800, un torrente spu-meggiante nei primi venti anni del secolo scorso, che in gran parte si disperde nel ventennio mussoliniano, per diventare un grande fiume negli ultimi 40 anni.

Ripercorre in maniera organica questa storia il volume appena uscito dai tipi della casa editrice Il Mulino,

“La cooperazione di consumo in Italia”, scritto a sei mani da Antonio Casali, Patrizia Battilani e Vera Zamagli. Il libro, oltre a seguire il percorso della Coop nella storia d’Italia, riprende i principali fili che tessono la storia locale delle attuali nove grandi cooperative e del-le 14 medio-piccole. Arricchiscono e completano le 658 pagine del volume le testimonianze di alcuni cooperatori che hanno avuto un ruolo importante nel movimento e le interviste ai presidenti delle cooperative e di Coop Italia.

Insomma, una lettura appassionan-te per chi ha vissuto l’avventura della cooperazione di consumo, dipendenti delle cooperative, dirigenti, soci attivi. Ma estremamente interessante, ricca di spunti, aneddoti e prospettive originali, per quei lettori che cercano maggiori informazioni per capire la società at-tuale. ■

di Antonio Comerci

Vera Zamagli Patrizia Battilani Antonio CasaliLa cooperazionedi consumo in Italia Centocinquanta anni della Coop consumatori: dal primo spaccio a leader della moderna distribuzioneIl MulinoBologna 2004

delle cooperative, dirigenti, soci attivi.

spunti, aneddoti e prospettive originali,

informazioni per capire la società at-

Vera Zamagli

INFLAZIONE 2004

Fotografie di

Maurizio Berlincioni

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RUBR

ICHE

RUBR

ICHE Fino al 10/11

ALL’ORIGINE DEL GUSTO: “L’ITALIA NEL MONDO” (TUTTI I PRODOTTI CHE CARATTERIZZANO

IL NOSTRO PAESE ALL’ESTERO)FESTA VERDURE CONGELATE

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LA SPESA AL SUPER

Sarà un Natale molto lumino-so e variopinto, con tante luci e colori di diverse tonalità.

Gli addobbi del 2004 offrono infatti varie possibilità, con decorazioni dalle tinte

classiche natalizie (soprattutto oro e rosso, un po’ in flessione argento e blu) ad altre più “naturali” con richiami alla terra (della linea Natural Land) con prodotti in legno, rafia e colori che vanno dal bronzo al ruggine per passare all’intramontabile classico oro. Per chi ama cambiare ci sono anche colori poco tradizionali per il Natale: bianco e nero con un’aggiunta di color panna, un’ottima combinazione per la realizzazione di un albero un po’ fuori dagli schemi ma molto gradevole (linea Whiteland).

Gli alberi devono essere ri-gorosamente ecologici. Novità in assortimento: alberi a fusto stretto indicati per chi non ha molto spazio in casa, molto carini esteticamente.

Per addobbarli quest’anno torna-no di moda le sfere in vetro. Le proposte sono molteplici: ci sono sfere decorate da 70 mm, una serie di oggettini di vetro molto simpatici, oppure palline con colori adatti per la realizzazione di un albero per bambini (fucsia, arancio, ver-de pisello, celeste...). Altrimenti sfere di grandi dimensioni sempre di vetro (dia-metro 100 mm) raffiguranti paesaggi natalizi. Tutte queste sfere sono soffiate a bocca e colorate a mano.

Sempre più luci, di tutte le dimen-sioni, “lucciole” e “minilucciole”, da interno e da esterno, bianche, colora-te, fisse o lampeggianti. La principale novità è l’inserimento di “led”, ovvero luci (ma non lampadine) a basso vol-taggio (come quelle da esterno), che

di Rossana De Caro

pupazzi di neve che si muovono dolce-mente al suono della musica natalizia, decori di frutta e bacche adatti sia per gli addobbi dell’albero che per la casa.

GIOCHI E GIOCATTOLI

Per i più piccoli: dai giochi didattici dell’Artsana Chicco al varie-gato mondo dei playset, i giochi per bambini di diversa età con ambienta-zione, personaggi e accessori. Spicca la nuova casetta dell’intramontabile orsetto Winnie the Pooh con i suoi amici della Mattel. Fra i giochi della prima

infanzia piacciono molto i prodotti della Playskool, questo Natale presenti con il Tavolo magica aria, La fontana magica, L’apina primi passi. Sempre in voga i dolci pelouche, in particolare quelli con meccanismo incorporato come l’orset-to Ronnie della Hasbro e quelli parlanti della Clementoni.

Le costruzioni: la Lego si pre-senta con un vasto assortimento, dai mitici Bionicle, i guerrieri bionici molto amati dai ragazzini, alla linea Ferrari (dotata di podio, box, macchine), agli Kni-ghtkingdom, i cavalieri del Medioevo.

Fra i magnetici primeggia Su-permag con le nuove barrette: ci si può sbizzarrire con i kit Bicicletta, Harley Davidson, Casetta e Shuttle.

Bambolotti e dintorni: arriva “Cicciobello bua”, il bambolotto (inte-rattivo) ammalato che ha bisogno di cure: piange e ha la febbre (segnalata dalle guance rosse). Un bel massaggio

al pancino, un biberon e il piccolo guarisce e si riaddormenta con il suo ciucciotto che al buio brilla. Fra i bambolotti tradizionali se-gnaliamo anche “Bimbo vero”:

beve dal biberon, ride e piange, muove il pancino e vuol essere preso in braccio,

proprio come un vero bambino! Fra le novità la bambola “Jaggets” (Fa-mosa), una neonata con tanto di

pannolino ma con guardaroba di tendenza, gonne, golfini etc.Per le più grandicel-le in prima linea trionfa la Barbie, la signora delle fashion dolls, che ritorna alla grande in versione

doppia, lanciata da un nuovo film tivù, “La principessa e la povera” (seguito da vhs natalizio), corredata di princi-pe, fattore, carrozza e gattina Serafina, quest’ultima particolarmente gradita alle bambine. Ci sono anche le Bratz, ancora più sbarazzine e monelle (e sem-pre più modaiole) in una nuova linea.

Per i maschietti: andranno molto forte i due Hot Wheels, di grande impatto sia per design che per funzio-namento, Cobra e Dinosauro Rex. Que-st’ultimo è un dinosauro alto 50 cm che mangia le macchinine in corsa.

Trionfa fra i personaggi Spiderman, l’Uomo Ragno, in pieno rilancio dopo il nuovo film (e di cui si vedrà una serie in tv) seguito da vhs-dvd a go-go per Nata-

le. Lo si troverà in tutte le fogge e dimen-sioni per la gioia dei suoi giovani fans.

Segue per gli Action man “Master of Universe”, eroe rinato grazie al cartoon remake di uno precedente di diversi anni fa, corredato di guerrieri buoni e cattivi e animali. Sempre in auge fra i ragazzini Ju-Ghi Oh con le sue carte magiche e i suoi accessori e il mondo delle trottole di Bey Blade: ultima novità un modello magnetico telecomandato con una rotazione più prolungata.

Segnaliamo anche il personaggio dei cartoni Spongebob, una buffa spu-gna animata che vive nella profondità degli oceani, in una città sottomarina allegra e variopinta e che ama cacciare meduse.

PENSIERINI DI NATALECosa regalare a Natale? E’ il solito

dilemma che si pone ogni anno quando si avvicina questa ricorrenza. All’Iper-coop troverete tante idee per piccoli e

grandi regali. Un vasto assortimento di oggettistica per la casa in vari mate-riali: cristallo, ceramica, rame, marmo, legno, che sicuramente potrà ispirarvi negli acquisti natalizi. Si può scegliere fra i colori e le fantasie tipiche della ceramica di Montelupo e le magiche trasparenze del cristallo ‘doc’ di Colle di Val D’Elsa, definita la “Boemia italiana”. Bicchieri, calici per il vino, flute, vassoi, piccoli animali e statuine realizzati nella cittadina senese, la maggiore produt-trice di cristallo in Italia (95%) e fra le più importanti nel mondo (14%). Oppu-re gli oggetti in legno di olivo, mestoli,

mortai, taglieri, realizzati dagli artigiani di Betlemme, manufatti per la cucina belli esteticamente e che hanno anche un valore umanitario. Rappresentano infatti una risorsa economica impor-tante per centinaia di famiglie afflitte da una guerra senza fine e isolate dal resto del mondo. Coop ha voluto dare un aiuto creando una collaborazione con una cooperativa locale (Handkraft Association di Betlemme) che riunisce 42 aziende e dà lavoro a più di mille persone, acquistando e vendendo nei negozi Coop gli oggetti in legno da loro prodotti: l’anno scorso le statuine per il presepe natalizio, quindi i coltelli (fatti con le lame di Scarperia) e gli accessori da cucina.

CASA CALDA

Quando fuori è freddo cosa c’è di meglio che rintanarsi al calduc-

cio in casa propria? Possiamo rendere caldi e accoglienti gli ambienti domesti-

ci sia con l’arredamento che con piccoli elettrodomestici. Nella camera da letto non dovranno mancare trapunte allegre e dai colori intensi, soffici piumini e tante coperte; in salotto cuscini e plaid. E se siete particolarmente freddolosi e amate entrare in un letto già tiepido l’ideale è lo Scaldasonno, che vi farà dimenticare le gelide notti invernali. Le stufe e il termoventilatore aiuteranno la casa a riscaldarsi. Inoltre il Caldobagno trasformerà in un ambiente estrema-mente piacevole la stanza da bagno, con una temperatura che vi consentirà di spogliarvi e lavarvi senza brividi.

classiche natalizie (soprattutto oro e rosso, un po’ in flessione argento e blu) ad altre più “naturali” con richiami alla terra (della linea Natural Land) con prodotti in legno, rafia e colori che vanno dal bronzo al ruggine per passare all’intramontabile classico oro. Per chi ama cambiare ci sono anche colori poco tradizionali per il Natale: bianco e nero con un’aggiunta di color panna, un’ottima combinazione per la realizzazione di un albero un po’ fuori dagli schemi ma molto gradevole

Gli alberi devono essere ri-gorosamente ecologici. Novità in assortimento: alberi a fusto stretto indicati per chi non ha molto spazio in casa, molto carini esteticamente.

Per addobbarli quest’anno torna-no di moda le sfere in vetro. Le proposte sono molteplici: ci sono sfere decorate da 70 mm, una serie di oggettini di vetro

sbizzarrire con i kit Bicicletta, Harley Davidson, Casetta e Shuttle.

Bambolotti e dintorni“Cicciobello bua”, il bambolotto (inte-rattivo) ammalato che ha bisogno di cure: piange e ha la febbre (segnalata dalle guance rosse). Un bel massaggio

al pancino, un biberon e il piccolo guarisce e si riaddormenta con il suo ciucciotto che al buio brilla. Fra i bambolotti tradizionali se-gnaliamo anche “Bimbo vero”:

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proprio come un vero bambino! Fra le novità la bambola “Jaggets” (Fa-mosa), una neonata con tanto di

pannolino ma con guardaroba di tendenza, gonne, golfini etc.Per le più grandicel-le in prima linea trionfa la Barbie, la signora delle fashion dolls, che ritorna alla grande in versione

doppia, lanciata da un nuovo film tivù, “La principessa e la povera” (seguito da vhs natalizio), corredata di princi-

Natale di tutti i colori

Gli addobbi

e le decorazioni

per scaldare

il clima festivo

PER LE FESTE

offrono una luminosità maggiore qua-si cinque volte rispetto alle miniluci.

Il presepe è ancora più vario, sia nel-le statuine, di differenti forme e dimen-sioni, che negli accessori. Sugli scaffali sono stati inseriti personaggi nuovi di diverse misure, pastorelli, contadini e tanti animali tipici dell’ambiente rurale, fontane attive, forni “accesi” e tante casette, per rendere ancora più vivo e reale il villaggio della natività.

Infine tante proposte sfiziose per la decorazione della casa: bolle d’acqua decorate con luci e carillon e simpatici

FOTO GRANATAIMAGES FOTO GRANATAIMAGES

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INFORMATICADA REGALARENotebook, MP3 e palmare: le nuove tecnologie in una promozione a novembre negli iper

Per tutti gli amanti dell’informa-tica e delle nuove tecnologie

una ghiotta promozione prenatalizia all’Ipercoop (5-18 novembre) da non mancare. Anche perché è molto trendy

regalare, e regalarsi, alcuni di questi oggetti supertecnologici. Fra i più quo-tati e gettonati c’è il Notebook, ovvero il computer portatile: un compagno di vita ormai inseparabile per molti. Le vendite ultimamente sono cresciute, sia per la discesa dei prezzi, che comunque rimangono superiori rispetto a quelli dei computer da tavolo (si va dai 900 ai 1300 euro e oltre, escludendo le promozioni), sia per la praticità dell’articolo, leggero e trasportabile, sia per le prestazioni sempre più potenti. Il fascino di poter avere sempre con sé un oggetto di scarso ingombro e di potersi connet-tere a internet senza fili, grazie alle tecnologie sempre più sofisticate, come la wi-fi (wireless fidelity), hanno contri-buito molto alla popolarità del Notebook. Consigli per l’acquisto: l’offerta è vasta, sono da valutare le dimensioni e la qualità dello schermo, meglio puntare su quelli da 15 pollici, misura standard, e la tipologia LCD a matrice attiva se si devono trascorrere molte ore davanti al monitor; la capacità di memoria: 256 megabyte sono più che sufficienti (per i videogiochi sono da preferire i 512 mega di ram); per archiviare molti dati servirà un hard disk da 120-160 giga; da valutare anche l’importanza del

18 INFORMATORE

masterizzatore per dvd o ‘combo’ anche per CD. Consigliabili anche le porte per le schede di connessione.

Un altro prodigio della tecnica sono gli mp3, li conoscono bene gli appassio-nati di musica, in particolare i ragazzi. E’ un modo per avere a portata di orec-chio tanti brani in poco spazio. Questa tecnica dà infatti la possibilità di com-primere i dati audio, senza alterarne la qualità, tramite dei programmi specifici

sul pc. I file audio sono facilmente trasportabili su di-schetto. Si può in-fatti masterizzare un cd (solo per uso personale!) con brani musicali in formato mp3 (ne può contenere fino a 100). Op-pure acquistare un lettore di mp3.Molto chic anche il palmare, il pic-colo computer

che sta nel palmo di una mano, ideale per annotare gli impegni di lavoro e i vari appuntamenti della giornata, per essere sempre puntuali.

SAPORI D’AUTUNNO

Autunno, cambia il tempo e anche i gusti. E’ il momento

delle castagne, arrostite (caldarroste) o lessate (ballotte), dei bolliti fumanti in pentola, del castagnaccio dolce e profumato, delle mele croccanti e rosse, di arance sugose. Sapori au-tunnali che ritroveremo dal 5 al 18 novembre negli ipermercati Coop. Fra tutti i prodotti spicca indubbiamente l’olio d’oliva. In Toscana è un rituale: la raccolta sugli alberi, le reti, i cestini intrecciati, la spremitura, fino ad ot-tenere quel liquido intenso di colore verde dal sapore forte, leggermente piccante, tipico dell’olio nuovo. Da assaporare su una bruschetta con del cavolo nero o dei fagioli oppure per condire a crudo un’insalata. A novem-bre e dicembre un’ampia promozione dedicata all’olio novello 2004 sarà fatta sia nei super che negli iper, con un vasto assortimento di olio novello 100% italiano, in bottiglie da 1 litro e fiasche da 3 e 5 litri.

LA SPESA ALL’IPER

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VALDISIEVE - FIRENZE NORD ESTQUADRI IN CONCORSO

Le sezioni soci Valdisieve e Firen-ze nord est, con il patrocinio del

Comune di Pontassieve e in collabora-zione con la Fratellanza Militare di Firen-ze, ripropongono il concorso di pittura aperto a tutti gli artisti italiani e stranieri, che si svolgerà nei giorni 12, 13 e 14 novembre nella sala esposizioni della sezione soci Valdisieve, in via G. Verdi 24 a Pontassieve. Si concorre con una o due opere, che devono essere senza vetro, incorniciate e munite di attacca-glia. Misure max 110 per lato. Costo di iscrizione 25 euro per un’opera, 35 euro per due opere. Il ricavato del concorso è a favore della Fratellanza Militare per l’acquisto di un pulmino per il servizio Ausilio Spesa a domicilio.

Premi (in buoni acquisto): 1° 500 euro e targa - 2° 300 euro e coppa - 3° 250 euro e coppa - dal 4° al 15° premio mostra collettiva presso la stessa sede.

Info: tel. 3388641798 (Paolo) e 3472734275 (Mario) o presso tutti i negozi di Unicoop Firenze

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Rinnoviamo vecchi mobili od oggetti d’arredamento, impa-

rando a decorarli grazie a un corso in quattro serate, riservato ad un massimo

di 15 soci Coop, che si svolgerà nella sa-letta soci di Pistoia, curato da Elisabetta Bertocci. Queste le date: 19, 23, 26 e 30

novembre, dalle 17 alle 18,30. Costo 35 euro, compreso il kit di lavoro. Iscrizioni al punto soci del supermercato di Pi-stoia in viale Adua nel pomeriggio dall’8 al 15 novembre.

Info: tel. 0573 34615

PISALE RADICI DELL’UOMO

È una serie di incontri promossi dal Club alpino di Pisa in colla-

borazione con la sezione soci sul tema “Geologia e Speleologia - Le testimo-nianze lasciate dall’uomo nell’antichità sui Monti Pisani”. Ecco il programma: 18 novembre, ore 18, “Geologia e spe-

leologia”, relatore prof. Marco Tongiorgi. 25 novembre, ore 18, “Flora e fauna”, re-latori prof. Fabio Garbari e prof. Luciano Santini. 2 dicembre, ore 18, “La presen-za dell’uomo nell’antichità”, prof. Emilio Bagnoli (Gruppo Archeologico Pisano) e “Il Romanico sul monte e ai piedi del monte”, ing. Roberto Benassi. 9 dicem-bre, ore 21, “Il K2 dalla conquista alla co-noscenza”, relatore Piero De Gregorio, verranno presentate delle diapositive fatte durante l’ultima spedizione.

COLLE DI VAL D’ELSAPATATE, RISO & CO.

5, 12, 19 e 22: segnatevi queste date di novembre, sono quelle

del corso di cucina, articolato appunto in quattro lezioni, con inizio alle ore 18,

promosso dalla sezione soci Coop di Colle di Val d’Elsa. Gli argomenti trattati sono le patate, gli antipasti e le torte sa-late, il riso e le ricette per San Silvestro. Per ogni argomento saranno elaborati tre o quattro piatti, da gustare poi tutti insieme. Il 27 novembre, tutti a cena, partecipanti, parenti e amici, con un menu a sorpresa. Max 20-22 persone, sede presso il centro diurno “L’incon-tro”, in viale dei Mille 80 a Colle.

Info: tel. 0577 920684

SESTO F. - CALENZANOCORSO DI PASTICCERIA

Le date sono il 3, 10 e 17 novem-bre, dalle 18 alle 20, per il nuovo

corso di pasticceria organizzato dalla sezione soci di Sesto e Calenzano nei locali del circolo Arci, salone Rinascita, in via Matteotti 18 a Sesto Fiorentino. Il corso è tenuto da Giovanni Tiberio della pasticceria Hangar-Cafè di Campi Bisenzio.

Info e prenotazioni: punto soci piazza Vittorio Veneto,tel. 055446101,Ipercoop tel. 0554253221,via Leopardi, tel. 0554217975

SAN GIOVANNI VALDARNOCORSI PER I GRANDI

Educare gli adulti al consumo consapevole per potenziare la

loro funzione educativa nei confronti dell’infanzia: questo l’obiettivo di tre in-contri promossi dalla sezione soci di San Giovanni Valdarno e dall’Arci, presso il centro giochi per l’infanzia “Anghingò” di Vacchereccia, a Cavriglia. Il progetto propone moduli formativi di due ore, con incontri sulla trasformazione degli stili di vita e alimentari, sulle etichette (per imparare a scegliere in autonomia) e sul “fare con meno”: educarsi ed educare al consumo consapevole. Gli incontri prevedono un massimo di 30 partecipanti.

Info: tel. 055943832

SESTO F. - CALENZANOBILANCIO D’ESTATE

Sono stati raccolti 400 euro, da destinare al popolo Saharawi,

durante la lotteria organizzata dalla Polisportiva sestese nell’ambito della manifestazione “Sesto Estate”, a cui ha preso parte anche la sezione soci

di Sesto-Calenzano. L’iniziativa ha visto altri momenti importanti, come l’incontro sulla programmazione del teatro “La Limonaia”, con la cooperati-va Medicoop sulle malattie respiratorie, sui prodotti a marchio Coop, oltre ad un convegno sui cereali a cui hanno preso parte la responsabile dell’ufficio qualità di Unicoop Firenze Rosella Rocchi e il presidente della Confede-razione Italiana Agricoltori Massimo Pacetti. A Carraia, infine, si è svolto l’incontro con le suore francescane di Sant’Elisabetta che si occupano della fabbrica di camicie nel villaggio di Madaplathuruth, in India.

Info: sezione soci,tel. 0575 908475, la mattina

VALDARNO INFERIOREDANZA SOLIDALE

La sezione soci del Valdarno In-feriore, in collaborazione con il

Movimento Shalom e con il patrocinio dei Comuni di San Miniato e Castelfran-co di Sotto, promuove la scuola di danza moderna e classica “Arcobaleno”, il cui ricavato andrà a favore delle adozioni a distanza e per la creazione di attività artistiche per bambini nei paesi più po-veri del mondo. La scuola, a partire dal primo corso di Gioco-danza (4-5 anni), è

Rignano, un corso di cucina di primo li-vello, tenuto dagli esperti del settore tec-nico-culinario Paolo Ghinassi e Giuseppe Rossi. La quota d’iscrizione, di 30 euro, sarà devoluta all’Associazione A.SE.BA. Queste le date, tutte di lunedì: 8, 15, 22 e 29 novembre, dalle 20.30 alle 23.30. Tema del corso, le basi della cucina tipi-camente classica, ossia i fondi di cucina, che servono per fare salse e basi per la realizzazione di ricette di vario genere esaltandone il sapore principale.

Info e iscrizioni: circolo Arci di Rignano, tel. 055 8348373

FIRENZE NORD OVESTCORSI DI CUCINA

Si inizia alle Piagge, alla Casa del Popolo di San Donnino, il

23 novembre con “Piatti di carne per tutti i gusti”. Le iscrizioni per questo corso dovranno essere effettuate alla sezione soci delle Piagge a partire dal 16 novembre, tel. 055 3427372. Il costo per le quattro lezioni è di € 60 e il corso viene tenuto da professori della scuola alberghiera di Firenze. Successiva-mente i corsi proseguiranno al circolo

“La Costituzione” di Quinto, con inizio a gennaio 2005, con “La cucina delle regioni d’Italia”.

I programmi dettagliati si trovano presso i Punti soci dei supermercati di Le Piagge,Carlo del Prete, P.za Leopoldo,via Valdera.

FIRENZE SUD OVESTMUOVERSIIN STILE YANG

Maglietta e pantaloni comodi, scarpe da ginnastica basse:

è quanto occorre per partecipare al corso di Tai Ji Quan stile Yang, movi-mento adatto a tutte le età che aumenta l’equilibrio e rafforza le ossa, promosso dalla sezione soci Firenze sud ovest. I corsi si tengono il lunedì dalle 17,30 alle 19 e il giovedì dalle 20,30 alle 22, nella saletta soci di via Liberale da Verona 20 all’Isolotto. Il costo di una lezione a setti-mana di un’ora e mezzo per tre mesi è di 90 euro, due lezioni a 140 euro. Sconto del 10% per i soci Coop, massimo 20 partecipanti a lezione.

Info: punto soci Isolottotel. 055 701200, punto soci Ponte a Greve tel. 055 7323081

SOCIALITÀ

SOCIALITÀ

R iprende all’Ipermercato di Lastra a Signa l’appunta-mento settimanale con Fe-

derconsumatori. Ogni mercoledì infatti, dalle 18 alle 20, presso lo spazio soci dell’ipermercato, l’avvocato dell’as-sociazione sarà a disposizione degli utenti per consulenze gratuite in ma-teria di diritto civile, tutela dei diritti del malato, sicurezza alimentare e qualità dei prodotti, qualità dei servizi, tariffe trasparenti, multiproprietà, viaggi, ven-dite fuori dai locali commerciali, inter-mediazione immobiliare, condominio, mutui bancari, carte di credito e usura, polizze assicurative, risarcimento danni, tributi locali, acqua, gas, Enel e Telecom, inquinamento, rumorosità, pubblicità

ingannevole, contratti e clausole ves-satorie.

Info: Federconsumatori, via Nazionale 17, Firenze, tel. 055 217195, www.federconsumatoritoscana.it

LE SIGNE

Le iniziative delle sezioni soci sono

continuamente aggiornate sul sito

www.coopfirenze.it e su televideo di

Italia 7 e RTV38 da pag. 200.

AVVOCATO DEI CONSUMATORI

AREZZOSICUREZZA ALIMENTARE

La conservazione degli alimenti in casa e la sicurezza alimen-

tare sono i temi al centro di una serie di sei incontri, in programma a novembre presso i centri di aggregazione sociale di Arezzo, promossi dal Centro di edu-cazione ambientale e alimentare, dalla sezione soci Coop in collaborazione con la Asl 8. I corsi saranno tenuti da Fulvio Armellini, responsabile dell’Unità ope-rativa igiene degli alimenti e nutrizione della Asl, e da un esperto dell’ufficio qualità di Unicoop Firenze.

aperta a bambini e giovani fino ai 19 anni e conta su insegnanti qualificati. Sede dei corsi, la sala Coop a Castelfranco di Sotto e, a San Miniato, l’Aula Pacis (è a disposizione il servizio di trasporto a domicilio). Le prime lezioni sono libere e gratuite. Il costo mensile è di 20 euro.

Info: tel. 0571 400706 (lun-sab, ore 11-14)

FIGLINE-RIGNANOI FONDI DELLA CUCINA

La Federazione Italiana Cuochi del Valdarno Superiore organiz-

za, insieme alla sezione soci di Figline - Rignano, alla pizzeria del circolo Arci di

CORSI SERALIDI CERAMICAMartedì, mercoledì e giovedì, 21-23 e pomeridiani (giovedì 18-20) di pittura: li promuove l’associazione culturale

“Cavaliere Azzurro” in collaborazione con il Quartiere 3 e la sezione soci Firenze sud ovest. Quote speciali per i soci Coop.Per informazioni: tel. 055701250

- 0558313209

CAMPI BISENZIOArmonia con la danza egizianaLunedì 15 novembre, dalle 21 alle 22.30, riprenderà a Campi Bisenzio il corso di danza classica tradizionale egiziana, nella saletta della sezione soci Coop (piazzale Coop angolo via Tesi).

FOTO M. D’AMATO

Page 14: nei punti vendita Coop le adozioni a distanza · Semi e frutti dell’altro mondo Monica Galli e Alessandra Pesciullesi 14 Dove la spesa costa meno Le indagini sui prezzi di Altroconsumo

26 INFORMATORE INFORMATORE 27

MONDOCOOP

LA GIORNATA DELLA COLLETTARicordiamo che il 27 novembre ci sarà l’ottava edizione

della Giornata della colletta alimentare, quando sarà possibile fare la spesa per il Banco Alimentare. Saranno

coinvolti un centinaio di negozi Coop, all’interno dei quali i volontari daranno, a chi lo vuole, il sacchetto della

solidarietà da riempire con i prodotti richiesti: olio, legumi in scatola, prodotti per l’infanzia e pelati.

Pochi punti per donare a chi ne ha bisogno prodotti di prima necessità. La collaborazione

tra Unicoop Firenze e l’associazione benefica del Banco Alimentare del-la Toscana dura ormai dal 1999 e prosegue con successo. Si può con-tribuire tutti i giorni: la solidarietà al Banco è stata infatti rinnovata anche nel catalogo dei premi 2004-2005, e con le stesse modalità. E’ semplice, basta donare dei punti ricavati dalla

spesa: il socio deve comunicare alla cassa che intende fare una do-nazione, a scelta tra 6 confezioni di succhi (150 punti), 6 litri di latte intero Coop (150 punti), 6 scato-le di fagioli cannellini Coop (100 punti), 6 confezioni di pasta Coop da mezzo chilo (100 punti). I punti saranno scaricati dallo scontrino. La cooperativa provvede a consegnare al Banco il prodotto scelto e, a sua volta, si impegna per ogni 100.000 punti donati dai soci ad aggiungere un ulteriore contributo di 516 euro da versare al Banco Alimentare.

Nel 2004 (i dati sono aggiornati a settembre) sono stati oltre 10 mila i soci donatori. Un gesto che ha permesso di consegnare circa 8 mila confezioni di succhi di frutta, 25.686 confezioni di pasta da 500 g, 11.970 confezioni di fagioli cannel-lini e 15.708 confezioni di latte da un litro. In tutto un “patrimonio” in solidarietà pari a 1 milione 219.500 punti, a cui si vanno ad aggiungere i 6.200 euro stanziati da Coop.

Il Banco Alimentare della Tosca-na è un’associazione che combatte

contro lo spreco e contro la fame, e che aiuta i meno fortunati. La nuova sede è a Calenzano (in via del Prati-gnone 25): un magazzino ampio e spazioso di 800 mq, inaugurato a febbraio dello scorso anno, situato davanti al casello autostradale in posizione strategica sia per i camion che devono scaricare le provviste sia per le associazioni che devono

fare i ritiri. «Questo magazzino - as-serisce Natale Bazzanti, presidente del Banco Alimentare della Toscana

- è un sogno che si è realizzato, il lavoro è molto migliorato, il posto è dotato di tutte le attrezzature ne-cessarie, a norma da un punto di

vista sanitario e igienico, ma c’è il problema dell’affitto: 46 mila euro all’anno, tanti nonostante gli aiuti provenienti da banche, enti locali e singoli cittadini». Il Banco rifor-nisce circa 350 enti ed istituzioni riconosciute, dalla Madonnina del Grappa a case famiglia, comunità, mense per i poveri, pacchi per fa-miglie indigenti. I prodotti vengono distribuiti a circa 40 mila persone. «Nel 2003 - afferma Bazzanti - siamo riusciti a recuperare e ridistribuire 1600 tonnellate di prodotti che in buona parte sarebbero finiti al ma-cero». Si tratta infatti di confezioni male etichettate, con ammaccature o con difetti di impacchettatura, che vengono forniti al Banco da tutta la grande distribuzione organizzata e dalle ditte alimentari (circa 200 in tutta Italia). Unicoop fornisce anche dei buoni spesa di concorsi come il carrello Jolly, che non sono stati vinti dai clienti, spendibili in beni di con-sumo. E ancora, l’Ipercoop di Sesto Fiorentino ogni 15 giorni mette da parte tutto ciò che non è vendibile per cambiamento di assortimento merci o perché è ammaccato, sia

alimentare che extra. «Per chi ha fame - dice il presidente Bazzanti - è un gran regalo, inoltre permette di evitare inutili sprechi. Se si potesse allargare questo discorso anche ad altri negozi ne saremmo particolar-mente felici». ■

Vittoria ai puntiCON LA CARTA SOCIO

10 mila donazioni al

Banco Alimentare.

Nuova sede a

Calenzano. Al Banco

anche i prodotti

difettati dell’iper

di Sesto

di Rossana De Caro

MON

DOCO

OP F iorentino, un diploma all’Ac-cademia delle Belle Arti e una laurea in scienze politiche,

una moglie e una figlia - Laura, 9 anni e già un’evidente predisposizione artistica -, Lido Contemori disegna da oltre vent’anni.

Vignettista non è la definizione in cui si riconosce di più. Illustratore con il gusto dell’humour, questa sì che gli calza a pennello.

«Le ho fatte, le vignette sui per-sonaggi politici, erano gli anni di Satyricon (l’inserto di Repubblica dal 1980 al 1991, ndr), ma adesso la caricatura non mi appartiene più - dice, mentre nel suo studio continua a disegnare -. Ho tolto le parole, recuperando il gusto del disegno». Il risultato sono lavori pieni di colore, accesi, dai contrasti cromatici forti, che si contrappon-gono al bianco e nero delle vignette che quasi quotidianamente escono sul Tirreno ad illustrare articoli di attualità. «Essere toscani aiuta. Tan-ti disegnatori sono toscani, e non è certo un caso. Purtroppo ci sono pochi giovani, forse perché non c’è più quella motivazione forte che ha spinto noi ne-gli an-ni ‘70, quando dise-gnavamo gratis pur di dire la nostra sulla po-litica, sul mon-do». Anche le sue fonti di ispira-zione sono cambiate. «La mia, adesso, è una satira di costume, più sociale che politica: l’ambiente, l’inquinamento, l’arte, il consumismo, l’uso eccessivo della tv, sono questi i temi sui quali la-voro più spesso. L’illustrazione riassume e non è sostituibile facilmente con la fotografia. Come fai a descrivere con un’immagine la crisi del maschio, oppure la crisi delle vocazioni religiose? Che fai, metti la foto di un prete? Così il caporedattore si rivolge a me. In tre, quattro ore la vignetta è pronta».

La sindrome da foglio bianco

per me è ancora un’esigenza. Certo, la mia mano è cambiata. E’ diven-tata più fluida, meno pesante. Pri-ma caricavo troppo i miei disegni, perché pensavo che fosse l’unico modo per renderli efficaci. Poi ho cominciato a togliere e ho visto che così acquistavano più forza». Nella sua carriera ne ha fatti tanti, oltre diecimila, una media di 500 all’an-no. E non si è ancora stancato.

«E’ un lavoro che dà grandi soddisfazioni, l’importante è spe-

rimentare, mettere in gioco la fan-tasia. Per questo mi piace cambiare, non essere etichettato, costretto in un unico ruolo. Ho disegnato libri per bambini, manifesti, cartoline, etichette per il vino. Adesso sto studiando per apprendere bene le tecniche di computer grafica, mi piacerebbe animare i miei lavori. E poi vorrei continuare a fare delle mostre per incontrare gente, con-frontarmi con gli altri. Altrimenti si finisce con lo stare sempre da soli, rinchiusi in una tana, tra fogli e matite». ■

BANCO ALIMENTARE

DELLA TOSCANAv. del Pratignone 25,

50041 Calenzano (Firenze)

tel. 055 8874051fax 055 8861131

[email protected]

Lido ContemoriMangia come parli Cibi toscania ruota liberaed. Sempervia G. Borsi 5, Firenzetel. 055 364121 055 2049520www.sempereditrice.it5,16 euro

TAZZINE D’AUTORELido Contemori ha pensato al disegno, la Tognana alla ceramica, e i ragazzi della cooperativa Terre 2000 a realizzare gli oggetti: tazzine, piattini e barattoli, belli e di qualità, in porcellana bianca. I barattoli, due più grandi e due più piccoli, hanno tappi in legno a chiusura ermetica, e sono pensati per contenere caffé, zucchero, sale fine e sale

grosso. Le tazzine, decorate con sei disegni diversi, sono in confezioni da due; ne bastano quindi tre per avere la serie completa. Tutti gli oggetti sono numerati: le tazzine da 1 a 700, i barattoli da 1 a 150. Terre 2000 è una cooperativa sociale di tipo B, nata da un progetto comunitario, “Horizon”, che Amig - Associazione minorati gravi - ha realizzato a Firenze

nel 1998.Per le tazzine e i barattoli di Terre 2000 Contemori ha scelto l’uomo farfalla, una figura ricorrente nei suoi

disegni: «Mi piace mettere le ali agli uomini - dice - è un tema che torna fuori spesso, anche senza volerlo».Gli oggetti di Terre 2000 saranno sugli scaffali degli Ipercoop a partire dalla fine di novembre. Un’idea per un regalo bello e solidale.

di Silvia Ferretti

In punta di matitaIL PERSONAGGIO

Oltre diecimila disegni,

e una grande

passione. Incontro

con Lido Contemori,

illustratore fiorentino ti disegnatori sono toscani, e non è certo un caso. Purtroppo ci sono pochi giovani, forse perché non c’è più quella motivazione forte che ha spinto

quando dise-gnavamo gratis pur di dire la nostra sulla po-litica, sul mon-do». Anche le sue fonti di ispira-zione sono cambiate. «La mia, adesso, è una satira di costume, più sociale che politica: l’ambiente, l’inquinamento, l’arte, il consumismo, l’uso eccessivo della tv, sono questi i temi sui quali la-voro più spesso. L’illustrazione riassume e non è sostituibile facilmente con la fotografia. Come fai a descrivere con un’immagine la crisi del maschio, oppure la crisi delle vocazioni religiose? Che fai, metti la foto di un prete? Così

E poi vorrei continuare a fare delle mostre per incontrare gente, con-frontarmi con gli altri. Altrimenti si finisce con lo stare sempre da soli, rinchiusi in una tana, tra fogli e matite».

TAZZINE D’AUTORELido Contemori ha pensato al disegno, la Tognana alla ceramica, e i ragazzi della cooperativa Terre 2000 a realizzare gli oggetti: tazzine, piattini e barattoli, belli e di qualità, in porcellana bianca. I barattoli, due più grandi e due più piccoli, hanno tappi in legno a chiusura ermetica, e sono pensati per contenere caffé, zucchero, sale fine e sale

grosso. Le tazzine, decorate con sei disegni diversi, sono in confezioni da due; ne bastano quindi tre per avere la serie completa. Tutti gli oggetti sono numerati: le tazzine da 1 a 700, i barattoli da 1 a 150. Terre 2000 è una cooperativa sociale di tipo B, nata

disegni: «Mi piace mettere le ali agli uomini - dice - è un tema che torna fuori spesso, anche senza volerlo».

non l’ha mai colpito. Il tavolo è pieno di schizzi, prove di colore. «Dopo tutti questi anni disegnare

SOLIDARIETÀ

SOLIDARIETÀ

FOTO G. BARRERA

5,16 euro

Lido Contemori ha pensato al disegno, la Tognana alla

Page 15: nei punti vendita Coop le adozioni a distanza · Semi e frutti dell’altro mondo Monica Galli e Alessandra Pesciullesi 14 Dove la spesa costa meno Le indagini sui prezzi di Altroconsumo

28 INFORMATORE INFORMATORE 29

SCONTO E PUNTI

Sia sull’Informatore che sul sito c’era scritto che con 750 punti

era possibile avere lo sconto di 10 euro sulla spesa. Dato che nelle 2 tessere avevamo 791 punti, volevamo ottenere lo sconto sulla spesa, ma una volta giunti alla cassa ci è stato sconsigliato dicendo che sono necessari 1000 punti, per avere 15 euro di spesa.

Roberto Di Berardino - Prato

Si può utilizzare anche un solo punto per ottenere uno sconto sulla spesa. Ma dato che lo sconto è differenziato (un centesimo i primi 500 punti, due centesimi da 500 a mille punti), con-viene aspettare di avere mille punti per ottenere il massimo del valore del punto. Se si scontano 750 punti (lo sconto sulla spesa è di 10 euro, per una media a punto di 1,3 centesimi), i successivi 250 valgono un centesimo l’uno, mentre se si aspetta di averne 1000, questi stessi 250 varranno 2 centesimi ciascuno, quindi ben 5 euro di sconto.

IL PIENO IN RITARDO

Ho scaricato i punti che accu-mulavo con la carta “Fai da te

Agip”. Con 400 punti benzina sarebbero dovuti arrivare 500 punti Coop, ma a quasi un mese dall’operazione non vi è traccia di quei punti. Che fine hanno fat-to? E’ normale che passi più di un mese per avere la disponibilità dei punti?

Giovanni Taccini - Siena

Purtroppo si riscontrano ancora difficoltà nella conversione dei punti dalla Carta Agip “Fai da te” alla Carta socio Coop. L’Agip ci fornisce i dati una volta al mese e a questo punto, dopo verifiche e incroci, vengono messi nel nostro archivio. Quindi passano anche 40 giorni prima di vedere i punti sullo scontrino, se si fa il pieno i primi del

INFORMATORE COOP

v. S. Reparata 4350129 Firenze

Posta elettronica: informa@

coopfirenze.itFax 0554780766

La redazionesi riserva

di abbreviarele lettere, senza

naturalmente cambiarne il senso.

Le lettere non pubblicate sono

comunque all’attenzione

delle varie strutture Coop interessate.

A cura di Antonio Comerci

mese. Stiamo lavorando per poter mi-gliorare l’efficienza del sistema.

LIETO FINE

L’altro giorno sono stato a fa-re degli acquisti all’Ipercoop.

Quando la cassiera mi ha detto il totale da pagare (243 euro) mi è parso un po’ tanto... effettivamente, dopo un po’ ci si fa l’occhio a quanto si può spendere più o meno, in effetti mi sembrava di aver fatto una spesa di circa 150 euro. Comunque ho pagato e me ne sono andato. Era mia intenzione control-lare lo scontrino ma purtroppo, con quattro figli piccoli appresso, non ho avuto l’opportunità di farlo subito. Alla fine sono riuscito a trovare il tempo ed ho scoperto un errore madornale: mi era stato battuto 18 volte uno slip da

4,50 euro (totale 81 euro!) mentre ne avevo acquistato uno solo! Ho subito telefonato all’ufficio informazioni con poche speranze (ormai erano trascorsi tre giorni). Sono rimasto invece piace-volmente sorpreso: dopo i chiarimenti

necessari la signorina al telefono mi ha detto di recarmi al box informazioni per farmi restituire i soldi delle 17 battute in eccesso! Sono rimasto veramente contento e ci tenevo che lo sapeste.

Massimo Rinaldi - e mail

COSTI OCCULTI

Quando ho sottoscritto l’adesio-ne alla Carta socio abilitata al

pagamento della spesa presso i vostri punti vendita, su mia specifica domanda, mi è stata fornita l’informazione che gli addebiti non sarebbero stati soggetti ad alcuna spesa oltre il limite di euro 0,52 al mese. Ricevo ora l’estratto conto della Banca Toscana e su mia specifica richie-sta di informazioni l’operatore addetto mi comunica verbalmente che sì, non si pagano commissioni, ma ogni volta che

uso la carta faccio una operazione il cui costo unitario è di euro 0,92. Se è così vorrei essere informata per decidere se pagare o no quasi 2.000 lire alla banca ogni volta che faccio la spesa.

Sara Latini - Agliana

Confermiamo che il costo massimo per l’uso della carta socio è di 0,52 euro al mese. Nell’accordo che abbiamo fatto con il Gruppo MPS (di cui Banca Toscana è parte integrante), ad ogni nostro socio, correntista della banca, viene attribuito un codice alla carta socio che la esclude dalle commissioni, dalle spese di scrit-tura e da ogni altro balzello. Quindi può essere che l’operatore che le ha risposto non conosca questa procedura spe-cifica e abbia parlato genericamente dell’uso di carte simili alla nostra.

LA TRUFFA DEL TONNO

Mi sono recato alla Coop e ho comprato il tonno Coop, ma

vorrei fare presente che siete stati vera-mente scorretti e al limite della truffa nel proporre il prodotto. Infatti la confezione

da 2 scatolette costa 1,37 euro, mentre quella da 4 scatolette (identica a quella da 2 ma con 4 scatolette anziché 2) costa 2,80 euro. Ebbene, quella da 4 era pubblicizzata come “conveniente” esposta in bella evidenza proprio all’ini-

LETTERE

zio degli scaffali, mentre quella da due, che costa proporzionalmente meno non era affatto pubblicizzata. E’ questo il servizio che fate ai soci? Voi state carpendo la buona fede dei soci: infatti accanto all’“offerta” da 4 scatolette molti avevano lasciato le confezioni da due scatolette prendendo quelle da 4. Sapete perché? Perché i soci ancora si fidano, ma se queste cose succedono di nuovo io non esito a scrivere a Striscia la notizia. Vergogna, vergogna, vergogna.

Giuseppe L. - Firenze

Non pubblichiamo il cognome del socio per non metterlo alla berlina e abbiamo riportato la lettera per far ca-pire quanto è difficile stare al pubblico quando si ha a che fare con l’arroganza di chi si crede più furbo degli altri. A

1,37 euro c’erano le confezioni di tonno al naturale da tre scatolette (non due, come dice il socio). L’offerta, invece, era di sei scatolette (non quattro) di tonno all’olio d’oliva al prezzo di 2,80 euro, la confezione di tre scatolette di

tonno all’olio aveva un prezzo di 1,67 euro (sei scatolette quindi sarebbero costate 3,34 euro). I soci che si fidavano dell’offerta risparmiavano 54 centesimi, 1045 delle vecchie lire, quindi sono stati più “furbi” del sig. Giuseppe.

Comprendiamo che ci si possa sbagliare nel fare i conti e i confronti: succede a tutti e anche a noi che fac-ciamo questo mestiere. E siamo grati a tutti quei soci che ci fanno notare gli errori che commettiamo. E’ una collabo-razione preziosa con i nostri soci, che ci aiuta a lavorare meglio. Ma senza insulti e minacce, per favore!

TRE PER CENTODI INGIUSTIZIA

Come socia Coop da svariati anni, voglio esprimere la mia

riserva per l’iniziativa “Attiva è più viva” con il 3% di sconto sulla spesa (sia pure limitata nel tempo e nell’importo), solo ai possessori della carta socio abilitata anche al pagamento. Trovo che questo modo di procedere sia discriminante nei confronti di tutti gli altri soci. E credo che questo non sia un comportamento da “Cooperativa”.

Giuliana Flebus - Prato

Chi usa la carta socio per pagare la spesa ci aiuta a contenere i costi. Con meno contanti che circolano nei nostri punti di vendita ci sono meno problemi: dal rischio di rapina al minor tempo per il pagamento alla cassa, dagli errori di conteggio dei soldi alla gestione degli spiccioli. Inoltre, se si usa la carta socio si evita di far pagare alla cooperativa le commissioni per il bancomat o le carte di credito. Chi usa la carta socio per pagare la spesa, in prospettiva, aiuta anche tutti gli altri soci che non lo fanno: le minori spese della cooperativa ci permettono di fare prezzi più bassi per tutti. Per questo è giustificato il premio a questi soci. Co-munque tutti i soci hanno, con la raccolta dei punti e le offerte, notevoli vantaggi che pesano sul bilancio della cooperativa molto più che la promozione “Attiva è più viva”. A parte questo, è sbagliato pensare che tutti i soci siano uguali: ci sono quelli che aiutano la cooperativa e sono clienti fedeli ed altri che vengono da noi solo per le offerte e quando fa loro comodo. Trattare tutti allo stesso modo, questo sì che sarebbe ingiusto.

LETTERE

di Antonio Comerci

POVERI BAMBINI POVERI

“Aiutiamo quei poveri bambini!”. La frase vola in una riunione

per la solidarietà con i bambini di strada del Perù. Sembra la frase giusta, quella che potrà convincere tante persone a fare un affidamento a distanza per i bambini lavoratori del paese sudameri-cano. Eppure mi suona stonata, ora che sono andato con altri soci a conoscere i bambini del Manthoc (Movimento adolescenti e bambini figli di lavoratori cristiani). Quelli che abbiamo cono-sciuto non sono “poveri bambini”, ma bambini poveri. Sono orgogliosi, vivaci, giocano spensierati appena possono, aiutano orgogliosamente i genitori a tirare avanti, disegnano, imparano la musica. Non sono infelici! Vivono la loro vita, anche se la vita è avara con loro. Hanno bisogno di non essere sfruttati, di difendere la propria dignità, di avere la sicurezza del cibo, la possibilità di curarsi quando si ammalano, di espri-mere la loro creatività ed intelligenza.

L’ambiente nel quale vivono è duro, è fatto di quotidiane sopraffazioni, di una lotta continua per la sussistenza e loro sono l’anello più debole. Insieme alle loro famiglie, spesso costrette ad emi-grare, o tentate dalla scorciatoia della delinquenza o del traffico della droga: le uniche strade in discesa che hanno davanti. Bisogna aiutarli perché sono bambini poveri, non “poveri bambini”. Per fratellanza, non per pietà.

proporre il prodotto. Infatti la confezione

FOTO M. BERLINCIONI

FOTO AN.CO.

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30 INFORMATORE INFORMATORE 31

Un anno da dimenticare, il 2004, per l’industria turistica italiana; e un anno di fuochi

d’artificio per Genova che, in contro-tendenza rispetto al dato nazionale, ha aumentato del 18 per cento (il

dato si riferisce a settembre) gli arrivi dei turisti. Merito della nomi-na, che le spetta fino a fine anno, di Capitale europea della cultura, dei notevoli investimenti economici che hanno cambiato il volto della città, dei moltissimi eventi organizzati. Ma oltre alle singole iniziative tempora-nee, per “Genova 04” anche grandi interventi strutturali; fra questi, la realizzazione del Polo museale anti-co di via Garibaldi e la realizzazione del Polo della Darsena, che include soprattutto la costruzione del Galata

- Museo del Mare. E sono proprio questi i luoghi che i soci Coop po-tranno scoprire nelle visite organiz-zate a novembre e dicembre.

Il percorso espositivo del Museo del Mare, l’unico in Italia dedica-to espressamente alla marineria mercantile, si sviluppa cronologi-camente attraverso 17 grandi sale, e ad ogni piano è dedicato un modo di andare per mare, dal remo alla vela al vapore; all’ultimo piano si trova l’Osservatorio, dal quale si può ammirare uno straordinario pano-rama della città e del porto. Fra le meraviglie di questo Museo la fedele ricostruzione, grazie a una ricerca storica durata tre anni, di una Galea genovese del XVII secolo, lunga 40 metri e alta 9 metri a poppa: la nave si trova sullo scivolo di varo originale, con la prua rivolta ad est, e la si può osservare da più punti, dalla chiglia al ponte di coperta, e scoprirne alcuni ambienti interni.

Al terzo piano, che nel percorso museale vede protagoniste le navi a

EVENTI

a cura di Edi Ferrari

GENOVA

In terra e in mare I musei e i palazzi di

Genova, capitale

europea della cultura

Si chiama “Alta fedeltà” la convenzione per i soci con la PRG, e dà la possibilità di ricevere un biglietto omaggio ogni cinque acquistati per cinque spettacoli diversi. La tessera Alta fedeltà può essere richiesta all’ingresso dei singoli spettacoli, mentre per prenotare il biglietto omaggio è necessario telefonare allo 055667566.

12 e 13 novembre POOH Firenze - SaschallPosti numerati 46,00/40,00/34,50/28,00 €17 novembre NOMADI Firenze - SaschallPosti numerati 24,00 €; posto unico 17,50 €20 novembre 883/MAX PEZZALI Firenze - SaschallPosto unico 25,30 €23 e 24 novembre PAOLO CONTE Firenze - Teatro VerdiPosti numerati 69,00/57,50/46,00/40,00/30,00/23,00 €24 novembre MANGO Firenze - SaschallPosti numerati 40,30/32,20/25,30/20,70 €30 novembre NICK CAVE Firenze - SaschallPosti numerati 40,25 € - Posto unico 32,20 €7 dicembre FRANCESCO RENGA Firenze - Saschall17 dicembre PIERO PELÚ Firenze - SaschallPosto unico 17,30 €

‘70 del secolo scorso. Reperti, imma-gini, filmati, modelli di cantiere, per un viaggio nel tempo che non è solo storia di navi, ma ricostruzione della vita e della società europea a cavallo di due secoli. Dopo aver solcato i mari, eccoci di nuovo sulla terraferma, in via Garibaldi, cuore storico e artistico della città. Su quella che anticamen-te era la Strada Nuova, centro della nobiltà genovese del XVI secolo, si trovano i Palazzi Rosso, Bianco, Tursi e Lomellino, che costituiscono la parte più importante del Polo mu-seale antico di via Garibaldi. Fra arte e architettura, arredi storici, giardini e terrazze, un percorso culturale unico per dimensioni, caratteristiche, qualità e prestigio.

Questi i particolari dell’iniziati-va: partenza il 28/11 da Arezzo (via Firenze e Pisa); il 5/12 da Siena (via Firenze e Pisa); il 12/12 da Dicomano (via Firenze e Lucca). Nella quota di 42 € (37 € per i minori di 18 anni e gli over 65) sono compresi il viaggio a/r in pullman, l’assistenza, l’ingresso al

EVENTI

Info e prenotazioni: Argonauta Viaggi,

lungarno Torrigiani 33 a/b, Firenze,

tel. 0552342777

VISITE GUIDATE

LA LIBRERIA VA IN BIBLIOTECALa mostra alla biblioteca Marucelliana di Firenze

di Edi Ferrari

«C i viene comunicato che l’Azienda Editrice Libraria di A. Capaccioli già Ciardi

(Borgo degli Albizi 21, Firenze) è stata ceduta a nuovi proprietari, i quali si propongono di dare una vita ancora più rigogliosa all’azienda predetta, che di qui innanzi avrà il nome di Libreria Editrice Fiorentina, e di farne centro di un forte movimento intellettuale nel campo scientifico-sociale-religioso». Il 12 gennaio 1902 “La bandiera del popolo”, foglio settimanale democra-tico cristiano, annunciava così la na-scita della Libreria Editrice Fiorentina,

intitolata “La Libreria Editrice Fiorenti-na. Da oltre un secolo cenacolo di fede e di scienza in mezzo alla città”, che ne ricostruisce l’importante contributo culturale, il rapporto - strettissimo e sconosciuto ai più - con Firenze, e ne ripresenta i protagonisti: da Giorgio La Pira a don Giulio Facibeni, dall’arcive-scovo Elia Dalla Costa a don Lorenzo Milani, solo per citarne alcuni.

Per ripercorrere questo cammino non resta che visitare la mostra, aperta alla Biblioteca Marucelliana di Firenze (via Cavour 43) fino al 25 gennaio. Per i soci sono state organizzate alcune visite guidate (alla mostra ma anche alla Biblioteca) il 15, 22 e 29 novembre, sempre alle 17.30, al costo di 9,50 €; visite che si concluderanno con un piccolo rinfresco a cura del wine bar Nabucco. Ad ogni visita possono parte-cipare un massimo di 25 persone. Info e prenotazioni presso le Agenzie Toscana Turismo (Argonauta Viaggi).

Argonauta Viaggi, lungarno Torrigiani 33 a/b, Firenzetel. 055 2342777

TEATRO

LE VOCIAL NICCOLINIA San Casciano il debutto nazionale di Alfonso Santagata

S i intitola “L’Albero della Cul-tura” la stagione teatrale 2004/2005 del Teatro Nic-

colini di San Casciano, ed è, così come lo descrive l’assessore alla Cultura del

Comune Veronica Cei, «un cartellone che quest’anno abbiamo immaginato e rappresentato come un albero saldo, ben radicato nel proprio territorio e pie-no di frutti e forme di vita che si annidano tra le sue chiome». Quasi raddoppiato il numero degli spettacoli rispetto allo scorso anno, e non solo teatro, ma anche musica e danza, alla quale per la prima volta il Niccolini dedica una vera e propria rassegna dal titolo “biSogno di danza”.

Un cartellone che si apre, il 12 e 13 novembre, all’insegna di Eduardo De Filippo e del debutto nazionale del suo “Le voci di dentro”, per la regia di Alfonso Santagata e con Iaia Forte. Lo spettacolo costituisce la seconda tappa del progetto triennale su Eduardo che Alfonso Santagata, con indiscutibile successo di pubblico e di critica, ha inaugurato la scorsa stagione con lo spettacolo “Quali fantasmi”. Al centro di

“Le voci di dentro” un micromondo con-dominiale in cui personaggi, comici e tragici al tempo stesso, si alternano per mostrare una natura umana malvagia e pronta a vedere il mostro nell’altro.

Per i soci Coop abbonamentie ingressi in riduzione.Info dal lunedì al venerdì 9-15.30, tel. 0558290146.

O ltre alla ricca proposta offer-ta dai molti teatri in tutta la regione, con i quali è stata

stipulata una convenzione che permet-te ingressi ridotti agli spettacoli (elen-co completo delle convenzioni e degli spettacoli sul sito www.coopfirenze.it), ci sono anche alcuni eventi per i quali l’ingresso è ulteriormente ridotto.

Cominciamo da Firenze. Alla Per-gola il 27 e 28 novembre ci sono gli

“Spettri” di Henrik Ibsen, con Valeria Mo-riconi e per la regia di Massimo Castri; l’11 e 12 dicembre “La brocca rotta” di Heinrich von Kleist, in scena Franca Nuti e Gian Carlo Dettori. Ingresso per i soci: 18,00 € (invece di 29,00 €) per la platea, 15,00 € (invece di 21,00 €) per il posto

palco; le prenotazioni devono essere ef-fettuate entro 7 giorni prima dello spetta-colo presso le Agenzie Toscana Turismo (Arcipelago Viaggi). Al Comunale, il 5, 10 e 18 dicembre c’è il “Don Carlo” (edizione in quattro atti) diretto da Zubin Mehta: per queste repliche c’è un numero limitato di biglietti di I galleria a 22 €.

Al Metastasio di Prato è in scena, il 28 novembre, “La monaca di Monza”: l’autore, Giovanni Testori, guar-da al personaggio manzoniano e tramite la “sventurata” rielabora un tema, quello della fanciulla malmonacata, che da Dante al Novecento ha segnato la storia della nostra letteratura. Ingresso per i soci: poltrona e palco centrale 15,00 € (invece di 23,00 €), palco laterale e IV

SPETTACOLI

SELEZIONATI PER I SOCI

vapore, è allestita la mostra “Transa-tlantici. Scenari e sogni di mare”, che ripercorre la storia di questi colossi dal 1838 (anno del primo viaggio a vapore nell’Atlantico) fino agli anni

Museo del Mare e alla mostra “Trans-atlantici”, l’ingresso e la visita guidata ai palazzi del Polo museale. Info e pre-notazioni presso le Agenzie Toscana Turismo (Argonauta Viaggi). ■

Arcipelago Viaggi, Centro*Sesto, via Petrosa 19 int. 20, Sesto Fiorentino , tel. 055444842Ctc, piazza Mercatale 89, Prato, tel. 057442215

ordine centrale 11,00 € (invece di 17,00 €); questi biglietti si possono acquistare solo attraverso il circuito delle Agenzie Toscana Turismo (Ctc di Prato) e fino a 10 giorni prima della rappresentazione.

Tre gli appuntamenti infine a Lucca. Al Teatro il Giglio, il 14 novembre

“Arlecchino servitore di due padroni” e il 19 dicembre “Zio Vanja” di Anton Checov, protagonista Alessandro Haber. Ingres-so per i soci 20,00 € (invece di 26,00 €) per il posto poltrona, e 13,00 € (invece di 20,00 €) per il posto galleria. Mentre nella bella Basilica di San Fredia-no, il 21 dicembre, ecco il “Concerto di Natale - Il Messia”, di Georg Friedrich Haendel. Ingresso per i soci 11,00 € (invece di 22,00 €) per i primi posti.

riassumendone anche gli obiettivi. E quegli obiettivi la LEF li ha senza dubbio raggiunti.

A questa lunga storia la Biblioteca Marucelliana dedica ora una mostra,

Genova 04 Capitale europea della cultura

sul web all’indirizzowww.genova-2004.it

CONCERTI

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32 INFORMATORE INFORMATORE 33

TOSCANA

ATTUALITÀATTUALITÀATTUALITÀ

Tra i numerosi tesori naturali che l’italica penisola ci riser-va, il tartufo è certamente uno

dei più preziosi. Ne condividiamo l’esclusiva assieme alla Francia, già storica antagonista in campo eno-gastronomico. Ma se i cugini d’oltralpe possono solo sperare di trovare tartufi neri, noi italiani abbiamo il privilegio di possedere terreni adatti alla nascita del pregia-tissimo tartufo bianco. Le regioni in cui si può raccogliere questa varietà

sono Piemonte, Marche, Umbria e Toscana. Nella nostra regione sono molte le zone a vocazione naturale per la produzione delle varie specie di tartufo: le Crete senesi, le Colline

sanminiatesi, la Val d’Elsa, il Mugel-lo, il Casentino, la Val Tiberina e parte del litorale grossetano. L’interesse per questo prodotto è in continua crescita e molte sono le iniziative che ruotano intorno al prezioso tubero. Le fiere e le feste del tartufo sono ormai molto diffuse e danno l’occasione di conoscerlo ed ap-prezzarlo al meglio. Certo è che, prima di giungere in cucina, il buon

tartufo richiede molto impegno: al-zarsi spesso all’alba, anche durante l’inverno, prepararsi ad una lunga camminata nel bosco con il proprio cane e stare fuori per ore.

Si può diventare tartufai anche per hobby, per il piacere di trovare un frutto della terra così particolare da condividere in occasione di un pranzo in famiglia, o con gli amici. Può però anche divenire una fonte di reddito, utile per integrare i guadagni della propria attività lavorativa. Fra i raccoglitori toscani sono rappre-sentate tutte le generazioni e le più svariate categorie professionali. Si

TOSC

ANA stima che in Toscana i tartufai siano

circa 6000: la maggior parte di essi sono pensionati che, avendo tempo a disposizione, possono dedicarsi più facilmente a questa attività. C’è poi chi ha fatto di questa passione una vera e propria attività imprendi-toriale, dando vita a piccole aziende specializzate. I tartufai sono in parte riuniti in associazioni di raccoglitori o in consorzi di tutela del tartufo.

In Toscana esiste già una tradi-zione piuttosto radicata. I tartufai

hanno iniziato la loro attività a partire dagli anni ‘30. Fino agli anni ‘80 però il numero dei raccoglitori era piuttosto limitato e circoscritto nel-l’ambito di una tradizione familiare

consolidata. Dagli anni ‘80 in poi si è invece assistito ad un notevole incremento delle persone interes-sate alla raccolta di questo prodotto. L’attività di raccolta, dall’inizio degli anni ‘90, è regolamentata da un iter burocratico: è necessario frequen-tare un corso e sostenere un esame per poter entrare in possesso del tesserino di raccoglitore, rilasciato dal Comune di residenza, che con-sente di operare su tutto il territorio nazionale. Il tesserino si rinnova ogni cinque anni. Inoltre, si è tenuti a versare una tassa annuale alla Regione, pari a 92,96 euro. Esistono

TARTUFI

di Càrola Ciotti

I tartufai in Toscana

e i loro cani.

Le regole regionali

ATTUALITÀ

Fra le radici del gusto

grammi a testa, anche se la quantità ottimale è di 15 grammi. Va tagliato con il tagliatartufi direttamente sulla pietanza pronta, già posta sul piatto e al momento di andare in tavola. A differenza di quello bianco, il tartufo nero sprigiona tutti i suoi aromi non a crudo ma durante la cottura. E’ quindi adatto per preparare salse per tartine e secondi piatti, oppure per pastasciutte e risotti. Vanno prima tagliati a pezzetti e messi a insaporire in padella con olio e aglio, ma anche

acciuga e timo. Le quantità devono essere necessariamente maggiori rispetto a quello bianco. Quello nero è di più facile conservazione.

NASO DA CERCANon c’è però bravo tartufaio

senza il contributo di un instanca-bile cercatore a quattro zampe! Il miglior amico dell’uomo in questo caso è un partner indispensabile. Il suo ruolo è il più importante per-ché localizzare il punto esatto dove scavare per estrarre un tartufo è compito suo. Possedere quindi un cane addestrato per la ricerca è

basilare. Se dovessimo tracciare un identikit del perfetto cane da tartufi potremmo dire che molto probabil-mente sarà una femmina, di taglia medio-piccola, carattere docile, ben resistente alla fatica e con un pelo folto e compatto per proteggersi da rovi e spine. Il fiuto deve essere acuto e abituato a riconoscere e ben percepire il tipico aroma.

E’ bello osservare il proprio ca-ne dedicarsi con tanto entusiasmo alla ricerca di quel particolare pro-fumo, e l’emozione che si prova al momento della scoperta è davvero unica. Il tartufaio sa che il cane va ricompensato con un piccolo dono, ogni volta che trova il tartufo; perciò si deve essere sempre ben forniti di biscottini, formaggio o pane per offrirlo al cane, come ricompensa. A volte il premio - ed è davvero un’occasione speciale per il nostro Fido - consiste in un piccolo tartufo tutto per lui. Pare ne vada veramen-te ghiotto! ■

dei veri e propri calendari mensili in cui sono indicati i giorni e le ore nelle quali è possibile andar per boschi alla ricerca dei preziosi tartufi, senza incorrere in alcuna sanzione.

Il tartufo nasce e cresce in pros-simità delle radici degli alberi, in particolare ama il pioppo, il tiglio, la quercia ed il salice. Vive in sim-biosi con la pianta che lo “ospi-ta” tanto che il colore, il profumo ed addirittura il sapore dipendo-no direttamente dal tipo di albero

col quale il tartufo nasce e cresce.In autunno è il momento del

tartufo bianco, il più pregiato ed il più caro in assoluto; da dicembre a marzo del tartufo nero pregiato; dalla fine dell’inverno e per tutta la primavera si può trovare il co-siddetto bianchetto o marzuolo e, durante l’estate, lo scorzone.

IN CUCINAIl tartufo bianco è ottimo affettato

crudo su uova al burro, tagliolini o risotto in bianco: in genere, data la sua fragranza (ma anche il suo prezzo!), ne possono bastare 7-8

PURI ED INCROCIATIEsiste una razza specifica adatta a questo scopo che è il

Lagotto romagnolo. Ma molti tartufai possiedono in realtà cani di razza non pura che sono stati “incrociati” ad arte

per dar vita ad esemplari che presentino determinate caratteristiche

fisiche e di carattere. Molto

spesso si utilizzano incroci di cani

da caccia come Pointer e Bracco o Setter e Spinone; anche il Volpino

italiano può essere adatto, così come incroci di Lagotto con cani da caccia delle suddette razze. Dato che il rapporto con il cane gioca un ruolo essenziale, molti preferiscono

allevare un cucciolo e iniziare il suo addestramento fin dai primi mesi di vita. In questo modo il legame che nasce tra uomo e animale è più profondo e la complicità che si crea

aiuterà molto entrambi, durante le uscite nei boschi.Se si desidera invece acquistare un cane già addestrato

è possibile rivolgersi ad allevatori specializzati (molto apprezzati quelli della zona di San Miniato) o da

conoscenti, già esperti cercatori. Certamente, all’inizio, avvalersi di un cane addestrato è più semplice che

intraprendere da zero sia la propria istruzione sia quella del cane. I prezzi variano molto secondo l’età del cucciolo

e l’esperienza. Un esemplare di un anno e mezzo può costare circa 750 euro. Un cane già esperto di 4/5 anni

intorno ai 1500/2000 euro.

A TUTTO TARTUFOVolterra (PI) - 1, 6 e 7 novembreMostra mercato del tartufo bianco della Val di CecinaInfo: tel. 0588 86099 - www.tartufai.volterraclick.itSan Giovanni d’Asso (SI), 13-14 e 20-21 novembreMostra mercato del tartufo bianco delle Crete SenesiNella suggestiva cornice del Castello di San Giovanni squisiti tartufi e prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale. Il 13 inaugurazione del primo museo del tartufo e centro documentazionale.Info: 0577 803101San Miniato (PI) - 13-14, 20-21 e 27-28 novembreMostra mercato nazionale del tartufo biancoProdotti derivati e rarità della cucina locale ed extraregionale.Info: tel. 0571 418739-42745 Borgo San Lorenzo (FI) - 20-21 novembreMostra mercato del tartufo biancoVilla Pecori Giraldi In vari ristoranti degustazione di piatti a base di tartufo.Informazioni: tel. 055 8456230 - 055 849661Montespertoli (FI) – 20 e 21 novembre 14ª Sagra pane e olio e 6ª Mostra tartufo bianco Piazzale Maurizio Lotti, stand gastronomicicon le specialità della zona Info: Consorzio Turistico tel. 0571 657579,Comune tel. 0571 600220

LE SAGRE IN TOSCANA

CANI DA TARTUFO Fotografie di

Federico Magonio

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34 INFORMATORE INFORMATORE 35

TOSCANA TOSCANAL’album della famiglia Asbur-go-Lorena ci mostra le inevi-tabili foto ufficiali a firma di

noti fotografi dell’epoca (principal-mente austriaci) ma in buona parte quelle realizzate da componenti del-la famiglia o di persone a loro vicine. Sono queste ultime che ci appaiono più interessanti da un punto di vista documentario, storico e di costume, anche se si rivelano deboli sotto l’aspetto strettamente fotografico. La

tecnica è approssimativa e tutto alla fin fine è visto sempre in maniera defilata, con distacco; è anche diffi-cile che il fotografo avanzi di qualche passo per trovare un punto di vista migliore, si limita a riprendere quel-lo che vede dal punto in cui si trova. Il Granduca di Toscana è ritratto seduto su una sedia, sopportando pazientemente i disagi della posa, e ha poco in comune con i suoi predecessori, moltissimo invece con i borghesi suoi contemporanei. Ci sono i giochi dei bambini, le gite, le battute di caccia, scene di vita familiare che ci mostrano gli ultimi rappresentanti di una dinastia che regnò sulla Toscana per 122 anni, lasciando dietro di sé importanti riforme politiche, amministrative ed economiche.

Pietro Leopoldo fu la figura cen-trale di questo processo di rinnova-mento; estinta la dinastia dei Medici, con Gian Gastone, il Granducato di Toscana passò sotto il dominio del ramo secondogenito degli Asburgo di Vienna. Uno dei primi obiettivi del grande sovrano fu quello di ri-valutare le campagne, considerate la fonte della ricchezza delle nazio-ni, attraverso l’eliminazione di tut-to quell’oppressivo reticolo di dazi, dogane e gabelle ereditato dai secoli passati. Impossibile poi non ricor-dare la nuova “legge criminale” da lui attuata che prevedeva, accanto al riordinamento generale delle strut-ture giudiziarie e penali, l’abolizione della pena di morte (dando alla To-scana il primato mondiale) e della tortura. Il nipote Leopoldo II, che

mo Granduca regnante della casa Asburgo-Lorena ad abbandonare il paese per l’esilio austriaco. La classe dirigente toscana, composta in mag-gioranza di nobili, si era schierata a favore dell’annessione al Piemonte, con l’appoggio di vasti ambienti della borghesia e persino della popolazio-ne delle campagne. Anche il figlio Ferdinando fu costretto a partire, avendo avuto appena il tempo di piangere la giovane moglie, morta di tifo durante un soggiorno a Napoli, e seppellita nella cappella Lorena in San Lorenzo. Questo Ferdinando, destinato peraltro a non esercitare mai la sovranità effettiva sul suo Stato, è l’artefice di buona parte delle foto-grafie di famiglia, avendo appreso, allora ventenne, la tecnica fotografica da Van Lint di Pisa, con il quale aveva compiuto una bella campagna di riprese dei luoghi interessati dalle nuove linee ferroviarie granducali.

Naturalmente i suoi soggetti furono limitati agli ambienti dentro i quali fu costretto a vivere. Ferdinando soffrì molto la lontananza dalla Toscana, non imparò mai il tedesco e trasfor-mò la sua dimora a Salisburgo in un secondo Palazzo Pitti, addobbandola con mobili, quadri e oggetti che gli ricordassero la Toscana. Dal testa-mento del Granduca: «...prendiamo congedo... dalla Toscana nostra, che abbiamo tanto amata, tanto sperato ancora di rivedere, tanto desiderato render felice». ■

di Silvia Silvestri

La passione

di Ferdinando,

figlio dell’ultimo

Granduca di Toscana

Foto in famiglia

Inventarsi una professione è sempre affascinante, soprattutto quando non esistono esempi da

seguire nello stesso campo. Facile dire di essere un ingegnere, un ar-chitetto o anche un più tranquillo ragioniere, ma quando sul biglietto da visita la scritta è quella di “comu-nicatore del gusto”, l’argomento lavoro diventa perlomeno curioso da affrontare. Difficile però trovare un altro nome per il mestiere di Sandro Bosticco, amante del settore gastronomico, giornalista, educato-re, degustatore. E’ proprio in que-st’ultima veste che la sua professione ci interessa di più: oltre che essere uno dei collaboratori della guida

“Buoni Vini d’Italia”, edita da Gribau-do, è stato uno dei primi degustatori di olio diplomati alla Camera di Commercio di Firenze. «Si trat-ta di uno degli enti più attivo, e anche ben organizzato nel settore dell’olio extravergine

- afferma Bostic-co -. Nel corso che ho seguito, e che la Camera di Commercio continua a proporre, si analizzano temi di carattere agronomico, tecni-co e legislativo dell’olivicoltura, per riuscire a fornire un’informazione precisa e puntuale. Molto importan-te è poi l’attività d’educazione alla de-gustazione, che serve per compilare una sorta di albo di assaggiatori».

Un lavoro che vede l’Europa seguire un metodo di formazione comune, con un panel (gruppo) di assaggiatori identico in ogni Paese, che segue le stesse regole per la degustazione, dal tipo di contenitore alla temperatura di servizio. «Sono corsi adatti a professionisti e a chi intende svolgere un’attività legata all’olio - precisa Sandro -. Per chi ama saperne di più, basta seguire corsi più semplici, organizzati da altre associazioni, che permettono di capire bene le differenze esistenti negli oli in commercio».

E se per l’assaggio di vini diventa

facile capire la tecnica di degustazio-ne, poiché si tratta di un prodotto che siamo abituati a bere, per l’olio la co-sa si fa più difficile, essendo utilizzato normalmente come condimento. «Per una buona degustazione si deve portare l’olio ad una temperatura di 26°-28°. Questo si ottiene coprendo

l’olio versato nel bicchiere ufficiale da assaggio, di colore azzurro. Altri-menti, vanno bene anche i vasetti da yogurt. Quindi si procede all’esame olfattivo». La spiegazione di Sandro Bosticco è precisa e minuziosa e svela un mondo ricco di sorprese. «I profumi più diffusi sono quelli di frutta, come la mela, e quelli vege-tali, come il carciofo. La parte visiva interessa solamente quando si deve attribuire una Denominazione di Origine Protetta, poiché il colore non è legato alla varietà di olive impiegata». Non rimane che assag-giarlo, ma non certo sul pane o altra pietanza! Le sensazioni sarebbero indubbiamente falsate. «Si devono inserire poche gocce in bocca e poi aspirare con forza, per riuscire a capire l’equilibrio esistente tra i sapori amarognoli, dolci e piccanti. Per riuscire a procedere all’assaggio di più oli, occorre mangiare tra una

degustazione e l’altra delle fette di mela verde, la più acidula, e lasciar trascorrere del tempo».

Un metodo scientifico, che cozza con tante credenze popolari, soprat-tutto in una regione come la Toscana, che da sempre è ritenuta la culla di una produzione di qualità, e dove tutti ritengono di sapere riconoscere l’olio buono. «In Toscana è normale

sentire osannare, ogni anno, la bontà dell’olio nuovo, perché mette in ri-salto il suo gusto pungente e piccante. Riuscire a farlo con queste caratteri-stiche vuol dire però raccogliere an-ticipatamente le olive, il che sviluppa un sapore amarognolo che, in tutto il resto del mondo, viene considerato un difetto». Certo che fino a quando si pensa di riconoscere l’olio sfregan-dolo sulle mani... «E’ un buon modo per avere la pelle liscia. L’importante è lavarsi le mani in precedenza!», conclude simpaticamente Sandro. ■

Liscio come l’olioDEGUSTATORE OLIO

Come capire,

assaggiandolo,

le qualità dell’olio

extravergine di oliva

di Leonardo Romanelli

I PROFESSIONISTII GRANDI FOTOGRAFI

I LORENA

i toscani chiamavano fra l’ironico e il familiare ‘Canapone’, forse per la sua chioma stopposa, promosse i lavori di bonifica della Maremma, già iniziati con Pietro Leopoldo. Così ne parlava in una sua lettera dall’esi-lio: «La Maremma la prima inferma, bisognosa di assistenza, bella e ricca di speranze». Ampliò la rete strada-le, favorì la costruzione delle linee ferroviarie e cercò di rilanciare l’in-dustria siderurgica e le manifatture. Il 27 aprile 1859 una rivoluzione incruenta costrinse il quarto e ulti-

DI VIN PARLANDOMezz’ora alla settimana per entrare piano piano nel mondo del vino. Che non è solo degustazioni chic, profumo di viola mammola e retrogusto di mandorla amara, ma anche e soprattutto lavoro nelle vigne, ricerca, amore per la campagna e per i sapori intensi e

genuini. Tutto questo in una trasmissione tv che va in onda ogni domenica alle 13 su Canale 10 (e in replica sulla stessa emittente il mercoledì alle 23.30 e il giovedì alle 13). “Di vin parlando” è un inconsueto talk show dedicato al vino nato da un’idea di Leonardo Romanelli, insegnante, giornalista e conduttore tv (oltre a “Di vin parlando”, infatti, su Canale 10 conduce anche “Vie del gusto”). Seduti sulle poltrone di un salotto affacciato sui tetti di Firenze (il set d’eccezione è Villa La Vedetta a Piazzale Michelangelo), produttori di vino, enologi, esperti e giornalisti converseranno di volta in volta su un particolare tema legato al vino. Insieme a Leonardo Romanelli la giovane sommelier e wine educator (ossia divulgatrice e comunicatrice delle questioni legate al vino) Elena Capobianco (nella foto) e il gastronomo fiorentino Claudio Pistocchi, che suggerirà gli abbinamenti gastronomici giusti con i vini che di volta in volta saranno i protagonisti delle puntate di “Di vin parlando”. (Si.Gi.)

CANALE 10

FONDO LORENAArchivio

Fotografico Toscano

Via S. Caterina 1759100 Prato

tel. 0574 615149e-mail: [email protected]

www.aft.it FOTO C. VALENTINI

FOTO A. FIORDELLI

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36 INFORMATORE INFORMATORE 37

eccelso altare da lui stesso creato nel 1570.

Ma, tornando alla “Madonna del solletico”, il primo ad attribuirne la paternità a Masaccio fu lo storico dell’arte Roberto Longhi, nel 1950, all’indomani del recupero dell’ope-ra da parte di Rodolfo Siviero, che l’aveva rintracciata fra i vari capola-vori trafugati (o comunque illegal-mente procurati) dall’esercito tede-sco negli anni della seconda guerra mondiale: «La mano del fondatore della nostra pittura quattrocentesca vi si dichiara, a mio parere, per ogni tratto e inevitabilmente…». E dopo di lui si sono trovati d’accordo, con poche eccezioni, i maggiori storici contemporanei.

Che sia o non sia di Masaccio, questa “Madonna” ha avuto un’esi-stenza parecchio tribolata. Dipinta forse su commissione del cardinale Antonio Casini nel 1426 (sul retro della tavola è riportato lo stemma di quella famiglia senese) non se ne seppe più nulla per oltre cinque secoli. Ricomparve negli anni ‘30 del secolo scorso come parte della collezione della famiglia fiorentina Contini-Bonacossi. Sembra che sia uscita dall’Italia (venduta illegal-mente?) nel 1944 per ricomparire, grazie alle puntigliose indagini di Rodolfo Siviero, nel 1948. A quel punto iniziò un lungo braccio di ferro fra lo Stato italiano e la fami-glia fiorentina che ne reclamava il legittimo possesso. Ma prima il

tribunale, poi la corte d’appello e infine la Cassazione dettero ragione alle tesi di Siviero, e la tavola poté essere esposta in Palazzo Vecchio, insieme ad altre opere trafugate e recuperate da questo ministro e

“007 dell’arte”.

Qualcuno potrebbe doman-darsi come mai da Tommaso

- qual era il suo nome di batte-simo - sia venuto fuori quel sopran-nome che sa tanto di dispregiativo. Perché “Masaccio” e non, poniamo, Maso o Masino o Masetto? La spiega-zione - per quel tanto di attendibilità che gli si può concedere - la offre Giorgio Vasari nella biografia dedi-cata al grande pittore di San Giovanni Valdarno: quell’appellativo gli venne appiccicato, in anni giovanili, “non già perché e’ fusse vizioso, essendo egli la bontà naturale, ma per la tanta straccurataggine”. Insomma, era un ragazzo talmente concentrato ed

assorto in quel che faceva (e anche se non sappiamo nulla sulle sue opere giovanili, probabilmente si trattava di creazioni di eccezionale valore), da trascurare la propria

Il resto della breve esistenza (morì a 27 anni, forse avvelenato, a Roma), è costellato di opere che gli sono state attribuite senza il sostegno di qualche documento. Un esempio eclatante di questa incertezza su tutto è dato dalla ormai famosa tavola ufficialmente intitolata “Madonna col Bambino”, ma forse meglio co-nosciuta come la “Madonna del solletico” perché il pittore ha ritratto la Vergine mentre, con un gesto di grande delicatezza e affetto, titilla il collo del figlio in fasce. Il quale reagisce - con un gesto altrettanto delicato e affettuoso - afferrando con le manine il braccio della madre

come per volerlo allontanare da sé.Nessuno ha finora potuto stabili-

re con certezza se quel piccolo dipin-to (misura 22 x 18 cm) appartenga davvero al pittore di San Giovanni Valdarno, perché nessun documen-to lo prova e nessun biografo antico o moderno ne parla. Del resto, come si diceva prima, la stella di Masaccio ha brillato così poco e la sua pittura è stata così rivoluzionaria che pro-babilmente fra i suoi contemporanei (ad eccezione, sembra, di Filippo Brunelleschi che quando seppe della sua morte avrebbe detto: «Noi abbiamo fatto di Masaccio una gran-dissima perdita») furono in pochi a prenderlo in seria considerazione. Solo molti decenni dopo la sua mor-te si cominciò a realizzare la svolta epocale che Masaccio era riuscito a dare alla pittura. Annibal Caro, ma siamo già nel 1550, mette in bocca al pittore la bella frase: «Pinsi, e la mia pittura al ver fu pari./ L’atteggiai, l’avviai, le diedi il moto./ Le diedi affetto. Insegni il Bonarroto/a tutti gli altri; e da me solo impari».

Fu apprezzato anche da Giorgio Vasari che, a proposito della “Trinità” di Santa Maria Novella - e riferendosi al senso di profondità che Masaccio riusciva a dare alle sue opere - disse che «sembra ci sia un buco nella parete». Salvo poi ricoprire quel formidabile affresco con un non

I GRANDI TOSCANI

TOSCANA

diRiccardo Gatteschi

TOSCANA

MASACCIO

Dal solletico alla cacciata“Insegni il Bonarroti a

tutti gli altri e da me

solo impari”

Testo e foto diStefano Giraldi

I GRANDI TOSCANI

Paolo Volponi(a cura di)MasaccioRizzoli 2004Luciano BertiLa Chiesa di Santa Maria del Carmine a FirenzeFirenze 1992

da figure essenziali. Gli affreschi della cappella Brancacci furono terminati da Filippino Lippi, nato in una casa del Convento del Carmine adiacente alla chiesa.

Info: tel. 055 2382195 Prenotazioni:tel. 055 2768224-558Orari: feriale 10-17, festivo 13-17, chiuso il martedì Ingresso: € 4,00 intero

da figure essenziali. Gli affreschi della cappella Brancacci furono terminati

FIRENZE

SANTA MARIADEL CARMINE

La chiesa, iniziata nel 1268 e terminata nel 1476, conser-va sui fianchi tracce dell’ori-

ginaria struttura romanico-gotica. Andò quasi distrutta in un terribile incendio nel 1771, ma fortunatamente le fiam-me risparmiarono uno dei più solenni monumenti della pittura italiana, la Cappella Brancacci, che contiene il ciclo di affreschi di Masolino e Masaccio, considerati come l’inizio della pittu-ra rinascimentale. Celebre fra tutti la drammatica Cacciata dal Paradiso.

Nel 1425 Felice Brancacci affidò a Masolino la decorazione della cappella di famiglia. L’artista chiese l’aiuto del suo allievo Masaccio, che rivoluzionò lo stile pittorico del tempo, dando ai propri personaggi l’espressione e i gesti della gente di strada: un racconto sacro ca-lato nella realtà del momento e narrato

Ma ecco, nel 1971, il colpo di scena. Nei quartieri del mezzanino, temporaneamente chiusi per un

precedente furto dovuto alla scar-sità di personale di sorveglianza, uno sconosciuto penetra in una sala, fracassa indisturbato la teca che conserva il piccolo Masaccio (e anche quella, leggermente più grande, che racchiude un Memling)

ed esce da Palazzo Vecchio senza essere visto. L’evento suscita grande scalpore; titoli di giornali a nove colonne, interrogatori, indagini. Ma niente. Della Madonna di Masaccio si persero le tracce. Ricomparirà due anni più tardi in circostanze del tutto misteriose. Le uniche notizie certe dicono che il dipinto fu ritrova-to in Germania, ad Aquisgrana.

In conclusione, tanto per rima-nere coerenti con l’enunciato se-condo cui niente - o quasi - è certo nella vita, nelle opere (e anche nella modalità della morte) di Masaccio, non si sa chi abbia rubato la piccola tavola e tantomeno è dato sapere da chi e in quali circostanze sia stata ritrovata.

L’unico dato certo è che adesso chiunque può concedersi il lusso di salire fino alla galleria degli Uffizi e godere a sazietà la tenerissima imma-gine di quelle due lunghe e affusolate dita della Madonna che accarezzano un ritroso ma divertito Bambino. ■

immagine e l’aspetto esteriore. Che non doveva comunque essere mol-to “straccurato”, se vogliamo dare credito a quello che da molti (senza però alcuna certezza) è ritenuto il suo autoritratto in uno degli affre-schi nella Cappella Brancacci del Carmine di Firenze.

Del resto nulla (o pochissimo) è sicuro e documentato nella breve e intensa esistenza di uno dei pro-tagonisti del primo Rinascimento italiano. E se ne possono anche capire le ragioni: Masaccio era nato in provincia e quando andò ad abi-tare a Firenze, insieme alla madre Jacopa, vedova del notaio ser Gio-vanni Cassai - e al fratello Giovanni (che avrebbe anche lui intrapreso la carriera di pittore con il sopranno-me “Lo Scheggia”) - era totalmente sconosciuto. Cominciò a farsi notare con il “Trittico di San Giovenale”, tuttora conservato nella pieve di San Pietro a Cascia, non lontano dal suo paese natale. In quello stesso 1422 si iscrisse all’Arte dei Medici e degli Speziali, ormai sicuro che il suo sa-pere e le sue doti creative le avrebbe dedicate interamente alla pittura.

FOTO S. GIRALDI

FOTO S. GIRALDI

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38 INFORMATORE INFORMATORE 39

LA GIOCONDA GREVIGIANA

Sulla Gioconda, il celeberrimo quadro di Leonardo, si sono detti

e scritti fiumi di parole. Critici e studiosi di tutto il mondo si sono interrogati su quel volto dal sorriso beffardo, senza ve-nirne a capo. Ancora oggi non è dato sa-pere con assoluta certezza chi sia quella donna (un tempo si avanzò addirittura l’ipotesi che si trattasse di un uomo).

Giuseppe Pallanti, professore di Greve in Chianti, cerca di dare una rispo-sta al secolare quesito in questo libro, aggiungendo un ulteriore tassello alla ricerca. Per anni ha rovistato negli ar-chivi pubblici fiorentini, studiando tutti i documenti riguardanti Lisa Gherardini, moglie in seconde nozze di Francesco Del Giocondo, la donna indicata dal Vasari come Monna Lisa, l’enigmatica modella di Leonardo. Tesi che Pallanti

sposa in pieno, ma non è questo che rende interessante la lettura. Colpi-sce soprattutto la storia di una donna e del suo mondo di affetti raccontati con garbo e dovizia di particolari, sullo sfondo di una Firenze in piena stagione rinascimentale.

Giuseppe Pallanti, Monna Lisa mulier ingenua, ed. Polistampatel. 055 7326272, 12 euro

RACCONTI D’AUTORE

Sono storie realmente acca-dute, novelle nel senso più

puro del termine, scritte in tosca-no, più di un secolo fa. Portano la firma di Giovanni Procacci, l’inse-gnante e letterato pistoiese amico di Carducci e Fucini, e raccontano

usi e costumi nelle cit-tà e nelle campagne toscane sul finire del-

l’Ottocento. Facciamo così la conoscenza con

personaggi come il Poeta, un contadino solito cantare

in rime e ottave, e non solo d’amore; come lo zio Benia-

min, ammiratore sfegatato di Napoleone, o il maestro Iacopo,

uomo di sano e robusto appetito, con una grande passione: le frittelle

di San Giuseppe. Un passato che ritorna, per strappare ancora un sorriso.

Giovanni Procacci, Novelle toscane, a cura di Roberto Fedi, ed. Libreria dell’Orso, vicolo Malconsiglio 6, Pistoia, tel. 0573 20199,www.libreriadellorso.it, 9,30 euro

NELLA VALLEDEL DIAVOLO

Siamo a metà strada tra Volterra e Massa Marittima, nel cuore

delle Colline Metallifere. Qui, a 576 metri di altitudine ma a soli 35 minuti d’auto dal mare, sorge Castelnuovo Val di Cecina, piccolo Comune di 2500 abitanti arroccato su un colle ricco di testimonianze storiche. Lasciato il borgo medievale, soffioni e fumarole in-troducono alla Valle del diavolo, un’area geotermica di grande interesse. La sco-perta dei dintorni - Sassopisano, La Lec-cia, Montecastelli pisano -, il calendario delle feste e delle sagre e l’elenco delle strutture ricettive completano la guida.

Castelnuovo Val di Cecinaguida turisticaa cura di Elisabetta Vagagginiwww.comunedicastelnuovovdc.it.La guida può essere richiesta telefonando allo 0588 23506,al costo di 2 euro.

TRA LE ALPIE GLI APPENNINI

Quattordici itinerari per cono-scere più da vicino la Garfagna-

na. Stretta tra le cime rocciose delle Alpi Apuane e l’Appennino tosco-emiliano, è luogo di rara bellezza. Qui le tradizioni si sono miracolosamente conservate. Eremi, castelli, borghi, una natura sel-vaggia e intatta, e a tavola una cucina dai sapori forti e genuini. La guida è corredata da numerose foto a colori, che invitano a intraprendere il viaggio, e da una carta turistica della Garfagnana.

Alfredo Caligiani e Antonetta Castiglione, Viaggio in Garfagnana, ed. Masso delle Fate,via Cavalcanti 8, Signa,tel. 055 8734952,www.massodellefate.it, 10 euro. Per contatti con l’autoree-mail: [email protected]

LA STRADA DEI SAPORI

Leonardo Romanelli, esperto ga-stronomo e sommelier, sceglie

la strada dei sapori per raccontarci la Montagna fiorentina, quel territorio compreso tra il Falterona, la Val di Sieve e Vallombrosa. Ce la descrive attraverso i suoi prodotti, unici, come il bardiccio, il fagiolo zolfino, il cece rosa, la pesca Regina di Londa; i suoi vini, Chianti e Pomino, di un territorio che sembra fatto apposta per la produzione vinicola. E ancora i formaggi, il miele, lo zafferano. Dalla teoria alla pratica: la guida entra in cucina, con ricette semplici e gustose, che esaltano i sapori della montagna fiorentina. La guida è disponibile in tre versioni: italiano, inglese e tedesco.

Leonardo Romanelli,Viaggio intorno ai sapori della montagna fiorentina, ed. Aida.Per richiedere la guida:Comunità montana Montagna Fiorentina, via XXV Aprile 10, Rufina (Firenze), tel. 055 839661, e-mail: [email protected]

LIBRI&ALTRO

LEGGERE E SCRIVERE

LIBRI&ALTRO

Ben ordinate dentro il voca-bolario, nella realtà della vita le parole partecipano

del caos che ora le esalta, ora le maltratta, ora le uccide. Perché dun-que non provare a recuperare, ogni tanto, qualche parola dimenticata o scomparsa ingiustamente dal nostro parlar quotidiano? Scegliamone due bellissime che non sono in realtà scomparse, ma sempre meno so-no usate dalla stampa e molto di rado pronunciate alla radio e alla televisione.

Le due parole sono “malinco-nia” e “nostalgia”. I buoni dizionari dicono che malinconia indica “stato d’animo di vaga tristezza” fino a giungere a “sconsolato e pessimi-stico abbandono”. Viviamo tempi tecnologici e salutistici, dove l’ag-gressività è premiata e il suo opposto ignorato o disprezzato. Sicché in luogo della nostra bella parola si vede usare molto spesso, a seconda delle situazioni, “depressione”, “fru-strazione”, “astenia”, secondo quel sommario processo semplificatorio per cui - attingendo ad un esempio ben diverso - ormai ogni “rimorso” si traduce eufemisticamente in “sen-so di colpa”. Sebbene uno dei più bei sonetti italiani cominci col verso

“Malinconia dolcissima che ognora”, la malinconia, delicato e particolare stato d’animo che accompagnava i poeti, non è di moda nella società del Duemila.

Diverso è il destino della parola “nostalgia” (fugacemente tornato di recente alla ribalta per il bel film Nostalghja del regista russo Tarko-vski). Questa bellissima parola è formata a sua volta da due parole del greco antico: nostos (ritorno in patria) e algos (dolore); equivale dunque a “dolore per il mancato ritorno”. Tale la si lesse a scuola nel personaggio di Ulisse nell’Odissea. La civiltà nostra, frenetica e proiet-tata verso la continua mobilità, dà al viaggio un valore positivo, sicché il “dolore del ritorno” non è più di moda. Eppure ognuno di noi prova ancora “nostalgia”, se non altro come figurato ritorno alla propria giovinezza. Basta del resto guardarsi attorno, osservando nelle nostre cit-

tà i visi di tanti extracomunitari, per cogliere cosa significhi la “nostal-gia” della propria terra e casa. Però, quante volte avete sentito la parola

“nostalgia” alla televisione?Altre parole sono scomparse

dal nostro orizzonte per morte na-turale: perché sono scomparsi gli oggetti cui si riferivano. Nell’ambito domestico nessuno usa più la parola

“macinino”, perché l’attrezzo con cui si macinavano i chicchi di caffè è del tutto fuori uso (anche se ne soprav-

vive l’uso metaforico quando si dice: “la tua automobile è un macinino”). Lo stesso vale per la parola “scal-dino”, con la variante “gegia”, che qualche nonna di certo ben ricorda. Nella nomenclatura domestica mol-te cose hanno, se non altro, cambiato nome. Chi ancora, se non un toscano doc, usa la parola “uscio” in luogo di “porta”? Perfino le stanze hanno cambiato nome. Appena ieri l’altro nella casa borghese c’era il “salotto”, che oggi è indicato nelle due versioni di “sala da pranzo” (però si mangia in cucina) o “tinello”.

Così, almeno da noi, si chiamava

“galleria” quello che oggi tutti chia-mano “corridoio” (spesso sostituito dal cosiddetto “ingresso”). Chi non ha sentito sua nonna dire “per pia-cere accendimi il lume”, parola oggi decaduta, sostituita da attrezzi diver-si come “torcera”, “lampadario”,

“applique”. La bellissima parola “lu-me” indicava la fonte luminosa e la luce stessa, oggi sopravvissuta nel

“lume degli occhi” e nel semplice e bellissimo “luce”.

Quanto a “uscio”, derivante dal latino tardo “ostium” che significava

“porta”, è parola che ha grandissima

tradizione anche poetica se Petrarca poteva cantare, a proposito degli occhi, “di che lacrime son fatti uscio e varco” e, ben più tardi, Leopardi dice dell’artigiano “con l’opra in man cantando fassi in sul uscio”. Solo in Toscana è rimasto il bel det-

to “uscio e bottega”, che significa, ognun sa, due cose tra loro molto vicine.

Restando ancora attorno ai nomi do-mestici, anche il bel termine “pigione”, di lunghissima durata, pare oggi totalmente sostituito dalla paro-la, peraltro non meno antica, “affitto” (dal-la radice teutonica di

“feudo” detto “fio”). “Pigione” invece ha la

stessa radice del termine “pensio-ne”, che deriva dal latino “pensio-nem” che significa “pesatura” e che poi è divenuto “pagamento” (l’im-porto da versare per vitto e alloggio). Nel linguaggio della burocrazia “pi-gione” si è trasformato infine nella parola “canone d’affitto”.

Per chiudere sulle parole della casa, evitate sempre di scrivere quel che si lesse qualche anno fa sulle cronache di un quotidiano, dove di un malcapitato si diceva che aveva “sbattuto la testa nel vano della porta”. Al lettore di cogliere il facile equivoco. ■

a cura diSilvia Ferretti

Nostalgia dell’uscioETIMOLOGIA

di Pier Francesco Listri

ARRIVATI IN REDAZIONE

Cambiano i tempi,

cambiano le mode: e

le parole “perdute”

non ritornano più...

LA GIOCONDA

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di San Giuseppe. Un passato che ritorna, per strappare ancora un sorriso.

Giovanni Procacci, a cura di Roberto Fedi, ed. Libreria

LIBRI&ALTRO&ALTRO&

a cura di

FOTO GRANATAIMAGES

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40 INFORMATORE INFORMATORE 41

Che sia dovuto ad allergia op-pure ad un comune raffred-dore, il “naso chiuso” è una

condizione antipatica e fastidiosa: a determinarla è la dilatazione dei vasi sanguigni che nutrono la mucosa nasale. Il gonfiore interno che si produce rende più difficile il passag-gio dell’aria attraverso le narici ed è responsabile della sensazione di oc-clusione che tutti ben conosciamo.

Esistono molti prodotti in com-mercio che possono aiutarci nell’al-leviare i sintomi: la maggior parte di questi è di libera vendita. Resta chiaro che chi ha una rinite di tipo allergico dovrà utilizzare prodotti specifici sotto indicazione medica e che i farmaci di cui parliamo si utilizzano per comuni raffreddori.

Gli spray o gocce nasali ad uso locale decongestionanti contengo-no vasocostrittori (come nafazolina, oximetazolina) talvolta associati con sostanze balsamiche: provocano una riduzione del gonfiore della mucosa interna, con conseguente senso di alleggerimento e di libertà delle vie nasali. La sensazione di benessere è immediata e se utilizzati nel modo opportuno questi farmaci sono in genere ben tollerati; l’uso frequente e prolungato, tuttavia, causa facil-mente ed in breve tempo una sorta di assuefazione. Il beneficio si riduce

sempre di più, le somministrazioni diventano più ravvicinate ed inol-tre, passato l’effetto del farmaco, si può verificare quella che si chiama

“congestione da rimbalzo”, ovvero una eccessiva produzione di muco, con conseguente ritorno al punto di partenza. Le molecole ad azione più potente causano più facilmente ef-

fetti rimbalzo. E’ importante quindi un uso attento e limitato (massimo 5 giorni). Per quanto riguarda tempi e modi di somministrazione (1 o 2 spruzzi per narice, 2 o 3 volte al giorno) seguire le indicazioni forni-te dal produttore in quanto possono esservi diversità a seconda della molecola contenuta.

Farmaci della stessa classe rien-trano in alcuni preparati da banco

utilizzati nella terapia dei sintomi da raffreddamento, ma da assumere per bocca: spesso si tratta di as-sociazioni di un decongestionante con altre sostanze atte a combattere febbre e dolori muscolari (ad es. paracetamolo), ma esistono anche preparati a singolo componente decongestionante.

Alcune persone non possono as-sumere questi farmaci: se ne sconsi-glia l’uso in gravidanza, allattamento ed ovviamente ai bambini. Altre con-dizioni che richiedono precauzioni (assunzione solo se necessario e dopo aver consultato il medico) sono l’ipertensione arteriosa, pro-blemi cardiaci, l’ipertiroidismo, il diabete mellito, l’ipertrofia prosta-tica e il glaucoma. Da evitare anche

l’associazione con alcuni farmaci anti-depressivi del-la classe spe-cifica inibitori delle monoa-minossidasi (nel dubbio il medico di famiglia saprà consigliare). Una buona al-ternativa può essere avva-lersi di sempli-ci instillazioni di soluzione f i s io log ica , disponibili sul mercato anche in flaconcini m o n o d o s e , pratici ed igie-nici, oltre al mantenimen-to di un clima

caldo umido nell’ambiente e ad una buona dose di pazienza, perché il raffreddore è un’affezione noiosa ma fortunatamente passeggera.

Qualora la sensazione di “naso chiuso” fosse protratta nel tempo, oppure intervenissero altri sintomi (dolore facciale, muco purulen-to...), è bene rivolgersi al medico per escludere sinusiti, poliposi nasali, adenoidi. ■

DECONGESTIONANTI NASALI

Spray libera tuttiI farmaci contro

il raffreddore,

male di stagione

diCristina Ceccarelli

OTORINOLARINGOIATRIA

SALUTE

SALU

TE

MEGLIO NON FUMAREE’ sempre bene ricordarsi di:

- Soffiare il naso prima di instillare le gocce o spruzzare il nebulizzatore.

- Tenere il flacone del nebulizzatore parallelo al setto nasale. Se sono previste due somministrazioni, attendere qualche

minuto fra l’una e l’altra. - Evitare il contatto diretto fra il beccuccio della confezione e la mucosa nasale, per scongiurare possibili contaminazioni.

Dopo l’erogazione, se possibile, lavare ed asciugare il beccuccio.

- La confezione è di uso strettamente personale. Non è igienico passarla ad altri familiari, oppure riutilizzarla a

distanza di tempo. - Non fumare.

FIRENZEUN NUMEROPER TUTTE LE DONNE

800 055 055: questo il numero attivato dall’assessorato fio-

rentino alle pari opportunità, attraverso l’ufficio Progetto Donna, un nuovo ser-vizio che fornisce informazioni appro-fondite su tutti i servizi offerti alle donne, realizzato in collaborazione con Wow.

Il servizio vuole essere una “bus-sola” per rintracciare i servizi al fem-minile: il panorama dei servizi presenti nel territorio è infatti molto vasto e complesso, spesso però non è cono-sciuto e questo limita la possibilità di poter usufruire delle opportunità che vengono offerte dal Comune di Firenze, ma anche da altri soggetti pubblici (Provincia di Firenze, Regione Toscana, Aziende Sanitarie e Ospedaliere) e dal mondo associativo e del privato sociale.

Cinque le tematiche individuate - Lavoro, Attività Culturali, Salute, Sociale, Famiglie - in base alle quali vengono fornite informazioni utili come indirizzo, telefono, orario di ricevimento, sito web, e-mail. Informazioni utili sui diritti e le

ai bisogni affettivi, educativi e relazio-nali, con l’obbiettivo di promuoverne un inserimento positivo in tutti gli ambienti e una valida rete di rapporti sociali. L’af-fidamento è temporaneo: dura il tempo necessario affinché la famiglia natu-rale recuperi le proprie capacità e può esplicarsi in diversi modi, a seconda del bisogno del bambino: affidamento per breve o lungo termine, per periodi di vacanza, per il fine settimana, diurno, residenziale e per situazioni che rive-stono carattere di urgenza.

Il Centro Affidi di Campi Bisenzio ha competenza per tutti i Comuni del-la zona socio-sanitaria Firenze nord-ovest. Le famiglie, singoli o coppie, con o senza figli, che intendono effettuare l’esperienza dell’affidamento devo-no contattare il Centro Affidi che è di-sponibile per qualunque informazione presso il Distretto Asl di Campi Bisenzio il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 19, al numero 055 8731452. E’ pos-sibile inoltre contattare l’assistente sociale e le psicologhe chiamando i numeri: 055 7591275, 055 7591267, o mandando una e-mail all’indirizzo [email protected]

SOLIDARIETÀ

CONSIGLI UTILI

normative che riguardano le pari oppor-tunità e una prima guida ai servizi sul territorio si trovano anche nel sito web di Progetto Donna nella rete civica del Comune di Firenze.

www.comune.fi.it/progettodonna/

CAMPI BISENZIOFIRENZE NORD OVESTTUTTO SULL’AFFIDO

L’affidamento familiare è un intervento di aiuto e sostegno

ad un minore e alla sua famiglia. Grazie all’affido il minore incontra una famiglia che temporaneamente lo accoglie e che si impegna ad assicurargli una risposta

Daniela Lastri,

assessore al

Comune di Firenze

con delega alle

pari opportunità

e cultura delle

differenze.

FOTO C. VALENTINI

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42 INFORMATORE INFORMATORE 43

La “selva oscura” con cui Dante dà inizio alla Divina Commedia descrive bene la

sensazione che si prova durante un attacco di panico: ovverosia il buio a mezzogiorno. Ma per capire meglio facciamo un piccolo riferimento al mondo animale. Se si osserva il com-

portamento degli uccelli nel corso di un’eclissi totale di sole si nota che questi volano senza riferimenti, sbattendo contro le mura delle case, in preda ad azioni incontrollabili ed incomprensibili. Il loro istinto, cioè, non è più adeguato all’imprevedi-bilità dell’evento. Questo, in parte, è il comportamento di un essere umano che, durante un attacco di panico, proprio come gli uccelli non riesce più a “volare” nel verso giusto. Per aiutarci a comprendere questa patologia, non grave, ma che peg-giora notevolmente la qualità della vita, siamo andati ad intervistare il professor Carlo Faravelli, ordinario di psichiatria presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Firenze e uno dei mag-giori esperti europei di panico.

Professore, in parole semplici, che cosa è un disturbo di panico?E’ una crisi d’ansia acuta, della

durata variabile da poche decine di secondi a 10 minuti, caratteriz-zata da una violenta ed improvvisa comparsa di sintomi misti, sia fisici che psichici. Tra i primi i più tipici sono le palpitazioni, la difficoltà a respirare, l’affanno e la fame d’aria, il tremore, la sudorazione, la sen-sazione di sbandamento. I sintomi psichici sono la paura di morire, di impazzire, di perdere il controllo su se stessi e il mondo circostante, un senso d’estraneità rispetto a se stessi, al proprio corpo o all’ambiente.

Quanto è diffuso questo fenomeno nel nostro Paese? Molto. Circa due persone su 100

soffrono di disturbo di panico, e

questa percentuale è simile in tutto il mondo occidentale. E’ più presente nelle donne che negli uomini, ma può colpire indifferentemente tutte le fasce d’età, anche se l’esordio av-viene di solito tra i 20 e i 25 anni. Non

ci sono differenze nella prevalenza di questi fenomeni riguardo al livello economico, sociale o scolastico. Si può considerare un disturbo che colpisce trasversalmente tutta la popolazione.

Qual è la differenza tra attacchi di panico e ansia?L’attacco di panico rappresenta

la forma più acuta, più intensa e di

breve durata del complesso quadro dell’ansia, e si contrappone all’ansia generalizzata. L’ansia si definisce come un “sentimento di attesa ap-prensiva”. Il soggetto ansioso vive in uno stato di allarme più o meno per-manente, nell’attesa che si verifichi qualcosa di spiacevole. Così come il panico, anche l’ansia generalizzata si associa a sintomi fisici, quali sudo-razione ed oppressione toracica, ma questi sono assai più sfumati che nel panico. Alcuni soggetti, poi, tendono a manifestare il proprio stato ansio-so attraverso una somatizzazione dell’ansia stessa, che si traduce in

sintomi vari, quali diarrea, stipsi, senso di debolezza, difficoltà dige-stive, sudorazione, dolori a muscoli e articolazioni.

Quali sono le causedegli attacchi di panico? Come per la maggior parte delle

patologie psichiche, non è possibile affermare che esiste una singola causa che determina l’insorgenza di

diAlma Valente

SALUTE

ATTACCHI DI PANICO

Paura della paura Un disturbo diffuso,

come combatterlo

PSICHIATRIA

SALUTE

PSICHIATRIA

questi disturbi. Si ritiene che alla ba-se vi siano condizioni predisponenti di ordine biologico e psicologico, su cui poi possono agire dei fattori scatenanti. Brevemente, nell’ambito dei fattori biologici si deve conside-rare un’alterata o eccessiva reattività dei sintomi vegetativi (battito del cuore, sudorazione, circolazione) su base costituzionale, probabil-mente genetica. Il nostro gruppo di ricerca ha potuto recentemente dimostrare come durante l’attacco di panico sussistano delle modifi-cazioni transitorie del circolo cere-brale. Nell’ambito delle condizioni predisponenti di tipo psicologico, una personalità caratterizzata dalla tendenza alla drammatizzazione e da una visione apprensiva di se stessi e della vita può favorire l’insorgenza del panico. D’altra parte abbiamo anche dimostrato che traumi in-fantili, o un’educazione che abbia limitato l’autonomia del soggetto e la sua voglia di esplorare l’ambiente, spesso vissuto come potenzialmente pericoloso o ostile, aumentano il ri-schio del panico. I fattori precipitanti

L’intervistatoProf. Carlo Faravelli

ordinariodi psichiatria

presso la facoltà di Medicina e Chirurgia

dell’Universitàdi Firenze

BAMBOLE SOLIDALINinetta è una bambola in stoffa, interamente fatta a mano. Nasce in un laboratorio speciale, dove lavorano alcune donne detenute nel carcere di Sollicciano. Hanno imparato a cucire dopo aver partecipato ad un corso di formazione promosso dall’associazione di volontariato Pantagruel. Un progetto importante, che permette a queste donne di contare su un salario minimo e sperare così in un futuro dignitoso. Tutti possono dare una mano, acquistando una bambola o iscrivendosi ad un corso di formazione per imparare a farla con le proprie mani. Il prossimo corso si terrà sabato 6 e sabato 13 novembre, presso la sede dell’associazione Pantagruel. E’ un corso aperto a tutti, uomini compresi.Info: associazione Pantagruel, via Tavanti 20, Firenze (vicino a piazza Leopoldo), tel. e fax 055 473070, e-mail: [email protected]

sono spesso rappresentati da eventi fortemente stressanti.

Gli attacchi di panico possono essere curati, e come? L’attacco di panico di per sé non

è grave e non necessiterebbe di una cura specifica. Il problema si verifica quando alla “paura” (l’attacco) si associa la “paura di avere paura” e quindi l’evitare quelle situazioni in cui l’individuo pensa “e se mi sento male qui ...?”. In questi casi l’impatto del panico sulla qualità della vita può essere devastante. Il disturbo di panico è curabile e la risposta terapeutica è spesso molto buona. Gli interventi terapeutici possono essere di tipo farmacologico, psi-cologico o combinato. Le terapie farmacologiche si basano essen-zialmente sull’impiego di sostanze ad azione antidepressiva. Le terapie psicologiche che danno risultati migliori sono rappresentate dalla terapia cognitivo-comportamentale e dagli interventi psico-educativi. Questi ultimi in particolare si basano sull’informazione del paziente circa

il suo disturbo, le possibili cause scatenanti, le strategie da mettere in atto per affrontare gradualmente le situazioni temute. Le terapie com-binate utilizzano sia gli interventi farmacologici che psicologici, e sono probabilmente le terapie più efficaci nel lungo periodo. ■

FIRENZE

FOTO GRANATAIMAGES

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RUBR

ICHE

INFORMATORE 45

AGLIANAL’ARTEDEL CIOCCOLATO

Chocotravels organizza una serie di week end presso i

laboratori dei grandi maîtres chocola-tier italiani, con lo scopo di apprende-

re proprio da loro l’affascinante arte della lavorazione del cioccolato. Il primo incontro è con Roberto Ca-tinari (nella foto), fondatore della

“scuola di ciocco-lato” nata in To-

bre, cucina argentina. Le lezioni iniziano alle 18, comprendono due ricette per paese più un dessert, e dopo ogni incon-tro si cena insieme. Prezzo del corso € 120,00 per persona, 10% di sconto per i soci Coop.

Info: Franciscatel. 0338 3737710 - 055 877556

FIRENZELETTURA MATTUTINA

Studenti universitari, questo annuncio è per voi! E’ aperta

la sala lettura presso il Centro Giovani Videocentrocinque, in via del Cavallac-cio 1/Q (zona Isolotto-S. Bartolo, Ataf 1/a-b), dal lunedì al venerdì dalle 9

COLLE DI VAL D’ELSA TUTTI A FAVOLA

Dal 2 novembre al 5 dicembre alle ore 17,30, alla biblioteca

comunale di Colle di Val d’Elsa, prende il via la terza edizione di Tutti a favola, atelier della lettura per bambini da 3 a 11 anni. Cinque appuntamenti setti-manali per fasce di età da 3 a 5, da 6 a 8, da 9 a 11 anni. L’atelier è condotto dalle animatrici Jussara Gomes e Laura Panti. I racconti proposti saranno letti e reinterpretati dai ragazzi attraverso varie attività creative usando materiali di riciclo.

Info ed iscrizioni, gratuite e a numero chiuso (non più di 15 bambini per fascia): biblioteca comunale, tel. 0577 922065, [email protected]

FIRENZECOLORI AFRICANI

Ghepardi, leoni, elefanti, giraffe ed antilopi, in colori sgargianti,

per quadri realizzati con vernice per biciclette e materiali di fortuna: questa è la mostra di tele tingatinga provenienti dalla Tanzania, che l’Associazione Fo-

rAfrica presenterà dall’11 al 15 dicem-bre al Parterre in piazza della Libertà a Firenze e il 18 e 19 dicembre al Quartiere 5, sala del Consiglio, in via Lambruschini 33, Firenze. Nelle tele tingatinga (dal nome del pittore che fondò questo movimento) animali e natura si intrec-ciano in una danza colorata tra motivi decorativi e floreali stilizzati. Chi si porta a casa un quadro tingatinga sostiene gli artisti africani che con mani abili ma povere hanno realizzato le opere esposte, e i progetti che l’associazione di volontariato ForAfrica porta avanti in Tanzania.

Info: tel. 055 858152, 335 8117001, www.forafrica.org

BORGO SAN LORENZOIL TRENINOE LA FAVOLA

Il 6 gennaio, viaggio in Mugello con il treno a vapore della Befana:

partenza da Firenze, stazione di Santa Maria Novella (info: tel. 055 845271). Al-le 16, a Borgo San Lorenzo, “Una Favola nel Borgo”: rappresentazione teatrale di una favola (info: tel. 055 849661).

CONCORSOUN PRATO DI FIABE

Riparte il concorso letterario, aperto ad autori di tutta Italia,

che ha come soggetto favole o novelle a tema libero, edite o inedite. La quo-ta di partecipazione è di 15 euro, da inviare allegata all’opera in concorso tramite versamento sul c/c postale n°12021580, intestato ad associazione culturale Marginalia, via F.lli da Maiano 16, 59100 Prato. Ogni autore può parte-cipare al concorso con un massimo di due opere, non superiori a due cartelle dattiloscritte e redatte in 6 copie. Al primo classificato sarà riconosciuto un premio di 400 euro, al secondo di 150

e al terzo di 100. Le opere dovranno arrivare entro martedì 10 febbraio 2005 al concorso “Un prato di fiabe”, asso-ciazione culturale Marginalia, casella postale 327, 59100 Prato.

Info: tel/fax 0574 571289,orario 9,30 - 12,30

FIRENZESCHERMA PER TUTTI

Il circolo Raggetti, in via Corelli 19 a Firenze (zona via Baracca),

mette a disposizione i propri maestri ed il proprio materiale per tutti coloro che vogliono provare questo sport. Accettia-mo tutti, dai 7 ai 70 anni!

Info: tel. 055 410976, www.raggetti.it, o in segreteria tutti i giorni dalle 18 alle 19.30.

PRATOSPREAD D’ARTISTA

È una selezione di opere fotogra-fiche, alcune delle quali mai

presentate in Italia, e un’ampia sezione dedicata ai film d’artista. La volontà della mostra “Spread”, in programma fino al 25 novembre a Prato, è quella di portare l’arte nei luoghi della produ-zione (fabbriche, uffici) e del consumo (esercizi commerciali, negozi), ma an-che case private e i luoghi dello spet-tacolo (Centro Pecci, Teatro Metastasio, Politeama, Cinema Terminale).

Le mostre nelle aziende e nelle abitazioni saranno visitabili dal 18 al 24 novembre solo su appuntamento, con visite guidate per gruppi.

Per prenotazioni e infoDryphoto, tel. 0574 604939www.dryphoto.it

CALENZANOLA BORSADEL GIOCATTOLO

Domenica 28 novembre, al cen-tro congressi Delta Florence a

Calenzano, appuntamento con la Borsa scambio del giocattolo d’epoca. Oltre 400 gli espositori, tra collezionisti di giocattoli di latta, soldatini di carta, di piombo e di pasta, bambole in bisquit, celluloide e stoffa e quant’altro. Sarà aperto anche un “ufficio consulenze” per valutazioni, restauri e attribuzioni di giocattoli ritrovati in soffitta o in cantina. Ingresso a offerta libera.

Info: tel. 055 882041, 330565439

IFAXVOSTRI

44 INFORMATORE

Il 20 novembre si celebra la Gior-nata Nazionale della Finanza Etica, promossa dall’AFE - As-

sociazione Finanza Etica, giunta alla sua quarta edizione con due importanti novità: l’inaugurazione dell’anno inter-nazionale del microcredito (nel 2005) ed il raddoppio dell’appuntamento, che si terrà anche a Firenze, il 18 novembre. Ad aprire le porte dell’anno internazionale del microcredito saranno i microim-prenditori del sud del mondo, ospiti della manifestazione.

«Il microcredito viene molto uti-lizzato dalla finanza etica - afferma Marco Gallicani, direttore dell’AFE - perché dà la possibilità a tutti, anche

ai cosiddetti ‘non bancabili’, di ottenere piccoli prestiti. In questo senso rite-niamo il microcredito uno strumen-to finanziario realmente in grado di creare un’economia di solidarietà e di pace. Non è beneficenza e non è nemmeno un’economia di nicchia: la Finanza Etica è un percorso di ricer-ca della sintesi tra una gestione che sia economicamente efficiente e nel contempo rispettosa dei diritti umani e delle risorse ambientali che ne sono il presupposto».

E’ possibile scaricare il programma completo dell’evento sul sitowww.finanza-etica.org

FIRENZE

ETICA E MICROCREDITO

scana, e si terrà ad Agliana (Pistoia), il 6 e 7 novembre, per un massimo di venti persone, al costo di 180 euro.

Info: tel. 333 4860753,www.chocotravels.com

FIRENZEDELICIAS LATINO AMERICANE

È un corso di cucina multietnica, in programma alla Casa del

Popolo di San Bartolo a Cintoia a novem-bre. Queste le date: lunedì 8 novembre, cucina peruviana; lunedì 15 novembre, cucina messicana; lunedì 22 novembre, cucina dominicana; lunedì 29 novem-

alle 13. Lo spazio è del consiglio di Quartiere 4 e gestito dalla cooperativa sociale Cepiss. Uno spazio per studiare, dotato di computer e di una infobacheca aggiornatissima.

Info: tel. 055 7331270

FIRENZEPICCOLI ATTORI

Sono corsi di teatro per bambini dai 4 ai 10 anni, organizzati

dall’associazione culturale Frammen-tazioni. Attraverso il gioco del teatro, i bambini potranno esprimere se stessi, sviluppando la creatività e la capacità di stare con gli altri. I corsi si tengono

alla Scuola di Badia (Milite Ignoto), V.le Europa 206 e alla Casa del Popolo di S. Bartolo a Cintoia, via di S. Bartolo a Cin-toia 95. La prima lezione è gratuita.

Info: Mariapaolatel. 349 4683584 - 055 486094e Francesca338 2600269 - 0571 61205

FIRENZEDI CORSAFRA ARTE E STORIA

Intorno a chi corre c’è Firenze, una realtà dove arte, cultura e storia

accompagnano, passo dopo passo, gli atleti. Domenica 28 novembre, la Firenze Marathon taglierà il traguardo

delle ventuno edizioni, proponendo una manifestazione agonistica dal-l’alto livello tecnico, grazie ad un per-corso veloce ed estremamente scor-revole, ma anche un appuntamento irrinunciabile per migliaia di sportivi. L’edizione 2004 si annuncia ricca di partecipanti. La partenza sarà, come di consueto, da piazzale Michelangelo alle 9, l’arrivo in piazza Santa Croce, dopo 42 chilometri e 195 metri percorsi fra i più bei luoghi di Firenze.

Non mancherà la classica Minirun, la corsa non competitiva dedicata ai bambini e alle famiglie. Una festosa kermesse di sport per tutti di circa due chilometri, con partenza (ore 9,45) e arrivo in piazza Santa Croce.

Per iscrizioni e informazioni: Atletica Asics Firenze Marathon, viale Fanti 2 (presso stadio di atletica Ridolfi),tel. 055 5532982,o Firenze Marathontel. 055 5522957www.firenzemarathon.it

NOZZE IN VILLAAvete deciso di sposarvi e state diventando pazzi con tutti i preparativi per il pranzo e la cena? I soci Coop di Firenze

e Prato possono contare su una possibilità in più: un menu personalizzato, realizzato da due esperti gastronomi,

appassionati della storia e delle tradizioni culinarie, con un servizio e un allestimento curatissimi. Si può scegliere

se fare il rinfresco o il pranzo di nozze in una villa o in una colonica, ma anche a casa propria. Il tutto a prezzi

interessanti, con sconti particolari e decorazioni floreali in omaggio per i soci. La promozione è valida anche per

l’organizzazione di altre cerimonie. Info: Donatella 3290234950 e Gianni 3281770308.

IFAXVOSTRI

FIRENZE E PRATO

L’ULTIMO FAXCon questo

numero va in pensione la rubrica “I fax vostri”. Sarà

sostituita dalle segnalazioni

che curerà direttamente la

nostra redazione. E’ un’evoluzione

necessaria per dare ai nostri lettori sempre più notizie

di qualità e di grande interesse.

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46 INFORMATORE INFORMATORE 47

LA MANIFESTAZIONE

FirenzeFortezza da Basso

Suoni e Saporidal mondo

13-20-27 novembre e 4 dicembre

Prezzi:concerto 12 euro

soci Coop 10 eurocena 20 euroInfo: A.Gi.Mus

tel. 055 580996www.agimus

firenze.it

LA MOSTRA

FirenzeMuseo

Archeologicovia della Colonna 38

Antichi segni dell’uomo

dal 25 novembreal 23 gennaio

Orario: 14-19 (lun); 8,30-19 (mar-gio);

8,30-14(mer-ven-sab-dom)Ingresso: 4,00 euro

Info:tel. 055 2340765

www.iipp.it

GLI INCONTRI

FirenzeBiblioteca

comunale centraleVia Sant’Egidio 21Leggere per non

dimenticareFino al 18 maggio

Info:tel. 055 2616512

www.leggerepernon

dimenticare.it

LA MOSTRA

FirenzeIstituto degli

InnocentiCamminaCammina

dal 13 novembreal 16 gennaio

Orario:lun-ven 9-18

sab 10-22,dom e festivi 10-19

Biglietti: intero 6 euro, ridotto 5 euro,

bambini 4 euro (fino ai 12 anni)

Info:tel. 055 2037310,

055 2395200www.istituto

deglinnocenti.itwww.alinari.it

LIBAGIONI IN SALA D’ARMI

Musica e cucina protagoniste come sempre della manifestazione organiz-

zata da A.Gi.Mus. e Gerist Ricevimenti, in passato ospitata da Castel di Poggio, che quest’anno si svolge in un luogo ricco di prestigio, storia e significati: la Sala d’Armi della Fortezza da Basso. Fedele alla sua filosofia di contaminazione e sperimentazione, A.Gi.Mus. ha stavolta pensato di coinvolgere, oltre al canto, anche il teatro, la danza e le immagini. Quattro concerti per quat-tro programmi avvincenti ed altrettante cene a tema: Colori e stagioni, Le nuove musiche da film, Noche Latina, Armonie e sapori barocchi. Ogni incontro vedrà un piccolo prologo nei monologhi

“Il sapore delle parole” a tema culinario-sonoro di Paola Landi, simpatici aperitivi per più succu-lente libagioni.

L’UOMO DELLA PREISTORIA

50 anni di imprese scientifiche alla sco-perta degli antichi “passaggi” dell’uomo,

documentati attraverso calchi, reperti archeo-logici, immagini fotografiche, testimonianze scritte e la ricostruzione di parte dei corridoi della Grotta dei Cervi di Porto Badisco, per vivere il fascino dell’archeologia. L’occasione è data dalla grande mostra Antichi segni dell’uomo, organizzata dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, nell’ambito delle manifestazioni per il suo cinquantenario che vedono, tra l’altro, il convegno internazionale Materie prime e scambi nella Preistoria italiana (Firenze, 25-27 novembre).

Con la mostra s’intende documentare gli esordi degli studi italiani sull’arte preistorica attraverso gli archivi dell’Istituto, e in particolare illustrare alcune delle imprese scientifiche con-dotte da Paolo Graziosi tra gli anni 1930-1970,

rappresentative di più ter-ritori e di periodi diversi:

come le spedizioni nel Sahara libico, alla sco-perta di uno straordina-rio patrimonio di arte rupestre e le ricerche nel “riparo” del Romi-to di Papasidero (Co-senza), con le sue sepolture e le testi-monianze di arte del

paleolitico superiore.

IL MONDO SPAESATO

Leggere per non dimenticare festeggia il proprio decennale con 43 incontri, con au-

tori italiani contemporanei, dedicati a un fenomeno epocale: lo spaesamento. Tema attuale, visto che si assiste nel mondo ad uno spaesamento generale: esistenziale, politico, economico, culturale, spaziale, temporale, climatico. All’ormai popolare iniziativa, curata da Anna Benedetti con l’assessore alla cultura Simone Siliani, partecipano una pattuglia di scrittori e intellettuali con i loro libri, per lo più anticipazioni, che in qualche modo alludono al tema prescelto: il turbamento, l’inquietudine, la vertigine che tormentano una società ormai sfiduciata e senza sogni di fronte al divampare dei conflitti, alle disuguaglianze crescenti e alla sempre più instabile salute del pianeta. Da Sergio Staino a Paul Ginsborg, da Rosetta Loy a Nico Orengo, da Stefano Bartezza-ghi a Walter Veltroni, da Paolo Rossi a Alberto Asor Rosa, Leggere per non dimenticare offre tanti punti di vista che in parte spiegano lo spaesamento e in parte lo producono, innescando nuovi ragionamenti e interrogativi.

IL TEMPO DEI BAMBINI

La storia dell’infanzia e dell’affermazione dei suoi diritti è il tema della mostra “Cam-

minaCammina - 150 anni di fotografie di bambini nelle collezioni Alinari”, in programma nel Sa-

lone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti. L’espo-sizione racconta, con oltre 200 fotografie delle collezioni Alinari, la condizione dei bambini nell’arco di tempo che va dalla metà dell’Ot-

tocento fino ai nostri giorni. Le sezioni fotografiche propongono percorsi legati alle tematiche di alcuni diritti essenziali del bambino, quali il diritto a vivere amati in un ambito familiare, all’educazione e alla formazione, il diritto alla salute, al gioco e a un am-biente a misura di bambino. L’esposizione mette in evidenza la vitalità, la gioia, la curiosità e le infinite risorse dei bambini, senza però tacere aspetti più dolorosi e negativi della condizione infantile, con un particolare allestimento che presenta diversi interventi “a misura di bambino” per consen-tire proprio ai più piccoli la visita della mostra.

SEGNALAZIONITEATRO

Colle di Val d’Elsa (Siena)

VariiVenerdìTeatro dei Varii

Via del Castello 64dal 5 novembre

al 3 dicembreOrari: spettacoli

ore 21,30iniziative collaterali

dalle ore 19Biglietti:

abbonamentoeuro 25

biglietto unico euro 10

Info:tel. 0577 912260,

il venerdì dalle 15tel. 0577 922642

ARTE

Sei localitànel senese

Arte All’ArteArte Architettura

PaesaggioFino al

6 gennaio 2005Info:

tel. 0577 907157 www.arteallarte.org

LA MOSTRA

FirenzePiazza Ognissanti

Antiquaridi Firenze

19-28 novembreorario:

10.30 - 19.30biglietto: 10 euro,

ridotto 8 euroInfo:

tel. 055 282283

LA MOSTRA

Firenze - ParterreDal kitsch

al kitsch11-13 novembre

Orario: giov. e ven. 15,30-19,30

Sab. 10-12,30Asta inizio ore 16

Info:tel. 055 2767822/8

DALLE SETTE DELLA SERA

“Urbanizzazione e disurbanizzazione” a VariiVenerdì, che quest’anno (dal

5 novembre al 3 dicembre tutti i venerdì al Teatro dei Varii di Colle di Val D’Elsa, Siena) non sarà soltanto rassegna di teatro giovane italiano come si mostra ormai da sette edizioni, ma diventa il contenitore privilegiato di una serie di

“accessori” da godere prima e dopo gli spettacoli. Allestimenti multimediali che intendono mostra-re una riflessione sul concetto del viaggio, della riscoperta dei luoghi urbani in continua muta-zione, di luoghi intesi come spazi privati, mentali e onirici. Si potrà andare a Teatro già dalle sette del pomeriggio e visitare mostre fotografiche e di pittura, installazioni scultoree ed audio/video. Un

aperitivo e sorpre-se gastronomiche accompagneranno visita e permanen-za nei vari spazi. Poi, alle 21,30, tutti in

platea o nei palchetti alle prese con cinque appuntamenti di teatro surreale, immaginifico e sempre molto ironico.

LA FORMA DELLE NUVOLE

Nona edizione di Arte all’Arte, un itinerario di arte, architettura, natura e gastrono-

mia. Sei gli artisti di fama internazionale invitati a realizzare un’opera inedita per altrettante città del territorio senese, in un dialogo con la natura e l’architettura antica: Lucy Orta a Buoncon-vento, Tadashi Kawamata a Colle di Val d’Elsa, Per Barclay a Montalcino, Massimo Bartolini a San Gimignano, Antony Gormley a Poggibonsi, Moataz Nasr a Siena. Inoltre, con l’opera di Joseph Kosuth, La sedia davanti alla porta, in Piazza Bagolaro a San Gimignano, diventano 16 le installazioni permanenti di Arte all’Arte sul territorio toscano. Curatori di questa nona edizio-ne, dal tema La forma delle nuvole, sono Achille Bonito Oliva e James Putnam. L’iniziativa vuole

favorire anche rapporti diretti tra visi-tatori, artisti, città d’arte e le produzioni enogastronomiche di alta qualità del territorio. Per questo viene realizzata la Guida ad Arte all’Arte (costo 20 euro, da richiedere allo 0577 907157): una guida pratica per chi desidera percorrere un itinerario del buon vivere nelle terre di Siena: arte, vino, cibo ed ospitalità.

ANTICO IN PIAZZA

È la prima grande anteprima delle mani-festazioni di Natale. La mostra si tiene

nello spettacolare padiglione di Pier Luigi Pizzi, montato per l’occasione. In ben 1.500 metri qua-drati si potranno ammirare mobili antichi, quadri, porcellane, gioielli, tappeti, quei tesori insomma che da sempre sono un grande richiamo per gli appassionati e i collezionisti italiani e stranieri. Tra le novità 2004 la presenza tra gli espositori di uno dei nomi più prestigiosi dell’antiquariato mondiale, Mario Bellini.

Dal padiglione della rassegna, che Pizzi rico-struirà nello spazio che si apre tra l’Excelsior e il Grand Hotel, parte idealmente un percorso per le vie della città, di qua e di là d’Arno, che tocca i negozi e le storiche botteghe di via Maggio, via dei Fossi, via della Spada, via del Moro, Borgognissanti, dove trovare il pezzo raro e non solo, l’investimento e il regalo di qualità. Un vero e proprio viaggio attraverso il mondo dell’antiquariato fiorentino, seguendo un itinerario che nella piazza ha solo il suo inizio e che non mancherà di offrire tante piacevoli sorprese.

L’ASTA DEL KITSCH

Sarà al Parterre il trionfo del kitsch. E’ pro-prio per aiutare il ritorno di fiamma di

questa particolare espressione estetica, che si affermò a cavallo fra l’800 e il ‘900, che il Quartiere 2 organizza nella struttura di piazza della Libertà una rassegna che metterà prima in mostra e poi in vendita, a partire dalle 16 di sabato, tutte quelle cose curiose, singolari, quasi pacchiane, che pro-babilmente tante famiglie hanno ancora in casa: piatti, vasellame, bambole, soprammobili, libri persino, e così via, vecchi oggetti con colori forti,

marcati, oppure vistosamente decorati ma anche tutto quello che può apparire insolito, ridondante, ma che si rifà co-munque a un gusto popolare un tempo in voga. Il ricavato sarà devoluto alla Lega italiana per la lotta contro i tumori. L’asta del Parterre, giunta alla sua quarta edizione, può essere il momento buono per alcuni di privarsi di cose del passato e per altri di acquistare oggetti comunque di qualche valore ma soprattutto, nella circostanza, utili per aiutare chi soffre.

Chi vuole donare piccoli oggetti di questo tipo può portarli all’ufficio cultura del quartiere 2, villa Arrivabene in piazza Alberti.

SEGNALAZIONI

rappresentative di più ter-ritori e di periodi diversi:

come le spedizioni nel Sahara libico, alla sco-perta di uno straordina-rio patrimonio di arte rupestre e le ricerche nel “riparo” del Romi-

paleolitico superiore.

Page 25: nei punti vendita Coop le adozioni a distanza · Semi e frutti dell’altro mondo Monica Galli e Alessandra Pesciullesi 14 Dove la spesa costa meno Le indagini sui prezzi di Altroconsumo

Solocon la Carta Socio

IN VENDITANEI NEGOZI,SUPERMERCATIE IPERMERCATIUNICOOPFIRENZE

DAL 5 AL 24 NOVEMBRE 2004

DAL 19 NOVEMBRE AL 8 DICEMBRE 2004

Salmone scozzese affumicato preaffettatoLavorato da frescoSalato a seccoAffumicato con legni pregiati500 g

Fino a un massimo di

2pezziPER CARTA SOCIO

PREZZO PER I SOCI

€ 6,90 cadL. 13.360PREZZO PER I NON SOCI

€ 11,50 cad

Olio extravergine di oliva Nuovo Raccolto 100% italiano5 litri

ZamponeCoop900 g

Fino a un massimo di

1pezzoPER CARTA SOCIO

DAL 1 AL 31 DICEMBRE 2004

Fino a un massimo di

4pezziPER CARTA SOCIO

Confezione Speciale Natale Contiene:

Pandoro tradizionale Paluani 750 gRicciarelli Fiore 116 gAsti spumante Riccadonna 75 cl

Confezione Speciale Natale Contiene:

Panettone glassato Paluani 750 gRicciarelli Fiore 116 gAsti spumante Riccadonna 75 cl

DAL 16 AL 31 DICEMBRE 2004

Fino a un massimo di

2pezziPER CARTA SOCIO

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