Navimagazine
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NavimagazineP E R I O D I C O I N F O R M A T I V O P E R L A N A V I G A Z I O N E D A D I P O R T O
Anno 2004 · Numero 7
AUTUNNO
IN QUESTO NUMERO · LO SPIRITO DI STELLA: STORIA DI UN SOGNO 4 / ESTATE 2004: UNA
TIPICA STAGIONE MEDITERRANEA 8 / AURORA NAVIMETEO PER LA SCUOLA 10 / NOZIONI DI
OROGRAFIA 12 / LA CARTOGRAFIA ELETTRONICA E I SOFTWARE PER IL ROUTAGE 14
P O L I Z Z A P E R U N I T À D A D I P O R T O
N a v i b l u
W W W . A U R O R A A S S I C U R A Z I O N I . I T — W W W . N A V I M E T E O . I T
INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
urora Navimeteo
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0185.458102
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Centro Aurora Navimeteo:
informazione meteo
personalizzata
servizio operativo tutto l’anno
copertura rotte del
Mediterraneo e traversate
atlantiche
dialogo diretto telefonico
corsi di formazione meteo
marina per naviganti
routage regate d’altura
consulenze per l’industria
marittima e naviglio
commerciale
www.navimeteo.it
EDITORIALE NEWS
Anno 2
N° 7 – Autunno 2004
Autorizzazione del Tribunale di
Milano n° 284 del 06.05.2003
Direttore responsabileCesarina Tavani
CoordinatoreGianfranco Meggiorin
Hanno collaboratoCarla Anselmi
Alessandro Casarino
Paolo Gemelli
Luciana Ingrassia
Vincenzo Melidona
Progetto graficoClaudio Maria Lerario
www.lerario.net
EditoreAurora Assicurazioni Spa
Corso di Porta Vigentina, 9
20122 Milano
Tel. 02 599.221
Fax 02 599.224.19
www.auroraassicurazioni.it
Sito internetwww.navimeteo.it
Fotografie, carte e illustrazioniCopertina, pag. 2 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 -
10/11: Claudio Maria Lerario
Pag. 3: Archivio Kunachi
Pag. 11: NOAA
Pag. 12: SHOM
Pag. 15: Archivio Migrazioni
Ritrovarsi al Salone Nautico Internazionale di Genova
Il Salone Nautico Internazionale di Genova è un momento importante per
tutti gli operatori professionali della nautica da diporto e lo è indubbiamente
anche per noi di Aurora Assicurazioni che, nel vasto panorama delle attività
assicurative multiramo, stiamo dedicando a questo settore grande attenzione,
competenze specializzate, energie, risorse e molto entusiasmo.
La nautica per noi rappresenta un vero e proprio laboratorio che, destinando
l’assoluta priorità al tema della sicurezza dei beni e delle persone, ci permette
di sviluppare un modo operativo utile anche in altri ambiti altrettanto specifici
della nostra professione.
I numeri della nautica indicano una crescita del settore così come il numero
dei naviganti che scelgono i nostri servizi: il Salone è l’occasione giusta per
incontrare al nostro stand i proprietari e gli equipaggi delle imbarcazioni che
già ci hanno scelto o che desiderano conoscere meglio i nostri prodotti assicurativi.
Non solo, il confronto con gli addetti ai lavori della cantieristica, dei porti -
marina e dei servizi per la navigazione ci consente inoltre di progredire lungo
una rotta che ha come presupposto quello di rispondere al meglio alle esigenze
di chi naviga.
Lo spazio Aurora al Salone, propone quotidianamente una serie di incontri
sui diversi temi dell’andar per mare quali la sicurezza, lo sport, la meteorologia,
l’avventura. Ecco una piacevole e interessante occasione per ritrovarsi, come
dopo la navigazione, in un accogliente approdo.
Giampiero Gelmi
Direttore Generale Aurora Assicurazioni
i g r a z i o n i
Parte la Global Challenge. Il 3 Ottobre 2004 ha preso il via da Portsmouth
in Inghilterra la Global Challenge, la straordinaria regata/avventura intorno al
mondo alla quale partecipa anche Amedeo Sorrentino skipper di Kunachi (vedi
Navimagazine n° 6). Le 12 imbarcazioni a vela, di 72 piedi, perfettamente
identiche, circumnavigheranno il globo ripercorrendo la rotta compiuta in
solitario nel 1971 da Chay Blight. La competizione prevede la partecipazione
di equipaggi non professionisti (eccezion fatta per lo skipper) che per circa 170
giorni navigheranno, in sei tappe, attraverso tre oceani, nella direzione contraria
rispetto al flusso dei venti dominanti e doppiando, da Est a Ovest, Capo Horn
e il Capo di Buona Speranza. Oltre ad Amedeo Sorrentino, anche lo skipper
inglese Stuart Jackson e il navigatore francese Laurent Pellerin dell’imbarcazione
Barclays Adventurer, hanno scelto di seguire un percorso di formazione meteo
marina per la navigazione oceanica presso il centro Aurora Navimeteo.
Corsi di meteorologia marina. Riprende dal mese di novembre 2004 il
programma dei corsi di meteorologia marina per i diportisti organizzati presso
il centro Aurora Navimeteo di Sestri Levante. Il calendario dei corsi di introduzione
o di approfondimento alla navigazione meteorologica e degli incontri su temi
specifici della regata d’altura o della navigazione oceanica, può essere consultato
sul sito www.navimeteo.it o richiesto, via posta elettronica, all’indirizzo e-
mail: [email protected]. I corsi, organizzati anche nella formula
full immersion di un solo giorno, riscuotono un crescente interesse da parte dei
naviganti, sempre più determinati a capire bene le dinamica del tempo e a
migliorare la propria capacità di acquisire e analizzare con metodo le informazioni
e dati meteo.
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La vicenda personale di Andrea Stella: dalla sparatoria di
Miami alla nascita del catamarano. “Tim Progetto Italia – lo Spirito
di Stella” è il primo catamarano al mondo dove non esistono barriere
né fisiche né psicologiche tra tutte le persone.
Il progetto nasce dall’idea di Andrea Stella, che il 30 agosto del
2000, mentre si trovava in vacanza negli Stati Uniti dopo la Laurea
in giurisprudenza, rimase vittima di una sanguinosa aggressione. Nel
tornare ad un parcheggio aveva sorpreso tre individui intenti a rubare
un’automobile che Andrea aveva noleggiato. I malviventi reagirono
sparondogli alcuni colpi di arma da fuoco senza lasciargli né il tempo
di reagire né quello per fuggire. La vicenda balzò agli onori della
cronaca internazionale (ampio seguito si riscontrò sia in Italia sia in
America) perché il ragazzo rimase per molti giorni in bilico tra la vita
e la morte. Fortunamente Andrea superò positivamente tale situazione
ma le ferite riportate gli procurarono la paraplegia. Dimostrò però
di avere una forza d’animo altrettanto vigorosa del suo fisico: «Dopo
essere stato più vicino alla morte che alla vita - disse in un’intervista
rilasciata al suo ritorno in Italia - sento di dover affrontare con coraggio
quello che mi riserva il futuro, qualsiasi esso sia. Anche perché
nell’ospedale dove sono stato ricoverato ho capito che si può vivere
un’esistenza normale, anche su una sedia a rotelle».
Alcuni mesi dopo l’episodio, Andrea, amante della nautica, scoprì
che al mondo non esistevano imbarcazioni in grado di ospitare senza
distinzioni persone normodotate e persone diversamente abili. Con
il sostegno della famiglia decise quindi di far costruire un catamarano
le cui caratteristiche dovevano basarsi su una gestione razionale degli
spazi interni ed esterni. Al fine di garantire una facile accessibilità,
una mobilità interna adeguata e soprattutto la possibilità di governare
l’imbarcazione autonomamente vennero studiate ed inserite una
serie di innovazioni tecnologiche e di design che ora costituiscono la
caratteristica principale di questa imbarcazione.
In fase di realizzazione ci si è resi conto che il progetto andava ben
al di là di un mero interesse personale e ben oltre al tema dei
diversamente abili perchè di portata generale. Il catamarano infatti
si presenta come un laboratorio qualificato per studiare, testare e
ideare soluzioni per migliorare l’accessibilità di luoghi, mezzi e
strumenti. Rendere accessibile una situazione per un disabile significa
rendere la stessa cosa più confortevole per tutti (il telecomando è
stato inventato da una persona con difficoltà motorie ma ora nessuno
vi rinuncia). Se in un’imbarcazione si sono trovate tutte le soluzioni
necessarie su spazi comunque ridotti quante altre soluzioni possono
essere trovate nei luoghi della vita quotidiana?
La scelta sul catamarano. La decisione di scegliere un catamarano,
per sviluppare il progetto, è dovuta al fatto che il multiscafo comporta
un’inclinazione ridotta dell’imbarcazione (massimo 4/5°) e quindi
diventava ottimale per ospitere persone in carrozzina.
La gestione degli spazi. Il primo punto da affrontare è stato
quello di adattare gli spazi in modo da ospitare in maniera funzionale
le carrozine. Andrea ha effettuato una ricerca a livello mondiale sulle
dimensioni delle carozzine scoprendo che al massimo arrivano a 68/69
cm di larghezza e quindi la prima operazione è stata quella di portare
tutte le larghezze alla dimensione di 71 cm. Peraltro la medesima
misura è stata utilizzata per posizionare pulsanti e tasti perché persone
con altri problemi di disabilità difficilmente possono portare il braccio
e la mano ad un’altezza superiore.
Differenziale dinette – pozzetto: inserimento pedana mobile.
L’altro punto era quello di creare una minor differenziale tra la dinette
(parte centrale) e il pozzetto (parte a poppa). Si è intervenuti riducendo
il differenziale di base e poi, al fine di gestire il passaggio della
carozzina tra una zona e l’altra, si è installata la pedana mobile che
quando abbassata consente un dislivello minimo tra le due zone e
quando è rialzata permette di creare il piano originario del pozzetto
garantendo il completo utilizzo di tale parte (ad esempio per poggiare
le sedie attorno al tavolo).
La dinette. L’altro studio è stato quello sulla dinette dove è
posizionata la cucina (anche questa studiata in maniera funzionale
alle esigenze della persona in carrozzina) e il tavolo da lavoro dove
sono installate le strumentazioni per la navigazione.
Le cabine accessibili negli scafi. La parte dove si è raggiunto
un risultato eccezionale è stata quella delle cabine realizzate negli
scafi. Le due a poppa (su quattro), sono state rese accessibili mediante
uno studio preciso delle dinamiche di movimento delle carrozzine
arrivando a realizzarle dotate di due bagni accessibili. Lo spazio è
sicuramente minimo, ben inferiore alle misure che ad esempio prevede
la legge che disciplina la realizzazione dei servizi igienici accessibili
nei locali pubblici, ma sufficienti perché un disabile in carrozzina
possa autonomamente accedervi e utilizzare la cabina e i servizi. Da
questo si capisce che la realizzazione dei servizi igienici accessibili nei
locali pubblici può avvenire anche se l’edificio non dispone degli
enormi spazi chiesti dalla citata normativa. Ecco quindi che applicando
LA BARCA
Andrea Stella
TIM PROGETTO ITALIALO SPIRITO DI STELLA
STORIA DI UN SOGNO
INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
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questo studio molti locali potrebbero adattare minimanete l’esistente (a volte basta cambiare il senso di apertura della
porta – lavoro di 1 ora di un falegname) per rendere accessibili i servizi. Si pensi che a volte un disabile è costretto ad entrare
in Autostrada per andare sul sicuro.
Il montacarichi inteno: dinette-cabine. A questo si è dovuto abbinare un montacarichi interno a scomparsa che
consente di portare la carozzina dalla dinette alle cabine e viceversa. La piattaforma è posizionata sul pavimento della
cabina e si stacca per salire verso l’alto.
L’accesso all’imbarcazione – il concetto della conservazione dell’estetica. L’accesso all’imbarcazione avviene sul
lato destro della barca sempre in orrizontale e pertanto non è necessario che ci sia un montacarichi esterno, che peraltro
sfuggirebbe alla logica stessa con cui è stata concepita l’imbarcazione. Si è cercato infatti di non creare delle barriere
psicologiche dal punto di vista visivo e quindi l’estetica del catamarano è rimasta integra (senza ausili particolari e senza
maniglie che solitamente si vedono nei luoghi attrezzati per i disabili), rispondendo all’idea del progettare per tutti.
La governabilità del catamarano in mare. Sul catamarano è stato inserito un sistema di guida a “sforzo zero” e con
un telecomando è possibile condurre la barca, muovere il timone e comandare i motori. Questo sistema è alternativo al
timone tradizionale che rimane comunque in dotazione sulla barca. I comandi delle vele sono tutti rinviati a pozzetto e
con doppia possibilità di utilizzo manuale ed elettrico a seconda dei casi.
Tutta l’attività consentirà di rinvigorire e dare nuove prospettive ai messaggi che lo Spirito di Stella porta con se fin dalla
sua origine: in particolare la proposta di un nuovo modo di pensare e concepire luoghi, spazi e strumenti (senza aumentare
i costi di produzione o realizzazione) per rendere normale la vita ai disabili e per miglioriare la qualità della vita di tutti.
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CROCIERE di Alessandro Casarino
Se confrontata con la lunga e ristagnante estate del 2003, caratterizzata dalla quasi continua presenza sul Mediterraneo
di una vasta area anticiclonica con valori di pressione medio - alti e una debole circolazione dei venti, la stagione estiva
2004 si è rivelata sicuramente più “dinamica”. In particolare, nel mese di agosto, sui nostri mari si sono verificati alcuni
fenomeni importanti dal punto di vista meteo marino che hanno determinato condizioni di “cattivo tempo”. Nonostante
questo, e contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, tra le due estati quella più concorde con le statistiche degli annali
meteorologici è stata proprio l’estate 2004.
Seguendo giorno per giorno, attraverso la nostra attività informativa Aurora Navimeteo, la navigazione di centinaia di
naviganti a bordo di unità a vela o a motore, piccole o grandi, abbiamo riscontrato in molti di essi una netta preferenza
per le condizioni meteorologiche verificatesi l’anno scorso. Infatti, sebbene le condizioni meteo dell’estate 2003 fossero
caratterizzate da afa, caldo opprimente, umidità elevatissima e venti deboli, ad eccezione di alcuni fenomeni dovuti ai
groppi temporaleschi, queste si erano rivelate tutto sommato più favorevoli per il turismo nautico. La debole circolazione
dei venti ha permesso a tutti lunghe e tranquillissime navigazioni e frequenti pernottamenti in rada.
Quest’anno, la stagione delle navigazioni estive è iniziata la prima decade di giugno con l’instaurarsi sul Mediterraneo
Occidentale di un’area di alta pressione che ha garantito, per gran parte del mese, buone condizioni meteo marine. Durante
il mese di Maggio invece avevamo osservato il passaggio di frequenti sistemi depressionari che, richiamando flussi di masse
d’aria fredda settentrionale, hanno determinato sul mare condizioni di instabilità temporalesca.
Alla prevalente situazione anticiclonica dei mesi di Luglio e Agosto si sono alternati frequenti e veloci cedimenti barici
che hanno favorito il transito di alcune rapide perturbazioni.
La parentesi eccezionale dell’estate 2003 non deve far dimenticare che, specialmente durante il mese di Agosto, è normale
che si alternano periodi di buone condizioni meteomarine a veloci fasi di tempo perturbato.
Questa dinamicità della situazione barica, evidenziata dai frequenti cedimenti del valore della pressione, determina il
rinforzo dei venti e il conseguente aumento del moto ondoso sulle coste esposte, obbligando i diportisti a confrontarsi con
condizioni meteomarine più impegnative e con le conseguenti modifiche del programma di navigazione.
Durante il solo mese di Agosto 2004 si sono verificati ben tre episodi di forte Maestrale con intensità di burrasca. Il vento,
come spessissimo accade, sfociando sul Golfo del Leone si è orientato a Libeccio sulla parte meridionale del Mar Ligure e
Nord Corsica e da W nella zona delle Bocche di Bonifacio. Le tre situazioni, individuate con buon anticipo da alcuni modelli
di previsione, hanno determinato sulle zone esposte condizioni proibitive per la navigazione; un vero problema per i
diportisti che per le loro traversate necessitano di condizioni maneggevoli. In tutti e tre i casi le burrasche sono state
precedute da uno Scirocco pre-frontale che ha interessato anche il versante tirrenico. Solo in un secondo momento, con
l’allontanamento delle depressione, il vento di Maestrale ha fatto irruzione anche su queste coste.
In molte zone gli anemometri del Golfo del Leone, della Corsica e della Sardegna hanno raggiunto e superato i 50 nodi
mentre la boa di rilevamento in prossimità di Capo Corso ha registrato picchi di altezza d’onda di 8 metri (onda media
di 6 metri). Sulle coste del Levante Ligure e della Toscana le onde hanno determinato delle mareggiate.
Quest’anno i diportisti, in molte zone, hanno dovuto seguire l’evoluzione del tempo sul mare con particolare attenzione
e costanza proprio perché raramente si sono osservati più di tre giorni anticiclonici. Ciò ha determinato la necessità di
riuscire a cogliere gli intervalli tra un sistema perturbato e l’altro per poter fare miglia nei momenti più favorevoli.
In queste situazioni, tra un flusso e l’altro, poiché il moto ondoso diminuisce più gradatamente rispetto al verificarsi
dell’attenuazione del vento, anche nei periodi di intervallo ben di rado si è navigato con mare quasi calmo o poco mosso.
Il dover assolutamente navigare in condizioni maneggevoli è una problematica che condiziona molto soprattutto le rotte
delle barche plananti più veloci e leggere o di stazza minore.
Di riflesso, per noi, operatori del servizio Aurora Navimeteo, è stata una stagione particolarmente intensa, che da un lato
ha maggiormente valorizzato il significato dell’informazione meteo personalizzata ma dall’altro ha richiesto un lavoro di
verifica costante sulle zone soggette ai frequenti cambiamenti delle condizioni del mare.
ESTATE 2004:IL RITORNO DIUNA TIPICASTAGIONEMEDITERRANEA
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Il team di Aurora Navimeteo, oltre a svolgere i servizi informativi per la
navigazione, ha avviato un progetto dedicato alla divulgazione nelle scuole
medie inferiori dei temi legati alla meteorologia.
Il programma, promosso dalla Fondazione Mediaterraneo, con il supporto
del Comune di Sestri Levante e della Provincia di Genova, si sta sviluppando in
collaborazione con gli insegnanti di alcuni Istituti Scolastici del comprensorio
del Levante Ligure, tra questi il Professor Marco Veirana.
Gli argomenti proposti inizialmente in aula, proseguono all’aperto con
osservazioni meteo, approfondimenti ed esperienze pratiche che portano gli
allievi ad acquisire in modo coinvolgente, la conoscenza dei principi di base.
I contenuti vengono presentati con l’ausilio di supporti audiovisivi, schede
per l’allievo e utili indicazioni per lo studio a carattere individuale o per la
realizzazione di lavori di gruppo.
La Fondazione Mediaterraneo, promotore del progetto, è diretta dal Dott.
Barreca. Nei palazzi affacciati sulla splendida Baia del Silenzio a Sestri Levante,
si trovano il centro Aurora Navimeteo e un pool di “progetti residenti”
rappresentati da società operanti nel settore delle nuove tecnologie, editoria
e telecomunicazioni. Il Centro Congressi e le numerose sale didattiche ospitano
ogni anno una serie di programmi di formazione e meeting di ricercatori,
studiosi e aziende (per informazioni: www.mediaterraneo.org).
– Ecco alcuni dei temi sviluppati con insegnanti e allievi:
– il valore e l’utilità della meteorologia nella vita di ognuno
– cenni sulla storia e le tradizioni della meteorologia
– l’Organizzazione Meteorologica Mondiale e le sue applicazioni di oggi
– la circolazione generale dell’atmosfera
– le leggi che regolano gli spostamenti delle masse d’aria
– gli strumenti di misura
– riconoscere le nubi e il loro significato
– i segni premonitori del tempo
– lettura e interpretazione delle carte sinottiche
– la meteorologia in internet
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DIDATTICA
NAVIMETEOLEARNINGPROGRAM:LABORATORIO DIMETEOROLOGIAPER LA SCUOLA
INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
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di Gianfranco MeggiorinLE SCHEDE NAVIMETEO
Le condizioni meteo marine sul
Mar Mediterraneo sono fortemen-
te condizionate dagli effetti oro-
grafici. In pratica le catene mon-
tuose, le isole, gli stretti, la
conformazione delle coste deter-
minano rispetto al transito dei si-
stemi del tempo e, in particolare,
rispetto ai flussi del vento, fenome-
ni di accelerazione, di convergenza
o di turbolenza che è bene saper
riconoscere. Anche la propagazione
delle onde e il moto delle correnti
subiscono l’azione dovuta alla con-
formazione dei fondali e delle coste
e altrettanto interessanti sono gli
effetti orografici sulla formazione
dei sistemi nuvolosi. La conoscenza
degli effetti orografici sul tempo
ci permette di adattare un bolletti-
no, indicante il flusso generale dei
venti, a una zona più ristretta, in
modo da poter dedurre il verificarsi
di determinate situazioni meteo
marine e fare quindi le proprie
scelte di navigazione.
Effetto di convergenza. Il ven-
to che si incanala in uno stretto,
specie se le coste sono alte e a picco
sul mare, subisce un’accelerazione
che ne incrementa la forza e ne
modifica l’orientamento, Il vento
si apre a ventaglio allo sbocco di
una valle o di uno stretto. Lo stesso
effetto si può osservare anche ri-
spetto alla propagazione del moto
ondoso. Tenere conto di questo
fenomeno permette al navigante
di essere più preparato e di gover-
nare meglio il passaggio nello stret-
to o il suo attraversamento.
Effetto di turbolenza e di
sventamento. Il vento che impatta
perpendicolarmente su una costa
alta crea una zona di sventamento
sottovento al rilievo e una zona di
turbolenza sopravento. Lungo una
costa alta sul mare, la zona di tur-
bolenza con vento irregolare è tan-
to maggiore quanto maggiore è la
forza del vento che soffia in mare
aperto; per contro, il moto ondoso,
per effetto dell’onda riflessa, gene-
ra mare caotico proprio in prossi-
mità della costa sopravento. Una
buona ragione per navigare man-
tenendo un’ampia distanza di sicu-
rezza dalla costa.
Quando il vento ha una dire-
zione convergente verso una
costa alta sul mare, esso tende
ad orientarsi parallelamente
alla costa e a rinforzare. Cono-
scere questa dinamica può risultare
utile non solo alle imbarcazioni a
vela che a seconda dell’andatura
potranno tenersi più o meno acco-
state, ma anche a bordo delle im-
barcazioni plananti che cercheran-
no di navigare riducendo il disturbo
del moto ondoso. Dovendo risalire
l’onda avranno interesse a portarsi
un po’ fuori dalla costa per avere
onda viva meno contraria.
Il vento che converge diago-
nalmente verso una costa alta
risulta accelerato e deviato. Na-
vigando lungocosta si osserva spes-
so che il vento e il mare, anziché
avere una direzione dominante,
tendono a seguire il profilo costie-
ro, specialmente in assenza di pro-
montori o di capi ben protesi verso
il mare aperto. In situazioni di que-
sto tipo un’imbarcazione che do-
vesse risalire il vento e l’onda do-
minanti potrebbe trovarsi a
navigare per lungo tempo con flussi
contrari.
L’effetto di rifrazione lunga
le coste fa sì che il vento e le
onde accompagnino il profilo
delle coste. Quando si naviga sul
versante sottovento lungocosta, il
mare risulta in genere maneggevo-
le su una fascia che si stima possa
estendersi dalle 5 alle 7 volte
l’altezza del rilievo superato dal
vento forte. È una situazione carat-
teristica, per esempio, sul tratto
della costa orientale della Corsica
compreso tra Portovecchio e Bastia
in condizioni di forti venti occiden-
tali sulla costa Ovest.
La turbolenza sottovento ad
un rilievo dipende dalla direzio-
ne e forza del vento, dall’altezza
dell’ostacolo e dalla sua forma.
In piena estate le brezze di mare
sono più forti nel pomeriggio e
possono talvolta essere sostenute,
specie sulle coste esposte a Sud e
a Ovest. Anche in questo caso
l’orografia della costa ha un ruolo
determinante poiché le brezze di
mare sono più vigorose quando la
fascia costiera è caratterizzata da
ampie spiagge e zone pianeggianti,
mentre risultano molto più deboli
se la costa è una scogliera a picco.
un’isola pianeggiante.
INFLUENZA DELL’OROGRAFIA SUL FLUSSO DEI VENTI LOCALI
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In preparazione delle proprie na-
vigazioni si sta sempre più diffon-
dendo l’interesse per la consulta-
zione dei dati, delle informazioni
e delle carte meteo attraverso il
web, ancor prima di salire a bordo.
Ma, non appena spento il com-
puter ”a terra”, o semplicemente
trasferito il portatile a bordo della
nostra barca, la prospettiva cambia.
Nella maggior parte dei casi il
nostro unico collegamento con il
web sarà costituito dal telefonino,
da un collegamento Wi.Fi. o da una
connessione via satellite (sistema
sempre più utilizzato in alto mare).
Per motivi differenti, in tutti i
casi, la nostra capacità di accesso
alla rete risulterà nettamente più
limitata e, se non adeguatamente
preparati, potremmo non poter
disporre di molte preziose informa-
zioni. L’alternativa è costituita dal
download di dati in formato nume-
rico tramite alcuni siti realizzati ad
hoc per questa modalità.
La differenza rispetto all’uso delle
carte che siamo abituati a consul-
tare via internet risiede nel fatto
che, con un solo collegamento avre-
mo rapidamente sul nostro pc un
pacchetto di dati del peso di poche
decine di kb contenente al suo in-
terno la previsione di uno o più
parametri con una finestra tempo-
rale ampia anche diversi giorni.
I dati in formato grib, un apposi-
to sistema di codifica, devono esse-
re letti attraverso un software che
La pressione sotto controllo. Frequentemente, negli articoli di Navimagazine,
nei bollettini meteo e nei racconti di chi naviga, si fa riferimento all’importanza
delle variazione del valore della pressione atmosferica per la determinazione,
anche a livello meteo locale, del tempo che farà.
Segnaliamo pertanto uno strumento semplice, preciso, affidabile e pratico
da installare a bordo nella zona carteggio. Si tratta del barografo digitale
prodotto dalla francese Vion e consigliato dagli operatori Navimeteo.
È elettronico, alimentato a batterie, consente di visualizzare sul display il
valore istantaneo della pressione con una precisione al decimo di hectoPascal
(hPa) e il grafico dell’andamento del valore della pressione nelle precedenti 6,
12 e 24 ore.
Vi si può attivare un allarme per “rischio di vento forte” regolabile quando
le variazioni sono importanti e ciò si rivela utile, per esempio durante le soste
in rada, quando tutto l’equipaggio riposa.
In pratica, per il suo costo contenuto rispetto ad un barografo di tipo meccanico
e anche per la sua semplicità di installazione, questo strumento è ideale
soprattutto a bordo delle imbarcazioni che effettuano la navigazione d’altura,
in Mediterraneo o in Oceano.
Per richiedere al Centro Aurora Navimeteo consigli relativi alle strumentazioni,
sistemi e software meteo da installare a bordo si può telefonare al numero
0185 45.81.02 oppure inviare una e-mail a: [email protected].
di software. Una volta salvati, que-
sti “pacchetti di informazione” ven-
gono letti e rappresentati sulla car-
tografia elettronica.
I dati meteorologici a maggior
risoluzione, o in grado di coprire
finestre temporali più ampie, pos-
sono essere acquistati dai maggiori
centri di calcolo come Météo Fran-
ce. È quindi possibile selezionare
una zona specifica indicando il pa-
rametro di interesse, unito alla ri-
soluzione spaziale desiderata (in
tutti i software esiste la possibilità
di selezionare sia la variabile sia la
sua rappresentazione).
Acquisendo i diagrammi polari
dell’imbarcazione e implementan-
do il metodo delle isocrone, pro-
grammi come Max Sea o Race 32C
possono visualizzare la rotta otti-
male in rapporto alle caratteristiche
dell’equipaggio. Oltre alla posizio-
ne di partenza e destinazione, è
possibile specificare ulteriori para-
metri come il numero di iterazioni
che l’algoritmo dovrà effettuare o
il rendimento previsto del sistema
imbarcazione-equipaggio.
Il tutto si traduce nella rotta ot-
timale in rapporto alle condizioni
meteo marine e alle capacità
dell’equipaggio di condurre il mez-
zo al meglio delle sue potenzialità.
Sul prossimo numero di Navi-
magazine esamineremo insieme
l’utilizzo pratico di uno dei softwa-
re più diffusi.
li rappresenterà su una carta nau-
tica insieme ai consueti dati relativi
la navigazione. Esistono in commer-
cio diversi prodotti con funzionalità
simili, in grado cioè di visualizzare
informazioni relative alla pressione
al suolo, al vento ed in taluni casi
su onde e temperatura.
Un utilizzo avanzato delle in-
formazioni meteo nella naviga-
zione a vela. Pensare di poter
sfruttare al massimo le caratteristi-
che della propria imbarcazione in
funzione delle condizioni meteo è
un desiderio di molti: perché questo
sia possibile occorre disporre di
strumenti in grado di valutare le
performance dell’imbarcazione nel-
le diverse condizioni meteo.
I fattori presi in considerazione
sono essenzialmente due: il vento,
in qualità di forza propulsiva, e gli
eventuali fattori esterni che condi-
zionano l’avanzamento della barca.
Il risultato è il percorso ottimale
in relazione alle caratteristiche
dell’imbarcazione, introdotte attra-
verso il diagramma polare e
all’evoluzione delle condizioni me-
teo marine. Per quanto sia possibile
attraverso metodi analitici e grafici
ottenere manualmente il medesi-
mo risultato, ancora una volta
l’utilizzo di un software semplifica
notevolmente le operazioni.
I dati possono essere scaricati,
anche in formato compresso, dai
siti delle omonime case produttrici
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IL METEO A BORDO
LA CARTOGRAFIA ELETTRONICA E I SOFTWARE PER IL ROUTAGE Internet a bordo con il telefo-
nino GPRS o UMTS.
Per potersi collegare a internet
a bordo della propria imbarcazione
è necessario disporre di una con-
nessione alla rete che può avvenire
attraverso un telefono GPRS o
UMTS.
In questo caso, oltre al kit di col-
legamento, sarà necessario sul pro-
prio computer configurare una con-
nessione che permetta l’accesso alla
rete.
Il vantaggio dei telefonini
GPRS/UMTS risiede sia nella velocità
di collegamento (nel caso del siste-
ma UMTS simile a quella dell’ADSL),
ben superiore ai telefonini GSM,
sia nel costo che non è relazionato
alla durata del collegamento stesso
ma al numero di dati scambiato.
Cosa occorre per ottenere i
dati meteo a bordo.
1. Un computer portatile o fisso,
dotato di un modem.
2. Un opportuno software carto-
grafico che permetta la visualizza-
zione delle carte e delle informa-
zioni meteorologiche in formato
GRIB come MaxSea o Race 32C.
3. Un canale di trasmissione per
la ricezione delle informazioni. Allo
scopo possono andare bene i tele-
foni GPRS o UMTS o il sistema Wi.Fi,
a seconda delle possibilità di coper-
tura del segnale in prossimità delle
coste e della velocità di trasmissio-
ne. In alto mare, il sistema di comu-
nicazione più indicato, naturalmen-
te, è quello satellitare.
...SENZA DIMENTICARE IL BAROMETRO
di Paolo Gemelli