Natural Reserves of Alta Val di Cecina 2016
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Transcript of Natural Reserves of Alta Val di Cecina 2016
Resti di attività minerarie sul torrente Linari
Villa Monterufoli
Affioramenti ofiolitici del Corno al Bufalo
Ferrovia mineraria Torrente Ritasso
Laghetto e Fattoria di Caselli
Torrente Sterza
Golazze aperte
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Torrente Strolla
Podere Il Pino Podere Caprareccia
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C O L L I N E M E T A L L I F E R E
CASTEVECCHIO
CORNATE ECORNATE E
FOSINI
RIS. NAT. PROV.
RIS. NAT.
RIS. NAT. PROV.MONTENERO
RIS. NAT. REG.FORESTA DIBERIGNONE
RISERVA NATURALE REGIONALE.FORESTA DI MONTERUFOLI-CASELLI
Camporbiano
Il Castagno
Montignoso
Larig a o
Libbiano
C.Culivari
2
C. San DonatoLeccioli
Solaio
Casina
Fosini
Lame
Prategiano
Il Poggio
BoschettiScuola
Fontalcinaldo
tiglioncello
telluccio
C. Faltona
Ginepraia
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Vicarello
Mirandola
Malarampa
FognanoMontaperti
Ulignano
Sensano
Pignano
Grignano
Palagio dell'Era
S. Anastasio Rastrello
TorricellaRoncolla
Montebradoni
Colombaia
Collelungo
CampianoLa Chiostra
Poppiano C. Gattera
Moie Vecchie
Le Colombaie
Ariano
Spicchiaiola
Ponsano
Caprareccia
Fatagliano
Il Capannone
La Veduta
Rattaione
Ragone
Suciano
Agnano
Spedaletto
Croce del Mag o
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Ricrio
Caporciano
Camporomano
C. Le Piane
Buriano
Gello
Tettoia
Casaglia
La Pergola
La SchezzaCinquantina
C. Castiglioni
Nicchio
Le Ville
S. Quirico
Poggiola
C. Malentrata
Serra
Cerreto
Ortini
L'Agresto
Macie
La Lama
Lanciaia
S. MariaC. Bellaria
Cerbaiola
C. Basilico
Anqua
S. Ippolito
S. Cipriano
Brancosi
Bagni diMommallia
Molino diRufione
Dispensadi Tatti
S. Lorenzoa Montalbano
San Giuseppe
C. Pratelladi Sopra
La Bacchettona
Villadi Monterufoli
Fattoriadi Caselli
La Pompa
Pod. Il Pino
Pian dei Casinieri
La Torraccia
Rocca Sillana
Bulera
Palagione
S. Donato
Frassine
naci
La Sterza
Miemo
Querceto
Gabella
Leccia
Lagoni Rossi
I Gulfi
LagoBoracifero
Monteguidi
Traval
Gerfalco
Villamagna
Mazzolla
S. Giovanni
Orciatico
Ponteginori
Sassa
Canneto
Lustignano
Serrazzano
Micciano
Libbiano
Montegemoli
S. Dalmazio
Montecerbol i
Larderello
Lagoni del Sasso
MontecastelliPisano
Bagnoal Morbo
SassoPisano
Salinedi Volterra
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VOLTERRA
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639
434
93
P. DEL COMUNE
624
646M. S.LUCIA
P. AUZZO753
P. MUTTI
P. RITROVOLI1014
8081060
LE CORNATE
P. DI MONTIERI
P. BOCCHINO
305
764
M. S. CROCE
ZACCHERA382
AL FANGO369
619P. AL PRUNO
511
317
475
303M. CECI 156
P. DEL TORRINO218
508M. NERO
412
P. CORNOCCHIO
352POGGI BIANCHI
458
467M. TERZI
547P. METATO
556M. SOLDANO
355
P. CASTELLARO317
P. DELLE CATASTE450
163LA MONTACCINA
P. ALLE PANCOLE573
655P. DI MELA
483M. BONO
P. GINESTRA174
175P. LE GROTTE
ZZONA328
P. GABBRI116
61M. BONO
591P. LA CROCE
M. ANEO525
502
314
421
P. CAPANNE392
203
248P. S. MARTINO
P. LE CERRETE291
347P. BADIA
M. DI CANNETO555 P. VACCHERECCIA
454
P. DEI LECCIONI
525P. DI CARNOVALE509
P. GABBRA558
501M. ALTO
220
692
807M. VADO LA LEPRE
875
M. VOLTRAIO
P. TAGLIATI
P. AL CERRO
1051
P. ALLERAZZINE
P.AL LISPO P. DI
ACQUAFERRATA
P. ALBASTIONE
MACCHIALUPAIA
AIA DEIDIAVOLI
P. CASALA SERRA
551P. CARBONARE
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S. Paolo
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G R O S S E T O
Ente Gestore delle RiserveUnione Montana Alta Val di Cecina su convenzione con la Regione Toscana
Via Roncalli, 38 56045 Pomarance (PI) tel. 0588 62003 fax 0588 [email protected]
Regione ToscanaDirezione Ambiente ed EnergiaSettore Tutela della Natura e del Maretel. 050 929654
Norme di comportamentoLa regolamentazione delle attività all’interno delle Riserve è demandata ad un apposito re-golamento, approvato dalla Provincia di Pisa, scaricabile dal sito dell’Unione Montana
Strutture per la fruizioneAree parcheggio, aree pic-nic, percorsi natura, percorsi didattici ed aree accessibili si alter-nano nelle zone più facilmente raggiungibili e significative delle Riserve.
Strutture residenziali per la visita e l’educazione ambientaleVilla di Monterufoli Riserva di Monterufoli-CaselliCentro residenziale di educazione ambientale con sale espositive
Fattoria di Caselli Riserva di Monterufoli-CaselliAppartamenti, foresteria, sala conferenze, centro visita, laboratori ed uffici
Podere La PompaRiserva di Monterufoli-CaselliCentro informazione e documentazione
Capanno Pian di Casinieri Riserva di BerignoneCentro informazione e documentazione
Altri indirizzi utili
Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera tel. 0588 [email protected]
Museo delle MinierePalazzo Pretorio, Montecatini Val di Cecina informazioni e prenotazionitel. 0588 31026
Museo della Geotermia Larderello, tel. 0588 67724
Centro di Educazione [email protected]
Servizio di visita guidataLe Guide specializzate sul Sistema delle Riser-ve Naturali possono essere prenotate presso ilConsorzio Turistico tel. 0588 87257
LUOGhI DI INTERESSE
Montenero
Foresta di Berignone
Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori
Foresta di Monterufoli
Campi di alterazione geotermica di Monterotondo e Sasso Pisano
Balze di Volterra
Valle del Pavone e Rocca Sillana
Caselli
SITI DI IMPORTANZACOMUNITARIAE REGIONALE
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MONTERUFOLI-CASELLI
BERIGNONE
MONTENERO
Centro di Educazione Ambientale
Centro visita
Punto informativo
Ingresso Riserva
RISERVE NATURALI
RISERVE NATURALI ALTA VAL DI CECINA
Pisa
Pontedera
Pisa
Pontedera
Livorno
Cecina
Venturina
Piombino
Grosseto
Massa Marittima
Grosseto
San Gimignano
Siena
Firenze
ANPIL Magona
Bibbona
Monteguidi
Montaione
Gambassi
LE RISERVE NATURALI
Il territorio dell’Alta Val di Cecina, a dimo-strazione dei suoi elevati valori naturalistici e storico-culturali, ospita tre importanti Aree Protette. Si tratta delle Riserve Naturali Fore-sta di Berignone, Foresta di Monterufoli-Ca-selli e Montenero, estese per una superficie complessiva di circa 7100 ettari ad interessare i comuni di Pomarance, Monteverdi Maritti-mo, Montecatini Val di Cecina e Volterra.
L’ente gestore e la storia del sistemaLa gestione delle tre Riserve Naturali, istituite nel 1997, avviene in convenzione tra Unio-ne Montana Alta Val di Cecina e Regione Toscana. Tale attività viene svolta mediante un Piano di gestione forestale ed un apposito Regolamento delle Riserve.
Gli obiettiviLa finalità complessiva, già consolidata nel corso della precedente gestione del patrimo-nio agricolo-forestale regionale, è quella di conservare il locale patrimonio naturale e storico-culturale attraverso un sistema inte-grato di Aree Protette in grado di soddisfare anche la crescente domanda di fruizione tu-ristica ambientale, di didattica e di ricerca, in un territorio che ha visto modificarsi il tessuto
socio-economico e le relative prospettive di sviluppo.Attraverso le strutture e le attività programmate,
le Riserve costituiscono oggi un valido punto
di riferimento per tutto il territorio della Val di Cecina, a disposizione
delle istituzioni, di studiosi e ricercatori,
dei turisti e dell’intera comunità locale.
Le attivitàL’Unione Montana Alta
Val di Cecina e la Regione Toscana realizzano nume-rose attività nel territorio delle
LA RISERVA NATURALE DI MONTERUFOLI-CASELLI
Situata al centro delle Colline Metallifere, la Riserva include vaste foreste e macchie ad alta naturalità e biodiversità, attraversate da una fitta rete di torrenti quali lo Sterza e il Trossa. Per l’estensione dell’area, circa 4.828 ettari, per la continua copertura forestale e per la scarsa presenza dell’uomo, la Riserva è oggi riconosciuta come una delle zone wilderness più importanti della Toscana.L’azione modellatrice di un esteso reticolo idrografico sui diversi affioramenti geologici ha determinato un’importante varietà geo-morfologica: ripidi versanti, aree in erosione e profonde incisioni vallive costituiscono, infatti, gli elementi più tipici della Riserva. In tale contesto particolare importanza ecologica rivestono gli affioramenti di rocce ofiolitiche, conosciute come rocce verdi, frammenti di un’antica crosta oceanica formatasi circa 180 milioni di anni fa. Nel percorrere i sentieri sugli affioramenti ofiolitici, come ad esempio quelli del Corno al Bufalo, presso il Podere Monterufolino, risultano evidenti le tipiche comunità vegetali delle garighe, costituite da ginepro rosso, da rare specie di flora ende-miche quali Alyssum bertolonii, Euphorbia nicaeensis ssp. prostrata, Stachys recta var. serpentinii, Thymus striatus ssp. ophioliticus e Minuartia laricifolia var. ophiolitica e da altre specie dalle splendide fioriture primaverili .La complessa storia geologica ha inoltre regalato a quest’area un’estrema ricchezza mi-neraria e mineralogica: dalle manifestazioni idrotermali, ai paesaggi minerari, superficiali e sotterranei, legati alla ricerca ed allo sfrutta-mento del rame, del calcedonio, della magne-site e della lignite. Le discariche minerarie ed i tracciati ferroviari minerari, come sul torrente Ritasso, costituiscono oggi importanti emer-genze di archeologia industriale. Il visitatore potrà scoprire questi tesori spesso nascosti tra le foreste decidue, nelle macchie mediterranee o lungo i caratteristici greti torrentizi, in un ambiente assai eterogeneo ove la visita sarà
arricchita dalla scoperta di importan-ti specie di flora e di fauna.Il paesaggio vegetale della Riserva risulta oggi domi-
nato da boschi di latifoglie, con cerro, roverella e rovere, dai
LA RISERVA NATURALE DI BERIGNONE
Dominata dal rilievo del Monte Soldano (555 m) l’area protetta si estende, per circa 2166 ettari, a nord-est della Riserva di Monterufo-li-Caselli, caratterizzandosi per la morfologia meno accidentata, per il continuo sviluppo delle superfici forestali o di macchia e per la presenza di importanti ecosistemi fluviali. I torrenti Fosci, Sellate e Pavone, ma soprattutto il fiume Cecina, caratterizzano fortemente, con i loro terrazzi fluviali e la vegetazione ripariale, il paesaggio della Riserva, fornendo inoltre un habitat ideale per numerose specie di flora e fauna.La matrice forestale costituisce l’elemento dominante dell’area, estendendosi su un vasto complesso collinare costituito prevalente-mente da rocce sedimentarie, sia di ambiente marino che continentale (fluvio-lacustre), quali conglomerati, arenarie, marne e ar-gille. I maggiori affioramenti di tali depositi costituiscono oggi non solo un elemento condizionante la morfologia dei luoghi, ma anche preziose emergenze geomorfologiche: è il caso dei conglomerati lacustri della zona del Monte Soldano che affiorano con straordi-naria evidenza, anche a causa del loro colore rossastro (Grotta rossa), nelle pareti scavate dall’erosione torrentizia del Botro al Rio, poco a monte del Castello dei Vescovi, un ambiente selvaggio ove, tra i ripidi versanti rocciosi, non è raro osservare i mufloni.Il diversificato paesaggio morfologico, l’ottimo stato di conservazione degli habitat, l’elevata naturalità e la notevole biodiversità dei luoghi conferiscono all’area una grande importanza paesaggistica e naturalistica. In particolare la porzione settentrionale della Riserva ospita formazioni boschive decidue e sempreverdi di rilevante maturità e stabilità, estremamen-te rare nella fascia mediterranea. Notevole importanza riveste inoltre la presenza della rovere che forma, nel confinante Bosco di Tatti, uno dei popolamenti più importanti in Italia.Gli ambienti forestali maturi costituisco-no l’ambiente idoneo alla nidificazione di numerosi rapaci, come il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, lo sparviero e il biancone. Questi ambienti consentono anche la presenza di altre specie di uccelli quali il picchio rosso
LA RISERVA NATURALE DI MONTENERO
La Riserva Naturale “Montenero”, con i suoi 69 ettari di superficie, costituisce la più piccola area protetta presente nel territorio dell’Alta Val di Cecina, anch’essa istituita, come le altre due vicine Riserve, nel 1997. Situata sulle colli-ne plioceniche dell’Alta Val d’Era, tra Volterra e San Gimignano, la Riserva si estende sulle pendici settentrionali del Monte Nero (508 m), modesto ma erto rilievo posto alle spalle della villa di Ulignano.Attraversata dal torrente Strolla, la cui azione erosiva sulle rocce basaltiche ha creato un suggestivo ambiente naturale, l’area si localiz-za nell’alto bacino del fiume Era a costituire una peculiare isola verde immersa nelle vaste aree agricole presenti sulle colline plioceniche circostanti.Gli impervi versanti boscati del Monte Nero e gli affioramenti rocciosi ofiolitici, con forre e alcune suggestive cascate, costituiscono i due elementi peculiari della Riserva. In particolare il substrato ofiolitico condiziona l’ecologia complessiva dell’area, ove la sua lenta altera-bilità e la tipica composizione mineralogica danno luogo a formazioni vegetali endemiche e di notevole interesse conservazionistico. Tra le specie di flora delle rocce ofiolitiche merita segnalare la presenza di Alyssum bertolonii
The hilly Cecina Valley, criss-cros-sed by rivers and opening we-stwards to the sea, is a treasu-re trove where man’s history is inextricably linked to natural resources. Evidence of Etruscan, Roman and Mediaeval civilisa-tions emerge from the very varied environments of Volterra’s agricul-tural landscape, the vast Berigno-ne-Tatti and Monterufoli forests and the alluvial plain of the Ceci-na river. This is an artificial land-scape where thousands of years of human activity have left evidence of ancient settlements, fortifica-tions, mediaeval villages and mi-ning activities.
The Upper Cecina Valley has three important protected areas run by the Mountain Union and Regione Toscana. These are the “Berignone Forest”, “Monterufoli-Caselli Fo-rest” and “Montenero” Nature Re-serves, which together cover about 7.100 hectares (17.500 acres) within the municipalities of Po-marance, Monteverdi Marittimo, Montecatini Val di Cecina and Volterra. In the Reserves nume-rous Sites of Community Impor-tance, which are protected by the European Union, are further testi-mony to the environmental value of the area.The Monterufoli-Caselli Forest Reserve in the midst of the mine-ral-rich hills, comprises extensive, unspoiled forests and scrubland, with a closely-woven network of streams. It is recognised as one of the most important wilderness areas in Tuscany due to its exten-sion, unbroken forest covering and rarefied human presence. The Re-serve contains rare species of flora endemic to ophiolite or serpenti-nite rocks, the “green rocks”, and numerous birds of prey as well as many signs of ancient mining acti-vities.
The nearby “Berignone Forest” Reserve to the east offers various river environments including the Fosci, Sellate and Pavone streams
and particularly the Cecina river, with fluvial terraces and riparian vegetation typical of the Reserve landscape. The Maidens’ Rock, “Masso delle Fanciulle”, on the Ce-cina river is well worth a visit as is an excursion to the Botro al Rio gorges, not far above the famous Bishops’ Castle, the Castello dei Vescovi, a wild environment where it is not unusual to see mouflons on the steep rocky slopes.
An excursion to the Strolla stream gorges and the little parish church, Pieve della Nera, allows one to ap-preciate the nature and landscape of the small Montenero Reserve. A visit to this green oasis, immersed in Volterra’s hilly landscape, com-pletes the tour of the Reserves, an excellent opportunity to under-stand man’s history and his age-old relationship with nature.
Riserve in gran parte finalizzate alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla loro va-lorizzazione e fruizione. In particolare l’Ente opera mediante la gestione diretta delle Ri-serve, la tutela del patrimonio forestale e delle risorse naturali, il recupero dei beni storici e architettonici, la realizzazione di centri visita e la programmazione delle attività di ricerca scientifica e di didattica ambientale.
Il patrimonio agricolo forestale regionaleA testimoniare l’importanza delle risorse boschive, il territorio dell’Alta Val di Cecina ospita numerosi complessi del patrimonio agricolo-forestale regionale, la cui gestione è affidata all’Unione Montana. Si tratta di una vasta superficie forestale, estesa per circa 9300 ettari, che interessa quasi interamente il terri-torio delle tre Riserve.
La Rete Natura 2000Il territorio dell’Alta Val di Cecina vede la pre-senza di un articolato sistema di aree, definite Siti di Importanza Comunitaria o Regionale, il cui valore naturalistico è oggi riconosciuto a livello di Unione Europea e di Regione Tosca-na. Si tratta in particolare di otto siti, estesi su una superficie complessiva di circa 12. 145 et-
tari, in parte sovrapposti al sistema delle aree protette. Oltre ai siti coincidenti con le Riserve Naturali, il territorio dell’Alta Val di Cecina si arricchisce con le Balze di Volterra, i Campi di alterazione geotermica di M. Rotondo e Sasso Pisano, il fiume Cecina da Berignone a Pon-teginori e l’area della Valle del Pavone e Rocca Sillana. Obiettivo di tali siti è la conservazione attiva di particolari presenze faunistiche o floristiche o di particolari habitat, sempre più rari a livello comunitario; una conservazione da attuarsi anche mediante la valorizzazione delle attività umane tradizionali e la partecipa-zione delle comunità locali.
rimboschimenti, dalle leccete e dalla macchia alta, o forteto, ove al leccio e al corbezzolo si associano altre specie mediterranee, quali viburno, lentisco, alaterno, eriche, filliree e cisti. In questi boschi è possibile scoprire la presenza di importanti piante relitte come il tasso, l’agrifoglio e l’alloro.La notevole diffusione di corsi d’acqua, sorgenti e piccole aree umide costituisce una condizione ideale per numerose specie di anfibi, tra i quali emerge la presenza della salamandrina dagli occhiali, importante ende-mismo italiano, e del raro ululone. Tra i numerosi rapaci è possibile osservare il volo del falco pecchiaiolo, dello sparviero, del biancone o del lodolaio, mentre durante la notte, e al crepuscolo, è facile ascoltare i canti dei numerosi rapaci notturni, quali assiolo, civetta, barbagianni, allocco e gufo comune. Di elevato valore ecologico e conservazioni-stico risulta inoltre la presenza di importanti specie di uccelli quali succiacapre, tottavilla, magnanina e averla piccola, nelle garighe e nei mosaici di agroecosistemi, ex coltivi
e macchie. La diffusione della copertura boschiva favorisce inoltre la presenza di numerosi piccoli mammiferi, insettivori e
roditori, mentre tra i carnivori merita segnalare la presenza del tasso, ma soprattutto del lupo, che trova, nello scarso disturbo umano e nel-l’abbondante presenza di ungulati,
quali muflone, capriolo, daino e cinghiale, condizioni idonee di vita.
Situata al centro della Riserva, la Villa di Mon-terufoli, futuro centro di educazione ambien-tale di rilievo storico e artistico, ed il territorio limitrofo, caratterizzato da vasti rilievi ofioli-tici, costituiscono la principale testimonianza del felice connubio tra le risorse naturali, storiche e culturali di questo territorio.
maggiore, la tordela, la cincia bigia e il diffuso e comune colombaccio, mentre tra i mammi-feri è possibile osservare le tracce della puz-zola, del tasso, del gatto selvatico e del lupo, quest’ultimo avvantaggiato dalla presenza di numerosi ungulati.Durante la primavera i prati, le garighe e le macchie basse si riempiono di mille colori e profumi; in questo periodo è possibile osser-vare le fioriture dei narcisi, delle numerose
orchidee, della tipica flora endemica dei substrati ofiolitici o il volo della comu-
ne sterpazzolina o della tottavilla.Sicuramente da non perdere è la visita al tratto del fiume Cecina
compreso tra il Mulino di Berignone e la Bocca del Pavone, ove tra agroeco-
sistemi tradizionali, tipiche fasce di ve-getazione ripariale e ambienti di forra, è
possibile raggiungere il conosciuto “Masso delle Fanciulle”. In questo ambiente fluviale
si ritrovano alcune delle presenze faunistiche più rilevanti; infatti i terrazzi fluviali
ghiaiosi, oltre che territori di caccia importanti per i rapaci diurni e notturni, costituiscono l’habitat di
specie rare e minacciate, come il suc-ciacapre, la calandrella, il corriere piccolo e, soprattutto, l’occhione.Da questo ricco paesaggio di foreste e di fiumi emerge con forza la caratteristica forma della “Torraccia”, il Castello dei Vescovi di Berigno-ne, uno degli insediamenti medievali più inte-ressanti e suggestivi del territorio di Volterra, i cui ruderi sono in bella posizione panoramica sulla valle del torrente Sellate.
e di Centaurea aplolepa subsp. carueliana, endemiche del territorio italiano, presenti anche negli affioramenti ofiolitici delle vicine Riserve di Monterufoli e Berignone. Nei prati, soprattutto nel periodo primaverile, è possibi-le osservare la fioritura di numerose specie di notevole interesse, quali gli endemismi Crocus etruscus e Centaurea deusta, oltre alle più vi-stose fioriture del tulipano montano, del giglio rosso, della campanula media, del maggio-ciondolo e delle numerose orchidee.I versanti boscati, assai più diffusi delle aree aperte, sono costituiti da interessanti forma-zioni a dominanza di leccio, che nei versanti settentrionali si trasformano in leccete umide miste con carpino nero e altre latifoglie. Nei freschi impluvi il carpino nero diventa domi-nante, costituendo tipiche formazioni lineari insieme al nocciòlo e, talvolta, al cerro.Una antica Pieve, detta della Nera, domina la Valle del torrente Strolla. Non lontano dalla Pieve è possibile osservare i pochi resti del castello medievale della Nera, situato su un piccolo altopiano calcareo dove i suggestivi affioramenti rocciosi costituivano la difesa naturale del castello. Fuori del perimetro della Riserva, poco prima della Pieve, si trova la leggendaria Fonte del Latte, dalla quale sgorga, secondo la tradizione, un’acqua magica e portentosa in grado di procurare il latte alle madri.Percorrendo l’interessante sentiero interno alla Riserva non è raro scorgere, sopra l’antica Pieve e su tutto il comprensorio di Montenero,
il volteggiare di qualche rapace che tra queste rupi e nei boschi
più remoti trova l’habitat ideale per la nidificazione.
In particolare gli ambienti rupestri costituiscono l’habitat di nidificazione del gheppio, che trova, nelle vicine aree agri-cole, una preziosa zona
di caccia. La poiana, il biancone e il falco pec-chiaiolo costituiscono altre specie di rapaci facilmente osservabili
nella Riserva, mentre tra i mammiferi, non è raro imbattersi in cinghiali,
caprioli, volpi, tassi e istrici.
Volterra e lo scenario delle Balze
IL TERRITORIO DELL’ALTA VAL DI CECINA
Il territorio dell’ Alta Val di Cecina si estende ai confini meridionali della provincia di Pisa a comprendere gran parte del bacino idrografico del fiume Cecina, parte dell’Alta Val d’Era e dell’Alta Val di Cornia. Terra di colline e di fiu-mi, aperta al mare verso ovest, ove si legano, in modo mirabile, i segni della millenaria sto-ria dell’attività umana con le risorse naturali e paesaggistiche.Alle numerose testimonianze delle civiltà etrusca, romana e medievale, l’Alta Val di Ce-cina associa una ricca varietà di ambienti: dal paesaggio agricolo di Volterra, con i suoi ca-lanchi, le balze e le dolci colline, ai vasti com-plessi forestali di Berignone-Tatti e di Monte-rufoli, dalle impervie Colline Metallifere alla vasta pianura alluvionale del fiume Cecina. In questo variegato ambiente il visitatore più attento potrà scorgere le numerose emergenze naturalistiche costituite da importanti habitat e da rare specie di fauna e di flora.Terra ricca di risorse minerarie la Val di Cecina, ancor più di altre zone della Toscana, presenta un emergente paesaggio geologico, ben evidente nel campo geotermico di Larde-rello, con fumarole e sorgenti termali, nelle suggestive Balze di Volterra, nelle pendici argillose con calanchi e “biancane” o nei vasti affioramenti di rocce verdi.Un “ambiente costruito” in cui millenni di atti-vità umana hanno lasciato vive testimonianze,
non solo nei diversi usi agricoli e forestali, ma anche nei numerosi ed antichi insediamenti, nelle fortificazioni, nei borghi medievali, nelle antiche pievi, nei resti delle attività minerarie e nei beni archeologici, artistici e architetto-nici; presenze che trovano in Volterra, la città dell’alabastro, la più importante testimonian-za.Percorrere gli antichi tracciati di questo terri-torio, attraversare i numerosi siti etruschi o le splendide foreste delle Riserve significa com-prendere la storia dell’uomo e il suo rapporto millenario con la natura. Un insieme di valori la cui conservazione e va-lorizzazione trova un importante impulso nel sistema delle Riserve Naturali Regionali e nei Complessi forestali di proprietà pubblica ge-stiti dall’Unione Montana Alta Val di Cecina.
La rocca Sillana domina la selvaggia valle del Pavone
Il centro storico di Castelnuovo Val di Cecina
Pieve detta della Nera. Sorta intorno all’anno Mille e dedicata a San Giovanni Battista, costi-tuiva un edificio religioso di grande importanza nel-l’antica ed estesa diocesi della vicina Volterra.
Miniera di rame di Caporciano a Montecati-ni Val di Cecina
Scolaresca in visita guidata sugli affioramenti ofiolitici del Corno al Bufalo, presso Monterufolino, nella Riserva Naturale “Foresta di Monteru-foli - Caselli”. Le Riserve dell’Alta Val di Cecina dispongono di una ricca offerta di percorsi escursionistici e didattici adatti alle diverse esigenze del visitatore
Il territorio delle Riserve os-pita importanti popolazioni di carnivori, come il lupo, favoriti dallo scarso disturbo e dalla presenza di numerosi ungulati
Valle del Pavone (Sito di importanza Regio-nale).Gli ambienti fluviali, ricchi di importanti presenza fau-nistiche, costituiscono una delle principali emergenze naturalistiche e paesaggis-tiche delle Riserve
Riserva Naturale di Montenero.Confinante con l’antica Villa di Ulignano l’area pro-tetta, facilmente raggiun-gibile da Volterra, emerge, come una isola verde, dal vasto paesaggio agricolo delle colline plioceniche dell’alta Valdera
Caratteristiche fumarole fra Monterotondo e Sasso Piano
La testuggine terrestre è comune nel territorio della Riserva di Monterufoli. La presenza delle due lucertole, campestre e muraiola, oltre al ramarro, al biacco, al saettone e alla testuggine palustre, testimoniano della ricca presenza di rettili.
Le vaste foreste costituis-cono l’ideale ambiente di nidificazione del biancone, il rapace più rappresentativo del territorio delle Riserve
Daini, mufloni, cinghiali e caprioli costituiscono una importante fonte alimentare per il lupo
La salamandrina dagli oc-chiali rappresenta uno degli anfibi più rari ed importanti del territorio di Monterufoli
Fioritura di Iris lutescens nelle garighe ofiolitiche
Il corso del fiume Cecina, in località Masso delle Fanciulle, una delle aree naturalisticamente più importanti della Riserva Naturale di Berignone
Verdi colline di macchie e foreste e una fitta rete di corsi d’acqua a carattere torrentizio costituiscono la principale caratteristica del territorio di Berignone
Lo sperone roccioso della Riserva di Montenero.
L’azione erosiva del tor-rente Strolla ha scavato profonde gole negli im-pervi versanti ofiolitci del Montenero. Scendendo nella gola dello Strolla è possibile giungere ad un suggestivo salto d’acqua detto l’”Acqua cascata” o “Cascatelle”.
Il gheppio costituisce una presenza comune tra i rapaci della Riserva. Non è difficile osservarlo nelle vi-cine aree agricole mentre, immobile in volo, cerca le prede a terraL’imponente mole della
Torraccia, il Castello dei Vescovi di Berignone
L’occhione è uno degli uccelli più importanti della Riserva di Berignone. I ter-razzi ghiaiosi del fiume Ce-cina costituiscono l’habitat ideae per la nidificazione di uccelli rari e minacciati, come l’occhione, la calan-drella e il succiacapre
Riserva Naturale di Berignone
Uno dei suggestivi ponti della ferrovia lignitifera (1872-1928) sul torrente Ritasso nella Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli
Le Riserve Naturali sono un luogo ideale per il trekking a cavallo
Strumenti di fruizione del Sistema delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
Coordinamento progettuale ed editorialeUnione Montana Alta Val di Cecina e Regione ToscanaMauro Barsacchi, Davide Bettini, Guido Iacono
Coordinamento gruppo di progettazione Leonardo Lombardi - NEMO SrlAndrea Meli - Studio INLAND
Gruppo di progettazioneARDEA ScrlArts&altro SasD.R.E.Am. Italia soc. coop.Massimo Gentili NEMO SrlPENTAGONO SasStudio INLAND Viaggio Antico Scrl
Depliant generale delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
TestiLeonardo Lombardi – NEMO SrlGuido Tellini Florenzano - D.R.E.Am. Italia soc. coop.Giovanna Cascone e Roberto Savio-ARDEA Scrl
TraduzioniClare Littlewood
Progetto grafico e impaginazioneMassimo Gentili
FotoM. Barsacchi, D. Bettini, M. Gentili, A. Marrucci
DisegniAlessandro Sacchetti - Arts&altro Sas
© 2005-2016 Unione Montana Alta Val di CecinaDivieto di riproduzione anche parziale di testi e immagini
Nelle riserve si trovano oltre trenta specie di orchidee
LE RISERVE NATURALI
Il territorio dell’Alta Val di Cecina, a dimo-strazione dei suoi elevati valori naturalistici e storico-culturali, ospita tre importanti Aree Protette. Si tratta delle Riserve Naturali Fore-sta di Berignone, Foresta di Monterufoli-Ca-selli e Montenero, estese per una superficie complessiva di circa 7100 ettari ad interessare i comuni di Pomarance, Monteverdi Maritti-mo, Montecatini Val di Cecina e Volterra.
L’ente gestore e la storia del sistemaLa gestione delle tre Riserve Naturali, istituite nel 1997, avviene in convenzione tra Unio-ne Montana Alta Val di Cecina e Regione Toscana. Tale attività viene svolta mediante un Piano di gestione forestale ed un apposito Regolamento delle Riserve.
Gli obiettiviLa finalità complessiva, già consolidata nel corso della precedente gestione del patrimo-nio agricolo-forestale regionale, è quella di conservare il locale patrimonio naturale e storico-culturale attraverso un sistema inte-grato di Aree Protette in grado di soddisfare anche la crescente domanda di fruizione tu-ristica ambientale, di didattica e di ricerca, in un territorio che ha visto modificarsi il tessuto
socio-economico e le relative prospettive di sviluppo.Attraverso le strutture e le attività programmate,
le Riserve costituiscono oggi un valido punto
di riferimento per tutto il territorio della Val di Cecina, a disposizione
delle istituzioni, di studiosi e ricercatori,
dei turisti e dell’intera comunità locale.
Le attivitàL’Unione Montana Alta
Val di Cecina e la Regione Toscana realizzano nume-rose attività nel territorio delle
LA RISERVA NATURALE DI MONTERUFOLI-CASELLI
Situata al centro delle Colline Metallifere, la Riserva include vaste foreste e macchie ad alta naturalità e biodiversità, attraversate da una fitta rete di torrenti quali lo Sterza e il Trossa. Per l’estensione dell’area, circa 4.828 ettari, per la continua copertura forestale e per la scarsa presenza dell’uomo, la Riserva è oggi riconosciuta come una delle zone wilderness più importanti della Toscana.L’azione modellatrice di un esteso reticolo idrografico sui diversi affioramenti geologici ha determinato un’importante varietà geo-morfologica: ripidi versanti, aree in erosione e profonde incisioni vallive costituiscono, infatti, gli elementi più tipici della Riserva. In tale contesto particolare importanza ecologica rivestono gli affioramenti di rocce ofiolitiche, conosciute come rocce verdi, frammenti di un’antica crosta oceanica formatasi circa 180 milioni di anni fa. Nel percorrere i sentieri sugli affioramenti ofiolitici, come ad esempio quelli del Corno al Bufalo, presso il Podere Monterufolino, risultano evidenti le tipiche comunità vegetali delle garighe, costituite da ginepro rosso, da rare specie di flora ende-miche quali Alyssum bertolonii, Euphorbia nicaeensis ssp. prostrata, Stachys recta var. serpentinii, Thymus striatus ssp. ophioliticus e Minuartia laricifolia var. ophiolitica e da altre specie dalle splendide fioriture primaverili .La complessa storia geologica ha inoltre regalato a quest’area un’estrema ricchezza mi-neraria e mineralogica: dalle manifestazioni idrotermali, ai paesaggi minerari, superficiali e sotterranei, legati alla ricerca ed allo sfrutta-mento del rame, del calcedonio, della magne-site e della lignite. Le discariche minerarie ed i tracciati ferroviari minerari, come sul torrente Ritasso, costituiscono oggi importanti emer-genze di archeologia industriale. Il visitatore potrà scoprire questi tesori spesso nascosti tra le foreste decidue, nelle macchie mediterranee o lungo i caratteristici greti torrentizi, in un ambiente assai eterogeneo ove la visita sarà
arricchita dalla scoperta di importan-ti specie di flora e di fauna.Il paesaggio vegetale della Riserva risulta oggi domi-
nato da boschi di latifoglie, con cerro, roverella e rovere, dai
LA RISERVA NATURALE DI BERIGNONE
Dominata dal rilievo del Monte Soldano (555 m) l’area protetta si estende, per circa 2166 ettari, a nord-est della Riserva di Monterufo-li-Caselli, caratterizzandosi per la morfologia meno accidentata, per il continuo sviluppo delle superfici forestali o di macchia e per la presenza di importanti ecosistemi fluviali. I torrenti Fosci, Sellate e Pavone, ma soprattutto il fiume Cecina, caratterizzano fortemente, con i loro terrazzi fluviali e la vegetazione ripariale, il paesaggio della Riserva, fornendo inoltre un habitat ideale per numerose specie di flora e fauna.La matrice forestale costituisce l’elemento dominante dell’area, estendendosi su un vasto complesso collinare costituito prevalente-mente da rocce sedimentarie, sia di ambiente marino che continentale (fluvio-lacustre), quali conglomerati, arenarie, marne e ar-gille. I maggiori affioramenti di tali depositi costituiscono oggi non solo un elemento condizionante la morfologia dei luoghi, ma anche preziose emergenze geomorfologiche: è il caso dei conglomerati lacustri della zona del Monte Soldano che affiorano con straordi-naria evidenza, anche a causa del loro colore rossastro (Grotta rossa), nelle pareti scavate dall’erosione torrentizia del Botro al Rio, poco a monte del Castello dei Vescovi, un ambiente selvaggio ove, tra i ripidi versanti rocciosi, non è raro osservare i mufloni.Il diversificato paesaggio morfologico, l’ottimo stato di conservazione degli habitat, l’elevata naturalità e la notevole biodiversità dei luoghi conferiscono all’area una grande importanza paesaggistica e naturalistica. In particolare la porzione settentrionale della Riserva ospita formazioni boschive decidue e sempreverdi di rilevante maturità e stabilità, estremamen-te rare nella fascia mediterranea. Notevole importanza riveste inoltre la presenza della rovere che forma, nel confinante Bosco di Tatti, uno dei popolamenti più importanti in Italia.Gli ambienti forestali maturi costituisco-no l’ambiente idoneo alla nidificazione di numerosi rapaci, come il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, lo sparviero e il biancone. Questi ambienti consentono anche la presenza di altre specie di uccelli quali il picchio rosso
LA RISERVA NATURALE DI MONTENERO
La Riserva Naturale “Montenero”, con i suoi 69 ettari di superficie, costituisce la più piccola area protetta presente nel territorio dell’Alta Val di Cecina, anch’essa istituita, come le altre due vicine Riserve, nel 1997. Situata sulle colli-ne plioceniche dell’Alta Val d’Era, tra Volterra e San Gimignano, la Riserva si estende sulle pendici settentrionali del Monte Nero (508 m), modesto ma erto rilievo posto alle spalle della villa di Ulignano.Attraversata dal torrente Strolla, la cui azione erosiva sulle rocce basaltiche ha creato un suggestivo ambiente naturale, l’area si localiz-za nell’alto bacino del fiume Era a costituire una peculiare isola verde immersa nelle vaste aree agricole presenti sulle colline plioceniche circostanti.Gli impervi versanti boscati del Monte Nero e gli affioramenti rocciosi ofiolitici, con forre e alcune suggestive cascate, costituiscono i due elementi peculiari della Riserva. In particolare il substrato ofiolitico condiziona l’ecologia complessiva dell’area, ove la sua lenta altera-bilità e la tipica composizione mineralogica danno luogo a formazioni vegetali endemiche e di notevole interesse conservazionistico. Tra le specie di flora delle rocce ofiolitiche merita segnalare la presenza di Alyssum bertolonii
The hilly Cecina Valley, criss-cros-sed by rivers and opening we-stwards to the sea, is a treasu-re trove where man’s history is inextricably linked to natural resources. Evidence of Etruscan, Roman and Mediaeval civilisa-tions emerge from the very varied environments of Volterra’s agricul-tural landscape, the vast Berigno-ne-Tatti and Monterufoli forests and the alluvial plain of the Ceci-na river. This is an artificial land-scape where thousands of years of human activity have left evidence of ancient settlements, fortifica-tions, mediaeval villages and mi-ning activities.
The Upper Cecina Valley has three important protected areas run by the Mountain Union and Regione Toscana. These are the “Berignone Forest”, “Monterufoli-Caselli Fo-rest” and “Montenero” Nature Re-serves, which together cover about 7.100 hectares (17.500 acres) within the municipalities of Po-marance, Monteverdi Marittimo, Montecatini Val di Cecina and Volterra. In the Reserves nume-rous Sites of Community Impor-tance, which are protected by the European Union, are further testi-mony to the environmental value of the area.The Monterufoli-Caselli Forest Reserve in the midst of the mine-ral-rich hills, comprises extensive, unspoiled forests and scrubland, with a closely-woven network of streams. It is recognised as one of the most important wilderness areas in Tuscany due to its exten-sion, unbroken forest covering and rarefied human presence. The Re-serve contains rare species of flora endemic to ophiolite or serpenti-nite rocks, the “green rocks”, and numerous birds of prey as well as many signs of ancient mining acti-vities.
The nearby “Berignone Forest” Reserve to the east offers various river environments including the Fosci, Sellate and Pavone streams
and particularly the Cecina river, with fluvial terraces and riparian vegetation typical of the Reserve landscape. The Maidens’ Rock, “Masso delle Fanciulle”, on the Ce-cina river is well worth a visit as is an excursion to the Botro al Rio gorges, not far above the famous Bishops’ Castle, the Castello dei Vescovi, a wild environment where it is not unusual to see mouflons on the steep rocky slopes.
An excursion to the Strolla stream gorges and the little parish church, Pieve della Nera, allows one to ap-preciate the nature and landscape of the small Montenero Reserve. A visit to this green oasis, immersed in Volterra’s hilly landscape, com-pletes the tour of the Reserves, an excellent opportunity to under-stand man’s history and his age-old relationship with nature.
Riserve in gran parte finalizzate alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla loro va-lorizzazione e fruizione. In particolare l’Ente opera mediante la gestione diretta delle Ri-serve, la tutela del patrimonio forestale e delle risorse naturali, il recupero dei beni storici e architettonici, la realizzazione di centri visita e la programmazione delle attività di ricerca scientifica e di didattica ambientale.
Il patrimonio agricolo forestale regionaleA testimoniare l’importanza delle risorse boschive, il territorio dell’Alta Val di Cecina ospita numerosi complessi del patrimonio agricolo-forestale regionale, la cui gestione è affidata all’Unione Montana. Si tratta di una vasta superficie forestale, estesa per circa 9300 ettari, che interessa quasi interamente il terri-torio delle tre Riserve.
La Rete Natura 2000Il territorio dell’Alta Val di Cecina vede la pre-senza di un articolato sistema di aree, definite Siti di Importanza Comunitaria o Regionale, il cui valore naturalistico è oggi riconosciuto a livello di Unione Europea e di Regione Tosca-na. Si tratta in particolare di otto siti, estesi su una superficie complessiva di circa 12. 145 et-
tari, in parte sovrapposti al sistema delle aree protette. Oltre ai siti coincidenti con le Riserve Naturali, il territorio dell’Alta Val di Cecina si arricchisce con le Balze di Volterra, i Campi di alterazione geotermica di M. Rotondo e Sasso Pisano, il fiume Cecina da Berignone a Pon-teginori e l’area della Valle del Pavone e Rocca Sillana. Obiettivo di tali siti è la conservazione attiva di particolari presenze faunistiche o floristiche o di particolari habitat, sempre più rari a livello comunitario; una conservazione da attuarsi anche mediante la valorizzazione delle attività umane tradizionali e la partecipa-zione delle comunità locali.
rimboschimenti, dalle leccete e dalla macchia alta, o forteto, ove al leccio e al corbezzolo si associano altre specie mediterranee, quali viburno, lentisco, alaterno, eriche, filliree e cisti. In questi boschi è possibile scoprire la presenza di importanti piante relitte come il tasso, l’agrifoglio e l’alloro.La notevole diffusione di corsi d’acqua, sorgenti e piccole aree umide costituisce una condizione ideale per numerose specie di anfibi, tra i quali emerge la presenza della salamandrina dagli occhiali, importante ende-mismo italiano, e del raro ululone. Tra i numerosi rapaci è possibile osservare il volo del falco pecchiaiolo, dello sparviero, del biancone o del lodolaio, mentre durante la notte, e al crepuscolo, è facile ascoltare i canti dei numerosi rapaci notturni, quali assiolo, civetta, barbagianni, allocco e gufo comune. Di elevato valore ecologico e conservazioni-stico risulta inoltre la presenza di importanti specie di uccelli quali succiacapre, tottavilla, magnanina e averla piccola, nelle garighe e nei mosaici di agroecosistemi, ex coltivi
e macchie. La diffusione della copertura boschiva favorisce inoltre la presenza di numerosi piccoli mammiferi, insettivori e
roditori, mentre tra i carnivori merita segnalare la presenza del tasso, ma soprattutto del lupo, che trova, nello scarso disturbo umano e nel-l’abbondante presenza di ungulati,
quali muflone, capriolo, daino e cinghiale, condizioni idonee di vita.
Situata al centro della Riserva, la Villa di Mon-terufoli, futuro centro di educazione ambien-tale di rilievo storico e artistico, ed il territorio limitrofo, caratterizzato da vasti rilievi ofioli-tici, costituiscono la principale testimonianza del felice connubio tra le risorse naturali, storiche e culturali di questo territorio.
maggiore, la tordela, la cincia bigia e il diffuso e comune colombaccio, mentre tra i mammi-feri è possibile osservare le tracce della puz-zola, del tasso, del gatto selvatico e del lupo, quest’ultimo avvantaggiato dalla presenza di numerosi ungulati.Durante la primavera i prati, le garighe e le macchie basse si riempiono di mille colori e profumi; in questo periodo è possibile osser-vare le fioriture dei narcisi, delle numerose
orchidee, della tipica flora endemica dei substrati ofiolitici o il volo della comu-
ne sterpazzolina o della tottavilla.Sicuramente da non perdere è la visita al tratto del fiume Cecina
compreso tra il Mulino di Berignone e la Bocca del Pavone, ove tra agroeco-
sistemi tradizionali, tipiche fasce di ve-getazione ripariale e ambienti di forra, è
possibile raggiungere il conosciuto “Masso delle Fanciulle”. In questo ambiente fluviale
si ritrovano alcune delle presenze faunistiche più rilevanti; infatti i terrazzi fluviali
ghiaiosi, oltre che territori di caccia importanti per i rapaci diurni e notturni, costituiscono l’habitat di
specie rare e minacciate, come il suc-ciacapre, la calandrella, il corriere piccolo e, soprattutto, l’occhione.Da questo ricco paesaggio di foreste e di fiumi emerge con forza la caratteristica forma della “Torraccia”, il Castello dei Vescovi di Berigno-ne, uno degli insediamenti medievali più inte-ressanti e suggestivi del territorio di Volterra, i cui ruderi sono in bella posizione panoramica sulla valle del torrente Sellate.
e di Centaurea aplolepa subsp. carueliana, endemiche del territorio italiano, presenti anche negli affioramenti ofiolitici delle vicine Riserve di Monterufoli e Berignone. Nei prati, soprattutto nel periodo primaverile, è possibi-le osservare la fioritura di numerose specie di notevole interesse, quali gli endemismi Crocus etruscus e Centaurea deusta, oltre alle più vi-stose fioriture del tulipano montano, del giglio rosso, della campanula media, del maggio-ciondolo e delle numerose orchidee.I versanti boscati, assai più diffusi delle aree aperte, sono costituiti da interessanti forma-zioni a dominanza di leccio, che nei versanti settentrionali si trasformano in leccete umide miste con carpino nero e altre latifoglie. Nei freschi impluvi il carpino nero diventa domi-nante, costituendo tipiche formazioni lineari insieme al nocciòlo e, talvolta, al cerro.Una antica Pieve, detta della Nera, domina la Valle del torrente Strolla. Non lontano dalla Pieve è possibile osservare i pochi resti del castello medievale della Nera, situato su un piccolo altopiano calcareo dove i suggestivi affioramenti rocciosi costituivano la difesa naturale del castello. Fuori del perimetro della Riserva, poco prima della Pieve, si trova la leggendaria Fonte del Latte, dalla quale sgorga, secondo la tradizione, un’acqua magica e portentosa in grado di procurare il latte alle madri.Percorrendo l’interessante sentiero interno alla Riserva non è raro scorgere, sopra l’antica Pieve e su tutto il comprensorio di Montenero,
il volteggiare di qualche rapace che tra queste rupi e nei boschi
più remoti trova l’habitat ideale per la nidificazione.
In particolare gli ambienti rupestri costituiscono l’habitat di nidificazione del gheppio, che trova, nelle vicine aree agri-cole, una preziosa zona
di caccia. La poiana, il biancone e il falco pec-chiaiolo costituiscono altre specie di rapaci facilmente osservabili
nella Riserva, mentre tra i mammiferi, non è raro imbattersi in cinghiali,
caprioli, volpi, tassi e istrici.
Volterra e lo scenario delle Balze
IL TERRITORIO DELL’ALTA VAL DI CECINA
Il territorio dell’ Alta Val di Cecina si estende ai confini meridionali della provincia di Pisa a comprendere gran parte del bacino idrografico del fiume Cecina, parte dell’Alta Val d’Era e dell’Alta Val di Cornia. Terra di colline e di fiu-mi, aperta al mare verso ovest, ove si legano, in modo mirabile, i segni della millenaria sto-ria dell’attività umana con le risorse naturali e paesaggistiche.Alle numerose testimonianze delle civiltà etrusca, romana e medievale, l’Alta Val di Ce-cina associa una ricca varietà di ambienti: dal paesaggio agricolo di Volterra, con i suoi ca-lanchi, le balze e le dolci colline, ai vasti com-plessi forestali di Berignone-Tatti e di Monte-rufoli, dalle impervie Colline Metallifere alla vasta pianura alluvionale del fiume Cecina. In questo variegato ambiente il visitatore più attento potrà scorgere le numerose emergenze naturalistiche costituite da importanti habitat e da rare specie di fauna e di flora.Terra ricca di risorse minerarie la Val di Cecina, ancor più di altre zone della Toscana, presenta un emergente paesaggio geologico, ben evidente nel campo geotermico di Larde-rello, con fumarole e sorgenti termali, nelle suggestive Balze di Volterra, nelle pendici argillose con calanchi e “biancane” o nei vasti affioramenti di rocce verdi.Un “ambiente costruito” in cui millenni di atti-vità umana hanno lasciato vive testimonianze,
non solo nei diversi usi agricoli e forestali, ma anche nei numerosi ed antichi insediamenti, nelle fortificazioni, nei borghi medievali, nelle antiche pievi, nei resti delle attività minerarie e nei beni archeologici, artistici e architetto-nici; presenze che trovano in Volterra, la città dell’alabastro, la più importante testimonian-za.Percorrere gli antichi tracciati di questo terri-torio, attraversare i numerosi siti etruschi o le splendide foreste delle Riserve significa com-prendere la storia dell’uomo e il suo rapporto millenario con la natura. Un insieme di valori la cui conservazione e va-lorizzazione trova un importante impulso nel sistema delle Riserve Naturali Regionali e nei Complessi forestali di proprietà pubblica ge-stiti dall’Unione Montana Alta Val di Cecina.
La rocca Sillana domina la selvaggia valle del Pavone
Il centro storico di Castelnuovo Val di Cecina
Pieve detta della Nera. Sorta intorno all’anno Mille e dedicata a San Giovanni Battista, costi-tuiva un edificio religioso di grande importanza nel-l’antica ed estesa diocesi della vicina Volterra.
Miniera di rame di Caporciano a Montecati-ni Val di Cecina
Scolaresca in visita guidata sugli affioramenti ofiolitici del Corno al Bufalo, presso Monterufolino, nella Riserva Naturale “Foresta di Monteru-foli - Caselli”. Le Riserve dell’Alta Val di Cecina dispongono di una ricca offerta di percorsi escursionistici e didattici adatti alle diverse esigenze del visitatore
Il territorio delle Riserve os-pita importanti popolazioni di carnivori, come il lupo, favoriti dallo scarso disturbo e dalla presenza di numerosi ungulati
Valle del Pavone (Sito di importanza Regio-nale).Gli ambienti fluviali, ricchi di importanti presenza fau-nistiche, costituiscono una delle principali emergenze naturalistiche e paesaggis-tiche delle Riserve
Riserva Naturale di Montenero.Confinante con l’antica Villa di Ulignano l’area pro-tetta, facilmente raggiun-gibile da Volterra, emerge, come una isola verde, dal vasto paesaggio agricolo delle colline plioceniche dell’alta Valdera
Caratteristiche fumarole fra Monterotondo e Sasso Piano
La testuggine terrestre è comune nel territorio della Riserva di Monterufoli. La presenza delle due lucertole, campestre e muraiola, oltre al ramarro, al biacco, al saettone e alla testuggine palustre, testimoniano della ricca presenza di rettili.
Le vaste foreste costituis-cono l’ideale ambiente di nidificazione del biancone, il rapace più rappresentativo del territorio delle Riserve
Daini, mufloni, cinghiali e caprioli costituiscono una importante fonte alimentare per il lupo
La salamandrina dagli oc-chiali rappresenta uno degli anfibi più rari ed importanti del territorio di Monterufoli
Fioritura di Iris lutescens nelle garighe ofiolitiche
Il corso del fiume Cecina, in località Masso delle Fanciulle, una delle aree naturalisticamente più importanti della Riserva Naturale di Berignone
Verdi colline di macchie e foreste e una fitta rete di corsi d’acqua a carattere torrentizio costituiscono la principale caratteristica del territorio di Berignone
Lo sperone roccioso della Riserva di Montenero.
L’azione erosiva del tor-rente Strolla ha scavato profonde gole negli im-pervi versanti ofiolitci del Montenero. Scendendo nella gola dello Strolla è possibile giungere ad un suggestivo salto d’acqua detto l’”Acqua cascata” o “Cascatelle”.
Il gheppio costituisce una presenza comune tra i rapaci della Riserva. Non è difficile osservarlo nelle vi-cine aree agricole mentre, immobile in volo, cerca le prede a terraL’imponente mole della
Torraccia, il Castello dei Vescovi di Berignone
L’occhione è uno degli uccelli più importanti della Riserva di Berignone. I ter-razzi ghiaiosi del fiume Ce-cina costituiscono l’habitat ideae per la nidificazione di uccelli rari e minacciati, come l’occhione, la calan-drella e il succiacapre
Riserva Naturale di Berignone
Uno dei suggestivi ponti della ferrovia lignitifera (1872-1928) sul torrente Ritasso nella Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli
Le Riserve Naturali sono un luogo ideale per il trekking a cavallo
Strumenti di fruizione del Sistema delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
Coordinamento progettuale ed editorialeUnione Montana Alta Val di Cecina e Regione ToscanaMauro Barsacchi, Davide Bettini, Guido Iacono
Coordinamento gruppo di progettazione Leonardo Lombardi - NEMO SrlAndrea Meli - Studio INLAND
Gruppo di progettazioneARDEA ScrlArts&altro SasD.R.E.Am. Italia soc. coop.Massimo Gentili NEMO SrlPENTAGONO SasStudio INLAND Viaggio Antico Scrl
Depliant generale delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
TestiLeonardo Lombardi – NEMO SrlGuido Tellini Florenzano - D.R.E.Am. Italia soc. coop.Giovanna Cascone e Roberto Savio-ARDEA Scrl
TraduzioniClare Littlewood
Progetto grafico e impaginazioneMassimo Gentili
FotoM. Barsacchi, D. Bettini, M. Gentili, A. Marrucci
DisegniAlessandro Sacchetti - Arts&altro Sas
© 2005-2016 Unione Montana Alta Val di CecinaDivieto di riproduzione anche parziale di testi e immagini
Nelle riserve si trovano oltre trenta specie di orchidee
LE RISERVE NATURALI
Il territorio dell’Alta Val di Cecina, a dimo-strazione dei suoi elevati valori naturalistici e storico-culturali, ospita tre importanti Aree Protette. Si tratta delle Riserve Naturali Fore-sta di Berignone, Foresta di Monterufoli-Ca-selli e Montenero, estese per una superficie complessiva di circa 7100 ettari ad interessare i comuni di Pomarance, Monteverdi Maritti-mo, Montecatini Val di Cecina e Volterra.
L’ente gestore e la storia del sistemaLa gestione delle tre Riserve Naturali, istituite nel 1997, avviene in convenzione tra Unio-ne Montana Alta Val di Cecina e Regione Toscana. Tale attività viene svolta mediante un Piano di gestione forestale ed un apposito Regolamento delle Riserve.
Gli obiettiviLa finalità complessiva, già consolidata nel corso della precedente gestione del patrimo-nio agricolo-forestale regionale, è quella di conservare il locale patrimonio naturale e storico-culturale attraverso un sistema inte-grato di Aree Protette in grado di soddisfare anche la crescente domanda di fruizione tu-ristica ambientale, di didattica e di ricerca, in un territorio che ha visto modificarsi il tessuto
socio-economico e le relative prospettive di sviluppo.Attraverso le strutture e le attività programmate,
le Riserve costituiscono oggi un valido punto
di riferimento per tutto il territorio della Val di Cecina, a disposizione
delle istituzioni, di studiosi e ricercatori,
dei turisti e dell’intera comunità locale.
Le attivitàL’Unione Montana Alta
Val di Cecina e la Regione Toscana realizzano nume-rose attività nel territorio delle
LA RISERVA NATURALE DI MONTERUFOLI-CASELLI
Situata al centro delle Colline Metallifere, la Riserva include vaste foreste e macchie ad alta naturalità e biodiversità, attraversate da una fitta rete di torrenti quali lo Sterza e il Trossa. Per l’estensione dell’area, circa 4.828 ettari, per la continua copertura forestale e per la scarsa presenza dell’uomo, la Riserva è oggi riconosciuta come una delle zone wilderness più importanti della Toscana.L’azione modellatrice di un esteso reticolo idrografico sui diversi affioramenti geologici ha determinato un’importante varietà geo-morfologica: ripidi versanti, aree in erosione e profonde incisioni vallive costituiscono, infatti, gli elementi più tipici della Riserva. In tale contesto particolare importanza ecologica rivestono gli affioramenti di rocce ofiolitiche, conosciute come rocce verdi, frammenti di un’antica crosta oceanica formatasi circa 180 milioni di anni fa. Nel percorrere i sentieri sugli affioramenti ofiolitici, come ad esempio quelli del Corno al Bufalo, presso il Podere Monterufolino, risultano evidenti le tipiche comunità vegetali delle garighe, costituite da ginepro rosso, da rare specie di flora ende-miche quali Alyssum bertolonii, Euphorbia nicaeensis ssp. prostrata, Stachys recta var. serpentinii, Thymus striatus ssp. ophioliticus e Minuartia laricifolia var. ophiolitica e da altre specie dalle splendide fioriture primaverili .La complessa storia geologica ha inoltre regalato a quest’area un’estrema ricchezza mi-neraria e mineralogica: dalle manifestazioni idrotermali, ai paesaggi minerari, superficiali e sotterranei, legati alla ricerca ed allo sfrutta-mento del rame, del calcedonio, della magne-site e della lignite. Le discariche minerarie ed i tracciati ferroviari minerari, come sul torrente Ritasso, costituiscono oggi importanti emer-genze di archeologia industriale. Il visitatore potrà scoprire questi tesori spesso nascosti tra le foreste decidue, nelle macchie mediterranee o lungo i caratteristici greti torrentizi, in un ambiente assai eterogeneo ove la visita sarà
arricchita dalla scoperta di importan-ti specie di flora e di fauna.Il paesaggio vegetale della Riserva risulta oggi domi-
nato da boschi di latifoglie, con cerro, roverella e rovere, dai
LA RISERVA NATURALE DI BERIGNONE
Dominata dal rilievo del Monte Soldano (555 m) l’area protetta si estende, per circa 2166 ettari, a nord-est della Riserva di Monterufo-li-Caselli, caratterizzandosi per la morfologia meno accidentata, per il continuo sviluppo delle superfici forestali o di macchia e per la presenza di importanti ecosistemi fluviali. I torrenti Fosci, Sellate e Pavone, ma soprattutto il fiume Cecina, caratterizzano fortemente, con i loro terrazzi fluviali e la vegetazione ripariale, il paesaggio della Riserva, fornendo inoltre un habitat ideale per numerose specie di flora e fauna.La matrice forestale costituisce l’elemento dominante dell’area, estendendosi su un vasto complesso collinare costituito prevalente-mente da rocce sedimentarie, sia di ambiente marino che continentale (fluvio-lacustre), quali conglomerati, arenarie, marne e ar-gille. I maggiori affioramenti di tali depositi costituiscono oggi non solo un elemento condizionante la morfologia dei luoghi, ma anche preziose emergenze geomorfologiche: è il caso dei conglomerati lacustri della zona del Monte Soldano che affiorano con straordi-naria evidenza, anche a causa del loro colore rossastro (Grotta rossa), nelle pareti scavate dall’erosione torrentizia del Botro al Rio, poco a monte del Castello dei Vescovi, un ambiente selvaggio ove, tra i ripidi versanti rocciosi, non è raro osservare i mufloni.Il diversificato paesaggio morfologico, l’ottimo stato di conservazione degli habitat, l’elevata naturalità e la notevole biodiversità dei luoghi conferiscono all’area una grande importanza paesaggistica e naturalistica. In particolare la porzione settentrionale della Riserva ospita formazioni boschive decidue e sempreverdi di rilevante maturità e stabilità, estremamen-te rare nella fascia mediterranea. Notevole importanza riveste inoltre la presenza della rovere che forma, nel confinante Bosco di Tatti, uno dei popolamenti più importanti in Italia.Gli ambienti forestali maturi costituisco-no l’ambiente idoneo alla nidificazione di numerosi rapaci, come il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, lo sparviero e il biancone. Questi ambienti consentono anche la presenza di altre specie di uccelli quali il picchio rosso
LA RISERVA NATURALE DI MONTENERO
La Riserva Naturale “Montenero”, con i suoi 69 ettari di superficie, costituisce la più piccola area protetta presente nel territorio dell’Alta Val di Cecina, anch’essa istituita, come le altre due vicine Riserve, nel 1997. Situata sulle colli-ne plioceniche dell’Alta Val d’Era, tra Volterra e San Gimignano, la Riserva si estende sulle pendici settentrionali del Monte Nero (508 m), modesto ma erto rilievo posto alle spalle della villa di Ulignano.Attraversata dal torrente Strolla, la cui azione erosiva sulle rocce basaltiche ha creato un suggestivo ambiente naturale, l’area si localiz-za nell’alto bacino del fiume Era a costituire una peculiare isola verde immersa nelle vaste aree agricole presenti sulle colline plioceniche circostanti.Gli impervi versanti boscati del Monte Nero e gli affioramenti rocciosi ofiolitici, con forre e alcune suggestive cascate, costituiscono i due elementi peculiari della Riserva. In particolare il substrato ofiolitico condiziona l’ecologia complessiva dell’area, ove la sua lenta altera-bilità e la tipica composizione mineralogica danno luogo a formazioni vegetali endemiche e di notevole interesse conservazionistico. Tra le specie di flora delle rocce ofiolitiche merita segnalare la presenza di Alyssum bertolonii
The hilly Cecina Valley, criss-cros-sed by rivers and opening we-stwards to the sea, is a treasu-re trove where man’s history is inextricably linked to natural resources. Evidence of Etruscan, Roman and Mediaeval civilisa-tions emerge from the very varied environments of Volterra’s agricul-tural landscape, the vast Berigno-ne-Tatti and Monterufoli forests and the alluvial plain of the Ceci-na river. This is an artificial land-scape where thousands of years of human activity have left evidence of ancient settlements, fortifica-tions, mediaeval villages and mi-ning activities.
The Upper Cecina Valley has three important protected areas run by the Mountain Union and Regione Toscana. These are the “Berignone Forest”, “Monterufoli-Caselli Fo-rest” and “Montenero” Nature Re-serves, which together cover about 7.100 hectares (17.500 acres) within the municipalities of Po-marance, Monteverdi Marittimo, Montecatini Val di Cecina and Volterra. In the Reserves nume-rous Sites of Community Impor-tance, which are protected by the European Union, are further testi-mony to the environmental value of the area.The Monterufoli-Caselli Forest Reserve in the midst of the mine-ral-rich hills, comprises extensive, unspoiled forests and scrubland, with a closely-woven network of streams. It is recognised as one of the most important wilderness areas in Tuscany due to its exten-sion, unbroken forest covering and rarefied human presence. The Re-serve contains rare species of flora endemic to ophiolite or serpenti-nite rocks, the “green rocks”, and numerous birds of prey as well as many signs of ancient mining acti-vities.
The nearby “Berignone Forest” Reserve to the east offers various river environments including the Fosci, Sellate and Pavone streams
and particularly the Cecina river, with fluvial terraces and riparian vegetation typical of the Reserve landscape. The Maidens’ Rock, “Masso delle Fanciulle”, on the Ce-cina river is well worth a visit as is an excursion to the Botro al Rio gorges, not far above the famous Bishops’ Castle, the Castello dei Vescovi, a wild environment where it is not unusual to see mouflons on the steep rocky slopes.
An excursion to the Strolla stream gorges and the little parish church, Pieve della Nera, allows one to ap-preciate the nature and landscape of the small Montenero Reserve. A visit to this green oasis, immersed in Volterra’s hilly landscape, com-pletes the tour of the Reserves, an excellent opportunity to under-stand man’s history and his age-old relationship with nature.
Riserve in gran parte finalizzate alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla loro va-lorizzazione e fruizione. In particolare l’Ente opera mediante la gestione diretta delle Ri-serve, la tutela del patrimonio forestale e delle risorse naturali, il recupero dei beni storici e architettonici, la realizzazione di centri visita e la programmazione delle attività di ricerca scientifica e di didattica ambientale.
Il patrimonio agricolo forestale regionaleA testimoniare l’importanza delle risorse boschive, il territorio dell’Alta Val di Cecina ospita numerosi complessi del patrimonio agricolo-forestale regionale, la cui gestione è affidata all’Unione Montana. Si tratta di una vasta superficie forestale, estesa per circa 9300 ettari, che interessa quasi interamente il terri-torio delle tre Riserve.
La Rete Natura 2000Il territorio dell’Alta Val di Cecina vede la pre-senza di un articolato sistema di aree, definite Siti di Importanza Comunitaria o Regionale, il cui valore naturalistico è oggi riconosciuto a livello di Unione Europea e di Regione Tosca-na. Si tratta in particolare di otto siti, estesi su una superficie complessiva di circa 12. 145 et-
tari, in parte sovrapposti al sistema delle aree protette. Oltre ai siti coincidenti con le Riserve Naturali, il territorio dell’Alta Val di Cecina si arricchisce con le Balze di Volterra, i Campi di alterazione geotermica di M. Rotondo e Sasso Pisano, il fiume Cecina da Berignone a Pon-teginori e l’area della Valle del Pavone e Rocca Sillana. Obiettivo di tali siti è la conservazione attiva di particolari presenze faunistiche o floristiche o di particolari habitat, sempre più rari a livello comunitario; una conservazione da attuarsi anche mediante la valorizzazione delle attività umane tradizionali e la partecipa-zione delle comunità locali.
rimboschimenti, dalle leccete e dalla macchia alta, o forteto, ove al leccio e al corbezzolo si associano altre specie mediterranee, quali viburno, lentisco, alaterno, eriche, filliree e cisti. In questi boschi è possibile scoprire la presenza di importanti piante relitte come il tasso, l’agrifoglio e l’alloro.La notevole diffusione di corsi d’acqua, sorgenti e piccole aree umide costituisce una condizione ideale per numerose specie di anfibi, tra i quali emerge la presenza della salamandrina dagli occhiali, importante ende-mismo italiano, e del raro ululone. Tra i numerosi rapaci è possibile osservare il volo del falco pecchiaiolo, dello sparviero, del biancone o del lodolaio, mentre durante la notte, e al crepuscolo, è facile ascoltare i canti dei numerosi rapaci notturni, quali assiolo, civetta, barbagianni, allocco e gufo comune. Di elevato valore ecologico e conservazioni-stico risulta inoltre la presenza di importanti specie di uccelli quali succiacapre, tottavilla, magnanina e averla piccola, nelle garighe e nei mosaici di agroecosistemi, ex coltivi
e macchie. La diffusione della copertura boschiva favorisce inoltre la presenza di numerosi piccoli mammiferi, insettivori e
roditori, mentre tra i carnivori merita segnalare la presenza del tasso, ma soprattutto del lupo, che trova, nello scarso disturbo umano e nel-l’abbondante presenza di ungulati,
quali muflone, capriolo, daino e cinghiale, condizioni idonee di vita.
Situata al centro della Riserva, la Villa di Mon-terufoli, futuro centro di educazione ambien-tale di rilievo storico e artistico, ed il territorio limitrofo, caratterizzato da vasti rilievi ofioli-tici, costituiscono la principale testimonianza del felice connubio tra le risorse naturali, storiche e culturali di questo territorio.
maggiore, la tordela, la cincia bigia e il diffuso e comune colombaccio, mentre tra i mammi-feri è possibile osservare le tracce della puz-zola, del tasso, del gatto selvatico e del lupo, quest’ultimo avvantaggiato dalla presenza di numerosi ungulati.Durante la primavera i prati, le garighe e le macchie basse si riempiono di mille colori e profumi; in questo periodo è possibile osser-vare le fioriture dei narcisi, delle numerose
orchidee, della tipica flora endemica dei substrati ofiolitici o il volo della comu-
ne sterpazzolina o della tottavilla.Sicuramente da non perdere è la visita al tratto del fiume Cecina
compreso tra il Mulino di Berignone e la Bocca del Pavone, ove tra agroeco-
sistemi tradizionali, tipiche fasce di ve-getazione ripariale e ambienti di forra, è
possibile raggiungere il conosciuto “Masso delle Fanciulle”. In questo ambiente fluviale
si ritrovano alcune delle presenze faunistiche più rilevanti; infatti i terrazzi fluviali
ghiaiosi, oltre che territori di caccia importanti per i rapaci diurni e notturni, costituiscono l’habitat di
specie rare e minacciate, come il suc-ciacapre, la calandrella, il corriere piccolo e, soprattutto, l’occhione.Da questo ricco paesaggio di foreste e di fiumi emerge con forza la caratteristica forma della “Torraccia”, il Castello dei Vescovi di Berigno-ne, uno degli insediamenti medievali più inte-ressanti e suggestivi del territorio di Volterra, i cui ruderi sono in bella posizione panoramica sulla valle del torrente Sellate.
e di Centaurea aplolepa subsp. carueliana, endemiche del territorio italiano, presenti anche negli affioramenti ofiolitici delle vicine Riserve di Monterufoli e Berignone. Nei prati, soprattutto nel periodo primaverile, è possibi-le osservare la fioritura di numerose specie di notevole interesse, quali gli endemismi Crocus etruscus e Centaurea deusta, oltre alle più vi-stose fioriture del tulipano montano, del giglio rosso, della campanula media, del maggio-ciondolo e delle numerose orchidee.I versanti boscati, assai più diffusi delle aree aperte, sono costituiti da interessanti forma-zioni a dominanza di leccio, che nei versanti settentrionali si trasformano in leccete umide miste con carpino nero e altre latifoglie. Nei freschi impluvi il carpino nero diventa domi-nante, costituendo tipiche formazioni lineari insieme al nocciòlo e, talvolta, al cerro.Una antica Pieve, detta della Nera, domina la Valle del torrente Strolla. Non lontano dalla Pieve è possibile osservare i pochi resti del castello medievale della Nera, situato su un piccolo altopiano calcareo dove i suggestivi affioramenti rocciosi costituivano la difesa naturale del castello. Fuori del perimetro della Riserva, poco prima della Pieve, si trova la leggendaria Fonte del Latte, dalla quale sgorga, secondo la tradizione, un’acqua magica e portentosa in grado di procurare il latte alle madri.Percorrendo l’interessante sentiero interno alla Riserva non è raro scorgere, sopra l’antica Pieve e su tutto il comprensorio di Montenero,
il volteggiare di qualche rapace che tra queste rupi e nei boschi
più remoti trova l’habitat ideale per la nidificazione.
In particolare gli ambienti rupestri costituiscono l’habitat di nidificazione del gheppio, che trova, nelle vicine aree agri-cole, una preziosa zona
di caccia. La poiana, il biancone e il falco pec-chiaiolo costituiscono altre specie di rapaci facilmente osservabili
nella Riserva, mentre tra i mammiferi, non è raro imbattersi in cinghiali,
caprioli, volpi, tassi e istrici.
Volterra e lo scenario delle Balze
IL TERRITORIO DELL’ALTA VAL DI CECINA
Il territorio dell’ Alta Val di Cecina si estende ai confini meridionali della provincia di Pisa a comprendere gran parte del bacino idrografico del fiume Cecina, parte dell’Alta Val d’Era e dell’Alta Val di Cornia. Terra di colline e di fiu-mi, aperta al mare verso ovest, ove si legano, in modo mirabile, i segni della millenaria sto-ria dell’attività umana con le risorse naturali e paesaggistiche.Alle numerose testimonianze delle civiltà etrusca, romana e medievale, l’Alta Val di Ce-cina associa una ricca varietà di ambienti: dal paesaggio agricolo di Volterra, con i suoi ca-lanchi, le balze e le dolci colline, ai vasti com-plessi forestali di Berignone-Tatti e di Monte-rufoli, dalle impervie Colline Metallifere alla vasta pianura alluvionale del fiume Cecina. In questo variegato ambiente il visitatore più attento potrà scorgere le numerose emergenze naturalistiche costituite da importanti habitat e da rare specie di fauna e di flora.Terra ricca di risorse minerarie la Val di Cecina, ancor più di altre zone della Toscana, presenta un emergente paesaggio geologico, ben evidente nel campo geotermico di Larde-rello, con fumarole e sorgenti termali, nelle suggestive Balze di Volterra, nelle pendici argillose con calanchi e “biancane” o nei vasti affioramenti di rocce verdi.Un “ambiente costruito” in cui millenni di atti-vità umana hanno lasciato vive testimonianze,
non solo nei diversi usi agricoli e forestali, ma anche nei numerosi ed antichi insediamenti, nelle fortificazioni, nei borghi medievali, nelle antiche pievi, nei resti delle attività minerarie e nei beni archeologici, artistici e architetto-nici; presenze che trovano in Volterra, la città dell’alabastro, la più importante testimonian-za.Percorrere gli antichi tracciati di questo terri-torio, attraversare i numerosi siti etruschi o le splendide foreste delle Riserve significa com-prendere la storia dell’uomo e il suo rapporto millenario con la natura. Un insieme di valori la cui conservazione e va-lorizzazione trova un importante impulso nel sistema delle Riserve Naturali Regionali e nei Complessi forestali di proprietà pubblica ge-stiti dall’Unione Montana Alta Val di Cecina.
La rocca Sillana domina la selvaggia valle del Pavone
Il centro storico di Castelnuovo Val di Cecina
Pieve detta della Nera. Sorta intorno all’anno Mille e dedicata a San Giovanni Battista, costi-tuiva un edificio religioso di grande importanza nel-l’antica ed estesa diocesi della vicina Volterra.
Miniera di rame di Caporciano a Montecati-ni Val di Cecina
Scolaresca in visita guidata sugli affioramenti ofiolitici del Corno al Bufalo, presso Monterufolino, nella Riserva Naturale “Foresta di Monteru-foli - Caselli”. Le Riserve dell’Alta Val di Cecina dispongono di una ricca offerta di percorsi escursionistici e didattici adatti alle diverse esigenze del visitatore
Il territorio delle Riserve os-pita importanti popolazioni di carnivori, come il lupo, favoriti dallo scarso disturbo e dalla presenza di numerosi ungulati
Valle del Pavone (Sito di importanza Regio-nale).Gli ambienti fluviali, ricchi di importanti presenza fau-nistiche, costituiscono una delle principali emergenze naturalistiche e paesaggis-tiche delle Riserve
Riserva Naturale di Montenero.Confinante con l’antica Villa di Ulignano l’area pro-tetta, facilmente raggiun-gibile da Volterra, emerge, come una isola verde, dal vasto paesaggio agricolo delle colline plioceniche dell’alta Valdera
Caratteristiche fumarole fra Monterotondo e Sasso Piano
La testuggine terrestre è comune nel territorio della Riserva di Monterufoli. La presenza delle due lucertole, campestre e muraiola, oltre al ramarro, al biacco, al saettone e alla testuggine palustre, testimoniano della ricca presenza di rettili.
Le vaste foreste costituis-cono l’ideale ambiente di nidificazione del biancone, il rapace più rappresentativo del territorio delle Riserve
Daini, mufloni, cinghiali e caprioli costituiscono una importante fonte alimentare per il lupo
La salamandrina dagli oc-chiali rappresenta uno degli anfibi più rari ed importanti del territorio di Monterufoli
Fioritura di Iris lutescens nelle garighe ofiolitiche
Il corso del fiume Cecina, in località Masso delle Fanciulle, una delle aree naturalisticamente più importanti della Riserva Naturale di Berignone
Verdi colline di macchie e foreste e una fitta rete di corsi d’acqua a carattere torrentizio costituiscono la principale caratteristica del territorio di Berignone
Lo sperone roccioso della Riserva di Montenero.
L’azione erosiva del tor-rente Strolla ha scavato profonde gole negli im-pervi versanti ofiolitci del Montenero. Scendendo nella gola dello Strolla è possibile giungere ad un suggestivo salto d’acqua detto l’”Acqua cascata” o “Cascatelle”.
Il gheppio costituisce una presenza comune tra i rapaci della Riserva. Non è difficile osservarlo nelle vi-cine aree agricole mentre, immobile in volo, cerca le prede a terraL’imponente mole della
Torraccia, il Castello dei Vescovi di Berignone
L’occhione è uno degli uccelli più importanti della Riserva di Berignone. I ter-razzi ghiaiosi del fiume Ce-cina costituiscono l’habitat ideae per la nidificazione di uccelli rari e minacciati, come l’occhione, la calan-drella e il succiacapre
Riserva Naturale di Berignone
Uno dei suggestivi ponti della ferrovia lignitifera (1872-1928) sul torrente Ritasso nella Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli
Le Riserve Naturali sono un luogo ideale per il trekking a cavallo
Strumenti di fruizione del Sistema delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
Coordinamento progettuale ed editorialeUnione Montana Alta Val di Cecina e Regione ToscanaMauro Barsacchi, Davide Bettini, Guido Iacono
Coordinamento gruppo di progettazione Leonardo Lombardi - NEMO SrlAndrea Meli - Studio INLAND
Gruppo di progettazioneARDEA ScrlArts&altro SasD.R.E.Am. Italia soc. coop.Massimo Gentili NEMO SrlPENTAGONO SasStudio INLAND Viaggio Antico Scrl
Depliant generale delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
TestiLeonardo Lombardi – NEMO SrlGuido Tellini Florenzano - D.R.E.Am. Italia soc. coop.Giovanna Cascone e Roberto Savio-ARDEA Scrl
TraduzioniClare Littlewood
Progetto grafico e impaginazioneMassimo Gentili
FotoM. Barsacchi, D. Bettini, M. Gentili, A. Marrucci
DisegniAlessandro Sacchetti - Arts&altro Sas
© 2005-2016 Unione Montana Alta Val di CecinaDivieto di riproduzione anche parziale di testi e immagini
Nelle riserve si trovano oltre trenta specie di orchidee
LE RISERVE NATURALI
Il territorio dell’Alta Val di Cecina, a dimo-strazione dei suoi elevati valori naturalistici e storico-culturali, ospita tre importanti Aree Protette. Si tratta delle Riserve Naturali Fore-sta di Berignone, Foresta di Monterufoli-Ca-selli e Montenero, estese per una superficie complessiva di circa 7100 ettari ad interessare i comuni di Pomarance, Monteverdi Maritti-mo, Montecatini Val di Cecina e Volterra.
L’ente gestore e la storia del sistemaLa gestione delle tre Riserve Naturali, istituite nel 1997, avviene in convenzione tra Unio-ne Montana Alta Val di Cecina e Regione Toscana. Tale attività viene svolta mediante un Piano di gestione forestale ed un apposito Regolamento delle Riserve.
Gli obiettiviLa finalità complessiva, già consolidata nel corso della precedente gestione del patrimo-nio agricolo-forestale regionale, è quella di conservare il locale patrimonio naturale e storico-culturale attraverso un sistema inte-grato di Aree Protette in grado di soddisfare anche la crescente domanda di fruizione tu-ristica ambientale, di didattica e di ricerca, in un territorio che ha visto modificarsi il tessuto
socio-economico e le relative prospettive di sviluppo.Attraverso le strutture e le attività programmate,
le Riserve costituiscono oggi un valido punto
di riferimento per tutto il territorio della Val di Cecina, a disposizione
delle istituzioni, di studiosi e ricercatori,
dei turisti e dell’intera comunità locale.
Le attivitàL’Unione Montana Alta
Val di Cecina e la Regione Toscana realizzano nume-rose attività nel territorio delle
LA RISERVA NATURALE DI MONTERUFOLI-CASELLI
Situata al centro delle Colline Metallifere, la Riserva include vaste foreste e macchie ad alta naturalità e biodiversità, attraversate da una fitta rete di torrenti quali lo Sterza e il Trossa. Per l’estensione dell’area, circa 4.828 ettari, per la continua copertura forestale e per la scarsa presenza dell’uomo, la Riserva è oggi riconosciuta come una delle zone wilderness più importanti della Toscana.L’azione modellatrice di un esteso reticolo idrografico sui diversi affioramenti geologici ha determinato un’importante varietà geo-morfologica: ripidi versanti, aree in erosione e profonde incisioni vallive costituiscono, infatti, gli elementi più tipici della Riserva. In tale contesto particolare importanza ecologica rivestono gli affioramenti di rocce ofiolitiche, conosciute come rocce verdi, frammenti di un’antica crosta oceanica formatasi circa 180 milioni di anni fa. Nel percorrere i sentieri sugli affioramenti ofiolitici, come ad esempio quelli del Corno al Bufalo, presso il Podere Monterufolino, risultano evidenti le tipiche comunità vegetali delle garighe, costituite da ginepro rosso, da rare specie di flora ende-miche quali Alyssum bertolonii, Euphorbia nicaeensis ssp. prostrata, Stachys recta var. serpentinii, Thymus striatus ssp. ophioliticus e Minuartia laricifolia var. ophiolitica e da altre specie dalle splendide fioriture primaverili .La complessa storia geologica ha inoltre regalato a quest’area un’estrema ricchezza mi-neraria e mineralogica: dalle manifestazioni idrotermali, ai paesaggi minerari, superficiali e sotterranei, legati alla ricerca ed allo sfrutta-mento del rame, del calcedonio, della magne-site e della lignite. Le discariche minerarie ed i tracciati ferroviari minerari, come sul torrente Ritasso, costituiscono oggi importanti emer-genze di archeologia industriale. Il visitatore potrà scoprire questi tesori spesso nascosti tra le foreste decidue, nelle macchie mediterranee o lungo i caratteristici greti torrentizi, in un ambiente assai eterogeneo ove la visita sarà
arricchita dalla scoperta di importan-ti specie di flora e di fauna.Il paesaggio vegetale della Riserva risulta oggi domi-
nato da boschi di latifoglie, con cerro, roverella e rovere, dai
LA RISERVA NATURALE DI BERIGNONE
Dominata dal rilievo del Monte Soldano (555 m) l’area protetta si estende, per circa 2166 ettari, a nord-est della Riserva di Monterufo-li-Caselli, caratterizzandosi per la morfologia meno accidentata, per il continuo sviluppo delle superfici forestali o di macchia e per la presenza di importanti ecosistemi fluviali. I torrenti Fosci, Sellate e Pavone, ma soprattutto il fiume Cecina, caratterizzano fortemente, con i loro terrazzi fluviali e la vegetazione ripariale, il paesaggio della Riserva, fornendo inoltre un habitat ideale per numerose specie di flora e fauna.La matrice forestale costituisce l’elemento dominante dell’area, estendendosi su un vasto complesso collinare costituito prevalente-mente da rocce sedimentarie, sia di ambiente marino che continentale (fluvio-lacustre), quali conglomerati, arenarie, marne e ar-gille. I maggiori affioramenti di tali depositi costituiscono oggi non solo un elemento condizionante la morfologia dei luoghi, ma anche preziose emergenze geomorfologiche: è il caso dei conglomerati lacustri della zona del Monte Soldano che affiorano con straordi-naria evidenza, anche a causa del loro colore rossastro (Grotta rossa), nelle pareti scavate dall’erosione torrentizia del Botro al Rio, poco a monte del Castello dei Vescovi, un ambiente selvaggio ove, tra i ripidi versanti rocciosi, non è raro osservare i mufloni.Il diversificato paesaggio morfologico, l’ottimo stato di conservazione degli habitat, l’elevata naturalità e la notevole biodiversità dei luoghi conferiscono all’area una grande importanza paesaggistica e naturalistica. In particolare la porzione settentrionale della Riserva ospita formazioni boschive decidue e sempreverdi di rilevante maturità e stabilità, estremamen-te rare nella fascia mediterranea. Notevole importanza riveste inoltre la presenza della rovere che forma, nel confinante Bosco di Tatti, uno dei popolamenti più importanti in Italia.Gli ambienti forestali maturi costituisco-no l’ambiente idoneo alla nidificazione di numerosi rapaci, come il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, lo sparviero e il biancone. Questi ambienti consentono anche la presenza di altre specie di uccelli quali il picchio rosso
LA RISERVA NATURALE DI MONTENERO
La Riserva Naturale “Montenero”, con i suoi 69 ettari di superficie, costituisce la più piccola area protetta presente nel territorio dell’Alta Val di Cecina, anch’essa istituita, come le altre due vicine Riserve, nel 1997. Situata sulle colli-ne plioceniche dell’Alta Val d’Era, tra Volterra e San Gimignano, la Riserva si estende sulle pendici settentrionali del Monte Nero (508 m), modesto ma erto rilievo posto alle spalle della villa di Ulignano.Attraversata dal torrente Strolla, la cui azione erosiva sulle rocce basaltiche ha creato un suggestivo ambiente naturale, l’area si localiz-za nell’alto bacino del fiume Era a costituire una peculiare isola verde immersa nelle vaste aree agricole presenti sulle colline plioceniche circostanti.Gli impervi versanti boscati del Monte Nero e gli affioramenti rocciosi ofiolitici, con forre e alcune suggestive cascate, costituiscono i due elementi peculiari della Riserva. In particolare il substrato ofiolitico condiziona l’ecologia complessiva dell’area, ove la sua lenta altera-bilità e la tipica composizione mineralogica danno luogo a formazioni vegetali endemiche e di notevole interesse conservazionistico. Tra le specie di flora delle rocce ofiolitiche merita segnalare la presenza di Alyssum bertolonii
The hilly Cecina Valley, criss-cros-sed by rivers and opening we-stwards to the sea, is a treasu-re trove where man’s history is inextricably linked to natural resources. Evidence of Etruscan, Roman and Mediaeval civilisa-tions emerge from the very varied environments of Volterra’s agricul-tural landscape, the vast Berigno-ne-Tatti and Monterufoli forests and the alluvial plain of the Ceci-na river. This is an artificial land-scape where thousands of years of human activity have left evidence of ancient settlements, fortifica-tions, mediaeval villages and mi-ning activities.
The Upper Cecina Valley has three important protected areas run by the Mountain Union and Regione Toscana. These are the “Berignone Forest”, “Monterufoli-Caselli Fo-rest” and “Montenero” Nature Re-serves, which together cover about 7.100 hectares (17.500 acres) within the municipalities of Po-marance, Monteverdi Marittimo, Montecatini Val di Cecina and Volterra. In the Reserves nume-rous Sites of Community Impor-tance, which are protected by the European Union, are further testi-mony to the environmental value of the area.The Monterufoli-Caselli Forest Reserve in the midst of the mine-ral-rich hills, comprises extensive, unspoiled forests and scrubland, with a closely-woven network of streams. It is recognised as one of the most important wilderness areas in Tuscany due to its exten-sion, unbroken forest covering and rarefied human presence. The Re-serve contains rare species of flora endemic to ophiolite or serpenti-nite rocks, the “green rocks”, and numerous birds of prey as well as many signs of ancient mining acti-vities.
The nearby “Berignone Forest” Reserve to the east offers various river environments including the Fosci, Sellate and Pavone streams
and particularly the Cecina river, with fluvial terraces and riparian vegetation typical of the Reserve landscape. The Maidens’ Rock, “Masso delle Fanciulle”, on the Ce-cina river is well worth a visit as is an excursion to the Botro al Rio gorges, not far above the famous Bishops’ Castle, the Castello dei Vescovi, a wild environment where it is not unusual to see mouflons on the steep rocky slopes.
An excursion to the Strolla stream gorges and the little parish church, Pieve della Nera, allows one to ap-preciate the nature and landscape of the small Montenero Reserve. A visit to this green oasis, immersed in Volterra’s hilly landscape, com-pletes the tour of the Reserves, an excellent opportunity to under-stand man’s history and his age-old relationship with nature.
Riserve in gran parte finalizzate alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla loro va-lorizzazione e fruizione. In particolare l’Ente opera mediante la gestione diretta delle Ri-serve, la tutela del patrimonio forestale e delle risorse naturali, il recupero dei beni storici e architettonici, la realizzazione di centri visita e la programmazione delle attività di ricerca scientifica e di didattica ambientale.
Il patrimonio agricolo forestale regionaleA testimoniare l’importanza delle risorse boschive, il territorio dell’Alta Val di Cecina ospita numerosi complessi del patrimonio agricolo-forestale regionale, la cui gestione è affidata all’Unione Montana. Si tratta di una vasta superficie forestale, estesa per circa 9300 ettari, che interessa quasi interamente il terri-torio delle tre Riserve.
La Rete Natura 2000Il territorio dell’Alta Val di Cecina vede la pre-senza di un articolato sistema di aree, definite Siti di Importanza Comunitaria o Regionale, il cui valore naturalistico è oggi riconosciuto a livello di Unione Europea e di Regione Tosca-na. Si tratta in particolare di otto siti, estesi su una superficie complessiva di circa 12. 145 et-
tari, in parte sovrapposti al sistema delle aree protette. Oltre ai siti coincidenti con le Riserve Naturali, il territorio dell’Alta Val di Cecina si arricchisce con le Balze di Volterra, i Campi di alterazione geotermica di M. Rotondo e Sasso Pisano, il fiume Cecina da Berignone a Pon-teginori e l’area della Valle del Pavone e Rocca Sillana. Obiettivo di tali siti è la conservazione attiva di particolari presenze faunistiche o floristiche o di particolari habitat, sempre più rari a livello comunitario; una conservazione da attuarsi anche mediante la valorizzazione delle attività umane tradizionali e la partecipa-zione delle comunità locali.
rimboschimenti, dalle leccete e dalla macchia alta, o forteto, ove al leccio e al corbezzolo si associano altre specie mediterranee, quali viburno, lentisco, alaterno, eriche, filliree e cisti. In questi boschi è possibile scoprire la presenza di importanti piante relitte come il tasso, l’agrifoglio e l’alloro.La notevole diffusione di corsi d’acqua, sorgenti e piccole aree umide costituisce una condizione ideale per numerose specie di anfibi, tra i quali emerge la presenza della salamandrina dagli occhiali, importante ende-mismo italiano, e del raro ululone. Tra i numerosi rapaci è possibile osservare il volo del falco pecchiaiolo, dello sparviero, del biancone o del lodolaio, mentre durante la notte, e al crepuscolo, è facile ascoltare i canti dei numerosi rapaci notturni, quali assiolo, civetta, barbagianni, allocco e gufo comune. Di elevato valore ecologico e conservazioni-stico risulta inoltre la presenza di importanti specie di uccelli quali succiacapre, tottavilla, magnanina e averla piccola, nelle garighe e nei mosaici di agroecosistemi, ex coltivi
e macchie. La diffusione della copertura boschiva favorisce inoltre la presenza di numerosi piccoli mammiferi, insettivori e
roditori, mentre tra i carnivori merita segnalare la presenza del tasso, ma soprattutto del lupo, che trova, nello scarso disturbo umano e nel-l’abbondante presenza di ungulati,
quali muflone, capriolo, daino e cinghiale, condizioni idonee di vita.
Situata al centro della Riserva, la Villa di Mon-terufoli, futuro centro di educazione ambien-tale di rilievo storico e artistico, ed il territorio limitrofo, caratterizzato da vasti rilievi ofioli-tici, costituiscono la principale testimonianza del felice connubio tra le risorse naturali, storiche e culturali di questo territorio.
maggiore, la tordela, la cincia bigia e il diffuso e comune colombaccio, mentre tra i mammi-feri è possibile osservare le tracce della puz-zola, del tasso, del gatto selvatico e del lupo, quest’ultimo avvantaggiato dalla presenza di numerosi ungulati.Durante la primavera i prati, le garighe e le macchie basse si riempiono di mille colori e profumi; in questo periodo è possibile osser-vare le fioriture dei narcisi, delle numerose
orchidee, della tipica flora endemica dei substrati ofiolitici o il volo della comu-
ne sterpazzolina o della tottavilla.Sicuramente da non perdere è la visita al tratto del fiume Cecina
compreso tra il Mulino di Berignone e la Bocca del Pavone, ove tra agroeco-
sistemi tradizionali, tipiche fasce di ve-getazione ripariale e ambienti di forra, è
possibile raggiungere il conosciuto “Masso delle Fanciulle”. In questo ambiente fluviale
si ritrovano alcune delle presenze faunistiche più rilevanti; infatti i terrazzi fluviali
ghiaiosi, oltre che territori di caccia importanti per i rapaci diurni e notturni, costituiscono l’habitat di
specie rare e minacciate, come il suc-ciacapre, la calandrella, il corriere piccolo e, soprattutto, l’occhione.Da questo ricco paesaggio di foreste e di fiumi emerge con forza la caratteristica forma della “Torraccia”, il Castello dei Vescovi di Berigno-ne, uno degli insediamenti medievali più inte-ressanti e suggestivi del territorio di Volterra, i cui ruderi sono in bella posizione panoramica sulla valle del torrente Sellate.
e di Centaurea aplolepa subsp. carueliana, endemiche del territorio italiano, presenti anche negli affioramenti ofiolitici delle vicine Riserve di Monterufoli e Berignone. Nei prati, soprattutto nel periodo primaverile, è possibi-le osservare la fioritura di numerose specie di notevole interesse, quali gli endemismi Crocus etruscus e Centaurea deusta, oltre alle più vi-stose fioriture del tulipano montano, del giglio rosso, della campanula media, del maggio-ciondolo e delle numerose orchidee.I versanti boscati, assai più diffusi delle aree aperte, sono costituiti da interessanti forma-zioni a dominanza di leccio, che nei versanti settentrionali si trasformano in leccete umide miste con carpino nero e altre latifoglie. Nei freschi impluvi il carpino nero diventa domi-nante, costituendo tipiche formazioni lineari insieme al nocciòlo e, talvolta, al cerro.Una antica Pieve, detta della Nera, domina la Valle del torrente Strolla. Non lontano dalla Pieve è possibile osservare i pochi resti del castello medievale della Nera, situato su un piccolo altopiano calcareo dove i suggestivi affioramenti rocciosi costituivano la difesa naturale del castello. Fuori del perimetro della Riserva, poco prima della Pieve, si trova la leggendaria Fonte del Latte, dalla quale sgorga, secondo la tradizione, un’acqua magica e portentosa in grado di procurare il latte alle madri.Percorrendo l’interessante sentiero interno alla Riserva non è raro scorgere, sopra l’antica Pieve e su tutto il comprensorio di Montenero,
il volteggiare di qualche rapace che tra queste rupi e nei boschi
più remoti trova l’habitat ideale per la nidificazione.
In particolare gli ambienti rupestri costituiscono l’habitat di nidificazione del gheppio, che trova, nelle vicine aree agri-cole, una preziosa zona
di caccia. La poiana, il biancone e il falco pec-chiaiolo costituiscono altre specie di rapaci facilmente osservabili
nella Riserva, mentre tra i mammiferi, non è raro imbattersi in cinghiali,
caprioli, volpi, tassi e istrici.
Volterra e lo scenario delle Balze
IL TERRITORIO DELL’ALTA VAL DI CECINA
Il territorio dell’ Alta Val di Cecina si estende ai confini meridionali della provincia di Pisa a comprendere gran parte del bacino idrografico del fiume Cecina, parte dell’Alta Val d’Era e dell’Alta Val di Cornia. Terra di colline e di fiu-mi, aperta al mare verso ovest, ove si legano, in modo mirabile, i segni della millenaria sto-ria dell’attività umana con le risorse naturali e paesaggistiche.Alle numerose testimonianze delle civiltà etrusca, romana e medievale, l’Alta Val di Ce-cina associa una ricca varietà di ambienti: dal paesaggio agricolo di Volterra, con i suoi ca-lanchi, le balze e le dolci colline, ai vasti com-plessi forestali di Berignone-Tatti e di Monte-rufoli, dalle impervie Colline Metallifere alla vasta pianura alluvionale del fiume Cecina. In questo variegato ambiente il visitatore più attento potrà scorgere le numerose emergenze naturalistiche costituite da importanti habitat e da rare specie di fauna e di flora.Terra ricca di risorse minerarie la Val di Cecina, ancor più di altre zone della Toscana, presenta un emergente paesaggio geologico, ben evidente nel campo geotermico di Larde-rello, con fumarole e sorgenti termali, nelle suggestive Balze di Volterra, nelle pendici argillose con calanchi e “biancane” o nei vasti affioramenti di rocce verdi.Un “ambiente costruito” in cui millenni di atti-vità umana hanno lasciato vive testimonianze,
non solo nei diversi usi agricoli e forestali, ma anche nei numerosi ed antichi insediamenti, nelle fortificazioni, nei borghi medievali, nelle antiche pievi, nei resti delle attività minerarie e nei beni archeologici, artistici e architetto-nici; presenze che trovano in Volterra, la città dell’alabastro, la più importante testimonian-za.Percorrere gli antichi tracciati di questo terri-torio, attraversare i numerosi siti etruschi o le splendide foreste delle Riserve significa com-prendere la storia dell’uomo e il suo rapporto millenario con la natura. Un insieme di valori la cui conservazione e va-lorizzazione trova un importante impulso nel sistema delle Riserve Naturali Regionali e nei Complessi forestali di proprietà pubblica ge-stiti dall’Unione Montana Alta Val di Cecina.
La rocca Sillana domina la selvaggia valle del Pavone
Il centro storico di Castelnuovo Val di Cecina
Pieve detta della Nera. Sorta intorno all’anno Mille e dedicata a San Giovanni Battista, costi-tuiva un edificio religioso di grande importanza nel-l’antica ed estesa diocesi della vicina Volterra.
Miniera di rame di Caporciano a Montecati-ni Val di Cecina
Scolaresca in visita guidata sugli affioramenti ofiolitici del Corno al Bufalo, presso Monterufolino, nella Riserva Naturale “Foresta di Monteru-foli - Caselli”. Le Riserve dell’Alta Val di Cecina dispongono di una ricca offerta di percorsi escursionistici e didattici adatti alle diverse esigenze del visitatore
Il territorio delle Riserve os-pita importanti popolazioni di carnivori, come il lupo, favoriti dallo scarso disturbo e dalla presenza di numerosi ungulati
Valle del Pavone (Sito di importanza Regio-nale).Gli ambienti fluviali, ricchi di importanti presenza fau-nistiche, costituiscono una delle principali emergenze naturalistiche e paesaggis-tiche delle Riserve
Riserva Naturale di Montenero.Confinante con l’antica Villa di Ulignano l’area pro-tetta, facilmente raggiun-gibile da Volterra, emerge, come una isola verde, dal vasto paesaggio agricolo delle colline plioceniche dell’alta Valdera
Caratteristiche fumarole fra Monterotondo e Sasso Piano
La testuggine terrestre è comune nel territorio della Riserva di Monterufoli. La presenza delle due lucertole, campestre e muraiola, oltre al ramarro, al biacco, al saettone e alla testuggine palustre, testimoniano della ricca presenza di rettili.
Le vaste foreste costituis-cono l’ideale ambiente di nidificazione del biancone, il rapace più rappresentativo del territorio delle Riserve
Daini, mufloni, cinghiali e caprioli costituiscono una importante fonte alimentare per il lupo
La salamandrina dagli oc-chiali rappresenta uno degli anfibi più rari ed importanti del territorio di Monterufoli
Fioritura di Iris lutescens nelle garighe ofiolitiche
Il corso del fiume Cecina, in località Masso delle Fanciulle, una delle aree naturalisticamente più importanti della Riserva Naturale di Berignone
Verdi colline di macchie e foreste e una fitta rete di corsi d’acqua a carattere torrentizio costituiscono la principale caratteristica del territorio di Berignone
Lo sperone roccioso della Riserva di Montenero.
L’azione erosiva del tor-rente Strolla ha scavato profonde gole negli im-pervi versanti ofiolitci del Montenero. Scendendo nella gola dello Strolla è possibile giungere ad un suggestivo salto d’acqua detto l’”Acqua cascata” o “Cascatelle”.
Il gheppio costituisce una presenza comune tra i rapaci della Riserva. Non è difficile osservarlo nelle vi-cine aree agricole mentre, immobile in volo, cerca le prede a terraL’imponente mole della
Torraccia, il Castello dei Vescovi di Berignone
L’occhione è uno degli uccelli più importanti della Riserva di Berignone. I ter-razzi ghiaiosi del fiume Ce-cina costituiscono l’habitat ideae per la nidificazione di uccelli rari e minacciati, come l’occhione, la calan-drella e il succiacapre
Riserva Naturale di Berignone
Uno dei suggestivi ponti della ferrovia lignitifera (1872-1928) sul torrente Ritasso nella Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli
Le Riserve Naturali sono un luogo ideale per il trekking a cavallo
Strumenti di fruizione del Sistema delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
Coordinamento progettuale ed editorialeUnione Montana Alta Val di Cecina e Regione ToscanaMauro Barsacchi, Davide Bettini, Guido Iacono
Coordinamento gruppo di progettazione Leonardo Lombardi - NEMO SrlAndrea Meli - Studio INLAND
Gruppo di progettazioneARDEA ScrlArts&altro SasD.R.E.Am. Italia soc. coop.Massimo Gentili NEMO SrlPENTAGONO SasStudio INLAND Viaggio Antico Scrl
Depliant generale delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
TestiLeonardo Lombardi – NEMO SrlGuido Tellini Florenzano - D.R.E.Am. Italia soc. coop.Giovanna Cascone e Roberto Savio-ARDEA Scrl
TraduzioniClare Littlewood
Progetto grafico e impaginazioneMassimo Gentili
FotoM. Barsacchi, D. Bettini, M. Gentili, A. Marrucci
DisegniAlessandro Sacchetti - Arts&altro Sas
© 2005-2016 Unione Montana Alta Val di CecinaDivieto di riproduzione anche parziale di testi e immagini
Nelle riserve si trovano oltre trenta specie di orchidee
LE RISERVE NATURALI
Il territorio dell’Alta Val di Cecina, a dimo-strazione dei suoi elevati valori naturalistici e storico-culturali, ospita tre importanti Aree Protette. Si tratta delle Riserve Naturali Fore-sta di Berignone, Foresta di Monterufoli-Ca-selli e Montenero, estese per una superficie complessiva di circa 7100 ettari ad interessare i comuni di Pomarance, Monteverdi Maritti-mo, Montecatini Val di Cecina e Volterra.
L’ente gestore e la storia del sistemaLa gestione delle tre Riserve Naturali, istituite nel 1997, avviene in convenzione tra Unio-ne Montana Alta Val di Cecina e Regione Toscana. Tale attività viene svolta mediante un Piano di gestione forestale ed un apposito Regolamento delle Riserve.
Gli obiettiviLa finalità complessiva, già consolidata nel corso della precedente gestione del patrimo-nio agricolo-forestale regionale, è quella di conservare il locale patrimonio naturale e storico-culturale attraverso un sistema inte-grato di Aree Protette in grado di soddisfare anche la crescente domanda di fruizione tu-ristica ambientale, di didattica e di ricerca, in un territorio che ha visto modificarsi il tessuto
socio-economico e le relative prospettive di sviluppo.Attraverso le strutture e le attività programmate,
le Riserve costituiscono oggi un valido punto
di riferimento per tutto il territorio della Val di Cecina, a disposizione
delle istituzioni, di studiosi e ricercatori,
dei turisti e dell’intera comunità locale.
Le attivitàL’Unione Montana Alta
Val di Cecina e la Regione Toscana realizzano nume-rose attività nel territorio delle
LA RISERVA NATURALE DI MONTERUFOLI-CASELLI
Situata al centro delle Colline Metallifere, la Riserva include vaste foreste e macchie ad alta naturalità e biodiversità, attraversate da una fitta rete di torrenti quali lo Sterza e il Trossa. Per l’estensione dell’area, circa 4.828 ettari, per la continua copertura forestale e per la scarsa presenza dell’uomo, la Riserva è oggi riconosciuta come una delle zone wilderness più importanti della Toscana.L’azione modellatrice di un esteso reticolo idrografico sui diversi affioramenti geologici ha determinato un’importante varietà geo-morfologica: ripidi versanti, aree in erosione e profonde incisioni vallive costituiscono, infatti, gli elementi più tipici della Riserva. In tale contesto particolare importanza ecologica rivestono gli affioramenti di rocce ofiolitiche, conosciute come rocce verdi, frammenti di un’antica crosta oceanica formatasi circa 180 milioni di anni fa. Nel percorrere i sentieri sugli affioramenti ofiolitici, come ad esempio quelli del Corno al Bufalo, presso il Podere Monterufolino, risultano evidenti le tipiche comunità vegetali delle garighe, costituite da ginepro rosso, da rare specie di flora ende-miche quali Alyssum bertolonii, Euphorbia nicaeensis ssp. prostrata, Stachys recta var. serpentinii, Thymus striatus ssp. ophioliticus e Minuartia laricifolia var. ophiolitica e da altre specie dalle splendide fioriture primaverili .La complessa storia geologica ha inoltre regalato a quest’area un’estrema ricchezza mi-neraria e mineralogica: dalle manifestazioni idrotermali, ai paesaggi minerari, superficiali e sotterranei, legati alla ricerca ed allo sfrutta-mento del rame, del calcedonio, della magne-site e della lignite. Le discariche minerarie ed i tracciati ferroviari minerari, come sul torrente Ritasso, costituiscono oggi importanti emer-genze di archeologia industriale. Il visitatore potrà scoprire questi tesori spesso nascosti tra le foreste decidue, nelle macchie mediterranee o lungo i caratteristici greti torrentizi, in un ambiente assai eterogeneo ove la visita sarà
arricchita dalla scoperta di importan-ti specie di flora e di fauna.Il paesaggio vegetale della Riserva risulta oggi domi-
nato da boschi di latifoglie, con cerro, roverella e rovere, dai
LA RISERVA NATURALE DI BERIGNONE
Dominata dal rilievo del Monte Soldano (555 m) l’area protetta si estende, per circa 2166 ettari, a nord-est della Riserva di Monterufo-li-Caselli, caratterizzandosi per la morfologia meno accidentata, per il continuo sviluppo delle superfici forestali o di macchia e per la presenza di importanti ecosistemi fluviali. I torrenti Fosci, Sellate e Pavone, ma soprattutto il fiume Cecina, caratterizzano fortemente, con i loro terrazzi fluviali e la vegetazione ripariale, il paesaggio della Riserva, fornendo inoltre un habitat ideale per numerose specie di flora e fauna.La matrice forestale costituisce l’elemento dominante dell’area, estendendosi su un vasto complesso collinare costituito prevalente-mente da rocce sedimentarie, sia di ambiente marino che continentale (fluvio-lacustre), quali conglomerati, arenarie, marne e ar-gille. I maggiori affioramenti di tali depositi costituiscono oggi non solo un elemento condizionante la morfologia dei luoghi, ma anche preziose emergenze geomorfologiche: è il caso dei conglomerati lacustri della zona del Monte Soldano che affiorano con straordi-naria evidenza, anche a causa del loro colore rossastro (Grotta rossa), nelle pareti scavate dall’erosione torrentizia del Botro al Rio, poco a monte del Castello dei Vescovi, un ambiente selvaggio ove, tra i ripidi versanti rocciosi, non è raro osservare i mufloni.Il diversificato paesaggio morfologico, l’ottimo stato di conservazione degli habitat, l’elevata naturalità e la notevole biodiversità dei luoghi conferiscono all’area una grande importanza paesaggistica e naturalistica. In particolare la porzione settentrionale della Riserva ospita formazioni boschive decidue e sempreverdi di rilevante maturità e stabilità, estremamen-te rare nella fascia mediterranea. Notevole importanza riveste inoltre la presenza della rovere che forma, nel confinante Bosco di Tatti, uno dei popolamenti più importanti in Italia.Gli ambienti forestali maturi costituisco-no l’ambiente idoneo alla nidificazione di numerosi rapaci, come il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, lo sparviero e il biancone. Questi ambienti consentono anche la presenza di altre specie di uccelli quali il picchio rosso
LA RISERVA NATURALE DI MONTENERO
La Riserva Naturale “Montenero”, con i suoi 69 ettari di superficie, costituisce la più piccola area protetta presente nel territorio dell’Alta Val di Cecina, anch’essa istituita, come le altre due vicine Riserve, nel 1997. Situata sulle colli-ne plioceniche dell’Alta Val d’Era, tra Volterra e San Gimignano, la Riserva si estende sulle pendici settentrionali del Monte Nero (508 m), modesto ma erto rilievo posto alle spalle della villa di Ulignano.Attraversata dal torrente Strolla, la cui azione erosiva sulle rocce basaltiche ha creato un suggestivo ambiente naturale, l’area si localiz-za nell’alto bacino del fiume Era a costituire una peculiare isola verde immersa nelle vaste aree agricole presenti sulle colline plioceniche circostanti.Gli impervi versanti boscati del Monte Nero e gli affioramenti rocciosi ofiolitici, con forre e alcune suggestive cascate, costituiscono i due elementi peculiari della Riserva. In particolare il substrato ofiolitico condiziona l’ecologia complessiva dell’area, ove la sua lenta altera-bilità e la tipica composizione mineralogica danno luogo a formazioni vegetali endemiche e di notevole interesse conservazionistico. Tra le specie di flora delle rocce ofiolitiche merita segnalare la presenza di Alyssum bertolonii
The hilly Cecina Valley, criss-cros-sed by rivers and opening we-stwards to the sea, is a treasu-re trove where man’s history is inextricably linked to natural resources. Evidence of Etruscan, Roman and Mediaeval civilisa-tions emerge from the very varied environments of Volterra’s agricul-tural landscape, the vast Berigno-ne-Tatti and Monterufoli forests and the alluvial plain of the Ceci-na river. This is an artificial land-scape where thousands of years of human activity have left evidence of ancient settlements, fortifica-tions, mediaeval villages and mi-ning activities.
The Upper Cecina Valley has three important protected areas run by the Mountain Union and Regione Toscana. These are the “Berignone Forest”, “Monterufoli-Caselli Fo-rest” and “Montenero” Nature Re-serves, which together cover about 7.100 hectares (17.500 acres) within the municipalities of Po-marance, Monteverdi Marittimo, Montecatini Val di Cecina and Volterra. In the Reserves nume-rous Sites of Community Impor-tance, which are protected by the European Union, are further testi-mony to the environmental value of the area.The Monterufoli-Caselli Forest Reserve in the midst of the mine-ral-rich hills, comprises extensive, unspoiled forests and scrubland, with a closely-woven network of streams. It is recognised as one of the most important wilderness areas in Tuscany due to its exten-sion, unbroken forest covering and rarefied human presence. The Re-serve contains rare species of flora endemic to ophiolite or serpenti-nite rocks, the “green rocks”, and numerous birds of prey as well as many signs of ancient mining acti-vities.
The nearby “Berignone Forest” Reserve to the east offers various river environments including the Fosci, Sellate and Pavone streams
and particularly the Cecina river, with fluvial terraces and riparian vegetation typical of the Reserve landscape. The Maidens’ Rock, “Masso delle Fanciulle”, on the Ce-cina river is well worth a visit as is an excursion to the Botro al Rio gorges, not far above the famous Bishops’ Castle, the Castello dei Vescovi, a wild environment where it is not unusual to see mouflons on the steep rocky slopes.
An excursion to the Strolla stream gorges and the little parish church, Pieve della Nera, allows one to ap-preciate the nature and landscape of the small Montenero Reserve. A visit to this green oasis, immersed in Volterra’s hilly landscape, com-pletes the tour of the Reserves, an excellent opportunity to under-stand man’s history and his age-old relationship with nature.
Riserve in gran parte finalizzate alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla loro va-lorizzazione e fruizione. In particolare l’Ente opera mediante la gestione diretta delle Ri-serve, la tutela del patrimonio forestale e delle risorse naturali, il recupero dei beni storici e architettonici, la realizzazione di centri visita e la programmazione delle attività di ricerca scientifica e di didattica ambientale.
Il patrimonio agricolo forestale regionaleA testimoniare l’importanza delle risorse boschive, il territorio dell’Alta Val di Cecina ospita numerosi complessi del patrimonio agricolo-forestale regionale, la cui gestione è affidata all’Unione Montana. Si tratta di una vasta superficie forestale, estesa per circa 9300 ettari, che interessa quasi interamente il terri-torio delle tre Riserve.
La Rete Natura 2000Il territorio dell’Alta Val di Cecina vede la pre-senza di un articolato sistema di aree, definite Siti di Importanza Comunitaria o Regionale, il cui valore naturalistico è oggi riconosciuto a livello di Unione Europea e di Regione Tosca-na. Si tratta in particolare di otto siti, estesi su una superficie complessiva di circa 12. 145 et-
tari, in parte sovrapposti al sistema delle aree protette. Oltre ai siti coincidenti con le Riserve Naturali, il territorio dell’Alta Val di Cecina si arricchisce con le Balze di Volterra, i Campi di alterazione geotermica di M. Rotondo e Sasso Pisano, il fiume Cecina da Berignone a Pon-teginori e l’area della Valle del Pavone e Rocca Sillana. Obiettivo di tali siti è la conservazione attiva di particolari presenze faunistiche o floristiche o di particolari habitat, sempre più rari a livello comunitario; una conservazione da attuarsi anche mediante la valorizzazione delle attività umane tradizionali e la partecipa-zione delle comunità locali.
rimboschimenti, dalle leccete e dalla macchia alta, o forteto, ove al leccio e al corbezzolo si associano altre specie mediterranee, quali viburno, lentisco, alaterno, eriche, filliree e cisti. In questi boschi è possibile scoprire la presenza di importanti piante relitte come il tasso, l’agrifoglio e l’alloro.La notevole diffusione di corsi d’acqua, sorgenti e piccole aree umide costituisce una condizione ideale per numerose specie di anfibi, tra i quali emerge la presenza della salamandrina dagli occhiali, importante ende-mismo italiano, e del raro ululone. Tra i numerosi rapaci è possibile osservare il volo del falco pecchiaiolo, dello sparviero, del biancone o del lodolaio, mentre durante la notte, e al crepuscolo, è facile ascoltare i canti dei numerosi rapaci notturni, quali assiolo, civetta, barbagianni, allocco e gufo comune. Di elevato valore ecologico e conservazioni-stico risulta inoltre la presenza di importanti specie di uccelli quali succiacapre, tottavilla, magnanina e averla piccola, nelle garighe e nei mosaici di agroecosistemi, ex coltivi
e macchie. La diffusione della copertura boschiva favorisce inoltre la presenza di numerosi piccoli mammiferi, insettivori e
roditori, mentre tra i carnivori merita segnalare la presenza del tasso, ma soprattutto del lupo, che trova, nello scarso disturbo umano e nel-l’abbondante presenza di ungulati,
quali muflone, capriolo, daino e cinghiale, condizioni idonee di vita.
Situata al centro della Riserva, la Villa di Mon-terufoli, futuro centro di educazione ambien-tale di rilievo storico e artistico, ed il territorio limitrofo, caratterizzato da vasti rilievi ofioli-tici, costituiscono la principale testimonianza del felice connubio tra le risorse naturali, storiche e culturali di questo territorio.
maggiore, la tordela, la cincia bigia e il diffuso e comune colombaccio, mentre tra i mammi-feri è possibile osservare le tracce della puz-zola, del tasso, del gatto selvatico e del lupo, quest’ultimo avvantaggiato dalla presenza di numerosi ungulati.Durante la primavera i prati, le garighe e le macchie basse si riempiono di mille colori e profumi; in questo periodo è possibile osser-vare le fioriture dei narcisi, delle numerose
orchidee, della tipica flora endemica dei substrati ofiolitici o il volo della comu-
ne sterpazzolina o della tottavilla.Sicuramente da non perdere è la visita al tratto del fiume Cecina
compreso tra il Mulino di Berignone e la Bocca del Pavone, ove tra agroeco-
sistemi tradizionali, tipiche fasce di ve-getazione ripariale e ambienti di forra, è
possibile raggiungere il conosciuto “Masso delle Fanciulle”. In questo ambiente fluviale
si ritrovano alcune delle presenze faunistiche più rilevanti; infatti i terrazzi fluviali
ghiaiosi, oltre che territori di caccia importanti per i rapaci diurni e notturni, costituiscono l’habitat di
specie rare e minacciate, come il suc-ciacapre, la calandrella, il corriere piccolo e, soprattutto, l’occhione.Da questo ricco paesaggio di foreste e di fiumi emerge con forza la caratteristica forma della “Torraccia”, il Castello dei Vescovi di Berigno-ne, uno degli insediamenti medievali più inte-ressanti e suggestivi del territorio di Volterra, i cui ruderi sono in bella posizione panoramica sulla valle del torrente Sellate.
e di Centaurea aplolepa subsp. carueliana, endemiche del territorio italiano, presenti anche negli affioramenti ofiolitici delle vicine Riserve di Monterufoli e Berignone. Nei prati, soprattutto nel periodo primaverile, è possibi-le osservare la fioritura di numerose specie di notevole interesse, quali gli endemismi Crocus etruscus e Centaurea deusta, oltre alle più vi-stose fioriture del tulipano montano, del giglio rosso, della campanula media, del maggio-ciondolo e delle numerose orchidee.I versanti boscati, assai più diffusi delle aree aperte, sono costituiti da interessanti forma-zioni a dominanza di leccio, che nei versanti settentrionali si trasformano in leccete umide miste con carpino nero e altre latifoglie. Nei freschi impluvi il carpino nero diventa domi-nante, costituendo tipiche formazioni lineari insieme al nocciòlo e, talvolta, al cerro.Una antica Pieve, detta della Nera, domina la Valle del torrente Strolla. Non lontano dalla Pieve è possibile osservare i pochi resti del castello medievale della Nera, situato su un piccolo altopiano calcareo dove i suggestivi affioramenti rocciosi costituivano la difesa naturale del castello. Fuori del perimetro della Riserva, poco prima della Pieve, si trova la leggendaria Fonte del Latte, dalla quale sgorga, secondo la tradizione, un’acqua magica e portentosa in grado di procurare il latte alle madri.Percorrendo l’interessante sentiero interno alla Riserva non è raro scorgere, sopra l’antica Pieve e su tutto il comprensorio di Montenero,
il volteggiare di qualche rapace che tra queste rupi e nei boschi
più remoti trova l’habitat ideale per la nidificazione.
In particolare gli ambienti rupestri costituiscono l’habitat di nidificazione del gheppio, che trova, nelle vicine aree agri-cole, una preziosa zona
di caccia. La poiana, il biancone e il falco pec-chiaiolo costituiscono altre specie di rapaci facilmente osservabili
nella Riserva, mentre tra i mammiferi, non è raro imbattersi in cinghiali,
caprioli, volpi, tassi e istrici.
Volterra e lo scenario delle Balze
IL TERRITORIO DELL’ALTA VAL DI CECINA
Il territorio dell’ Alta Val di Cecina si estende ai confini meridionali della provincia di Pisa a comprendere gran parte del bacino idrografico del fiume Cecina, parte dell’Alta Val d’Era e dell’Alta Val di Cornia. Terra di colline e di fiu-mi, aperta al mare verso ovest, ove si legano, in modo mirabile, i segni della millenaria sto-ria dell’attività umana con le risorse naturali e paesaggistiche.Alle numerose testimonianze delle civiltà etrusca, romana e medievale, l’Alta Val di Ce-cina associa una ricca varietà di ambienti: dal paesaggio agricolo di Volterra, con i suoi ca-lanchi, le balze e le dolci colline, ai vasti com-plessi forestali di Berignone-Tatti e di Monte-rufoli, dalle impervie Colline Metallifere alla vasta pianura alluvionale del fiume Cecina. In questo variegato ambiente il visitatore più attento potrà scorgere le numerose emergenze naturalistiche costituite da importanti habitat e da rare specie di fauna e di flora.Terra ricca di risorse minerarie la Val di Cecina, ancor più di altre zone della Toscana, presenta un emergente paesaggio geologico, ben evidente nel campo geotermico di Larde-rello, con fumarole e sorgenti termali, nelle suggestive Balze di Volterra, nelle pendici argillose con calanchi e “biancane” o nei vasti affioramenti di rocce verdi.Un “ambiente costruito” in cui millenni di atti-vità umana hanno lasciato vive testimonianze,
non solo nei diversi usi agricoli e forestali, ma anche nei numerosi ed antichi insediamenti, nelle fortificazioni, nei borghi medievali, nelle antiche pievi, nei resti delle attività minerarie e nei beni archeologici, artistici e architetto-nici; presenze che trovano in Volterra, la città dell’alabastro, la più importante testimonian-za.Percorrere gli antichi tracciati di questo terri-torio, attraversare i numerosi siti etruschi o le splendide foreste delle Riserve significa com-prendere la storia dell’uomo e il suo rapporto millenario con la natura. Un insieme di valori la cui conservazione e va-lorizzazione trova un importante impulso nel sistema delle Riserve Naturali Regionali e nei Complessi forestali di proprietà pubblica ge-stiti dall’Unione Montana Alta Val di Cecina.
La rocca Sillana domina la selvaggia valle del Pavone
Il centro storico di Castelnuovo Val di Cecina
Pieve detta della Nera. Sorta intorno all’anno Mille e dedicata a San Giovanni Battista, costi-tuiva un edificio religioso di grande importanza nel-l’antica ed estesa diocesi della vicina Volterra.
Miniera di rame di Caporciano a Montecati-ni Val di Cecina
Scolaresca in visita guidata sugli affioramenti ofiolitici del Corno al Bufalo, presso Monterufolino, nella Riserva Naturale “Foresta di Monteru-foli - Caselli”. Le Riserve dell’Alta Val di Cecina dispongono di una ricca offerta di percorsi escursionistici e didattici adatti alle diverse esigenze del visitatore
Il territorio delle Riserve os-pita importanti popolazioni di carnivori, come il lupo, favoriti dallo scarso disturbo e dalla presenza di numerosi ungulati
Valle del Pavone (Sito di importanza Regio-nale).Gli ambienti fluviali, ricchi di importanti presenza fau-nistiche, costituiscono una delle principali emergenze naturalistiche e paesaggis-tiche delle Riserve
Riserva Naturale di Montenero.Confinante con l’antica Villa di Ulignano l’area pro-tetta, facilmente raggiun-gibile da Volterra, emerge, come una isola verde, dal vasto paesaggio agricolo delle colline plioceniche dell’alta Valdera
Caratteristiche fumarole fra Monterotondo e Sasso Piano
La testuggine terrestre è comune nel territorio della Riserva di Monterufoli. La presenza delle due lucertole, campestre e muraiola, oltre al ramarro, al biacco, al saettone e alla testuggine palustre, testimoniano della ricca presenza di rettili.
Le vaste foreste costituis-cono l’ideale ambiente di nidificazione del biancone, il rapace più rappresentativo del territorio delle Riserve
Daini, mufloni, cinghiali e caprioli costituiscono una importante fonte alimentare per il lupo
La salamandrina dagli oc-chiali rappresenta uno degli anfibi più rari ed importanti del territorio di Monterufoli
Fioritura di Iris lutescens nelle garighe ofiolitiche
Il corso del fiume Cecina, in località Masso delle Fanciulle, una delle aree naturalisticamente più importanti della Riserva Naturale di Berignone
Verdi colline di macchie e foreste e una fitta rete di corsi d’acqua a carattere torrentizio costituiscono la principale caratteristica del territorio di Berignone
Lo sperone roccioso della Riserva di Montenero.
L’azione erosiva del tor-rente Strolla ha scavato profonde gole negli im-pervi versanti ofiolitci del Montenero. Scendendo nella gola dello Strolla è possibile giungere ad un suggestivo salto d’acqua detto l’”Acqua cascata” o “Cascatelle”.
Il gheppio costituisce una presenza comune tra i rapaci della Riserva. Non è difficile osservarlo nelle vi-cine aree agricole mentre, immobile in volo, cerca le prede a terraL’imponente mole della
Torraccia, il Castello dei Vescovi di Berignone
L’occhione è uno degli uccelli più importanti della Riserva di Berignone. I ter-razzi ghiaiosi del fiume Ce-cina costituiscono l’habitat ideae per la nidificazione di uccelli rari e minacciati, come l’occhione, la calan-drella e il succiacapre
Riserva Naturale di Berignone
Uno dei suggestivi ponti della ferrovia lignitifera (1872-1928) sul torrente Ritasso nella Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli
Le Riserve Naturali sono un luogo ideale per il trekking a cavallo
Strumenti di fruizione del Sistema delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
Coordinamento progettuale ed editorialeUnione Montana Alta Val di Cecina e Regione ToscanaMauro Barsacchi, Davide Bettini, Guido Iacono
Coordinamento gruppo di progettazione Leonardo Lombardi - NEMO SrlAndrea Meli - Studio INLAND
Gruppo di progettazioneARDEA ScrlArts&altro SasD.R.E.Am. Italia soc. coop.Massimo Gentili NEMO SrlPENTAGONO SasStudio INLAND Viaggio Antico Scrl
Depliant generale delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
TestiLeonardo Lombardi – NEMO SrlGuido Tellini Florenzano - D.R.E.Am. Italia soc. coop.Giovanna Cascone e Roberto Savio-ARDEA Scrl
TraduzioniClare Littlewood
Progetto grafico e impaginazioneMassimo Gentili
FotoM. Barsacchi, D. Bettini, M. Gentili, A. Marrucci
DisegniAlessandro Sacchetti - Arts&altro Sas
© 2005-2016 Unione Montana Alta Val di CecinaDivieto di riproduzione anche parziale di testi e immagini
Nelle riserve si trovano oltre trenta specie di orchidee
LE RISERVE NATURALI
Il territorio dell’Alta Val di Cecina, a dimo-strazione dei suoi elevati valori naturalistici e storico-culturali, ospita tre importanti Aree Protette. Si tratta delle Riserve Naturali Fore-sta di Berignone, Foresta di Monterufoli-Ca-selli e Montenero, estese per una superficie complessiva di circa 7100 ettari ad interessare i comuni di Pomarance, Monteverdi Maritti-mo, Montecatini Val di Cecina e Volterra.
L’ente gestore e la storia del sistemaLa gestione delle tre Riserve Naturali, istituite nel 1997, avviene in convenzione tra Unio-ne Montana Alta Val di Cecina e Regione Toscana. Tale attività viene svolta mediante un Piano di gestione forestale ed un apposito Regolamento delle Riserve.
Gli obiettiviLa finalità complessiva, già consolidata nel corso della precedente gestione del patrimo-nio agricolo-forestale regionale, è quella di conservare il locale patrimonio naturale e storico-culturale attraverso un sistema inte-grato di Aree Protette in grado di soddisfare anche la crescente domanda di fruizione tu-ristica ambientale, di didattica e di ricerca, in un territorio che ha visto modificarsi il tessuto
socio-economico e le relative prospettive di sviluppo.Attraverso le strutture e le attività programmate,
le Riserve costituiscono oggi un valido punto
di riferimento per tutto il territorio della Val di Cecina, a disposizione
delle istituzioni, di studiosi e ricercatori,
dei turisti e dell’intera comunità locale.
Le attivitàL’Unione Montana Alta
Val di Cecina e la Regione Toscana realizzano nume-rose attività nel territorio delle
LA RISERVA NATURALE DI MONTERUFOLI-CASELLI
Situata al centro delle Colline Metallifere, la Riserva include vaste foreste e macchie ad alta naturalità e biodiversità, attraversate da una fitta rete di torrenti quali lo Sterza e il Trossa. Per l’estensione dell’area, circa 4.828 ettari, per la continua copertura forestale e per la scarsa presenza dell’uomo, la Riserva è oggi riconosciuta come una delle zone wilderness più importanti della Toscana.L’azione modellatrice di un esteso reticolo idrografico sui diversi affioramenti geologici ha determinato un’importante varietà geo-morfologica: ripidi versanti, aree in erosione e profonde incisioni vallive costituiscono, infatti, gli elementi più tipici della Riserva. In tale contesto particolare importanza ecologica rivestono gli affioramenti di rocce ofiolitiche, conosciute come rocce verdi, frammenti di un’antica crosta oceanica formatasi circa 180 milioni di anni fa. Nel percorrere i sentieri sugli affioramenti ofiolitici, come ad esempio quelli del Corno al Bufalo, presso il Podere Monterufolino, risultano evidenti le tipiche comunità vegetali delle garighe, costituite da ginepro rosso, da rare specie di flora ende-miche quali Alyssum bertolonii, Euphorbia nicaeensis ssp. prostrata, Stachys recta var. serpentinii, Thymus striatus ssp. ophioliticus e Minuartia laricifolia var. ophiolitica e da altre specie dalle splendide fioriture primaverili .La complessa storia geologica ha inoltre regalato a quest’area un’estrema ricchezza mi-neraria e mineralogica: dalle manifestazioni idrotermali, ai paesaggi minerari, superficiali e sotterranei, legati alla ricerca ed allo sfrutta-mento del rame, del calcedonio, della magne-site e della lignite. Le discariche minerarie ed i tracciati ferroviari minerari, come sul torrente Ritasso, costituiscono oggi importanti emer-genze di archeologia industriale. Il visitatore potrà scoprire questi tesori spesso nascosti tra le foreste decidue, nelle macchie mediterranee o lungo i caratteristici greti torrentizi, in un ambiente assai eterogeneo ove la visita sarà
arricchita dalla scoperta di importan-ti specie di flora e di fauna.Il paesaggio vegetale della Riserva risulta oggi domi-
nato da boschi di latifoglie, con cerro, roverella e rovere, dai
LA RISERVA NATURALE DI BERIGNONE
Dominata dal rilievo del Monte Soldano (555 m) l’area protetta si estende, per circa 2166 ettari, a nord-est della Riserva di Monterufo-li-Caselli, caratterizzandosi per la morfologia meno accidentata, per il continuo sviluppo delle superfici forestali o di macchia e per la presenza di importanti ecosistemi fluviali. I torrenti Fosci, Sellate e Pavone, ma soprattutto il fiume Cecina, caratterizzano fortemente, con i loro terrazzi fluviali e la vegetazione ripariale, il paesaggio della Riserva, fornendo inoltre un habitat ideale per numerose specie di flora e fauna.La matrice forestale costituisce l’elemento dominante dell’area, estendendosi su un vasto complesso collinare costituito prevalente-mente da rocce sedimentarie, sia di ambiente marino che continentale (fluvio-lacustre), quali conglomerati, arenarie, marne e ar-gille. I maggiori affioramenti di tali depositi costituiscono oggi non solo un elemento condizionante la morfologia dei luoghi, ma anche preziose emergenze geomorfologiche: è il caso dei conglomerati lacustri della zona del Monte Soldano che affiorano con straordi-naria evidenza, anche a causa del loro colore rossastro (Grotta rossa), nelle pareti scavate dall’erosione torrentizia del Botro al Rio, poco a monte del Castello dei Vescovi, un ambiente selvaggio ove, tra i ripidi versanti rocciosi, non è raro osservare i mufloni.Il diversificato paesaggio morfologico, l’ottimo stato di conservazione degli habitat, l’elevata naturalità e la notevole biodiversità dei luoghi conferiscono all’area una grande importanza paesaggistica e naturalistica. In particolare la porzione settentrionale della Riserva ospita formazioni boschive decidue e sempreverdi di rilevante maturità e stabilità, estremamen-te rare nella fascia mediterranea. Notevole importanza riveste inoltre la presenza della rovere che forma, nel confinante Bosco di Tatti, uno dei popolamenti più importanti in Italia.Gli ambienti forestali maturi costituisco-no l’ambiente idoneo alla nidificazione di numerosi rapaci, come il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, lo sparviero e il biancone. Questi ambienti consentono anche la presenza di altre specie di uccelli quali il picchio rosso
LA RISERVA NATURALE DI MONTENERO
La Riserva Naturale “Montenero”, con i suoi 69 ettari di superficie, costituisce la più piccola area protetta presente nel territorio dell’Alta Val di Cecina, anch’essa istituita, come le altre due vicine Riserve, nel 1997. Situata sulle colli-ne plioceniche dell’Alta Val d’Era, tra Volterra e San Gimignano, la Riserva si estende sulle pendici settentrionali del Monte Nero (508 m), modesto ma erto rilievo posto alle spalle della villa di Ulignano.Attraversata dal torrente Strolla, la cui azione erosiva sulle rocce basaltiche ha creato un suggestivo ambiente naturale, l’area si localiz-za nell’alto bacino del fiume Era a costituire una peculiare isola verde immersa nelle vaste aree agricole presenti sulle colline plioceniche circostanti.Gli impervi versanti boscati del Monte Nero e gli affioramenti rocciosi ofiolitici, con forre e alcune suggestive cascate, costituiscono i due elementi peculiari della Riserva. In particolare il substrato ofiolitico condiziona l’ecologia complessiva dell’area, ove la sua lenta altera-bilità e la tipica composizione mineralogica danno luogo a formazioni vegetali endemiche e di notevole interesse conservazionistico. Tra le specie di flora delle rocce ofiolitiche merita segnalare la presenza di Alyssum bertolonii
The hilly Cecina Valley, criss-cros-sed by rivers and opening we-stwards to the sea, is a treasu-re trove where man’s history is inextricably linked to natural resources. Evidence of Etruscan, Roman and Mediaeval civilisa-tions emerge from the very varied environments of Volterra’s agricul-tural landscape, the vast Berigno-ne-Tatti and Monterufoli forests and the alluvial plain of the Ceci-na river. This is an artificial land-scape where thousands of years of human activity have left evidence of ancient settlements, fortifica-tions, mediaeval villages and mi-ning activities.
The Upper Cecina Valley has three important protected areas run by the Mountain Union and Regione Toscana. These are the “Berignone Forest”, “Monterufoli-Caselli Fo-rest” and “Montenero” Nature Re-serves, which together cover about 7.100 hectares (17.500 acres) within the municipalities of Po-marance, Monteverdi Marittimo, Montecatini Val di Cecina and Volterra. In the Reserves nume-rous Sites of Community Impor-tance, which are protected by the European Union, are further testi-mony to the environmental value of the area.The Monterufoli-Caselli Forest Reserve in the midst of the mine-ral-rich hills, comprises extensive, unspoiled forests and scrubland, with a closely-woven network of streams. It is recognised as one of the most important wilderness areas in Tuscany due to its exten-sion, unbroken forest covering and rarefied human presence. The Re-serve contains rare species of flora endemic to ophiolite or serpenti-nite rocks, the “green rocks”, and numerous birds of prey as well as many signs of ancient mining acti-vities.
The nearby “Berignone Forest” Reserve to the east offers various river environments including the Fosci, Sellate and Pavone streams
and particularly the Cecina river, with fluvial terraces and riparian vegetation typical of the Reserve landscape. The Maidens’ Rock, “Masso delle Fanciulle”, on the Ce-cina river is well worth a visit as is an excursion to the Botro al Rio gorges, not far above the famous Bishops’ Castle, the Castello dei Vescovi, a wild environment where it is not unusual to see mouflons on the steep rocky slopes.
An excursion to the Strolla stream gorges and the little parish church, Pieve della Nera, allows one to ap-preciate the nature and landscape of the small Montenero Reserve. A visit to this green oasis, immersed in Volterra’s hilly landscape, com-pletes the tour of the Reserves, an excellent opportunity to under-stand man’s history and his age-old relationship with nature.
Riserve in gran parte finalizzate alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla loro va-lorizzazione e fruizione. In particolare l’Ente opera mediante la gestione diretta delle Ri-serve, la tutela del patrimonio forestale e delle risorse naturali, il recupero dei beni storici e architettonici, la realizzazione di centri visita e la programmazione delle attività di ricerca scientifica e di didattica ambientale.
Il patrimonio agricolo forestale regionaleA testimoniare l’importanza delle risorse boschive, il territorio dell’Alta Val di Cecina ospita numerosi complessi del patrimonio agricolo-forestale regionale, la cui gestione è affidata all’Unione Montana. Si tratta di una vasta superficie forestale, estesa per circa 9300 ettari, che interessa quasi interamente il terri-torio delle tre Riserve.
La Rete Natura 2000Il territorio dell’Alta Val di Cecina vede la pre-senza di un articolato sistema di aree, definite Siti di Importanza Comunitaria o Regionale, il cui valore naturalistico è oggi riconosciuto a livello di Unione Europea e di Regione Tosca-na. Si tratta in particolare di otto siti, estesi su una superficie complessiva di circa 12. 145 et-
tari, in parte sovrapposti al sistema delle aree protette. Oltre ai siti coincidenti con le Riserve Naturali, il territorio dell’Alta Val di Cecina si arricchisce con le Balze di Volterra, i Campi di alterazione geotermica di M. Rotondo e Sasso Pisano, il fiume Cecina da Berignone a Pon-teginori e l’area della Valle del Pavone e Rocca Sillana. Obiettivo di tali siti è la conservazione attiva di particolari presenze faunistiche o floristiche o di particolari habitat, sempre più rari a livello comunitario; una conservazione da attuarsi anche mediante la valorizzazione delle attività umane tradizionali e la partecipa-zione delle comunità locali.
rimboschimenti, dalle leccete e dalla macchia alta, o forteto, ove al leccio e al corbezzolo si associano altre specie mediterranee, quali viburno, lentisco, alaterno, eriche, filliree e cisti. In questi boschi è possibile scoprire la presenza di importanti piante relitte come il tasso, l’agrifoglio e l’alloro.La notevole diffusione di corsi d’acqua, sorgenti e piccole aree umide costituisce una condizione ideale per numerose specie di anfibi, tra i quali emerge la presenza della salamandrina dagli occhiali, importante ende-mismo italiano, e del raro ululone. Tra i numerosi rapaci è possibile osservare il volo del falco pecchiaiolo, dello sparviero, del biancone o del lodolaio, mentre durante la notte, e al crepuscolo, è facile ascoltare i canti dei numerosi rapaci notturni, quali assiolo, civetta, barbagianni, allocco e gufo comune. Di elevato valore ecologico e conservazioni-stico risulta inoltre la presenza di importanti specie di uccelli quali succiacapre, tottavilla, magnanina e averla piccola, nelle garighe e nei mosaici di agroecosistemi, ex coltivi
e macchie. La diffusione della copertura boschiva favorisce inoltre la presenza di numerosi piccoli mammiferi, insettivori e
roditori, mentre tra i carnivori merita segnalare la presenza del tasso, ma soprattutto del lupo, che trova, nello scarso disturbo umano e nel-l’abbondante presenza di ungulati,
quali muflone, capriolo, daino e cinghiale, condizioni idonee di vita.
Situata al centro della Riserva, la Villa di Mon-terufoli, futuro centro di educazione ambien-tale di rilievo storico e artistico, ed il territorio limitrofo, caratterizzato da vasti rilievi ofioli-tici, costituiscono la principale testimonianza del felice connubio tra le risorse naturali, storiche e culturali di questo territorio.
maggiore, la tordela, la cincia bigia e il diffuso e comune colombaccio, mentre tra i mammi-feri è possibile osservare le tracce della puz-zola, del tasso, del gatto selvatico e del lupo, quest’ultimo avvantaggiato dalla presenza di numerosi ungulati.Durante la primavera i prati, le garighe e le macchie basse si riempiono di mille colori e profumi; in questo periodo è possibile osser-vare le fioriture dei narcisi, delle numerose
orchidee, della tipica flora endemica dei substrati ofiolitici o il volo della comu-
ne sterpazzolina o della tottavilla.Sicuramente da non perdere è la visita al tratto del fiume Cecina
compreso tra il Mulino di Berignone e la Bocca del Pavone, ove tra agroeco-
sistemi tradizionali, tipiche fasce di ve-getazione ripariale e ambienti di forra, è
possibile raggiungere il conosciuto “Masso delle Fanciulle”. In questo ambiente fluviale
si ritrovano alcune delle presenze faunistiche più rilevanti; infatti i terrazzi fluviali
ghiaiosi, oltre che territori di caccia importanti per i rapaci diurni e notturni, costituiscono l’habitat di
specie rare e minacciate, come il suc-ciacapre, la calandrella, il corriere piccolo e, soprattutto, l’occhione.Da questo ricco paesaggio di foreste e di fiumi emerge con forza la caratteristica forma della “Torraccia”, il Castello dei Vescovi di Berigno-ne, uno degli insediamenti medievali più inte-ressanti e suggestivi del territorio di Volterra, i cui ruderi sono in bella posizione panoramica sulla valle del torrente Sellate.
e di Centaurea aplolepa subsp. carueliana, endemiche del territorio italiano, presenti anche negli affioramenti ofiolitici delle vicine Riserve di Monterufoli e Berignone. Nei prati, soprattutto nel periodo primaverile, è possibi-le osservare la fioritura di numerose specie di notevole interesse, quali gli endemismi Crocus etruscus e Centaurea deusta, oltre alle più vi-stose fioriture del tulipano montano, del giglio rosso, della campanula media, del maggio-ciondolo e delle numerose orchidee.I versanti boscati, assai più diffusi delle aree aperte, sono costituiti da interessanti forma-zioni a dominanza di leccio, che nei versanti settentrionali si trasformano in leccete umide miste con carpino nero e altre latifoglie. Nei freschi impluvi il carpino nero diventa domi-nante, costituendo tipiche formazioni lineari insieme al nocciòlo e, talvolta, al cerro.Una antica Pieve, detta della Nera, domina la Valle del torrente Strolla. Non lontano dalla Pieve è possibile osservare i pochi resti del castello medievale della Nera, situato su un piccolo altopiano calcareo dove i suggestivi affioramenti rocciosi costituivano la difesa naturale del castello. Fuori del perimetro della Riserva, poco prima della Pieve, si trova la leggendaria Fonte del Latte, dalla quale sgorga, secondo la tradizione, un’acqua magica e portentosa in grado di procurare il latte alle madri.Percorrendo l’interessante sentiero interno alla Riserva non è raro scorgere, sopra l’antica Pieve e su tutto il comprensorio di Montenero,
il volteggiare di qualche rapace che tra queste rupi e nei boschi
più remoti trova l’habitat ideale per la nidificazione.
In particolare gli ambienti rupestri costituiscono l’habitat di nidificazione del gheppio, che trova, nelle vicine aree agri-cole, una preziosa zona
di caccia. La poiana, il biancone e il falco pec-chiaiolo costituiscono altre specie di rapaci facilmente osservabili
nella Riserva, mentre tra i mammiferi, non è raro imbattersi in cinghiali,
caprioli, volpi, tassi e istrici.
Volterra e lo scenario delle Balze
IL TERRITORIO DELL’ALTA VAL DI CECINA
Il territorio dell’ Alta Val di Cecina si estende ai confini meridionali della provincia di Pisa a comprendere gran parte del bacino idrografico del fiume Cecina, parte dell’Alta Val d’Era e dell’Alta Val di Cornia. Terra di colline e di fiu-mi, aperta al mare verso ovest, ove si legano, in modo mirabile, i segni della millenaria sto-ria dell’attività umana con le risorse naturali e paesaggistiche.Alle numerose testimonianze delle civiltà etrusca, romana e medievale, l’Alta Val di Ce-cina associa una ricca varietà di ambienti: dal paesaggio agricolo di Volterra, con i suoi ca-lanchi, le balze e le dolci colline, ai vasti com-plessi forestali di Berignone-Tatti e di Monte-rufoli, dalle impervie Colline Metallifere alla vasta pianura alluvionale del fiume Cecina. In questo variegato ambiente il visitatore più attento potrà scorgere le numerose emergenze naturalistiche costituite da importanti habitat e da rare specie di fauna e di flora.Terra ricca di risorse minerarie la Val di Cecina, ancor più di altre zone della Toscana, presenta un emergente paesaggio geologico, ben evidente nel campo geotermico di Larde-rello, con fumarole e sorgenti termali, nelle suggestive Balze di Volterra, nelle pendici argillose con calanchi e “biancane” o nei vasti affioramenti di rocce verdi.Un “ambiente costruito” in cui millenni di atti-vità umana hanno lasciato vive testimonianze,
non solo nei diversi usi agricoli e forestali, ma anche nei numerosi ed antichi insediamenti, nelle fortificazioni, nei borghi medievali, nelle antiche pievi, nei resti delle attività minerarie e nei beni archeologici, artistici e architetto-nici; presenze che trovano in Volterra, la città dell’alabastro, la più importante testimonian-za.Percorrere gli antichi tracciati di questo terri-torio, attraversare i numerosi siti etruschi o le splendide foreste delle Riserve significa com-prendere la storia dell’uomo e il suo rapporto millenario con la natura. Un insieme di valori la cui conservazione e va-lorizzazione trova un importante impulso nel sistema delle Riserve Naturali Regionali e nei Complessi forestali di proprietà pubblica ge-stiti dall’Unione Montana Alta Val di Cecina.
La rocca Sillana domina la selvaggia valle del Pavone
Il centro storico di Castelnuovo Val di Cecina
Pieve detta della Nera. Sorta intorno all’anno Mille e dedicata a San Giovanni Battista, costi-tuiva un edificio religioso di grande importanza nel-l’antica ed estesa diocesi della vicina Volterra.
Miniera di rame di Caporciano a Montecati-ni Val di Cecina
Scolaresca in visita guidata sugli affioramenti ofiolitici del Corno al Bufalo, presso Monterufolino, nella Riserva Naturale “Foresta di Monteru-foli - Caselli”. Le Riserve dell’Alta Val di Cecina dispongono di una ricca offerta di percorsi escursionistici e didattici adatti alle diverse esigenze del visitatore
Il territorio delle Riserve os-pita importanti popolazioni di carnivori, come il lupo, favoriti dallo scarso disturbo e dalla presenza di numerosi ungulati
Valle del Pavone (Sito di importanza Regio-nale).Gli ambienti fluviali, ricchi di importanti presenza fau-nistiche, costituiscono una delle principali emergenze naturalistiche e paesaggis-tiche delle Riserve
Riserva Naturale di Montenero.Confinante con l’antica Villa di Ulignano l’area pro-tetta, facilmente raggiun-gibile da Volterra, emerge, come una isola verde, dal vasto paesaggio agricolo delle colline plioceniche dell’alta Valdera
Caratteristiche fumarole fra Monterotondo e Sasso Piano
La testuggine terrestre è comune nel territorio della Riserva di Monterufoli. La presenza delle due lucertole, campestre e muraiola, oltre al ramarro, al biacco, al saettone e alla testuggine palustre, testimoniano della ricca presenza di rettili.
Le vaste foreste costituis-cono l’ideale ambiente di nidificazione del biancone, il rapace più rappresentativo del territorio delle Riserve
Daini, mufloni, cinghiali e caprioli costituiscono una importante fonte alimentare per il lupo
La salamandrina dagli oc-chiali rappresenta uno degli anfibi più rari ed importanti del territorio di Monterufoli
Fioritura di Iris lutescens nelle garighe ofiolitiche
Il corso del fiume Cecina, in località Masso delle Fanciulle, una delle aree naturalisticamente più importanti della Riserva Naturale di Berignone
Verdi colline di macchie e foreste e una fitta rete di corsi d’acqua a carattere torrentizio costituiscono la principale caratteristica del territorio di Berignone
Lo sperone roccioso della Riserva di Montenero.
L’azione erosiva del tor-rente Strolla ha scavato profonde gole negli im-pervi versanti ofiolitci del Montenero. Scendendo nella gola dello Strolla è possibile giungere ad un suggestivo salto d’acqua detto l’”Acqua cascata” o “Cascatelle”.
Il gheppio costituisce una presenza comune tra i rapaci della Riserva. Non è difficile osservarlo nelle vi-cine aree agricole mentre, immobile in volo, cerca le prede a terraL’imponente mole della
Torraccia, il Castello dei Vescovi di Berignone
L’occhione è uno degli uccelli più importanti della Riserva di Berignone. I ter-razzi ghiaiosi del fiume Ce-cina costituiscono l’habitat ideae per la nidificazione di uccelli rari e minacciati, come l’occhione, la calan-drella e il succiacapre
Riserva Naturale di Berignone
Uno dei suggestivi ponti della ferrovia lignitifera (1872-1928) sul torrente Ritasso nella Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli
Le Riserve Naturali sono un luogo ideale per il trekking a cavallo
Strumenti di fruizione del Sistema delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
Coordinamento progettuale ed editorialeUnione Montana Alta Val di Cecina e Regione ToscanaMauro Barsacchi, Davide Bettini, Guido Iacono
Coordinamento gruppo di progettazione Leonardo Lombardi - NEMO SrlAndrea Meli - Studio INLAND
Gruppo di progettazioneARDEA ScrlArts&altro SasD.R.E.Am. Italia soc. coop.Massimo Gentili NEMO SrlPENTAGONO SasStudio INLAND Viaggio Antico Scrl
Depliant generale delle Riserve Naturali Regionali dell’Alta Val di Cecina
TestiLeonardo Lombardi – NEMO SrlGuido Tellini Florenzano - D.R.E.Am. Italia soc. coop.Giovanna Cascone e Roberto Savio-ARDEA Scrl
TraduzioniClare Littlewood
Progetto grafico e impaginazioneMassimo Gentili
FotoM. Barsacchi, D. Bettini, M. Gentili, A. Marrucci
DisegniAlessandro Sacchetti - Arts&altro Sas
© 2005-2016 Unione Montana Alta Val di CecinaDivieto di riproduzione anche parziale di testi e immagini
Nelle riserve si trovano oltre trenta specie di orchidee
Resti di attività minerarie sul torrente Linari
Villa Monterufoli
Affioramenti ofiolitici del Corno al Bufalo
Ferrovia mineraria Torrente Ritasso
Laghetto e Fattoria di Caselli
Torrente Sterza
Golazze aperte
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RISERVA NATURALE REGIONALE.FORESTA DI MONTERUFOLI-CASELLI
Camporbiano
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Ente Gestore delle RiserveUnione Montana Alta Val di Cecina su convenzione con la Regione Toscana
Via Roncalli, 38 56045 Pomarance (PI) tel. 0588 62003 fax 0588 [email protected]
Regione ToscanaDirezione Ambiente ed EnergiaSettore Tutela della Natura e del Maretel. 050 929654
Norme di comportamentoLa regolamentazione delle attività all’interno delle Riserve è demandata ad un apposito re-golamento, approvato dalla Provincia di Pisa, scaricabile dal sito dell’Unione Montana
Strutture per la fruizioneAree parcheggio, aree pic-nic, percorsi natura, percorsi didattici ed aree accessibili si alter-nano nelle zone più facilmente raggiungibili e significative delle Riserve.
Strutture residenziali per la visita e l’educazione ambientaleVilla di Monterufoli Riserva di Monterufoli-CaselliCentro residenziale di educazione ambientale con sale espositive
Fattoria di Caselli Riserva di Monterufoli-CaselliAppartamenti, foresteria, sala conferenze, centro visita, laboratori ed uffici
Podere La PompaRiserva di Monterufoli-CaselliCentro informazione e documentazione
Capanno Pian di Casinieri Riserva di BerignoneCentro informazione e documentazione
Altri indirizzi utili
Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera tel. 0588 [email protected]
Museo delle MinierePalazzo Pretorio, Montecatini Val di Cecina informazioni e prenotazionitel. 0588 31026
Museo della Geotermia Larderello, tel. 0588 67724
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Servizio di visita guidataLe Guide specializzate sul Sistema delle Riser-ve Naturali possono essere prenotate presso ilConsorzio Turistico tel. 0588 87257
LUOGhI DI INTERESSE
Montenero
Foresta di Berignone
Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori
Foresta di Monterufoli
Campi di alterazione geotermica di Monterotondo e Sasso Pisano
Balze di Volterra
Valle del Pavone e Rocca Sillana
Caselli
SITI DI IMPORTANZACOMUNITARIAE REGIONALE
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MONTERUFOLI-CASELLI
BERIGNONE
MONTENERO
Centro di Educazione Ambientale
Centro visita
Punto informativo
Ingresso Riserva
RISERVE NATURALI
RISERVE NATURALI ALTA VAL DI CECINA
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Massa Marittima
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San Gimignano
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Firenze
ANPIL Magona
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Monteguidi
Montaione
Gambassi
Resti di attività minerarie sul torrente Linari
Villa Monterufoli
Affioramenti ofiolitici del Corno al Bufalo
Ferrovia mineraria Torrente Ritasso
Laghetto e Fattoria di Caselli
Torrente Sterza
Golazze aperte
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Torrente Strolla
Podere Il Pino Podere Caprareccia
Bosco di rovere di Tatti
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RIS. NAT. PROV.MONTENERO
RIS. NAT. REG.FORESTA DIBERIGNONE
RISERVA NATURALE REGIONALE.FORESTA DI MONTERUFOLI-CASELLI
Camporbiano
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Larigao
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BoschettiScuola
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Podere La PompaRiserva di Monterufoli-CaselliCentro informazione e documentazione
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Servizio di visita guidataLe Guide specializzate sul Sistema delle Riser-ve Naturali possono essere prenotate presso ilConsorzio Turistico tel. 0588 87257
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Montenero
Foresta di Berignone
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