NATALE_NEA POLIS_ROMA_12_2011_ANNO II

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INTERVISTA A FABIO BELLINI, PRESIDENTE DEL MUNICIPIO XVI INTERVISTA A UMBERTO MARRONI, CONSIGLIERE DI ROMA CAPITALE NOTIZIE DAI MUNICIPI... NUOVI DIRITTI: MATERNITA’ AL PADRE PROFESSIONISTI E’ TEMPO DI BILANCI FOCUS: NATALE E MOLTO ALTRO.... energia: Novità e convenienze Auguri di Buon Natale N.12 DICEMBRE 2011

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NATALE_NEA POLIS_ROMA_12_2011_ANNO II

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INTERVISTA AFABIO BELLINI,

PRESIDENTE DELMUNICIPIO XVI

INTERVISTAAUMBERTOMARRONI,

CONSIGLIERE DI ROMA CAPITALE

NOTIZIE DAI MUNICIPI...

NUOVI DIRITTI:MATERNITA’ AL PADRE

PROFESSIONISTI

E’ TEMPO DIBILANCI

FOCUS: NATALE

EMOLTO ALTRO....

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N.12 DICEMBRE 2011

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nelle misure economiche all’esame. Infatti, per ad-dolcire la medicina sta circolando la voce che i sa-crifici, prima o poi, li faranno tutti, altrimenti cheNazione saremmo. Quindi, prima e subito pa-gherà il popolo (dipendenti, pensionati, impren-ditori medio-piccoli, di sinistra, di destra è uguale)poi, toccherà anche ai privilegiati ossia le cor-porazioni, i politici, i grandi imprenditori e capitali.Forse. Ma non si poteva fare il contrario? Op-pure chiedere a tutti di pagare, invece di colpire glistessi con la promessa che poi un domani toccheràanche agli altri. Qualcuno potrebbe osservare che ilGoverno Monti rischierebbe di cadere qualora si toc-cassero ad esempio i grandi patrimoni. Se fossecosì, le speranze sarebbe poche perché non si capi-sce come Monti possa avere la forza politica piùavanti di mantenere l’impegno se oggi non ce l’ha?Speriamo non si tratti delle solite promesse perprendere tempo. Nessuno mette in discussione lagravità della crisi ma piuttosto chi l’ha vera-mente causata e la mancanza di equità nellapolitica dagli ultimi anni ad oggi.

Ma vediamo in sintesi le principali misure conqualche commento:Irpef: anche se si dice che non sono state toccatein realtà è stata data la possibilità alle Regioni difarlo (dallo 0,9 all'1,23%) per far fronte alla dimi-nuzione dei trasferimenti statali. State sicuri che au-menterà.Casa: l’Ici anche sulla prima casa è stata rintrodottaed anche rincarata (un'aliquota dello 0,4%, con unadetrazione di 200 euro). Sulle seconde e terze casesono probabili sensibili aumenti sia per i parametriutilizzati (una rivalutazione degli estimi del 60%) siaperché i Comuni tasseranno sapendo che si tratta diNON residenti.

Limiti al contante - La soglia della tracciabilità deldenaro viene abbassata a mille euro. Al di sopra diquesto tetto non saranno possibili operazioni in con-tanti. Questa azione non tocca i grandi evasori e vanella direzione opposta della semplificazione.Iva - E' previsto un aumento dell'imposta sul valoreaggiunto: dal 21% al 23% dal primo settembre2012. Sarà attuata solo "solo nel caso in cui i sacri-fici non portino nelle casse dello Stato gli obiettivisperati.Ristrutturazioni edilizie - Diventa strutturalel'agevolazione del 36% sulle ristrutturazioni ediliziedi abitazioni residenziali.Autorità ridotte o soppresse – Staremo a vederese e come questa norma verrà attuata, anche se sitratta di una notizia positiva perché erano mal fun-zionanti. Sono inoltre soppressi gli enti previdenzialiInpdap ed Enpals; le loro funzioni passeranno al-l'Inps.Fondo garanzia per imprese - Potenziamento delfondo di Garanzia con almeno 20 miliardi di creditoa disposizione delle piccole e medie imprese,Irap - Le imprese potranno dedurre dall'Ires e dal-l'Irpef la quota di Irap "relativa alla quota imponibiledelle spese per il personale dipendente e assimi-lato". L'Irap alle imprese "verrà sgravata" anche "perchi prevede" l'assunzione di "donne e giovani". Lamisura in questione "va a ridurre il gettito dell'Irapper le Regioni e sarà perciò compensato con un au-mento dei trasferimenti statali".Tagli a enti locali – Male, perché si tratta delleistituzioni di prossimità ossia quelle che eroganoservizi ai cittadini.Tasse su auto di lusso, elicotteri e aerei pri-vati è cosa. Misura Modesta.Bollo su depositi titoli - E' prevista l'estensionedel bollo dai conti correnti ad altri strumenti finan-ziari quali depositi titoli, polizze vita e fondi mobiliari.Altri costi sul bancario, ma non ce ne sono già troppi?Stato garante per le banche - Una norma con-tenuta nella manovra prevede che il ministero del-l'Economia "fino al 30 giugno 2012 è autorizzato aconcedere la garanzia dello Stato sulle passivitàdelle banche italiane. IngiustoAumento delle accise sui carburantiFarmaci liberalizzati di fascia c, quelli a paga-mento, che potranno essere venduti anche nelle pa-rafarmacie.

ma non dovevano pagare tutti?

.3EDITORIALEnovembre 2011

Anche quest’anno è arri-vato il Natale e con esso iltempo di essere non solotutti più buoni ma anchedi fare qualche sacrificio.Eh sì, questa è la novitàdel Natale 2011.Il declamato principiod’Equità del GovernoMonti sembra aver avutoun’applicazione modesta

di Claudio Napoli(Economista, Spec. Internazionale)

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Intervista ad Umberto Marroni,Capogruppo PD al Comune diRoma .6

Le scuderie del Parco delPineto: degrado 7

Studio.IN: architettura, Bijoux,collane dietro l’angolo

Il Cinema internazionalesceglie Monteverde .10

Mercato dei Capasso: idettagli dell’opera .10

Intervista a Fabio Bellini, Presi-dente del Municipio XVI: il fu-turo di Portaportese .11

La musica a Roma che non viaspettate: Nèa Polis ti regala ilconcerto di Natale .26

Gerontocrazia e Mediocrazia:una storia tutta italiana .13

Natale: tutti più buoni o solospendaccioni? .14

Il 2012 si avvicina...tempo dibilanci .14

Il piacere della lentezza .15

Squilibri alimentari: cosa fare sesi verificano? .15

Passo anch’io all’energia libera:novità e convenienze .18Roma cambia colore .18

La legge di stabilità e lo sviluppoeconomico .19

Lezioni di Moda da Londra .20Non ti butto ma ti rivendo .21

Lavoro e nuovi diritti: riconosciutala maternità al padre .22Come applicare il Piano Casa .23

Chi disprezza compra .24

Yadro: storia di un vampiroalieno .25

Il codice Voynich .28

I film natalizi .29

N.° 12 -Anno II - DICEMBRE 2011www.neapolisroma.it o Facebook

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EDITORIALE NATALE & BILANCI

lifeunderground

SOCIETÀ & RELAZIONI

PROFESSIONISTI

nea letteratura

ECONOMIA

CULTURA ENERGETICA

NEA CULTURA/CINEMA

MODA & BELLEZZA

Nelprossimonumero30

dovetrovolarivista30

NOTIZIEDALLACAPITALEEditore: Claudio NapoliDirettore ResponsabileElio TomassettiDirettore CommercialeCarlo FamigliettiComitato scientifico:Edy Viola, A. Tancredi, F. Napoli

Grafico: Daniele [email protected] & Marketing:Francesco ZancaCollaboratori:Francesco Grasselli, Luca Iacolina,Marco Senzacqua, Massimo Minnetti,Laura Napoli, Valeria Pucci, Sabrina Nu-mini, Valerio Pelliccia, Viviana Vannucci,Federico Monti, Lorenzo Sigillò, PaoloMigotto, Giorgio Zussini, Laura AndinaSalvo accordi scritti, la collaborazione con ilmensile Nea Polis Roma è da considerarsi a ti-tolo gratuito Foto ed Immagini sono tratte dalweb. L’editore ha cercato di rintracciare gliaventi diritto ai crediti fotografici non specifi-cati ed è a disposizione per chiarimenti.

Tipografia: G. De Vecchi Pieralice, 2000167 RomaRegistrazione Tribunale di Roma:n. 360/2010 del 17 settembre 2010N° iscrizione ROC: 20384Sede Operativa: via G.Funaioli, 54

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320.22.84.36806.94368579

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ROMA

Municipio XVI

Municipio XVII

Municipio XVIII

R E D A Z I O N E

Meglio fare presto .5

Focus

SOMMARIO

[email protected]

NONBUTTARMI,REGALAMI

O RIPORTAMI

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.6 dicembre 2011NOTIZIE DALLA CAPITALE

Cosa mi dice a proposito dell'amministrazioneAlemanno?Sono quasi quattro anni che il sindaco non ha man-tenuto le promesse fatte in campagna elettorale,come quella della sicurezza urbana, della lotta aldegrado e alla crisi economica. Per non parlaredello scandalo “parentopoli”, uno scempio che havisto coinvolte importanti aziende capitoline, comel'AMA e l'ATAC, indice di una cattiva gestione daparte delle classi dirigenti.”Il PD continua a denunciare le inefficiente dellaMaggioranza comunale, ma quali sono le pro-poste alternative dell'opposizione?“ La prima preoccupazione riguarda la sicurezza deicittadini: la proposta è quella di organizzare una se-duta per stabilire gli interventi delle forze dell'ordineche dovranno agire capillarmente, soprattutto neiquartieri degradati. L'altro provvedimento riguardala necessità di una regolamentazione degli impiantidei cartelloni abusivi, un altro scempio che devastalo spazio urbano. ”

Cosa propone il Partito Democratico per farfronte alla crisi economica?“L'obiettivo è quello di portare in aula delle delibere

INTERVISTA AD UMBERTOMARRONI,Capogruppo consiliare PD del Comune di Roma

che possano contra-stare il problema: inve-stimenti nel settoresociale, produttivo,commerciale, dellapiccola e media im-presa. Inoltre, credo sianecessaria una propo-sta di un nuovo pianosulla gestione rifiuti.”

Un'ultima battuta su Roma Capitale, decreto va-rato dal neo-ministro Monti.

“Il decreto è il risultato di un progetto che il PD stavacoltivando da anni, sia a livello comunale che par-lamentare. Ma al momento credo che la riforma siauna scatola vuota, che dovrà essere riempita di con-tenuti, con la definizione di poteri reali: la nostra cittàha bisogno di più risorse per svolgere il suo ruolo dicapitale all'interno del paese. E' necessario, quindi,aprire subito un tavolo tra Regione, Provincia, Cam-pidoglio ed Assemblee elettive al fine di cercare unacomune intesa, superando le liti interne del PDL trala Presidente Polverini e il Sindaco Alemanno. L'Op-posizione, da parte sua, dovrà pianificare un nuovoprogramma con una nuova classe dirigente.”

Viviana Vannucci

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Gli operatori dell’Ospedale San Carlo, istituto ge-stito da religiosi, incrociano le braccia per prote-stare contro il mancato versamento degli stipendi.La mobilitazione continuerà perché interessa1.500 famiglie ad oltranza con un presidio anchenotturno per sensibilizzare l’opinione pubblicacirca la gravità della situazione.Stamani 6 dicembre 2011, siamo andati a verificare lasituazione e parlando con i presenti abbiamo ricostruitola vicenda che riportiamo di seguito.I primi segnali arrivano a giungo 2011 quando l’aziendaospedaliera San Carlo comunica ai sindacati che gli ope-ratori avrebbero ricevuto in ritardo (circa 10-20 giorni)lo stipendio del mese corrente. Si accettano i sacrificima nessuno poteva immaginarsi che la situazione sa-rebbe di li a poco precipitata. Infatti, i ritardi aumen-tano e la situazione d’urgenza da temporanea peggiorae diventa cronica. Infatti, si allungano ogni mese i tempinei pagamenti e ad oggi 6 dicembre gli operatori sonoin attesa di ricevere lo stipendio di novembre. Ma qua-l’è stata la scintilla che ha portato i lavoratori adincrociare le braccia ed occupare con un presidiopermanente l’Ospedale? Non sono stati i ritardi neipagamenti ma l’assenza di garanzie di ritorno ad unasituazione di normalità e ad oggi il sicuro mancato pa-gamento dello stipendio di dicembre e della tredicesima.Molti di loro sono giovani coppie con famiglie e mutuialle spalle ed una situazione del genere proprio non pos-sono reggerla perché si sentono a rischio “povertà“.

.7dicembre 2011 NOTIZIE DALLA CAPITALE

DOPOL’IDI, LACRISI TOCCAL’OSPEDALE SANCARLO:lavoratori senza stipendio incrociano le braccia per protestare

Municipio XVIII (Gregorio VII - Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato) www.neapolisroma.it

Inoltre, si sentonobeffati in quantotempo fa per risolvereil problema è stato or-ganizzato un tavoloper trovare una solu-zione con sindacati,vertici aziendali e Pre-fetto. Sebbenel’azienda difronte alPrefetto si fosse im-pegnata ad interve-

nire, i lavoratori si sentono traditi perché l’impegno èstato disatteso. Inoltre, alcuni operatori ci hanno rac-contato di essersi sentiti presi in giro quando il 4 no-vembre il Presidente Franco De Gaminara che èPresidente e frate della congregazione durante lamessa in Chiesa ha festeggiato il Santo Patrono con idipendenti affermando il ritorno degli stipendi.Peccatoche ciò non si avvenuto, sottolineano. Capire lecause della crisi è difficile, tuttavia da un lato, la si puòimputare alla diminuzione dei trasferimenti della Re-gione Lazio e dall’altro, i lavoratori sottolineano una ge-stione dell’azienda che non ha mai condiviso scelte erischi con i sindacati e scelte gestionali che si sono ri-velate fallimentari. Gli organizzatori però sottolineanoche il loro senso di responsabilità è alto e che quindi sigarantiranno i servizi minimi assistenziali perché cre-dono nella missione della loro professione. L. Napoli

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.8 dicembre 2011NOTIZIE DALLA CAPITALE

STUDIO.IN:ARCHIETTURA,BIJOUX,COLLANEQuando l’arte è dietro l’angolo

Quando nasce Studio.in? Di cosa si occupa principalmente?"Studio.in nasce nel 2000 fondato da me e si occupa di progettazione e di ristrutturazione, dalle pratichetecniche alla direzione dei lavori, al design, con la collaborazione di validi tecnici ed ottimi artigiani. Nel 2010,trasferendomi in viale delle Milizie, ho aperto una nuova attività commerciale, che permette di offrire alcliente un servizio completo, "dall'idea alla realizzazione", attraverso la vendita di una vasta gamma di ma-teriali selezionati per la ristrutturazione della casa: pietre, parquet, mosaici, resine ecc..."Visitando il vostro sito si apprende che vi preoccupate di far conciliare l'aspetto creativo del-l'arredamento con la comodità e la coerenza degli spazi, è così?

"Certamente, quando cerchiamonuove soluzioni, ci preoccupiamosoprattutto di ascoltare, interpretaree trasformare il desiderio del clientein una soluzione economica, piace-vole e coerente, attraverso elementicreativi e materiali innovativi ade-guati alle sue esigenze, sfruttandoal massimo lo spazio ed unendo lafunzione con l'estetica."

Come nasce l'idea dellacreazione di gioielli?"All'interno di Studio.in, ho apertonel 2010 insieme alla ProfessoressaMarina Pucello, uno nuova idea"L’Officina di Marò, piccola aziendacon il marchio registrato che pro-duce bijoux. Mi piace l'idea cheposso unire L'ARCHITETTURA ALGIOIELLO E IL GIOIELLO AL-L'ARCHITETTURA, utilizzando pie-tre, mosaici, resine ecc...Progettiamo e realizziamo insiemedelle creazioni artistiche utilizzandosoprattutto delle pietre dure, perchéci affascina l'idea del magma pla-smato, cristallizzato ed ora "artisti-camente" formato. Fare design conla pietra è cercare un futuro conti-guo all'origine dell'esistenza, chenon ha ne inizio ne fine."

Possiamo quindi dire daStudio.In si possono trovareprodotti di qualità, magariperfetti come regali di Natale ?Esattamente, chiamateci o veniteci atrovare, vi aspettiamo! V. Vannucci

Municipio XVII (Prati- Trionfale) www.neapolisroma.it

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Il grande cinema italiano sceglie il Centro ServiziMonteverde per girare alcune scene del prossimofilm di Ozpetec "Magnifica presenza", che uscirànel marzo 2012 in tutte le sale italiane.Le notizie positive per Monteverde continuano; in-fatti dopo la risistemazione di via Gino Funaioli 54(dissestata per 20 anni!) dove si trova il Centro,quest’ultimo viene scelto come set cinematografico,Numerose le presenze di attori importanti come ElioGermano, Margherita Bui, Beppe Fiorello, VittoriaPiccini, ed altri ancora...

"Entrare a far parte delle locations romane per film,spot pubblicitari, servizi fotografici di vario genere èuno dei nostri obiettivi", ha commentato Carlo Fa-

IL CINEMA INTERNAZIONALE SCEGLIEMONTEVERDE

.10 dicembre 2011NOTIZIE DALLA CAPITALE

miglietti, gestore della struttura, ed ha aggiunto:"d'altronde iniziative come questa, confermano laqualità del nostro spazio che, vista l'ampiezza dellesale, la tecnologia degli impianti e la luce di ampievetrate incontra i gusti ed i bisogni di molti profes-sionisti come appunto Erzac Ozpetec.” V. Vannucci

Il Grande Regista Erzac Ozpetec gira alcune sue scenedel suo prossimo film al Centro Servizi Monteverde

Municipio XVI (Portaportese-Monteverde-Bravetta-Pisana-Massimina) www.neapolisroma.it

Per il mercato a via dei Capasso sembra final-mente giungere la svolta. Dei fondi necessari allarealizzazione del nuovo mercato e alla riqualifica-zione dell’area circostante , in totale due milioni ot-tocentomila euro, circa un milione provengono dallostanziamento statale per Roma Capitale; il restanteverrà erogato da una ditta privata, la Socolp, chegestirà il mercato per 30 anni in regime di “projectfinancing” (esso prevede che opere pubbliche ven-gano finanziate anche da imprese private).Il progetto, che attualmente attende l’approva-zione in Commissione Servizi, comprende nonsolo la creazione di 28 banchi attrezzati, maanche un’area carico-scarico per le merci, par-cheggi adibiti e la riqualificazione dell’areaverde circostante. Verranno creati inoltredegli spazi che potranno essere dedicati adattività di artigianato e uno sportello per il Co-mune. La serie di servizi connessi terminerà con lacostruzione di una casa albergo per anziani.La speranza è che la Socolp mantenendo le tariffedegli affitti ad un livello sostenibile possa stimolarequanti più operatori possibile ad avviare li la propriaattività. In tal modo il mercato di via Capasso, at-traendo nuova clientela, potrebbe diventare un im-portante polo per la zona.

In seguito all’affissione di striscioni, all’organizzazionedi manifestazioni e petizioni, gli sforzi dei cittadinisupportati dal circolo PD Pisana Bravetta e dall’asso-ciazione Area Centro Democratico hanno dato final-mente i loro frutti. Ricordiamo infatti che lostanziamento dei fondi per la riqualificazione diPiazza Visconti è stato ottenuto per l’impegno di Fa-brizio Panecaldo, mentre quello per la realizza-zione del mercato per Athos De Luca, entrambiconsiglieri del Partito Democratico in Campidoglio.Quest’ultimo si è impegnato a vigilare che l’iter bu-rocratico proceda senza intoppi. Anche Bravetta avràil suo mercato rionale dunque, tutto ciò a vantaggiodei cittadini che da tempo chiedevano l’apertura diun mercato e la presenza di servizi adeguati in unazona di Roma troppo spesso dimenticata dalle istitu-zioni comunali. Vario Pelliccia

MERCATO DEI CAPASSO: I DETTAGLI DELL’OPERA

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Non pochi sono i problemi legati al mercato di PortaPortese: dal decoro alla legalità, dalle continue la-mentele dei cittadini, alla regolarizzazione delle li-cenze dei venditori.

Come si è risolta l’“emergenza” del giugnoscorso dove i venditori, in seguito ad una raf-fica di multe operate dalla Polizia Municipale,sembravano sul piede di guerra?

Innanzitutto l’emergenza di Porta Portese riguarda icittadini che vivono lì, sequestrati per 24 ore a setti-mana in un mercato di dimensioni non legittimate.Questa situazione nel tempo ha causato la morte dipersone che, imprigionate nei palazzi, non potevanoessere raggiunte dalle ambulanze. Per questo ab-biamo sgombrato alcuni tratti di strada per facilitareil passaggio e istituito un presidio di volontari dellaCroce Rossa in via Ettore Rolli. In questo quadro s’in-serisce la questione delle licenze. Da più tempo ave-vamo chiesto all’amministrazione comunale, senzaottenere risposta, un chiarimento riguardo le rego-larizzazioni. Dopo il censimento del mercato del 2007(operato dalla giunta Alemanno) ci trovavamo in unasituazione d’incertezza per cui, ai 750 banchi rego-lari se ne aggiungevano circa 600 definiti “frequen-tatori abituali”. Questi ultimi non pagavano tasse, ederano paradossalmente in una situazione di comodorispetto ai regolari. A giugno la comandante della Po-lizia Municipale del XVI Gruppo ha così deciso di in-tervenire drasticamente per sollecitare una reazionedell’amministrazione comunale e porre fine a questaambiguità. Abbiamo inoltre deciso di costituire ungruppo di lavoro (assente ormai da tre anni) perPorta Portese che ha come obiettivo il ridimensiona-mento del mercato e lo spostamento di una partedei banchi in spazi paralleli, non per forza nellostesso quartiere.

Quanti sono gli effettivi della municipale ad-detti al controllo dell’area?Secondo i comandanti della Polizia Municipale il nu-

mero ideale sarebbe di circa 96. Attualmente in basead un accordo sindacale gli effettivi sono 73, a mioavviso è un numero appena sufficiente per un con-trollo efficace di un’area cosi vasta, tenendo in con-siderazione che dopo le 14:00 si forma un mercatoparallelo che coinvolge l’area di ponte Testaccio.

Porta Portese si è senza dubbio affermato nelcorso degli anni per il suo aspetto folklori-stico, fatto anche di dinamiche non sempreperfettamente trasparenti. Istituzionaliz-zando il mercato non crede che questa pecu-liarità possa venir meno?

In un’Italia dove spesso la legalità è considerata unaccessorio, io amo la legalità. Il punto è che la si-tuazione nel mercato era diventata insostenibile.Non c’entrano niente con il folklore fenomeni comela prostituzione in pieno giorno, spaccio e vendita dimerce palesemente rubata. Quelli che sui massmedia appaiono come fenomeni simpatici in realtànascondono un allarme sociale e una forte frustra-zione dei residenti. Da parte delle amministrazionicomunali che si sono succedute dal dopoguerra adoggi, questo nodo non è mai stato preso seriamentein considerazione. Ciò si è tradotto in una letturasbagliata della questione che non prende in consi-derazione il degrado in cui versa l’area. Un’ammini-strazione attenta deve saper conciliare la realtà diun mercato grande come Porta Portese con il dirittoal quieto vivere dei cittadini residenti. La soluzioneè nella riqualificazione dell’intera area, nonché delridimensionamento del mercato stesso.

Valerio Pelliccia

INTERVISTAAFABIOBELLINI, PRESIDENTEDELMUNICIPIOXVI: IL FUTURODIPORTAPORTESE

.11dicembre 2011 NOTIZIE DALLA CAPITALE

Municipio XVI (Portaportese-Monteverde-Bravetta-Pisana-Massimina) www.neapolisroma.it

Tra banchi in esubero e Municipale senza adeguate risorse,il mercato di Portaportese rischia di diventare un serio problema

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L' opinione comune vuole che le persone anziane oche comunque vantano sulle spalle un discreto nu-mero di anni siano contraddistinte da profonda sag-gezza. Non si può dire la stessa cosa della nostraclasse politica e dirigente. Dov'é il nesso? Sotto ac-cusa l'età media dei nostri rappresentanti che dallaprima legislatura (1946) intorno ai 45,8 anni é cre-sciuta costantemente fino al 2006 attestandosi acirca 50 anni, riflesso della nostra società (siamo in-fatti la popolazione più vecchia al mondo). Senzacontare che il 60% dei politici del "bel paese", se-condo uno studio della Luiss, ha visto più di 70 pri-mavere. Diverso é l' andamento relativo all'etàmedia che si registra in una democrazia d'oltro-ceano: gli Stati Uniti. Al Congresso infatti, dalla le-gislatura del 1948 ad oggi la media si è mantenutacostante, 47,5 anni.Il nostro ex Presidente del Consiglio come ben sap-piamo ha da poco compiuto il 75esimo anno di vita.Auguri! Ma questo segna un primato negativo tra le

democrazie occidentali: Tony Blair é diventatoprimo ministro a 44 anni, Cameron a 45 (30 anni inmeno rispetto a Berlusconi... in pratica una gene-razione), Sarkozy di anni ne ha 56, la Merkel 57 eObama 50.Negli atenei e nei consigli di amministrazione la si-tuazione non é differente. Tra i professori ordinarila media é di 60 anni, il confronto con altri paesi éimbarazzante: 44 per Germania e Spagna, 38 perla Turchia. Nei CdA gli over 70 aumentano mentresono sempre meno gli under 30. Il numero dellequote rosa é assolutamente risibile ed é solo diqualche mese fa la legge, approvata in via definitivaalla Camera, che impone una presenza di donnepari ad almeno un quinto nel 2012 e di un terzo nel2015.Ma il dato più scandaloso è la percentuale di lau-reati tra i nostri politicanti. Dalla prima legislaturaad oggi tale percentuale é passata da 91,4% a64,4%, mentre in America, solo per citare un esem-

pio, é aumentata dall'88% al93,9%. In una società come la no-stra, nella quale risulta sempre piudifficile trovare un'occupazione,anche con un elevato grado d'istru-zione, la professione politica rap-presenta un' eccezione. Un habitata parte nel quale si moltiplicano eriproducono individui di dubbiospessore morale, visto l'elevato nu-mero di indagati (in Europa dete-niamo un record anche per questo)e di scarsa preparazione, come lestatistiche dimostrano. Dati che ri-guardano tutta la politica, nessunoescluso. Dallo schieramento sinistrodel parlamento a quello destro lasensazione che si avverte é semprela stessa: bisogno di un cambia-mento, volti nuovi e menti giovani,che in un tempo buio come quelloche stiamo vivendo, sappiano so-stituire il coraggio alla conserva-zione, il bene comune al tornacontopersonale. Come si puó affidare lasoluzione del problema alla stessaclasse dirigente che ne é l'artefice?

.13dicembre 2011 FOCUS: NATALE E BILANCI

di Valerio Pelliccia - [email protected] www.neapolisroma.it

Gerontocrazia e mediocrazia:una storia tutta italiana.

Per biglietti ed info: 320.2284368 0694368579

BIGLIETTI GRATIS

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.14 dicembre 2011FOCUS: NATALE E BILANCI

Il Natale si avvicina, puntuale come sempre. Perstrada cominciano a vedersi le prime decorazioninonché le prime file di macchine dirette al centrocommerciale più vicino per fare acquisti; i bambiniiniziano a preparare le loro liste di regali e gli adultia pensare alle ferie dal lavoro ormai vicine.Quasi tutto è pronto dunque eppure qualcuno nonpuò fare a meno di chiedersi: ma che ne è statodelle tradizioni natalizie?Un tempo, non troppo lontano, a dare l’annuncio delNatale erano un bell’albero di Natale, un Presepio, lagente per strada che cominciava a organizzare riu-nioni di famiglia chilometriche fatte di cibo, giochida tavola e tante tante risate; forse c’erano menosoldi per i regali, ma c’era molto di più.Pian piano, la società del progresso e della tecnolo-gia, non ha più avuto tempo per perdersi nello spi-rito natalizio e così ha finito per barattare valori ebuoni sentimenti con regali costosi.E quando finiranno i soldi?C’è chi dice che forse, a quel punto, si riuscirà a tor-nare indietro ripercorrendo la strada del passato efermandosi a raccogliere ciò che si è perso. Ma afarlo saranno le nuove generazioni che non avranno

di Vanessa Pinato, - [email protected] www.neapolisroma.it

NATALE: TUTTIPIU’BUONIOSOLOSPENDACCIONI?

Dicembre si sà, è tempo di bilanci, di somme da ti-rare, di pensieri e riflessioni di un anno che se ne va.Ed ecco che affiora il turbine di ricordi, momenti, gestie situazioni in cui noi c’eravamo. Nella maggior partedei casi, i flashback della memoria hanno un comunepunto di partenza e allora ci chiediamo: “Ma come hofesteggiato lo scorso 31 Dicembre?”. A distanza di unanno siamo di nuovo alle prese con brochure, depliantdi viaggio, ristoranti, liste della spesa…dunque a pro-grammare nel migliore dei modi questo fatidico giornodell’anno che porta sulle spalle la responsabilità di ben12 mesi. Puntualmente, al brindisi del 31 ci auguriamoche il nuovo anno sia migliore del precedente, ma per-ché? Semplice augurio per noi stessi e i nostri cari operenne inquietudine? Raramente ci sentiamo appa-gati, soddisfatti di quello che abbiamo ricevuto dalprecedente anno e allora riempiamo bicchieri di cham-pagne, degustiamo tartine ricoperte dalle più stranesalse e mandiamo giù piatti di lenticchie con l’illusione

di “fare tanti soldi”. Chiamiamole tradizioni! Tra un can-dito e l’altro, la tavola si accende di discorsi. Dalla po-litica al calcio, dalla crisi finanziaria all’ultimo vincitoredel Grande Fratello, dal panettone artigianale alle ca-tastrofi naturali tutto sembra ben impastato nella fa-rina delle parole. I discorsi di ogni anno sembranosempre gli stessi, le aspettative per l’anno che verràuna fotocopia di sempre, tutti siamo alla ricerca di unquid che sempre ci sfugge. Eppure basterebbe chie-dersi per una volta non “cosa ho ricevuto da que-st’anno”, ma “cosa, Io ho dato” a quest’anno che cilascia. L’interrogativo è più semplice del previsto, maper rispondere non serve solo ricordare vittorie, gioie econgratulazioni raccolte, bisogna analizzare per un at-timo dove abbiamo sbagliato, dove siamo venuti menoed è proprio da lì, dal bilancio dei nostri errori che bi-sogna partire. Una ricetta vincente per iniziare il nuovoanno e con una maggior consapevolezza di noi stessi,il ché non è poco. Federica De Angelis

Quest’anno spenderemo meno, ma questoci aiuterà a riscoprire davvero le tradizioni?

mai conosciuto cos’è ilvero Natale e quindinon sapranno nem-meno dove cercare.In effetti sembra che ilmomento della resa dei conti stia giusto arrivando. Inquesti giorni, non si fa altro che parlare della cadutadel Governo, della crisi economica e delle ripercus-sioni di questa sul futuro e sul Natale in arrivo. Conl’ Analisi della Coldiretti sulla base dell'indagine 'XmasSurvey 2011' di Deloitte è stata stimata una spesamedia per famiglia da 625 euro (-2,3% rispetto alloscorso anno). L'Italia continua a piazzarsi sopra lamedia Ue dei 587 euro per famiglia, ma sicuramentesi nota un cambiamento, specie considerando che lamaggior parte di questi soldi sembrano destinati alcibo più che ai regali.

Dopotutto, forse questo particolare e sfortunato pe-riodo storico dal punto di vista politico ed econo-mico, potrà portare anche qualcosa di buono:riscoprire le cose davvero importanti prima che siatroppo tardi, e quale momento migliore per sperarlose non a Natale.

IL 2012 SI AVVICINa...TEMPODI BILANCI:Cosa abbiamo ricevuto e cosa abbimo dato?

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Dopo decenni di industrializzazione la sensazioneè che la società sia davvero diventata un tutt’unocon quel dinamismo e quella velocità che le avan-guardie del primo Novecento guardavano con fa-vore. Abbiamo corso così tanto che il mondo hacambiato volto e mostra ogni giorno nuovi linea-menti. Ma dove vogliamo arrivare? Anzi,dove siamo arrivati?Il tempo è denaro, a volte anche tiranno, e il foodnon è più buono se non è fast, e il traffico è in-fernale, e pure le stagioni si sono messe ad andardi fretta (povera primavera, povero autunno)…Siamo arrivati alla frutta, come si suol dire… maci siamo persi il pasto! Non sarà il momento difare un passo indietro?Era il 1986 quando nasceva il movimento SlowFood, alla lettera “Cibo Lento”, che opponen-dosi alla diffusione del concetto imperante di FastFood chiedeva di ritrovare il piacere della len-tezza, del gesto quotidiano vissuto con pienezza.Così scrivevano nel Manifesto i tredici padri fon-datori: «Contro coloro, e sono i più, che confon-

dono l’efficienza con la frenesia, proponiamo ilvaccino di una adeguata porzione di piaceri sen-suali assicurati, da praticarsi in lento e prolungatogodimento».In altri termini, il Movimento proponeva e proponeancora oggi, dopo 25 anni, di rivalutare il pastocome momento di piacere, anzi goduria, da cele-brare con la lentezza che merita: mai affrettare ipasti, e alla qualità non preferire mai la quantità;non dimenticarsi dell’importanza di una mastica-zione «giustamente» lenta, e non mischiare tutto,meglio un sapore per volta. Tutte cose che, tra l’al-tro, suggerirebbe qualsiasi bravo dietologo.

Il piacere della lentezza

.15dicembre 2011 FOCUS: NATALE E BILANCI

di Giorgio Zussini - [email protected] www.neapolisroma.it

Cosa vediamo quando saliamo sulla bilancia? Ra-ramente il peso che indica è quello che vorremmo, soli-tamente è troppo o troppo poco.Talvolta questo scontento è normale ma altre volte è le-gato a quelli che vengono definiti “Disturbi dell’alimen-tazione” (DCA). Anoressia, bulimia sono termini cheormai tutti conoscono, ma cosa sono davvero? I di-sturbi dell'alimentazione possono essere definiti come“persistenti disturbi del comportamento alimentare o dicomportamenti finalizzati al controllo del peso corporeoche danneggiano, in modo significativo, la salute fisica oil funzionamento psicologico”. Vari disturbi fanno partedei DCA, ad esempio l’anoressia, caratterizzata da forteperdita di peso, paura di ingrassare, preoccupazioneestrema per il peso e le forme del corpo. Vi è poi la bu-limia che si manifesta con abbuffate ricorrenti e com-portamenti di compenso (vomito, uso di lassativi,esercizio fisico eccessivo, etc.) oltre che con preoccupa-zione estrema per il peso e per le forme del corpo. Le ab-buffate frequenti e incontrollate senza comportamenti dicompenso caratterizzano quello che viene definito “di-sturbo di alimentazione incontrollata”. Anche l’obesità,

valutabile con il calcolodell’indice di massa cor-porea, fa parte dei DCA.E’ importante sottoli-neare che non sono sola-mente le donne adessere interessate a que-sti squilibri alimentari,sempre più uomini infattine sono affetti, anchese, a differenza delledonne, sono meno os-sessionati dal peso men-

SQUILIBRI ALIMENTARI:Cosa fare se si verificano?

tre è più diffuso il ricorso a esercizi fisici estenuanti.Cosa fare se ci si accorge di avere uno di questisquilibri alimentari? Necessario sicuramente è chie-dere sostegno ad uno psicologo o psicoterapeuta chepossa aiutare a comprendere quali sono le cause di que-sto cattivo rapporto con il cibo e con il proprio corpo, aiu-tando quindi a ristabilire un reale benessere psicofisico.Dott. Stella Luongo [email protected]. 3356034085

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snow board

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.18 dicembre 2011CULTURA ENERGETICA

gnola per intenderci: permette risparmi sui consumifino al 51%, maggiore luminosità, non ha i tempi di ac-censione dell’altra ed essendo direzionabile può esseresfruttata al meglio; infine, cosa più importante, non in-quina a livello di emissioni e i materiali sono meglio ri-ciclabili. Dunque maggiore efficienza nella resaluminosa e riduzione dei costi di spesa e gestione. Glisvantaggi? Uno soltanto, e cioè che il LED producequella tipica luce bianca così fredda che a primo im-patto non si può non rimpiangere quella gialla, sof-fusa e calda a cui da decenni siamo abituati. Maproprio perché di abitudine si tratta, non passerà moltoche a questa luce… ci faremo l’occhio.

Giorgio Zussini

ROMA CAMBIA COLORE.Ma spende di meno e splende di più

Come previsto dal Piano Luce approvato lo scorsoanno, entro il 2020 – anno delle Olimpiadi – le stradedi Roma saranno illuminate da 52.594 nuovi punti luci,frutto di un investimento da oltre 180 milioni di euro.L’obiettivo è quello di trasformare la capitale in unacittà meglio illuminata e perciò più sicura, non solonelle zone del centro ma anche in quelle aree che piùsoffrono per la mancanza di illuminazione adeguata,soprattutto in periferia. Seppure vi è un certo ritardosul piano di marcia, al momento sono già stati instal-lati più di 2.500 lampioni, la maggior parte dei quali aLED – che è proprio la novità più interessante: la tec-nologia LED, infatti, si dimostra nettamente vincentesulla luce tradizionale ai vapori di sodio, quella giallo-

In molti neanche se ne sono accorti, ma da ormaipiù di quattro anni il mercato dell’energia è stato li-beralizzato. Come già è stato per le telecomunica-zioni, con la liberalizzazione dell’energia si dà alcliente la possibilità di scegliere il proprio fornitore diservizi, incentivando in tal modo le aziende energe-tiche a proporre tariffe più vantaggiose; è la fa-mosa legge del mercato libero che crea concorrenzae, di conseguenza, risparmio nelle tasche dei con-sumatori.Le aziende che forniscono energia per il mercato li-bero sono molte, ma può risultare molto vantag-gioso per il consumatore scegliere le piccolesocietà di energia poiché queste, a differenza diquelle maggiori, riescono a offrire un servizio clientipiù efficiente e semplice per l’utente. Queste piccolesocietà offrono solitamente tariffe competitive e conqualche euro in piu anche “energia “verde”, prodottaesclusivamente da fonti rinnovabili (così si fa qual-cosa concretamente per l’ambiente!). Questa inol-tre, rappresenta un utile strumento di marketing peri commercianti che posso così stramettere ai propriun’immagine etica e pulita.I risparmi sono garantiti, non solo per i privatima anche per le imprese e per gli esercenti, per iquali bollette più basse possono fare davvero unabella differenza nei conti di fine mese – soprattuttoin questi tempi. Per garantire l’efficienza del liberomercato dell’energia e del gas, l’Autorità per l’Ener-gia ha aperto uno “Sportello per la tutela dei con-sumatori energetici”, che accoglie segnalazioni e puòfornire informazioni in più per capire meglio questa

nuova realtà; si può contattare chiamando da retefissa (dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18) il numerogratuito 800 166 654. Inoltre, cambiare società nonha nessun costo, ne prevede alcun tipo di interventone alcuna interruzione del servizio. Basta mettere aconfronto le offerte, scegliere la propria (magari in-tegrandola con l’opzione “Verde”) e compilare il mo-dulo predefinito. Provare per credere! G. Zussini

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.19dicembre 2011 ECONOMIA

di Francesco Grasselli (Economista)- [email protected]

Molti ricorderanno gli eterni ed accesi dibattiti sulla"finanziaria", che si riproponevano ogni anno e nondi rado hanno fatto cadere interi governi; mentre disicuro il termine "legge di stabilità" dirà ben pocoai non addetti ai lavori anche se il cambiamento cheporta è ben più che semantico.

Anzitutto, è bene fare un pò di chiarezza: l'uso dellalegge finanziaria fu istituito dalla vecchia legge dicontabilità e finanza pubblica (che quindi non è la fi-nanziaria!), la n°468 del 1978, che per un trenten-nio è stata il principale riferimento normativo inmateria. Ogni anno, quindi, doveva essere promul-gata una legge finanziaria, con lo scopo di adeguarela legislazione vigente alle necessità della program-mazione economica e finanziaria, cioè al programmadi governo. Questo serviva anche per aggirare il di-vieto costituzionale di istituire nuove entrate o spesenella legge di bilancio: la necessità di chiudere il di-battito parlamentare entro il 31 dicembre, per evi-tare l'esercizio provvisorio, consentiva al Governo dicalcare un po' la mano sulle deliberazioni per far pas-sare i provvedimenti voluti (è anche il caso dei fa-mosi maxi-emendamenti).

La legge di stabilità nasce, proprio in sostituzionedella legge finanziaria, con la riforma della contabi-lità e della finanza pubblica, avviata con le leggin°196 del 2009 e n°39 del 2011: questa riforma mo-difica gran parte della disciplina in materia, per ade-guarla alle nuove esigenze di coordinamento dellepolitiche economiche e fiscali dei Paesi membri del-l'Unione Europea. Il termine “legge di stabilità”, inparticolare, evidenzia il parallelo con il Programmadi stabilità, che in primavera ogni Stato dell'UE devepresentare alle istituzioni comunitarie per illustrarela serie di provvedimenti che intende prendere per ri-spettare il Patto di stabilità e crescita (per inten-derci, quello dei famosi parametri di Maastricht).A chi voglia, carte alla mano, confrontare la formu-

lazione di legge finanziaria contenuta nella L. n°468del 1978 con quella di legge di stabilità fornita dallaL. n°196 del 2009, balzerà subito all'occhio che ilgrosso della differenza si gioca sulle norme per il so-stegno e il rilancio dell'economia: prima c'erano,ora non più! Questo vuol dire che lo sviluppoè completamente uscito dall'agenda dei nostrigovernanti? Sì e no. La vicenda di queste normeè lunga e tortuosa: all'epoca furono inserite racco-gliendo parte dell'eredità della stagione del centro-sinistra (1963-1974), ma ben presto l'intentoprogrammatico naufragò in una proliferazione di au-torizzazioni di stanziamenti disorganici in favore degliinteressi più disparati (andiamo nell'ordine delle cen-tinaia di commi), che ci diede le ben note “finanzia-rie abnormi” nella definizione di Giorgio Napolitano,oltre che una buona parte della spesa pubblica.

Nella nuova architettura della finanza pubblica dise-gnata dalla riforma, i provvedimenti per lo svilupposono confluiti nel DEF, il Documento di Economiae Finanza, che sostituisce il DPEF aggiungendogli laparte del Programma nazionale di riforma: questoindica i provvedimenti che ogni Stato dell'UE ha incantiere per concorrere al raggiungimento degliobiettivi della strategia “Europa 2020” su occupa-zione, ricerca e sviluppo, clima ed energia, educa-zione, povertà ed esclusione sociale.

Questo significa che adesso non saranno più possi-bili “finanziarie abnormi” poiché ogni provvedimentodovrà essere formulato in un disegno di legge sepa-rato, ma soprattutto che gli interventi in molte areechiave sono ora decisi nella loro sostanza a livelloeuropeo, e soltanto attuati a livello nazionale.Un'ennesima conferma che la realtà politica ed eco-nomica nazionale non può più prescindere daquella europea, e non solo nelle situazioni critichecome quella in cui ci troviamo adesso.

La legge di stabilità e lo sviluppo economico

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Può sembrare scontato ma quando si cammina per le vie londinesi si scoprono mondi diversi: è difficile tro-vare inglesi d.o.c. ma ci sono stili da tutte le parti del mondo.Ogni persona quindi ha un suo stile di vita, un suo modo di parlare l'inglese ed una sua concezione dellamoda. Nessuno guarda male l’altro per come si è vestito. E questa è la prima differenza con l’Italia. Altropunto fondamentale è che qui, al contrario dell'Italia, non si da assolutamente importanza alle GRIFFEdella moda. Laura Napoli

.20

shopping a londra...chi veste come...shopping a londra...chi veste come...

dicembre 2011MODA & BELLEZZA

di Laura Napolispec. in Comunicazione

Solo le ragazze che hanno una vita agiata sfog-giano accessori Louis Vuitton, Gucci, Fendi, etc.gli altri sembrano disinteressati rispetto ai capi fir-mati pur mantenendo un loro stile ed una certacreatività. Capi spesso monocolore che seguonola stagione però abbinati con eleganza ed a voltecon eccentricità perché a Londra si può esserecome si vuole. Diciamo che se si entra nella me-tropolitana di Roma si osserva come lo stile dellepersone sia un pochino anonimo a volte come sele persone avessero paura di osare o di essere

giudicate. Forse si tende in Italia a seguire lamassa. A Londra non essendoci un vero file co-mune tra il modo di vestire di ragazze e ragazziognuno è libero di interpretare la moda ed il suosenso di appartenenza come preferisce. Se vo-lessimo definire uno stile comune è il casual afare da padrone. Ci sono varie catene di negozidi abbigliamento che puntano tutta la loro lineasul casual ed è qui dove la maggior parte dei ra-gazzi/e londinesi acquista i propri capi.

L. Napoli

i nostri consigli...i nostri consigli...

PRIMARK: Veramente un luogo di perdizioneper le persone che possiedono la voglia di creare epochi soldini a disposizione. Qui si trova di tutto daicappotti colorati alle scarpe, stile maschio e anni 70ʼanche a 10 sterline!!! Si può osare con stile; ci sonoanche prodotti per bambini, un intero reparto dedi-cato allʼintimo ed ai pigiami di tutti i tipi!!! Lʼunico in-conveniente è che la fila arriva fuori dal negozio!!!Purtroppo questo negozio in Italia non cʼè.NEXT:Next è sicuramente la marca che punta di più sul-l'eleganza classica. I prezzi hanno una media leg-germente superiore degli altri negozi che si aggirasulle 150 sterline! (circa 230 euro).

Lezioni di moda da LondraLezioni di moda da Londra

FCUK:FCUK è l'abbreviazione di French Connection Uked è quindi uno stile di moda francese improntatoin particolare sul modo di vivere della capitale lon-dinese. E' sicuramente uno dei negozi più getto-nato dai giovani per le sue linee vivaci cheprendono spunto dalla moda continentale e quindi

“Londra è una dellecittà più internazionalial mondo, se non forse

la più cosmopolita”

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.21dicembre 2011 MODA & BELLEZZA

in alcuni casi più simile alla nostra. I prezzi sono sem-pre abbastanza contenuti.H&M:E' sicuramente la marca più famosa in Italia visto cheanche da noi ci sono parecchi negozi di questa catenad'abbigliamento. Forse è qui che il vero londinese sce-glie con cura i propri capi visti gli ottimi prezzi e le lineemolto giovanili. Comprare un accessorio da H&M èquasi un rito di ogni sabato pomeriggio visti i prezzibassi e l'ottima scelta. I prezzi sono contenuti e moltodifficilmente troverete capi che costano più di 70 ster-line! (circa 100 euro). Laura Napoli

…continuano…continuano

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L. Napoli

Non ti butto mati rivendo…

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.22 dicembre 2011PROFESS IONISTI

Maternità e lavoro: un tema da sempre dibattuto,vecchio come il mondo ma sempre attuale.E che parte da un dato di fatto, che almeno per il mo-mento non è cambiato: è solo la donna a poter gene-rare, e grazie a questa sua prerogativa il genere umanonon si estingue.Ma, nella società in cui viviamo, la donna non si oc-cupa solo dei figli, ma nella maggioranza dei casi deveanche lavorare. Come conciliare, allora, il ruolo fonda-mentale di madre con quello di lavoratrice? Poi,quando la maternità diventa motivo di discriminazione,che strumenti ha per difendersi? E qual è il ruolo delpadre? Nel caso sia lui a volersi occupare dei figli,gli si può riconoscere l’indennità di maternità?Come sappiamo, la legge fornisce tutela alle lavoratricimadri, prevedendo in forza del Testo Unico 151/2001,5 mesi di congedo retribuito.

La Giurisprudenza fa perno su questo principio e de-clina il diritto della lavoratrice ad avere figli senza esserpregiudicata lavorativamente. Non è un segreto chespesso nelle assunzioni si tende a preferire gli uominialle donne per timore che queste siano costrette ad al-lontanarsi dal lavoro nel caso di una o più gravidanze.Sappiamo che alle lavoratrici costrette ad assentarsidal lavoro a causa dello stato di gravidanza spetta l'in-dennità di maternità. Secondo la Cassazione, il periododi tutela si deve estendere anche ai casi in cui, nel pe-riodo di attesa, intervengano delle complicazioni.

E’ accaduto nella decisione n. 3954/2001, La SezioneLavoro della Corte di Cassazione, accogliendo il ricorsodi una dipendente costretta a rimanere a casa per

qualche mese, per unagravidanza a rischio.

Ma più singolare appare lapronuncia della Corted’Appello di Firenze, incui il Giudice ha accolto il ri-corso contro l'INPS di un la-voratore dipendente, la cuimoglie non aveva richiestoil congedo all’INPS perchégravemente malata.E' il primo caso, stabilito in primo grado e poiconfermato in appello, in cui viene riconosciutoil diritto autonomo del padre ad ottenere l'in-tero periodo di astensione obbligatoria previsto dalTesto Unico 151/2001.

LAVORO e NUOVI DIRITTILa Corte d’appello di Firenze riconosce la “Maternità” al padre

La sentenza ha stabilito, infatti, che anche il padre hadiritto al congedo per maternità per tutti i cinque mesi cuiha diritto la madre, ha condannato l'INPS a versare

un'indennità di maternità pariall'80% della retribuzione, calcolatasulla durata dei cinque mesi di asten-sione obbligatoria per maternità.Per info: Avv. Valentina SanzoneVia in Arcione n.98 - 00187 RomaTel 06-45444639 –Cell. 338-1351579Email: [email protected]

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.23dicembre 2011 profess ionist i

diversi interventi di iniziativa pubblica e/o privata, de-stinati al recupero di edifici dismessi o non completati,con la finalità di convertire tali volumetrie ai fini resi-denziali, riservando un quota compresa fra il 30 ed il35% da destinare a locazione a canone concordato(housing sociale). La Regione Lazio ha assegnato unruolo ai Comuni nel definire le aree su cui è possibilela "riqualificazione incentivata". Di fatto, il nuovo pianocasa regionale è ormai in vigore dall’8 Novembre 2011.A Roma il Consiglio comunale ha approvato una deli-bera relativa all’applicazione di diversi strumenti ivi pre-visti, tra cui: una riduzione del 30% degli oneri diurbanizzazione primaria e secondaria per gli interventidi ampliamento degli edifici esistenti, qualora afferi-scono alla prima casa, e per interventi di demolizione;l’individuazione di edifici che per ragione di particolariqualità di carattere storico, artistico, urbanistico ed ar-chitettonico sono meritevoli di tutela all’interno dellavariante urbanistica di attuazione del piano regolatore,già individuati con una delibera del 1997.Si è dato inoltre mandato agli uffici di predisporre gliatti necessari per avviare una seconda fase di disciplinadel piano casa, relativamente ad interventi di più ampiointeresse generale: recupero dei nuclei abusivi, realiz-zazione di nuove aree da destinare a edilizia residen-ziale pubblica, interventi di riqualificazione urbana.

Vanessa Pinato

La legge regionale 10/2011 è in vigoredall’8 novembre: a che punto siamo?La Legge regionale n. 10/2011, approvata lo scorso ago-sto dal Consiglio Regionale, ha integrato e modificato laLegge regionale n. 21/09 identificando in modo più sem-plice e concreto il "Piano Casa della Regione Lazio".Con il provvedimento si è, in primo luogo, ampliatala possibilità offerta ai cittadini e alle imprese di inter-venire sull'edilizia esistente a favore dell'offerta abita-tiva applicabile sia agli edifici realizzatilegittimamente, sia a quelli che hanno acquisitoil titolo abitativo in un secondo momento me-diante sanatoria. La legge ha, altresì, offerto possibilitàdi ampliamento anche alle abitazioni esistenti in zoneagricole e, con alcune prescrizioni, a quelle ricom-prese nelle aree naturali protette, non ponendo più illimite dei 1.000 mq del fabbricato esistente su cui ap-plicare l'ampliamento del 20%, che comunque è rima-sto fissato ad un massimo di 70 mq.Particolare attenzione è stata poi rivolta agli aspettipaesaggistici e ambientali. A tale scopo sono statevietate le trasformazioni all'interno degli insediamentiurbani storici (come individuati dal Piano Paesistico Re-gionale), nelle aree a rischio idrogeologico e nei com-plessi rurali realizzati prima del 1930, oltre che nellearee di demanio marittimo. Infine sono stati previsti

COME APPLICARE IL NUOVO PIANO CASA

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di Federico Monti (Sociologo) [email protected] www.neapolisroma.it

Dato che la politica, almeno sulla carta, rappresentala volontà del popolo sovrano, seguiamone alloral’evoluzione socio-politica in una sintetica analisi sto-rica degli ultimi 30 anni, necessaria a comprenderela situazione socio-culturale odierna.

Negli anni ’80 si fa strada l’ideologia del neo-libe-ralismo reganiano (Regan era un attore!), con allabase baluardi quali il disimpegno, l’edonismo e l’ap-parire, andando così a sostituire la concezione ge-nerosa del mondo dei figli dei fiori, che non avevatrovato risposte risolutive e concrete per i problemiideologici e socio-economici del tempo.La risposta delle generazioni degli anni 80 rigetta laconcezione del mondo degli anni 60/70 e proponeuna visione edonistica della vita che interessa a360 gradi ogni espressione artistica e letteraria, com-prendendo la tv e la moda, centrata su modelli distile basati sull’evasione, sul divertimento e sull’ap-parenza. La scena degli anni novanta viene domi-nata da un trionfo narcisistico a danno delle idee edel pensiero, modelli ancora tutt’oggi esistenti edesasperati e ben espressi dal “berloscunismo”, inperfetta linea con la visione della logica utilitaristicae legata all’immagine a scapito dei contenuti.

Per quanto riguarda la Sinistra già dagli anni 80,non riuscendo ad innovarsi e tendendo al di la delleparole ad occupare posizioni conservatrici, probabil-mente in modo inconsapevole, architettava un pro-cesso di ideazione di valori per molti aspetti simile al

.24 dicembre 2011SOCIETA’ & RELAZIONI

CHIDISPREZZACOMPRA: LA STORIA SI RIPETE

modello edonistico dominante, anche se mascheratoda idee demagogiche.Sconfitta la sinistra nel 1994 con l’ascesa trionfale diBerlusconi e la sua successiva sconfitta nel 1996, ilgoverno Prodi di centro sinistra tentava di correg-gere le anomalie costituzionali, nello specifico pro-muovendo la legge sul conflitto d’interesse, senzaperò riuscirvi.

Il centro sinistra di oggi, il PD, nonostante la deca-denza del governo Berlusconi, continua a perdereconsensi, fattore certamente legato anche al tradi-mento storico della classe operaia, in riferimento alpiano Marchionne, dove pur di mantenersi un lavoroper vivere, gli operai si sono trovati costretti ad ac-cettare condizioni estremamente negative di lavoro,vedendosi negare tutti i diritti sindacali precedente-mente acquisiti.Recentemente si sta manifestando un singolare fe-nomeno sociologico: il sottoculturalismo berlu-sconiano che sembra ormai aver fatto presa un pòovunque nel popolo italiano, compreso l’elettorato ela dirigenza politica della Sinistra.Non si spiegherebbe altrimenti infatti come impor-tanti dirigenti della sinistra facciano affermazioni inlinea con il tanto criticato quanto osteggiato sotto-culturalismo berlusconiano.

E’ certo che l’antico proverbio “chi disprezza com-pra”, si rivela sempre più attuale, soprattutto se que-sto serva a perseguire favorevoli tornate elettorali.

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.25dicembre 2011 nea letteratura

Finalmente sono giunto a destinazione. Per me, miofratello Zedrian non esiste più. Per troppo tempo hacontrollato le mie azioni. Non posso dire di essere maistato generoso o benevolo. In fin dei conti sono un An-tico o come direbbero i terrestri, un vampiro. Abbiamosempre cercato di dominare gli umani. In principiocome divinità, poi come demoni e infine come consi-glieri occulti dei sovrani. In ogni momento storico, persoddisfare il nostro bisogno di sangue, è sempre statonecessario indurli alle guerre. Con i mortali è sempre stato così facile. Sono stupidi ebellicosi. E Zedrian è un vero artista nel condizionarli.In un certo senso è riuscito a influenzare anche me,servendosi della mia sete distruttiva. Ma ora basta! Devo conquistare la mia libertà. E perfarlo devo incontrare il sarcedote Masamune, cono-sciuto come l’artista delle spade o meglio il forgiatoredella katana più famosa della storia. Si dice che il mae-stro Masamune e le sue spade non esistano veramente.Ma che ho da perdere? Niente. Sono un immortale an-noiato bisognoso di conoscere un essere mortale uniconel suo genere. Dopo aver perlustrato la presunta area in cui opera ilmagnifico maestro, l’ho finalmente trovato. Vive in unaminuscola casa in mezzo a un bosco. So che prediligeuna vita da eremita, ma presumo che sia dovuto al bi-sogno di pace spirituale. Ad ogni modo, busso alla suaporta e attendo impaziente che venga ad aprirmi. Ap-pena lo vedo, rimango interdetto. Masamune, il grandemaestro, sembra un uomo come tanti altri in questoPianeta. È piuttosto basso con un pò di pancia. I capellie i baffi sono brizzolati. Tuttavia, il suo sguardo non èquello di un uomo ordinario. I suoi occhi scuri sono al-quanto vigili e profondi. Sento che mi osserva con in-teresse come se cercasse di leggermi dentro.

«Chi sei? Cosa sei?» domanda con tono curioso esereno.«Mortale, io sono Yadro! E sono qui per sfruttarela tua nobile arte e il tuo sapere. Mi devi costruire unaspada unica.» rispondo con decisione. «E perché dovrei farlo?» chiede con uno strano sorrisoche scuote la mia suscettibilità.«Perché io ho questo!» rispondo estraendo una grossasfera scura con riflessi dorati.Per diversi minuti Masamune osserva l’oggetto e poime. «Va bene straniero! Sappi che questa è la prima voltache acconsento alla richiesta di un “Senza Tempo”. Co-struirò una katana che rispecchi la tua passionalità eunicità, nonché ahimè ferocia. Tuttavia, questa legamisteriosa a forma di sfera non è sufficiente. Ho biso-gno di qualcosa che unisca la spada a te.» Annuiscosoddisfatto. Masamune rientra in casa, ma prima dichiudere la porta aggiunge con tono risoluto. «Siachiaro! Mia l’opera, mio il nome! Sarò io a battezzarela tua spada!»

YADRO: STORIA DI UN VAMPIRO ALIENOdi Tanja von Pressentin, scrittrice - [email protected]

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Nifra Caffè, viale Trastevere 200

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Non è stato ancora decifrato, alcuni studiosilo attribuiscono a Ruggero Bacone e ne esisteuna sola copia al mondo.

La storia del manoscritto risale al 1912 quandovenne acquistato da un mercante di testi antichi,Wilfred Woynich, dalla Scuola dei Gesuiti di VillaMondragone, presso Frascati, ove giaceva dimenti-cato da oltre tre secoli. Una lettera incollata nel libroconsentì di retrodatare il testo all'anno 1665,quando Johannes Marcus Marci, medico dell'impe-ratore Rodolfo II di Boemia, lo inviò a Roma, al fa-moso poligrafo Athanasius Kircher perchè lodecifrasse. Successivamente, alcune righe tracciatesulla prima pagina, esaminate all'infrarosso, rivela-rono la firma “Jacobi a Tepenece” ossia JacobusHorcicky, grande esperto di libri esoterici, ma anchedirettore del giardino botanico e del laboratorio al-chemico dell'imperatore, deceduto nel 1622.

In realtà la datazione del manoscritto è tuttora con-troversa, comunque ricompresa tra il XIII ed il XIVsecolo. Tuttavia, alcuni disegni contenuti nel testo ecatalogati come girasoli lo fanno datare al XV secolovisto che i semi di tale fiore vennero portati in Europada Colombo. In tal caso il testo non può più essereattribuito a Bacone, morto alla fine del XIII secolo. Ilcodice si compone di 250000 caratteri con 4182 pa-role e numerose illustrazioni convenzionalmente sud-divise in base alle forme prevalenti dei segni. Il piccolo misterioso manoscritto racconta distrani alberi con le loro contorte radici pienedi strani occhi. Mescola segni indecifrabili con ve-getali sconosciuti accompagnati da un drago che di-vora una pianta. Riporta strani cerchi ricoperti dasimboli ignoti, cui si accompagnano figure femmi-nili. Al suo interno, un grande foglio è ripiegato seivolte e riporta i disegni di nove medaglioni circolari

di Carlo Famiglietti (Studioso) [email protected]

pieni di cellule o stelle, all'epoca sconosciute. Numerosi esperti hanno tentato di decifrarloma l'ipotesi più fantastica è quella che collega il ma-noscritto ai Catari. Sarebbe il loro unico testo, le-gato a doppio filo alla lingua segreta con cui i“Perfetti” trasmettevano insegnamenti ed al mi-stero del Santo Graal e di Santa Maria Maddalena.Altri lo hanno collegato alle prime elaborazioni di unbambino prodigio il cui nome era Leonardo daVinci. Per altri studiosi forse contiene le chiavi dellaCabala. L'ipotesi più accreditata e quella che vedeil suo autore nel celebre mago John Dee, astrologoe filosofo ermetico, che lo compose per consegnarloall'imperatore e spillargli 600 ducati. In propositoArthur, il figlio di Dee, anni dopo scrisse che il padrepossedeva “un libro che riportava solo geroglifici”.Ma, anche in questo caso, non vi è alcun riscontro. Resta una sola certezza: dopo numerosi anni diricerche, studi ed approfondimenti il codice conti-nua ad essere “il manoscritto più misteriosodella terra” e nessuno è riuscito a carpirne il verosignificato, sia esso magico ed esoterico, testo cioèdestinato a circolare nei secoli per inviare messaggia pochi eletti, o semplicemente un libro di appuntidi un artigiano geloso del proprio mestiere.Per amore di verità, recentemente, - la notizia èdel novembre scorso - un sito americano ha pub-blicato le dichiarazioni di un uomo, Richard Rogers,che ritiene di aver decrittato il codice. Conterrebbe,su una griglia simile a quella delle scacchiere, im-portanti segreti commerciali nascosti nelle figure, lacui chiave sarebbe proprio legata al giardino dellaVilla Mondragone di Frascati. Rogers forse sta perultimare il suo lavoro. Non ci resta che atten-dere i risultati. Intanto il mistero permane.

IL CODICE VOYNICHL'enigma di un manoscritto misterioso

.28 dicembre 2011NEA CULTURA

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per sviscerare le cause storiche che hanno portato auna così smisurata popolarità del Natale: di certonon può essere attribuita solo alla distruzione deiculti pagani da parte dei romani, né all’invenzionedel presepe da parte di San Francesco d'Assisi…

In definitiva, Hollywood ha ben compreso la forzadi questo rito, e l’ha colonizzato trasformandolo inuna strategia di marketing, esportandone alcuni ele-menti visivi - luci, alberi addobbati etc – senza iquali, purtroppo, ormai non sarebbe più Natale. D’al-tronde, un’audience con tempo libero a disposizionein un periodo di vacanza, è un target perfetto.

Come già accennato, le circostanze della se-conda grande guerra sono state la chiave diquesta consapevolezza.

Milioni di americani lasciarono le loro case per laprima volta nella loro vita: oltre a chi prestava ser-vizio militare in Europa, vanno ricordati tutti i civilichiamati a lavorare nell’apparato produttivo finaliz-zato a rifornire il fronte, in viveri, armi, materiali. Solie alienati in città sconosciute, il cinema era il loroconforto. E lo schermo su cui apparivano famiglieriunite nelle loro case, regni idealizzati di affetto epace, era il loro sogno.

.29dicembre 2011 NEA CINEMA

Il cinema è diventato per tante famiglie unodei riti del Natale: le immagini dei film natalizialeggiano nei ricordi delle feste di quasi ogni bam-bino, accompagnate dalla nostalgia per quei tempilontani, quando i buoni sentimenti sotto la neve an-cora non erano immagini.

A partire dalla seconda guerra mondiale (un ti-tolo su tutti? La vita è meravigliosa di Frank Capra,1946) questa categoria di film è diventata un vero eproprio genere che ha consolidato le sue convenzioniper poi superarle, consentendo a Babbo Natale unacarriera cinematografica di grande dinamicità.

Da classico benefattore in salotti caldi e luminosi,portatore di pace in terra agli uomini di buona vo-lontà (ad esempio, La vera storia di Babbo Natale,1985, Miracolo nella 34ma strada, 1994, SantaClaus, 1994, Chi sono? Babbo Natale? 2000, BabboNatale cercasi, 2001, Polar Express, 2004…) a fur-fante psicotico, se non assassino (Racconti dallatomba, 1972, Silent Night Bloody Night, 1974, BlackChristmas- Un Natale rosso sangue, 1974, To All aGoodnight, 1980, Christmas Evil, 1980, Non apriteprima di Natale, 1984, Un minuto a mezzanotte,1990, Satan Claus, 1996, Psycho Santa, 1996, BabboBastardo, 2003, Santa s’ Slay, 2005).

Il fascino perenne del Natale al cinema è sen-z’altro dovuto alla capacità delle sue compo-nenti narrative di adattarsi nei decenni aicambiamenti sociali e ai gusti degli spettatori.

Da miracolosi happy end epifanici in case dolci case,a ritratti di famiglie sovvertite, le celebrazioni del Na-tale nei film non ne hanno certo escluso le critiche.Ovviamente, la popolarità planetaria di tali celebra-zioni non può essere attribuita solo all’abilità crea-tiva dei professionisti dell’industria cinematografica.

La solennità liturgica più famosa al mondo, nono-stante sia “seconda” per importanza alla commemo-razione del superamento della morte, la Pasqua dellaResurrezione, il Natale arriva a toccare anchepaesi la cui religione principale non è quellacristiana. Ormai è un festival internazionale.La sottoscritta, comunque, non è la persona adatta

I film natalizi: una tradizione nella tradizione a partire dalla 2° Guerra Mondiale

di Laura Andina (Responsabile Produzione Cinematografica)

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