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Natale dai pastori all’Epifania La fiduciosa attesa dell’Avvento La nostra Epifania 2 3 La Reggia di Venaria Pranzo di Natale 8 Dicembre Vita di Oratorio 4 Gospel Una mano sul cuore e una sul portafoglio Calendario di Natale La fiduciosa attesa dell’Avvento L' Avvento è il tempo per prepararci alle novità che neppure immaginiamo, arriva come una ventata d’aria nuova che ci porta a mettere in ordine i nostri pensieri, a riallineare i desideri, a riorganizzare le nostre progettualità, magari dopo periodi di stanca nei quali la nostra vita si è ingrigita e ingarbugliata. Si rico- mincia a fare sul serio, intuendo che nel confluire del tempo il Signore ci offre opportunità che sarebbe un peccato sprecare. La prima di queste è riattivare la nostra attesa, rialzare la testa, perché da lontano il Si- gnore si fa vicino e viene "come un ladro": immagine biblica a prima vista piuttosto strana che allude a rapidità e im- prevedibilità. Quasi a farci ca- pire che attende- re il Signore significa stare all'erta, scrutando la Parola e leggendo i segni dei tempi. Spesso purtroppo, l'atte- sa dei cristiani non è così evidente e, a tal proposito, fanno pensare le parole dello scrittore Ignazio Silone, credente inquieto, il quale era solito dire "Diffido di quei cristiani che attendono la venuta del Signore con la stessa indifferenza con cui sul marciapiede si aspetta il tram". Qualificare l'attesa è dunque il primo atteggia- mento per rendere il Natale un evento di grazia. C'è un secondo verbo che conduce a Betlemme: cam- minare. L'uomo è un essere che cammina. Ad Abramo e a Mosè Dio disse: "parti e mettiti in cam- mino ". Duemila anni fa Gesù si mise in cammino sulle strade della Palestina incontrando i discepoli e le folle, ricchi e poveri, con una predilezione per i secondi. Continua a pagina 2) Natale dai pastori all’Epifania Vi ta grama quella dei pastori al tempo della nascita di Gesù. Dovevano stare sempre con le pecore e le capre. Custodirle, pascolarle, ac- cudirle; non potevano mai lasciare lo sguardo da loro per timore che si perdessero o fossero sbranate dalle belve. Il pastore doveva essere in sintonia con i suoi animali e quindi stare sempre con loro, dormi- va, mangiava, viveva sempre in loro compagnia. Questo non gli permetteva di avere tempo per la vita sociale, certo non poteva mettersi in mostra co- me gli scribi o i farisei e dunque non saliva nella scala gerarchica del tempo, tanto meno poteva ac- quisire un potere mondano e neppure farsi una cul- tura. Proprio a questi rozzi pastori, emarginati e scarsamente considerati nel loro tempo arriva il pri- mo annuncio della nascita di Gesù. Essi per primi, con le loro pecore, vanno a vedere cosa succede a Betlemme. Agli ultimi dunque è affidata la lieta no- vella e solo dopo , all'Epifania, che è la manifesta- zione di Gesù al mondo, egli sarà adorato anche dai magi che rappresentano i potenti, i colti, i forti. Perché? Perché Gesù viene per salvare tutti, poveri e ricchi, uomini e donne, giovani e anziani, ma par- tendo dagli ultimi, da coloro che non contano, per- ché solo così la salvezza diviene onnicomprensiva e non è un privilegio. Questa è la vera lezione del Natale: non dimentica- re gli ultimi: i poveri, i profughi, le persone sole, i malati, certo ma anche i nostri giovani che non tro- vano lavoro, i bimbi ai quali, per legge, si vuole im- pedire di na- scere, i malati terminali ai quali qualcu- no, sempre per legge, staccherebbe la spina, ai (Continua a pagina 2)

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Natale dai pastori all’Epifania La fiduciosa attesa dell’Avvento La nostra Epifania

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La Reggia di Venaria Pranzo di Natale 8 Dicembre Vita di Oratorio

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Gospel Una mano sul cuore e una sul portafoglio Calendario di Natale

La fiduciosa attesa

dell’Avvento

L' Avvento è il tempo per prepararci alle novità che neppure immaginiamo, arriva come una

ventata d’aria nuova che ci porta a mettere in ordine i nostri pensieri, a riallineare i desideri, a riorganizzare le nostre progettualità, magari dopo periodi di stanca nei quali la nostra vita si è ingrigita e ingarbugliata. Si rico-mincia a fare sul serio, intuendo che nel confluire del tempo il Signore ci offre opportunità che sarebbe un peccato sprecare. La prima di queste è riattivare la nostra attesa, rialzare la testa, perché da lontano il Si-gnore si fa vicino e viene "come un ladro": immagine biblica a prima vista piuttosto strana che allude a rapidità e im-prevedibilità. Quasi a farci ca-pire che attende-re il Signore significa stare all'erta, scrutando la Parola e leggendo i segni dei tempi. Spesso purtroppo, l'atte-sa dei cristiani non è così evidente e, a tal proposito, fanno pensare le parole dello scrittore Ignazio Silone, credente inquieto, il quale era solito dire "Diffido di quei cristiani che attendono la venuta del Signore con la stessa indifferenza con cui sul marciapiede si aspetta il tram". Qualificare l'attesa è dunque il primo atteggia-mento per rendere il Natale un evento di grazia. C'è un secondo verbo che conduce a Betlemme: cam-minare. L'uomo è un essere che cammina. Ad Abramo e a Mosè Dio disse: "parti e mettiti in cam-mino ". Duemila anni fa Gesù si mise in cammino sulle strade della Palestina incontrando i discepoli e le folle, ricchi e poveri, con una predilezione per i secondi.

Continua a pagina 2)

Natale dai pastori all’Epifania

Vi ta grama quella dei pastori al tempo della nascita di Gesù. Dovevano stare sempre

con le pecore e le capre. Custodirle, pascolarle, ac-cudirle; non potevano mai lasciare lo sguardo da loro per timore che si perdessero o fossero sbranate dalle belve. Il pastore doveva essere in sintonia con i suoi animali e quindi stare sempre con loro, dormi-va, mangiava, viveva sempre in loro compagnia. Questo non gli permetteva di avere tempo per la vita sociale, certo non poteva mettersi in mostra co-me gli scribi o i farisei e dunque non saliva nella scala gerarchica del tempo, tanto meno poteva ac-quisire un potere mondano e neppure farsi una cul-tura. Proprio a questi rozzi pastori, emarginati e scarsamente considerati nel loro tempo arriva il pri-mo annuncio della nascita di Gesù. Essi per primi, con le loro pecore, vanno a vedere cosa succede a Betlemme. Agli ultimi dunque è affidata la lieta no-vella e solo dopo , all'Epifania, che è la manifesta-zione di Gesù al mondo, egli sarà adorato anche dai magi che rappresentano i potenti, i colti, i forti. Perché? Perché Gesù viene per salvare tutti, poveri e ricchi, uomini e donne, giovani e anziani, ma par-tendo dagli ultimi, da coloro che non contano, per-ché solo così la salvezza diviene onnicomprensiva e non è un privilegio. Questa è la vera lezione del Natale: non dimentica-re gli ultimi: i poveri, i profughi, le persone sole, i malati, certo ma anche i nostri giovani che non tro-vano lavoro, i bimbi ai quali, per legge, si vuole im-

pedire di na-scere, i malati terminali ai quali qualcu-no, sempre per legge, staccherebbe la spina, ai

(Continua a pagina 2)

2 INCAMMINO

cristiani perseguitati in tutto il mondo, ai bimbi vitti-me silenziosi di soprusi di ogni genere, ai minori sfruttati dalle multinazionali nel terzo mondo ecc... cioè "TUTTI GLI ULTIMI" e non solo quelli di cui parlano giornali e tv, perché Gesù è venuto per tutti e non solo per qualcuno. Se crediamo che il Si-gnore ci ama davvero allora cominciamo an-che noi ad amare i no-stri fratelli come Egli ci ama con gratuità e semplicità a partire da chi sta peggio sia in senso materiale che spirituale. Sia questo il Nostro Natale.

Buon Natale a tutti!

Don Fabrizio, Parroco

(Continua da pagina 1)

Natale dai pastori all’epifania

Secondo lo scrittore Mauro Corona, amante dei boschi e delle montagne, per camminare necessitano tre cose: un po’ di tempo, molta buona volontà e buone motiva-zioni. Le prime due, dice ancora Corona, si possono trovare facilmente, la terza invece è più difficile; questo vale anche per il nostro Natale. Dobbiamo innanzitutto trovare buoni motivi, magari ri-spolverando quelli assopiti, rimettendoli a fuoco. Oppu-re, riscegliendo la direzione. Ma c'è ancora un altro ver-bo che va ripreso perché l'Avvento sia una vera stagio-ne dello spirito: gioire. L'angelo canta ancora "Vi an-nuncio una grande gioia" che è per tutto il popolo. Sen-za la gioia Natale non sarebbe Natale. Anche se la gioia del Natale è spesso come una cartina di tornasole che mette in evidenza tante situazioni in cui la gioia non c'è. Tanti, però, rimangono spettatori della gioia altrui, quasi sigillati in una solitudine invincibile che ha poche moti-vazioni plausibili. Dobbiamo invece persuaderci che la gioia che sa resi-stere agli attacchi corrosivi della vita -imprevisti, perdi-te, insuccessi- merita di essere cercata e difesa dentro di noi. E Natale è proprio il tempo della gioia discreta, vera. A tu per tu con Dio, per il quale siamo amabili sempre. E' dunque, proprio per questo motivo che possiamo anche quest'anno dirci l'un l'altro: Buon Natale!

G. B.

(Continua da pagina 1)

La fiduciosa attesa

dell’Avvento

La nostra Epifania

La sciarci incantare dagli infiniti giochi di luce e dai colori che i corpi celesti descrivono nel buio dello spazio, ci porta a fare un viaggio dentro il grande mistero dell'uomo perché alzare gli occhi e con-

templare il firmamento suscita una grande emozione, soprattutto per chi ha confidenza con la volta celeste, tanto da stabilire un dialogo segreto con quelle luci intriganti. Come i magi che in quella stella apparsa in Oriente intuirono l'avverarsi di un antico sogno e si misero subito in viaggio. L'Epifania è dunque la festa di chi, in attesa di novità, scopre la sua stella. "Giunsero da Oriente a Gerusa-lemme e dissero: Abbiamo visto sorgere una stella". L'Epifania è anche il tempo per mettersi in viaggio, è il tempo delle strade. L'uomo dell'Epifania è quello che, come dice il salmo, "ha sentieri nel cuore". Sentieri di gente in ricerca e sentieri percorsi dai passi di Dio che, a sua volta, viene alla ricerca degli smarriti e dei deboli di cuore che... sono tanti! L'inquietudine del cuore umano infatti è grande, infiniti i desideri, immensa la nostalgia di appagamento, di amore autentico. Per questo, siamo tutti pellegrini verso un di più, anche quando non riusciamo a dargli un nome o una dimensione. Nelle notti in cui ci sentiamo particolarmente sperduti, però, talora si accende imprevista una stella che illumi-na il nostro cammino verso sensazioni di speranza. E' bello, infatti, credere che anche oggi i cieli sono disseminati di stelle, dietro le quali immaginare uomini e donne in cammino verso la vera pace interiore. L'Epifania è dunque anche una questione di occhi: è vedere l'infinito con la speranza in Cristo.

G. B.

3 INCAMMINO

Vita di Oratorio

L' oratorio è l'insieme di coloro, animatori, educatori, adulti ecc..., che attraverso

un'azione educativa rivolta ai giovani ed ai ragaz-zi, svolgono un'opera di missione cioè di annuncio del Vangelo a servizio della comunità ecclesiale e del territorio. Anche oggi ci sono molti genito-ri che affidano i loro figli alle cure dell’oratorio Parrocchiale vicino casa. la cui missione è impegnativa e che potremmo sintetizzare così: essere una comunità specifica nella Chiesa e nella Famiglia, per poter essere un luogo significativo di educazio-ne giovanile nel quartiere, in questo tempo e in questa cultura, facendo emergere più chiaramente i tratti di una chiesa giovane accanto ai giovani. Lo sport, i laboratori, il gioco, il cammino di gruppo e la preghiera so-no i mezzi principali per crescere in quel cammino educativo di cui nessun ragazzo dovrebbe farne a meno! Ecco perché dobbiamo costruire bene il nostro oratorio: per non smettere di dare ai nostri giovani ed ai nostri ragazzi l'opportunità di migliorarsi e di crescere come uomini e come credenti o come diceva San Gio-vanni Bosco per formare "buoni cristiani e buoni cittadini".

Pierpiero

La Reggia di Venaria

La Caritas Diocesana ha dato la possibilità alla nostra Parroc-chia di far visitare la Reggia di Venaria ad un gruppo di per-

sone. E' stato un pomeriggio bellissimo trascorso in compagnia di al-tre persone provenienti dalla comunità. Durante la visita il gruppo è stato accompagnato, oltre dal-le gentilissime guide, anche dal nostro Arcivescovo Cesa-re Nosiglia, dal dott. Dovis e da altre autorità. I partecipanti sono stati tutti molto entusiasti per l'esperien-za e per l'attenzione ad essi dedicata, ringraziando per aver avuto questa bella opportunità. M. D.

Pranzo di Natale

Il 16 dicembre, 65 persone che fanno parte del gruppo "Età' d'Argento" compreso il nostro

Parroco Don Fabrizio, hanno festeggiato in anticipo il S. Natale con un sontuoso pranzo ed inviano a tutti

l'augu-rio di Buone Feste e Buon 2016.

Eliana

Età d’Argento

8 Dicembre Festa Patronale

Il nostro canto di Natale insieme a Te

Immacolata Concezione e San Giovanni Battista

Via Monte Corno, 36 Tel. 011.3171351 – Fax 011.6165595 Parroco:

10127 TORINO e-mail: [email protected] Don Fabrizio Fassino

Sito: www.immacolatalingotto.altervista.org

4 INCAMMINO

ORARIO UFFICIO

martedì e giovedì dalle 9.00 alle 11.00

dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 18.30

PRATICHE MATRIMONIALI

primo e terzo martedì del mese ore 18.00-19.30

ORARIO SS. MESSE

FERIALE: • martedì mercoledì venerdì ore 18.00

• giovedì in via Amari ore 8.30

PREFESTIVO: ore 18.00

FESTIVO: ore 10.00

ore 11.15

COLORO CHE DESIDERANO LA BENEDIZIONE DELLA CASA E DELLA FAMIGLIA CONTATTINO IL PARROCO

Una mano sul cuore e una sul portafoglio

Grazie ad una donazione di una famiglia e ad una serata di autofinan-ziamento, l'ASD Atletico Immacolata Lingotto Sport Club, società spor-tiva della nostra Parrocchia, che milita nei campionati del CSI (Centro Sportivo Italiano) ha acquistato un defibrillatore, che da quest'anno è obbligatorio su tutti i campi di gara. Tale strumento sarà comunque a disposizione anche per le attività oratoriali e parrocchiali, nella speran-z a , o v v i a m e n t e , d i n o n d o v e r l o m a i u s a r e . Chi vuole sostenere l'attività sportiva parrocchiale, può fare un’offerta deducibile con bonifico intestato a: ASD Atletico Immacolata Lingot-

to Sport Club sul conto nr. IT 57 Q 01030 01011 000000346975 Banca MPS. Un grazie di cuore a tutti gli amici con i più cari auguri di Buon Natale!

Il Direttivo dell' ASD Atletico Immacolata

PER SAPERE I DATI AGGIORNATI DELLA VITA COMUNITARIA NELLA TUA PARROCCHIA, VISITA IL NOSTRO SITO:

“www.immacolatalingotto.altervista.org”

Celebrazioni di Natale

Giovedì 24 dicembre

S. Messa vespertina ore 18,00 Veglia di Natale ore 23,15 animata dai giovani

S. Messa di mezzanotte animata dal coro

Venerdì 25 dicembre

S.S. Messe ore 10,00 ore 11,15

Sabato 26 dicembre S. Stefano

S. Messa ore 10,00

Giovedì 31 dicembre

S. Messa ore 18,00 Con Te Deum in ringraziamento

Venerdì 1 gennaio 2014

S.S. Messe ore 10,00 ore 11,15

Martedì 5 gennaio si celebra la

S. Messa prefestiva dell’Epifania

Mercoledì 6 gennaio Epifania

S.S. Messe ore 10,00 ore 11,15

Domenica 27 dicembre,

Sabato 2 e Domenica 3 gennaio

S. Messe con il solito orario

Confessioni giovedì

24 dicembre e prefestivi

Gospel venerdì 15 gen-

naio ore 21,00 in Chiesa

“Movini” è il titolo del concerto dei Free-domGospel Quartet. Un modo diverso e moderno di ascolta-re il gospel e lo spiritual. La formazione a quartetto che si ispira ai gruppi southern gospel americani (Galther Vocal Band, Signature Sound. The Cathedrals) è composta da cantan-

ti di diversa estrazione, le cui voci spaziano nel pentagramma dalle profonde note del basso fino a quelle acutissime del soprano. I brani proposti vengono rivisti attraverso arrangiamenti moderni e ac-cattivanti che strizzano l’occhio al pop, country e allo swing per una serata piacevole e divertente. I FreedomGospel Quartet sono Martina Tosatto, Marco Sportelli, Paolo

Dolcet e Davide Motta Frè. Hanno da poco inciso il loro primo cd dal

titolo “Movini”