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Editrice Associazione Amici di Tanguiéta - Onlus NATALE A TANGUIÉTA... EMERGENZA DENUTRIZIONE Periodico di informazione della Associazione Amici di Tanguiéta ONLUS Anno 14° Numero 3 - Dicembre 2011 Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - LO/MI

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NATALE A TANGUIÉTA... EMERGENZA DENUTRIZIONE

Periodico di informazione della Associazione Amici di Tanguiéta ONLUSAnno 14° Numero 3 - Dicembre 2011Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - LO/MI

Anno 14° Numero 3 - Dicembre 2011Aut. Tribunale Milano n. 618 - 5.10.1998 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/CLegge 662/96 Filiale di Milano.

CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE

Presidente Carlo GiorgettiVice Presidente Nino AnzaniPresidente Onorario Franco PoggioConsiglieri Arnaldo Borgonovo

Angelo CarpanelliAnna CasatiGabriele ColomboMassimo ContiPadre Prov. FatebenefratelliEmilio GalliCarlo De MinFlavio MaestriniGiuseppe PeroneAmalia Sala

Direttore responsabileCarlo Giorgetti

StampaOptima Centro Servizi SrlMilano

Editore:Associazione Amici di Tanguiéta-OnlusViale Brianza 11720821 Meda (MB)Tel./fax 0362.34.13.04e-mail: [email protected] pubblicazione di questo periodico non ha costi se non quelli di postalizzazione, ed è resa possibile dal contributo volontario di quanti collaborano alla sua realizzazione

Se desideri far pervenire il nostro periodico ad un amico, ti preghiamo di segnalarci il nominativo• per posta: Associazione Amici di Tanguiéta - V.le Brianza 117 - 20821 Meda (MB)• per fax al numero 0362.958267• via e-mail: [email protected]!

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Dal 28.1.1998 la nostra as-sociazione è riconosciutacome ONLUS, organizzazio-ne non lucrativa di utilitàsociale. Pertanto come stabilito dalD.L. 4/12/97 n. 460, ogni ero-gazione a nostro favore èdetraibile dall’imposta dapagare per le persone fisi-che (Irpef) ed è un onerededucibile dal reddito d’im-posta per le imprese.Offerte, elargizioni e dona-zioni, di cui anticipatamenteringraziamo, possono esse-re effettuate tramite versa-menti come di seguito preci-sato:C/C Postale N° 191 06 202Banca Intesa SanpaoloMedaIBAN IT 62X 0306933361000011390156

Periodico di informazione dell’Associazione Amici di Tanguiéta-ONLUS.

Veduta aerea di Tanguiéta

per tanti come loro,la nostra associazio-ne, insieme a voi,continuerà ad impe-gnarsi anche in que-sti tempi così difficiliper tutti. L’approssimarsi delle

feste mi offre l’oc-casione per ringra-ziare ancora unavolta tutti, e soprat-tutto coloro che nonhanno mai cessatodi credere in ciò fac-ciamo. Con mia mo-glie Augusta, il vicepresidente Nino An-zani, il presidente onorario Franco Poggio e i consiglieriArnaldo Borgonovo, Anna Casati, Angelo Carpanelli, Ga-briele Colombo, Massimo Conti, Carlo De Min, EmilioGalli, Flavio Maestrini, Giuseppe Perone ed Amalia Sala,porgo a voi e alle vostre famiglie un grande grazie e tanti,tanti auguri di Buon Natale e Sereno Anno Nuovo.

Carlo Giorgetti Presidente Associazione “Amici di Tanguiéta-Onlus”, ne è da anni presidente e infaticabile sostenitore.

Care Amiche,cari Amici, “O santo o bri-gante” recita unnoto proverbio, ea me pare chequesto detto diantica saggezzapopolare ben ri-assuma l’alter-

nativa, al tempo stesso affascinante e drammatica, che sipresenta ad ogni neonato che si affaccia alla vita. La vitadi un bambino - sia esso bianco, nero, giallo o color caf-felatte - è paragonabile a quella di un albero maestosoche espande i rami verso il cielo, mantenendo ben saldele radici nel terreno: nasce, cresce, si fortifica, è flessibilee porta semi di nuove vite.

Chissà se sarà così ancheper tanti piccoli di Tanguiétache spesso nascono giàsegnati da malattie, orfanidi genitori morti di AIDS esieropositivi a loro volta co-me quelli che vedete in co-pertina. Non dormono nelgiaciglio della loro poveracapanna ma in lettini della

Pediatria dell’Ospedale di Tanguiéta. Ce la faranno a so-pravvivere? Non lo sappiamo, sappiamo però che nonsaranno abbandonati al loro destino perché per loro, e

� EDITORIALE

“Ci sono spese importanti e urgenti da fare per la Pediatria dove il numero dei bambini gravemente malatiaumenta sempre più. Una di queste è la nuova rete di OSSIGENO-ASPIRAZIONE per tanti bambi-ni attualmente in terapia intensiva. La seconda è di riuscire a sostituire i LETTINI DEL REPARTO CURE IN-TENSIVE. Gli attuali, vecchi di 28 anni, sono più che “ammortizzati”: hanno accolto e salvato migliaia e mi-gliaia di bambini. Ne servono almeno una ventina! Un grande grazie, un abbraccio e tanti auguri a voi tutti.

Fra Florent o.h.”

MENTRE STIAMO PER ANDARE IN STAMPA, GIUNGE NOTIZIA DELL’ENNESIMA EMERGENZA:

Quest’anno in realtà all’Ospedale di Tanguiéta, soprat-tutto alla Pediatria, abbiamo già dato tanto: medicinali,materiali, fondi, strumenti, attrezzature. Ma come rimanere insensibili di fronte a questo appel-lo? Anche se richiede un grande sforzo crediamo di ri-uscire a farcela, contando anche su quanto raccoltodai generosi amici intervenuti alla nostra tradizionaleCena di Natale a Carimate e su quanto eventualmenteraccoglieremo da donazioni che dovessero giungerenel frattempo.

� CENA DI NATALE

Alla nostra cena pre-natali-zia del 28 novembre al Ri-storante del Golf di Cari-mate era presente FraFiorenzo, rientrato in Italiaper prendersi qualchegiorno di riposo, ma ancheper non mancare l’appun-tamento che gli sta tanto a

cuore, come lui sta a cuo-re a noi. La partecipazionenumerosa ci ha reso anco-ra una volta consapevoliche molti continuano acondividere gli aiuti chediamo a questo straordina-rio frate, che da 40 viveper far sopravvivere il

“suo” ospedale, così deter-minante per la sanità ditutto il Benin. Ad animarela serata un Ezio Greggioin grandissima forma, tan-to da riuscire a “piazzare”,oltre agli oggetti messi al-l’Asta, tre Tapiri che avevaportato con sé proprio con

l’obiettivo di batterli a unabuona cifra… riuscendoviperfettamente! Non sonomancati momenti di com-mozione con la testimo-nianza del Prof. MarcoLanzetta, il famoso chirur-go della mano, che hatracciato la storia del suo

incontro con Fra Fiorenzo edella sua esperienza a Tan-guiéta risalente agli anniNovanta. E poi maghi, can-tanti, giochi di prestigio e, asorpresa, l’esibizione diIvana Spagna, anch’essaentrata a far parte degli“amici”. Sono state tante le

manifestazioni di solidarie-tà, espresse anche con ildono degli oggetti messi al-l’Asta e alla Lotteria, e vo-gliamo ricordare anche igiovani amici di Marta An-zani, proprietari di Glamou-rama ([email protected]),che hanno improvvisato

una vendita speciale dellaloro collezione di pelletteriao il giovane pittore Curioniche ha donato un suo qua-dro a soggetto “africano”che ha subito trovato unestimatore. Tutto ciò hapermesso che il ricavatodella cena contribuisse, co-

me era nelle speranze, afar fronte all’appello giuntoin questi ultimi giorni di for-nire alla Pediatria di Tan-guiéta l’impianto di Ossige-no-Aspirazione e i lettiniper il reparto di cure inten-sive. Un grande, enormegrazie a tutti!

Ricordiamo agli Amici gli estremi delle coordinate postali e bancarie per eventuali elargizioni e donazioni, delle quali ringraziamo sentitamente fin d’ora.

C/C Postale N° 191 062 02 • Banca Intesa Sanpaolo • Agenzia di MedaIBAN IT 62X 03069 33361 000011390156

Causale Associazione: Amici di Tanguièta-Onlus

La catastrofica carestiache ha colpito la regionedell’Atakorà (dove si trovaTanguiéta), ha provocatouna pesantissima crisi ali-mentare, facendo lievitareenormemente il numerodei bambini ricoverati inPediatria, che hanno su-perato di molto la cifra di6.000. Di questi quasi il20% sono giunti in ospe-dale gravemente denutrititanto da dover essere ri-coverati in terapia intensi-va. La pur attrezzata edefficiente Pediatria, intito-lata alla memoria di PaoloGiorgetti, è letteralmentegiunta al collasso. Tan-guiéta, come tutta la re-gione, risente l’influsso delvicino deserto del Sahara;ha una sola stagione dipiogge (normalmente tra

la Pentecoste e il Natale)e questo fa sì che la po-polazione riesca a mala-pena a portare a casa unsolo raccolto.Se poi le piogge si inter-rompono non tutte le se-mine giungono a matura-zione, il che significacarestia, più o meno gra-ve. La stagione secca du-ra invece 8 lunghi mesicon caldo torrido: granparte dei pozzi d’acquasecca e la gente lotta persopravvivere. Fatalmentea soffrire maggiormentesono proprio i bambini: ilcibo non manca del tutto… ma riso, mais o miglio,conditi con una spruzzatadi sauce, non bastano. La Pediatria ha 80 letti,ma in Africa i letti noncontano… basta una

stuoia per terra nel corri-doio, dove è normale ve-dere più di 120-150 mam-me con attaccati due tre,quattro piccoli, sia malatiche sani. Quelli gravi sono in tera-pia intensiva con flebocli-si, nutrizione forzata e tra-sfusioni di sangue, e avolte si salvano. Superatala fase acuta, se non han-no altre malattie, vengono

trasferiti nel Centro Nutri-zionale per una lungaconvalescenza e ricostitu-zione fisica. Ma i costi per15-20 giorni, pur limitati a15 Euro al giorno, i genito-ri di questi bambini non ri-escono proprio a soste-nerli. Per questo contiamosu quanti possono darciuna mano per strapparealla morte questi poveriesserini.

� GOLF PER SOLIDARIETÀ, GOLF PER TANGUIÉTAPer due volte quest’annoil Golf Club di Carimate siè reso disponibile ad or-

ganizzare gare a benefi-cio della nostra Associa-zione.

Alla prima, in febbraio, èseguita quella di sabato26 settembre alla quale

hanno partecipato oltre160 golfisti: un numerodavvero impressionantese si pensa che si trattavadi una gara di solidarietà!La stessa si è svolta inuna splendida giornatadai colori autunnali e si èconclusa al calar del solecon la cerimonia dellepremiazioni. Felici i parte-cipanti e felicissimi i vinci-tori, immortalati nella fotodi gruppo. Un grande “grazie” al pre-sidente Giuseppe Crippa,al direttore Giuseppe Na-va, ai loro collaboratori, aBrigitte ed Angelo Ferrarie, ovviamente, a tutti ipartecipanti.

� PERCHÈ COSÌ TANTI BAMBINI DENUTRITI

� DAL BOLLETTINO DELL’AFRICARiflessioni per il 2012 diMons. Pascal N’Koue,ex Vescovo di Natitin-gou, ora Arcivescovodel Nord Benin.Tutto il 2011 per la nostraDiocesi, di cui Tanguiéta faparte, è stato speciale: 365giorni di festa per celebrarei 70 anni dell’evangelizza-zione della Regione dell’A-tacorà. Il 1° ottobre 1941,in piena guerra mondiale, ilmissionario Joseph Hu-chet andò da Lione laggiùa “piantare la sua tenda”.Un confratello lo descrissecome "un piccolo buonuo-mo di prete che, barbetta alvento, circolava sulle stra-de, le piste e i sentieri attor-no a Natitingou, talvolta inmotorino, talaltra in bici-cletta, ma molto spesso apiedi, in calzoncini e cami-cia kaki, calzando sandali,fucile in spalla, percorren-do allegramente la bosca-glia". La descrizione ap-partiene a un’altra epoca,ma questo primo Missio-nario era proprio così. Ilsuo esempio attirò altrepersone benedette da Dioin quella regione impastatadi paganesimo dove c’eratutto da fare: catechesi,battesimi, chiese, scuole,convitti, dispensari… sen-za dimenticare il lato mate-riale, ovvero i pozzi perl’acqua potabile. Huchet fuanche scrittore e i suoi librisono capolavori che hannocontribuito a far conoscerel’Atacorà e i suoi poverissi-mi abitanti che i missionarigiunti da Lione riuscirono aconquistare, a dispetto del-l’iniziale diffidenza chespesso sfociava in ostilità

…coltello e daga in mano aproteggere i bambini.Poco a poco, con bontà,amore, pazienza, perse-veranza e tanti sacrifici, iMissionari guadagnaronola fiducia di quella gente,che cominciò ad acco-glierli con benevolenzanelle capanne, nei borghi,nei villaggi. Oggi tutto ciòappare normale, ma alloranon era così. La Diocesioggi conta 29 parrocchiee 6 settori parrocchiali. Lapopolazione è di circa800.000 anime e, standoalle statistiche, i cattolicisono più di 100.000, ma isegnali che possano au-mentare sono incorag-gianti, soprattutto perquanto riguarda i bambini.In tutti i villaggi, infatti, perprima cosa si incontranoloro, i bambini, migliaia dibambini. Un osservatoreha considerato che, non-ostante la loro potenza, lecase farmaceutiche inAfrica con la pillola con-traccettiva hanno fallito,anzi, più la promuovono… più i bambini si moltipli-cano. Ironia della sorte!Sembra addirittura che lecampagne anti-natalitàabbiano intensificato il fe-nomeno delle madri pre-coci, in genere ragazzemadri. C’è da applaudireal loro coraggio ma ancheall’impegno di Preti, Suoree Catechisti che le aiutanocon i loro bambini, indiriz-zandoli verso una vita ret-ta, illuminata dal Vangelo.Perciò dobbiamo fare inmodo che durante le fun-zioni religiose, quando inparrocchia c’è molta gen-

La presenza dell’Ospedale Fatebenefratelli ha cambiatola vita di molta gente a Tanguiéta. Gente che fatica amangiare, che vive in capanne di paglia, che non ha lucené acqua e nemmeno una comodità. Ma al di là della po-

vertà, della carestia, delle malattie e della fame, è gentetranquilla, in continua ricerca di tutto perché non ha nien-te. Ma lo fa con animo sereno, con il sorriso sulle labbra,accettando con dignità di essere aiutata: dai bambini conil ventre gonfio da malnutrizione ai Pehul in giro con lemandrie nel loro paesaggio infinito, dai Somba incredibilinei loro castelli d’argilla a un po’ tutto il popolo dellabrousse che va e viene, non si ferma mai, si prende intesta il sole e la pioggia e ricomincia daccapo ogni gior-no la lotta per sopravvivere. Gente bella, ricca di storia,di cultura, di tradizioni, di umanità e di intelligenza. Genteche merita di essere aiutata e che fa piacere aiutare.

FATEBENEFRATELLI- OPITAL SAINT JEAN DE DIEU P.: 7 TANGUIETA – BENIN - Tél.: (00229) 23 83 00 36

te, i bambini non siano la-sciati fuori o respinti, anzi,abbiano il posto migliore.Non sempre, ma moltospesso, sono bravi e silen-ziosi, tanto da stupire gliospiti di passaggio. Ma èimportante soprattutto cheogni Parrocchia abbia lapropria scuola materna oprimaria (molte ancoranon le hanno) perchél’avvenire della Chiesa edella società sta proprionei bambini. Sono grato a coloro che cisostengono, individual-mente o collettivamente,sporadicamente o conti-nuativamente.

Anche i piccoli gesti sonoimportanti. La nostra pre-ghiera fedele è garantita atutti, così come i miei au-guri per il Natale, che si ri-assumono in uno solo:siate cristiani veri, caloro-si, impegnati. La felicità risiede in queldono generoso di sé chesi chiama volontariato esolidarietà. Solo l’amoredisinteressato salveràl’Africa e il mondo.

� GENTE DI TANGUIÉTA

In precedenza abbiamodescritto la patologia checolpisce moltissimi bambinidel Benin. Di seguito il rac-conto di un membro dellaéquipe belga che nel mag-gio 2011 si è recata a Tan-guiéta nella missione chia-mata “Catena Ortopedicadella Speranza”.

Alla nostra prima missionepreparatoria del 2010 èseguita la richiesta impellen-te di Fra Fiorenzo di aiutarloa risolvere i problemi ortope-dici di tanti bambini delBenin. Così, in maggio, unaéquipe composta da duechirurghi ortopedici, un ane-stesista, un’infermiera e unachinesiterapeuta è partitaper Tanguieta, la cui eccel-lente Pediatria è semprestraordinariamente sovraf-follata. La sala operatoriaconsta di due tavoli operato-ri che permettono ai chirur-ghi locali di operare in conti-nuazione e di una sala riser-vata solo alle missioni, com-prendente la radiologia e leinfrastrutture necessarie arealizzare un gran numerodi interventi ortopedici. Par-tiamo da Bruxelles sabato

21 maggio con tutto il mate-riale; all’arrivo a Cotonousiamo accolti dall’autistadell’ospedale. Alloggiamoall’Hotel du Lac e il mattinoci mettiamo in viaggio perTanguieta: un tragitto di 10ore su strade in stato a dirpoco pietoso.All’arrivo ci accoglie Suor

Incarnation che ci conducenei nostri alloggi, situatiall’interno della strutturaospedaliera: camere appro-priate con un buon sistemadi ventilazione. Sul postosono già presenti un chirur-go italiano, il prof. Filippo,che viene periodicamente adar man forte a Fra Fioren-zo, e un’infermiera spagnolache tre volte all’anno viene aTanguiéta come aiuto alblocco operatorio. L’indo-mani primo consultoa tanti pazienti assistiti daldott. Azakpa, incaricato dafra Fiorenzo di accompa-gnarci per la durata dellamissione; questo medicovuole specializzarsi in chi-rurgia pediatrica e ortopedi-ca. Installiamo l’insieme delmateriale nel blocco opera-torio già ben ordinato e ope-

riamo il primo paziente. Ognigiorno opereremo tra i 4 e i 5pa-zienti iniziando verso le8,30 dopo aver fatto il gironei reparti pediatrici e ognisera rifacciamo la visita peristruire gli infermieri. Sabato28, dopo aver operato altricasi difficili, decidiamo diconcederci una pausa e visi-tare il parco di Penjiari nel-l’Atakorà, distante 40 km daTanguiéta e, con autista eguida, pernottiamo in loco. Ilparco, magnifico, si estendesu un’area di 275.000 ettariche costeggia la frontieracon Burkina, Togo e Niger.Ve-diamo numerosi animalie un facciamo anche ilbagno sotto una meraviglio-sa ca-scata. Domenicasera, al ritorno, rifacciamovisita ai pazienti operati el’indoma-ni operiamo anco-ra e cambiamo i gessi sottosedazione a tutti i bambinioperati nel corso della setti-mana. È la nostra primamissione sotto l’egida della“catena della speranza”all’ospedale di Tanguiéta, lacui struttura è assolutamen-te adatta per ricevere mis-sioni sia ortopediche che dichirurgia generale… sipotrebbero perfino immagi-nare missioni di cardiologiapediatrica! Il merito va a FraFiorenzo, un uomo eccezio-nale, con una resistenza fisi-ca e una capacità di lavorostraordinarie. Per il momen-

to manca gran parte delmateriale per questa patolo-gia innominabile, e i bisognisono immensi. La presenzanell’équipe del dott. Azakpaha permesso di svilupparela formazione, che è uno deifini delle missioni “catenadelle speranza”. Abbiamofornito libri, trattati di chirur-gia pediatrica e di lavoriscientifici. Abbiamo iniziato il tratta-mento funzionale del piedeequino grazie alla nostrachinesiterapeuta, un lavoromolto ben accolto. Pensoche per una prossima mis-sione sarebbe utile procu-rarci un apparecchiatore diortopedia fornendo loro ilmateriale necessario. Certo,secondo Fra Fiorenzo,dovremmo ripetere la mis-sione tre o quattro volteall’anno! Concludo con leimpressioni di quest’ultimosoggiorno e le ragioni che cihanno spinto a dar vita allamissione: la qualità delleinfrastrutture locali, la possi-bilità per l’équipe di alloggia-re nell’interno dell’ospedale,la selezione dei pazienti sucui intervenire fatta primadel nostro arrivo, la garanziache gli operati saranno poiben seguiti dall’équipe loca-le. Infine, il carisma e la pas-sione di Fra Fiorenzo, unuomo straordinario che cispinge a impegnarci sem-pre di più.

� I BAMBINI CON LE GAMBE AD ARCO - TESTIMONIANZA

VIDEO E FILMATI SU TANGUIETACircolano in rete due bellissimi video realizzati recentemente sull’Ospedale di Tanguiéta e su Fra Fiorenzo, partendo an-che dall’intervista che è stata fatta a quest’ultimo nel corso della trasmissione di Rai3 Geo&Geo.Per il primo video, realizzato dalla brava Claudia Barni, basta collegarsi al seguente link:www.youtube.com/user/claudiabahirah?blend=1&ob=5#p/u/0/FCu6jxVOfYo Per il secondo occorre andare alla pagina di Facebook degli Amici di Tanguiéta al seguente link:www.facebook.com/#!/pages/Amici-di-Tangui%C3%A9ta/146103805484812