N.16 Foglio di collegamento Parrocchia S. Nicola da Bari … · 2015-11-19 · Un Convegno per...

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Un Convegno per “uscire” Uno degli avvenimenti più significativi di queste ultime settimane, per la vita civile, culturale e per il futuro della fede nel nostro Paese, è stato il Convegno di tutte le diocesi d’Italia a Firenze. Questo evento che si celebra ogni 10 anni raduna tutte le rappresentanze provenienti dalle Diocesi, per interrogarsi sulla missione della Chiesa nel nostro momento storico, sociale economico e culturale. C’è stata una novità già nel calendario dei lavori: solitamente il convegno s’apriva con un messaggio benedicente del Papa Primate d’Italia mandato dalla sede vaticana e si concludeva con il messaggio conclusivo del pontefice. In questa quinta edizione papa Francesco ha voluto iniziare i lavori che si sono conclusi il 13 novembre e si è recato a Firenze all’apertura, sembrerebbe quasi per dare una spinta ad una realtà nazionale che talvolta appare lenta e un po’ priva di entusiasmo, un po’ ripiegata. All’insegna della coralità e della sinodalità in cui Francesco crede molto, i vescovi italiani si erano già dati un programma nella loro riflessione: “uscire” per andare incontro all’uomo, sulle strade di un’umanità ferita, l’umanità concreta degli uomini e donne del nostro tempo, parlando con franchezza e semplicità. Al Duomo di Firenze, significativamente solo dopo essere stato dagli operai della vicina Prato, ha insistito su un obiettivo: “Dobbiamo seguire questo impulso, per uscire da noi stessi, per essere uomini secondo il Vangelo di Gesù”. Il cristiano, ha soggiunto, è beato quando “ha in sé la gioia del Vangelo”. Per i grandi Santi, “la beatitudine ha a che fare con umiliazione e povertà”. La Chiesa non sia ossessionata dal potere, altrimenti diventa triste Ha detto ancora: “nella parte più umile della nostra gente c’è molto di questa beatitudine”: nella solidarietà, nel sacrificio, nel lavoro “a volte duro e mal pagato”. Ci pare che da ogni crisi può nascere qualcosa di nuovo. Parola ed Eucaristia La vicenda storica di Gesù, che scaturisce dalle profondità del suo essere, è parola di Dio in modo originario e insuperabile. L’eucaristia, con tutta la sua realtà sacramentale che da essa scaturisce, è memoria della Pasqua di Gesù, non nel senso del ricordo, bensì nella luce della potenza dell’amore divino manifestato nella Pasqua. In Gesù morto e risorto Dio proclama e attua la sua amorosa volontà di vicinanza all’uomo, di presenza nella storia, di perdono del peccato, di vittoria sulla morte, di inizio di una vita nuova. L’eucaristia è la concreta modalità storica con cui l’amore onnipotente di Dio, culminante nella Pasqua di Gesù, raggiunge il suo intento di rendersi realmente presente e operante in ogni momento della sua storia umana. L’eucaristia è presenza viva e reale di Gesù, del suo mistero, del suo sacrificio, della sua Pasqua. Tutta la vicenda di Gesù, dall’incarnazione alla glorificazione del Cristo risuscitato e datore dello Spirito, si ripropone a noi nell’eucaristia, in forza dell’efficacia del sacrificio pasquale. Anche la parola di Dio, contenuta nella Bibbia, è efficace in forza della Pasqua: altro non fa che proclamare l’efficacia dell’amore di Dio culminante nella Pasqua stessa. Quindi la Bibbia è orientata all’eucaristia e alle altre celebrazioni sacramentali. Ma, se la parola biblica trova il radicale fondamento della sua efficacia nell’eucaristia, a sua volta l’eucaristia si fonda, in un certo senso, nella Bibbia. La Sacra Scrittura, infatti, conserva e trasmette le parole con cui Gesù istituì l’eucaristia. La Bibbia ricorda il comando di Gesù: “Fate questo in memoria di me”, a partire dal quale la Chiesa, obbedendo fedelmente al suo fondatore, celebra l’eucaristia. La Bibbia, ancora, rievocando l’arco complessivo della storia della salvezza, annuncia i gesti dell’amore di Dio, ci introduce nei misteri della vita di Gesù e nel mistero del suo essere: in tal modo ci dà una comprensione piena dell’amore di Dio, che nell’eucaristia è come compendiato e condensato. (Segue art. in ultima pagina) N.16 Foglio di collegamento Parrocchia S. Nicola da Bari MENTANA novembre 2015 www.sannicoladabarimentana.it [email protected] [email protected] tel. 06.9090050 Fede Vita Colere, colligere et augere

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Un Convegno per “uscire”

Uno degli avvenimenti più significativi di queste ultime

settimane, per la vita civile, culturale e per il futuro della

fede nel nostro Paese, è stato il Convegno di tutte le

diocesi d’Italia a Firenze. Questo evento che si celebra

ogni 10 anni raduna tutte le rappresentanze provenienti

dalle Diocesi, per interrogarsi sulla missione della Chiesa

nel nostro momento storico, sociale economico e

culturale.

C’è stata una novità già nel calendario dei lavori:

solitamente il convegno s’apriva con un messaggio

benedicente del Papa Primate d’Italia mandato dalla sede

vaticana e si concludeva con il messaggio conclusivo del

pontefice. In questa quinta edizione papa Francesco ha

voluto iniziare i lavori che si sono conclusi il 13 novembre

e si è recato a Firenze all’apertura, sembrerebbe quasi

per dare una spinta ad una realtà nazionale che talvolta

appare lenta e un po’ priva di entusiasmo, un po’

ripiegata. All’insegna della coralità e della sinodalità in cui

Francesco crede molto, i vescovi italiani si erano già dati

un programma nella loro riflessione: “uscire” per andare

incontro all’uomo, sulle strade di un’umanità ferita,

l’umanità concreta degli uomini e donne del nostro

tempo, parlando con franchezza e semplicità. Al Duomo

di Firenze, significativamente solo dopo essere stato dagli

operai della vicina Prato, ha insistito su un obiettivo:

“Dobbiamo seguire questo impulso, per uscire da noi

stessi, per essere uomini secondo il Vangelo di Gesù”. Il

cristiano, ha soggiunto, è beato quando “ha in sé la gioia

del Vangelo”. Per i grandi Santi, “la beatitudine ha a che

fare con umiliazione e povertà”. La Chiesa non sia

ossessionata dal potere, altrimenti diventa triste Ha detto

ancora: “nella parte più umile della nostra gente c’è

molto di questa beatitudine”: nella solidarietà, nel

sacrificio, nel lavoro “a volte duro e mal pagato”.

Ci pare che da ogni crisi può nascere qualcosa di nuovo.

Parola ed Eucaristia

La vicenda storica di Gesù, che scaturisce dalle profondità

del suo essere, è parola di Dio in modo originario e

insuperabile. L’eucaristia, con tutta la sua realtà

sacramentale che da essa scaturisce, è memoria della

Pasqua di Gesù, non nel senso del ricordo, bensì nella luce

della potenza dell’amore divino manifestato nella Pasqua.

In Gesù morto e risorto Dio proclama e attua la sua

amorosa volontà di vicinanza all’uomo, di presenza nella

storia, di perdono del peccato, di vittoria sulla morte, di

inizio di una vita nuova. L’eucaristia è la concreta modalità

storica con cui l’amore onnipotente di Dio, culminante

nella Pasqua di Gesù, raggiunge il suo intento di rendersi

realmente presente e operante in ogni momento della sua

storia umana. L’eucaristia è presenza viva e reale di Gesù,

del suo mistero, del suo sacrificio, della sua Pasqua. Tutta

la vicenda di Gesù, dall’incarnazione alla glorificazione del

Cristo risuscitato e datore dello Spirito, si ripropone a noi

nell’eucaristia, in forza dell’efficacia del sacrificio

pasquale. Anche la parola di Dio, contenuta nella Bibbia, è

efficace in forza della Pasqua: altro non fa che proclamare

l’efficacia dell’amore di Dio culminante nella Pasqua

stessa. Quindi la Bibbia è orientata all’eucaristia e alle

altre celebrazioni sacramentali. Ma, se la parola biblica

trova il radicale fondamento della sua efficacia

nell’eucaristia, a sua volta l’eucaristia si fonda, in un certo

senso, nella Bibbia. La Sacra Scrittura, infatti, conserva e

trasmette le parole con cui Gesù istituì l’eucaristia. La

Bibbia ricorda il comando di Gesù: “Fate questo in

memoria di me”, a partire dal quale la Chiesa, obbedendo

fedelmente al suo fondatore, celebra l’eucaristia. La

Bibbia, ancora, rievocando l’arco complessivo della storia

della salvezza, annuncia i gesti dell’amore di Dio, ci

introduce nei misteri della vita di Gesù e nel mistero del

suo essere: in tal modo ci dà una comprensione piena

dell’amore di Dio, che nell’eucaristia è come compendiato

e condensato.

(Segue art. in ultima pagina)

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Fede Vita Colere, colligere et augere

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Calendario 2015-16

Consiglio Pastorale 24 novembre (san Nicola, feste di Natale)

26 gennaio (la Quaresima e la Pasqua) 1 marzo (la catechesi e la pastorale giovanile) 26 aprile (le comunioni e campi estivi e tutte le iniziative formative) 26 - 28 giugno verifica di fine anno

Centri d’ascolto di Zona 20 dicembre ore 16,00 apertura anno misericordia: Immigrazione, integrazione, culture e intercultura. 12 gennaio ore dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati 9 febbraio ore vestire chi è nudo 23 febbraio ore visitare gli ammalati 8 marzo ore PENITENZIALE 22 marzo ore 21,00 visitare i carcerati 12 aprile ore seppellire i morti 17 maggio ore consigliare i dubbiosi 31 maggio ore insegnare agli ignoranti 14 giugno ore PENITENZIALE

Formazione 17 novembre ore 18,30 introduzione generale ai quattro evangeli

01 dicembre ore 18,30 il vangelo di Marco il vangelo dei simpatizzanti: “Io sono con voi”

19 gennaio ore 18,30 il vangelo di Luca il vangelo del catecumeno-discepolo: “Venite con Me”

26 gennaio ore 18,30 il vangelo di Matteo per gli adulti nella Comunità: “Sarete miei testimoni”

02 febbraio ore 18,30 il vangelo di Giovanni o della mistagogia: “Vi ho chiamato amici”

16 febbraio ore 18,30 Come leggere il vangelo nelle età

15 marzo ore 18,30 gli obiettivi dei primi due anni evangelizzazione da simpatizzanti a fratelli

05 aprile ore 18,30 gli obiettivi di terzo e quarto anno sequela da fratelli a discepoli

19 aprile ore 18,30 gli obiettivi del quinto e sesto anno mistagogia da discepoli ad amici

3 maggio ore 18,30 Educare alla preghiera

Pastorale Familiare Gli incontri hanno la durata di 2 hh e avvengono la domenica dalle 15,30 alle 17,30 una volta al mese 22 novembre la conoscenza ed il programma 13 dicembre l’alleanza Esodo Deuteronomio Fondato su un’ alleanza di Amore 17 gennaio la creazione Genesi M. Sacramento naturale della Comunione 14 febbraio Figli e fratelli Genesi attraverso il perdono e la riconciliazione 17 aprile la famiglia e i vecchi Rhut Samuele oltre il legame di generazione e sangue 15 maggio l’infedeltà Samuele e Cantico Davide e La Sposa 19 giugno il futuro della famiglia Matteo ed Efesini Giuseppe e il Sacramento dello/a Sposo/a

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1 martedì Ore 18,30 Rosario e catechesi in casa Gianni e Anna Rita Panei presso la Statua di S. Nicola

2 mercoledì Ore 17,30 Santa Messa e subito dopo la statua di San Nicola sarà accompagnata nella casa di Pina Petrone via Fausto Cecconi, 81 3 giovedì Ore 17,30 la statua di San Nicola passa nella casa di Maria Carpentieri in via Reatina

4 venerdì Ore 18,30 Memorial don Vincenzo e inaugurazione della mostra su “Dal civico uno di via Reatina” a cura di Roberto Tomassini e Istituto Studi Sabini

5 sabato Ore 09,30 La Spes organizza i tornei, scuola calcio, mini basket, mini volley intitolati a don Vincenzo D’Emidio, che termineranno alle ore 18,30

Ore 16,00 CONVEGNO ECCLESIALE “Da Firenze a Mentana” con la partecipazione dei delegati diocesani al Convegno Nazionale di Firenze su “In Gesù Cristo Nuovo Umanesimo”

Ore 17,30 S. Messa vespertina di S. Nicola e benedizione dei pani di S. Nicola Ore 18,30 Intrattenimento sul sacrato a cura di La Giraffa Impertinente Ore 20,00 Cena di beneficenza

6 domenica Ore 07,00 “Via Reatina in festa”

Una giornata all’insegna di giochi, attività ricreative per bambini e grandi, gare di dolci,

Esibizioni di gruppi musicali.

Dimostrazioni di prevenzione a cura della C.R.I. Comitato Locale Nomentum.

Interverranno numerose Associazioni di Volontariato presenti sul territorio

Ore 9,00 S. Messa a S. Nicola in Castello

Ore 10,30 e 11,30 SS. Messe a San Nicola in Parrocchia

Ore 16,30 Inaugurazione e benedizione del cippo commemorativo della costruzione

di via Reatina.

Ore 17,30 Santa Messa

Ore 19,00 La Locomotiva dei Ricordi con il concerto (Natale di gioia)

Con la partecipazione di:

Istituto Studi Sabini La Giraffa Impertinente La Protezione Civile Li Zuffiatelli La Spes Mentana

Sempre di più cecheremo di coinvolgere nella festa del Patrono le forze vive della nostra città; per questa

edizione ringraziamo in particolare “Quissi de via Reatina” che hanno collaborato con noi per realizzare

questo programma in pieno accordo con le Associazioni e con il Patrocinio del Comune 3

Festa del Santo Patrono

S. Nicola da Bari

Programma 2015

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La Bibbia, infine, presentandoci la fede di coloro che

hanno aderito con tutta la loro vita alla Parola di Dio,

ci offre gli spunti concreti per fare memoria di Gesù,

non solo nel senso di compiere la celebrazione

rituale, ma anche nel senso di impostare la nostra

vita in modo tale che essa sia un’offerta del nostro

corpo e del nostro sangue, cioè di tutto il nostro

essere, al Padre e ai fratelli. La vita concretamente

spesa nella carità è lo scopo ultimo dell’eucaristia.

Nel tendere a questo scopo, l’eucaristia si avvale

anche della Parola di Dio, per la relazione che

intercorre tra la Parola e la vita.

Lucio Valentini (a cura di)

cominciato a creare lavoro da loro, con cooperative di

sviluppo agricolo, artigianale locale. Finalmente, pur

dalle retrovie, anche io ho la possibilità di contribuire al

loro sviluppo. Il mercato EQUOSOLIDALE scavalca tutte

le mediazioni delle multinazionali che “rubano” loro le

materie prime ed il lavoro, dà lavoro con compenso

equo a chi produce, crea lavoro qui da noi, per la

trasformazione e commercializzazione e ci fornisce di

prodotti di ottima qualità e testati due volte. Anche a

Mentana, in pochissimo tempo, è nato un gruppo di

volontari che aiutano questo mercato e ci rendono più

prossima questa opera di giustizia e solidarietà. Siccome

la carità e la giustizia non devono avere confini, alcuni

dei prodotti che arrivano attraverso questo canale

vengono dalle terre liberate dalla mafia. Comunità e

cooperative di giovani coltivano e trasformano i

prodotti delle terre che la mafia, la camorra e la

‘ndrangheta avevano rubato con sistemi criminali.

Insomma si tratta di un altro mercato che segue leggi

virtuose di equità, solidarietà e riscatto: questa si

chiama vera carità!

Grazie ai Volontari che ci aiuteranno ad unirci a questo

progetto di grande valore e di qualità.

Le vendite ci saranno nei giorni

21-22 novembre

29 novembre

e in vista del Natale

13 dicembre

20 dicembre

I prodotti sono più sicuri di quelli delle comuni catene

alimentari perché testati più volte prima di essere

messi in commercio secondo le norme CEE.

Una via equa e solidale

A chi non è capitato di fare o quanto meno sentire

discorsi del tipo: “stiano da dove sono venuti!”, “ne

abbiamo già tanti di disoccupati qui da noi…”; “questi

credono di trovare l’America, ma qui c’è la crisi!”

Quando non diciamo di peggio… Abbiamo capito che

frasi di questo genere sono rivolte a quelle masse di

uomini e donne di altri Continenti che vengono da noi,

quasi come un’altra invasione pacifica, inerme.

Moltissimi sono i profughi di guerra tra loro, ma molti

fuggono da una guerra non meno micidiale: la fame e

per malnutrizione; fuggono da malattie endemiche.

Credetelo, non è colpa loro se sono falcidiati da tanto

male, invece chiare responsabilità ci sono. Quando

cominciai ad aprire gli occhi su queste cose e capii

quanto male è generato da noi Paesi ricchi e quanto

furto c’è dietro tutto questo, mi convinsi che dovevo

andare missionario, avrei forse potuto dare una mano

educando e dando lavoro e perciò dignità a tanti fratelli,

in Africa in America Latina. Mi è mancato il coraggio, ma

continuo a credere che, come noi, quei nostri fratelli

lontani hanno diritto ad una sopravvivenza decente;

penso come voi, che hanno diritto pure ad una patria,

ad una loro casa, foss’anche una baracca, ma circondati

dagli affetti familiari! Perché si privano di tutto questo,

per affrontare la morte, oppure una infinità di rischi e

di stenti? Perché non proviamo a dare loro lavoro a casa

loro, così che ne verranno anche meno qui da noi? Ora

questo possiamo e dobbiamo favorirlo tutti noi di

buona volontà! Possiamo farlo grazie all’opera di chi ha