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Michelangelo - Cappella Sistina Particolare della figura di Isaia Informazioni, programmi, attività, a cura del Movimento Adulti Scouts Cattolici Pratesi - Piazza Mercatale 149, Prato - Stampato in proprio www.masciprato.com N O T I Z I A R I O M.A.S.C.I. Prato N° 5 Febbraio 2017 Anno XXXIV N° 301

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Michelangelo - Cappella Sistina Particolare della figura di Isaia

Informazioni, programmi, attività, a cura del Movimento Adulti Scouts Cattolici Pratesi - Piazza Mercatale 149, Prato - Stampato in proprio

www.masciprato.com

N O T I Z I A R I O M.A.S.C.I. Prato

N° 5

Febbraio 2017 Anno XXXIV

N° 301

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Calendario del mese di febbraio 2017 Domenica 5, ore 16 Tombola pro Missioni Sacra- mentine. Lunedì 6, ore 17.30 Riunione di Consiglio a casa di Anna e Piero Bini. Mercoledì 8, ore 21,15 Riunione di comunità. Riflessioni sul IX art. della Legge Scout: Parte 2a : “L’A.S … sceglie uno stile di vita essenziale ed auste-ro.” Leggi quanto riportato sul notiziario alle pag. 2 e segg. come aiuto per la discussione e ricerca altro materiale. Sabato 11 Camminata biblica: dalla Chiesa di San Giuseppe alla Chiesa di San Martino a Gonfienti. Cammineremo sulla riva dx del Bi-senzio fino al Ponte Petrino, poi sulla sinistra. Ritrovo ore 8.30 per la 1a meditazione nella chiesa di San Giu-seppe. 2a meditazione ore10.30 nella chiesa di San Martino a Gonfienti. Venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 Campo Nazionale Bibbia a San Martino di Figline Valdarno (leggi informazioni a pag. 9). Sabato 25, ore 10 Segretariato Regionale a Borgo San Lorenzo.

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Riflessioni sul IX art. della Legge Scout, parte 2a

“L’adulto scout … sceglie uno stile

essenziale e austero”

Per la discussione trovate in questo Notiziario due contributi, in modo da approfondire cosa è un comportamento sobrio ed es-

senziale, per il quale un Adulto Scout dovrebbe essere riconosciuto senza bisogno di qualificarsi.

!˚ contributo: Riflessioni sulla sobrietà Dal latino sobrius: so- con valore privativo, ed ebrius ebbro. Quindi sobrio, è colui che è • parco, controllato, nel mangiare e nel bere ed in genere nel

soddisfare gli istinti naturali; • in senso figurato, moderato, alieno da qualsiasi eccesso. Dal PATTO COMUNITARIO del movimento adulti scout, al punto n. 5: “La scelta scout”: ci impegniamo a vivere da adulto i principi e i valori enunciati da B.P. e fatti propri dalla tradizione dello scoutismo cattolico italiano e fra questi è compresa la es-senzialità (sinonimo di sobrietà), intendendo con questo ter-mine, lo sforzo di abolire tutto ciò che è superfluo nella vita di ogni giorno. “Una prima forma di economia e di essenzialità è quella che riguarda l’ambiente e la tutela del territorio in cui si vive, economia nel consumo di beni, di forme di energia, di risorse. Esistono dappertutto gruppi di ambientalisti, di verdi, di ecologi-sti, che promuovono manifestazioni contro la produzione di alcu-ne forme di energia, o contro l’allevamento degli animali, o sulla tutela dei parchi. Molti di meno sono quelli che fanno uno sforzo di essenzia-lità nella propria vita quotidiana, dall’uso dell’automobile, al ri-scaldamento domestico, dalle vacanze agli acquisti al supermer-cato, dalla seconda casa, all’uso ossessivo del telefono cellula-re.” (da “Adulti Scout”- Gabriella e Paolo Linati).

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Giovannella Baggio a Loreto ci invitò a considerare il nostro corpo come grande opera della natura; gli adulti scout, ….vivono, si formano nel creato e lo custodiscono, …. la prima cosa da cu-stodire è proprio il nostro corpo: grande capolavoro del creato e tabernacolo del SIGNORE. Purtroppo il nostro corpo non lo rispettiamo, anzi lo oltrag-giamo quotidianamente! …… Per i nostri eccessi: il tipo di vita frenetica che conduciamo, il lavoro, gli impegni infiniti di fami-glia, in parrocchia, o anche attività di generoso volontariato, di-ventano alibi per trascurare il nostro corpo. Curare il nostro corpo richiede sacrificio e rigore morale.

�Bisogna pertanto: • rispettare i bioritmi: notte/giorno, sonno/

�veglia, ritmo dell’alimentazione; • rinunciare alle comodità, (auto, moto) per

fare movimento: il mondo d’oggi ci spinge a non utilizzare il nostro corpo per il fine per il quale è stato creato: muscoli, ossa,

�vasi cuore cervello; • curare l’alimentazione: quantità qualità ritmo di assunzione; • fare a meno dei veleni inutili: fumo alcool. La sobrietà, ci aiuterà a mantenere un peso corretto, vera e propria cartina tornasole della vita che uno fa, del proprio equili-brio psicofisico, ma soprattutto ci aiuterà a mantenere la salute, ad evitare tutte quelle malattie vascolari, metaboliche, neoplasti-che e dell’apparato locomotore che affliggono l’uomo moderno. In senso più figurato sobrietà è anche povertà come limite voluto nelle attività lucrative, come barriera all’egoismo. Ho ritro-vato un numero di RS SERVIRE dedicato alla povertà di più di quarant’anni fa,, novembre-dicembre 1962, ai tempi di mons. Andrea Ghetti (Baden). Le considerazioni sono ancora del tutto attuali e condivisibi-li. • La povertà cristiana non è miseria, frutto di fallimenti morali o

professionali: è equilibrio fra l’uomo e le cose, è uso intelligen-te delle creature, è senso dei valori, è imitazione di Colui, che avendo creato ogni bene se ne privò per essere Povero.

• Lo scoutismo educa nella eccezionale gamma di esperienze vissute - dal campo alla route, dalla comunità di squadriglia

alle inchieste rover - al vero senso delle cose ed al loro uso sulla misura del messaggio cristiano, ed allora è valido oppure forma uomini che sono “come gli altri” ed allora è inutile!

Per ciascuno la via della perfezione ha un tracciato diverso, tutti vi siamo chiamati, ma tutti in modo personale, così è per la povertà. Bisogna stare attenti agli equivoci! Siamo dirigenti d’industria, possiamo comprarci la Mercedes sport: è lecito che lo facciamo? Non posso dirlo, non so dirlo:

credo fermamente che uno che ha la Mer-cedes sport può essere più povero di me che vado in bicicletta e che per una moto-retta venderei l’anima, che critico il ricco per invidia, e che mi attacco alle mie tre povere cose con tutto il sangue. Resta tut-tavia il fatto, che se è vero che la povertà è distacco del cuore dalle cose, un tale di-stacco mal si concilia con un possesso sod-

disfatto e tranquillo di tutto. La povertà evangelica non è un fatto materiale. Se così fosse le cose terrene sarebbero più importanti di quanto Cristo abbia mai detto. (Giancarlo Lombardi) La povertà di Cristo è piena di cose splendide: cieli, gigli, campi, colline, laghi. Cristo fu libero per insegnarci la vera liber-tà. (Baden). Nella Compieta si legge un ammonimento, tratto dalla pri-ma lettera di Pietro: ”Frates sobri estote et vigilate quia adversa-rius vester diabolus circuit qaerens quem devoret”. In italiano: “Fratelli, siate temperanti, vigilate, perché il vostro nemico il dia-volo, come un leone ruggente va in giro, cercando chi divorare.” Tutto ciò che mi allontana o distoglie dal Regno è inutile an-zi pericoloso e debbo gettarlo via. Le ricchezze hanno una grande attrattiva per l’uomo impa-stato di sensibilità e reso fragile dal peccato originale; molti cer-cano delle sicurezze e delle garanzie per una serena tranquillità in questa vita. Il possesso dei beni non desta desiderio di “altro” Bastano essi. Ecco perché la ricchezza è impedimento all’eternità, dice Baden in un articolo su quel vecchio numero di R.S. “Il per-ché della povertà cristiana”, e conclude così: ”Ci appare somma-mente valido ed attuale il metodo del roverismo cattolico: educa-re alla vita rude, semplice, generosa, unica atta a creare l’abitu-dine al distacco dalle cose, alla povertà vera, cioè a quella che è nello spirito e non si deve confondere con la miseria. Egisto

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2˚ contributo: Riflessione sulla essenzialità

Ho trovato in una lezione di Adriano Sella, “Laudato si' e nuovi stili di vita”, tante considerazioni che mi fa piacere condivi-dere con la nostra Comunità. Adriano Serra, riferimento dei no-stri amici del 100% Scout-Genitori in cammino, onlus sui nuovi stili di vita, è coordinatore della Commissione Nuovi Stili di Vita della diocesi di Padova. Iperconsumismo Dall'enciclica Laudato si': “perché l'ossessione per uno stile di vita consumistico, soprattutto quando solo pochi possono sostenerlo, potrà provocare soltanto violenza e distruzio-ne reciproca", più il cuore della persona è vuoto, più ha bisogno di oggetti da comprare, possedere e consumare. È un consumo che ci consuma e che ci di-strugge. La sfida educativa e la conversione ecologica per un'ecolo-gia integrale. (Educare, dal latino Educere = Tirare fuori). “Il ritmo di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambien-te ha superato le possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi”. Chiamati ad uscire dai vecchi stili di vita che sono insostenibili. L'enciclica Laudato si' fa molti esempi di cambiamenti dal basso promossi da gruppi, associazioni, movimenti, comunità, persone, reti…; è impressionante la concretezza che viene espressa molte volte per far cogliere che è possibile cambiare. I tre pilastri del cambiamento: ♦ Il quotidiano. ♦ La sobrietà. ♦ La relazione.

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Il quotidiano

Un nuovo stile di vita nel quotidiano è la chiave del sogno possibile, è il cambiamento che parte dal basso, è la rivoluzione silenziosa, è la valorizzazione che è presente nel creato come la forza più grande: l'amore. La sobrietà felice

“La sobrietà, vissuta con libertà e consa-pevolezza, è liberante. Non è meno vita, non è bassa intensità (...) La felicità richiede di saper limitare alcune necessità che ci stordiscono, re-stando così disponibili per le molteplici possibili-tà che offre la vita”. (Laudato si')

♦ È la riscoperta dell'essenzialità della vita: saper distinguere le cose fondamentali e necessarie per la dignità umana da quelle che sono superflue e che sono generate da bisogni indotti.

♦ È percepire che l’essenziale della vita sono i beni relazionali; le cose hanno solo un valore di utilità.

♦ Sobrietà non è privazione: non si tratta di liberarci dai beni della vita.

♦ Sobrietà è liberazione; liberarci da tutto quello che è inutile e superfluo.

♦ Sobrietà è l’arte dello scultore: è togliere per dare forma. Tutto è in relazione ed è connesso:

♦ la relazione con Dio; ♦ quella con il prossimo, ♦ e quella con la terra”. I nuovi stili di vita generano quattro nuovi rapporti:

♦ Nuovo rapporto con le cose. ♦ Nuovo rapporto con le persone. ♦ Nuovo rapporto con la natura. ♦ Nuovo rapporto con la mondialità, ma … il cuore del cambiamento è un nuovo rapporto con Dio (Dio come Padre pieno di amore verso le sue creature). (Laudato si'): Il Creato come la prima manifestazione dell'amore di Dio (l'abbraccio e la carezza di Dio).

Compro, quindi sono

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Nuovo rapporto con le cose: ♦ da una situazione di servilismo alla relazione di utilità per un

giusto valore della cose; ♦ dalla merce al bene per la qualità della vita; ♦ per una economia di giustizia e non del profitto.

Il consumo responsabile per una economia etica:

Come consumatore posso scegliere: sono potente. ♦ Una spesa giusta, etica e solidale. ♦ Promuovere l’economia di giustizia. I G.A.S. (Gruppi di Acquisto Solidale):

• la filiera corta ed etica; • alleanza tra produttori e consumatori. La finanza etica:

• Si alle banche etiche. • Le tesorerie etiche. • Il microcredito.

Nuovo rapporto con le persone

• Recuperare la ricchezza delle relazioni umane che sono fon-damentali per la felicità ed il gusto della vita.

• Il paradosso della felicità, chia-mato anche il paradosso di Ea-sterlin: la felicità delle persone non dipende dalla ricchezza economica ma dai beni relazio-nali.

Nuovo rapporto con la natura:

Una rivoluzione culturale: sradicare la visione utilitaristica della terra che la considera solamente un oggetto e una merce; risco-prirla come: • gaia (mondo laico); • madre terra (prospettiva indigena); • “sora nostra madre terra” (S. Francesco D'Assisi); • dono di Dio perché fa parte del suo Creato (visione biblica).

Alcune tra le tante nuove scelte di vita:

•Obiettivo rifiuti zero. •Riduzione dei rifiuti e rac-colta differenziata: seguire le 4 e più “R”. •Risparmio energetico con efficienza energetica, ener-gie rinnovabili (solare, eoli-ca ...). •Mobilità sostenibile: metti in moto i piedi! •Uso dei mezzi ecologici e pubblici. •Uso intelligente dell’auto-mobile. •Imbrocchiamo l’acqua e gestione pubblica e parte-cipata dei servizi idrici. •Alimentazione sostenibile.

Nuovo rapporto con la mondialità:

L’altro non è una minaccia, ma una risorsa: una grande opportunità. Nell’altro incontriamo il Cristo. (Mt 25) Dalle paure che ci allontanano alla bellezza dell’incontro che ci salva. • Accogliere è voce del verbo umanizzare. • Una Solidarietà Intelligente: no all’assistenzialismo, sì alla giusti-

zia sociale. • La Convivialità delle differenze: lo stile della vita trinitaria. • Il Turismo responsabile: viaggiare secondo i principi di giustizia

sociale ed economica, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle cul-ture.

• Ecumenismo e dialogo interreligioso: unità nella diversità.

I tre livelli:

Istituzionale - comunitario - personale. • Livello personale: nuove abitudini e pratiche quotidiane. • Livello comunitario: “Tuttavia mi preme ribadire che l’amore è più

forte. Tante persone in queste condizioni sono capaci di tessere legami di appartenenza e di convivenza che trasformano l’affolla-mento in un’esperienza comunitaria in cui si infrangono le pareti dell’io e si superano le barriere dell’egoismo. Questa esperienza di salvezza comunitaria è ciò che spesso suscita reazioni creative per migliorare un edificio o un quartiere”.

• Livello politico: primato della politica sull'economia e sulla finanza.

A cura di Egisto

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Isaia: il “Profeta evangelista” (Campo Bibbia 2017)

Anche per il 2017 il MASCI della Regione Toscana organizzerà un “Campo Bibbia” nazionale. Avrà luogo nei giorni 17-18-19 Febbraio e sarà guidato dalla biblista

Agnese Cini Tassinario, come negli anni precedenti a segui-re un itinerario ben avviato mirante alla scoperta ed allo stu-dio di aspetti significativi e determinanti delle Sacre Scritture. Si svolgerà nel complesso di San Martino di Figline co-me i precedenti campi: il luogo si presta per la sua naturale posizione, in disparte, sulle colline del Chianti con a fronte la grande mole del Pratomagno, nonché per la possibilità di poterlo facilmente raggiungere percorrendo l’autostrada A1 (uscita “Incisa”) o con il treno (fermata “Figline”). Il profeta Isaia è il più antico dei quattro profeti mag-giori, il primo per la bellezza della poetica e per la sublimità degli oracoli. Di solito si assegna la sua nascita verso il 760/750 a.C. Verso il 739 Isaia è già insignito del carisma pro-fetico che eserciterà durante i regni di quattro re fino al princi-pio del VII sec. a.C. Sferzò i vizi dei contemporanei, specialmente le loro ten-denze idolatriche e l’ingiustizia sociale. Fu la voce di Dio, spes-so inascoltata, presso i re Osia, Jotam, Acaz, Ezechia. Gli occhi del Profeta vedevano un pericolo di paganesimo che si infiltrava sempre più tra il popolo ebraico per le strette relazioni stabilite, soprattutto dal re Acaz, con il popolo assiro. Nel periodo tumultuoso in cui egli visse sferzò senza pie-tà le colpe individuali e collettive, ma, soprattutto, cercò di inculcare una fede illimitata in Dio. Egli è il profeta della fede, non tanto in senso astratto, teologico, quanto piuttosto in quello di un suscitatore instancabile di entusiasmo e di spe-ranza dell’aiuto divino. In una visione grandiosa egli contem-pla la storia unicamente come l’evolversi nel tempo di eterni decreti di Dio.

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Isaia è chiamato anche “il profeta evangelista”, tante e così chiare sono le profezie messianiche, anche se nella loro se-gnalazione gli esegeti moderni sono molto più cauti degli anti-chi. Vi sono varie opinioni sulla composizione del libro di Isaia: uni-co autore? Più autori? Il dibattito è aperto. Noi lasciamo la discussione agli specialisti. Cercheremo di chia-rirci un po’ le idee sotto la guida della nostra brava Agnese, ma sba-glieremmo se ci perdessimo in un’ interminabile discussione critica in-vece di gustare le pagine meravigliose di questo libro.

************* Il Campo sarà in autogestione, affidato alla comunità di Figline. Non vi sono camere singole o doppie (marito-moglie). Trattandosi di un campo scout ognuno provveda alle pro-prie necessità personali (lenzuola o sacco a pelo, asciugamano, sapone, dentifricio, ecc.). I locali sono tutti riscaldati e la cucina sarà buona ed abbondante. La quota di partecipazione è di € 60,00 complessivi. Avrà inizio il pomeriggio di venerdì 17 verso le ore 16.00 e si concluderà domenica 19 alle ore 15.00. Se qual-cuno dovesse arrivare la mattina del venerdì potrà pranzare con l’organizzazione. Vi aspettiamo con la speranza di offrirvi tre giorni intensi, ma molto sereni. Marino

A Marino abbiamo già comunicato i nomina vi dei 7 partecipan della nostra Comunità.

Per coloro che ci leggono, ma non fanno parte della

Comunità “Mario Mazza” di Prato, i riferimen sono: MARINO MONACHINI. Cell. 339 5058148

[email protected] LAURA TERRENI. Cell. 335 7207848

[email protected]

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Sul comportamento del cervello

SUI GUSTI

Le regole del comportamento del cervello sono molte; oltre all’efficacia dell’accostamento ce n’è poi un’altra fondamentale: piace di più ciò che si è visto più spesso.

L’esposizione con nua va rafforza una vasta gamma di fenomeni e la ripe zione genera un senso di familiarità e ciò che ci è familiare ci piace.

Dopo un po’ però subentra l’effe o saturazione che non ci fa sme ere di farci piacere quell’ogge o (ecc.) ma ci porta desiderio di novità.

SULLA SOPPORTAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ - SULLA GIOIA

Le differenze fra individuo e individuo sono i meccanismi di difesa che usiamo per ada arci alle frustrazioni e che insie-me formano quella capacità che oggi chiamiamo resilienza.

I meccanismi di difesa sono di due pi: A) basa sull’empa a, B) non basa sull’empa a.

Dagli studi condo , i primi funzionano, mentre gli altri no. I meccanismi empa ci sono: A) L’umorismo. B) La sublimazione (Beethoven e la IX sinfonia). C) La “soppressione” o stoicismo: affrontare i problemi

mantenendo gen lezza verso l’altro.

I meccanismi non empa ci sono: 1) L’aggressività. 2) La proiezione: dare la colpa sempre a qualcun altro. 3) La fantasia: costruirsi persone immaginarie e relazionarsi solo con esse. 4) Abitudine a lamentarsi unita al rifiuto di chiedere aiuto.

E’ importante attivare i meccanismi empatici, perché la gioia e la felicità si raggiungono

N O N D A S O L I M A C O N G L I A L T R I .

(Studio Grant, Univ. Harvard, iniziato nel 1938 !!!)

La gioia è connessione e si può sperimentare ed apprendere solo attraverso le relazioni umane.

Questa è la conclusione dello studio

citato sopra, ad opera dello psichiatra George Vaillant, professore emerito di Harvard.

(Da FOCUS SCIENZE, 2016)

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