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ari amici e gentili soci, purtroppo apriamo con una triste notizia. L’amico e socio dr. Aldo Baldi è scomparso l’11 agosto, lasciando un vuoto incolmabile.

LA REDAZIONE

SOMMARIO

IN MEMORIA DI ALDO BALDI Pag. 3

UNO SPECIALE PACCO “ASSEGNATO” di Aniello Veneri pag.4

UNA CANZONE PER UN UFFICIO POSTALE di Sergio Mendikovic pag. 5

ANCORA SUL “CHE BELLO!” di Giuseppe Preziosi pag.6

NUOVI FRANCOBOLLO ORDINARI di Sergio Mendikovic pag. 7

NUOVO TARIFFARIO: 1 OTTOBRE 2015 di Sergio Mendikovic pag. 10

MARCOFILIA SALERNITANA

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Sul nostro sito: www.filatelicisalernitani.it si può leggere e/o scaricare tutti i numeri de “L’OCCHIO DI @RECHI“

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IN MEMORIA DI ALDO BALDI 11 agosto una triste notizia giunse lasciandoci raggelati. Un caro amico ci ha lasciato, il dr. Aldo Baldi.

Molti di noi l’hanno conosciuto quando venne fondato il nostro sodalizio. Era una delle memorie storiche della Associazione. Si faceva riferimento a Lui per avere notizie della Salerno che fu. Mirabili i suoi ricordi sulla tranvia salernitana, all’epoca, giovane studente ginnasiale, abitava nella vicina Vietri Sul Mare. Era appassionato di storia postale e cartoline antiche del territorio salernitano, tanto da assemblare con entusiasmo una collezione che rimarcava l’amore per la sua terra: “Storia postale di Salerno e provincia sino al 1900” E non mancava di profondere tale sentimento anche nei suoi scritti sul notiziario dell’associazione ”L’Occhio di @rechi”. Abbiamo, infatti, avuto modo di valutare la profonda umanità dell’amico Baldi anche attraverso i suoi preziosi articoli che la

redazione aveva il privilegio di leggere in anteprima. Interventi non solo interessanti ma spesso necessari perché venivano ad interrompere, con argomenti quasi sempre innovativi, il piatto susseguirsi degli articoli tecnici. Era anche sempre presente e partecipe attivo ad ogni manifestazione organizzata dal sodalizio, nonostante l’età. Non si ricorderà qui il valore indiscusso del Baldi medico, era molto apprezzato nell’ambiente sanitario della Salerno del dopoguerra. Ironico, con i suoi occhi ammiccanti, non potevi fare a meno di volergli bene. Compagno di avventure per convegni, almeno finché la salute glielo permise, l’’Associazione perde con lui uno dei padri fondatori e ”L’Occhio di @rechi” un insostituibile collaboratore. Ci mancherai Aldo!!

LA REDAZIONE

Aprile 2009, 10° Anniversario della fondazione dell’Associazione Salernitana di Filatelia e di

Numismatica presso lo sportello filatelico di Salerno Centro.

Il dr Aldo Baldi è il primo a destra nella foto

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UNO SPECIALE PACCO “ASSEGNATO” al 1° novembre 1894 fino al 1917 fu possibile l’invio per l’interno del territorio italiano, la Repubblica di

San Marino, l’Eritrea e gli uffici italiani all’estero di pacchi ordinari o con valore, purché senza assegno, con le relative tasse a carico del destinatario. Condizione essenziale era che il mittente fosse ditta o persona conosciuta e il contenuto non doveva essere

deperibile o fragile. Per questo speciale servizio dei pacchi furono utilizzati appositi bollettini diffusi gratuitamente al pubblico richiedente (Mod. 250). Agli inizi la tassa di spedizione – comprendente un diritto fisso di 10 c. – era anticipata dall’ufficio di partenza, che applicava e annullava sul bollettino i francobolli corrispondenti, somma poi rimborsata dall’ufficio di destinazione mediante cartolina-vaglia e dal febbraio 1895

mediante vaglia ordinario. Dal 1° febbraio 1902 invece le tasse non vennero più anticipate dall’ufficio di partenza, ma era quello di arrivo a convertirle, dopo averle incassate dal destinatario, in francobolli che applicava e annullava sui speciali bollettini. Quando il 1° luglio 1914 cambiò il sistema di spedizione dei pacchi, con l’introduzione dei francobolli doppi, questi non vennero più usati per il porto assegnato: le tasse riscosse

venivano versate alle

Casse provinciali con vaglia di servizio, e in

soluzione unica ogni fine mese. Il 18 dicembre 1917 il servizio fu sospeso e mai più riattivato. In figura Bollettino di spedizione in porto assegnato con valore dichiarato da

Milano 25.11.1903 per

Iglesias affrancato in arrivo per 80 c. (60 c. spedizione pacco da 0 a 3 kg., 10

c. assicurazione e 10 c. porto assegnato). Il relativo breve periodo di utilizzo del servizio e la macchinosità dello stesso, oltre alla condizioni particolari del servizio, rendono sempre rari questo tipo di documenti, specie se affrancati con valori diversi di una stessa serie (in questo caso la Floreale).

ANIELLO VENERI

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UNA CANZONE PER UN UFFICIO POSTALE

l 15 settembre 2002 all’Hotel Imperial Tramontano di Sorrento i nuovi proprietari, gli Iaccarino, hanno riproposto il menù

predisposto in onore della visita, nel 1902, dell’allora Presidente del Consiglio on. Zanardelli. Ma i festeggiamenti hanno riguardato, soprattutto, il centenario della canzone napoletana fra le più famose ed interpretate al mondo “Torna a Surriento”. Era il 15 settembre 1902, l’on. Giuseppe Zanardelli era in viaggio ufficiale verso la Basilicata ma espresse il desiderio di fare tappa sia a Capri che a Sorrento. Imbarcatosi a Napoli, in mattinata, sul "Marcantonio Colonna" giunse a Capri, ospite del sindaco Federico Serena. Ripartì nel tardo pomeriggio per Sorrento ove sbarcò verso le 19 giungendo tra ali di folla festanti, luminarie e lanci di fiori, all'Imperial Hotel Tramontano dove prese alloggio, ospite del proprietario nonché sindaco di Sorrento il comm. Guglielmo Tramontano. Viene tramandato che la canzone venne composta in poche ore su richiesta di Don Guglielmo. Musiche di Ernesto De Curtis e parole del fratello Giambattista (ospite da anni del comm. Tramontano nell’albergo, aveva assunto l’impegno di decorarne con pitture gli interni), probabilmente cantata dalla coppia Giovanni Ambrosini e Maria Cappiello. Il Mattino del 1902 tra le sue colonne evidenziò: il menù servito, i 60 commensali presenti, fra cui il ministro Balenzano ed i sindaci di Napoli e Roma, e che, durante il pranzo, dall’attigua loggia si udiva una voce femminile che cantava una canzone del De Curtis “Torna a Surriento”. Di fatto una “prima mondiale” della famosa canzone per un parterre assai ristretto. Si dovette attendere ben tre anni e il Festival di Piedigrotta del 1905, affinché

“Torna a Surriento” spiccasse il volo ed assurgesse a simbolo della canzone napoletana. Canzone che il presidente Zanardelli chiese

espressamente che venisse ripetuta anche il secondo giorno di sua permanenza a Sorrento. Ufficialmente i diritti su essa decorrono dalla pubblicazione che risale al 1905, la prima registrazione è del giugno 1905 con la voce del tenore Mario Massa. Ultimamente è emerso che i fratelli De Curtis depositarono il brano già nel 1894, probabilmente dedicato ad una ragazza, ben prima dell'esecuzione pubblica. Quindi il 15 settembre 1902 la canzone venne semplicemente riadattata per il Zanardelli1.

A molti sembrerà strano, ma questa canzone venne dedicata ad un uomo: la tradizione ci tramanda che la stessa servì per toccare il cuore di Zanardelli affinché non si scordasse di Sorrento, che versava in condizioni poco dignitose, e che soprattutto mantenesse la promessa fatta di “Aprire un ufficio postale”. Altre tesi confutano tale visione ma per sano campanilismo filatelico la sposiamo.

Che le canzoni parlino d’amore è notorio, che servano a toccare il cuore dell’amata anche, che siamo diventate inni nazionali pure, ma che fossero usate come tramite per aprire un ufficio postale lo si poteva pensare solo in terra campana!

SERGIO MENDIKOVIC

1 Biblioteca Nazionale di Napoli - fondo “Lucchesi- Palli, fasc. B 330” - fascicolo dal titolo “Celebri canzoni di Ernesto De Curtis”: Torna a Surriento con la scritta Copyriht by Edizioni Bideri S.p.A. 1894

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ANCORA SUL “CHE BELLO!” n mio articolo sull’ultimo numero dell’”Occhio di @rechi” si chiudeva con

un’esclamazione, “Che bello!” che voleva esprimere la gioia di poter collezionare liberamente ciò che nessuno mai avrebbe contestato, perché al di fuori delle brame del mercato. Questo mese mi rivolgo ai miei quattro lettori con una controprova che chiarirà meglio il mio concetto. È assioma fondamentale dell’economia, almeno di questa economia capitalista che purtroppo mostra sempre più i suoi limiti, perché di per sé il capitalismo è divenuto sempre più parassitario e becero, che la legge fondamentale del mercato è data dal rapporto tra la domanda e l’offerta. In linea di principio (se non si considerano gli effetti perversi della speculazione) è così. Se Tizio possiede un qualcosa che entra nei desideri solo di Caio, quel qualcosa avrà un prezzo, se essa invece è desiderata anche da Sempronio, da Neri, da Bianchi e qualcun altro, il prezzo che ognuno di quei signori sarà disposto a pagare salirà, fissandosi sull’offerta più alta. Probabilmente

l’intero sistema non favorisce al massimo l’equità sociale ma quest’aspetto del problema

mi interessa poco, perché spesso è anche come viene propagandata una qualcosa (in gergo

“pompata”) che ne accresce almeno il valore iniziale. Immaginate che qualcuno proponga sul mercato due buste, autentiche in ogni loro parte (bolli, francobolli, carta e quant’altro), affrancate per 150 lire e spedite nel 1946, magari anche con qualche valore non proprio perfetto. L’affrancatura della prima busta potrebbe essere composta da un 50 lire “democratica”, 3 pezzi da 10 e 1 da 5 lire “imperiale senza fasci”, con filigrana ruota, tutti valori emessi nel 1945, 2 pezzi da 25 lire “imperiale” del 1929 e, per finire, 5 da 3 lire “Monumenti distrutti” dell’R.S.I. Quella della seconda, in emergenza, con due valori da 50 lire “democratica”, 1 da 25 lire “imperiale” del 1929, 1 da 10 lire “imperiale senza fasci”, con filigrana ruota, e infine un valore da 10 e uno da 5 “segnatasse tipo imperiale” del 1934. Immaginate che la

proposta, con tanto di perizia, venga fatta da un noto commerciante e gestore d’aste. Quanto immaginate che siffatti reperti potrebbero valere e siete certi che non vi sarebbero almeno tre o quattro collezionisti pronti a rilanciare, e disposti a tutto per accaparrarseli?

Esaminiamo ora i pezzi riprodotti. Si tratta del retro di due fatture, emesse a Milano il 4 settembre e il 4 dicembre 1946 da una ditta di elettrodi, per un importo, comprensivo d’imballo, la prima di 5.427 lire, la seconda di 3.977. Sulla prima gravava un’imposta sull’entrata di 217,10 lire, sulla seconda una di 159,10, pari entrambe al 4% dell’importo. Per la prima furono usate le metà destre di 4 marche I.G.E., Industria e Commercio da lire 50

con filigrana ruota del 1946, un 2 lire

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appartenente ad un’emissione senza fasci del 1945, un 10 centesimi con fasci e filigrana corona del 1940 e per finire un 5 e 10 lire “Imposta plusvalore per titoli azionari” del 1943 usate in emergenza. Per la seconda furono correttamente usate solo le metà destre di marche I.G.E., Industria e commercio, annullate 4.12.46 con un datario ad inchiostro nero, lo stesso utilizzato nella fattura precedente con la data 4.9.46. Su questa seconda fattura i valori da 100 e 50 lire, con filigrana ruota, sono del 1946, il 5 lire appartiene ad un’emissione luogotenenziale senza fasci del 1945 con filigrana corona. Anche il valore da 1 lira appartiene allo stesso periodo e non ha filigrana. Il valore da 3 lire, con fasci, è stato stampato, invece, nel 1944 nell’R.S.I. e, nel nostro caso, è senza filigrana. Per finire, fu stampato nel 1940 il valore da 10 centesimi con

fasci e filigrana corona e quindi in pieno regno. Per completare il tutto, il valore da 50 lire, per quanto difettoso, presenta anche la varietà di dentellatura fortemente spostata a destra. Di fronte a tali “ammarcature”, parola che non esiste, purtroppo, balzerò sulla sedia gridando alla rarità? le sottoporrò a un noto perito? Nei miei occhi apparirà il simbolo del dollaro o nelle mie orecchie tintinneranno i campanelli di cassa? Niente di tutto questo. Qualcuno degnerà l’insieme di un fuggevole sguardo e penserà: “Peccato che non sono francobolli perché non valgono niente”. Questione di domanda e offerta come già detto. Ma io non mi lamento. Questi documenti resteranno a disposizione della mia ammirazione finché vivrò ed io potrò sempre gongolare pensando a quanto li ho pagati.

GIUSEPPE PREZIOSI

NUOVI FRANCOBOLLI ORDINARI

n questa torrida estate si aspettava un po’ di frescura, ma non una notizia che ha congelato i filatelici: altri francobolli ordinari riempitivi,

visti gli aumenti tariffari dal 1 ottobre p.v. Con le Gazzette Ufficiali n°173 del 28 luglio 2015 e n°175 del 30 luglio 2015 sono stati infatti previsti 2 francobolli ordinari, quelli con la busta alata per intenderci, da € 0,15 e 1,00.

Il primo deve intendersi come complementare al valore da € 0,80, per poter affrancare il I porto, che passerà a 95 centesimi. Il secondo per poter formare la nuova tariffa I porto zona europea fissata appunto ad 1 euro. Fin qui nulla quaestio! Anzi no, esistono ancora valori ordinari con i quali si possono comporre le nuove tariffe, rendendo di fatto forse non strettamente necessari i due nuovi valori.

Tutti quelli riprodotti possono infatti essere utilizzati per la bisogna ed anche i vetusti prioritari, quella con la lettera “P”, da € 0,60 - € 0,80 ed € 1,00 di cui qualche traccia dovrebbe essere ancora nei vostri cassetti dove li troverete, statene certi.

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Senza poi contare commemorativi, celebrativi, etc… Ma la Gazzetta Ufficiale n°175/2015 riportava anche che con Decreto del 30 luglio 2015 si è prevista un’ulteriore emissione di carte valori postali, denominata in seguito “serie

Leonardesca”, recanti un facciale non più espresso in euro ma con lettere. Semplici segni convenzionali, che non muteranno nel tempo al mutare della tariffazione ma ne assevereranno il valore corrispondente dovuto agli aumenti intervenuti. Diamo di seguito uno stralcio di quanto compare sulla Gazzetta Ufficiale: “Decreto del 08.07.2015 - È autorizzata l’emissione di carte-valori postali recanti una indicazione di valore facciale espressa non più in valuta nazionale, bensì con un segno convenzionale corrispondente al prezzo pro-tempore del servizio in vigore ai sensi della vigente normativa. Limitatamente al servizio di posta prioritaria, sono autorizzati i seguenti segni convenzionali:

• A = tariffa per l’interno del primo scaglione di peso, formato “piccolo standard”

• A zona1 = tariffa per l’estero del primo scaglione di peso, formato normalizzato, zona 1

• A zona2 = tariffa per l’estero del primo scaglione di peso, formato normalizzato, zona 2

• A zona3 = tariffa per l’estero del primo scaglione di peso, formato normalizzato, zona 3.

Le carte-valori postali recanti, in luogo del valore facciale, espresso in valuta nazionale, i segni convenzionali di cui al presente decreto sono vendute ai rispettivi prezzi corrispondenti alle tariffe vigenti di cui al comma precedente. L’aggio previsto per i rivenditori è calcolato sui medesimi prezzi, applicati al momento dell’acquisto da parte dell’ufficio postale designato. Le carte-valori postali di cui al presente decreto hanno validità illimitata per l’accesso al servizio postale universale in ragione dell’importo corrispondente al prezzo del servizio vigente al momento della spedizione dell’invio. Nel caso di soppressione delle tariffe di cui al comma 2 del presente decreto, le carte-valori postali recanti i corrispondenti codici convenzionali conservano validità postale illimitata in ragione dell’ultimo importo vigente.” Con Decreto del 06.08.2015 – Gazzetta Ufficiale n°216 del 17.09.2015 se ne autorizzava l’emissione. Il relativo tariffario coperto è per il primo scaglione di peso. Il prezzo è fissato rispettivamente: A = Posta Prioritaria, tariffa per l’interno, € 2,80; Azona1 = Posta Prioritaria, tariffa per l’estero Zona 1, € 3,50; Azona2 = Posta Prioritaria, tariffa per l’estero Zona 2, € 4,50; Azona3 = Posta Prioritaria, tariffa per l’estero Zona 3, € 5,50. Sul sito, Poste Italiane proclama: “Tutto pronto per i quattro francobolli ordinari della serie “Leonardesca”

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(forever) emessi il 1 ottobre con validità illimitata. Quattro francobolli che entrano di diritto nella storia della Filatelia Italiana in quanto, per la prima volta, il valore facciale stampato sul francobollo è espresso con un simbolo corrispondente alle tariffe pro tempore e non più in valuta nazionale” (http://www.poste.it/filatelia/francobolli-leonardesca.shtml) Difatti i valori della “Leonardesca” come ogni altra serie ordinaria, come spiegato dal Mise, hanno tiratura e validità illimitata. Essi accedono al servizio postale universale in ragione dell’importo corrispondente al momento del loro utilizzo. Essi, dal 1 ottobre e fino all’eventuale cambio tariffario, visto che non si è specificato l’incontrario nei Decreti e quindi nulla osta, possono essere utilizzati anche per formare la tariffa per qualsiasi tipo di spedizione postale ricadente nel servizio universale, con integrazione di altri valori. A conforto di quanto detto, basta considerare che la stessa emissione riguarda solo il I porto, di fatto rimanendo scoperti gli scaglioni successivi che saranno composti con francobolli, o Tp label, già in uso.

Dal sito di Poste Italiane alla voce Posta 1 Prioritaria ed alla voce Postapriority Internazionale si legge: “I francobolli possono essere acquistati negli uffici postali o nelle tabaccherie. Oltre ai francobolli tradizionali attualmente in uso, dal 1° ottobre 2015 sono stati introdotti nuovi francobolli recanti, al posto del valore espresso in euro riportato sul fronte, lettere alfabetiche a cui sono associate

specifiche tariffe di affrancatura. Il francobollo contraddistinto dalla lettera A è utilizzabile per gli invii diretti al territorio nazionale ed il suo valore è pari a € 2,80. I francobolli con il valore espresso in lire o in lire/euro possono essere ancora utilizzati purché integrati, se necessario, con francobolli dell'importo mancante oppure con impronta di macchina affrancatrice apposta direttamente allo sportello dell’ufficio postale. Per il servizio Posta1, puoi usufruire della funzionalità che ti consente di conoscere l’esito di consegna degli invii, se avrai avuto cura di apporre sulla tua lettera, oltre al francobollo, l’apposita etichetta adesiva contenente il codice bidimensionale (del tipo 2DComm) dedicato. Per usufruire di tale funzionalità, verifica come posizionare correttamente il codice.” Per la Postapriority Internazionale “I francobolli possono essere acquistati negli uffici postali o nelle tabaccherie. Oltre ai francobolli tradizionali attualmente in uso, dal 1° ottobre 2015 sono stati introdotti nuovi francobolli recanti, al posto del valore espresso in euro riportato sul fronte, lettere alfabetiche a cui sono associate

specifiche tariffe di affrancatura. I francobolli utilizzabili per gli invii diretti all’estero sono così contraddistinti: • francobollo «A Zona 1» - Il suo

valore è pari a € 3,50 • francobollo «A Zona 2» - Il suo

valore è pari a € 4,50 • francobollo «A Zona 3» - Il suo

valore è pari a € 5,50 I francobolli con il valore espresso in lire o in lire/euro possono essere ancora utilizzati purché integrati, se necessario, con francobolli dell'importo mancante oppure con impronta di macchina affrancatrice apposta direttamente allo

sportello dell’ufficio postale.” Allora, chissà, se la prossima novità filatelica non sarà una Carta Filatelica Prepagata a scalare e ricaricabile, con tanto di chip elettronico. A voi gentili, ma soprattutto pazienti, lettori, lascio ulteriori suggerimenti!

SERGIO MENDIKOVIC

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NUOVO TARIFFARIO: 1 OTTOBRE 2015 ome da recenti provvedimenti Poste italiane ha provveduto alla rimodulazione delle tariffe del servizio

postale. Diamo uno sguardo alle novità che riguardano le spedizioni base.

Una nuova gamma di servizi per la posta ordinaria: Posta4 per l'Italia e "Postamail Internazionale" per l'estero. Di seguito diamo uno stralcio del tariffario.

Altra novità è la rimodulazione dei i servizi di posta prioritaria: Posta1 per l'Italia e Postapriority Internazionale. Tali spedizioni saranno, grazie all’apposizione di un’apposita etichetta contenente un codice, che sarà

consegnata all’acquisto del valore, tracciabili da parte dell’utente. Ricordiamo ancora una volta che per il I porto sono stati emessi specifici francobolli senza valore nominale.

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Per i tempi di consegna si è previsto: per la posta Ordinaria, Raccomandata, Assicurata e per il Pacco Ordinario Nazionale il nuovo obiettivo di recapito dovrebbe essere J+4 (4 giorni lavorativi + quello di accettazione). Tale obbiettivo è ballerino in quanto, per quelle località in cui la consegna e la vuotatura delle cassette sono da effettuarsi settimanalmente a giorni alterni, la sola Posta1

sarà pari da 1 giorno (J+1) a 3 giorni lavorativi (J+3) oltre a quello di accettazione. Ad influire sui tempi potrà poi essere anche la zona di consegna più o meno disagiata.

SERGIO MENDIKOVIC

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MARCOFILIA SALERNITANA

Numero: 47 Data: 10/02/2015 Località: Campagna Filiale: Sala Consilina 70° Anniversario morte Giovanni Palatucci

Numero: 125 Data: 18/04/2015 Località: Salerno Filiale: Salerno 1 70a Edizione Mostra della Minerva

Numero: 265 Data: 10/05/2015 Località: Perito Filiale: Salerno 1 V anniversario incoronazione Madonna Assunta

Numero: 273 Data: 05/05/2015 Località: Episcopio Filiale: Salerno 1 Alluvione a Sarno 1998

Numero: 368 Data: 26/05/2015 Località: Cava dei Tirreni Filiale: Salerno 1 Centenario della nascita di San Filippo Neri 1515

Numero: 523 Data: 15/06/2015 Località: San Gregorio Magno Filiale: Sala Consilina La Turniata di San Vito

Numero: 560 Data: 27/06/2015 Località: Vietri Sul Mare Filiale: Salerno 1 6^ Regata velica ADC

Numero: 631 Data: 02/08/2015 Località: Olevano Sul Tusciano Filiale: Salerno 1 Sagra del Brigante Nardantuono

Numero: 828 Data: 28/09/2015 Località: Agropoli Filiale: Salerno 1 Settembre culturale al castello

Numero: 892 Data: 09/10/2015 Località: Salernoi Filiale: Salerno 1 Meeting mercato privato

Cont@tti Red@zione Staff Redazione: Sergio Mendikovic - Aniello Veneri e Giuseppe Preziosi

Per suggerimenti, segnalazioni, correzioni, critiche, apprezzamenti, chiarimenti, offerte di collaborazione e quant’altro, potete contattare:

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