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CarmeloRICCOBONO

Presidente

OrnellaBARRA

Past PresidentVice Presidente

MauroGIOMBINI

Vice Presidente

AldoPESENTI

Vice Presidente

MichelePIANCA

Vice Presidente

GiorgioBONELLI(Tesoriere)

Comitato Presidenza

AlessandroMANELLI

Comitato Presidenza

AlessandroMORRA

Comitato Presidenza

LeonardoPANICO

Comitato Presidenza

DinoCUZZOCREA

RenatoDE FALCO

ClaudioDI GREGORIO

LuigiGUACCI

MicheleMOTTA

Consigliere

CarloRAVERA

Consigliere

GiuseppeRIZZOLI

Consigliere

GiancarloSABBIA

Consigliere

LucaSABELLI

Consigliere

FaustaSACCARELLI

Consigliere

AlbertoZAGGIA

Consigliere

RiccardoMASIELLO

Consigliere

StefanoNOVARESI

Revisore

Rosa AnnaSPADOLINI

Revisore

MarioTUTTOILMONDO

Revisore

MarcoVELLUTI

Revisore Supplente

Consiglio Direttivo A.D.F.

Il Quaderno della distribuzione farmaceutica(bimestrale/omaggio) è l’organo ufficiale di stampa di proprietà dell’Associazione Distributori Farmaceutici

Editore: ADF SERVICE s.r.l.

Sede Legale, Direzione e RedazioneVia Milano, 58 - 00184 Roma - tel. 064870148, fax 0647824943 - [email protected]

Realizzazione Grafica: L&B - Albano Laziale (Rm) - Stampa: Commergraph s.r.l. - Albano Laziale (Rm)

Il Quaderno Anno XXVIII - N° 2 - Aprile 2011Spedizione in abbonamento postale 70% - Poste Italiane SPA - DCB Roma

Aut. Trib. Roma n. 370/93 del 09/09/1993Finito di stampare il 28 Marzo 2011

Tiratura: copie 5.100

Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere

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3 Un salto nel buio Carmelo Riccobono

3 Il diritto farmaceutico Guerino Fares

5 I bilanci 2009 dei farmadistributori Sergio Sparacio

10 Dal CeRM Fabio Pammolli e Nicola C. Salerno

12 Il mercato in farmacia nel 2010 Massimo Stragliati

20 Gli squilibri antieconomici Giuseppe Scrofina

Comitato editoriale

Carmelo RICCOBONO

Ornella BARRAWalter FARRISMauro GIOMBINIAlessandro MANELLILeonardo PANICOAldo PESENTIMichele PIANCAFausta SACCARELLISergio SPARACIO

Direttore Responsabile

Segretaria di Redazione

Giuseppe SCROFINA

Maria Pia MIRCOLI

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edito

rial

e

< il quaderno della distribuzione farmaceutica

Malta, filo diretto e Medioevo prefedericiano

Un salto nel buio

Il diritto farmaceutico all’Università Roma Tre

3N° 2 - APRILE 2011

Ma quanta ebollizione in questi mesipostdecreto! Nostri precedenti editoriali avevano giàmesso in risalto tutta la nostra preoccu-pazione per la deriva antisistema favori-ta da non più tanto isolate iniziative didistribuzione diretta avviate da prima-rie aziende farmaceutiche, tutte etero-dirette e di cultura diversa dalla nostra.Siamo intellettualmente lontani daogni atteggiamento che possa esserescambiato, seppur lontanamente, perun arroccamento su posizioni corpora-tive e di difesa oltranzista degli assettiesistenti. Siamo attenti a quanto sta av-venendo nei paesi della sponda Sud delMediterraneo e a tutto quanto porti unaventata di libertà e di creatività in unmondo troppo spesso ingessato e bloc-cato da una comunicazione manipolatae da interessi non rispettosi dei dirittiumani e della libera iniziativa. Ma, pro-prio in omaggio a tali principi, siamosensibili alle domande di chiarezza e albisogno di certezze che salgono dalleistituzioni preposte al governo dellaprofessione farmaceutica. Alla crescenteprotesta elevata da distributori e farma-cisti nei confronti di un pesante contin-gentamento di farmaci fondamentali edi un forzato loro dirottamento verso

canali a carattere monopolistico si èunita ora la preoccupazione per le ven-tilate fughe in avanti, rappresentate dal-la ricerca di alternative all’attuale tipodi distribuzione fondato sulla farmacia,cui potrebbe preludere il noto accordocon le Poste Italiane. In sintonia al no-stro assunto di base, siamo certamenteinteressati a verificare qualunque tipodi innovazione, purché di questa si trat-ti e non di una involuzione a livelli ditipo maltese (1), e a dare il nostro con-tributo per rendere sempre più efficien-te, snello ed economico il flusso dei far-maci verso il paziente. Ma, così come ciallarmano i continui tentativi di forzarela nostra Carta Costituzionale, laddoveun suo frettoloso superamento dovessecomportare un eccesso di semplificazio-ne e il venir meno dell’equilibrio deipoteri, dobbiamo fare molta attenzionea un eccesso di disinvoltura che porte-rebbe a un filo diretto fra produzione eutente, in cui quest’ultimo resterebbeinevitabilmente vittima di uno strapote-re scientifico, economico e tecnico, pri-vo di quel filtro e di quell’organo dicontrollo e di equilibrio, assicurato finoad ora con ottimi risultati dalla farma-cia così come abbiamo imparato a co-noscerla e ad apprezzarla.

Carmelo Riccobono

Presso la Facoltà di Giurisprudenzadell’Università Roma Tre è attivo, daquest’anno accademico, il Master diII livello in Diritto sanitario e farma-ceutico, diretto dal Prof. Guido Cor-so e corredato di un qualificatissimoCollegio docenti e di un Comitatoscientifico composto dai più autore-voli esperti della materia, presiedutodal Giudice della Corte costituziona-

le Alfonso Quaranta (www.mastersa-nitario.it).Alle attività didattiche si affiancanoseminari, testimonianze ed incontridi studio volti all’approfondimentodei nodi problematici sottesi a duesettori fra i più cruciali per misurarele strategie di sostenibilità dell’inte-ro sistema Paese e fra loro in strettacorrelazione: si pensi alle comuni ri-

cadute dell’attività di ricerca scienti-fica, o alla essenzialità del farmaconel contesto della cura o prestazionemedica, o al rilievo della componen-te farmaceutica nell’ambito dell’ana-lisi delle dinamiche della spesa pub-blica.La crescita registrata negli anni pas-sati della spesa farmaceutica è indot-ta da taluni fattori fisiologici, fra cui

(1) La distribuzione intermedia è affi-data, nello stato maltese, ad una pleto-ra di importatori e/o concessionari, cheriforniscono la farmacia di un limitatonumero di referenze. Mancando la figu-ra del distributore “full line”, le farma-cie sono costrette ad attingere il lorofabbisogno presso un numero elevato difornitori. Sono accresciuti pertanto icosti della logistica e appesantite le in-combenze della farmacia.

Continua a pag. 20

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I bilanci 2009 dei farmadistributorisotto la lente di KPMG

Intervista a Riccardo Rosa su trend di mercato,costi, produttività, prospettive future

Tout casse, tout passe, tout lasse … et tout se remplace! Così dicono i francesiper significare la forza ineludibile del cambiamento, da cui niente e nessuno

possono sottrarsi. La nostra Associazione è ben consapevole che anche il sistemafarmaco è sottoposto già da qualche anno a molteplici trasformazioni, spinte,

sollecitazioni che investono tutte le sue componenti: ricerca, produzione,marketing, distribuzione intermedia, dispensazione finale. Il quadro stesso

di riferimento è cambiato e sta cambiando nelle sue diverse articolazionidemografiche, socio-economiche, istituzionali, normative, e tutto ciò spiega

l’impegno non solo culturale, ma anche critico e dialettico, cui i responsabili avario titolo del settore sono chiamati a rispondere.

Si pone in quest’ottica l’intervista che abbiamo richiesto al Dr. Riccardo Rosa,Advisor della Società KPMG, cui ADF ha affidato l’analisi della situazione

economico finanziaria della distribuzione intermedia del farmaco in Italia.

KPMG, su mandato ADF, ha aggior-nato in base ai dati di bilancio del-l’esercizio 2009 l’analisi del settoredella distribuzione intermedia delfarmaco. Può dirci in breve le suepersonali osservazioni, con partico-lare riferimento al trend di mercatonel periodo preso in esame?

La crescita del mercato sell out re-gistrata nel 2009 deve essere letta,se si entra nell’ottica specifica delladistribuzione intermedia, con mol-ta attenzione. Se infatti da un lato

il mercato ha registrato una cresci-ta complessiva del 3,8%, dall’altronon può non notarsi che tale cre-scita è principalmente dovuta al-l’incremento dei volumi trattati(cresciuti del 2,9%), mentre i prez-zi sono mediamente cresciutidell’1,3%. Tale situazione risulta an-cora più accentuata se riferita ai far-maci etici di classe A (che, come no-to, rappresentano il principale ambi-to di attività dei distributori); talifarmaci hanno infatti registrato una

significativa crescita in termini divolumi (+4,6%) correlata ad unasensibile contrazione del prezzo me-dio (-1,6%) (fig. 1). In un businessquale quello dei distributori, in cui icosti sono sostanzialmente correlatiai volumi e i ricavi traggono spintadai prezzi, il dato deve far riflettere.

A ciò si aggiunga che uscendo daldato generale di mercato ed entran-do nell’evoluzione del mercato “di-stributori-farmacie”, la crescita è piùcontenuta (3,3%) facendo ipotizzare

(fig. 1)

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lo sviluppo di un fenomeno che neisettori finanziari chiameremmodella “disintermediazione”, conrapporto diretto tra case farmaceu-tiche e farmacie.

In ambito sia industriale che com-merciale, è ormai ricorrente il te-ma generale della produttività. Aquali conclusioni è pervenuta intal senso l’analisi KPMG riferita alnostro specifico settore?

Nel periodo 2005-2008 abbiamo po-tuto notare un sensibile incremen-to del rapporto tra costi operativi efatturato (dal 5% al 5,7%). Nel cor-so del 2009, a dispetto dei fenome-

ni evidenziati in precedenza (incre-mento dei volumi trattati più cheproporzionale rispetto all’incre-mento dei prezzi), il rapporto è ri-masto stabile al 5,7%, a riprova diun sicuro sforzo di produttività cheha interessato piccole, medie egrandi imprese, in modo quasiuniforme (fig. 2).

Probabilmente è però arrivato ilmomento, anche alla luce delle evo-luzioni della normativa e del merca-to, di agire sul tema della produtti-vità in termini maggiormente evo-luti rispetto alle pur corrette logi-che del controllo e della razionaliz-

zazione delle attività. I tempi po-trebbero iniziare ad essere maturianche per una rivisitazione dei mo-delli di business oppure per logicheaggregative che superino il tradizio-nale schema della grande impresache ingloba la piccola.

E’ indubbio che il “mestiere” del di-stributore debba incentrarsi sullacapillarità del servizio, con un rap-porto personale e “sartoriale” per ifarmacisti serviti, ma è parimentiindubbio che aggregazioni mirate eben costruite potrebbero condurrea risparmi che, vista l’esiguità deimargini, inciderebbero non di poco.

La distribuzione intermedia delfarmaco svolge prevalentementeun’attività di servizio pubblico, go-vernata da regole molto rigide e re-munerata attraverso un marginepercentuale definito per legge ri-spetto al prezzo di vendita al pub-blico al netto dell’IVA. Quali sonole principali voci di costo sostenutedagli operatosi, quale incidenzahanno sul loro fatturato e con qua-li risultati d’esercizio?

Possiamo tranquillamente afferma-re che il ruolo della distribuzioneintermedia del farmaco va oltrequello di servizio pubblico, il ruolo

è infatti anche quello di “finanzia-tore indiretto” del settore pubblico.

Come noto, le farmacie, strette daiproverbiali ritardi di pagamento delSSR, utilizzano come “cassa dicompensazione” le dilazioni da par-te dei distributori i quali, per con-verso, non hanno certo pari dispo-nibilità da parte delle case farma-ceutiche.

Ciò ha creato, negli anni, una spi-rale perversa che ha condotto l’in-debitamento finanziario del setto-re cumulativamente oltre i 2 mi-liardi di euro, di cui la parte pre-ponderante è costituita dall’inde-

bitamento di breve periodo.

L’indebitamento ed i connessi onerifinanziari rappresentano sempre dipiù una leva in grado di orientaregli esiti del business.Si consideri che la significativa cre-scita del risultato d’esercizio cumu-lato di un campione altamente rap-presentativo delle aziende italianedel comparto avvenuta nel 2009 (da19 a 65 milioni di euro) è occorsaprincipalmente grazie alla drasticariduzione degli oneri finanziari (ri-dottisi cumulativamente di oltre 70milioni di euro, pari al 43%).Il punto è che tale riduzione è stata

(fig. 2)

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7N° 2 - APRILE 2011

solo parzialmente stata generata dacapacità endogene del comparto,cioè dalla capacità dello stesso nelcontenere l’esposizione debitoria,ma deriva in via preponderante dalfenomeno esogeno derivate dallaconsistente riduzione dei tassi diinteresse.

Ecco, una gestione non opportuni-stica, ma proattiva e di conduzionestrategica della finanza può sicura-mente rappresentare la frontieraverso cui la distribuzione devemuoversi, anche qui, probabilmen-te, in un’ottica maggiormente ag-gregata.

Per quanto attiene le altre classi dicosto, personale, trasporti e servizicostituiscono, come noto, le vociprincipali, con incidenze sul fattu-rato comprese tra il 2,6% e l’1,3%.Le stesse presentano una sostanzia-le stabilità (fig. 3).

Il nostro Governo, con la legge n.122 del 30 luglio 2010, ha presouna serie di misure in campo far-maceutico, decidendo fra l’altro lariduzione del margine delle aziendefarma-distributrici (alias Grossisti)dal 6,65% al 3%: un taglio drasticoche pesa per oltre il 55%. Dal suorilevante angolo visuale, quali im-plicazioni è possibile immaginare

sui risultati d’esercizio del 2010 edel 2011 e più in generale sull’effi-cienza e qualità del servizio di di-stribuzione intermedia?

Non è semplice prevedere nel detta-glio gli effetti di tale manovra.Un’analisi superficiale potrebbeportare a ritenere pesanti gli effettidel taglio, considerato, come si di-ceva, il peso teorico della riduzione.

E’però ricorrente sentir dire, e pro-babilmente non senza fondamento,che il “taglio” fosse di fatto già pre-sente sul mercato per il tramitedella scontistica supplementareconcessa dalle aziende distributrici.Probabilmente la verità è nel mez-zo ed oltretutto con sfumature va-riegate dipendenti dalle diverseaziende e dalle politiche di sconti-stisca costruite negli anni.

Tuttavia, è certo che in aggiunta aun immancabile seppur al momen-to difficilmente quantificabile effet-to di riduzione del margine, vi saràquanto meno l’irrigidimento dellaleva costituita dall’extrasconto.

In termini temporali, il primo annointeressato pienamente dal fenome-no sarà il 2011. Ritengo però che leaziende abbiano avuto un discretolasso di tempo per poter prepararel’impatto e attutire lo stesso.

Non mi aspetto, in ogni caso, riper-cussioni sulla qualità del servizio,sia per la professionalità e rigoresempre dimostrato dal settore, siaperché quella dell’efficace servizioal cliente è una strada obbligata peri distributori, senza di che verrebbemeno l’essenza stessa del rapportodi fornitura.Il comparto della distribuzione nonpuò certo permettersi di abbassarela qualità del servizio, specie in uncontesto in cui cresce la disinter-mediazione da parte della case far-maceutiche, con forniture direttealle farmacie.

In conclusione, a suo parere, qualiopportunità di sviluppo e parallela-mente quali criticità si trova oggiad affrontare questo importante edessenziale segmento della filieradel farmaco?La criticità è ovviamente quella in-sita nella manovra della quale ab-biamo parlato, a cui però si aggiun-ge sicuramente la presumibile risa-lita dei tassi di interesse nel medioperiodo.Con un semplice esercizio aritmeti-co, sicuramente grossolano, mache rende l’idea, si immagini chequalora, nel 2009, gli oneri finan-ziari non avessero registrato la

(fig. 3)

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8N° 2 - APRILE 2011

menzionata brusca riduzione (oltre70 milioni di euro) e si fosseromantenuti al medesimo livello del2008, il risultato di esercizio com-plessivo dell’intero comparto (parinel 2009 a circa 65 milioni di euro)sarebbe risultato negativo. Ciò devefar riflettere sulla necessità di fareuno sforzo verso la gestione strate-gica della finanza, a maggior ragio-

ne in un quadro di operatività sem-pre più stretto e a margini operativisempre più contenuti. Lo sforzo èpertanto anche di carattere cultu-rale ed è perciò che gli imprendito-ri del settore sono chiamati a con-frontarsi su terreni, quali quellodella finanza, probabilmente menofamiliari rispetto a quello tradizio-nale. In quest’ottica sicuramente si

potrebbero generare delle spinteaggregative che consentirebbero didisporre, anche sulla base di strut-ture di partecipazione non tradizio-nali, di basi di confronto con il cetobancario più solide e consistenti.

Sergio Sparacio

Riccardo Rosa opera da oltre20 anni nel settore della con-sulenza alle imprese, giàPartner di Ernst & Young eDeloitte, dove ha ricoperto ilruolo di responsabile del set-tore Merger & Acquisition eTransactions Services e hacontribuito in qualità di advi-sor con riferimento ad alcunedelle maggiori operazioni diaggregazione avvenute nelsettore della distribuzionefarmaceutica in Italia.

Ad oggi svolge la propria at-tività in KPMG in qualità diAssociate Partner ed è re-sponsabile, tra l’altro, dellostudio commissionato daADF per l’analisi annualedell’andamento economico-finanziario del settore delladistribuzione intermedia far-maceutica.

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10N° 2 - APRILE 2011

Sistemi sanitari regionali alla sfidadel federalismo

di Fabio Pammolli* e Nicola C. Salerno**(CeRM - www.cermlab.it)

Nella prima tavola si risponde alla do-manda: “Quale sarebbe la spesa sanita-ria efficiente, o standard, se tutte leRegioni condividessero il livello dispesa pro-capite per fascia di età delleRegioni più virtuose?”.

Dai dati di raffronto tra la spesa conta-bile e la spesa standardizzata emergo-no scostamenti consistenti, anche adoppia cifra percentuale, concentratinelle Regioni del Mezzogiorno, in val-le d’Aosta e nelle Province Autonomedi Trento e Bolzano.

Se tutte le Regioni fossero state effi-cienti, nel 2009 si sarebbero liberaterisorse per oltre 5,8 miliardi di Euro,reinvestibili nel sistema sanitario. L’a-

nalisi dell’efficienza della spesa deveesser accompagnata con quella dellaqualità delle prestazioni.

Il grafico seguente descrive i valori diun indicatore sintetico di qualità(“Isq”) dei sistemi sanitari regionalicalcolato dal CeRM. L’indicatore rag-gruppa più di 50 variabili oggettive esoggettive. Fatto 100 il valore del-l’Umbria (la Regione che con il livellopiù elevato), la qualità mostra una evi-dente polarizzazione geografica, con ilMezzogiorno staccato dal resto d’Ita-lia. La Calabria, la regione con la qua-lità più bassa, ha un valore dell’indica-tore che è meno della metà di quellodell’Umbria.

In due tavole e un grafico il quadro sinteticodella sfida del federalismo sanitario:

* Presidente del CeRM

** Direttore Area Finanza Pubblicae Riforme del CeRM.

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11N° 2 - APRILE 2011

Il Lazio è accorpabile, a tutti gli effet-ti, alle Regioni del Mezzogiorno, conuna qualità inferiore a quella di Basili-cata, Sardegna, Molise e Abruzzo.

Ma sia il livello di efficienza dellaspesa che la qualità delle prestazionisono influenzate anche dallo statodella infrastrutturazione dei sistemisanitari regionali.

La tavola qui a fianco riporta i valori di un indicato-re sintetico di infrastrutturazione sanitaria, calcola-to dal CeRM in collaborazione con l’Ufficio Studi diIntesaSanpaolo e seguendo l’impostazione metodo-logica suggerita dall’Istat.

Emerge chiaramente una polarizzazione geografi-ca speculare a quella della qualità, con il Mezzo-giorno che mostra un gap significativo rispetto alleRegioni più infrastrutturate del Paese.

Le statistiche appena riportate descrivono, in ter-mini generali ma efficaci, le ragioni alla base dellatrasformazione federalista, ma anche la sfida insitanella costruzione del federalismo.

Innalzare l’efficienza della spesa, migliorare laqualità delle prestazioni e ammodernare le dota-zioni infrastrutturali sono obiettivi complessi, maè indispensabile seguire questa strada per farsi tro-vare pronti a governare la sanità del futuro.

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12N° 2 - APRILE 2011

Il mercato in farmacia nell’anno 2010I dati consuntivi di IMS relativi all’anno 2010 ci consegnano un mercato infarmacia in positivo progresso anche se i tassi di sviluppo a unità e valori sonostati davvero modesti, segno del perdurare di una crisi che non è ancora giun-ta al termine.

Dopo un discreto avvio, gli indici tendenziali hanno iniziato a flettere e,complice un IV trimestre caratterizzato da una bassa incidenza di patologia,alla fine di dicembre gli indicatori generali si sono attestati al +1,2% per leunità vendute ed al +1,6% per il giro d’affari, con il prezzo medio generalein progresso dello 0,5%, decisamente al di sotto dell’inflazione registratanel periodo.

La tabella generale riepilogativa ci aiuta a capire meglio il comportamento diogni singolo settore: i farmaci con obbligo di ricetta avanzano del 2,2% a vo-lumi ma ottengono un risicato +0,5% a valori complice un prezzo medio inevidente calo (-1,7%) dovuto essenzialmente all’ulteriore riduzione dei prezzidelle specialità rimborsabili (Classe A).

In crisi evidente i farmaci d’autocura, che perdono il 4,3% delle vendite aunità e mostrano una caduta della spesa dello 0,1% poiché i marcati aumentidi prezzo (+4,3%) non sono stati in grado di tamponare in misura sufficientel’arretramento dei consumi.

Ottimo, al contrario, l’andamento della componente non registrata del merca-to OTC che presenta notevoli incrementi sia per quanto riguarda i volumivenduti (+7,1%) sia per quanto concerne il controvalore in prezzi al pubblico(+8,6%), e nonostante un rincaro medio dei prodotti del 3,7%.

Perdura la crisi del settore dietetico che aggiunge alla già lunga serie un altroanno decisamente negativo: i consumi flettono del 2,7% e la spesa dello 0,8%,a fronte di prezzi in leggera crescita (+1,9%).

Continua il trend positivo del mercato parafarmaceutico che migliora sensi-bilmente a valori (+4,4%) accontentandosi di chiudere l’anno con un incre-mento dei consumi unitari sotto il punto percentuale, mentre i cosmetici de-notano qualche difficoltà nelle vendite a volume (-0,4%) ma mostrano un ac-cettabile sviluppo a valori (+2,4%) grazie ai prezzi medi in crescita (+2,9%).

Nel suo complesso il mercato ha totalizzato vendite a volumi appena sotto i2,5 miliardi di confezioni per un controvalore che è giunto prossimo ai 26 mi-liardi di Euro.

Abbiamo la prova che i nostri lettori apprezzano molto quest’annuale report con i dati IMS HEALTH dichiusura del mercato farmaceutico, presentato e commentato per il Quaderno dall’esperto MassimoStragliati. Un report che come da tradizione, arriva giusto in tempo per questo secondo Quaderno del-l’anno. Una tradizione che si rinnova da vent’anni.

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13N° 2 - APRILE 2011

Il mercato dei farmaci con ricettaL’analisi di questo importante segmento di mercato ri-guarderà, come al solito, gli acquisti delle farmacie enon le vendite al pubblico. Sono state di oltre 1,5 mi-liardi di confezioni gli acquisti delle farmacie italianenel 2010, con un incremento del 2,2% rispetto al 2009ma il controvalore in prezzi ex-factory, che si attesta so-pra i 10,1 miliardi di euro, per quanto sopra affermato aproposito dei prezzi, ha subito una leggera flessionequantificata nello 0,2%.

L’incremento ad unità è da imputarsi innanzitutto albuon andamento dei consumi delle tre principali classiterapeutiche: i cardiovascolari incrementano del 3,2%, ifarmaci per il sistema nervoso dell’1,3% ed i gastro-inte-stinali e metabolici dell’8,2% (migliore performance inassoluto). Queste tre categorie, a valori, hanno inveceandamento difforme: cedono qualcosa (-0,8%) i farmaciper cuore e circolo, e crescono in modo soddisfacente iprodotti SNC (+3%) ed i gastro-intestinali (+4%).

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14N° 2 - APRILE 2011

Continuando l’esame delle classi terapeutiche al 1° livel-lo si nota una certa discontinuità nei segni: a volumi sievidenzia la flessione dei farmaci per l’apparato respira-torio (-1,4%) e degli antibiotici (-4,9%), ai quali si ag-

giungono anche gli antitumorali ed i der-matologici.

Allo stesso tempo crescono, però, i consu-mi dei genito-urinari (+1,3%) e degli or-moni non sessuali (+2,7%), mentre piùcontenuti sono i guadagni dei prodottiper l’apparato muscolo-scheletrico e pergli organi di senso.

A valori si deve rimarcare il netto cedimentodegli antibiotici (-9,7%), degli ematologici(-4,4%, che, tuttavia, hanno incrementatole vendite ad unità) e degli antitumorali(-4,3%); positivo, al contrario, l’andamentodella spesa per i farmaci per l’apparato re-spiratorio e muscolo-scheletrico, e degli of-talmici ed otologici.

Torna utile, specie se si analizzano i dati avalore, scendere in maggiore dettaglio perosservare quale è stato l’andamento deidieci principali gruppi terapeutici che, dasoli, sono responsabili del 58% circa del-l’intero giro d’affari: la categoria più im-portante, quella degli agenti sul sistemarenina-angiotensina (area cardiovascolare)perde il 4,2%, gli antibatterici sistemici ar-retrano dell’8,1%, gli psicolettici del 2,8%

e gli urologici dello 0,3%. In guadagno sono, invece, iregolatori lipidici (+8,7%), gli antiacidi/ antiflatulen-za/antiulcera (+6,6%), gli antiasmatici (+1,7%), gli an-tidepressivi (+2,3%), gli antidiabetici (+1,8%) e gli an-titrombotici (+0,7%).

L’impatto dei farmaci genericiBassa incidenza di patologia ma anche costante espan-sione dell’impiego dei generici spiegano gli andamenticontraddittori che abbiamo appena visto: anche nel2010 alcune importanti molecole hanno perduto la co-pertura brevettuale tanto che un prodotto su tre vendu-to nell’anno era un off-patent. In virtù dei prezzi infe-riori, la quota di mercato a valori dei generici (dato im-portante perché ha implicazione diretta sul conteni-mento della spesa farmaceutica) è arrivata al 17,2%(Fig. 2).

Avendo dedicato un’approfondita disanima dei genericisu un recente numero del Quaderno, qui ci limiteremoad osservare come questi prodotti siano ormai parte in-tegrante di tutte le classi terapeutiche con quote chevanno dal 40% circa tra gli ormoni non sessuali al 4,2%tra gli antitumorali.

Nelle classi più importanti il contributo degli unbran-ded è vicino al 12% tra i cardiovascolari, raggiunge il20% nel sistema nervoso, ed è consistente anche nei

gastro-metabolici, nell’apparato respiratorio e negli an-tibiotici. L’assorbimento scende all’11,6% nei genito-urinari ma risale nell’apparato muscolo-scheletrico(25,8%) e nella classe degli ematologici (23,7%).

FARMACI CON RICETTA Dimensioni - Quote - Trend

Anno 2010

VOLUMI VALORI

Milioniconf.

Q.M.%

VAR.%

MilioniEuro

Q.M.%

VAR.%

TOTALE MERCATO 1.506,9 100,0 2,2 10.151,6 100,0 -0,2

C APPARATO CARDIOVASCOLARE 424,9 28,2 3,2 2.978,4 29,3 -0,8 N SISTEMA NERVOSO 214,2 14,2 1,3 1.496,4 14,7 3,0 A APP. DIGERENTE METABOLISMO 268,2 17,8 8,2 1.436,0 14,1 4,0 R APPARATO RESPIRATORIO 72,3 4,8 -1,4 823,0 8,1 0,7 J ANTINFETTIVI GENER.SISTEM. 119,9 8,0 -4,9 749,3 7,4 -9,7 G APP. GENITOURIN. ORM. SESS. 78,5 5,2 1,3 681,7 6,7 -1,1 M APP. MUSCOLO SCHELETRICO 90,0 6,0 0,1 576,5 5,7 2,7 B SANGUE+ORG EMATOPOIETICI 89,3 5,9 1,8 421,3 4,2 -4,4 L ANTINEOPLAST./IMMUNOMODUL. 6,6 0,4 -1,8 282,0 2,8 -4,3 S ORGANI DI SENSO 38,7 2,6 0,9 243,3 2,4 1,2 D DERMATOLOGICI 35,6 2,4 -2,1 236,2 2,3 -0,1 H ORMONI NON SESSUALI 48,2 3,2 2,7 169,5 1,7 -0,4 K SOLUZIONI OSPEDALIERE 17,5 1,2 -4,6 26,4 0,3 -6,3 V VARIE 1,8 0,1 -1,7 25,0 0,2 4,5 P ANTIPARASSITARI 0,9 0,1 3,3 6,6 0,1 3,0 T AGENTI DIAGNOSTICI 0,0 0,0 -73,0 0,1 0,0 -44,1FI

GUR

A 1

Impatto e Trend dei Genericinelle classi terapeutiche

Anno 2010

Altri Farmaci Farmaci Generici

MilioniEuro

Var.%

H%

MilioniEuro

Var.%

H%

TOTALE MERCATO 8.409,4 -1,4 82,8 1.742,2 5,6 17,2

C APPARATO CARDIOVASCOLARE 2.622,7 -2,4 88,1 355,7 12,3 11,9 N SISTEMA NERVOSO 1.197,1 2,8 80,0 299,3 4,0 20,0 A APP. DIGERENTE METABOLISMO 1.153,6 2,1 80,3 282,4 12,5 19,7 R APPARATO RESPIRATORIO 677,7 2,4 82,4 145,2 -6,5 17,6 J ANTINFETTIVI GENER.SISTEM. 599,1 -12,1 80,0 150,2 1,5 20,0 G APP. GENITOURIN. ORM. SESS. 602,3 -2,6 88,4 79,4 11,4 11,6 M APP. MUSCOLO SCHELETRICO 427,8 3,4 74,2 148,7 0,6 25,8 B SANGUE+ORG EMATOPOIETICI 321,6 -6,0 76,3 99,7 1,0 23,7 L ANTINEOPLAST./IMMUNOMODUL. 270,2 -4,6 95,8 11,8 3,1 4,2 S ORGANI DI SENSO 204,9 -0,8 84,2 38,4 13,2 15,8 D DERMATOLOGICI 172,1 0,5 72,9 64,1 -1,7 27,1 H ORMONI NON SESSUALI 102,2 -5,1 60,3 67,3 7,6 39,7 K SOLUZIONI OSPEDALIERE 26,4 -6,3 100,0 - - - V VARIE 25,0 4,5 100,0 0,0 19,4 0,0 P ANTIPARASSITARI 6,6 3,0 100,0 0,0 -100,0 0,0 T AGENTI DIAGNOSTICI 0,1 -44,1 100,0 - - -

Totale Mercato

MilioniEuro

10.151,6

2.978,41.496,41.436,0

823,0749,3681,7576,5421,3282,0243,3236,2169,526,425,0

6,60,1

Q.M.%

100,0

29,314,714,1

8,17,46,75,74,22,82,42,31,70,30,20,10,0 FI

GUR

A 2

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< il quaderno della distribuzione farmaceutica

15N° 2 - APRILE 2011

Il dato di maggiore rilevanza riguarda comunque l’an-damento tendenziale dei generici: con la sola esclusio-ne dell’apparato respiratorio (-6,5%) e dei dermatologi-ci (-1,7%), questi prodotti sono in crescita generalizza-ta su tutta la linea, con tassi di sviluppo particolarmen-te significativi nell’area cardiovascolare (+12,4%), nel-l’apparato digerente e metabolismo (+12,5%), nei geni-to-urinari (+11,4%) e negli oftalmici ed otologici(+13,2%).

Ovviamente, negli anni a venire, l’impatto dei genericisull’economia del mercato dei farmaci con ricetta è de-stinato ad aumentare sempre di più, stante il fatto chegiungeranno a scadenza molti altri brevetti, permetten-do un progressivo allineamento del nostro Paese allerealtà già da anni presenti in molti Paesi europei.

Il mercato OTCVolumi: 463,2 milioni di confezioniValori: 4.210,6 milioni di euroIl mercato dei prodotti OTC ha avuto, nel suo comples-so, un progresso del 4,8% a valori che è tuttavia essen-zialmente dovuto agli aumenti dei prezzi: questo fatto,però, può aver avuto influenza sul calo dei volumi che èsceso, rispetto al 2009, di oltre mezzo punto percentua-le (Fig. 3).

La flessione a volumi è principalmente da imputare alvistoso arretramento delle vendite di prodotti per lemalattie da raffreddamento (-4,8%), cui si è aggiunto ilcalo degli analgesici (-2,1%) e di vitamine, minerali esupplementi (-2,9%): anche in questo caso si può rap-portare alla trascurabile incidenza di patologie il calodelle vendite ad unità di queste tre categorie che, in li-nea generale, registrano il sell-out maggiore proprionella stagione invernale.

Tra le altre classi in flessione a unità vediamo le Varie(omeopatici e derivati erboristici), i dermatologici e duecategorie minori (otologici e prodotti per il cavo orale).

A valori, grazie ai prezzi in aumento, i segni negativi si cir-coscrivono ai prodotti per l’apparato respiratorio (-1,2%) eagli otologici.

Le altre classi sono tutte in crescita con buoni progres-si dei gastro-intestinali (molto bene i probiotici, gli an-tiacidi e gli antidiarroici), degli oftalmici, dei genito-urinari, dei dimagranti e dei calmanti.

Da rilevare, una volta di più, che la crescita del mercatoè da ricondursi all’ottimo andamento dei prodotti nonregistrati, l’unica categoria a registrare incrementi neidue indicatori. Infatti, a unità, altre categorie presenta-no un segno negativo con particolare riguardo per i far-maci di automedicazione: questi, insieme agli S.P. (inflessione) rappresentano ormai soltanto la metà del gi-ro d’affari dell’intero mercato OTC.

Il mercato parafarmaceuticoVolumi: 207,9 milioni di confezioniValori: 2.020,9 milioni di euroI consumi di parafarmaci hanno avuto uno svilupporallentato nel 2010 e la crescita a volumi si è arrestataallo 0,8%; meglio è andata a valori, che, anche grazie aiprezzi medi in aumento del 3,6%, registrano una cre-scita del 4,4% rispetto al 2009 (Fig. 4).

La categoria della strumentazione medico-chirurgica-diagnostica e dai kit per i test di autodiagnosi è diventa-ta ancor più importante nell’economia di questo com-parto in quanto ha superato il 46% di quota a valori e siconferma, per l’ennesimo anno, in progresso sia neiconsumi (+3,3%) che nella relativa spesa (+7,2%) cheormai si avvia verso il miliardo di euro, mentre i volu-mi venduti sfiorano un quarto del totale.

Molto lontane, almeno in valori, le altre classi tra lequali, al secondo posto, si collocano aghi e siringhe, increscita così come i prodotti per l’incontinenza.

Buoni i progressi della medicazione in genere, mentreil settore infanzia presenta due classi con trend opposti:bene i pannolini, male gli articoli che includono giocat-toli, corredo, passeggio, ecc.

Nelle altre classi la contrazione dei consumi a volumiha colpito altre tre delle dieci classi principali (accesso-ri medico-chirurgici, ortopedici e antireumatici e con-traccettivi), cui si contrappone la crescita dei prodottiper problemi alla vescica (+5,6%).

Tra i gruppi merceologici di secondo livello si mettonoin bella evidenza i test per la determinazione della gli-

PRODOTTI OTC Dimensioni - Quote - Trend

Anno 2010

VOLUMI VALORI

Milioniconf.

Q.M.%

VAR.%

MilioniEuro

Q.M.%

VAR.%

TOTALE MERCATO 463,2 100,0 -0,6 4.210,6 100,0 4,8

01 TOSSE RAFF. A/RESP. 121,9 26,3 -4,8 840,7 20,0 -1,2 03 APP. DIGEREN./INTEST. 95,7 20,7 3,7 765,3 18,2 8,9 02 ANALGESICI 65,4 14,1 -2,1 516,4 12,3 3,3 04 VITAM./MINER./INT. AL. 39,4 8,5 -2,9 490,8 11,7 2,7 18 VARIE 26,0 5,6 -0,6 280,8 6,7 2,9 06 DERMATOLOGICI 31,6 6,8 -1,2 251,5 6,0 4,7 07 OFTALMICI 22,3 4,8 2,3 244,5 5,8 7,7 10 APPARATO CIRCOLAT. 18,2 3,9 1,4 228,8 5,4 6,1 12 UROLOGIA E SIST. RIPRODUT. 12,3 2,7 12,2 172,2 4,1 13,9 05 TONICI+ALTRI STIM. 9,4 2,0 1,5 153,3 3,6 3,3 ALTRE CLASSI (6) 21,1 4,5 4,4 266,4 6,3 14,9

FIG

URA

3

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< il quaderno della distribuzione farmaceutica

16N° 2 - APRILE 2011

cemia e le relative apparecchiature, le siringhe monou-so, le lancette pungidito e i cerotti speciali.

Il mercato dieteticoVolumi: 109,8 milioni di confezioni Valori: 470,1 milioni di euro

Sono ormai anni che assistiamo alla progressiva con-trazione di consumi e spesa che riguarda il settore die-tetico e anche il 2010 ha confermato questa tendenzache pare ormai consolidata (Fig. 5): un fatto che stupi-sce se si considera che la popolazione italiana ha ripre-so a crescere (grazie ai flussi migratori soprattutto) poi-ché, ad onor del vero, la crisi colpisce essenzialmente ilsettore del baby food.

Un chiaro segnale che, data anche la presenza di unaconcorrenza agguerrita, molte neomamme stanno pro-gressivamente abbandonando la farmacia.

Ne è testimonianza l’osservazione dei dati sul segmentoinfanzia: -7% a unità e – 6,1% a valori sono segnali di

notevole gravità, anche perché i prezzi sono aumentatiin misura davvero modesta (+0,9%). Latti -5,8%, omo-geneizzati -4,3%, cereali -10,3%, biscotti -9,6%, bevan-de -10%, liofilizzati -2,9%: sono trend negativi a valoriche non richiedono, ahimè, ulteriori commenti.

Fortunatamente il mercato dei prodotti nutrizionalinon porta soltanto cattive nuove: continua la crescitadegli alimenti per celiaci e dei dimagranti, in questo ca-so anche sollecitata da una contrazione del 5% delprezzo medio d’acquisto.

Il mercato cosmeticoVolumi: 184,7 milioni di confezioniValori: 1.965,4 milioni di euroQuesto settore del mercato evidenzia un cedimento deiconsumi unitari: il mercato cosmetico ha perso lo 0,4%di vendite rispetto al 2009 ma i prezzi hanno potuto ga-rantire un sufficiente sviluppo del giro d’affari che è in-crementato del 2,7% (Fig. 6).

Lo sviluppo a valori si è fondato principalmente suiprodotti di bellezza femminile (+5,5%) specie nei setto-ri che riguardano i trattamenti speciali, i prodotti per ilviso, per il corpo e il make-up, e in parte sulla paidoco-smesi, visto che le restanti classi principali hanno avutoincrementi sotto il punto percentuale.

In particolare si mettono in negativa evidenza le flessio-ni a volumi dei prodotti di bellezza unisex (male i sola-ri), dell’igiene personale e dell’igiene orale (pesanti leflessioni per dentifrici e colluttori).

Tra le classi minori in evidenza gli androcosmetici, inforte crescita sia a volumi che a valori, e il piccolo set-tore della profumeria alcoolica.

PRODOTTI PARAFARMACEUTICI Dimensioni - Quote - Trend

Anno 2010

VOLUMI VALORI

Milioniconf.

Q.M.%

VAR.%

MilioniEuro

Q.M.%

VAR.%

TOTALE MERCATO 207,9 100,0 0,8 2.020,9 100,0 4,4

56 STRUMENTI MED./CHIR./DIAGN. 40,3 19,4 3,3 932,7 46,2 7,2 55 AGHI E SIRINGHE 35,0 16,8 0,5 155,7 7,7 6,4 52 PRODOTTI PER INCONTINENZA 9,7 4,7 3,6 138,3 6,8 3,1 57 ACCESSORI MEDICO-CHIRURG. 29,9 14,4 -1,1 114,1 5,6 -1,9 58 ART.ORTOPED A./REUMATICI 3,7 1,8 -0,3 96,4 4,8 1,0 49 CEROTTI 14,6 7,0 3,3 89,0 4,4 9,5 66 CONTRACCETTIVI 10,3 4,9 -1,1 82,2 4,1 -1,2 54 PANN. PER INFANZIA/ENUR.NOTT. 7,3 3,5 2,5 52,7 2,6 1,6 53 PROD. PER PROBLEMI VESCICAL. 3,2 1,5 5,6 46,6 2,3 3,7 50 PRODOTTI PER STOMIA 1,2 0,6 0,3 46,2 2,3 -0,2 ALTRE CLASSI (15) 52,7 25,4 -1,0 267,1 13,2 0,6

FIG

URA

4

PRODOTTI DIETETICIDimensioni - Quote - Trend

Anno 2010

VOLUMI VALORI

Milioniconf.

Q.M.%

VAR.%

MilioniEuro

Q.M.%

VAR.%

TOTALE MERCATO 109,8 100,0 -2,7 470,1 100,0 -0,8

35 DIETETICI PER INFANZIA 44,6 40,6 -7,0 187,3 39,8 -6,1 32 ALIM. S/GLUT. E APROTEICI 41,1 37,5 1,9 169,2 36,0 3,9 36 ALIMENTI PER ADULTI 7,0 6,4 -4,9 36,6 7,8 0,7 30 PROD.SPEC.ARTIF.NUTR.ENTER. 3,7 3,3 -1,6 29,6 6,3 5,5 38 DOLCIFICANTI 1,8 1,6 -5,5 13,3 2,8 -3,6 34 PRODOTTI DIMAGRANTI 3,7 3,3 15,4 13,0 2,8 9,7 37 DOLCIUMI 5,6 5,1 -4,7 11,4 2,4 -1,7 33 ALIMENTI INTEGRALI 1,0 0,9 -0,2 4,5 0,9 3,1 31 ALIMENTI PER DIABETICI 1,1 1,0 -8,3 3,9 0,8 -8,2 39 ALTRI PRODOTTI NUTRIZIONALI 0,2 0,2 -7,7 1,5 0,3 -11,1

FIG

URA

5

PRODOTTI COSMETICI Dimensioni - Quote - Trend

Anno 2010

VOLUMI VALORI

Milioniconf.

Q.M.%

VAR.%

MilioniEuro

Q.M.%

VAR.%

TOTALE MERCATO 184,7 100,0 -0,4 1.965,4 100,0 2,7

82 PROD. DI BELLEZZA FEMM. 35,1 19,0 4,3 678,8 34,5 5,5 83 PROD. DI BELLEZZA UNISEX 25,0 13,6 -1,2 281,7 14,3 0,5 85 IGIENE PERSONALE 28,9 15,7 -3,7 260,5 13,3 0,6 86 PRODOTTI PER CAPELLI 16,1 8,7 0,5 255,2 13,0 0,8 93 ACC PER IG. E CURA CAVO ORAL. 26,7 14,5 0,2 172,8 8,8 0,8 87 IGIENE ORALE 22,0 11,9 -3,7 111,2 5,7 -1,3 88 IGIENE/CURA DEI BAMBINI 13,2 7,1 3,0 87,0 4,4 2,7 94 ACC. PER CURA DEL BAMBINO 6,7 3,6 -5,4 48,7 2,5 0,0 91 ACC. PER IGIENE PERSONALE 7,8 4,2 5,0 31,9 1,6 -1,5 81 PROD. DI BELLEZZA MASCH. 1,1 0,6 19,0 18,5 0,9 64,6 ALTRE CLASSI (4) 2,1 1,1 6,3 19,2 1,0 14,4

FIG

URA

6

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< il quaderno della distribuzione farmaceutica

17N° 2 - APRILE 2011

La concorrenzaCome è noto, tutto il settore che include i prodotti chepossono essere venduti senza la prescrizione medica èoggetto di concorrenza da parte dei corner della grandedistribuzione organizzata e delle parafarmacie.

Il mercato, visto nel suo complesso, ammonta a oltre9,7 miliardi di euro (Fig. 7) e i concorrenti contribui-scono al giro d’affari con poco più di un miliardo.

La farmacia mantiene, ovviamente, la sua leadershipnonostante i prezzi mediamente più alti; le dinamichedi sviluppo, tuttavia, premiano maggiormente i concor-renti in quanto le parafarmacie (erano 2.790 i negozi di

questo tipo alla fine dell’anno) hanno aumentato levendite a valore nel 2010 del 13,5%, i corner dellaG.D.O. (284 punti vendita) hanno incrementato del5,4% e le farmacie, il segmento più maturo, hannomesso a segno il +3,9%.

La composizione degli assortimenti è molto diversa dacanale a canale: nelle parafarmacie predominano i co-smetici e gli OTC non registrati e nei corner oltre ai co-smetici hanno buone quote di mercato i dietetici ed iparafarmaci (le specialità medicinali, ironia della sorte,sono alquanto marginali).

Al lordo di queste notevoli differenze nella composizio-ne dell’offerta, è comunque interessante segnalare laconsistenza delle vendite (pura media aritmetica) perpunto vendita dei tre canali: un corner della G.D.O. hamediamente incassato nel 2010 poco meno di 1,9 mi-lioni di euro, una farmacia quasi mezzo milione ed unaparafarmacia poco più 210.000 euro.

Apparentemente sono i corner i punti di vendita dimaggiore successo, ma bisogna considerare che qui lemarginalità operative sono estremamente ridotte e gli

indici di rotazione molto più bassi delle altre merceolo-gie (quanto renderebbe quello spazio se dedicato ad al-tre tipologie di prodotti?), mentre le parafarmacie sem-brano mostrare quantomeno un problema di sostenibi-lità con incassi che si collocano, almeno attualmente,sotto la soglia dei 300.000 euro/anno, limite fisiologicominimo per poter durare nel tempo.

Il Mercato dei Prodotti di Libera VenditaQuote Mercato e Trend a Valore dei Canali Distributivi

Corner g.d.o.4,5%

(+5,4%)

ParaFarmacie

6,1%(13,5%)

Farmacie89,4%(3,9%)

Totale Mercato: 9.721,3 Milioni di Euro

FIG

URA

7

Massimo StragliatiManagement & Marketing Consultant

Fonte dei dati: IMS HEALTH

Sono questi anni decisivi per le farmacie Italiane a seguitodegli avvenimenti accaduti che hanno destabilizzato e mo-dificato i pilastri della redditività della farmacia con fortied evidenti conseguenze.I decreti Storace e Bersani nel mercato di libera vendita,l’impatto economico come conseguenza dell’inserimentodei generici, il diffuso utilizzo del PHT Regionale nel mer-cato dei farmaci da prescrizione, il nuovo D.L. 78/2010hanno portato e porteranno cambiamenti nel settore inde-bolendo il modello economico-storico della farmacia.Il farmacista, a cui viene totalmente riconosciuto il ruolo el’importanza di essere un operatore centrale della salute,deve oggi affiancare a questa sua forza il ruolo di mana-ger preparato in considerazione dell’evidente rischio fi-nanziario crescente legato alla sua attività.Da 18 anni l’Education Center di IMS affianca il farmacistanegli argomenti gestionali e manageriali della farmacia at-traverso il suo corso Post Laurea “Pharmacy School”.

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Corso Post Laurea in Economia e Gestionedella farmacia per titolari e collaboratori

1a Edizione 201116-20 Maggio, 13-17 Giugno

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< il quaderno della distribuzione farmaceutica

18N° 2 - APRILE 2011

“IL QUADERNO della distribuzione farmaceutica“ è l’organoufficiale di stampa dell’A.D.F., l’associazione delle aziende cheoperano nella distribuzione intermedia farmaceutica.

Una rivista snella ed essenziale che, bilanciando immagini e testo,parla da 28 anni - con una tiratura di oltre 5.000 copie per nume-ro - dei grossisti/distributori farmaceutici italiani e del loro mon-do alle maggiori personalità del farmaco: dai rappresentanti delleistituzioni politiche e ministeriali a quelli dell’industria e della far-macia, dalle autorità regionali agli organi di stampa di settore e al-le organizzazioni di pazienti e consumatori.

Il Quaderno propone ora un nuovo strumento d’informazione,“Tra un Quaderno e l’altro…” una pagina via email che inter-valla le uscite bimestrali con una sintesi dei comunicati-stampapiù interessanti del periodo, i quali perderebbero di attualità sedovessero aspettare l’uscita della rivista cartacea.

Inoltre, sempre nella propria casella di posta elettronica, i nostrilettori ricevono anche “Il Quaderno che verrà”, ossia l’anticipa-zione delle notizie che potranno leggere pubblicate sull’edizionebimestrale della rivista.

Il Quaderno si fa in tre

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20N° 2 - APRILE 2011

l’aumento dell’aspettativa di vita egli esiti benefici del continuo pro-gresso scientifico e tecnologico.Ciò che va studiato è il contempera-mento di livelli adeguati di assisten-za per i cittadini in condizioni diuguaglianza nell’accesso ai servizi inogni regione del Paese con l’incorag-giamento alla ricerca nell’impresafarmaceutica e con le esigenze di

contenimento della spesa pubblica.Fra gli aspetti meritevoli di indagi-ne, si segnalano: la necessità di unasistemazione organica della produ-zione legislativa spesso promananteda diversi livelli di governo con effet-ti di proliferazione delle fonti e di di-sorganicità delle disposizioni norma-tive; la definizione del rapporto tradistribuzione territoriale e ospeda-

liera nella ricerca di un sistema effi-cace di sinergie tra i due sistemi;l’individuazione di opportune solu-zioni organizzative in grado di pre-servare l’attuale omogenea distribu-zione del farmaco e la fruizione daparte dell’utenza.

Prof. Guerino FaresCoordinatore del Master

Il nome Ralph T. Niemeyer, che vedo afirma di un recentissimo articolo di NewEurope, non mi diceva niente, lo confes-so, e perciò l’ho cercato con Google e lìho scoperto che ci troviamo al cospetto diun giornalista a 24 carati, uno di quelliche ha fatto notizia pure quando ha sceltodi stabilirsi in Irlanda perché, con quelloche ha guadagnato intervistando gli uomi-ni più importanti del mondo, può permet-tersi di vivere immerso, ma veramente im-merso nella natura. Il suo pezzo si intitolaInequality is morally wrong and unecono-mic e svolge un ragionamento che non misarei aspettato di trovare su una rivistaneutrale, ma vicina, mi sembrava, al go-verno dell’Unione e per quanto possibileai governi dei Paesi-membri. O forse sì,c’è da aspettarsi che un opinion leader,circondato da una diffusa stima e con uneditore intelligente, scriva ciò che pensa.

Traduco alla lettera: “L’estrema sperequa-zione che il capitalismo (finanziario, n.d.r.)globale crea non è solo moralmente e so-cialmente sbagliata. Essa è anche ungrosso ostacolo alla produttività ed all’in-novazione. E’ in gioco il dinamismo eco-nomico. La teoria che allontanarsi dall’ap-piattimento dei redditi avrebbe consentitoalla gente di raggiungere il livello massi-mo è un mito che è stato smascherato dalmiliardario John P. Morgan, il quale

scavò a fondo per trovare la caratteristicadiscriminante tra le sua aziende che an-davano meglio e quelle che andavanomeno bene”. E alla fine la trovò: nell’a-zienda Mal-performers la forbice tra gli sti-pendi massimi ed i minimi era più apertache nelle aziende con le migliori perfor-mances.

Non solo i dislivelli non sono efficienti, maè dimostrato dalle statistiche sociali che siportano dietro sintomi negativi come la dif-fusione dell’alcol e delle altre dipendenze,l’obesità, le psicosi ed in genere le malat-tie. E questo Niemeyer lo riprende da dueeconomisti, Picket e Wilkinson che con illoro Equality lays in Happiness possonoconsiderarsi i vessilliferi di quella schieradi economisti - tra i quali il nostro StefanoBartolini dell’Università di Siena - che ar-rivano a misurare la felicità con gli stru-menti della statistica. “Last but not least,an unequal society has many more pri-sons than a more equal one” e questo nonc’è proprio bisogno di tradurlo.

Giuseppe Scrofina

Gli squilibri sonoantieconomici

Segue da pag. 3

Page 23: N° 5 Novembre 2010 - ADF SALUTE Quaderno...(1) La distribuzione intermedia è affi-data, nello stato maltese, ad una pleto-ra di importatori e/o concessionari, che riforniscono la
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