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L’ aut aut di Rober- to Cota - o passa la riforma o mi dimetto - ai con- siglieri di mag- gioranza ha fatto saltare i «giochetti» e le «parole in li- bertà» che hanno rischiato di spazzare via il risiko delle pol- trone che il governatore aveva faticosamente messo insieme e che partiva dal sacrificio di un tecnico come l’ex manager Iveco, Paolo Monferino, da lui scelto, imposto e sostenuto ri- spetto ai dubbi (un eufemi- smo) dei suoi alleati. Monferino lascia la giunta (ma resta a titolo gratuito consulente del governatore) e dà il via al rimpasto che porta in piazza Castello quattro nuovi assessori (Gilberto Pi- chetto, Agostino Ghiglia, Gianluca Vignale e Riccardo Molinari) e abbassa la quota rosa con l’uscita della leghista Elena Maccanti che resta con- sigliere regionale. La reazione del governato- re è quella di chi nel corso di un combattimento con un ne- mico (il governo per il via libe- ra ai fondi Fas e l’opposizione che ogni giorno lo mette alla graticola con l’accusa di non saper governare) si sente col- pito dal fuoco amico. Anche perché, per tenere insieme la maggioranza di centrodestra, Cota ha messo a disposizione la riduzione della squadra le- ghista, da 4 a 3 assessori, oltre all’addio di Monferino. Massi- mo Giordano sarà sostituito no sostenuto i movimenti popola- ri contro la chiusura delle emodi- namiche: vinceranno il ricatto di Cota e l’attaccamento alla poltro- na dei Consiglieri o le istanze dei cittadini?». Aldo Reschigna, ca- pogruppo Pd, aggiunge: «L’uscita dalla giunta sancisce la sconfitta e la debolezza di un presidente. La crisi della maggioranza è irre- versibile». È la stessa analisi che fanno Eleonora Artesio (Fds) e Moni- ca Cerutti (Sel). Via al rimpasto Cota e i leader del centrodestra, a partire dall’azzurro Enrico Co- sta, la pensano diversamente. E così dopo un vertice tra i capi- gruppo arriva il rimpasto. E ga- rante del nuovo patto sarà pro- prio Costa che questa mattina si presenterà alla riunione dei con- siglieri regionali con bottino pie- no: un assessore in più (Gilberto Pichetto) e la riconquista della Sanità che passa a Ugo Cavallera. E poi Claudia Porchietto, asses- sore al Lavoro, dovrebbero otte- nere anche le Attività produttive. Entra in giunta un esponen- te di Progett’Azione, i consi- glieri regionali fuoriusciti dal Pdl in contrasto con la gestione del partito della coppia Ghigo/ Ghiglia: Gianluca Vignale di- venta assessore, forse al perso- nale e alle partecipate. Al go- verno regionale approda anche Agostino Ghiglia, coordinatore di Fratelli d’Italia, che è rima- sto fuori dal Parlamento e che potrebbe occuparsi dell’attua- zione della riforma urbanisti- ca. Ghiglia prende il posto di William Casoni che resta con- sigliere regionale. Bresso Sullo sfondo del rimpasto si ma- terializza l’incognita voto antici- pato. L’ex presidente della giunta, Mercedes Bresso, fa sapere via Facebook che la «Cassazione ha respinto l’ennesimo tentativo di bloccare l’interminabile proces- so elettorale dichiarando inam- missibile il ricorso di Cota». Ilgovernatore “Opassalariforma omidimettoio” IngiuntaGhiglia,Molinari,PedraleePichetto Incubo voto anticipato La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di Cota sull’esito elettorale LaleghistaMaccanti eCasonirestano comeconsiglieri FUORI Retroscena MAURIZIO TROPEANO con un esponente azzurro men- tre l’uscita dalla giunta di Elena Maccanti permette al governa- tore di dare spazio ai leghisti alessandrini, cioè a Riccardo Molinari, ex vicepresidente del Consiglio regionale costretto a dimettersi perché ineleggibile. L’opposizioneall’attacco Non è un caso che Davide Bono, capogruppo M5S, vada all’attac- co: «Adesso la palla passa ai con- siglieri di maggioranza che han-

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L’aut aut di Rober-to Cota - o passala riforma o midimetto - ai con-siglieri di mag-

gioranza ha fatto saltare i«giochetti» e le «parole in li-bertà» che hanno rischiato dispazzare via il risiko delle pol-trone che il governatore avevafaticosamente messo insiemee che partiva dal sacrificio diun tecnico come l’ex managerIveco, Paolo Monferino, da luiscelto, imposto e sostenuto ri-spetto ai dubbi (un eufemi-smo) dei suoi alleati.

Monferino lascia la giunta(ma resta a titolo gratuitoconsulente del governatore) edà il via al rimpasto che portain piazza Castello quattronuovi assessori (Gilberto Pi-chetto, Agostino Ghiglia,Gianluca Vignale e RiccardoMolinari) e abbassa la quotarosa con l’uscita della leghistaElenaMaccanti che resta con-

sigliere regionale.La reazione del governato-

re è quella di chi nel corso diun combattimento con un ne-mico (il governo per il via libe-ra ai fondi Fas e l’opposizioneche ogni giorno lo mette allagraticola con l’accusa di nonsaper governare) si sente col-pito dal fuoco amico. Ancheperché, per tenere insieme lamaggioranza di centrodestra,Cota ha messo a disposizionela riduzione della squadra le-ghista, da 4 a 3 assessori, oltreall’addio di Monferino. Massi-mo Giordano sarà sostituito

nosostenuto imovimenti popola-ri contro la chiusura delle emodi-namiche: vinceranno il ricatto diCota e l’attaccamento alla poltro-na dei Consiglieri o le istanze deicittadini?». Aldo Reschigna, ca-pogruppoPd,aggiunge:«L’uscitadalla giunta sancisce la sconfittae la debolezza di un presidente.La crisi dellamaggioranza è irre-versibile».

È la stessa analisi che fannoEleonora Artesio (Fds) e Moni-ca Cerutti (Sel).

Via al rimpastoCotae i leaderdel centrodestra, apartire dall’azzurro Enrico Co-sta, la pensano diversamente. Ecosì dopo un vertice tra i capi-gruppo arriva il rimpasto. E ga-rante del nuovo patto sarà pro-prio Costa che questa mattina sipresenterà alla riunione dei con-siglieri regionali con bottino pie-no: un assessore in più (GilbertoPichetto) e la riconquista dellaSanitàchepassaaUgoCavallera.E poi Claudia Porchietto, asses-sore al Lavoro, dovrebbero otte-nere anche leAttivitàproduttive.

Entra in giunta un esponen-te di Progett’Azione, i consi-glieri regionali fuoriusciti dalPdl in contrasto con la gestionedel partito della coppia Ghigo/Ghiglia: Gianluca Vignale di-venta assessore, forse al perso-nale e alle partecipate. Al go-verno regionale approda ancheAgostino Ghiglia, coordinatoredi Fratelli d’Italia, che è rima-sto fuori dal Parlamento e chepotrebbe occuparsi dell’attua-zione della riforma urbanisti-ca. Ghiglia prende il posto diWilliam Casoni che resta con-sigliere regionale.

BressoSullo sfondo del rimpasto si ma-terializza l’incognita voto antici-pato.L’expresidentedellagiunta,Mercedes Bresso, fa sapere viaFacebook che la «Cassazione harespinto l’ennesimo tentativo dibloccare l’interminabile proces-so elettorale dichiarando inam-missibile il ricorso di Cota».

Il governatore“Opassa la riforma

omidimetto io”IngiuntaGhiglia,Molinari, Pedrale ePichetto

Incubo voto anticipatoLa Cassazione ha dichiarato inammissibile

il ricorso di Cota sull’esito elettorale

La leghistaMaccantieCasoni restanocomeconsiglieri

FUORI

RetroscenaMAURIZIO TROPEANO

con un esponente azzurro men-tre l’uscita dalla giunta di ElenaMaccanti permette al governa-tore di dare spazio ai leghistialessandrini, cioè a RiccardoMolinari, ex vicepresidente delConsiglio regionale costretto adimettersi perché ineleggibile.

L’opposizione all’attaccoNon è un caso che Davide Bono,capogruppo M5S, vada all’attac-co: «Adesso la palla passa ai con-siglieri di maggioranza che han-

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MERCOLEDÌ 20 MARZO 2013

AO

TO

a cura di Provinciadi Torino e Arpa Piemonte

Limite pioggia/neve oggi

Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it diretta da Luca Mercalli - Elaborazione grafica: Centimetri.it

Tra irregolarmente nuvoloso e nuvoloso nella prima parte della giornata con passaggio di rovesci sulle zone alpine e sul Piemonte meridionale specie sulle alte vallate delle Alpi Marittime, Liguri e sull'Appennino, sporadici altrove; neve oltre i 700-900 metri. Schiarite nel pomeriggio ma si riattiva qualche rovescio tra le basse vallate e le zone pedemontane. Temperature in calo.

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3

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Ottima

Buona

Accettabile

Cattiva

Pessima

Temperature (C˚) Umidità relativa

IeriUn anno fa

18,116,4

1,97,4

62% 19%

Alle 8Alle14

NordSud

700900

OGGI DOMANIPrevisioni Qualità dell’aria Precipitazioni

Max. IeriMin.Torino TorinoLa rimonta dell'alta pressione garantisce per 48 ore condizioni soleggiate e temperature in aumento con massime di nuovo sopra i 15 gradi in pianura e zero termico intorno ai 2000 metri sulle Alpi. Cielo generalmente sereno salvo residui addensamenti nel primo mattino lungo le creste di confine. Venti moderati da nord-ovest al mattino con rinforzi nelle vallate. Peggiora nel fine settimana.

TO

AO

Previsioni

Estremi del mesedal 1753 al 2013

Ieri fino alle 19

Totale del mese

Media del mesedal 1802 al 2012

MARZO più piovoso

0.0 mm

59.0 mm

55 mm

1892 - 232 mm02/03/1785 Min.20/03/2002 Max.

-11.3˚C30.0˚C

Doppio esperimento del Comune per il rilancio: orari prolungati fino alle 21 e...

Mercati rionali, la spesa si fa sul web

spesa telefonica o e-com-merce, con ritiro al banco oconsegna a casa. Per i clientepiù facile la ricerca. Dove tro-vo il cardo gobbo? Ed eccoche si materializzeranno supc, tablet o smartphone ibanchi. Il tutto condito conwi-fi nei mercati e vie delloshopping. Più facile poi fare laspesa al pomeriggio. Un paiole sperimentazioni, la primain corso Racconigi, tra corso

La curiosità

DIEGO LONGHINSPESA tra i banchi con unsemplice clic e mercatiaperti fino alle 21. Un

esperimento, ma l’accordotra le associazioni di catego-ria degli ambulanti, Anva e Fi-va, e il Comune c’è. E ci sonoanche i fondi. La Camera diCommercio mette sul tavolo100 mila euro. L’idea è quelladi studiare un Facebook oGoogle Map dei mercati. Glioperatori avranno paginedove promuovere se stessi ela merce. E ci sarà l’opzione

Peschiera e via Monginevro.Banchi aperti dalle 15 alle 21,a seconda della stagione, peraumentare i clienti. «Tuttoquesto — dice l’assessore alCommercio, Giuliana Tede-sco — è il risultato di un lavo-ro di gruppo con produttori,commercianti e consumato-ri che continuerà con l’obiet-tivo di rilanciare i mercati. ETorino beneficerà delle espe-rienze di città come Londra,Barcellona e Dublino».

Associazione Fenalca

Corso Monte Grappa, 42 - Torino - Tel. 011.745363

www.associazionefenalca.it - www.patronatofenalca.it - www.caffenalca.it

Il presidente chiede la “fiducia” alla maggioranza. L’assessore diventa superconsulente e gli subentra Cavallera (Pdl)

Regione: Monferino lasciaCota avverte il consiglio: “Toccate la riforma sanitaria e mi dimetto”Il retroscena

DA OGGI Roberto Co-ta dovrà andareavanti senza il suo

uomo forte, la pedina im-prescindibile della riformasanitaria che resta la prio-rità del suo governo in bili-co. Dovrà proseguire, e oggiannuncerà il rimpasto, masarà indebolito da questaperdita.

SEGUE A PAGINA II

Ghiglia e Vignalein corsa per una delega

Blitz della Finanza nella sededelle case popolari troinesi

Atc, piccoli favoriper avere gli appaltiindagati 4 dirigentie un imprenditoreOTTAVIA GIUSTETTIA PAGINA IV

La moglie di Musy“Aiutate Albertoa dimettersidalla Sala Rossa”

La lettera

ANGELICA MUSY

MEO PONTE

Al Sindaco di Torino, ai Consi-glieri comunali di Torino.

Un anno fa qualcuno sparò adAlberto. Oggi ancora dorme in unletto d’ospedale, senza che nessu-no possa dire con certezza se equando tornerà.

Nella loro brutale semplicitàquesti fatti hanno determinato perAlberto e per tutti noi molte conse-guenze, fra le quali oggi vorrei ricor-dare questa, nient’affatto seconda-ria: da un anno Alberto non parteci-pa ai lavori del Consiglio comunale.

Credo di non tradire il suo pen-siero dicendo che Alberto ha sem-pre inteso l’impegno in politica co-me un servizio, per restituire qual-cosa alla Città e al Paese.

SEGUE A PAGINA VI

“Una casa comuneper salvarela memoria storica”

Le idee

VERA SCHIAVAZZI

C’È CHI l’ha fissata nel2014, chi, pessimistatra i pessimisti, la ipo-

tizza già nel prossimo mese digiugno. Ma il fatto è che la cultu-ra torinese, intesa qui nel sensodelle sue associazioni illustri,dei suoi istituti storici, delle suememorie politiche e sindacali,si sente, e forse è, sull’orlo deltracollo. E dopo l’ultimo grido didolore, quello dell’Unione Cul-turale lanciato ieri su Repubbli-ca dal suo presidente Gianfran-co Ragona, la domanda è: il si-stema è ancora sostenibile?

SEGUE A PAGINA VII

Tav, il Pd si dividela Puppato alla marcia

Plano organizza un convegno con Emiliano in streaming

SARA STRIPPOLI

ROBERTO Cota chiede lafiducia sulla riforma sani-taria nel giorno in cui il

suo assessore alla sanità PaoloMonferino si dimette. La con-ferma, dopo un balletto di vociche si inseguono per tutto il gior-no, arriva nella serata di ieri. Pe-sano sulla scelta del super tecni-co le insofferenze per linguaggioe tempi della politica, le resi-stenze del Pdl alla riforma, la de-terminazione a non pubblicare idati sulla sua situazione econo-mica. «Andrò avanti a prescin-dere dal nome dell’assessore»,dice il presidente. Che confermal’intenzione di sfidare il Consi-glio: «O si va avanti a partire dal-la riorganizzazione sulle emodi-namiche oppure mi dimetto».

I SERVIZI ALLE PAGINE II E III

MARIACHIARA GIACOSA

LAURA Puppato sabato par-teciperà alla marcia contro laTorino-Lione a Susa. La par-

lamentare del Pd, che ha corso alleprimarie d'inverno per la scelta delcandidato premier, ha accettatol'invito del presidente della comu-nità montana Sandro Plano. Saràalla marcia e, prima, interverrà an-che anche al convegno che gli am-ministratori No Tav hanno orga-nizzato per la mattina a Bussoleno.

SEGUE A PAGINA V

Ivrea, in fiamme la ex OlivettiEvacuati i dipendenti della Celltel

IVREA — Il muro di fuoco è appena dietrol’ingresso dell’ex stabilimento Olivetti diScarmagno. I getti delle manichette dei vi-

gili del fuoco che non cessano di innaffiarlosembrano inutili. Le fiamme si dividono inrosse lingue roventi che liberano sfrigolandouna colonna di denso fumo nero. È ormai serae la battaglia contro il fuoco, data per vinta piùvolte, è ancora in corso. L’incendio che versole 16 di ieri si è sviluppato dal tetto della Celltel,10 dipendenti che riparano telefonini definitidi «fascia medio-alta» (costo medio 500 eurol’uno), pare non volersi arrendere alle squadre

di pompieri arrivate da Ivrea, Torino, RivaroloCanavese. Ogni volta che sembra domato ri-prende con più foga in un punto diverso delcomprensorio industriale a pochi passi dal ca-sello autostradale. Le fiamme, divampate daltetto della Celltel (forse per un corto circuitonelle linee elettriche aeree dello stabilimento),si sono ben presto estese alle aziende vicine. Asera lambiscono il capannone della Wirelab(40 dipendenti), completano la distruzione diun deposito di inchiostri per stampanti e mi-nacciano quelli di Inovis e Comdata.

SEGUE A PAGINA V

Un’immagine del rogo che ha distrutto un magazzino della fabbrica

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sabrina
Rettangolo
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L’assessore alla Sanità si dimette: Cota aveva la mia lettera da due settimaneL’ultimatum del governatore: o si approva la riforma o andiamo tutti a casa

SVOLTA NELLA GIUNTA L’INGEGNERE SOSTITUITO DA CAVALERA (FORZA ITALIA), FUORI ANCHE CASONI E MACCANTI

Regione, Monferino se ne vaL’addio. Paolo Monferi-no resterà consulentemada oggi non è più assesso-re alla Sanità della giuntaCota: il manager presta-to alla politica, cooptatodopo le dimissioni di Ca-terina Ferrero e difeso daCota, aveva comunicatogià due settimane fa ladecisione di lasciare conuna lettera congelata dalgovernatore.

Le cause. A spingereMonferino a dimettersi èstato un combinato difattori diversi. L’ultimorimanda alle pressioniper spingerlo a pubblica-re i suoi redditi. In gene-rale, ha pesato l’incomu-nicabilità tra il managere la politica a fronte dellariforma sanitaria, prov-vedimento cardine dellagiunta Cota.

Il rimpasto. Monferinolascia la giunta e dà il viaal rimpasto che porta inpiazza Castello quattronuovi assessori: GilbertoPichetto, Agostino Ghi-glia, Gianluca Vignale eRiccardo Molinari. Siabbassa la quota rosacon l’uscita della leghi-sta Elena Maccanti chetuttavia resta consiglie-re regionale.

Mondo e TropeanoALLEPAGINE44-45

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IL MOMENTOPIÙ DIFFICILE

GUIDO TIBERGA

PaoloMonferino ha datospesso segni di insoffe-renza per i tempi e le

regole della politica, così di-stanti dal decisionismo im-mediato con il quale si eramosso nella sua precedentevita da manager privato. Loprova anche l’ostinato rifiutoa rendere pubblici i suoi red-diti come previsto dalle nor-me e dalla convenienza poli-tica, in questi tempi in cui latrasparenza è giustamentediventata una virtù indi-spensabile per chiunquepretenda di governare.Il suo passo indietro se-

gna uno dei momenti più du-ri per Roberto Cota. Sulla ri-forma della Sanità, il presi-dente aveva messo in giocola sua stessa credibilità poli-tica, e l’abbandono dell’uo-mo scelto per condurla inporto, proprio nei giorni incui le proteste per i tagli pas-sano di ospedale in ospedale,è una ferita pesante.L’azione di forza di chi

impone una sorta di voto difiducia agli alleati, cui pe-raltro concede quel rimpa-sto più volte negato, è inrealtà un chiaro segno didebolezza.

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TORINO ■ IIIMERCOLEDÌ 20 MARZO 2013

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Il governatore chiede chiarezza agli alleati e minaccia di dimettersi

“Difenderò la riformachiunque sia l’assessore”

MARCO TRABUCCO

PRESIDENTE Cota, davve-ro se passerà quell’ordinedel giorno in Consiglio re-

gionale si dimetterà?«Sì, certo, l’ho detto, lo ripeto.

Sarebbero dimissioni immedia-te. Sono una persona coerente».

Come si è arrivati a questopunto?

«Non voglio far polemichecon la mia maggioranza, ma cre-do che il periodo sia piuttostodelicato per il Piemonte. E nonsolo per la nostra regione. E chesia arrivato il momento in cuiogni persona, ogni componentedella mia maggioranza in parti-colare, dica esattamente cosapensa. Se qualcuno non è d'ac-cordo, si comporti da uomo evoti secondo coerenza e non inbase alla convenienza Insommapatti chiari».

Un ordine del giorno perònon è gran cosa, non impegnanemmeno la giunta?

«Però io penso esattamente ilcontrario di ciò che è stato scrit-to in quel documento. Non misembra un particolare irrilevan-te. L’approvazione di quell’or-dine del giorno sulle emodina-miche significherebbe uno stra-volgimento della riforma sani-taria che non posso accettare.Perché quella riforma è stata ap-provata da tutta la maggioranza.Non solo da me: e non è che io siacosì felice di dover operare tagli,di prendere decisioni difficili,dolorose. Ma sento la responsa-bilità di doverlo fare. Altrimentime ne vado».

Proprio non intravede altresoluzioni?

«Le emodinamiche sonotroppe in Piemonte e, tra l’altro,quelle che si trovano al di fuori di

strutture complesse svolgonoun servizio meno efficiente. So-prattutto quella delibera è il pri-mo tassello di una riforma strut-turale che va attuata completa-mente. Non ci sono alternative.Il Piemonte ha sottoscritto unpiano di rientro, che prevedeanche questo tipo di razionaliz-zazione: il rispetto del piano èfondamentale per essere credi-

bili su tutte le riforme. Quindinon c’è alcuna mediazione dafare. O quell’ordine del giornoviene ritirato o bocciato. Oppu-re si torna a casa, tutti insieme».

La sua è una sfida agli alleatidel Pdl e di Fratelli d’Italia?

«Nessuna sfida, ripeto. Anzi,ho l’appoggio pieno dei coordi-natori Enrico Costa e AgostinoGhiglia e anche dei consiglieri di

Progett’Azione. Per questoadesso dico basta una volta pertutte. Basta con i giochetti, bastacon le parole in libertà. I consi-glieri regionali devono occupar-si di fare le leggi e non di costrui-re le reti degli ospedali: questolavoro lasciamolo fare ai tecni-ci».

Appunto, ma intanto il tecni-co per eccellenza l’assessorePaolo Monferino, l’uomo cheha elaborato la riforma sanita-ria, si è dimesso. Non è unasconfitta per lei? E non è che

dietro que-ste scara-mucce cisono ricattisul rimpa-sto in corsodella suagiunta?

«Se que-sti sono gio-chini legatial rimpastosono creti-ni. Domani(ndr oggiper chi leg-ge) annun-ceremo co-me sarà lanuova giun-ta, ma an-che su que-sto ho il pie-no accordo

con i leader della mia maggio-ranza».

Insomma alla fine se quel do-cumento sarà bocciato, comesembra probabile, tutto ri-marrà come prima?

«Io sulla riforma sanitaria nonmollo, chiunque sarà l’assesso-re: no, non credo che tutto ri-marrà come prima».

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GOVERNATORERoberto Cota è alle prese conun difficile rimpasto di giunta

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Penso esattamente ilcontrario di ciò che stascritto in quell’ordinedel giorno. Non credosia un fatto irrilevante

L’intervista

Dopo le elezioni

Oliva e Rostagno entrano a Palazzo LascarisGIANNI Oliva ed Elio Rostagno subentrano nel gruppo regio-nale Pd a Stefano Lepri e Mino Taricco, che si sono dimessi do-po l'elezione in Parlamento. La surroga è stata approvata ieridall'assemblea di Palazzo Lascaris. Oliva, ex assessore allaCultura della giunta Bresso e Rostagno erano stati i primi esclu-si, alle Regionali 2010, nelle circoscrizioni di Torino e Cuneo.

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Monferino:“Cotasapevada15giorni”L’assessoreallaSanità: “HavolutoprendertempoIononrestoquiapestare l’acquanelmortaio”

«Le dimissioni? Per la verità leavevo già presentate un paio disettimane fa, con una lettera aCota... Ma il presidente ha volu-toprendere tempo.Dispiaciuto?Certo, però non avrebbe piùavuto senso pestare l’acqua nelmortaio.Ormai le cose sono sta-te instradate sui loro binari: ladelibera sul riordino della reteospedaliera rappresentava l’ul-timo atto della riforma sanita-ria, in giunta non sono più attesiprovvedimenti significativi. Oraandranno implementati quelliapprovati». È il primo commen-to rilasciato ieri sera da PaoloMonferino, da oggi ex-assessorealla Sanità nella giuntaCota.

Le premesseOra che ilmanager prestato allapoliticaha lasciato l’incarico, re-stando consulente, viene dapensare che il destinodel super-assessore strenuamente difesoda Cota («Chi tocca Monferinomuore», disse in un’intervistarilasciataalla«Stampa»)eragiàcontenuto nell’incipit della let-tera aperta scritta un anno fadall’interessato e consegnata alpresidente: «Non essendo statoeletto, l’unica legittimazionecheposso avere al lavoro che faccio

èquellodellamaggioranzacheso-stiene lagiuntadi cui faccioparte.Se questo sostegno viene a man-care, non ho alcuna legittimazio-ne per il lavoro che svolgo». Era il18 settembre 2012, a seguito delleprime frizioni con il Pdl.

E oggi torna inmente l’insoffe-renza ribadita ancora la settima-na scorsa di fronte alle resistenzesul riordino della rete ospedalie-ra: «Il problema non sono tanto i

numerima i tempi e le procedure.Unconto è verificare la correttez-zadegli atti, altra cosa sonogli ap-pesantimenti di una burocraziainsostenibile». E i rituali di unapolitica concui non si èmai preso.La stessa allergiamostrata fin dalprincipio alla sua carica - «chia-matemi ingegnere, non assesso-re!», ammoniva puntualmente icronisti tra il serio e il faceto - erala spia di un dialogo tra sordi.

Legge non rispettataMonferinoe lapolitica.Monferinoe la solitudine del manager. Mon-ferinoe la trasparenza,anche,conriferimento al rifiuto di rispettarela legge sulll’Anagrafe degli elettiapprovata dal Consiglio regiona-le: cioèdi pubblicare i suoi redditi.Meglioaffrontaregli stralidell’op-posizione e i distinguo via via piùmarcati della maggioranza - «Lepare che io sia stato eletto?»,obiettava, semprebattagliero, po-chi giorni fa, - consapevole che al-la lunga sarebbe diventato indi-fendibile per lo stesso Cota: «Cisono delle leggi... Monferino nonvuolesaperne, loso.Preferiscosialui a spiegarvi la sua posizione».Difesa estrema della privacy?Puntiglio?Qualcosa danasconde-re?, insinuano imaliziosi.

Buona la prima, par di capire.Anche così, la difesa a oltranza ha

finito per diventare sempre piùincomprensibile. E offensiva perchi non si è sottratto ai suoi dove-ri. «Mimanda in bestia l’atteggia-mento, non quanti incarichi haMonferino - sibilava ieri un asses-sore -.Guadagnamolto?Buonperlui, sarà bravo. Ma persino Mar-chionne dichiara il suo reddito».

Il manager e la politicaPensiero condiviso tra i consiglie-

ri: altra benzina sulle polemicheinnescatedalpigliocosìprivatisti-co, così manageriale, usato perimbastire lariformasanitariaaffi-datagli daCota.Anzi: per il gover-natore Monferino era la riformastessa, la incarnava, con un’iden-tificazione pressochè totale tra ilprogetto e la persona. Se è vero«che bisogna velocizzare», comespiegava nei giorni scorsi l’asses-sore, pardòn l’ingegnere, «non si

puònemmenogestire lasanitàco-me l’Iveco», per ricorrere a unadelle obiezioni più in voga aPalaz-zo Lascaris.

Suunfronte ilmanagerpresta-to alla politica, proiettato verso ilrisultato. Sull’altro la politica,convinta della necessità di riordi-nare la sanità ma sensibile ai sol-leciti e infine alle proteste dei ter-ritori. Mondi incomunicabili. Pertaceredellerenditediposizione in

Valzer di poltroneIl governatore Roberto Cota fra Paolo Monferino (a destra) e Ugo Cavallera destinato a

prendere il posto del’ex manager Iveco alla guida della Sanità piemontese

«Ormai lecosesono instradateingiuntanonsonoattesiprovvedimentisignificativi»

Paolo Monferinoassessorealla Sanità

ALESSANDRO MONDO

un settore dove gli appetiti nonsonomaimancati.

Gli scontriDaquigli scontri inaula,e fuoridaquella con i sindacati e le catego-rie professionali: emblematico ilbraccio di ferro sul Valdese. Daqui le repliche ai moniti della Cu-ria, tesa a tutelare le fasce deboli.Posizioni vissute come un’ingiu-stizia, senoncomeunaffronto, da

chi, come Monferino, ha concepi-to l’incaricocomeservizioallacol-lettività. Non è un caso se da ulti-mo - quando è entrato in rotta dicollisione con la maggioranza, eviceversa -, rispondeva a colpi diprecisazioni. «

Non sono un re, un principe, enemmeno un satrapo - conclude-va a settembre -.Né sonoattacca-toallapoltrona».Suquellapoltro-na siederà un altro

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CRONACATORINO ■ IIMERCOLEDÌ 20 MARZO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaaBUFERA IN REGIONE

Il retroscena

Al via il rimpasto di giuntain corsa Ghiglia e VignaleMaccanti potrebbe lasciare le deleghe a Quaglia

(segue dalla prima di cronaca)

LO ATTENDONO prove ar-due, a partire dalla missio-ne a Roma di oggi sui fondi

europei Fas e l’esame sul piano dirientro del 4 aprile, quando po-trebbe arrivare il commissaria-mento per la sanità piemontese.Un’ipotesi che Monferino hatentato di scongiurare inviandoprima delle dimissioni tutta ladocumentazione necessaria adattestare la buona volontà delPiemonte di contenere i costi. Unpiano di tagli pesante, accoltocon resistenze feroci e criticheaspre. I dati di bilancio comples-sivi della Regione, si sa, sono as-sai critici. Di fronte a questo qua-dro, Cota sarà in grado di mante-nere l’asse del Nord voluto daMaroni? Oppure alla fine sarà co-stretto a capitolare, potendo an-cora contare sul suo posto-rifu-gio di parlamentare? Un fatto ècerto: la sanità si conferma loscoglio sul quale si infrangonotutte le giunte regionali. L’avviod’altronde non era stato dei mi-gliori: la lotta fra l’assessore Cate-rina Ferrero e Claudio Zanon, ilruolo di Giuseppe Cortese, gliscontri sul Csi fra Giordano eMonferino. Adesso gli attori del-la guerra senza esclusione di col-pi della sanità sono tutti usciti discena: fuori definitivamenteCortese, fuori anche Giordano.Anche Zanon ha perso il suo ruo-lo con l’eliminazione dell’Aressanche se per lui si vocifera un po-sto salvataggio a Candiolo. Ora èla volta di Monferino, proprioquando dalla teoria è tempo dipassare alla pratica.

Mala tempora dunque per Co-ta. Il quale per il momento pareintenzionato a tener duro, ga-rantendosi una nuova squadrache dovrebbe consentirgli di te-

nere tranquilli per un po’ gli al-leati ribelli del Pdl. Che in un bot-to conquistano due assessorati,tornando in possesso della sa-nità. Sarà Ugo Cavallera il nuovoassessore e le tessere del rimpa-sto sono in via di definizione.Con Cavallera arriveranno me-diazioni sulla riforma sanitaria,ma questo porterà come conse-guenza un inevitabile rallenta-mento di cui tutti sembrano con-sapevoli a dispetto delle dichia-razioni del governatore. GilbertoPichetto, già al lavoro come as-sessore al bilancio, oggi sarà aRoma accanto al governatore dalministro dell’economia Grilli e alsenatore uscente del Pdl andràprobabilmente anche l’incaricodi vicepresidente della giunta. Ilposto di Cavallera potrebbe es-sere occupato da Giovanna Qua-glia, mentre l’incognita riguardaElena Maccanti, che potrebbe la-sciare visto il problema del dop-pio incarico per il ruolo di vice diMaroni nel Carroccio. In alterna-tiva, ed è questa l’ipotesi ancoraieri più accreditata nell’assem-blea di Palazzo Lascaris, Mac-canti potrebbe restare. GianlucaVignale per Progett’Azione po-trebbe essere il nuovo ingresso,forse al posto di Massimo Gior-dano. Le deleghe di Giordanodovrebbero però andare a Clau-dia Porchietto, pronta da tempoa caricarsi del peso delle attivitàproduttive. «Non abbiamo anco-ra deciso se ci interessano postiin giunta», diceva però ieri matti-na Angelo Burzi. In discussioneanche il passaggio di consegne incasa dei Fratelli d’Italia: il postodi William Casoni potrebbe esse-re adesso occupato da AgostinoGhiglia. Anche se al riguardo so-no note le resistenze di Cota.

(s.str.)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi la prima missione di Pichetto a Roma come titolare del Bilancio

EX ASSESSOREPaolo Monferino, da ieri ex assessore allasanità, rimarrà consulente di Cota

Regione, Monferino lasciae oggi Cota chiede la “fiducia”Alla Sanità lo sostituisce Ugo Cavallera (Pdl)SARA STRIPPOLI

ALLA fine Monferino si è di-messo. E lo ha fatto nel gior-no in cui il governatore Ro-

berto Cota ha chiesto “la fiducia”con un aut-aut al Consiglio e aisuoi alleati del Pdl: «O la riformasanitaria va avanti. O me ne vado».Le dimissioni dell’assessore allasanità erano annunciate sin dalmattino con conseguente fibrilla-zione della buvette di Palazzo La-scaris che già salutava Ugo Caval-lera come il nuovo titolare delladelega. Con un balletto di annun-ci e smentite sulla consegna dellalettera di addio dell’ex managerIveco. La conferma è arrivata intarda serata: Paolo Monferino harimesso le deleghe, ma rimarrà ac-canto al governatore come consu-lente a titolo gratuito. Oggi si at-tende l’annuncio del rimpasto inoccasione del Consiglio straordi-nario convocato per le 11.

Sarà anche l’occasione della ve-rifica chiesta dal governatore. Nel-l’agitazione di ieri infatti è piom-bato anche il casus belli dell’ordi-ne del giorno del Pdl che chiedevail ritiro della delibera sul riordinodei reparti di emodinamica. Unabattaglia che aveva alle spalle unfronte compatto e bipartisan. Ilconsigliere Pdl Daniele Cantoreha così chiesto di anticipare la di-scussione. Una scelta piuttostoprevedibile nella strategia di di-sturbo del Popolo delle libertà eche ha fatto scattare la reazione delpresidente. da Roma ha chiesto dirimandare il dibattito in Consiglioa questa mattina e si è poi oppostoall’ipotesi che potesse essere po-sticipato di una settimana. «Se sivuole fermare la riforma - è il suomessaggio da Roma - io non sonodisponibile. Le emodinamiche insovrannumero vanno chiuse».

Intanto però dopo giorni di cor-da tirata, di minacce urlate e poirientrate, l’esperienza del tecnicoex-Fiat è davvero giunta al capoli-nea. Si torna alle regole della poli-tica: un assessore come Ugo Ca-vallera ha infatti connaturata latecnica della mediazione per te-nera a bada le proteste scoppiateovunque. Sulla scelta dell’asses-sore pesano infatti i contrasti sul-l’applicazione della riforma, le in-sofferenze verso i modi usati daMonferino nei confronti della po-litica, la sua determinazione a nonpubblicare i dati della sua condi-zione economica come gli chiedela legge del Consiglio regionalesull’anagrafe degli eletti. Proba-bilmente anche la mancata candi-datura nella lista Monti. Per oral’ex manager si limita a far sapereche in alcun modo la sua scelta ècollegata a quel banale ordine delgiorno sull’emodinamica. La let-tera di dimissioni era pronta daventi giorni e l’accordo a mante-nere un incarico come consulenteprevisto.

Il Pdl gongola ascrivendo a sé lavittoria e già ieri, dopo una riunio-ne dei capigruppo, con il suo pre-sidente Luca Pedrale ha annun-ciato che di fronte ad un’uscita discena dell’assessore oggi ritireràl’ordine del giorno. Sarebbe pro-babilmente accaduto comunque.La Lega invece lascia intendereche la decisione è anche frutto diun accordo che Cota, a denti stret-ti, sarebbe stato costretto ad ac-cettare: Monferino, stanco datempo, era disposto ad accompa-gnare la riforma sino ad un certopunto per poi lasciare agli altri ilcompito di farla passare.

L’opposizione attende gli svi-luppi. Il capogruppo del Pd AldoReschigna commenta: «Le dimis-sioni di Monferino rappresentanoiil fallimento della politica sanita-ria del centrodestra e dell’interapolitica del suo presidente». PerSel Monica Cerutti accusa il gover-

natore di non saper più gestire unpassaggio delicato. Mauro Laus,che sulle emodinamiche ha com-battuto una battaglia aspra diceche la maggioranza a questo pun-to è uscita allo scoperto: «Cota par-la di dimissioni. Il castello è cadu-to». Per il Movimento 5 stelle Davi-

de Bono s’interroga: «Cosa c’è die-tro le minacce del presidente?Sappiamo che a Roma si parla in-sistentemente di commissaria-mento. Vinceranno i ricatti e l’at-taccamento alla poltrona o leistanze dei cittadini?».

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Giunta senza MonferinoRobertoCOTApresidente

ClaudioSACCHETTOagricoltura

MicheleCOPPOLAcultura

BarbaraBONINOtrasporti

UgoCAVALLERAsanità

ClaudiaPORCHIETTOlavoro e attivitàproduttive(o GianlucaVignale iningresso)

ElenaMACCANTIpartecipate,rapporti conil consiglio(o uscitaper doppioincarico)

AgostinoGHIGLIA(o WilliamCasoni)commercio

RobertoRAVELLOambiente

AlbertoCIRIOistruzionee sport

GiovannaQUAGLIAurbanistica

GilbertoPICHETTO

vicepresidentee assessore

al bilancio

CONSIGLIOL’aula diPalazzoLascarisdove oggiCota avràun difficileconfronto

IL RIMPASTOSul sito diRepubblicaTorino tutto iparticolarisulla crisidella giuntaregionale

Il provvedimento

Il Consiglio approvala legge urbanistica

IL PIEMONTE ha unnuovo strumento perla tutela e l'uso del ter-

ritorio. La legge di riformaurbanistica è stata appro-vata ieri con 31 voti favo-revoli, 6 contrari e 14 aste-nuti, al termine di unalunga discussione avviatanel luglio 2012 e dopo lapresentazione di oltre900 emendamenti. Il te-sto, che aggiorna e modi-fica la “legge Astengo”prevede una sostanzialesemplificazione con l'eli-minazione delle proce-dure superate dal quadronormativo nazionale e re-gionale. Disciplina, con-tenendole, le tempistichee amplia l'attenzione sul-le problematiche paesag-gistiche e ambientali, in-troducendo anche nuovistrumenti e nuove prati-che. Per rendere efficaceil governo del territorio lanormativa persegue inol-tre il coordinamento franorme urbanistiche, am-bientali e idrogeologiche.

Sabrina
Rettangolo
Sabrina
Rettangolo
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L’assessore alla Sanità si dimette: Cota aveva la mia lettera da due settimaneL’ultimatum del governatore: o si approva la riforma o andiamo tutti a casa

SVOLTA NELLA GIUNTA L’INGEGNERE SOSTITUITO DA CAVALERA (FORZA ITALIA), FUORI ANCHE CASONI E MACCANTI

Regione, Monferino se ne vaL’addio. Paolo Monferi-no resterà consulentemada oggi non è più assesso-re alla Sanità della giuntaCota: il manager presta-to alla politica, cooptatodopo le dimissioni di Ca-terina Ferrero e difeso daCota, aveva comunicatogià due settimane fa ladecisione di lasciare conuna lettera congelata dalgovernatore.

Le cause. A spingereMonferino a dimettersi èstato un combinato difattori diversi. L’ultimorimanda alle pressioniper spingerlo a pubblica-re i suoi redditi. In gene-rale, ha pesato l’incomu-nicabilità tra il managere la politica a fronte dellariforma sanitaria, prov-vedimento cardine dellagiunta Cota.

Il rimpasto. Monferinolascia la giunta e dà il viaal rimpasto che porta inpiazza Castello quattronuovi assessori: GilbertoPichetto, Agostino Ghi-glia, Gianluca Vignale eRiccardo Molinari. Siabbassa la quota rosacon l’uscita della leghi-sta Elena Maccanti chetuttavia resta consiglie-re regionale.

Mondo e TropeanoALLEPAGINE44-45

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DOMODOSSOLA. LA DELIBERA PREVEDE LA CHIUSURA ENTRO IL 30 GIUGNO

Punto nascite, il ricorso al Tartrova l’appoggio di MarinelloAnche l’ex sindacoe De Magistriscontro la decisionedi Monferino

Dissenso nella maggioranzain Regione per la deliberacon cui l’assessore alla Sani-tà, Paolo Monferino, ha deci-so di chiudere il punto nasci-ta di Domodossola e tenereaperto quello di Susa. Dopola tirata d’orecchie del presi-dente del Consiglio, ValerioCattaneo, a Monferino arri-vano le critiche dei leghistiRoberto De Magistris e Mi-chele Marinello.

I due leghisti, che in passa-to non hanno mai difeso aspada tratta il punto nascitaossolano, dicono che «Monfe-rino ha sbagliato poiché ladelibera contiene un atto di-scriminatorio contro la no-stra terra. Ci ha detto permesi che Domodossola nonpoteva restare attivo perquestioni di sicurezza e per-ché antieconomico. Ora ap-prendiamo che Susa mantie-ne il suo punto nascite che hacaratteristiche similari a

quello domese». I leghisti sischierano con i sindaci ossola-ni che hanno annunciato il ri-corso al Tar: «Condividiamo laloro decisione perché la politi-ca di due pesi e due misure èinaccettabile. Da oggi cambial’atteggiamento verso una ri-forma indispensabile, ma chenon può promuovere disparitàdi trattamento tra aree con lestesse caratteristiche». Sullastessa lunghezza anche l’ex se-natore leghista Enrico Monta-ni: «Per 5 anni abbiamo lottato

contro il “torinocentrismo”targato Mercedes Bresso e Pd,non vorremmo tornare a farelo stesso con Monferino».

Va detto che non ci sarà lostop immediato del punto na-scite. Lo conferma il direttoregenerale dell’Asl, Adriano Gia-coletto: «Non verrà chiuso do-mani mattina, lo posso assicu-rare. La delibera dice entro il30 giugno. Ci attrezziamo perfar rispettare la delibera regio-nale entro tale data» rassicu-ra. I sindaci dell’Ossola esami-

Il punto nascite di Domodossola dovrà chiudere entro il 30 giugno

RENATO BALDUCCIDOMODOSSOLA

neranno domani la proposta diricorso al Tar. «E’ un dirittoper ogni cittadino e quindi an-che per chi rappresenta le po-polazioni locali» dice il diretto-re dell’Asl ricordando che «laprogrammazione sanitaria èdi competenza della Regione».Non si sente in difficoltà per ildiverso trattamento tra il pun-to nascita di Domodossola, dachiudere, e quello di Susa, datenere aperto: «Credo che To-rino abbia presente le specifi-che di ciascun punto nascita eavrà agito di conseguenza».

In Ossola buona parte di co-mitati e associazioni sono cri-tici per la diversità di tratta-mento tra Susa e Domodosso-la. Fabrizio Francina dell’As-sociazione Tutela OspedaleSan Biagio è deluso per l’acco-glienza ricevuta in commissio-ne sanità a Torino: «Abbiamoparlato del punto nascita nellapiù totale indifferenza dei con-siglieri presenti, con chi legge-va il giornale, chi messaggiava,chi era impegnato con l’iPad».Graziella Marchesi del Movi-mento ossolano tutela ospeda-le, rigetta le accuse di aver«sottratto» le firme della peti-zione: «Raccolte dai comitati etra la gente e che erano statedimenticate: noi le abbiamoportate a Torino per darle al-l’assessore».

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TORTONA. IL CONSORZIO INTERCOMUNALE LANCIA L’ALLARME

“Soldi per l’assistenzasoltanto fino ad aprile”

Il Cisa, Consorzio intercomu-nale socio-assistenziale, dalprimo maggio non avrà più ri-sorse per erogare contributialle famiglie bisognose e perl’assistenza domiciliare ad an-ziani non autosufficienti. I fon-di messi a disposizione dallaRegione da febbraio sonoesauriti e il Cisa, con un grossosforzo e utilizzando risorse lo-cali proprie, riuscirà a garanti-re gli interventi fino alla fine diaprile.«Auspichiamo - dice il pre-

sidentePierpaoloCortesi - checi siano degli sviluppi positivinel corso di questi mesi tali dapotermantenere invariato il li-vello di assistenza che il Con-sorzio ha sempre garantito».La notizia è emersa nell’ul-

tima riunione dei sindaci allaquale hanno preso parte 26 dei40 Comuni del Tortonese cheaderiscono al Consorzio. Unasituazione drammatica, natain seguito al taglio dei fondi re-gionali, che rende difficile lapredisposizione del bilancio diprevisione 2013.«E’ un’operazione comples-

sa - aggiungeCortesi - in quan-to non ci sono certezze né da

parte della Regione, né da partedell’Asl. Per chiudere il bilancioin pareggiomancano unmilione122 mila euro, somma che la Re-gione ha tagliato del 43% circa».Inoltre il direttore dell’Asl PaoloMarforio in una riunione con ilCisa ha dichiarato che il Con-sorzio potrà ottenere il paga-mento degli interventi a valenzasanitaria sia a livello territorialesia a livello di case di riposo en-tro 180 giorni. Un momento al-quanto critico, insomma, che havisto il Cisa comunque attivarsicon la presentazione di progettiche sono stati sostenuti con uncontributo economico sia da

parte della Fondazione Cr. Tor-tona che da parte di un altro pri-vato, vincolato a sostenere le fa-miglie con grosse difficoltà eco-nomiche e sociali. Tutto ciò pe-rò non basta: bisogna aumenta-re la quota per abitante cioè lasomma che ogni Comune versaal Cisa all’anno che attualmenteè di 25,50 euro pro capite. Per laprima volta si è parlato di au-menti in base alle dimensionidei Comuni consorziati: da uneuro per abitante per i Comunipiccoli a 4 euro per abitante perTortona. Purtroppo, però, percoprire le minori entrate servi-ranno altri 300.000 euro.

Si prospetta un taglio di servizi nell’assistenza

Tagli dalla RegionePer chiudereil bilancio in pareggiomanca oltre 1 milione

MARIA TERESA MARCHESETORTONA

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ACQUI. TIMORI DEL COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DELLA SANITÀ

Revisione degli ospedali“Cardiologia è a rischio”Isindaci intendonomobilitarsicomeancheindifesadelPuntonascita

Nella città termale Cardiolo-gia a rischio? Dopo la confer-ma che a partire dal prossi-mo anno verrà chiuso il Pun-to nascita, si teme anche perquesto reparto. A sollevare ilcaso è il Comitato per la sal-vaguardia della sanità del-l’Acquese in base al piano diriorganizzazione della reteospedaliera: «Dal pianoemerge che nel quadrantesanitario Sud-Est, di cui faparte anche l’ospedale di Ac-qui Terme, i reparti di Car-diologia passeranno da sei acinque, mentre i reparti dirianimazione rimarrannosei». Il Comitato questa serasi riunirà nuovamente perfare il punto della situazione.

Intanto, da Palazzo Levi,sede del Comune, il sindacoEnrico Bertero è pronto asostenere una battaglia peril mantenimento del puntonascita. Naturalmente, ascendere in campo in caso ditagli all’ospedale non saràsolo il sindaco di Acqui maanche tutti i sindaci dell’Ac-quese, comeanche la popola-zione che in tempi recenti hadato vita a un’imponenteraccolta di firme affinché iservizi offerti dall’ospedalenon venissero ridotti. La bat-taglia, culminata con una«marcia» sulla Regione, haportato al mantenimentodella classificazione per ilnosocomio acquese di ospe-dale cardine, con la conse-guente salvaguardia del Di-partimento accettazioneemergenze e dei relativi re-parti connessi, tra i qualil’unità coronarica e la Riani-mazione.

Non è escluso che l’even-tuale soppressione dellaCardiologia porti anche alpresidio dell’ospedale daparte dei sindaci e della po-polazione, che sono intenzio-nati ad andare fino in fondoaffinché l’ospedale non ven-ga fatto oggetto di riduzionedi servizi ritenuti essenzialiin una zona come l’Acquesedove la viabilità è particolar-mente difficoltosa.

GIAN LUCA FERRISEACQUI TERME

La Rianimazione di Acqui resterà, invece sembra a rischio Cardiologia

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“Sedevecchiaealti costima ibilanci sonoaposto”L’ospedaleMaggiore:“Solo ilSanRoccodiGalliatecosta2milionialmese”

Oltre cinque miliardi di cre-diti insoluti. È il volume com-plessivo dei debiti di Asl eospedali nei confronti delleaziende biomedicali che for-niscono attrezzature sofisti-cate ma anche siringhe, gar-ze, bende. E il Maggiore haun record negativo in Pie-monte: 471 giorni.Emerge dalla stima al 31

gennaio di Assobiomedica.Sui medicinali, rincara la do-se Farmindustria: i creditidel settore farmaceutica al 31dicembre 2012 sono pari acirca 4 miliardi.Il direttore del Maggiore,

Mario Minola, invita a consi-derare alcuni dati storici e al-tri attualissimi: «La situazio-ne economica generale com-porta di per sé una riduzionedei finanziamenti alle strut-ture sanitarie.Ma occorre fa-re distinguo. Per il Maggiore,i conti sono in ordine: il bilan-cio del 2011 si è chiuso in

equilibrio e quello del 2012,non ancora completato, pre-senterà probabilmente unlieve disavanzo. E in ogni ca-so se all’ospedale fossero pa-gati i crediti che vanta, po-trebbe far fronte a tutti i pa-gamenti fino a metà 2012».Un salto indietro: «Nel

2008 fu incorporato, sotto lagestione del Maggiore, il“San Rocco” di Galliate.Un’operazione lungimirantee positiva ma che ha pesatosulla “cassa” per più di 2 mi-lioni almese da allora: a fron-te di queste uscite, non sono

I serviziLa direzione

del Maggiorefa presenteche la situa-

zionefinanziariaha dovuto

essereadeguataa cambia-

mentinella gestione

di settorinodali

ma con fondipiù ridotti

[BOCCA]

LACRISII CONTINONTORNANO

MARIA PAOLA ARBEIANOVARA

arrivati congrui trasferimentidi cassa». Altra voce che pesa:«La sede storica del Maggioreè, lo sanno tutti, antica. Tant’èche si è pensato a realizzare lanuova Città della salute. Ri-chiede continua manutenzio-ne ordinaria e straordinaria:una decina di milioni all’anno,in costante crescita. Spessoquesta spesa è affrontata conrisorse interne dell’azienda:autofinanziamento là dove nonarrivano i finanziamenti regio-nali specifici».Minola conclude: «Il trasfe-

rimento della gestione del 118 acarico del Maggiore ha com-portato una serie di costi chenon hanno trovato adeguati ri-torni attraverso trasferimenti.In ultima analisi, l’ospedale diNovara è il secondo del Pie-monte per produzione, è riferi-mento regionale per alcuniservizi, offre prestazioni di al-to livello, che hanno portato ilMaggiore a essere consideratoqualitativamente tra i miglioridel Paese: ma a tutto questonon fa riscontro un’adeguatarisposta sul fronte dell’eroga-zione di adeguate risorse fi-nanziarie».

«Iltrasferimentodel118hacomportatoulterioriaggravisenzaritornodifondi»

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SANITÀ. IL DIRETTORE MINOLA: QUEI SOLDI UTILIZZATI PER PAGARE GLI STIPENDI

Ospedale salda i debiticon 471 giorni di ritardoIl Maggiore di Novara ultimo della classifica in Piemonte«Iritardineipagamentiaiforni-tori? Ci sono ma - fa presenteMario Minola, direttore del-l’Ospedale Maggiore, secondoinPiemonte dopo leMolinette -i soldi li usiamo, per esempio,per garantire gli stipendi e farfronteaiserviziessenziali.Vi in-vitoaragionaresuidati.Cisonostati picchi nei saldimasono le-gati a contingenze e fondi chemancano». La replica arriva astretto giro, di fronte alla stimanazionale aggiornata al 31 gen-naio da Assobiomedica (circa300 aziende di tecnologia bio-medicale e diagnostica) diffusedaAdnkronosSalute.Insintesi,in Piemonte una «maglia nera»spetta al Maggiore con 15 mesiperpagareifornitori:471giorni.«Iprobleminascono - ricostrui-sce Minola - quando si parla didisponibilità liquideel’originesipuò far risalire al 2008, quandofu incorporato nel Maggiore il“SanRocco” di Galliate. Opera-zione lungimirante e positivama che ha pesato sulla “cassa”per più di 2 milioni al mese daalloraaoggie in futuro:a frontedi queste uscite, non sono arri-vati congrui trasferimenti».

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