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Brugora Periodico d’informazione della FONDAZIONE G. SCOLA ONLUS Autorizzazione del tribunale di Monza n. 1457 in data 27.04.2011 Residenza Aperta La grande festa della Fondazione CONVENZIONI Studenti dell’Università Bicocca di Milano in Fondazione I RIMEDI DI UNA VOLTA La fragola - CUORE E SAPORI Fragole in tavola N. 15 - Luglio 2016 oggi

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BrugoraPeriodico d’informazionedella FonDAzionE G. SColA onlUSAutorizzazione del tribunale di Monzan. 1457 in data 27.04.2011

Residenza ApertaLa grande festa della Fondazione

CONVENZIONI Studenti dell’Università Bicocca di Milano in FondazioneI RIMEDI DI UNA VOLTA La fragola - CUORE E SAPORI Fragole in tavola

n. 15 - luglio 2016 oggi

CentralinoTel. 0362.91711

Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP)Tel. 0362.917148Lunedì-martedì-giovedì-venerdì-sabatoore 9-12; mercoledì ore [email protected]

Direzione AmministrativaDirettore AmministrativoRagioniere Nicolino CasatiTel. 0362.917153 (su appuntamento)[email protected]

Direzione SanitariaDirettore SanitarioDr.ssa Raffaella PozzoliTel. 0362.917148 (su appuntamento)[email protected]

Dr.ssa Anna MarianiSettore B1, Alzheimer, BC3 - Martedì ore 17-18

Dr.ssa Diana GerliSettore BC2 - Mercoledì ore 17-18

Dr.ssa Emanuela BaioSettore A0, A1, A2, A3 - Lunedì ore 17-18

Dr. Davide MazzoleniCentro Diurno Integrato

FonDAzionE G. SColA ONLUSVia Cavour, 27 - 20842 Besana in Brianza (MB)Tel. 0362.91711 - Fax 0362.919331www.fondazionegscolaonlus.itPartita IVA 00985740968Codice Fiscale 83000310157

numero 15 - Agosto 2016

Periodico d’informazionedella Fondazione G. Scola onlUSAutorizzazione del Tribunale di Monza n. 1457in data 27.04.2011 - Tiratura 2000 copie

Direttore Responsabile:Raffaella Pozzoli

Comitato di Redazione:N. Casati, R. Pozzoli, C. Rinallo, D. Redaelli, A. Riva

Immagini fotografiche:Sebastiano Ponessa, Ilaria Viganò,Archivio Fondazione G. Scola

Progetto grafico e impaginazione:A&B - Besana in Brianza (MB)

Direzione e Redazione:URP Fondazione G. ScolaVia Cavour, 27 - 20842 Besana in Brianza (MB)[email protected]

Residenza Sanitariaassistenzialenucleo alzheimercentro diurno integratoMini alloggi Protetti

RSA CDI

1 Editoriale

2 Residenza Aperta La grande festa della Fondazione

8 Nonna Angela “insegna” Prima di tutto rispetto ed educazione

10 Studenti dell’Università di Milano–Bicocca in Fondazione Convenzione con il corso di Laurea in Infermieristica

13 RSA e territorio Sviluppi futuri

14 Storie di vita Elisabetta Fumagalli

16 Cuore e sapori Fragole. Ricette e curiosità in cucina

18 “I rimedi di una volta” Le mille e una virtù della fragola

20 Posta Riceviamo e pubblichiamo

21 Agenda

Brugoraoggi

Brugoraoggi 1

1 Editoriale

2 Residenza Aperta La grande festa della Fondazione

8 Nonna Angela “insegna” Prima di tutto rispetto ed educazione

10 Studenti dell’Università di Milano–Bicocca in Fondazione Convenzione con il corso di Laurea in Infermieristica

13 RSA e territorio Sviluppi futuri

14 Storie di vita Elisabetta Fumagalli

16 Cuore e sapori Fragole. Ricette e curiosità in cucina

18 “I rimedi di una volta” Le mille e una virtù della fragola

20 Posta Riceviamo e pubblichiamo

21 Agenda

EDITORIALE

La Fondazione nell’ultimo anno ha investito importanti risorse in impianti e programmi informatici che, seppur

non visibili, sono indispensabili per potersi adeguare alle nuove metodologie operative con strumenti e tecnologie che consentano di migliorare la comunicazione e rendere più facili le modalità lavorative.

La condizione necessaria per ottenere ottimi risultati dall’uso di queste “novità” è quella di un approccio semplice e consapevole: dopo un necessario periodo di formazione e verifi ca, le conseguenti migliori prestazioni operative faranno si che ognuno le considererà normali e “utili”.Tutti, ogni giorno, usandolo, verifi chiamo come il telefono cellulare o smartphone, abbia cambiato le nostre abitudini di vita, migliorando l’accesso alle informazioni e ai servizi. Come pure la maggiore informatizzazione e il conseguente sviluppo della comunicazione abbia eff ettivamente migliorato le condizioni di lavoro.

Winston Churchill aff ermava: ”Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”.Diventa naturale, quindi, accettare le sfi de che civengono proposte e accogliere le soluzioni checi vengono off erte per continuare a vivere a pienoil quotidiano e pensare in grande il futuro.È suffi ciente, per tutti, aff rontare l’aggiornamentotecnologico come un momento di formazione voltoad ottenere una migliore situazione lavorativa e di vita quotidiana.

E come diceva un saggio cinese: “Quello cheil bruco chiama fi ne del mondo, il resto delmondo chiama farfalla”.E allora cerchiamo la farfalla che è inciascuno di noi e voliamo tutti insieme, conrinnovato impegno, verso il futuro.Buona estate.

Il PresidenteAvv. Aldo Perego

“Brugora domani”Il cambiamento è vita

Brugora

La condizione necessaria per ottenere ottimi risultati dall’uso di queste “novità” è quella di un approccio semplice e consapevole: dopo un necessario periodo di formazione e verifi ca, le conseguenti migliori prestazioni operative faranno si che ognuno le considererà normali e “utili”.Tutti, ogni giorno, usandolo, verifi chiamo come il telefono cellulare o smartphone, abbia cambiato le nostre abitudini di vita, migliorando l’accesso alle informazioni e ai servizi. Come pure la maggiore informatizzazione e il conseguente sviluppo della comunicazione abbia eff ettivamente migliorato le

Winston Churchill aff ermava: ”Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”.Diventa naturale, quindi, accettare le sfi de che civengono proposte e accogliere le soluzioni checi vengono off erte per continuare a vivere a pienoil quotidiano e pensare in grande il futuro.

suffi ciente, per tutti, aff rontare l’aggiornamentotecnologico come un momento di formazione voltoad ottenere una migliore situazione lavorativa e di vita

E come diceva un saggio cinese: “Quello cheil bruco chiama fi ne del mondo, il resto del

E allora cerchiamo la farfalla che è inciascuno di noi e voliamo tutti insieme, conrinnovato impegno, verso il futuro.

2 Luglio 2016

C ome di consueto, anche quest’anno, si è svolto

l’evento più importante della Fondazione G. Scola, giunto ormai all’8a edizione: Residen-za Aperta. Tre giorni di festa per i nostri ospiti, le loro fami-glie e tutti i conoscenti e visi-tatori che hanno varcato i can-celli della nostra struttura. In modo particolare la propo-sta di quest’anno si è focaliz-zata su tre momenti di grande valore ed importanza. Giove-dì 16 giugno si è svolta la Ce-

da anni cura la manutenzione del parco della Fondazione e dalla Dott.ssa Nadia Moretti, storica dell’arte, esperta cono-scitrice dell’arte lombarda ed in particolare delle opere ar-tistiche della nostra struttura. Dulcis in fundo domenica 19 giugno la tanto attesa manife-stazione di Residenza Aperta incentrata sulla presentazio-ne dei servizi offerti dalla Fon-dazione e sulle varie proposte animative per grandi e piccini. Tutto l’evento è stato pensato

Residenza ApertaLa grande festadella Fondazione

Evento in Fondazione 16, 17 e 19 Giugno 2016 a cura del Servizio di Animazione

lebrazione Eucaristica pre-sieduta da sua Eminenza il Cardinale Dionigi Tettaman-zi, Arcivescovo Emerito di Mi-lano, che con grande disponi-bilità ci ha nuovamente fatto onore di una sua visita, con una funzione religiosa molto sentita e animata. Venerdì 17 giugno è stata presentata l’in-teressante visita guidata del Parco e dell’ex Monastero Be-nedettino, condotta da Fabri-zio Colombo, perito agrario ti-tolare dell’azienda Maver che

3Brugoraoggi

come occasione di incontro e di festa al fine di far percepire l’atmosfera della nostra strut-tura: luogo di accoglienza, di cura e di relazioni affettive.Il brutto tempo che ha carat-terizzato la prima parte del pomeriggio di domenica non è riuscito a rovinare la grande festa; solo un cambio di loca-tion per l’8° edizione, dal bel-lissimo parco che circonda la struttura si è stati obbligati a spostare il tutto in posti più ri-parati ma comunque degni di fascino: la Sala del Coro e i Chiostri. Anche quest’anno non sono mancate le figure di riferimen-to di ogni servizio che han-no dedicato il loro tempo ad esporre il loro operato e a di-vulgare informazioni utili per conoscere al meglio la strut-tura. Posti al primo piano della Fondazione, i servizi presentati sono stati quelli appartenenti all’area sanitario assistenziale, rappresentati dallo Staff Medi-co, dagli Infermieri Professio-nali e dagli Ausiliari Sanitario-Assistenziali con l’esclusiva

Evento in Fondazione 16, 17 e 19 Giugno 2016 a cura del Servizio di Animazione

4 Luglio 2016

Evento in Fondazione 16, 17 e 19 Giugno 2016

5Brugoraoggi

bi, palloncini, laboratori ludici e ricreativi e, appena il tempo è migliorato, gonfi abili. Non poteva di certo manca-re l’intrattenimento musicale: il lungo pomeriggio degli ospiti, dei parenti e di tutti i visitatori è stato vivacizzato dallo spet-tacolo degli “Amis de l’Osteria” (gruppo composto dal caba-rettista Ercole Bestetti (voce), dal Maestro Romano Riva (fi -sarmonica) e da Giorgio An-gelo Cazzola (chitarra e voce). L’eff ervescente spettacolo ol-tre all’off erta di buona musica,

collaborazione del gruppo di studenti del corso di Laurea in Infermieristica dell’Univer-sità Milano Bicocca. A segui-re è stato rappresentato l’am-bito degli Uffi ci Amministrativi (l’Uffi cio Relazioni con il Pub-blico, la Responsabile del Si-stema Qualità, l’Uffi cio Tecni-co e l’Economato); il Servizio di Fisioterapia e il Servizio Ani-mazione con cartelloni docu-mentativi e volantini. Presenza sempre costante tra i servizi è quella dei volontari AVULSS e ANTEAS che quotidianamen-te prestano, con grande co-stanza ed entusiasmo, servi-zio nella struttura. Per i più piccoli divertenti e co-loratissime attività: truccabim-

l’eventoè stato pensatocome occasionedi incontro e di festaal fi ne di far percepire l’atmosfera della nostra struttura: luogo di accoglienza, di cura e di relazioni aff ettive.

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Evento in Fondazione 16, 17 e 19 Giugno 2016

ha rievocato, in chiave comica, i ricordi di come si viveva una volta in corti e cascine, con i personaggi più o meno curiosi di allora, nonché con i racconti dei mestieri ormai dimentica-ti: “il Magnano”, “ul Muleta”, “ul Spazzacamin” e “ul Cighezin”. Quest’anno gli “Amis de l’Oste-ria” hanno accompagnato un ospite d’eccezione, Enrico Mu-siani ha commosso tutti i pre-senti nella Sala del Coro dan-do voce ai suo brani più noti: “Madonnina dai riccioli d’oro”, “Lauretta mia”, “Suona chitarra” e l’indimenticabile “Mamma”. Il cantante livornese è il re della canzone melodica, delle ba-lere, del liscio, delle “Feste in piazza” (nome dato anche ad una seguitissima trasmissio-ne televisiva di Antenna 3). Ha inciso vari album accompa-gnato da Cori Alpini, dischi di stornelli e di canzoni natalizie. Inizia a cantare e suonare gio-vanissimo nelle balere e nelle feste paesane, le sue canzoni sono ormai evergreen: “Chitar-

7Brugoraoggi

ra vagabonda”, “Rose rosse”, “Io canto”, “Voce di strada”, “Cimite-ro di rose”, “Piccolo fiore”, “Lau-retta mia”, “Colombe bianche”, “Piccola vagabonda”, “Core de Roma”, “Canto per te”, “Suona chitarra”, “Vivere”, “Santa Lucia”, “Daniela”, “Verde Luna”, “Caro-vana gitana”, per citare solo le più note. Con questi brani, nel corso di quasi trent’anni di car-riera, Musiani riceve il Disco d’Oro per avere superato il mi-lione di dischi venduti. Insom-ma un vero e proprio “reuccio” della canzone italiana.A far da cornice alla grande fe-sta coloratissimi fiori di carta crespa, vivacissimi ventagli rea-lizzati da alcune operatrici della Fondazione, la lettura delle car-te della Zingara e per deliziare i palati degli ospiti e di tutti i visi-tatori un gran buffet preparato dalla nostra cucina “Ristorazio-ne Oggi”. Ringraziamo tutti co-loro che hanno reso possibile, ancora una volta, questo gran-de momento di festa, di condi-visione e di gioia.

8 Luglio 2016

Una domenica mattina di giugno, io, mio padre, mia

madre e mia sorella, come di solito facevamo da un po’ di anni, ci siamo recati a Milano per far visita alla nonna Ange-la che risiedeva in una Casa di Riposo.La struttura, imponente, ave-va un corridoio molto lungo, dove a sinistra erano posizio-nate le camera e destra i sa-loni dove gli ospiti passava-no la maggior parte del loro tempo; mia nonna era nell’ul-timo reparto.Angela era sempre lì sul ci-glio della porta, come se do-vesse controllare ogni cosa, come se fosse la responsabi-le di tutto il reparto; d’altronde aveva sempre avuto un carat-tere forte e peraltro il suo pa-rere doveva essere sempre ascoltato.La percorrenza del corrido-io, estremamente lunga cir-ca 150 m, era per me un mo-mento di leggero imbarazzo; avere gli occhi scrutanti di tutte quelle signore mi ob-bligava ad abbassare gli oc-chi e cercavo un po’ smarri-to lo sguardo della nonna. Lei era sempre lì, sorridente ad aspettare che Marco il suo ni-pote preferito, l’abbracciasse; lei mi aveva cresciuto e il no-stro rapporto era sempre sta-to molto affettuoso e sebbe-

ne avesse 96 anni era ancora lucida e ben attenta.Quella mattina un signore entrò dalla parte opposta del corridoio, con portamento al-tero non si preoccupò delle ospiti anzi le guardò come se le sfidasse; allora mia nonna gli disse: “senta lei non si sa-luta, non siamo delle piante o dei soprammobili, visto che ci fissa almeno saluti”.Questo signore non degnò nessuna attenzione rispetto a quanto era stato detto; provai allora per lui senso di disgu-sto aumentato dalla frase che mi rivolse la nonna: “vedi noi siamo qui dentro ad aspetta-re che qualcuno che ci faccia sentire presenti, vivi e che ci dia la possibilità di chiacchie-

Nonna Angela“insegna”Prima di tuttorispetto ed educazione

IL NOSTRO ODONTOIATRA RACCONTA a cura di Marco Francesco Mazzotti

rare, una parola, un sorriso, un saluto un cenno noi lo aspet-tiamo da tutte le persone che passano da questo corridoio e quel tipo non ha capito nul-la, è un villano”. Quando la Direzione nel lonta-no anno 2000 si è rivolta a me assegnandomi la consulen-za per l’attività di specialista odontoiatra non ho dimenti-cato le parole di mia nonna: ho lavorato in questi anni mante-nendo il ruolo di cui ero stato investito ma ho cercato anche di “avvicinarmi agli ospiti” per ascoltarli, rassicurarli consi-gliarli, sicuramente aiutato dal modello organizzativo del-la Fondazione che permette agli anziani residenti di sentirsi sempre a loro agio.

9Brugoraoggi

Nonna Angela“insegna”Prima di tuttorispetto ed educazione

a cura di Marco Francesco Mazzotti

Preghiera nella età lunga a cura di don Sandro

P restare attenzione a tutto quello che ci lega a Dio, oltre a compiere i doveri religiosi, ci permette di mantenere giovani i nostri pensieri e le nostre speranze. è su questa

base che poggia la presenza del sacerdote nella nostra Casa di riposo. Non è possibile pensare allo svolgimento della giornata, qui da noi, senza i richiami più tradizionali agli appuntamenti con Dio: questi nostri ospiti, spesso, riprendono a celebrare tutto quello che nella giovane età hanno imparato. Da una parte si sentono spaesati perchè il contesto religioso odierno è completamente cambiato (in meglio o in peggio?), dall’altra rivivono i ricordi migliori della vita giovane che fa dimenticare delusioni e sofferenze attuali. In questo contesto si può capire la soddisfazione con la quale accolgono le proposte delle celebrazioni religiose. In occasione dell’open day(residenza aperta), la cosa è risultata evidente. La presenza del Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo emerito della nostra diocesi, che ha celebrato giovedì 16/6, nell’aula del coro, proprio per gli ospiti della casa, ha dato un bel respiro spirituale. La sua età e la sua bonomìa paterna ha fatto gustare gli amichevoli incontri vissuti da molti di noi in tempi ormai trascorsi, quando nelle feste patronali dei nostri paesi si era soliti incontrare il vescovo o il cardinale di turno per la celebrazione della Cresima dei nipoti.Anche la celebrazione è stata particolarmente solenne. La cornice della Sala del Coro, le antiche insegne settecentesche delle processioni(prestateci dalla parrocchia di Vergo), i canti del nostro coro, Don Mauro parroco di Besana, la nostra dirigenza al completo, l’addobbo floreale e tutto l’insieme ha dato un tono gioioso all’incontro. Questo contorno singolarmente festoso è quanto di meglio è possibile fare per dare corpo ad una partecipazione, veramente capìta, a tutti i nostri ospiti: soprattutto così si mette in atto, anche nell’età lunga, una partecipazione sentita e condivisa. Essere presenti a queste grosse partecipazioni (...come quelle di una volta) sollecita in ognuno emozioni che attualizzano la vita religiosa e ringiovaniscono i sensi. Mi è anche spontaneo inserire, a questo punto della cronaca, questa forma di preghiera dell’età lunga:

Signore, sono giunto/a alla età lunga della mia vita mi hai sradicato dalla mia casa e mi hai trapiantato in un altro mondo, il mondo degli anziani.Un’esperienza dura, Signore, una realtà difficile da accettare. Mi ha fatto toccare con mano la fragilità e la precarietà della mia vita, mi ha liberato da tante illusioni.Ora guardo con occhi diversi: quello che ho e che sono non mi appartiene, è un tuo dono.Ho scoperto cosa vuol dire dipendere, aver bisogno di tutto e di tutti, non poter far nulla da solo.Ho provato la solitudine, l’angoscia...ma anche l’affetto, l’amicizia di tante persone.Signore, anche se è difficile, ti dico: Sia fatta la Tua Volontà.Ti offro le mie sofferenze e le unisco a quelle di Cristo. Benedici tutte le persone che mi assistono e tutti quelli che soffrono come me. Aiutami a vivere e aiuta anche questi miei fratelli. Amen.

Pregare con realismo è presentare a Dio la nostra vita con le situazioni concrete, senza lamentele e senza pretese: senza cercare consolazioni e miracolismi, ma con l’intento di dare a Dio piuttosto che ricevere. è il modo più bello di sentirsi capiti e amati da Dio stesso.

10 Luglio 2016

L a Fondazione G. Scola da-gli ultimi mesi del 2015 ha

aperto le porte ad una nuo-va esperienza accogliendo gli studenti del corso di Laurea in Infermieristica dell’Universi-tà di Milano – Bicocca sede di Monza coordinata dalla dott.ssa Candida Villa. Questa novità ha coinvol-to tutte le figure professiona-li che ruotano quotidianamen-te intorno agli 0spiti presenti in struttura, in modo particola-re il personale infermieristico coinvolto in questo nuovo ruo-lo di formatori in ambito extra ospedaliero.Il tirocinio per lo studente in-fermiere è un momento for-mativo dove sperimenta for-

me di apprendimento tipiche degli ambienti di lavoro e rap-presenta l’attività rivolta a pro-muovere, favorire, facilitare, accelerare, potenziare e so-stenere il processo di integra-zione tra teoria e pratica.La scelta della Fondazione ri-sponde alle esigenze formative di questi studenti che possono sperimentarsi nel rispondere ai bisogni di assistenza infermie-ristica di questa utenza, of-fre una realtà dove i tirocinanti possono incontrare varie tipo-logie di problematiche clinico assistenziali, possono svolge-re attività di assistenza rivolta ai singoli individui e alla collettivi-tà nell’ambito preventivo, cura-tivo, palliativo di natura tecnica

relazionale ed educativa; ed in-fine di conoscere modelli assi-stenziali adottati nella struttu-ra come il Gentle Care con gli Ospiti del Nucleo Alzheimer.Inoltre, l’invecchiamento della popolazione ha conseguen-ze importanti anche sull’offer-ta assistenziale che il perso-nale sanitario si trova a dover rispondere. Garantire che tut-te le persone anziane ospita-te presso la fondazione vivano in condizioni di dignità e sicu-rezza, richiede un livello di co-noscenze e competenza tec-niche e deontologiche che rispondano alle esigenze del-la popolazione anziana che vive in condizioni di fragilità.In questo modo anche il per-

FORMAZIONE

Studenti dell’Universitàdi Milano–Bicoccain FondazioneConvenzione con il corso di Laureain Infermieristica

11Brugoraoggi

ti velocemente e si sono rap-portate con l’Ospite nella sua totalità, così da soddisfare in modo accurato i loro bisogni di assistenza.Gli studenti si sono integra-ti bene anche con tutta l’equi-pe che opera all’interno della struttura. Hanno collaborato e partecipato dando un contri-buto alle varie attività gestite dal servizio di animazione e fi-sioterapico. All’interno del Nu-cleo Alzheimer hanno potuto incontrare e confrontarsi con la figura della psicologa.Di seguito alcune testimonian-ze scritte lasciate dalle stu-dentesse: Elena 1° anno, Elisa 1° anno, Laura 3° anno.In conclusione si può affermare che l’esperienza fino ad ora ha dato ritorni notevolmente posi-tivi: il personale assistenziale e

dove le esperienze e le com-petenze della studente del 3° anno si confrontano con l’ine-sperienza e paure delle due studentesse neofite alla prima esperienza di tirocinio.L’AdT ha sperimentato una modalità stimolante dal punto di vista professionale e ha per-messo di esprimere al meglio le capacità assistenziali all’in-terno di una realtà così difficile da gestire come la persona af-fetta da malattia di Alzheimer.All’interno dei reparti gli stu-denti hanno portato una ven-tata di novità e allegria e han-no istaurato un rapporto di fiducia che alcuni ospiti hanno apprezzato particolarmente e tutt’ora chiedono se torneran-no a trovarli.L’accoglienza è stata positiva e gli studenti si sono ambienta-

sonale infermieristico ha po-tuto mettere alla prova le proprie capacità formative as-sumendo il ruolo di Assisten-te di Tirocinio (AdT). Questo incarico non è semplice e ri-chiede grande responsabilità, in quanto le aspettative degli studenti sono sempre alte e non sempre facili da soddisfa-re. In accordo con i Tutor del-la sede universitaria di Monza e la Responsabile dei Servizi Assistenziali infermiera Coor-dinatrice Ilaria Trolese, gli stu-denti hanno iniziato il loro per-corso formativo nei Settori B1, BC2 e Nucleo Alzheimer.L’AdT Alberto Sanvito, infer-miere del Settore BC2, ha ac-colto due studentesse del 2° anno di corso. La sua espe-rienza di affiancamento è stata molto costruttiva, gratifican-te in quanto sapeva di dare il proprio contributo per la for-mazione di giovani infermie-ri. Inoltre questa esperienza gli ha permesso di mettersi in gioco e alla prova su argo-menti che da alcuni anni non approfondiva.Al Settore B! altre due studen-tesse del 2° anno di corso sono state accolte dall’infermiera AdT Francesca Margiotta, in-fermiera neolaureata, la quale riferisce di aver avuto dei timo-ri per l’incarico datole, tuttavia attraverso le studenti ha avu-to l’opportunità di interrogar-si su quesiti che le ponevano e insieme cercare risposte va-lide cercando Linee Guida in-ternazionali e Istruzioni ope-rative della struttura e testi di riferimento.Nel Nucleo Alzheimer l’infer-miera AdT Sonia Crippa ha ac-colto tre studenti, una del 3° anno e due del 1° anno di cor-so. Questa tipologia di tirocinio è chiamata tirocinio didattico,

12 Luglio 2016

le fi gure operanti in Fondazio-ne hanno sperimentato posi-tivamente questa apertura ad una nuova esperienza metten-dosi in discussione e avendo la possibilità di confrontarsi con nuove evidenze.Il benefi cio maggiore è sicura-mente da ritrovare negli Ospiti che hanno avuto la possibilità di incontrare studenti in for-mazione pieni di entusiasmo che hanno off erto una qualità assistenziale innovativa e per gli studenti stessi che hanno incontrato una realtà che rap-presenta una domanda assi-stenziale ormai preponderan-te nella nostra società e che rappresenta la sfi da del futu-ro lavorativo per queste nuo-ve generazioni.Si auspica quindi che questa collaborazione possa prose-guire e raff orzarsi per garantire una qualità assistenziale an-cora migliore ai nostri attuali e futuri Ospiti.

Assistenti di tirocinioSonia CrippaFrancesca MargiottaAlberto Sanvito

CONVENZIONI

13Brugoraoggi

Il Sistema Socio Sanitario definito “RSA” offre un pre-

zioso servizio di assistenza a quelle realtà familiari non più in grado di gestire pa-renti ormai incapaci di con-durre una propria esistenza in autonomia.Grazie ad un personale ser-vizio specializzato le Struttu-re di accoglienza possono of-frire ai propri ospiti un servizio completo a seconda delle di-verse necessità: dalle cure terapeutiche al sostegno psi-cologico, dalla somministra-zione alimentare alla attività di intrattenimento.Naturalmente tutto ciò rap-presenta un costo per la fa-miglia, ma offre garanzie cer-tamente superiori a quelle di una assistenza domicilia-re, dove sia la professionali-tà del badante, sia la corret-ta gestione dell’anziano, non può paragonarsi a quella di una Struttura accreditata.Nell’attuale contingenza di ristrettezze finanziarie deri-vanti dalla persistente cri-si economica si creano nelle Strutture problemi di bilan-cio, da cui derivano la neces-sità da un lato di procedere ad un contenimento dei co-sti e dall’altro lato implemen-tare le entrate senza ricorrere all’aumento delle rette.Sul lato dei costi la Fonda-zione nell’ultimo triennio ha posto particolare attenzione al processo di revisione del-

la spesa riducendo in modo consistente i costi riferiti alle utenze ed alla fornitura di beni e servizi.L’azione intrapresa ha con-sentito di mantenere invaria-te le rette a carico degli ospiti negli ultimo quattro anni.La soluzione tesa a miglio-rare la situazione economi-ca dal lato dei ricavi può es-sere ottenuta dai servizi socio assistenziali della Fondazio-ne da offrire dietro modesto compenso, a quella colletti-vità sita nel proprio bacino di utenza.A favore di questa scelta gio-ca la professionalità dei pro-pri operatori, capaci di fornire un mix di servizi certamente superiori per varietà e com-petenza ad altri offerti da la-boratori o realtà locali.Naturalmente, in fase inizia-

le, sono programmabili inter-venti non complessi ma sicu-ramente richiesti dal territorio: prelievi, controlli, trattamenti fisioterapici, assistenza socio familiare, etc.A livello di programmazione si potrebbe prevedere di co-prire altre esigenze del terri-torio in perfetta coerenza con quanto previsto dalla Legge Regionale n. 23 del 14 agosto 2015 di riforma del Servizio Socio Sanitario in particola-re per la possibile costituzio-ne di un PRESST (Presidio So-cio Sanitario Territoriale).Da ultimo andrà valutata la possibilità di coinvolgere de-gli Sponsor di sostegno di un progetto capace di realizza-re non solo delle opportuni-tà di servizio sul territorio ma anche nuove occasioni di la-voro.

GESTIONE a cura di Nicolino Casati Direttore Amministrativo

RSA e territorioSviluppi futuri

14 Luglio 2016

Signora

Elisabetta Fumagalli

STORIE DI VITA a cura del Servizio Animazione

gnava prendere l’ombrello, ma allora era così: tutti vivevamo cosi e non era un grosso pro-blema; non pensavamo che la vita potesse essere più como-

da, ci accontentavamo di quel-lo che c’era, era normale. Vivevamo in tanti in quel-la casa. I nonni prima di tutto: nonno Siro che faceva il ma-cellaio a Valle Guidino e non-na Stella che si occupava della casa: me la ricordo molto an-ziana. Mio padre si chiamava Giovanni Fumagalli e faceva il muratore a Monza; era cono-sciuto come un muratore mol-to capace ed era uno dei pochi che andava a lavorare lontano perché gli altri erano prevalen-temente contadini che lavo-ravano i terreni di Brugora. La mia mamma si chiamava Giu-lia Motta ed era nata a Casaglia

Mi chiamo Elisabetta Fu-magalli e sono conosciu-

ta qui in paese con il nome Vit-torina. Sono nata il 16 dicembre 1925 a Brugora e sono sempre vissuta a Brugora. Ho molti ricordi della vita che si con-duceva in questo paese e, naturalmente, di com’era la Casa di Riposo e di come si è trasformata in “Fondazio-ne Giuseppina Scola”. Ho lavorato dentro all’Istituto, come molta gente di Bru-gora, quando c’erano anco-ra le suore. Ma prima vorrei parlarvi della mia famiglia. Abitavamo nelle case del-la Casa di Riposo che si chiama “Giuseppina Sco-la” in memoria della fi glia del proprietario di questo ospedale e di questo anti-co monastero. Qui in passa-to vivevano molte famiglie di contadini che lavorava-no i terreni che circondavano il monastero e tutta la struttu-ra. Le case dei contadini erano ricavate da tutti gli edifi ci an-nessi alla Casa di Riposo o che erano situati nelle strette vici-nanze. Io sono nata ed ho vis-suto dove adesso ci sono i Mini Alloggi. Le case, allora, era-no molto modeste: un locale-cucina abbastanza grande, al piano terra, ed una camera, o al massimo due, al primo pia-no, collegati con una scala in-terna. Non avevamo il bagno in casa; ogni abitazione aveva il suo gabinetto esterno. Oggi è impensabile che per andare in bagno, quando pioveva, biso-

ma i suoi genitori erano origi-nari di Missaglia. Io ero la mag-giore dei loro 5 fi gli. Dopo di me venivano Mariuccia nata nel ’27, Achille nel ’29, Gianna nel ’32 e

l’ultimo, Siro, nato nel ’39. La mia vita l’ho dedicata al la-voro nella Casa di Riposo ed alla mia famiglia, in par-ticolare a Siro, mio fratel-lo minore, che ha avuto la meningite da piccolo e non parlava bene. Per fortuna ha avuto una vita normale, la-vorava alla vetreria di Besa-na ed ha fatto tante vacan-ze e viaggi, anche in Brasile. Una delle sue passioni era giocare a carte. Siro aveva un bel carattere era molto conosciuto dalla gente del posto, per strada lo ferma-vano perché lui parlava con tutti. Purtroppo è mancato, ma di lui ho un bellissimo ricordo. Della mia famiglia

sono rimasta solo io, la mag-giore, e poiché non mi sono sposata, oggi i miei parenti più prossimi sono i miei nipoti, che mi vengono a trovare tutti i giorni. La fortuna di chi provie-ne da una famiglia numerosa, come lo erano quelle conta-dine di una volta, è che non ri-mane mai solo, ci sono sempre nipoti e vari parenti. Ma ritornia-mo a quando ero giovane. Ho conosciuto bene la real-tà della Casa di Riposo di quei tempi perchè sono stata as-sunta dalle suore come dipen-dente guardarobiera. Da gio-vanissima ho lavorato come operaia presso l’azienda “Nota-

15Brugoraoggi

ranza e suor Gennara. Queste suore facevano parte del Con-vento delle Suore di S. Eusebio, che aveva la Casa Madre a Ver-celli. C’erano molte “delegazio-ni” di suore da queste parti; le più vicine a noi erano quelle di Montesiro che facevano par-te delle “Preziosine” di Monza, poi c’erano le “Domenicane” a Tregasio e le “ziette” di Rigola. Del resto era usanza, una vol-ta, mandare almeno una delle proprie fi glie a suora; nelle fa-miglie particolarmente nume-rose di dieci o undici fi gli, ce n’erano anche due, tre o quat-tro. Qui a Brugora capitava che alcune ragazze giovani entras-sero nella comunità per fare un po’ di pratica; non erano anco-ra novizie ma facevano un pe-riodo di alcuni mesi per capire se questa era la loro strada, per poi magari proseguire il loro “cammino” a Vercelli. I ricove-rati non erano così tanti come adesso. C’era il reparto degli uomini e quello delle donne; al primo piano del chiostro, dove adesso ci sono i salottini con i tavolini, allora c’era una came-rata con 11 letti. Le camere per gli allettati erano dove adesso ci sono gli uffi ci. Dove c’è l’uffi -cio della Dott.ssa Pozzoli allo-ra c’era l’uffi cio della Superiora e della segretaria. Dove ades-so ci sono gli ambulatori medi-

ri” qui vicino, alla Casalta, dove si lavorava la juta. Sono entra-ta in fabbrica che avevo 14 anni: si iniziava presto a lavorare! Poi, dopo anni, ho deciso di anda-re ad aiutare mio fratello Achil-le che aveva aperto un negozio di alimentari alle porte di Mila-no, nei pressi del “Niguarda”. Per circa 2 anni mi sono trasfe-rita a lavorare da lui, ma poi ho deciso di ritornare a Brugora e siccome avevo imparato a fare la camiciaia mi è stato chiesto di lavorare alla Casa di Riposo per occuparmi del guardaroba. Per anni ho preparato la bian-cheria e le divise che io stessa cucivo, non si compravano già fatte. Ricordo il giorno in cui la Madre Superiora mi off rì il po-sto, insistendo, ed io gli risposi che avrei accettato solo a due condizioni: di ritornare alla sera a casa mia, anziché stare nel convitto, e di non portare la di-visa. E così fu. Io ero l’unica, e lo si vede dalle foto, che indos-savo i miei vestiti ed un grem-biule. Allora c’erano 8 suore qui a Brugora, di cui una era la Ma-dre Superiora e un’altra era la segretaria; la altre si occupa-vano dell’assistenza ai malati e della cucina. La Madre Supe-riora si chiamava suor Luigina, la cuoca suor Elena, e poi c’era-no suor Petronilla, suor Spe-

ci allora c’erano le camere del-le suore, che si aff acciavano al giardino della Superiora, che era piuttosto diverso da oggi. Tutto il parco, che è stato rifat-to di recente, era molto diver-so. Allora c’erano solo il prato, l’aia con le galline, le piante di cachi, di pere e di ciliegie, vici-no alla Madonnina, e poi c’era la terra che la gente di Brugora lavorava. Ricordo le belle gior-nate estive, i giochi e le corse che facevamo noi bambini in giro per i campi e poi dentro, nella Sala del Coro, a buttarci sul fi eno. Si, perché la chiesa in-terna, che poi negli anni è stata restaurata fi no a tornare quasi allo splendore originario, era ai nostri tempi un semplice fi eni-le. L’ala A è stata costruita nel ’65: il 1° piano era tutto maschile con camere singole; al 2° e al 3° piano c’erano sempre camere singole femminili, che noi chia-mavamo delle “signore” perché venivano ricoverate solo quel-le donne benestanti in grado di pagare la retta di una came-ra singola. Gli altri posti letto, in camerate, erano per i pove-ri, anche perché il lascito al Co-mune del proprietario Scola, in memoria della fi glia Giuseppi-na, era proprio quello di farne un ospedale i per poveri. Da al-lora sono cambiate tantissime cose e ci sono stati diversi am-modernamenti ma è possibile rivedere in alcuni angoli quello che era presente già tanti anni fa. Parlando con la gente di Brugora che ha circa la mia età penso che, pur appartenendo a famiglie diverse, eravamo un po’ come una comunità che vi-veva come “sotto lo stesso tet-to”, un po’ come adesso. Qui si conclude il mio breve racconto sulla Casa di Riposo, alla quale è sempre stata intrecciata tutta la mia vita.

16 Luglio 2016

FragoleRicette e curiosità in cucina

Adoro le fragole ..in ogni salsa… e co-munque siano… di bosco selvatiche

come quelle che ho trovato in questo giugno caldissimo nella fresca Val Ve-nosta (ormai in Brianza è davvero diffi-cile).Oppure dell’orto del mio papà e… anche dal fruttivendolo.. purchè siano comple-tamente mature.. infatti se le acquistate un po’ verdi difficilmente matureranno in casa senza ammollarsi e sicuramente saranno poco saporite.Questo mese Vi propongo due ricette entrambe deliziose e molto semplici da eseguire.

a cura di Eleonora MauriCUORE E SAPORI

”“Bisognerebbe chiedere ai bambinie agli uccelliche sapore hannole ciliegiee le fragole.”Goethe

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Mousse di yogurt e fragole con salsa di fragole e mentaTempo di preparazione:40 minutiPorzioni: 6

ingredienti:• 500 g di yogurt alla fragola• 300 g di fragole• 2 cucchiaini di agar-agar• 4 cucchiai di miele• 20 g di zucchero di canna• 1/2 limone• Una manciata foglie di menta fresca

Procedimento:In poca acqua, a fuoco molto basso, scio-gliere l’agar-agar e il miele.Frullare metà delle fragole e mescolare la purea ottenuta con lo yogurt e quindi con la gelatina ottenuta dall’agar-agar.Versare la mousse in coppette e porre in frigo per qualche ora.Delle fragole restanti conservarne 4 metà per la guarnizione finale.Tagliare le altre a piccoli pezzi e metterli in una pentola d’acciaio con lo zucchero, il succo di mezzo limone e qualche foglia di menta. Sobbollire a fuoco basso, me-scolando e schiumando di tanto in tanto per circa 20 minuti.Provare la consistenza della salsa su un piatto preventivamente raffreddato in fri-go e, quando rapprende, togliere dal fuo-co.Togliere le foglie di menta appassite e versare la salsa, non bollente ma ancora tiepida, sulle ciotole fredde di frigoGuarnire con le fragole rimaste e due fo-glie di menta fresca.

Rotolodi mascarponee fragoleTempo di preparazione:1 oraPorzioni: 4

ingredienti:• 100 gr di farina 00• 140 gr di zucchero• 5 uova• 500 gr di mascarpone• Fragole fresche• 5 cucchiai di zucchero a velo

Procedimento:La prima cosa da fare è preparare la base di pandispagna (pasta biscuit). Di-videte i tuorli dagli albumi e montate i tuorli assieme allo zucchero fino a cre-are una spuma cremosa e chiara. Mon-tate separatamente gli albumi a neve ferma e uniteli alla crema facendo at-tenzione a non smontare gli albumi. Unite la farina setacciata e amalgama-te bene. Stendete ora l’impasto su una teglia rivestita di carta forno e livellate-la bene con una spatola. Fate cuocere in forno a 200° per 8-10 minuti. Deve ri-sultare appena dorata. Estraete la teglia dal forno e lasciate raffreddare la pasta biscotto con la carta forno su un piano freddo. Io lo stendo sul piano di lavoro di marmo. Spolverate di zucchero e copri-te con pellicola che creerà un’umidità ideale per mantenere soffice ed elasti-co il dolce una volta arrotolato. Evitando così le crepe. Nel frattempo preparate il frosting al mascarpone amalgamando insieme 500 g di mascarpone e 4 cuc-chiai di zucchero a velo. Staccate la pellicola dalla pasta biscot-to e spalmate con una spatola lunga e larga un’ abbondante metà del frosting su tutta la superficie. Arrotolate con at-tenzione e ricoprite con il frosting rima-nente. Decorate con le fragole a fettine. E ponete in frigorifero fino al momento di servire.Tutti lo adoreranno

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18 Luglio 2016

a cura di Raff aella Pozzoli“I RIMEDI DI UNA VOLTA”

Le mille e una virtùdella fragolaProprietà e molto altro

• Benefi ci cardiovascolari: i fi tonutrienti presenti diminuiscono la percentuale di colestrerolo cattivo LDL e agiscono sulla pressione sanguinea.• Proprietà depurative: sono rinfrescan-ti, mineralizzanti, diuretiche e soprattutto hanno proprietà disintossicanti e depu-rative, soprttutto se mangiate a stoma-co vuoto.• Disinfettanti: sono una buona fonte di acido citrico, un componente dalle pro-prietà disinfettanti ed antisettiche com-provate in grado di prevenire le infezioni del tratto urinario. L’acido citrico è anche utile per la prevenzione di infezioni intesti-nali responsabili di diarrea e fl atulenza.• Diabete: a diff erenza di molta altra frut-ta, possono essere asunte dai diabetici: Lo zucchero contenuto nelle fragole è il fruttosio che allo stato naturale è ben tollerato.• Cute: contengono una buona percen-tuale di vitamina C che, oltre ad avere pro-prietà antiossidanti stimola la produzione di collagene, una sostanza in grado di mi-gliorare l’elasticità della cute e di contra-stare quindi l’insorgenza delle rughe.• Capelli ed unghie; la capacità protetti-va non riguarda solo la cute ma si esten-de anche a capelli ed unghie. Il buon

La fragola è uno dei frutti più graditi grazie al profumo intenso e al dolcissi-

mo sapore. Questo frutto ha origini remo-te , se ne cibavano già le tribù primitive e ai tempi dei Romani era conosciuto come con il nome di fragraria , che signifi ca “fra-granza”. Il frutto moderno e una varietà di fragola che proviene dal Cile e una serie di ibridazioni nel corso dei secoli hanno portato al frutto che consumiamo oggi e che vanta innumerevoli proprietà.

VirtùLe fragole sono alleate della bellezza naturale perché essendo costituite dal 90% di acqua “idratano” le cellule dell’or-ganismo e forniscono poche calorie, solo 30Kcal/ 100g.• Contrastano i radicali liberi: grazie alla presenza di antiossidanti a aiutano a combattere i tanto tenuti radicali liberi e rallentano il naturale processo di invec-chiamneto delle cellile del mostro orga-nismo.

fragola

a fragola è uno dei frutti più graditi grazie al profumo intenso e al dolcissi-

mo sapore. Questo frutto ha origini remo-te , se ne cibavano già le tribù primitive e ai tempi dei Romani era conosciuto come con il nome di fragraria , che signifi ca “fra-granza”. Il frutto moderno e una varietà di fragola che proviene dal Cile e una serie di ibridazioni nel corso dei secoli hanno portato al frutto che consumiamo oggi e

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contenuto di rame non solo contribuisce a mantenere i capelli in salute ma serve anche a prevenire nel limite del possibi-le la calvizie. Il buon contenuto di man-ganese ritarda il colore grigio dei capelli. Il consumo di fragole mantiene in salute anche le nostre unghie migliorandone la robustezza ed evitandone così la rottura dovuta ad eccessiva fragilità.• Migliorano l’umore: grazie alla loro proprietà di stimolare la produzione di serotonina nel nostro organismo.• Uso esterno: tagliate a metà e strofi -nate sulla cute danno sollievo in caso di scottature solari ; svolgono inol-tre una azione purifi cante. Strofi nate sui denti, li sbiancano e li proteggono nello stesso tempo, grazie alle pro-prietà dello xilitolo in esse contenute, una sostanza che previene la forma-zione della placca e germicida.• Antiossidanti: insieme ad altri ali-menti sono in cima alla classifi ca degli alimenti con forti proprietà terapeuti-che protettive della nostra salute gra-zie all’alto contenuto di antiossidanti.

ControindicazioniLe fragole sono uno dei pochi frutti che contengono ossalati, per questo motivo il consumo di fragole è sconsigliato alle persone con problemi di calcoli renali e alla cistifellea.

Per saperne di piùPoichè crescono a contatto con il terreno, possono trattenere antiparassitari e bat-teri, quindi è bene lavarle accuratamente prima del consumo. Devono essere lava-te velocemente sotto l’acqua. Per pulirle piu accuratamete si può aggiungere del limone o del vino bianco. Se non devono

essere consumate subito e meglio non lavarle e non eliminare il picciolo.Il periodo naturale di maturazione del-le fragole è quello compreso fra aprile e giugno. è molto probabile che le fra-gole che si trovino in vendita in tale pe-riodo siano di provenienza italiana e non estera. Prima dell’eventuale acquisto sa-rebbe meglio accertarsi della loro prove-nienza infatti, essendo la fragola un frut-to delicato, nel caso provenisse da paesi lontani, sarebbe sicuramente sottopo-sta a pesanti processi chimici di conser-vazione per poter aff rontare lunghi viaggi perdendo così gran parte delle sue pro-prietà terapeutiche.

CuriositàSecondo la tradizione popolare, in passato, la frago-la era considerata in possesso di proprietà magiche e si riteneva che fosse utile al fi ne di evitare il morso di serpenti. Durante il periodo rinascimentale, Luigi XIV, avendo una forte ammirazione per questo frutto, lo faceva coltivare nei famosi giardini di Versailles.

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20 Luglio 201620 Luglio 2016

Riceviamoe pubblichiamo

POSTA a cura dell’URP

Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP)Tel. [email protected]ì-martedì-giovedì-venerdì-sabato ore 9-12; mercoledì ore 15-17

C arissimi tutti,infermieri, medici,personale ausiliario,

della Casa di Riposo Fondazione Scola di Brugora, reparto 2C, la presente per ringraziare tutti Voi per come avete assistito, accudito, coccolato la nostra carissima mamma Teresina. Le avete un anno in più di vita. Non sappiamo se lei capiva, ma, per noi è stato molto importante che questo suo ultimo anno sia trascorso, per quanto possibile, serenamente. Il vedere com’è stata trattata, ha reso meno dolorosa la decisione del ricovero che abbiamo continuato a rinviare fino a che non è arrivato il momento.Purtroppo, non ricordiamo tutti i vostri nomi e per non dimenticare nessuno, evitiamo di citarvi personalmente, ma, siamo certi che ognuno di Voi si identificherà nel proprio ruolo. Non potevamo chiedere una professionalità migliore di quella che abbiamo riscontrato nelle vostra azioni quotidiane. Sappiamo bene quanto sia difficile il lavoro che svolgete ( nel nostro piccolo lo abbiamo sperimentato negli anni in cui abbiamo dovuto assistere in autonomia la mamma, ed era la nostra mamma...), e sappiamo bene che niente potrà mai ripagare i vostri, spesso non riconosciuti, sacrifici. Ci sentiamo, comunque, di dovervi esprimere tutta la nostra riconoscenza sperando di farvi dimenticare di quando la nostra Teresina vi ha fatto “diventare matti.” Vi sarà reso, sicuramente, conto per l’accoglienza ed il calore che avete riservato a tutte le persone anziane che sono passate nel vostro reparto e che continuate a riservare a quelle che si trovano ora presso di voi ricoverate. L’atmosfera familiare, che si respirava quando arrivavamo a trovare la nostra mamma, era palpabile e ci rasserenava, pur consapevoli della devastante malattia che aveva colpito quella che anche per molti di voi era diventata la Terry. Con immensa gratitudine,

i familiari di Pozzoli Teresina

V olevamo ringraziare per le cure prestate, la professionalità e la disponibilità

dimostrata da tutto il personale. Per noi è stato un periodo difficile ma da voi abbiamo ricevuto affetto e incoraggiamento Sempre pazienti...e sappiamo tutti quanta ce ne voglia, di pazienza! il desiderio di nonno Seve era quello di stare sempre al fianco della sua Lauretta ma ha saputo trovare il sorriso. Ci avete aiutato ad affrontare la situazione con la sensibilità dovuta. Grazie di vero cuore!

i familiari di Severino

E sprimere tutta la mia gratitudine per tutti voi con queste poche righe non è

possibile e sarebbe comunque sempre poco, nulla. L’impegno, la passione, l’energia e la seria professionalità che ogni giorno tutti voi mettete nell’affrontare le difficoltà che il vostro lavoro vi presenta è grande e richiede uno spirito di altruismo non comune. Grazie, grazie infinite per l’amore con cui accudite fino all’ultimo i nostri cari.

Cassani Rosa Rita (figlia di Barzaghi Elena)

Brugoraoggi 21

a cura del Servizio Animazione

Riceviamoe pubblichiamo

AGENDA

AGoSTo 2016Mercoledì 10 Auguriata!ore 15.45Mercoledì 31 Festa dei Compleanni di Agostocon le canzoni di Carlo Alionel Chiostro, ore 15.45

SETTEMBRE 2016Mercoledì 21 in occasione della Giornata Mondiale AlzheimerProgramma speciale nel Nucleo Alzheimerore 15Mercoledì 28Festa dei Compleanni di Settembresulle note delle canzoni di Marco AliottaSala del Coro, ore 15.45

OTTOBRE 2016Martedì 4 Festa dei NonniSala del Coro, ore 10Mercoledì 26Festa dei Compleanni di Ottobrecon Alex e le sue canzoniSala del Coro, ore 15.45

NOVEMBRE 2016Mercoledì 9 CastagnataSala del Coro, ore 15.45Lunedì 30 Festa dei Compleanni di Novembrecon le canzoni di Marco AliottaSala del Coro, ore 15.45

Orario delle funzioni religiosein cappellaDomenica e festivi S. Messa ore 9.45Giovedì S. Rosario e S. Messa ore 15.45

I proverbi di una voltaDe là del podè nòse poeu minga andà.Al di là del possibilenon si può andare oltre.

Desgrazia del can,fortunna del loff. Disgrazia del cane, fortuna del lupo.

El Poo el sarav minga Poo se Adae Tesin no ghe mettessen coo. Il fiume Po non sarebbe quello che èse non ci fossero l’Adda e il Ticino.

I tornei dell’estateAnche quest’anno il Servizio Animazione ha proposto agli ospiti della Fondazione i tra-dizionali tornei estivi del mese di luglio.La partecipazione degli ospiti (RSA, Cen-tro Diurno e Mini Alloggi) è stata numerosa ed entusiasta.La presenza in struttura di un calcetto, ha permesso l’organizzazione del primo “Tor-neo di Calcioballilla” che ha riscosso un discreto successo tra gli appassionati.Cogliamo l’occasione per ringraziare i vo-lontari ed i parenti che con la loro prezio-sa collaborazione hanno reso possibile la buona riuscita degli eventi.Infine ci congratuliamo con i vincitori:Torneo di Bocce:prime classificateD’ippolito Ida e Arosio Anna.Torneo di Calciobalilla:primi classificatiZanovello Rodolfo e Fumagalli Silvano.Torneo di Scala 40:prima classificata Caiani Lucrezia.Torneo di Briscola:prima classificata Fumagalli Rosa.

G razie di cuore a tutti coloro che hannocontribuito con il loro impegno al successo

di Residenza Aperta 2016.

Il PresidenteAvv. Aldo Perego

La nostra residenza è un luogo che ha una lunga storia ma, prima di tutto, è dove la storia di ogni ospite incontra altre storie, dove la vita continua, insieme agli altri, con serenità. Nel rispetto della sua storia e dei suoi sentimenti, noi lavoriamo per far sì che ognuno si senta considerato e accudito e possa continuare a vivere le proprie giornate attivamente.Accogliamo anche anziani con problemi di salute o psicologici e, grazie alla professionalità e competenza dei nostri operatori in ambito sanitario e assistenziale, ci impegnamo a garantire la migliore assistenza.

FONDAZIONE G. SCOLA ONLUSVia Cavour, 27 - 20842 Besana in Brianza (MB) - tel. [email protected] - www.fondazionegscolaonlus.it

Residenza Sanitaria Nucleo Centro Diurno Mini AlloggiAssistenziale Alzheimer Integrato Protetti

Sereni. insieme.