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tecnpluo) n. 1 /giugno 2014 Periodico dell'Associazione Culturale Amici di San Bevignate, via del Bosso, 13 - 06131, Montemalbe, Perugia - Direttore responsabile Luciano Gianfilippi Premessa Dedichiamo questo numero alla figu- ra storica di san Bevignate con il contributo di due ricercatrici che lo hanno fatto oggetto dei loro studi. Sulle tracce di san Bevignate e, 'hi è san Bevignate. il monaco di Perugia cui fu intitolata una chiesa templare, e che fu sempre venerato come un santo, nonostante la mancata canonizzazione da parte della Santa Sede? Incuriosita dall'alone di mistero che avvolge questa enigmatica figura di eremita, la cui storia si lega in qualche modo a quella dell'ordine dei Templari, alcuni anni fa mi misi sulle sue tracce. Cominciai col prendere in esame le vicende costruttive della chiesa tem- plare a lui intitolata: un edificio a navata unica, costruito ad est di Perugia e decorato all'interno con interessanti affreschi della seconda metà del Due- cento, recentemente restaurati. Considerata una tra le più importanti testimonianze architettoniche e arti- stiche del potente ordine cavalieresco, la chiesa di San Bevignate sorse in- torno al 1260 al posto di un antico sacello, già dedicato a san Girolamo, appartenuto alla ricca e potente do- mus templare perugina. Presso quel- l'antico oratorio bevignate visse come eremita e, dopo la sua morte, cominciò ad essere venerato come un santo, al pari di Lorenzo, Ercolano e Costanze, i tre santi patroni della Chiesa di San Bevignate, zona absidale.

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Page 1: n. 1 /giugno 2014 Luciano Gianfilippi n. 1... · 2015. 8. 16. · alla domus di Piacenza di S. Maria del Tempio, una tra le più importanti fondazioni templari dell'Italia nord occidentale.

tecnpluo)n. 1 /giugno 2014

Periodico dell'Associazione Culturale Amici di San Bevignate, via del Bosso, 13 - 06131, Montemalbe, Perugia - Direttore responsabile Luciano Gianfilippi

PremessaDedichiamo questo numero alla figu-ra storica di san Bevignate con ilcontributo di due ricercatrici che lohanno fatto oggetto dei loro studi.

Sulle traccedi san Bevignate

e,'hi è san Bevignate. il monacodi Perugia cui fu intitolata una chiesatemplare, e che fu sempre veneratocome un santo, nonostante la mancatacanonizzazione da parte della SantaSede?Incuriosita dall'alone di mistero cheavvolge questa enigmatica figura dieremita, la cui storia si lega in qualchemodo a quella dell'ordine dei Templari,alcuni anni fa mi misi sulle sue tracce.

Cominciai col prendere in esame levicende costruttive della chiesa tem-plare a lui intitolata: un edificio a navataunica, costruito ad est di Perugia edecorato all'interno con interessantiaffreschi della seconda metà del Due-cento, recentemente restaurati.Considerata una tra le più importantitestimonianze architettoniche e arti-stiche del potente ordine cavalieresco,la chiesa di San Bevignate sorse in-torno al 1260 al posto di un anticosacello, già dedicato a san Girolamo,appartenuto alla ricca e potente do-mus templare perugina. Presso quel-l'antico oratorio bevignate vissecome eremita e, dopo la sua morte,cominciò ad essere venerato come unsanto, al pari di Lorenzo, Ercolanoe Costanze, i tre santi patroni della Chiesa di San Bevignate, zona absidale.

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ASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DI SAN BEVIGNATE

città di Perugia. Sono rare le fontiagiografiche che fanno riferimento aBevignate: di lui si sa poco o niente,non è certa neanche l'epoca in cuisarebbe vissuto. Alcuni ritengono siaun personaggio del V o VI secolo,per altri invece si tratterebbe di unmonaco templare, vissuto forse nelXII o XIII secolo.Viene da chiedersi se il suo culto,così radicato e sentito a livello locale,sia rimasto circoscritto soltanto nelterritorio di Perugia, o se invece nonsi sia diffuso anche oltre i confini delcontado perugino.Complice la mia curiosità, mi sono ri-trovata a percorrere la via Francigenafino a giungere a Modena.Qui, presso l'Archivio capitolare delduomo, ho potuto sfogliare un an-tico codice liturgico del XII secolodal titolo: Missale vetus ad usumtemplariorum. Il prezioso manoscrittodimostra, a mio avviso, che l'eremitadi Perugia fu conosciuto non solo alivello locale, ma anche al di fuori delterritorio perugino.L'analisi testuale del codice conser-vato a Modena proverebbe infattiche Bevignate fu venerato anchedai monaci templari che risiedevanonel monastero da cui proviene ilmanoscritto: una domus situata lungol'importante e trafficata via Francigena,dove verosimilmente transitarono efurono ospitati migliaia di pellegrini,che a loro volta ebbero quindi modo diconoscere e venerare il santo eremitaperugino.Grazie alla gentilezza e alla dispo-nibilità di don Guido Vigarani hopotuto sfogliare e fotografare il pre-zioso documento manoscritto che,secondo alcuni studiosi, proverrebbeda uno scriptorium locale mentre,secondo altri, sarebbe appartenutoalla domus di Piacenza di S. Mariadel Tempio, una tra le più importantifondazioni templari dell'Italia nordoccidentale.Ho potuto constatare che il ma-noscritto, sul cui fronte è scritto Mis-sale Vetus ad Usum Templariorum,è costituito da duecentoventuno fo-gli in pergamena, introdotti da uninteressantissimo calendario litur-gico. Ed è proprio sfogliando le primesette pagine di questo calendario

Templare in combattimento, particolare della controfacciata.

che introduce il messale, che ho po-tuto verificare l'esistenza delle noteobituarie. aggiunte a mano in unperiodo successivo alla stesura delcodice, da almeno dieci diverse manidi monaci amanuensi.Particolarmente emozionante è statoscoprire che, in corrispondenza dellerispettive ricorrenze funebri, sonostati riportati i nomi di ben trediciGran maestri dell'ordine templare,dal primo fondatore Ugo de Payns,fino a Guglielmo de Chartres. Nonmeno interessante è stato trovare an-notato, in corrispondenza del giorno17 maggio, il nome di Pietro da MonteCucco, che fu rettore della domusdi Modena. Un'altra sorpresa mi hariservato la nota obituaria del re diFrancia Filippo II Augusto, registratain corrispondenza del 14 giugno,dove si legge chiaramente: "obliivenerabile Philippus Rex Francie".Ma l'emozione più grande è stataverificare con i miei occhi che al giorno12 maggio, laddove il calendario litur-gico ricorda i santi Nereo, Achilleo ePancrazio, una nota obituaria aggiunta

a mano con scrittura gotica corsiva,segnala il decesso dell'eremita peru-gino.San Bevignate non è il solo santoaggiunto nel calendario liturgico nelcorso del XIII secolo. Ci sono in-fatti anche i nomi di san Francesco(annotato al 4 di ottobre) e quello disan Tommaso Becket.Dall'analisi ortografica e fonetica del-le aggiunte e delle correzioni postume,gli studiosi hanno potuto stabilirel'appartenenza del codice liturgicodi Modena, all'area dell'Italia delnord.Sarebbe interessante poter scoprireil nome e la provenienza del monacotemplare amanuense che registròBevignate cone santo, nonostantela mancata canonizzazione da partedella Santa Sede. Ad aggiungere ilnome di Bevignate nel manoscrittopotrebbe essere stato un templaredella magione piacentina, o forse unmonaco di quella modenese. Di certosi sa che ben dieci mani diverse sialternarono negli anni aggiungendovia via nuove note obituarie. Inoltre

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ASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DI SAN BEVIGNATE

l'analisi ortografica conferma che ilnome di Bevignate fu trascritto daquella stessa mano che annotò pure,al 4 di ottobre, il nome di Francescod'Assisi. Il che ci fornisce un'utileinformazione sulla datazione dellanota obituaria, verosimilmente noninserita prima del 1226, anno dimorte del frate di Assisi (la cuicanonizzazione ebbe luogo nel 1228).È dunque confermato che Bevignate.conosciuto anche al di fuori deiconfini del contado perugino, fu ve-nerato come un santo all'internodell'ambiente dei cavalieri templari.Lo dimostrerebbe non solo il fatto cheil suo nome risulta annotato accantoad eminenti personaggi come i granmaestri dell'ordine cavalieresco e il redi Francia, ma anche il fatto che nellamagione templare da cui proveniva ilmessale, era conservata una reliquiadi Bevignate.Accanto al suo nome, infatti, si notachiaramente una rasura dove pre-cedentemente qualcuno aveva scritto:"Hic est reliquie". Forse si trattava diun frammento osseo del suo corpo,in ogni caso di una sua reliquia,trasportata per essere conservata evenerata in un monastero templaresituato lungo la via Francigena. Co-me dubitare allora che essa sia stataoggetto di venerazione per i moltidevoti che transitavano lungo la fa-mosa via di pellegrinaggio? Forsela preziosa reliquia fu in seguitotrafugata, o più semplicemente futrasferita in un altro monastero, equesto potrebbe aver indotto i fruitoridel messale di Modena a cancellaresuccessivamente dalla pergamenala notizia riguardante la reliquia. Laricerca su Bevignate è solo cominciataed ora la mia speranza è che, graziealla rete, sia possibile uno scambiodi informazioni utili a ricostruire lavera storia del misterioso eremita chenon fu mai canonizzato dalla Chiesa,nonostante le numerose e continuerichieste che i Templari e il Comunedi Perugia formularono in tal senso.

Antonella Bazzoliwww.erus.it

II personaggio"san Bevignate"

Tutti ammirano la mole della chiesa diS. Bevignate, ma chi era "questo" sanBevignate da non confondersi - comefanno alcuni - con fra Bevignate? Ilpersonaggio si perde nelle nebbie del-la leggenda. Attivo nella celeberrimalegenda bolognese di fra Raniero Fa-sani, il promotore del movimento deiDisciplinati, tutto quello che di lui sisa si legge nello lacobilli. La brevenarra-zione dello lacobilli si collocain pieno VI secolo (L. lacobilli. Vitede'santi e beati dell'Umbria, I. Foli-gno 1647, pp. 502-503) dopo che Na-poleone Gomitoli era stato vescovo di

Perugia (1591-1624); questo presule,in pieno clima controriformistiaco,con la traslazione delle reliquie del1609 aveva rilanciato e rivalorizzatoanche il culto per san Bevignate (P.M. Taddei, Le opere e la vita di Napo-leone Comitali secondo le fonti dellasua epoca, in "Archivio perugino-pie-vese", 4 (2001), pp. 67-69): forse lalegenda iacobilliana può essere una"costruzione" dovuta al rilancio delculto al tempo del Gomitoli?Perugino di patria e figlio di agricol-tori, Bevignate si sarebbe fatto mo-naco, poi eremita in una selva pressoPerugia. Per aiutare alcuni poveri chegli avevano chiesto l'elemosina fecematurare le olive e il grano dei cam-pi vicini; riuscì a liberare dal carcere

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riASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DI SAN BENIGNATE

due innocenti condannati a morte erisuscitò un bambino ucciso dal lupo.Morì verso il VI secolo. Il Siepi avan-zò l'idea che Bevignate fosse vissu-to sul principio del '200, dal che latendenza a collocarlo nella secondametà del sec. XII. Sta di fatto che laprima volta in cui compare il nomeBevignate con l'appellativo di "san-to" è il 18 maggio 1256, quando siparla della costruzione della chiesa alui intitolata; nel giugno 1260 si han-no gli interventi di parte comunale, suiniziativa del vescovo, per avviarne il

riconoscimento canonico. Da qui inpoi il comune tenne sempre presenteil culto per san Bevignatee nel 1453 fu, comunque, annoveratotra i santi con delibera del consigliocomunale.Sulla parete di fondo dell'abside del-la chiesa di S. Bevignate, in basso adestra, è leggibile la raffigurazionedi san Bevignate, in abito bianco (sulgenere dei camaldolesi?), che accen-na ad inchinarsi davanti al vescovo inatto benedicente; tra i due protagoni-sti della scena è collocato un cippo,o cartiglio, sul quale si legge ancoral'iscrizione: Sanctus Benvegnate insuo reclusorio per octo ...La scena probabilmente solennizzauna qualche approvazione e/o con-cessione vescovile nei riguardi dell'e-remita.Si noti il termine reclusorium chericonduce a quel fenomeno di reclu-sione volontaria ampiamente attestatoanche nella Perugia del secondo Due-cento. "Incarcerate" e reclusi appa-

iono animare l'area Fontenovo-S.Bevignate. Si tratta di quello che èstato definito eremitismo urbano.Tutta la zona esterna del rione diporta Sole era una specie di Tebai-de e vi avrebbe dimorato anche ilb. Egidio (1215-1219), compagnodi san Francesco; la preesistenzadi una chiesa intitolata a S. Giro-lamo. sulla quala sorse quella di

S. Bevignate, è spia della "vocazioneeremitica", della zona.Quello di porta Sole si presenta comeun suburbio di notevole attrattiva. Lamancanza di spazi interni alla cit-tà muoveva ad occupare aree libere,rurali, ma non lontane dal (grande)centro abitato; la zona, inoltre, che èin direzione di Assisi-Oriente, godedi una esposizione che la rende ame-na ed aprica (in specie l'asse Fonte-novo-S. Bevignate); né era priva diuna rete viaria [la via Spargente giàtestimoniata nel 1253]; la presenzadel b. Egidio, il precoce insediamentodelle damianite-clarisse di Montelu-ce, la chiesa/oratorio di S. Girolamo,l'insediarsi dei templari e l'erezionedella chiesa di S. Bevignate possonoaver conferito a quest'area suburbanauna sorta di aura sacrale che avrebbepotuto trovare un degno coronamen-to nella canonizzazione ufficiale delmonaco-eremita Bevignate. non acaso perseguita dalle autorità cittadi-ne con il supporto dei templari.

La Frugoni ha avanzato un'ipotesisecondo la quale Bevignate potrebbeessere stato un personaggio che, daqualsiasi sfondo provenisse, divennepoi templare, come proverebbe l'abi-to bianco con cui il santo è raffigurato,similare/identico a quello con il qualesono rappresentati i templari nell'af-fresco della parete di controfacciata.La legenda iacobilliana - per quelloche conta - parla di un procedimen-to inverso (mona-co poi eremita) e necolloca la vita nei primi secoli dell'e-ra cristiana, il che poteva conferireil prestigio della vetusta antichità alpersonaggio. È ben noto che nell'am-pia tipologia insediativa dei reclusi èfrequente la loro collocazione pressomonasteri e chiese, ma di costruzionedella chiesa a lui intitolata si parla nel1256; a che epoca, allora, collocare ilsanto eremita? Certamente prima del1256; se la retrodatazione iacobillianapuò sembrare eccessiva e priva di fon-damento, forse il collocarlo tra XII eXIII secolo potrebbe avere un senso.Preesistente alla chiesa a lui intitolatavi era l'oratorio di S. Girolamo di cuii templari entrarono in possesso alme-no dal 1243: poteva essere questo unpunto di riferimento e di appoggio?Bevignate fu forse una figura di pro-filo religioso vissuta nell'area dellachiesa di S. Girolamo? Una volta poiche questa entrò nell'orbita templare,anche Bevignate - già scomparso oancora vivente - fu assorbito dall'or-dine religioso-militare? Certo è cheegli fu - innegabilmente - acquisitoe/o "adottato" dai templari (Bonvici-no in testa) come figura di santo in unampio convergere di vari intenti.

Giovanna CasagrandeUniversità degli Studi di Perugia

www.amicisanbevignate.it

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