BTO 2015 | Dialogo ragionato sull'extra alberghiero | Stefano Calandra
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SOMMARIOpag. 3 L’editoriale: Da un altro punto di vista
pag. 4 “Wonder”
pag. 7 “Un sacchetto di biglie”
pag. 9 C’era una volta…un’avventura fantastica!
pag. 14 Lettera alla Signora Scuola Media…
pag. 14 ViscoReporter: intervista a Valentina Bisti
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L’EditorialeDA UN ALTRO PUNTO DI VISTAIn questo numero abbiamo deciso didare spazio al Cinema, alla Fiaba, alPresente e al Futuro! Grazie al cinema abbiamo ragionatoe riflettuto sulle ingiustizie della Storia e su quelle che ancora oggi sipossono subire a scuola. Grazie ai bambini della Scuola dell’Infanzia abbiamo avuto l’idea discrivere e disegnare una fiaba magica, ed è il nostro dono per ibambini che verranno in Prima.
Abbiamo pensato al Presente perché sappiamo che ogni giorno dobbiamo apprezzare le cose che viviamo e facciamo; abbiamopensato al futuro perché faremo un grande passo: andremo allaScuola Media.Ed ora invitiamo tutti i lettori a girare pagina e a scoprire le nostreparole!
Auguriamo a tutti i nostri lettori “Buona lettura” con lasperanza di farvi conoscere il nostro bellissimo mondo!
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“WONDER”
A gennaio, nelle sale cinema-
tografiche, è uscito il film
“Wonder”, tratto da un
romanzo di R. J. Palacio e
pubblicato nel 2012.
E’ un film che esprime molte
emozioni, sicuramente di tutti
i tipi e di certo accompagnate
dalle lacrime! Si alternano
scene di felicità a scene di
grande dispiacere. Racconta
la storia di August Pullman,
affettuosamente chiamato
Auggie, un bambino che fin
dalla nascita ha una deformazione facciale ed è stato sottoposto a
ventisette operazioni. Per la prima volta, a 10 anni, va a scuola;
fino ad allora la mamma era stata la sua insegnante. Auggie ha
due genitori fantastici, una sorella di nome Via e un cane: tutti gli
sono vicini, cercano di proteggerlo e di aiutarlo in ogni momento.
E’ un bambino molto intelligente, gli piace tantissimo l’astronomia.
All’inizio il ragazzo non riesce ad ambientarsi, indossa spesso un
casco da astronauta perché si vergogna: tutti lo guardano in
modo strano, lo deridono alle spalle e viene “bullizzato”; poi con il
passare dei giorni comincia a farsi degli amici e a scoprire la
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bellezza della scuola. Dopo tante avventure Auggie trova dei
compagni veri e vince anche il concorso di scienze della scuola
insieme al suo migliore amico.
Abbiamo riflettuto molto sulla storia di Auggie e sul messaggio
che porta: se avessimo un compagno come lui, lo aiuteremmo, gli
parleremmo e giocheremmo insieme. Molte persone nascono con
problemi, ma riescono comunque a combattere le difficoltà.
Purtroppo, a scuola, tanti bambini vengono presi in giro e questo
non è giusto: anche se non siamo tutti uguali, abbiamo gli stessi
diritti. Non si può giudicare una persona dall’aspetto fisico, sono
molto più importanti il carattere e il cuore.
“Wonder non è solo un film, ma anche un romanzo da ascoltare, costellato di canzoni e parole che fanno da contrappunto alle emozioni”.
Cit. R.J. Palacio, “Wonder”, Ed. Giunti
A cura di Ariel, Dario, Emilio, Flaviano, Francesca, Giacomo, Giulio B., Luca e Stella.
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“UN SACCHETTO DI BIGLIE”
In occasione del “Giorno
della Memoria”, nelle sale
cinematografiche, è stato
proiettato il film “Un sac-
chetto di biglie”, che
racconta la storia vera di
due ragazzi di religione
ebraica in fuga dai nazisti.
Maurice e Joseph Joffo
sono fratelli e vivono a
Parigi. La città è occupata e
quando i nazisti cominciano
a deportare gli ebrei,
decidono di fuggire
dividendosi dalla famiglia: è l’unico modo per salvarsi la vita.
Dopo un lungo viaggio riescono ad arrivare a Nizza, ma dovranno
subito ripartire. Trascorrono un lungo periodo in un campo
cattolico per bambini, dove ricevono aiuto e protezione.
Purtroppo, ad un certo punto, vengono arrestati dai tedeschi
perché qualcuno gli tende una trappola. Grazie all’aiuto di un
prete vengono liberati: il sacerdote li accompagna a Vichy, dove
finalmente riabbracciano i fratelli maggiori. Per rimanere al sicuro
tornano al campo cattolico e purtroppo ricevono una telefonata
dalla madre che li avverte dell’arresto del padre. I due fratelli
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temono per la loro vita e decidono così di spostarsi in un altro
paese dove troveranno lavoro. Joseph viene ospitato da una
famiglia che parteggia per i tedeschi, viene accolto con affetto
perché nasconde le sue origini. Dopo circa un anno, la guerra
finalmente finisce: nel paese tutti festeggiano e la gente del posto
si vendica picchiando coloro che avevano appoggiato i tedeschi.
Tutti i membri della famiglia che aveva ospitato Joseph vengono
arrestati, ma il ragazzo li difende confessando di essere ebreo e di
essere stato aiutato. Dopo tanto dolore e sofferenza Joseph e
Maurice tornano a casa: possono riabbracciare la madre e i fratelli
maggiori, purtroppo il padre è stato ucciso in un campo di
concentramento.
In classe abbiamo riflettuto molto sul tema del film e della
“Shoah”: gli eventi della Seconda Guerra Mondiale sono orribili,
ma accaduti veramente, per cui è giusto conoscerli. Una persona
non dovrebbe essere discriminata per la sua religione, si può
scegliere a “Chi” credere liberamente. Speriamo che queste cose
non accadano mai più.
A cura di Ascanio, Bianca, Federico e Lily
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…C’era una volta… UN’AVVENTURA FANTASTICA!
C’era una volta……una bella
fiaba da raccontare!
Lorenzo, Diego, Caterina e
Sara, quattro bambini molto
amici, decisero di andare
nel bosco durante una bella
giornata d’estate.
Dopo aver camminato
abbastanza, videro una
strana e piccola casa: aveva
la forma di un fiore e dalla
porticina uscì una fata.
Passava di lì anche una
strega così decisero di
giocare tutti insieme.
La strega non voleva
rispettare le regole, fu cacciata dalla fatina e se ne andò
arrabbiata. Si nascose dietro ad un albero e mentre i bambini
raccoglievano bacche deliziose, rapì la fata e scappò. I quattro
amici cercarono di inseguirla, ma era troppo veloce.
All’improvviso si accorsero che sui tronchi degli alberi c’erano
delle porticine e dalle porticine uscirono tanti gnomi disposti ad
aiutarli: i piccoli folletti dissero che la strega abitava in un vulcano,
quello alla fine del bosco, e consegnarono una mappa ai bambini.
Lorenzo, Diego, Caterina e Sara ringraziarono e ripresero il
cammino; giunsero ad un fiume abitato da due simpaticissimi
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castori che costruirono un ponte per farli passare. Dopo tante ore
di cammino i bambini trovarono la fine del bosco, c’erano molti
fiori e di tutti i colori: rossi, gialli, verde e lilla. Un paio di passi più
in là videro uno strano corno spuntare da un cespuglio; si
avvicinarono e quando lo toccarono uscì fuori un bellissimo
unicorno: era tutto bianco, con un corno lunghissimo e una
criniera color arcobaleno tutta brillantinosa. Ad un certo punto
videro uscire del fumo
dietro la chioma di un albero, si precipitarono a vedere e davanti
ai loro occhi comparve il vulcano, con la casina della strega sulla
cima. Si avvicinarono e si accorsero della presenza di uno strano e
grasso goblin, vestito con un gonnellino di pelle strappata.
Iniziarono a scalare il vulcano, il fastidio del calore si faceva
sentire, ma erano sicuri che insieme ce l’avrebbero fatta.
E fu proprio così! Raggiunsero la cima; da lassù si accorsero che il
bosco, senza la fatina, stava perdendo la sua magia. Unirono le
forze per catturare il goblin, presero una corda e iniziarono a
girare, girare, girare…finché non divenne un salsicciotto ben
legato! Poi i bambini entrarono con cautela dentro la casina e
videro la povera fata imprigionata in una gabbietta di ferro; la
strega arrivò subito, ma Diego le diede un bel calcione e le rubò la
bacchetta magica. I quattro amici non sapevano utilizzare la
bacchetta…però avevano tanta fantasia e così, con un paio di
formule magiche, trasformarono la strega in un calmo e pacifico
fiore! Finalmente erano tutti contenti per il lieto fine ed anche il
bosco stava recuperando la magia dei suoi colori.
Fu davvero una fantastica avventura!!!
A cura di Carlo, Domitilla, Edoardo, Filippo, Giulio G., Vasken
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LETTERA ALLA SIGNORA SCUOLA MEDIACara Signora Scuola Media, abbiamo pensato di scriverti una lettera per parlarti, per farti conoscere i nostri pensieri e le nostreemozioni.
Non vedo l’ora di arrivare da te perché farò nuove amicizie; da una parte sonofelice, dall’altra un po’ meno perché non sarò più in classe con tutti i mieicompagni e le maestre. Però potrò sempre andare a trovarli.
MargheritaMi spaventi ma allo stesso tempo mi ecciti.
Emilio
Sono felice di arrivare tra poco nel tuo nuovo mondo. Questo grande passonon sarà facile, ma non è tutto semplice nella vita. Immagino quanta felicitàproverò. Io non ho paura perciò spero di essere brava, di cavarmela, di studiare bene e di accontentare i professori.
Samanta
L’anno prossimo verrò a trovarti, chissà quante novità hai da regalarmi, maio sono pronta ad affrontarle; sono eccitata per l’avventura che verrà, nuovae colorata.
Viola
Io non ho paura di te; certo la maestra e i miei compagni mi mancheranno,ma non ti temo perché sei una fase della vita.
Federico
Le mie emozioni per te sono felicità, paura e divertimento. Vorrei sapere sesei difficile da chi già ti conosce e mi piacerebbe avere una risposta a questadomanda: i ragazzi che sono già venuti da te, avevano le farfalle nello stomaco?
Giacomo
Io non ho tanta paura, però nel fondo del mio cuore un po’ di paura c’è; nonho voglia di non vedere più i miei compagni e le mie maestre e non conoscoi professori che mi capiteranno.
Filippo
Ho un po’ di paura a venire da te. Spero che si lavori in gruppo perché a mepiace, ti permette di conoscere le qualità dei nuovi compagni, che tipi sono…simpatici, studiosi, giocosi….
Lily
Per me sei un grande salto da affrontare con coraggio e serenità. Quando penso al mio primo giorno tremo dalla testa ai piedi perché sarò unonuovo, dovrò trovarmi nuovi amici, però questo non è un problema perché
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andrò insieme a un mio compagno, che mi aiuterà sempre.Dario
Come sei? Noiosa, divertente, simpatica, gentile? I ragazzi che vengono date sono felici? Io sono emozionato anche se un po’ preoccupato.
Giulio G.
Tra un po’ ci staccheremo dal grande girotondo delle Elementari e ci aggiungeremo al tuo. Io sono un po’ spaventata, ma non per te, ho paura dilasciare i miei amici e la maestra. Sono le persone che vedo ogni giorno eche fanno diventare la mia vita più felice. Comunque sono felice di venire date, sarai un’esperienza! Ti abbiamo sentito nominare dai racconti dei piùgrandi. Io sono fiera di me perché tra un po’ supereremo un grande traguardo!
Nausicaa
Non so bene come immaginarti, ma spero che tu abbia un giardino, così nellepause posso andare a giocare insieme ai miei compagni.
Stella
Sono un po’ agitato e ti immagino abbastanza grande.Danilo
Penso che sarà molto divertente e allo stesso tempo emozionante e paurosoentrare dal tuo portone, vedere nuovi compagni e insegnanti. Non so neanche se mi abituerò a chiamare gli insegnanti “professoressa oprofessore” al posto di “maestra”.
Valerio
Sono molto teso ma credo che, dopo tante esperienze, riuscirò ad ambien-tarmi anche senza aiuto e gli amici della mia classe.
Ariel
Ho un po’ paura di questo grande passo, ma ce la farò e arriverò da te conun’ottima pagella. Dentro di me ci sono…altro che farfalle….bufali inferociti!Mi auguro “Buona fortuna”.
Vasken
Tu accogli i bambini appena arrivati come se fossero tuoi figli e alla fine dell’anno li lasci andare con una festa. Che passaggio importante!
Edoardo
Non molto tempo fa ti ho incontrata e mi sei subito piaciuta….anche perchéogni giorno potrò andare finalmente a mangiare nel mio ristorante…che sitrova a casa mia…e la chef è la nonna!!!
Francesca
Chissà come sarai? Vorrei domandarti tante cose. Spero di trovare subito unamico con cui parlare e giocare.
Carlo
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Sono emozionato, inquieto, ma anche incuriosito dal tuo nuovo mondo. E’ buffo pensare alle prime impressioni di uno studente delle Elementari, abituato agli agi e ai voti alti. Il primo giorno mi sentirò come altre migliaiadi ragazzi: impaurito, con il mal di testa e il mal di stomaco.
Ascanio
Tra poco io e i miei compagni faremo un passo molto grande verso di te.Scenderemo dalla “montagna” della Scuola Primaria per iniziare a scalarneun’altra ancora più ripida e difficile.
Luca
Mi sento un po’ spaventata ma anche emozionata. Chissà se ce la farò vistoche si studia di più; io lo spero perché non voglio essere bocciata, di certomi impegnerò. Sicuramente sarò nervosa.
Rosalinda
Dopo tutto quello che ho imparato dalle Elementari cosa devo aspettarmida te? Secondo te riuscirò a superare le difficoltà?
Flaviano
Che differenza c’è tra la maestra e la professoressa? Perché le insegnanti sichiamano professoresse e non maestre? Alcune persone dicono che allemedie ci sono i bulli, è vero?
Domitilla
Sto per fare un salto molto alto, ho un’ansia immensa, ma paura no…perchéla paura non deve ostacolare niente e bisogna andare avanti.
Matteo
Non vedo l’ora di trovarmi davanti al tuo portone, sono sicura che troveròaltre amicizie importanti per la mia vita. Gli amici aiutano, ti fanno sentire felice e ti puoi confidare con loro. Avrei molte domande da farti!
Ielena
Sono molto felice di incontrarti il prossimo anno, ho tante domande da farti: qual è la sensazione che proverò quando entrerò per la prima volta?Qual è la sensazione che proverò quando incontrerò persone che non conosco?
Giulio B.
Io andrò nella scuola del Buono, del Vero e del Bello, quindi mi aspetto moltoda te. Gli amici più grandi mi hanno raccontato che sei tosta, ma io sonopronta per affrontare questa sfida perché visto che sto diventando grande,vorrei più responsabilità. Immagino i ragazzi della terza media alti due metri,poi penso a me, una bambina che si eccita alla sola idea di diventare grande.
Bianca
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VISCOREPORTERIntervista a Valentina Bisti
Nel teatro della nostra scuola abbiamo intervistato la giornalistadel Tg1 Valentina Bisti. Si è presentata vivacemente! Ci sa fare coni bambini!
Bambini: Buongiorno Signora Valentina!V.: Buongiorno bambini, sono felice di conoscervi e datemi
del “Tu”B.: Perché hai scelto questo lavoro?V.: Fin da piccola desideravo lavorare nel cinema, poi all’università
ho capito che avrei potuto dare notizie sul cinema
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B.: Da quanto tempo lavori al Tg1? V.: Da diciotto anniB.: Ti truccano prima di andare in onda?V.: Si, certamente! Trucco e parrucco perché ci sono le luci
molto fortiB.: Ti senti te stessa quando ti truccano?V.: Si, tanto poi, a fine Tg, mi struccano subitoB.: Per te il giornalismo è un lavoro o una passione?V.: E’ in primis una passione perché non si può fare questo lavoro
senza passioneB.: Se avessi una seconda vita cosa faresti?V.: La giornalista, sempre e solo la giornalista! Mi piace moltissimo,
più di ogni altro mestiereB.: Hai studiato per diventare giornalista?V.: Si…ho frequentato la facoltà di LettereB.: Come hai cominciato?V.: Con il cinema e il giornale del quartiereB.: La prima volta che sei andata in TV eri agitata?V.: Siiii, ero molto agitata! Avevo il cuore in gola. Fortunatamente
era notte e quindi c’erano pochi spettatori!B.: E’ stata lunga la strada per arrivare al Tg1?V.: Si, però ne è valsa la pena!B.: Qual è la notizia che ti ha affascinata di più?V.: Sono tante ma sicuramente ho seguito con molto interesse il
caso della “Concordia”, la nave arenata sull’Isola del Giglio. Mi è piaciuto tanto intervistare Totti (tre volte, è molto simpatico) e Vasco Rossi
B.: Perché al telegiornale danno sempre notizie negative e mai positive?
V.: No no…diamo anche notizie positiveB.: Fai le prove prima di andare in onda?V.: No, però leggo i miei fogli
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B.: E se sbagli qualcosa in diretta?V.: Continuo anche se il regista si arrabbia!B.: Se dimentichi qualcosa durante il Tg….cosa fai?V.: C’è la tecnologia! Nello studio del Tg1 non c’è il gobbo, ma le
notizie scorrono sulla telecamera che sta riprendendo e siamonoi giornalisti a farle scorrere grazie ad un pedale che sta sottola scrivania. Bisogna stare molto attenti ai cambiamenti chepossono arrivare all’improvviso, indossiamo sempre un auricolare
B.: Il Tg1 dice sempre la verità?V.: Diciamo di si, ma se ci accorgiamo che qualche notizia data
non corrisponde proprio alla realtà, facciamo una rettificaB.: Cosa ti ha deluso del giornalismo?V.: I colleghi superficiali che non dicono la veritàB.: Quali sono i tuoi hobby?V.: Mi piace la musica, la palestra, la lettura, andare al cinema
e a teatroB.: Ti è piaciuta l’intervista?V.: Si, moltissimo!B.: Eri già stata intervistata in una scuola?V.: No, è la prima volta! Non sono mai stata intervistata!
Siete i primi!
A cura di Danilo, Ielena, Margherita, Matteo, Valerio