MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

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Universita IUAV di Venezia Facoltà di Design e Arti Corso di Laurea Specialistica in Comunicazioni Visive e Multimediali MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori. Tesi di laurea di Antonella Coppola - mat. 261837 Relatore Giovanni Anceschi Sessione marzo 2010

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La mia tesi di laurea alla facoltà di design e arti dello IUAV di Venezia. Corso di laurea specialistica in comunicazioni visive e multimediali

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Universita IUAV di VeneziaFacoltà di Design e Arti

Corso di Laurea Specialisticain Comunicazioni Visive e Multimediali

MySportChannel.Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Tesi di laurea di Antonella Coppola - mat. 261837Relatore Giovanni AnceschiSessione marzo 2010

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Indice

Introduzione. Lo sviluppo vertiginoso dei contenuti video sulla rete. pag. 6

1. Il panorama della TV e dei contenuti diffusi tramite internet. pag. 11 1.1 La TV italiana. pag. 12 1.1.1 Telefono e reti. pag. 12 1.1.2 La Tv pubblica in Italia: Rai. pag. 14 1.1.3 Mediaset, la tv generalista privata italiana. pag. 16 1.1.4 Il satellite in Italia: Sky. pag. 18 1.1.5 Il digitale terrestre in Italia pag. 20 1.1.6 Il passaggio al digitale terrestre: switch off e switch over. pag. 23 1.1.7 La legislazione Italiana e le sue conseguenze. pag. 23 1.1.8 Il digitale terrestre a confronto con la web TV. pag. 24 1.2 Il web 2.0, una rivoluzione in mano ai suoi utenti. pag. 29 1.3 La diffusione dei contenuti e l’abbassamento dei costi: la legge di Moore. pag. 36 1.4 La questione dei diritti: software libero e Creative Commons. pag. 38

2. MySportChannel: concezione ed ideazione. pag. 41 2.1 L’idea di partenza. pag. 42 2.2 “Ispirazioni”. pag. 43 2.3 Naming del portale. pag. 46 2.4 Il logotipo MySportChannel. pag. 48 2.5 La struttura del portale pag.50 2.5.1 Le possibilità per la struttura. pag. 50 2.5.2 Struttura generale finale. pag. 52 2.6 Supporto informatico del sito. pag. 56 2.7 L’interfaccia grafica. pag. 58 2.7.1 Il metodo di progettazione dell’interfaccia. pag. 58 2.7.2 La prima fase generale di schematizzazione dell’interfaccia. pag. 64 2.7.3 Gli organi dell’interazione. pag. 66 2.7.3.1 L’Intestazione. pag. 66 2.7.3.2 La scelta dello sport. pag. 67 2.7.3.3 Il menu utente. pag. 69 2.7.3.4 Il player video. pag. 71 2.7.3.5 Gli altri moduli: utenti, cerca, notizie, pagine, video. pag. 72 2.7.3.6 I banner pubblicitari. pag. 74 2.7.4 La caratterizzazione dell’interfaccia grafica. pag. 77

Conclusioni. pag. 82

Bibliografia pag. 87 Sitografia pag. 88 Indice delle immagini pag. 89 Ringraziamenti pag. 90

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6 Introduzione

Internet è una rete pubblica mondiale per la condivisione delle in-formazioni, un mezzo di comunicazione di massa che in poco tempo è riuscito a cambiare le abitudini dei suoi utenti.

La rete ha avuto un’evoluzione molto veloce ed ha creato nuove possibilità di trasmissione di contenuti difficilmente immaginabili pochi anni fa. La sua potenza è cresciuta a tal punto da cambiare il mondo dell’informazione e dell’intrattenimento televisivo contami-nandolo e offrendo agli utenti della rete un’alternativa valida alla tra-dizionale TV.

La crescente disponibilità di contenuti di diverso tipo come im-magini, testi e tracce audio, ha attratto un numero sempre maggiore di persone sul web, le quali hanno contribuito al suo accrescimento con la loro partecipazione grazie anche ai nuovi strumenti disponibili online. Sono nati siti che permettono a chiunque la creazione di blog, di raccolte d’immagini, di musica, link, commenti e video in maniera gratuita . La conseguenza di questi nuovi servizi è il proliferare di dati generati dagli utenti, dei quali i video hanno avuto un successo parti-colare riuscendo a coinvolgere un pubblico molto numeroso.

Alla luce di questi fatti ho deciso di intraprendere un percorso di ricerca sul mondo della web TV o, più in generale, sul mondo della trasmissione video tramite internet.

La mia ricerca preliminare è stata incentrata sulla situazione ita-liana per quanto riguarda questo tema. Mi sono resa subito conto che, in quanto a sviluppo di siti e metodi di trasmissione via internet, l’Italia sembrava un po’ carente a confronto con le realtà estere. Que-sto si rispecchiava principalmente nella scarsità di contenuti video legali disponibili sulla rete e in parte anche nella cattiva progettazio-

Introduzione. Lo sviluppo vertiginoso

dei contenuti video sulla rete.

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ne di alcuni siti che li fornivano. Bisogna sottolineare che dall’inizio della mia ricerca la situazione ha cominciato a cambiare, in Italia è stato introdotto il digitale terreste e le compagnie telefoniche han-no cominciato a pubblicizzare e commercializzare sistemi per rice-vere canali video via internet. Questi avvenimenti attuali però non mi hanno permesso di comprendere appieno i motivi del ritardo in cui si trova l’Italia, tutto ciò mi ha portato a fare ricerca sulla storia dei media ed in particolare sulla TV e sulle reti di telecomunicazioni. La prima parte della tesi riporta questa ricerca e fa alcune conside-razioni su come la legislazione sin dalla nascita della Sip abbia con-trollato in maniera ambigua lo sviluppo delle comunicazioni. Molte leggi hanno regolato in maniera dubbia la concorrenza televisiva ita-liana e hanno cercato di indebolire un broadcaster straniero (nel caso specifico Sky che strasmette via satellite) cercando di controllare i diritti televisivi riguardanti il calcio italiano, lo sport nazionale attor-no al quale si sono creati moltissimi interessi economici. Continuo facendo un’analisi della televisione di stato, la Rai, e sottolineo come essa venga controllata dal governo, inoltre descrivo anche la storia e l’evoluzione di Mediaset, concorrente e oggetto spesso di polemiche a causa del conflitto di interessi del suo proprietario Silvio Berlusco-ni attuale capo del governo. Un ampio paragrafo è dedicato al pas-saggio al digitale terrestre, tecnologia annunciata ottimisticamente come una rivoluzione che moltiplica le possibilità dello spettatore. Per concludere il discorso confronto il digitale terreste con la tra-smissione video via internet ed analizzo quest’ultima nel suo ampio panorama. La mia ricerca si è sviluppata fino ai giorni nostri e ha ana-lizzato la situazione della rete e le sue caratteristiche come l’avvento

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8 Introduzione

del web 2.0; gli UGC (user generated content) hanno cominciato ad influenzare sempre di più l’opinione pubblica, spesso vengono inse-riti nella tv tradizionale in diverse tipologie di programmi, da quelli di intrattenimento ai notiziari supplendo alla mancanza di immagini realizzate da veri reporter e di conseguenza creando un nuovo lin-guaggio visivo. Questo è il caso di siti come YouRepoter.it, Current.tv e TheBlogTV che chiedono ai propri utenti di produrre e racco-gliere materiali video inerenti fatti di cronaca e attualità facendoli così diventare veri e propri reporter. Complici di questo sviluppo sono i moltissimi siti che raccolgono, gestiscono e propongono con-tenuti video. Dai semplici servizi che ospitano video come YouTube e Vimeo, a portali che riuniscono contenuti televisivi tradizionali dei grandi broadcaster come Hulu o, in Italia, Rai.tv e Mediaset.it. Le tipologie sono varie, ma tutte o quasi prevedono una partecipazione degli utenti che viene gestita in maniera differente da sito a sito: una community. Gli utenti principali che fanno parte di questi gruppi di utenti sono i “nati digitali”, quelli che hanno da sempre convissuto con internet e il computer, questi costituiscono anche il target prin-cipale degli utenti della rete.

Queste considerazioni mi hanno preparato al progetto di My-SportChannel. Nel secondo capitolo racconto tutte le fasi del pro-getto ponendo attenzione al confronto con i nuovi meccanismi del web 2.0. Il mio progetto nasce da una richiesta dello studio Fluido.it di Trieste ed in particolare del suo titolare Antonio Giacomin. L’idea iniziale è quella di realizzare un sito che dia spazio agli sport minori. Si sviluppa quindi nelle sue diverse fasi: in primo luogo ho cercato alcuni siti di “ispirazione”, a questo è seguita una prima fase d’idea-

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zione della struttura generale del sito e degli ingredienti principali. Durante la progettazione sono stati proposti alcuni partner alla rea-lizzazione del sito come una testata giornalistica sportiva e le società sportive interessate alla trasmissione delle partite. Importante è stata l’introduzione della community che contribuisca al sito producendo i propri contenuti video sportivi. Una seconda fase di progettazione ha coinvolto la struttura più approfonditamente, ponendo l’attenzio-ne al sistema di programmazione necessario al portale. Infine è stata creata l’interfaccia grafica e studiata in maniera accurata prima della realizzazione del progetto grafico finale.

La tesi si conclude con alcune considerazioni sul progetto di un portale e su come esso cambi con il tempo e con la raccolta e l’analisi di alcuni dati come utili alla valutazione della sua efficacia. Il proget-to non si conclude con la pubblicazione del sito, ma si sviluppa in fu-turo proprio perché messo a contatto con l’ambiente per cui è nato: la rete. Questa continua ad evolversi offrendo nuovi strumenti e idee per il miglioramento continuo di MySportChannel.

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Il panorama della TV e dei contenuti diffusi tramite internet.

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Le reti di comunicazioni attualmente in Italia sono il risultato del-la combinazione di diversi fattori, tra i quali quello politico è partico-larmente rilevante.

Per capire meglio la situazione odierna si può analizzare lo svilup-po delle reti telefoniche e degli eventi politici legati al mondo della comunicazione. Per fare web TV sono indispensabili una buona rete telefonica (e quindi internet) e una buona legislazione sulle comunica-zioni soprattutto nell’ambito televisivo: nelle prossime righe cercherò di analizzare come questi due fattori hanno giocato a riguardo.

1.1.1 Telefono e reti.La Sip, che fino a pochi anni fa (1994) ha gestito le reti telefoniche

di tutta Italia, comincia ad occuparsi del settore telefonico solo nel 1962, precedentemente infatti era una società che distribuiva energia elettrica (Sip sta per Società Idroelettrica Piemonte). In questo anno è stata espropriata per permettere la creazione dell’Enel e del conse-guente monopolio di stato per l’energia elettrica.

Questo ha permesso, con l’aiuto di un indennizzo da parte dello Stato, la creazione della compagnia telefonica (detenuta dalla Stet1, a sua volta è di proprietà statale), che dal 1964 controllava la rete tele-fonica d’Italia. In realtà la Sip era il raggruppamento di altre vecchie compagnie telefoniche che esercitano il loro potere localmente; era divisa in “scatole societarie”2 spartite tra i diversi potentati politici ed era solamente una società operativa le cui strategie venivano decise dalla Stet.

Un controllo così complesso e con così tanti influssi ha frenato lo sviluppo tecnologico e l’innovazione; questa è una dinamica che in

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1.1 La TV italiana.

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Italia continua a ripetersi spesso.Nel 1970 l’Italia è finalmente unita da un unico operatore, che

però ha ancora divisioni operative per quanto riguarda la gestione della rete telefonica, i collegamenti interni e quelli con l’estero. È in questi anni che tutti i grandi operatori telefonici esteri cominciano a costruire reti in fibra ottica, un materiale che, a confronto con le tra-dizionali reti in filo di rame, è enormemente più efficiente. La fibra ottica è infatti flessibile, quasi immune agli agenti atmosferici, legge-rissima (il suo singolo spessore non raggiunge il mezzo millimetro) e inoltre ha la capacità di trasmettere dati con una velocità maggiore dell’attuale tecnologia adsl.

Anche in Italia, durante gli anni novanta, vengono sviluppate le reti a fibra ottica; molte società sfruttando le infrastrutture preesi-stenti creano le proprie reti, come ad esempio le Ferrovie dello Sta-to, l’Enel e le società autostradali. In quegli anni la Sip (che diventa Telecom Italia fondendosi con la Stet e altre società) lancia il pro-getto Socrate che ha come obbiettivo cablare efficacemente tutto il paese. Il costo di questa operazione è altissimo e viene valutato tra 60.000 e 100.000 miliardi di lire3. Nonostante il dispendio di questa cifra l’azienda capisce la necessità di questo investimento; nel 1996 Tomaso Tommasi di Vignano, all’epoca amministratore delegato di Telecom Italia, affermò:

Il bisogno di larga banda è reale e ce lo dice non un dato ita-liano, ma il mercato internazionale. Oggi, l’evoluzione nella dotazione porta presso la sede d’utente all’esigenza di mag-giore ampiezza di banda e questo lo vediamo prima, come

Sopra. Fig. 1.Visualizzazionedelle connessioni internet mondiali città per città. Il disegno dei continenti è omesso. Si noti come le connessioni in Europa e Nord America siano nettamente maggiori a quelle del resto del mondo.

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sempre succede, nelle telecomunicazioni, presso i clienti bu-siness, quindi le grandi aziende, e poi, via via, ad estendersi su una clientela intermedia fino a quella residenziale4.

Gli obbiettivi del progetto sono diffondere la TV via cavo ed eli-minare le antenne televisive dai centri storici che ne deturpano la bellezza5. Parte così una sperimentazione che coinvolge la cittadina di San Gimignano, Siena e Venezia. Viene fondata Stream, una TV che trasmette via cavo sperimentando il video on demand ed infine viene aperta una concessionaria di pubblicità (la Mmp, Multi Media Pubblicità). In quel momento però la tecnologia adsl, che permette eleva te velocità di trasferimento dei dati utilizzando i vecchi cavi in rame, prende il sopravvento: questo porta all’abbandono del proget-to Socrate che viene chiuso nel 1997. Con esso anche Stream e Mmp restano sempre in passivo, quest’ultima non senza polemiche a causa dei finanziamenti che elargiva ai giornali di partito raggiungendo la perdita di 375 miliardi di lire6. Questi fallimenti allontanano l’obbiet-tivo della TV via cavo interattiva: sono ancora un freno alla web TV. In realtà in quegli anni ci sono stati altri test per provare a far aderire tra loro i due mezzi, ricordiamo tra tutti il TV-computer, un tenta-tivo di collegare la TV di casa a internet e corredarla di tastiera per navigare sulla rete. L’Olivetti Envision del 1995, un esempio di questa nuova macchina, non ha avuto fortuna: dopo solo un anno di produ-zione è stato tolta dal mercato.

1.1.2 La TV pubblica in Italia: Rai.Riassumere l’evoluzione della Rai è molto importante per poi cerca-

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re di comprendere come si è giunti all’adozione del digitale terrestre, ma anche come si è mossa e si muoverà questa azienda in tema di web TV.

La Rai (Radiotelevisione italiana) nasce nel 1954 con un unico ca-nale, nel 1961 viene fondata la seconda rete e nel 1979 la terza, che si dedica ai programmi regionali. È di proprietà statale, anche se nel 1957 con un referendum si è progettata la sua privatizzazione (che non è mai stata attuata). Privatizzando la Rai, il governo non potrebbe avere la stessa influenza che ha attualmente sull’amministrazione dell’azienda.

Il consiglio di amministrazione della TV di Stato è direttamente collegato alla vita politica del paese. Fino al 1971 era eletto dal governo, mentre attualmente è eletto dai presidenti dei due rami del Parlamen-to. In realtà anche se non è palese, lo spoil system8 garantisce una rap-presentanza politica nell’assegnazione delle cariche della TV di Stato.

Tutti questi dati chiariscono il ruolo chiave della politica nella corsa allo sviluppo tecnologico e sono importanti per capire l’alta-lenante andamento della Rai negli anni. Possiamo trovarne un indi-catore nella gestione economica della TV pubblica, che negli ultimi anni è stata molto negativa: nel 2006 ci sono state perdite per 87,4 milioni di euro, dopo dodici anni di attivi. Nel 2007 invece il bilancio

Sopra. Fig.2. La home page del sito Rai.tv dedicata allo streaming in diretta dei canali istituzionali e ai nuovi canali tematici on demand visibili solo su web.

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era negativo per 4,9 milioni9 e il bilancio 2008 è in rosso di 7 milioni di euro. Nonostante questi dati la Rai, anche se con lentezza, cerca di adeguarsi allo sviluppo tecnologico per quanto riguarda la distribu-zione dei suoi contenuti.

Il sito della Rai è in continua evoluzione: nell’ultimo anno Rai.tv si è arricchito con lo streaming di tutti i suoi canali e la possibilità di vedere on demand i contenuti già andati in onda. Inoltre l’azienda sta lavorando alla digitalizzazione e catalogazione del suo archivio per poi utilizzarlo in progetti innovativi. Uno di questi è Locast, in colla-borazione con il Mobile Experience Lab del MIT, un social network in cui, tramite il geotagging10, vengono inseriti i video Rai e quelli generati dagli utenti sulla mappa di Venezia.

In realtà la priorità del momento è il passaggio al digitale terreste che è stato regolamentato dalla legge Gasparri (L. n. 112/2004) che, tra le altre cose, ha stabilito i tempi transizione dal vecchio sistema a quello nuovo in tutta Italia entro il 2012.

1.1.3 Mediaset, la TV generalista privata italiana.Mediaset è il nome attuale di Fininvest, una società fondata da

Sopra. Fig.3. Una pagina del sito di Locast che visualizza il geotag dei video girati a Venezia tramite cellulare.

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Silvio Berlusconi negli anni ’70. In questa società confluiscono nel corso degli anni diverse testate giornalistiche, una casa editrice, TV private, un teatro, una società calcistica e una concessionaria di pub-blicità. Durante gli anni ’80 Fininvest acquisisce tre canali a diffu-sione nazionale: nel 1980 Telemilano, già di proprietà di Berlusconi, diventa Canale 5, nel 1982 Italia 1 e nel 1984 Rete 4. Oltre a questi canali, sono di proprietà della Fininvest anche altre piccole emittenti locali, che permettono una rapida crescita all’azienda la quale racco-glie ingenti entrate pubblicitarie.

In pochi anni Fininvest cresce in maniera esponenziale, ma nono-stante questo aspetto positivo la società è cronicamente indebitata con il sistema bancario. Per risolvere questo problema, all’inizio degli anni ’90 le aziende televisive vengono scorporate da Fininvest e vie-ne costituita, al fine di essere quotata in borsa, la holding Mediaset. Questa operazione ha successo e copre oltre l’80% del passivo che le società legate alla TV avevano realizzato negli anni11. La capitalizza-zione di Mediaset coincide con l’entrata in politica di Silvio Berlu-sconi, che in campana elettorale punta sulla valorizzazione della sua azienda come ricchezza nazionale.

La differenza principale tra Mediaset e la TV di Stato è il suo ap-proccio alla programmazione: mentre la Rai si dedica principalmente all’aspetto informativo e educativo, prediligendo la sfera pubblica del paese, la TV privata di Berlusconi è rivolta a un pubblico popolare con obbiettivi primari di intrattenimento e orientamento dei con-sumi12.

Molte sono state le polemiche nel corso del tempo sulla questione del duopolio tra le due reti, si è legiferato invano sulla legittimità da

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parte di Silvio Berlusconi di detenere un network televisivo naziona-le che avesse grande influenza mediatica, e per diversi anni il governo ha tentato di far passare una delle tre reti sul satellite. È stato realiz-zato un decreto legge sulla par condicio13, per dare spazio televisivo gratuitamente a tutti i candidati in tempo di elezioni: questo per evi-tare che Mediaset venisse utilizzata in esclusiva per la propaganda politica di Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi.

Recentemente invece la legislazione italiana ha regolamentato, con la legge Gasparri, il digitale terrestre, che ha cambiato il panora-ma televisivo. Questa innovazione ha moltiplicato i canali ricevibili e Mediaset ha realizzato Mediaset Premium, una pay TV italiana che è riuscita a concorrere con Sky Italia arrivando a superare i due milioni di abbonati. Questo è stato possibile al costo nettamente inferiore dell’abbonamento e alla legislazione che ha evitato che i diritti cal-cistici finissero nelle mani di un unico gestore. Mediaset Premium infatti offre ai suoi abbonati principalmente calcio sport e cinema, così come fa Sky Italia.

1.1.4 Il satellite in Italia: Sky.La TV satellitare a diffusione diretta nasce in America nel 1994,

momento in cui viene messo in orbita il primo satellite al mondo per DirecTV. Questa tecnologia è molto vantaggiosa perché permette una trasmissione digitale che moltiplica i canali ricevibili. La TV sa-tellitare viene ricevuta tramite un decoder che la rende visibile so-lamente ai possessori di una chiave, inoltre moltiplica i canali, ren-dendo possibile la trasmissione di un programma a orari differenti. Rende possibile la pay per view, cioè la visione di alcuni contenuti ex-

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tra a pagamento, come ad esempio una determinata partita di calcio. Per la scelta dei programmi da acquistare, il decoder utilizza la linea telefonica, la stessa tecnologia che si utilizzerà successivamente nel digitale terrestre. Tramite il telefono comunica la scelta del program-ma, effettua il pagamento e ottiene la “chiave” che rende possibile la visione del programma specifico.

Anche in Europa ci si prepara alla TV satellitare; nel 1985 Rupert Murdoch fonda la Ses (Società Europea dei Satelliti), che lancia a par-tire dal 1988 i primi satelliti Astra, i quali coprono parte del continente europeo. In Italia nel 1995 Telepiù, una TV via etere criptata, comin-cia a diffondere le sue trasmissioni tramite il satellite Eutelsat II14.

Telepiù è nata nel 1990 ed è il frutto di una cordata di diversi soci, tra cui Mondadori, Massimo Moratti, i produttori Cecchi Gori e Fi-ninvest. Fornisce due canali criptati (sport e cinema) e uno genera-lista in chiaro. In Italia però la pay TV non ha successo come negli altri paesi; una delle cause è la copiosa offerta televisiva da parte di Rai e Fininvest. Per questo motivo resterà sempre in perdita e verrà acquistata nel 1997 da Canal Plus, una TV a pagamento francese che l’anno successivo la cederà a Murdoch.

Le nuove possibilità di diffusione offerte dalla TV satellitare hanno agevolato la nuova piattaforma italiana satellitare fondata da Murdoch nel 2002: Sky Italia. Questa società nasce dalla fusione di Stream (passata, dopo la chiusura del progetto Socrate, su satellite) e di Telepiù. Le emittenti vengono acquisite dopo diversi anni di cambi di posizione da parte del governo italiano, che tentava di creare una propria piattaforma digitale nazionale.

La società parte con circa due milioni di abbonati, ma in pochi

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anni diventa la terza emittente televisiva d’Italia, arrivando a 4 mi-lioni e 800 mila abbonati; dal 2007 produce fiction ed ha un proprio canale di notizie, Sky News24; inoltre diffonde i suoi canali anche tramite le iptv (trasmissioni televisive via internet) di Telecom Italia, Wind e Fastweb, e alcuni canali su cellulare tramite le compagnie di telefonia mobile italiane15.

Il successo di Sky è in parte dovuto a una legislazione ad hoc che nel 1996 permise alle società calcistiche di diventare società per azio-ni. Murdoch puntava ad acquisire i diritti calcistici per trasmettere le partite, diritti indispensabili per Sky (infatti il 75% dei nuovi clienti di Stream si abbona appositamente per la visione del calcio)16.

Il progetto di una piattaforma digitale unica italiana però non è stato mai abbandonato dai broadcaster italiani, nel 2009 Rai, Media-set e La7 lanciano un decoder marchiato TivùSat per ricevere gratui-tamente le reti sia via satellite che tramite digitale terrestre17.

1.1.5 Il digitale terrestre in Italia.Il funzionamento della TV è abbastanza semplice: è un mezzo

di intrattenimento e informazione che riceve diversi canali televisi-vi sfruttando la trasmissione via etere e utilizzando l’antenna come mezzo per captarli. Questi canali vengono trasmessi da varie emit-tenti televisive e il loro segnale è diffuso su un vasto territorio tramite artefatti che non vediamo, i ripetitori (“ripetono” il segnale televisi-vo), grandi antenne che distribuiscono il segnale sul territorio. Ogni canale viaggia su una frequenza che cambia in base al luogo e all’an-tenna che lo trasmette. Questo è il modo in cui funziona a grandi linee la TV: un televisore collegato a un’antenna.

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Il digitale terrestre invece consente la visione di più canali uti-lizzando lo stesso mezzo, le stesse antenne e gli stessi ripetitori. La novità è che però su un’unica frequenza possono viaggiare cinque o sei canali digitali contemporaneamente; tutto questo a patto che vicino al televisore ci sia un apparecchio (il decoder) che permetta la decodifica del segnale. Questo agglomerato di canali si chiama mul-tiplex. Un canale digitale è compresso rispetto ad un canale analogi-co tradizionale, inoltre si possono trasmettere altri tipi di dati, come le stazioni radio o informazioni di testo. La qualità video inoltre può essere diversa, canale per canale, in base alle esigenze: alcuni posso-no essere in alta definizione mentre altri, con un minore impiego di quantità di banda dati, possono essere trasmessi a bassa risoluzione per essere adattati ad un piccolo schermo come quello di un telefo-no cellulare.

Questa tecnologia introduce inoltre l’interattività: il governo ita-liano si presuppone di fornire servizi di e-government (o nel caso del digitale terrestre, t-government18) tramite la TV semplificando in questa maniera le procedure dell’amministrazione pubblica, renden-dole accessibili direttamente da casa.

L’obiettivo è promuovere una società dell’informazione inclusiva, i cui benefici sociali ed economici possano essere allargati a tutti, per questo motivo il t-government cerca di favorire l’accesso telematico ai servizi, utilizzando appunto internet.19

Questa tecnologia richiede un modem collegato alla linea telefo-nica via internet che è integrato del decoder, con una spesa conse-guente. Se non è già presente un collegamento adsl, al momento del suo utilizzo occupa la linea telefonica, così come accade per i vecchi

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modem analogici.Questi sono sicuramente aspetti positivi del digitale terreste,

ma ci sono aspetti negativi che non permettono l’immediato ade-guamento da parte degli spettatori, i quali faticano a familiarizza-re con questa nuova tecnologia.

Uno dei problemi è quello della modalità di ricezione del segnale e dell’aggiunta del decoder. Per ottenere un’immagine nitida, il segna-le deve essere ricevuto perfettamente, infatti il livello di rumore del segnale accettabile è molto più basso rispetto al segnale analogico: se il segnale è disturbato la visione dei canali può soffrire dell’“effetto mosaico”20. Inoltre se il segnale è molto disturbato non si riuscirà a vedere nulla, se non la scritta “assenza di segnale”. Questo significa che chi ha un’antenna vecchia o che comunque non riceve perfetta-mente il segnale dovrà aggiornarla. L’ennesima nota dolente è che il decoder ha un costo che non è affrontabile immediatamente da tut-te le famiglie ed è maggiore se si desidera un apparecchio pronto al t-government.

Il digitale terrestre offre servizi interattivi, cioè che permettono allo spettatore di rinviare informazioni alla fonte.

In Italia si è già sperimentato senza successo il televoto di intrat-tenimento: è stato chiesto allo spettatore di votare all’interno di un determinato programma un’opzione, un filmato, un concorrente di quiz preferito, utilizzando direttamente il suo decoder. Oltre a que-sta opzione, è sicuramente più interessante la questione delle prati-che amministrative direttamente a domicilio, quello che viene chia-mato appunto t-government.

Oggigiorno però queste attività vengono già svolte egregiamente

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tramite il personal computer (e-govenment). In Italia molti servizi vengono erogati per mezzo di una card elettronica personale21 e un lettore di card collegato al pc e alla rete generalmente con un collega-mento adsl che non occupa la linea telefonica. Gli utenti che hanno interesse all’e-goverment hanno già la possibilità di attuarlo quindi il target per i servizi di t-government è esiguo22.

Il problema dell’adeguamento delle apparecchiature non riguarda solamente il televisore, ma anche altri apparecchi come il registratore dvd o quello vhs. Ogni apparecchio ha bisogno del proprio decoder, che negli ultimi televisori e registratori è integrato, quindi lo spetta-tore che volesse aggiornare i suoi diversi televisori e il videoregistra-tore si trova ad affrontare una spesa non indifferente.

1.1.6 Il passaggio al digitale terrestre: switch off e switch over.

Adeguare una nazione al digitale terrestre è un processo lungo che in Italia ha richiesto diversi anni. Oltre al problema dei decoder bisogna affrontare anche quello delle frequenze. Il segnale digitale viaggia sulle stesse frequenze utilizzate dalla TV analogica, quindi il passaggio è gestito in due fasi. La prima è lo switch over: il canale viene trasmesso in digitale, ma contemporaneamente viene mantenuto in analogico. Nel momento in cui il segnale tradizionale viene spento c’è lo switch off: il canale sarà visibile solo sul digitale terrestre. Queste fasi comportano un riassestamento delle frequenze poiché esse sono limitate, tutto ciò causa diversi disagi per gli spettatori come la perdita del segnale e la necessaria ri-sintonizzazione, che deve avvenire ogni qual volta la frequenza viene modificata.

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1.1.7 La legislazione Italiana e le sue conseguenze.In Italia il digitale terrestre è stato regolato dalla legge Gasparri

con grandi controversie sul monopolio televisivo. Lo stato è proprie-tario della Rai, la TV pubblica che possiede tre canali a diffusione nazionale analogica via etere: Rai 1, Rai 2 e Rai 3.

La legge dovrebbe favorire la diffusione delle TV locali e per-mettere una pluralità di voci nel panorama televisivo, stabilendo la percentuale dei canali detenibili dallo stesso soggetto. L’avvento del digitale terreste con la sua molteplicità di canali, annacqua que-sta percentuale permettendo tutt’oggi il duopolio televisivo di Rai e di Mediaset, entrambe possessori di tre reti a diffusione nazionale. Questa ripartizione si sta riproponendo sul digitale anche, se altre aziende, come Telecom Italia detengono una parte significativa dei canali digitali. La pluralità e la diffusione delle emittenti a livello lo-cale nel digitale sarà comunque difficile da raggiungere.

1.1.8 Il digitale terrestre a confronto con la web TV.Nel confronto tra il digitale terrestre e la distribuzione video trami-

te il web, il primo si dimostra meno efficace per diverse ragioni. La que-stione interattività è al primo posto delle motivazioni, ma non meno importante è la libertà e l’apertura del mezzo a soggetti plurimi. Essere un broadcaster nel digitale vuol dire avere ingenti risorse, mentre il web è davvero molto più inclusivo a confronto. Per il momento il digitale terrestre moltiplica la programmazione, e spinge verso l’adeguamento alla tecnologia, ma sarà con molta difficoltà che riuscirà ad attivare i suoi servizi di t-government a causa della mancanza di target.

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Sarà difficile convincere lo spettatore che ha sempre utilizzato la TV come mezzo d’intrattenimento a utilizzarla anche per altri scopi. L’interattività è una questione individuale e il telecomando non è uno strumento adatto per praticarla, la TV è un elettrodomestico utilizzato da più persone contemporaneamente all’interno del nucleo famigliare, viene vista come un momento di svago, non le si richiede di svolgere

Sopra. Fig. 4 e 5. La home page di Current TV Italia e quella di The Blog TV.

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26 Capitolo 1. Il panorama della TV e dei contenuti diffusi tramite internet.

azioni più complesse che la scelta di un programma da riprodurre. Chi già utilizza il pc per i servizi di e-government quindi non avrà interesse immediato a spostarsi su un mezzo non adatto a questi scopi.

Una soluzione a favore della conversione al digitale sembra essere quella che Telecom Italia sta mettendo in atto attualmente: un deco-der unico che oltre al digitale terrestre sia in grado di ricevere l’iptv, un servizio televisivo a pagamento che utilizza la rete come mezzo di tra-smissione. In questo caso però è necessaria una disponibilità di banda elevata, cosa che attualmente sembra scarseggiare: la banda è occupata al 60% dalle connessioni peer to peer23. Questo tipo di connessione è effettuata direttamente tra i diversi utenti di internet e viene princi-palmente usata per lo scambio di video, inoltre viene utilizzata anche da web TV come ad esempio Joost che offre ai suoi utenti una grande varietà di contenuti video gratuitamente.

L’obbiettivo di Telecom Italia è quello di convincere gli utenti a pa-gare per una scelta maggiore e di maggior qualità di programmi tele-visivi per poi ampliare le infrastrutture con questi guadagni24, questo però non esclude la possibilità di realizzare dei portali video con con-cezioni diverse da quella di Telecom, anzi questo è un mondo che può ottenere e sta ottenendo sicuramente un successo crescente.

Lo scopo nel caso di Telecom è cercare di fare monopolio anche sulla rete, ma restano aperte delle porte non considerate che regalano spazio a chi non vuole conformarsi ai contenuti offerti dalla TV tra-dizionale. Per quanto riguarda le tematiche sportive trattate nella TV nazionale bisogna segnalare sicuramente come esse siano limitate e come generino dei vuoti che possono quindi essere riempiti dalla rete. Nel panorama sportivo italiano solamente il calcio gode di abbondanti

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spazi sui media tradizionali, talmente ampi da togliere spesso la scena agli altri sport.

Sul web in Italia ci sono altre realtà che si stanno sviluppando e han-no dei meccanismi molto più interessanti e liberi di quelli dettati dalle grandi aziende. Per quanto riguarda la situazione attuale bisogna cita-re Tommaso Tessarolo, autore di “Net TV. Come internet cambierà la televisione per sempre” e Bruno Pellegrini che ha scritto il testo “Io? Come diventare video blogger e non morire da spettatore”. Essi, ol-tre ad illustrare i meccanismi con cui tecnicamente si realizza una web TV, raccontano la loro esperienza lavorativa diretta in questo campo. Essi sono i direttori di due importanti siti nazionali che trattano gli UGC. Il primo si occupa di Current TV, un’emittente fondata da Al Gore, presente anche su satellite e che ha recentemente aperto il suo sito italiano, il secondo di The Blog TV un sito che coinvolge gli utenti nella produzione di contenuti di diversi generi. Esse rappresentano due approcci diversi alla web TV, all’utilizzo dei materiali generati da-gli utenti e ai canali di distribuzione.

Current punta a distribuire i propri contenuti in anteprima su satel-lite per poi raccoglierli integralmente on line. Chiede il contributo dei propri utenti, selezionando particolarmente i materiali e le inchieste prodotte che sono principalmente di taglio giornalistico. Essa instaura un rapporto stretto con i produttori dei contenuti che diventano veri e propri collaboratori pagati per il loro lavoro cedendone i diritti di uti-lizzo all’emittente. Current sembra carente all’aprirsi veramente alla partecipazione del pubblico. Il suo sito permette l’inserimento di com-menti sui propri programmi, ma questo non è abbastanza. The Blog TV invece è più aperta a diversi tipi di contributi e si occupa di diversi

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28 Capitolo 1. Il panorama della TV e dei contenuti diffusi tramite internet.

generi come quello giornalistico, comico o pubblicitario. I video vengo-no selezionati anche dalla propria community, inoltre ai suoi utenti non viene chiesto né di cedere i diritti, né di abbandonare le piattaforme che utilizzano; la partecipazione in questo caso è maggiore a scapito però della qualità25.

Oltre a questi molte altre web TV si stanno sviluppando soprattutto a livello locale, sono piccole realtà che producono contenuti legati al territorio, si tratta di micro web TV distribuite in tutta Italia prevalen-temente autofinanziate e spesso di carattere amatoriale, come sottoli-neato dal rapporto 2009 di Altra.tv, un osservatorio sulle nuove forme di micro televisione digitale di Bologna26.

Sopra. Fig. 6, La mappa delle web TV italiane recensite dai ricercatori di Altra.tv (aggiornata al febbraio 2010).

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Abbandonare i metodi di trasmissione video tradizionali non è si-curamente possibile, ma negli ultimi anni si è aperta un’alternativa grazie alla rete. Non basta considerare questa un nuovo mezzo di trasmissione, ma bisogna mettere a fuoco tutte le sue caratteristiche che la rendono un mezzo di evoluzione del concetto di TV.Internet è cambiata recentemente grazie all’avvento del web 2.0, una nuova epoca del web. Bruno Pellegrini cerca di spiegarlo in maniera sintetica, anche se poco esaustiva.

La definizione di web 2.0 è stata coniata nel settembre del 2005 dall’editore statunitense Tim O’Reilly, che elenca una serie di caratteristiche di questa nuova fase del web ricon-ducibili, con una grossa semplificazione, alla partecipazione degli utenti27.

Non basta però citare questo autore per capirne esattamente i mec-canismi che lo regolano, l’autore stesso della definizione di web 2.0 riesce a spiegare come questa evoluzione del web sia partita dalla sua fase precedente :

Il principio centrale che sta dietro al successo dei giganti nati nell’era del web 1.0 che sono sopravvissuti per guidare l’era del web 2.0 sembra essere questo: che hanno abbraccia-to la potenza del web per sfruttare l’intelligenza collettiva28.

A partire dal 2005 la rete è diventata una piattaforma, cioè una rac-colta di servizi in buona parte gratuiti che permettono di comunicare,

1.2 Il web 2.0, una rivoluzione in mano ai suoi utenti.

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30 Capitolo 1. Il panorama della TV e dei contenuti diffusi tramite internet.

creare un blog, condividere foto, documenti, fogli di calcolo, mappe, etc. Questi servizi possono comunicare tra loro ed integrarsi per cre-arne di nuovi; si tratta di una raccolta di tecnologie stabili che hanno permesso di far diventare internet veloce e facile da utilizzare.

O’Reilly e Battle ne hanno elencato alcune proprietà fondamenta-li durante una conferenza nel 2004:

• ilwebdivieneunapiattaformaconlaqualegliutenti gestiscono i propri dati; • ècaratterizzatodaarchitetturedipartecipazione che prediligono servizi piuttosto che pacchetti di software; • vièunutilizzodell’intelligenzacollettiva;• idativengonotrasformatiin“remix”;• icostisonosemprepiùbassi29.

Un esempio interessante che illustra bene queste caratteristiche è YouTube. La particolarità che l’ha reso un sito di successo è stata la possibilità, che esso dà ai suoi utenti, di copiare e incollare i video all’esterno del sito stesso. In questa maniera un blogger può inserire un video da YouTube all’interno del suo blog gratuitamente renden-dolo così visibile direttamente della propria pagina.

Molti altri siti come Flickr, MySpace, Facebook, Blogger, fanno parte della piattaforma creata dal web 2.0 e che ha favorito lo sviluppo degli UGC.

Inoltre, negli ultimi anni, i dispositivi in grado di realizzare video come videocamere, telefoni cellulari e macchine fotografiche digitali sono diventati apparecchi diffusissimi anche grazie a prezzi molto

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bassi. La diffusione dei telefonini dotati di fotocamere, particolar-mente in Italia è tale che spesso gli utenti hanno a disposizione più di un dispositivo in grado di realizzare filmati.

A tutto questo si è aggiunta la potenza sempre in crescita dei per-sonal computer che sono generalmente venduti con software di mon-taggio video già preinstallati. Il sistema operativo più popolare, Mi-crosoft Windows, ha a disposizione un software chiamato Windows Movie Maker, mentre i computer Apple sono dotati del programma iMovie. Entrambi sono software di montaggio video di semplice uti-lizzo e sono dotati di un’interfaccia simile a quella di un programma di livello professionale.

Anche l’utente che non possiede dei software preinstallati o che non desidera installare altri software sul suo computer può montare i suoi fil-mati grazie a servizi dedicati presenti su internet. In rete sono disponibili applicazioni di montaggio video da utilizzare direttamente on line senza la necessità di scaricare nessun software. Avendo una connessione inter-net abbastanza veloce è possibile utilizzarli tramite il proprio browser in-ternet: questo è il caso di JayCut.com30. Questo sito permette di caricare i propri file video, immagini e musica on line e di montarli a piacimento utilizzando effetti e transizioni video. Il filmato così prodotto potrà poi essere inoltrato direttamente ai social network più usati come Facebook e Myspace. Inoltre c’è la possibilità di salvare il lavoro sul proprio compu-ter per poi trasferirlo su dvd o sul proprio iPod.

Sopra. Fig 7.Una schermata del sito JayCut che fornisce un sistema on line gratuito per l’editing video.

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32 Capitolo 1. Il panorama della TV e dei contenuti diffusi tramite internet.

L’idea di “remix” dei contenuti è sicuramente una delle più carat-teristiche più interessanti enunciate da O’Reilly. È probabile che in futuro nessun utente avrà più bisogno di comprare dei programmi appositi per poter creare video originali. La tendenza infatti è quella di permettere la modifica di qualsiasi contenuto direttamente sulla rete, usando applicazioni installate su server potenti, l’utente in que-sto modo potrà condividere il lavoro in tempo reale con i suoi colla-boratori o con gli amici. Google Docs ad esempio permette l’editing di documenti di testo, fogli di calcolo e presentazioni a più utenti contemporaneamente collegandoli allo stesso file on line.

Per creare un contenuto video non occorre nemmeno aver gira-to personalmente i video da montare, ma possono essere utilizzati video e immagini già presenti sulla rete. Possono essere insomma “remixati” contenuti già esistenti così come si fa con la musica. Que-sto crea nuovi contenuti, differenti da quelli già esistenti, espressioni personali degli utenti che li hanno creati diventando così contenuti originali. Questi lavori scaturiscono dalla cultura del remix. Questa definizione di Lawrence Lessig si riferisce a nuovi contenuti rea-lizzati a partire da altri che sono generalmente coperti da diritti di copyright31. Per questo motivo le grandi compagnie, che detengono i diritti sui video e le musiche utilizzate in questi remix, hanno ten-tato di ostacolare queste pratiche. Molte aziende hanno chiesto ai server che ospitavano i contenuti di cancellarli appellandosi al dirit-to di copyright, pochi hanno sfruttato questa situazione. iTunes ad esempio ha inserito pubblicità all’interno dei video di YouTube che contengono la musica acquistabile sul proprio negozio on line.

Alcuni esempi di questi remix sono i film ri-doppiati con inflessio-

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33MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

ni dialettali e utilizzando tesi completamente riscritti come è acca-duto in Italia nel caso di CarlettoFX il leader di un gruppo musicale, i Gem Boy, che ha ri-doppiato completamente Guerre Stellari distri-buendo gratuitamente questo lavoro. Altri esempi popolarissimi di remix sono quelli realizzati a partire dagli anime giapponesi, cartoni animati che vengono ri-montati assieme e accompagnati da canzoni pop famose.

L’ultima caratteristica del web 2.0, che riguarda l’abbassamento dei costi, è particolarmente importante poiché è il fattore che ha in-centivato la svolta del web. L’abbassamento dei costi ha creato una di-sponibilità di spazi gratuiti per gli utenti sempre più grande, soprat-tutto per quanto riguarda i contenuti video. I supporti di memoria e la velocità dei processori sono sempre più economici e permettono la creazione di server farm sempre più potenti da parte dei colossi della rete come Google e Yahoo. I dati degli utenti di queste due aziende sono quindi sempre in crescita ed ospitati tutti gratuitamente.

Un’altra osservazione sul web 2.0, fatta durante la conferenza del 2004, riguarda l’importanza dell’indicizzazione dei contenuti della rete da parte dei motori di ricerca. Contrariamente al passato questa diven-ta un aspetto essenziale del web contrapponendosi alla speculazione sui nomi dei domini. Bisogna quindi tenere sempre d’occhio le regole che permettono di indicizzare i siti su internet, condividere i contenuti e non preoccuparsi particolarmente del dominio a cui un sito è legato, ma piuttosto a come riesce a collegarsi al resto del web, magari creando pagine sull’inflazionato social network Facebook oppure un account di Twitter dal quale diffondere i propri aggiornamenti.

Nella pagina seguente. Fig.8.Rielaborazione della mappa meme “What is Web 2.0?” realizzata durante un brainstorming al FOO Camp 2005 da Tim O’Reilly.

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34 Capitolo 1. Il panorama della TV e dei contenuti diffusi tramite internet.

Web 2.0mappa Meme

Flickr, del.icio.us:Tagging, non tassonomia

“un’attitudine, non una tecnologia”

I dati come nuovo “Intel inside”

BitTorrent:decentralizzazione

radicale

Blogs:partecipazione, non

pubblicazione

Wikipedia:fiducia radicale

Google AdSense:customer

self-service che rende possibile “the long tail”

Page Rank, eBay reputation,

le recensioni di Amazon:

gli utenti come collaboratori

Gmail, Google Maps e Ajax.

arricchimento delle esperienze

degli utentiPosizionamento Strategico:il web come piattaforma

Posizionamento dell’utente:voi controllate i vostri dati

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35MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

The long tail

Il software che migliora

con l’aumentare degli utenti

Il diritto a remixare“Some rights

reserved”

Fiducia nei vostri utenti

Possibilità di abbinare un

indirizzo a porzioni del contenuto

L’eterno beta

Gioco

Arricchimento dell’esperienza

dell’utente

Piccoli pezzi uniti non rigidamente

(il web come insieme di

componenti)

Emergente: il comportamento dell’utente non è predeterminato

Hackability

Competenze centrali:• Servizinonpacchetti di software• Architetturadi partecipazione• Scalabilitàefficace dal punto di vista dei costi• Fontietrasformazioni dei dati remixabili• Ilsoftwareaunlivello superiore rispetto al singolo dispositivo• Utilizzodell’intelligenza collettiva

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36 Capitolo 1. Il panorama della TV e dei contenuti diffusi tramite internet.

Per capire quanto il fenomeno dell’abbassamento dei costi sia sta-to influente sullo sviluppo di internet è necessario citare la legge di Gordon Moore enunciata negli anni ‘70. Essa afferma che il numero di transistor in un processore raddoppia ogni 12 mesi e che di conse-guenza i loro costi diminuiscono notevolmente32. Attualmente invece sappiamo che tutto ciò accade ogni 18 mesi, quindi è in questo las-so di tempo che si dimezza il costo di un processore. Oltre a questo fattore ci sono altri due elementi che entrano in gioco a cambiare le sorti della distribuzione di contenuti via web: la potenza di banda e i supporti digitali di archiviazione. Chris Anderson sottolinea come anche queste due continuano ad essere sempre meno costose, cam-biando velocemente e continuamente il mercato dei prodotti digi-tali33. Inoltre ci fa capire bene come per la rete questa rivoluzione è stata sorprendentemente rapida:

Questa “tripletta” di tecnologie più veloci, migliori e meno care si trova riunita online, ed è per questo che oggi abbiamo a disposizione servizi gratuiti come YouTube: una quantità sostanzialmente illimitata di filmati che possiamo guardare all’istante e a risoluzione sempre migliore. Solo pochi anni fa sarebbe stato costosissimo34.

Su YouTube vi sono oramai decine di milioni di video e ogni minu-to vengono caricate circa dieci ore di contenuti35. La maggior parte di essi sono amatoriali e alcuni di questi riscuotono un successo tale da superare il milione di visualizzazioni ciascuno.

La fruizione di video via internet è differente da quella televisiva

1.3 La diffusione dei contenuti e l’abbassamento dei costi: la legge di Moore.

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37

tradizionale poiché l’utente può scegliere di trattare e ricercare qual-siasi argomento egli immagini; i contenuti inoltre sono on demand cioè possono essere visti nel momento esatto in cui vengono richie-sti. Questo sistema permette ai suoi utenti una pluralità maggiore di fonti e temi che si contrappone nettamente all’unidirezionalità della TV tradizionale governata da un palinsesto fisso.

L’abbassamento dei costi e di conseguenza dei prezzi non riguarda solamente la rete, ma anche le tecnologie come fotocamere e video-camere digitali che al loro interno utilizzano chip e supporti di me-moria. Questo ha favorito gli utenti della rete che hanno a disposizio-ne i mezzi a basso costo per realizzare i loro contenuti video.

MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Sopra. Fig. 9.Rielaborazione del grafico che descrive la legge di Moore, in magenta alcuni modelli di processori.

«1971

004

8008

8080

8086

286

386

486

Pentium

Pentium II

Pentium III

Pentium 4

Itanium

Itanium 2

Itanium 2(9Mb cache)

Numero di transistor

su un circuito integrato

il numero di transistor

raddoppia ogni 18 mesi

il numero di transistor

raddoppia ogni 24 mesi

Anni

1.000.000.000

100.000.000

10.000

100.000

1.000.000

10.000.000

1980 1990 2000 2004

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38 Capitolo 1. Il panorama della TV e dei contenuti diffusi tramite internet.

Un altro fattore che ha concorso alla diffusione degli UGC è lega-to ai nuovi modelli di tutela dei diritti sia sul software che sulle opere d’autore. L’open source permette di condividere il codice sorgente di un programma e obbliga a diffondere i derivati realizzati da terzi nella stessa maniera e soprattutto senza scopi di lucro. Le licenze Creative Commons invece si occupano di tutelare l’autore di un’opera mante-nendo però la gratuità per chi ne usufruisce senza scopo di lucro. In questa maniera sia il software che le opere di creatività come video, fotografie o testi sono liberi di essere distribuiti, gratuiti e modifica-bili da chiunque. Queste licenze coinvolgono anche il campo della produzione video sia a livello software che creativo. In particolare e licenze Creative Commons offrono sei diverse articolazioni dei di-ritti d’autore per artisti, giornalisti, docenti, istituzioni e, in genere, creatori che vogliono condividere in maniera ampia le proprie opere secondo il modello “alcuni diritti riservati”. Chi detiene i diritti di un’opera può non autorizzarne a priori usi commerciali o da questa la creazione di opere derivate; e se sono possibili opere derivate, può obbligare a rilasciarle con la stessa licenza dell’opera originaria. Le combinazioni di queste scelte generano le sei licenze Creative Com-mons, disponibili anche in versione italiana. I contenuti rilasciati sotto queste nuove licenze hanno quindi una libertà maggiore di quelli commerciali protetti dal tradizionale copyright36. Così si crea una nuova cultura caratterizzata dal “remix”, di cui già accennato in precedenza, un rimescolamento di altre opere che vengono citate e riutilizzate nella realizzazione di nuove coposizioni.

1.4 La questione dei diritti: software libero e Creative Commons.

Sopra. Fig. 9. I loghi della licenza creative commons. Dall’alto a sinistra le varie caratteristiche attribuibili: attribuzione, opere non derivate, condividi allo stesso modo, non commerciale.

«

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39MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

note

1 Stet sta per Società Finanziaria Telefonica S.p.a.2 Enrico Menduini, Fine delle trasmissioni, pag. 51.3 Ivi, pp. 82-83.4 Tratto dall’intervista a Tomaso Tommasi di Vignano, Milano (SMAU), Progetti TELECOM per un’Italia a larga banda,

18.X.1996, http://www.mediamente.rai.it/HOME/BIBLIOTE/intervis/t/tommasi.htm (ultimo accesso: 28/06/2009).5 Enrico Menduini, Fine delle trasmissioni, cit., p. 83.6 Fabio Bogo, Chiude la Mmp, perdeva miliardi per finanziare i giornali di partito, «La Repubblica», 13.X.2001, consultabile

all’indirizzo: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/08/13/chiude-la-mmp-perdeva-miliardi-per-finanziare.html (ultimo accesso: 28/06/2009).

7 Il referendum viene approvato con il 54,90% di voti, risultati consultabili all’indirizzo: http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_1995 (ultimo accesso 28/02/2010).

8 Spoil system è un’espressione inglese che indica la pratica da parte delle forze politiche di distribuire le cariche istituzionali.9 Bilancio Rai 2006 e 2007, consultabili all’indirizzo: http://www.bilancio2006.rai.it e http://www.bilancio2007.rai.it.10 La pratica che permette l’attribuzione di un conenuto qualsiasi ad un punto di una mappa.11 Enrico Menduini, Fine delle trasmissioni, cit., p. 38.12 Ivi, p.23.13 L. n. 22, febbraio 2000, http://www2.agcom.it/L_naz/L_220200_28.htm (ultimo accesso 20/07/2009).14 Enrico Menduini, Fine delle trasmissioni, cit., p. 86.15 http://www.sky.it/corporate/pagine/aziendasky/azienda_sky.shtml (ultimo accesso: 15/07/2009).16 Enrico Menduini, Fine delle trasmissioni, cit., p. 97.17 Aldo Fontanarosa, Rai e Mediaset contro Sky. Inizia la battaglia del satellite, «La Repubblica.it», 20.VII.2009, consultabile

all’indirizzo http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/economia/tv-ricavi/nuova-tv/nuova-tv.html (ultimo accesso: 28/02/2010).

18 Il t-government è l’insieme dei servizi forniti dalle pubbliche amministrazioni o dagli enti privati grazie all’avvento del digitale terrestre; è simile al e-government, che però si utilizza attualmente tramite il personal computer e internet. Alcuni esempi di servizi ottenibili sono certificati anagrafici, informazioni, pagamenti delle tasse e sondaggi.

19 E-government, dal glossario sul sito del Ministero dell’economia e delle finanze italiano, http://www.finanze.gov.it/export/finanze/Per_conoscere_il_fisco/Qualita_dei_servizi_fiscali/Approfondimenti/glossario_e-l.htm (ultimo accesso: 28/06/2009).

20 Per “effetto mosaico” si intende un disturbo che fa comparire sull’immagine macroscopici tasselli quadrati, dovuti alla scarsa banda di ricezione.

21 La Cns (Carta Nazionale dei Servizi), una tessere magnetica dotata di microchip che contiene informazioni anagrafiche, sanitarie e fiscali sui cittadini, è stata attivata in Italia recentemente per sostituire la vecchia tessera sanitaria.

22 Enrico Menduini, Fine delle trasmissioni, cit., p. 113.23 Intervista video a Piero De Chiara di Telecom Italia, responsabile per lo switch off dall’analogico al digitale, http://www.

key4biz.it/Key_Video/2009/05/Piero_De_Chiara_Telecom_Italia_Digitale_Terrestre_IPTV_Tv_satellitare_switchoff.html (ultimo accesso 28/01/2010)

24 Ibidem.25 Bruno Pellegrini, Io? Come diventare videoblogger e non morire da spettatore, pag. 90.26 Altra.tv, rapporto Netizen 2009, consultabile all’indirizzo: http://www.altratv.tv/27 Bruno Pellegrini, Io? Come diventare videoblogger e non morire da spettatore, pag. 43.28 Tim O’Reilly, Cos’è il Web 2.0, tratto da http://www.awaredesign.eu/articles/14-Cos-Web-2-0 (ultimo accesso: 02/09/2009)29 Tim O’Reilly, What Is Web 2.0. Design Patterns and Business Models for the Next Generation of Software , tratto da http://oreilly.

com/web2/archive/what-is-web-20.html (ultimo accesso: 28/02/2010).30 http://jaycut.com (ultimo accesso: 31/08/2009).31 Lawrence Lessig, Remix Making art and commerce thrive in the hybrid economy, Penguin Press, 2008, liberamente scaricabile da

http://www.bloomsburyacademic.com/remix.htm (ultimo accesso: 04/09/2009).32 David C. Brock a cura di, Understanding Moore’s Law: Four Decades of Innovation, Chemical Heritage Foundation, 2006,

Philadelphia, consultabile all’indirizzo: http://www.chemheritage.org/pubs/moores_law (ultimo accesso: 18/01/2009)33 Chris Anderson, Gratis, pag. 88.34 Ivi, pag. 89.35 YouTube Fact Sheet, consultabile su: http://www.youtube.com/t/fact_sheet (ultimo accesso: 18/01/2010).36 Creative Commons Italia, http://www.creativecommons.it/ (ultimo accesso: 28/02/2010).

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MySportChannel: concezione ed ideazione.

2

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42 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

Il progetto nasce da un’idea di Antonio Giacomin dello studio Flui-do.it di Trieste al quale mi sono unita per svilupparne la progettazione.

Il portale si prefigge di raccogliere contenuti video riguardanti dif-ferenti tipologie di sport e di renderli disponibili ai suoi utenti per una visione on demand o in alcuni casi in diretta.

I video sono trasmessi grazie al portale che è anche il canale di raccol-ta degli UGC (user generated content): sono materiali prodotti diretta-mente dalla community che costituiscono una parte dei video presenti sul sito. Altri video invece vengono prodotti dallo studio per le socie-tà sportive che ne fanno richiesta e messi on line, anche in diretta, in caso di eventi speciali. I suoi utenti in questa maniera possono rivedere e commentare le partite filmate dalle società sportive, inserire i propri materiali video, creare la propria pagina, discutere e promuovere i pro-pri sport preferiti. Per la sua realizzazione non sono state previste fonti di finanziamento da parte delle società sportive o dagli altri utenti, ma la raccolta avviene tramite inserzioni pubblicitarie, collocate sulle pagi-ne del portale in base al loro argomento così come avviene nel sistema Google Adsense. Il progetto è rivolto in egual misura sia ai tifosi e agli amatori, sia alle società sportive locali che godono così di uno spazio gra-tuito per la propria promozione. Il portale si prefigge di valorizzare la ricchezza delle passioni sportive dei propri utenti sia a livello professio-nale che amatoriale, prediligendo realtà sportive così dette “minori”, alle quali non viene dato un ampio spazio sui media tradizionali come accade attualmente con lo sport del calcio. Lo scopo finale è di ottenere è una maggiore visibilità e popolarità degli eventi sportivi locali e, allo stesso tempo, formare una community cospicua e attiva che contribuisca in buona parte all’aggiornamento del sito con nuovi materiali video.

2.1 L’idea di partenza.

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43

Alcuni portali esistenti e web TV hanno ispirato la progettazio-ne di questo lavoro. Molti siti offrono strumenti di condivisione dei contenuti e la gestione di community, uno di questi è nstreet.it della Nokia. In questo caso la community viene spronata alla condivisio-ne di esperienze alla ricerca di nuove tendenze e mira ad un target molto giovane. È interessante sottolineare il meccanismo con il quale vengono selezionati alcuni utenti particolarmente attivi denominati “Nseekers”, questi vengono però retribuiti, in maniera tale da fare da traino per l’intera community.

Un altro sito interessante per la maniera in cui è stato progettato è Joost, un portale video in cui si possono trovare contenuti profes-sionali, una vera e propria web TV che raccoglie diverse tipologie di video: la sua interfaccia e soprattutto la disposizione del player video è stata di esempio per organizzare la disposizione del nostro portale. In Joost i video sono in primo piano assoluto: la pagina viene divisa in due parti orizzontali, nella superiore il player su fondo nero si ritaglia il suo spazio accompagnato da una lista di canali e contenuti subito cliccabili e visualizzabili, in quella inferiore invece abbiamo un elen-co testuale di diverse sezioni e peculiarità di Joost. La disposizione a sinistra del player è adottata anche da altre web TV di successo come Hulu e dai siti che forniscono spazi per la pubblicazione video come Vimeo e YouTube e questo spazio tende ad essere sempre più ampio orizzontalmente.

Ho analizzato attentamente anche le realtà italiane più importan-ti e conosciute per quanto riguarda la creazione di community che producono contenuti video: The Blog TV e Current TV. Come già accennato questi sono due modelli differenti di gestione, ma sicu-

MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

2.2 “Ispirazioni”.

Page 44: MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

44 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

ramente entrambi interessanti. La prima si appoggia anche su altre piattaforme per l’introduzione di file video, la seconda invece gesti-sce internamente sia questi ultimi che i produttori dei contenuti, tra-smettendo poi su satellite in anteprima i nuovi contenuti realizzati. Entrambi questi siti mi sono stati d’esempio soprattutto per quanto riguarda la gestione degli utenti e l’organizzazione dell’interfaccia.

Il mio portale è progettato per avere caratteristiche tali da incenti-vare la partecipazione degli utenti ed organizzare i contenuti in manie-ra chiara e fruibile. Oltre all’abbondanza di materiali video, una delle chiavi per attrarre partecipanti è quella di fornire la possibilità di poter comunicare i propri interessi. Solitamente l’utente messo nelle giuste condizioni, usufruisce pienamente della possibilità di esprimersi e di conseguenza attrae altri utenti in maniera naturale. Abbiamo quindi pensato alla possibilità di dare i giusti strumenti di comunicazione, progettando campi che potessero accogliere commenti per i video, l’introduzione di tag specifici sporivi e la gestione delle pagine perso-nali degli utenti. Allo stesso tempo ci siamo interrogati se fosse utile permettere la creazione e la personalizzazione di pagine dedicate a sport particolari o gruppi di sportivi e appassionati.

Nella pagina accanto, alcuni esempi di siti che hanno fatto da “ispirazione” per il portale.

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45MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Fig. 11. Hulu, è una web TV americana che distribuisce on demand contenuti video premium che vengono forniti da 190 broadcaster differenti. Nata nel 2007 è visibile solamente nel territorio americano. È di utlizzo immediato, il player è collocato in primo piano, in una zona distinta dagli altri contenuti, ed occupa tutta la larghezza della pagina.

Fig. 12. Joost, una web TV visibile in tutto il mondo che trasmette contenuti premium on demand, si tratta di contenuti meno variegati e popolari di quelli di Hulu, ma prodotti in buona parte per il web. In questo caso il player si colloca a sinistra, lasciando a destra uno spazio per altri contenuti.

Fig. 13. Vimeo è un servizio di hosting video solitamente dedicato ai contenuti della community, composta principalmente da creativi.

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46 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

Per quanto riguarda il nome del portale, ho focalizzato l’attenzio-ne sulle caratteristiche principali del progetto:

• argomentosportivo• communitydiutenti• mezzodidiffusionedinotizielocaliDa una parte riteniamo importante che il nome sia facilmente

memorizzabile, dall’altra che rispetti gli ampi target di età, cultura e nazionalità.

In una fase di brainstorming ho prodotto alcuni nomi che po-tessero avere queste caratteristiche: SporTube, Jump ‘n Share, WhatchMyJump, FeedYourSport, YourGameClips, Play n’share, Playsharing, Teaming, TeammyTV, MySporteam, MoveeTV, USpot-TV, OurGames, ZooUGame, ZooGame, Mysportsphere, Sportmates, Playo, MoveeZoo, SportZoo, YourSporTube e TeamTube.

Uno degli elementi che hanno influito nella scelta è stata la ve-rifica di questi nomi su internet per capire se già esistessero e con che tipo di estensione. Alcuni nomi infatti risultavano già registra-ti come ad esempio MoveeTV.com, Playandshare.net o SportZoo.com. Molti dei domini già registrati non corrispondono ad un reale sito, oppure in altri casi si riferiscono ad argomenti molto diversi dal-la trasmissione video come nel caso di Team Tube. Sono stati esclusi i nomi che contenessero la parola Tube, perché sembrava oramai un termine già molto utilizzato e legato a YouTube, si vuole evitare che si lo prenda come riferimento poiché ha una struttura molto diversa da quella di MySportChannel. Alcuni nomi invece più semplici come Playo sono stati scartati per la poca riconoscibilità che possono avere e la difficoltà nel memorizzarli. È stata fatta prevalere la particella

2.3 Naming del portale.

Page 47: MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

47

pronominale My per la vicinanza che esprimeva all’utente a differen-za di Your o You che risulta quasi una concessione data dall’alto. Al-cuni nomi troppo difficili da ricordare sono stati eliminati, come nel caso di Jump ‘n Share anche per evitare ambiguità nella scrittura del nome reale del sito.

Dopo questa analisi è stato scelto il nome MySpo rtChannel. La lingua inglese è stata usata per rispettare il principio della multi-na-zionalità. Ogni parte del nome rispecchia le caratteristiche del porta-le. My (mio) esprime un senso di appartenenza al sito, poiché l’utente può sia inserire i propri contenuti che creare un proprio gruppo. La parola Sport esprime chiaramente l’argomento principale del sito. Channel (canale) è un sostantivo utilizzato in ambito televisivo che si riferisce principalmente ad un broadcaster, ma anche più general-mente ad un flusso di dati o ad un mezzo per comunicare.

MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

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48 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

La necessità di definire un’immagine coordinata della nostra web TV ha portato, come primo passo, al progetto e allo sviluppo della sua massima sintesi, il marchio.

In questa fase era necessario definire un’immagine coerente ed efficace per il successo del progetto, per questo motivo è stato ana-lizzato il target definito dal nostro brief.

La fascia di popolazione a cui il sito si rivolge è soprattutto ma-schile, evidentemente interessata allo sport, ma non necessariamente sportiva, di età varia, ma con una decisa maggioranza di fascia 20-40 e con prevalenza di scolarità media (scuola dell’obbligo o diploma). Inevitabilmente la provenienza geografica degli stessi, in funzione dei contenuti, sarà quasi esclusivamente locale, da aree piuttosto omogenee dal punto di vista urbanistico, con molti piccoli paesi e senza grandi città.

La priorità dal punto di vista percettivo, quindi, era quella di pro-durre un’immagine generale semplice e memorabile, facilmente leg-gibile, che fosse perfettamente compresa e fruita dal nostro target. Il logotipo inoltre doveva riuscire a comunicare i valori e i contenuti di MySportChannel. Si è scelto di dare particolare rilievo alle ca-ratteristiche di contemporaneità, ma anche a quelle di accoglienza e vicinanza agli utenti (in quanto fruitori, ma anche generatori di con-tenuti).

Dal punto di vista progettuale, le difficoltà principali emerse da su-bito erano quelle di realizzare un’immagine troppo contemporanea e “di moda” con il risultato di spaventare e allontanare il pubblico meno sofisticato ed educato visivamente. All’opposto, scelte troppo conser-vatrici avrebbero potuto ridurre l’affezione del pubblico più giovane.

2.4 Il logotipo MySportChannel.

Page 49: MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

49

L’analisi delle realtà simili in termini di contenuti come i canali te-levisivi tradizionali legati agli sport, hanno indirizzato ulteriormente le fasi di ideazione: combinazioni di colori molto nette, incisività e linearità, potevano essere degli aiuti a far leggere il nostro marchio come parte di quel mondo.

Il logotipo definitivo, realizzato da Antonio Giacomin coadiuva-to da Daniele Severi, ha l’obbittivo di produrre una sintesi di tutte queste attenzioni. Con l’intento di non distrarre la lettura e favorirne l’incisività, si è scelto di costruire il logotipo senza parti iconiche, ba-sandolo su un unico font, il Geometric soft pro, capace di rendere in sintesi i valori del progetto. Realizzato nel 2009 da Roger S. Nelsson, il Geometric soft pro, è un carattere geometrico puro, rounded, che se pur molto rigido e regolare (con soli angoli da 90 e 45 gradi) non è pedissequamente modulare: le lettere hanno diverse larghezze, e spaziatura e crenatura sono corrette otticamente.

Siamo convinti che questo carattere rappresenti molto precisa-mente lo spirito di MySportChannel, razionale, tecnico, pragmatico, ma grazie all’arrotondamento degli angoli e alla spaziatura variabile, anche elastico, dinamico, piacevole e decisamente web 2.0.

MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Sopra. Fig. 14.Il logo di MySportChannel nella versione definitiva e in quella scartata orizzontale.

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Versione compatta

Versione orizzontale

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50 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

2.5.1 Le possibilità per la struttura. La prima idea del sito era molto semplice, si presupponeva la cre-

azione di un portale video, quindi i contenuti del sito erano princi-palmente quelli video. Questi però avrebbero avuto una provenienza ufficiale, cioè sarebbero stati creati in accordo con le società sportive locali. Si trattava di partite di campionato riprese da Fluido.it e mes-se on line per una successiva fruizione da parte degli appassionati. Il tipo di contenuti del sito in un primo momento sarebbero stati sola-mente di tipo premium, cioè provenienti dall’alto, dal proprietario del sito stesso che li immette per conto delle società sportive.

L’idea di permettere il caricamento di contenuti video da parte degli utenti stessi è arrivata subito dopo. Ci sono stati dei contatti spontanei da parte di sportivi locali che hanno proposto l’integrazio-ne dei propri contenuti sul sito, un appassionato di mountain bike ha proposto l’inserimento di un suo video realizzato facendo le riprese di un’escursione sportiva in bicicletta. Si è pensato quindi ad aprire il sito il più possibile, permettendo l’iscrizione e la partecipazione degli utenti. Abbiamo quindi introdotto la possibilità di strutturare il sito come luogo in cui coesistono tifosi, amatori e le società sportive: UGC e video premium.

L’inserimento delle notizie nella struttura è arrivato solo successi-vamente, dopo la fase di test del sito. Si è venuto a creare un contatto con un giornale locale sportivo che ha espresso la necessità di avere uno spazio in rete. In questo momento si è pensato di utilizzare que-sta richiesta per arricchire MySportChannel e di poter dedicare uno spazio a questo giornale all’interno del sito. Questa collaborazione in futuro può per permettere la promozione del portale tramite le

2.5 La struttura del portale.

Nella pagina accanto. Fig. 15. I diversi modelli considerati per la struttura del portale.

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51MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

VideoPremium

Video

Premium

Community

UGC

News

Video

Premium

CommunityUGC

Video

Premium

UGC

Modello 4. Un portale che oltre a video e community integra notizie tratte da una testata sportiva locale.Questo è il modello scelto.

Modello 1. Un portale video completamente realizzato da video Premium (realizzati specificatamente per le società sportive)

Modello 2. Un portale realizzato in parti uguali da video premium e UGC, contenuti realizzati dagli utenti.

Modello 3. Un portale realizzato sia da video Premium che da UGC.La community viene supportata da giusti strumenti come la creazione di pagine dedicate a gruppi di sportivi particolari.

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52 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

pagine cartacee del giornale e richiamare così i lettori sul sito. Inoltre questa testata può fornire notizie sugli eventi sportivi locali da inseri-re all’interno del sito e creare ulteriori contatti con le realtà sportive del territorio.

La struttura si è delineata quindi nel corso dei mesi ed è stata ridiscussa ogni volta si presentava un nuovo stakeholder con cui dia-logare. L’obbiettivo del sito è quello di attrarre il maggior numero di utenti possibile, in un ulteriore fase temporale dello sviluppo del progetto, solamente dopo la messa on line della fase di test ho ide-ato nuove caratteristiche da implementare all’interno della struttu-ra. Durante la fase di test il progetto risultava ancora troppo scarno e utilizzando il sito e confrontandolo con i suoi competitori (vedi cap 2.2 “Ispirazioni”), mi sono resa conto della necessità di ulteriori moduli dedicati agli utenti. Per questo motivo è sembrato naturale integrarlo con strumenti che catalizzano la partecipazione come la possibilità inserire pagine personali, ma anche con l’offerta di notizie provenienti dal giornale e dal quale arrivano i lettori indirizzati dagli annunci su carta.

Solamente nell’ultima fase del lavoro è stata scelta quindi una struttura definitiva anche se questa è stata nuovamente influenzata dal design dell’interfaccia, in questa fase infatti mi sono resa conto di quali potevano essere gli elementi necessari e superflui per quanto riguarda in particolare i moduli da inserire.

2.5.2 Struttura generale finaleCome abbiamo già evidenziato questo sito vuole essere composto

da tre elementi. Per prima cosa da una raccolta di video catalogati

Page 53: MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

53

sempre tramite dei tag, etichette che catalogano il contenuto in base allo sport trattato, la squadra o altre parole chiave rilevanti. Il secon-do fattore è la community di utenti, le loro relative pagine personali e quelle create su argomenti specifici. Per ultimo invece ci sono le notizie sportive locali, anch’esse catalogate con tag, che vengono in-serite grazie alla collaborazione il giornale sportivo. Questa struttura “tripartita” governa il design dell’interfaccia del sito.

Tutti questi ingredienti sono importanti nella progettazione, in-fatti, oltre ai contenuti video sportivi, che sono l’elemento più rile-vante, una buona parte del sito è animata e costruita dalla community stessa. Le notizie fornite dal giornale vengono invece contenute in una sezione particolare del sito e possono essere collegate ai video relativi all’argomento trattato nel singolo articolo scritto, queste non hanno la completezza e la lunghezza di quelle trattate su quotidiano, ma sono un semplice riassunto alla notizia, che può invitare alla let-tura su carta. Anche per questo motivo hanno un peso minore nella struttura del sito. L’organizzazione del sito è influenzata molto da questa tripartizione l’obbiettivo infatti è che sin dall’home page in-fatti siano distinguibili le tre differenti aree del sito.

MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

HOMElogin

ScElta dEllO SpOrt

caricaun

vidEO

ultiMividEO

lOg in

vidEO più viSti

cErca

paginE

nEwS

video correlati

video e news

pagineMiei video

profilo

ultimi post

risultativideo e news

tag clOud

utEnti

Sopra. Fig. 16.La struttura del portale con i suoi elementi principali.

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54 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

La progettazione della pagina quindi deve essere in grado di far comprendere subito questi elementi, infatti “la domanda principale che un utente si pone accedendo per la prima volta ad un sito è: A che cosa serve questo sito? Molti troppi siti sono fortemente carenti a questo proposito2”. Per questo motivo ho cercato nella progettazio-ne di evidenziare il più possibile la posizione di questi tre elementi in ordine di importanza.

Bisogna considerare inoltre come la struttura sarà caratterizzata da diversi elementi chiamati moduli, che vengono inseriti all’interno del sito. Questi costruiscono la pagina ad ogni richiamo in maniera differente e modulabile appunto in base alle esigenze. I moduli che lo costituiscono sono diversi:

• ilmoduloutenti,cheraccoglielalistadegliutentiiscritti al sito; • ilmodulodilogin,unformchepermettel’autenticazione e viene sostituito dal menu utente una volta effettuata; • ilmodulolingua,chepermettelasceltadellalingua con cui rapportarsi con il sito; • ilmodulonews,cheraccoglielenotizie;• ilmodulouploadvideo,chepermetteilcaricamento dei video sul sito; • ilmodulochecontieneilmenusportchepermette la scelta degli sport; • ilmodulocerca,perlaricercaspecifica;• ilmodulopagine,checontienelepaginecreatedagliutenti;• ilmodulotagcloud,chemostraunalistadelleetichette più utilizzate per la catalogazione di video e notizie;

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• ilmodulovideo,cheelencagliultimivideocaricati on line e i più visti.I moduli presenti in fase di test erano molti di meno, questo per-

ché non era ancora chiara la necessità di tali elementi per la naviga-zione del sito. Alcuni moduli sono stati rimossi, come ad esempio quello dedicato alla navigazione o quello che mostra gli utenti in linea in tempo reale. Questo modulo in particolare diventa inutile poiché a comunicare all’utente la frequentazione, e quindi se il sito suscita interesse, ci saranno i contenuti e gli avatar degli altri utenti.

MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

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56 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

Per realizzare un sito di queste caratteristiche è stato necessario con-siderare i diversi tipi di supporti informatici. La necessità di creazione di un database molto ampio di utenti e contenuti che venisse gestito in maniera veloce ha portato alla scelta del linguaggio di programmazio-ne dinamico. Con questi linguaggi vengono programmati dei softwa-re sia gratuiti che a pagamento che permettono la gestione di pagine web, questi sistema vengono chiamati Content Management System, in acronimo CMS, significa letteralmente “sistema di gestione dei con-tenuti”. Questo software viene installato su un server web ed è studiato per facilitare la gestione dei contenuti di siti web, svincolando in parte l’amministratore da conoscenze tecniche di programmazione. Esistono CMS specializzati, cioè appositamente progettati per un tipo preciso di contenuti come ad esempio un’enciclopedia on-line, un blog, un forum, e CMS generici, che sono più flessibili e consentono la pubblicazione di diversi tipi di contenuti. Tecnicamente un CMS è un’applicazione divisa in due parti: la sezione di amministrazione (back end), che serve ad or-ganizzare la produzione dei contenuti, post e l’upload video, e la sezione applicativa (front end), cioè la parte che l’utente web usa per fruire dei contenuti del sito. I CMS possono essere programmati in vari linguaggi tra cui più comunemente in PHP; attualmente sono disponibili diversi CMS che utilizzano questo linguaggio3. La scelta è stata fatta conside-rando quattro diversi tipi di CMS tutti open source: Joomla, PHPmo-tion, ClipBucket e Drupal. Il primo risulta particolarmente limitato per questo progetto, non essendo in grado di essere integrato con i moduli necessari, ed è quindi stato scartato. PHPmotion e ClipBucket inve-ce sono costruiti appositamente per la condivisione video, ma hanno un grosso limite: non permettono una buona indicizzazione su Google

2.6 Supporto informatico del sito.

Page 57: MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

57

del sito che supportano. Questo è un aspetto particolarmente negativo poiché è necessario che il portale sia facilmente rintracciabile tramite i motori di ricerca. Questo argomento è sicuramente una questione chia-ve per quanto riguarda i meccanismi del web 2.0 come hanno indicato nella sua teorizzazione O’Reilly e Battelle (si veda capitolo 1.2). Drupal invece è molto flessibile ed è particolarmente costruito per la gestione di una community, l’elemento cardine del portale4.

Dopo una prima idea e la scelta del CMS su cui basarsi, è stata de-cisa subito una necessaria fase di test e messa online di una versione scarna del progetto. In questo momento sono stati introdotti i primi contenuti, che hanno attratto le prime visite e di cominciato così a creare una rete. Per questo motivo si è cercato il contatto con società sportive locali. Uno degli stakeholder primari del progetto è l’Inter-club Muggia, una società sportiva di pallacanestro con la quale è stato stabilito un accordo per la messa on line delle partite della squadra. Questo è un obbiettivo che si vuole perseguire in futuro continuan-do a stringere accordi con le società sportive locali della provincia di Trieste, Gorizia e slovene. Durante questa fase di test state messe on line alcune partite di basket che hanno generato alcune visite. Alcuni utenti si sono iscritti al sito condividendo anche dei video già presen-ti su altre piattaforme come YouTube, il portale infatti permette sia l’utilizzo di un server proprietario per ospitare i contenuti sia l’inseri-mento utilizzando piattaforme esterne.

Il sito è stato visibile dal 15 novembre al 31 dicembre 2009, ed ha collezionato 1.920 visitatori unici arrivando ad un picco di 122 alla messa in onda del derby tra la squadra femminile dell’Interclub e della società Ginnastica Triestina.

MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

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58 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

2.7.1 Il metodo di progettazione dell’interfaccia. La progettazione dell’interfaccia può essere suddivisa in due fasi.

La prima fase generale, in cui è stata progettata schematicamente utilizzando schizzi di layout e post-it, ponendo attenzione alla dispo-sizione degli elementi del sito e la loro grandezza. La seconda invece si occupa di caratterizzare il più possibile graficamente l’interfaccia decidendo font, colori, sfumature, forme, icone ed elementi grafici. Questi fattori sono stati studiati in base alla struttura per permettere un utilizzo intuitivo dell’interfaccia e, come dicevamo, comunicare in maniera immediata le caratteristiche ponderanti del portale.

Ho eseguito molti schizzi di layout che nella fase iniziale cercava-no di prefigurare una disposizione ottimale degli elementi necessari al sito. Questi raccontano le differenti ipotesi sondate nel corso del tempo. Durante la progettazione però, mi sono resa conto di come questo metodo fosse limitante poiché mancava ancora una visione globale dei moduli precisi che sarebbero andati a comporre il sito inoltre non mi permetteva di pensare velocemente alle eventuali possibilità alternative. Per questo motivo sono passata alla proget-tazione tramite post-it mobili che mi permettessero di cambiarne la disposizione e il colore rapidamente. In questa maniera mi sono resa conto dei moduli eccedenti o di quelli comunque non necessari alla semplice navigazione del sito. In questo caso specifico ho utilizzato il colore rosa per evidenziare le zone dedicate agli annunci pubblici-tari, il colore azzurro per le notizie mentre gli altri componenti dedi-cati a video e community e form da compilare (il modulo di ricerca e quello di login) sono stati collocati su post-it di colore giallo. Il verde invece è stato utilizzato per i menu che contengono i tag che cata-

2.7 L’interfaccia grafica.

Nella pagina accanto. Fig. 17. Schizzi per la progettazione del layout del sito e studio delle pagine tramite post-it.

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59MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

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60 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

logano tutti i contenuti: il menu degli sport e la tag cloud, la nuvola delle etichette che le raccoglie tutte. Questa scelta di colori diffe-rente è stata necessaria per cercare di distinguere le varie parti del sito e agevolare così la progettazione. In questa maniera però non si possono conservare i passi precedenti fatti nella organizzazione di questa interfaccia, che scompaiono coperti da una nuova soluzione. Per questo motivo la fase precedente a questa è stata importante per cominciare a delineare in maniera generale la struttura. Utilizzando questo metodo si può immaginare l’ingombro dei vari elementi e co-minciare a pensare alla loro caratterizzazione grafica ipotizzando in maniera schematica il loro aspetto. I risultati visibili in queste pagi-ne sono quelli che hanno poi fatto da base per la caratterizzazione grafica finale del sito.

Fig.18. Home.I moduli sono distribuiti in base all’odine di importanza. Sono presenti tutti i moduli che fanno parte del sito ed in particolare sono visibili gli ultimi video caricati.

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61MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Fig.19.Login. Una volta effettuato il login appare in menu utente in alto a destra e i moduli vegono personalizzati in base ai tag più usati dall’utente.

Fig.20. I miei video.Al posto del player viene visualizzata una lista dei video caricati dall’utente.

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62 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

Fig.21.Pagine.Al posto del player vengono visualizzate le pagine create dagli utenti.

Fig.23.Scelta sport.Una volta scelto lo sport con il menu a sinistra tutti i moduli visualizzano solo video, news e pagine relativi allo sport scelto.

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63MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Fig.22.Cerca.I risultati della ricerca vengono visualizzati al posto del player video l’area principale del layout.

Fig.24.News.La notizia selezionata viene visualizzata nell’area del player.

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64 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

2.7.2 La prima fase generale di schematizzazione dell’interfaccia.

In primo luogo si è tentata la messa on line in fase di test con un layout dell’interfaccia molto semplice, dopo l’analisi della versione on line in fase di test, l’interfaccia è stata progettata a tre colonne, una centrale più ampia e due laterali minori. Questa disposizione, anche se ordinata, non permetteva la gestione di un player di dimen-sioni tali da essere abbastanza presente. Ampliare lo spazio dedicato al player è una scelta importante poiché, oltre a comunicare all’uten-te l’importanza fondamentale del video nel portale, è legata anche ad un fattore tecnico. Attualmente infatti con l’aumento della capa-cità di banda delle connessioni internet e della disponibilità di spa-zio da parte di siti che ospitano video, la qualità video è aumentata permettendo quindi la distribuzione di formati ad alta definizione. Per questi motivi, in una fase successiva della progettazione, ho adot-tato una struttura a due colonne nella parte superiore della pagina dove si trova il player. Nella parte inferiore invece sono presenti tre o quattro colonne in base ai contenuti visualizzati. La struttura così predisposta si adatterà alle pagine dinamiche di volta in volta e non cambierà quasi mai ad eccezione di casi in cui sia necessario inserire altri contenuti nell’area predisposta per il player video. Questo acca-de durante la visualizzazione di risultati di ricerca oppure la lettura delle notizie.

Nella pagina accanto.Fig.25.Confronto dei layout in tre diverse fasi del progetto.

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65MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Layout fase test

Logo

AD

Tag

Login

Login

AD

Barra degli sport

AD

Video

Video

Notizie

Logo

Primo progetto

Layout definitvo

Lingua Menu utente / Login

Notizie

VideoMenuSport

Uploadvideo

Tag cloud

ListaVideo Pagine

Logo

Cerca

Utenti

Lista Video Orizzontale

AD

AD

AD

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66 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

2.7.3 Gli organi dell’interazione.

2.7.3.1 L’Intestazione.La parte più in alto della pagina è quella che ne caratterizza l’iden-

tità: l’intestazione o header. Questa è la zona utilizzata per la collo-cazione del logotipo, che occupava la sinistra dell’header già duran-te la fase di test, questa disposizione è conforme a quella adottata dalla maggior parte dei siti. La zona in alto a sinistra è il punto dove cade l’occhio appena si visualizza una pagina, per questo motivo è la più utilizzata per il logo o il nome del sito. L’area libera a destra del logo potrà poi essere utilizzata per banner pubblicitari molto visibili. Inoltre, in questa parte sulla destra, ho deciso di collocare il modulo

Lingua Menu utente / Login

Notizie

VideoMenuSport

Uploadvideo

Tag cloud

ListaVideo Pagine

Logo

Cerca

Utenti

Lista Video Orizzontale

AD

AD

AD

Fig.26.Disposizione degli elementi nell’intestazione.

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67

Fig.27.La posizione del menu Sport.

per l’inserimento dei video. È la caratteristica principale del sito ed in questa posizione resta sempre in vista la possibilità di caricare i propri contenuti.

2.7.3.2 La scelta dello sport.Il portale ha la necessità di una struttura che rispecchia la molte-

plicità degli sport trattati. Poiché gli utenti che arrivano a visitarlo avranno come prima necessità quella di scegliere lo sport preferito abbiamo deciso di tenere in evidenza la lista delle diverse discipli-ne sportive. I video sono infatti catalogati con tag differenti, ma è necessario che sia specificato un tag unico e prioritario per quanto riguarda lo sport al momento dell’inserimento. In questa maniera se-

MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Lingua Menu utente / Login

Notizie

VideoMenuSport

Uploadvideo

Tag cloud

ListaVideo Pagine

Logo

Cerca

Utenti

Lista Video Orizzontale

AD

AD

AD

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68 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

lezionando lo sport in un apposito menu gli utenti potranno avere accesso solamente ai video inerenti a quella determinata disciplina.

La prima questione progettuale che si è presentata è quella riguar-dante la collocazione del menu sport. Questo ha diversi compiti: deve far comprendere al suo utente la possibilità di visualizzare soltanto i contenuti in base al tipo di disciplina sportiva che può interessargli; deve far capire che il sito è dedicato ugualmente a tutti gli sport; deve essere di facile accesso ed evidente. Per prima cosa nella fase di test il menu degli sport è stato collocato in alto in orizzontale subito sotto l’intestazione della pagina con il logo. Questa posizione è sicuramente ottima, ma ha un limite: nel momento in cui gli sport superano un cer-to numero non possono rientrare agevolmente nel menu obbligando il gestore del sito ad inserire solamente alcuni di essi e perdendo quindi l’accesso agli altri. Per questo motivo si è pensato ad un menu orizzon-tale scorrevole che possa così comprendere un numero di sport teori-camente illimitato. Nonostante la soluzione possa sembrare ottimale, non lo è: questo menu non è facilmente navigabile e intuitivo, inoltre richiede un’architettura di programmazione tale da rendere difficoltosa l’indicizzazione dei suoi contenuti da parte dei motori di ricerca.

Si è resa necessaria una soluzione che permetta una rapida visi-bilità, ma anche la possibilità di raccogliere un numero di elemen-ti nella lista di sport maggiore. Per questo motivo è stata scelta una lista verticale che può ospitare più voci. In futuro potrà tramutarsi o integrarsi con un menu a tendina. Questo tipo di menu può quin-di aprirsi, coprendo il resto dei contenuti in caso di una lista lunga, soltanto quando l’utente lo richiede. L’elemento è stato collocato a sinistra della pagina sotto l’intestazione e la scelta della lingua, questa

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Fig.28.La posizione del menu utente .

collocazione è stata scelta poiché è un menu che deve essere in vista, ma alla stesso tempo meno accessibile. Verrà utilizzato presumibil-mente poche volte, perché il singolo utente è solitamente interessato ad uno o due sport contemporaneamente. Nella parte sinistra dello schermo sono collocate quelle funzioni utilizzate più di rado, come appunto la scelta della lingua.

2.7.3.3 Il menu utente.La community è costituita dagli utenti che scelgono di registrarsi

al sito e che partecipano attivamente alla sua costruzione, per questo motivo una delle particolarità della struttura del portale deve essere l’area dedicata all’utente, in particolare il menu utente.

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70 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

Nel momento in cui non si è autenticati nel sito è presente un form che richiede la registrazione o l’autenticazione. Nel caso in cui sia già stata fatta, al suo posto sarà visibile un menu con l’indicazione del nome utente, che permette l’accesso al profilo, ai propri video, alle pagine create e agli ultimi post realizzati. Nella fase di test il menu si trovava nella parte destra a metà pagina circa. Questa posizione è sicuramente poco utile per chi vuole navigare agevolmente sul sito; essendo un menu personale e molto utilizzato è necessario che lo rie-sca ad individuare velocemente.

Nella prima fase di progettazione è stato collocato in home page subito sotto la lista degli ultimi utenti, ma la sua posizione risultava ancora inadeguata. In questo luogo infatti perdeva d’importanza a cau-sa dell’ordine di lettura a cui sottostava, nonostante fosse uno degli elementi cardine del portale. Per questi motivi nella seconda fase di progettazione dell’interfaccia ho scelto di inserirlo in alto a destra in maniera orizzontale creando una fascia subito sotto l’intestazione. In questa posizione non occupa molto spazio ma si trova in un’area molto favorevole all’interazione, poiché resta sempre visibile all’utente.

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Fig.29. La posizione del player video.

2.7.3.4 Il player video.

Il player video ha una sua area precisa nel sito, si trova sulla sinistra al lato del menu sport. Inizialmente, durante la fase di test, i video compa-rivano in un elenco sull’home page associati ad un immagine provenien-te dal video stesso. Nella prima fase di progettazione l’interfaccia è stata progettata a tre colonne, una centrale più ampia e due laterali minori. Questa disposizione, anche se ordinata, non permetteva la gestione di un player di grandi dimensioni. Ampliare lo spazio dedicato al player è una scelta interessante poiché, oltre a comunicare all’utente l’impor-tanza fondamentale del video nel portale, è legata anche ad un fattore tecnico. Attualmente infatti con l’aumento della capacità di banda delle connessioni e della disponibilità di spazio da parte di siti che ospitano

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Fig.30. La disposizione degli altri moduli.

video, la qualità video è aumentata, come già ricordato, permettendo quindi la distribuzione di formati ad alta definizione, come accade su YouTube o Vimeo che distribuiscono video di formato 720p. Per questi motivi in una fase successiva della progettazione ho adottato una strut-tura a due colonne nella parte superiore della pagina nella quale è pre-sente il player, mentre in quella inferiore a più colonne in base ai conte-nuti di volta in volta visualizzati. Questa struttura si è ispirata a quella di Joost, anche se con alcune modifiche, per quanto riguarda i contenuti disponibili alla destra del player. L’auspicio quindi è quello di essere in grado di accogliere in futuro anche video in alta definizione.

2.7.3.5 Gli altri moduli: utenti, cerca, notizie, pagine, video.Altri moduli di minore importanza completano l’home page, questi

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73MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

sono moduli che si aggiornano in base alle ricerche e alle novità sul sito. Il modulo utenti si trova a destra del player. Nell’home page contiene so-lamente gli utenti appena iscritti, mentre una volta effettuato il login vi-sualizza gli utenti con cui si è stretta un’amicizia, il modulo diviene quindi la lista amici. Questi vengono sempre visualizzati in base al loro avatar e aggiornati costantemente. Questo modulo è molto importante perché comunica l’altro elemento costitutivo del sito: la community. Per questo motivo ho scelto una posizione privilegiata per questo modulo.

Il modulo “cerca” invece è molto ridotto, ma è sicuramente un opzio-ne essenziale per la navigazione del sito, per questo motivo si trova in alto a destra subito sopra il modulo utenti.

Le notizie sono il terzo elemento che costituisce MySportChannel, queste però non hanno il peso degli altri due. Per questa ragione si trova-no sotto il player video a sinistra, quindi in un ordine ipotetico di lettura successivo al modulo degli utenti. Ne verranno mostrati solamente i titoli e verranno aggiornate quotidianamente. Nel caso in cui si voglia leggerle più approfonditamente, cliccando sul titolo della notizia stessa, questa sarà visualizzata nell’area del player per esteso. Gli articoli non saranno mai riportati completamente, chi vorrà leggerli completamente infatti dovrà ricercare la versione cartacea del giornale.

Il modulo video invece permette di elencare una lista di video appena caricati (se ci troviamo in home page) o personalizzata in base alle azio-ni dell’utente (se ha già effettuato il login o se si ha già scelto uno sport dall’apposito menu). Questo modulo si trova centralmente, sotto l’area occupata dal player video e non era previsto nella versione beta del sito: è uno strumento necessario per portare l’attenzione sui nuovi contenuti ed invogliarne la visione.

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74 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

2.7.3.6 I banner pubblicitari.La sussistenza del sito è garantita dalle sue entrate pubblicitarie,

per questo motivo, sin dalla fase di test, sono stati inseriti alcuni ban-ner pubblicitari. Inizialmente è stato utilizzato AdSense, il servizio di Google che permette l’inserimento pubblicitario in base ai contenuti della pagina stessa. I banner pubblicitari hanno delle dimensioni fisse standard, nella fase di test sono stati utilizzati due tipi di annunci. Il primo chiamato leader board è stato usato orizzontalmente per tutta la larghezza della pagina, subito sotto l’intestazione e ha dimensioni di 728x90 pixel. Il secondo tipo invece è di 200x200 pixel utilizzato all’interno dei contenuti. Questi annunci possono essere di differenti tipologie: testo, grafici, video o insieme di link. Si tratta di annunci

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Fig.31.I banner pubblicitari nelle diverse posizioni all’interno del layout.

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75MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

che sono molto diversi tra loro graficamente e che quindi vanno ben conosciuti per capire la maniera in cui possono essere posizionati. L’obbiettivo dell’annuncio è che possa essere gradevole e ben integra-to, ma che non scompaia confuso tra gli altri contenuti. Gli annunci AdSense cambiano continuamente in base agli argomenti della pa-gina in cui si trovano e, anche se il contenuto non viene aggiornato, l’annuncio potrà essere sempre differente. Per questo motivo la pro-gettazione della pagina dovrà tenere conto della possibilità di inse-rire le diverse tipologie e dimensioni degli annunci. Nel nostro caso si è scelto di mantenere un banner orizzontale e uno o due annunci quadrati, il banner utilizzato nella seconda fase di progettazione è differente da quello usato nella fase di test, più piccolo per permette-re assieme ad esso l’inserimento del modulo per il caricamento video nell’intestazione.

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76 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

Codici esadecimali dei colori web utilizzati.

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77MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

2.7.4 La caratterizzazione dell’interfaccia grafica.Una volta stabilite le posizioni dei vari moduli e il peso che devono

assumere nella pagina si è reso necessario caratterizzare graficamente l’interfaccia. Questo lavoro è stato essenziale per comunicare il tono del sito e dare il ruolo progettato ai diversi elementi. In particolare in questa fase è stato stabilito esattamente l’aspetto che i moduli e i vari menu avrebbero dovuto avere, i colori principali su cui lavorare e i font da utilizzare.

Molte delle riflessioni utilizzate per progettare il logotipo sono state riprese per realizzare l’aspetto visivo dell’interfaccia. Gli obiet-tivi generali erano quindi di realizzare un ambiente semplice, acco-gliente, facilmente fruibile, ma anche accattivante, dinamico e evi-dentemente a tema sportivo, ponendo attenzione ai fruitori tipo identificati in fase di brief.

Esistevano però anche delle altre necessità, diverse e più specifi-che rispetto al progetto del marchio. Era importante tenere in consi-derazione l’esigenza di comunicare anche autorevolezza e affidabilità da parte della Web TV, riuscendo contemporaneamente a restare leg-geri e popolari.

Le cromie di riferimento scelte sono, come per il logotipo, il nero e l’arancio. La coerenza con l’immagine coordinata rafforza l’identità del sito, riuscendo a introdurre i valori del progetto. Come già accen-nato precedentemente, l’arancio, colore positivo per eccellenza, vuo-le esprimere la gratuità, la dinamicità e i valori di socialità e la forza emotiva dello sport. Abbinato con i fondi ad alto contrasto come il

Nella pagina accanto. Fig. 32. L’aspetto finale della home page dopo la caratterizzazione grafica.

«

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78 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

nero, il bianco e il grigio medio porta incisività e forza, come proprio della comunicazione visiva a tema sportivo.

L’uso del colore non ha funzione puramente espressiva ed evocati-va, ha anche un valore funzionale molto determinante. La parte supe-riore dello schermo, come già esposto nella precedente fase, accoglie il player. Questa parte superiore è stata realizzata in colore nero, per garantire un ideale isolamento e un risalto in termini cromatici delle immagini in movimento.

La parte inferiore, che contiene gli svariati tipi di moduli, inve-ce è di colore bianco, staccandosi visivamente in maniera netta dalla zona superiore. La separazione di queste due aree, che abbiamo visto essere così differenti in termini di contenuti e fruizione è quindi esa-cerbata dal forte contrasto delle due cromie, colori che identificano immediatamente anche i livelli di priorità. I contenuti su fondo nero, ad alto contrasto e molto visibili, sono i contenuti centrali, fonda-mentali, mentre i contenuti su fondo bianco, pur leggibili e chiari, risaltano con minore forza nella pagina, definendosi come accessori (se pur in molti casi decisamente necessari).

Oltre ai colori istituzionali, l’interfaccia introduce un nuovo colo-re, l’azzurro, che va ad abbinarsi in maniera complementare all’aran-cione, senza turbare l’equilibrio cromatico del progetto, ma anzi completandolo. L’inserimento di questa tinta fredda è limitato al box delle notizie, che richedeva una visibilità particolare e doveva sugge-rire una certa alterità dal resto dei contenuti. Inoltre l’azzurro, colore del pensiero e della razionalità, garantiva un tono di maggiore auto-revolezza e serietà a questa area.

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79MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Il font scelto per testi e titoli, che caratterizza in maniera sostan-ziale il progetto, è l’Helvetica Neue, la versione riveduta da Linotype nel 1983 del fondamentale carattere di Max Miedinger. La scelta di questo font è stata dettata dalla necessità di utilizzare un lineare in grado di essere essenziale e leggibile su schermo, ma che allo stesso disegnasse piacevolmente i titoli utilizzandolo nei suoi pesi differen-ti. L’Helvetica porta al progetto, soprattutto per l’uso del light nei titoli, i suoi valori strutturali di leggerezza, equilibrio ma anche auto-revolezza e ordine. Per i titoli ho utilizzato un corpo 28 di peso light mentre per i testi corpo 12 e peso regular. Per quanto riguarda il menu per la scelta degli sport e della lingua invece ho scelto un corpo 12 di peso bold rispettivamente in maiuscoletto e in tondo.

La gestione degli spazi e la posizione degli elementi, box e tasti è stata particolarmente curata, non solo dal punto di vista dell’usabilità e dell’interazione. Infatti la scelta di ottenere pulizia, ordine e chia-rezza ha sottointeso tutte le fasi della progettazione grafica.

In questo senso soprattutto la sezione inferiore del sito è organiz-zata con precisi allineamenti fra i box e molta aria tra gli elementi.

Nella parte superiore i moduli non sono stati inseriti in box come in quella inferiore poiché è stato necessario lasciare più spazio pos-sibile attorno al player. L’ordine è stato garantito ugualmente dagli spazi e dall’uso del font: il menu degli sport è quindi una lista di nomi in maiuscoletto, e gli utenti sono individuati esclusivamente dagli avatar visualizzati.

È importante sottolineare la caratterizzazione del tasto per l’uplo-ad video in alto a destra, particolarmente evidente grazie al colore arancione e alla forma arrotondata. Avevo la necessità di far notare

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80 Capitolo 2. MySportChannel: concezione ed ideazione.

particolarmente questa caratteristica del sito per invogliare gli utenti all’upload video.

Gli spazi dedicati agli annunci pubblicitari sono stati allineati e conformati a quelli degli altri elementi, in questa maniera risulteran-no ordinati nella pagina senza confondersi con i contenuti.

Il progetto grafico per essere completo doveva tutelare ancora al-cune priorità di comunicazione. Bisognava essere sicuri che l’ordine e la regolarità della disposizione dei moduli non offrisse un ambiente troppo spoglio o crudo, magari apparendo povero o artigianale. La soluzione è stata quella di utilizzare diverse sfumature leggere per arricchire i campi testuali, contornandoli con filetti sottili.

Pur essendo una modalità molto diffusa nelle abitudine grafiche del web 2.0, l’uso di questi minimali accorgimenti è stato ridotto al minimo necessario, in controtendenza rispetto alle mode visive at-tuali, per non ottenere un eccessivo appesantimento e mantenere l’aspetto fresco e chiaro del progetto.

Grazie a questo percorso, ora tutti gli obiettivi di comunicazio-ne sono stati raggiunti. Il sito di MySportChannel propone un am-biente genuino e accogliente che non trascura piacevolezza estetica e affidabilità.

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81MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

note

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1 http://www.cheapprofonts.com/Geometry_Soft_Pro_Bold_A.php2 Roberto Polillo in G. Anceschi, M.Botta M. A. Garito, L’ambiente dell’apprendimento web design e processi cognitivi, pag. 206.3 Voce di Wikipedia: Content management system, http://it.wikipedia.org/wiki/Content_management_system (ultimo accesso 28/02/2010).4 http://drupal.org/about

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82 Conclusioni

Nonostante il percorso progettuale sia stato abbastanza comples-so, questo non è certo esaurito. Si può considerare la progettazione del sito fino a qui affrontata solamente come una prima fase. La for-ma definitiva di una pagina web non trova il suo compimento con la messa on line, perché nel momento in cui il sito viene reso pubblico e quindi comincia ad essere visualizzato dai suoi utenti viene offerta al progettista un ulteriore fase di riflessione.

Bisogna considerare la rete come un laboratorio in cui gli studi non si fermano mai. Questo è dovuto alla natura di internet e alla presenza costante dei suoi utilizzatori. Dal lato puramente tecnico e informatico (ed in particolare quello che riguarda la gestione di pa-gine web) il cambiamento è costante. I linguaggi di programmazione vengono continuamente aggiornati; nel nostro caso il CMS Drupal viene spesso modificato e implementato dagli utenti con componen-ti che vengono rilasciate gratuitamente. Questi nuovi “pezzi” di sof-ware quindi possono essere utili per un’evoluzione del sito o per far semplicemente funzionare meglio la sua interfaccia.

Un’altra variabile importante da considerare nella fase che decor-re dopo la messa on line sono i dati di accesso al sito. La raccolta di questi dati avviene tramite sistemi di analisi degli accessi come Goo-gle Analytics. Si ottengono così una serie di parametri che vanno dal semplice numero di contatti stabiliti, alla frequenza di rimbalzo (la percentuale con di utenti che abbandona il sito stesso subito dopo averlo visualizzato), alla provenienza delle visite, alle parole chiave con cui viene trovato sui motori di ricerca, alle visite dirette (che av-

Conclusioni.

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83MySportChannel. Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

vengono immettendo l’indirizzo direttamente nel browser), fino alla durata media della permanenza delle visite.

Altri dati vengono ricavati dal sistema che governa gli annunci pubblicitari; possiamo sapere in quale posizione della pagina sono più efficaci e quanti contatti ricevono ognuno. Si può decidere anche di filtrare gli annunci che ci sembrano meno adatti di volta in volta e non farli apparire così sul nostro sito.

Un altro riscontro verrà dato dal numero di utenti che si iscrive-ranno al sito, questo dato sarà inequivocabile e di particolare interes-se perché rispecchierà in buona parte l’efficacia del sistema fino ad ora costruito. Gli iscritti al portale formeranno la community tanto desiderata, ma sicuramente, anche se numerosi, non basteranno a fornirci la certezza dell’interesse suscitato dal sito. Il numero di vi-deo che essi caricheranno on line, la loro partecipazione quantificata dai commenti, le visioni dei video e le pagine create saranno i dati che ci interesseranno per valutarne il successo.

Tutti questi dati non restano solamente una lista di numeri, ma ge-nerano delle considerazioni che fanno ridiscutere sia la struttura che l’interfaccia del sito. Potremo accorgerci infatti che alcuni annunci sono posizionati in maniera sbagliata perché attraggono pochi clic oppure che non vengono utilizzate delle caratteristiche del sito come la creazione di pagine personali e a quel punto decidere di cambiare qualcosa. Insomma questa fase decreta il successo della progettazio-ne, ma non si deve temere qualche un piccolo insuccesso che diven-terà lo stimolo per cambiare.

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84 Conclusioni

Tutte queste però sono considerazioni che vengono fatte sola-mente dopo la messa on line, manca quindi una fase interessante per valutare l’interfaccia del sito: lo user test. Prima della pubblica-zione, può essere necessaria una fase un cui si propone l’interfaccia del sito a utenti estranei al progetto per valutarne la sua usabilità. Si tratta di chiedere all’utente dopo una sessione di navigazione sul sito la sua valutazione sull’esperienza tramite un questionario. Il giudizio sull’esperienza dell’utente può essere effettuato anche da un soggetto esterno che ne osserva i movimenti durante la na-vigazione, sia chiedendo all’utente di esprimere ad alta voce le sue considerazioni durante tutta la navigazione, che usando una regi-strazione video per valutare a posteriori le incertezze dell’utente. Bisogna considerare che, anche se un’interfaccia ci sembra corret-tamente progettata, non si può dare per scontato che sia efficace. Quello che può sembrare giusto al suo progettista potrebbe essere in realtà una soluzione errata.

Oltre all’aspetto del monitoraggio è necessario parlare anche del-la promozione on line e offline del portale ed in particolare di come si progetta di far visitare il sito da un maggior numero di persone pos-sibile. Uno strumento in proposito è dato dalla collaborazione con la testata giornalistica sportiva locale che potrà pubblicizzare sulle sue pagine il proprio spazio inserito all’interno di MySportChannel. Chi si collegherà troverà quindi le notizie che ha già letto in forma car-tacea, ma che saranno arricchite da video inerenti allo sport trattato nel testo. Questo potrà accrescere l’interesse del lettore che quindi resterà a navigare sul sito.

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Un’altra possibilità sarà la creazione di legami con le diverse so-cietà sportive che possono essere interessate a trasmettere le proprie partite e quindi a promuoversi gratuitamente, esse stesse diffonde-ranno tra i propri giocatori e sostenitori il sito o stampando l’indi-rizzo nei banner esposti alle partite. Potranno comunicare a tutte le persone che ruotano intorno alla loro società, la presenza di materiali video interessanti.

Ancora un altro strumento saranno i social network come Face-book e Twitter, che verranno utilizzati per comunicare gli aggiorna-menti del sito e l’introduzione di nuovi contenuti ad un potenziale bacino di utenti.

Queste sono le prossime fasi da affrontare per far evolvere il progetto, molto probabilmente alla luce dei dati raccolti il sito sarà costantemente modificato nei prossimi mesi, cercando così di per-fezionarne sia la sua forma che la sua efficacia comunicativa. I conte-nuti generati dagli utenti saranno quindi perennemente monitorati e pubblicizzati. La community dovrà essere seguita attentamente; verrà incentivata ad espandersi e proporre e promuovere una cultura sportiva alternativa a quella calcistica italiana. Ci si augura che questa cultura sportiva globale dimostri altrettanto coinvolgimento e pro-fondità nel territorio locale per poi espandersi al resto del web.

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Intervista video a Piero De Chiara di Telecom Italia, responsabile per lo switch off dall’analogico al digitale, visibile all’indirizzo:http://www.key4biz.it/Key_Video/2009/05/Piero_De_Chiara_Telecom_Italia_Digitale_Terrestre_IPTV_Tv_satellitare_switchoff.html (ultimo accesso 28/01/2010).

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Indice delleimmagini

Le immagini presenti nella tesi e non elencate di seguito sono state realizzate da me.

Fig.1 Chris Harrison, Carnegie Mellon University, USA , http://www.chrisharrison.net/projects/InternetMap/index.html

Fig.2 http://www.rai.tv/dl/RaiTV/homeTv.html

Fig.3 http://locast.mit.edu

Fig.4 http://current.com

Fig.5 http://www.theblogtv.it

Fig.6 Rielaborazione grafica della mappa disponibile all’indirizzo http://www.altratv.tv

Fig.7 http://jaycut.com

Fig.8 Rielaborazione grafica della mappa meme disponibile all’indirizzo http://oreilly.com/web2/archive/what-is-web-20.html

Fig.9 Rielaborazione del grafico disponibile all’indirizzo http://it.wikipedia.org/wiki/File:Moore_Law_diagram_(2004).png

Fig.10 Composizione di logo disponibili all’indirizzo http://creativecommons.org/about/downloads

Fig.11 http://www.hulu.com

Fig.12 http://www.joost.com

Fig.13 http://www.vimeo.com

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Antonio Giacomin, che ha seguito, commentato e dato risposte ai miei dubbi.

Francesco Furlan per aver letto e commentato le varie versioni della tesi ed inoltre aver avuto la pazienza di seguire i miei ragionamenti anche se notturni.

Maria Chiara Toncich e Anna Meneghetti per il sostegno di tutti questi mesi e la disponibilità costante.

Elena Panciera per aver letto e revisionato con professionalità ed affetto.

Ringraziamenti

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Universita IUAV di VeneziaFacoltà di Design e Arti

Corso di Laurea Specialisticain Comunicazioni Visive e Multimediali

MySportChannel.Progettazione di un portale video dedicato agli sport minori.

Tesi di laurea di Antonella Coppola - mat. 261837Relatore Giovanni AnceschiSessione marzo 2010