Mutazioni somatiche e germinali Progenie normale Tessuto somatico Tessuto germinale Clone cellulare...
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Mutazioni somatiche e germinali
Progenie normale
Tessuto somatico
Tessuto germinale
Clone cellulare mutante
Progenie normale
Progenie mutante
Mutazione somatica Mutazione germinale
Cloni cellulari mutanti
Eventi mutazionali
Mutazione precoceMutazione tardiva
Tempo
Popolazioni iniziali
Popolazioni finali
TASSO DI MUTAZIONE E FREQUENZA DI MUTAZIONE
Il tasso di mutazione misura la frequenza con cui una mutazione si origina ex novo in un’unità di tempo “biologico” (di solito una generazione)
La frequenza di mutazione misura la frequenza della mutazione in una popolazione nel momento dell’osservazione
Il tasso di mutazione è di una nuova mutazione ogni 7 divisioni cellulari
La frequenza di mutazione nella 4° generazione è di 2 mutanti su 8 cellule
MUTAZIONI CROMOSOMICHE STRUTTURALI (RIORDINAMENTI) O NUMERICHE
• Si studiano attraverso:
• a) l’analisi morfologica al microscopio ottico;
• b) l’analisi genetica delle conseguenze fenotipiche specifiche.
Sono modificazioni ereditabili nella struttura o nel numero dei cromosomi; producono il cambiamento del numero o della posizione dei geni, ma non la comparsa di nuovi alleli
•Le mutazioni strutturali derivano dal danneggiamento dei cromosomi;
•le mutazioni numeriche derivano dall’alterazione dei meccanismi di distribuzione dei cromosomi
MUTAZIONI CROMOSOMICHE: caratteristiche generali
• Le mutazioni cromosomiche possono essere:
•Bilanciate: tutti i geni sono presenti nello stesso numero di copie (inversioni, traslocazioni, fusioni e fissioni centriche; euploidie);
•Sbilanciate: alcuni geni sono presenti in un numero di copie diverso da tutti gli altri geni (duplicazioni, delezioni, aneuploidie).
•Stabili: hanno un’elevata probabilità di essere ereditate così come sono;
•Instabili; hanno un’elevata probabilità di originare ulteriori mutazioni.
A A B B C C
ORIGINE DEI RIORDINAMENTI STRUTTURALI
A
B
C
A
B
ROTTURA
DELEZIONE TERMINALE (instabile)
SI PERDE IL FRAMMENTO ACENTRICO
C
A
B
C
A
B
C
APPAIAMENTO
IRREGOLARE CROSSING OVERINEGUALE
A
B
B
C
A
C DELEZIONE INTERSTIZIALE(stabile)
DUPLICAZIONEIN TANDEM(stabile)
complementari
ORIGINE DEI RIORDINAMENTI STRUTTURALI 2:due rotture su due bracci diversi dello stesso cromosomaA
B
C
D
E
F
F
B E
A
C D
FB E
AC D
SI PERDE IL FRAMMENTOACENTRICO
ANELLO (instabile)
FB E
AC D
B
C D
A
D
C
B
E
FINVERSIONEPERICENTRICA(stabile)
F E
A
2 rotture
ORIGINE DEI RIORDINAMENTI STRUTTURALI 3:due rotture sullo stesso braccio dello stesso cromosoma
A
B
C
D
E
F
SI PERDE IL FRAMMENTOACENTRICO
DELEZIONEINTERSTIZIALE(stabile)
A
B
D
C
E
F
INVERSIONEPARACENTRICA(stabile)
F C E
D B
A
FC E
D B A
C
D
F E
B A
F C E
D B A
ORIGINE DEI RIORDINAMENTI STRUTTURALI 4:due rotture su due cromosomi diversi
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
M
N
A
B
C
D
E
F
G
H
IL
MN
A
B
C
G
H
IL
A
B
C
D
E
F
G
H
IL
MN
2 rotture
SI PERDE IL FRAMMENTOACENTRICO
MN D
EF
A
B
C
M
N
G
H
I
L
D
E
F
CromosomaDicentrico(instabile)
TRASLOCAZIONERECIPROCA
STABILE
ORIGINE DEI RIORDINAMENTI STRUTTURALI 5:riordinamenti al livello del centromero
2 rotture
SI PUO’ PERDERE IL CROMOSOMA PUNTIFORME
FISSIONE CENTRICA
STABILE
A
B
C
D
E
F
A
B
F
E
D
C A
B
FE
DC
A
B
C
D
E
F
FUSIONE CENTRICA
STABILE
?
Origine di mutazioni numeriche 1: monosomie e trisomie A- IN MITOSI
2n +1
2n - 1
2n - 1
2n - 1 2n - 1
2n
Non disgiunzione
Perdita cromosomica
Perdita cromatidica
Il risultato di alterazioni semplici alla mitosi è la comparsa di cellule monosomiche e trisomiche
Origine di mutazioni numeriche 1: monosomie e trisomie B- IN MEIOSI I
2 (n +1)
2 (n – 1)
2 (n – 1)
2 (n – 1) 2(n – 1)
2 (n)
Non disgiunzione
Perdita del bivalente
Perdita cromosomica
Il risultato di alterazioni semplici alla meiosi I è la comparsa di paia di gameti nullisomici e disomici
Se i gameti nullisomici e disomici partecipano alla fecondazione con gameti aploidi normali, ne risultano zigoti monosomici e trisomici rispettivamente
Origine di mutazioni numeriche 1: monosomie e trisomie C- IN MEIOSI II
n +1
n - 1
n - 1
n - 1 n - 1
n
Non disgiunzione
Perdita cromosomica
Perdita cromatidica
Il risultato di alterazioni semplici alla meiosi II è la comparsa di gameti nullisomici e disomici
Se i gameti nullisomici e disomici partecipano alla fecondazione con gameti aploidi normali, ne risultano zigoti monosomici e trisomici rispettivamente
Origine di mutazioni numeriche:2 AUTOPOLIPLOIDIE A-IN MITOSI
DUPLICAZIONE(interfase)
2 n cromosomi duplicati
4 n cromatidi
BLOCCO DELLA MITOSI
4 n cromosomi duplicati
Il blocco di una mitosi di una cellula diploide da origine a cellule tetraploidi
Il blocco di k mitosi da origine a cellule con 2k+1n cromosomi
Se c’è un blocco nella prima
mitosi di uno zigote,lo zigote
e l’organismo che ne deriva
diventano tetraploidi
Origine di mutazioni numeriche:2 AUTOPOLIPLOIDIE B- MEIOSI E FECONDAZIONE
Blocco di una delle due divisioni meiotiche
ZIGOTE 3 n
Fecondazione multipla
Gamete non ridotto
MEIOSI NORMALI
Origine di mutazioni numeriche:3 ALLOPOLIPLOIDIE
Fecondazione interspecifica, fra specie diverse ma compatibili, con sviluppo dell’ibrido
MEIOSI ABORTIVE, STERILITA’
Salto di una mitosi
nella linea germinale
Zigote anfidiploide ibrido, vitale ma sterile
GAMETE ANFIDIPLOIDE
MEIOCITA ALLOTETRAPLOIDE
FECONDAZIONE fra gameti anfidiploidi
ZIGOTE ALLOTETRAPLOIDE
INDIVIDUO ALLOTETRAPLOIDE
FECONDO
Comportamento in meiosi delle mutazioni cromosomiche (I divisione meiotica): Mutazioni sbilanciate
(duplicazioni e delezioni in eterozigosi, trisomie e monosomie)
A B BA B B
A B A B
A B A B
A A
A B A B
A B A B
A B A B
A B A B
Un individuo eterozigote per una mutazione sbilanciata produce metà gameti normali e metà gameti sbilanciati
GAMETI NORMALI 50%
GAMETI SBILANCIATI 50%
Con duplicazione Con delezione Disomico Nullisomico
Comportamento in meiosi delle mutazioni cromosomiche (I divisione meiotica): autopoliploidia
Le cellule autopoliploidi in meiosi I realizzano modalità di appaiamento irregolari: si formano trivalenti, univalenti ecc. a fianco dei normali bivalenti; di conseguenza i cromosomi segregano irregolarmente e si formano sempre gameti con aneuploidie multiple: la conseguenza è la sterilità
Comportamento in meiosi delle mutazioni cromosomiche (I divisione meiotica): inversioni paracentriche in
eterozigosiCrossing over all’internodell’ansa fra i geni B e C
C B DA E C
B D
A E
Il frammento acentrico si perde
Il cromatidio dicentrico è instabile: forma un ponte di cromatina che si rompe e si perde
A D C B E
C D E
B E
A
B
C
D
A
A B C D E
I gameti con i prodotti del crossing over nella regione invertita (2 su 4) non sono vitali
Anafase I
Comportamento in meiosi delle mutazioni cromosomiche (I divisione meiotica): inversioni pericentriche in
eterozigosiCrossing over all’internodell’ansa fra i geni B e C
Anafase I
I gameti con i prodotti del crossing over nella regione invertita (2 su 4) sono sbilanciati, con delezioni e duplicazioni complementari; quindi non sono vitali o lo sono poco
A B C D E
E D C B EA D C B A
A D C B E
C B DA E C
B D
A E
Cromatidi sbilanciati
Anafase II
Comportamento in meiosi delle mutazioni cromosomiche (I divisione meiotica): traslocazioni reciproche in
eterozigosi
C A B
C
D
D E F
A B E F
C A B
C
D
D E F
A B E F
Anafase ISegragazione
adiacente: si formano coppie di gameti
sbilanciati con delezioni e duplicazioni
complementari
Segregazione alternata: si formano coppie di
gameti bilanciati: 2 con i cromosomi normali e
2 con i cromosomi traslocati
Comportamento in meiosi delle mutazioni cromosomiche (I divisione meiotica): fusioni centriche in eterozigosi
A B C
A B C
A B C
A B C
A B C
A B C
Segragazione con non disgiunzione
secondaria: si formano coppie di gameti sbilanciati con
nullisomie e disomie complementari
Segregazione corretta: si formano coppie di
gameti bilanciati: 2 con i cromosomi normali e
2 con il cromosoma fuso
Effetti genetici delle mutazioni cromosomiche in eterozigosi
1) INVERSIONI:
• soppressione dei prodotti del crossing over entro la regione invertita;
• riduzione della fecondità.
2) TRASLOCAZIONI, FUSIONI E FISSIONI CENTRICHE:
• pseudoassociazione fra i geni dei cromosomi coinvolti;
• riduzione della fecondità.
3) DELEZIONI, MONOSOMIE:
•soppressione del crossing over entro la regione deleta;
•pseudodominanza (la delezione di un allele dominante consente l’espressione di un allele recessivo)
Mutazioni Geniche• Mutazione genica: evento per cui un gene si trasforma da una forma
allelica ad un’altra e il nuovo allele è ereditato secondo le leggi di Mendel.• Retromutazione: mutazione da un allele anormale ad un allele standard.• Mutazione morfologica: mutazione che si esprime in un’alterazione della
forma dell’organismo.• Mutazioni letali,subletali, detrimentali: mutazioni che determinano la
morte, la bassissima sopravvivenza o il danneggiamento dell’organismo.• Mutazioni condizionali: mutazioni il cui fenotipo si manifesta solo in
particolari condizioni ambientali.• Mutazioni biochimiche: mutazioni che determinano la perdita o il
cambiamento di un passaggio biochimico.• Mutazioni nutrizionali: mutazione per cui microrganismi passano da un
genotipo standard con cui è possibile la crescita con terreno minimo (prototrofi) a un nuovo genotipo in cui è richiesta la somministrazione supplementare di specifiche sostanze (auxotrofi).
• Mutazioni per resistenza: mutazioni che determinano la capacità di resistere a sostanze tossiche o a organismi patogeni cui invece il genotipo standard è sensibile.
L’analisi dei mutanti nei batteri: il piastramento in replica
Terreno non selettivo Terreni
selettivi
Il test di fluttuazione sull’origine delle mutazioni
Numerosità iniziale in ogni provetta: 105 batteri
Numerosità finale in
ogni provetta: 1,6x106 batteri
Tasso di mutazione: 1 ogni 107
batteri per generazione
Frequenza attesa di provette in cui la mutazione è avvenuta alla 4°generazione: 8 su 100
frequenza attesa di mutanti in quelle provette alla 5° generazione: 2
Frequenza attesa di provette in cui la mutazione è avvenuta alla 2° generazione: 2 su 100
frequenza attesa di mutanti in quelle provette alla 5° generazione: 8
Si è effettivamente verificato che poche provette avevano molti mutanti (mutazioni precoci) e molte avevano pochi mutanti (mutazioni tardive)
Dunque le mutazioni preesistono al trattamento, che quindi non le induce ma le seleziona soltanto: le mutazioni non sono adattative
Test di mutagenesi: i loci specifici
AABBCCDDTrattamento mutageno
ABCD gameti normali (999)
X aabbccdd
AbCD gamete mutato (1)
abcd gameti (1000)
AaBbCcDd
AabbCcDd
Dose mutageno
% mutant i
EFFETTI BIOLOGICI DELLE MUTAZIONI: 1 mutazioni germinali
Le mutazioni che insorgono in meiosi o dopo o che vi passano senza subire variazioni, determinano nella progenie i seguenti effetti:
1) MUTAZIONI GENICHE: il loro effetto dipende dalla dominanza e dal tipo di selezione cui sono sottoposte.
2) MUTAZIONI CROMOSOMICHE SBILANCIATE (delezioni, duplicazioni, aneuploidie): sono dannose in eterozigosi e ancora più dannose in omozigosi.
3) MUTAZIONI STRUTTURALI BILANCIATE (inversioni, traslocazioni, fusioni-fissioni centriche): producono un difetto di fecondità negli eterozigoti
4) AUTOPOLIPLOIDIE: sono mal tollerate negli animali, ben tollerate nelle piante ma del tutto sterili.
5) ALLOPOLIPLOIDIE: sono ben tollerate nelle piante e del tutto feconde.
EFFETTI BIOLOGICI DELLE MUTAZIONI: 2mutazioni precoci e somatiche
Mutazioni precoci: determinano i loro effetti specifici in settori del corpo tanto più ampi quanto più precoce è la mutazione; sono una delle cause del mosaicismo.
Mutazioni somatiche: il rischio più rilevante è il cancro, che viene indotto da mutazioni che coinvolgono geni connessi al controllo della proliferazione cellulare attraverso diversi meccanismi:
• espressione di nuovi alleli dovuti a mutazione genica;
• effetto di posizione in inversioni e traslocazioni, per cui un gene modifica la sua espressione in funzione dei geni adiacenti;
• alterazione del dosaggio genico in seguito a mutazioni cromosomiche sbilanciate
• pseudodominanza, per cui si manifestano alleli recessivi in seguito alla perdita dei corrispondenti alleli dominanti in seguito a delezione o monosomia.
EFFETTI EVOLUTIVI DELLE MUTAZIONI
1) MUTAZIONI GENICHE: danno origine a nuovi alleli, sono quindi la fonte primaria della variabilità genetica; il loro effetto dipende dal tipo di selezione cui sono sottoposte.
2) DUPLICAZIONI: possono dare origine a nuovi geni, consentendo il cambiamento nel tempo e la complessificazione delle specie.
3) INVERSIONI, TRASLOCAZIONI, FUSIONI-FISSIONI: la riduzione di fecondità degli eterozigoti favorisce l’isolamento riproduttivo e la nascita di nuove specie.
4) ALLOPOLIPLOIDIA:
•può dare origine a molti nuovi geni, avendo un intero genoma “in eccesso”;
•gli allopoliploidi costituiscono nuove specie, dato che gli ibridi fra l’allopoliploide e le specie da cui origina è del tutto sterile;