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“E' inutile che un bambino impari piangendo, ciò che può tranquillamente imparare ridendo” G. Rodari

LEZIONE 1MUSICOTERAPIA A SCUOLA: infanzia e primaria

● LA REALTA' DEL BAMBINO E' IL GIOCO

per questo anche la musicoterapia deve tenere in considerazione il contesto ludico. Inoltre il gioco è un'attività solitamente piacevole per il bambino, e questo favorisce il perseguimento degli obiettivi terapeutici.

● LA REALTA’ DELL’ADULTO E’ LA COMPRENSIONE DEL GIOCO

per riuscire a motivare e conseguire l’aspetto terapeutico della musica occorre comprendere l’importanza del gioco come mezzo di comunicazione, gioco che strutturato diviene mezzo di condivisione emotiva e esperienziale

● I TEMPI DEI BAMBINI

Ci sono molti momenti in cui un bambino è chiamato a rispettare i tempi degli adulti. Lasciamo che almeno nell'ambito della musicoterapia possano prendersi tutto il tempo di cui hanno bisogno. A volte quando un bambino “non fa niente” è il momento in cui sta imparando di più.

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“E' inutile che un bambino impari piangendo, ciò che può tranquillamente imparare ridendo” G. Rodari

LEZIONE 1MUSICOTERAPIA A SCUOLA: infanzia e primaria

● I TEMPI DEGLI ADULTI

I tempi differenti fra Adulti e Bambini possono divenire un mezzo utile e pratico per creare un nuovo tempo strutturato e calibrato nell’ascolto dei reciproci modi, attraverso, ad esempio un uso più approfondito della parte ritmica

● INDIVIDUALITA' E GRUPPO

Non esiste un modo “giusto” e uno “sbagliato” di vivere la musica: nei bambini risulta ancora più evidente come la musica riesca ad arrivare a ciascuno di noi, in modo differente. Per questo, l'unico limite che potremmo avere in musicoterapia è il rispetto dell'altro e della propria incolumità.

● INDIVIDUALITA' E GRUPPO NEGLI ADULTI

La concezione d’individualità e di vivere nel gruppo cambia nella prospettiva dell’Adulto, una maggiore conoscenza di sè attraverso un uso consapevole dei Suoni favorisce, successivamente, un vissuto più ordinato nel Gruppo.

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“E' inutile che un bambino impari piangendo, ciò che può tranquillamente imparare ridendo” G. Rodari

LEZIONE 1MUSICOTERAPIA A SCUOLA: infanzia e primaria

● ASCOLTO

La musica e la musicoterapia sono due contesti in cui l'ascolto gioca un ruolo fondamentale. Come ascoltare la musica o noi stessi in relazione ad essa, potrebbe essere una scoperta fondamentale in un percorso di crescita.

● ASCOLTO NELL’ADULTO

Riuscire a mettere in “stand-by” la propria conoscenza, non certo per cancellarla ma per offrirci la possibilità di un nuovo modo d’ascoltare sè stessi e perciò gli Altri.

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“..NON PER DIVENTARE GRANDI MUSICISTI, MA PER IMPARARE AD ASCOLTARE E, DI CONSEGUENZA, AD ESSERE ASCOLTATI” (C. Abbado)

LEZIONE 1MUSICOTERAPIA A SCUOLA: infanzia e primaria

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“Se un bambino non ha lo stesso passo dei suoi compagni, è forse perchè ode un diverso tamburo. Lasciatelo camminare sulla musica che sente, quale che sia il suo ritmo”.

H.D. Thoreau

LEZIONE 2MUSICOTERAPIA A SCUOLA: alcuni casi

● MUSICA PER COMUNICARE

Spesso i bambini, soprattutto nel caso in cui abbiano difficoltà verbali, utilizzano il canale musicale come strumento di comunicazione con gli altri. Le scelte dei bambini, all'interno del contesto musicoterapeutico, possono dirci molto più di quello che le parole possono fare.

● MUSICA PER ENTRARE IN RELAZIONE

Il contesto musicoterapeutico può favorire l'interazione fra il bambino e l'adulto o la socializzazione all'interno del gruppo di bambini. Grazie alla musica, quindi, si possono rafforzare delle relazioni esistenti, o nascere nuove relazioni. Juliette Alvin, pioniera della musicoterapia, definiva questo aspetto della musica come potere aggregante.

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“Se un bambino non ha lo stesso passo dei suoi compagni, è forse perchè ode un diverso tamburo. Lasciatelo camminare sulla musica che sente, quale che sia il suo ritmo”.

H.D. Thoreau

LEZIONE 2MUSICOTERAPIA A SCUOLA: alcuni casi

● MUSICA PER ESPRIMERE

Uno degli aspetti più noti della musica, è la capacità di emozionare. L'ascolto o la produzione musicale aprono le porte ai nostri vissuti emotivi, soprattutto a quelle emozioni che in alcuni casi non siamo in grado di interpretare o capire. Nei bambini, in particolar modo, la musica offre la possibilità di confrontarsi e sperimentare i propri vissuti emozionali, cercando , attraverso l'esperienza diretta, di migliorare la gestione di questi vissuti.Sempre citando Julette Alvin, è ciò che potremmo chiamare il potere catartico della musica.

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“Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime” Victor Hugo

LEZIONE 2MUSICOTERAPIA A SCUOLA: alcuni casi

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“La musica che ascolti da adolescente è quella che definirà la colonna sonora della tua vita”. Patrick Wilson

LEZIONE 3MUSICOTERAPIA A SCUOLA: adolescenza

● IDENTITA' MUSICALE

In adolescenza è frequente che la musica diventi per i ragazzi un modo per identificarsi, individualmente e anche socialmente. E' uno dei canali più utilizzati per esprimere il proprio vissuto, uno dei più comuni per sentirsi accettati dal gruppo dei coetanei. Inevitabilmente la musicoterapia dovrà tenere in considerazione i gusti e le esperienze musicali, così importanti per i ragazzi, per cercare di sintonizzarsi sulle frequenze degli adolescenti, rafforzandone gli aspetti comunicativo-relazionali.

● IDENTITA' MUSICALE: il ruolo dell'adulto

Il ruolo dell’adulto in questa fase di vita così emotivamente complessa è molto importante, in quanto occorre mantenga uno sguardo e anche un ascolto propositivo e aperto. Un ascolto pronto ad accogliere nuovi brani musicali, brani che, il più delle volte, danno voce ai sentimenti degli adolescenti.

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“La musica che ascolti da adolescente è quella che definirà la colonna sonora della tua vita”. Patrick Wilson

LEZIONE 3MUSICOTERAPIA A SCUOLA: adolescenza

●MUSICA E PIACERE

Ci capita spesso di provare una sensazione di benessere durante l'ascolto di un brano musicale che soddisfa il nostro piacere. Questo può avere effetti terapeutici su di noi, che vengono rafforzati e amplificati nel momento in cui l'ascolto viene condiviso. E' abbastanza comune che brani e generi musicali diventino la via principale attraverso cui gli adolescenti rafforzino il loro legame. La musicoterapia potrà essere il contesto ideale per un confronto costruttivo e non giudicante fra i diversi gusti e le differenti identità musicali dei ragazzi.

●MUSICA E PIACERE Anche nell’adulto, naturalmente, la musica crea piacere. A differenza dell’adolescente, l’adulto vive un piacere musicale diverso. Proprio questa diversità, anche nel raccontare questa sensazione, potrà creare nuovi modi e nuovi mezzi per comunicare creando così un dialogo più ordinato e strutturato.

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“La musica che ascolti da adolescente è quella che definirà la colonna sonora della tua vita”. Patrick Wilson

LEZIONE 3MUSICOTERAPIA A SCUOLA: adolescenza

●GENERI MUSICALI

L'adolescenza è il periodo in cui è più comune che i ragazzi si identifichino prevalentemente con un genere musicale. La musicoterapia può essere l'ambito in cui cercare di approfondire le motivazioni e le caratteristiche che spingono gli adolescenti a questa ricerca, perseguendo gli obiettivi del percorso musicoterapeutico anche grazie alle scelte e ai gusti personali.

●GENERI MUSICALI

Nel mondo adulto la consapevolezza musicale dovrebbe essere ben strutturata e, in questo caso, sarà proprio attraverso un adulto che l’adolescente potrà ascoltare e scoprire nuovi modi d’ascolto e anche nuovi brani musicali, non certo da anteporre al gusto dell’adolescente, ma per offrire la possibilità alla nuova generazione di un nuovo ascolto e una nuova ri-scoperta anche di sé attraverso la musica.

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“Canzoni che sanno chi sei molto meglio di te” Ligabue

LEZIONE 3MUSICOTERAPIA A SCUOLA: adolescenza

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“Ad ogni male ci sono due rimedi: il tempo e il silenzio”.Alexandre Dumas

LEZIONE 4MUSICOTERAPIA A SCUOLA: Il silenzio

● SILENZIO PER COMPRENDERE

Spesso i bambini sono soliti interpretare il silenzio come assenza di suono. E' invece importante farli riflettere sulla magia che il Silenzio ci regala: l'opportunità di ascoltare, osservare, comprendere. E' proprio il silenzio il principale strumento a disposizione del musicoterapista per instaurare una relazione con l'altro. Citando Rolando O. Benenzon, uno dei massimi esponenti della musicoterapia: “se la musica è l'arte di armonizzare i suoni, potremmo definire la musicoterapia come l'arte di armonizzare i silenzi”.

● SILENZIO PER INSEGNARE

Il ruolo dell’adulto in ambito musicoterapeutico è quello di dare. Dare la sua conoscenza attraverso la musica, dare e osservare in silenzio la crescita della sua proposta attraverso la risposta dei bambini.

Il silenzio non si potrà in questo caso, imporre ma proporre attraverso l’esempio. I bambini imparano di più attraverso un esempio costante e ordinato che attraverso un imposizione basata sull’autorità.

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“Ad ogni male ci sono due rimedi: il tempo e il silenzio”.Alexandre Dumas

LEZIONE 4MUSICOTERAPIA A SCUOLA: Il silenzio

● SILENZIO: IL NOSTRO POTERE MAGICO

In ambito scolastico è frequente che ai bambini venga richiesto il silenzio, mentre non è così comune che ci si soffermi sull'importanza del nostro essere in silenzio. La musicoterapia può consentire ai bambini di soffermarsi sull'importanza del nostro silenzio, o anche per sperimentare ed apprendere le numerose tipologie di silenzio. I bambini spesso sono affascinati dalle magie, dai superpoteri. Ecco allora che potremmo presentare questo suono come il più magico dei suoni, cercando di scoprire insieme a loro cosa lo rende così importante.

● SILENZIO PER …MAGIA

Il Docente non dovrebbe imporre il silenzio, ma proporlo attraverso il proprio esempio. Attraverso il silenzio potrà proporre nuovi modi d’ascolto, nuovi modi di vivere lo spazio e nuovi modi di comunicare.Il concetto base è quello di cambiare il verbo, non sarà più “fare” silenzio ma “essere” silenzio.

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“Ad ogni male ci sono due rimedi: il tempo e il silenzio”.Alexandre Dumas

LEZIONE 4MUSICOTERAPIA A SCUOLA: Il silenzio

● SILENZIO: DOVE TUTTO NASCE, DOVE TUTTO FINISCE

I brani musicali non iniziano con la prima nota, non finiscono con l'ultima nota: iniziano e finiscono grazie al silenzio. E' nel silenzio che tutto si genera e prende vita. Accrescere la consapevolezza del silenzio nei bambini è un'esperienza affiscinante, in grado di fornire ai bambini gli elementi necessari per poter sviluppare, eventualmente, un nuovo punto di vista. La musicoterapia rappresenta il contesto ideale per vivere questa esperienza.

● SILENZIO PER ASCOLTARE

Attraverso questo suono così poco riconosciuto come tale, il Docente potrà trovare un ampio terreno su cui costruire nuovi basi, non solo per un nuovo modo d’essere Docente ma anche come un nuovo modo di condividere il tempo e lo spazio con la propria Classe. Ogni percorso in questa direzione potrà divenire un’esperienza profondamente e emotivamente esperienziale offrendo un maggior ricordo della consegna assegnata, rafforzando in questo modo un ascolto totale.

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“Chi non comprende il tuo silenzio, probabilmente non capirà nemmeno le tue parole” Elbert Hubbard

LEZIONE 4MUSICOTERAPIA A SCUOLA: IL SILENZIO

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“Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta ed il battito del cuore di chi ascolta”

Khalil Gibran

LEZIONE 5MUSICOTERAPIA A SCUOLA: La voce

●UNA VOCE DA SCOPRIRE

La voce è sicuramente uno degli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione per comunicare. Come per il silenzio, sarà importante guidare i bambini nella scoperta delle potenzialità di questo strumento, fornendo gli spunti necessari per accrescere la consapevolezza di questo utilizzo.

● UNA VOCE, MILLE VOCI

La voce è unica per ogni individuo, il compito dell’adulto, in questo frangente, sarà quello di riuscire a divenire mezzo di conoscenza alla scoperta dell’unicità sonora del bambino.In ambito musicoterapeutico è bene che questa scoperta avvenga attraverso l’esperienza, solo in questo modo il bambino potrà prendere davvero conoscenza e consapevolezza del proprio suono.

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“Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta ed il battito del cuore di chi ascolta”

Khalil Gibran

LEZIONE 5MUSICOTERAPIA A SCUOLA: La voce

●UNA VOCE PER ESPRIMERE

Come utilizziamo la voce può suggerire tanto di noi, delle nostre emozioni, del nostro vissuto personale in un dato momento. Anche in questo caso un'ottima soluzione, all'interno del contesto musicoterapeutico, ci porta ad intraprendere con i bambini un percorso ludico, volto a favorire la loro consapevolezza per esprimersi al meglio utilizzando la voce, ma anche per favorire un ascolto efficace.

●UNA VOCE PER ASCOLTARE

Il Docente/Genitore dovrebbe utilizzare la propria voce non come mezzo coercitivo e direttivo ma come mezzo che offre la possibilità al bambino d’esprimersi al suo meglio. Modulando, magari, alcuni termini pronunciati dal bambino e migliorarli insieme al bambino stesso. Il tutto non attraverso un uso arcigno della voce ma attraverso un uso leggero e giocoso della stessa.

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“Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta ed il battito del cuore di chi ascolta”

Khalil Gibran

LEZIONE 5MUSICOTERAPIA A SCUOLA: La voce

●UNA VOCE PER ESSERE

Uno degli aspetti della voce che incuriosisce maggiormente i bambini riguarda la loro capacità di riconoscere in modo quasi infallibile le voci anche ad occhi chiusi. Grazie ai diversi timbri di voce è possibile sviluppare numerosi giochi divertenti, in grado di emozionare i bambini, favorire le relazioni all'interno di piccoli o grandi gruppi, accrescere la propria fiducia ed autostima. Inoltre è possibile che i bambini scoprano la propria unicità come individui e all'interno del gruppo classe.

●UNA VOCE PER CRESCERE

L’adulto dovrebbe stimolare il bambino al dialogo e a un uso consapevole della parola attraverso giochi e piccole curiosità. La parola, prima d’essere tale, è un suono e per il bambino, soprattutto se infante, la parola viene vissuta solo e unicamente come suono. Occorre che l’adulto offra la possibilità al bambino di “suonare” le parole che desidera ma la presenza di un docente/genitore dovrà fungere da Direttore d’orchestra non per proibire ma per migliorare la partitura suonata da una voce che ancora deve divenire e crescere.

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“La voce contiene solamente i suoni che l'orecchio può percepire” Alfred Tomatis

LEZIONE 5MUSICOTERAPIA A SCUOLA: La voce