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il il Punto Punto di di S S v v i i sta sta numero zero il giornale dei ragazzi di San Lorenzo, e non solo - Roma Come si trova, come sta? Benissimo, grazie! Prima di diventare medico, svolge- va altre attività? No . Con che tipo di metodo di studio, ma soprattutto con che tipo di pre- parazione, consiglierebbe a ragazzi come noi, di svolgere il suo lavoro? Penso che sia fondamentale occuparsi della società, talvolta anche girando nelle scuole, riuscire ad entrare nella cultura, anche attraverso l'arte, costruirsi un ideale politico. Penso che ciò ci aiuti ad entrare meglio in con- tatto con la società. È anche importante riuscire a capire noi stessi. Ci sono voluti anni di studio, ma anche di forza e determinazione per arrivare a questo suo livello, ma da quando ha iniziato questo lavo- ro, quali sono state le sue più grandi difficoltà? Innanzitutto ho affrontato le mie difficoltà interrogandomi ogni sera, cercando di capire se i valo- ri più importanti può darli solo il lavoro. Sono una persona che richiede molto a se stessa, e penso che riflettendo sulle mie difficoltà e lavorandoci sopra, sono riuscita a ridurle. Quali pensa siano i suoi difetti, ma anche i suoi pregi, in questo lavoro che svolge ? Penso che uno dei miei difetti sia proprio quello di lavorare molto. Vorrei trovare, certe volte, la leg- gerezza di affrontare la vita, di espormi all'esterno oltre la mia attività, e trovo che ciò sia molto pressante. Le mie qualità? Proprio il fatto che nonostante le mie difficoltà giornaliere, mi piaccia molto il mio lavoro, e il fatto di riuscire sempre a metter- mi in gioco. Che tipo di mestiere sognava da bambina, e da cosa lei ha capito che sarebbe arrivata a svolgere que- sto lavoro? Mi ha sempre affascinato il giar- dinaggio, e tuttora continuo a coltivare questo magnifico hobby. Dopo il liceo ho studiato Archeologia, dove ho scoperto la mia passione per la storia dei luoghi; ma poi ho scoperto anche la passione per la storia delle persone e sono diventata un'archeologa della mente, per aiutare gli altri, ma anche me stessa, attraverso le emozioni. Da quanti anni svolge il suo lavoro? Quaranta anni. Per lei questo lavoro cosa rappre- senta? Per me significa molto, e ritengo di avere una grande ambizione: servire agli altri. Questo credo sia molto importante anche per ritrovare se stessi, tollerarsi, e arricchirsi affrontando i proble- mi. Che tipo di filosofia di vita pensa di mantenere in questo ambiente? La mia filosofia si può riassume- re in due verbi: amare e lavora- re. Penso sia molto importante aiutare gli altri. Oggi si pente di aver voluto intra- prendere questo lavoro? Assolutamente no! Se avessi potuto scegliere mi sarebbe pia- ciuto fare esperienza in un Paese interessante e pieno di cultura come l'Africa. Ma nonostante ciò, mi accontento, perché qui Intervista alla prof. Carratelli Scoop speciale Musica e non solo Troppi aerei Si aprono gli scenari Gusti piccanti I ragazzi I ragazzi di San Lorenzo, e non solo, insieme ai volontari del Cocomero hanno fatto questo giornale sono molto felice: ho incontrato persone importanti, come Bollea, che mi hanno insegnato molto e tuttora lavoro in sintonia con persone che stimo. Si trova a suo agio con i suoi colle- ghi, con il personale? Che tipo di rapporti è riuscita ad instaurare in questo ambiente? Si, mi trovo a mio agio, perché incontro ogni giorno persone con la mia stessa filosofia di vita, tal- volta con gli stessi ideali. Ci sono affinità con le persone con le quali lavoro, credo anche di esse- re un po' severa e riconosco che sia naturale che possano esserci anche delle divergenze di idee in questo ambiente. Penso che nel governare, una persona, debba accettare talvolta anche la solitu- dine ed assumersi le proprie responsabilità di certe decisioni . Cosa le piacerebbe aggiungere, cioè cosa vorrebbe comunicare di importante a tutti noi? Prevalentemente di avere molta fiducia in voi stessi, nel futuro, dove conta anche molto l'ottimismo. Penso che questa cosa ci permetta di andare avan- ti, ma penso che la cosa che ci unisca tutti di più sia proprio l'amicizia. I nostri ragazzi e la dirigente della Uoc A di Neuropsichiatria Infantile - Azienda Policlinico Umberto I° Ecco il secondo numero di "Punto di Svista"che vi/ci regaliamo con la caparbia speranza di concretizzare continuità al nostro giornale attraverso nuovi finanziamenti, contributi e con tutta quella passione che la redazione ha saputo mettere in ogni articolo, incontro, idea per concretizzare il nostro sogno: fare i giornalisti di un giornale a misura di adolescente! Troppo spesso gli adulti scrivono e parlano di adolescenza senza avere le voglia e la capacità di ascoltare e di vedere gli adolescenti, rifiutandoci spazi fisici e mentali che possiamo vivere come nostri, non avendo fiducia nelle nostre possibilità e dimostrandosi incapaci nell'accettare le nostre diversità e le nostre sfide. Il loro interesse troppo spesso è solo teorico e pieno di paro- le, perché il mondo continua ad essere a misura d'adulto gestito e determinato da interessi e valori che noi dobbiamo ancora sperimentare per fare nostri. Noi siamo partiti, nel dare vita a questo giornale, dai nostri bisogni, dalle nostre paure, dalle nostre capacità, non abbia- mo puntato al risultato come immagine e neanche ci siamo fatti condizionare dall'ansia di prestazione. Gli operatori e l'esperto di giornalismo che hanno permesso questa espe- rienza, non ci hanno condizionati, ci hanno solo portato per mano nel mondo del giornalismo spiegandocene gli strumenti e condividendoli con noi. Per questo i due numeri di Punto di Svista sono diventati il nostro spazio per rappresentarci e significare il particolare e faticoso periodo del nostro crescere! CI RISENTIREMO SICURAMENTE…casomai con una nuova redazione, con un nuovo finanziamento, con nuove idee, contributi, interessi…e PUNTO DI SVISTA sarà sempre la voce di ragazzi e ragazze che vogliono mettersi in gioco per capire e farsi capire nella conquista di una capacità critica indispensabile per crescere, condividere e concretizzare cam- biamenti! BUONA LETTURA…Il Punto di Svista Un'esperienza particolare Il punto di svista II.qxd:Il punto di svista II.qxd 11-12-2008 18:56 Pagina 1

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  • ilil PuntoPunto didi SS vviistastanumero

    zeroi l g iornale dei ragazzi di San Lorenzo, e non solo - Roma

    Come si trova, come sta?Benissimo, grazie! Prima di diventare medico, svolge-va altre attività? No.Con che tipo di metodo di studio,ma soprattutto con che tipo di pre-parazione, consiglierebbe a ragazzicome noi, di svolgere il suo lavoro? Penso che sia fondamentaleoccuparsi della società, talvoltaanche girando nelle scuole,riuscire ad entrare nella cultura,anche attraverso l'arte, costruirsiun ideale politico. Penso che ciòci aiuti ad entrare meglio in con-tatto con la società. È ancheimportante riuscire a capire noistessi.Ci sono voluti anni di studio, maanche di forza e determinazioneper arrivare a questo suo livello, mada quando ha iniziato questo lavo-ro, quali sono state le sue più grandidifficoltà?Innanzitutto ho affrontato le miedifficoltà interrogandomi ognisera, cercando di capire se i valo-ri più importanti può darli solo illavoro. Sono una persona cherichiede molto a se stessa, epenso che riflettendo sulle miedifficoltà e lavorandoci sopra,sono riuscita a ridurle.Quali pensa siano i suoi difetti, maanche i suoi pregi, in questo lavoroche svolge ? Penso che uno dei miei difetti siaproprio quello di lavorare molto.Vorrei trovare, certe volte, la leg-gerezza di affrontare la vita, diespormi all'esterno oltre la miaattività, e trovo che ciò sia moltopressante. Le mie qualità?Proprio il fatto che nonostante lemie difficoltà giornaliere, mipiaccia molto il mio lavoro, e ilfatto di riuscire sempre a metter-mi in gioco. Che tipo di mestiere sognava dabambina, e da cosa lei ha capitoche sarebbe arrivata a svolgere que-sto lavoro?Mi ha sempre affascinato il giar-dinaggio, e tuttora continuo acoltivare questo magnifico

    hobby. Dopo il liceo ho studiatoArcheologia, dove ho scoperto lamia passione per la storia deiluoghi; ma poi ho scopertoanche la passione per la storiadelle persone e sono diventataun'archeologa della mente, peraiutare gli altri, ma anche mestessa, attraverso le emozioni. Da quanti anni svolge il suo lavoro?Quaranta anni. Per lei questo lavoro cosa rappre-senta?Per me significa molto, e ritengodi avere una grande ambizione:servire agli altri. Questo credo siamolto importante anche perritrovare se stessi, tollerarsi, earricchirsi affrontando i proble-mi. Che tipo di filosofia di vita pensadi mantenere in questo ambiente?La mia filosofia si può riassume-re in due verbi: amare e lavora-re. Penso sia molto importanteaiutare gli altri. Oggi si pente di aver voluto intra-prendere questo lavoro? Assolutamente no! Se avessipotuto scegliere mi sarebbe pia-ciuto fare esperienza in un Paeseinteressante e pieno di culturacome l'Africa. Ma nonostanteciò, mi accontento, perché qui

    Intervista alla prof. Carratelli

    Scoopspeciale

    Musica e nonsolo

    Troppiaerei

    Si apronogli scenari

    Gusti piccanti

    I ragazzi

    I ragazzi di San Lorenzo, e non solo, insieme ai volontari del Cocomero hanno fatto questo giornale

    sono molto felice: ho incontratopersone importanti, come Bollea,che mi hanno insegnato molto etuttora lavoro in sintonia conpersone che stimo.Si trova a suo agio con i suoi colle-ghi, con il personale? Che tipo dirapporti è riuscita ad instaurare inquesto ambiente? Si, mi trovo a mio agio, perchéincontro ogni giorno persone conla mia stessa filosofia di vita, tal-volta con gli stessi ideali. Ci sonoaffinità con le persone con lequali lavoro, credo anche di esse-re un po' severa e riconosco chesia naturale che possano essercianche delle divergenze di idee inquesto ambiente. Penso che nelgovernare, una persona, debbaaccettare talvolta anche la solitu-dine ed assumersi le proprieresponsabilità di certe decisioni.Cosa le piacerebbe aggiungere,cioè cosa vorrebbe comunicare diimportante a tutti noi?Prevalentemente di avere moltafiducia in voi stessi, nel futuro,dove conta anche moltol'ottimismo. Penso che questacosa ci permetta di andare avan-ti, ma penso che la cosa che ciunisca tutti di più sia propriol'amicizia.

    I nostri ragazzi e la dirigente della Uoc A di NeuropsichiatriaInfantile - Azienda Policlinico Umberto I°

    Ecco il secondo numero di "Punto di Svista"che vi/ci regaliamocon la caparbia speranza di concretizzare continuità al nostrogiornale attraverso nuovi finanziamenti, contributi e con tuttaquella passione che la redazione ha saputo mettere in ogniarticolo, incontro, idea per concretizzare il nostro sogno: fare igiornalisti di un giornale a misura di adolescente!Troppo spesso gli adulti scrivono e parlano di adolescenzasenza avere le voglia e la capacità di ascoltare e di vedere gliadolescenti, rifiutandoci spazi fisici e mentali che possiamovivere come nostri, non avendo fiducia nelle nostre possibilitàe dimostrandosi incapaci nell'accettare le nostre diversità e lenostre sfide.Il loro interesse troppo spesso è solo teorico e pieno di paro-le, perché il mondo continua ad essere a misura d'adultogestito e determinato da interessi e valori che noi dobbiamoancora sperimentare per fare nostri.Noi siamo partiti, nel dare vita a questo giornale, dai nostribisogni, dalle nostre paure, dalle nostre capacità, non abbia-mo puntato al risultato come immagine e neanche ci siamofatti condizionare dall'ansia di prestazione. Gli operatori el'esperto di giornalismo che hanno permesso questa espe-rienza, non ci hanno condizionati, ci hanno solo portato permano nel mondo del giornalismo spiegandocene gli strumentie condividendoli con noi. Per questo i due numeri di Punto diSvista sono diventati il nostro spazio per rappresentarci esignificare il particolare e faticoso periodo del nostro crescere!CI RISENTIREMO SICURAMENTE…casomai con unanuova redazione, con un nuovo finanziamento, con nuoveidee, contributi, interessi…e PUNTO DI SVISTA sarà semprela voce di ragazzi e ragazze che vogliono mettersi in giocoper capire e farsi capire nella conquista di una capacità criticaindispensabile per crescere, condividere e concretizzare cam-biamenti!BUONA LETTURA…Il Punto di Svista

    Un'esperienza particolare

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    22CronacaCronaca

    BullismoMa gli adulti... dove stanno? Cosa Fanno?

    Il fenomeno del bullismo stadivampando ovunque: dallescuole elementari alle medie,fino alle superiori; dodicenniche minacciano, offendono epicchiano coetanei indifesi;quindicenni che tirano sediecontro i professori; diciasset-tenni che si accoltellano perbanali litigi, e tutto questoripreso con i videofonini emesso su youtube comefonte di divertimento. Comesiamo arrivati a tutto questo?È colpa della tv, della societàin cui viviamo, della famigliaoppure dell'istituzione scola-stica? A mio parere ognunodi questi elementi ha contri-buito al diffondersi di questofenomeno. La tv, con il suoconvincimento che la violen-za fa audience, ci proponesempre più spesso program-mi scadenti, reality nei qualidovrebbe essere messo inrisalto il talento dei parteci-panti e invece viene datospazio solo alle liti fra di essi,

    show e dibattiti politici neiquali prende la parola solochi alza di più la voce. E perquanto si provi a cambiarecanale, tutti propongono lestesse cose. Potremmo spe-gnere la tv, ma quanti di noihanno il "coraggio" di farlo?E poi la società, che esponesolo modelli negativi, e lefamiglie che a volte "abban-

    donano" i propri figli o " fannofinta" di non vedere il lorocomportamento per "tirarsifuori" da ogni responsabilità;ma anche la scuola, omeglio, i professori, hanno leloro responsabilità poichéinvece di aiutare i ragazzi efarli diventare "classe", li met-tono uno contro l'altro, incompetizione tra loro.

    Nella mia classe, ad esem-pio qualche fenomeno di bul-lismo c'è stato e c'è tuttora e,a differenza di ciò che pensaqualche brava professores-sa, io ne sono stata vittima.All'inizio dell'anno infatti,quando ero più timida, piùeducata, meno stressata daqualche professoressa e piùstudiosa, sono stata derisa

    da compagni e professoriperché studiavo sempre evolevo essere interrogata. Icompagni mi chiamavano"lecchina" e qualche profes-soressa si rifiutava di interro-garmi per il semplice gusto difarmi sentire ancora più deri-sa; battute pesanti fatte daimiei compagni per il mio lookun po' appariscente e per ilmio essere troppo romantica,erano sempre alimentatedalla stessa professoressa.Oggi, nessuno mi chiama piùlecchina perché ho iniziato adire ciò che penso in facciaai professori ma se gira qual-che battuta pesante di certola professoressa non laferma. Anche questi sono attidi bullismo!!! Per non parlaredi compagni che " picchiano"( o in gergo "fanno la chiu-sa") per il semplice gusto difarlo, per ridere, per metterequalcuno in imbarazzo. E iprof? Sempre assenti in que-ste circostanze!!! E i genitori?Bè come si dice: "ogni scar-rafon è bello a mamma soja"

    Intervista sulla scuolaA un gruppo di studenti e studentesse delle superiori

    A ottobre molti studenti di ognietà hanno manifestato contro laRiforma Gelmini. Abbiamointervistato dei ragazzi in via deiSabelli. In questi giorni gli studenti mani-festano, fanno assemblee edoccupazioni, cosa ne sai ?Alessio: non devono togliere i

    fondi all'università. Condivido

    gli studenti che manifestano.

    Luca: nella privata però non

    manifestano, forse perchè

    Berlusconi toglie i soldi dalle

    pubbliche per darli alle priva-

    te.

    Sei d'accordo con loro?PierFrancesco: non mi piace la

    proposta delle classi separate

    per gli stranieri che non sanno

    l'italiano. Come fanno a fare

    di Emanuel, Mirko ePierfrancesco

    di Carolina

    Una simulazione di una tragica realtà

    amicizia se siamo divisi?

    Emanuel: non sono d'accordo

    sui tagli all'istruzione, sulle

    classi per stranieri e sul mae-

    stro unico alle elementari. Si al

    7 in condotta.

    Ileana: no alla riforma, tranne

    che per il maestro unico alle

    elementari, l'ho avuto e mi

    sono trovata bene.

    Alessio: è giusto difendere la

    scuola pubblica, perchè alle

    private devi pagare.

    Telemaco: mi piace che il

    movimento degli studenti sia

    apartitico, indipendente. Che

    si occupi di scuola e di altro.

    No al taglio dei soldi perchè ciò

    non ci garantisce il futuro.

    Alessio: sono contrario ai tagli,

    anche a quelli sull'orario non è

    giusto togliere ore di laborato-

    rio, perchè imparo meno, fac-

    cio l'alberghiero.

    Francesca: ho lo stesso proble-

    ma, faccio un corso da parruc-

    chiera e ho molte ore di labora-

    torio che forse mi verranno tolte.

    Ilaria: non condivido la

    Gelmini fa credere che vuole

    rivoluzionare la scuola, in real-

    tà ha bisogno di soldi.

    Telemaco: introducono le pri-

    vatizzazioni, una ideologia filo

    Usa.

    Cosa fai nella tua scuola?Ilaria: sospendiamo la didatti-

    ca con libera scelta di andare a

    manifestare fuori o rimanere a

    scuola a fare autogestione.

    Ileana: nella mia scuola, priva-

    ta non si fa nulla, nemmeno se

    ne parla.

    Emanuel: noi abbiamo parte-

    cipato allo sciopero generale.

    PierFrancesco: facciamo

    l'autogestione per discutere

    problemi interni.

    Telemaco: cerchiamo di dare

    una corretta informazione, dis-

    cutendo pubblicamente in piaz-

    za. Leggiamo i giornali e ne

    parliamo.

    Davide: noi non abbiamo dis-

    cusso, vado alla privata, qui ti

    prepari in modo diverso, giusto

    per passare gli esami ma non

    per l'Università, studiamo poco.

    Perchè hai scelto una scuola pri-vata? Luca: perchè non si studia.

    Francesco: si studia poco per-

    chè c'è chi deve lavorare e non

    ha tempo e perché è più facile.

    Ileana: i miei hanno deciso così,

    si trova davanti a casa e sem-

    brava più accogliente.

    Emanuel: ho scelto la privata

    perchè fin dall'inizio hai il pro-

    fessore per tutto l'anno, si è più

    seguiti e l'edificio scolastico è

    più curato.

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    33Ecologia e ambienteEcologia e ambiente

    Nucleare? Meglio di no, grazie!Non ci sono alternative?

    Leggendo la pagina ambien-tale del nostro primo nume-ro, alcuni lettori hannoosservato che non abbiamoparlato dell'energia nuclearecome promesso nel titolo.Giusto. Purtroppo un argo-mento così importanterichiedeva più spazio. Loaffrontiamo ora, visto che inquesto periodo di crisi eco-nomica, di nucleare non siparla più. Risolto il proble-ma? è poco importante?Nessuna delle due, anzi! Ilproblema non è risolto, èmolto serio. Il governo èormai deciso a costruireimpianti nucleari. Una voltarealizzati, saranno già di vec-chia tipologia. E come smal-tiranno le scorie? Nonriusciamo a smaltirel'immondizia, figuriamoci lescorie radioattive migliaia divolte più pericolose. Inoltrein Italia un Referendum hagià detto NO al nucleare. Gli

    abitanti di S.Lorenzo, inter-vistati, si preoccupano dellosmaltimento delle scorieradioattive e della gravitàirreversibile di un disastroprovocato da una centralenucleare. Fabio ci ha detto:l'incendio di un bosco è unacosa seria, ma almeno, dopo50-100 anni, il bosco puòrinascere. Il suo amico Lucaaggiunge: una petroliera cheaffonda è un grave disastroper il mare, ma un guasto inuna centrale nucleare è deva-stante nell'immediato einquina per migliaia di anni.Chiediamo a altri amici cosapensano del nucleare. PerIrene è pericoloso. Ilariadirebbe si se ci fosse la cer-tezza del non pericolo, macosì non è, e continua: cihanno detto che la centraledi Cernobil è scoppiata per-ché era vecchia, ma alloraperché accadono incidentianche nel super tecnologiz-zato Giappone o in Francia?E' vero ne ho sentito parlarequesta estate, interrompe

    Lorenzo, è successo duevolte. La prima erano stativersati 75 kg di uranio e leautorità avevano vietatoanche l'uso dell'acqua deipozzi per irrigare i campi.Poi, continua Ilaria, oltre aglialtri due piccoli incidentiavvenuti in Svezia e Spagnanel mese di luglio, pensatealle centrali situate nellezone a rischio di terremotocome in Cina. Mentre ciguardiamo un pò angosciati,Valeria esclama: pensateinvece a quanta energia puli-ta c'è in natura. Siamo pienidi risorse. Quello che c'èsotto l'Etna può essere sfrut-tato. E le centrali eoliche,aggiunge Simona, e i pannel-li solari. Certo non sarannopotenti come il nucleare, sot-tolinea Ilaria, ma vuoi met-tere quanti rischi in meno,inoltre sprechiamo energiaanche quando non serve.“C'hai raggio, 'ntanto pe'comincià, 'st'estate, me fac-cio a doccia fredda em'asciugo i capelli ar sole

    InfernettoCe lo siamo chiesto e diciamo che ...

    Come sapete i probleminel mio quartiere sonoparecchi e per risolverlicerco il vostro aiuto! Hovisto scene di violenza edatti vandalici, e neancheun esponente delle forzedell'ordine…Io proporrei di aumentarele forze di sicurezza peravere un quartiere piùsicuro. Inoltre servirebbe-ro più parchi aperti per lepersone ma anche per noiragazzi per poterci espri-mere liberamente senzacorrere pericoli. Ho raccol-to anche una intervistamolto interessante conuna signora che da tren-tanni abita nel quartiereInfernetto. Lei mi ha rac-

    di Maria Paola

    di Pierfrancesco

    Il fungo “atomico” che ci piace

    contato un po’ la storia delmio quartiere e di comesia cambiato in questianni. Sono state costruitenuove case, che da unlato hanno permesso unampliamento del quartie-re, ma dall’altro hanno

    tolto verde a tutti gli abi-tanti, specialmente airagazzi come noi! Sonostati aperti dei fast foodcome Mcdonalds, masarebbe anche utile aprireun centro di accoglienzaper gli anziani e anche

    per i giovani senza unavera famiglia. Crescendoil quartiere, e aumentataanche l’immondizia! Per lestrade si vedono siringhesporche e pezzi di vetrosarebbe bello se tuttofosse piu pulito!

    che vengono pure più belli”,conclude Alessia, facendoridere tutti gli altri che ini-ziano a fare proposte perconsumare di meno. Ci salu-tiamo più fiduciosi che

    anche noi possiamo contri-buire ad un mondo miglioree più pulito. In tutti i sensi,aggiunge Alessia. Si, in tuttii sensi.

    [email protected]

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    44Musica e teatroMusica e teatro

    DamnationLa musica

    Intervista a Luca Bordoni deiDamnation.Tanti ragazzi come noi hannola passione per la musica,coltivata con la voglia di stareinsieme, di divertirsi, masoprattutto, come mi ha dettoLuca dei Damnation, di pro-vare nuove esperienze. Così,incuriosita dal fascino del bas-sista Luca, che mi ha rilascia-to questa intervista, ho decisodi tufffarmi in un mondo diemozioni ma sopratutto dipassione e divertimento.Chi siete?Siamo un gruppo di amiciche si frequentano fuoridalla scuola, io Luca sono ilbassista, nel mio gruppopartecipano anche altriragazzi, gli strumenti cheusiamo sono:la batteria, ilbasso e la chitarra.Cosa vi ha spinto a intrapren-dere la musica?La passione, il gioco di

    squadra, ci appassiona lasfida.Da quanti hanni suonate?Magari fossero anni! suo-

    niamo tutti da pochi mesi,sei mesi.Se vi doveste trovare davantia un pubblico che tipo di emo-

    zioni vorreste trasmettere?Non saprei. Ogni personariceve ciò che desidera manoi cercheremo comunquedi dare il massimo.Come mai avete scelto questistrumenti? Sempre per una questionedi sfida, ognuno di noi hascelto una sfida diversa.A che tipo di musica pensatedi ispirarvi?Pensiamo di fare ciò cheviene senza scegliere unostile preciso.Avete mai pensato di poterviispirare ad un ideale, adesempio ad un gruppo musi-cale che conoscete già?In questo momento si, stia-mo effettuando cover divari gruppi, sopratutto deiMetallica.Scusate se mi spingo troppo,ma come è nata l'iniziativa diformare il vostro gruppo,appunto i Damnation?Ci siamo conosciuti in pale-stra, li abbiamo deciso di pro-vare, ci siamo divertiti molto

    e abbiamo continuato.Per voi , singolarmente cosarappresenta la parolaDamnation, oppure l'avetescelta, così tanto per dare unnome alla band?Per ora è solo un nome machi sà un giorno probabil-mente potrebbe significarequalcosa di più. Questa vostra passione pervoi è un modo per divertirvi,stare insieme, cioè oltre aquesto avete mai pensato, tradi voi seriamente, di compor-re un pezzo? Se si, qualisono state le vostre più grandidifficoltà?Si l'idea di scrivere qualco-sa è venuto, ma non cisiamo riusciti. Forse perchènon abbiamo abbastanzaesperienza. Dove vi incontrate per suona-re?Ci incontriamo quasi sem-pre a casa del chitarrista-batterista poichè la batterianon si può spostare facil-mente.

    MeltingpotLa star che ha costruito le basi di questo genere di musica

    Questo gruppo si è formato in unmodo molto strano...Loro si sono conosciuti allascuola superiore Kennedy.All’inizio erano molto intimiditima tutti quanti con la grandepassione per la musica.I ragazzi sono 5:Beatrice: che canta, ragazzaamante a più non posso per lamusica, ama l’inglese infatti hascritto molti testi così. Semplicee raffinata proseguirebbe il suocammino anche da sola.Marilena: che suona la chitarra,suona questo strumento ormai damolti anni, conosce Beatricedalla scuola elementare e sonorimaste sempre unite soprattuttoper la stessa passione:

    la MUSICA.Dante: al basso, è il cugino diIlaria sono sempre insieme, nonpossono stare l’uno senza l’altra,sarà il rapporto di parentela! Ilaria: che canta (facendo la dop-pia voce o eco), fin da bambinacantava anche nel coro dellachiesa, si divertiva anche con unpezzo di carta dove faceva vola-re la sua fantasia e scriveva pezziper una canzone.Francesco: che sta alla batteria, èil più solitario del gruppo, noncerca mai una conversazione dafare con gli altri del gruppo...maquando ci sono problemi lui èsempre il primo ad aiutare.Il gruppo prova quattro o cinquevolte a settimana.Si riuniscono in un garage chehanno trasformato in una vera a

    propria sala di prove.Ormai è un gruppo molto affiata-to anche se a volte vi sono dis-cussioni per la scelta del tipo dimusica e anche sulle parole! La prima canzone che hannocomposto è: When you lose the love.Questa parla di una storiad’amore finita male...in cui unaragazza innamorata avrebbe fattodi tutto per il ragazzo cheamava...All’inizio lui non la guardava enemmeno ci parlava, non avevanessun interesse quindi...Poi un giorno lei apre gli occhi esi dice:Ma cosa sto facendo...Non miguarda neanche!Così si fa passare la fatidica“Cotta d’amore”

    di Francesca e Priscilla

    di Stefani i Susca

    Alla batteria

    Ma alla fine è proprio lui che siinnamora di lei.Lui così va da lei, le chiede scusadi tutto..Lei però gli dice: io ho persotroppo tempo dietro a te...misono fatta anche del male e hosofferto troppo per te...e adesso,dopo 3 mesi circa ti presentidavanti a me con delle stupidescuse.No adesso basta!Il giorno dopo lei legge il giorna-le e vede scritto che un ragazzosi era ucciso per amore.Lei pensa e ripensa...alla finecapisce che era quel ragazzo dicui era tanto innamorata e cheper lei si era suicidato. Pezzo molto triste ma assai affa-scinante per tutti.

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    55Musica e teatroMusica e teatro

    L’importanza di fare teatroParafrasando Oscar Wilde...con la Compagnia di Via dei Sabelli

    Cosa pensi dell'esperien-za teatrale che stai facen-do?Aurora: È divertente,brillante. Mi appassiona-no la letteratura ingleseed i classici, e credo dipoter ottenere molto daquesta esperienza. Credo anche che questosia il gruppo giusto perpoter assecondare lamia passione.Qual è il titolo della com-media che state preparan-do?Bruno: L'importanza dichiamarsi Ernesto. DiOscar WildeCosa facevate prima diiniziare il teatro con questiragazzi? Lucia: Pensavo di farel’attrice, ma dopo ho ini-ziato con il teatro in cuitrovi movimenti imprevi-sti e puoi emozionartiimmedesimandoti in unpersonaggio che non tiappartiene e ciò midivertiva molto, cosi misono appassionataLitigate mai?Chiara: Penso che lacosa principale sia tirare

    fuori le nostre forze. Lospettacolo è il loro.Comunque litigare ènormale, fa parte dellavoro; vengono fuori lenostre emozioni e c'è lapossibilità di mettersi ingioco. È il vostro primo spettaco-lo? Chiara: Per alcuni si. Èda cinque anni che ilgruppo è aperto. Ho par-tecipato anche ad altreesperienze teatrali. In cosa consiste il riscal-damento?Chiara: È fondamentale,permette la concentra-zione sia fisica che psi-chica. Di solito ci con-centriamo con sempliciesercizi che riguardanole varie parti del corpo.Che tipo di mestieresognavi di fare da bambi-na ? Chiara: A 11 anni, hovisto un film, e da alloraho deciso che nella miavita in qualche modo

    avrei dovuto esternarele emozioni che provavoin quel momento. Cosìquando ho finito i mieiimpegni scolastici hoiniziato a recitare.Quale pensi sia la cosafondamentale per asse-condare la passione per il

    teatro? Chiara: Umiltà, pazienza,spirito di collaborazione,prove, tentativi ed errori.Cosa pensate che sia lacosa più importante di unospettacolo?Miriam: Raggiungere ilnostro scopo

    Mauro: Immagino la gra-titudine del nostro pub-blico. Prima di uno spet-tacolo, mi sento agitatoperché vado sempre difretta. Bruno: Impegno, misento molto a mio agionel mio personaggio.

    La sala prove del CocomeroPensi che il giovedì sia un giorno del cavolo?

    Se pensi che il giovedì siaun giorno del cavolo allorafallo diventare un giorno delCocomero.Il Grande Cocomero ha unasala prove!!! Una bellasaletta insonorizzata dovepoter sfogare tutti i tuoi istin-ti artistici musical - rumoro-si…Hai una band? Un gruppo?Canti e suoni? Rappi?Programmi con la drummachine? Ecco il posto chefa per te!! La sala prove è attrezzatacon una batteria, amplifica-tori per chitarra e basso,impianto voci e tastiera e cisono anche un basso e una

    chitarra a disposizione.L’utilizzo della sala è gratui-to per tutti i giovani musici-sti.

    di Stefani

    di Lorenzo Se vuoi venire a suonare,tutti i giovedì pomeriggiodalle 18 alle 20 la sala èaperta e puoi parlare con

    Lorenzo per mettertid’accordo su come e quan-do utilizzarla.Ti aspettiamo!!!

    Gruppo di Via dei Sabelli

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  • ilil PuntoPunto didi SSvvistaista

    66Musica e cinemaMusica e cinema

    Il gruppo del CortoUn “terzo occhio” per raccontare emozioni

    Protagonisti e autori delcorto “cambia/menti”, siritrovano tutti i mercoledì alCocomero dove è stato gira-to nel loro laboratorio. C’èun po’ di confusione magrande complicità, sono tuttiallegri e caciaroni. Hannoelaborato e discusso la storiada girare, senza mai scriverené trama, né battute. Tuttihanno interpretato e hannofatto a turno le riprese, fami-liarizzando con la cinepresa.Questi sono gli aggettivi, icolori e gli animali chehanno associato alla loroesperienza: giallo, arancione,rosso, verde pisello, marro-ne, divertente, magnifico,fico, banale, cane, scimmia,pecora. Tutti rifarebbero que-sta esperienza. Uno di lorofarebbe un corto basato suuna storia mafiosa, oppureun horror; un’altra vorrebbedei vestiti fashion da utiliz-zare durante le riprese.Vorrebbero pubblicizzare il

    loro prodotto con “cartelloniper strada”, “con la pubblici-tà su Italia 1 dopo iSimpson”, facendo un videoe mandandolo in tv; solo unadi loro non vorrebbero farlovedere a nessuno. Hannoimparato a improvvisare, avivere il gruppo, e consiglia-no a altri ragazzi di provarea condividere una esperienzadivertente e creativa comequesta. Abbiamo chiesto segli era piaciuto di più fare gliattori, i cameraman, i registio gli sceneggiatori. Uno diloro ha subito risposto: ilcameraman. Tutti gli altrihanno detto di preferire ilruolo di attrici/attori.Ci rac-contano anche la fatica perripetere più volte la stessascena, il fatto di aver decisodi improvvisare, gli ha fattoprovare allegria, tranquillità,insicurezza, e, qualche volta,vergogna. Il titolo del Cortoè “Cambia/menti” perchétutti cambiano passando daun comportamento all’altro;lo hanno deciso tutti insieme

    alla fine delle riprese. Cispiegano che durante leriprese molte idee e situazio-ni sono state cambiate ancheperché ogni settimana tuttigli attori si dimenticavanocome erano vestiti la setti-mana prima, addirittura alcu-ni di loro si sono anchetagliati o colorati i capelli.Ma ogni volta, insieme, sonoriusciti con fantasia a dareun senso ai loro cambiamen-ti. Chiediamo a Graziella

    come valuta il lavoro delgruppo. È stato affascinante vederlirecitare con impegno e pro-fessionalità, interpretando siaruoli molto simili al lorocarattere, sia inventare battu-te ed espressioni completa-mente estranei al loro essere.Il titolo e la trama del Corto,che volta per volta è statainventata mettendo insiemetutte le loro idee e voglie, haricalcato l'essere cangiante di

    ogni adolescente che devesperimentare, sfidare, curio-sare nelle proprie emozioni enel mondo che lo circondaper incominciare a scoprirese stesso. Quando si ripete-vano le scene, ogni voltac’era qualcosa di più e didiverso, tutti si sono messi ingioco con fantasia e vogliadi divertirsi, proprio unabella esperienza.

    Binghete SbengheteGruppo Rock

    Siamo con Simone M. ilbatterista del gruppo RockBinghete Sbenghete:Simone innanzi tutto volevochiederti da quanto tempoesiste la tua band ?Da tre settimane più omenoPrima di intraprendere que-sta avventura suonavi in unaltro complesso?No questo è il primo com-plesso Da quante persone è com-posto?Da cinque persone. Cistanno due chitarre unabatteria un basso ed unatastiera Quanti anni hai?15

    E quanti anni hanno gli altrimembri del gruppo ?Hanno tutti più o meno 15anni Dove vi siete conosciuti?A casa di un mio amico, ilprimo chitarristaDi chi è stata l’idea di for-mare la band?Mia e del primo chitarrista Come si chiama il primochitarrista?MatteoDa quanto lo conosci?Da un po’ di anniTornando al gruppo, dovestate provando le vostrecanzoni?Non siamo ancora andatia provare … fra un po' ciandremo C’è già un cantante nelgruppo?

    di Angelo

    di Stefani Cambia/menti

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    Il pianista, è lui il nostrocantanteOra parliamo un po’ di te: da quanti anni suoni la bat-teria?Da quattro anniHai preso delle lezioni?Si, delle lezioni private, inuna scuola Dove ti eserciti?Mi esercito alla scuola,qualche volta in un gara-ge insonorizzato e a casaA casa? E non fai moltorumore e baccano?No, la mia batteria è silen-ziosa, è elettronica eposso togliere il volume Ti eserciti da solo?Sia da solo sia conMatteo, il chitarrista Ti eserciti molto?Si, molto.

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    77Ecologia e sportEcologia e sport

    Anche gli aerei inquinanoProteste per l’aeroporto di Ciampino

    L’aereoporto di Ciampino,nato per garantire pochivoli ai militari, nell’ultimodecennio ha visto aumen-tare il traffico aereo del700%. Intervistiamo alcunicittadini del X municipio edi Ciampino che incontria-mo in tutte le numerosemanifestazioni di protestache vanno avanti ormai daqualche anno. Chiedo lorodi spiegare cosa accade.La centralina di monitorag-gio dell’aria, recentementeinstallata grazie al nostrocomitato a Ciampino, hasuperato i limiti consentitiper ben 36 giorni in duemesi, dice Stefano, e nelParco degli Acquedotti aCinecittà, si respirano pol-veri sottili PM10 emessedagli aerei che superanodi ben 6 volte i limiti con-sentiti. Sono i dati diLegambiente del 2006,sottolinea Rosa. Il comunedi Ciampino ha la più altaspesa pro-capite di farma-ci antitumorali su scalanazionale. Tra i bambini

    l’asma è altissima, specifi-ca Stefano. Rita ribatte: ilcomune di Ciampino èfuorilegge. Gli aerei arriva-no e partono anche duran-te l'orario notturno (23,30-06,00) senza nessunmonitoraggio del rumore.Solo ora la Regione ha

    fatto mettere un sistema dirilevazione. I responsabilidi questo disastro ambien-tale non vengono perse-guiti, nonostante l’evidenteinadempienza alle leggi.Però, interrompe Stefano,la Questura trova il tempoper perseguire dei cittadini

    che hanno avuto il solotorto di chiedere alle istitu-zioni di tutelare la salutepubblica, imporre il rispet-to delle leggi nella gestio-ne dello scalo aereo diCiampino. A proposito disalute, i medici di base diCiampino e Marino, hanno

    rilevato un incremento dicefalee e ipoacusie dovuteal rumore, patologie tumo-rali, malattie respiratorie,riduzione della funzionalitàpolmonare nei bambini enegli adulti, aumento dellemalattie cardiovascolaridovute alle polveri sottili,malattie del sangue e degliorgani emopoietici dovuteal piombo e benzene.Rosa aggiunge: questiaerei sorvolano sui palazzidel X municipio, su Marinoe Santa Maria delle Mole,oltre che su Ciampino, seci fosse un guasto, sareb-be un disastro. Ecco per-ché continuiamo a chiede-re il rispetto dei nostri dirit-ti, anche se è dura lottarecontro la Ryanair el’inettitudine delle istituzio-ni che dovrebbero difende-re i cittadini.Per ora la Regione ha sta-bilito la riduzione di 60 voligiornalieri con richiesta diattuazione del provvedi-mento già da subito, poivedremo cosa vorrà fare ilgoverno.

    Intervista a Mauro dell’AlmasDel campionato regionale

    Dove giochi?Gioco all’Almas-Roma Che tipo di campionatoè?È un campionato regio-naleQuando è stata l’ultimasconfitta?

    Non abbiamo mai persoQuanti goal segnano algiorno?Segnano 3 o 4 goal algiornoQuanto tempo è chehanno cominciato?L’Almas ha iniziato nel1944, io gioco da quan-do avevo 7 anni e da 2

    all’AlmasCosa li ha spinti a farequesta attività?Mi è sempre piaciuto,mi piace l’idea di diven-tare famoso e di scon-trarmi e confrontarmicon gente più forte!!!Sono centro-campistaDa quanto hanno la pas-sione per il calcio?Da sempre…Avete rapporti con altriragazzi anche se di altresquadre?Si È ben tenuto il vostrocampo?Ora, dopo la perdita delragazzo che è morto a

    causa del rubinetto del-l’acqua, giochiamo inun campo d’erba, ci siallenano anche quelliche giocano nella C1Quanto è importantel’allenamento e l’allenatore?Molto, l’allenamento cifa capire come ci dob-biamo muovere el’allenatore è un sup-porto che ci dà le giu-ste coordinateQuanti di loro hanno lafidanzata?Quasi tutti, io l’holasciata da pocoÈ più importante vincereo giocare?Vincere perché così

    di Maria Paola e Mirko

    di Pierfrancesco

    A due passi dal centro abitato

    siamo soddisfatti diquello che abbiamofatto e poi anche gioca-re, meglio di stare inpanchina. Però l’annoscorso abbiamo avutosoddisfazioni anche seabbiamo perso perchéabbiamo fatto un tor-neo sotto etàIl fair play: cosa nepensi?Quasi sempre è la rego-la di salutarci all’inizioe alla fine della partita.È giusto perché è brut-to terminare la partita eandarsene, è una que-stione di rispetto.

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    88Benessere, medicina e cucinaBenessere, medicina e cucina

    Le virtù del peperoncinoUn protagonista per la cucina e la salute

    Le abbiamo chieste al prof.Costantino Folino, Chef oltre cheinsegnante, presso l’IstitutoAlberghiero di PalombaraSabina.Dove si coltiva il peperoncino inItalia?Il peperoncino si coltiva dap-pertutto, trova il suo habitatnaturale nell’Italia centro set-tentrionale e soprattutto al sudA cosa fa bene? E a cosa famale?Il peperoncino contiene unanotevole quantità di vitamine,soprattutto la C (che però siperde durante l’essiccazione).Contiene anche carotenoidi esali minerali, favorisce i pro-cessi digestivi, inoltre il suopotere antifermentativo nerende adatto l’uso specialmen-te nei mesi caldi; è antidepres-sivo, stimola la vitalità dei tes-suti e attiva il circolo venoso ecapillare. Essendo vasodilata-tore e anticolesterolo, previenele malattie cardiovascolari. Hafama di avere azione afrodisia-ca. Il peperoncino viene ancheadoperato per uso esterno, peresempio, per ottenere medica-menti che curano i geloni, ireumatismi e le nevralgie. Ècontroindicato per chi è affettoda colite. Perchè quello calabrese è piùpiccante?Il peperoncino è più piccantein Calabria perché qui trovaun clima mite ed un terrenoideale. In Calabria si tende acoltivare la varietà più piccan-te.Peperoncino e cioccolato: azzar-do culinario o gioco di sapori?Negli ultimi anni è abbina-mento ideale. Entrambi daisapori forti, l’importante èsaper equilibrare le giuste dosifacendo attenzione a non ecce-dere con il peperoncino, devedare solo un retrogusto di pic-cante al cioccolato.A quali sapori abbinare il pepe-roncino?In base al suo grado di piccan-tezza: quindi peperoncinomolto piccante a pietanze dalsapore robusto, peperoncinolievemente piccante a pietanze

    dal sapore delicato.Il sapore forte del peperoncinonon deve mai sovrastare ilsapore dell’ingrediente caratte-rizzante la ricetta.Perché pizzica?La caratteristica principale delpeperoncino, ovvero la partepiccante, è dovuta alla presen-za di un alcaloide, la capsaici-na, che conferisce, oltre all’aro-ma bruciante, la facilità didigestione. In genere i pepe-roncini più piccoli sono i piùpiccantiCome si coltiva in casa?Innanzitutto trovare la semen-te. Meglio in un negozio spe-

    cializzato. Il periodo più adatto per lasemina cambia a seconda delposto: nell’Italia meridionalepuò essere fatta da gennaio afebbraio; a febbraio-marzonell’Italia centrosettentrionale.Seminare in cassette-semenzaida tenere al riparo bagnandolespesso con molta acqua. Ilseme va interrato a una pro-fondità di uno o due centime-tri. A distanza di due mesi,quando le piantine sono cre-sciute al punto di avere 5/6foglioline, metterle a dimoranel terreno precedentementepreparato.

    Piantarle sempre in fila distan-ti circa 50 centimetri e lasciar-ne altrettanti fra una piantinae l’altra. Fondamentale l’irrigazione: vafatta ogni 3/4 giorni in semen-zaio e ogni 5/6 giorni quandole piantine sono a dimora.Evitare in ogni caso gli eccessie ricordarsi di annaffiare lepiantine im mediatamenteprima di estirparle dal semen-zaio e immediatamente dopo lamessa a dimora. Per la riserva personale baste-ranno poche piantine perchésono molto produttiveIn che stagione matura?Il peperoncino matura traluglio e agosto.È più piccante la buccia o i semi?I semi, ma poi dipende dallevarietà!Qual è la differenza tra pepe epeperoncino?Il pepe (piper nigrum) è unpiccolo alberello rampicanteoriginario dell’India, cheappartiene alla famiglia dellePiperaceae. I frutti sono rap-presentati da piccoli grappolidi frutti sferici, che maturandocambiano colore: da verdi

    RicetteTorta al cioccolato epeperoncinoINGREDIENTI120 g di burro200 g di farina, tipo 002 uova150 g di zucchero300 g di cioccolato fondente10 g di cacao amaro1 bustina di lievito per dolci1 dl di lattePeperoncino in polvere1 dl di panna da montare1 arancia non trattataMarmellata di arance/limoni

    Preparazione.Montare il burro a temperaturaambiente con lo zucchero.Aggiungere le uova una alla volta,la scorza di arancia grattugiata e150 g di cioccolato fuso.Aggiungere gradualmente farina,cacao in polvere, un cucchiaino dipeperoncino, lievito, latte.Mettere in uno stampo imburrato ecuocere in forno già caldo a 180°Cper circa 30/40 minuti per poilasciar raffreddare.

    Far fondere il cioccolato rimastocon un cucchiaino di panna, quan-do sarà tiepido aggiungere larestante panna montata.Dividere circolarmente in due latorta, farcire con la marmellata diagrumi, ricoprire con la crema alcioccolato (o anche solo con cioc-colato fuso), decorare a piacerecon fettine di arancia.

    250 g cioccolato fondente(percentuale di cacao 70%)un pezzetto di peperoncinofresco,200 g burro (magari freschis-simo, preparato da voi)80 g zucchero a velo NONvanigliato4 uova50 g cacao amaro e un pizzi-co di peperoncino in polvereper spolverizzarecrema inglese per accompa-gnare

    Preparazione.Sciogliere il cioccolato a bagno-maria insieme al peperoncino eaggiungere il burro spezzettattopoco per volta. Mescolate con deli-catezza in modo che si amalgami-no ed eliminare il peperoncino.Rompere le uova e separare lechiare dai tuorli.Aggiungere lo zucchero al velo e ituorli, uno alla volta, al compostodi cioccolato e burro.Montare le chiare a neve fermissi-ma e incorporare - con molta deli-catezza - alla precedente prepara-zione.Foderare uno stampo da tortinocon carta da forno bagnata e striz-zata e riempirla di impasto.Cuocere in forno a 180°C per unaventina di minuti ca. (le primevolte, saranno necessarie delleprove per calcolare il tempo di cot-tura più adatto).Lasciare intiepidire il tortino edestrarlo dallo stampo, eliminandola carta da forno.Accomodarlo su un letto di cremainglese e spolverizzare con cacaoamaro, decorando a piacere.

    ilil PuntoPunto didi SSvvistaistaè stato realizzato con ilcontributo di:Assessorato per le politichedell’infanzia e della famigliaXVI Dip. del Comune di Romae UOC A NeuropsichiatriaInfantile Azienda PoliclinicoUmberto I° nei progetti riabili-tativi: laboratorio di teatro,giornale, corto e poesia.

    AngeloCarolina,Emanuel,Filippo,Francesca,Francesca L.,Francesca D.,Francesco,Giulia,Graziella,Ilaria,Lorenzo,Maria Paola,Maria,Manuela,Massimo C.,Massimo S.,Matteo,Mirko,Orietta,Pierfrancesco,Priscilla,Simona,Simone,Stefani,Valeria.Associazione Il GrandeCocomero, via dei Sabelli88/a - 00185 - Roma -06.4450606www.grandecocomero.org [email protected] - Centro Stampa De Vittoria SrlVia degli Aurunci 1900185 [email protected]

    di Francesca, Maria ePriscilla

    Una pianta di peperoncino

    Tortino morbido alcioccolato e pepe-roncino

    diventano rossi e poi marroni amaturitàIl peperoncino (Capsicumannum), chiamato anche capsi-co, pepe cornuto o pepe rosso,è una pianta erbacea annuale,originaria del Messico e appar-tenente alla famiglia delleSolanacee.Il frutto è il peperoncino.Internamente possiede nume-rosi semi a forma di piccolidischetti giallognoli, nei quali sitrova la maggior concentrazio-ne di capsicina.Alla fine il prof. Folino ci ha deli-ziato con l’assaggio di qualchericetta a base di peperoncino!

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