MUSEO DI ANTROPOLOGIA EDdoc/pieghevole... · 2011. 9. 14. · Giovanni Marro (1875-1952)...

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1 LE ORIGINI Le origini del Museo di Antropologia ed Etnografia risalgono al 1926, a seguito del conferimento al Prof. Giovanni Marro (1875-1952) dell’insegnamento di Antropologia presso l’Ateneo torinese: egli iniziò ad arricchire il suo Istituto di Palazzo Carignano, con una vasta biblioteca e con numerosi reperti osteologici di notevole valore, provenienti da campagne di scavo condotte personalmente in Egitto. Seguirono raccolte antropo-etnografiche di svariata origine e provenienza, nonché pezzi collezionati dal padre, Prof. Antonio Marro (1840 -1913) Nel 1936 il Museo fu trasferito presso l’edificio dell’Ospedale San Giovanni Battista di Torino . Nel 1952, alla morte del Marro, la cura dei reperti venne assunta dalla sua assistente, Prof. Savina Fumagalli (1904-1961) , che ne curò la classificazione e sistemazione nei locali dell’Istituto. Dal 1962 al 1968 il Prof. Brunetto Chiarelli, Direttore LE COLLEZIONI Le collezioni di studio sono suddivise in: Primatologiche, Antropologiche, Paletnologiche, Etnografiche. Queste ultime sono ricchissime di reperti rappresentativi di popoli di differente cultura e civiltà. COLLEZIONI PRIMATOLOGICHE Collezione cranio-osteologica Questa collezione comprende quindici crani isolati e una cinquantina di scheletri completi, la maggior parte dei quali è costituita da Babbuini (gen. Papio). Vi sono inoltre reperti scheletrici di alcune antropomorfe (orango e scimpanzé). Collezione di cervelli E’ di notevole valore e consistenza. E’ composta da una cinquantina di preparati anatomici ed è una delle più ragguardevoli, sotto il profilo scientifico, esistenti in Italia. Collezione di Primati conservati in toto in formalina. Comprende 2 feti di babbuino, 1 Macaca, 1 Gorilla, 1 feto di Orango, 2 Gibboni. Il materiale raccolto dal Marro proviene dalle campagne di scavo della M.A.I. (Missione Archeologica Italiana in Egitto) effettuate nelle necropoli dinastiche (2300-1955 a.C.) di Assiut e da quella predinastica (4500-3000 a.C.) e dinastica (2300-1955 a.C.) di Gebelein nell’alto Egitto nel periodo 1911-1937. Arricchiscono la collezione oltre 200 lastre in vetro alla gelatina di bromuro di argento documentanti gli scavi. IL MUSEO OGGI Il Museo attualmente svolge un’attività di formazione, mediante laboratori, rivolta al pubblico e alle scuole di ogni ordine e grado. Vengono allestite mostre temporanee che presentano l’Antropologia come Storia Naturale dell’Uomo e divulgano i risultati delle ricerche condotte sul materiale antropo-etnografico. Cicli di conferenze completano le attività di informazione e fruizione delle raccolte museali. Nel Museo è attivo il “Laboratorio per la Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino Via Accademia Albertina 17 Direttore: E. Rabino Massa Info: Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo - Via Accademia Albertina 13 Tel. 011/6704551 http://www.museounito.it/antropologia In copertina: Salone antropo-etnografico. Allestimento Palazzo Carignano (1926-1936) Dal 1962 al 1968 il Prof. Brunetto Chiarelli, Direttore dell’Istituto e del Museo, curò un nuovo riordino museale, improntato all’idea di un Museo Naturale dell’Uomo, allo scopo di offrire al visitatore, anche profano, spunti ed elementi utili per uno studio completo della storia dell’Uomo. Nel 1984 il Museo venne chiuso al pubblico e le collezioni non furono più fruibili, sotto forma di esposizione permanente. A partire dal 1997, per l’interessamento e l’opera dei tanti ricercatori, e in primo luogo della Prof. Emma Rabino Massa, Direttore del Museo, è proseguita l’attività di studio e di riordino dei materiali, con l’organizzazione di mostre temporanee volte alla valorizzazione delle collezioni. feto di Orango, 2 Gibboni. COLLEZIONI ANTROPOLOGICHE Collezione antropologica egiziana La collezione, quarta nel mondo per importanza e consistenza, consta di circa 650 scheletri e di 1300 crani isolati. A questo materiale osseo sono da aggiungere 80 teste di mummia, alcune predinastiche, 5 mummie pressoché complete di epoca predinastica e 15 dinastiche. Tra le mummie ve ne è una predinastica, appartenuta ad una donna deceduta per inversione dell’utero post partum. Nel Museo è attivo il “Laboratorio per la gestione dell’Archivio Antropologico”. Le attività hanno lo scopo di coordinare, facilitare e condurre la ricerca scientifica sui reperti museali e sulle raccolte osteologiche provenienti da recenti scavi archeologici. Collezione cranio-patologica Comprende una raccolta di 98 crani di alienati, di cui alcuni rappresentanti le principali deformazioni (patologiche, etniche e postume), raccolti agli inizi del 1900 dal Marro, presso l’Istituto Psichiatrico di Collegno (To). Collezione di cervelli umani E’ ingente e di notevole valore; molti esemplari sono in formalina (di cui microcefali ed un macrocefalo), altri sono fissati con il processo Muller. Provengono dall’Istituto Psichiatrico di Collegno (To) e risalgono ai primi anni del 1900. COLLEZIONI PALETNOLOGICHE I materiali preistorici e archeologici ammontano a oltre 800 unità. I reperti sono frutto di ricerche e donazioni del passato (G. Marro, S. Squinabol, C.F. Parona, S. Fumagalli).

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    LE ORIGINI

    Le origini del Museo di Antropologia ed Etnografiarisalgono al 1926, a seguito del conferimento al Prof.Giovanni Marro (1875-1952) dell’insegnamento diAntropologia presso l’Ateneo torinese: egli iniziò adarricchire il suo Istituto di Palazzo Carignano, con unavasta biblioteca e con numerosi reperti osteologici dinotevole valore, provenienti da campagne di scavocondotte personalmente in Egitto.Seguirono raccolte antropo-etnografiche di svariataorigine e provenienza, nonché pezzi collezionati dalpadre, Prof. Antonio Marro (1840 -1913)

    Nel 1936 il Museo fu trasferito presso l’edificiodell’Ospedale San Giovanni Battista di Torino .

    Nel 1952, alla morte del Marro, la cura dei reperti venneassunta dalla sua assistente, Prof. Savina Fumagalli(1904-1961) , che ne curò la classificazione esistemazione nei locali dell’Istituto.

    Dal 1962 al 1968 il Prof. Brunetto Chiarelli, Direttore

    LE COLLEZIONI

    Le collezioni di studio sono suddivise in:Primatologiche, Antropologiche, Paletnologiche,Etnografiche. Queste ultime sono ricchissime di repertirappresentativi di popoli di differente cultura e civiltà.

    COLLEZIONI PRIMATOLOGICHE

    Collezione cranio-osteologicaQuesta collezione comprende quindici crani isolati e unacinquantina di scheletri completi, la maggior parte deiquali è costituita da Babbuini (gen.Papio). Vi sonoinoltre reperti scheletrici di alcune antropomorfe (orangoe scimpanzé).Collezione di cervelliE’ di notevole valore e consistenza. E’ composta da unacinquantina di preparati anatomici ed è una delle piùragguardevoli, sotto il profilo scientifico, esistenti inItalia.Collezione di Primati conservati in toto in formalina.Comprende 2 feti di babbuino, 1 Macaca, 1 Gorilla, 1fetodi Orango,2 Gibboni.

    Il materiale raccolto dal Marro proviene dalle campagne discavo della M.A.I. (Missione Archeologica Italiana inEgitto) effettuate nelle necropoli dinastiche (2300-1955a.C.) di Assiut e da quella predinastica (4500-3000 a.C.) edinastica (2300-1955 a.C.) di Gebelein nell’alto Egitto nelperiodo 1911-1937.Arricchiscono la collezione oltre 200 lastre in vetro allagelatina di bromuro di argento documentanti gli scavi.

    IL MUSEO OGGI

    Il Museo attualmente svolge un’attività diformazione, mediante laboratori, rivolta alpubblico e alle scuole di ogni ordine egrado. Vengono allestite mostre temporaneeche presentano l’Antropologia come StoriaNaturale dell’Uomo e divulgano i risultatidelle ricerche condotte sul materialeantropo-etnografico. Cicli di conferenzecompletano le attività di informazione efruizione delle raccolte museali.Nel Museo è attivo il “Laboratorio per la

    Museo di Antropologia ed Etnografiadell’Università di TorinoVia Accademia Albertina 17Direttore: E. Rabino MassaInfo: Dipartimento di Biologia Animale edell’Uomo - Via Accademia Albertina 13Tel. 011/6704551http://www.museounito.it/antropologia

    In copertina: Salone antropo-etnografico.Allestimento Palazzo Carignano (1926-1936)

    Dal 1962 al 1968 il Prof. Brunetto Chiarelli, Direttoredell’Istituto e del Museo, curò un nuovo riordino museale,improntato all’idea di un Museo Naturale dell’Uomo, alloscopo di offrire al visitatore, anche profano, spunti edelementi utili per uno studio completo della storiadell’Uomo.

    Nel 1984 il Museo venne chiuso al pubblico e lecollezioni non furono più fruibili, sotto forma diesposizione permanente.

    A partire dal 1997, per l’interessamento e l’opera dei tantiricercatori, e in primo luogo della Prof. Emma RabinoMassa, Direttore del Museo, è proseguita l’attività distudio e di riordino dei materiali, con l’organizzazione dimostre temporanee volte alla valorizzazione dellecollezioni.

    fetodi Orango,2 Gibboni.

    COLLEZIONI ANTROPOLOGICHE

    Collezione antropologica egizianaLa collezione, quarta nel mondo per importanza econsistenza, consta di circa 650 scheletri e di 1300 craniisolati. A questo materiale osseo sono da aggiungere 80teste di mummia, alcune predinastiche, 5 mummiepressoché complete di epoca predinastica e 15 dinastiche.Tra le mummie ve ne è una predinastica, appartenuta aduna donna deceduta per inversione dell’uteropost partum.

    Nel Museo è attivo il “Laboratorio per lagestione dell’Archivio Antropologico”. Leattività hanno lo scopo di coordinare,facilitare e condurre la ricerca scientifica suireperti museali e sulle raccolte osteologicheprovenienti da recenti scavi archeologici.

    Collezione cranio-patologicaComprende una raccolta di 98 crani di alienati, di cuialcuni rappresentanti le principali deformazioni(patologiche, etniche e postume), raccolti agli inizi del1900 dal Marro, presso l’Istituto Psichiatrico di Collegno(To).Collezione di cervelli umaniE’ ingente e di notevole valore; molti esemplari sono informalina (di cui microcefali ed un macrocefalo), altrisono fissati con il processo Muller. Provengonodall’Istituto Psichiatrico di Collegno (To) e risalgono aiprimi anni del 1900.

    COLLEZIONI PALETNOLOGICHE

    I materiali preistorici e archeologici ammontano a oltre800 unità.I reperti sono frutto di ricerche e donazioni del passato(G. Marro, S. Squinabol, C.F. Parona, S. Fumagalli).

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    MUSEO DI ANTROPOLOGIA ED ETNOGRAFIA

    DELL’UNIVERSITA DI TORINO

    COLLEZIONI ETNOGRAFICHE

    Collezione orientale o cino-nippo-indonesianaConsta di 350 pezzi, testimonianze delle civiltà cinesi,giapponesi e indonesiane. Annovera una ricca raccolta distrumenti musicali cinesi molto antichi; statuette eoggetti in giada; parecchi pezzi ornamentali cinesi laccatiin argento, oro, intarsiati in madreperla (uno dei rarissimistipetti dell’epoca Ming, un cofanetto decorato);numerosi oggetti giapponesi in avorio tra i quali figurauno specchietto «shinto», di epoca compresa tra i secoliXIII e XIV; oggetti di culto delle più importanticoncezioni filosofiche e religiose asiatiche; un teatrocompleto di burattini giavanesi “Wayang golek”corredato dagli strumenti dell’orchestra. Arricchisce lacollezione una serie di reperti donati al Museorecentemente da G. Maletto:

    Collezione del Bacino del CongoComprende più di 1000 pezziprovenienti dall’Africa Centrale edOrientale, sede di culture e dipopolazioni diverse.

    Collezione dell’Alaskameridionale e della Costa NordOvest del PacificoGli oggetti provengono dallepopolazioni indigene deiTlinghit, dei Pomo e dei Haida,in via di estinzione.La collezione comprende unaserie di tipici cestelli di radici diconifere intrecciate esimbolicamente decorati, utensiliin legno, in corno, in osso.Recentemente è stata

    Collezione etnograficaamerindianaComprende 300esemplari. Di notevoleimportanza etnograficasono un’anticamummia muliebreperuviana, con tatuaggisul viso, e lo ”Zemi“,unico esemplareesistente al mondodella grande cultura,ormai scomparsa, deiTaino.

    Collezione di «Art Brut»La collezione comprende una raccolta di oggettirealizzati da malati mentali ricoverati nell’Ospedale

    Realizzato in “tessuto di cotone”, è alto circa 65 cm. econtiene parte di un cranio umano deformato.Rappresenta un caso di seppellimento secondario,.

    Le collezioni antropologiche ed etnografiche

    Collezione medio orientaleComprende abiti, oggetti di uso domestico e strumentiartigianali delle popolazioni di culture arabe.La collezione si è arricchita recentemente di uncentinaio di preziosi reperti dei primi anni del ‘900provenienti dall’Asia Centrale (donazioni di E. Belli, E.Bresci, R. Pagliero, E. Rabino).Collezione etnografica alpinaE’ il risultato di numerose campagne di ricerca condottein anni passati e recenti nelle Alpi Occidentali.Oltre a una ingente documentazione scientifica, sonoraccolti e catalogati oggetti di uso quotidianotestimonianza della vita di montagna.Collezione romenaE’costituita da una serie di costumi popolari esuppellettili domestiche donati al Museo, nel 1970.E’accompagnata da una ampia documentazionefotografica.

    Collezione Atzeca e Maya dell’antico MessicoE’ una magnifica raccolta di esemplari in cotto e inpietra delle antiche civiltà Atzeca e Maya.Collezione BororoGli oggetti provengono dalla popolazione in via diestinzione situata nella zona Sud-Ovest del MatoGrosso.Tra gli indumenti spiccano il tipico gonnellino «boro»fatto di piume fissate ad una fascia di cotone usatonelle cerimonie, ed un «pariko», diadema di penne aforma di ventaglio.Collezione oceanicaGli esemplari più tipici di questa collezione sonorappresentati dai tessuti «tapa». La collezionecomprende anche una lunga rete da pesca, un tamburoin legno e pelle, due maschere funerarie, contenitori evasi lignei, matrici per decorare la tapa.

    Recentemente è stataincrementata dalla donazionedella collez. privata del Prof. B.Chiarelli raccolta nel 1971 aIgloolik (Baia di Hudson)

    realizzati da malati mentali ricoverati nell’OspedalePsichiatrico di Collegno (Torino) tra la fine dell’800 el’inizio del ‘900.Fra i reperti più significativi, vi è la scultura “Il NuovoMondo”, composta da numerosi pezzi di ossa dianimali, molti dei quali piccolissimi, minuziosamentelevigati ed egregiamente scolpiti