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Giugno 2019530/B • Concorso 2004 DSGA - La prova scritta

Questo volume è stato stampato presso:MultiMediaV.le Ferrovie dello Stato Zona Asi - Giugliano (Napoli)

Il volume è a cura di:

Parte primaQuestionario 1: Pietro Emanuele e Beatrice LocoratoloQuestionario 2: Maria Francesca MazzitelliQuestionario 3: Claudia De Rosa Questionario 4: Alessandra PedaciQuestionario 5: Chiara PalladinoQuestionario 6: Alessandra PedaciQuestionario 7: Rocco PezzanoSi ringrazia per la consulenza la prof.ssa Anna Maria Di Nocera (DS e componente del Nucleo USR Campania)

Parte seconda: Claudia De Rosa (specialista in Cont. pubblica), Raffaella Del Vecchio (docente di scuola secondaria) e Beatrice Locoratolo (avvocato amministrativista).Si ringrazia la dott.ssa Stefania Buonandi (DSGA) per la consulenza e la stesura dei casi pratici.

Coordinamento redazionale: Claudia De Rosa

La pubblicazione di questo volume, pur curato con scrupolosa attenzione degli Autori e Curatori, non comporta alcuna assunzione di responsabilità da parte degli stessi e della Casa editrice per eventuali errori, incongruenze o difformità dai contenuti delle prove effettivamente somministrate in sede di concorso o esame.Tuttavia per continuare a migliorare la qualità delle sue pubblicazioni e renderle sempre più mirate alle esigenze dei lettori, la Edizione Simone sarà lieta di ricevere segnalazioni e osservazioni all’in-dirizzo [email protected].

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PREMESSA

Il volume è diretto a coloro che devono affrontare la prova scritta del concorso per Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA), bandito nella G.U. del 28 dicembre 2018, n. 102.

La prova scritta si svolge in due fasi, ciascuna della durata di tre ore:— nella prima, i candidati dovranno affrontare 6 domande a risposta aperta sugli argo-

menti di cui all’Allegato B del decreto ministeriale 863/2018, ossia: Diritto costituzionale e diritto amministrativo, con riferimento al diritto dell’Unione europea; Diritto civile; Contabilità pubblica, con particolare riferimento alla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche; Diritto del lavoro, con particolare riferimento al pubblico impiego contrattualizzato; Legislazione scolastica; Ordinamento e gestione amministra-tiva delle istituzioni scolastiche autonome e stato giuridico del personale scolastico; Diritto penale, con particolare riguardo ai delitti contro la Pubblica amministrazione;

— nella seconda (teorico-pratica), i concorsisti dovranno risolvere un caso concreto attraverso la redazione di un atto sempre su un argomento di cui all’Allegato B del decreto ministeriale citato.

Il testo è, perciò, suddiviso in due parti:— la prima è dedicata alle domande a risposta aperta. Se ne propongono oltre 700, tutte

svolte;— la seconda è formata da 25 casi concreti, risolti e completi di atto. A questo proposito

va sottolineato che il ventaglio di atti a firma del DSGA non è amplissimo; al contempo, però, egli stila, su impulso del Dirigente scolastico, molti documenti preparatori, coadiu-vandolo nelle numerose attività di sua competenza. Di tale circostanza si è tenuto conto nella stesura della parte. Non essendoci, infatti, per questo concorso un precedente con prove simili, non è possibile sapere con certezza se la seconda fase farà riferimento solo agli atti che rientrano «strettamente» nelle competenze del DSGA (ovvero «atti a sua firma») oppure anche a quelli in cui il suo ruolo è subalterno a quello del DS.

La redazione di ciascun atto è preceduta da un inquadramento teorico dell’argomento, che concretizza la motivazione della scelta dello stesso.

I casi proposti rappresentano, dunque, una guida e un punto di partenza per potere affrontare questo secondo step della prova scritta.

Infine, poiché tra le responsabilità del DSGA rientrano la tenuta della contabilità e le necessarie registrazioni, in espansione online sono proposti gli schemi di bilancio, il piano dei conti e il nuovo piano delle destinazioni predisposti dal MIUR (nota n. 25674/2018), il tutto accessibile tramite il QR Code riportato nel volume.

Per completare la preparazione si consiglia il nuovo 510/1 Codice del DSGA (ed. 2019), consultabile in sede di concorso.

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IndiceIndice

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Parte I Quesiti a risposta aperta

Quesito 1 Diritto costituzionale e diritto amministrativo, con riferimento al diritto dell’Unione europea ........................................................................... Pag. 7

Quesito 2 Diritto civile ...................................................................................... » 141

Quesito 3 Contabilità pubblica, con particolare riferimento alla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche .................................. » 193

Quesito 4 Diritto del lavoro, con particolare riferimento al pubblico impiego contrattualizzato ............................................................................................... » 289

Quesito 5 Legislazione scolastica .................................................................... » 375

Quesito 6 Ordinamento e gestione amministrativa delle istituzioni scola- stiche autonome e stato giuridico del personale scolastico ........................... » 487

Quesito 7 Diritto penale, con particolare riguardo ai delitti contro la P.A. ... » 567

Parte II Casi risolti

Caso n. 1 Verbale del passaggio di consegne tra DSGA uscente e subentrante dei beni mobili di proprietà di un’istituzione scolastica .................................. » 589

Caso n. 2 Acquisto di beni e servizi. Liquidazione della spesa e dichiarazione di conformità dell’acquisto ............................................................................... » 595

Caso n. 3 La relazione tecnico-finanziaria al contratto integrativo d’istituto » 601

Caso n. 4 Verbale di affidamento in custodia di materiale didattico, tecnico e scientifico dell’istituzione scolastica ............................................................. » 611

Caso n. 5 Integrazione di Circolare sull’approvazione delle ferie-festività personale ATA .................................................................................................... » 615

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686 Indice

Caso n. 6 Circolare relativa alla gestione provvisoria dell’esercizio finanziario e limiti all’assunzione delle spese .................................................................... Pag. 617

Caso n. 7 Comunicazione relativa alla predisposizione del Conto consuntivo .. » 619

Caso n. 8 Corso di formazione su privacy ....................................................... » 621

Caso n. 9 Avanzo di amministrazione .............................................................. » 623

Caso n. 10 Piano annuale delle attività di lavoro del personale ATA ........... » 627

Caso n. 11 Mandato di pagamento ................................................................ » 633

Caso n. 12 Scheda finanziaria dei progetti .................................................... » 635

Caso n. 13 Comunicazione relativa all’indice di tempestività dei paga- menti .................................................................................................................. » 639

Caso n. 14 Assunzione in servizio del personale ATA .................................... » 641

Caso n. 15 Attività propedeutica: formazione e utilizzazione albo dei for- nitori e imprese di fiducia ................................................................................. » 643

Caso n. 16 Eliminazioni dei beni dall’inventario ........................................... » 649

Caso n. 17 Dichiarazione di non negligenza nella conservazione dei beni ... » 653

Caso n. 18 Verbale di verifica di conformità .................................................. » 655

Caso n. 19 Attività propedeutica: regolamentazione fondo economale per le minute spese ................................................................................................. » 659

Caso n. 20 Minute spese .................................................................................. » 665

Caso n. 21 Relazione sulla necessità di variazione di residui attivi ............. » 667

Caso n. 22 Ordine di servizio .......................................................................... » 669

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Indice 687

Caso n. 23 La formazione del personale ........................................................ Pag. 671

Caso n. 24 Attività propedeutica: Contratto di prestazione d’opera profes- sionale e intellettuale per attività e insegnamenti facoltativi e integrativi .... » 673

Caso n. 25 Emissione certificato di servizio .................................................. » 679

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254 Parte I Quesiti a risposta aperta

78 Il D.I. 129/2018 disciplina le modalità che consentono all’istituzione scolastica di garantire il funzionamento ordinario anche nel caso in cui non sia approvato, nei termini previsti, il Programma annuale. Si illustri la cosiddetta «gestione provvisoria».

L’avvio dell’attività gestionale è preceduta dall’approvazione del Programma annuale, con cui il Dirigente scolastico è autorizzato all’accertamento delle entrate e all’assun-zione degli impegni di spesa. Il termine ordinatorio per l’approvazione del Programma annuale è fissato ora al 31 dicembre (in precedenza la data era il 15 dicembre). Può verificarsi che entro tale data il Consiglio di istituto non abbia provveduto alla delibera. Nella maggior parte dei casi la mancanza di tale adempimento non è dovu-ta alla mancanza di volontà ad approvare da parte dell’organo collegiale ma alla dif-ficoltà da parte delle istituzioni scolastiche nel calcolare correttamente l’entità del-le entrate.Il D.I. 129/2018, art. 6, regolamenta la gestione provvisoria, ossia le modalità ge-stionali che devono essere adottate nel caso in cui il Programma annuale non sia ap-provato nei termini previsti dal Consiglio di istituto.La fonte giuridica di tale previsione va individuata nell’art. 81, quinto comma, della Costituzione che disciplina l’esercizio provvisorio dello Stato e ne individua la finali-tà: evitare la paralisi che la mancanza di autorizzazione ad acquisire le entrate e a eseguire le spese determinerebbe nell’attività finanziaria.Nelle istituzioni scolastiche, la gestione provvisoria viene esercitata dal Dirigente nel caso in cui il Programma annuale non venga approvato entro il 31 dicembre. Il Rego-lamento limita, nelle more dell’approvazione del Programma annuale, l’assunzione di impegni, per l’acquisto di beni e servizi per il funzionamento o per i progetti, a un’entità mensile, corrispondente alla dodicesima parte degli impegni assunti nell’e-sercizio precedente.La limitazione è fatta a scopo cautelativo, in previsione di eventuali riduzioni di risorse. Se il Consiglio non approva il Programma entro il termine previsto, il Dirigente sco-lastico, entro il primo giorno lavorativo successivo alla data del 31 dicembre, comu-nica all’Ufficio scolastico regionale competente l’inizio della gestione provvisoria. L’USR, quindi, nomina, entro i dieci giorni successivi dalla comunicazione, un com-missario ad acta che provvede all’approvazione del Programma entro 15 giorni dal-la nomina.

79 Cosa rappresentano i contributi provenienti da privati per le istituzioni scolastiche?

I contributi versati dai privati, in primo luogo dalle famiglie degli studenti, costitui-scono per le scuole una consistente voce di sostegno finanziario. In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità dell’istruzione inferiore, come previsto dall’art. 34 della Costituzione, ribadito dalla L. 296/2006 ed esteso ai primi tre anni dell’istruzione secondaria di secondo grado, non è consentito impor-re tasse o richiedere contributi obbligatori alle famiglie di qualsiasi genere o na-tura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimen-to dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro). Tale previsione tro-va conferma nel fatto che l’ordinamento non riconosce la capacità impositiva delle

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Questionario 3 Contabilità pubblica 255

scuole, per cui la deliberazione del Consiglio di istituto non è sufficiente a legittima-re un versamento obbligatorio da parte delle famiglie.D’altra parte, con il varo del regime di autonomia, il legislatore ha eliminato il divie-to esplicito di prevedere contributi, rimettendo a tutte le tipologie di scuola la facol-tà di deliberare e di richiedere esplicitamente le modalità contabili di riscossione di contributi. Eventuali contributi per l’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni possono dunque essere versati dalle famiglie solo ed esclusivamente su base volontaria.I contributi dalle famiglie, presenti in ogni scuola, sono costituiti in massima parte dai versamenti all’atto di iscrizione (contributi scolastici) e dalle quote per i viaggi di istruzione. Negli istituti tecnici, professionali e d’arte è consuetudine richiedere agli alunni, a titolo di concorso per la copertura delle spese di esercitazione nei labora-tori e nei reparti di lavorazione, un «contributo di laboratorio», determinato dai Con-sigli di istituto.Le istituzioni scolastiche, pertanto, anche per favorire la spontanea adesione, do-vranno fornire adeguate informazioni sulla destinazione e l’impiego delle risorse.L’istituzione scolastica può infine ricevere erogazioni liberali, che devono essere fi-nalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’of-ferta formativa. Per i soggetti eroganti sono previste agevolazioni fiscali. Ad esem-pio, le imprese che offrono contributi alle scuole maturano il diritto a una deduzio-ne per oneri di utilità sociale.

80 Cosa s’intende per fondo MOF? Quali sono le novità introdotte dal nuovo CCNL comparto Istruzione e ricerca?

Il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa costituisce una risorsa fondamen-tale per la retribuzione accessoria del personale scolastico, in vista della realizzazio-ne delle azioni formative e di supporto organizzativo previste dal PTOF.Il MIUR annualmente, sulla base di un’intesa raggiunta con le organizzazioni sinda-cali del comparto scuola, stipula un contratto integrativo nazionale e comunica alle singole istituzioni scolastiche le assegnazioni del MOF, finalizzate a retribuire gli isti-tuti contrattuali. L’art. 40 del CCNL 2016-2018 prevede che, a partire dall’anno scolastico 2018/2019, nel fondo confluiscano le seguenti risorse:a) il Fondo per l’Istituzione Scolastica (FIS — di cui all’art. 2, comma 2, primo alinea

del CCNL 7-8-2014);b) le risorse destinate ai compensi per le ore eccedenti del personale insegnante di

educazione fisica nell’avviamento alla pratica sportiva (di cui all’art. 2, comma 2, secondo alinea del CCNL 7-8-2014);

c) le risorse destinate alle funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa (di cui all’art. 2, comma 2, terzo alinea del CCNL 7-8-2014);

d) le risorse destinate agli incarichi specifici del personale ATA (di cui all’art. 2, com-ma 2, quarto alinea del CCNL 7-8-2014);

e) le risorse destinate alle misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l’emarginazione scolastica (di cui all’art. 2, comma 2, quinto alinea del CCNL 7-8-2014);

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Questionario 5 Legislazione scolastica 381

Le Regioni hanno avuto il compito di gestire le nuove competenze nella logica della sussidiarietà, riservando a se stesse le funzioni di programmazione, monitoraggio, valutazione e attribuendo a Comuni e Province i compiti di supporto organizzativo e di erogazione di servizi.

6 La Costituzione sancisce, all’art. 33, il principio del pluralismo dell’istruzione. In che modo questo principio è stato attuato nell’ambito del sistema nazionale di istruzione, in particolare, in riferimento alla parità scolastica?

Il principio costituzionale del pluralismo dell’istruzione delineato dall’art. 33, che ri-conosce ad enti e privati il diritto di dar vita a scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato, ha trovato disciplina attuativa con la L. 62/2000.Il problema della notevole varietà e diversità delle scuole non statali di diversa de-nominazione e organizzazione (parificate, legalmente riconosciute, funzionanti con presa d’atto) è stato dunque affrontato con il provvedimento normativo citato che ha dato vita ad un unico sistema nazionale di istruzione costituito dalle scuole sta-tali e dalle scuole paritarie a cura di privati ed enti locali in possesso dei requisiti ne-cessari.Nella L. 62/2000 il concetto giuridico di parità è visto come un insieme di regole che le scuole, per avere titolo ad esercitare i compiti di istruzione, si impegnano ad os-servare: la corrispondenza con gli ordinamenti generali dell’istruzione; la coerenza con la domanda formativa delle famiglie; l’adozione dei requisiti di «qualità ed effi-cacia» fissati dalla legge. Il riconoscimento della parità opera a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti, in par-ticolare per quanto concerne l’abilitazione al rilascio di titoli di studio aventi valore legale. Proprio da tale prerogativa deriva l’obbligo della scuola privata che chiede la parità di conformare i propri curricoli a quelli della scuola statale. Il principio di «con-formazione» si esplica in un quadro di pluralismo culturale, come si rileva dalla liber-tà assicurata alle scuole paritarie per quanto concerne l’orientamento culturale e l’in-dirizzo pedagogico-didattico e, al tempo stesso, il divieto di rendere obbligatorie per gli alunni le attività extracurricolari che presuppongono l’adesione ad una determi-nata ideologia o confessione religiosa.La L. 62/2000 elenca i requisiti che debbono essere posseduti dalle scuole private che aspirano al riconoscimento della parità, quali ad esempio: la realizzazione di un progetto educativo in armonia con i principi della Costituzione; l’adozione di un pia-no dell’offerta formativa conforme agli ordinamenti e alle disposizioni vigenti; l’isti-tuzione ed il funzionamento di organi collegiali improntati alla partecipazione de-mocratica; l’applicazione delle norme vigenti in materia di inserimento di alunni di-versamente abili; l’organica costituzione di corsi completi.Si tratta in sostanza dei livelli essenziali delle prestazioni, definiti dallo Stato, che il gestore si impegna ad assicurare.Più complesso è il problema concernente le condizioni giuridiche da rispettare per il personale docente impiegato nelle scuole paritarie. Criteri di massima sono stati det-tati dalla L. 62/2000, quali: il possesso dell’abilitazione; la sottoscrizione di contratti individuali rispettosi dei contratti collettivi nazionali di settore. Essi sono stati con-fermati in successive disposizioni amministrative.

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382 Parte I Quesiti a risposta aperta

Il D.M. 267/2007 ha recato la disciplina riguardante le modalità procedimentali per il riconoscimento, per il mantenimento e per la revoca della parità scolastica.Il riconoscimento della parità si configura come un provvedimento a domanda la cui emanazione compete al Direttore Generale dell’Ufficio scolastico della Regione in cui la scuola ha sede. L’istanza di riconoscimento, presentata dal soggetto gestore o dal rappresentante legale entro il 31 marzo dell’anno scolastico che precede quello da cui decorrerebbero gli effetti giuridici della parità, può essere inoltrata sia per le scuo-le non statali già funzionanti sia per quelle che intendono attivare il funzionamento all’inizio dell’anno scolastico successivo a quello dell’inoltro della richiesta.Un ulteriore provvedimento riguardante le scuole paritarie e il D.M. 83/2008 che ha dettato le Linee guida per la disciplina delle modalità per il riconoscimento della pa-rità scolastica, con particolare riguardo ai requisiti di cui deve essere in possesso il soggetto gestore. Il problema della verifica dei requisiti del controllo sulle scuole pa-ritarie è stato affrontato con la L. 107/2015 che, al comma 152, ha previsto un piano straordinario di controllo dei requisiti della parità scolastica a partire dalle istituzio-ni scolastiche secondarie di secondo grado, così da accertare la coerenza del Piano triennale dell’offerta formativa con la legislazione vigente, la regolarità contabile e il rispetto delle norme vigenti in materia di contratti di lavoro.

7 L’assetto organizzativo dell’amministrazione scolastica centrale e periferica ha subito significativi mutamenti negli ultimi anni. Come si configurano l’assetto del MIUR e l’articolazione e l’assetto degli Uffici scolastici periferici?

L’organizzazione dell’amministrazione scolastica centrale e periferica ha subito no-tevoli modifiche, connesse ad una progressiva tendenza al decentramento dei com-piti, alla riduzione del numero dei Ministeri, alla revisione delle loro funzioni e della loro struttura. In tal senso dispongono le norme contenute nel Capo II della legge de-lega n. 59/1997 e nel decreto legislativo di attuazione n. 300/1999, concernente il re-golamento di riforma del Governo.Prima della riorganizzazione operata con il D.P.R. 347/2000 (Regolamento recante norme di organizzazione del Ministero della pubblica istruzione) e dei successivi re-golamenti di organizzazione, emanati sulla base delle indicazioni del D.Lgs. 300/1999, la struttura del Ministero della pubblica istruzione rappresentava un esempio di or-ganizzazione divisionale decentrata.Era costituita, infatti, da Direzioni Generali divise per ordini e gradi di scuola e da ispettorati funzionalmente dedicati a specifiche aree.Il citato Regolamento di cui al D.P.R. 347/2000 ha delineato l’articolazione centrale e periferica del MIUR, con l’abolizione delle Sovrintendenze e dei Provveditorati agli studi e l’istituzione degli Uffici scolastici regionali e degli Uffici scolastici provin-ciali dipendenti da questi ultimi. Gli Uffici di diretta collaborazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e del-la ricerca esercitano compiti di supporto all’organo di direzione politica e di raccor-do tra questo e le strutture dell’amministrazione.Essi sono previsti e disciplinati nel D.P.R. 14-1-2009, n. 16, tuttora in vigore, e sono: l’Ufficio di Gabinetto; la Segreteria del Ministro e il Segretario particolare del Mini-

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Questionario 5 Legislazione scolastica 383

stro; l’Ufficio legislativo; l’Ufficio stampa; il Servizio di controllo interno; la Segrete-ria tecnica del Ministro; le Segreterie dei Sottosegretari di Stato.Il Vice Ministro e i Sottosegretari di Stato svolgono, in particolare, i compiti e le fun-zioni espressamente loro delegati dal Ministro con proprio decreto.L’Ufficio di Gabinetto si avvale di un Capo che viene coadiuvato dai Consiglieri mini-steriali, addetti all’Ufficio legislativo e al Servizio di controllo interno, per svolgere più che altro, rapporti amministrativi e non, coordinando gli uffici centrali e periferi-ci e i loro rapporti con il Ministro.Alle Segreterie spetta lo svolgimento di pratiche e corrispondenza ordinaria del Mini-stro e dei Sottosegretari, nei limiti delle attività loro delegate dal Ministro medesimo con decreto.Con il processo di decentramento amministrativo del MIUR, avviato con la L. 59/1997 e completato dalla riforma costituzionale del 2001, anche l’assetto periferico degli uf-fici amministrativi ha subito una diversa organizzazione su base regionale.La messa a punto delle funzioni degli Uffici Scolastici Regionali è risultata alquanto complessa in quanto su di essa hanno inciso le profonde riforme di sistema. Le com-petenze degli USR, opportunamente rimodulate, possono essere così sintetizzate: vi-gilanza sul rispetto delle norme generali dell’istruzione e dei livelli essenziali delle pre-stazioni, sull’attuazione degli ordinamenti scolastici, sui livelli di efficacia dell’azione formativa e sull’osservanza degli standard programmati; assistenza, consulenza e sup-porto alle istituzioni scolastiche autonome in materia amministrativa e nella gestio-ne delle graduatorie; monitoraggio dell’edilizia scolastica, sull’utilizzo dei Fondi eu-ropei e sullo stato di integrazione degli studenti diversamente abili immigrati. Un’importante novità è stata poi introdotta dalla L. 107/2015, commi 73 e 74, che ha istituito all’interno degli U.S.R. gli ambiti territoriali; essi possono essere di estensio-ne anche sub provinciale e sono finalizzati all’assegnazione dei docenti alle singole scuole. In tal senso ciascun Ufficio persegue lo scopo primario di realizzare una pia-nificazione delle scelte educative ed organizzative che si integri con la programma-zione dell’offerta formativa della Regione, di sostenere e facilitare il rapporto con gli Enti locali e ogni singola scuola, che rappresenta il terminale di un’organizzazione politica e amministrativa complessa, garantendo il collegamento e lo scambio con la società civile.

8 Quali sono i Dipartimenti del MIUR, quali le funzioni dei Capi dei Dipartimenti e della relativa Conferenza?

Con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 98 del 2014 è stato emana-to il Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ha previsto che il Ministero si articoli in tre Dipartimenti:— il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione;— il Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca; — il Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finan-

ziarie e strumentali.Ogni Dipartimento si caratterizza per lo svolgimento di funzioni proprie in aree di competenza ben determinate ed individuate nel decreto citato e al suo interno sono

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Caso n. 14Assunzione in servizio del personale ATA

Al fine di riordinare la modulistica presente sul sito della scuola per agevolare il lavoro di tutti, il Dirigente scolastico incarica il DSGA di predisporre dei modelli relativi alla sezione modulistica del personale ATA.Il candidato rediga il modello da utilizzare per l’assunzione in servizio.

Il modello in oggetto deve prevedere alcuni elementi ritenuti essenziali, tra cui, oltre i dati ana-grafici del dipendente, anche le eventuali ore prestate presso altri istituti; la durata dell’incarico, se a tempo determinato; la decorrenza; l’orario complessivo settimanale; gli eventuali singoli giorni di impegno.

Giova ricordare che nella scuola, così come più in generale nel pubblico impiego, vale il principio di esclusività del rapporto di lavoro pubblico: art. 53, comma 1, D.Lgs. 165/2001; artt. 60 e seguenti del D.Lgs. 3/1957; art. 508 del D.Lgs. 297/1994. Dalle norme citate deriva che, per essere assunti a tempo indeterminato nella scuola, occorre presentarsi in una condizione di non occupato: l’even-tuale rapporto di lavoro in essere deve cessare (l’interessato si deve licenziare), fatto salvo il caso di richiesta di part-time nella scuola.

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642 Parte II Casi risolti

INTESTAZIONE ISTITUZIONE SCOLASTICA

Al Dirigente Scolastico

Oggetto: Assunzione in Servizio (Personale Docente/ATA)

… l … sottoscritto/a ……………………………………… in ……………………………… (cognome coniuge)

nato/a a …………………………………… ( …… ) il …………………… e residente in

…………………………………… via ……………………………………… n. …………

tel. ………………………… n. codice fiscale ………………………………………………

docente di ……………………………… / qualifica ………………………………………

con n. ore …………………………………………… (per il personale docente) (per il personale A.T.A.)

… n. ore in altre scuole:n. ore …… c/o ………………………………………………………………………n. ore …… c/o ………………………………………………………………………

E-mail ……………………………………………

D I C H I A R A(art. 46 D.P.R. 445 del 28/12/2000)

di assumere servizio in data odierna per n. ore …………_

che la propria posizione nella graduatoria di ……………………_è la n°………_ con pun-teggio di………

che nell’A.S. precedente ha prestato servizio presso ……………………………………

……………………………………………………………………………………………_

lì …………………… FIRMA …………………………………