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Editore: MP & Partners - Direttore Responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo numero 14 dell’8/4/1997 - Anno XX - N. 6 - GIUGNO 2016

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Due ruote ed una passerella

Le ruote di una bicicletta sono come le lancette di un orologio: girano e ti portano molto lontano nel tempo e nello spazio permettendoti di guardare i dettagli che ti circondano.Con questa immagine ci piace rappresentare il pe-riodo che si apre per il nostro territorio che ospita, a distanza di pochi giorni, due appuntamenti naziona-li legati alla bicicletta: Il 25 e 26 di giugno i Cam-pionati Italiani di ciclismo a Darfo Boario terme e il 5 luglio la tappa del Giro d’Italia Femminile con partenza da Costa Volpino e arrivo a Lovere dopo essersi riflessa nelle acque del lago d’Iseo e d’En-dine.Quasi in contemporanea con l’avvenimento clou dell’anno quel Floating Piers (18 giugno/3 luglio) che ha già posto il nostro lago al centro dell’interes-se internazionale e si candida per essere il big bang per il turismo locale da noi auspicato e reclama-to attraverso queste pagine fin dal primo numero, vent’anni fa.Incrociamo le dita e auguriamoci sia come una gara in bicicletta, dove ci metti gambe, cuore e anima, ma trovi anche il tempo per ammirare il paesag-gio. Come già ricordato in altre occasioni, sarebbe molto brutto che l’attenzione fosse concentrata solo sulla passerella, relegando il resto del territorio ad immagini di contorno. Sarebbe come una caduta a poche decine di metri dal traguardo: dolorosa per il corpo e lancinante per lo spirito.

Un argomento d’attualità da oltre un secolo

Traforo del Mortiroloper uscire dalla marginalità

Confartigianato Brescia e Sondrio hanno organizza-to all’Aprica un convegno sul traforo del Mortirolo: da più di un secolo l’ar-gomento è stato sviscera-to in ogni suo aspetto, da

quello economico, a quel-lo geo-politico, a quello tecnico-ingegneristico, a quello turistico-cultura-le, a quello industriale e commerciale. Le due valli interessate,

Vallecamonica e Valtel-lina potrebbero vedere quest’opera come ele-mento nodale per arriva-re al centro dell’Europa, uscendo da quella che è definita «marginalità» ri-

spetto alle grandi vie di comunicazione (autostra-de, treni ad alta velocità, trasporto merci) per pro-gettare un diverso futuro delle due vallate e delle due rispettive province a forte vocazione alpina, vista la posizione strate-gica in un’area che sareb-be destinata ad allargarsi.

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Edolo al centro di una rete per i territori montani

Dove vala montagna

Presso l’Università della Montagna di Edolo si è tenuto il Convegno che attraverso un’analisi della Strategia Macroregionale Alpina ha parlato al territorio di nuo-vi orizzonti concreti per dare alla montagna un futuro nuovo. I risultati del Convegno possono riassumersi nei punti seguenti: i territori devono essere in grado di rappresentarsi per riuscire a negoziare con i gran-di players economici; armonizzazione, coordinazione, collaborazione sono le parole d’ordine per poter co-struire scenari nuovi; per le terre alte riveste un aspetto fondamentale unire le due direttrici della verticalità e della pianura, anche se la montagna deve riconoscere le sue specificità e produrre eccellenza in base alle sue dimensioni e capacità.

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Alghe nel lago: finanziamento regionale

per farle spariretemporaneamente

La Regione ha stanziato 150.000 euro come finanzia-mento straordinario per specifici interventi urgenti fi-nalizzati alla raccolta e smaltimento di alghe nei porti e sulle vie navigabili del lago d’Iseo che, in particolari situazioni, possono rendere inagibili i porti regionali, causando altresì importanti pericoli per il servizio pub-blico di navigazione di linea e la navigazione turistica. La cifra sembra notevole, ma, come ben sanno sulle rive del Sebino, i costi per effettuare una pulizia suffi-cientemente decorosa sono molto superiori. Le alghe, infatti, diversamente da alcuni anni fa quando veniva-no smaltite direttamente sui prati intorno al lago, sono da un po’ di tempo a questa parte considerate rifiuto speciale e devono essere conferite a speciali discari-che. Le operazioni di eradicamento e compatta tura ef-fettuate con i battelli spazzino in dotazione devono poi completarsi con il trasporto verso siti predisposti allo smaltimento secondo i nuovi protocolli

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Ci sono i soldi per realizzare l’opera

Edolo, Anas punta sulla variante

La Direzione compar-timentale dell’Anas di Milano ha comunicato che il Ministero delle Infrastrutture prevede di inserire nel suo piano strategico, già finanzia-to col Fondo europeo per lo sviluppo il com-pletamento dell’ultimo tratto della SS 42 con la variante rispetto all’a-bitato di Edolo. La Provincia di Brescia ha convocato i verti-ci regionali di Anas: il presidente Pier Luigi Mottinelli ha già incon-trato il capo comparti-mento per la Lombar-dia Giuseppe Ferrara, per consegnargli il pro-getto preliminare delle due varianti di Edolo da trasmettere alla direzio-

ne centrale di progetta-zione Anas a Roma. L’obiettivo è che venga inserito nella pianifica-zione pluriennale degli investimenti. Il progetto, partito con uno studio di prefatti-bilità ambientale finan-ziato al 50% dalla Pro-vincia e dalla Comunità Montana, era già stato realizzato negli scorsi anni in attesa di presen-tarlo appena le condi-zioni fossero favorevoli come appunto accaduto in questi giorni. Il piano prevedo lo sviluppo di due trac-ciati che hanno inizio dalla rotatoria esisten-te all’ingresso sud di Edolo e mentre il primo si distacca verso nord

ovest in direzione Pon-te di Legno e bypassa dunque tutto l’abitato grazie a una galleria di oltre 1.500 metri; il se-condo, lungo poco più di 4.000 metri, dopo un tratto sulla viabilità comunale prevede un tunnel per collegarsi alla Statale 39 che sale in Aprica, poco prima della galleria San Seba-stiano. Per realizzare il tutto serviranno tra i 60 e i 70 milioni di euro: ora si resta in attesa di svi-luppi che comunque non dovrebbero essere a tempi brevi anche co-noscendo le lungaggini che sempre accompa-gnano questi grandi la-vori.

Edolo, contenziosochiuso con Enel

Il Consiglio comunale di Edolo nella seduta del 27 maggio ha ap-provato il bilancio di previsione ed ha vo-tato a maggioranza la conclusione dell’an-noso contenzioso con Enel che produrrà alle casse comunali un ul-teriore beneficio pari a 130.000 euro all’anno per 20 anni. Il Comune ora ha tutti gli elemen-ti di tranquillità finan-ziaria per interventi urgenti sul territorio. La seduta del Consi-glio comunale di Edolo dello scorso venerdì 27 maggio è stata partico-larmente corposa e im-pegnativa. Innanzitutto per l’approvazione del bilancio che reca alcuni elementi che ricadono positivamente su tutta la popolazione. Quindi il consiglio comunale

ha approvato a maggio-ranza l’accordo tran-sattivo tra Comune ed Enel Produzione, prin-cipali risorsa economi-ca e occupazionale del territorio concernenti gli accertamenti IMU e ICI della Centrale e degli invasi Enel sul territorio edolese. Il Comune dovrà restitui-re ad Enel fino al 2029 una cifra di 30.000 euro

all’anno per imposte versate in più rispetto al dovuto. Ma la chiusura dell’ac-cordo tra le parti porte-rà ad una riduzione di spese legali pari ad una cifra almeno pari,s e non superiore, rispetto a quanto dovrà essere restituito. Dunque an-che questa operazione avverrà a sostanziale pareggio.

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Si è aperto l’annodel turismo regionale

La Regione si ren-de conto, finalmente, dell’importanza del tu-rismo per il suo terri-

torio e la sua economia tanto da promuovere l’anno del turismo. “La Lombardia è business,

è manifattura, è agri-coltura, ma è anche turismo”. Lo ha detto il presidente di Regio-ne Lombardia Roberto Maroni nel corso del suo intervento, a Pa-lazzo Lombardia, alla presentazione dell’ ‘Anno del Turismo lombardo’ che è inizia-to ufficialmente dome-nica 29 maggio. “Per quest’ ‘Anno del Turi-smo’ siamo partiti con una grande ambizione mettendo anche ingen-ti risorse, 60 milioni di euro, che in tem-pi come questi, dove

i bilanci sono sempre ridotti al minimo e ta-gliati, è stato uno sfor-zo straordinario. Quel-

lo che chiediamo è la collaborazione di tutti: delle Istituzioni, delle Camere di Commercio, delle tantissime asso-ciazioni che ci devono fornire proposte che noi vogliamo valorizzare, coordinandole tra loro, e finanziandole quando sarà necessario”. Nel corso degli ultimi anni la Regione non ha dato il massimo su que-sto settore sbagliando, secondo il nostro pare-re, soprattutto in merito ai provvedimenti legati ai “Sistemi turistici” e

sui “Distretti dell’At-trattività” che hanno portato all’elargizione di importanti somme di denaro senza tangibili segni di sviluppo del settoreDurante questa legisla-tura il turismo lombar-do è stato al centro di una svolta significativa: c’è una nuova legge per valorizzarlo, un nuovo modo di gestirlo e una più moderna ed organi-ca strategia di promo-zione.L’Anno del Turismo lombardo è quindi la celebrazione di questa nuova fase, l’inizio di un percorso che Regio-ne desidera compiere insieme ai protagonisti del settore per fare del turismo uno degli ‘as-set’ primari di sviluppo economico, di lavoro e di benessere. Questa iniziativa diventa anche l’occasione per costrui-re una rinnovata consa-pevolezza delle nostre enormi potenzialità tu-ristiche e per riaccende-re l’orgoglio della bel-lezza che caratterizza le aree turistiche, quelle già affermate, e quelle nascoste.

Le parole correttee le diverse abilità

Credo che ognuno sia libero di usare i termi-ni che vuole, ma ci sono delle parole che spesso sono usate in modo im-proprio. Quando si parla di disabilità si ha l’im-pressione di assistere, soprattutto negli ultimi vent’anni, a innovazioni lessicali dagli esiti spes-so incerti. Non è con nuove parole o defini-zioni folkloristiche che si attua una politica di pari opportunità. E fin tanto che questo uso improprio è ad ap-pannaggio della gen-te comune, passi, ma quando queste forzatu-re entrano a far parte del linguaggio ufficiale sa-

rebbe opportuno sottoli-nearlo subito affinchè si utilizzi una terminologia adatta e ufficialmente ri-conosciuta.Prendo a riferimento il recente spot passato sui canali Rai che invitava ad andar a votare e che per i “diversamente abi-li” erano state create del-

le condizioni particola-ri per poter esprimere il proprio voto.Il termine “diversamen-te abile” che viene sem-pre più usato per indica-re “persona con disabili-tà” e di cui, francamente non ne conosco il signi-ficato entra quindi nel linguaggio ufficiale con tanto di avvallo delle istituzioni. Io, sono sicuramente “diversamente abile” ri-spetto a chi sta leggendo in questo momento, ma non rientro nella tipo-logia dei disabili, sono

semplicemente una per-sona che ha abilità di-verse. E poi, diciamolo fino in fondo: il termi-ne “diversamente abi-le” non può essere usato genericamente perché, ad esempio, la persona sulla sedia a rotelle non è diversamente cammi-nante, non cammina pro-prio.Non sarebbe più sempli-ce usare il termine “per-sone con disabilità”, una definizione che da un lato non nega l’esistenza di un’alterazione fisica, psichica, intellettiva o sensoriale e dall’altro ri-conosce che dietro ogni aggettivo c’è sempre e comunque una persona la cui disabilità è solo una parte delle sue carat-teristiche e non l’unica in grado di descriverla.Contestiamo a viva voce l’uso improprio di termi-ni come “diversamen-te abile” o ancor peggio “diversabile”. Faccia-molo insieme prima che il loro utilizzo diventi una prassi insuperAbile

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Un convegno a Bergamo promosso dai nostri periodici

Anoressia e i disturbi alimentariVenerdì 29 aprile al Cen-tro congressi Papa Gio-vanni XXIII di Bergamo si è tenuto il convegno «Anoressia: il peso del-la sofferenza. Moda, ca-priccio o follia?», orga-nizzato dai periodici di informazione interValli e Montagne&Paesi, con il patrocinio di Casartigia-ni Lombardia, Comunità Montana Valle Brembana e Valle Imagna.Diverse le autorità isti-tuzionali e gli ospiti che hanno preso parte al convegno, portando il loro contributo. Tra que-sti l’On. Giovanni San-

ga, parlamentare e mo-deratore della serata; il presidente Casartigiani Lombardia, Luca Tironi; il vicepresidente in Com-missione Sanità della Re-gione Lombardia, Angelo Capelli; il presidente del-la Provincia di Bergamo, Matteo Rossi; il presi-dente della Comunità Montana Valle Bremba-na, Alberto Mazzoleni; la scrittrice Ursula Vaniglia Orelli, autrice del roman-zo «Mela Amara».Impegno delle istituzio-ni – A portare per primo il suo contributo dal palco del Centro Congressi di

Bergamo è stato Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo, nel quale ha assicurato che «il lavoro e l’attenzione da parte di via Tasso non mancherà». «È una tema-tica assolutamente delica-ta – ha sottolineato il pre-sidente Rossi-, e attorno al quale le istituzioni de-vono rendersi disponibili a contribuire stando nelle reti capaci di affrontare la questione».Di «disturbi figli della modernità» ha parlato in-vece il vicepresidente in Commissione Sanità di Regione Lombardia An-

gelo Capelli. Poi il rife-rimento alla modifica del testo unico in materia sa-nitaria, che riguarda l’a-rea di salute mentale e in discussione proprio nelle ultime settimane: «stia-mo immaginando diverse unità d’offerta che su una serie di patologie e disagi possa lavorare in una lo-gica sempre più integrata, non solo da un punto di vista sanitario ma capace di intrecciarsi e collabo-rare anche nei contesti di carattere sociale, senza sovrapporre i ruoli».«La politica ha l’obbligo e il dovere di capire che

qualcosa bisogna cambia-re – ha aggiunto il con-sigliere regionale Mario Barboni-. Non si cambia tutto con gli impegni fi-nanziari, con grandi pa-role, ma entrando nella collettività andando a stimolare le persone che lavorano dentro le comu-nità con i nostri giovani, gli adulti e le persone più prossime e vicine a situa-zioni di disagio». Infine, il prezioso contributo del presidente della Comuni-tà Montana Valle Brem-bana, Alberto Mazzoleni, che ha portato all’atten-zione del pubblico il pun-to di vista delle valli ber-gamasche.La storia, il libro – A seguire c’è stata la pre-sentazione del romanzo verità «Mela Amara», nel quale vengono toc-cati temi fondamentali della vita di Chiara (pro-tagonista del libro) tra cui l’anoressia ma anche la famiglia, le amicizie, le vicende storiche dell’epo-

ca in cui è ambientata la storia ed alcuni richiami internazionali del mondo della sanità, della cura e della psichiatria. E i rife-rimenti poetici: quello di Ungaretti (nell’inno alla morte), Poeta del dolore a cui si pone per antitesi quell’inno alla speranza emblema dell’opera stes-sa di Orelli.Un’opera, ha spiegato la scrittrice, incentrata total-mente (o quasi) su quella «grave psicopatologia del comportamento alimen-tare, l’anoressia, che non è dieta, non è peso, non è moda o capriccio, ma un cancro che colpisce dritto al cuore e uccide lenta-mente».A chiudere la serata sono state le testimonianze, toccanti, degli «addetti ai lavori», tra cui la dott.ssa Anna Gagliardo, operato-re socio sanitario del Co-mune di Jesolo, e la dott.ssa Rosa Gozio, medico psichiatra Cda della casa di cura di Palazzolo.

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La passerellaporta via le alghe

La Giunta regionale ha approvato uno stanzia-mento di 400.000 euro per interventi di sicurez-za, pronto intervento e vi-gilanza nei laghi lombar-di (sia pattugliamento che servizi di salvataggio) e di pulizia straordinaria del lago d’Iseo.L’intervento sul nostro lago ha la caratteristi-ca di straordinarietà; dato anche l’avvicinarsi dell’evento ‘The Floating Piers’, la Giunta ha stan-ziato fondi straordinari per pulire il Lago d’Iseo dalle alghe. “Nonostante non sia una nostra competenza - spie-gano in Regione - siamo riusciti a reperire i fondi necessari. Tenuti conto che l’instal-lazione di Christo per quindici giorni porterà sul Lago d’Iseo centina-ia di migliaia di visitatori ci sembrava giusto dare una mano anche in questo senso”. I fondi sono così ripartiti: A) 150.000 euro per in-terventi riguardanti il ser-

vizio di sicurezza, pronto soccorso e vigilanza nei laghi lombardi. I fondi saranno ripartiti sia in base alle singole richieste degli enti gestori, sia con riferimento ai chilometri di costa del bacino di ri-ferimento. In particolare: - 25.000 all’ Autorità di bacino lacuale dei laghi d’Iseo, Endine e Moro –

B) 100.000 euro per inter-venti per incrementare la sicurezza dei bagnanti dei laghi lombardi. attraverso progetti e attività finaliz-zati alla diffusione del servizio di salvamento e all’installazione di attrez-zature, quali torrette, boe e apposita cartellonistica di segnalazione; I fondi

saranno così ripartiti: - 10.000 all’ Autorità di ba-cino lacuale dei laghi d’I-seo, Endine e Moro per l’installazione specifiche attrezzature quali torrette, boe e cartellonistica di se-gnalazione -

C) 150.000 come finan-ziamento straordinario per specifici interventi urgenti finalizzati alla raccolta e smaltimento di alghe nei porti e sulle vie navigabili del lago d’Iseo che, in particolari situazioni, possono ren-dere inagibili i porti re-gionali, causando altresì importanti pericoli per il servizio pubblico di navi-gazione di linea e la navi-gazione turistica.

La cifra sembra notevo-le, ma, come ben sanno sulle rive del Sebino, i costi per effettuare una pulizia sufficientemente decorosa sono molto su-periori. Le alghe, infatti, diversamente da alcuni anni fa quando veniva-no smaltite direttamente sui prati intorno al lago, sono da un po’ di tempo a questa parte considerate rifiuto speciale e devono essere conferite a speciali discariche. Le operazioni di eradicamento e com-patta tura effettuate con i battelli spazzino in dota-zione devono poi comple-tarsi con il trasporto verso siti predisposti allo smal-timento secondo i nuovi protocolli.


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I Forni Bendotti festeggiano il centenario con Agostini

1916 - 2016: 100 anni di attività, un traguardo pre-stigioso che i Forni Indu-striali Bendotti hanno de-ciso di festeggiare assie-me all’amico di famiglia Giacomo Agostini.L’azienda storica di Co-sta Volpino, diretta da Margherita e Michele Bendotti – rispettivamen-

te C.F.O. e C.E.O. - ha organizzato una serie di appuntamenti unici non solo per festeggiare il centenario, ma anche per celebrare il grande amico motociclista, in occasione del cinquantesimo anni-versario dal suo primo alloro mondiale. L’Accademia Tadini di

Lovere ospita dal 2 giu-gno fino al 3 luglio la mostra “Giacomo Agosti-ni. L’età dell’oro”. Un’e-sposizione di numerosi cimeli appartenenti alla sua lunga e ricca carriera: oltre a 15 titoli mondia-li, Agostini ha vinto 123 Gran Premi riuscendo a guadagnare il podio in

163 delle 190 gare dispu-tate.Nella classe 500, sono 8 gli alloro mondiali, con 68 vittorie nei GP; nella 350 vanta 7 mondiali e 54 vittorie nei GP. Inoltre Agostini ha conquistato 20 titoli nazionali e un to-tale di 311 vittorie in gare ufficiali, vincendo nel 1968, nel 1969 e nel 1970 tutte le gare delle classi 500 e 350 nel motomon-diale, diventando il pilota vincitore di più gare irida-te (19) nello stesso anno, il 1970.A Lovere Forni Indu-striali Bendotti non ha scelto solo l’Accademia per celebrarlo: in Piazza 13Martiri ha realizzato un’installazione artisti-ca progettata da Mauro Piantelli dello Studio De8 Architetti. L’architetto (lo stesso cui pochi mesi fa fu affidato il compito di ridisegnare il lungolago, intitolato alla scrittrice Lady Mary Wortley Mon-tagu) ha creato l’opera “Del valoroso e del suo destriero” che, in perfetta armonia con la fontana-monumento della Piazza, celebra Ago come eroe dei nostri tempi.Non solo: la Pasticceria Wender ha messo a pun-to un nuovo dolce al gu-sto caffè, che riproduce il mitico e inconfondibile

casco di Agostini. L’As-sociazione Asarco di Lo-vere distribuisce una serie di cartoline da collezione dedicate al campione, per il quale è stato ideato dal Bar Centrale il nuovo e originale gelato “Ago”.“Siamo pienamente sod-disfatti dell’andamento delle attività per festeg-giare il centenario - ha di-chiarato entusiasta Mar-gherita Bendotti. Il nostro lavoro è internazionale, ma per noi è importante

il nostro territorio. Per questo motivo abbiamo cercato sempre di propor-re degli appuntamenti che potessero coinvolgere i nostri concittadini, unen-do l’arte e la cultura”.A tale proposito il 24 giu-gno, i Capannoni Ben-dotti ospiteranno, a Costa Volpino, il concerto del pianista Stefano Bollani: l’ingresso è gratuito, pre-via registrazione obbliga-toria sul sito dell’azienda.

Junior Ballet Lovere:appuntamenti imperdibili

Nelle prossime settimane lo Junior Ballet di Lovere proporrà “Dalle Grazie, alla Grazia” spettacolo di Musica, Danza e Poesia.Interamente ideato, pro-dotto e realizzato dal-lo Junior Ballet Love-re, “Dalle Grazie, alla Grazia”,spettacolo di Musica, Danza e Poe-sia, si concentra sul tema dell’unione delle Arti. Sarà rappresentato, con pianoforte suonato dal

vivo, presso l’Accade-mia Tadini di Lovere; cu-stode essa stessa di alcu-ne opere del Canova, che sono state ispirate dalla Danza e dal movimento dettato dalla Musica, ri-cordate dal Foscolo nei suoi inni. La seconda parte della serata stuzzicherà la cu-riosità dei presenti, con il racconto di storie note e meno note, riguardanti feste danzate e veglioni

dell’800 lombardo.Venerdì 24 giugno dalle ore 20.30 - con replica alle ore 22.00 - la Sala degli Affreschi dell’Ac-cademia Tadini di Love-re ospiterà quindi “Dalle Grazie, alla Grazia” (il costo dell’ingresso é di 10 euro); lo stesso spet-tacolo sarà riproposto domenica 26 giugno alle ore 17.00 e in lingua in-glese alle ore 20.30. La regia, la scelta dei testi e la coreografia sono cu-rate da Aurora Grandi, Direttrice Artistica del-lo Junior Ballet Lovere, Associazione Culturale e corpo di ballo con l’o-biettivo della diffusione del Balletto classico. Lo spettacolo fu messo in scena per la prima volta il 12 dicembre 2014 con il titolo “Santa Lucia in Ballet”, in occasione del-la nascita dell’Associa-zione, la quale esisteva come gruppo dal 2013.Un’imperdibile serata, dove le migliori espres-sioni di cultura si fon-deranno creando un ar-monioso connubio; dove lo Junior Ballet Lovere, ancora una volta, tra-smetterà “il bello che sta nell’eccellenza delle cose” (C.Blasis)


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Ossimo: il quorum è stato raggiunto e il 45enne Cristian Farisè di “Alternativa Civi-

ca” è confermato primo cittadino.

Gorno: Giampiero Calegari di “Rinnovamento per Gorno” ha ottenuto il 50,47% dei voti.

Pian Camuno: Giorgio Giovanni Ramazzini della lista civica “Nuovi orizzonti per Pian Ca-muno” è il nuovo sindaco, eletto con 1582 voti.

Incudine: Bruno Serini di “Civica per Incudine” supera il quorum

e ottiene la carica di sindaco.

A Piancogno, è prevalso Francesco Paolo Ghiroldi di Lega Nord: il geo-metra 51enne ha vinto con il 79,31% dei voti.

A Losine la vittoria è di Mario Chiappini: “Cresciamo insieme” ha raggiunto il 44,57%.

Paolo Bertazzoli di “Insieme per Predore” con il 59,92% dei voti ha confermato la sua carica

di sindaco di Predore.

Con un’affluenza del 72,86%, Ono San Pietro ha riconfermato Elena Broggi: raggiunto il quorum, la 53enne torna a guidare il paese.

Confermato a Bienno il sindaco uscente Massimo Maugeri: il capogruppo 43enne di

“Bienno è anche tuo” ottiene il 52,51% dei voti.

Angelo Migliorati di “Impegno Democratico” con il 51,40% è il nuovo sindaco di Castione

della Presolana.

Costa Volpino ha riconfermato il sindaco uscente Mauro Bonomelli che con la sua lista

civica “Costa Volpino Cambia” ha raggiunto l’80,10% delle preferenze.

Esine elegge sindaco il bancario 40enne Emanuele Moraschini: la lista

“Idee Comuni - Esine, Plemo e Sacca” ha conquistato il 44,38% dei voti.

Ad Artogne vince la Lega Nord: la lista “Artogne, Piazze, Acquebone” capitanata

dalla 40enne Barbara Bonicelli ha ottenuto il 61,44% delle preferenze.

L’esito delle urne tra nuovi e rinnovati sindaciElezioni amministrative 2016, domenica 5 giugno. Alla chiusura dei seggi l’affluenza è stata

del 71,32% in tutta la provincia bresciana e del 66.47% nella provincia bergamasca.

Non ci sono state clamorose sorprese all’apertura delle urne per lo scrutinio che ha permesso di eleggere i sindaci che go-verneranno il territorio per i prossimi cinque anni. In tre comuni (Incudine, Ono san Pietro e Ossimo) era stata presentata una sola lista ed il superamento del quorum ha permesso di avere le conferme già dal tardo pomeriggio. Più complessa l’operazione per gli altri paesi dove, in alcuni casi, si è dovuto attendere notte fonda per avere l’elenco completo dei compo-nenti i diversi consigli comunali. Chi ha vinto per pochi voti (Gorno) e chi ha visto un divario impensato (Costa Volpino), ma tutti a brindare promettendo un’amministrazione pulita, attenta a bisogni della gente e di garanzia di tutela dell’ambien-te. Ce lo auguriamo offrendo ai nuovi sindaci la collaborazione dei nostri giornali per mettere in risalto le cose positive che si vorranno programmare.


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Bonomelli stravince, si spacca il centro destra

Costa Volpino: il significato di un voto

Che Costa Volpino sia lontana da Bergamo , geograficamente par-lando, lo si misura in chilometri di strada che separa i due centri. Ma c’è una distanza che è ancora maggiore: è quella politica dove la confusione regna so-vrana nell’area di cen-tro destra. E le recenti consultazioni elettorali lo confermano. Il cen-tro-destra forte sulla carta di un divario ap-parentemente incolma-bile riesce a perdere in malo modo. Stesso epi-logo di cinque anni fa quando almeno c’era una giustificazione risa-lente al fatto che il fron-te si presentò diviso con ben tre liste.Questa volta i simbo-li dei tre partiti, Lega Nord, Forza Italia, Fra-telli d’Italia, erano in-sieme. I simboli si, ma gli uo-mini no. A Michele Lorandi, l’uomo che ha avuto il coraggio di prendere un testimone rovente va ri-conosciuto l’onore del-le armi, anzi in poco

tempo ha profuso ener-gie nel tentativo di dare credibilità a un proget-to che fino a quel pun-to rasentava il ridico-lo. Nel giro di tre mesi sono stati fatti fuori al-meno 5 candidati: un noto professionista lo-cale, un avvocato (don-na) 27enne; un manager aziendale che veniva da lontano, un impresario e altro ancora.E mentre a Costa volpi-no i timonieri (Mauri-zio Maluta per la Lega e Giuseppe Frassi per Forza Itala) di quella che pareva una coraz-zata dimostravano di non capirci nulla, rom-pendo ogni potenziale rapporto nella loro stes-sa area politica, a Ber-gamo, le segreterie dei partiti, dimostravano di essere fuori dal mon-do autorizzando l’uso dei simboli nonostante i tentativi di dissuasio-ne messi in campo da più parti.Di fronte ad un atteg-giamento così ottuso, nel tentativo di non va-nificare d’un colpo anni di lavoro sul territorio,

a quella parte di cen-tro destra rigettata ed esclusa rimanevano due soluzioni: la presenta-zione di una lista alter-nativa o il tentativo di un accordo amministra-tivo con Mauro Bono-melli

Il ciclone Mauro Bo-nomelliChi afferma che il gio-vane sindaco è solo for-tunato dice una picco-lissima parte della ve-rità. E’ vero che ha potuto portare a termine ope-re impostate dalla pre-cedente Amministra-zione, ma è altrettanto vero che ha saputo im-primere una forte con-notazione ad alcune iniziative che sono ri-sultate di gradimento da parte della cittadi-nanza. Al comando di una lista civica è stato capace di non favorire una forte connotazione politica creando le pre-messe affinchè anche chi ha sempre votato in una direzione potes-se esprimergli il gradi-mento. La percentua-

le dei votanti è stata in linea con le precedenti elezioni amministrati-ve, segno evidente che l’elettorato tradizional-mente di centro destra non s è sottratto, per mere alchimie di parte, ad esprimere apprezza-mento per un percorso amministrativo che fa-vorisca lo sviluppo del territorio. Il forte risultato elet-torale (più dell’80%), inoltre, proietta Mau-ro Bonomelli in chiave extracomunale, ruolo che per altro svolge già per la Provincia di Ber-gamo con l’importante delega per il trasporto pubblico, protezione ci-vile, polizia provincia-le, legalità.

Il centro destra?Guardando i freddi nu-meri usciti dalle urne, quest’area politica ha perso due voti su tre confermando che i soli simboli non portano a nulla se dietro non c’è un progetto per il terri-torio. Svanita nel nul-la Forza Italia rimane il problema Lega che

per la seconda volta ha fatto da sfasciacarroz-ze, tenendo in mano il pallino come se doves-se fare una corsa in soli-taria e distribuendo pa-tentini su chi fosse più o meno legittimato a con-correre alla costruzione di un programma. Qualcuno dovrebbe dire ai referenti terri-toriali che la politica è l’essenza della media-zione, dei sentimenti e non dei risentimenti. Ci sarà ben un moti-vo per cui tutt’intorno la Lega cresce e qui si squaglia. Al momento non si vede all’orizzonte una figura in grado di go-vernare quello che po-trebbe essere il primo partito in grado di inci-dere sulle scelte per il territorio. Le responsabilità loca-li si sommano a quel-

le provinciali e confer-mano la distanza di cui parlavamo più sopra. Chi ha gestito questa partita rappresenta poco più di se stesso, ma a Bergamo non lo sanno tanto da prestarsi ad un gioco che ha portato al massacro. E allora: c’è un futuro per il contro-destra a Costa Volpino? E’ possibile che sulle macerie si possa costru-ire un progetto che vada oltre lo sventolare delle bandiere?Un gruppo di persone appassionate di politi-ca, che per una volta ha votato per un progetto di altri, potrebbe pro-vare a costruire un’idea nuova per Costa Volpi-no e sottoporla al giudi-zio dell’elettorato senza vincolarlo alla presen-za dei simboli di parti-to. Dopo l’estate se ne parla.

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Il Distretto Energetico di Valle Camonica e del Sebino Bresciano

Nasce un nuovo modo di pensare l’energia

Era il 17 settembre del 2014 quando a Breno, presso la sede della Comunità Montana di Valle Camonica, ben 34 comuni del com-prensorio camuno sot-toscrissero l’accordo di collaborazione per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’idea, nata dalla volontà politica di creare nuove opportu-nità per la Valle Camo-nica e il Sebino, venne portata avanti dalla Co-munità Montana di Val-le Camonica con il con-tributo tecnico dell’In-cubatore di imprese di Cividate Camuno e del

Gruppo Valle Camoni-ca Servizi. L’Ente ha saputo leggere i bisogni del territorio e grazie a un importante lavoro ha avviato, con l’obiettivo di creare nuovi impor-tanti progetti, quello che oggi è riconosciuto come il Distretto Ener-getico di Valle Camoni-ca e del Sebino Brescia-no. Dal quel mercoledì di settembre il progetto si è infatti evoluto e svi-luppato, ed è cresciuto trovando il consenso di altri 13 comuni arrivan-do a comprendere parte del Sebino bresciano e bergamasco. Il 2016

vede quindi il Distret-to Energetico di Valle Camonica e del Sebi-no Bresciano contare sull’adesione di 47 am-ministrazioni comunali che lavorano affiancate dalla Comunità Mon-tana di Valle Camoni-ca (capofila e struttura di supporto per il Pat-to dei Sindaci accre-ditata presso l’Unione Europea), la Comunità Montana del Sebino Bresciano e il Consor-zio Comuni BIM di Valle Camonica. Ma di cosa di occupa, in particolare, il Di-stretto Energetico?

La tematica principale è quella della sostenibi-lità ambientale, ovvero il perseguire quella re-sponsabilità che coin-volge tutti - dal livello locale a quello interna-zionale - comprenden-do istituzioni, imprese, associazioni, cittadini e consumatori e che in-tegra aspetti ambienta-li, economici, sociali e istituzionali sviluppan-do nuove politiche di tipo preventivo e nuovi strumenti conoscitivi, informativi, parteci-pativi ed economici. Il Distretto Energetico di Valle Camonica e del Sebino Bresciano è quindi un progetto che si pone alla base della gestione dell’energia sul territorio integran-do fra loro diverse fi-gure e azioni per rag-

giungere gli obiettivi di efficienza energeti-ca e di riduzione delle emissioni climalteranti, occupandosi in parti-colare di riqualifica-zione energetica degli edifici e della rete di illuminazione pubblica, di decarbonizzazione dell’ambiente, di au-mento della produzione di energia da fonti ener-getiche rinnovabili, di formazione e di infor-mazione.Dove si trova il Di-stretto? Presso la Comunità Montana di Valle Ca-monica Piazzetta Tas-sara, 3 a Breno (Bs) Tel. +39 0364.324011 - + 39 0364.1955521 [email protected]

Edolo al centro di una rete per i territori montani

Dove va la montagnaVenerdì 27 maggio presso l’Università della Monta-gna di Edolo si è tenuto il Convegno “Dove va la montagna”,organizzato in memoria di un grande e, soprattutto, libero pen-satore come Luigi Zanzi, attraverso un’analisi del-la Strategia Macroregio-nale Alpina ha parlato al territorio di nuovi oriz-zonti concreti per dare alla montagna un futuro nuovo. L’incontro ha ri-unito allo stesso tavolo la componente politica, nei suoi vari livelli lo-cale (con Luca Masneri, Sindaco di Edolo), pro-vinciale (con Pier Luigi Mottinelli, Presidente della Provincia di Brescia e Ugo Rossi, Presidente della Provincia autonoma di Trento), regionale (Ugo Parolo, Sottosegretario ai rapporti con il Consiglio regionale, alle politiche per la Montagna, a EU-SALP) e nazionale (con Marina Berlinghieri, Deputato, Commissione “Politiche dell’Unione Europea); la componente tecnico-scientifica-buro-cratica direttamente im-pegnata nell’implementa-zione della Strategia (con Marco Onida, Direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione Europea Bruxelles; Anna Giorgi, Leader dell’action group 1 Eusalp – Direttore Centro Ge.S.Di.Mont.; Boglarka Fenyvesi-Kiss, Leader dell’action group

3 Eusalp – Provincia Autonoma di Trento); e la componente cultura-le (Andreina Maggiore, Direttore del Club Al-pino Italiano Naziona-le; Stefano Bruno Galli, Università degli Studi di Milano; Pier Paolo Pog-gio, MUSIL; Roberto De Martin, Presidente del Trento Film Festival). A coordinare la vivacissi-

ma Tavola Rotonda, Aldo Bonomi, del Consorzio AASTER, che ha saputo incanalare le riflessioni verso un comune intento di “ricostruzione” della coscienza di sé dei terri-tori montani. I risultati del Convegno possono riassumersi nei punti seguenti: i territori devono essere in grado di rappresentarsi per riusci-

re a negoziare con i gran-di players economici; armonizzazione, coordi-nazione, collaborazione sono le parole d’ordine per poter costruire sce-nari nuovi; per le terre alte riveste un aspetto fondamentale unire le due direttrici della ver-ticalità e della pianura, anche se la montagna deve riconoscere le sue

specificità e produrre ec-cellenza in base alle sue dimensioni e capacità. EUSALP sembra proprio seguire questi suggeri-menti, grazie ai 3 NO (no nuovi fondi, no nuo-ve leggi, no nuove isti-tuzioni) che costringono 7 Stati e 48 Regioni a confrontarsi e valorizzare l’esistente. E in questa direzione si muove il polo di Edolo, che è un anello forte in una catena che può e sta riuscendo a raggiungere

tutti i territori montani e un crocevia di pensiero, un luogo dove tecnici, professori e imprendito-ri possono offrire spunti e risorse ai giovani, che sono il vero capitale per il futuro delle montagne. Il Convegno si è chiuso con la proposta di organiz-zare a Edolo un Festival dell’Economia Montana, che se realizzato, rende-rà visibile a tutti la poten-za e la portata rivoluzio-naria sia delle montagne sia della collaborazione.


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Il Parco del “Tinazzo”di Castro diventa mèta turistica

Con il vertice dell’aprile scorso, i sindaci della Valle Camonica hanno incontrato il Prefetto di Brescia Valenti, per firmare un protocollo d’in-tesa per l’accoglienza nei Comuni dei circa 140 richiedenti asilo, di cui 80 già presenti tra Darfo, Breno e Vione. La Convenzione tra Prefettura e Comuni prevede il limite massimo di 40 persone da ospitare in ogni paese. Il Bando complessivo prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro per l’accoglienza nel bresciano di 2308 profughi, dal I° maggio al 31 dicembre 2016, per i quali i Co-muni aderenti, potranno gestire le risorse in modo autonomo. Finora, secondo gli ultimi dati, in tutta la Provincia si è superata la soglia di 1600 richie-denti, per cui si fa necessaria un’ ulteriore disponi-bilità da parte dei 34 Comuni proposti, nel perio-do tra maggio e dicembre. Attualmente sono attesi in Valle 48 richiedenti asilo che si aggiungono ai 92 già presenti fino a giungere al numero dei 140 concordati. Alcuni paesi non hanno ancora aderi-to alla proposta, ma la Comunità Montana conta di recuperarne altri accanto a quelli disponibili, come i Comuni di Cevo, Saviore, Ponte di Legno, Ceto, Sellero, già attrezzati per l’accoglienza tra-mite l’adesione di famiglie, parrocchie, associa-zioni. Nella provincia bresciana sono circa una

ventina le comunità impegnate nell’accoglienza anche grazie agli stimoli da parte dei Parroci che, dopo l’appello del Vescovo Luciano Monari, si sono dati da fare per la“microaccoglienza”nelle loro comunità. In totale ad oggi sono 120 le perso-ne che hanno trovato ospitalità e sostegno grazie all’organizzazione di parrocchie, volontari e ope-ratori della Caritas, che coordina le assegnazioni e l’accompagnamento. Il nuovo bando ha previsto che anche aziende, cooperative e alberghi potes-sero conseguire la loro proposta economica entro il 6 aprile.Il merito di questa vasta e articolata opera di ac-coglienza va sicuramente attribuito all’intervento coordinato e alla collaborazione di tutte le forze in campo: amministrazioni, prefettura, parrocchie, associazioni, in grado di creare con grande impe-gno, un modello di accoglienza divenuto esempla-re per altre realtà. Un modello vincente, in quanto non si tratta di grandi strutture, ma di un modulo di “microaccoglienza” diffusa, in grado di farsi accettare da famiglie e volontari affiancati dagli Enti locali, in accordo tra Comuni e Prefettura. Una scelta coinvolgente per tutta una comunità senza il rischio di creare disagi, intolleranze, rifiu-ti tipici dei grandi agglomerati.

R.Belotti

Valle Camonica, modello di accoglienza-profughi

La storia del “Tinazzo”-così chiamato l’ultimo tratto del fiume Borlez-za tra Pianico e Poltra-gno- che sfocia a Castro, risale all’epoca delle glaciazioni. A causa poi della deviazione artifi-ciale del suo percorso, si è formata una “forra fossile”priva d’acqua che è diventata in anni recenti, centro di grande interesse da parte della Lega per l’ambiente del Sebino e non solo. Il tor-rente tumultuoso sfocia-va un tempo in direzione nord-est, passando in mezzo ai capannoni del-lo stabilimento Ilvacausando con le sue pie-

ne, pericolose inonda-zioni. Per ovviarle, nel 1918 la direzione Fran-chi Gregorini, ottenne il permesso di deviarne il corso fino a 90 gradi: con una galleria e un canale fu fatto sfociare a sud sbarrando con un muro di cemento l’alveo che, da quel momento si prosciugò formando una fossa fos-sile. Il territorio circo-stante di circa 30.000 mq. di proprietà della Lucchini, era pieno di pareti a strapiombo, di terrazzamenti e di bo-schi, per cui ara facile pensare di adibirli ad un Parco naturalistico

di interesse culturale e turistico. La trattativa fra il Circolo ambientale del Sebino, fautore del

progetto, e il proprie-tario direttore Augusto Mensi, portò dopo varie trattative, portò ad un

protocollo d’intesa che sanciva l’utilizzo gratui-to per 60 anni dei terreni per realizzare un Parco naturalistico. Non era cosa facile, come affer-ma Rota, responsabile della Lega per l’ambien-te, prospettando un lavo-ro enorme per la pulitura del terreno, la creazione di sentieri e la possibilità di accedere alla forra del Tinazzo, divenuta ne-gli anni una vera e pro-pria “discarica” a cielo aperto. Dopo un lungo lavoro di svuotamento della Forra e di riasset-to dell’ambiente circo-stante, si è ora giunti a sviluppare tre percorsi tematici da proporre a visitatori, insegnanti, scolaresche. Un’entrata con due enormi portali in legno, permette l’ac-cesso ad un sentiero che si snoda verso la Gola del Tinazzo, per prose-guire poi in un boschetto ricco di specie arboree e arbusti, in vicinanza della Gola ombrosa e umida che favorisce il proliferare di piante e fiori caratteristici. Dopo il boschetto si giunge nei pressi di una parete rocciosa con un’alta fes-sura: due pareti alte più di 40 m. affiancano l’in-gresso della gola, che è visitabile per oltre 100 m. per una larghezza da 1 a 4 metri. Nella roc-

cia calcarea sottoposta a un lungo processo di erosione che ha creato uno stretto e suggesti-vo varco, si sono create concrezioni circolari de-nominate “Marmitte dei Giganti”, altri segni di carsismo con fratture e faglie. Oggi i visitatori, si troveranno guidati ad una serie di scoperte e di conoscenze interessanti attraverso escursioni che illustrano l’utilizzo delle acque nel produrre ener-gia in mulini e fucine idrauliche sorte da tem-po nei luoghi adiacenti il fiume, nonché centrali-ne elettriche tuttora fun-zionanti. L’escursione si svolge attraverso tre sentieri: quello Storico, dell’Energia e Natura-listico, in riferimento al fiorente mondo vegetale, faunistico e morfologi-co, fra storie e leggende. Gli Amici di Lega Am-biente del Sebino sono stati in grado con il loro impegno di riqualificare un’area per molto tem-po quasi sconosciuta, valorizzandola d’ora in poi con un servizio di guide e renderlo fruibile al pubblico, con interes-se preponderante per le scolaresche.NB. Il riferimento per prenotare visite: wwwle-gambientealtosebino.org

R.Belotti


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Lettera alla redazione. Riceviamo e pubblichiamo

Festa del Cacciatore 1996-2016obiettivo raggiunto

ANUU Castro: una sezione piccola ma dal cuore grandeAnche quest’anno nei giorni 8-9-10 luglio si svolgerà la tradizionale “Festa del Cacciatore” che giunge alla sua XX edizione.In questi anni tutto il ricavato è stato devoluto ad associazioni che si prendono cura di bambini ed adulti disabili.Il nostro aiuto è stato molto utile per far sì che queste persone potessero svolgere diverse attività come musicoterapia, ippoterapia, vacanze esti-ve, ed è stato fondamentale per l’acquisto di pedane solleva carrozzine di cui sono stati attrezzati i pulmini per il trasporto.L’aiuto di nuove persone che si sentono di impegnarsi nel volontariato è sempre gradito non solo nei giorni di festa, ma anche nella vendita dei biglietti della lotteria, di cui tutti i premi sono offerti dai vari commer-cianti del paese e non solo, di conseguenza tutto il ricavato della vendita è devoluto in beneficienza.Le associazioni che aiutiamo sono situate sul nostro territorio e sono: il CDD di Sovere, il Centro Famiglia di Endine Gaiano, l’Oltre a Noi alto Sebino e dal 2015 anche l’Angelo Azzurro di Bergamo.Purtroppo le istituzioni non aiutano moto queste persone,visto che i fon-di destinati a loto vengono ridotti drasticamente ogni anno; proprio per questo motivo il vostro aiuto è prezioso: donando un po’ del vostro tem-po non aiuterete solo noi, ma soprattutto questi ragazzi a cui regalerete del sorrisi e, fidatevi, loro ne regaleranno a voi.Felici di aver raggiunto questo traguardo, ci auguriamo di poter prose-guire nell’aiutare i meno fortunati per molti anni ancora. Il nostro più grande ringraziamento va al Comprensorio Alpino Valle Borlezza, alla Pro Loco di Castro, ai vari sponsor e alle Sezioni ANUU di Riva di Solto e di Solto Collina che ci hanno aiutato in tutti questi anni con il loro contributo e supporto. I ringraziamenti vanno anche al nostro Sindaco, al nostro Parroco e a tutti coloro che in questi anni non hanno mai fatto mancare il loro aiuto e il loro sostegno per la riuscita di questa festa.

ANUU Migratori Sezione di CastroIl Presidente Gallizioli Corrado

Nota della RedazioneDi solito non commentiamo le lettere che arrivano al giornale se non richiesto, ma in questo caso ci sentiamo di spendere due parole.Prima di tutto perchè, proprio il mese scorso, abbiamo fatto nostro l’ap-pello dell’associazione Oltre Noi alto Sebino alla ricerca, pure lei, di volontari per non interrompere il programma di autonomia e sollievo in atto da più anni.Vogliamo supportare questi appelli per invitare chi ha del tempo e lo vorrebbe dedicare agli altri a contattare queste realtà per svolgere un servizio che arricchisce lo spirito di chi si dona.In secondo luogo perché il presidente Corrado Gallizioli, con molta umiltà, parla di beneficenza in senso lato, non soffermandosi sull’entità che, stando a quanto ne sappiamo da parte di alcuni beneficiari, è piut-tosto corposa e permette alle diverse organizzazioni di programmare attività che altrimenti non sarebbe possibile svolgere con beneficio dei ragazzi e delle loro famiglie.Anche per questo a Corrado e a tutta la sua squadra di volontari un gra-zie da parte nostra convinti di interpretare la totalità dei nostri lettori.

Sabato 21 maggio Con-fartigianato Brescia e Sondrio hanno organiz-zato all’Aprica un con-vegno sul traforo del Mortirolo: da più di un secolo l’argomento è stato sviscerato in ogni suo aspetto, da quel-lo economico, a quello geo-politico, a quello tecnico-ingegneristico, a quello turistico-cul-turale, a quello indu-striale e commerciale. Le due valli interessate, Vallecamonica e Valtel-lina potrebbero vedere quest’opera come ele-mento nodale per arriva-re al centro dell’Europa, uscendo da quella che è definita “marginalità” rispetto alle grandi vie di comunicazione (auto-strade, treni ad alta velo-cità, trasporto merci) per progettare un diverso futuro delle due vallate e delle due rispettive pro-vince e forte vocazione alpina, vista la posizione strategica in un’area che sarebbe destinata ad al-largarsi. Ma servono in-frastrutture, tanto viarie quanto ferroviarie, che facilitino gli spostamenti e favoriscano lo svilup-po economico, commer-ciale, turistico e sociale. Ed è per questo che il traforo del Mortirolo, il tunnel progettato per collegare alta Valleca-monica e alta Valtellina, avrebbe però orizzonti più larghi con l’intera provincia bresciana e la Svizzera e l’Europa. Il convegno “Unire la montagna, unire l’eco-nomia, unire l’Europa” all’Aprica ha fatto emer-gere spunti nuovi come quelli proposti da Fran-

co Bettoni, presidente di Brebemi, che ha portato a esempio il modello della «sua» autostrada, finanziata in parte dal mondo imprenditoriale bresciano con uno sche-ma che potrebbe essere applicato al Mortirolo, ma con attori diversi. Bettoni ha sottolineato che il traforo potrebbe costare un miliardo di euro, da rintracciare fino al 70% nel piano Jun-ker per le grandi comu-nicazioni e gli altri 300 milioni in project finan-cing. Oggi però, secondo il sottosegretario regiona-le lombardo Ugo Parolo non ci sarebbero le con-dizioni per realizzare il tunnel ferroviario, ma serve tenere alta l’at-tenzione per cogliere le opportunità soprattutto in campo europeo. Re-gione Lombardia e Pro-vincia di Brescia stanno preparando un proto-collo per stendere uno studio di fattibilità, e il Pirellone, nell’intesa col Cantone dei Grigioni, s’è impegnato a valu-tare tutte le possibilità per realizzarlo. Pier Lu-igi Mottinelli, presidente

della Provincia di Bre-scia, ha avuto il merito d’aver ridato fiducia al progetto e di credere che “oggi le condizioni ci sono, a partire dalla ne-cessità di rinegoziare le concessioni idroelettri-che, per mettere in moto un percorso virtuoso di investimenti”. Dal primo progetto av-veniristico (ma allora ‘era già stato il Cenisio ed il Fejus) sono passati 110 anni, durante i quali 0periodicamente la poli-tica del momento ha ri-esumato il progetto. An-che recentemente la Pro-vincia di Brescia si era trovata a discutere in un convegno a Edolo con Raetische Bahn sull’ipo-tesi di un collegamento diretto tra Brescia e St. Moritz (e più in grande: St. Moritz - Venezia), passando dal Mortirolo e utilizzando lo storico trenino rosso. Ogni idea, però, passa dallo stori-co Mortirolo: oltre alla volontà politica ed alle idee di marketing a tut-to campo, serve ora una chiara iniziativa finan-ziaria. Il che, alle viste, pare ancora lontano.

Convegno all’Aprica per dibattere un tema aperto da decenni

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COMUNE DI LOVERECOMUNE DI COSTA VOLPINO COMUNITÀ MONTANA DEI LAGHI BERGAMASCHI

GIRO ROSA 2016 • MARTEDÌ 5 LUGLIO • COSTA VOLPINO / LOVERE

FEDERAZIONECICLISTICA ITALIANA

Mauro Bonomelli

Il saluto del Sindaco di Costa Volpino

Il 5 luglio prossimo dalle strade e dai balco-ni di Costa Volpino vedremo transitare la carovana rosa del Giro d’Italia femminile di ciclismo; questo è capitato ancora, ma il valore aggiunto di questa edizione è la caratterizzazione della tappa “dei laghi”,

poiché proprio nel nostro Comune avverrà lo “start” che darà avvio alla gara. Ci stiamo preparando per accogliere le atlete, i loro staff, i media e le forze di sicurezza, infor-mando la popolazione e coinvolgendola anche per apprezzare il risvolto sportivo dell’evento. Pedalare sulle due ruote è una passione diffusa tra i costavolpinesi, sia come praticanti agonisti (e qualche campione e campionessa…) che come spettatori. Sarà bello poter offrire alle partecipan-ti di questi Giro Rosa lo spettacolo naturale del Lago d’Iseo, le curve e le dolci pendenze delle

colline del Sebino ed un ultimo kilometro, che si prospetta in volata, in transito per le nostre vie principali con nastro finale nella storica Piazza XIII Martiri di Lovere. Per questa grande opportunità, vogliamo dire grazie all’amico Beppe Cretti e ai dirigenti delle Federazioni di ciclismo, nonché a tutte le ammini-strazioni comunali che stanno lavorando per accogliere e facilitare il passaggio di questa scia rosa, che lascerà dietro di sé sentimenti di ammi-razione e limpido entusiasmo sportivo.

Giuseppe Cretti

Il saluto del Presidente del Comitato di Tappa

Dopo essere entrati lo scorso anno in punta di piedi in quella straordi-naria macchina organiz-zativa che è il Giro Rosa, da un lato con l’organizzazione del traguardo volante in località “Bersaglio” a Costa Volpino durante la 5ª tappa, dall’altro, a

livello personale, con la partecipazione alla grande pattuglia del seguito Shimano, per quest’anno avevamo deciso di alzare ancor più l’asticella. Infatti, già lo scorso anno, a fronte dell’enorme entusiasmo suscitato a livello locale in occasio-ne di quel TV, Giuseppe Rivolta mi chiese di programmare la partenza di una tappa dal nostro paese; un’idea che riscontrò subito

grande interesse da parte del sindaco Mauro Bonomelli. In corso d’opera trovammo un solido appoggio in Giovanni Guizzetti, sindaco di Lovere, il quale, essendo anche membro dei G16, non solo aderì con grande entusiasmo al progetto, ma volle valorizzarlo ancor più con l’allestimento di una tappa che si sviluppasse interamente sul nostro territorio. Da qui nacque l’idea della “Tappa dei Laghi”, caratterizzata da un percorso che partendo da Costa Volpino terminasse a Lovere, dopo aver visitato tutti i paesi che si affacciano sul lago d’Iseo e su quello di Endine. Ciò che ci ha spinto ad intraprendere questo grande passo è stato, effettivamente, l’interesse a promuovere e a far conoscere i paesaggi, le strade, la gente e tutte le realtà di questo bellissimo territorio che è il Sebino, una zona che da sempre ha una forte vocazione sportiva e turistica, ma che mai è stata sfruttata

appieno. Peraltro, al nostro impegno di metter-ne in mostra le bellezze al grande pubblico, si aggiungerà, pressappoco nello stesso periodo, un’altra grandiosa manifestazione, stavolta dai contorni artistici, che prospetta davvero di trasformare tutto il Sebino in una vera e propria attrazione di calibro internazionale: infatti, tra il 18 giugno e il 3 luglio il lago d’Iseo ospiterà l’installazione “Floating piers” di Christo, l’artista bulgaro conosciuto in tutto il mondo per i suoi celebri “impacchettamenti”, cosicché al passaggio della tappa del 5 luglio avremmo ancora l’opportunità di ammirarne la struttura. Nella convinzione quindi che eventi come questi possano essere delle vetrine importantissime per tutto il nostro territorio, è con grande onore ed entusiasmo che abbiamo speso anima e corpo per allestire questa tappa che siamo convinti risulterà davvero spettacolare e coin-volgente per tutta la popolazione.

Giovanni Guizzetti

Il saluto del Sindaco di Lovere

Ci sono alcune parole che hanno in dono, anche se pronunciate o lette da sole, di racchiudere in sé una serie infinita di emozioni, ricordi, colori, nomi e di ritrasmetterli immediatamente, in tutta la loro vividezza, a tutti coloro che le pronunciano o leggono.

Una di queste parole è senza dubbio Giro (con la G maiuscola), perché non c’è persona che non sappia accostare le proprie emozioni, i ricordi, i colori ed i nomi vissuti e che da essa ne sono scaturiti.Ecco perchè l’inverno scorso, quando l’amico Beppe Cretti mi propose di ospitare l’arrivo di una tappa del Giro Rosa a Lovere, non ebbi dubbi nell’accoglierla da subito, sicuro di poter trasmette-re e far rivivere a ciascuno dei miei concittadini le sensazioni cui si accennava. E poco importa il colore di cui si veste il Giro, Rosa o Azzurro, perchè entrambi trasmettono quel

senso di appartenenza a quell’Italia che tanto ci piace, fatta non solo di grandi città, ma soprattutto di quei Borghi che hanno saputo trarre dalle proprie radici quelle caratteristiche originarie, identificative e distintive , conservandole nel corso dei secoli fino ad oggi per farne elemento, innanzi-tutto per una qualità elevata della vita dei propri cittadini e nel contempo piattaforma di sviluppo economico, attraverso la loro promozione turistica e culturale. Da sempre il Giro ha contribuito a cucire ed a tenere unita questa parte del nostro Paese, valorizzando-ne di volta in volta le varie contrade e l’ambiente in cui sono immerse.Lovere si specchia nelle acque del lago d’Iseo ed è uno de “I Borghi più belli d’Italia” il prestigioso Club che annovera 250 località in tutto il Paese che per caratteristiche storiche, architettoniche ed artisti-che di particolare rilievo ha avuto questo riconosci-mento dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia). Proprio nel mese di Marzo la nostra cittadi-na ha ottenuto un prestigioso V° posto al Concorso nazionale “Borgo dei Borghi” nella trasmissione

Kilimangiaro di Rai3 e l’arrivo della quinta tappa, denominata dei Laghi bergamaschi, si concluderà proprio nella Piazza del Porto, una delle più belle dei laghi in Lombardia. Il nostro territorio lacustre in questi anni ha visto aumentare la sua attrattività turistica e la tappa del 5 luglio si sviluppa in gran parte proprio sulla strada litoranea del lago d’Iseo dove incontrerà luoghi incantevoli e scenari mozzafiato, due giorni dopo la conclusione del grande evento culturale “The floating piers” del noto artista Christo che, dal 18 giugno al 3 luglio, prevede l’installazione di un ponte sull’acqua che legherà Monte Isola con la terra ferma a Sulzano e per il quale sono previste centinaia di migliaia di visitatori da ogni parte del mondo.Ospitare il Giro d’Italia Rosa in questa cornice è un’occasione entusiasmante e la nostra Ammini-strazione ringrazia già ora tutte le persone che in questi mesi si sono adoperate per preparare la migliore accoglienza alle atlete, al loro seguito ed a tutti coloro che vorranno vivere a Lovere una indimenticabile pagina di sport.

COSTA VOLPINOLOVERE Il Team Barblanco Endi Caffé asd curerà l’organizzazione della Tappa dei Laghi, la 4 tappa del Giro d’Italia Femminile che quest’anno si disputerà dall’1 al 10 luglio 2016.Il Giro Rosa può essere considerato l’evento ciclistico femminile più importante al mondo con la “Top ten” di squadre del Ranking UCI, con le migliori atlete del mondo che rappresentano 5continenti e 25 paesi.

PROMOZIONE DEL TERRITORIOGiuseppe Cretti, Presidente del Team Barblanco che ha sempre operato in passato nel settore turistico, è convinto che questo evento (e le telecamere RAI) possano diventare una vetrina importante per far conoscere o riscoprire le bellezze naturalistiche dei nostri laghi di Endine e d’Iseo.

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Quando si arreda una casa, è giusto seguire stili e tendenze anche nell’arredamento, ma è giusto che rifletta soprattutto il gusto dei padroni di casa.Ecco una guida sulle ultime tendenze di arredamento per tutti gli ambienti della casa, dalla cucina alla camera da let-to, passando per il bagno, un ambiente protagonista della casa moderna, che è diventato quasi come una piccola beau-ty farm domestica.

L’ingressoL’ingresso di casa è una delle zone più importanti, perché è il primo ambiente che accoglie gli ospiti nella nostra casa. Ecco perché si dovrebbe avere molta cura nell’arredare l’in-gresso e anche se lo spazio è piccolo questo non significa non si possa arredare con stile.Tra i consigli per arredare, si può puntare su un colore delle pareti diverso dal resto della casa e un’illuminazione che renda lo spazio più ampio.Importanti anche i complementi di arredo: lo specchio è un must dell’ingresso; se si ha a disposizione uno spazio am-

e le ultime tendenze dell’arredo bagno, prediligono mobili dalle linee pulite e forme geometriche. Rubinetteria design, lavabi dalle forme tondeggianti e soprattutto il vecchio ar-madietto è un ricordo del passato, adesso tutto è sostituito da cassetti estraibili oppure da mobili da bagno che quasi potrebbero essere adatti a qualsiasi ambiente della casa.Spazio a vasche da bagno e docce design fino alle saune e idromassaggi per la casa: soluzioni studiate per tutti i tipi di bagno, anche arredare il bagno piccolo.Da tener sempre presente nella realizzazione di un bagno, anche il risparmio energetico, con soluzioni che permettono un utilizzo responsabile dell’acqua e la progettazione soste-nibile dell’ambiente bagno.

La cameretta dei bambiniArredare la cameretta dei bambini è divertente ma certa-mente mette la pazienza a dura prova perchè bisogna me-diare con il gusto dei genitori e le esigenze dei figli.Al di là del gusto nell’arredare la camera dei ragazzi, oggi esistono molte soluzioni modulari che consentono di arre-dare con stile la cameretta e sfruttare lo spazio al meglio per rendere la stanza più vivibile.Molte novità anche per i letti a castello, per molte mamme pericolosi ma un vero divertimento per i ragazzi. Grazie a scale laterali e altezze a misura di bambino, oggi i letti a castello sono una soluzione perfetta per sfruttare al meglio lo spazio.

pio è molto utile un armadio per contenere le giacche e lo svuota tasche è sempre un accessorio utile per le chiavi e le ricevute.

Le cucineLa cucina è il laboratorio creativo della casa, dove le idee prendono corpo in succulenti sughi o in soffici e profumati dolci. Ma, passione o meno per i fornelli, l’attenzione desti-nata a questo ambiente della casa è altissima, specie in un paese come il nostro che ha sempre considerato la buona tavola un elemento imprescindibile del buon vivere.Tra le tendenze dell’arredamento 2016 per la cucina, insie-me alla rinnovata attenzione all’ottimizzazione degli spazi, con l’integrazione di più funzioni anche in moduli di dimen-sioni ridotte, le nuove proposte confermano l’orientamento alla massima personalizzazione della cucina, attraverso so-luzioni componibili, una ricca gamma di dotazioni e acces-sori e un ventaglio sempre più ampio di finiture e colori.Di tendenza le cucina ad isola, una soluzione studiata anche per arredare una cucina di piccole dimensioni. Ritorna an-che la cucina in muratura per chi ama il calore della cucina e gli ambienti rustici.

Soggiorno e livingIbrido e aperto, il soggiorno oggi si è trasformato in living, uno spazio da vivere tutto il giorno. Scomparsa nella casa moderna la tradizionale zona di rappresentanza del salotto, oggi nel living si ricevono gli amici e si trascorre gran parte della giornata.Nell’architettura delle case moderne, il living si contamina a volte con la cucina, a vista ma che all’occorrenza può anche nascondersi grazie a librerie, pareti o porte a scorrimento.Il living e la sua fruizione, testimonia come la casa oggi sia concepita come un sistema organico, in linea con una fruizione degli spazi sempre meno avvezza alla tradizionale quanto rigida separazione degli ambientii e punta su conta-minazioni di spazi e funzioni. Una soluzione valida anche per arredare i soggiorni piccoli dimensioni.

La camera da lettoA letto si legge, si scrive, si guarda la tv, a volte si lavora, e infine si dorme. Cambiano i tempi e cambia anche il modo di vivere la camera da letto, il luogo di rifugio della casa.La camera da letto diventa come una suite d’albergo e in linea con le ultime tendenze è sempre più contaminata con la stanza da bagnoScompaiono invece gli armadi (per chi ha la fortuna di pos-sedere una stanza o uno spazio per la cabina armadio) a fa-vore del letto, non più relegato al solo riposo ma elemento d’arredo polifunzionale. Linee e forme accolgono modifi-che sostanziali: la testiera si fa larga, imbottita e reclinabile, per adattarsi alla posizione del corpo; il giroletto si allarga e si appiattisce, fino a diventare un pratico piano d’appoggio; rete e materasso diventano ribaltabili, per ospitare all’inter-no un comodo vano portabiancheria.

Il bagnoLa personalizzazione della sala da bagno è un aspetto sem-pre più importante. Sanitari, rubinetti, rivestimenti, vestono il bagno con soluzioni personalizzate e il bagno diventa qua-si come una piccola spa.Il bagno è diventato un vero e proprio ambiente su misura

Come arredare casa: idee, consigli e tendenze


PROFESSIONISTIDONNE ELITEDONNE JUNIORES

Campionati Italiani di Ciclismo su strada

25-26 Giugno 2016

Darfo Boario Terme

Venerdì 24 giugno 2016

DONNE ELITE/JUNIORES

Ore 16,00: Apertura Sala Stampa ai giornalisti ac-creditati (Hotel Rizzi Aquacharme, Via Carducci, 11)Ore 16,00-18,30: Accrediti per organizzazione, stampa e seguito ufficiale (Sala Blu – Centro Con-gressi – Via Romolo Galassi)Punzonatura e verifica licenze per gruppi sportivi e distribuzione busta tecnica (Centro Congressi)Ore 19,00: Riunione tecnica riservata ai Direttori Sportivi delle squadre (Centro Congressi)

Sabato 25 giugno 2016

Ore 7,00-19,00: Apertura Sala Stampa ai giornali-sti accreditati (Hotel Rizzi Aquacharme – Via Car-ducci, 11)Ore 7,00-19,00: Apertura segreteria permanente di gara (Piazzale Einaudi)

DONNE JUNIORESOre 8,00: Ritrovo donne juniores (Piazzale Einau-di)Ore 8,10: Presentazione squadre e firma foglio di partenza (Piazzale Einaudi)Ore 9,15: Chiusura foglio firma (Piazzale Einaudi)Ore 9,20: Incolonnamento e trasferimento zona partenzaOre 9,30: Partenza (Corso Italia)Ore 11,30: Arrivo previsto (Via De Gasperi)

Ore 11,45: Cerimonia protocollare (Piazzale Ei-naudi)Ore 12,15: Premiazioni ufficialiOre 12,45: Conferenza stampa prime tre classifi-cate (Hotel Rizzi Aquacharme –Via Carducci, 11)

DONNE ELITEOre 12,45: Ritrovo donne elite (Piazzale Einaudi)Ore 12,55: Presentazione squadre e firma foglio di partenza (Piazzale Einaudi)Ore 13,45: Chiusura foglio firma (P.le Einaudi)Ore 13,50: Incolonnamento e trasferimento zona partenzaOre 14,00: Partenza (Corso Italia)Ore 17,00: Arrivo previsto (Via De Gasperi)Ore 17,15: Cerimonia protocollare (P.le Einaudi)Ore 17,45: Conferenza stampa prime tre classifi-cate (Hotel Rizzi Aquacharme – Via Carducci, 11)

PROFESSIONISTIOre 16,00-18,00 Accrediti per organizzazione, stampa e seguito ufficiale (Sala Blu – Centro Con-gressi – Via Romolo Galassi)Punzonatura e verifica licenze per gruppi sportivi e distribuzione busta tecnica (Centro Congressi)Ore 19,00 Riunione tecnica riservata ai Direttori Sportivi delle squadre (Centro Congressi)

Domenica 26 giugno 2016

PROFESSIONISTIOre 9,15: Ritrovo Professionisti (Piazzale Einaudi)Ore 9,30: Presentazione squadre e firma foglio di

partenza (Piazzale Einaudi)Ore 10,15: Chiusura foglio firma (Piazzale Einau-di)Ore 10,20: Incolonnamento e trasferimento zona partenzaOre 10,30: Partenza (Corso Italia)Ore 16,00: Arrivo previsto (Via De Gasperi)Ore 16,15: Cerimonia protocollare (P.le Einaudi)Ore 16,45: Conferenza stampa primi tre classificati (Hotel Rizzi Aquacharme –Via Carducci, 11)

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TROFEO COMUNITA’ MONTANA DI VALLE CAMONICA

MEMORIAL CAV. AUGUSTO MAFFIDomenica 26 giugno 2016

ProfessionistiSono circa 228 i km da percorrere per l’assegnazione della maglia di campione italiano professionisti.La partenza data in Corso Italia nel centro turistico ter-male di Darfo Boario Terme direziona la corsa dalla zona pianeggiante della bassa Valcamonica all’estre-mità più a nord di Ponte di Legno.Percorsi i primi 5 km troviamo la deviazione per la Val Grigna e, sfiorando l’abitato di Bienno, dopo un’asce-sa costante di 3 km si raggiunge il Colle della Madda-lena con l’imponente statua di Cristo Re alla sinistra.Una discesa tecnica conduce a Breno con il suo Castel-lo ad osservare il transito dei ciclisti. E’ dopo l’abitato che troviamo il primo dei due passaggi a livello posti lungo il percorso.Prosegue l’attraversamento di quella che viene defini-ta Media Valle Camonica fino a Sellero passando da Capo di Ponte, località nota per le incisioni rupestri.La stretta gola di Cedegolo introduce l’inserimento sulla Statale 42 del Tonale e della Mendola verso Ma-lonno, Sonico ed Edolo.Ponte di Legno, stazione Turistica-invernale con i suoi 100 Km di piste da sci, attende il passaggio della cor-sa.Vezza d’Oglio, Temù precedono l’ingresso nel più noto centro dell’Alta Valcamonica. Percorse le vie in-terne di Ponte di Legno le indicazioni ai corridori con-ducono alla Valle delle Messi per tornare poi verso la SS42 del Tonale.Inizia il percorso di ritorno per Boario pedalando sulla strada effettuata all’andata.Edolo, Malonno, Cedegolo, Capo di Ponte per giunge-re a Breno e svoltare a sinistra risalendo il Colle della Maddalena.Discesa per Esine, Piamborno, lunghi rettilinei pianeg-gianti prima di giungere al Bivio di Erbanno.A destra lo strappo di via Argilla anticipa il muro di Via Cornaleto. Il successivo falsopiano di Via Colture, la discesa di Via Manzoni, la curva ad U di via Zanar-delli ed il conseguente passaggio sotto l’arrivo in sen-so inverso di Via De Gasperi decretano l’inizio dei 4 giri da percorrere.Percorsi 2 km sono Montecchio, Sacca, Via Campassi di Esine a definire la prima metà del giro.Di nuovo Piamborno ed il bivio di Erbanno prima del-la rasoiata alle gambe della breve ma ripida salita di Cornaleto.Ennesimo passaggio in Via De Gasperi sotto lo stri-scione ed identico percorso per altre tre volte.Solo all’ultimo giro, dopo lo strappo e la discesa, la variante della deviazione a sx in Corso Italia, porta a percorrere l’ultimo Km in Via Roccole, Via Cadeo a dx ed ingresso nell’ampio rettilineo d’arrivo per cono-scere il nuovo campione d’Italia.Per le Donne Elite il percorso prevede un circuito da percorrere 6 volte con variante negli ultimi 2 giri per un totale di 120 km. Sullo stesso tracciato effettuato dal-le donne Juniores, la partenza sarà data alle ore 14,00. Da Boario Terme l’abitato di Montecchio sarà rag-giunto dopo 4 km e proseguimento verso Sacca, Ple-mo, SP8 a Esine, Piamborno, bivio di Erbanno, salita di via Panoramica discesa e transito in via De Gaspe-ri per 4 volte con identico circuito. Sono gli ultimi 2 giri a cambiare dopo la deviazione a dx per via Argil-

la e l’inserimento di via Cornaleto. uno strappo bre-ve ma con 15/16% di pendenza per definire le miglio-ri. L’ultimo passaggio sul “muro” posto a circa 4 Km dall’arrivo, la discesa ed il Km finale vedranno chi si contenderà il 1°posto sul rettilineo conclusivo.

Un breve trasferimento dalla zona di punzonatura a Corso Italia per posizionarsi alla partenza introduce il Campionato Italiano Italiano riservato alle Donne Ju-niores. Sono 80,40 i kmche le ragazze dovranno per-correre su un circuito da ripetere 4 volte con alcune varianti nei giri finali.A circa 2 km dal via si trova la deviazione che porterà il gruppo verso l’abitato di Montecchio e proseguendo in direzione Esine l’attraversamento di Sacca, Plemo per giungere girando a sx sulla SP8.Piamborno, Angone ed il bivio verso Erbanno deviano la corsa sul primo strappo di via Argilla e l’ascesa di via Panoramica.La conclusione del primo giro avviene dopo una disce-

sa di un km ed il passaggio in senso inverso sotto lo striscione d’arrivo situato in via De Gasperi preceduto dalla curva a gomito di via Zanardelli.Comincia il 2° giro con identico percorso.Il 3°giro stabilisce l’ultima metà di gara con la percor-renza sulle strade precedentemente effettuate fino allo strappo di Erbanno. La variante inserita in alternativa a via Panoramica è il breve ma ripido “muro” di via Cornaleto con pendenza importante. Il falsopiano successivo e la discesa riportano le ragazze alla con-clusione del terzo passaggio in zona d’arrivo.Suona la campanella per gli ultimi km.Di nuovo la strada stretta di Montecchio, il transito dalla Sacca, Plemo, Piamborno ma è il finale di via Argilla ed il selettivo muro di Cornaleto a deci-dere chi vestirà l’ambita maglia di campionessa. L’ingresso nel rettilineo finale di via De Gasperi dopo l’ultimo km di via Roccole consentirà di lot-tare negli ultimi 300 m per il titolo.

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TU LO CONOSCERAI Altri se seguiranno

dopo miraggi vani, di destini

che quello vero venne a smascherare,e tu dovrai lavare gli occhi ad ogni volta

fin che per strane,scombinate cause,per il ricordo di un odore o un tocco,

le braccia che ti tennero bambinati parleranno, e tu potrai capire.

Non è tuo padre cara, questa voltache spende il proprio tempo e la sua

forza

per crescere la pianta ed il suo frutto,ma senza strani veli, con il senso antico

come linguaggio sempre condivisocome memoria d’anima comune,

già dalla soglia, e ancora senza nometu lo vedrai l’amore, quando arriva.

Nando Bertoni

Feste regionali CSI 2016

Le bandiere arancio e blu del CSI Lombardia per tre settimane con-secutive coloreranno le strade di Darfo Bo-ario Terme e numerose strutture sportive della Vallecamonica dove saranno le formazioni dei gruppi sportivi lom-bardi si confronteranno per gli scudetti regio-nali di diverse discipli-ne sportive. Epicentro dello sport targato CSI sarà la cittadina terma-le dove è stata stabilita la segreteria sportiva ed organizzativa dei meeting regionali e si svolgeranno le cerimo-nie di premiazione. “La presenza delle squadre provenienti da tutta la Lombardia e dei loro accompagnatori ci ri-empie di soddisfazione –ha dichiarato l’asses-sore allo sport di Darfo Boario Terme Giacomo Franzoni - Infatti, ab-biamo messo tutte le nostre strutture sportive a disposizione del CSI per accogliere gli atleti nel modo migliore.” Si parte domenica 5 giu-gno con l’atto finale dei campionati riservati alle categorie under 12 e 10; «Sport & go» è la pro-posta avviata dal CSI a livello nazionale per l’attività giovanile che prevede una fase locale, una regionale e, dal 16 al 19 giugno, le finali a Montecatini Terme. È la proposta dello sport educativo dedicata ai ragazzi: “Il passaggio dalla teoria alla pratica è stato attuato nella scor-

sa stagione, saggian-do una nuova proposta orientata a punti fermi determinanti: il diritto al gioco da garantire a tutti i partecipanti; un percorso a più livelli per affermare, nella durata, la continuità sportiva; un approccio semplifi-cato e immediato verso lo sport.» Così ha spie-gato Pietro Albanese, Coordinatore dell’atti-vità sportiva regionale, i contenuti della festa po-lisportiva in programma domenica 5 giugno in Vallecamonica. Trenta le formazioni under 10 e 12 impegnate nei tornei di calcio, basket e mi-nivolley e nel triathlon atletico ospitato nello stadio comunale darfen-se; si parte alle 9.30 nel-le palestre e sui campi di calcio per concludere nello stadio comunale alle 17.30 con la cele-brazione della S. Messa e le premiazioni. Sabato 11 e domenica 12 finali residenziali delle cate-gorie allievi e juniores di calcio, pallavolo e pallacanestro con l’ag-giunta del calcio a cin-que disabili e il baskin attività sportiva ispirata al basket e pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di giocare nella stessa squadra (compo-sta sia da ragazzi che da ragazze). Nel fine settimana seguente a scendere in campo per gli scudetti regionali saranno gli open ma-schili e femminili e i Top Junior sempre delle

tre discipline sportive a squadre. In totale sono 124 le formazioni im-pegnate nei due week end sportivi in Valleca-monica scelta dal CSI per ospitare i tornei re-gionali per la ricettivi-tà alberghiera e per la possibilità, nel raggio di pochi chilometri, di mettere a disposizione numerose e qualificate strutture sportive. Le motivazioni del patroci-nio del comune di Dar-fo Boario Terme ai tre appuntamenti sono state espresse dall’assesso-re allo sport Giacomo Franzoni. “Condividia-mo appieno gli obietti-vi del Centro Sportivo

Italiano. Siamo convinti che i ragazzi debbano vivere lo sport come un’esperienza inclusi-va di gruppo. Lo sport deve essere un mezzo attraverso il quale i va-lori della solidarietà, del rispetto e dell’ami-cizia siano trasmessi e vissuti. Le tre feste del CSI sono anche una oc-casione importante per la promozione turistica del centro termale ca-muno; il turismo spor-tivo, abbinato a quello culturale, per l’assesso-re, è una delle leve per rilanciare il settore tu-ristico darfense. Il Csi camuno ha ringraziato il comune di Darfo Boa-rio Terme, estendendo il grazie alle altre ammini-strazioni comunali della Vallecamonica e agli oratori coinvolti, per la disponibilità mostrata in questa occasione e in altri diverse iniziative promosse sul territorio. «Ospitare le finali re-gionali per noi è motivo d’orgoglio - ha afferma-to il vice presidente del CSI camuno Tomaso Bottichio – e riconosci-mento per quanto il no-stro comitato promuove nell’arco della stagione soprattutto nell’attività giovanile da parecchi anni fiore all’occhiello del nostro comitato».

Ganassi Giuliano

Lovere (BG) - Presentata ufficialmente, presso l'auditorium comu-nale di Lovere, la "Tappa dei Laghi", quarta frazione del Giro d'Ita-lia femminile internazionale.

Martedì 5 Luglio: 98 chilometri, con partenza da Costa Volpino e arrivo a Lovere, dopo aver costeggiato i laghi di Endine e di Iseo.Presenti all'appuntamento Beppe Cretti, presidente del Team Barblanco e del comitato organizzatore, Giorgio Rivolta, diretto-re generale dell’evento, i sindaci di Lovere e Costa Volpino Giovan-ni Guizzetti e Mauro Bonomelli, Imelda Chiappa, Marco Serpellini

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e le tre atlete della Inpa Bianchi Claudia Cretti, Ana Covrig e Michela Pavin.A Luglio quindi, in coda al progetto “The Floating Piers” di Christo e alla mani-festazione in onore di Giacomo Agostini a Lovere, un altro grande evento inter-nazionale attirerà centinaia di appassionati di ciclismo sulle strade bergamasche e bresciane. Quest'anno, su richiesta del ct Edoardo Salvoldi e in preparazione alle Olimpiadi di Rio 2016, il Giro Rosa presenterà un percorso dav-vero impegnativo. La quarta frazione si svolgerà lungo un percorso molto suggestivo dal punto di vista paesaggistico e sarà una delle poche occasioni per le ruote veloci; infatti, non presentando particolari difficoltà, dovrebbe risolversi allo sprint. Tra le atlete che potranno ben figurare, la giovane ciclista di casa Claudia Cretti che, grazie alle sue doti da velocista, potrà sperare in un successo. Ora, dopo quasi un anno di duro lavoro da parte di Beppe Cretti e del comitato di tappa, siamo vicini al rush finale. Siamo certi però, visto l'entusiasmo riscontrato in questi mesi, che questo evento avrà un buon risultato e offrirà maggiore visibi-lità al nostro territorio.

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GS è un marchio italiano leader da più di 40 anni nella progettazione e produzione di sistemi di stoccaggio ad alto contenuto tecnologico, con una vasta gamma di prodotti, dal piccolo scaffale a bullone per uso domestico ai grandi magazzini automatizzati. Negli stabilimenti GS, ad elevato potenziale produttivo, vengono utilizzati impianti automatizzati in grado di garantire affidabilità e precisione nella fabbricazione: la lavorazione del nastro d’acciaio e il processo di verniciatura a polveri epossidiche sono, in particolare, l’espressione dell’alta tecnologia impiegata.

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e della verniciatura. Alla base della filo-sofia aziendale di GS c’è sempre il costante orientamento di perse-guire importanti fattori competitivi, come la qualità e la tecnologia innovativa dei prodotti, la flessibilità nelle so-luzioni progettuali e la sicurezza per il cliente, che viene assistito nel-la progettazione delle soluzioni logistiche e nel servizio post ven-dita. La gamma com-prende scaffalatura per

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Lo sci per disabiliLa conviviale del mese di maggio del Panath-lon Club di Vallecamo-nica è stata dedicata allo Sci Alpino Para-limpico con l’atleta del-la Polisportiva Disabili Valcamonica Davide Bendotti e i maestri di sci Martino Belingheri e Claudia Ferrari. An-drea Pizio ha spiegato ai soci che l’idea della serata è nata dopo aver conosciuto Davide in palestra e da qui alla Polisportiva Disabili il passo è stato breve. E’ stato quindi il turno del socio Angelo Martinoli spiegare l’evoluzione sportiva di Davide Ben-dotti, dai primi approcci con il nuoto ai quattro anni trascorsi con gli sci fino all’approdo proprio un paio di settimane fa alla Nazionale Italiana di Sci Alpino. Grazie all’incontro con Mar-tino Belingheri, ai duri allenamenti, alla tenacia e alla costanza di Davi-

de Bendotti oggi l’atle-ta della polisportiva ha partecipato ai Campio-nati Italiani e ad alcu-ne gare internazionali in Europa (sulle piste di Francia, Germania, Svizzera e artificiali in Olanda) conquistando via via i punti che ora lo collocano al primo posto come slalomista in Italia. Da citare an-che le gare di Coppa del Mondo a Tarvisio con i migliori atleti mondia-li. Gli obiettivi di Da-vide Bendotti sono ora i Mondiali di Tarvisio nel 2017 e le Olimpia-di in Corea del Sud nel 2018. Ma ecco le paro-le di Davide Bendotti: «La mia disabilità è do-vuta ad un incidente in moto, ma non mi sono dato per vinto e oggi a 22 anni posso dire di ri-vivere una seconda vita grazie alle persone che

ho incontrato nella Poli-sportiva. Mi alleno tutti i giorni, alcuni mesi in palestra altri sulla neve, ho girato l’Europa sugli sci e mi pongo obiettivi importanti, i Mondia-li e le Olimpiadi». La parola è poi passata a Claudia Ferrari che ha evidenziato come negli ultimi anni si stia cer-cando di curare un testo normativo che introdu-ca nel diploma di mae-stro di sci anche la parte relativa alla disabilità. «Per noi Martino Mensi è stato un po’ il precur-sore negli anni ‘90 dello Sci Alpino per disabili. Osservando lui, il suo gesto tecnico, abbiamo iniziato grazie alle sue dimostrazioni dei corsi per gli invalidi dell’I-NAIL e da qui poi è cresciuto l’interesse nei confronti dello sci per disabili. Abbiamo lavo-rato con i ciechi e con gli amputati e possiamo ben dire che i nostri at-leti hanno partecipato e vinto a parecchie Olim-piadi, da Nagano nel 98 a Sochi nel 2014. Il no-stro impegno però ades-so, oltre che sulle piste, è proprio nello studio e nella proposta di testo tecnico per la Scuola Nazionale dei Maestri

di Sci che includa anche la tecnica per disabili nelle sue tre grandi aree che sono i blind (i cie-chi), il setting (in piedi) e lo standing (i seduti)». I soci presenti hanno dimostrato grande at-tenzione e partecipa-zione e in particolare il past president Roberto Gheza ha evidenziato la fierezza del Panathlon Club di Vallecamonica per aver dato inizio alla Polisportiva Disabili Valcamonica che con Martino Mensi nel 1992

ha dato inizio allo sci alpino pe disabili. Le domande dei soci poi hanno spaziato su alcu-ni dettagli tecnici della sciata degli atleti disa-bili, agli allenamenti,

sui possibili infortuni, alla possibilità che il te-sto unico per gli istrut-tori di sci possa davvero trovare l’approvazione degli Organismi Fede-rali.


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