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All’Avv. Francesco Cacciola PRESIDENTE DEL CONSIGLIO del Comune di 95048 Scordia (CT) Al Dott. Massimo Gangemi SEGRETARIO del Comune di 95048 Scordia (CT) E p.c. All’Avv. Franco Tambone SINDACO Del Comune di 95048 Scordia (CT) A S.E. Dott.ssa Maria Guia Federico PREFETTO Ufficio Territoriale del Governo di Catania Via Prefettura n. 14 95124 Catania OGGETTO: Presentazione Mozione di Sfiducia al Sig. Sindaco del Comune di Scordia, Avv. Franco Tambone, ai sensi dell’art. 10 della legge regionale della Sicilia n. 35 del 1997, così come sostituito dall’art. 2, coma 1, della L.R. n. 25/2000 e modificato dall’art. 7 della legge elettorale n. 6, del 05.04.2011, pubblicata nella G.U.R.S. n. 16 del 11.04.2011 (come esplicitata nella circolare assessoriale n. 6, del 12 marzo 2012, Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, Dipartimento delle Autonomie Locale) nonché ai sensi dell’art. 44 dello Statuto Comunale, approvato con delibera di Consiglio Comunale n, 125 del 26.10.2009 e successivamente modificato con delibera di Consiglio Comunale n. 94 del 06.12.2011. I Sottoscritti Consiglieri Comunali, in carica presso il Comune di Scordia:

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All’Avv. Francesco Cacciola PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

del Comune di

95048 Scordia (CT)

Al Dott. Massimo Gangemi SEGRETARIO

del Comune di

95048 Scordia (CT)

E p.c.

All’Avv. Franco Tambone SINDACO

Del Comune di

95048 Scordia (CT)

A S.E. Dott.ssa Maria Guia Federico PREFETTO

Ufficio Territoriale del Governo di Catania

Via Prefettura n. 14

95124 Catania

OGGETTO: Presentazione Mozione di Sfiducia al Sig. Sindaco del Comune di

Scordia, Avv. Franco Tambone, ai sensi dell’art. 10 della legge regionale della Sicilia

n. 35 del 1997, così come sostituito dall’art. 2, coma 1, della L.R. n. 25/2000 e

modificato dall’art. 7 della legge elettorale n. 6, del 05.04.2011, pubblicata nella

G.U.R.S. n. 16 del 11.04.2011 (come esplicitata nella circolare assessoriale n. 6, del 12

marzo 2012, Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica,

Dipartimento delle Autonomie Locale) – nonché ai sensi dell’art. 44 dello Statuto

Comunale, approvato con delibera di Consiglio Comunale n, 125 del 26.10.2009 e

successivamente modificato con delibera di Consiglio Comunale n. 94 del 06.12.2011.

I Sottoscritti Consiglieri Comunali, in carica presso il Comune di Scordia:

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PREMESSA IN DIRITTO E PRECEDENTI GIURISPRUDENZIALI

La normativa citata in oggetto prevede che la mozione di sfiducia al Sindaco deve

essere “motivata” e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri comunali assegnati

(nel caso del Comune di Scordia, quindi, da almeno otto consiglierei Comunali) ed è

posta in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua

presentazione.

Per essere approvata, la mozione deve essere votata favorevolmente da almeno i due

terzi dei Consiglieri Comunali assegnati (nel caso del Comune di Scordia da almeno

14) e, in caso di approvazione, ne consegue l’immediata cessazione del Organi del

Comune.

È bene precisare che la Corte Costituzionale ha ritenuto legittima la presentazione e

l’approvazione della mozione di sfiducia presentata dai Consiglieri Comunali nei

riguardi del Sindaco, rigettando le richieste avanzate per la dichiarazione di illegittimità

costituzionale della normativa suddetta, per asserito contrasto con gli articoli 1,48 e 97

della Costituzione, precisando che, riguardo l’art. 1, non può dirsi in contrasto con il

principio che la sovranità appartiene al popolo, per la previsione che il Consiglio

Comunale, mediante voto di sfiducia, possa far cessare dalla carica il Sindaco

direttamente eletto dal popolo, poiché dalla sua approvazione ne consegue anche lo

scioglimento del medesimo Consiglio ed il ricorso ad una nuova consultazione

popolare che ristabilisca le forme della necessaria collaborazione fra i due organi di

Governo del Comune.

Non viola nemmeno l’art. 97 perché in un sistema in cui è anche previsto il voto

disgiunto la governabilità dell’ente locale non è assunta come un valore assoluto

(sentenza n. 107 del 1996), ma anche perché detta previsione non può essere riferita ai

rapporti tra gli Organi di Governo del Comune, i quali assumono, relativamente

all’ambito di applicazione dell’Ente Locale, valenza intrinsecamente politica e quindi

non possono essere valutati alla luce di un principio che si riferisce invece all’attività

dell’amministrazione, che si svolge senza distinzioni di parti politiche, al fine del

perseguimento delle finalità pubbliche obiettivate dall’ordinamento (sentenza n. 453

del 1990).

Infine il riferimento All’art. 48 della Costituzione è stato ritenuto dalla Corte privo di

qualsiasi pur minima motivazione.

Con riguardo invece alla giurisprudenza amministrativa in merito alla qualificazione

sostanziale ed al contenuto giuridico della motivazione richiesta dalla normativa citata

in oggetto, ai fini della corretta e legittima approvazione della mozione di sfiducia, è

stato più volte e correttamente rilevato che la legge prevede, quale condizioni di

legittimità della mozione di sfiducia al Sindaco, solamente che essa sia motivata, ma

che non contiene ulteriori precisazioni sulle modalità di questa motivazione.

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Di conseguenza, è stato giustamente ritenuto, che la motivazione della sfiducia al

sindaco può essere non soltanto di natura giuridico-amministrativa, cioè riferita

alle sue conclamate inadempienze e violazioni rispetto al programma amministrativo

di governo, depositato dallo stesso Sindaco al Comune al momento della presentazione

della propria candidatura, ma anche di carattere esclusivamente politico. Può

legittimamente basarsi sulle diversità di orientamento politico tra Sindaco e la

maggioranza consiliare, nonché alle conflittualità tra gli Organi Comunali, con il

dissenso da parte dell’Organo Assembleare sulla gestione adottata dal Sindaco;

ancora alla frantumazione della maggioranza che lo aveva sostenuto alle elezioni e al

mancato raggiungimento del consenso della maggioranza dei consiglieri

nell’approvazione degli atti dell’amministrazione, mediante bocciature o mancanza

del numero legale.

Per dette ragioni, la mozione di sfiducia al Sindaco è caratterizzata da una elevatissima

discrezionalità, sindacabile solamente in caso di manifesta illogicità o evidente

travisamento dei fatti (TAR Sicilia Catania, sez. III, 12 maggior 2011 – in senso

conforme-Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana, 28 settembre

2007, n. 886).

Sicché, difronte ad una motivazione politica, le eventuali ed ulteriori considerazioni e

contestazioni di ripetute inadempienze e violazioni da parte del Sindaco rispetto al

programma in base al quale è stato eletto risulterebbero “irrilevanti ed inutili” ai fini

della legittimità dell’approvazione della mozione di sfiducia, atteso che la sintetica

motivazione della mozione di sfiducia, nella quale vengono esplicitate le ragioni

politiche della sfiducia stessa, sfuggono alla cognizione del Giudice Amministrativo,

alla luce della giurisprudenza sopra richiamata.

Tuttavia, ad abbundantiam, verranno velocemente passate in rassegna non solo le

motivazioni politiche della sfiducia al Sindaco, ma anche quelle giuridico-

amministrative, che pure non mancano, rispetto al suo programma elettorale.

MOTIVAZIONE DI CARATTERE POLITICO

In data 9 e 10 giugno 2013 si sono tenute le elezioni Amministrative nel Comune di

Scordia, per il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del nuovo Sindaco. Vanno

al ballottaggio i due candidati più votati al primo turno, Rocco Sciacca con 2069 voti

e Franco Tambone con 1664 voti. Risulta eletto al ballottaggio Franco Tambone con

5.094 voti contro i 2902 voti di Rocco Sciacca. Ne esce fuori un consiglio comunale

con una maggioranza a sostegno del neo eletto Sindaco nonché Segretario cittadino del

Partito Democratico così composta cinque consiglieri del gruppo “il Megafono è

cambiamento - lista Crocetta” e sette consiglieri del gruppo “Partito

Democratico”.

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In data 22 gennaio 2015, va di scena la peggiore immagine che si possa avere

dell’attuale Amministrazione Comunale, in discussione il “Regolamento per il

riconoscimento delle agevolazioni per i tributi in favore di soggetti e/o imprese che

hanno sporto denuncia nei confronti di atti di estorsione e7o di usura ai loro danni e

che aderiscono alla lotta alla ludopatia”, invitati le massime cariche istituzionali e

sociali della Città, le quali a seguito di una sospensione del consiglio comunale (dalle

ore 20.18 alle ore 20.40) effettuata senza dare nemmeno il giusto conto della loro

presenza vanno via stizziti per il trattamento ricevuto. Il sindaco in conclusione di

discussione ritira l’atto per “chiedere un supplemento di istruttoria”, il motivo reale era

da attribuire ad una mancanza di coesione interna alla maggioranza, tanto che il giorno

seguente avvengono le dimissioni dei due assessori del “Megafono – Crocetta”, si apre

una crisi di maggioranza durata alcuni giorni che si ricompone con la riconferma dei

due assessori da parte del Sindaco.

In data 12 maggio 2015 durante i preliminari di seduta del Consiglio comunale il

Capogruppo del Partito Democratico legge una lettera a lui inviata dal Consigliere

Comunale dello stesso partito Carmelo Bellò, il quale difatti si poneva in posizioni

distanti e critiche nei confronti dell’attuale amministrazione, come si evince da alcuni

frasi riportate all’interno della sua lettera: “In consiglio Comunale non si possono

portare in discussione, e poi votarle, delibere importanti per la nostra collettività per

poi ritirarle, riproporle, ridiscuterle e votarle rischiando conflitti di democrazia,

partecipazione e condivisione”, “mai la politica amministrativa a Scordia aveva dato

spettacolo indecoroso come quello vissuto in questo 2015”, “Il programma elettorale

del PD per le amministrative di Scordia 2013 è diventato cartastraccia”.

In data 29 ottobre 2015 sempre durante i preliminari di seduta del Consiglio Comunale

il capogruppo del PD Jose D’Amico legge una lettera aperta firmata dallo stesso e da

altri due dei consiglieri comunali del PD, Jessica Mari e Salvatore Barresi, con la quale

definiscono il Sindaco un “uomo solo al comando” al quale chiedono “siamo alla fine

di un percorso, o piuttosto nella pausa di un ciclo che dovrà ripartire?”. Difatti anche

loro constatano il fallimento dell’attuale amministrazione e chiedono di ripartire con

un cambio dei soggetti di rappresentanza, cioè gli attuali assessori.

Da quanto sopra si evince che l’amministrazione non gode più del sostegno

incondizionato della maggioranza dei consiglieri, significando ciò una elevata

instabilità politica e/o amministrativa causa dell’immobilismo più assoluto.

Ad oggi, infatti, se si escludono le delibere previste come obbligatorie dalle legge, non

vi è stata alcuna iniziativa dell’attuale amministrazione che negli ultimi sei mesi non

ha portato su iniziativa propria alcuna delibera in consiglio comunale. Le mozioni di

indirizzo approvate dal consiglio comunale sono state quasi sempre disattese finora,

emblematico il caso della Via Capuana, una mozione di indirizzo presentata da alcuni

consiglieri di opposizione per l’eliminazione del senso unico, veniva bocciata, alcuni

mesi più tardi la stessa mozione viene ripresentata dalla maggioranza ed approvata, ma

l’amministrazione non ha dato alcuna attuazione a quanto espresso con il voto del

consiglio comunale, disattendendo ancora una volta l’indirizzo impartito dall’organo

collegiale.

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MOTIVAZIONE DI CARATTERE GIURIDICO-AMMINISTRATIVO

Trascorsi 30 mesi dalla consultazione elettorale, è possibile stilare un bilancio

puntuale, seppure sintetico, dell’attività politico-amministrativa del Sindaco e della sua

Giunta, al fine di dimostrare, in aggiunta a quanto già detto, come egli abbia

sostanzialmente disatteso i contenuti del proprio programma, peggiorando le

condizioni generali del paese facendolo arretrare in ogni settore amministrativo.

Inutile riportare tutti i punti del programma, non solo non raggiunti, ma nemmeno

perseguiti, se non disattesi totalmente, pur tuttavia si ritiene doveroso riportare alcuni

passi dello stesso programma, per evidenziare la necessità di questa mozione di

sfiducia.

“I nostri candidati si impegnano a creare e sostenere un fondo di solidarietà con il

proprio stipendio”, “Attivare l’impianto di depurazione delle acque fognarie e

reflue”, “Un piano e un parco Energetico per fonti rinnovabili”, “Una job and

Opportunity Room” sono solo alcune delle promesse che si leggevano nel programma

elettorale “Scordia 2013”, non solo finora sono state tutte disattese ma non si è

riscontrato finora alcun tentativo dell’attuale amministrazione volto al raggiungimento

di ciò.

Tra i diversi punti basta ricordare i seguenti:

1. Servizi essenziali, raccolta rifiuti e acqua potabile

“Correggere l’attuale gestione dei rifiuti urbani” Potenzieremo il centro di

stoccaggio nell’area industriale per accogliere i cittadini che conferiranno i loro rifiuti

differenziati ove ogni cittadino potrà volontariamente conferire i rifiuti differenziati

tutti i giorni della settimana. Tale modalità dovrà dare diritto a sconti sulla bolletta

proporzionati alla quantità di rifiuto differenziato conferito, determinando la

diminuzione dei rifiuti raccolti “porta a porta”. I risparmi così prodotto dovranno

essere impegnati per incrementare lo spazzamento delle strade cittadine da effettuarsi

con l’uso di auto pulitrici di piccole dimensioni e l’installazione di apposita

segnaletica stradale coerente al programma di spazzamento.

Non solo il centro di stoccaggio comunale ha visto con l’attuale amministrazione la sua

chiusura in svariate circostanze e per diversi mesi, non è stato previsto alcuno sconto

in bolletta per quei cittadini virtuosi che eseguono correttamente la differenziata, anzi

l’attuale amministrazione ha attuato un aumento esponenziale nella bolletta della

spazzatura, equiparando per il 2015 i garage agli appartamenti, con un innalzamento

importante della stessa bolletta, un rapporto costi/benefici pressoché insoddisfacente.

Le strade cittadine non sono mai state così sporche e disordinate come oggi, anche

Corso Vittorio Emanuele che dovrebbe rappresentare il salotto buono di città è stato

abbandonato all’incuria, sporcizia, vegetazione spontanea, parcheggio selvaggio delle

autovetture anche in orari non consentiti, tutto ciò è emblematico della incapacità

amministrativa di questa amministrazione. Sul servizio di approvvigionamento idrico

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si materializza il fallimento più grande dell’attuale amministrazione. Oramai l’acqua

potabile manca in diverse zone del paese in tutti i periodi dell’anno e per buona parte

della giornata, non esiste alcuna attività progettuale volta alla soluzione di ciò.

2. “Partecipazione e democrazia”

“Assemblee di quartiere con incontri periodici del sindaco e della giunta con la città

per formulare proposte, individuare i problemi, discutere di bilancio e trovare

soluzioni quanto più condivise.”

Mai come oggi il livello di partecipazione e democrazia ha toccato risultati così bassi,

il Sindaco da tempo oramai non si incontra più con la cittadinanza, per quello che è

stato l’atto più importante (in negativo) della storia della nostra città, il dissesto

comunale, dichiarato dall’attuale amministrazione non solo non ha organizzato alcun

incontro con la cittadinanza ma non ha nemmeno fatto una relazione in consiglio

comunale, come più volte richiesto dagli stessi consiglieri”.

3. Dissesto comunale

Il 24 gennaio 2014 è stato portato in consiglio comunale la modifica del piano di

riequilibrio, poiché nel 2013 non si riuscì a pagare nemmeno la rata del primo anno,

una variazione del piano di riequilibrio portata in consiglio comunale senza alcun

consenso dei creditori (obbligatorio per legge), anzi tenendo nascosta una lettera con

la quale un creditore respingeva alcun tipo di modifiche al precedente piano di

riequilibrio già pattuito. Una maggioranza non curante di quanto sopra, già viziato nella

forma, approva la suddetta delibera che viene spedita al Ministero degli Interni. Solo

in data 13.11.2014 la Corte dei Conti comunicherà la “non approvazione del nuovo

piano di riequilibrio”. In data 13 dicembre 2014 è stato approvato in Consiglio

Comunale il dissesto finanziario dell’ente, per un debito di oltre gli 8 milioni di euro.

In data 28.07.2015 approda in consiglio comunale l’ipotesi di bilancio riequilibrato,

portata in consiglio comunale oltre i tempi previsti per legge. Il 22.09.2015 la

Commissione Ministeriale respinge il suddetto bilancio chiedendo dei correttivi entro

60 gg, l’ipotesi del bilancio riequilibrato approda in consiglio comunale il 3 dicembre

2015, anche in questo caso non verranno rispettati i tempi previsti per legge. Da quanto

sopra si evince un’attività amministrativa che allunga in modo esponenziale i tempi per

la fuoriuscita dal dissesto, sono passati oramai due anni dal 13 dicembre 2013

“Approvazione bilancio di previsione 2013, bilancio pluriennale 2013/2015 e relazione

previsionale e programmatica” che doveva essere bocciato poiché non si era riusciti a

pagare nemmeno la prima rata del piano di riequilibrio.

4. Sicurezza urbana

“Incentivare i controlli sul territorio”. “A fronte della maggioranza degli scordiensi

che contribuiscono con il loro rigoroso comportamento al decoro del nostro paese

esiste una minoranza che lo deturpa con azioni illegali come gli abusi edilizi e

l’abbandono di rifiuti di qualsiasi genere. Incrementare le forme tradizionali di

controllo tecnico e di polizia, e introdurre moderne tecnologie di videosorveglianza

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nelle aree strategiche del territorio, è un atto di civiltà dovuto alla maggioranza dei

cittadini che compiono il proprio dovere e rispettano le regole.”

L’attuale amministrazione ha nei fatti smantellato il corpo di polizia municipale

trasferendo diversi agenti in altri uffici, non è stato attuato alcun tipo di

videosorveglianza, nonostante sia stata sollecitata dalle forze di opposizione e

nonostante i ripetuti fatti criminosi accaduti a Scordia, furti in appartamento, a danno

sia di abitazioni ma anche di attività commerciali, sia nel pieno centro cittadino come

anche nelle zone rurali, il sequestro di alcune tonnellate di sostanza stupefacente in

una campagna scordiense, il sequestro dell’Eurospin di Scordia per motivi di

MAFIA, l’arresto di alcuni cittadini extracomunitari sospettati di Terrorismo, sono

passati nel silenzio più assoluto senza che il sindaco abbia mai richiesto nemmeno una

convocazione del Comitato Provinciale dell’Ordine e la Sicurezza Pubblica col fine di

chiedere maggiori uomini delle forze dell’ordine per il controllo del territorio.

5. Scuole medie ed elementari, Scuole per l’infanzia, asilo nido “Edilizia Scolastica. Sarà necessario avviare un programma sull’edilizia scolastica

per la messa in sicurezza degli edifici e l’arredo delle aule.”

L’amministrazione è riuscita a non farsi approvare ben 5 progetti, perdendo così circa

1.5 milioni di euro da spendere per la messa ini sicurezza delle scuole.

Diversi interventi sono stati richiesti all’amministrazione per la messa in sicurezza

degli edifici scolastici, per alcuni rami secchi che pendono da alcuni alberi posti nelle

prossimità della scuola, ma ad oggi nulla è stato ancora fatto nonostante siano passati

alcuni mesi.

L’Asilo nido comunale fiore all’occhiello degli edifici scolastici comunali, costruito

seguendo le più innovative norme sulla prevenzione sismica, è chiuso da due anni,

non viene fornito più alcun servizio e presto verrà affidato a qualche privato che guarda

caso riuscirà laddove il pubblico ha fallito.

6. Politiche giovanili e consulta giovanile. “Il Centro di Aggregazione Giovanile ai giovani, diventerà finalmente un luogo per e

dei giovani ove liberare la loro creatività con la musica, il cinema, la pittura e il teatro.

All’interno del centro si allestiranno studi, laboratori, spazi per eventi, in modo da

stimolare l’aggregazione di giovani artisti e la promozione delle loro opere.

All’interno del Centro Giovanile sarà ospitata una Radio Web autogestita dai giovani

residenti nel comune.”

Nonostante l’attuale amministrazione abbia largamente puntato su questo obiettivo,

dando pure una delega particolare ad un consigliere comunale di maggioranza, ad oggi

dopo due anni e mezzo ancora non si vede traccia della consulta giovanile. Ad oggi

non vi è alcuna traccia di iniziative organizzate per i più giovani né all’interno del

Centro giovanile nè altrove. Anzi da riscontrare che diversi edifici comunali, tra cui il

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Centro di Aggregazione Giovanile, sono stati concessi in comodato d’uso gratuito ad

alcuni centri di formazione che ovviamente effettuano attività a scopo di lucro, essendo

a loro volta finanziati da fondi pubblici.

Quanto sopra premesso, si conclude CHIEDENDO

Al Presidente del consiglio Comunale la convocazione dell’apposita seduta del

Consiglio Comunale, nei termini e modi di legge, al fine di discutere e deliberare in

merito alla presente proposta di mozione di sfiducia al Sindaco, rivolgendo l’invito a

tutti i Consiglieri Comunali a firmare ed approvare la presente mozione, guardando

agli interessi generali e collettivi di tutta la nostra comunità anziché quelli personali

e/o di gruppo politico, rimettendo nelle mani degli elettori il proprio mandato e

mettendo di fatti la parola FINE ad una delle più brutte ed insignificanti pagine della

Storia Scordiense.

Scordia,

Firmato dai Consiglieri Comunali:

1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.